CENSIS - 52º Rapporto sulla situazione sociale del Paese / 2018

Buongiorno fra tutti sono le dieci e zero zero uno mi dicono ma anche il mio orologio e quindi apprezzo tante cose di queste iniziative del Censis che ormai sono tradizionali quindi si fa sempre molto piacere tra queste anche la puntualità
E anche la puntualità con cui viene preparato elaborato questo magnifico rapporto io credo di di studiarlo da molti anni più di venti ahimè ahimè per me compreso il rapporto quindi grazie veramente grazie di tutto di questa vostro lavoro per ritagliare scegliere sempre di presentarlo qui
Al Gemelli io di solito Pando introduco queste riunioni faccio anche un pompo di chiacchiere di merito ma questa volta non mi attento perché l'argomento è molto più vasto di quello che io possa conoscere e e poi insomma è presentato da superesperti però fatemi solo dire due battute sul nesso che che hanno anche i nostri lavori io appena fatto trasmettere l'intero rapporto sul mercato del lavoro che ieri è stato presentato questo curato dal CNEL presentato in questa sala in questo parlamentino e ecco dico che i punti di contatto per me sono molto importanti ma ci sono anche delle conferme naturalmente molto più ampio lo sguardo però s'segnalo
Due tre punti di contatto contrasto di contatto proprio come titolo che spiegano anche la complessità delle i problemi che abbiamo davanti che ci riguardano il lavoro economia ma sono ahimè più profondi
E qui c'è
Chiaramente un discorso che la radice del disagio e noi diciamo anche in un capitolo specifico del nostro rapporto della povertà
E delle diseguaglianze le radici non sono solo economiche
Non sono solo finanziarie sono molto più vaste e profonde e per esempio nel dibattito attuale sul reddito di cittadinanza
E anche prima sul reddito minimo disinserimento noi abbiamo come nel detto è anche documentato come gli interventi necessari non possono limitarsi me
Solo a erogazioni monetarie e neppure solo interventi inserimento al lavoro sono pure importanti ma occorre che coinvolgano
Molto di più le istituzioni corpi sociali
Quindi un'opera complessa e anche di di Luc medio lungo periodo
E
Poi
Altri due o tre titoli che avvalorano questo discorso che per noi è fondamentale ma credo anche per voi
Gli squilibri territoriali persistenti ancora anzi nonostante qualche segnale di ripresa del sud profondi gli squilibri educativi noi diamo un discorso un'analisi in corso sulla povertà dei bambini geni Fazi
Ultima nota per proprio per essere telegrafico cita molti piacere anche a me personalmente che conquisti dia un focus specifico sul problemi dell'Europa
E anche che si alluda anzi si argomenti circa il fatto che le spinte centrifughe che portò presso mister purtroppo circolano per questa nostra Europa e che rischiano di smontare o mettere in crisi il lavoro in molti settanta anni queste spinte siccome contrastano con sforzi comuni e soprattutto con più attenzione ai temi del sociale e i temi del benessere delle persone
Ho promesso di essere beve commette i soli titoli però per noi questi sono punti di contatto che ci permettono di riflettere insieme
E naturalmente siamo sempre lieti di collaborare per quanto possiamo con voi grazie e buon lavoro battuti
E e io aggiungo due parole in qualche modo anche su sollecitazione del Censis che ringrazio mi sono anche chiesto del perché poi mi è venuto in mente che i primi giorni di dicembre
Dal mille novecentonovantanove al due mila sei
Con il presidente Ciampi allora presente a Repubblica comincia a preparare
Il messaggio di fine anno e comincia a prepararlo leggendo il rapporto del Censis se questa diciamo è una ragione personale che voglio ricordare perché eravamo all'inizio degli anni due mila prima della grande crisi e e già il il Censis il tema era questa tendenza diciamo questa spinta individualistica dei territori estremamente vitale che però cominciamo stratega spetti diciamo di impiego delle rendite distrutta mentre capitale ora questa questa coscienza critica che ha sempre tenuto insieme l'analisi economica e l'analisi del capitale sociale era quello che affascinava
Anche il presidente Ciampi dei dei rapporti del Censis ed è forse la misura del capitale sociale che leggiamo in questi ultimi anni nel mandamento
Diciamo della crisi che ha attraversato l'Italia è l'Europa il punto per cui la qualità di questa ricerca
Assolutamente insostituibile e dove vediamo il Censis anno dopo anno dire soprattutto dal due mila undici in poi
Puntare sulla riduzione di capitale sociale che deriva dal non aver Amato abbastanza in questo paga paese lo stato e le pubbliche amministrazioni
E non averci messo impegno nel tener vivo queste strutture come agenzie di vivificazione del capitale sociale che nella crisi
E diciamo ha mostrato un venir meno ci sono delle frasi poi anche qui poi parlerete del rapporto di quest'anno
Soli italiani soli arrabbiati diffidenti incattiviti il frutto avvelenato del rancore la presenza di super casta la non sopportazione degli altri eccetera eccetera
Ora un nel due mila undici
Il rapporto Censis fece una grossa analisi della struttura del patrimonio della ricchezza finanziaria degli italiani che è uno dei punti non bere vent'percepiti
Della situazione strutturale di questo Paese cioè noi abbiamo una ricchezza finanziaria netta delle famiglie che è uguale più o meno a quella tedesca ed è il doppio di tutti gli altri grandi Paesi ora nella grande crisi questo
Ha resistito poi gli italiani hanno utilizzato sempre di più il loro patrimonio nel momento di grande impoverimento delle famiglie che però non ha fatto venir meno questo
Elemento di forza e anche un pochino quello che è il pollo arrosto come dire che e l'oggetto del desiderio di diciamo di una crisi del sistema italiano diciamo c'è un bel tesoretto di cui a livello mondiale non ce ne sono
Tanti altri ora sostanzialmente io concludo su due elementi uno quest'anno anch'io come presidente
Treu sono convinto che questo rapporto che è nato qui in questa sala vi spacco come rapporto delle scene il all'epoca
Del presidente campi credo e sostanzialmente parla della crisi dell'Europa la crisi della reputazione dell'Europa e in Italia
è un pezzo importante della crisi in Europa di cui si dovrebbero come dire
Approfondire anche gli altri Paesi e non danno e letture superficiali perché noi uno degli elementi della crisi della Oropa e che i cittadini tedeschi la classe dirigente tedesca è convinta che gli italiani si stanno mangiando i risparmi dei tedeschi cosa che assolutamente priva di qualsiasi fondamento nei fondamenti economici però questa è la vulgata che noi abbiamo ora la la ricchezza netta italiani non consente di dare una lettura di questo tipo nonostante il debito pubblico italiano che è pur sempre la metà della ricchezza finanziaria netta italiani ed è un quarto della ricchezza netta compresi gli immobili
Quindi diciamo da questo punto di vista per migliorare la reputazione dell'Unione Europea bisogna far qualcosa
In Italia ma loro devono fare sono gli italiani ne vediamo diciamo la crisi dei vigile John e poi ci sono gli inglesi che hanno votato per la break sette i tedeschi insegnavano un disagio sociale elevatissimo
Elevatissimo con situazioni di marginalità di povertà di precarietà cioè non è che l'attività questi elementi ci sono in tutti e quattro i grandi Paesi dell'unione europea e solo insieme affrontando questa grande impoverimento alla classe media insomma che ci accomuna
Si può risalire la china io sono d'accordo e questo al presidente Ciampi avrebbe fatto piacere che rimane il Progetto delle Progetto Comune di costruzione dell'Europa l'unico progetto strategico
Su cui risalire la china e io in questo senso ringrazio
Questa apertura insomma di riflessione che non è mai nel tra per tradizione del Censis unidirezionale ed è sempre in chiaroscuro oggi chiaroscuro lo apprezziamo ancora di più insomma grazie
Grazie presidente grazie Segretario generale grazie per l'ospitalità e per le belle parole che avete sempre però non è che ci fa molto piacere
Buongiorno a tutti benvenuti alla presentazione del cinquantaduesimo rapporto del Censis sulla situazione generale del paese sulla situazione sociale del Paese
Che presentiamo quest'anno certo in un clima di forte ambiguità
E incertezza devo dire è stato un anno difficile per sotto molti aspetti
Però voglio dire subito che questa ambiguità questa incertezza questo clima sociale in cui oggi siamo immersi dipende innanzitutto da due profonde cocenti delusioni che quest'anno la società il corpo sociale ha scontato
C'è una prima forte delusione sicuramente da riferire al fatto di aver visto sfiorire la ripresa quella ripresa che pure era stata di Kurosawa sostenuta lo scorso anno fino anche i primi mesi di quest'anno
Ecco la prima cocente delusione e per aver visto una ripresa rispetto al quale si erano riposte molte attese che di fatto è svanita sotto i nostri occhi
E c'è una seconda disillusione molto forte quella riferita a quell'atteso cambiamento miracoloso a cui si era stato era stato attribuito addirittura un valore un valore taumaturgico bene il cambiamento miracoloso che di fatto non si è compiuto non s'è compiuto la palingenesi non c'è stata ecco queste sono le due principali ragioni le due principali cocenti delusioni che condizionano il tema sociale
E rispetto alla prima la prima la la delusione per una ripresa che è svanita i dati tutti gli indicatori economici al terzo trimestre dell'anno non lasciano dubbi
Gli passo velocemente in rassegna il PIL ristagna addirittura nel terzo trimestre dell'anno
è tornato all'Inter Ritter in territorio negativo meno zero virgola uno per cento dopo quattordici trimestri consecutivi di espansione
Quindi un meno zero virgola uno per cento che riduce la crescita tendenziale cioè rispetto rispetto al terzo trimestre dell'anno precedente soltanto un più zero virgola sette per cento
Il che evidentemente obbliga a rivedere al ribasso le previsioni di crescita finale
Il PIL ristagna vedremo nei prossimi mesi se si tratta di una flessione riferito al terzo trimestre oppure se invece di fronte avremo un nuovo ciclo una nuova fase recessiva
I consumi delle famiglie non ripartono al terzo trimestre la cresce è stata pari a zero soltanto un piatti siamo più zero virgola cinque per cento su base annua
La produzione industriale B l'indice della produzione industriale che l'anno scorso si era dimostrato molto vivace molto dinamico
Ha cominciato a flettere meno zero virgola due per cento
E anche l'ex porta che aveva continuato accorrere in tutto il decennio di crisi che è il l'elemento il fattore principale pure della ripresa che abbiamo avuto lo scorso anno
Beh anche l'export dove pure le nostre migliori filiere produttive non ho continuato a brillare nel nei mercati internazionali ed è anche l'export ha notevolmente rallentato nel terzo trimestre
Più uno virgola due per cento soltanto più zero virgola otto per cento
Su base annua risente naturalmente del raffreddamento della congiuntura internazionale
La dinamica delle retribuzioni rimane bassissima sicuramente insufficiente ad innescare un rilancio della domanda interna che il fattore che è mancato sicuramente nella ripresa che pure l'anno scorso si era verificata
Le retribuzioni sono cresciute soltanto dello zero virgola otto per cento nel terzo trimestre lo stesso di conseguenza vale per l'inflazione modestissimo più zero virgola sei per cento
E gli investimenti come anche le compravendite immobiliari che pure l'anno scorso hanno dimostrato una grande dinamica probabilmente tutta da ricondurre all'azzeramento degli impieghi che si era verificato nel decennio di crisi ben anche gli investimenti
Al terzo trimestre sono scivolati in campo negativo meno uno virgola uno per cento evidentemente le imprese hanno smesso di investire nel rinnovo degli impianti che invece l'anno scorso
Anche sulla scia degli incentivi del piano industria quattro punto zero beh l'anno scorso era stato da questo punto di vista molto significativa la componente degli investimenti privati
Quindi dal punto di vista della diluizione tenori per una ripresa che Sbabo rata sotto i nostri occhi
Gli indicatori sono tutti evidenti e concordato
Per quanto riguarda la disillusione per l'atteso cambiamento miracoloso qui basti un dato oggi più della metà degli italiani il cinquantasei per cento afferma che non è vero che in Italia le cose hanno cominciato a cambiare sul serio
E allora quel rancore che l'anno scorso
Ha utilizzato come chiave interpretativa della situazione sociale del Paese quel rancore che pure si era qualche modo depositato nelle urne alle ultime elezioni del quattro marzo oggi sconta questa doppia delusione
Ed è per questi motivi guardate che nei mesi scorsi
Gli italiani gran parte del corpo sociale si erano dimostrati in qualche modo ad alzare l'asticella
Cioè si erano Risi disponibili a compiere un salto rischioso anche dall'esito incerto quasi abbiamo scritto quasi un funambolico camminare su un ciglio
Di un fossato che non si era mai visto così
Da così vicino
Se poi la scommessa era quella di spiccare il volo
E non importava se si rendeva necessaria la ragione di questo anche rompere i tradizionali schemi sul piano politico istituzionali a cominciare dalla messa in stato d'accusa di Bruxelles e dalla Commissione europea
In un importava se da questo punto di vista serviva anche rompere la continuità negli schemi di gestione delle finanze pubbliche
è stata quasi nei mesi scorsi una ricerca programmatica del trauma
Purché l'altrove vincesse sull'attuale e questa Benita avveniva in un silenzio direi arrendevole da parte delle il Litta se si fa eccezione per qualche sporadica anche lasciatemelo dire tardiva manifestazione che abbiamo messo negli ultimi tempi
E questa è una reazione prepolitica
Che ha profonde tradisce sociale cioè commetteremmo un grave errore se continuassimo a spiegare questo tipo di fenomeni pensando che si tratti soltanto di un fatto di percezione no
Noi sosteniamo che è una reazione più politica che ha profonde radici sociali che hanno alla fine alimentato una sorta di sopra Nismo psichico l'abbiamo definito così prima ancora che politico
è un suo realismo psichico che talvolta può addirittura assumere i profili paranoici
Della caccia al capro espiatorio
Quando la cattiveria
Dopo è oltre il rancore diventa la leva cinica di un presunto riscatto e questa che attirerà si dispiega in una conflittualità latente a bassa intensità pulviscolo Lare individualizzata abbiamo centinaia di casi di cronaca che ce lo racconta
E io credo da questo punto di vista che dobbiamo anche un po'rivedere il nostro catalogo abbiamo sempre parlato anche noi scienza si sta delle imprese politiche populiste
No i leader politici con una tanica di benzina in una mano il cerino acceso nell'altra
Pronti a infiammare il popolo no
Commetteremmo un errore se non capissimo che qui ci sono delle profonde radici sociali dura proverò a spiegare di cosa si tratta
Che alimentano questo sopra Nismo che installato nella testa e nei comportamenti gran parte degli italiani quindi non sono insomma psichico prima ancora che politico
La il processo strutturale chiare che dal nostro punto di vista spiega questa situazione è sicuramente la mancanza delle prospettive di crescita individuali e collettiva voglio darvi un dato che è abbastanza impressi vivo nell'Unione Europea
In Italia registriamo la quota più bassa di cittadini che affermano di aver migliorato le proprie condizioni socio economiche rispetto a quelle dei genitori
Soltanto il ventitré per cento contro una media europea riferita ai ventotto paesi del trenta per cento con un abisso di distanza dal quarantatré per cento della Danimarca il quarantuno per cento della Svezia
E valori molto più alti anche a Paesi più simile al nostro come il trentatré per cento della Germania
Ancora di più il novantasei per cento degli italiani con un basso titolo di studio e l'ottantanove per cento delle persone che possono contare soltanto su redditi bassi sono convinte che resteranno nella loro condizione attuale
Ritenendo irrealistico di poter diventare benestanti nel corso della propria vita
In più ci si sente soli se è vero che oggi più del sessantatré per cento degli italiani è convinto che nessuno ne difende gli interessi e l'identità un un dato peraltro che sale in maniera macroscopica al settantadue per cento tra chi possiede un basso titolo di studio e al settantuno per cento tre persone a basso reddito
E il rovescio del miracolo italiano
In questi casi il sogno
Si è tramutato incubo
è una tata che scava nella storia e che continuerà a scavare nella storia finché non ci saranno delle risposte concrete che che cambino la materialità della vita delle persone e qui l'errore anche di gran parte delle formazioni politiche che liquidano la questione a un fatto puramente percettivo
Anche perché il rancore la cattiveria diciamo quest'anno diventa poi insopportazione per gli altri
Fino a sdoganare di pregiudizi che fino a poco tempo fa erano veramente inconfessabile oggi
Il sessantatré il scusate il
Se settanta per cento degli italiani non vorrebbe avere come vicini di casa persone rom il sessantanove per cento persone con dipendenze da droghe o alcol il cinquantadue per cento è convinto che si faccia di più per gli immigrati che per gli italiani
E quindi non può stupire che rispetto al futuro oggi due terzi degli italiani il sessantasette per cento
Scrutano l'orizzonte con paura e delusione o incertezza e soltanto un terzo invece si dice ottimista e fiducioso rispetta le prospettive future
Siamo quindi una società in cui cresce un radicale il bisogno di sicurezza
Ed è questo finisce anche per minacciare quella concezione di società aperta che avevamo costruito negli ultimi decenni
Il sessantatré per cento degli italiani a vede in modo negativo l'immigrazione da Paesi extra comunitari
Contro una media europea che è molto più bassa cinquantadue per cento
Il quarantacinque per cento addirittura un atteggiamento negativo verso l'immigrazione da Paesi comunitari contro una media europea bassissima solo il ventinove per cento
I più ostili verso gli extracomunitari sono i segmenti sociali più fragile
Il dato sale al settantuno per cento tra chi ha più di cinquantacinque anni il settantotto per cento tra i disoccupati
Ma voglio dire di più il cinquantotto per cento degli immigrati degli italiani pensa che gli immigrati sottraggano posto di lavoro posti di lavoro ai nostri connazionali il sessantatré per cento pensa che rappresentano un peso per il nostro sistema di guarda
Il settantacinque per cento pensa che fanno aumentare il rischio di criminalità
E per il futuro non ci sono grossi miglioramenti da attendersi
Sì è vero che il cinquantanove per cento degli italiani è convinto che di qui a dieci anni la situazione da questo punto di vista non migliorerà e non ci sarà un buon livello di integrazione Traetta niente e culture diverse
E allora noi in questi casi poi per avere evidenze oggettive facciamo una cosa di solito c'è guardi amo quello che succede dal punto di vista dei consumi perché i consumi sono sempre un termometro molto utile perché
Come dire un termometro rivelatore perché affonda nella materialità della vita quotidiana delle persone B aveva da questo punto di vista il potere d'acquisto delle famiglie è ancora inferiore del sei virgola tre per cento in termini reali astri spettacolo del due mila otto
I soldi continua a restare fermi alla fine del due mila diciassette segnava la liquidità quindi soldi in contanti ottenuti fermi sui conto corrente segnava ancora un incremento in termini reali del dodici virgola cinque per cento rispetto al due mila otto un incremento molto più alto rispetto all'aumento complessivo del portafoglio dell'attività finanziate le famiglie che segnava soltanto un più quattro virgola quattro per cento
E la forbice nei consumi tre diversi gruppi sociali che già è molto consistente ha continuato ad allargarsi
Negli ultimi tre anni le famiglie operaie hanno registrato una riduzione dell'uno virgola otto per cento in termini reali della spesa per i consumi quelle per gli imprenditori un incremento del sei virgola sei per cento
Se poniamo uguale a cento la spesa media delle famiglie italiane
Le famiglie operaie si collocano a settantadue quindi molto più in basso della media e erano a settantasei nel due mila quattordici quindi sono ulteriormente scese
Quelle degli imprenditori si collocano a centoventitré ed erano centoquattro Hatch centoventi del due mila quattordici e quindi sono ulteriormente salumi salite
E allora da questo punto di vista nei consumi quello che vince è una abbiamo scritto così raziocinante ricerca di un ego lastrico compiacimento cioè in questo fortissimo setacci in questa opera di intelligente selezione Pynchon ha soltanto quei beni quei prodotti quei servizi che riescono a suscitare a stimolare un piaceva un compiacimento fortemente soggettivo
Tutti gli altri sicuramente non riusciranno a scongelare questa liquidità che in termini cautelativi gli italiani continuano a mantenere
E questo setaccio sicuramente lo superano i consumi digitali
Perché invece i processi di disintermediazione digitale continuano inarrestabili abbattere nuovi record anno dopo anno
Oggi il settantotto per cento degli italiani utilizza internet il settantaquattro per cento gli smartphone con connessioni mobili il settantadue per cento i social network
Con una quasi perfetta logica di sovrapposizione tra questi dispositivi della disintermediazione digitale nel caso dei giovani naturalmente si arriva a quota intorno al novanta per cento
E se pensate che i consumi complessivi delle famiglie non nell'ultimo anno non sono ancora ritornati ai livelli pre-crisi perché segnano con un meno due virgola sette per cento rispetto al due mila sette
Beh la spesa per telefoni però è più che triplicata più duecento ventuno per cento
Abbiamo speso nell'ultimo anno ventitré virgola sette miliardi di euro per cellulari servizi telefonia e traffico dati
E allora questi processi però di inarrestabile disintermediazione digitale alla fine ci hanno fatto diventare una società neanche senza più miti ed eroi abbiamo anche i divi del passato li abbiamo gettati nel disincanto del mondo
Cioè abbiamo scritto uno vale un divo oggi
Abbiamo cioè finito per sacrificare ogni mito ogni divo ogni eroe sull'altare del soggettivismo che non era mai stato prima d'ora così esaltato da la tecnica alla portata di tutti questa celebrazioni digitale dell'io
Oggi la metà della popolazione convinta che oggi chiunque possa diventare famoso un terzo ritiene che la popolarità sui social network sia un ingrediente fondamentale per essere una celebrità al pari del talento
Ho delle competenze acquisite con lo studio
Un quarto però dice che i divi semplicemente non esistono più e comunque soltanto uno su dieci si ispira iTV diciamo così come a modelli di riferimento
Però guardate che accorciando la distanza e del divieto o uccidendo i divi o addirittura sostituendosi ai divi
Si finisce per accorciare quell'arco proiettivo di tipo imitativo aspirazionale che in passato
Era invece un elemento fisiologico inutile nella società che cresceva perché significava spinta in alto e in avanti
Oggi accorciando quest'arco proiettiva abbiamo finito anche appunto uccidendo ogni divo
Per accorciare questo arco Proietti
E analogamente avvenuto anche un salto d'epoca nella funzione della politica
C'è stato un prima e c'è un dopo nella funzione della politica
Prima la la politica serviva naturalmente con il sistema dei partiti anche grazie alle cinghie di trasmissione di partiti con con la società
La politica serviva a condensare raccogliere catalizzare le istanze i bisogni desideri sogni dei cittadini
E accompagnarli in questo assalto al cielo diciamo così naturalmente dovrà accompagnare questa funzione di crescita di miglioramento delle proprie condizioni il proprio benessere le condizioni materiali
Oggi al massimo la politica serve come difesa delle trincee in basso
Si è rotto cioè quella gioco combinatorio tra interessi identità che si proiettava nella domanda politica
Intanto sorprende come l'aria del non voto sul totale degli aventi diritto
è salita dall'undici virgola tre per cento che si registrava nel mille novecentosessantotto
Al ventitré virgola cinque per cento nel novantasei fino al ventinove virgola quattro per cento nel due mila uno diciotto alle ultime elezioni l'aria del non voto intendo gli astenuti e quelli che votano scheda bianche nulla
Anche perché cioè circa la metà degli italiani quarantanove virgola cinque per cento che ritiene che gli attuali politici siano tutti uguali qui c'è in atto come dire una micidiale macchina della indifferenziata Simone rispetta l'offerta politica
Colpisce anche che il quarantasette per cento degli italiani giudice giudichi utili o preziosi i social network nelle mani dei politici proprio perché come dire a favoriscono la possibilità di bypassare tutti gli intermediari eliminare ogni filtro tra gli eletti e gli elettori e hanno di conseguenza non stupisce neanche che l'attrattività della politica si era presentata oggi soprattutto da le qualità personali dei leader la simpatia la spregiudicatezza prima ancora nelle nostre rilevazioni del programma politico
E come dicevo dobbiamo anche un po'speciale quest'idea che piano che avevamo delle imprese politiche populiste no color per perché appunto sono al massimo il riflesso di un sovra Nismo come cercavo di spiegare i prima che psichico installato
Nella testa e nei comportamenti degli italiani
Prima ancora che in Parlamento
E allora evidente se tutto tu tutto questo è vero è evidente come l'Europa per noi
Lo ricordava il segretario generale non è più un ponte
Per verso il mondo
Non è più neanche la zattera della saldezza delle regole rispetto al nostro antico eccesso di ad attivismo l'Europa diventa una crepa che rischia di spezzarsi come anche il Mediterraneo non è più la culla delle civiltà dividendi Braudel e non è più neanche il nostro la nostra piattaforma logistica
E relazionale per andare per il mondo
Mediterraneo ritorna come Limes come limite come fossato invalicabile
Se non proprio come cimitero di tombe qui a proposito di cattiveria abbiamo anche perso un po'di empatia umana rispetto alle vittime nelle nelle acque del Mediterraneo
Certo naturalmente andrebbe fatta una riflessione sulla leadership perduta dell'Unione Europea sia con riferimento ai processi al fallimento dei processi di convergenza interna sia con riferimento al gioco al ruolo geopolitico
Giocato sulla sul piano internazionale
Però non siamo convinte l'abbiamo scritto nel rapporto di quest'anno che rimangono forti le ragioni economiche dello stare insieme in Europa
Anche qui voglio dare qualche dato
è vero siamo un contributore netto ma più degli altri giochiamo del mercato comune
Nell'ultimo anno le esportazioni di merci hanno superato i quattro italiane hanno superati quattrocentoquarantotto miliardi di euro con un incremento del sette virgola quattro per cento rispetto all'anno precedente con un saldo commerciale
Positivo di quarantasette virgola cinque miliardi siamo il nono Paese esportatore al mondo abbiamo una quota di mercato del due virgola nove per cento che sale al tre virgola cinque per cento se guardiamo soltanto al settore manifatturiero
Le imprese esportatrici oggi sono duecentodiciassette mila ottomila in più
Rispetto a quelle del due mila dodici
E tutto ciò si svolge per la gran parte dentro i confini europei
Dentro l'Europa si svolge sul di cinquantacinque si concretizza il cinquantacinque gola sei per cento del valore del nostro export e anche se guardiamo i flussi in entrata in Italia ad esempio i novanta virgola sei milioni di viaggiatori stranieri che sono venuti in Italia nell'anno scorso ma il sessantanove virgola nove per cento anzi praticamente sette su dieci provenivano da Paesi europei
Dei trentanove virgola due miliardi di euro spesi in Italia da da turisti stranieri lo scorso anno più del cinquantotto per cento proveniva dalle tasche dei cittadini europei
Se ne potrebbero aggiungere molte altre nel rapporto le troverete di buone ragioni economiche dello stare insieme
Eppure nonostante tutto questo oggi il quarantatré per cento soltanto il quarantatré per cento degli italiani pensa che l'appartenenza all'Unione Europea abbia giovato all'Italia
Contro una media europea molto più alta il sessantotto per cento
Dico di più da questo punto di vista l'Italia è l'ultimo Paese in Europa siamo addirittura sotto la Grecia della troika sotto il Regno Unito della break zitta
Eppure voglio però anche ricordare quest'altro aspetto non fosse altro che di qui ai prossimi mesi diventerà di di attualità gli italiani hanno sempre partecipato alle elezioni europee e con percentuali più alte degli altri paesi alle ultime elezioni europee quelle del due mila quattordici hanno votato il settantadue virgola due per cento
Contro il quarantadue virgola sei per cento
Medio europeo cioè non solo rispetto agli inglesi
Ma anche rispetto ai francesi e di teschi agli spagnoli fino adora gli italiani hanno sempre partecipato più degli altri alle elezioni fra il Parlamento europeo vediamo vedremo le elezioni di maggio se questo prenda sarà confermato oppure se verrà invertito
Come anche tra le tante convenienze dello stare insieme in Europa bisogna ricordare quello che l'effetto traino molto utile che dall'Europa viene in termini di capacità di innovazione
E deludente constatare che la spesa pubblica destinata all'Italia la ricerca scesa dai dieci miliardi del due mila otto agli otto miliardi e mezzo nel due mila diciassette
Allora a maggior ragione sono per noi utile fondamentali i programmi e i fondi europei per la ricerca e l'innovazione come ad esempio ora insolventi venti
Nell'ultima programmazione sono state assegnate all'Italia già due virgola otto miliardi siamo il quinto Paese europeo per finanziamenti ricevuti da questo punto di vista
Però dal punto di vista del consenso rispetta le istituzioni europee
Quello che si constata guardando tutti i ventotto Paesi che laddove c'è maggiore fiducia e non europea c'è anche in maniera corrispondente simmetrica anche una valutazione positiva per la situazione del proprio Paese
Questo abbiano in quei Paesi che hanno conosciuto una forte risalita apposto crisi
Ad esempio quelli in cui è molto cresciuto nell'ultimo periodo due mila dodici due mila diciassette il PIL si oscilla tra il più cinquantacinque per cento in termini reali dell'Irlanda
E il più quattro per cento della Finlandia B l'Italia non appartiene a questo gruppo di Paesi l'Italia appartiene al contrario a quei Paesi in cui è bassa la fiducia non europea
E contemporaneamente è negativo il giudizio sulla situazione del proprio Paese e devo dire da questo punto di vista siamo in buona compagnia
Regno Unito Francia Spagna Grecia
Non a caso sono i paesi in cui è più alta la preoccupazione dei cittadini ad esempio di perdere l'occupazione
Da questo punto di vista abbiamo un dato dell'ottantatré per cento in Grecia il sessantanove per cento in Italia rispetto alla media europea molto più basso solo il quarantaquattro per cento
I veri europeisti in Europa sono i giovani che però contemporaneamente sono una generazione in via di estinzione
I giovani europei di quindici trentaquattro anni sono soltanto il ventitré virgola sette per cento della popolazione europea che sono diminuiti dell'otto per cento nell'ultimo decennio
L'Italia ha una quota ancora più bassa di giovani solo il venti virgola otto per cento
E una diminuzione dell'ultimo decennio più accentuata della media meno nove virgola tre per cento
Però sono loro i giovani che danno l'attribuzione di valore positive all'Unione Europea innanzitutto come e infatti Zandonai libera circolazione delle persone lei euro e le differenze culturali in Europa come valore come distinte
Ma sono appuntini mediabili mente
Pochi numericamente inflessione oltretutto nel tempo
E allora se questa la fotografia l'ultimo blocco di ragionamento e da dove dobbiamo ripartire
è l'ultimo blocco del della parte sono centrale del nostro rapporto elenchiamo alcuni snodi dei quali ripartire e il primo lo voglio dire con una parola anzi con tre lavoro lavoro lavoro
Tra il due mila e il due mila diciassette nel nostro Paese il salario medio hanno è una intatto in termini reali dell'uno virgola quattro per cento
Significa grosso modo poco più di quattrocento euro annui
Nello stesso periodo in Germania l'incremento è stato del tredici virgola sei per cento quasi cinque mila euro annui
In Francia di oltre venti punti più di sei mila euro annui
Se nel due mila e il salario medio italiano rappresentava l'ottantatré per cento di quello tedesco nell'ultimo anno è sceso al settantaquattro per cento cella forbice sia allargata di nove punti
E non è solo una questione di salari e retribuzioni stagnanti
Negli ultimi dieci anni tra il due mila sette e il due mila diciassette sono scomparsi
Uno virgola quattro milioni di giovani lavoratori in Italia cioè gli occupati di venticinque trentaquattro anni si sono ridotti del ventisette virgola tre per cento certo naturalmente
Come conseguenza dell'effetto demografico il declino demografico che abbiamo alle spalle ma non solo contemporaneamente gli occupati over cinquantacinque siano aumentati di quasi il settantatré per cento
Certo questo ci dovrebbe pure del serie domande sulla capacità di come dire creatività innovazione nuove competenze degli occupati che abbiamo nelle l'impresa e nelle pubbliche amministrazioni italiane se c'è così uno svuotamento delle classi lavoratrici più giù
Risultato in dieci anni siamo passati da un rapporto di duecentotrentasei giovani occupati ogni cento anziani ha un rapporto di novantanove accento
E se guardiamo il segmento più istruito quello di laureati siamo passati da duecentoquarantanove giovani laureati occupati ogni cento
Anziani ha un rapporto sceso centoquarantatré
Ma la situazione in questo lavoro lasciatemelo dire poco dignitoso soprattutto per le giovani generazioni che ancora più critica se si guardano altri due aspetti il primo è i giovani in condizioni sotto occupazione nell'ultimo anno erano duecentotrentasette mila il valore raddoppiato nell'arco di soli sei anni quando parlo di sotto occupazione interno le persone che occupa delle posizioni per le quali sarebbe richiesto un titolo vissute più basso a quello che posseggono
E in più è uno entrato anche significativamente il il numero di giovani costretti a lavorare part-time pur non avendo scelto seicentocinquanta mila nell'ultimo anno centocinquanta mila in più rispetto al due mila
Quindi primo tema quello del lavoro
L'altro tema naturalmente persistono forti squilibri ancora nella formazione del capitale umano che cito soltanto pochi dati
L'Italia investe in istruzione formazione soltanto il tre virgola nove per cento del PIL rispetto al quattro virgola sette per cento medio europeo fanno meno di noi soltanto Slovacchia Romania Pulcheria
E abbiamo ancora un gap di tredici punti percentuali rispetto alla media europea del numero di giovani lavori
La crescita diseguale dei territori troverete un capitolo anche su questo ci sono regioni italiane che hanno risalito diciamo così la china post crisi altre che arretra ancora Condy fece con differenze di dieci punti percentuali del pile regionale rispetta la condizione del due mila otto
E poi ultimo ultimo flash siamo anche una società che si lascia cioè dal punto di vista socio demografico non c'è soltanto il tema dell'autunno demografico sapete nell'ultimo anno sono nati in Italia quattrocentottanta mila bambini un numero che per la prima volta nella storia e per la prima volta in Europa e più basso quello del numero di bambini nati degli ottantenni non era mai successo prima
C'è anche il fatto un fenomeno emergente che quello della rottura delle relazioni affettive stabile diciamo così ci si sposa sempre di meno e ci si lascia sempre di più
Negli ultimi dieci anni i matrimoni sono diminuiti del diciassette virgola quattro per cento
Gli sposalizi religiose addirittura del trentatré virgola sei per cento le separazioni nel decennio sono aumentate del quattordici per cento i divorzi certo complice anche la legge sul divorzio breve che pratica il tenente interpretava
Delle intenzioni delle coppie B i di orsi sono letteralmente raddoppiati sono passati dei quarantanove mila
Del due mila sei I novantanove mila del due mila sedici più cento per cento
Allora il risultato è che aumenta la Singh le tutine e anche un po'diciamo una solitudine esistenziale negli ultimi dieci anni le persone sole non vedove sono aumentate di oltre il cinquanta per cento e oggi sono più di cinque milioni
Allora come vedete il quadro pieno di di di tanti fenomeni di tanti scatti che abbiamo che abbiamo voluto realizzare la chiave interpretativa di quest'anno è quello con cui sono partito questo discorso sul sopra Nismo psichico mi avvio alla conclusione soltanto sottolineando cosa come il fatto che dopo la rottura del patto sociale che prima oppure abbiamo raccontato negli anni passati quello che si basava sulla garanzia del prospettive di crescita di una mobilità sociale ascensionale
Eppure senza una nuova narrazione forte anche sul piano simbolico dentro la quale
Costruire la nostra identità il radicale del nostro benessere quello che che si vede quello che si sente proprio una
Diciamo così ma coscienza infelice o no camuna
Che una coscienza infelice degli italiani che non riesce a riconciliarsi con se stessa con gli altri con il luogo con il luogo che abita in abbiamo in qualche modo trasposto in un altrove trascendente
L'aspettativa di realizzazione che fra la fine rimane una speranza senza compimento questa coscienza infelice che caratterizza molto il clima sociale
Perché si manifesta come qualcosa di doloroso che alla fine incattivisce anche le persone
E abbiamo finito per dimenticare in questo in questa coscienza infelice che traspone in un altrove trascendente anche la capacità individuale di realizzazione no fino a per dimenticare la cosa fondamentale che ciascuno di noi ha Potenza
E abbiamo finito per dimenticare tutte le possibilità latenti del nostro Paese
In fondo noi siamo infinito ce lo siamo dimenticati e oggi prevale questa coscienza infelice però questa è una reminiscenza
Tutt'altro che nostalgica perché spinta in avanti e in alto come dicevo prima che dobbiamo assolutamente recuperare per chiudere il ciclo finalmente dalla coscienza infelice grazie
Grazie grazie dottor Valerio
Grazie al Presidente tre è uguale nel dottor Peluffo che ci ospitano per la cinquantaduesima volta in questa sala presentare rapporto cosa di cui naturalmente siamo orgogliosi
E siamo anche contenti di poterlo fare sempre con il rito del primo venerdì del del mese di ricette
Avete sentito dottor Valeri presentare i numeri e le difficoltà che abbiamo incontrato durante l'anno le contraddizioni le discontinuità
Veniamo da un due mila diciassette anche dei primi mesi del due mila diciotto in cui sentivamo il vento in poppa dell'economia in miglioramento economico la possibilità di uscire da una crisi durata tanti anni poi certo punto l'orizzonte si è rabbuiato
Le cose sono diventate più difficili i temi sociali si sono vorrei imposti all'attenzione rispetto al miglioramento economico e la società in qualche modo ritornata in una situazione di stallo
Difficoltà di rallentamento di crescita misurabile nello zero virgola dove però la dimensione sociale ha riaffermato la propria potenza la propria centralità la propria domanda di veder risolta e le tante crisi le tante difficoltà le tante lesioni che si portava dietro
Valeria richiamate velocemente le conosciamo tutti il problema della demografia tra denatalità il difficoltà del lavoro la qualità del lavoro dei nostri giovani
La difficoltà di inclusione sociale la difficoltà dei sistemi di welfare non c'è bisogno di ricordarli le difficoltà sociali le conosciamo tutte
Queste difficoltà sociali in qualche modo hanno un'altra volta ancora fatto capire la società italiana
Che l'impasto economia e sociale non è un impasto così diretto non basta la ripartenza economica per vedere la soluzione sociale e la soluzione sociale è uno dei tre requisiti
Che la società impone affinché poi l'economia possa declinare la propria potenza la propria capacità di sviluppo
Quello che abbiamo visto la Buy Arsiè l'orizzonte proprio sul modello italiano di sviluppo sulla capacità del nostro sistema produttivo del nostro sistema economico del nostro sistema sociale di portare come diceva anche Valeri più avanti più in alto la Società italiana nel suo complesso
Se rileggiamo i rapporti degli ultimi anni Peluffo prima richiamava quelli del due mila undici del due mila dodici ritroviamo una serie di processi di medio periodo di medio lungo periodo
Che in qualche modo nel due mila diciotto hanno trovato una forte discontinuità un momento di discontinuità forse e così scriviamo le considerazioni generali quest'anno la chiusura di un ciclo e l'apertura di uno nuovo
La scintilla per Tura di un nuovo ci apre ovviamente alla domanda ma che cos'è che consentirà di di crescere ancora quale sarà il nuovo modello di sviluppo quale sarà la nuova capacità del nostro Paese su che cosa
Dobbiamo puntare
La risposta del Censis più o meno è sempre la stessa la nostra è una società pulviscolo are molecolare fatta di tanti attori di tanti processi è uno sviluppo che nasce che cresce dal basso
E anche questa volta riteniamo pensiamo che la fine del ciclo precedente l'apertura di un nuovo la fine di una lunga transizione durata sette otto anni l'apertura di un nuovo ciclo riterrà dettata da una crescita e da un modello di sviluppo dal basso
Quali sono le le le grandi discontinuità che in qualche modo quest'anno sono emerse la prima abbiamo affermato per lunghi anni la centralità dei processi globali della cosiddetta globalizzazione nella tecnologia nella nell'uso delle piattaforme nei comportamenti finanziari nei comportamenti produttivi nell'export di fronte però un modello globale caratterizzato da linguaggi globali
Nel nostro Paese e non solo nel nostro Paese si sono riaffermate parole come la sovranità la sovranità nazionale i confini l'intervento pubblico nell'economia c'è un ritorno a una dimensione strettamente nazionale
E questo rappresenta una forte discontinuità ricordava anche prima Valeri l'affermazione di pulsioni emotive del sovrano Isma'non come dimensione politica non come dimensione produttiva non come dimensione economica ma come dimensione psichica l'affermazione della parola della sovranità nazionale
C'è una seconda discontinuità forte che in qualche modo caratterizza l'anno che stiamo completando
Sono diversi anni dal due mila dodici tre Censis parla di un ciclo del rancore di una società del risentimento di una società rabbuiata dal DDR disattese le tante speranze le tante attese le tante domande che vengono dal corpo sociale un risentimento che però come sappiamo e come abbiamo detto alla fine non non aiuta ad andare avanti non ti spinge in avanti qualcosa che ti ribolle dentro e a un certo punto devi lasciarti alle spalle
è un po'come il lutto nel nel nella vita personale veri metabolizzato lo devi superarlo devi farlo sia mare
E questo è un anno in cui abbiamo visto il rancore sia Max chiamare avvolti in cattiveria stia male a volte in istanze nelle piazze per domandare una capacità di investimento e di innovazione all'interno dell'azione pubblica
L'abbiamo visto si abbatte in una capacità del territorio di riaffermare il proprio modello abbiamo visto sia mare anche in tante volte in cui abbiamo detto e ripetuto bisogna rimboccarsi le maniche
Il rancore che il risentimento che hanno caratterizzato gli ultimi anni cominciano a perdere di spicca cominciano a perdere di valore cominciano a perdere di capacità di caratterizzare la sua società nel complesso e anche questo una discontinuità
Abbiamo una terza discontinuità nostro giudice importante abbiamo visto negli ultimi anni la Società italiana il sistema economico italiano muoversi su quello che abbiamo chiamato linee meridiane linee del tempo giusto linee in cui si stanno vicini soggetti che si muovono con lo stesso con lo stesso ritmo e con lo stesso passo pensiamo alle filiere produttive
Pensiamo alle città pensiamo e comportamenti alla polarizzazione del lavoro pensiamo alla specializzazione la capacità delle imprese di competere nei mercati internazionali
Abbiamo visto un sistema sociale un sistema produttivo
Chiuso stretto dentro poche figli di connessione abbiamo visto un Paese sconnesso
In quest'anno invece abbiamo osservato un cambiamento di passo
Meno sconnessione meno volontà di stare tutti stretti nel tempo giusto nel tempo uguale nel tempo meridiano trama comportamenti obliqui comportamenti in cui l'atteggiamento sociale l'atteggiamento delle imprese l'atteggiamento e con dei consumatori era un po'contraddittorio a mezze tinte
Pensate al ritorno dell'informazione
Che guarda cioè non soltanto a se stessa e che pubblica i Twitter racconta se stessa ma che comincia a riparlare della società italiane in maniera diversa pensato al tema della finanza per la prima volta dopo tanti anni la finanza torna a guardare all'economia reale con tutte le sue contraddizioni abbiamo ritrovato spazi di contrattazione collettiva dopo tanti anni di rallentamento abbiamo ritrovato la capacità di guardare al tema della soluzione di tante disuguaglianze all'inclusione ha la capacità di tenere insieme
Pur con tutte le sue contraddizioni la società italiana si è mossa per la prima volta dopo tanti anni in senso obliquo senso trasversale in senso di fumare le differenze per tenere tutto quanto insieme abbia avuto naturalmente la discontinuità anche politica del quattro marzo l'elezione del quattro marzo rappresentano un cambio che la Società italiana impone un po'a se stesso o al mondo politico per dire occorre un un cambiamento occorre un nuovo modello occorre un passo diverso
Sono tante discontinuità sono tante rotture di continuità in un processo come quello italiano che invece tipicamente conti mista che tende a fare un passetto alla volta più avanti e più in alto giorno per giorno
Allora il tema che ci troviamo ad affrontare come interpretare queste discontinuità che cosa sta succedendo che cosa cambia nell'assetto sociale complessivo e come cambia il modo in cui noi per il nostro lavoro siamo chiamati a interpretare questo diverso modello di sviluppo e questo forte cambiamento
Credo che sia sotto gli occhi di tutti il fatto che le istanze sociali le istanze collettive le istanze verso una società più moderna più funzionale meglio organizzata hanno perso di spicca hanno perso di valore hanno perso in parte anche di significato
Oggi non c'è più quell'istanza al cambiamento che magari è Caretti Rizzato sessantotto che era caratterizzato gli anni dopo Tangentopoli in cui c'era una domanda collettiva una domanda sociale una domanda di cambiamento
Che in qualche modo interessasse il corpo sociale
Alain Touraine parla di un'epoca post sociale parla della fine di un'epoca sociale della fine di una possibilità di interpretare i comportamenti come parte di un sistema o come ambiente nei quali sistemi si muove
Ci troviamo di fronte oggi a quello che non abbiamo chiamato un ecosistema degli attori
Cioè non dobbiamo più non riusciamo più a regolare
I sistemi del lavoro il sistema della giustizia al sistema dell'istruzione il sistema dell'assistenza sociale o della tutela della salute perché sono talmente frammentati talmente ricondotti all'interno di un ambiente che siamo costretti a regolare l'ecosistema
è un passaggio forte un passaggio a una nuova epoca a un'epoca in cui il sociale conta in maniera diversa ma conta anche l'ambiente nel quale i diversi comportamenti si realizza
Pensate oggi a quanto difficile dire cos'è una famiglia normale occupò qual è un normale percorso professionale
Qual è una normale lavoro siamo sempre più specializzati siamo sempre più con carriere che magari hanno momenti di straordinaria progressione spogli rallentamento le famiglie sono più complesse le imprese sono più complessi passaggi generazionali sono più complesse
Tutto questo ha difficoltà alla fine porta a un ambiente ha un'eco sistema che deve essere regolato in maniera diversa
C'è come diceva prima pareri una domanda di regole che sempre più forte
Regole per la gestione del territorio regole per il welfare nel regole per l'istruzione regole per la convivenza civile
Non sono più regole di grande sistema di grande articolazioni sistemica ma sono regole da ecosistema di attori processi sempre più sguinzagliati
In questo senso possiamo interpretare questa inversione di pulsioni individuali di attenzioni individuali distanza individuali alla sicurezza all'uguaglianza alla cittadinanza
è una pulsione che si realizza all'interno di un ambiente chiuso di un ambiente ristretto di un ambiente che cerca il suo equilibrio in dimensioni complessivamente ridotto
Valeria recitava le negli ambienti sociali vale all'interno dei gruppi va all'interno delle famiglie c'è un ecosistema degli attori che ha sostituito i sistemi sociali in questo senso la transizione
Che abbiamo visto negli ultimi quattro cinque anni che quest'anno vediamo in qualche modo cambiargli volto cambiare di passo
Il segno di un cambiamento verso un modello sociale completamente diverso
E questo ci porta all'ulteriore considerazione e cioè qual è la responsabilità pubblica come di fronte a un modello non più sistemico a una impossibilità di interpretare in una logica sistemica le dinamiche di sviluppo alla società italiana come si pone la classe dirigente
La l'aver lasciato emergere le pulsioni collettive come l'esclusione dell'altro come la domanda di sicurezza personale come il rinnovarsi di una cittadinanza di un'appartenenza confini nazionali
Tutto questo in qualche modo appiattisce la società la rende il più possibile simile la spinge verso il basso la responsabilità politica la responsabilità della classe dirigente e quello di resistere a questo appiattimento
Di riuscire non soltanto a dare risposte all'istanza di sicurezza all'istanza di miglioramento del condizione di benessere sul soggettivo individuale e collettivo
Ma è di fare uno sforzo per dare un senso del futuro per dare una progressione del futuro per dare una visione del futuro
Senza di questo sale la politica se la classe dirigente se l'è lite poi usiamo la parola che ci sembra più congeniale se non riesce a fare questo viene meno la propria funzione e viene meno a quella domanda sociale che non è una do
La domanda di uguaglianza che non abbiamo manda di appiattimento che non amo domanda di siamo tutti nella stessa condizione ma che appunto la domanda riconoscimento della diversità
In questo senso siamo l'espressione nelle considerazioni girare quest'anno che la domanda della Società italiana in questo cambiamento epocale in questa trasformazione epocale è una domanda di Profezia
è una domanda di annuncio del futuro meno domanda di visione del futuro
La parola Profezia una parola forse un po'forte un po'come dire che rimanda anche una dimensione cristiana come la nostra matrice culturale però è quella che meglio esprime la domanda sociale di una interpretazione del senso del futuro
Profezia non è un salto nel buio non è una lasciare a briglia sciolta la propria creatività immaginando qualcosa
Profezia è la capacità di affermare quel che oggi non siamo e che domani potremmo essere e la capacità di disegnare di vedere una società possibile di vedere un modello di sviluppo possibile
Fare profezie nel nostro Paese
E fare resistenza da parte della classe politica classe dirigente a un appiattimento collettivo significa quindi dare il senso di un annuncio che annuncio di una società possibile che annuncio di una dimensione che è un
Possibile raggiungere per la nostra società nel suo complesso
Fare Profezia però significa anche non soltanto dare una visione un senso al futuro che ci sta davanti significa anche essere testimoni nella concretezza nei passi quotidiani nelle realizzazione nel mantenimento delle promesse fatte
Che su quel in quella direzione su quella dimensione ci stiamo muovendo tutti
E questo è il sentimento che in qualche modo manca e che caratterizza oggi questa fine d'anno cioè abbiamo annunciato un cambiamento l'abbiamo visto come corpo sociale abbiamo fatto un un un cambio di passo significativo su tante direzioni ci aspettiamo oggi però di vedere attuato almeno alcuni di quei passaggi e in qualche modo di vedere testimoniata il senso del futuro il senso profetico
Col quale ci siamo oggi misurando in realtà in fatti concreti un po'con i piedi sulla terra e come diceva leopardi col becco nel cielo
Cioè capacità di aprire le due dimensioni divisione di sguardo il futuro ma anche tempo al tempo stesso concretezza nei passi reali
E questo è lo sforzo maggiore che in qualche modo la società italiana chiede alla classe dirigente chiedere la politica chiede alle ditte chiede a chi in qualche modo sente la responsabilità di star dentro il proprio ecosistema di star dentro proprio
Schema il modello di sviluppo
Per poterlo fare occorre però come diceva prima anche il presidente Treu saper riconoscere le diseguaglianze saper vedere le diversità
Se pensiamo che tutto sia uguale che tutto sia piatto che tutto sia indistinto è chiaro che non riusciremo mai a dare un senso alla proiezione la testimonianza del futuro
Abbiamo cercato un modo un'espressione una citazione per per dire quanto sia importante riconoscere la diversità abbiamo scelto una frase di Gianni Rodari
Che dice la lacrima di un bambino nel Capriccio pesa meno del vento la lacrima di un bambino affamato pesa più di tutta la terra
Il compito la classe dirigente io credo e quello di riconoscere la diversità non di raccogliere le lacrime di capire cos'è diverso fra un capriccio fra un'istanza capricciosa e di breve respiro di breve momento e quello che invece è un bisogno fondamentale una risposta fondamentale
Se riusciamo a riconoscere la diversità non riusciremo a riconoscere il nostro posto dentro i nostri piccoli ecosistemi dentro le nostre città dentro la società nel suo complesso ma soprattutto non riusciremmo a riconoscere il posto
Che ci compete in Europa che ci compete nella dimensione internazionale che ci compete nell'uscita
Da un modello caratterizzato da risentimento da rancore da appiattimento e che invece ci deve spingere a guardare più in alto il riconoscimento la diversità diventa quindi insieme alla testimonianza il modo che siamo a cui siamo chiamati per fare Profezia per dare senso del futuro per dare risposta a quell'attesa sociale che è un'attesa di non soltanto interpretazioni dei bisogni di oggi che non è soltanto di capacità di sostenere la nave economica perché migliori anche la condizione sociale ma che anche la capacità di dare senso del futuro e di dare senso dello sviluppo
Crediamo l'ho detto prima poi chiudo
Che la Società italiana di fronte a queste discontinuità di fronte a questo va questa frattura questo senso di frattura che chiama il cambiamento esprima al tempo stesso una domanda di riconferma e di riconoscimento
Del modello di sviluppo italiano che è un modello necessariamente storicamente che è sempre stato incerto singolare inciampa ante anche disilluso per certi versi non avremo e non potremmo vivere certezza del futuro non c'era nessuno quello che abbiamo bisogno di sentire esprimere convinzione su un modello che il modello italiano dello sviluppo e che non è
Non è caratterizzato da una dimensione sovranazionale ma che dentro la dimensione sovranazionale non soltanto resiste ma anche crescere fa crescere il benessere di tutti grazie