Tra gli argomenti discussi: Dimissioni, Elezioni, Esteri, Germania, Gran Bretagna, Italia, Legge Di Bilancio, May, Merkel, Rassegna Stampa, Sessions, Trump, Unione Europea, Usa.
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Rubrica
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Quel giorno gli scrutatori di radio radicale venerdì nove novembre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura anche quest'oggi le elezioni di midterm negli Stati Uniti vi proporremo una panoramica breve rapida e sintetica dei commenti della stampa europea in parte anche quella americana che però si è già proiettata in qualche modo nell'oltre midterm inseguendo l'attualità Trump a cominciare dalla cacciata di già session dal Dipartimento della giustizia che mette in discussione il proseguimento dell'inchiesta di Robert Miller sulle interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali del due mila e sedici e poi ci soffermeremo sulle conseguenze di queste elezioni di midterm rispetto alla politica estera di Donald Trump lo faremo con un editoriale del Times dal titolo la traiettoria Trump gli alleati farebbero bene a lavorare
Con un presidente che apparentemente e destinato a restare nei paraggi ancora a lungo e poi un commento di Philip Stephens sul Financial Times di oggi
L'Europa ha bisogno di un piano migliore rispetto a quello attuale quello attuale aspettare l'uscita di scena di don tra tratta parleremo anche di prezzi tra a Londra da giorni ormai si parla di un accordo imminente ma come sottolinea il Guardian in un editoriale di ieri si tratta più di un bluff che di una svolta un bluff organizzato da Theresa May per cercare di vendere un compromesso con l'Unione europea
Ai vecchi siti sì del suo partito ai fondamentalisti della brand zip il problema qual è che il primo ministro ha rinviato decisioni difficili sin dall'inizio del processo di ritiro dall'Unione Europea e non ci sono segnali che questa tattica stia cambiando torniamo a parlare anche di Germania del divo di Angela Merkel Lalla
Presidenza della servitù addio che rischia di portare alla paralisi della grande coalizione
Per il governo tedesco vi proporremo un editoriale dal mondo di oggi Merkel e i rischi di una vera falsa partenza
In chiusura poi se avremo tempo parleremo anche di Italia della manovra e soprattutto delle previsioni economiche pubblicate ieri dalla Commissione europea
Le Monde Brussel teme una deriva ancor più forte del previsto secondo le previsioni della Commissione la crescita in Italia sarà meno forte di quanto stimato da Roma e queste cifre rischiano di aggravare la prova di forza al braccio di ferro tra la Commissione e Governo populista italiano scrive tra l'altro l'Hammond
I farmaci Times titola così Bruxelles avverte l'Italia del superamento del tre per cento di deficit nel due mila e venti
Cominciamo però dalle elezioni di midterm rapida panoramica sui commenti della stampa
Europea al Financial Times un editoriale ieri
Parla di un buongiorno per il sistema democratico americano con i democratici che hanno conquistato la Camera dei rappresentanti le elezioni di Mitt su offrono un'opportunità per cambiare il tono della politica statunitense scrive il Financial Times
Respiro sollievo democratico invece il titolo di un editoriale sempre di ieri di El Pais dopo le elezioni negli Stati Uniti Trump non controllerà più la Camera dei Rappresentanti sarà al congresso
A mettere sotto controllo Trump secondo il quotidiano progressista spagnolo
Un inizio benvenuto invece il titolo dell'editoriale del Guardian l'avanzata dei democratici era essenziale permetterà di mettere qualche controllo paletto in più su i poteri di Trump ma la delusione per questo successo metà non c'è stata l'ondata blu che alcuni avevano auspicato dimostra quanta strada c'è ancora da fare
Nel frattempo però l'inchiesta sulla Russia deve essere protetta scrive il Guardian e su questo torneremo
Tra poco con i giornali
Americani diverrà astio editoriale sempre di ieri inizio di sollievo il presidente
Trump dovrà fare compromessi con una camera dei rappresentanti ostile se vuole far votare i Progetti di legge a cui tiene
In una configurazione frequente negli Stati Uniti nei prossimi due anni Trump dovrà annacquare molte delle sue iniziative
Brillante un passaggio di questo editoriale di liberazione
Lo slogan di Trump era make America prete che in ma nella principale lezione dopo il suo arrivo alla Casa Bianca gli elettori hanno risposto May Trump smonta e che così tra l'altro Di Biasio
I giornali americani in gran parte sono già passati oltre in qualche modo il risultato del voto fa eccezione wall street journal
Con un editoriale dal titolo la coalizione di minoranza di Trump perché coalizione di minoranza perché la perdita del della Camera dei rappresentanti ma anche di molti stati cui si votava per il governatore
Riducono in qualche modo la la la la maggioranza Trump su i diversi livelli di poter istituzionale negli Stati Uniti
Il giorno sottolinea che a differenza di Nixon ora inganna Trump non è riuscito a espandere il sostegno che lo aveva portato alla Casa Bianca nel due mila sedici gli altri giornali americani invece commentano soprattutto l'attualità Trump a cominciare dalla cacciata di jersey shore dal dipartimento della Giustizia sempre molto il giornale un altro editoriale il successore di jam session
Viene ritratto in qualche modo una personalità indipendente da Trump anche perché secondo il Wall Street Journal e qui arriviamo all'inchiesta sulla Russia licenziare Robert nel il procuratore
Speciale come viene definito in Italia
Che sta indagando sull'interferenza di Mosca sarebbe un grave Errore politico
Il mio Times a questo proposito a un editoriale dal titolo nel per stava andando avanti con i tempi supplementari la partita è finita interrogativo forzando
Il ministro della Giustizia jam session ad andarsene il presidente sembra voler mettere alla testa del Dipartimento un uomo che posso controllare
In modo da controllare anche l'inchiesta sulla Russia magari mettervi fine sottolinea il il il New York Times
Il Washington post altro editoriale su questo tema la cacciata di jam session non è sorprendente ma rimane scioccante il dipartimento della Giustizia ora in pericolo secondo il Washington post perché poi a un altro editoriale su un altro come dire elemento posta Mint ma
Che ha contraddistinto la la la reazione di Donald Trump lo scontro con accostato giornalista della Cnn in una conferenza stampa ma non solo anche altre
Parole molto dure dette dal presidente Washington post in un editoriale scrive che
Questa rabbiosa conferenza distante di Trump dimostra che il presidente non vuole ascoltare il messaggio che gli elettori gli hanno inviato torniamo però alle alle Mitterrand ma una chiave di lettura un po'diversa rispetto al sospiro di sollievo alla al segnale positivo alla buona giornata per il sistema democratico americano lo abbiamo trovato sul ciglio AWD ieri
Il tranquillo si è radicato il titolo dell'editoriale che sintetizziamo con un paio di frasi l'Onda Blu non ha niente di un'ondata di uno tsunami e le elezioni di midterm dimostrano che Trump non è un incidente della storia come si diceva nel due mila e sedici quando alcuni pensavano che avesse conquistato la Casa Bianca
Cavalcando abilmente il rigetto di Hillary Clinton nella collera
Del popolo bisogna arrendersi all'evidenza al tram Isma'si è radicato nel paesaggio politico americano e questo ci porta questo editoriale di le Figaro a una questione che riguarda anche gli europei quali relazioni avere con con Trump
Il Times Irene in un editoriale dal titolo la traiettoria Trump secondo il quale gli alleati dell'America farebbero bene a lavorare con un presidente che apparentemente destinato a restare nei paraggi
Ancora a lungo e così la pensa anche Philips FS del Financial Times l'Europa ha bisogno di un piano migliore rispetto a quello attuale cioè aspettare l'uscita di una scelta di scena di Trump
Andiamo a leggere l'America ha parlato e gli amici dell'America in Europa brindano a metà se la diplomazia permettesse un po'di candore gran parte dei partner
Per gli Stati Uniti nella NATO a metterebbero che avevano sperato nelle elezioni di midterm sì per infliggere una sconfitta molto maggiore al presidente Donald Trump
Ma di questi tempi occorre accontentarsi a meno di due anni dall'inizio del mandato Trump lo straordinario diventato l'abitudine
Fino a non molto tempo fa gli europei erano chiari sulla gerarchia delle minacce al loro continente l'unilateralismo belligerante della politica estera dell'America first dall'ora seppellito tutte le vecchie certezze
All'epoca in cima alla lista delle minacce c'erano il revanscismo di Vladimir Putin il pericolo del terrorismo islamista e delle potenziali conseguenze
Dei conflitti in Medio Oriente sullo sfondo c'erano le ambizioni strategiche della Cina la pressione delle migrazioni e la sfida esistenziale del cambiamento climatico
Erano priorità ma se oggi si chiede
Quale sia la minaccia maggiore gran parte dei leader europei risponderebbe che Trump
In nella lista se non in cima alla lista ci sono tutta una serie di avversari
Dell'Occidente che vogliono cancellare le regole e le istituzioni che hanno ottenuto l'Europa al sicuro dal mille novecentoquarantacinque a oggi
Solo che anche l'America alleato e architetto dell'ordine europeo ora sembra pronta a cancellare queste regole e queste istituzioni
Trump preferisce via corvidi il agli alleati la forza militare alle regole la guerra fredda era stata vinta da un'alleanza occidentale che si fondava su valori contralto alla Casa Bianca i valori non sono più condivisi
Quando i leader mondiali si incontreranno Parigi questo fine settimana per il centenario dell'armistizio del mille novecentodiciotto
Il Presidente americano si troverà più a suo agio in compagnia di Vladimir Putin Recep Tayyip Erdogan che con Angela Merkel o il nonno e Macconi
Non è casuale il fatto che i due amici di Trump in Europa siano il premier ungherese illiberale Viktor Orban
E leader del partito legge e giustizia in Polonia Jaroslaw Kaczynski quel che l'Europa liberale sperava dalle elezioni di midterm era una chiara indicazione che Trump
Si dirigeva verso la sconfitta nel due mila venti il piano era aspettiamo che se ne vada
In questo modo si poteva convincere l'Iran a rispettare l'accordo sul nucleare
Ci si poteva illudere che il prossimo presidente americano avrebbe potuto far tornare gli Stati Uniti nell'accordo sul clima di Parigi
E i fuochi accesi da Trump con le guerre commerciali sarebbero stati in qualche modo contenuti
Il guaio sottolinea Philip Stephens è che le elezioni di midterm ma raramente forniscono una guida affidabile per le presidenziali di due anni dopo
Ronald Reagan e Bill Clinton e Barack Obama hanno tutti sofferto sconfitte alle Mitterrand prima di conquistare un secondo mandato
Nel caso di tanto le lezioni di questa settimana sono servite soprattutto a mostrare le divisioni profonde della società americana
I democratici hanno sì ripreso la camera ma Trump con la sua campagna identitaria ha rafforzato la maggioranza repubblicana al Senato
Gli europei insomma secondo Philip Stephens dovrebbero capire che il presidente è lungi dall'essere il solo negli Stati Uniti a pensare che l'America fa meglio
A concentrarsi su se stessa che a preoccuparsi dei problemi degli alleati all'estero
Il controllo democratico della Camera
Pone fine alle speranze dei tram di far passare la sua agenda interna prima del due mila e venti non c'è dubbio poiché un cambierà democratica aumenterà la pressione sulla Casa Bianca per la miriade di interrogativi e inchieste legate alla campagna di Trump agli affari finanziari del Presidente
Ma quel che il congresso non può fare e imporre paletti alla politica estera di Trump S del al presidente dovesse decidere di avviare altre guerre commerciali B troverà il sostegno anche di diversi democratici non solo dei repubblicani insomma aspettare che le cose vadano un po'meglio non è una strategia che l'Europa può permettersi tanto più che non è detto che il successore di Trump la Casa Bianca nel due mila e ventun uno o più tardi
Voglio tornare al tanto caro multilateralismo degli Stati Uniti
L'Europa per Philip Stephens deve prepararsi a preservare ciò che preserva vide dell'ordine globale basato sulle regole qual è il problema che questo richiederà un contributo maggiore da parte dell'Europa
E una collaborazione con altre democrazie illuminate come il Canada il Giappone e l'Australia
Le commemorazioni a Parigi nel fine settimana per la fine della prima guerra mondiale devono servire a ricordare cosa accadde
L'ultima volta che gli Stati Uniti decisero di tornare a casa e di restarci questa volta l'Europa deve essere meglio preparata così
Tra l'altro Philip Stephens sul Financial Times di oggi l'avrei scritta invece con il Guardian ha perché a Londra si parla spesso in questi giorni di un accordo imminente cosa che potrebbe anche essere ma che tipo di accordo la fine dei giochi bensì di meno più bluff che svolta il primo ministro ha rinviato decisioni difficili sin dall'inizio dei negoziati e non ci sono segnali che in questa tattica stia cambiando
Scrive in sostanza al Guardian un che perfino in questo momento in cui i negoziati stanno entrando nella fase finale il dilemma della traiettoria posto Breaks intrecciarsi allineare
Il Regno Unito l'Unione europea o diverge dall'Unione europea rimane irrisolto
Downing Street dice come corde vicino i ministri sono stati invitati a dare un'occhiata un testo provvisorio
La campagna mediatica per dire che Meie sul punto di arrivare una svolta è in corso ma l'Unione europea è più cauta perché i progressi vengono misurati in modo diverso a Brussel
Insomma quello di Theresa May è più un bluff che una svolta al dio Guanda rimane l'ostacolo maggiore a un accordo
La realtà è che malgrado il molto parlare di accordo imminente un testo definitivo che sia accettabile sia a Brussel sia una maggioranza in Parlamento a Londra continua eludere ammette questo perché il premier britannico non ha mai avuto il coraggio di scegliere tra due posizioni il riconciliabili un futuro armonizzato con l'Unione europea un futuro fondato sull'ostilità nei confronti dell'Unione Europea
Medici dice di volere un futuro armonizzato ma non vuole ripudiare la fazione del suo partito che sostiene l'ostilità contro l'Unione
Risultato se il primo ministro sarà fortunata troverà una formula che permetta di rinviare ancora una volta le scelte strategiche fondamentali
Come fondamentalmente con un accordo che di fatto condannerebbe Regno Unito a restare bloccato in un'unione doganale con l'Unione europea a tempo indeterminato dicendo però i fondamentalisti Tories della Black Music che loro sono ideologici di uscire da tutto almeno in teoria in un futuro lontano potrebbero comunque realizzarsi
In queste circostanze tirare avanti grazie a queste manovre potrebbe apparire come un successo per me ma con ogni probabilità non sarà buona cordolo per il Regno Unito così tra l'altro il Guardian brevemente anche la Germania
Con le monde l'editoriale di oggi Merkel e i rischi di una vera falsa partenza qual è il punto che con la decisione di abbandonare la presidenza dell'asse New la cancelliera prende atto che è arrivato il momento di passare la mano ma il rischio è di essere paralizzata dalle guerre intestine al suo stesso
Partito paralisi dunque del governo come uscire a testa alta non essendo più candidata nulla Merkel la più che mai interessa terminare con successi sul suo quarto e ultimo mandato
Ma per questo deve prendere decisioni coraggiose a cominciare dal nuovo slancio per l'Europa ha promesso nel contratto della sua coalizione che tuttavia non si è mai concretizzato
La cancelliera tedesca è pronta a dar prova di audacia ora che la posta in gioco non è più la sua prossima rielezione
Tocca a lei deciderlo se non vuole che la sua fine di regno diventi un una poco gloriosa agonia tocca a lei assumersi il rischio di concludere la sua lunga carriera iscrivendo la sua azione nella storia e non più solo facendo politica giorno per giorno così tra l'altro le monde che usiamo anche per parlare d'Italia con un accenno sulle previsioni economiche della Commissione Bruxelles teme una deriva più forte del previsto aggravamento ulteriore del deficit soprattutto crescita molto meno forte di quanto previsto dal governo
Queste cifre rischiano di aggravare la prova di forza tra la Commissione e il Governo populista
Italiano così tra l'altro le monde mentre fra sciolta anche se su questo ha un articolo avvertimento all'Italia sul superamento del tre per cento di deficit nel due mila e venti a o la commissione intensifica lo scontro con il governo populista ci fermiamo per oggi o David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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