Presentazione del libro "Le stelle di Lampedusa. La storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi" di Pietro Bartolo

Grazie Marco Impagliazzo anche dell'ospitalità per la presentazione di questo libro Di Pietro Bartolo che nel frattempo sta ultimando le diciamo gli adempimenti della stampa come si chiamano in gergo le stelle di Lampedusa ne parliamo questa sera con voci differenti e penso che all'interno di questo tavolo siano rappresentati gli attori importanti
Di quello che in qualche modo attiene all'interno del Mediterraneo viene nei paesi dell'Africa Savoia per importanti perché sono coloro che
Sono in prima linea la Comunità di Sant'Egidio insomma non c'è bisogno che racconti qui quello che che fa ogni giorno Annalisa Camilli che una collega che chiaramente controlla il Fronte del porto come si diceva un tempo e quindi costantemente diciamo una voce importante che scopriremo anche con il suo intervento perché è importante raccontarle le migrazioni Pedro Felipe Camargo che rappresentante UNHCR per il sud Europa
E anche qui un presidio ineluttabile per lo Stato di diritto per il diritto alla salute e per il diritto alla cittadinanza di coloro che arrivano e poi appunto cioè seduto in prima fila lo ascolteremo
Dopo l'autore di questo libro Pietro Bartolo qui diciamo va innanzitutto il nostro grazie alla nostra riconoscenza per questo lavoro enorme oltre che sul campo un lavoro enorme di testimonianza che ci permette ovviamente di parlare di questo fenomeno e di farlo con una storia con un libro edito da Mondadori che ringraziamo anche per averci unito intorno a questo tavolo
E io inizio proprio da Annalisa Camilli al collega di internazionale
Che ovviamente nell'arco di questi anni ha assistito al fenomeno migratorio era quello che ovviamente è cambiato nell'arco di questi anni perché se si parla di migrazioni se si parla di di stato di diritto se si parla di diritto all'informazione non abbiamo di fronte un monolite emette la situazione nel Mar Mediterraneo e nell'Africa cambia costantemente quasi ogni giorno quasi come se fosse un battito cardiaco
E chiaramente l'evoluzione di questi ultimi mesi è normale che non ci lasciare indifferenti ma soprattutto ci dà modo ancora di più di riflettere su quello che c'è da fare su quello che manca allora da Marisa proprio una domanda
Parlando del cosiddetto prima e dopo perché esiste un prima e dopo in ogni direzione ed esiste un prima e dopo in ogni storia così come vedremo anche per la storia di Anita
Sì grazie grazie alla Comunità di Sant'Egidio che ospita questa presentazione così importante grazie a Pietro Bartolo che ritrovo dopo qualche settimana c'eravamo incontrati a Modena qualche settimana fa e mi fa molto piacere lui
Riva contare le storie che Pietro Bartolo racconta in questo libro prima ancora di entrare nel merito del libro a Di Bartolo vorrei ha come come dicevi tu raccontare un po'qual è il quadro quale prima il quale dopo partire da quello che è successo negli ultimi giorni nelle ultime settimane e nell'ultimo anno
Come sapete appunto nell'ultimo anno in Italia siamo arrivati trenta trentatré mila migranti l'ottanta lungo la rotta del Mediterraneo centrale
L'ottanta per cento in meno di quelli che sono arrivati l'anno l'anno scorso un dato di cui molti vanno fieri
E che però nasconde sembra che appunto averli averli allontanati avere allontanato la loro vista le loro storie
Ha ci possa in qualche modo l'sollevare le coscienze e invece sappiamo data dai racconti anche di molti colleghi
Che stanno continuando a provare a raccontare le storie di chi in Libia viene riportato di chi viene intercettato lungo quella rotta che oggi sembra chiusa
Quella rotta che è stata percorsa da migliaia
Di persone che oggi sembra chiusa sembra chiusa perché non ci sono più occhi lungo quella rotta a raccontare che cosa che cosa sta succedendo
Nel due mila diciassette c'erano quattordici mezzi delle organizzazioni umanitarie c'erano navi che la Guardia costiera italiana c'erano a mezzi militari di Frontex di tutti i Paesi europei a presidiare a costruire un canale umanitario
Che dalla Libia collegava a che che collegava la Libia
All'Italia oggi quella rotta appunto è chiusa il coordinamento dei soccorsi affidato alla cosiddetta Guardia costiera libica quello che succede che le imbarcazioni che partono in continuano a partire anche se non le vediamo vengono intercettati in mare
A dal dalle imbarcazioni della cosiddetta Guardia costiera libica avvengono riportate all'inferno vengono riportati indietro nei centri di detenzione ufficiali che sono in stretto collegamento
L'con una con i centri non ufficiali decine centinaia di centri in tutto il territorio libico che sono fuori dal controllo poi magari se lo racconterà meglio rappresentante dell'UNHCR sono fuori
Dal controllo delle autorità internazionali quello che sappiamo dai racconti di chi dei dei dei pochissimi che riescono a farcela di di quei trenta mila per esempio e alcuni di loro li abbiamo incontrati direttamente come emigranti scesi
Dalla nave di Ciotti a della guardia costiera nella nell'agosto del due mila diciotto sappiamo che cosa succede in Libia sono intercettati tre quattro cinque volte dalla dalla guardia costiera libica riportati indietro e nei centri
Subiscono qualsiasi forma a di tortura vengono comprati e venduti subiscono estorsioni e arrivano a pagare dodici mila quindici mila euro in costringendo le famiglie a sia le famiglie nella diaspora quindi di chi vive già in Europa sia le famiglie nei paesi di origine
A indebitarsi e questo significa che poi appunto una volta arrivati in Europa chi ce la fa chi sopravvive
Ma si trova a dover pagare dei debiti che
Si si portano dietro spesso per quasi Inter quasi tutta per quasi tutta la vita e quindi abbiamo spento i riflettori abbiamo spento abbiamo ha distolto l'attenzione su cosa succede lungo quella rotta
E però proprio a lungo quella rotta il tasso di mortalità non è mai stato così altro ci dice l'UNHCR
Che muore una persona ogni sei di quelle che partono sta sicuramente i morti in termini assoluti sono di meno perché ci risulta appunto che le partenze siano di meno
Ma il meccanismo è un po'quello che prima si pagava per partire e ora qualcuno paga perché siano i trafficanti perché le persone appunto si hanno vent'vendute e comprate
Siamo trattenuti ai più tempo possibile Gerit esce si dalla diciotto hanno raccontato di essere stato in Libia per un anno e mezzo pur avendo pagato dal Sudan ma per fare per fare la traversata questo
Questo è il quadro di quello che sta succedendo in un momento in cui appunto non abbiamo più a notizie l'ultima a grazie appunto a ai pochi giornalisti che riescono ancora
Ne ha ad andare mettendo mettendo abbastanza a repentaglio perché sappiamo che le condizioni di sicurezza in Libia anche per la stampa per l'organizzazione umanitaria
Non ci sono
A difficile garantirle abbiamo visto che cosa è successo con il cargo ninna al all'alt portoni misurata qualche giorno fa proprio mentre in Italia si ritornava a partire a parlare dell'ennesima
La no inchiesta aperta dalla Procura di Catania contro a ONG Medici senza frontiere accusata di aver smaltito in maniera non corretta
I rifiuti diciamo meglio i vestiti dei dei migranti soccorsi in Libia settantasette migranti rifiutavano di scendere dal cargo che gli aveva soccorsi su suo ordine diciamo della guardia
Costiera libica e rifiutavano appunto con un gesto fortissimo rischiando anche come poi è successo a di subire nuove nuove violenze e per farli scendere sono intervenuti degli ambasciatori
E alla fine appunto è stata usata la forza contro di loro a hanno fatto irruzione alle forze di sicurezza libiche alcuni di loro sono stati feriti
Questo questo messaggio questo grido d'aiuto
è un grido che dovrebbe parlare alle nostre alle nostre coscienze
Come parla le nostre coscienze Livio il libro di Pietro Bartolo in particolare due storie che Pietro racconta
La mi mi toccano profondamente una una una storia senza speranza è quella della del ragazzo tunisino che nel gennaio del due mila diciassette sapendo che molto probabilmente sarebbe stato riportato indietro in Tunisia
Come la maggior parte dei tunisini che arrivano a Lampedusa sarà sempre così con la più di più così con l'approvazione nel decreto Salvini che avverrà molto probabilmente già domani sappiamo che c'è un grande sforzo
Ha nell'aumentare il numero dei rimpatri abbiamo pochissimi accordi di bilaterali di rimpatri di riammissione uno di questi a quello con la Tunisia ed è in fondo
Quello che più si che spiega meglio
A l'inutilità di queste politiche perché ci sono anche lì a Lampedusa moltissime storie di ragazzi che vengono rimpatriati e che qualche mese dopo ritenta no
A quella traversata di poche ore quella traversata che di di di un paio d'ore di due ore e mezza che che costa che costa loro di i pochi risparmi che riescono a a raccogliere però è comunque la speranza questa volta di farcela
E però invece a questo ragazzo appunto la storia di questo ragazzo che ha perso la speranza che chiuso nell'otto atta
Di Lampedusa un giorno decide a Pietro racconta di che che invidie di averlo incontrato di aver visto che come tantissimi richiedente asilo migranti che abbiamo incontrato in questi anni
Questo ragazzo mostrava dei segni di disagio disegni di difficoltà
Ha però appunto non si è riusciti in qualche modo a intercettare questa sofferenza e a tirarlo fuori da quel centro e affidarlo
Alle cure a di qualcuno che magari avrebbe potuto aiutarlo questo ragazzo decide appunto di farla finita Pietro lo chiamano appunto per fare il referto a della morte è un po'questo questo racconto
Appunto per non per me per per tutti noi dovrebbe essere un monito
Di che cosa stiamo facendo alle vite di migliaia di ragazzi che perdono anni settimane nella speranza di raggiungere appunto una vita migliore in qualche modo con con una con comunque foglietto in cui gli si dice che non non sono accettati non sono bene accetti
Nel nostro Paese nel nostro continente gli si rimanda indietro e si straccia alla loro la loro speranza appunto d'una vita migliore e ivi per certi versi si vanificano gli sforzi gli sforzi di anni
E l'altra storia quella di Anila immagino che ne parlerete poi tutti voi anche lì c'è una storia di speranza e la strada di una bambina che arriva senza sua madre Pietro scoprì che però sua madre è in Europa e che quindi ha percorribile per questa bambina la strada
Del ricongiungimento familiare ma racconta quanto anche le anche i canali legali anche le le possibilità mi pochissime possibilità che sarebbe possibile percorrere legalmente siano siano complicate siano impedite da una burocrazia che porta via di nuovo speranze da tempo a tutti quelli che si adoperavano tutte le persone di buona volontà che che come Pietro come come tantissimi come tantissimi di voi anche che sono qui spendono le loro vite
Per facilitare questi passaggi anche legali anche all'interno del proprio credo che queste due storie debbano debbano restare nella nella testa di tutti noi come un monito di quello che che che purtroppo può succedere anche in indicare la strada di un'azione che vada sempre di più nel senso appunto di chiedere vie legali di chiedere a uno sforzo che sia il più possibile multilaterale da parte dei Paesi europei per facilitare questi passaggi legali
Grazie
Grazie ad Annalisa Camilli di internazionale che fotografato esattamente non solo la situazione Emma diciamo anche la condizione umana perché
Le stelle di Lampedusa questo libero questo incontro che stiamo facendo oggi ai tanti altri che Pietro compie in giro per l'Italia hanno diciamo questa materia molto potente questa forza molto foto diciamo molto
Pregnante ovvero di raccontarci di una vicenda ovviamente che investe nella geopolitica mondiale la la nostra quotidianità ma di farlo fondamentalmente mettendo al centro
Il fattore umano fattore umano che in qualche modo non può essere scisso dalla narrazione delle migrazioni
E fatto romano che l'UNHCR si trova costantemente a far coniugare con il fattore relativo al diritto alla sua applicazione Aelle legge protocolli internazionali
E allora anche qui
Con appello Felipe Camari cocchieri Macchi rappresentante dell'UNHCR per il sud Europa
Vorrei capire e comprendere innanzitutto
Come è cambiata anche qui la la percezione di questo fenomeno all'interno delle istituzioni internazionali ma soprattutto come l'UNHCR in qualche modo riesca a fare sintesi di questi due fattori perché diciamo che una una politica dell'accoglienza non è tale se Nunzi
Riesce a differenziare l'intervento
Diciamo tutti quelli che lo incontriamo quelli di cui Pietro racconta anche in questo libro sono persone ognuno con la propria storia e diversità quindi questo sembra essere un compito molto arduo che è forse quello più difficile anche per riuscire a raccontare l'emigrazione
Grazie mille Massimiliano grazie a Sant'Egidio dottore partono per condividere con noi questa esperienza a penso prima di tutto cicli mettiamo sul
Sul contesto dette delle morti dei numeri io per volte ho cominciato questi questi momenti chiedendo un minuto del silenzio perché non basta uno con mille o due mila persone a morire
Sia ci siamo abituati sì siamo abituati che si numeri non sono alti non ci tocca più non ci interessa più chiederei un minuto di silenzio per le persone che sono morte nel Mediterraneo
Grazie
Allora la domanda in particolare io penso che e evidente l'abbiamo visto sulla statistica grazie mille per la presentazione che il fatto che ci ha dato un po'quel contesto di quello che sta succedendo adesso nel Mediterraneo dobbiamo capire che il Mediterraneo non è soltanto il Mediterraneo centrale noi come io e negoziare con I o M con altra organizzazione perdiamo un po'la situazione
E in tutto il Mediterraneo
Uno degli aspetti che a me come
Persona che ha lavorato per il Venezia per venticinque anni che sono stato coinvolto nell'emergenza in Africa in Siria
E mi chiedevo sempre quando cominceremo a fare la protezione al Mali
E questa non è stata ancora una risposta dalla dalla comunità internazionale su dove e come si fa la protezione al mare qual è il ruolo degli Stati e qual è il ruolo di un organismo come il nostro una crisi internazionale nazione nazione delle nazioni unite per i rifugiati nel la protezione al mare mi dispiace che non ho una risposta però abbiamo un ruolo molto importante in spingere gli stati che hanno una responsabilità Frente agli obblighi internazionali di salvataggio Alma
Abbiamo sempre riconosciuto il lavoro incredibile che è stato fatto dalla guardia costiera italiana fino fino a poco il cambiamento che entrato ha un effetto diretto sull'aumento dei numeri di persone che cercano di attraversare attraverso la rotta di Marocco la Spagna e veramente e la comunità internazionale ha chiuso gli occhi a una realtà oggi nessuno sa quante persone sono morte nelle acque libiche
E l'alto commissario lui stesso avvenuto in Italia ha parlato col governo italiano ha detto sì va bene però e non si può ricostruire uno Stato come la Livia solo con barconi per la Guardia costiera non c'è stabilità e noi sì lavoriamo con tantissime o in gita Liliane con altri organismi internazionali con altro enti e e in Libia non possiamo garantire la protezione dei diritti umani in Libia e questo è un un dramma permanente io sto sempre in contatto con i miei colleghi che avvertono questa realtà la vedono adesso anche con il ritorno stiamo parlando del più di diciotto mila persone che sono torna in Siria alle a delle condizione come dicevi prima Annalisa
Della stessa situazione di abuso in centri di detenzione di essere vendute R. vendute
Pare per queste milizie che alla fine controllano questi centri di detenzione e la nostra capacità di di di di assicurare una condizione
Per tutte queste persone parliamo di cinquanta mila che sono rifugiate eventualmente diciassette mila che sono nei centri
E che gira sempre il il movimento da persone che arrivano in questi centri è impossibile avere una funzione che garantisca realmente
I diritti di queste persone
E su quello discorsi che noi facciamo debbano devono essere accompagnati un un vera un vero sforzo di creare una condizione di instabilità in Libia come l'avete visto a a al incontro di Palermo non è che al siamo arrivati a un granché
Come risultato allora la preoccupazione per noi come nazioni unite è chi fa il monitoraggio adesso stiamo partecipando in discussione all'abbiamo fatto Promotor muovere un dialogo con le origini promuovere un dialogo con i trasportatori marittimi come facciali
Per respingere a continuare a fare il salvataggio ma è un obbligo internazionale non si può dire a non c'hanno chiamato operano nelle altre acque o no o erano un po'lontano
E e questo è un gioco con le vite umane
Ci fa veramente parlo più come Felipe Camargo che come diversi Art però è una realtà che last si stia stiamo vedendo non sappiamo cosa succede nelle acque libiche non sappiamo quante persone sono morte nelle acque libiche
Le acque libiche comunque sono una sono molto grande e questo è un è una mancanza di informazione di capacità che è stata bloccata intenzionalmente e ci preoccupa tantissimo
Dicevo le condizione in Libia continuano a essere drammatiche noi anche si fasciamo riusciamo a fare
Dei piccoli evacuazioni che facciamo sul nigeriano fosse una proporzione che è stata fatta
De persone che erano in Libia passate dal Niger venuti in Italia per queste cifre sono piccole si deve fare di più
Noi tradizionalmente come i veneti sia gestiamo delle cifre incredibile del rifugiati che attraversano frontiere che vanno Nando un da un paese all'altro
L'emergenza in Birmania ora Myanmar de cinquecento mila persone che in due settimane hanno traversato il re io nasce e qui ci troviamo con una una popolazione che può essere poca ai numeri però non riusciamo a fare uscite di una situazione drammatica
In Libia cerchiamo veramente di accelerare questo processo per evitare però il problema non finisce lì
La Libia non fa parte della convenzione dei rifugiati e del mille centocinquantuno
Insiste che sono illegali consistente c'è un un sistema per detenzione sapete bene che altri paesi sono molto interessati a mantenere questo sistema di detenzione
è stato il motivo per cui il governo degli Stati Uniti non ha voluto firmare il patto globale dei rifugiati che è stato presentato settimana scorsa
All'Assemblea Generale a New York l'unico paese che non ha voluto firmare e questo ci mette in una situazione di un rischio gigantesco perché quando una politica è una narrativa sulla migrazione e la protezione internazionale prendono questa linea il rischio molto alto e la preoccupazione che noi abbiamo adesso
Che a a causa del non gestire del fenomeno migratori con alternativi come dicevi analizza ci troviamo Frente a una politica che restringe anche più restrittiva sulle politiche di assillo
Ed è protezione internazionale e ha c'abbiamo l'impatto lo vedremo direttamente
Penso che la stella storia in particolare che che ma impattato di più del libro ed Astorre Anila perché sono questi casi del PRIT congiunge a mento familiare qualcosa che dobbiamo fare di più
E qui lo devo dire ci mi trovo io come rappresentante del rione siano in una situazione dove ancora non mi danno una risposta frangia proposte concrete che abbiamo fatto
In Italia e in altri paesi europei para gestire quello che già nella legge essa sono già accordati che sono stati firmati anche fra i Paesi europei per facilitare fare più semplice più veloce il ricongiungimento familiare e non è non è il caso questo mi mi porta un po'sul sul tema dell'ambito legale ed è quello che succede
In questo momento con col decreto nel decreto Salvi cui abbiamo fatto tantissime argomentazione abbiamo scritto non tutto pubblico per una gran parte di quello che noi abbiamo scritto anche sul sul nostro sito è che la ricezione non è stata fatta con voi
Con voi vuoi rifugiati che siete già in Italia voi operatori che siete responsabili che avete fatto un lavoro per anni è stata fatta di una maniera veloce per motivi più politici che di una refezione dove cosa si doveva gestire e cosa si doveva cambiare in generale diventa una politica che si alla fine non riconosce l'importanza della protezione internazionale non facilita le procedure e crea ostacoli burocratici che fa molto più difficile
Che Italia continua a essere veramente un Paese come è stato finora un paese d'accoglienza un Paese dove una volta che una persona fa una domanda d'asilo o è riconosciuta come rifugiato
Possa godersi dei diritti che vengono con questa protezione internazionale e lo vediamo s'di diciamo che non era tutto perfetto prima dal decreto si sapeva che c'erano aspetti
Che dovevano essere gestiti si sapeva che c'erano aspetti che potevano migliorare però ci preoccupa che alla fine non tutti gli elementi per veramente a migliorare questo processo
Dell'arrivo la richiesta da Silvio
Otto gare la protezione sia internazionale sia umanitaria sia sussidiaria e soprattutto avere veramente accesso ai diritti
Qui in Italia
A
Più di più io sempre dico ai colleghi sono in questi momenti dove dobbiamo reagire insieme e su questo punto penso che il libero cade in un momento giusto
Ci sono tantissimi libri che sono stati scritti per rifugiati per richiedenti d'asilo
E io mi domando oggi quando prima di venire mi chiedevo sarà il momento forse di sederci fare un inventario di queste storie perché sono storie umani sono storie di esperienze
Che poi noi qui non possiamo neanche immaginare sì qualcuno non ce la racconta grazie mille dottore Bartolo perché l'ha vissuta a a prima mano del raccontarci queste storie io da dalle le ultime due messi ho girato quasi tutta l'Italia dalle scuole all'università
Magistrati e dettomi colleghi io a Roma forse non mi fermerò tanto finché non ci sia veramente un dialogo che ci permetta parlare positivamente su quello che si può fare però vedere questa esperienza che si fa a livello a livello vostro a livello del lavoro che fa Sant'Egidio l'esperienza che sono vissute per le persone che sono qui in Italia le esperienze positive di inclusione ed esperienze positive di un contributo alla società saranno fondamentali per cambiare un po'questa narrativa negativa che esiste su un tema che non è un non emergenziale
Però che ci preoccupa tanto perché continua a essere aggressivo e utilizzato in strumentalizzato per motivi diversi a quelli che sono i i nostri motivi di protezione e i vostri umanitari senza distinguere migrante e del rifugiato
Queste sfide ci devono fare anche più forti
E su questo ringrazio ancora dottore Bartolo a Sant'Egidio per lavoro che fatte grazie mi
Grazie Pedro ferite Camargo rappresentante UNHCR per il sud Europa e e veniamo un po'al padroni di casa Marco Impagliazzo
Sono tanti gli spunti che ovviamente il libro di Pietro Bartolo da e che anche gli interventi di Annalisa Camilli e di Camargo adesso
C'hanno donato io ho un'immagine davanti a me che è un'immagine molto molto divide molto chiara che fa un po'da contraltare un contraltare di speranza rispetto al momento storico che viviamo che all'inizio del pontificato di Papa Francesco ci sono in particolare due fotogrammi papa Francesco a Lampedusa
E Papa Francesco a all'Expo
Queste due fotografie in qualche modo possono essere degli affreschi del pontificato di quello che poi il Papa ha continuato a fare nell'arco di questi anni
Sono due fotografie che paradossalmente
Ci appaiono importantissime ma lontane perché oggi immaginiamo quei due gesti commisurati nella panorama attuale diciamo sarebbero ampiamente più scandalosi rispetto a quello che erano
All'inizio del pontificato di Papa Francesco allora diciamo l'umanità è è forse anche anche lei avviluppato da su una scialuppa in un mare in tempesta allora Sant'Egidio e tante cose una scuola italiano degli immigranti non solo una in tante scuole è corridoi umanitari
Prossimità e vicinanza allora diciamo quello che anche una persona che mi si è avvicinata prima fra dice ma come facciamo a raccontarle tutte queste cose fuori fuori dalle nostre
Bolle fuori dalle nostre sfere di influenza
Allora diciamo non voglio sapere a soluzione perché sarebbe un compito troppo gravoso
Però come fare diventare ancora di più quelle due fotografie del Papa a Lampedusa lesbo e e queste storie raccolte all'interno di questo libro
Non tanto patrimonio comune che è una brutta parola ma a necessità comune necessità di sentirsi in qualche modo dalla stessa parte dell'umanità perché l'umanità è una
Si sposta sul podio anticipando poiché
Pietro partono
Buonasera un saluto agli studenti che sono qui numerosi che ringrazio per la loro partecipazione credo che questo libro andrebbe letto
Da tutti voi anche perché è un libro che ha scritto in maniera profonda magrebino italiano semplice
Che perché tante volte la semplicità arriva più a cuore io ringrazio Pietro per la semplicità e la profondità con cui ha scritto queste pagine
Devo dire che questo libro
è un libro anche che fa piangere perché è un libro commovente in tanti passaggi lo ha accennato Annalisa la storia di ieri
Una storia diciamo senza speranza e la storia di a Mila
E dalla mamma Carla sono tutti nomi di fantasia naturalmente
è una storia più di speranza però fa piangere per la durezza
Per la cattiveria
Per l'orrore
A pagina diciassette Pietro parla dell'orrore di aver visto delle persone veramente ridotte molto molto male in tanti sensi
Quelle che sono arrivate
Perché poi purtroppo appunto come diceva Annalisa
Sono cifre impressionanti di quelle che non sono arrivate
è un libro scritto da un medico ma non è il primo perché credo due o tre anni fa Pietro aveva scritto la Kennedy sale un altro ritmo molto importante
Deve essere
Le giornate a Lampedusa ora ci sono i tempi si sono un po'allungati
Pietro a Nostalgia quasi nel libro dei tempi in cui abitavano in tanti
Oggi le giornate sono un po'più vuote seppure Lissone talmente bella con i suoi colori
Il cielo cobalto
Le strade bianche il turchese del mare ecco la bellezza diciamo di questa natura
Di un'isola che è stata per tanti anni un'isola di difesa
Com'era l'Albania di Enver Hoxha ci sono i bunker
A Lampedusa ci sono i bunker perché poi dopo non sono più serviti
E questi sono diventata una porta
Nel due mila otto se vi ricordate è stata inaugurata a Lampedusa la porta d'Europa
Fu fatta questa grandissima porta per dire che lì si poteva entrare
E oggi questa porta dice Pietro dopo dieci anni e sgretolata dei venti
Sta andando a pezzi nessuno si ricorda più di quel momento felice dell'inaugurazione che diceva di un altro mondo sono passati dieci anni Massimiliano ma sembra un altro mondo
Dieci anni fa
Si andava tutti i giornalisti politici operatori umanitari tanta gente andava a Lampedusa a vedere questi lampedusani
Che non sapevano dire nemmeno mussulmani a chi arrivava perché li chiamano turchi
Che ci vuole un po'di tempo diciamo per adattarsi non sono i turchi ancora in Sicilia alcune parti si dice i turchi
Arrivano arrivano questi turchi
Però appunto le leggi del mare dicevano dicono hanno sempre detto che chi trova si trova in necessità nel mare deve essere raccolto deve essere
Portato a riva
E noi leggiamo in queste pagine la passione di accogliere di un uomo Pietro ma di tanti uomini e donne a partire da sua moglie dietro di lui e questo è bello è una bella Italia
Così come è stata bella e come bella lesbo e le isole greche isole di accoglienza le anziane greche che appunto nonostante la loro povertà hanno lavorato in questi anni per raccogliere le migliaia e migliaia di di profughi o di rifugiati
Dunque quella porta si sta chiudendo innanzitutto la porta del cuore degli europei
Perché la prima porta che si è chiusa dietro non è quella fatta da voi a Lampedusa ma quella del cuore degli europei
Che
Oggi sono molto più ripiegati su loro stessi non hanno saputo concepire una politica comune sull'immigrazione
E non hanno saputo concepire
Delle vie legali che non ci sono hanno avvisato diceva molto bene che non ci sono e quindi è un cuore che va a forzature in un certo senso e rileggere queste pagine ci aiuta aprire il cuore aprire questo libro di aprire il cuore è un libro affollato nella mente
E nella penna di Pietro da tanti bambini
Che affollano anche i tuoi incubi che affollano diciamo le notti di un uomo che ne ha visti tanti di bambini soffrire in tanti modi e altre arrivare purtroppo senza vita
Il problema lo stiamo spostando a Sud lo abbiamo detto detto ancora anche ora Felipe stiamo spostando al Sud credendo che non vedendo il problema
Non ci sia oggi c'è nel più importante giornale cattolico quotidiano cattolico francese l'acqua c'è un'inchiesta anfibi le pratiche esclama il sinistro se son molti clienti
In Libia le pratiche di schiavitù si stanno moltiplicando
Ecco i pochi e coraggiosi giornalisti che riescono ad andare in Libia ci dicono che le pratiche di schiavitù si stanno moltiplicando
E allora
è bello ricordare anche il tempo in cui giustamente tutti noi in Italia noi un pochino che abbiamo sempre amato dagli stranieri
Che facciamo parte di questa non bolla di questo mondo che Amato e chiama gli stranieri ama chiunque
Ci scocciava amo come Pietro che gli stranieri fossero chiamati vu'cumprà ricorda deve stare e che ci faceva arrabbiare oggi dice Pietro questa definizione quasi un po'naïf rispetto a quello soprattutto quello che sta succedendo il fondo la la vicenda dei vu'cumprà non era diciamo così terribile ecco non ci piaceva nemmeno quella però per dire anche il passaggio
Di questa inarrestabile dice Pietro a pagina trenta emorragia del mondo
Perché Luís da queste pagine dalla sua storia dal suo lavoro ha visto una grande mora Gia non solo di tanta gente che ha perso il sangue ma il mondo che sta perdendo tanti suoi figli
E ha inventato un termine la malattia del gommone
La malattia del gommone è una malattia molto antipatica che prende quelle persone che si siedono su un gommone nella parte che sembra calda che finalmente c'è un po'di caldo
Nel freddo nell'umido del mare eccetera eccetera e poi pian piano ti scaldi con con di gasolio del motore eccetera eccetera sottoscritti Bruce attribuisce alla pelle ti brucia
Ci brucia tutto
La benzina fuoriuscita dei serbatoi si raccoglie sul fondo dell'imbarcazione
E lì si mischia con l'acqua salata creando una miscela corrosiva ustionante questa miscela inzuppa tutto gli abiti delle persone che sono seduta al centro della barca che loro capelli gli oggetti che portano con sé come tutti i flagelli anche questo si presenta con l'inganno la miscela di benzina acqua salata a contatto con la pelle produce una sensazione piacevole di calore diffuso
E considerando che la maggior parte di questi viaggi avviene di notte quando in mezzo al mare fa freddo e c'è molta umidità è comprensibile
Come nessuno faccia niente per evitare di stare a mollo l'intento pensano di scaldarsi in realtà bruciano
Quello quelli Guido divora la pelle la carne ma quando se ne accorgono è troppo tardi
è una malattia che lo ha riscontrato che lui ha definito così e che ha riscontrato anche in Anila la bambina nigeriana di undici anni che è al centro di queste pagine
è una bambina
Che arriva in Europa faccio un po'una piccola sintesi ma spero che questo libro sia letto da molti che arriva in Europa da sola perché la mamma
Era dovuta partire nigeriano lasciando lei e gli altri figli al Ada che adesso in indice a una famiglia che aveva trovato lì per caso
Non sto a raccontare perché questa donna è dovuto andare via da sola
Ma questa bambina un certo tra tempo dopo due anni ricordava solo due cose
La parola Europa perché la mamma gli aveva detto vado in Europa e un numero di telefono perché la famiglia che li ospitava nella saggezza degli anziani africani ha detto imparate a memoria questo numero di telefono che era poi il numero che aveva la mamma quindi questa bambina sbarca a Lampedusa
Non parlando una parola di italiano parlando un inglese incomprensibile parlando il suo dialetto dice solo la parola Europa
E poi pian piano riesce a dire dei numeri che per non so una magia Pietro riesce componendo mille volte questi numeri finalmente a far squillare un telefono in Francia
Che era al telefono appunto dalla mamma
Mi ha colpito la parola Europa perché in fondo
Per questa bambina l'Europa era una è una speranza
E così dovrebbe essere
E così noi immaginiamo il nostro continente e così noi lo vorremmo
Perché così l'hanno pensato i padri fondatori ma permettetemi di dire che oggi il tempo dei padri fondatori è passato
Lo diciamo con tutto il rispetto e la venerazione di chi ha creato questo Europa ma oggi tocca a noi
Oggi siete anche voi che venite da ogni parte del mondo nuovi europei per noi e tutti insieme dobbiamo costruire continuare a lavorare costruire questa Europa che come sulle labbra di Anila voleva dire e vuol dire speranza accoglienza futuro
Pietro ha provato a cambiare le cose
E lo ha fatto concentrandosi su questa bambina
Con tutte le sue forze e con una lotta strenua purtroppo contro la burocrazia perché la più grande lotta lì bisogna fare in certi casi per i ricongiungimenti familiari anche che la mamma aveva avuto una storia difficile
Anche diciamo non del tutto regolare prime Spagna Pau in Francia quindi nessuno si fidava fare incontrare questa donna che viveva a Marsiglia con la bambina che però è stata portata con un éscamotage da dietro a Palermo per farla curare poter affidarla a una scuola di suore
La burocrazia
Queste organizzazioni internazionali che arrivano lentamente non era all'epoca ne accresce Herring nella in questione libero
Questa burocrazia queste sensi di impossibilità continui il fondo questo disinteresse poi al caso la persona al nome e alla storia
E mi è tornata in mente quello che dice la grande sapienza Chi salva una vita salva il mondo intero il fondo Pietro salvando a Mila e sua mamma calcola ha in un certo senso salvato il mondo intero perché approvato a cambiare le cose con tutte le sue forze
Con le notti passate in bianco
Con
Le la visita le dissi dalla cava Guicciardi
Che una delle cale credo più belle Lampedusa non sono mai stato ho dovuto chiedere lo spelling perché scritto in maniera assurda Guicciardi
Ah sì dice Guicciardi
E così e così ha vinto la normalità del bene
Perché c'è un bene che è normale
Che è il bene di un uomo di sua moglie di una comunità
Che può salvare ancora delle vite umane
Così come il bene che abbiamo trovato nelle storie di lesbo di questa anziana Emilia Campisi candidato al Nobel per la pace
Che semplicemente dava da mangiare deve anziana seduta ogni giorno lì sulla chiesetta che dà sul molo del del suo villaggio
Che si chiama scala Sica annienta si Carmine ASS nell'isola di lesbo lì accoglieva le persone dava da mangiare andava a comprare il pane e il latte
Però la storia di tanti pescatori e la storia delle leggi del mare
Ed è una storia che mi ha ricordato un'altra che abbiamo studiato nei libri di scuola
Nel racconto nelle pagine Dagli Appennini alle Ande nel racconto del del libro Cuore di De Amicis c'è la storia di Marco un ragazzino genovese
Che la cui madre deve partire per l'Argentina ha una storia fantastica diciamo non è reale
E perde il contatto con questa madre che arriva a Buenos Aires per fare la donna di servizio e poi pian piano ne perdono le tracce tutta la sua famiglia e Marco ragazzino decide di partire
Di imbarcarsi
Con uno dei tanti piroscafi che andavano
In Argentina e poi dopo ventisette giorni di navigazione arriva voi non sai nessuno poi gli dicono che la mamma la famiglia non è più lì e poi da Rosario può accordarsi fa tutta l'Argentina fino al tubo Manna
Incontrando la mamma che stava per morire per un'ernia
E la madre che non voleva curarsi
Vede il figlio che non voleva operarsi stava proprio lì lì per morire
Dice al medico voglio guarire perché è venuto mio figlio
E quel e dice De Amicis sei tu eroico fanciullo che hai salvato tua madre
E in questo libro il fondo Anila ha salvato sua madre
E Carlo ha salvato Anila e questa salvezza è passata attraverso un uomo e tante persone le suore gli assistenti sociali tutti quelli che hanno accolto questa bambina
Che aveva un grande dramma tra i tanti che purtroppo che giustamente Pietro no ha potuto descrivere quello che a un certo punto in uno di questi campi di prigionia il Libia di tagliarono i capelli in maniera violenta
E lei aveva questa angoscia che non aveva più i suoi capelli e quindi poi sono riusciti diciamo colle Extension come sanno fare gli africani a ridarle almeno per un periodo di sei Capelli
E quello è stato un giorno di grande felicità per lei perché racconto questa storia nei tanti particolari perché in fondo io credo che la vita è fatta così
è fatta di persone
Di tante storie quando parliamo di migranti quando parliamo di immigrazione
Sono tanti discorsi teorici ma dietro questi discorsi ci sono dei volti ci sono delle storie son delle sofferenze
Ci sono delle grandezze
Perché in fondo Carlyle contralto su uno di questi camion che la portava per il deserto nigeriano un uomo il più buono che aveva ma incontra una sua vita
Hanno avuto un figlio insieme durante il viaggio può arrivati Spagna lui è stato cacciato perché non aveva i permessi e le invece potrà rimanere perché aveva appena partorito
Il bambino bene di
Sono storie c'è l'amore c'è una sofferenza c'è una lotta ce la fanno e c'è una sete esce il sonno c'è il freddo c'è il caldo ecco c'è tutto questo
Per questo noi abbiamo deciso e ringrazio ancora Daniela Pompei di aprire corridoi umanitari di aprire delle vie legali
In un'Europa che aveva chiuso che ha chiuso tutte le sue vie legali e per questo continuiamo ad insistere
Che l'apertura delle vie legali dei corridoi umanitari l'allargamento dei ricongiungimenti familiari tutto tutto questo potrà aiutare le persone
A non soffrire come stanno soffrendo adesso perché comunque queste persone partiranno
Ma vorrei
Che oggi bisogna fare un passo in più
E proprio per rispondere infine e mi scuso della lunghezza dell'intervento ma il libro veramente toccante
Per rispondere alla domanda di Massimiliano
Per uscire dal nostro mondo di noi che siamo tutti d'accordo sull'immigrazione dobbiamo battere sul tasto sul tema dell'integrazione
Perché oggi il vero problema il il vero problema delle nostre società e che sono spaventate la nostra gente spaventata non solo da una narrazione negativa sul tema degli stranieri così il diritto degli immigrati
Ma è spaventata perché non vedo una soluzione per la vita di tante persone che restano nell'irregolarità che non escono dall'irregolarità
In cui sono finite per mille motivi burocratici banalissimo i come la storia di Carla e di anni la che non si riescono a ricongiungere e Anila rischiato di suicidarsi tre volte
Perché non credeva più alle promesse divieto tra una settimana vedrà la mamma non ci credeva più
E allora
Il problema di fondo è
Che cosa significa lavorare per l'integrazione che cosa significa per voi che venite da lontano
Vivere questa integrazione nella vostra vita credere in questa integrazione per noi che siamo qui dapprima di voi
Di lavorare perché questa sia possibile perché è l'unica strada
Perché aprirsi a chi viene da lontano e aprirsi alla speranza di un futuro possibile
Per noi e per voi per tutti insieme
In uno dei villaggi dell'isola di lesbo su un muro
Che dipinto è scritto in tante lingue
Una sola parola Ortu viene
Tutte insieme
Questo è non è una in vista e la verità nella vita essere tutti insieme noi dobbiamo lavorare perché si possano essere tutti insieme contribuendo in un modo o nell'altro ognuno per chi è
E quindi l'importanza della scuola per voi di importanza di studiare di andare avanti
Di
Ti entrare nella cultura anche italiana di dialogare con gli italiani perché spesso gli italiani non si conoscono per questo
Dicono tante cose sbagliate e allora bisogna conoscersi e bisogna essere tutti assieme
Io credo che veramente nella narrazione di Sant'Egidio
Deve essere sempre più presente più vero è più importante il tema della integrazione questa scuola ne è un grande esempio i corsi superiori
Di studio che voi fate
Ma anche l'idea di dover forzare tante leggi inique come il decreto sicurezza che sta per essere approvato perché
Si capisca la bellezza la forza l'utilità e il futuro che è l'integrazione
E concludo con le parole di Pietro non si può acquistare restare uguali a prima dopo aver visto cose simili è vero
Anch'io non sono lo stesso dopo aver letto questo libro come credo nessuno di noi lo stesso dove ascoltato nella sua vita nei suoi incontri tante storie di sofferenza però tutto questo non mette a piangere
Non è soltanto per commuoverci ma per lavorare ogni giorno di più
Per l'integrazione per avere per aprire vie legali perché vedere nei corridoi ma umanitari perché vedere nella scuola nella formazione e perché vedere
Che si può realmente vivere insieme
Grazie a Marco Impagliazzo per per questo intervento che ci riconduce voi era un tema centrale che all'interno del libero ovvero il sapersi rapportare anche a
Hanno gli stessi rispetto a quello che ci accade intorno il domandarci in modo chiaro non so da che parte stiamo da un punto di vista teorico ma anche da che parte stiamo no
Da un punto di vista pratico perché quella parola magica che integrazione forse più difficile da applicare proprio perché CD porta ad una sfida verso noi stessi perché integrare e cedere anche un pezzettino delle nostre convinzioni della nostra sovranità visto che ma così di moda questo termine
E quindi diciamo cedere un pezzo di sovranità non significa non avere più identità Marlene un'identità molteplice forse ancora più forte rispetto a quando siamo partiti a quando abbiamo iniziato il nostro percorso nella vita
E quindi io chiamo qui Pietro Bartolo per la diciamo l'intervento che chiude questa nostra presentazione
Anche perché dello Scià il lo scranno più alto della Comune di Sant'Egidio
Spedizione consigliere
Certo
Buonasera a tutti
Grazie
Presidente anche il mio amico grazie a tutti voi presenti alla giornalista
Il nostro amico Massimiliano grazie a tutti voi medico grazie in particolare in primis alla Comunità Sant'Egidio
Grazie per tutto quello che fa
Guardi grazie per
Perché è un'eccellenza è un'eccellenza di buone pratiche
è un'eccellenza di come si può vivere insieme
Oggi pomeriggio visto e le cose straordinarie
Ho visto persone di tutto il mondo insieme che studiamo
Mi sono sentito uno di loro uno di loro per questo li ringrazio
Grazie per bene avere inventato i corridoi umanitari che quella la strada da intraprendere
E non certo quello di mandare navi
E mediterranea
Ne militare mi civili e neanche le voi medici che tanto hanno fatto e che tanto fanno
Ma la strada
E quella di evitare che queste persone entra dentro la strada del mare quella strada così pericolosa
Quel male che noi in modo particolare Lampedusa lampedusani lo sempre visto come un male di vita
Un mare di sostentamento
Mare che ci dà da vivere sapete io sono diventato medico grazie al mare io prima di fare il medico riceve scalatore
Ero marinai
Anche io sono stato un naufrago
So cosa significa tre sale quel mare quel mare straordinario bellissimo
Ma nel cortile
Essere anche crudele sapete quante vite si è portato
Ma più clemente sapete che cos'è più crudele quel mare di indifferenza nel mare di sentenze genitale che c'è in Europa e questo non dobbiamo permettere dobbiamo ribellarci e tutto questo Lampedusa un'isola misura di venti chilometri quadrati piccola un lembo di terra quella tartaruga la tartaruga che cui sono accettati tutte queste persone
Che ha portato in salvo un sacco di persone quell'isola dove c'è una porta la porta d'Europa di Mimmo Paladino ma la porta e Lampedusa
La porta mai chiuse
La porta è sempre aperta
La pausa è stato una porta sempre aperta ventotto anni sempre aperti
E penso che quella carta non si da quella porta non si chiuderà mai e credo che non ci sarà nessun ministro che porrà potrà chiudere quella porta
Noi siamo la
E saremo sempre ma io dico che spero che tutto questo finisca quanto prima
No un domani
No no oggi ieri
Perché tutto questo deve finire sapete quello che succede nel Mediterraneo in quel mare dove tutti hanno parlato e sparlato dicendo centinaia di bugie
Bugie
Ci hanno portato all'odio Francone
Al rifiuto
Rifiuto di queste persone persone
Persone come noi uguali bambini come i nostri io non posso mai più dimenticato
Quando nel due mila tredici
Nel due mila tredici successo quella stranezza c'è qualcuno qua
E quel naufragio visto prima incontrato
Quando questo quei sacchi perché purtroppo devo dirle che io ho due record il record di cui uno è quello di avere visitato più di trecentocinquanta mila persone ventotto anni è un altro record è quello vergognosa che mi vergogno caro ve lo devo dire forse dovremmo vergognarci tutti
E quello di S. del medico che ha fatto più ispezioni cadaveri che nel mondo pensate quanti bambini quante donne e quanti uomini persone come noi
Non sono diversi con i loro sogni
Con le loro necessità con le loro esigenze con le loro sogni
Sogni sapete quelle loro sogno più grande
Quello di sopravvivere
Vivere una vita dignitosa non vogliono niente
E quando Berto quei sacchi perché quello lo faccio solo io purtroppo
Ora per dove Sacchi ho visto una cosa che mi ha mi ha ferito che mi ha toccata che mi ha fatto commuovere mi ha fatto piangere
Mi aspetta che ne abbia fatta neanche dei dubbi sapete o quanti dubbio mutui quante volte ho lasciato quella banchina il molo Favarolo
E c'è il
E no ma cosa fasce più acqua mi sento inutile impotente ogni giorno sempre gli stessi a Corsico
Poi ci riflette sette
E torno e oggi ha detto
E quando Bertone sacro distrutte quei bambini quanti bambini tutti vestita a festa
Con il vestitino
Le tre sfide
Le scarpette le mamme avevano preparato
Erano arrivati e lo trovate nel nuovo mondo il mondo tanto agognato all'Europa
Euro per dire vedete e i nostri bambini sono come i vostri
Non sono diversi
Sono bambine come i nostri e invece non ce l'hanno fatta
Come non ce l'hanno fatta trecentosessantotto persone che hanno perso la vita in quel mare davanti al porto di Lampedusa trecentosessantotto persone non numeri
No numeri
A Mila ce l'ha fatta
E la bambina straordinari un'eroina
Pronte a saltare
La somma suo fratellino la sua famiglia
La nomina che attraversato una nel mezzo di sofferenza violentata da tutti
Quello che devo fare quella dovuto fare quella bambina
E inimmaginabile forse voi qualcosa ospita anche nel libro
Per sopravvivere caduto Berruti Vito che usciva da un cadavere
La bambina di otto anni
Ed è disumano questo
Disumani mai tutto questo non lo possiamo consentire
Sapete io sono stato intervistato da tutte le televisioni del mondo tutte ogni volta che succede qualcosa a Lampedusa tutti là le televisioni a gestire BBC CNN tutti
A intervistare vedere
E io raccontare
A raccontare per fare sapere
Per far sapere al mondo ci sono queste persone le loro sofferenze da cosa scappano
Perché vengono da questa parte beh forse non sono stato abbastanza brava raccontarle però dopo un giorno dieci minuti
Passa non si sentiva più nulla e allora mi sono aggrappato sono aggrappato a quello che io credevo potesse darmi questa questa possibilità
Pensate che io credetemi consapevole anche di sapere scrivere un litro
Facevo il medico un medico di frontiera
Io non sono un un intellettuale neanche un volto Paci Medico
Però ho pensato che forse ci voleva qualche altra cosa e allora allora incontrato una persona straordinaria che mi ha dato ne ha fatto un dono regala un grandissimo
E io lo ringrazio per tutta una vita per quello che mi ha fatto
Si chiama Gianfranco Rosi donne è un regista straordinario persone di grande
Che mi ha dato attraverso un firme debba andare nel messaggio pensate siamo stati a Berlino siamo state a Hollywood
Ma quello che era importante per me
Era quel messaggio che era riuscito a passare e poi ha continuato con i libri
Prima l'abissale non voleva abbassare la guardia coi quest'altro libro ma
Anche questo non era abbastanza non era abbastanza devo fare qualche altra cosa
Allora devo andare in giro a raccontare perché mi sono accorto che quando veniva qualche persona a Lampedusa che viene a toccare con mano qualche ambasciatore qualche persona importante delle varie commissioni persone che venivano la Belvedere
Vediamo che cambiavano idea vedevano che
Che effettivamente toccando con mano ti rendi conto di quello che succede non sei lontano allora siccome non
Non potevo pretendere che tutto il mondo venisse a Lampedusa allora
Ho deciso di andare io
Di andare in giro a raccontare ieri era a Tor Vergata altro giorno ero a Varese l'attrice Anna Torino approfitto ne sapete e domenica quello che chiamo lui che beh che da tre anni che non mi faccio pungente con la mia famiglia con mia moglie con i miei figli
Pensate che
Sono diventato nonno tre giorni fa trent'anni fa grazie
Sono andato nelle scuole Torino scusa regional nonno di ammirare per veramente solo di tanti altri proprio
Adesso non se ne fatto nascere tanti bambini
Bambini avviene con i nostri uguale per ricordo che quando faccio nasce una bambina su una motovedetta Andrea è venuto fuori questo bambino non ero preparato nell'Oriente con me o per un bambino bellissimo la mamma del Mali nera come il carbone
E alla mia assistente un medico
Era stranita di questo fatto mi dice
Ma dottori Buffa e mai questo bambino e Bianco perché bianco e la mamma così nera è successo qualcosa beh neanche lei sapeva che i neri quando nascono non sono proprio neri
Non sono che sono bianchi
E in quell'occasione quello bambino ma era proprio bianco più bianco Dinoi per dire sono uguali come noi sono uguali
E quando tagliato quel cordone ombelicale
Che poi collegato con laccio delle scarpe ma questo è un dettaglio non avevo niente come è uscito del sangue sangue la rosso
Quello rimane sempre rosso come il nostro non cambia mai sono persone come noi
Persone come noi di questo ce ne dobbiamo convincere non sono mostri non sono alieni
Sono persone come noi quando vado in giro sapete a raccontare queste cose per fare capire la verità fare sapere la verità
Allora forte spessore gente piange si commuove come si è detto aprì alla fine viene qualcuno e mi dice dottoressa noi non sapevamo fosse così
Povera gente certo che non lo sa
Non lo sa gli hanno raccontato Bucine Bungie hanno fatto terrorismo mediatico
è un reato secondo me fare quella che hanno fatto loro
Hanno raccontato tante di quelle Bugie che sono che porto delle malattie e non è vero questo ve lo posso garantire io portano quelle malattie ovviamente quelle che sono legate al viaggio allo stress quelli che ha detto che ho detto il Presidente ha detto
Che poi sono quelle malattie sono
Sono una tardi potermi da disidratazione la malattia avevo Moni la malattia gravissima pensati che mortale molte di queste donne le donne perché sono donne che vengono colpiti perché le donne devono essere quelle che devono pagare più di tutti
Quelle sono le Marche non sono malattie infettive hanno fatto capire invece che sono malattie infettive che vengono a rubare il lavoro che vengono a che viviamo trentacinque euro al giorno
Che sono terroristi che sono malviventi che sono dei mostri e questo hanno detto questo ci hanno fatto capire e quindi la gente si spaventa
Portar rancore e odio nei confronti di queste persone
Odio allora noi dobbiamo fare in modo che invece di farli aderire la parte quella buona
Per l'Italia vita di un grande un grande popolo lo ha dimostrato sempre abbiamo fatto onore all'umanità intera
All'umanità intera ce l'hanno anche riconosciuto
Quello che fa Sant'Egidio fa un onore all'umanità intera ne dobbiamo essere orgogliosi quello che ha fatto Lampedusa quello che parla sia quello che fa tutta l'Italia viva Dio
Sapete io fino a qualche tempo fa ogni volta dicevo sono orgoglioso di essere italiano
Sono orgoglioso
Perché non l'abbiamo mai chiuso la porta a nessuno non abbiamo fatto ma in più trovano un filo spinato
L'ho fatto Lampedusa Gladio quanto USA Italia da qualche tempo diviene difficile dirlo
E questo mi dispiace molto
Mi viene difficile dire pensate quando quando abbiamo fatto l'accordo con la la Turchia
L'Europa ha fatto l'accordo con la Turchia
Dando sei miliardi di euro per ignorare il problema
Per fermare dall'altra parte i siriani
Ci siamo indignati e tutti in modo particolare noi
Beh noi abbiamo fatto di peggio
Noi abbiamo fatto di peggio lo abbiamo fatto accordi con la Libia
Sapete perché peggio perché mentre in Turchia sono realizzati creati i campi profughi esigibile ci sono i campi di concentramento ci sono Ilaria
Dove queste persone vengono vengono torturati vendute vengono s'
Noi abbiamo io ho visto dei casi di ragazzi escoriativi
Spogliati di
Per farle diventare bianchi sapete un ragazzino di tredici anni il fratello scuoiato vivo totalmente
Cose vergognose disumani
Quello che sta succedendo nel Mediterraneo ancora oggi perché non pensate che sono finiti gli sbarchi non è vero non ci credete
Non ci credete arrivano continuamente certo non dalla Libia che salivano dalla dalla dalla Tunisia ma ne abbiamo avuti continuamente di sbarchi
L'hot spot e Lampedusa non è chiuso non è stato mai chiuso
Quindi le bugie una dietro l'altra
Quello che succede in quel Mediterraneo
Magari anche in questo momento Servedio sto parlando con voi qua ogni Stato ascoltando parliamo del libro il libro è un mezzo per me
Per raccontare le storie per raccontare la storia magari in questo momento stanno morendo dei bambini e delle donne negli uomini
Molti si girano dall'altra parte
Quello che sta succedendo io ho detto spesso che quella una mattanza
Che è un genio ciglio Procolo
Si spaventa quando io dico queste cose che il nuovo causato
Non è non locale è politici
Di quello che abbiamo vissuto nel passato
Peggio
Sapere perché peggio perché mentre nel passato quando si sono liberati che cambi tutti hanno detto non non sapevamo
Quello che succedeva là dentro
Beh fra dieci anni quindici anni quando i nostri giovani i nostri ragazzi
Nostri figli ci diranno voi siete responsabili di quello che sta succedendo che è successo
In Libia quello che è successo del Mediterraneo non avremmo neanche l'alibi di dire non sapevamo lo sappiamo sono trent'anni che lo sappiamo trent'anni che parliamo di emergenza tre emergenza trent'anni emergenza
Non ci facciamo non ci rendiamo conto che è un fatto strutturale il freno dell'immigrazione è sempre esistita la gente ha bisogno di di muoversi
Di andare dove si vive meglio dove c'è la possibilità di vivere
E se pensate che
Queste persone sono anche nel posto sbagliato queste lune per loro sfortuna ma nel posto sbagliato l'abbiamo fatto diventare noi
Noi abbiamo fatto diventare Italia
Noi abbiamo derubati colonizzati
L'abbiamo tolto tutto
E abbiamo
Fate diventare anche bracconieri
Nella borsetta uccideremo l'animale per sopravvivere richiamiamo Braconi e bracconieri siamo noi e quando dicono e non dicono voi dico dico tutto il mondo occidentale e mondo civilizzato quello che si crede civilizzati
Che li abbiamo costretti a scappare andare via a lasciare le proprie terre in un mondo più ricco del di tutto il conte tutto il mondo
Contenta africano bello ponendo una domanda c'è il Paese più ricco del mondo dove ci dirà la gente più povera del mondo
Chissà perché
La risposta siamo noi noi abbiamo prelevato
Quello giacimento
Che ci conviene quando andiamo a prelevare e poi quando ti angolo dalla nostra parte a chiedere aiuto
Non li rifiutiamo non li vogliamo
Sono dei mostri
è gente che deve morire dall'altra parte
Sono persone
Persone come noi e se io credetemi quindi porta che devo fare un'ispezione cadaveri che sono tante specialmente quando devo fare sui bambini mi sento male vomito piango
Ho paura con paura quando deve avere un sacco paura però lo faccio lo faccio perché sono esseri umani
Erano devono restare un numero io mi ricordo e duecentoventi duecentoventuno duecentoventidue recentemente tre
Allora a quel numero
Abbiamo Uto la possibilità attraverso quella pratica orribile e dargli un'identità
Una dignità
Perché sono persone non mi stancherò mai di dirlo esseri umani
E allora mi sono aggrappato quelle a questi strumenti il libro
Ma io pensavo di non sapere scrive neanche una frase
Mi sono aggrappata questo perché attraverso questi strumenti
Ho avuto la possibilità e credo che possono venire fuori quei valori i valori che stanno alla base della nostra vita Prodi che danno un senso alla nostra vita
Con senza la nostra vita che sono l'amore l'accoglienza la Fratellanza il rispetto dei diritti umani il rispetto che di questo si tratta non si tratta di buonismo
Il rispetto dei diritti umani il rispetto del diritto alla vita
Questi sono i valori questa è la strada che dobbiamo intraprendere
E che dobbiamo svegliare
Tutte quelle persone che da pensano diversamente quelle che sono stati ingannati quelle che sono state potenziate questo dobbiamo fare perché sono questi valori cantano veramente un senso alla nostra vita e di certo non sono nel potere
E neanche sordi quelli non ce li portiamo da nessuna parte sapete
Almeno ci portiamo la dignità di essere umano
Che quello che ci fa andare a testa alta quello che ci fa indizi Ezio rende uomini liberi
Che ci fa dire abbiamo fatto delle cose giuste abbiamo fatto delle cose buone come quelle che fa
La Comunità di Sant'Egidio
Credo che faccia una Lampedusa e quello che dovremmo fare tutto il mondo se crediamo in questo sicuramente ecco abbiamo fatto la cosa il nostro dovere niente di eroico sapete
Niente di eroico quando vi dico una forte che va in giro ma sapete voi ammantato siete degli eroi lei è un errore dottore
Questo che fa male
Mi fa stare male
Parquet io dico ma si aiuta ad una persona che sta male tra l'altro faccio da medico una missione ma faccio da uomo aiutare una persona che sta male che ti chiede aiuto è una eroico beh siamo alla frutta
Siamo alla frutta
Io mi sento di fare delle cose giuste come bene come i miei collaboratori tutti quei militare che sono a Lampedusa tutte quelle persone che mi aiutano tutti quei volontari facciamo delle cose normali
Aiutare le persone che ti chiedono aiuto che hanno bisogno di aiuto
E questo quello che dobbiamo fare
Ed è questo quello la strada che dobbiamo perseguire
Perché disumano è vergognoso perché tutti abbiamo il diritto di vivere una vita dignitosa e siamo tutti cittadini del mondo può essere nero giallo bianco blu non è importanza
Abbiamo tutti diventa tutto lo stesso DNA
Sapete queste persone io dico che sono una ricchezza dobbiamo solo capirlo
Dobbiamo capirlo
Si dice che si dice che e mediterranea Sicily cambiare la culla della cultura
Accerto se siamo a questo punto
La culla della cultura e perché questi popoli nei millenni si sono incontrati si sono scambiate le tradizioni e le culture
Si sono scambiati DNA
Il DNA
Un bagaglio ereditario questo ci fa crescere ci fa diventare più forti
Bene il passato qualcuno ha cercato di fare la razza pure ma sapete pesasse pure non arriva da nessuna parte sono fragili intendere destinate atterrire
Allora io dico questo queste persone sono importante per noi queste persone sono una ricchezza
Una ricchezza pensate pensate tutti dicono ma l'ho sentito dire il contenenti europea un continente Vecchio non se ne esce più letale arcano fanalino di coda ed è vero
Non ci sono più bambini
Grazie allora ancora abbiamo i bambini grazie allora abbiamo ancora i punti nascita aperti grazie allora alle scuole gli asili nido gli ospedali ecco allora approfittiamo di queste persone
Una società dove non c'è un ricambio generazionale a una società morta fallita in partenza
Allora
Cerchiamo di vederlo da questo punto di vista
Diamogli la possibilità di potersi integrare
Perché se gli diamo la possibilità di potesse integrare sicuramente
Insieme si può vivere sicuramente insieme possiamo crescere loro noi aiutiamo loro loro sicuramente potranno aiutare noi
Vi ringrazio
Grazie a Pietro Bartolo le stelle di Lampedusa Mondadori lo trovate in fondo alla sala grazie a Pietro Felipe Camargo dell'UNHCR Annalisa Camilli Marco Impagliazzo i grazie a Pietro Bartolo
E questo è un grazie non solo per questa presentazione perché tutti quanti loro che sono intorno a questo tavolo queste cose di cui abbiamo parlato ogni giorno le fanno e quindi è un grazie anche pratico grazie mi