Consiglio nazionale del Pds I risultati delle elezioni amministrative del 6 e del 20 giugno e i rapporti con Alleanza Democratica

Vero
Sì sì fuori uso ricredersi
La discussione è già stata avviata ieri abbiamo folto gruppo dei compagni e compagne
Come
Come premio
Va be'l'elenco dei primi scritti ecco Capaldi Cazzaniga grazie alla batte Mele e poi seguono altre mi pare che siano tutti Sala
Allora la parola al compagno Capaldi
Segretario dalla frazione di Viterbo se non sbaglio
Dove abbiamo
Vinto le elezioni provinciali
Io intendo partire dalla
Condivisione della relazione di Occhetto rispetto alla collocazione politica e all'asse programmatico del PDS
In una fase nuova in cui concretamente veniamo a collocarci dopo il voto del sei e venti giugno
Perché nei fatti la fase aperta dalla referendum sulla preferenza unica
E oggi elemento vissuto rispetto anche alla applicazione delle riforme elettorali per gli enti locali io credo che queste elezioni siano state per molti di noi un'esperienza straordinaria
Un'esperienza straordinaria perché aveva vissuto per anni e le difficoltà del Partito comunista prima l'esperienza travagliata della nascita e Partito democratico della sinistra
Per la prima volta io credo noi abbiamo registrato una grande sintonia con la popolazione del nostro Paese
Il partito democratico la sinistra rientra riuscito ad entrare in rapporto con migliaia e migliaia di cittadini e di lavoratori e ha determinato una nuova fase di consenso attorno ad esso
Noi abbiamo anche stabilito una vittoria della sinistra per il governo che ha sconfitto prima e durante la campagna elettorale una sinistra per l'opposizione
In questo senso io credo noi possiamo collocare il risultato elettorale nel Lazio e nella provincia di Viterbo da cui io provengo lì nelle elezioni provinciali che sono il dato più riferibile alle elezioni politiche il PDS aumenta di cinque punti alla prima tornata e con un'alleanza costruita in controtendenza nazionale tra il primo e il secondo turno con Verdi Rete e Rifondazione Comunista
Che allarga l'accordo del primo turno con il Partito repubblicano
Arriva al sessantadue per cento un dato impensabile se riferito all'elezioni politiche di un anno prima dove la democrazia cristiana da sola era al trentasette per cento e crolla invece al ventuno per cento
C'è uno sfondamento elettorale netto ed evidente sul centro dell'elettorato
Io credo che in questo abbiano indubbiamente giocato un ruolo determinante la credibilità dei programmi che non siamo riusciti a presentare la sinistra
Nel suo insieme ha presentato un programma che è stato individuato come credibile riferibile a una condizione di più di cambiamento anche dall'elettorato di centro
Ora però io credo che per noi sorge un problema grande ed è come da quel risultato elettorale
Si può partire nella ricostruzione del partito democratico la sinistra e questa è una fase che deve essere gestita messa a frutto perché di fronte a noi ci sono poteri forti che scendono in campo i sindaci presidenti e la Provincia
Eletti direttamente dal popolo
Sono poteri forti e gli strumenti di partecipazione democratica di controllo dei cittadini i quali noi eravamo abituati a conoscere nel passato indubbiamente non sono adeguati a questa nuova fase politica
E dunque i partiti io ritengo per primo il Partito democratico della sinistra debbono reinventare il loro ruolo qui un passaggio preciso c'era nella relazione di Occhetto rispetto al ruolo che prima giocavano i partiti e che oggi debbono sostanzialmente re inventare
Ora il rischio grande che noi abbiamo di fronte e io tra l'altro una preoccupazione anche rispetto ad alcune notizie che venivano date da questa tribuna ieri
è che questo partito divenga un partito leggero con una delega aperta agli eletti in cui sostanzialmente organismi degli iscritti vengano a contare sempre meno
Ora io ho di fronte un periodo anche recente della nostra storia in cui le decisioni dei gruppi consiliari in alcune grandi istituzioni regionali
Agivano in controtendenza alla linea politica nazionale del partito
A Tampa quando giustamente specificità localismi
E il rischio che non abbiamo di fronte nei prossimi mesi è proprio questo è una delega
Agli eletti rispetto alla gestione del partito
E io credo che noi dobbiamo affrontare con chiarezza e nettezza questo passaggio stretto nella nostra attività per stabilire quale partito democratico della sinistra non vogliamo costruire
A partire da una grande questione che riguarda tutti
Per primo ritengo riguardi il centro del partito che è la questione economica
Non si costruisce
Il partito
Non c'era non viene strutturato
Un partito senza affrontare in termini chiari e netti questa questione
Allora Occhetto ha fatto un richiamo ad una iniziativa a settembre ben venga però è necessario che da questo punto di vista si cominci da subito a lavorare per chiarirci che cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare
Io credo per quanto mi riguarda che noi abbiamo bisogno di un partito nazionale
In cui Autonomia autonomia autorevolezza del gruppo dirigente nazionale
Sappiano entrare in rapporto costante e proficuo con i gruppi dirigenti locali che cioè si stabilisca un proficuo interscambio i rapporti politici e di gestione della politica del partito tra i vari livelli
Questo è un punto inscindibile
Se vogliamo dar vita davvero ad una forza che rispetto allo spirito con cui è nata di unire la sinistra si candida oggi ad un'azione concreta di governo rispetto all'individuazione di un programma e di una prospettiva concreta di alternativa nel nostro paese grazie
Ringrazio Capaldo e la parola Caio Mario Cazzaniga
Nel discussione abbondante di questi mesi abbondante ma mediocre su Tangentopoli
Mancanza completamente un'analisi della composizione sociale
E questo ha fatto sì che la discussione avvenisse tutto qua sì
Su un terreno moda venti
Impedendo a mio giudizio comprensione deterrà dice fenomeno
E sì che la realtà è davanti ai nostri occhi in questi giorni noi siamo la terza fase la prima fase politici e amministratori pubblici corrotti
La seconda fase imprenditori corrotti
Terza fase professori universitari medici avvocati
Forse ci sarà una quarta fase militare prelevati che cosa tre non è una battuta Chatanga collusione fra i militari e farebbero grazie
Che cosa voglio dire che avendo accettato da falso posizione farsa è vecchia come il cucco fra Stato e società civile
Siamo caduti in una trappola
Vedendo Tangentopoli in termini questione morale e non in termini di crisi
Di quello che viene chiamato regime ma che io col rischio chiamare mercato nazionale protetto
Che è in crisi per il mutamento della divisione internazionale del lavoro e per i processi sovranazionali pensate unità europea che sono in corso
Per cui Tangentopoli e in primo luogo una lotta fra gruppi dirigenti internazionali nazionale sul terreno dell'unificazione europea per chi deve guidare l'egemonia sul terreno all'opera
E da questo punto di vista che ci sia un gatto di analisi cambiando analisi che pesa
Per certi versi vedo una come dire perversa continuità fra il PC al PDS
Il PC aveva una ideologia delle classi
Che immaginava il compito di un'analisi concreta della composizione sociale
Il PDS ha dichiarato ideologica l'analisi delle classi e quindi ha rimosso il problema dell'analisi della composizione sociale della società italiana
Questa è anche la questione del programma
E poi concluderò con la presentazione di una proposta di un ordine del giorno
Ne abbiamo un fantasma che corre per il PDS che la questione del programma che poi riappare classicamente riapparso ultimamente negli interventi e salvati Tortorella e così via
C'è un equivoco di fondo lo dico con amarezza perché ho sostenuto questa tesi facendo la replica della mozione del congresso di Bologna va sostenuta Commissione programmare diciannove
Evidentemente con scarso successo
Non è la stessa cosa parla di programma fondamentale e parla il programma di governo
Ci si è rifugiati dietro un programma fondamentale da lavorare che non abbiamo mai lavorato e che non elaboreremo mai in questa fase per non confrontarci con la vera necessità che l'elaborazione di un programma di governo
Dove dobbiamo sciogliere una serie di contraddizioni che sono anzitutto al nostro interno prima di misurarci ovviamente cogliere
E programma significa anzitutto programma in chiave europea
Quindi il programma nel processo di unificazione europea
Significa poco elementi di un nuovo sviluppo dove ci sia una capacità di indirizzo pubblico ad accumulazione
Significa analisi della nuova composizione del mondo del lavoro ed è su nuove funzioni
Significa analisi del ruolo delle professioni e di quali professioni oggi per un nuovo blocco sociale
Insomma significa misurarsi col conflitto delle attuali classi dirigenti nelle attuali classi dirigenti
Per una prospettiva di democrazia europea ed istituzioni democratiche europea da costruire
Gestite da una nuova classe dirigente di cui dobbiamo essere parte
Questa la ragione ribadisco che il discorso è insieme programma di governo e ologramma all'interno di un programma europea
Ecco io propongo la Costituzione di una commissione
Chiedendo al consiglio nazionale di riconvocarsi alla fine di settembre per discutere detto in materiali programmatici
Dico molto francamente che sono poco convinto di leggere sui giornali per esempio sull'Unità
Che avvenuto uno scioglimento delle aree già confesso mi piace poco leggevo sul giornale prese altri canali di confronto di informazione
Se aver per un verso sono figlie della fase finale del PC e quindi di una storia che comunque passa tra e sono al loro interno una molteplicità dei filoni culturali di posizioni politiche e per altri versi le aree sono il luogo genetico dei porti e leale oggi sono il coordinamento politico
Quindi dico con molta franchezza che quando leggerò sui giornali c'è Poldo ce lo fanno emergere in direzione meglio ancora
Che si è sciolto il coordinamento politico allora crederlo allo scioglimento del reale
Per le aree ci sono nella forma peggiore e il loro processo di scioglimento semmai è la diminuzione della loro vita Interna
A cui non corrisponde una socializzazione della vita interna di partito
Per questa ragione sono convinto che passare a una fase se poi precongressuale tra elettorale di operazioni materiali programmatici sia utile opportuno ho gente
E sono anche convinto anche se questo riguarda eventualmente un'articolazione la proposta e quindi non fa parte del testo scritto che il modo migliore sì a quel di una lezione a voto limitato il segreto perché in qualche modo questo farebbe sì parte di un processo di scioglimento delle aree a cui in questo caso ad ai volentieri leggo il testo che sono quattro righe
Precisazione del PDS Metrodome certo era decide la costituzione di una commissione con il mandato di elaborare materiali programmatici per le future scadenza elettorale congressuale Ray convocando sì entro la fine di settembre per la loro discussione
Va bene grazie
Per l'intervento per la proposta che naturalmente esamineremo a conclusione dei nostri lavori
Grazia Labate
Non c'è Grazia
Allora Giorgio Mele segue Giuliana Manica
Ma io ritengo che questo Consiglio nazionale sia il primo debba essere il primo passo per Pin postare quel lavoro programmatico dunque anche Cazzaniga per diceva nel suo intervento perché ancora c'è secondo me c'è ancora molto da fare ma anche molto da chiarire anche rispetto agli interventi anche la stessa relazione per quanto mi riguarda
L'obiettivo è sicuramente quello di poter governare questo passaggio di fase Spinelli sinistra questo però col col secondo me vuol dire consolidare la propria posizione
Il proprio insediamento sociale che solo da queste posizioni può parlare alla società non solo al centro
Alla società
Quindi si può
E quindi anche opportuno secondo me ritornare brevemente lo farò velocissimamente all'analisi del voto ventisei venti giugno che ha fatto il compagno anche Occhetto
Con cui condivido il fatto che il dado fondamentale quello della delle due vittorie cioè delle due vittorie della lite al nord del del PDS nel centro-sud e tuttavia anche con elementi preoccupanti come quello dei sedici comuni in cui ha prevalso il simili un sindaco fascista
Un sistema di potere non c'è più l'elettorato e si sblocca fondamentalmente in queste su questi su questi diritti direzioni tuttavia noi dobbiamo capire che la questione settentrionale molto più di una questione settentrionale è una frattura
Che può diventare se drammatica tra dire queste diverse aree del paese
E nello stesso tempo
Dobbiamo anche comprendere che proprio per il PDS proprio per noi la questione secondo me particolarmente grave perché noi abbiamo mentre dei buoni risultati nel Centro Sud
Al contempo abbiamo dei risultati drammatici alla nella nella nella cosiddetta Italia cisalpina
Nel senso che abbiamo dei sultani che ci portano essere il secondo terzo anche quarto partito in grandi città se penso a Milano tre grandi città decisive per le sorti di questo Paese
Questo non è un modo per affliggersi ma è un modo per capire bene da che punto stiamo tenendo conto che l'altro grande vincitore del dato elettorale l'astensionismo dove non abbiamo un astensionismo che sia aumentato del venticinque trenta per cento
Rispetto al novantadue quasi un milione di unità sui novantotto comuni in cui si è votato milioni di unità su quattro milioni quasi il venticinque più forse anche più del venticinque per cento
In funzione di questo noi abbiamo anche un eventuale una diciamo una crescita quantitativa abbiamo decida quanto diciamo percentuale dell'uno per cento ma in termini assoluti abbiamo anche una perdita di cento mila voti dove sono andati questi cento mila voti
Il Censis abbozzato non so se è vero una un discorso pare che siano andati Rete Rifondazione qualcuno astensionismo qualcuno diceva abbia perso verso la lega anche ma non penso prevalentemente abbiamo avuto anche questi
Perdite ecco valutiamo attentamente e questi voti un'analisi più attenta del voto ci può permettere di capire anche una situazione come ha detto lo stesso Occhetto che per il partito nel è meno brillante che per i sindaci cioè un tempo e obiettivamente penso che sia anche forse
Più opaca
Nel senso che abbiamo bisogno di capire come affrontare questa situazione gli unici partitica non saldo positivo sono la lega diverrà centonovantacinque mila pass cinquecentocinquantaquattro mila che Rifondazione Comunista con un saldo in più di sette mila voti che non sono molti ma indubbiamente un santo
In più che secondo me come conferma anche alcuni comitati ora in questo senso
Dobbiamo mi pare evidente che c'è un dato fondamentale se si accresce il divario tra tra queste due aree
Se non si ricontrolli da una visione una versione di sinistra nel da parte nostra dentro la grande area del Nord abbia rischiamo forse più di quanto ora o non ci siamo detti in questo Consiglio nazionale
Quindi la questione settentrionale e ben più di una ricca di un rifacimento di quello che è stato detto le vecchie teorie o nella vecchia le vecchie questioni del congresso di ione questione Vaticano questione meridionale e ben più e qualcosa che va oltre e che deve oggi guardare nella alla modernità dei conflitti ma anche alla come dire anche alla alla radicalità che c'è nel hanno del Paese
In tutto questo
Noi abbiamo vinto in molte in molti casi abbiamo vinto a Torino con Castellani ma contro una parte consistente della sinistra e questo io penso sia stato un punto negativo
Abbiamo vinto con coalizioni generalmente costruite variamente costruite o da soli polemica né al centro dove siamo più forti o anche costruite con Rifondazione Comunista Verdi reti anche pezzi di esse il rinnovato in gran parte del Sud ora se questo è stato possibile dentro dentro una logica aggredire della logica della legge elettorale amministrativa non sarà secondo me il più possibile con una nella logica della legge elettorale nazionale a turno unico
Quindi in questo senso PDS che da che è importante e centrale ma da solo forse non è sufficiente perché deve promuovere alleanze e programmi
Deve poi puntare ad avere secondo me punto un programma comune della sinistra senza bandiere o conventio ad excludendum che come reclama spesso il compagno Salvati che non mi trovano d'accordo
A questa ricerca unitaria aperta dobbiamo guardare e guardano forse laiche e cattoliche in maniera forse le nuove condizioni del Paese debbono permetterci di costruire un programma se confesso che velocemente e concludo
Confesso che su molti punti programmatici io se mi sento distante lo devo dire se dico faccio se Sviluppumbria giovamento come fanno le compagnie a partire da me
Sento distanti e molto discriminanti alcune questioni poste da forse del centro sento invece da molto contigue forse locale questioni poste dalle da forze sociali a nostra sinistra che devo dire non possiamo permetterci dipende
E quindi anche su questo dobbiamo chiarire molto le nostre le nostre intenzioni sono raccolte apriamo questo confronto anche se ci sono voci diverse un confronto che deve essere qui dentro dentro il nostro partito capace di portare a esiti unitari se possibile ma esiti positivi
Un uomo seguono una una cosa un giudizio io ritenevo e ritengo che l'accordo l'accordo sindacato governi governo e Confindustria
Sia negativo lo ritengo in continuità con il trentuno dicembre né col trentuno luglio
Ho sentito parole della nella relazione anche a alcune parole che mi hanno interessato tuttavia penso che quel giudizio perché per quanto mi riguarda permane
Nel senso che oltre a Pontida con quella politica ritengo che
Abbiamo
A fronte ad oggi ho letto sulla Repubblica di una spot di una coppia di una pressione fiscale che arriva al diciassette per cento
Mantenuto fondamentalmente ancora per due anni e forse nel novantasei si può recuperare qualcosa a livello salariale il fiscal drag che è una una tantum di ottantotto mila lire che non risolve nulla
E a fronte di questo ne debba contrattualizzato hutu qualsiasi momento tutto dentro il tasso di programmi anti il tasso di inflazione anche la contrattazione aziendale che tra l'altro è semplicemente una variabile di ciò che può decidere idealmente l'impresa quindi una concezione dell'impresa di una centralità dell'impresa che sta dentro quest'accordo che ritengo debba essere rivista
Capisco tutte le serie tutte le obiezioni anche la questione della destra la questione della lirica tuttavia Cipolletta ieri ci dice sul Sole ventiquattro e che indubbiamente loro possono fare come vogliono con questo con questa corto nonostante questa corto quindi il problema è di capire come dobbiamo risolvere in avanti nuove relazioni industriali
Inoltre o oltre questo ebrei mi pare di evidentemente anche la parte sulla democrazia sindacale dopo che c'è stato una raccolta di firme settecento mila
Settecento mila lavoratori attorno a quella proposta anche la stessa vostra CGIL de certo quella pop quella quella quella parte non è accettabile
Questo accordi di questo gene una linea politica di qui economico estrogeni nel Nord presenti accresce un'attenzione neo corporativa e porta in bocca la lega fasce di operai oppure dentro una protesta settaria è opportuno ricollocare anche un nostro dibattito che una nostra capacità programmatica su questo anche sulla politica economica sulla politica
Fino finanziaria all'Olivetti che passato l'accordo col cinquantanove per cento il quarantanove e quarantuno contro ma hanno votato il ventiquattro per cento della dei lavoratori
Non è una bella soluzione penso rischia di essere una sconfitta stessa del per il per il lo stesso sindacato in questo senso io penso che c'è anche l'esigenza di riconsiderate il la nostra astensione sul sul governo Ciampi lo hanno fatto i Verdi dobbiamo io pongo qui solo un problema
Vedo venir meno i margini discutiamone attentamente e sapete era mio nostra posizione è stata critica e su questo però mi pare oggi ci sia un punto detti cross rilevanza velocemente propendere ultimi ultime ultime questioni
Ecco qui c'è un cimento forte il cimento programmatico in cemento dieci minuti ho finito
è un sito in un minuto solo un cimento programmatico un censimento forte
Un partito che quindi si deve misurare
Come abbiamo detto su questioni di natura congressuale come aveva come quando avevamo a indetto questo Consiglio nazionale ecco secondo me si deve aprire questo percorso prima delle elezioni dobbiamo andare a un passaggio congressuale per decidere ad alleanze programmi
Alle alleanze programmi e contenuti Ri intensissimi un'ultima cosa sulla spartito ha ragione di con anche se io forse lo dico mica diversa ma Regione compagno Cazzaniga
Non mi rende è strano leggere sui giornali che si sono sciolte le aree lo dico forse in maniera diversa anche perché nessuno ha chiesto niente i compagni riformisti pare abbiano detto con Ranieri ciò che pensano
Per quanto riguarda Rai commissivo gradi circa essa avviato una trasformazione politico obiettiva perché si è avviata obiettivamente la situazioni tutte le aree spero che la stessa di maggioranza Rho quando ha mai detto che si è sciolta quando lo dirà vedremo
Avviato una falsa soluzione che punta a tutti poté punti deve puntare per tutti alla costruzione di un programma restare non si sciolta conta l'un segnale di scioglimento avrebbe secondo me il fatto ma dal PDS non all'area dei comunisti democratici
Questo è un punto importante c'è bisogno di una dialettica il Congresso forse farà rivedere la la diciamo la geografia interna di questo partito ma al congresso ancora dobbiamo arrivare
Va bene grazie Mele Giuliana Manica
Seguì Isaia Sales
Dove Giuliana manica
Perché non c'è
Isaia Sales c'è
Ecco
Segue
Antonello La Forgia
Antonelli Luca quanto nell'ora da da molti anni permettetemi
Sono invece
Compagni con un'auto
Di giugno si apre un capitolo nuovo nella storia politica del Mezzogiorno
Io credo che ma cosa merita l'attenzione che ha dato il compagno Occhetto e ulteriori approfondimenti
Intanto dobbiamo dire le cose come stanno
Il voto nel Sud e sicuramente la parte più interessante della rivoluzione democratica italiana ma anche la parte più inaspettata
E al tempo stesso è anche la parte più precarie esposte
Più inaspettata perché si è manifestata in condizioni davvero incredibili
Il vento della lega al Nord sembrava spingere il subito sotto le ali protettive i partiti di governo
La fine dell'intervento straordinario che ha segnato un'epoca nella storia meridionale lasciava presupporre che il Sud potesse sentirsi orfano e abbandonato di fronte ad un incerto futuro
Infine la situazione economica preoccupante di cui la Svimez ha dato i dati per il mille novecentonovantadue e che sono veramente allarmante
Nonostante queste condizioni sfavorevoli
Nel Sud c'è stato questo straordinario risultato
Ecco io credo che noi dobbiamo guardare la qualità di questo risultato
C'è un unico processo di liberazione che investe l'intero Paese ma esso ha caratteristiche qualitative diverso al centro delle lezioni da molti anni c'è il concetto di nazione l'idea che gli italiani hanno di nazione
Ebbene su questa idea il Nord si sta liberando dai vecchi partiti pensando e non escludendo un Italia divisa
Il Sud sacche per liberarsi deve puntare su un'Italia unita questo è il messaggio più interessante del voto ed è un messaggio non scontato
L'unità nazionale sembra essere un bene essenziale per il Sud per il proprio riscatto
Noi a volte trascuriamo un dato al nord il cambio degli uomini e dei partiti che hanno governato per anni quella realtà non comporta necessariamente il cambio della struttura economica e produttiva
Al Sud invece non ci si libera di un normale sistema di potere
Ci si libera di partiti che avevano nelle mani in regime di monopolio la regolazione dell'economia delle opportunità di lavoro e di riuscito sociale la regolazione della vita dei cittadini meridionali
Ecco perché noi stiamo parlando di una crisi di un blocco storico
Paragonabile alla crisi del blocco agrario negli anni Cinquanta nel Mezzogiorno questo è un grande fatto democratico che non riguarda solo il PDS
E non deve essere contento il PDS del suo successo soltanto deve fare in modo che questo fatto la possibilità che questo blocco storico sia mandato definitivamente a casa è un problema che riguarda l'intero Paese
Dicevo però cautela nel senso che questo è un risultato precario se noi guardiamo i risultati elettorali comparati per liste che si sono omogeneamente presentate
Il PDS mantiene invariato il suo risultato rispetto al mille novecentonovantadue da dicci perde soltanto l'otto per cento partendo da percentuali altissime e il preside perde soltanto il sette per cento
Altre volte il Sud dal punto di vista elettorale ha partecipato all'ansia di cambiamento del Paese è stato così all'indomani della liberazione nazionale è stato così nel mille novecentocinquantatré è stato così nel mille novecentosettantacinque settantasei la differenza tra il nord e il sud che il ciclo di liberazione di cambiamento del suddetto sempre un ciclo più ristretto
Pensate che il risultato del settantacinque settantasei fu messo in discussione appena un anno dopo nel mille novecentosettantasette con i risultati di Castellammare di Stabia
E danni dei referendum si vedeva un altro mezzogiorno in questo Paese in quarant'anni è andato avanti un processo inarrestabile di coesione culturale di costume e di valori
I risultati sui referendum hanno visto sempre il Sud allineato ai cambiamenti di costume dell'intero Paese è unito sulle idee fondamentali di rinnovamento del nostro sistema politico
Da anni l'Italia è un preso coeso sui valori e danni e diviso sui bisogni e sul modo di soddisfare nel Sud si è soddisfatto si sono soddisfatti bisogni trasformando questo in una tragedia nazionale
Anche altre volte e dunque il Sud ha partecipato al vento di cambiamento per poi tornare deluso dagli stessi da cui voleva liberarsi
Al nord si può determinare un cambiamento radicale senza intaccare la struttura economica e produttiva al Sud ciò non è possibile teniamone conto compagni
Nessun cambiamento sarà duraturo se non si trova una sponda nazionale per soddisfare i bisogni materiali fuori dalla politica e fuori dalla regolazione politica dell'economia meridionale
Da questo punto di vista io ritengo che dobbiamo dare più credito a quanto la lega sta proponendo di un accordo cioè tra la lega nord e la DC meridionale non è una preposta bizzarra non è una proposta peregrina
Io credo che è sempre la storia nazionale per mantenere il Paese unito si è fatto un compromesso tra classi dirigenti del nord e del sud
Alla lega va bene che il Sud non cambi il Mezzogiorno così come è funzionale agli interessi elettorali leghisti
Un Meridione senza riscatto schiavo dei vecchi meccanismi non solo parassitario assistito ma anche contento di esserlo e profondamente funzionale agli interessi della Lega
Io ritengo che per la lega solo un nord produttivo e un Sud assistito possono fare l'unità a condizione che sul nord produttivo governi la lega e sul Sud assistito la DC
C'è una funzionalità impressione
E allora da questo punto di vista e ritengo che sia utile capire perché si è rotto questo vecchio compromesso nazionale
E vedere un po'che al di là della dell'idea di separatismo che viene inalterata più per minaccia che perverrà volontà
C'è dietro la voglia di un nuovo compromesso che sancisca definitivamente le differenze profonde con lo su un'ambizione aspirazione ha superato
Un nuovo compromesso che registri due italie diverse le mette insieme per farle restare diverse e chi comanda su queste due Italia fa un accordo per un governo nazionale
Un patto nazionale per il mantenimento della situazione italiana così come ma dobbiamo capire cari compagni che il vecchio patto aveva un grandissimo consenso
Immaginate che in una delle aree più sotto sviluppate d'Europa si sono mantenuti livelli di consumo abbastanza moderni
L'Italia pur avendo una questione meridionale da più di cento trent'anni è diventata tra le prime nazioni industriali del mondo
Quel compromesso su cui si è basato questo fatto e appunto su uno sviluppo dell'apparato industriale al nord ecco la regolazione dell'economia affidata allo Stato ai partiti nel Sud
Nessun sistema industriale ha goduto in in tanti anni di un sostegno pubblico come quello italiano e nessun territorio di un Paese capitalista è stato mantenuto dallo Stato dalla politica come quello meridionale
Un compromesso di queste proporzioni ha caricato sul bilancio pubblico le conseguenze ma ha funzionato per un lungo periodo e andava bene tanto al Nord tanto al sud
Per questo nessuno può dire in Italia che questo Mezzogiorno non gli appartiene che un problema esclusivo dei meridionali
Se questo Mezzogiorno non fosse stato funzionale per tanti anni allo sviluppo del nord e al blocco di interessi delle classi dirigenti nazionali non sarebbe stato mantenuto in queste condizioni
Io ritengo che da questo punto di vista i prezzi pagati al nord sono stati molti carico fiscale debito pubblico inefficienza del sistema ma i prezzi che ha pagato il Sud sono fortissimi non sono economici sono democratici
Il Sud dopo tanti anni di intervento dello stato non conosce una concezione moderno dello Stato
E allora che cosa dobbiamo fare e termino
Io ritengo che bisogna cogliere con forza l'idea della relazione del compagno Occhetto di un nuovo compromesso di un nuovo patto nazionale che abbia l'ambizione di contrapporsi anche al compromesso che stanno pensando di fare lega e Democrazia Cristiana meridionale la risposta alla questione meridionale è un nuovo patto di unità nazionale
Che deve essere basato su due elementi compagni superamento del divario e auto-governo
Io ritengo che qualsiasi ipotesi federalista anche quella di sinistra se possibile abbinare una parola del genere a tale termine credo che sia possibile
Sia concepibile solo a questa condizione che due termini stiano insieme superamento del divario e auto-governo debbono essere i due elementi su cui noi lavoriamo nipote si nazionali
Il Sud in questo momento sia affidata ad un partito nazionale il PDS non ad un movimento di protesta né ad una forza di insediamento regionale teniamone conto
Se il PDS lavorerà con una forza di insediamento regionale dei punti sui più forti la fiducia del Sud sarà ritirata
Il PDS deve ambire a fare una grande politica nazionale dentro cui la questione meridionale e assunta come Pilo Rita rompendo con lo statalismo emergenziale
E con la cogestione della spesa pubblica vista come unica possibilità di risposta ai problemi meridionali
In questo momento in cui abbiamo vinto al Sud ho finito
Ritengo che dobbiamo anche guardare ed errori che abbiamo commesso negli anni passati abbiamo ritenuto che per mantenerci al Sud in una situazione disperata per noi bisognava aggrapparsi al governo
Il Sud ci ha chiesto di governare solo là dove siamo stati coerentemente contro il vecchio sistema
E di questo ne dobbiamo tenere conto
La cogestione la consultazione del sud non è stato governare a tutti i costi con la DC ma è stato vedere la spesa pubblica come unico riferimento di chi governa nella realtà meridionale
Il PDS pertanto deve riproporre dopo la fine dell'intervento straordinario l'obiettivo strategico del superamento del divario tra Nord e Sud come priorità della politica economica dell'intera nazione
La regolazione politica dell'economia della società meridionali è sfociata in una terza divisione del Paese in un carico fiscale non sorretto da obiettivi condivisi in un condizionamento pesante della malavita organizzata
Se si vuol far saltare definitivamente la regolazione politica si deve puntare sull'un'altra regolazione che consenta di soddisfare i bisogni senza trasformarsi in tragedia perciò riduzione del del peso politico il rilancio dello sviluppo produttivo industriale devono marciare insieme
Il PDS deve puntare sul nuovo Patto nazionale basato sulla responsabilità dei meridionali e sulla solidarietà del Paese il sud da solo non ce la può fare
Il Sud naturalmente l'un po'più affidarsi esclusivamente alla solidarietà del Paese un nuovo compromesso
Segnato dal bisogno di nazione ed ha bisogno di autogoverno
Questa è la strada mi auguro che il PDS possesso all'altezza del compito che i cittadini meridionali gli hanno affidato in questo momento
Va bene grazie Salles
Anche se ha sforato di circa tre minuti pregherei gli oratori di attenersi ai tempi perché avrà un lungo corposo elenco di di scritti
La Forgia
Segue Livia Turco
Molti commentatori
Hanno attribuito le ragioni del nostro successo elettorale al potere di coalizione esibito dal PDS
Credo che si possa essere del tutto d'accordo
Purché contemporaneamente si affermi si riconosca che la condizione la fonte di quel nostro potere di coalizione stava della linea
Con la quale ci siamo predisposti a questa battaglia elettorale
La linea è ovvio ciò a cui mi riferisco l'opzione nostra ad unire la sinistra e ad unire la sinistra forze democratiche e progressiste laiche e cattoliche
A me pare peraltro che questa nostra opzione politica abbia prodotto effetti indiretti anche la dove non ha potuto trovare immediata realizzazione ad esempio
Io sono convinto anche se evidentemente non posso portarne le prove
Che la nostra splendida solitaria vittoria Ravenna è stata resa possibile anche dal fatto che non abbiamo scelto noi la strada di una orgogliosa solitudine e che altri hanno tentato hanno voluto tentare di chiuderci nell'angolo e di isolarci
Dico questo per dire che le potenzialità per te di fronte alla nostra linea sono maggiori e più ampie di quelle che abbiamo potuto misurare nel risultato del venti giugno pur così importante
Abbiamo visto che un avvicendamento utenti con un trasformisti Co. di personale politico e di classi dirigenti è effettivamente politicamente possibile
Tradurla in atto questa possibilità
Richiede di tenere ben ferma l'ispirazione di fondo della nostra politica dandole corpo in un'iniziativa la più duttile e la più creativa di cui saremo capaci
è vero che stanno di fronte a noi i mesi durissimi e decisivi
Ma sono anche mesi credo che dobbiamo vederlo
Mesi che promettono di restituire alla politica il vigore delle passioni e il piacere dell'intelligenza
Ma penso che li affronteremo questi mesi con tanto maggiore determinazione
Quanto più saremo convinti come ci è stato detto nella relazione
Che la possibilità che si è aperta di fronte a noi alla sinistra i progressisti
Istituisce al tempo stesso una responsabilità storica
Dalla quale i progressisti la sinistra
E noi dovremo rendere conto al Paese
Per la prima volta nella storia della repubblica
Siamo in grado di andare oltre la sacrosanta solidarietà verso gli umili e di diseredati
Oltre la difesa degli interessi delle classi lavoratrici e dei ceti sociali produttivi per la prima volta siamo nella condizione di mettere alla prova la traduzione politica l'efficacia materiale dei valori e delle idee alle quali ci ispiriamo
Possiamo fallire naturalmente
Ma non possiamo rifiutare l'ostacolo questo no questo non mi pare possiamo farlo sarebbe imperdonabile
E uso una parola forte sarebbe un tradimento delle nostre stesse ragion d'essere
Del resto inteso così la relazione di Occhetto come la proposta al consiglio nazionale di ribadire di fronte al Paese il nostro impegno a costruire un nuovo sistema politico ad un nuovo governo inedito nella storia nazionale
E fare questo esplicitando le nostre opzioni programmatiche e nominando le forze con le quali convergere in un'alleanza che noi indichiamo come necessaria non solo per esigenze numeriche ma anche per ragioni politiche e cultura
è legittimo che si chiedono nuove garanzie
Mi pare che siano state formulate e mi pare che possiamo chiedere che ne siano dati a noi di altrettanto chiare ah sospetto dieci agonismo abbiamo posto la nostra consapevolezza di una duplice parzialità
La parzialità della politica e la parzialità nostra all'interno dell'alleanza che vogliamo costruire al sospetto ricorrente verso il PDS quale partito apparato posto che se ne possa ancora parlare in questi termini
Alla richiesta di confluire in un'alleanza partito che non c'è abbiamo risposto rilanciando indicando nell'alleanza
Un soggetto politico terzo tra i partiti e le istituzioni e necessario a separare davvero i partiti dalle istituzioni
E così pure
A me pare che Occhetto abbia posto con i piedi per terra il tema del rapporto tra schieramenti e programmi
Certo che una piattaforma programmatica presuppone opzioni di schieramento che peraltro abbiamo esplicitato e certo anche che le forze sono in qualche modo è stato scritto con una bella formula Steno grammi di opzioni programmatiche
E però oggi non siamo in uno stato stazionario e quelli Steno grammi non sono del tutto attendibili e ciò a cui noi vogliamo dare vita è qualcosa di più e di diverso che non il puro assemblaggio di parti preesistenti
Ed è per questo
Che mi convince l'idea che costruzione della piattaforma di governo e costruzione della coalizione non possano essere poste in serie qualunque sia l'ordine ma debbano essere affrontate contemporaneamente
I piacerebbe continuare ma vorrei giungere ora i due argomenti che in verità costituiscono la giustificazione della mia richiesta di intervento
Il primo è questo
Occhetto ha indicato
Nella penuria di lavoro un problema drammatico dell'oggi del futuro delle società sviluppate
Ha affermato che all'iniqua distribuzione del reddito si affianca una iniqua distribuzione del lavoro
Ha detto che occorre dunque la riduzione dell'orario e la redistribuzione del lavoro ed ha aggiunto infine giustamente che questa prospettiva non può che essere europea
Credo che dobbiamo tentare ancora qualcosa dobbiamo ricercare in misure compatibili con la competitività dell'economia italiana e dunque nazionali ma per così dire unilaterali
Che possano cioè essere efficaci a forzare l'avvio di processi europei
Lo dico in forma estremizzato l'obiettivo di creare nuovi posti di lavoro
Comincia ad avere un suono immorale al grado ormai raggiunto dalla produttività del lavoro in forza della ricchezza sociale costituita dalla scienza e dalla tecnologia
Il secondo punto riguarda la lega e l'Emilia
Il territorio dell'Emilia
E quello sul quale il consenso elettorale della lega
Passa da valori prossimi a quelli delle province piemontesi lombarde venete ai valori marginali o nulli che caratterizzano le ragioni centri le regioni centrali
Ciò potrebbe in qualche modo stupire
Sotto diversi aspetti economici e sociali l'Emilia potrebbe essere considerata
Quanto sia stata misurata dalle elezioni dell'aprile mille novecentonovantadue
Tra le diverse ragioni che possono essere invocate a spiegare questa resistenza perdurante ancora dell'Emilia
Alla penetrazione leghista
Tra queste ragioni io ne vedo una che esprimo schematicamente così anche questa fosse in forma un po'estrema
Nella tradizione politica e di governo del Partito comunista italiano in Emilia c'è interno c'è stata interna una componente leghista
Un leghismo democratico un leghismo rosso e solidaristico diciamolo come vogliamo
Ma per usare l'espressione di Occhetto quelle ragioni interne che spiegano in parte il successo della Lega erano presenti efficacemente nella tradizione comunista come rivendicazione orgogliosa dell'autonomia locale
Come tensione all'autogoverno della comune delle comunità come attitudine alla polemica e dal conflitto con il governo nazionale
Tutto fa pensare che lo scontro tra il PDS e la lega avrà un terreno d'elezione per essere combattuto e questo sarà l'Emilia del resto Bossi ha annunciato d'avere scelto Bologna
Per svolgere il congresso federale della Lega
Il partito emiliano sta cercando di fare la propria parte ma per vincerlo questo scontro occorre che tutto il partito dia rapidamente ed efficacemente corpo
Alle nostre idee di ristrutturazione della statualità e della fiscalità in senso federalista
Lo dico con qualche insistenza e con un tono che vorrei si sentisse accorato pur sapendo che questa scelta noi l'abbiamo già dichiarato
E lo faccio perché sento anche una resistenza profonda culturale a svolgerle tutte le conseguenze vorrei che ci convincessimo davvero
Che la lega potrà essere battuta solo sul suo terreno
Privando la dico ancora così delle sue ragioni interne ed assumendo sino in fondo l'ispirazione federalista nel senso che diceva Isaia sale su un attimo fa come base per la rifondazione
Per una nuova e più consapevole motivazione dell'unità nazionale
La parola grazie Antonello
La parola alla Livia Turco adesso seguirà poi Gavino Angius
Ma io penso che con grande nettezza oggi si debba mettere al centro del dibattito politico i problemi della società i programmi e i progetti per rispondere ad essi sono convinta che oggi più che mai identitarie cioè la funzione di un partito del suo Progetto il suo programma il suo radicamento venga prima della capacità definizione delle alleanze
Nel senso che oggi la ridislocazione la ridefinizione dei soggetti politici e culturali scaturisce dalla necessità di costruire nuovi approcci e nuove sintesi culturali programmatiche
Il dramma per esempio che vive la Democrazia Cristiana e proprio qui un partito che storicamente ha costruito la sua identità e la sua funzione nazionale con la capacità di alleanze
Oggi si trova costretta a definire chi è quali interessi e culture vuole rappresentare quali funzioni vuole svolgere sul piano nazionale come condizione anche per scegliere gli alleati da questo punto di vista io condivido l'asse della relazione
E mi vorrei soffermare soprattutto su due questioni che sono state poste
Dapprima la battaglia per il lavoro una nuova qualità dello sviluppo la seconda la questione cattolica
Sul primo punto io condivido molto la posizione la proposizione come asse strategico per la sinistra di
Costruire una nuova civiltà del lavoro così ha detto Occhetto il lavoro inteso non soltanto come tempo attività per produrre merci ma anche tempo attività applicato la cura la crescita delle persone
E allora proprio a partire dall'emergenza occupazionale
E possibile oltre che necessario elaborare una politica di sviluppo che non punti solo la ripresa al rilancio dell'industria ma intervenga sulla qualità dei beni prodotti sulla qualità dei bisogni individuali e sociali che devono essere soddisfatti
Modificando anche la struttura dei consumi e degli stili di vita
E penso che il tema che abbiamo anche l'ordine del giorno e cioè la liberazione di tempo a livello di società indotto dei processi di innovazione Tokyo tecnologica
Ponga il problema di quali contenuti e quale senso si vuole dare al tempo liberato dal lavoro
Oggi constatiamo che lo sviluppo delle forze produttive può di per sé è ridurre il volume di lavoro necessario non può di per sé creare le condizioni che faranno della riduzione del lavoro una liberazione per tutti
La sinistra si distingue dalla destra per gli scopi emancipato ori verso il quale intende indirizzare il mutamento tecnologico o come ha scritto Klotz per la capacità di strappare alle tecnologia una utopia positiva per questo considero molto importante il modo con cui Occhetto ha avanzato la proposta della riduzione dell'orario di lavoro ma attenzione non è la prima volta che ne parliamo tira proponiamo all'interno delle nostro programma delle nostre proposte
Penso che oggi sia necessario non farle soltanto una bandierina un vessillo ideologico che magari demandiamo alle donne
Credo che si debba fare una concreta battaglia per l'oggi e allora questa battaglia per la riduzione dell'orario deve essere finalizzata tre obiettivi
Redistribuire il lavoro che comporta una battaglia per estendere i contratti di solidarietà in alternativa al ricorso alla cassa integrazione
Modificare gli stili di vita da cui fa derivare anche nuove attività e terzo a modificare i regimi degli orari e dunque collocare su un piano di pari dignità e di quali tutele tutte le forme di lavoro superando la distinzione tra un modello lavorativo fondamentale che deve essere tutelato e forme di lavoro atipiche precarie non tutelate
è una battaglia per la riduzione dell'orario se vuole essere credibile deve misurarsi con il fatto che oggi l'orario di fatto è attorno alle quaranta ore che lavora esistente è una grande quantità lavoro precario e sommerso che i processi di ristrutturazione delle aziende richiedono un uso della forza lavoro molto flessibile
E la proposta della riduzione d'orario deve anche misurarsi con la strategia della grande impresa che se da un lato punta a costruire un nucleo di lavoratori fedele all'interno della fabbrica a cui si concede tutto da cui si compra non più soltanto un'erogazione di lavoro ma la fedeltà
Dall'altro determina ampie fasce di lavoratori totalmente precari
E credo che questo aspetto l'estendersi di forme di lavoro precario e marginali e tipiche le diseguaglianze all'interno del mondo del lavoro possono essere il terreno di coltura del leghismo e del corporativismo
Ed esso costituisce il punto di maggiore difficoltà per una strategia che voglia affermare il valore del lavoro nella vita degli individui e pari diritti alle diverse forme del lavoro
Penso inoltre che una strategia per la riduzione d'orario comporti una modifica del quadro legislativo delle priorità della contrattazione dell'uso delle risorse pubbliche
Sarebbe interessante sperimentare una strategia di incentivi e disincentivi presso le aziende e lavoratori della riduzione dell'orario
Così anche la messa in campo di forme di tutele del lavoro e di governo della flessibilità
Che metta sullo stesso piano le varie esperienze lavorative
Tali questioni saranno approfonditi un apposito convegno che con le compagne e compagni di Bologna dell'Emilia Romagna abbiamo messo in cantiere per i primi giorni di ottobre
Da cui dovrà scaturire un manifesto per la riduzione dell'orario e d'altra parte il lavoro la sua qualità e i temi dello sviluppo saranno parte fondamentale della prima Conferenza delle donne del PDS
Sulla questione cattolica io condivido anzi tutto lo spazio che adesso è riservato nella relazione
E condivido che si sia messo in risalto un punto e cioè che il superamento definitivo dell'unità politica dei cattolici modifica il rapporto tra fede e politica
Ridefinisce le modalità con cui la fede la Chiesa partecipano alla costruzione di un'etica pubblica e di un sistema di valori condiviso
Oggi prevalentemente la Chiesa partecipa la dimensione pubblica traducendo la difesa dei suoi valori sotto forma di difesa di alcuni spazi alcuni interessa i cattolici attraverso la mediazione di un partito politico
Questa forma di presenza pubblica dovrebbe invece lasciare il suo posto
Ad una modalità di espressione dei valori cristiani basata sulla testimonianza sulla coerenza sull'animazione cristiano delle diverse culture privilegiando un confronto pubblico tra diversi approcci etici
Penso che tale modalità del rapporto tra fede e politica solleciti tutte le culture politiche in particolare quella della sinistra
Ad elaborare strategie di valorizzazione della dignità umana e a connotare siccome culture della liberazione umana
In questo senso ho trovato molto interessante un recente articolo scritto da Aldo Zanardo su critica marxista che rifletteva proprio su questo aspetto
La questione cattolica e distinta dalla DC è stato detto nella relazione e tuttavia è ancora interdipendente con essa
Nel senso che è fuori discussione che il bagaglio teorico e culturale di esperienza pratica proprio del cattolicesimo politico è parte della storia di quel partito
Ed il nuovo soggetto politico che nascerà dalla DC sarà sicuramente anche un partito di cattolici il grande limite che finora ha avuto il dibattito interno alla DC e anche in parte del mondo cattolico è stato il privilegio amento delle formule
Mentre invece assolutamente essenziale che quel nuovo soggetto politico che nasce non si qualifichi soltanto per un astratto richiamo al cattolicesimo democratico ma indichi la funzione che vuole esercitare nel nostro Paese e discriminanti programmatiche che mette a base delle sue scelte politiche
E indichi soggetti che vuole rappresentare
Noi come PDS siamo impegnati nella costruzione di una democrazia dell'alternanza che rompa ogni forma di consociativo che rompo informa consociativa di alleanza
E dunque prioritario per noi come è stato detto lavorare per la riunificazione della sinistra e la costruzione del polo progressista
Ma io credo anche molto nettamente che la realtà del nostro Paese ci pone il problema della nostra assunzione assunzione
Di responsabilità di governo
E per una fase credo che tale responsabilità di governo non potrà che essere condivisa con quel nuovo soggetto politico che nasce dalla Democrazia cristiana qualora esso sappia qualificarsi davvero per un'effettiva capacità di rottura con il passato
Una torta una tale ipotesi qualora la DC davvero
Dimostri l'effettiva capacità di rinnovamento potrebbe costituire non soltanto un momento di transizione in vista di una compiutezza di schieramenti
Ma potrebbe costituire un momento fondativo costituente di una unificazione reale del nostro Paese e di una nuova fase della vita democratica in cui ciascuna tradizione politica mette a disposizione la parte migliore disse
Io credo ha concluso che questa sia la sfida che noi dobbiamo porre Martinazzoli
Facendo il tifo per lui almeno del mio credito per una effettiva capacità di rinnovamento di quel partito perché la capacità di rinnovamento di quel partito
Coincide con gli interessi della vita democratica del nostro Paese facendogli notare però ormai in tempo per Rinnovamento a sua disposizione e anche molto
Stretto e che rispetta ed è proprio allegata il tempo la credibilità dell'operazione che si vuole portare avanti
Grazie Livia
La parola Gavino Angius
Dove a ecco segue Giangiacomo Migone la questione centrale che Occhetto ha posto nella sua relazione e la candidatura del Partito democratico della sinistra al governo del paese
Ora se siamo convinti di questa scelta io credo che noi per renderla credibile dobbiamo avere coscienza del due dati la prima il primo e che è necessaria un'aspra lotta politica ideale per raggiungere questo obiettivo
Il secondo è che e necessario una realistica consapevolezza di una grande apertura politica e culturale e sociale che il nostro partito deve avere non sarà una passeggiata io credo è un compito arduo quello che ci viene indicato anche perché la floridezza della salute delle forze di sinistra in Italia in Europa non è grandissima
E anche perché c'è una vecchia classe dirigente di governo che resiste e che resisterà
La legge elettorale non è sufficiente
Lo abbiamo già visto
E dunque qui si colloca in questo obiettivo il tema delle alleanze del progetto politico in mezzo a tanta devastazione morale noi dobbiamo sentire più che mai forte il bisogno di recuperare valori culture culture politiche che stanno a fondamento della nostra democrazia
La relazione da questo punto di vista mi pare che dica delle cose importanti e che io comunque mi sento di condividere comunque sento che tutto ciò non basta c'è la necessità di parlare al Paese
Di parlare al Paese come forza di sinistra
Proponendo un compromesso tra le forze della sinistra e il centro progressista una cosa l'identità culturale e politica propria di ogni singola forza altra cosa è mettere a disposizione idee programmi
Uomini un progetto comune di governo su che cosa può fondarsi allora una credibile proposta di governo per l'Italia degli anni novanta
Ora per chi vuole davvero cimentarsi in un'opera di ricostruzione nazionale
Io credo che si debba interpretare il segno più autentico del motore innovatore che percorre il Paese
E quindi agire sulle basi di quelle idee forza che diano un senso profondo ad un'aspirazione di giustizia e di diritti cancellati
è in atto un'ondata conservatrice
E come tutti i passaggi di regime è scattato un meccanismo di autodifesa del vecchio blocco sociale di potere ma non è solo una questione di resistenza politica
Questa onda fa leva sull'individualismo sull'antagonismo come idee forza a cui aggrapparsi anche a costo di accettare diseguaglianze in ogni campo dell'agire sociale
Cerca nuovo personale politico nuove formazioni politiche
Allora la domanda è e capace la sinistra di opporre a questa idea un'altra idea che coniughi insieme democrazia uguaglianza che stia a fondamento di un progetto d'interramento democratico di riscatto sociale di liberazione umana
Ora noi sappiamo bene che la devastante crisi economica spinto individui e gruppi sociali verso forme precarie di sopravvivenza
Ma le diseguaglianze le più inique
Dista distribuzione della ricchezza degli anni Ottanta hanno indotto milioni di cittadini a percepire tutto ciò come un diritto disatteso se ci pensiamo bene anche la crisi dello Stato la sua inefficienza è considerata un diritto disatteso
Io penso che discenda anche da cui la crisi del nostro Stato nazione ed è anche qui che trova alimento il leghismo
Allora è la sinistra sono le forze che vuole rappresentare
In grado di contrastare davvero quelle degenerazioni particolaristiche clientelari per esempio dello stato sociale offrendo un'alternativa credibile
Sono domande
Di fondo che ci dobbiamo porre
Lavorare per un sistema economico e sociale che dopo le macerie della corruzione del clientelismo politico abbia priorità civili da far valere
Diritti da affermare per donne per uomini che si fondi sul regole di trasparenza di efficienza e di produttività in ogni campo e oggi più che mai interesse dei lavoratori dell'impresa sana e obiettivo da perseguire per i più deboli
E per i più precarie non è un compito facile
Si tratta quindi di mettere in campo una grande battaglia politico ideale io leggo anche così le sollecitazioni della della relazione
Non c'è da battere soltanto allora il vecchio che resiste c'è anche da bloccare una parte del nuovo che avanza
Guardiamo bene allora cos'è il leghismo cos'è la lega nord il foto leghista non è più un voto di protesta dobbiamo dirlo
è un voto contro ogni idea ogni pratica di solidarietà e come tale io lo qualificò di destra
La lega nord evoca un modello sociale preciso non so se l'avete letto ma l'altro giorno il professor Miglio parlando del rapporto tra rappresentanza politica e regime fiscale ha detto
Dove non ci si sente più rappresentati rappresentati a Roma come nel Nord dopo allora non si paga il fisco
Con poche parole ha stabilito un rapporto diretto tra questione istituzionale questione fiscale non poteva essere più chiaro
E io non penso che noi abbiamo valutato bene sino in fondo che cos'è quella intolleranza sociale che non tre l'azione politica e per certi versi anche ideale diciamo così della Lega
Cancellare lo Statuto dei lavoratori defiscalizzare il lavoro straordinario
Il cui valore va distribuito agli operai ed impiegati offrire agevolazioni fiscali per chiusa strutture sanitarie private superare le leggi che proteggono il licenziamento
Permetteremo salario alle donne che lasciano il lavoro in fabbrica si potrebbe continuare ma voi avete capito bene il modello sociale molto chiaro
Ecco allora la battaglia politica ideale di Fondo Strategico politica che noi dobbiamo fare sulle divismo e sulla lega Nord
Badate io non ho trovato casuale il fatto che contro
Contro o l'accordo l'intesa il protocollo che è stato stipulato tra governo sindacati e Confindustria
La lega cerchi di utilizzare quel confronto e quella consultazione per dare un colpo al sindacalismo confederale per dare un colpo anche a noi
è impressionante come chi da sinistra ritiene di attaccare il PDS magari anche i sindacati confederali sulla intera vicenda del costo del lavoro e poi tratti Bossi e la lega come protagonisti di un allegro carnevale e niente più
In cui è Tano per esempio da questo punto di vista ciò che scrive sempre più spesso il quotidiano il Manifesto noi sul protocollo del costo del lavoro abbiamo fatto un discorso di verità
Non abbiamo sottaciuto le luci e di ombre lo ha detto Occhetto occasioni e limiti anche seri di quel protocollo
Ma nessuno dovrebbe rinunciare a vedere in quel Coco alle contesto politico così incerto e carico di incognite quel protocollo è stato siglato guardiamo alle prospettive politiche sociali ci è stato detto sono a un bivio drammatico
Esposte a due esiti possibili uno chiamiamolo così di tipo leghisti quanti solidaristico che punta alla distruzione del sindacalismo confederale alla corporativi esazione della Società italiana la rottura dell'unità nazionale
L'altro di tipo riformatorio riformistico se volete questa è la sfida vera che oggi aperta in Italia e questa sfida si svolge dopo anni che il movimento ha lavorato e lo stesso sindacato hanno subito dure sconfitte noi non abbiamo esitato
Lo hanno ricordato alcuni compagni lo ricordava Mussi in piena autonomia ad esprimere la nostra critica l'accordo del trentuno di luglio ad assumere iniziative di lotta conseguente ma oggi non si può dire che il protocollo del tre luglio sia lo stesso di quello del trentuno
Sì c'era una proposta di accordo tra le parti su principi procedure vincoli che coinvolge tutti i settori produttivi allude a un ruolo nuovo del sindacato italiano ad una responsabilità più alta dei lavoratori
Sappiamo che quel modello non risolve moltissimi dei problemi che Travaglio nel mondo del lavoro e una cornice ora la parole lavoratori e noi ci batteremo affinché la consultazione si avvera democratica e partecipata la non partecipazione alla vita democratica dei lavoratori purtroppo non è un dato di questa consultazione soltanto
Sappiamo che diffuso malessere vero profondo di molta parte del mondo del lavoro
E sappiamo dunque che ridefinendo questa nuova costituzione delle relazioni industriali che sono rimasti irrisolti in molte questioni
Che riguardano direttamente il diritto al salario al lavoro alla salute alle pensioni lo sappiamo bene anche
Se naturalmente ci viene continuamente ricordato
C'è un malessere profondo quindi zero del mondo del lavoro ma il problema è che cosa bisognava fare che cosa si poteva fare Ucci
Non è un discorso minimalisti go è un discorso di realismo politico senza quell'accordo il salario reale avrebbe continuato a diminuire
Tutti i contratti sarebbero stati allo sbando la contrattazione aziendale non ci sarebbe stata e poco sì forse poco quello che c'è in quell'accordo ma intanto prendiamo ceno
E l'abbiamo la capacità di iniziativa di lotta nostra e dove il sindacato qualcosa cambia ed può cambiare
Qualcosa cambia e può cambiare mi via terminare in un contesto più ampio di ridiscussione del modello produttivo
Del modello economico della ristrutturazione capitalistica che sta avvenendo
E che chiama tutti noi a intervenire sui quei grandi processi di privatizzazione in una dinamica conflittuale partecipativa del tutto nuovo e inedita
Occhetto avvocato nella introduzione i caratteri del nuovo tipo di sviluppo e non lo riprendo
Allora per concludere per i lavoratori italiani sia aperta una fase nuova certo se ne chiusa una che sta ormai alle nostre spalle
Ecco perché diciamo che siamo convinti che la riforma del sistema politico deve avvenire insieme ai lavoratori con i lavoratori
A tutto il sindacalismo confederale però noi dobbiamo anche in questo Consiglio oggetti nazionale del partito dire una cosa quel protocollo pone ormai senza più alibi
Senza più alibi
L'esigenza di una riforma autentica del sindacato italiano del superamento di rendite di posizione al suo interno di un suo rinnovato radicamento di un'effettiva funzione di rappresentanza
Quella riforma anche traumatica che ha investito i partiti ora deve investire seppure in forme diverse naturalmente tutto il sindacato italiano Neffa dell'istituto della rappresentanza
Concludo stanno di fronte a noi grandi opportunità eppure sarebbe grave se pensassimo come partito di poter stare tranquilli
Ce lo dice questo il voto di Milano è anche quello di Torino serve non solo a noi stessi ma l'intera sinistra le forze di progresso
Una riforma vera un ruolo nuovo del nostro partito del suo modo di essere serve un superamento di una vecchia forma partito che in gran parte abbiamo ereditato dal Partito comunista italiano
Per realizzare questi obiettivi io penso che occorra un impegno comune un agire collettivo che non annulli la dialettica il confronto vero tra di noi
Ma che lo pongo a disposizione di una elaborazione unitaria anche per noi può chiudersi una fase politica interna che ci ha travagliato
Nessuno penso ci regalerà niente molto nelle nostre mani e non poche speranze di milioni di lavoratori italiani sono affidate a questo nostro partito
Grazie provino la parola Gian Giacomo Migone
Però amico segue Aldo Tortorella prego
Compagne e compagni stiamo ormai entrando nella fase decisiva della tempestosa attraversata che ci porterà dalla prima alla seconda Repubblica
Possiamo affrontarla con la fiducia di chi ha dimostrato di saper navigare senza perdere la rotta anche quando veniva accusato di essere senza bussola e senza nocchiero
Tuttavia proprio le dimensioni della svolta in atto richiede consapevolezza della violenza della tempesta che dovremmo affrontare
Prima di giungere in porto
Quando è caduto il muro di Berlino
Avrebbe dovuto essere chiaro a tutti
Che quel radicale mutamento del contesto internazionale si sarebbe tradotto nella caduta del blocco di potere politico e sociale che aveva dominato il nostro Paese per quasi mezzo secolo la fine del comunismo non poteva che determinare la fine dell'anticomunismo che aveva escluso dal governo il principale partito comunista dell'Occidente
E quelle forze sociali che in larga parte adesso avevano fatto riferimento è comprensibile che molti anche molti di noi abbiano avuto bisogno di tempo di elaborare il lutto di una fede politica forte
Ma ormai storicamente inadeguati
è stato difficile comprendere che le sconvolgenti novità che da quattro anni continuano a investirci in realtà corrispondono alle aspirazioni pur più profonde
Di coloro e quindi di noi che hanno sognato e si sono battuti per lo sviluppo della democrazia della libertà della giustizia nel nostro Paese
Abbiamo motivo di rammaricarci se per la prima volta nella storia dell'Italia unita si intravede la fine dell'impunità dei membri dalla classe dirigente finalmente uguali
Ai comuni cittadini davanti alla legge
A questo proposito sono apprezzabili le istanze garantiste del Capo dello Stato
Che però non devono essere usate per limitare un'autonomia che la magistratura nel suo insieme ha conquistato solo dopo la caduta del muro di Berlino
Perché non dobbiamo rivendicare come una vittoria anche nostra
Da Girolamo Li Causi alla fermezza istituzionale del compagno Violante
Del compagno Chiaromonte
In quanto sostenitori dalla parte più coraggiosa dello Stato se si è incrinato il compromesso di potere terrà la criminalità organizzata e coloro che hanno governato il Paese
E non è forse vero che la caduta del regime sovietico
Non ha solo dato più libertà centinaia di milioni di donne e di uomini
Ma anche liberato noi da una sovranità limitata che per anni ha paradossalmente impedito lo sviluppo proprio di una piena democrazia nel nostro Paese
E non sono codeste le condizioni per la rottura della continuità di quella sorta di doppio Stato in cui siamo vissuti tutti in questi anni
Da una parte uno Stato democratico e di diritto dall'altra uno Stato occulto o un governo invisibile se preferite l'espressione di Bobbio
Che lo ricattava e talora rischiava di travolgerlo con la copertura e l'appoggio di un potere sovrannazionale incontrollata
è vero proprio l'entità di queste trasformazioni deve renderci consapevoli dei pericoli a cui andiamo incontro sarebbe forse eccessivo evocare le lacrime sudore e sangue di cui parlavo Queens con Churchill
Quando gli aerei nazisti volavano sul nel cielo di Londra sarebbe eccessivo e forse anche improprio
Perché è più probabile che un tentativo di restaurazione prenderebbe la forma di una di quelle dilazioni trasformisti che in cui è così esperta la vecchia classe dirigente magari sostenuta da chi vi si irradia ribella in forme apparentemente radicali ma prive di un'ispirazione democratica
Tuttavia i recenti atti di terrorismo che hanno colpito Roma e Firenze sono segnali che non possono essere ignorati
Insomma viviamo una fase piena di pericoli ma altrettanto ricca di occasioni per andare avanti e il modo migliore per evitare i pericoli è quello di cogliere queste occasioni il nostro primo compito è quello di democratizzare lo Stato
Da questo punto di vista è stato detto è fondamentale una riforma elettorale che assicuri la governabilità e l'alternanza ma non basta gli apparati dello Stato debbono essere democratizzare
Deve essere spezzato all'interno di essi quel filo di continuità che nemmeno la liberazione dopo la caduta del fascismo riuscì ad intaccare
Per questo è essenziale la ricerca della verità sui ministeri e le stragi che hanno accompagnato la vita della Prima Repubblica
E che se non venissero chiarite comprometterebbero le prospettive di sviluppo democratico della Seconda Repubblica
Per questo occorre collocare le grandi trasformazioni in atto nel nostro Paese all'interno di un contesto internazionale che dopo la fine della guerra fredda risulta sempre più difficile da governare
Primo compito di una politica estera e quello di garantire la sicurezza Esterna ma anche interna al Paese hanno sbagliato coloro anche tra noi che hanno letto la nuova realtà internazionale
Come dominata dall'unipolarismo degli Stati Uniti
Washington non può ne vuole governare il mondo e nemmeno dettare le condizioni interne al nostro Paese
Gli atti recenti compiuti dall'amministrazione Clinton nell'Iraq come in Somalia
Lo e che noi abbiamo giustamente criticato non si spiegano con una rinnovata volontà di dominio ma piuttosto come una fuga dalle difficoltà incontrate nell'impostazione di una nuova politica sociale ed economica all'interno degli Stati Uniti
è positivo significativo che dopo l'incomprensibile comprensione manifestata dal governo Ciampi nei confronti dei bombardamenti di Baghdad
Esso abbia trovato il coraggio di rivendicare l'impostazione pacifica dell'intervento in sommaria l'autonomia delle Nazioni Unite il ruolo dell'Italia in questo contesto
Questa ricerca di una politica estera di pace dell'Italia
Al servizio di una comunità internazionale fondata sul policentrismo di berlingueriana memoria
è lascio la coerente e non poteva essere innanzitutto nostra con le trasformazioni democratiche che stiamo promuovendo nel nostro Paese
Concludendo per muoversi in queste direzioni esistono due condizioni che sembrano dettate dal signor vela pallidissimo
Ma come ben sappiamo nulla e più controverso dell'oppio
La prima e quella di esistere di esistere come partito di esistere come forza politica
Cioè non solo rappresenti ma consenta agli interessi popolari di concorrere al governo del paese
Che si collochi nell'ambito del socialismo democratico europea
Cioè aggredì il centro ma non si disordini sol va nel centro che per ragioni storiche non può volere con sufficiente nettezza ciò che stiamo dicendo
La seconda condizione l'ha già detto con chiarezza il segretario
E di volere che queste ed altre cose succedano effettivamente con la scusa per correttezza che perché ciò avvenga non basta a testimoniare alle non basta opporsi a chi non le vuole
Bisogna insomma accingersi a governare il Paese
Grazie Migone Aldo Tortorella
Si prepari Claudio Montaldo
Condivido della relazione il rapporto che è stato stabilito tra una collocazione politica di sinistra che vuole parlare anche a gruppi di opinione moderata
L'esigenza di discriminanti progettuali e programmatiche riconoscibili
E mi pare giusto dire che è una forza di sinistra la quale abbia senso di responsabilità democratica
Si deve porre il problema del governo del Paese dunque deve comprendere altri punti di vista cercando di dar vita ad un Progetto ed un programma che non siano solo i suoi ma il risultato di un dibattito comune
Un dibattito al quale però ci si deve presentare con un proprio bagaglio di idee come qui si è incominciato a fare ponendo alcune questioni che almeno come indicazione di tematiche mi paiono di grande utilità
Ma proprio perché avverto che questi punti di accordo non erano scontati e costituiscono un risultato comune penso che una discussione vera
Sia necessaria una discussione che dica con franchezza anche i punti di disaccordo
Una discussione
Che naturalmente non sia la riproposizione come forse in qualche intervento è accaduto una vita di una di una disputa che qui dentro è inesistente
Terra chi sentire dell'esigenza di porsi l'obiettivo del governo è chi sarebbe così ottuso negarlo tra chi si vuole contaminare con altre culture e chi invece vorrebbe fare lo schizzinoso mantenendo non si sa quale astratta purezza
Io avverto per dire dei dissensi diciamo così dei disaccordi innanzi tutto
Nella discussione tra di noi e nella sinistra ma anche in parte nella relazione una valutazione della realtà in cui siamo che non mi pare abbastanza allarmata
Certo mi pare senz'altro giusto vedere nella situazione tutte le possibilità di apertura di progresso
E mi pare qual mente giusto valorizzare il risultato elettorale positivo per il Partito democratico della sinistra e per la sinistra più in generale anche se chiederei più attenzione alla trama delle vittorie e delle sconfitte in particolar modo alla grave situazione
Ho gravissime in certi casi di tanta parte del Nord
Ma una controffensiva sociale e politica e in atto
Il marasma il disfacimento del vecchio regime non significa già una resa e soprattutto non sono soli a resistere
I politici gli industriali condotti con i mafiosi anche il ritorno di bombe stragi che ci assicurano i competenti
Sarebbero essenzialmente di mafia
Intervengono assai tempestivamente l'accordo sul costo del lavoro a me pare un colpo più duro di quanto ha pur detto la relazione
Lo è sul terreno della democrazia sindacale sull'arretramento dalla contratti de dalla contrattazione articolata come diritto a alla contrattazione articolata come possibilità sulla condizione salariale imposta ma è un colpo serio anche la legge elettorale com'è stato in parte ricordato
Non torno su vecchie polemiche anche se penso che non è giusto non è individuare le sedi per poter ragionare distesamente non per darsi meriti o colpe ma per cercar di capire perché è andata così
Certo Walter Lantz saltare alle conseguenze non vi è fino a dove alcuna sollecitazione all'aggregazione o alla scelta di una maggioranza di governo vi è il rischio di una drastica divisione territoriale della rappresentanza
Ritorna il tema del presidenzialismo aveva elezione diretta del primo ministro anche insieme ad una eventuale maggioranza
Su quell'emendamento che io stesso ho presentato mi sembra carico di rischi studiamo la meglio naturalmente ma mi sembra carico di rischi perché come gestire una doppia legittimazione senza generare situazioni inestricabile di ma segna un pezzo della DC si sono già schierati in se la DC non può di regali alleanze ragiona qualcuno
E dunque ha sempre voluto il turno unico ed è perciò in definitiva definita sutura quesito referendario poterebbe forse comporre meglio il fronte per un presidente eletto in modo ancor più ravvicinato si deve constatare che mentre si sarebbe dovuto preparare l'alternanza vi è una sorta di centrismo perfetto nella condizione governativa italiana
I quadri partito con tecnici governa le mezze ali
Molto consistenti si astengono le estreme si oppongono anche qui non voglio riaprire polemiche che stanno alle nostre spalle
Ma oramai a me pare che l'astensione non si giustifichi era a termine fino alla legge elettorale se non ricordo male la legge elettorale fatta e performance live il nerbo della maggioranza cioè DC e PSI che esiste ancora in Parlamento
Che sorregge il governo su cui ci asteniamo ha composto un'altra maggioranza collega mi se Rifondazione in più ha fatto quella norma tecnica che tutti sanno che fa slittare le elezioni i verdi che si erano astenuti hanno ritirato l'astensione
L'accordo sul costo del lavoro su cui almeno dubitiamo dubitiamo tutti
Viene fatto ricadere anche su di noi sulla cosiddetta manovrina economica ci siamo astenuti sulla fiducia per votare contro il provvedimento mi pare una situazione insostenibile
Fatta l'esperienza mi sembra il tempo di litigare formalmente l'adesione e mi pare difficile sostenere l'esigenza di una posizione non consociativa dell'AGEA ancora questa situazione o più ancora legge delle giunte che sono qui si sono costituiti in alcune regioni come a DC e PSI
Nella loro veste tradizionale al di là delle vicende attuali il tema peraltro vitellini corrente non è dunque quello della contesa astratta su una sinistra che si ponga l'obiettivo del governo ma quale abbia da essere la cultura di governo perché di cultura di governo della sinistra non ve n'è una sola e non tutte sono ugualmente feconde come ci ricordano anche tante passate esperienze antiche e recenti e recentissime
è stato qui ricordato il fallimento drammatico del PSI
Ma esso appunto non è solo una storia di degenerazioni dall'inizio alla fine ma l'approdo a queste degenerazioni in seguito a una determinata concezione della governabilità
Della partecipazione a al potere del rapporto con il centro e con la sinistra
Si può dire che l'esempio del PSI e troppo facile ma anche se guardiamo alla sinistra europea noi non possiamo pensare che le sconfitte dei socialisti francesi dei laburisti dei socialdemocratici tedeschi e scandinavi
Siano dovute al fatto che essi non si siano posti a sufficienza il problema del centro o che abbiano avuto un eccesso di compiacenza sinistra
Penso piuttosto che le idee forse che fecero grandine socialdemocrazia e in Italia il medesimo partito comunista italiano che altro non era che una grande socialdemocrazia pur con quei vizi che conosciamo che sono stati denunciati e Cerci ad sono venute a compimento dopo avere svolto una efficace azione
Ed è e penso che la sinistra non si riprenderà senza un nuovo programma che propongo un'alternativa reale al disagio pur grande che per come le società occidentali
Le considerazioni che qui ha portato Barcellona considerazioni peraltro vette da una poderosa di biografia vero non appartengono solo alla sfera degli stimolanti ricerche culturali
L'Occidente si trova ora da solo di fronte alla tragedia del terzo mondo dei vinti che tendono la mano delle proposte stesse delle proprie stesse contraddizioni interne
Il tentativo di Berlinguer giustamente citato nell'ultima parte della sua vita per un programma alternativo per il proprio partito e per la sinistra europea non è mai stato mi sembra così attuale
Perché la lega in tanta parte del Nord e percepita con come una proposta come è stato credo giustamente detto
La lega è intervenuta in realtà in una carenza di analisi Deva
Della condizione concreta del Paese dell'unità nazionale della condizione dei lavoratori del significato delle esperienze governative anche della sinistra e in una carenza di lotta di opposizione del maggiore partito di sinistra cioè a suo tempo il PC
Formato sia appunto all'idea che la partecipazione al governo della cosa pubblica fosse essenziale o anzi l'essenziale
Sentiamo le forme e le condizioni di quella partecipazione furono sovente non senza sbagliata e ma in alcune zone del Nord PAS
Furono molto sbagliate ed ebbero anche aspetti riprovevoli non perché fosse fallito l'obiettivo dell'amministrare ma perché erano sbagliate le motivazioni e la cultura che sorreggeva quell'obiettivo
Per tutti questi motivi se capisco l'attenzione verso i gruppi di Alleanza democratica
Non capisco il silenzio o il disinteresse verso la ricerca di un programma alternativo nella quale dichiarava di volersi impegnare persone della sinistra
E non perché giudico che saranno da accettare i risultati ma per coerenza con la volontà asserita del più ampio dialogo con tutti anche il travaglio presente dentro il partito di Rifondazione Comunista Travaglio che ci interessa credo
Trae origine dal tema dell'unità a sinistra ma questo tema non si sarebbe neppure posto se non vi fosse stato nelle elezioni medesime uno sforzo largo di reciproca comprensione
Capisco anche perché è un tema antico ciò che si dice e cioè che può accadere che una sinistra la quale intenda proporsi come forza di governo
Può lasciare qualcosa a sinistra questo diciamo non è una novità ma dipende da quanto e soprattutto da che cosa si lascia a sinistra
Dalle prove di responsabilità di tanti che dobbiamo fornire vi è anche quella di non favorire il radicamento o l'allargamento di una forza a sinistra la nostra sinistra
Senta vivamente chiusa ad ogni dialogo per sarebbe grave non per noi ma per la sinistra e terrà situazione italiana come i conservatori sanno e diciamo pure come qualcuno tende a favorire pur da queste posizioni francamente critiche io penso che ad uno sforzo comune si debba tendere
Ma questo non significa tornare a costumi antichi abbiamo letto proprio le dichiarazioni di Ganapini volevo costruire un partito senza correnti e facevano le correnti clandestina anche questa non è una novità è un'esperienza antica che abbiamo tentato in tutti i modi di perseguire e quindi non è da ripetere
Tuttavia un dialogo più aperto e libero è necessario lo abbiamo detto già altre volte ma ciò non significa negare le diverse culture laiche e cattoliche e cristiane socialisti e comunisti che di quanti compongono finito questo partito ma mettere a frutto farle interagire attraverso il dibattito culturale e la proposta qualcuno ha detto che i comunisti democratici si sono praticamente sciolti dopo l'uscita di Ingrao
L'uscita di Ingrao è stata a mio avviso una perdita per il partito
E la cosa che mi ha accordato di più nel suo commiato è stato i non volersi sentire come gli ha detto un vecchio direttore riottoso di fastidio per gli altri
Io dico attenzione perché questo è un sentimento che forse prima di Ingrao ha colpito tanti vecchi e giovani di una vasta diaspora che bisognerebbe cercare con un'accorta opera di direzione di abitate in futuro ma non si può sciogliere un comune modo di sentire l'impegno comune modo di sentire l'impegno politico poiché esso non coincide con una persona sola per quanto profondamente affrontò solamente eletta come troppo ovvio differimento una comune cultura
Non vuol dire una medesima politica ciò che
Culturale perciò o con insistenza proposto un congresso non di conta non di rifacimento degli organismi ma di nuovo avvio per sperimentare l'unità ho diverse forme di distinzione fondata su ciò che deve essere non so cioè non su ciò che è stato anche questa volta di congresso non si parla neppure di un congresso programmatico perfect fatale meglio il partito alle elezioni come era stato chiesto nel coordinamento politico mi sembra un errore
Anche perché avverto che il lavoro collegiale tende a farsi sempre più vago con conseguenze certamente non positive non per questo per quello ma per il partito
La direzione si riunisce esattamente come sanno i compagni quello che fu chiamato coordinamento politico si raduna con i segretari regionali
Quindi un altro tipo di riunione si avverte l'esigenza almeno di un riordino che spero possa avvenire anche individuando o inventando forme nuove in cui possa esprimersi
Se lo si vuole l'impegno unitario di un partito che certamente deve e da rivedere da cima a fondo
Forse in tutto questo c'è una speranza che non regge più forse si dice andiamo verso un partito di comitati elettorali di Synergo di notabili
Ciò tenendo creerebbe un vuoto grave penso che dobbiamo lavorare invece alla paziente ricostruzione di un tessuto di una tradizione popolare senza di cui non c'è una grande e vera forza della sinistra
Grazie al dono parola Claudio Montaldo segue Massimo D'Alema
Voglio posporre all'attenzione dei compagni e compagne alcune riflessioni a partire dalla dolorosa e preoccupante vicenda genovese
Il partito democratico a sinistra con l'arresto di Claudio Burlando compagno assessore gratta vola a subito un colpo molto duro
Credo che non ci debba fare appello nel definire questo ad affermare questo la reazione
Forte unica
Della città di tanta parte della città e del partito che sono attualmente motivi di orgoglio per noi
Ma che appunto non devono impedirci di vedere che dietro un vicenda come questa
Si producono effetti profondi si seminano dubbi incertezze e in qualche caso si consolidano in settori di opinione pubblica convinzioni che omologa no il nostro partito i nostri comportamenti agli altri
E questa vicenda interrotto inoltre bruscamente un'esperienza politica che stavamo compiendo in anticipo sulla costruzione dello schieramento
Di sinistra e di progresso
Avendo deciso di andare allo scioglimento del consiglio comunale di votare a novembre
Avevamo deciso di tentare di dare comunque un Governo alla città
Mettendo in campo le forze di questo schieramento
E inoltre ci priva questa vicenda del candidato naturale della persona
All'interno del partito nello schieramento nella città considerata di più all'altezza di poterla guidare nei prossimi anni
Abbiamo reagito come partito in modo sicuro pronto a partire dalla convinzione la correttezza dei comportamenti
Dei compagni della correttezza del comportamento del PDS sul piano morale e sul piano amministrativo
Ma anche nella convinzione di non essere stati in questa vicenda ne ingenui nel subalterni
E a proposito sono scritte anche molte sciocchezze
Io credo che e vicende che poi l'indagine suo prosegua scoperchiato
Che traevano origine dall'ottanta gli anni ottantacinque novanta dalla Giunta di pentapartito
Va detto che sono state vicende sulle quali in molti casi si è manifestata una dura ferma opposizione nel nostro partito in quegli anni
E poi significativamente dopo mille centonovanta dal governo della città
Sì operato per tagliare operazioni diciamo non convincenti e per introdurre procedure trasparenti nella gestione delle opere pubbliche
E tutto questo si è fatto appunto non ingenuamente ma con la consapevolezza di incidere di inciderà pesantemente su un blocco di interessi
Che attraversava al mondo imprenditoriale la politica la burocrazia degli enti e degli enti pubblici
Interessi che non è escluso che abbiano anche influito nell'indurre il grave errore dell'arresto del diciannove maggio
Ora siamo di fronte alla
Pratica impossibilità di perseguiti perseguire la candidatura di Claudio Burlando a sindaco
Restando aperti e committenti che possiamo prevedere abbiano gli aspetti giudiziari di questa vicenda
E credo che quindi a maggior ragione dobbiamo chiedere con molta forza una conclusione rapida che appunto a prescindere dalla candidatura e comunque alla vigilia del voto
Rappresenti il riconoscimento di un diritto delle persone
Di un diritto del partito e della città io credo che
I genovesi che si sono espressi così ampiamente e sostenere solidarizzare col proprio sindaco abbiano diritto di sapere
Se questa persona il partito che l'ha indicata hanno messo a governare la città un truffatore oppure no
E credo che non sia irrilevante anche per non creare nocumento al partito
Che questo possa avvenire esatti si possono avere prima delle elezioni
Ma qualche riflessione più generale che da questa vicenda la sua usciti
Innanzitutto mi pare attorno alla questione della carcerazione
Come non vedere
In questa vicenda un uso sproporzionato della resto
Certo pensato per acquisire prove poi acquisite ma avendo sbagliato il bandolo della matassa che si poteva sciogliere
Arrestando le persone sbagliate
E come non vedere diciamo la pertinenza
Anche in questo caso di quanto è stato affermato ieri dal Presidente della Repubblica sulla necessità che ci siano i processi
Quindi abbiamo bisogno di un po'cesso gran bisogno di una parola definitiva
Che appunto rappresenta in questo caso un diritto sacrosanto dei singoli ma appunto anche della cita nel suo insieme
Ma una riflessione più politica che credo che dobbiamo fare
Perché e che mi porta ad affermare lancia di contrastare con maggior rigore l'idea
Che secondo me stalla sta dietro il pensiero
Indichi ha commesso questo errore probabilmente che chiunque abbia fatto politica in questi anni in qualche modo indirettamente o direttamente
è stato ed è compromesso
Io credo che questa sia una cosa che noi per noi per il nostro partito per le tante persone di altre forze politiche che hanno operato a un fatto politica compassione nell'interesse generale
Credo che dobbiamo o respingere contrastare questa idea e affermare la dignità di chi ha fatto politica come noi l'abbiamo fatta
Riconoscimento di questo credo debba essere suffragato aiutato
Dal tentativo di nel con tentativo di di portare diciamo parole riferita che impediscano di fare confusione fra finanziamenti illeciti
E rissosa acquisite lecitamente magari attraverso la feste le feste dell'Unità la pubblicità o quant'altro
Io credo che sarebbe sbagliato sia sbagliato
Per noi non
Cogliere questo questo punto come una necessità per contrastare il nuovo che non è nuovo e l'idea
Che si possa fare del PDS l'ultimo anello da far cadere del vecchio sistema politico
Una riflessione politica sulle prospettive io condivido pienamente l'impostazione della relazione del compagno Occhetto le scelte indicate
Dicevo che a Genova siamo stati colti un passaggio politico delicato importante che ci faceva
Che muovere in quella direzione
Avevamo avviato un processo con quelle forze a partire dalle forze ambientaliste i radicali del partito repubblicano
E abbiamo avviato un dialogo fitto anche se non si era concretizzato in un'alleanza con settori ampi del mondo cattolico oggi di partiamo da qui siamo ripartiti da qui per costruire lo schieramento elettorale
Si sta lavorando senza preclusioni in questa direzione si è recuperato un rapporto positivo anche con la Rete
Abbiamo due nodi che Occhetto sotto portandola sottoposto ha sottolineato all'attenzione del Consiglio nazionale e che
Io condivido la questione del centro
Credo che in una grande città come Genova per l'articolazione del tessuto politico e sociale questo significhi soprattutto la questione della convocazione dei cattolici
La questione di Rifondazione
Io ritengo che siano lontani per i confronti anche avviati nel merito di una politica per la città
Direi per le città in generale siano lontane le posizioni programmatiche
Ma oltre questo credo che se andiamo dannunziani gli obiettivi politici i giudizi sul processo politico il giudizio sugli alleati sulle forze da mettere in campo
E quindi pur non avendo preconcetti credo che
Siamo molto difficile poter portare anche questa forza un'alleanza di sinistra e di progresso
E credo comunque che da parte nostra non debba esserci nessun cedimento sul piano programmatico e sul piano politico poteva raggiungere questo risultato
E concludo conto ponendo alla riflessione
Dal Consiglio nazionale un un problema più generale che riguarda le città la politica per le città
Fra le elezioni di giugno e quelle che si svolgeranno a novembre saranno rinnovati la maggioranza degli enti che governo le grandi città
Si è fatta la riforma elettorale la riforma politica
Se non accade altro tutto questo diventa un boomerang terribile nei confronti delle forze che governeranno le città e abbiamo io credo bisogna affrontare almeno tre questioni con una politica nazionale con una nuova legislazione la questione delle risorse finanziarie certezza e autonomia
La questione delle risorse umane a partire dalla questione della dirigenza senza una nuova burocrazia
Nel senso nobile non si governa non le città la questione del sistema dei controlli oggi nessuno amministratore o burocrate se la sente di firmare
Che qualsiasi cosa e questo sta provocando
La paralisi del Governo in tante situazioni io credo che per candidarsi al governo del Paese dobbiamo anche essere in grado oggi di sviluppare una politica per il governo della città che avete fatto anche di altre cose
Che rappresenta un pezzo del programma il compagno Occhetto indicato qui
Grazie molto ambito vuol fare due annunci il primo il più la bozza del documento per il Consiglio per le donne
è in distribuzione
Fuori presso la segreteria nella sala di sinistra
Le compagne eventualmente anche i compagni naturalmente che il che lo desiderano sono pregati di
E che vuol dire che è una borsa ha in questo senso solamente nel senso materiale non il sesso diciamo restrittivo censorio ecco
Va bene va bene
Ci sono alcune compagne e compagni che hanno rinunziato a parlare
Tre sono Mauro Zani Giorgio Macciotta Maria Luisa Boccia Piero in grado Michele Magno
Quando il limite ombrello Barbieri Antonio Pizzinato Domenico Carpanini Barco Fumagalli
C'è ancora tuttavia un elenco nutrito di di oratori che sicuramente arricchirà la discussione
Prima delle conclusioni la parola al compagno Massimo D'Alema segue Miriam Mafai
La mia opinione è che il discorso con il quale Occhetto aperto il nostro consiglio nazionale
Sia un discorso serio e costruttivo
Nel quale voglio dirlo è stato anche percepibile uno sforzo unitario e di sintesi
Per delineare una piattaforma
Comune per il nostro lavoro
Penso anche che nel discorso di Occhetto fossero chiaramente indicate le basi per un dialogo aperto con le forze democratiche e di sinistra
Per costruire l'alleanza
Questo è il nostro progetto politico
Forte credibile in grado di candidarsi a governare il Paese
Governare il Paese per una politica di riforme per ricostituire le ragioni di una unità dell'Italia per coniugare modernizzazione efficienza e solidarietà
Io penso che
Si debba sottolineare il valore di questa che è già una forte scelta la scelta di fondo che noi compiamo quella cioè di puntare a governare il Paese
Quella di impegnarci mimesi chi abbiamo di fronte per creare le condizioni di una sinistra che sia partecipe di un nuovo governo dell'Italia
Qui c'è in sostanza se mi consentite un modo nuovo di pensare a sinistra
Che io non confondere i con una posizione classica rituale certamente la sinistra italiana non ha mai rinunciato a porsi la questione del governo
Ma qui c'è qualcosa di diverso noi puntiamo a governare qui e ora e vogliamo lavorare per crearne le condizioni dei prossimi mesi dal punto di vista delle alleanze sociali politiche e dal punto di vista del programma
Il PDS nato per questo
è una formazione politica che è nata nel vivo di una lotta politica e ideale
Sia contro un'idea della sinistra che vede nell'essere opposizione non una condizione ma un tratto della sua identità
Ma anche contro una sinistra che ha concepito il Governo soprattutto anzi direi esclusivamente come subalternità verso i gruppi moderati
Come scelta centrista e consociativa
La rivendicazione della nostra funzione mi sembra sia stata proposta in termini non integralisti esce sappiamo di non essere sufficienti a questo progetto di governo per questo siamo una forza che vuole costruire un'alleanza e che vuole aprire un dialogo con questo obiettivo
Questa è stata compagna e la chiave del successo elettorale nelle elezioni amministrative
La scelta di collocarci in funzione di un rinnovamento di classi dirigenti in funzione di un processo unitario
Di un'alleanza di forze di diversa ispirazione ideale culturale
Quella apertura che ha condotto il PDS a sostenere un cattolico di sinistra come Castellani
Un repubblicano come il bianco un uomo della Rete come Dalla Chiesa e che ci vede oggi a Roma impegnati a costruire la candidatura di un leader ambientalista
Di una forza cioè che si muove coerentemente oltre una di come orizzonte partitico
Che ragione ha come parte di uno schieramento democratico
Che considera il successo di questo schieramento come un proprio successo che non è mossa da alcuna ispirazione egemoni Stich
Cari compagni io ritengo che questo processo politico che sia tre consentitemi soltanto un brevissimo tuffo nel passato
Dà ragione a chi da molto tempo era animato dalla profonda convinzione
Che l'alternativa in questo Paese sarebbe scaturita da una crisi del vecchio sistema politico
Dalla liberazione di forze cattoliche laiche e socialiste
Ricordo che tanto tempo fa questa visione dell'alternativa era tacciata di essere illusoria Palin genetica e vi si opponeva il crudo realismo della necessaria alleanza con il partito socialista italiano di Craxi
Lo dico questo
Perché io non vorrei che anche oggi
In una situazione così aperta
Noi tornassimo a fare precipitare il nostro discorso nei termini di un'alleanza partitica
Magari guardando ai nuovi partiti che si vengono costituendo considerando il tali movimento di Segni
L'Alleanza Democratica
E non come processi Ina
Io credo che noi dobbiamo guardare alla costruzione dell'Alleanza per il governo del Paese nel vivo di una crisi drammatica riaperto
Per questo non mi convince chi vorrebbe oggi chiudere in un recinto stabilire qui e ora
Che la forza di governo del futuro è l'alleanza tra il PDS segni e quel determinato movimento verso l'Alleanza democratica
Senza in alcun modo volere sottovalutare i meriti di queste forze
Le ragioni di queste forze
A cominciare e ho avuto già modo di dirlo
Dal valore chi ha il progetto dell'Alleanza democratica e cioè dell'incontro di forze di ispirazione diverso intorno ad un programma di rinnovamento e di governo del paese
Ma al di là di Segni c'è la questione cattolica c'è la crisi della DC
Ci sono grandi forze organizzate popolari del mondo cattolico Lea che l'accise il volontariato ed altre forze che hanno ruotato in parte o del tutto nell'universo democristiano
Di cui oggi segni non riesce ad essere espressione perché sono forse lontane dal suo cattolicesimo liberale ma che mi sembrano per la loro natura sociale per la loro storia componenti essenziali di un processo di alternativa
E al di là di Alleanza democratica è aperto il grande problema dell'area socialista che non scompare con il fallimento e con il crollo del craxismo
Credo che sarebbe sbagliato ripetere questo errore che il Pci commise nella seconda metà degli anni settanta pensare cioè che finisse una questione socialista
E il grande problema di un'area socialista che non è riducibile alle singole personalità che hanno aderito ad Alleanza democratica
E che richiede anche in quella direzione uno sforzo di unità di riorganizzazione di forze perché una sinistra che vuole governare non credo che possa rinunciare alla tradizione del socialismo riformista
Io credo che in questa ottica sia giusto anche mantenere aperto un dialogo a sinistra
Dialogo a sinistra non significa rinunciare ad una battaglia politica ideale contro posizioni estremistiche
Ma significa certamente non cadere nella tentazione di una sorta di pregiudiziale ideologica sarebbe un po'bizzarro cari compagni che noi ci facessimo portatore di una sorta di nuova pregiudiziale anticomunista più in piccolo diciamo
Non so neppure come il nostro elettorato potrebbe percepire un'operazione di questo genere
Io trovo che sia sciocca la posizione di chi dice che adesso noi dobbiamo decidere di avere nemici a sinistra
E di chi la impone a noi quasi che fosse una nuova prova l'ennesima della nostra maturità a governare il Paese
Compagno Barbera ci ha ricordato che Rifondazione vuole il comunismo entro il Duemila
E certamente io non ci avevo pensato una cosa preoccupante e tuttavia non mi pare che si tratti di una minaccia incombente
Io guardo piuttosto ai risultati elettorali di Milano e di Torino
E al fatto che lì una significativa protesta operaia ha dato forza Rifondazione che nel voto di partito ci ha scavalcato
In due fra le maggiori città operaie del nostro Paese
Penso al sistema elettorale a turno unico
Mi domando con quali forze uno schieramento di sinistra di alternativa può pensare di vincere se in due delle maggiori città del paese si cristallizza
Una sinistra estrema che tra Rifondazione e la Rete va intorno al quindici per cento
Guardo alla crisi politica di Rifondazione
Ai mutamenti in atto nella Rete
Crisi politica di Rifondazione che non casualmente interviene all'indomani di un risultato elettorale positivo
Che fa esplodere la contraddizione tra la capacità di quel partito di raccogliere una protesta operaia e l'incapacità di offrire a questa protesta una prospettiva politica
Ed apre la discussione fra chi pensa a quella componente come parte di un'alleanza progressista e chi invece punta di un isolamento settario anche a costo di una sconfitta di tutta la sinistra
Non vedo proprio perché noi dovremmo incoraggiare isolamento il settarismo
D'altro canto le grandi forze della sinistra europea nei loro momenti migliori hanno saputo contenere spinte radicali senza farsene egemonizzare può condizionare e portare grandi movimenti al Governo di qui in paese grandi movimenti anche avendo dei nemici a sinistra ma non stabilendo lo programmaticamente può accadere ma non può essere parte del nostro programma andare a governare l'Italia contro lettorato popolare operaio che ha votato Lovelli a Torino
Ok ha votato Rifondazione a Milano anche perché i cari compagni a proposito di una modellistica un po'astratta vicenda ritrovino anch'essa una sua peculiarità perché consentitemi credo che nella lotta per il governo del Paese non andremo al ballottaggio contro Novelli e Rifondazione sarebbe facile vincere credo che avremo altri e più complessi problemi
Mi pare che nella concretezza delle scelte politiche noi stiamo dimostrando una capacità di muoverci con autonomia e senza subire condizionamenti di tipo estremisti
Nel giudizio che abbiamo dato sull'accordo sul costo del lavoro
Io non condivido giudizio di Tortorella un colpo serio è un accordo certamente problematico
In una condizione molto difficile
Ma l'alternativa a questo accordo era una deregulation che avrebbe portato ad una frammentazione a una sconfitta del mondo del lavoro
Io penso che noi dobbiamo assumere quel nuovo sistema di relazioni industriali come un terreno di lotta e dobbiamo vedere che cosa compete a noi non ai sindacati e cioè rafforzare quel sistema di relazioni industriali con una legge sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro
Che dia forza democratica la rappresentanza dei lavoratori e cominciare a lavorare anche in sede legislativa sui diritti di controllo e di informazione nelle aziende senza chiusure ideologiche sulle forme di codeterminazione
Che sono il terreno concreto che può dare forza ad un sistema di contrattazione aziendale che non può avvenire
A prescindere dalle prospettive di sviluppo e di crescita delle singole aziende
Come pure di fronte alla tragedia della Somalia non ci siamo uniti ad una richiesta di ritiro unilaterale ho finito ma abbiamo al contrario chiesto di rilanciare il ruolo politico e di pace della missione delle Nazioni Unite
Mi sembra cioè che nel concreto
Noi veniamo proponendo posizioni che esaltano una nostra cultura di governo non subalterna al vecchio moderatismo ma anche non condizionata da posizioni estremistiche
Ed è questo un punto che io ritengo essenziali fare crescere la credibilità nostra cioè del PDS come forza insieme di cambiamento e di governo senza pensare che la nostra credibilità di forza di governo sia tutta scritta nelle alleanze che scegliamo
E in parte notevole scritta nelle scelte politiche e programmatiche che facciamo noi il nostro risultato elettorale segna un risultato insuccesso indiscutibile della nostra politica del nostro progetto
Qualche volta a dispetto della debolezza del nostro partito
E in ciò io vedo un limite è un elemento di fragilità che anche Occhetto ha richiamato noi dobbiamo ripensare al ruolo del partito di un partito non appiattito de sulle istituzioni
Di un partito che lavora a costruire l'alleanza ma che anche lavora ai robusti Hirsi come forza popolare e di massa e chi abbia una più forte autonoma capacità di ricerca programmatica di lotte ideale e culturale
Credo che dobbiamo affrontare presto questa riflessione e anche le iniziative necessarie così come Occhetto ha proposto con una riunione della direzione a settembre
Sapendo che questa discussione sul partito non può essere astratta
Noi siamo di fronte ad una sfida di portata storica
Nei prossimi mesi si gioca la possibilità di una straordinaria svolta di governo per il nostro Paese
E anche il modo di discutere fra di noi e su Dinoi non può che innanzitutto misurarsi comunque Stassi
Noi possiamo anche perdere
E tuttavia cari compagni non credo che possiamo consentirci di passare alla storia come quelli che hanno perso perché erano impegnati in un dibattito interno
E quindi la nostra discussione deve mettere in primo piano questo l'impegno comune per creare le condizioni perché la sinistra italiana possa governare l'Italia
Miriam Mafai
A ecco Milia
Segue Emanuele Macaluso
Il successo elettorale grande del venti giugno non cancella secondo me l'ipotesi di una ripresa e di un consenso attorno alle forze moderate queste forze secondo me si stanno riorganizzando
Hanno conseguito anche alcuni notevoli successi in Parlamento ultimo lo snaturamento della riforma dell'immunità parlamentare
E non posso escludere credo che nessuno possa escludere che con il passare dei mesi l'inasprirsi della situazione economica e la delusione per il mancato rinnovamento facciano crescere queste forze anche nel Paese
Tutte le analisi del voto ci dimostrano d'altra parte la possibilità di rapidi cambiamenti di posizione dell'elettorato
Una possibilità che può giocare a nostro favore ma anche contro di noi
I voti anche quelli che abbiamo raccolto il due il venti giugno al nord o come al Sud non sono acquisiti una volta per sempre
Sarà bene quindi guardarsi da ogni ottimismo la strada per un cambiamento vero e ancora secondo me tutta in salita
Il cambiamento vero di cui il Paese ha bisogno non può nascere che dà la vittoria di uno schieramento ampio di forze dunque la formula proposta da Occhetto di una sinistra che guardi al centro rovesciamento della formula degasperiana di una DC che dal centro guarda a sinistra è una necessità
Con una differenza comunque che De Gasperi nel mille novecentoquarantotto forte di una vittoria che sfiorava il cinquanta per cento operò
Fece questa operazione aggregando a sé alcune forze assai modeste di orientamento più o meno di sinistra come i socialdemocratici e repubblicani mentre oggi per noi anche nella eventualità delle elezioni a un turno l'operazione va fatta prima delle elezioni evidentemente e quindi definendo insieme candidature e programmi e con un equilibrio di forze assai diverso da quello di cui godeva degasperiana loro
Se questo è il senso della formula ed è la nostra ipotesi allora questo progetto ha bisogno di incarnarsi in uomini e programmi capaci di guardare al centro non di aggregarle o semplicemente
Di guardare ai ceti intermedi cioè e alle forze produttive sane del Paese per quello che ci sono e per quelle che si possono manifestare
Noi in un modo puramente strumentale ma partendo dal riconoscimento che anche lì si esprimono dei valori
Delle esigenze e delle preoccupazioni legittime che noi riconosciamo come legittimo
Si tratta allora studi assumere come i nostri
Della sinistra che si candida a governare valori come efficienza responsabilità produttività
Che è un centro ai non celato ma non fatti propri fino in fondo o ha barattato spesso in uno scambio e che sono state il danno voi generalmente ignorati o sottovalutati
Questo non può che modificare alcuni nostri programmi e parole d'ordine tradizionali
Dobbiamo sapere ad esempio che contrariamente a quanto abbiamo detto spesso nel passato non esistono riforme che non costano e che la riforma del Welfare State o il risanamento del debito pubblico di cui pure dovrà farsi carico una forza di governo
A un costo e dobbiamo sapere chi dovrà pagarlo
La fase della dilatazione a oltranza della spesa pubblica è chiusa e definitivamente chiusa
Di questa dilatazione della spesa pubblica anche i nomi anche la sinistra anche i ceti rappresentati da sinistra se ne sono avvantaggiati questa possibilità non esiste più
Trovo un po'vaghe devo ammetterlo e affermazioni programmatiche contenuta nel rapporto anche se apprezzo la valutazione dell'accordo sul costo del lavoro
E vedo qui mi sembra una chiara differenziazione se non discriminante con le forze che si muovono alla nostra sinistra
Mi rendo conto che esiste una difficoltà e anche un rischio nell'individuare gli obiettivi del rinnovamento e del risanamento e Forza Italia sociali capaci di sostenerli
Ed è probabilmente più giusto che alla definizione di questi obiettivi da indicare domani come vere e proprie proposte di governo
Se arrivi soltanto attraverso un confronto aperto con tutte le forze interessate alla formazione di uno schieramento alternativo
Coloro che hanno dato vita dalle avverso all'Alleanza democratica
Io intendevo hanno intendono ancora offrire una sede un tavolo di confronto e di dibattito a quanti nella sinistra e nel mondo laico il cattolico sono convinti della necessità e della possibilità di vincere la sfida del governo contro i moderati
Nessuno di noi ha mai pensato è chiaro a un nuovo partito
Ma qualcosa di più di un mero cartello elettorale
Ha un nuovo della politica al nuovo un campo di forze nel quale potessero convergere uomini gruppi associazioni senza perdere la propria identità e la propria cultura ma disposti a metterla costantemente in discussione con la cultura degli altri fin dall'inizio abbiamo parlato dell'incontro e ebbe la possibile ricomposizione di grandi filoni del progressismo cattolico e riformista
Questo progetto ha incontrato consensi e critiche ha conosciuto ritardi e accelerazioni ha conosciuto anche successi nel corso della recente campagna elettorale
Ha suscitato attese e ha organizzato forze nuove prima disperse rassegnate
Ha indicato comunque una strada si tratta di un processo ancora in corso che conoscerà tappe momenti DiVersi
La decisione dei repubblicani di gruppi socialisti disegni di gruppi delle atti sono certo dati positivi
Ma il processo sarà monco fino a quando non si incontrerà con l'adesione il contributo del partito democratico della sinistra
Nessuno ha mai pensato in Alleanza verso l'Alleanza democratica anche se forse alcune dichiarazioni frettolose in questo senso sono state fatte a esprimere una secca pregiudiziale a sinistra quasi alla formazione come dire di un nuovo preambolo di infausta memoria
Ma resta il fatto e mi sembrava che in questo senso si esprimesse anche il compagno di Genova
Che è una discriminante esiste quando si vanno ad affrontare e a definire concreti programmi di governo e di questo bisognerà tener conto tutto questo voglio dire
Il movimento diverso l'Alleanza democratica il processo che è stato avviato ha un senso se la formula della sinistra che guarda al centro si colloca in questa prospettiva nella prospettiva cioè dell'alternativa
Perché potrebbe invece la stessa formula significare anche un'altra cosa
Potrebbe alludere invece e in questo caso sarebbe sì un puro e semplice rovesciamento della formula degasperiana
All'ipotesi di un accordo neo consociativo
Da proporrei dopo le elezioni politica un turno alla Democrazia Cristiana per opporre insieme una linea di resistenza all'aggressività e all'espansione della lirica
In questo caso è evidente che al partito democratico della sinistra può interessare andare alle elezioni con il suo simbolo i suoi uomini la sua impostazione programmatica
Senza contaminarsi con altre forze laiche di sinistra
Proprio per radere dopo una possibilità più ampia di manovra politica e di un eventuale accordo con il centro rappresentato come da tradizione di cinquant'anni
Dall'alta una Democrazia cristiana rinnovata o meno
Ringrazio Miriam
Emanuele Macaluso
Segue Michele Salvati
Dopo Macaluso abbiamo qualche informazione sull'andamento dei lavori sulle previsioni a breve termine compagni e compagne anch'io trovo
La relazione del segretario del partito
Stimolante ai fini di un confronto reale
Che ci deve essere in questa sede
E vorrei partire anzitutto da
Una valutazione che mi pare ci fosse nella relazione
E che riguarda un giudizio come si usa dire sulla frase
E cioè
Se è vero o meno che noi ci troviamo in un momento
Ricostruttivo
Della repubblica italiana
Se è così ed è così mi pare
Le responsabilità nazionali
Democratiche del nostro partito sono garantiti
E dalle decisione che assumiamo in questa fase ritengo dipendano le sorti e non solo del nostro partito ma della sinistra e del modo d'essere stesso della Repubblica italiana
A questo proposito noi dobbiamo ricordarci
Che le scelte fatte dal Partito comunista negli anni che vanno appunto
Quarantaquattro quarantacinque dalla svolta di Salerno la partecipazione al governo al contributo dato alla Costituzione italiana furono decisivi ai fini non solo per la costruzione della Repubblica ma anche da ciò che è stato successivamente il Partito comunista
Se non avessimo assunto quelle responsabilità il Partito comunista e la sinistra successivamente sarebbero state travolte
E se è vero che quindi ci troviamo oggi di fronte a scelte che hanno lo stesso senso e lo stesso significato ricostruttivo ripeto della Repubblica
Ebbene le scelte che dobbiamo assumere hanno ripeto le dimensione a cui ho fatto riferimento
Da questo punto di vista noi dobbiamo vedere il problema che è stato qui definito il problema del Governo
Il problema del come ha detto D'Alema della cultura di governo e di quale cultura di governo
Io a questo proposito
Debbo dire subito che non sono d'accordo con alcune cose dette appunto dal compagno D'Alema
Perché non è vero
Che noi non ci troviamo di fronte alla possibilità di fare non delle scelte maniche
Non teme di sentire delle discriminazioni assurda esce tutto ride o dei preamboli inutili e fastidiosi come diceva
Il segretario ma ci troviamo di fronte alla esigenza
Di porre avanti come è stato ricordato programmi e schieramenti in una visione che abbia questa capacità di indicare una visione ricostruttiva della Repubblica
Ebbene
Quali sono appunto queste dimensioni che abbiamo davanti
Si è detto che bisogna rifiutare
La
L'affermazione fatta da alcuni compagni anche sui nemici a sinistra e io sono d'accordo
Una formazione come la nostra che si ponga come obiettivo di avere nemici a sinistra e tolto
E tuttavia invece noi dobbiamo porre il problema
Concreto se c'è oggi una distinzione a sinistra i fini a cui ho fatto riferimento all'inizio
E parlare quindi anche con i compagni
Di Rifondazione comunista con la Rete con altre forze non con tono paternalistico di chi ritiene che porre sistemare le cose
E può comporre anche l'in componenti le perché resto pesta e la sede in cui tutto è possibile comporta
Noi con questi compagni abbiamo fatto una comune esperienza che dobbiamo oggi valuta e mi riferisco non solo al momento in cui Fontan mo'
Il partito democratico della sinistra perché quello fu un momento di Scelta
E ricetta politico-programmatico divisione appunto della fase che attraverso la mano e dell'esigenza di dare al Paese è un partito il quale si ponesse gli obiettivi che allora ci ci ponemmo
Ma noi siamo posto striata poste di fronte anche ad altre momenti e ad altre scelte
Che sono ancora più recenti
Mi riferisco alla scelta del referendum e della legge elettorale
Che non è stata una scelta da poco ai fini della definizione della individuazione delle forze che si muovono in una determinata direzione o no verso un'altra un'altra direzione
Mi riferisco anche al giudizio non all'adesione all'astensione o meno ma il giudizio dato dal sulle governo Ciampi e alla diversità delle posizione appunto assunto financo e fino ad oggi all'accordo sul costo
Del lavoro
Qui D'Alema ha detto delle cose giuste che io condivido pienamente
Sulla su questa corto
E non vale dire come ha detto anche il segretario e ci sono luci e ombre in ogni accordo sindacale che ha fatto questo mestiere
Sa bene che ci sono sempre luci e ombre si tratta di vedere di sapere se nel determinato rapporto lei determinate rapporti di forza che ci sono oggi nella situazione che c'è
Nel Paese quest'accordo apporla presentare rappresenta qualcosa di importante e di fondamentale ai fini costruttivi ripeto della nuova della nuova repubblica
Ebbene non è una scelta da anni
Appunto perché si tratta di definire quale culture politiche qui sono d'accordo con D'Alema
Non è una scelta da niente indicare in quest'accordo come hanno fatto i compagni di Rifondazione comunista e i compagni con quelle della Rete le cose che sono state dette o dare il giudizio
La sostanza programmatica politica e quindi la ricerca degli schieramenti ai fini della costruzione a cui ho fatto riferimento quinti nessuna discriminazione ma i fatti i dati guai a una forza politica che rifiuta di vedere quali sono le forze in campo rispetto a un'esperienza è una battaglia politica che si è svolta proprio in questo periodo in questi momenti in questi e in questi e in questi giorni da qui dobbiamo partire
E anche qui per il giudizio su Alleanza democratica
Su questa questione io solo sostanzialmente d'accordo con le cose che sono state dette dal segretario del partito
C'è stato c'è una lotta politica aperta su questo punto c'è il tentativo di fare di Alleanza democratica è una pressione per farne un'organizzazione uno struttura una forza politica anche di ispirazione centrista c'è una battaglia politica
Ebbene noi la nostra posizione però è essenziale ed importante nello svolgimento di questa battaglia politica non è inessenziale il modo come noi ci porremo in questa battaglia politica
Noi dobbiamo rivendicare la nostra autonomia
E quindi non respingere rifiutare con molta forza come abbiamo fatto
La fatto che in Italia
Colpi di esse con altre forza siamo impegnata a costruire una forza democratica di ispirazione socialista riformiste europeista nell'ambito della sinistra europea e da questo punto di vista sono stati fatti anche passi importante mi pare nel dibattito che si è sviluppato anche con i socialisti francesi alla partecipazione nostra a questi dibattiti
Questo è l'asse su cui noi abbiamo fatto una battaglia politica per con un turnover non solo il PDS ma tutta la sinistra ad avere in Italia una forza di queste ispirazioni
E da questo punto di vista io sono quindi contrario a confonderci con forze che sono diverse
Non solo nell'ispirazione politica e culturale ma nel riferimenti sociali dalle nostre
E che si trovano anche nell'Alleanza democratica come quale noi possiamo fare però un discorso appunto che attiene al governo del paese ai rapporti sociali è politici che possiamo avere e dobbiamo avere con queste forze da qui e concludo
Noi dobbiamo trarre anche l'esigenza di una maggiore attenzione
A quello che avviene nel mondo cattolico né quello che avviene della democrazia cristiana
A quello che avviene nell'area socialista su questo punto invece sono d'accordo con D'Alema perché bisogna azionare ritenere stare attenti che l'area del molto socialista la cultura che l'ha ispirata non è esaurita e non possiamo ripetere l'errore di ritenere che tutto possa essere consumato dentro il nostro partito per concludere compagni per quel che riguarda la ricetta in terra
Del nostro partito il modo noi io ritengo che il nostro partito ha sofferto e soffre ancora di una vita democratica non io or the uso questa parola forte non corretta
Nel senso che non ci sono le sedi chiare e limpide in cui sia dotano le decisione per il modo in cui sono costituite gli organi dirigenti del partito da questo punto di vista Tortorella ha ragione
E allora noi dobbiamo anzitutto risolvere questo problema vedere quale essere lo sviluppo della dialettica interna del partito
Costruire le maggioranze le minoranze non sulla base dice messaggi cifrati
E di individualità anche importanti
Del nostro partito ma sulla base di scelte politiche chiare e limpide sulle quale costruire maggioranze e minoranze per parlare con chiarezza al partito è anche alla nazione
Grazie Macaluso
Con la parola Michele Salvati
Segue Nicola Zingaretti
Scusa scusa ha salvato non ha il non ce l'ho dopo un incontro entro vollero
Care compagne e compagni
Io non posso usare il poco tempo che ho a disposizione parlandovi delle cose di cui ho scritto fin troppo devo dire perché in fondo si trattava sempre della stessa cosa
è un errore formali
Dicevo prima che non posso utilizzare il poco tempo che mi è concesso per parlare di cose di cui ho già scritto
Fin troppo sull'Unità nel grande disegno dell'alternanza della necessità di conquistare una parte rilevante del centro allo schieramento di sinistra
Delle conseguenze che ciò può avere sui nostri rapporti con la sinistra estrema
E non voglio utilizzare questo poco tempo per parlarvi delle conseguenze programmatiche che discendono da questo disegno politico
è un discorso che mi appassiona ma che è troppo lungo e quindi non posso sviluppare gli spunti contenuti nella relazione del segretario e in altri interventi
Il tempo che ho a disposizione basta a malapena a trasmettervi una sensazione di fondo e che è una sensazione che mi angoscia
La sensazione dei rischi che sta correndo il nostro Paese e dell'inadeguatezza delle forze politiche nel farvi fronte
Anche delle difficoltà del nostro partito soprattutto della sua lentezza ad adeguarsi a una situazione che potrà richiedere scelte rapide e costosa
Da dove deriva questa angosciata sensazione di rischio
Da due cose
Dalla situazione economica internazionale italiana che lascia pochi margini di manovra politiche di difesa dell'occupazione dei diritti sociali a un disegno trasparente corposo di solidarietà con i ceti e con le aree più svantaggiati del nostro Paese
Per non parlare del resto del mondo
Occhetto ha ragione le privilegiare i due nuclei programmatici del rapporto sul nord e dell'occupazione
Ma quando si esce dalle esigenze dagli occorre e si cominciano a fare i conti quando ci si mette sul serio in un'ottica di governo qui ed ora la limitatezza delle risorse pone limiti tragici alle nostre capacità di intervento
Che cosa facciamo quando le fabbriche del Sud chiudono perché inefficienti
E non possiamo neppure ricapitalizzare fabbriche efficienti per non sfondare i tetti del debito
Il passaggio dalle giuste esigenze programmatica accennate da Occhetto al governare qui e ora è una cosa che mi fa tremare le vene ai polsi e non vedo tra noi da nessuna parte a dire il vero
Risorse di genialità tali da moltiplicare i pochi pani e i pochi pesci del desco italiano
E qui nasce il secondo motivo dalla mia angoscia la lega
In questa situazione di scarsità
Di difficoltà di conflitto la Lega è riuscita a nord ad assicurarsi il quasi monopolio della protesta e dell'innovazione politica
Non solo come diceva Chiamparino sempre più stare abdicando sì come partito di proposta
A differenza di noi la lega non è ancora buio e ancora abbastanza lontana dal governo nazionale non doversi misurare sul serio con vincoli di risorse qualora fosse costretta a questo però e sa una risposta straordinaria
Che ancora non sappiamo dire quanto sia demagogica e quanto no il separatismo
Essa può dunque dire agli operai del Nord che le risorse ci sono e che lo Stato che le spreca
La lega può deflettere l'insoddisfazione operaie del Nord dai padroni allo stato con slogan rozzi ma efficacissimo
Cos'è il salario un milione e mezzo cos'è il costo del lavoro per l'impresa due milioni ottocento mila lire bene
Scarichiamo Roma e il cuneo fiscale può scendere da un milione trecento mila lire a mezzo milione e voi potete portarvi via ottocento mila lire di salario in più
In una situazione in cui tutti sanno che il mercato i padroni ci sono e nel futuro prevedibile ci saranno in cui tutti sanno oggi che i padroni sono in crisi e che non hanno risorse da distribuire
Questa depressione della protesta dai padroni allo Stato e poderosa e per noi devastante
Bertinotti che vuol combattere protesta con protesta la protesta classista contro la protesta leghista contro lo Stato la protesta contro i padroni invece che la protesta contro il potere pubblico si trova spiazzato anche la via della protesta nostra
Una via spuntata
La protesta della lega e più credibile e più costruttiva e ha il vantaggio di tenere insieme tutti su base regionale
è una protesta violenta che piace ai ceti popolari agli operai soddisfatti
Ma che non spaventa i borghesi
è un piccolo orrido colpo di genio
Contro il quale sembrano essere spuntate entrambe le armi della nostra tradizione sia l'arma riformista quella della governabilità e del rispetto delle compatibilità sia l'arma massimalista della protesta classista
Oggi come sapete sopra il Po la lega è un grande partito popolare ed è il primo partito operaio
Compatto e leninista
Se dovremo votare con la Mattarella sopra il Po rischiamo che il sessanta settanta per cento dei seggi vengono vinti dalla lega al primo colpo
E che noi dovremmo affidare le nostre chance sul tanto vituperato venticinque per cento
Vi domando compagni
Se noi abbiamo completamente interiorizzato che cosa vuol dire questo
Per noi e per il Paese
Noi resistiamo tra il Po e la Toscana e abbiamo registrato una importante vittoria nel Mezzogiorno ma la vittoria del Mezzogiorno e fragile
Compagni emiliani la nostra roccaforte sentono già sul collo il fiato della Lega
Questa è la situazione
Cari compagni
Come rispondiamo
A me la risposta illustrata nella relazione del segretario la linea di un'alleanza democratica che va da sinistra al centro
è una risposta che va bene
L'unico punto che gli farei ma forse solo l'impressione è quello di una certa mancanza di secchezza di urgenza di dramma
Insomma mi ricordo un po'a quel famoso apologo brechtiano dico tamo Buddha della casa in fiamme la casa brucia dobbiamo scappare no lo dobbiamo prendere fuori piove dobbiamo prendere gli ombrelli impermeabili
I soldi
Fuori di metafora
Fuori c'è Mario Segni che ancora non ha chiesto se non non ha chiarito se è di destra o di sinistra e poi dobbiamo tirarci appresso dei veri compagni anche se ancora non ho capito bene come gira il mondo anche se sono un po'massimalisti protestatari
Ora non entro nei passaggi della relazione che hanno suscitato in me questa impressione ci sono e altri gli hanno già vinto rilevati come non posso sottolineare passaggi che mi sono piaciuti molto quello sui cattolici ad esempio o quello sul Mezzogiorno
Voglio tenermi al punto principale
E su questo concludere
Noi dobbiamo dare un'impressione di grande chiarezza sull'obiettivo principale
E di grande urgenza
Se Alleanza deve essere alleanza sia
Ovviamente dobbiamo mettere dei picchetti ma probabilmente dovremo pagare anche dei costi per riuscire a contendere alla lega il ceto medio che abbia Chiamparino l'ha detto benissimo
Voglio dire non voglio qui parentesi polemiche per i compagni quest'non è il problema di porre assurde discriminazioni a sinistra
Contendere alla lega il ceto medio impedire una situazione come quella milanese in cui una parte del ceto medio ha votato lega per disperazione perché non gli andavano bene in realtà nessuno dei due candidati cioè trovare dei candidati quali padano anche bene al ceto medio
Ma questo è un po'il problema cruciale se per questo sarà poi necessario operare delle distinzioni tra Asti che espliciti dei o no non ha la sua importanza in alcune situazioni si in altre no ma deve essere chiaro l'obiettivo
Se questo è capite non è un discorso astratto e politologico di schieramento quello di mettere preclusione a sinistra un po'la concretissimo di conquista del ceto medio e basta tutto lì il problema
Allora
Dobbiamo dare in sostanza l'idea chiare secca che siamo disposti a pagare anche eventuali prezzi anche se alcuni di noi li trovano ingiusti
Non stiamo mercanteggiare come in un suk arabo anche se vediamo che altri mercanti eccetera anche se vediamo la pochezza delle altrui capacità o la miseria delle altrui motivazioni di quelli che dovrebbero con noi fare un'alleanza democratica
L'alleanza in una prima fase probabilmente doveva essere una semplice accordo elettorale
Ma non guardiamo solo questa prima fase se no non riusciamo neppure a costruire un accordo elettorale
Dobbiamo guardare oltre con orgoglio e con fantasia dobbiamo mirare senza egemonie Smoke ma esplicitamente al partito democratico ha un grande partito democratico sto concludendo
Potenzialmente maggioritario nel Paese
Solo se ci poniamo insieme le forze disperse dalle variegate famiglie dalla sinistra italiana un obiettivo così alto noi rispondiamo urgenze contingenti alle ci sta profonde ai sensi interne di partito e alici stati paese
A urgenze contingenti perché costui un'alleanza elettorale per costruirla bisogna credere a qualcosa di più che non ha un'alleanza elettorale guai se queste motivata soltanto dopo turismo tattico può andar bene per una lezione non andrebbe in un'altra
Prego risponda esigenze interne e profonde del nostro partito guai se riversiamo sul PDS di oggi lo stesso patriottismo la stessa realtà inclusiva che abbiamo riversato sul vecchio PC
Un possibile sì composte
Un po'sì ma guardate il PDS è un progetto
è una realtà in movimento e il progetto è un progetto ambizioso
è un non deve essere un progetto da partito del quindici venti per cento
E l'idea di un grande partito democratico che deve nel tempo fondere culture della sinistra il prezzo Progetto PDS l'orizzonte PDS e di un grande partito democratico
E poi soprattutto dobbiamo guardare a me c'è stato il paese della fase storica che stiamo vivendo solo un grande partito democratico trasporta l'idea dell'unità del Paese della sua modernizzazione computer
Solo un grande partito democratico costruisce le condizioni statiche
Profonde dell'alleanza politica solo se ci poniamo un obiettivo così ambizioso così lontano lo riconosco possiamo affrontare i problemi del partito del paese e dell'Italia di oggi
Grazie salvati
Vorrei dare alcune informazioni sul dibattito ieri sono intervenute undici compagne e compagni stamattina finora quattordici altri quattordici
Abbiamo ancora iscritti salvo eventuali ulteriori rinunce otto compagne e compagni che dimostra che c'è stata una discussione molto buona di cui dobbiamo essere un poco orgogliosi
Il
è presumibile quindi che noi possiamo terminare il dibattito prima delle due dare la parola al compagno Occhetto per le conclusioni e quindi sicuramente il Consiglio nazionale terminerà in mattinata
Alla parola ora il compagno Nicola Zingaretti dirigente dalla Sinistra giovanile segue Franco Bassanini
Riusciamo compagni in una fase di trasformazione come questa
A riconquistare finalmente dopo più di un decennio un consenso giovanile alla sinistra e al nostro partito
Questo credo sia un interrogativo che dobbiamo porci Complesso forse il più complesso tra quelli che abbiamo davanti
Ora Occhetto nella sua relazione ha detto tra l'altro parlando dei programma dei contenuti del governo per un governo una nuova classe dirigente si misura che senza la capacità che si avrà di affrontare la questione giovanile
è importante oggi aver posto questa questione e non essersene dimenticati ed è importante almeno per due motivi
Primo perché serve se si vuole costruire un'alleanza che si candida a governare
Parlare anche a soggetti non organizzati e quindi partire da scelte contenuti
E parlare di questa questione giovanile ci permette di parlare anche oltre le forze politiche
Proprio in una fase in cui le appartenenze si stanno ridisegnando e quindi le appartenenze vanno conquistate e si conquistano sulla base delle scelte chiare e delle priorità che si adotterà e l'autonomia del partito sta anche qui giovane cioè soprattutto nella sfida che dobbiamo raccogliere di conquistare direttamente pezzi di società dialogando direttamente con la società
Ma il secondo punto in secondo luogo è importante perché coglie un elemento che invece è totalmente al margine del dibattito politico in questa fase e che è l'esistenza in Italia di una nuova questione giovanile che nessuno dei con con la quale nessuno vuol fare i conti una questione giovanile badate che non è una cosa astratta
Che nessuno vede ma ad esempio con la quale la lega sta cominciando a fare i conti è una questione giovanile che ha dei capitoli assolutamente chiari individuabili e drammatici e che gli anni Ottanta quelli della modernità ci riconsegnano intatti è ancora più gravi
E questi capitoli sono l'occupazione e lo stato sociale con le risposte che la Confindustria vuole dare a questa tematica e che colpiscono innanzitutto le giovani generazioni quando colpiscono la struttura dei sei persiste nuziale oppure quando colpiscono il sistema pensionistico
Sono la struttura del ciclo formativo che la nostra tra le più arretrate d'Europa si come in passato ma a differenza la differenza è che a differenza che nel passato il mercato europeo si sta unificando
Ed un altro capitolo e l'assenza totale di una cultura politica sul tema delle politiche giovanili
Se pensiamo che gli unici provvedimenti degli anni Ottanta che ci sono stati sono stati all'insegna del proibizionismo con risultati fallimentari e che hanno lasciato sul campo proprio sul terreno giovanile macerie drammatiche
L'ultimo provvedimento legislativo diciamo tra virgolette positivo in questo Paese che riguarda i giovani è stato quello del voto al diciott'anni e forse non è un caso che proprio a quella fase storica in quella fase storica ricordo dobbiamo ricorrere per individuare un rapporto forte e contiguo tra la sinistra e le giovani generazioni
Ecco
Questa questione al margine e nessuno vuol farci i conti perché qui c'è e dobbiamo dirlo e questo dobbiamo dirlo perché è un nostro elemento di forza
Un nuovo drammatico capitolo del fallimento di questa classe dirigente della vecchia classe dirigente che ha tentato negli anni passati anche con successo
Di conquistare un consenso proprio tra le giovani generazioni
Facendo leva su due grandi questioni innanzitutto offerte sul terreno culturale e sociale
E poi puntando ma De politicizzazione di massa fondata sull'impossibilità l'inutilità quindi di cambiare pensata dibattito sull'ottantanove crollo regime e quindi la possibilità stessa del cambiamento ecco compagni
Questa fase è finita anche per quanto riguarda il rapporto con le giovani generazioni
E il PDS può scommettere allora se vogliamo dare una risposta a quella domanda può scommettere davvero sulla possibilità di riconquistare finalmente un forte consenso anche giovanile
Può farlo perché in primo luogo una prospettiva politica si riaperta ed una prospettiva chiara la scelta non è più se cambiare cioè se ce n'è la possibilità ma come e questo ci piaccia o no
Fare a schierare comunque milioni di giovani per la prima volta perché è una possibilità c'è è concreta
Cade ed è caduto quell'elemento di immobilismo che allontanato dalla politica tanti giovani negli anni ottanta
E guardate che la partecipazione Giovine giovanile ai comitati elettorali dei sindaci è stata alta è stata nuova è stato una presenza in qualche modo imprevista forse perché era più chiaro l'obiettivo politico
Era più chiara la possibilità di vincere
E badate che anche il giovane voto leghista che c'è ha un connotato diverso mi permetterei di dire forse più politico che il voto giovane all'insegna spesso delle clientele alla DC a Craxi negli anni ottanta
Ma può farlo il PDS può attentare ambire a raccogliere questa sfida perché anche la scelta del governo da sinistra che il PDS assunto è una scelta che si è rivelata forte
Non è più un disvalore come è stata spesso in passato e le contraddizioni non sono nostre pensiamo a Rifondazione al fatto che ha fatto della scelta dell'opposizione un suo forte
Elemento di identità e poi si è ritrovato negli ultimi tre mesi a combattere per governare città in mezza Italia
Ma oltre a poterlo fare però ed ecco qui la scelta programmatica
Oltre a poterlo fare il PDS deve farlo questa scelta dobbiamo schierarci dobbiamo assumere questo tema accettare questa sfida perché la nostra non è l'unica offerta in campo ha ragione salvati c'è la lega
C'è la destra che dialoga con questa disponibilità
Cioè la lega e c'è la destra che si candida anch'essi in parte ha stimolato offrendo una possibilità di cambiamento in tante zone del Paese a una nuova partecipazione della sinistra e quindi la risposta non deve quella nostra essere solo valoriale certa innanzitutto valoriali ma attenzione deve anche essere fatta di scelte concrete e visibili scudate scusate la rozzezza ma la richiesta di professori lombardi in Lombardia
Alla protesta contro la centralizzazione burocratica del ministero della Pubblica istruzione su un sistema formativo distrutto
La risposta non deve essere solo etica che certo guardata ma va affrontato in modo chiaro e vedete che ritorna l'elemento programmatico l'assunzione di un'idea di riforma del sistema formativo che si contrapponga
Ad altre aberranti però soluzioni possiamo e qui ecco e concludo questa disponibilità facendo questa scelta di campo poi ambire ad organizzarla questa disponibilità dentro le nostre fila nel nostro partito
Ma i compagni siamo sinceri guardando allo stato del partito più che possiamo dobbiamo diciamocelo con franchezza dobbiamo provarci ad organizzarla
Nulla sarà come prima nessuno propone l'idea di un partito che sappiamo non ci sarà più e certo non saremo noi a proporre la e nessuno propone vecchi modelli ma se nessuno vuole un partito leggero un partito solo istituzionale
La sfida è capire come fare entrare in un partito nuovo in forme nuove una nuova generazione o meglio il tema che non possiamo eludere quali spazi offriamo a una nuova generazione per costruire una nuova aggregazione di massa
E cioè la questione se il tema dell'autoriforma è uno slogan o no ben venga quindi la direzione proposto da Occhetto a settembre che affronti questo tema
Perché l'evocazione non serve innanzitutto a noi occorre decidere ed avviare la sperimentazione
Noi nel nostro piccolo ci siamo provando in molte realtà aiutati dai gruppi dirigenti del partito
Una sperimentazione che tenta di esser un pezzo di partito in forte rapporto con la società con l'associazionismo ma chiaramente parte del partito
Parte dei suoi gruppi dirigenti componente del partito democratico della sinistra
Sì componente di frontiera ma che non rinuncia alla sua i test
L'identità segnali da molte federazioni e ci sono sono incoraggianti in molte altri però prevale e continua purtroppo anche per limiti nostri indifferenza e ritardi
E allora credo occorra un segnale politico perché non pensiamo insieme ho finito
Una ad un appuntamento nazionale non della sinistra giovanile ma del partito democratico della sinistra
In autunno un'assise nazionale una convenzione sulla questione giovanile non per parlare di un tema badate tra gli altri ma per tentare di ponte di porre le basi quanto meno i contenuti per un nuovo rapporto per aprire un nuovo rapporto tra i giovani e la sinistra
E mi permetto di dire e ho chiuso soprattutto in vista dell'appuntamento di settembre non mettiamo nel cassetto le scelte delle Agf quelle che insieme abbiamo fatto alcuni mesi fa nessuno ne parla più
Certo quelle erano forse solamente una traccia ma su quella traccia occorre costruire oppure non vedo come potremmo ritornare ad aprire un capitolo dopo aver svolto discussione
E dopo aver insieme collegialmente assunto un orientamento non sempre si deve ripartire da capo alcune opzioni le abbiamo fatte da qui a settembre occorre e si può credo cominciare anche a costruire
Allora adesso la parola Franco Bassanini dopo di lui Carlo leoni
Io giudico la relazione del segretario del partito all'altezza dei problemi che stanno davanti alle democrazie italiane alla sinistra italiana
Sappiamo che sono problemi molto gravi straordinariamente gravi e complesse tali da non consentire risposte semplici né rassicurante
è ovvio dunque che l'analisi va approfondita e il progetto politico verificato e compiutamente elaborato e lo dovremmo fare nei prossimi mesi
Ma le linee di fondo sono tracciate mi pare in modo convincente
E sono quelle di una forza consapevole di avere oggi un ruolo determinante
Per il governo del Paese di una forza consapevole della necessità di una forte e severa assunzione di responsabilità di responsabilità nazionali la costituzione materiale che ha retto la Repubblica per molti decenni stipate componendo
Con accelerazioni sempre più impetuosi e violente e non c'è più molto tempo per la ricostruzione del paese del nostro sistema democratico può assumersi questo compito quello della ricostruzione etica civile economica e sociale del Paese solo chi non ha alcuna nostalgica del passato
Anzi ne compie un'analisi rigorosa ne dà una valutazione impietosa e severa come quella che Occhetto ha dato chi non ha da coprire responsabilità gravi e diffuse che non ha interesse a conservare le rendite di posizione del vecchio sistema
Di un sistema fondato sull'occupazione sulla spartizione del potere sulla procreazione private sulla dissipazione delle risorse pubbliche sull'iniquità fiscale sulle responsabilità politiche finanziaria
Sul compromesso tra un mercato oligopolistico protetto uno stato sociale inefficiente diffusi fenomeni di parassitismo
Al servizio di un di un'oligarchia politico affaristica che impermeabile all'etica della responsabilità ha operato sovente fuori e contro le regole del diritto del mercato e della democrazia
Come Occhetto ha sottolineato la crisi della vecchia Costituzione materiale non è però solo la crisi di un regime politico di un sistema di potere
E la crisi di un compromesso sociale di un modello di sviluppo della peculiare variante italiana del sistema capitalistico e dello stato sociale
E per di più questa crisi si intreccia con effetti moltiplicatori con grandi mutazioni politiche economiche sociali
Dalla fine della divisione in blocchi e dell'equilibrio del terrore alla caduta dell'illusione collettivistica
Alla crisi dei grandi modelli ideologici che hanno lasciato il campo a fenomeni di frammentazione tribale a conflitti nazionali sociali etnici al rifiuto di dei vincoli di solidarietà
Con episodi inediti di rivolta fiscale di disgregazione corporative locali e localistica con una forte caduta dell'etica collettiva per questo i problemi sono gravi e sono complesse nelle zone di giugno e l'ho dimostrato che queste mutazioni hanno profondamente modificato le scelte politiche ed elettorali degli elettori italiani
L'avere per tempo capito che occorreva un forte radicale rinnovamento la nostra sostanziale estraneità al sistema di potere di corruzione che anzi da Berlinguer in poi avevamo denuncia
La nostra collocazione politica di forza di progresso e di cambiamento affidabile costruttiva di una sinistra che ha un progetto di governo Essa parlare al centro
La capacità di aggregare alleanze non di rado ampie articolate ci hanno consegnato un successo elettorale incoraggiante
Che si fonda su queste premesse
Siamo l'unica forza politica nazionale che ha un consenso diffuso su tutto il territorio
Ma Occhetto e altri compagni hanno fatto bene ad analizzare questo risultato con equilibrio e prudenza mettendone in luce contraddizioni limiti e fragilità
Le sconfitte subite in quasi tutti i ballottaggi che ci opponevano a forze di destra non compromesse nella gestione del vecchio regime e soprattutto l'emergere di una crisi profonda del nostro radicamento della nostra capacità di rappresentare e organizzare i lavoratori delle fabbriche i ceti produttivi progressisti sono dei forti campanelli di allarme al nord Milano non è purtroppo un caso isolato le eccezioni positive sono semmai Torino e Belluno
Non basta dunque constatare che il craxismo ha distrutto il riformismo dei ceti intermedi osservazioni vera e giusta e che la sinistra ha pagato la partecipazione subalterna le giunte guidate dai socialisti di Tangentopoli
La rottura della costituzione materiale la crisi del compromesso sociale hanno generato effetti profondi di sbandamento politico sociale e culturale
è vero che la lega non ha un progetto nazionale ma si può vincere la storia lo dimostra anche in assenza di un progetto nazionale
La lega sfrutta pulsione individualistiche la solitudine urbana l'insicurezza dei ceti più deboli
La protesta fiscale e l'insofferenza di tutti i ceti verso l'iniquità del sistema fiscale il centralismo e l'inefficienza dell'amministrazione dei servizi la critica dei partiti e la questione morale solo una grande alleanza democratica e progressista di cui la relazione ha delineato
Le caratteristiche un'alleanza che sappia proporre un nuovo credibile patto sociale
Che parli ai lavoratori a tutti i ceti produttivi che proponga un progetto di sviluppo sostenibile può battere una altrettanto ovvia alleanza tra la lega e la conservazione e la destra meridionali
E sotto questo profilo io credo che ci siano alcune questioni cruciali che dobbiamo affrontare
Uno è quello di una protesta fiscale che ha caratteristiche molto diverso da quella che abbiamo conosciuto in altre parti del mondo
Quando la protesta fiscale nacque in California avveniva in uno Stato federale nel quale non era possibile spiegare che la pressione fiscale dipendeva dalla drenaggio di risorse che faceva il centro del sistema politico
Che faceva Washington e avveniva in uno Stato nel quale l'evasione era contenuta nel quale dunque non era possibile indirizzare la protesta fiscale contro gli evasori gli sprechi e da altre parti del Paese
Qui invece la questione la la protesta fiscale può diventare un fatto politico destabilizzante e divaricati
Può spingere come anche salvati sottolineava verso la soluzione rozza e semplicistica ma affascinante del separatismo
Occorre quindi affrontare il problema della riforma e del decentramento fiscale in termini convincenti e sapendo che è ormai una grande questione politica nel nella misura in cui si creano dei margini
Per affrontare questo problema nell'ambito degli equilibri della finanza pubblica io penso che questo sia la prima questione da affrontare
Ed è giusto anche rispondere alla protesta contro il centralismo non nei termini di un arroccamento
Sulla modello del vecchio Stato centralistico autonomiste regionalista solo a parole ma lanciando l'ipotesi che del resto ha tradizioni del nostro partito ricordo
Quanti congressi regionali fecero questa scelta all'epoca dell'ultimo congresso di Roma la scelta federalista del federalismo cooperativo come nei grandi Stati come nei grandi Stati federali
Che non solo perfettamente compatibile con la difesa dell'unità nazionale ma che funzionale alla difesa dell'unità nazionale e a principi di solidarietà tra le Divas tra le diverse parti del Paese
Il federalismo come la forma moderna
Per governare una società complessa
Che richiede una forte assunzione di responsabilità di autogoverno e insieme chiari evidenti trasparenti meccanismi di solidarietà di coordinamento di compensazione fra le varie parti del Paese
E vi è infine fondamentale il problema della riforma della pubblica amministrazione della qualità dell'efficienza della riorganizzazione dei servizi e dello stato sociale
Anche attraverso questo passa una protesta politicamente devastante noi dobbiamo su questo elaborare delle risposte che siano e che appaiono convincente
Infine ho finito non possiamo non farci carico
Della di una riforma elettorale che non soltanto non garantisce la governabilità del Paese non consente di scegliere agli elettori maggioranze e governi ma che favorisce in maniera smaccata la lega e che rischia di produrre pericoli gravi per l'unità del paese che accentua
Una divaricazione geopolitica negli orientamenti nella rappresentanza del paese e dobbiamo quindi richiamare le altre forze politiche quelle che sembrano in questo momento
Non capire neppure i loro i loro interessi però al senso della responsabilità nazionale che senso ha l'appello di Martinazzoli
Al fronte comune democratico nei confronti delle minacce all'unità nazionale e della destabilizzazione leghista quando la DC continua ad appoggiare una riforma elettorale
Come la riforma Mattarella che favorisce in modo evidente ed esclusivamente la legge
Su questo io credo dobbiamo fare il massimo di indica avere il massimo di iniziativa politica in questi giorni io penso che il compagno saldi abbia fatto Demi abbia compiuto un gesto di grande responsabilità e evidenza politica nel dimettersi da relatore sulla riforma elettorale ma questo deve diventare in questi giorni un tema di forte iniziativa politica nostra e nel Paese
Allora adesso la parola Carlo leoni dopo di lui parlerà Giorgio Ghezzi
Io io considero il referendum del diciotto aprile il vero spartiacque della vita politica italiana
Che da quel momento in poi in Italia cambiato l'ordine del giorno cinque e il tema in discussione non è più se il vecchio regime crollerà
Si discute l'Italia di domani si prepara l'Italia di domani c'è ancora una grande incertezza
Ma con la elezione diretta dei sindaci la Nuova Italia ha mosso già un primo passo nel futuro ebbene a me pare un fatto straordinario che questo primo passo come ha ricordato Occhetto abbia dimostrato due cose
Primo che una sinistra esiste da prove di vitalità di radicamento di essere una forza nazionale secondo che l'anima fondamentale il centro catalizzatore di una nuova sinistra sia proprio il PDS
Nel giro di boa della vicenda italiana
Noi siamo dunque politicamente ben piazzati forza credibile della rinascita morale l'unico partito di sinistra in piedi mentre comincia una pagina nuova della storia italiana
Dire questo che è un dato della realtà
Non significa esercitarci in un'inutile o no orgoglio di bandiera serva al contrario per sottolineare e ricordare a noi tutti
La grande responsabilità unitaria e nazionale che grava sulle spalle nostre il radicamento del PDS dunque un bene prezioso per tutta la sinistra
E se rappresentiamo questa anomalia rispetto alla disgregazione generale del vecchio sistema politico non è grazie ad una diversità genetica al fatto che in questi anni abbiamo seguito una rotta una linea una direzione di marcia di un certo tipo
Ci siamo messi in sintonia con la spinta innovatrice attraverso scelte politiche e di cultura politica liberamente assunte
Il superamento di un nobile conservatorismo istituzionale del consociativismo
La nascita di una nuova formazione politica della sinistra democratica il sostegno determinante alla Lunga Marcia dei referendum elettorali e infine la difesa dell'autonomia della magistratura e della sua azione liberatoria
Abbiamo fatto la scelta cioè di collocarci in modo netto inequivocabile come forza del cambiamento
Ma la sinistra d'ora in poi dovrà proporsi di fronte ai lavoratori di rappresentare tutto questo dal Governo non più dall'opposizione
Non sapremo più che farcene di programmi rivendicativo servono programmi di governo impegni seri di trasformazione dei quali rispondere agli ed agli elettori e per questo condivido pienamente l'asse della relazione di Occhetto
Ma la sinistra deve riuscire a conquistare a stringere un patto un'alleanza esplicita con la parte più avanzata del mondo laico e cattolico
I patti si fanno tra diversi senza la pretesa di rendere gli altri identici a se stessi come chiedere a chi non lo è di diventare di sinistra o come chiederà al contrario alla sinistra di rinunciare alla sua identità e di confondersi in un generico nuovismo
Parlo di un patto tra diversi e di un'alleanza della sinistra con forze del riformismo moderato
Tra i quali ritengo essenziali soprattutto in una città come Roma componenti del mondo cattolico
Che ci sia o no Mario Segni e sarà lui a dirlo ed ha ragione Occhetto la sua collocazione sulle elezioni romane sarà la prova del nove di tanti discorsi
Lo dovremmo fare ogni sforzo per una presenza significativa di cattolici insieme alla sinistra veniamo qui a Roma da una battaglia limpida e coerente nel consiglio comunale nella città in questi ultimi giorni nello stesso consiglio provinciale
Una lunga battaglia per la moralizzazione per una nuova qualità della vita alla metropoli
L'apice di questa nostra offensiva è stata nei mesi scorsi l'opposizione determinata la Giunta di Carraro e l'iniziativa politica per un governo di svolta di ricostruzione morale guidato da Francesco Rutelli il PDS il suo Gruppo Consiliare sono stati forza determinante di questa battaglia
Abbiamo confermato recentemente il nostro sostegno alla candidatura a sindaco di Francesco Rutelli per le elezioni del prossimo autunno sulla base di argomenti politici
Perché è un uomo radicato nella sinistra ma che sa parlare a forze laiche cattoliche al loro elettorato
E perché la sua candidatura è nata nel vivo di uno scontro politico duro e aspro con il vecchio potere capitolino sui programmi sui metodi di governo sul rinnovamento della classe dirigente
Questo nostro orientamento dicevo è stato confermato di recente dal comitato federale e proprio in questi giorni stiamo anche svolgendo
Sulla scelta del sindaco un referendum interno tra tutti gli iscritti al partito
L'arco delle forze politiche romane che si sono espresse per un governo di svolta e per la candidatura di Rutelli ha già oggi più ampio di qualche mese fa ma c'è ancora da lavorare molto con pazienza e con spirito unitario
Le condizioni per una vasta alleanza di sinistra e di progresso
Attorno a questa candidatura esistono e sono già oggi significative
Noi fin dal primo momento abbiamo affermato che questa ed eventuali altre candidature di sinistra
Si potranno sottoporre al vaglio di consultazioni primarie alle quali chiamare migliaia di elettori sulla base di regole e procedure che diano garanzie a tutte le forze delle persone disponibile
Ma per vincere
In una città come Roma devastata ma anche paralizzata da Tangentopoli e tuttavia ancora ricca di energie e di risorse umane intellettuali economiche solidaristiche
Serve innanzitutto un programma un Progetto capace di indicare una via d'uscita di indicare il futuro la rinascita della capitale guai
A quella sinistra che si presentasse con una piattaforma angusta chiusa senza speranza
La sinistra che si candida a governare dopo Tangentopoli
Deve garantire che non si torni indietro che si corrompe a con il passato certo ma deve anche garantire che si vada avanti
Che la città progredisca che ricominci a pensare a se stessa la sinistra deve cioè restituire certezze certezze di regole certezze di sviluppo di solidarietà certezze anche fiducia
In una nuova classe dirigente
Che sia capace di assumersi la responsabilità di guidare energie finora compressa compresse della capitale verso nuove opportunità e verso nuove finalità dello sviluppo questo e l'asse del programma per Roma sul quale il PDS sta lavorando
Allora prima di dare la parola al compagno Vizzini voleva dare un'informazione
Poi chiesi prevede che i nostri lavori possano terminare si terminerà hanno senz'altro sia pure ad ora non sollecita il consiglio non sia delle donne già convocato per domattina in direzione e anticipato almeno per i suoi inizi poi vedremo in seguito
Sempre presso la direzione oggi pomeriggio alle ore diciassette quindi per tutte le compagnie ne fanno parte il Consiglio nazionale delle donne in direzione oggi pomeriggio alle diciassette
Chi non ha ancora litigato la bozza di documento lo può trovare presso la segreteria
Informa inoltre che dopo il compagno Vizzini sono altri quattro iscritti a parlare con questo dovremmo chiudere a meno che non vi sia qualche generosa disponibilità accanto alle molte che già si sono esercitate verso accorciare i nostri lavori quindi dieci e poi Bassolino
Io vorrei brevemente intrattenermi compagne e compagni soprattutto su quei passi della relazione del compagno Occhetto
Ordo sulla costo del lavoro e dintorni
E voglio dire che credo anch'io importante
Che sia stata battuta quella Vandea leghista interno alla Confindustria
Che certamente si poneva come obiettivo l'esclusione dello stesso diritto di cittadinanza del sindacato all'interno dell'impresa
E come ricordava il compagno D'Alema la completa deregolamentazione delle condizioni di lavoro
E però detto questo voglio anche dire
Che
Ciò che maggiormente in questo momento
Preoccupa sono quelle ombre
Che giustamente il compagno Occhetto ricordava nella sua relazione e che sono altrettanti limiti di quest'accordo e che io vorrei brevemente ricordare sotto il profilo dell'impegno che attende il nostro partito e in particolare anche dell'impegno che attende i nostri gruppi parlamentari che si troveranno a fare i conti con proposte di legge che appunto da quell'accordo ma in particolare da quelle zone d'ombra provengono
E mi pare che i problemi si porranno fondamentalmente su tre fronti
Su quello dell'adeguamento delle retribuzioni al costo della vita
Su quello del mercato del lavoro ed evidentemente dell'uso degli ammortizzatori sociali
Su quello della democrazia economiche sindacale e quindi anche sul tema della rappresentanza
Per quanto concerne gli adeguamenti retributivi io credo che noi non possiamo nascondere a noi stessi il fatto che dopo mentre concertazioni Three polari
Del dicembre del novantuno del luglio del novantadue e quest'ultima de luglio del novantatré il problema giace praticamente non risolto
Giace non risolto sia
Sotto il profilo quantitativo
Facciamo una mano di conti riferendosi alle retribuzioni dei livelli medio bassi e vedremo quanto la cosiddetta indennità di carenza contrattuale quella che va sotto il nome forse improprio di scala mobile carsica riuscirà a coprire del potere di acquisto realmente perduto dalle retribuzioni troveremo che è veramente pochissimo
Ma non solo da questo punto di vista perché un aspetto che raramente è stato ricordato io vorrei criticamente rammentarlo
E dato dal fatto che la stessa indennità cosiddetto di carenza contrattuale è subordinata per quanto concerne la sua corresponsione ad un impegno di tregua sindacale
Che copre gli ultimi tre mesi del vecchio contratto e il primo mese
Dalla sua scadenza
Ora io credo che io De Niro meno di un fattore che tutto sommato era pur con tutti i limiti che ben conosciamo di unificazione sociale tra le varie categorie di lavoratori qual era il sistema della scala mobile
Comporta ora da parte nostra il dovere di una ricerca più approfondita di ulteriori strumenti che colleghino con maggiore fantasia istituzionale di quanto abbiano saputo dar prova il governo e le parti sociali nell'accordo del tre luglio
La possibilità di incrementi della retribuzione collegati ad esempio all'indicizzazione di determinati livelli salariali non dico di tutta la retribuzione
Alla stessa contrattazione collettiva permettendo per esempio alle voci fisse e continuative della stessa contrattazione collettiva di riassorbire
Questi aumenti
Indicati appunto in percentuali determinati a seconda delle varie retribuzioni in questo senso si orienta da tempo la nostra proposta di legge
Credo che sarà opportuno che questa nostra proposta di legge continui ad essere oggetto di discussione in sede parlamentare
Per quello che concerne il mercato del lavoro debbo dire anch'io ho trovato
Non sempre sufficientemente approfonditi criticamente dai compagni alcuni temi che mi limito per motivi di brevità ricordare soltanto la figura introdotta surrettiziamente sotto il nome di contratti di formazione lavoro di un certo tipo di tipo più leggero
L'introduzione di forme di salario d'ingresso
Il rischio di gravi del strutturazioni dei posti di lavoro stabile che viene introdotto dal configurazione del lavoro interinale
Rispetto al quale molto noi dovremmo batterci per quanto concerne la delineazione di precisi diritti individuali e collettivi perché dei diritti sindacali di questi lavoratori nessuno a Palazzo Chigi si è interessato
E rispetto ai cui ai quali dovremo invece evidentemente fortemente impegnarci ma il punto sul quale vorrei maggiormente insistere sia pure in questi pochi minuti
E quello che riguarda la contrattazione collettiva e ho l'impressione company che se è vero lo ricordavo prima che la pretesa di escludere il sindacato dal diritto di cittadinanza nell'azienda e uscita sconfitta da questa trattativa è anche vero che a ben leggere
L'accordo stipulato a Palazzo Chigi la stessa contrattazione collettiva aziendale ne è uscita ristretta questa volta lei
In lacci e lacciuoli Kenneth rendono la gestione praticamente impossibile o diciamo difficilissima
Perché quando la contrattazione collettiva aziendale è collegata strettamente a parametri non solamente di competitività ma addirittura di redditività delle imprese
Questo vuol dire che data l'arte non solo italiana evidentemente di avanzare i bilanci o vi sono delle metodi che di democrazia sindacale di democrazia industriale di democrazia economica
Tali da consentire un sistema davvero reale e non fittizio come è stato fino ad ora di informazione di consultazione di esami congiunti allegramente della congestione che conosce l'ordinamento tedesco
Oppure la contrattazione collettiva diverrà di gestione talmente difficile da essere praticamente paralizzata de qui nasce la necessità che noi accanto alla nostra battaglia che stiamo conducendo
E che questo accordo probabilmente non faciliterà
Perché passi la nostra proposta sulla rappresentanza sindacale nelle imprese dobbiamo condurre anche una battaglia per una più ampia e più diffusa democrazia economica
Perché ripeto la contrattazione collettiva aziendale nei limiti e con le condizioni di gestione
Con le quali è uscita da questo accordo non può essere utilmente praticata se non vi sono anche strumenti che consentano reali informazioni reali esami congiunti reali consultazioni
Le rappresentanze sindacali aziendali vedete rispetto alla nostra proposta di legge
E anche rispetto ad altre proposte di legge presentate da altre forze politiche
Ma soprattutto rispetto alla nostra giustamente lamentava il compagno Occhetto che la proposta uscita dal tavolo triangolare di Palazzo Chigi eh notevolmente arretrata
Io vorrei dire che ad un'analisi appena appena un poco approfondita
Ci si accorge facilmente come in realtà ne vengano delle lesioni per quello che riguarda la stessa eguaglianza nel diritto di voto tra i lavoratori a seconda che siano o non siano associati alle grandi confederazioni
E certamente non non ne esce rispettato il principio di pari opportunità per i soggetti collettivi ecco perché ripeto so che
Altre volte mi è capitato di dire sotto forma di avvertimento
Che l'intesa sulle rappresentanze sindacali aziendali non potrebbe essere recepita come tale pesantemente così come in legge senza cadere impotenti dissi di incostituzionalità
Ed ecco quindi l'ultima osservazione credo che noi dovremmo insistere nel cercare di fare approvare una proposta che riconosca universalità ed esigibilità piena dei diritti come quella che noi da tempo abbiamo sottoposto alle Camere
Probabilmente un alibi per rifiuto di continuare ad approfondire questa discussione potrà essere data
Da coloro che Brandi hanno lo stesso accordo concluso in questi sono e Palazzo Chigi per dire avete sa forme di rappresentanza sindacale nelle aziende riconosciute dalla controparte cosa volete di più
Per fortuna in quello stesso accordo c'è però un richiamo che a me sembra importante alla necessità di giungere a forme di estensione
Della contrattazione aziendale che rispecchino la volontà della maggioranza dei lavoratori ebbene io credo che attraverso questa finestrella
Che probabilmente è una contraddizione interna quel testo noi possiamo ancora avere qualche utile possibilità di insistere per il raggiungimento di questo obiettivo
Vi ringrazio per la vostra attenzione
Allora la parola Antonio Bassolino dopo di lui parlerà Lanfranco Turci in
Io sono d'accordo con la relazione del compagno Occhetto con la scelta essenziale
Di candidarci a governare
Una scelta una sfida che nasce del resto obbligata da una
Valutazione dei fatti di processi sociali e politici in corso dei risultati elettorale
Il voto ha infatti detto che non era scontato che dalle urne uscisse un'Italia divisa rigidamente in tre parti
Al Nord la lega il PDS la sinistra al centro
La DC in un mezzogiorno eternamente democristiano
Intendiamoci c'era un rischio serio in questo senso
E il rischio non è scartato una volta e persegue
Un rischio e tendenze anche forte negli ultimi anni
E però a mio avviso c'è stata spesso da parte di molti anche un'analisi in questi anni statica della situazione
E soprattutto una sottovalutazione negli ultimi mesi negli ultimi due anni
Degli sconvolgimenti in in corso di un vero e proprio terremoto che muta le cose le coscienze
E imprime un'accelerazione inedita al vecchio fluire tipicamente il italiano l'Italia è stato uno dei Paesi politicamente più immobili al mondo
E anche le differenze e i cambiamenti dei rapporti di forza sono avvenuti per più di quarantacinque anni dentro una maggioranza e una opposizione indiscutibili
E invece ora gli eventi sono impetuosi il richiedono credo da parte di tutti quanti noi anche una grande mobilità intellettuale e culturale
C'è un pezzo della sinistra di un paese come il nostro
Con il quale si oppure penso che dobbiamo continuare a dialogare e a discutere nei prossimi mesi che ha però ancora come ordine del giorno essenziale della sua agenda
Le ragioni della sconfitta della sinistra
Su queste regioni certamente bisognerà continuare a discutere ma sapendo che l'ordine del giorno fondamentale in questo momento in un paese come il nostro la crisi e il crollo di un regime di oggi e di un sistema di potere
E di come la sinistra sì attrezza per creare una vera ed efficace alternativa perché tanta impetuosa mobilità
Io penso che è importante è stato il ruolo dei giudici
E però noi dobbiamo anche interrogarci sul perché
Pur esistendo anche prima due tre quattro anni fa e i corrotti e i giudici si è potuto fare soltanto nell'ultimo anno negli ultimi due anni ciò che prima era impossibile a falsi anche su quel piano
E qui io non ho dubbi che hanno accennato Occhetto in rigore un attimo fa anch'io penso che tutto è cominciato con il grande spartiacque possibile umile novecento ottantanove è da allora che il Partito Socialista italiano perde la sua rendita di coalizione
E allora che incomincia alla fine materiale politica della centralità democristiana
Che non è stata tanto un ruolo geometrico quando invece un fatto attinente alla collocazione internazionale di un Paese come il nostro
E poi subito dopo il referendum sulle preferenze il cinque aprile il referendum sulla riforma elettorale del Senato e infine il sei e il venti giugno
Dalle urne esce dunque un'Italia più complessa più mobile più ricca politica me
E dovunque al nord che al sud c'è di fronte a lui la crisi di un regime di un asse DC PSI di un sistema e però qui incomincia credo la riflessione nostra da questa crisi mentre per ora anni Milano si esce in direzione di la lega e di Bossi
E dietro questi o sono molto d'accordo vi sono processi materiali e sociali enormi
In una buona parte del mezzogiorno e questo era tutt'altro che scontato dalla crisi di un sistema si può incominciare ad uscire in una direzione di progresso e di sinistra
Non era scontato e anzi io ricordo a me stesso e tutti quanti noi
Che storicamente ogni qualvolta il Nord si è chiuso in se stesso con reazioni egoistiche la tendenza spontanei politicamente forte meridionale era quella di collocarsi ancora di più dietro dicci e sistema governativo
Dunque è molto importante quello che è successo il venti giugno e vorrei dirlo in questo modo non sono tanto per il PDS ma è molto importante il voto meridionale da un punto di vista democratico e noi ci giochiamo soprattutto nel Mezzogiorno nei prossimi mesi il prossimo anno una partita nazionale
Che influirà anche sul nord e sud GQ libri nazionale di un Paese come il nostro per ora
Il troppo concesso si è indirizzato a sinistra ma ieri sottolineo per ora
Perché noi avremo secondo me a partita a settembre ottobre
Una contraddizione drammatica e un rischio molto forte
Che rispetto a un mezzogiorno nuovo che si muove politicamente
Si possa determinare un blocco
Della situazione economica e sociale del Mezzogiorno e del Paese
Dietro il quale le forze del vecchio sistema meridionale cercheranno di pilotare anche rivolte plebei disegno reazionario con
L'intenzione di rimpiangere in qualche modo quell'intervento straordinario e qui il modello di direzione economica del Mezzogiorno che giustamente entrato in crisi
Per questo io penso che l'appuntamento è molto importante sono d'accordo con la redazione di Occhetto noi dunque dobbiamo avanzare una idea e proposta
Programmatica per il Paese un Progetto e uno schieramento largo presentando il PDS ludico in questo modo come una forza di cerniera
A tutto campo
Che dentro un grande schieramento di progresso sa dialogare alla sua sinistra e a forze che stanno alla sua destra
E non si lascia stringere da un dilemma che francamente io vedo molto astratto
Si discute molto anche su qualche grandi orgogli informazione stamattina se dobbiamo scegliere tra il modello milanese o torinese
Francamente vista da Napoli questa disputa mi appare siderale e astratto
Vista da Napoli a me è chiaro che a Napoli bisognerà avere un modello napoletano
Tenendo conto della enorme originalità di una forza di massa come l'MSI
E della originalità che dire acquisire la nostra azione in tutto il Mezzogiorno sapendo che dietro i grandi inquisiti meridionalis ci sono grandi eserciti di massa
Fatti di colonnelli di portaborse di professionisti che si sono arricchiti
Di intellettuali ingenui gli sono andati dietro i miti poi micidiali ma fatti anche di tante vittime obbligati a stare dentro un sistema di quel tipo
Ed è una sinistra e uno schieramento democratico intelligente vince
Se saprà distinguere dentro quel sistema offrire una prospettiva e anche operare una riconversione
Di vittime di quel sistema dentro un nuovo sviluppo civile e dentro un'altra prospettiva democratica
In questo senso io penso che dal Mezzogiorno posso venire un contributo nazionale perché se cambia il sud si può prosciugare l'acqua nella quale è cresciuta al Nord anche la lega e Bossi
Sui giornali in questi giorni si sottolinea la grande novità
Della lega che compie un approccio verso il sistema di potere democristiano ma non c'è nessuna novità
Questa sarebbe soltanto la formalizzazione di ciò che è avvenuto in questi anni la formalizzazione del fatto lo dico in questo modo
Che Bossi e Pomicino sono stati specularmente due fratelli siamesi
E la lega ammirava il Norton avrebbe mai potuto raggiunge la sua forza
Se il Mezzogiorno non fosse stato dominato da quel modello economico e da un sistema di potere che incomincia Eintracht che è in crisi
E per questo che noi dobbiamo avanzare una idea e proposta che parli a tutto il Paese
Il Mezzogiorno non come un peso ma utile e ha ragione Occhetto dobbiamo dunque essere noi i primi del Mezzogiorno
A parlare di selezione di qualità
A rompere con il partito unico della spesa pubblica a rompere con la base strutturale del consociativismo
Con la base economica materiale di tante giunte e di tante collocazioni sbagliata
E dobbiamo muoverci dialogare a tutto campo per unire rinnovare la sinistra
E promuovere uno schieramento di progresso molto largo mi chiedo e concludo ma perché dovremmo essere noi volutamente a dividere a tavolino in anticipo anche la sinistra
Italiana
Io penso che invece anzi ciò che si sta incominciando a muovere nella Rete
Che ha commesso gravi errori in questi mesi anche sul referendum ed errori lo dico che secondo me hanno nuociuto gravemente anche la battaglia fatta a Milano da Dalla Chiesa
Quello che si muove dentro la verità e anche il dibattito che si riapre dentro Rifondazione è proprio dovuta al fatto che noi ci rifiutiamo i dobbiamo rifiutarci di mettere steccati pregiudiziale
Che noi dobbiamo saper dialogare a tutto campo a sinistra e alla nostra destra
A dire grandissima attenzione al mondo cattolico italiano sollecitare un movimento nelle cose nei partiti e non farci chiudere nel ghetto di una sinistra di opposizione
Nello scioglimento dell'idea stessa della sinistra ed una forza moderne organizzate la sinistra italiana in una indistinta e confusa alleanza noi vogliamo vincere dobbiamo cercare di vincere
Perciò non possiamo farci stringere i dilemmi farsi dobbiamo cercare secondo me
Di unire il mondo del lavoro italiano che deve essere il protagonista di un atto schieramenti di un'alternativa e al tempo stesso sapere dialogare etica spostare forse interventi se sapremo farlo con intelligenza e sapremo costruire anche nei prossimi mesi una nuova unità di un partito come il nostro io penso che sarà dura ma abbiamo anche molte carte per portare avanti le nostre i i i chiede
Adesso la parola Lanfranco Turci e dopo di lui parlerà Corrado Morgia
A me pare che la relazione
Del compagno Occhetto
Il cui pure atto qualche interpretazione anche differenziata negli interventi nella stampa si colleghi sulla linea
Giusta e condivisibile mi pare che fra l'ipotesi di un'alleanza politiche di governo chiamiamolo così sinistra centro diamo il termine che vogliamo ma per intenderci sul l'indirizzo di questa possibile alleanza
E altre ipotesi che pure più o meno espresse sono ancora presenti nel dibattito interno al nostro partito questa relazione si collochi nettamente sulla prima delle due ipotesi
Perché dico anche altre ipotesi più o meno inespresse nel nostro dibattito perché metalli di cogliere in alcune cinque azioni
Un atto lettura della possibile evoluzione dello scenario politico e del ruolo del nostro partito mi sembra in qualche modo che circoli ancora l'idea la suggestione che sia possibile magari in forma federativa unire le vecchie culture che sono uscite dal Partito comunista italiano con qualche altra Giunta anche componenti nuove industrie mistiche come quelle della lega
E da un posizionamento rafforzamento su una tale base si passa poi già allocati in prospettiva anche postelettorale con la democrazia cristiana rinnovata ed una lettura che anche Miriam Mafai dava del nostro dibattito che ne parla essere presente
Sicuramente io schematizzata semplifico e farmi capire ma come ipotesi alternativa quella di un'alleanza a sinistra e cento organica in vista di candidarsi insieme per governare il Paese dicevo i palchi fra queste due possibili
Scenari e scelte la relazione segreta che si collochi nettamente sulla prima in quanto tali quindi io la condivido tanto lato insomma capisco bene che o si può schematizzare troppo la lezione Torino lezioni dinamiche sicuramente Napoli ci imporrà
Qualche accorgimento ancora diverso è pur vero però che una lezione di fondo da queste elezioni amministrative coste ma maggioritarie con l'elezione diretta del sindaco che qualche poi più cioè vicino al collegio uninominale
Futuro anche lezioni di fondo non possiamo non tra lei teche
Noi siamo in grado di vincere solo là dove siamo in grado di presentare candidati e schieramenti che completa un questa forse una sinistra
Pronta disponibile realisticamente al governo e Ugento che veda nell'alleanza con la sinistra le prospettive di cambiamento democratico di questo Paese laddove per varie ragioni o di nostra scelta
O di condizioni anche oggettive Sterne condizionanti non siamo stati in grado di dal rito schernito come questo non abbiamo vinto questo è un dato che dobbiamo tenere ben presente
D'altro lato anche col sistema elettorale che sta uscendo seppure con qualche miglioramento al Senato per la Camera dei deputati come ci presenteremo questo a domande che ieri circolava ampiamente Ovidio tra i compagni mi parli chiaro che anche con collegio uninominale a un turno unico noi ancor più dovremmo compiere prima scelta di alleanze badate che al di fuori dell'Emilia Romagna noi non possiamo pensare e non credo sia giusto né che l'Emilia Romagna pelato di presentarci da soli e nessuna parte d'Italia
E poi neanche tornando un'alleanza che il Codice unico in qualche modo la vecchia il vecchio partito comunista fra noi Rifondazione qualche altra scheggia di sinistra avremmo qualche possibilità di vincere nella maggior parte delle regioni di questo Paese
Allora dobbiamo sapere che a questo punto la e diventa stringente il confronto la scelta di che fare adesso tanto più che le elezioni le vogliamo anticipate quanto prima possibile
In questo senso le sottolineature un'accentuazione che poneva ieri compagnia Barbera
Mi sembrano condivisibili non si tratta nessuno la propone almeno sicuramente tono sto partito di puntare un cedimento nel nostro partito anzi insisto nella parte finale lieto evento proprio sulla ricostruzione di un modo di essere del nostro partito
Non si tratta di pensarlo lo scioglimento del nostro partito in Alleanza democratica però badate che tanto più se vogliamo evitare uno sbocco possibile che anche Occhetto indicava come lo sbocco da evitare possibilmente che si ricostituisca dentro Alleanza democratica
Un piccolo schieramento centrista formato da alcune pagine forze laiche di forze cattoliche noi dobbiamo spende più decisamente la nostra volontà di far parte di una alleanza non puramente elettorale che si candida a governare il Paese dobbiamo cominciare a discutere adesso le forme possibili perché so bene che non è facile anche fatta la scelta poi entrare dentro davvero a come si fa a fare questo
Perché un conto finché ci solo a titolo personale gruppi di compagni nostri comitati promotori diverso Alleanza democratico o se cadrà il verso di Alleanza democratica un conto è parlare
Del partito in quanto tale ma proprio perché teme difficile non spostiamolo troppo avanti non aspettiamo l'ultimo minuto col rischio di arrivare tardi quando fosse la casa
Per usare la metafora di salvarti selvaggia completamente bruciata
Forme e contenuti programmatici e qui
Viene
Un punto secondo me dolente dello stato nostro qui tocchiamo un nervo scoperto del nostro modo da nostra fase attuale di lavoro del PDS della sua vita
Infatti se la scelta è quella del governo qui e dove non in un futuro indefinibile noi corriamo un rischio preciso di arrivare abbastanza impreparati abbastanza scoperti all'appuntamento sia elettorale sia l'eventuale auspicabile appuntamento al governo del paese io credo che l'aveva lasciato cadere come si è fatto qualche tempo fa il programma salvate sia stato un errore molto grave se è stato un esempio di applicazione di quel politicismo che conta diamo spesso nel rapporto inter partitico alla vita interna al nostro partito erano naturalmente quelle dove lo stiamo pagando perché noi scontiamo nella nostra azione quotidiana in Parlamento nel paese di fronte i nodi principali quotidiani correnti che l'azione di governo e tra la metà e ci pone
Scontiamo molti elementi di incertezza di improvvisazione delle oscillazioni a volte anche radicali di posizioni su questioni su questioni che chiederebbero coerenza Rigoni
Diciotto acqua improvvisazione toppa casualità troppi errori e anche consentitemi a volte questa sovrapposizione di piani fra i contenuti di un possibile programma
Edipo fondamentale di partito ai contenuti un programma di governo sta diventano intollerabili aveva ragione Cazzaniga proporci questa distinzione ancora questa mattina cito un passaggio della relazione compagni Occhetto
Occhetto indicato molto bene secondo me il modo in cui affrontare la lega la sfida mettendo insieme questione sociale questioni istituzionali questione fiscale mi convince meno quel passaggio sulla penuria di lavoro sulla divisione del lavoro questo un vecchio tema di tornante che negli anni sessanta ci propone composizioni tipo estremizza anti poi in parte ha detto la cultura cattolica ma badate possiamo tradurre se lo facessimo nostra davvero questa indicazione
La traduce sì Moggi in concreta piattaforma vulgata c'è da far capire ai lavoratori non regaleremo
Gli ultimi moti operai della Lombardia del Piemonte ma dico anche voti operai dell'Emilia Romagna e del double dipendente ingenuo alla lega non a Rifondazione
Perché cosa vorrebbe dire oggi tradurre davvero in termini immediati quella parola d'ordine vorrebbe direttore di un atto terzo di salario lavoratori che posso mica pensare che dei richiami lavoro a costo a costo fisso naturalmente e quindi andare dato un colpo sale dei lavoratori che già per le ragioni che conosciamo hanno perduto dal due tre per cento di salario di valore negli ultimi anni allora
Cerchiamo di essere più precisi rigorosi non sovrapponiamo scenari storici ha problemi di scelte concrete che dava per un loro con la loro coerenza e un loro vigore da questo punto di vista noi
Nel lavoro di quest'anno abbiamo pagato queste incertezze non solo basato su tematiche come quelle comico finanziarie ma io credo che l'esito insoddisfacente della riforma elettorale sconti anche Ultimo ad abbastanza confuso contraddittorio farraginoso con cui abbiamo affrontato la discussione preliminare del partito dei gruppi parlamentari attorno cento di questa portata come la riforma elettorale e le riforme istituzionali
Da questo punto di vista non è solo il problema di conflitti di merito di conflitti di ipotesi fra di loro divergenti o sulle politiche istituzionali o sulle politiche economico-sociali è che nel modo di essere del partito di questi anni
è venuta meno la possibilità di un confronto ravvicinato di ipotesi diverse
Qui viene in causa il problema della ricostruzione di un modo di essere del PDS oggi come oggi noi pur in presenza di un risultato elettorale positivo che dà respiro al partito vi dà fiducia al partito scontiamo uno stato del partito organizzazione veramente grave
Noi non abbiamo in questo momento un modello comprensibile di partito non sappiamo su quale modello ci stiamo concretamente stiamo concretamente operando quotidianamente
Gli organismi dirigenti sono pareggio destrutturati
I vari formali di responsabilità si sono moltiplicati all'infinito abbiamo responsabili di partito portavoce
Capigruppo Commissione parlamentare il vice capogruppo di gruppi parlamentari tutti che hanno gli stessi compiti sono grosse Mayumi sotto me al tavolo neppure fra i titolari di responsabilità formali abbiamo avuto per le lotte politiche di questi anni per le incertezze anche su come i problemi di fondo un rimaneggiamento di gruppi dirigenti chiave su gran parte del gruppo dirigente inafferrabile e invisibile
Possiamo noi pensare di andare al confronto elettorale di qui al più tardi a un anno in queste condizioni badate che al di là del risultato è avvocato l'ossigeno nel voto amministrativo decente potremo andare verso un disastro
Si pone il padre si pone il problema di ricostruire rapidamente un modo diverso del PTS abbiamo visto la provocazione
Così scarso futuro operato di del compagno Amato Amato ha lanciato questa idea di ETA Beta e poi si è rimangiata la formulazione somma cosa l'idea del partito di Amato è l'idea di un collettivo intellettuale illuminato
Che offre alla società civile di cui non si va nella sua lettura non si voterà a singoli individual Massimo a somme di interessi materiali tra di loro corporative separati la offerta o quasi ho finito
L'offerta di un servizio vi elaborazione intellettuale di elaborazione programmatica questo è il modello che è stato posto Amato ne abbiamo creduto ha sempre anche sull'evoluzione del vecchio partito comunista un'idea del partito come intellettuale che come intelligenza collettiva con le radici nel sociale nelle nervature della società e insieme però la capacità democratica responsabile di decidere di sciogliere i nodi e di decidere responsabilmente ora però badate
La situazione attuale è tale che non lo siamo nell'unità nell'altra cosa mentre invece la bontà un soli psichismo couscous utile questa parola un po'un solido Sismondi elaborazioni individuali in cui immediatamente lo specialismo allo specialista senza nessuna mediazione politica si imbatte sul terreno politico poiché parliamo di economia di finanze
Di istituzioni e così via con dei danni giganteschi di comprensibilità e di coerenza della nostra linea politica
Io propongo al segretario proprio per i prossimi mesi questo come tema centrale c'è stato questo annuncio le preparazioni costa direzione dobbiamo non in via dei tempi lunghi un primo riassetto del modo di essere dei gruppi dirigenti del partito se vogliamo poi anche se attrezzati per a uno sviluppo coerente con l'intuizione che mi sembra valida contenuta nella relazione e qui qui concludo ricordando che anche la disponibilità che l'ala riformista dichiarato al superamento della formula di allo scioglimento stesso della formula e legata a questi due nodi essenziali uno sviluppo coerente delle intuizioni che ci sembrano presenti valide dentro la relazione osservò coerente attrezzato
E una nuova dialettica nel partito e nel modo di essere sui gruppi di gente che consenta di superare i danni che in una fase tormentata come quella che abbiamo le spalle ci sono venuti accumulando
Adesso l'annuncio subito sta la parola Corrado Morgia dopo di lui per l'ultimo intervento Giulia Rodano
Io vorrei tornare rapidamente in questo intervento su uno dei temi presenti nella relazione di Occhetto
E toccato Polita molti oratori mi riferisco all'insieme del rapporto fra programmi alleanze e schieramenti e in questo quadro al problema delle relazioni a sinistra
Oggi certamente il PDS può dire di essere una delle forze politiche fondamentali di questo Paese la principale forza di sinistra
Ma la frammentazione della sinistra stessa almeno di quella che esiste non è stata superata
Anche le ultime elezioni lo hanno confermato hanno confermato l'esistenza di una divisione che in molti casi sia di articolati lettura in cinque o sei gruppi politici
Io credo allora che sia fondamentale certamente lavorare sui programmi
Ma anzitutto nel quadro di un'assunzione da parte nostra della prospettiva di una ricomposizione della sinistra che può certamente a venire in varie forme non ultima per esempio quella della federazione
Dico questo non per sottovalutare il problema del centro
Ma destra sinistra centro non sono soltanto i nomi o luoghi intercambiabili dove quasi indifferente collocarsi abbiamo criticato per anni il partito socialista
Che partendo dalla rottura a sinistra assumeva poi linguaggi idee e atteggiamenti pratiche politiche tipiche del moderatismo ponendosi in concorrenza con la Democrazia Cristiana
La parabola del PSI dovrebbe allora insegnarci qualche cosa
La sinistra deve essere certo capace di guardare oltre i propri confini e di proporsi come forza di governo
Ma non per questo deve perdere se stessa e la propria ragion d'essere e quindi può arrivare al confronto col centro soltanto se mantiene la propria identità la propria autonomia e soprattutto lavora per la propria unità
Io ripeto non credo che destra sinistra centro siano nomi senza significato indicano invece i ceti classi interessi valori visioni del mondo colture
Certamente guai se guardassimo a tutto ciò in modo meccanico immaginando ci automatismi o rapporti di causa effetto ma guai anche a ripetere gli errori del Partito socialista
Per esempio dividere per mantenersi le mani libere per le più varie ipotesi di governo sacrificando priorità programmatiche e coerenza di comportamento all'occupazione purché sia del potere
Certo non è questo oggi il nostro problema e accenna tali questioni per indicare un possibile pericolo pericolo però però che non è soltanto immaginato se addirittura qualcuno propone a noi che manteniamo e che credo dobbiamo continuare a mantenere il simbolo del vecchio Pci alle radici della Quercia di accettare un neo anticomunismo una sorta di nuova conventio ad excludendum verso i compagni di Rifondazione
Discriminazione che non sarebbe più giustificata da una scelta come si diceva di civiltà ma da un presunto buonsenso riformista contro una sorta di massimalismo
Certo anche il rapporto con Rifondazione così come con tutte le altre forze di sinistra in altre forze politiche in generale deve passare al vaglio programmatico e se necessario del confronto che la polemica sui contenuti e sulle scelte concrete
Ma è tale esame che vale non quello pregiudiziale ed è quindi un esame che vale per tutti
Comunque per recenti elezioni amministrative questa ricerca comune deve aver avuto anche un carattere positivo
Perché non è vero come pure si è sostenuto da qualche parte che laddove ci siamo alleati con Rifondazione in particolare con le altre forze di sinistra come Rete Verdi ingegneri in generale il PDS abbia perso
In moltissimi casi seduta attentamente il voto è vero esattamente il contrario
Mentre in altre situazioni è stato detto già lo ripeto come per esempio a Torino non ci si può cioè non si può certo affermare che che il quarantadue per cento che si esprime per Novelli sia conservatore
Si tratta come è stato sottolineato di gente che lavora il popolo sinistra permanendo dunque una tale frammentazione a sinistra due schieramenti non sono un semplice gioco alchemico non sono soltanto sommatorie di sigle
Senza i programmi certamente sì convivono mando una volta esistono condizione per programmi coerenti e per scelte coerenti di nomi e di pratiche
Perciò non basta una dialettica fondata sulla coppia vecchio e nuovo occorre scegliere chiuso Carpazi incidere sui processi reali non bastano programmi nuovi occorrono programmi significativi in termini di potere democratico di sviluppo sostenibile di lavoro di salario
Finisco della vita pubblica
E per questo non bastano nemmeno generici buoni propositi obliterati accenni appunto a quello nuovo che avanza così come continua
Continuano a fare le sirene di Alleanza democratica occorre un ancoraggio a dati reali dell'area della società che ci circonda e per questo l'unità della sinistra una condizione essenziale per ogni reale politiche alternative
Ci sono comunque esperienze insuccessi ripeto sui quali si può fare
Leva
Si parta dalle ultime elezioni si analizzi per esempio lo dico molto rapidamente
E lo farò molto rapidamente questo riferimento
Il caso del Lazio ebbene se si analizza questo caso che scopre che in questa Regione su quattordici comuni sopra i quindici mila abitanti in cui si è votato nove sindaci sono andati alle forze di progresso e otto sono stati sostenuti tra primo e secondo turno da coalizioni di sinistra comprendenti oltre al PDS e Rete Vigor di Rifondazione e altro ancora
Analogo e il caso ricordato che la Provincia di Viterbo e comunque sempre queste aggregazioni si sono ispirati a un forte ha una forte impostazione alternativa verso le precedenti amministrazioni
E partendo ancora da questo da questo riferimento al risultato elettorale che vorrei toccare un ultimo argomento
In questi anni ancora negli ultimi tempi è stata messa in discussione l'idea stessa di partito anche al nostro interno
Non si sono dedicati soltanto gli aspetti più inaccettabili dei vecchi partiti ma si è presentato come modello possibile di forza politica soltanto quello americano partito ultra leggero liberista privo in sostanza di ogni struttura organizzata successivamente di fronte alla devastante alla devastante crisi che colpisce il nostro ministero apolitico ci si è arrivati a chiedere anche al nostro interno ripeto
Se i soggetti politici collettivi sia pure leggeri dovranno continuare a esistere o se invece non si dovrà lasciare il passo soltanto ad alleanze fra persone certo le nuove leggi elettorali favoriscono la personalizzazione della politica con i dati positivi ma anche con tutti documentati rischi che ciò comporta
Tuttavia il voto sia al Nord che al centro e in qualche misura che al sud come testimonia l'esperienza della Rete ci dice che organizzazioni politiche collettive hanno una loro vitalità una loro raggiungesse
Si spiega in questi termini appunto il voto alla lega che come sappiamo è stato ricordato e movimento fortemente strutturato
Così come il voto Rifondazione che raccoglie specialmente a Torino a Milano il frutto di una presenza di un lavoro capillare di massa che ne fanno in quella città in quelle città la seconda forza politica a sua volta nel centro Emilia Toscana Marche in qualche misura anche nel Lazio il PDS che vince perché sa in qualche misura farsi erede della vecchia organizzazione del PC perché si mantengono in vita realtà di volontariato di vita di sezione di radicamento sociale
Ricordo questo ripeto ancora e sottolineo perché anche tra noi sono serpeggiante tentazioni liquidatorie
I fatti che smentiscono e non solo in Italia ma allora bisogna riprendere il tema della costruzione del partito appena cominciato ad affrontare nella scorsa Conferenza e non sempre secondo me in maniera corretta
Le difficoltà economiche che attraversiamo non possono essere un alibi per smantellare tutto come ma la volutamente succede in alcune situazioni e chiedo vada fatta una riflessione anche su come funzionano gli organismi dirigenti a livello locale ma anche a livello mostra parlo del Consiglio nazionale e parlo anche di questo Consiglio nazionale
Dove non c'è mi pare presenza sufficiente
Dove non c'è mi pare insufficiente ascolto reciproco e io qui esprimo l'impressione che forse e contraddittori da da altre impressioni Marche ore voglio riportare qua mi sembra che a volte il contributo di idee il dialogo non si è ricercato ma soltanto tollerato
Ciò rischia di togliere legittimazione non soltanto a quel tanto di collegialità che rimane il nostro lavoro ma anche proprio alla funzione dirigente va ripreso dunque certo in termini nuovi tutto il discorso sulla funzione e sul funzionamento del sul funzionamento del partito sulla sua organizzazione sul suo radicamento sociale ma anche sulle sue culture politiche
Cultura politica ho finito che non può fare a meno ovviamente in un quadro pluralistico di un forte spirito critico verso lo stato di cose presente
Non può fare a meno quindi dall'idea del conflitto della contraddizione
Con la caduta del muro di Berlino cui tutti si riferiscono la storia non è finita questo affetto capitalistico non è l'ultimo Rizzo Conte della storia d'umanità
Per questo e concludo credo che ripeto l'impostazione comunista democratica alla quale vi riferisco abbia ancora una sua ragion d'essere in questo partito
Adesso la parola per l'ultimo intervento a Giulia Rodano dopo replicherà il compagno Occhetto
Credo che non si passa non sottolineare anche negli atti che vengono compiuti in Parlamento in queste ore
Il paradosso continua che c'è nelle posizioni della Democrazia Cristiana di Martinazzoli
E nel suo impegno di rinnovamento che credo giustamente Hackett abbia definito più auspicato che concretamente perseguiti
Io credo che il disegno che state nasce mente perseguendo la democrazia cristiana credo che questo sia un elemento di valutazione importante
Perché non riguarda solo radici INAIL complessa del mondo cattolico il disegno che la DC persegue abbastanza tenacemente è quello dove mi sembra del tutto evidente
Che punta ad impedire un passaggio per così esprimerci liscio alla democrazia dell'alternanza
E nelle alternative
Non c'è dubbio che la crisi della Democrazia Cristiana è ancora di più che crisi morale e di leader cittadini personificazioni di ceto politico
è crisi di collocazione e di ruolo è in realtà il punto politico è che anche Martinazzoli mi pare che punti a risolvere il nodo del ruolo della Democrazia Cristiana
Ho di un partito cattolico con altro nome
Comunque della Democrazia Cristiana in un sistema politico in cui sia possibile mantenere ancora una posizione centrale
Questo mi pare che sia la sostanza dell'atteggiamento che la Democrazia Cristiana pena cemento e persegue intorno alle questioni della riforma elettorale
La difficoltà a capire come si muovono le forze all'interno della DC e anche nel mondo cattolico stante il fatto che la divisione nella Democrazia Cristiana e nel mondo cattolico non è soltanto tra progressisti e conservatori o tarda espressionista
Ma c'è anche diciamo tra una è anche una divisione tra una tradizione
Cattolico democratica più dai campi
E le posizioni di forte riaffermazione di un'identità cattolica anche in chiave ideologica e continuo questo riferimento rifatto recentemente da aperti nazionali che l'ispirazione cristiana e l'identità cattolica permetterebbero di superare le antiche distinzioni tra destra e sinistra
Ora in un in realtà il dirsi cattolici democratici giustifica sia oggi quantità
La politica
E quindi concorrente sul piano elettorale sia con la sinistra che con la destra
Questa concezione sconta il determinarsi di un sistema politico neo consociativo è in realtà dentro questa posizione Chess sia una posizione come quella di Rosi Bindi che poi ha in testa un'alleanza con la sinistra
Se una posizione invece tipo quella di Formigoni o Buttiglione che hanno invece un in testa un'alleanza con forze sto dicendo se non addirittura di destra
Ora la stessa tradizione cattolico democratica ispira anche quanti invece pensano inevitabile
Una scomposizione della centralità democristiana in due possibili due possibili forze di centro
Alleate da posizioni di forza sia pure da posizioni di forza ognuna con il vecchio pentapartito pensiamo la pulce di D'Onofrio
O anche con forze di destra l'altra con la sinistra
In una eventuale alleanza di progresso queste certamente la posizione di corrieri presta certamente la posizione di Scoppola questa e anche sia pure con forti problemi interni
La posizione di Mario Segni tuttavia non è un caso che tutte e tre queste forze sono oggi fuori
Della Democrazia Cristiana
E tendono a come dire considerare chiuso il proprio rapporto con la leadership di Martinazzoli
Insomma esistono forze di destra e forze di sinistra in entrambi gli orientamenti ed esistono forze di destra è forse di sinistra in questi due orientamenti nel Complesso del mondo cattolico
Oggi ci sono due notizie sull'Unità o una che riprende la notizia di un eventuale avvicendamento del cardinal Ruini in nome di una posizione della Segreteria di Stato che vorrebbe diciamo una ricollocazione della Chiesa italiana in rapporto alle novità emerse in Italia
L'altra è che uscirà a settembre annunciata a settembre questa famosa enciclica
Sulle questioni dell'etica dove si riprodurrà hanno le questioni sulla Bortot sulla contraccezione che a sinistra che saranno probabilmente col mondo laico un sacco di problemi
Allora è evidente io credo che se non si sconfigge l'ambizione alla centralità che è ancora nell'attuale gruppo dirigente della DC che è il vero Verme
Della difficoltà di rinnovamento della Democrazia Cristiana la parte progressista del mondo cattolico può rimanere ancora ingabbiata dentro uno schema neocentrista o dentro lo schema neo centrale o neo consociativo
E credo che questo sia il punto su cui noi dobbiamo lavorare anche in mancanza di una riforma elettorale che come quella dei Comuni induca direttamente alla scelta su chi governa e quindi ad una polarizzazione molto forte proprio se vogliamo favorire un esito positivo del travaglio interno della Democrazia Cristiana
Altrimenti io credo che forse noi avremo ancora
Visto che ogni tanto sento aleggiare nostalgiche
Per la presenza della DC o di un partito cattolico di questo genere noi potremo avere ancora la DC
Ma non so se sarà la DC della Bindi o di Martinazzoli rischia di essere la DC dei Mastella della ripresa del vecchio doroteismo in cui queste forze ancora fanno da copertura appunto alla ripresa di un vecchio doroteismo
Però se il problema centrale
Quello dell'alternanza
Questa io credo è una delle discriminanti fondamentali che consente oggi di distinguere valutare le forze nel mondo cattolico
Non è soltanto una questione che riguarda la DC lo stesso problema ce ne è nel dibattito della Conferenza episcopale la discussione tra unità politica dei cattolici o possibilità di diversità di espressione politica dei cattolici sul ruolo della Chiesa in Italia si è quello che pensa Martini cardinal Martini o quello che invece pensano altri esponenti ragiona della gerarchia
Nuota intorno a questo nodo e anche il dibattito nella Chiesa sarà fortemente condizionato Bush dall'esito del dibattito tra democrazia cristiana e viceversa
Ora io credo che se è questo il punto che ci piaccia unno una scomposizione della democrazia cristiana su questo punto c'è già stata
E uomini come Segni come Martinazzoli Cossu fu come Scoppola come corrieri come certi ambienti delle ACLI come tanti cattolici ed esponenti del mondo cattolico in giro per l'Italia
Questa scelta fondamentale l'hanno fatta
E in genere fanno questa scelta collegata alla necessità di ricostruire il Paese rispetto alla disastro
Prodotto dal sistema consociativo questa è una questione oggi che è dirimente nella valutazione del mondo cattolico io credo anche del processo
Dice
Del processo dentro la Democrazia Cristiana e penso anche che se possono apparire più di destra
In realtà sono potenzialmente oggi più nostri alleati o comunque più di al alleati di una prospettiva di alternanze di alternativa in questo nostro Paese
Da questo punto di vista non è un caso che la tentazione la pressione a cui è sottoposto Mario Segni è esattamente una pressione a ritornare ad un'identità cattolica che nutro una posizione di centro destra Michelini è l'espressione diciamo evidente di questa di questa pressione
Io credo che quindi non abbiamo un problema anche in presenza di una riforma elettorale che non è quella che noi rispettiamo
De lavorare per costruire le condizioni della democrazia dell'alternanza anche a prescindere dalle regole io sono d'accordo che poi in un ballottaggio si deciderà al momento del ballottaggio come diceva il compagno D'Alema il rischio della riforma elettorale che noi non avremo il ballottaggio
E che quindi il ballottaggio dovrà essere politicamente proposto già all'inizio agli elettori perché non avremo un ballottaggio in un secondo momento
Quindi credo che noi dovremo battere sul terreno politico il disegno neocentrista che di fatto oggi rischia di ingabbiare la sinistra cattolica
Tutte le diciamo le tendenze alla Dell'Atti una certa sinistra cattolica di cattolicesimo sociale che si presentano nelle varie città e che possono essere disponibili a costruire nuovi poli nuove forme di aggregazione in un ambito di schieramento di sinistra
O di alternanza rischiano di essere arringa abbiate in una posizione neo centrale da questo punto di vista io poi credo che le affermazioni di Occhetto sulla disponibilità e ospitalità Cher così esprimersi del polo progressista nei confronti se il mondo cattolico sono molto importanti anche perché io sono d'accordo con con questo punto su con D'Alema
La sinistra cattolica non risponde tutta Mario Segni né a quello che si sta muovendo ma perché non risponda alla DC noi non dobbiamo consentire un'azione di rinnovamento che la DC che non sia chiara su quel punto
Da questo punto di vista ed è l'ultima cosa che vorrei dire io non so se noi dobbiamo stare dentro o con Alleanza democratica
So che però un processo di contaminazione di cui in qualche modo alle a quello che Alleanza democratica oggi e parte è una cosa importante chi ci aiuta anche nella costruzione di questo rapporto col mondo cattolico
Bene allora con questo sono terminati gli interventi per la precisione della seduta di ieri e quella di oggi sono stati trentatré non pochi io vorrei
Non solo ringraziarvi intervenuto ma anche chi ha rinunciato erano parecchi di più viceversa agli interventi io non ci consentirà di organizzare diversamente il lavoro
Prima di dare la parola compagni Occhetto per la replica vorrei precisare che dopo la sua breve replica dovremmo poi decidere quindi raccomando a tutti di fermarsi in sala d'ora la parola compagni Occhetto per le conclusioni
Compagni io ritengo che la scelse proposte discusse avanzate il dibattito di questo Consiglio nazionale
Sono di grande valore di grande portata nel senso che noi siamo riusciti a presentare
I nuclei di un Progetto e credo che questo sia stato accolto con grande chiarezza da tutta la stampa italiana nel contesto di una linea politica di alleanze
Io penso che sia stato anche importante il e di grande significato lo spirito unitario sia più ore articolato anche imposizioni e accentuazioni diverse
Con il quale si è avuta la discussione in questa nostra riunione
E posso dire e spero di non dire una frase che può apparire esagerata che anche a questo fine si apre una fase nuova nella vita del PDS
Che non vuol dire in nessun modo monoliti Isma'fine del pluralismo ma una capacità di farlo vivere a un livello più alto e positivo
Nello stesso tempo proprio con questa considerazione per non dare un carattere ecumenico e monolite monolitico diciamo a queste mie conclusioni voglio subito dire che non ho compreso il fatto
Che il compagno Barcellona intervenendo immediatamente dopo abbia dato ma lo dico evidentemente per motivo di chiarificazione perché ciascuno gracile valutazione che vuole com'è ovvio
Una lettura pregiudiziale della relazione
Come se ancora una volta si fosse proposto un tema che effettivamente altre volte io proposto perché era in quel momento il tema centrale
Della lotta politica del nostro Paese e cioè si fosse proposto anche oggi il tema del rapporto tra vecchio e il nuovo nella cambiamento del ceto politico italiano
Io voglio dire con estrema chiarezza
Che oggi non ci troviamo più soltanto nella battaglia e nella lotta per il cambiamento del ceto politico
Anche se io rivendico il fatto che noi abbiamo dato a questo problema un significato storico politico rilevante
E ho più volte avuto modo di dire che era anche nella migliore tradizione della storia riformatrice del Partito Comunista Italiano capire
E in qualche sia si momento era giusto intervenire anche nelle crisi interne alle classi dominanti quale classe dirigente e quindi ritengo che il problema del mutamento dei ceti politici indipendentemente dall'ATO in cui avviene questo mutamento a in sé storicamente e politicamente un suo grande valore
Ma oggi noi siamo entrati in una fase completamente nuova
Di una frase drammatica
E io voglio dire compagni che accetto anche se non voleva essere questo il centro della mia considerazione nella relazione che ho voluto fare compatibilmente il più stringata possibile
Il richiamo a una maggiore drammaticità dalla valutazione della fase certo la drammaticità c'è e io ritengo che in gran parte si accentuerà
Anche in rapporto a fenomeni sociali rilevantissimi
Di cui il tema dell'occupazione a livello italiano ed europeo sarà di una portata gigantesca e porrà anche problemi che sono strettamente legati alla questione della democrazia
Però
Proprio per questo si apre il problema di quale eccetto ed è la lotta tra due possibili ceti politici nuovi uno moderato di destra con diverse sfumature poi tra i moderati alla destra
E uno di sinistra e progressista anche qui con diverse su un'altura
E quale discrimine noi introduciamo in questa battaglia che sarà durissima
E noi siamo nel cuore di questa lotta
E non a caso Bossi ha lanciato subito dopo le elezioni in modo immaginifico immediato semplice
Va be'facciamo male a sottovalutare la semplicità di certi linguaggi lo scontro diretto nei nostri confronti
Naturalmente questo lo ricordo a Barcellona
E non per mia inveterata passione centrista lo ricordo anche sulla sponda opposta a Barbera
Nel senso che io vorrei su questa questione una maggiore capacità di ascolto da parte di tutti ieri
Non basta parlare di ceto politico io l'ho detto anche a quell'assemblea di alleanza che abbiamo tenuto proprio qui
Allora fui applaudito forse perché non avevo gli appunti e se voglio essere applaudito il non aver vera posso anche ma sono succinte di queste tesi appunti
Il problema era di capire che rapporto stabile al ramo tra ceto politico e Progetto per il Paese
E come sollecitiamo un processo dinamico in atto come ha ricordato giustamente D'Alema attraverso questa nostra sollecitazione
E io quindi ritengo scusatemi questa sottolineatura che nel contesto della introduzione
Sarebbe un errore separare la questione delle alleanze
Da quella parte della relazione in cui c'era l'individuazione dei due nuclei fondamentali programmate ci
Cioè il modo come si è riproposto il tema nord-sud la sviluppato qui con grande efficacia prima Bassolino
Che non rappresenta una battaglia netta badate
Ma vuole essere un esame strutturale della crisi di una classe dirigente
E se Barbera mi permette di scherzare su questa cosa ritengo che qui ci sia stato un capovolgimento di ruoli tra Barbera la mia posizione
Cioè di avere io affrontato questa questione più all'interno diciamo di una cultura classicamente gramsciano marxista
E di avere invece Barcellona ci vietato eccessivamente con tematiche proprio della scuola Dick Francoforte
Che oggi si presentano prevalentemente letteraria
Invece proprio quella impostazione
Ci permette una individuazione del Progetto
E di una risposta nazionale alle forze politiche in campo
E con questo però dico anche a Barcellona che ha ragione la risposta nazionale
Noi dobbiamo fornirla nel quadro della mondializzazione del superamento dello Stato nazionale che così come è in corso
Considerazione che devo anche però dire sta diventando
Normalmente ovvia per tutta la sinistra europea che sta facendo passi avanti importanti a questo proposito a questo proposito comunque questo indubbiamente lo scenario analitico nel quale dobbiamo muoverci
E allora apriamo un dialogo serio con tutte le forze di progresso
Io sono d'accordo con Tortorella non c'è un solo programma di governo non c'è una sola cultura di governo
Per questo noi partiamo da una critica che non è moralistica ma organica al craxismo e cioè all'ipotesi del socialismo gestionali meglio che è stata proprio di una certa fase anche del socialdemocrazia europea
Critica che per fortuna è condivisa anche all'interno delle forze socialiste europee
E allora quei nuclei programmatici
Di cui parlavo
A mio avviso definiscono una visione culturale e programmatica alta
Che tra l'altro è il frutto di un lavoro collettivo che abbiamo cercato di fare prima di questa riunione sia per il rapporto come così lì viene stabilito tra questione sociale questione democratica e questione nazionale
E sia per il modo come noi poniamo il problema dello sviluppo e cioè il rapporto tra il tema del lavoro dell'occupazione e la visione dello sviluppo non più come predicazione
E su qui e su questo punto direi a turgide facciamo attenzione
Perché è un uomo come Dell'Orco
Nell'ultima riunione di Copenaghen apposto questa questione di cioè non non è più una questione di medio termine certo dobbiamo trovare poi i meccanismi in programmatici concreti sono d'accordo per insomma ma non è più una questione
Che ne lasciamo sullo sfondo
E la vera questione scusatemi questa considerazione politica per cui oggi abbiamo in tutta Europa
E anche negli Stati Uniti d'America
Di fatto già la sconfitta della risposta neoliberista alla crisi del secolo socialdemocratico
Ma non una ripresa della sinistra
Perché allora il sinistra sa fra godere della sconfitta
Già Palladio renne primi tempi mostra le corde
Ma non perché si butta l'opposizione critica la destra perché non è stata capace ma se saprà dare la nuova risposta quella che allora diede interpretando in un certo modo il keynesismo e ma questo è fatto di ripeto i visione complessiva di questi problemi e naturalmente
Dell'introduzione in questo di precise rivendicazione e qui c'è il problema lavoro occupazione austerità mutamento del modello di sviluppo
Capacità di incorporare la questione ecologica all'interno
Direi che lo sviluppo complessivo ma anche dei piani di impresa
E io credo che su questa base
Noi dovremo proporre nella direzione di settembre di fare quel discorso il partito che io condivido l'ho già detto sul quale non mi soffermo perché ritengo che ogni riunione deve dare al Paese un messaggio prevalente
E di valutare anche lì la proposta di Capella
E cioè se avere un'assise riportata congressuale o se occorreva anche un congresso
Ma che abbia sostanzialmente al centro il problema della nostra proposta per governare il Paese che si rivolga all'Italia e ci metta nelle condizioni di andare
Attraverso un'approfondita elaborazione collegiale che però coinvolge anche non solo gruppo dirigente ma il partito e gli attori della eventuale Leanza tutte le forze in campo
Per questo non solo noi però
Io credo che il compito di un gruppo dirigente quello di presentare un programma
Politico programmatico e non un programma articolato in tutti i suoi aspetti
Compito nostro individuare il nesso organico tra alleanze sociali nuclei programmatici del progetto del governo
Per il programma concreto io credo che sia necessario un apporto più ampio attorno a quei nuclei che sulla base di un pensiero politico
Possano poi dar vita al programma vero e proprio in questo senso si può accogliere la proposta che qui è stata avanzata di una commissione di lavoro che operi in quella direzione prepari però anche un lavoro più ampio esperto
Al partito
Non accetto però che non si rifletta con la dovuta serietà sull'asse proposto attraverso i due nuclei senno
L'ulteriore proposta programmatica finirà per essere il solito elenco
E qui si collega la questione della lega la sulla quale rispondo brevemente
Nella Lega c'è la proposta Chiamparino ha messo in evidenza questo aspetto e c'è anche la protesta
D'altro canto
Salvati sostenendo la tesi di Chiamparino poi ha subito detto però c'è una grande protesta nei confronti dell'assetto statuale
Rispetto alla quale noi dobbiamo avere una controproposta
Che è quella di rispondere dal nord e dal sud
E di lista di fare nostre determinati temi in un terreno concettuale e politico e di concezione dell'alleanze profondamente diverso
La novità e appunto il fatto che noi quindi collochiamo la questione delle alleanze in questo quadro in questo ragionamento io anche pomposamente se volete
Con questa idea sempre un po'di forzare con l'immagine ho richiamato le Tesi di Lione ma perché la ritengo permanente non perché noi siamo capaci di fare la stessa cosa ma perché lì è stato i programmi son venuti dopo ma l'individuazione di quell'assetto dalla Società italiana è stato importante
E allora qual è il vero problema per cui noi rispondiamo alla lega e diamo una prospettiva al Mezzogiorno
E che non e che questo Paese attraversato da un blocco di alleanza tra Nord e Sud che ha avuto il tipo icona ittita tipica alleanza
Agrario industriale descritta da Gramsci
Con la funzione particolare del Vaticano e degli intellettuali
C'è stata una corpora teorizzazione di quell'alleanza dentro lo Stato autoritario con una sorta di keynesismo fordismo autoritario che è stato il fascismo
Si è capovolta in un processo di regolazione nuova del rapporto nord-sud tra a dominanza dell'Italia
Industriale agraria e non più agraria industriale con la mediazione del partito Stato Democrazia Cristiana che ha risposto in un certo modo all'asse nord e sud
C'è niente da fare le possiamo fare tutti i programmi più belli che vogliamo e questo lo voglio dire anche a Salvati lui sa che io ho apprezzato il suo programma
Ma oggi o noi rispondiamo a questo tema o scriviamo dei libri dei soldi e io sono perché noi usciamo da questa riunione dicendo che il tema individuato è il tema politico programmatico
E poi su questo costruiamo i programmi
E se no ci sarà chi presenta la paginetta l'altra paginetta
E ritorniamo alla solita storie
E allora io credo che non dobbiamo perdere il nesso
Credo che si sia fra frainteso
Il problema è quello appunto di cogliere lo spessore con il quale bisogna affrontare un tema di questa portata
Ecco perché lo voglio dire francamente non capisco la distinzione
La capisco ma non la capisco se affrontata polemicamente con quanto detto
Se lo stare come Alleanza democratica può avere un rapporto dentro Alleanza democratica
Per rispondere a questa domanda bisogna capire che cosa è Alleanza Democratica e io ci ritorno
E sono anche noioso su questo perché lo stiamo ripetendo un po'da tempo
Io credo che la posizione nostra sia chiaro
Vorrei persino dire noi siamo più avanti del tema se siamo dentro Alleanza democratica l'alleanza
Che non è un ufficio un elenco un termine un telefonino
è il nostro Progetto anzi e la nostra idea primati
Siamo noi che non accettiamo che questa idea sia rinsecchite
Per queste interveniamo in modo puntiglioso perché si esca dalle ambiguità perché o l ANSA e un centro in cui si riorganizzano certe forze
Laiche democratiche importanti a cui attenti dico che hanno una grande valore
Che sono anche disperse
E che è giusto che si riorganizzi no
Io consiglierei a loro organizzatevi ma lasciate quel nome che mio avviso è il contenitore più ampio
Non so mi sembra così elementare questo discorso
E allora
Alleanza è uno stimolo
Certo con le sue associazione non lo stima fatto soltanto dal centro ma che vive nel Paese in cui ci sono anche esponenti del PDS
Ma nell'alleanza che si dovrà costruire un certo processo che si presenta alle elezioni
è chiaro che c'è tutto il PDS
Perché sarebbe la fine di un partito se nel momento in cui si determina un'alleanza per governare c'è una parte del partito che sta in quell'alleanza è un'altra che sta da un'altra parte
E quindi è del tutto evidente che ci deve essere tutto il PdL
Però con l'avvertenza che è stata qui ricordato da Salvatori l'alleanza bisogna andare a sinistra così come la sinistra ha bisogno dell'alleanza
Si dice può essere un cartello un accordo elettorale
Ben cominciamo dal dire che non è poi una cosa così spregevole
Tanto più se si arriva a questo sulla base di una discussione programmatica se
E non sulla base dei trasformismi
Si può guardare oltre
Ma per guardare oltre bisogna assumere quella clausola di solvente cioè che ci sarà sempre uno scontro
Tra le forze progressiste
Tra Progetto di governo immediato non lo ripeto l'ho detto una relazione e che ciascuno di noi ha
Perché sono saremo un partito unico poi certo fallo diciamo che bisogna fare per i toni
E la prospettiva che cosa questo poi in senso storico produrrà nessuno di noi è in grado di dirlo
Io dico con certezza che non è una scelta immediata ma immediata non dico per domani mediatori questa fase storica il fatto che noi dobbiamo vivere il PDS
Come transitorio
E non lo dobbiamo fare perché il PDS e il PDS se vive in funzione dall'alleanza
E quindi non c'è contrapposizione tra l'essere una forza politica che poi dibatte anche scenari più ampi come quelli cui evocato per ciò che riguarda la visione del lavoro della liberazione umana
E che trova poi in una determinata fase storica l'accordo a quel livello dei rapporti di forza sociali e politici che si determinano nella società
E quindi ciascuno deve fare il suo mestiere
Noi come è stato ricordato vogliamo una dialogo aperto con tutte le forze democratiche di sinistra
Per questo respingo il commento
Di Bettiza poggi su la stampa secondo cui noi non abbiamo scelto un'ipotesi di alleanza perché non abbiamo ceduto al Torino e Milano
Badate
Sarebbe già un passo avanti se si facesse un punto su questa vecchia storia
Prima era se nasce gli avevamo la DC Vorpsi
Adesso per fortuna la questione e risolta per sussiste per mancata sussistenza del problema
Ora
Noi siamo collocati
Bene e male io credo abbastanza bene come visione
Siamo collocati nello schieramento politico nazionale
Ed è del tutto legittimo che siamo anche noi a chiedere assegni con Messico
E non è prova di integri gli Smoke questo
E un dato di fatto
Che noi siamo collocati
E ciascuno di noi ha qualche dubbio ancora su come si colloca segni segno dico poi tutto un mondo evidentemente
E legittimo che chiediamo a Orlando come si colloca
Anche perché sappiamo benissimo che c'era al di là delle posizioni oneste anche una posizione è un'ipotesi di riorganizzazione della sinistra
Su un fallimento del referendum ma che doveva venire una funzione di pressione e di mutamento dalla linea politica del PDS quell'ipotesi è fallita
E perché parliamoci chiaro
Questo il problema
Ma se è fallita quell'ipotesi noi abbiamo il dovere di essere il fulcro ci dicano integralisti quanto vogliono di un'altra ipotesi di riorganizzazione dell'assetto
Certo non è indifferente come se risolve anche il dibattito interno a Rifondazione tendiamo media
E noi rispondiamo a tutto questo con un asse preciso per governare oggi
Sapendo che ci muoviamo dentro un movimento è un processo magmatico un processo che ancora in gran parte in atto
Quindi Non lasciamo soli compagni che opera in un'alleanza non ci siamo i promotori di un'autentica alleanza
E certo
Riteniamo che nessuno possa ritenere di essere appunto il birillo rosso al centro del biliardo del Bar Centrale di Foligno che sarebbe al centro del mondo
Per questo abbiamo posto una questione più ampia che non è in contrasto
Che la questione cattolica
E dobbiamo anche con quest'ottica guardare a quello che dire della costituente democristiano
E io spero che le cose che noi qui abbiamo detto sulla questione cattolica siano attentamente e valutate oltre Tevere
Perché questo non può essere ridotto
Alla scelta tra Martinazzoli e Segni
Sarebbe un impoverimento disarmante del Di Bello del problema che noi abbiamo voluto porre
E quindi certa mai abbiamo attenzione anche alla nostra sinistra abbiamo detto no alle pregiudiziali
Abbiamo detto che il programma discrimina
Ciò non toglie che guardiamo anche rielaborazioni che vengono dalla nostra sinistra attraverso un atteggiamento culturale aperti
Io vorrei soltanto dire concludendo
Che è l'altro punto del nostro relativo perché ne sono consapevole Successo
E che noi siamo riusciti a non stare dentro il crollo del vecchio sistema politico
E che tutta la politica
Condotta del cinque aprile in poi che non aveva verifiche immediate che è stata drammatiche anche difficile tra Tangentopoli preposte di entrata di governo
C'ha permesso però di collocarci sulla soglia
E non dentro un edificio che stava crollare
Per questo io non capisco
Perché il manifesto titoli il PDS sogna il governo
Anche qui noi deve essere chiaro noi potevamo andare al governo
Il giorno dopo in cui abbiamo cambiato
E alle prime proposte che ci sono state fatte dopo il cinque aprile
In questo c'è stato un capovolgimento rispetto alla storia del PC
Il PC pativa la discriminazione poneva il problema del suo accesso al governo il PDS ha dovuto resistere ha proposto l'ingresso
E se oggi poniamo il problema del governo quindi non è perché sogniamo il governo
Ma perché sentiamo una nostra responsabilità non solo nazionale ma verso la sinistra
E quindi io inviterei tutta la sinistra se come Rispetto anche le forze che le idee che si esprimono attorno al manifesto a uscire da una lettura moralistica di questa questione
Se vogliamo veramente costruire una nuova Italia
Sentire il dovere storico dalla sinistra e sentirlo nel senso vero allora qui si che voglio la drammaticità che o siamo noi o saranno altri
E francamente ho paura degli altri che avanza
Quindi altro che ottimismo
Si può arrivare anche una spaccatura profonda del Paese
Per questo rivolgo un estremo appello a Ciampi al Governo e anche al Presidente della Repubblica
A fare di tutto perché se accolga qualche cosa
Del problema che noi abbiamo posto per la legge elettorale
Io sento il dovere di dire che c'è una
Chiara incongruenza
Tra il pericolo che si sente per l'unità nazionale
E il fatto che non si sente il pericolo di a vere costituito la nuova legge elettorale fondamentalmente su una base che era quella della preoccupazione preminente della Lega di mantenere il proprio dominio nel Nord
Francamente non capisco questo
Se non con l'interesse congiunto di una vecchia classe dirigente democristiana
Ma non si può sulla base di questi interessi
Distruggere una prospettiva per il Paese
Non faccio neanche suggerimenti ormai è chiaro cosa ma intendiamo è chiaro che ne abbiamo chiesto anche cose piccole perché si vada in quella di
è chiaro che dalla soglia di decenza la proposta del governo del del dalla maggioranza di governo
Abbiamo mostrato
Essendo noi la prima e più convinta forza referendaria
Una grande senso di pazienza di responsabilità istituzionale
Chiediamo che di fronte a questa pazienza ci sia almeno la pazienza del rispetto e dell'ascolto
Quindi dicevo noi ci mettiamo in campo con una cultura del PDS che non è né il craxismo nell'opposizione per l'opposizione
Ma questa cultura ha bisogno di quel tipo di aggregazione anche facilitato da una legge elettorale
Che abbiamo voluto dimostra dimostrare nel modo come ci siamo presentati all'elezione comunali
Distinguiamo tra integralismo e orgoglio di partito
Di appartenenza
Non siamo integralisti però io voglio dire c'è bisogno anche di un orgoglio di appartenere
Badate in mondo sta andando verso il Duemila
Ma io vedo pullulare sentimenti che ritornano a tempi del passato
E noi non saremo l'organizzazione capace di rispondere a un'attenzione primitiva che spinge a destra
Se siamo un'associazione di liberi pensatori
Che pensano che tra la testa e le passioni non c'è più nessun rapporto
Non saremo credibili
Non avremo la fiducia della gente
Non sul citeremo quella necessaria passione che alla base della volontà
Lo studio a prevalentemente bisogno dell'intelligenza ma la politica ha bisogno dell'intelligenza della passione e della volontà
Quindi noi non ci Sogliano
Anzi noi dobbiamo rafforzarci
Dobbiamo studiare insieme nel pluralismo tutti gli strumenti necessari dalla vita collegiale volta rafforzarci
Perché
Solo così noi crediamo che anche l'obiettivo di un'alleanza più ampia dei progressisti può vincere in Italia
Lo facciamo non solo per noi
Ma anche per quegli amici che in alleanza o in altre parti con giusta senso della drammaticità del momento cercano la via per questa via noi mettiamo al servizio il PDS
Allora adesso dobbiamo prima di chiudere i lavori approvare un breve documento conclusivo io leggero questo documento che ci è proposta compagnia Pisani e rileggerò il testo che già stamattina compagno Cazzaniga presentato a letto alla tribuna poi dirò il collegamento che c'è tra i due
Allora prego di prestare attenzione i testi sono tutte e due molto brevi
Documento presentato la compagnia Vissani
Il Consiglio nazionale del PDS approva le linee della relazione del segretario Achille Occhetto
Condivide il progetto politico programmatico e la proposta di una politica alle alleanze porta dare rapidamente uno sbocco positivo alla crisi italiana portando le forze di sinistra e di progresso al governo del paese
Il Consiglio nazionale dà mandato agli organi dirigenti ed esecutivi del partito in collaborazione con i centri di ricerca
Di elaborare proposte programmatiche aperti ad un confronto con le altre forze di sinistra e di progresso questo è il testo di Visani il testo che già è stato illustrato da Cazzaniga e letto lo rileggo dice
Il Consiglio l'azione del PDS riunite a Roma l'otto nove luglio novantatré decide la costituzione di una commissione con il mandato di elaborare materiali programmatici per le future scadenze elettorali e congressuali
Riconvoca Ando se entro la fine di settembre per la loro discussione come è facile vedere il testo di Cazzaniga una portata più circoscritta tuttavia della finalità
Va nella stessa direzione della seconda parte dell'ordine del giorno Visani con una differenza tuttavia evidente di percorso
Per cui io chiedo al compagno Cazzaniga dato che mi dicono che lui insiste per la votazione del suo testo
Se accetta che sia considerato un emendamento al testo Visani oppure se preferisce due votazioni separate non ci sono problemi dipendere la sua scelta ovviamente votazione
Metterei prima in questo caso ove Luino lo considerasse un emendamento il testo Visani quanto di portata più ampia con la intesa che non è e preclusivo del testo di Cazzaniga quindi vorrei che compagno Cazzaniga discese se preferisce che il suo documento sia valutato come un emendamento al testo Pisani o come un documento autonomo
Ma prendono il
Per la verità mi è indifferente quello che non accetto veti ritirando a favore del documento stesso
Per quanto la mia formazione vetero comunista mi spingerebbe a farlo cioè non è stato richiesto perché nella pur breve retail PDS sono già stato avvocato troppe volte
Nono teorie formalmente sussunto praticamente avvocato al primo CE meglio trentotto un documento sulla legalizzazione della droga che mi è stato detto non maturo
è stato avvocato alla direzione che lo ha sempre detto paese di Tangentopoli o proposto una commissione di indagine sul patrimonio che è stata fatta
E se per la città
Dopo le elezioni ho proposto iniziative sul federalismo che è stata non approvata nei respinta e già c'è tuttora
Ecco per questa ragione ho già motivato più seriamente mio intervento anche se essendo il nove non molti conoscono tanto io mantengo la mia proposta che se raccolta attenzione pone un problema di meccanismo di formazione
Ma su questo intervengo eventualmente se accorta è ovvio che non è alternativa
Questo è evidente sì
Quindi quello che ha detto che a Zanica mi conferma nella valutazione che in realtà si tratta di un emendamento al testo Visani ecco fermo poi restando ovviamente non solo la piena libertà di Cazzaniga
Di mantenere il suo testo per le ragioni che ha motivato ma anche per il fatto in sé che non è obbligatorio confluirà sempre in un testo unico e credo quindi che se siete d'accordo
Votiamo come emendamento al testo il testo Cazzaniga e poi il testo nel suo insieme o voglio tuttavia sottolineare in aggiunta a quello che ho detto prima
Che
Sì ecco prima e dà la parola al compagno Macaluso che l'ha chiesto le scuse l'avevo visto
Voglio sottolineare che se è vero che non si parla di una commissione del testo Visani questo lo dico non come elemento di sollecitazione Spagna Cazzaniga nelle conclusioni se ho ben compreso la pensione ben compreso il compagno che tu non hai escluso anche questa ipotesi specifiche dalla parola compagna ma Gallus
Io compagnie debbo dire che abbiamo fatto una discussione interessante anche con posizione che sono diverse
Cirielli proposto l'ordine del giorno
In cui si dice
Che oppure dobbiamo operare per portare la sinistra le forze progressiste al governo io non vedo chi non voglia portare la sinistra e tutte le forze pur tutta la sinistra tutte le forze progressiste al governo
Quindi
Obiettivo
Certamente lodevole
Tuttavia mi pare che la discussione aveva
Posto delle articolazione chiamiamolo così
Un po'diverso
Quindi
Io voto a favore favore con
L'interpretazione che ho dato sia della relazione sia di che cosa è intento appunto oggi per una battaglia di governo
Va bene
Se ben compreso il compagno Macaluso ha fatto una dichiarazione di voto sul documento ovviamente non è uno stimola invito a intervenire domando però se ci sono altre dichiarazioni di voto
Sul documento se non vi sono possiamo stare i voti allora pongo in votazione il testo di Cazzaniga
Da intendersi come emendamento al testo Vissani e da intendersi ovviamente che ovvia colto il problema non esiste ove fosse respinto questo ovviamente non è preclusivo del fatto che come diceva Occhetto si costituisca la commissione che qui è richiesta per cui chi è d'accordo col testo proposto da Cazzaniga è pregato di alzare la mano
Pregherei i compagni della segreteria di fare il calcolo
Beh scontro provasse
Sì
Ci sono dei voti
Allora ventuno voti a favore i contrari
No
No scusate io prego i compagni della segreteria di dividersi settori allora sono beh chi no prego i compagni della platea di sedersi compagnia segreteria di dividersi settori
Il compagno Cazzaniga chiede che si costituisca una commissione che elabori il materiale elettorale e che il Consiglio avanza il testo si riconvochi poi per esaminare questo materiale
Mentre al documento divisa che ha detto in senso più generale
Che si dà mandato agli organi dirigenti esecutivi di fare questo lavoro di elaborazione senza fissare una successiva scadenza di convocazione
Sia la parola compagni Occhetto scusate sospendiamo la votazione
No io
Anche nel la proposta è in contrasto con un'altra proposta no perché vedo che c'è una parte che non è interessata al voto
L'altra proposta venuta da Tortorella e io ho risposto che in direzione discuteremo la proposta anche di Tortorella
Se a vere un momento
Congressuale c'è stato una proposta che anche è stata formalizzata nel coordinamento politico di un congresso tematico a quel punto si può anche discutere di un congresso tout-court si può vedere
Per affrontare il problema del Progetto di governo da presentare alle elezione se noi decidiamo già adesso di fare un Consiglio nazionale sul programma
E chiaro che la direzione dovrà semplicemente a quel punto non discutere questa questione ma preparare il Consiglio nazionale sul programma
E questa per questa è il problema quindi in questo senso qui avocare alla direzione non è un togliere qualche cosa al Consiglio nazionale dare alla possibilità di elezione di valutare anche l'altra ipotesi che in questo caso secondo me viene preclusa
Allora mi sembra che la impostazione come l'ho specificato che te chiara
Se non ci sono obiezioni da parte di Vissani si può inserire la costa sì scusa Cazzaniga ancora
Sì certo matura
Chiedo scusa
Posso
Invito ma da una parte sono con me
A larghissima maggioranza dei non votanti
Non comprensione di cosa si sta votando e dall'altra quello che ha detto il segretario in realtà non corrisponde se in parte a quanto io ho proposto
Per la prima questi
Per la seconda poi ci sono le stesse Lula il senso della mia proposta era duplice uno avere uno strumento Anci le di elaborazione non quello di a vere una rappresentanza politico pluralistica delle diverse posizioni
Non è la stessa cosa a incominciare a lavorare adesso e già incominciare discutere in sedi istituzionali a settembre genericamente dire prima o poi si farà
Tanto meno io non non pensavo affatto a un ulteriore organismo programmatico quasi un terzo organismo fra direzione consiglio nazionale
Però io ho detto anche nel mi che mi sarei riservato se passava di proporre un voto segreto
Il limite entro
Perché pensavo a un processo di discussione libera non vincolato da quote preventive
Quello che voglio dire qui e ho finito e che di vincere ventuno a venti con trecento astenuti come dirigente politico responsabile non mi interessa ritengo un fatto negativo
Spero con questo intervento di avere convinto a votare a favore poco conto
Sedi che è del tutto legittimo credo che i compagni non tanto non credo dovevamo ancora programmato risultato nel patto il conto il problema non è ventuno venti è forse e che adesso sono più chiari i termini della questione allora ripeto ancora una volta
Sottolineando che la proposta di Cazzaniga per la parte relativa alla costituzione di una commissione
Si è già deciso da parte del proponente
Di includerlo nel testo mentre per quanto riguarda il fatto di determinare a fine settembre lo sbocco del Consiglio nazionale come conclusione di questo lavoro come dice Occhetto sembra anche a me poi indipendentemente votate come volete
Alternativa quindi preclusivo ad altri tipi di ipotesi come congressi programmatici e altro quindi in un certo senso tre costituisce quello che sarà il percorso futuro quindi
Ricostituisce sì
Cazzaniga scusami no
Se non è vera foto Epa io sono detto perché perché siccome Cazzaniga dice che non vi è chiaro che cosa si vota per cercare di contribuire a renderlo chiaro poi votate io mi auguro
A mia volta di avere ben capito e quindi modifico il testo della mia proposta
L'esigenza è quella di avere subito uno strumento agile di elaborazione
Con tutti i tempi e gli strumenti successivi di verifica politica se di questo si tratta invece della seconda parte impegna la riunione a fine settembre il Consiglio nazionale
Impegna la Direzione a settembre di stabilire morti e tempi di ulteriore discussione
Beh allora scusate questo è il testo di Visani però però
Che la commissione la si elegge qui adesso ai questa differenza
Però scusa
L'inizio è stata questa differenza di ogni sindacato molte avocazioni proprio perché decidere
Una serie successiva di farla non garantisce che si faccia mai
Questo l'abbiamo compreso benissimo
Io dubito che vi siano le condizioni per improvvisare una commissione di questa portata tuttavia sei continuazione decide di farlo resta inteso che sospendiamo questa riunione definiamo chi elabora una proposta
E ci riconvochiamo otto tra tra un mezzo ora tra un'ora tra quello che addirittura Cazzaniga chiede poi una votazione per cui non avremmo neppure pronti strumenti ecco quindi mi sembra di capire che a questo punto l'unica cosa realmente discussione
Se questa commissione era costituita immediatamente oppure no perché sul resto anche modificando il testo nel senso che diceva Cazzaniga nel documento di Visani le questioni sono già contenute quindi a questo punto io debba mettere in votazione prima del documento
In relazione documento spesso se i compagni ritengono che la commissione di cui si è parlato e che verrà costituita debba essere costituite immediatamente in questa sede con voto diretto del consiglio nazionale perché questo mi sembra
Come non ho capito scusa
Va bene eravamo in fase di votazione Giovanelli però siccome per fortuna qui non stiamo in Parlamento ma stiamo in un partito dove possiamo avere una certa maggiore libertà
Se strada facendo il proponente modifica la proposta non ci possiamo trincerare sul fatto che avevamo già votato per metà ecco non credo che sia questo è il problema
Allora chi è d'accordo con la proposta ecco Palio Cazzaniga di immediata costituzione con voto di questo Consiglio nazionale della commissione è pregato di alzare la mano
Allora quindici voti a favore dell'immediata costituzione della commissione chi è contrario
Maggioranza lo Stato e la mano chi si astiene
Ci sono calcola degli astenuti
Ci sono sei astenuti ovviamente ripeto questo voto significa solo che non non mi chiamo immediatamente alla commissione ma poi la commissione verrà costituita allora con le integrazioni e le modifiche che abbiamo precedentemente detto che dei compagni chi è d'accordo di votare il documento Visani
Chi è a favore pregato di alzare la mano
Facciamo la controprova sul divieto troppo lungo chi è contrario
Non ne vedo mi sembra chi si astiene
Ecco prego di contare gli astenuti
Ecco allora il documento è approvato con nessuna opposizione trenta astensioni salutiamo tutti e buon viaggio