Inaugurazione dell'Anno accademico 2018-2019 dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

Buona sera
Buonasera e ben venuti
Siamo qui riuniti insieme al Presidente della Camera Roberto Fico buonasera Presidente benvenuto in
E per tutti noi un grande onore motivo di felicità averla qui con noi in un momento così solenne per la vita dell'istinto
Grazie grazie di essere qui
Saluto affettuosamente il sindaco di Napoli Luigi De Magistris danni una presenza assidua Palazzo Serra di Cassano
E lo ringrazio ancora una volta per l'amicizia e per il soccorso
Per il soccorso
Entrato un grande amico scusatemi rimozione grande entrato Paolo De Angelis un grande intellettuale un grande umanista grande amico di Gerardo Marotta un fratello
Per il soccorso patrimonio librario dell'Istituto italiano per i sudisti filosofici che rischiava di disperdersi sindaco de Magistris ci ha fornito dei depositi
Dove stanziati gratuitamente inattesa della tanto agognata sede
A piazza Santa Maria degli Angeli
Un saluto tutte le qualità per presenti
In particolare al presidente della corte d'appello di Napoli Giuseppe De Carolis
Altra presenza sempre più costante si viene a consolare qui in istituto
Il è un caloroso benvenuto affidi riconosciuto
Il il figlio di Domenico Losurdo
Che Mimmo era nostro grandissimo amico che prematuramente scomparso il ventuno giugno scorso e un saluto ideale alla signora Ute la compagna di una vita
Un un sostegno non solo affettivo ma un sostegno culturale termini
Un sentito ringraziamento al professor Luciano Canfora
E che nonostante i suoi numerosissimi impegni e mille difficoltà è riuscito a trovare a
Una data non ci speravamo ma doveva essere il il professor Luciano Canfora amico di una vita di Domenico Losurdo a fare questo intervento sulla militanza finimmo
E professore il canfora è un amico di vecchia data
Rileggendo i libri di Mimmo è sbucato fuori come segnalibro questo punto
All'inaugurazione dell'anno accademico della Società di Studi politici nel due mila e otto esattamente dicembre due mila e otto dieci anni fa all'epoca io dirigevo questa fondazione culturale e
E il professor Canfora ha inaugurato l'anno accademico proprio insieme a Domenico Losurdo
Discutendo sulle mitologie politiche del Novecento
è bello che a dieci anni di distanza comunque usciti incontriamo e
Mimmo vive ancora vive ancora nei nostri studi del nostro ricordo
E grazie al nuovo amico professor Paolo Ercolani
Che
Per la straordinaria disponibilità detto qualsiasi data
E io vengo qui libero da qualsiasi impegno fine scegliere al al professor per
Luciano Canfora
E poi devo ringraziare veramente sentitamente il Presidente della Repubblica onorevole Sergio Mattarella
Che ha voluto inviare la medaglia del Presidente della Repubblica quale supremo di rappresentanza questa cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico due mila diciotto di mille cc a Nova
Unitamente sicuri per il successo dell'iniziativa
Grazie signor presidente
Questo riconoscimento rende ancora più solenne questa cerimonia
E rappresenta un'ulteriore incoraggiamento
Per l'istituto a promuovere la cultura e il sostegno alle giovani generazioni studiose
Sempre nel solco tracciato dal fondatore avvocato
Ed anche oggi dispendio
Una vita per un mondo senza guerre Domenico Losurdo
La prima parte prende spunto da un libero uno degli ultimi libri Mimmo
Mondo Senza Guerre
I è un modo di portare avanti il patrimonio ideale che c'ha lasciato il fondatore
Vedete alla fine degli anni quaranta inizio anni cinquanta un gruppo di giovani ha compiuto un'operazione culturale straordinaria
A rivolto lo spirito critico loro spirito critico verso il loro stesso pensiero
Cioè si sono messi ad analizzare criticamente il pensiero di Marx
Essendo tutti i giovani comunisti e infatti non avevano le simpatie del Partito comunista
Questo gruppo si chiamava il Gruppo Gramsci
E tra le varie persone c'era Guido perché Ariel Gerardo Marotta
E qual era la loro punto fondamentale era criticare la teoria dell'ostensione dello Stato
I Marx
Cioè loro dicevano no momento lo stato e qualcosa di diverso da quello
Che dice Marx
Cioè non è solo questione di una classe sull'altro
Questo e lo stato attuale
Direbbe Hegel questo il non stato
Ma lo Stato a un'altra finalità
Lo Stato a la finalità di realizzare la giustizia
E infatti si inventavano sul pensiero Yeager sul pensiero di Spaventa sul pensiero
Di Gramsci
E sul pensiero naturalmente di Platone
Ed è uno dei loro punti di riferimento era proprio la Repubblica di Platone due Platone dice il compito dello Stato e realizzare la giustizia giustizia non intesa come attività giurisdizionale ma giustizia intesa come virtù
Quella virtù
Che capace di rendere il molteplice una cosa sola un'unità
Ma non unità circa bestiale governata dalla paura
Una paura che ci trasforma in un tutt'uno indistinguibile
Un insieme che non esca possibile dal dubbio e per questo vince per carità prevarica gli altri come accaduto negli anni più buie terribile del secolo scorso
Un'unità differente unità pure sta nella diversità nella libertà e nella realizzazione e la parte migliori di ogni individualità questo è il grande disegno di Platone e di tutti i grandi plateau visti fino a Bertrando Spaventa un'unità fondata sulla ricerca sullo spirito critico sul faccio il numero di operatori innanzitutto di se stesso e poi vicendevolmente
Sul lavoro incessante di cittadini e delle istituzioni nell'interrogarsi sui motivi profondi dello del loro essere comunità
Questa unità
E l'unità che il Gruppo Gramsci
Promuoveva con i suoi studi e queste L'Unità che l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici vuole realizzare che ha nelle sue finalità perché si e l'ideale precursori prosecutore della di questi Giovanni
In intellettuali
L'avvocato Gerardo Marotta quando vide che non era possibile agire nella vita politica della nazione fece come Platone fondo un'accademia fondò l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
E guardate io non vi sto dicendo delle cose astratte io vi sto dicendo delle cose di una concretezza enorme
Io vi sto parlando
Di una grande amicizia dell'anelito all'universale di Gerardo Marotta del suo desiderio di creare un mondo diverso un mondo basato sulla generosità e non sull'egoismo sulla vocazione all'universale che ha trovato un Domenico Losurdo una grandissima sponda teorica
E questo sodalizio e e continuato finché l'avvocato Marotta è stato invita e comunque Mimmo ha continuato a venire qui in istituto schierandosi al mio fianco e sempre sostenendo mi teoricamente io un debito di gratitudine enorme nei confronti di Mimmo Lo Surdo
Perché Mimmo Lo Surdo mi ha fatto capire praticamente la lotta che stava conducendo Gerardo Marotta
Me l'ha fatta cadere Memmo
Memmo mi ha chiarito mio padre e ha chiarito a tutti noi Istituto Italiano per gli Studi filosofici con questa bellissima opera la tradizione filosofica napoletana e l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
Vorrei darti da Roberto
Quindi io sto parlando di cose concretissime questo questo discorso ci riguarda intimamente riguarda riguarda chi vogliamo essere cosa siamo stati
Ci vogliamo diventare opposta vogliamo diventare
Il momento storico che stiamo vivendo e terribile quindi lo questa domanda ci dobbiamo porre e io mi rivolgo idealmente al Presidente della Repubblica italiana e al presidente fisico e al sindaco de Magistris
Perché Napoli diventi una città europea una grande città europea perché il momento e drammatico
Noi non ci salveremmo dall'imbarbarimento scientifico peggiore di gran lunga delle barbarie premeva Paul gareggiare in via con gli altri popoli nel preparare armi più micidiali di quelle da essi possedute
La sola speranza di stampare noi e gli altri sta nel farci nel prima degli altri e dove faccia dopo non soli portatori di un'idea più alta di quella storni
Non il primato economico perché quello viene sempre dietro umile ancella al primato spirituale
Dico quel primato che nell'epoca feconda del nostro Risorgimento si attuava nella difesa delle idee di fratellanza e di cooperazione libertà che diffuse la predicazione incessante di Giuseppe Mazzini ne Mazzini e resi operante nei limiti delle possibilità politica da Camillo di Cavour avevano conquistato la Nuova Italia la simpatia rispetto all'aiuto dell'Europa
Non giova rinunciare a questa nostra tradizione Risorgimento pensando di poter trarre totalizzò sporga autunni
Sembra non sapremo farci portatori di un ideale umano del moderno nell'Europa d'oggi smarrita di incerta sulla via da percorrere voi siamo perduti
E con noi e per tutta l'Europa esista in questo nostro vecchio continente un vuoto ideale spaventoso
La sola via d'azione che si apre innanzi a noi la predicazione e la buona novella
Quale sia questa buona novella sappiano e l'idea di libertà contro l'intolleranza della cooperazione contro la forza bruta
L'Europa che l'Italia spicca
Per la cui attuazione deve lottare non è un'Europa chiusa contro nessuno è un'Europa aperta a tutti un'Europa nella quale gli uomini possono liberamente far fallire i loro contrastanti ideali e nella quale le maggioranze rispettino le minoranze e ne promuovano esse medesime i fini sino all'estremo limite in questi sono compatibile con la persistenza e l'intera comunità
Alla creazione di questo Europa l'Italia deve essere pronta a fare il sacrificio di una parte della sua su sovranità
Non basta predicare in Stati Uniti Lumet europee e indicare congressi di parlamentari quel che importa che parlamenti di questi minuscoli Stati i quali compongono la divisa Europa denunciò una parte della loro sovranità approdi in Parlamento
Che sia diretta rappresentanza dei cittadini europei
Questo è l'unico ideale per cui valga la pena lavorare l'unico reale capaci di salvare l'avere indipendenza e dei popoli
La quale con non consiste nelle armi nelle barriere doganali nelle limitazioni sistemi ferroviari fluviali portuale elettrici e simile al territorio nazionale
Bensì nella scuola nelle arti nei costumi nelle istituzioni culturali in tutto ciò che dà vita lo spirito e fa sì che ogni popolo sappia contribuire qualcosa alla vita spirituale degli altri popoli
Questo il discorso
Che alla scaturigine della nostra Repubblica
E il discorso pronunciato da Luigi Einaudi all'assemblea costituente della seduta del ventinove luglio mille novecentoquarantasette ed è il discorso che per decine di anni l'avvocato Gerardo Marotta ha fatto risuonare in queste sale
Noi lo consegnamo ai nostri politici questo discorso
Lo consegnamo al Presidente della Repubblica al presidente della Camera Fineco e al nostro sindaco di Napoli perché questa e l'Europa che l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
E la città di Napoli
Nella sua più intima vocazione ad universale l'Italia tutti battuta va trovando di circa
Ma
Il discorso politico si è rotto ci siamo smarriti
Dobbiamo riprendere dalle nostre più nobili tradizioni e queste tradizioni sono rappresentate in maniera e Grecia dal dal nostro mai ennesimo meridionale dai nostri umanissimo italiano dall'umanissimo europeo grazie confidiamo in
La il sindaco di Napoli
Il prendere la parola
Una specie buonasera tutto e tutti alle autoritativamente un benvenuto ai professori Canfora per Ercolani nella città di Napoli e soprattutto benvenuto al presidente la Camera dei deputati nella nella nostra città nella sua città di Napoli
Saluto affettuoso a Massimiliano credo che sia un segnale molto importante per l'istituto e per la nostra città che nelle inaugurazione dell'anno diciotto diciannove ci sia la presenza del Presidente la grande questo è un segnale forte che personalmente apprezzo molto perché in questo luogo tanti Dinoi si sono formati in questo luogo la cultura scosso l'anima le coscienze di tanti di noi io ricordo riprendendo le parole di Massimiliano che tra gli ultimi interventi del carissimo avvocato Gerardo Marotta ce l'hanno con l'Europa
Europa universale in Europa dei diritti l'Europa dei popoli dell'Europa che non cedesse agli egoismi alle mura e al filo spinato in questo luogo
Abbiamo imparato tanto e quindi non è solo un dovere morale cercare di fare il possibile per preservarlo per sempre ma diventa anche un dovere istituzionale un dovere giuridico uniti possiamo fare tanto e con le sensibilità che in questo Parlamento ci sono di persone che amano non solo la nostra città ma anche questo istituto potremmo fare
Ulteriori passi in avanti e sicuramente caro Massimiliano Napoli si può candidare per quella che è la sua storia a essere una città europea universale a tutto tondo
La città cure del Mediterraneo la città che non cede mai alla supponenza ovviamente all'arroganza ma che avendo radici culturali forti
Che si fondano nella contaminazioni dei popoli delle culture e delle religioni
Può essere da prima linea per la costruzione di un'Europa in cui prevalgano giustizia sociale uguaglianza e solidarietà
Nell'Europa delle oligarchie delle tecnocrazia e e delle disuguaglianze ma nemmeno l'Europa dei sovrani SMI degli egoismi di qualcuno che ci vuol fare intendere che se non riusciamo a esser felici
E per le per colpa delle persone povere non di un sistema che non ci piace Napoli o svolge un ruolo importante
O svolge un ruolo importante insieme a tante altre città europee e lo stiamo cercando di fare e ci auguriamo di trovare le sensibilità giusto in ogni luogo del mondo perché ricordiamoci sempre che siamo tutti abitanti pro tempore di un unico pianeta
E quindi forse oggi sarebbe più utile unire i popoli per difendere il pianeta più che dividere i popoli per cercare il proprio egoismo politico quindi io sono molto soddisfatto oggi divo del ovvero ho l'onore
Di dare saluto come sindaco di Napoli all'inaugurazione dell'anno due mila diciotto diciannove con piacere e con onore do la parola al presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico buona serata a tutti
Buon pomeriggio a tutti di nuovo
Vi saluto che
E vi ringrazio per l'invito
Anche per me è un grande piacere onore essere qui oggi pomeriggio
Non ve lo dico per un fatto formale ma assolutamente sostanziale
Perché nel due mila e cinque quando io fonda illimitata di Napoli
E quel clic diciamo di fondazione mi cambio poi la vita ed era luglio del due mila e diciotto
A settembre dal luglio del due mila e cinque a settembre del due mila e cinque in una prima riunione che facemmo a Mergellina arrivò un gruppo di ragazzi con un libretto rosso
Ed era un gruppo di ragazzi proprio dell'istituto degli studi filosofici e il libretto riassumeva
La la problematica gravissima dello sversamento di rifiuti tossici che all'epoca nel due mila e cinque io non conoscevo
E da lì abbiamo iniziato un lavoro costante su alcune tematiche la tematica dei rifiuti la tematica dei beni comuni dati a matita e l'acqua pubblica
I temi che si andavano sviluppando ovvero il passaggio anche culturale da beni pubblici a beni comuni che cosa significa beni comuni che cosa significa beni pubblico cosa significa
Governare i beni comuni a chi appartengono i beni comuni a chi appartengano strappa la nostra aria
La nostra terra in queste in questa sede tutte le domeniche si parlava di di queste tematiche e ciò che mi è sempre piaciuto e che si è riusciti a non fare semplice
Intellettualismo chiamiamolo così molto da salotto è chiuso ma se ci sono sempre manifestare il proprio pensiero anche fuori da questo bellissimo palazzo e tante persone senza dubbio io sono formati con le conferenze con i libri con i convegni con le presentazioni
E ci sono stati anni fondamentali importantissimi non c'è dubbio che la lotta sui beni comuni anche sull'acqua pubblica e sul referendum che poi è stato vinto a un centro e una parte di vittoria alla anche questo questo istituto quindi abbiamo si è lavorati e abbiamo lavorato tutti insieme e ritengo questo punto fondamentale
E questo retoricamente lo dico ma lo sappiamo tutti ma abbiamo sempre affermare che la cultura è la crescita principale che il nostro Paese può può fare la cultura non inquina ma mentre l'anima entre le coscienze ci fa diventare dei cittadini più consapevoli che possono dialogare cooperare parlare fuori da ogni violenza di linguaggio e di violenza
L'universo e altri quindi per me è talmente importante fondamentale che questo istituto continui nella sua missione nel suo lavoro e che si è collegamento col tutti i settori della società perché oggi Napoli e la città che secondo me è più può avere un investimento in cultura allo stampo ed è la capitale del Mediterraneo una capitale del Sud Italia una capitale europea
E ne dobbiamo farci tutti insieme che questa città possa vivere dei di anche da qui avvenire degli anni di crescita soprattutto dal punto di vista culturale
Straordinari ha tutte le caratteristiche delle cose tanto sono state fatte tante cose
Ci sono da fare perché nessuno può risolvere i problemi da un giorno all'altro l'abbiamo visto
Va sicuramente avrà visto il sindaco di Napoli qui lo vedo io dalla Camera dei deputati non si può fare tutto in un giorno ma è una sinergia culturali e cooperativa di persone che insieme possono fare evolvere il proprio territorio e la propria nazione la propria per il proprio Paese
L'ultimo punto l'ultimo aspetto che è stato trattato che secondo me molto importante anche l'ultimo discorso
Che il sindaco citava di dell'avvocato Marotta senza dubbio è quello dell'Europa oggi ne siamo in un momento di trasformazione molto grande molto forte ed è bene che sia così
Però dobbiamo anche sapere che l'Europa è il punto in cui tutti quanti noi ci possiamo riconoscere il sogno europeo l'idea di Europa unita l'idea di Europa che insieme possiamo costruire un'Europa che sia molto più dei popoli partecipativa dove il Parlamento europeo possa contare molto di più dove le decisioni siano prese in una visione molto più chiara molto più democratica
E dove insieme si può costruire anche un equilibrio rispetto ad altri Paesi come l'America gli Stati Uniti d'America o come la Cina
Perché anche nelle nelle negli incontri internazionali perché la Camera ha una diplomazia internazionale molto forte che sto facendo la settimana prossima sarò a Parigi per il G cinque con i Paesi del Sella
Mi rendo conto sempre di più che da soli non possiamo andare da nessuna parte c'è una guerra commerciale c'è una guerra
Informatica e se ne non riusciamo ad essere quell'Europa che guarda Allo stato diritto agli stati sociali e diritti fondamentali e libertà
Le persone perché questo siamo profondamente come Europa e da questo punto di vista lo può anche trasferire al mondo e non riusciamo a essere quel così quel cuscinetto
Che si frappone trattante
Tipologie di paesi e culturali allora questi Europa coi sarà destinata a morire invece ne dobbiamo riuscire a trasformarla in quel senso e in modo in modo forte al di là di ogni tanti Paesi che vogliono andare altre in altre direzioni dobbiamo riuscire a farlo fortemente da italiani in in Europa e
Perché il momento è molto molto particolare in tutto in tutto il mondo abbiamo l'America che a volte Trump che nega il il cambiamento climatico abbiamo la risoluzione la propria proliferazione e del nucleare in cui l'America
è uscita abbiamo lo spostamento dell'ambasciata
Americanate dà vita a Gerusalemme insomma
Perché c'è un meccanismo internazionale molto complesso e molto forte a qui invece l'Europa si fa una politica estera insieme
Unità che non guarda i propri interessi c'è ovvero se un Paese si leva si mette immediatamente quell'altro paese appare interessi
Con magari
Un esempio su tutti
L'Egitto allora noi dobbiamo come Europa riuscire a far sì che ci sia anche una politica estera molto comune molto forte che guarda alla pace guarda la cooperazione che guarda ai diritti delle persone ai diritti umani
Che è una maggior parte del mondo non vengono rispettati e non ci sono e ci sono casi tragici che ogni giorno vivo per quello che mi arriva e dobbiamo insieme gli asseriti Europa totalmente diversa che dà anche un esempio della vita quotidiana e del modo in cui si devono affrontare le cose totalmente diverso di come a volte si muove nel resto
Del mondo
Vi ringrazio rifaccio i migliori auguri che spero per altri mille convegni o mille iniziative come queste
E qui c'è un piccolo la piccola targa un regalo da parte mio
Della presidenza della Camera all'istituto
E Massimiliano Marano
Grazie presidente grazie Roberto
Grazie Luigi quei bellissimi discorsi e speriamo di averli sempre più frequentemente qui all'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
Ora
Pregherei il direttore di studi nello Prete Rosso dice illustrare un po'la nuova programmazione dell'istituto
Grazie buona sera
Offerta illustrarne impossibile perché sarebbe recherebbe molto tempo vi rassicuro prendono pochissimi minuti
Per dire cosa ma intanto una premessa
Grande studioso è stato ricordato qui all'Istituto di recente Mario Vegetti leggendo Platone metteva in evidenza come ci sia
Secondo Platone ci debba essere un parallelismo tra Paolisso e
E psiche diciamo e hanno
Nel senso in un duplice senso l'elevazione della dell'anima della psiche
è la via
Per avere una politica migliore la vita collettiva degli ore e dall'altro lato le istituzioni contribuiscono a creare le condizioni dell'elevazione dell'anima diciamo così ora c'è un nugolo utopico in questo ambizioso progetto però penso che si possa dire che l'istituto è un piccolo esempio del tentativo messo in atto di realizzare questa questo parallelo diciamo questa
In fondo lo Zenit proprio parlare ancora di più nel microfono però non voglio risuonare troppo
Vediamo fu
Bene ispirandoci appunto a questa idea di
La funzione
Pubblica politica collettiva del pensiero critico
Ed è la necessità di
Impegnarsi collettivamente di anche sbagliare fare un po'il cane da guardia delle istituzioni
Perché poi ci siano le condizioni di un fiorire
Grasso oggi delle soggettività dei diritti sono stati richiamati del pensiero beh ispirandoci a questa visione abbiamo lavorato al programma dell'anno scorso e quello di quest'anno due parole sull'anno scorso
Hanno che si sta trascorso un anno che si sta chiudendo ora poi fondamentalmente in questi giorni abbiamo discusso le ricerche dei borsisti di ricerca quattordici abbiamo dato quattordici borse di ricerca e sono questi borsisti bravi
Sono stati di discussioni che abbiamo avuto sono stati una gioia avvalimento per noi ma insomma penso per la cultura
Per la ricerca filosofica per lo studio
Ci sono realizzate varie cose
Che non era ottimo alla fine
Guardando le dal punto di vista di oggi
Sembra proprio prima va in un anno solo abbiamo fatto questo allo per parla bene Dinoi hanno fatto poi soprattutto le persone lavorano qua comunque prova elencarle velocemente
L'istituto è stato accreditato come ente di formazione ufficialmente dal MIUR abbiamo visto una larga partecipazione i giovani soprattutto ma non solo ai seminari
Una partecipazione informata di grande spessore di di di che ha visto interventi domande discussioni a volte sono prolungate fino a sera
Una settimana fa questo Salone era pieno
Sì giovani e giovanissimi nell'
Che sono venuti a ascoltare la presentazione del libro di Giorgio Agamben
L'ultimo libro
Insomma pensatori importante da discutere e non facile
Ed è impressionante come spontaneamente si stiano prescritta tantissimo
Come dire sostenuti doloroso Eurosport diciamo
Essendo evidentemente lettori lo incuriosiva
Ricettivi
Anche rispetto a cose difficili diciamo così
Così ultime quelle un po'di cui parla Agamben che dimostra che la filosofia diciamo certo non a maturità immediata però è un lievito
Boh detto di quattordici borsistiche ringrazio molti sono qui in sala
Per l'impegno hanno profuso e tutto quello che ci hanno dato paciere sono stati duecentocinquanta riformazione cioè borsistica hanno seguito cicli di seminari duecentocinquanta
Ora ci saranno dei nuovi borsisti
Tra un po'verrà ufficializzata la selezione è stata fatta ci saranno quattordici
Nuovi borsisti di ricerca senza dir nulla si può dire che abbiamo avuto come anche l'anno scorso l'estrema difficoltà di selezionarli
Perché di candidature credibili Issime ce ne erano tante
E questi borsistico tra svolge loro ricerche parteciperanno a questi seminari che sono di seminari aperti perché qui abbiamo una visione non è l'interista diciamo della della filosofia del lavoro culturale
Pica aperte alla cittadinanza perché appunto a corsisti giovane aperto chiunque a alla cittadinanza
E il programma che eticamente né che posso analizzare nel dettaglio perché è questo Statuto qua dentro non è troppo lunghetto però mi limito a richiamare alcuni filoni
Ci saranno i filoni tradizionali
Idealismo
Ma n-esimo Rinascimento
Va di mezzo il Risorgimento la dimensione della filosofia politica come filosofia civile
E anche delle tematiche nuove qualcuno un amico Bedolis
Dietro il presidente Fini come ha detto prima teorico tra dopo tanti anni si fece la contabilità e anche l'innovazione per me un grande complimento
Si va dall'appunto da un'analisi della figura dello straniero la guerra giusta Altea ritorno della cosiddetta guerra giusta
Analizzata sia nelle origini moderne che o meglio medievali e moderne le trasformazioni moderne e poi soprattutto nella nel ritorno contemporaneamente
Perché anche un po'inquietante francamente
Ho problematico diciamo così
A punto dedicati alla filosofia classica i greci nello specchio dei moderni quest'anno si parlerà Vinicio soprattutto allegra che diede alle ragioni dell'umano
Quindi rapporto fra filosofi Antropologia
Alla politica come questione abbiamo intitolata apposta un lungo serie di una serie di seminari
Dibattiti metà febbraio verrà una filosofa nota ormai una star Chantal muffa discutere di un tema controverso cioè un appeal populismo
Faccio un esempio ma insomma dopo il nome è difficile farli perché si metta a fare si dispiace si dispiacciono alcuni paggio questo così perché stranieri viene da fuori diciamo così e però li trovate tutti qui
Questa serie si intitola la politica in questione
Vuol dire tante cose vuol dire anzitutto è in questione nel senso che è ai vicini e provvedimenti indiziati diamo i tempi non
E quindi le basi stesse le risorse Steel senso simboliche materiali che consentono l'inclusione sociale l'integrazione
E la stabilità degli ordinamenti politici sono i in questione
Solo da rigenerare da riprodurre
E in questione da tanti punti di vista e poi la politica è una grande questo è una è la grande se una delle grandi questioni filosofiche non la polizia è una delle grandi questioni
Della filosofia infatti nascono insieme
E chiudo citando un altro ciclo di seminari che riguarderà l'Europa appunto messe il rapporto dava il titolo alla corte d'cioè alle tradizioni costituzionale la nostra Costituzione e alle tradizioni costituzionali comuni
Comunque
Parzialmente convergenti in ogni caso fondanti di una cultura degli occhi e della cultura politica giuridica europea
Il che significa che discuteremo anche criticamente tutte le cose che non vanno
Perché penso che la cosa peggiore sia fare retorica
Già quest'anno l'abbiamo fatto approfondendo assai i problemi guardandoli in faccia chiamandoli preoccupandosi di raccordare pensiero critico realtà effettuale
Che è un po'compito direi per un lavoro filosofico e mi auguro che appunto l'anno prossimo sia stimolante almeno quanto è stato questo
E siamo che curiosi di conoscere tutte le nuove giovani energie di ricerca che arriveranno
Nella ribadendo il principio di fondo che questa è una casa aperta sulla
Di Gerardo
Di Massimiliano diciamo così
Sempre più se lo ricorda auto guardare grazie grazie
Prego Fiorin dall'IMI segretario generale
Buonasera a tutti due parole
Una per ringraziare le autorità tutti coloro che sono intervenuti a questa inaugurazione ai nostri relatori
Con un
Saluto affettuoso
E per ricordare che tutto quanto stiamo facendo in questi mesi che speriamo di continuare a fare è dovuto alla all'impegno e alla collaborazione di tutti coloro che qui in Istituto
Contribuiscano alla realizzazione delle nostre iniziative quindi vorrei pensiero particolare per tutto il nostro personale
Un pensiero affettuosissimo ai nostri giovani alcuni sono qui altri ci hanno accompagnato felicemente in questi mesi appunto altri ne verranno
Per noi sono un alimento noi guardiamo a questi giovani come sempre diciamo come ha anche non solo come ha ad energie davanti rizzare ma come a a
A persone che possono insegnarci molto
E possono darci molto e possono indicarci molto sulla strada da seguire quindi grazie grazie amento a tutti coloro che sono stati con noi in questi mesi la seconda
Seconda
Parola non vorrei
Pendere
Per assicurare tutti che noi continueremo a lavorare con tutte le nostre forze con tutto il nostro impegno
Per far sì che l'istituto rimanga una trincea di resistenza dell'umano
Uno spazio germinativo di Progetti di idee di legami di amicizia di riflessioni e soprattutto che continua ad essere e divenga sempre di più per ciascuno di noi uno spazio dell'anima grazie
Ci sono due brevi testimonianze di borsisti tu devi andare dopo brevissima
Ha una sua perfetto
è uno scandalo è un dolore immenso
Non poter dare almeno centocinquanta borse di studio quest'anno ci sono arrivati degli studenti eccezionali è veramente un dolore terribile poterne
Sostenere solo quattordici e urgente che la politica nel Mezzogiorno d'Italia le risorse non arrivano sono tutte stanziate nel Norditalia e nel centro quest'istituto grazie alla probità
Al proprio pensiero politico di Carlo Azeglio Ciampi ha potuto supplire negli anni passati
A questo che terribile ma ora non ce la facciamo più
Non ce la facciamo più è un vero peccato io vorrei farvi vedere questi curriculum imbarazzanti imbarazzante
Giovani preparatissimi prego
Grazie
Mi presento
Sono Alfredo Ferraro sono uno dei borsisti dell'istituto
Permettetemi di cominciare facendo qualcosa che in realtà è stato già fatto cioè ricordare l'avvocato Gerardo Marotta
Nel due mila sedici grazie ad Alessandra Caputi alla mia amica Alessandra Caputi che mi devo pensare a cui non smetterò mai di essere grato ho avuto il privilegio d'incontrarlo
Era un uomo profondamente consapevole che il mondo fosse andata stesse andando in una direzione diversa da quella in nome della quale egli si era battuto per una vita intera
Eppure ogni suo atto e ogni sua parola sembravano ribadire quanto scrive ricordo sbaglia nell'ultimissimo paragrafo della sua autobiografia
E tuttavia scrive Hobsbawm non dei poniamo le armi anche in tempi poco soddisfacenti
E ancora necessario denunciare e combattere l'ingiustizia sociale il mondo non migliorerà accerto da solo
E l'arma che l'avvocato Marotta aveva imbracciato e non aveva mai deposto era la cultura umanistica
Era più nello specifico la filosofia diventare borsisti dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici significa incontrare questa idea della filosofia e della cultura umanistica
Non un accomodante dama di compagnia ma una scomoda compagna di viaggio
Non la scenografia di una promozione turistica situata ai margini della storia ma una sfida costante allo stato di cose presenti
Non un Mezzogiorno ripiegato nella rassicurante celebrazione di glorie passate ma il nome della sua storia migliore ansioso di essere protagonista di un futuro tutto da immaginare tutto da costruire e per il quale battersi nelle stanze di questo istituto ci sarebbe piaciuto incontrare conoscere Giulio reggente
Che per rimanere fedele a quella scomoda compagna di viaggio e andato incontro a una morte per la quale oggi invochiamo verità e giustizia
Le due sponde del Mediterraneo non saranno avvicinate da una diplomazia che gioca al ribasso con i diritti umani ma da quelli come Giulio che ha attraversato il mare per andare a conoscere studiare chi in un regime autoritario continua a lottare per la giustizia sociale
Varcare il portone di di Palazzo Serra di Cassano conoscere le colleghe e i colleghi borsistici affluiscono da ogni parte d'Italia partecipare ai convegni continuare a discutere animatamente quando i microfoni si spengono
Tutto questo significa ogni volta sentirsi meno soli meno rassegnati
Significa darsi coraggio fabbricare insieme un un un antidoto alla paura e alla frustrazione che derivano dall'essere giovani ricercatori e cittadini di questa Italia così iniqua e orfana di un'idea di futuro inclusivo e solidale
Significa ricordarsi che la ricerca può e deve essere un entusiasmante esperienza di condivisione e non una competizione
Un viaggio guidato dalla voglia di sapere e di sapere insieme e non una corsa a ostacoli in cui vince chi arriva primo nel superamento di mediane e nell'accumulazione di articoli mentre degli altri quelli che non arrivano alla menta poco importa perché in fondo se non ce l'hanno fatta e anche un po'colpa loro
Secondo l'ultima indagine dell'Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani il livello di sottofinanziamento del reclutamento universitario e tale che nei prossimi anni novantatré virgola cinque per cento dei delle dottorandi di dottorandi italiani
Saranno espulsi dal sistema universitario il novantatré virgola cinque per cento
Ma a pagare il prezzo più alto di questo stato di cose assieme alla generazione più giovane di ricercatori sono le università meridionali
Nel decennio due mila sette due mila diciotto la contrazione di docenti universitari è stata del sei per cento nel Nord Ovest dell'undici nel nord est del diciassette nel centro del tredici per cento nel sud e addirittura del ventiquattro per cento nell'isola
Malgrado questa situazione perduri da circa un decennio nove ricercatrici ricercatori non ci siamo rassegnati
Proprio ieri in molti università d'Italia dottorandi ricercatori precari hanno organizzato una mobilitazione chiedendo uno stanziamento di uno virgola cinque miliardi in finanziaria per l'università la ricerca un piano di reclutamento e stabilizzazione pluriennale per venti mila ricercatori e una riforma complessiva del pre ruolo e delle docenze a contratto
Una riforma che segna un'inversione di tendenza rispetto alla progressiva precarizzazione della ricerca che abbiamo conosciuto negli ultimi anni
In continuità con queste rivendicazioni da ieri il senato accademico dell'Università la Sapienza di Roma è occupato da dottorandi ricercatori precari
Noi borsista e borsisti dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici non possiamo che condividere queste rivendicazioni e sentirci parte di questa mobilitazione
Riteniamo queste misure urgenti e necessarie non in nome di un interesse corporativo ma in nome della tenuta democratica del nostro Paese un sistema universitario fragile subalterno le logiche del mercato che si limita a replicare l'iniquità e le disuguaglianze e da sempre il miglior alleato dei demagoghi e delle derive autoritarie
Di fronte a una sfida così importante e a dei rischi così grandi non possono esserci ambiguità di sorta o si sta da una parte o si sta dall'altra
I nostri studi quell'idea di filosofia di cultura umanistica che ho richiamato all'inizio di questo breve intervento e che abbiamo incontrato a Palazzo Serra di Cassano non ci fanno avere dubbi sulla parte da cui schierarci
Quella che lotta per una società più giusta che in quanto tale non può prescindere dal diritto allo studio e della libertà di ricerca
Non lasciateci soli schierate di con noi grazie
Dura ringraziamo ancora il presidente fico e il sindaco
Luigi De Magistris che hanno degli impegni istituzionali io faccio un attimo gli onori di casa mi accompagnò fuori e poi vengono a seguirmi da bellissima lezione professore Luciano Canfora
Clemente se c'è qualcuno in piedi potete avanzare un comunque trovare posto ma davanti sono teste di
Allora di muore
Darei la parola al professor Canfora
Ma ora magari viene trattenuta un po'
Va bene
Allora
Non c'è Massimiliano Marotta al quale avrei dovuto
Ricordare affettuosamente che ben prima del due mila e otto
In questa medesima sede
Losurdo ed io ci siamo incontrati conteso di studio allora si presentava un suo libro molto interessante di storia tedesca ed era il mille novecento ottantotto
Però il Massimiliano forse non era
Maggiorenne non solo i suoi anni
Da certamente è un rapporto antico
Che si è poi rafforzato quando più volte
Abbiamo nel scuola
Di storia scuola superiore si chiama così di studi storici dell'Università di San Marino goduto della sua collaborazione più e più volte
Sempre
Originale e soprattutto combattiva
Questa sera l'invito che mi ha rivolto Marotta era parlare di Losurdo nel suo insieme
E io non me la sono sentita perché ci voleva e credo che sia stato giusto così ci affrontare la sua personalità da vari punti di vista
Soprattutto direi quello dello studioso della Storia della Filosofia della storia del pensiero e Paolo Ercolani che è stato suo allievo e amico farà molto bene questo questa parte
Per me avevo scelto la cosa è stata accettata di parlare invece di lui militante
Perché in realtà Losurdo è stato non soltanto docente e studioso di Storia e Filosofia ma è stato anche in senso pieno uno storico uno studioso di storia
E per tutta la sua vita direi
Militante cioè uno che non si ritrae che si impegna che si espone
Ma non soltanto come accade informazioni politiche che
Vivono poiché fungono
Ma
Con l'opera scritta
Io credo che il
Parte più un militante della sua attività siano i libri che gli ha prodotto e messo in circolazione presso importanti case editrici
In un arco di tempo molto lungo
A mio modo di vedere spero di non sbagliarmi
Il decollo di questa sua
Attività di questo suo impegno forte
è stato
In concomitanza potremmo dire con la crisi
Mondiale con il tornante storico
Del mille novecento
Ottantanove novantuno diciamo così insomma all'urlo di inizio del decennio finale
Nel secolo ventesimo
E perché questo perché è stato scatenante nella sua attività
Per una ragione di immediata evidenza
Quel tornante storico
Potremmo dire è stato
Un'occasione per tutti
Di comprensione
Come dire abbiamo assistito
Ad una
Nuova restaurazione restaurazione
Per una parola con la quale si indica un determinato periodo
Della storia del Secolo decimo nono
La fine del ciclo dei venticinque anni
Dall'ottantanove alla fine dei Bonaparte
E non di meno anche se la parola a rigore indica un ripristino
Dell'Ancien Régime
Tale poi non fu né poteva essere
Per dire un grande storico italiano morto prematuramente Adolfo Omodeo ha dedicato buona parte dei suoi studi
Tuttora
Validi e tuttora da noi
Letti con profitto esattamente all'età della restaurazione mostrando con la sua opera che nessuna restaurazione è veramente tale
Cioè non c'è mai un ritorno ad tristi num
E Losurdo a
Colto in quegli anni drammaticità anni di scontro di conflitto di tracollo che era il momento di capire cos'era accaduto e quindi
Ha fatto i conti
Con una grande sconfitta con grande inganno
Con la necessità di comprendere
Volevo elencare non so se sia giusto farlo
Molto sommariamente dei titoli ma forse non è neanche giusto fare ostentazione di bibliografia ma alcuni titoli sono anche molto felici e significativi gli anni soprattutto gli anni dal novantatré che un anno in cui egli produce due scritti democrazia o bonapartismo sul quale mi fermerò più a lungo il sottotitolo molto significativo de
Trionfo e decadenza del suffragio universale nel novantatré accanto a questo libro che mi è molto caro che ho molto a lungo studiato pubblica anche Marco e il bilancio storico del Novecento
Nel novantasei revisionismo storico problemi e miti
Nel novantotto il peccato originale del Novecento che un titolo ironico naturalmente
Nel novantasette novantanove
Cura insieme con Giacomini Bilancio dell'esperienza sovietica nel novantanove ancora fuga dalla storia punto interrogativo ed è una libro molto pungente rispetto a quella che lui chiama la Houghton furbizia del movimento comunista successivo dal crollo sovietico
E ancora due mila e cinque un libro sul quale anche mi fermerò la controstoria del liberalismo dal quale discendono opere connesse a quella tematica come il linguaggio dell'impero Lessico dell'ideologia americana
E nel tredici
La lotta di classe una storia politica e filosofica e infine nel quattordici la sinistra assente queste una panoramica di titoli ma ovviamente non mi fermerò su tutti ho scelto
I due che ho prima indicato
Per una mia predilezione ma anche perché sono convinto che abbiano un posto centrale nella sua produzione e cioè per l'appunto come dicevo il volume
Sul
Alternativa apparente democrazia o bonapartismo che è del novantatré e la controstoria del liberalismo
Non poteva sfuggire al suo alcune di studioso di storia e di studioso del pensiero
Che quel tornante degli anni ottantanove e novantuno se per un verso portava a compimento una crisi
Forse prevedibile del socialismo reale
E questo magari costringeva a una revisione di categorie ma anche di Filosofia della storia non la tesa di una pienezza dei tempi che invece si allontanavano
Improvvisamente e per tanti che aveva dedicato la vita a quella causa fu un trauma quasi insostenibile se dunque era vero che in quegli anni segnavano quella crisi era anche vero e questo è il punto
Fondamentale diciamo la trincea di Lo Surdo che in quella medesima circostanza in quel torno di anni in quelli successivi
Cadde la maschera della cosiddetta democrazia occidentale
Quelli l'entità della quale si parla
Sempre meno diciamo con entusiasmo e con più stanchezza forse
Ci sono i grazie Tieri
Di solito pagati
Molto profumatamente che inneggiano alle grandi democrazie però queste parole prive di senso suonano sempre meno
Sentite sempre meno convincenti
E la concomitanza di questi due fenomeni che Lo Surdo a colto
Con alcune cioè il fatto che
Il nemico è venuto meno sembrava
Essere venuto meno e quindi cade la retorica cade l'autorappresentazione della cosiddetta democrazia occidentale
E allora Losurdo prende le mosse dalla storia del suffragio universale che mi pare modo concreto la mossa giusta dello studioso di fronte a un problema storico
E direi che nonostante il tema sia stato affrontato tante volte da per studiosi più o meno originali
So penso a un compilatore molto noto che ha avuto grande successo come Sartori
Lo Surdo invece
E colui che ripropone
Il punto di partenza cioè il fatto che
Il conflitto che caratterizza il Secolo decimo nono dopo la sconfitta della rivoluzione
E la fine del Bonaparte
E tra liberalismo e democrazia democrazia come
Prodotto
Del movimento dei lavoratori
Del movimento operaio che si organizza
Contro una visione che è quella ristretta
Elitaria
Censita aria
Che prende corpo in quello che Lo Surdo a posto prima posizione nella sua analisi del volume
Democrazia bonapartismo e cioè
Le scuse citazione del suffragio ristretto
Non era notissimo che
Un pensatore venerato
Ostentato
Come John Stuart Mill fosse tra i teorici più convinti della necessità di rassegnarsi magari all'allargamento del suffragio ma con la cautela di graduare l'urlo per cui come Stuart Mill si esprime il padrone lavora col cervello il suo operaio lavora coi muscoli
Frase famosa che Losurdo riferisce dalle considerazioni sui sistemi rappresentativi mille ottocentosessantuno
Stewart nel partendo da questa considerazione suggerisce che dunque il voto sia proporzionato il voto plurale del di colui che lavora col cervello e gli dice potremmo dire anche lavora con la sua ricchezza
Deve essere multiplo rispetto a quello del suo operaio suo dipendente lui parla anche del mondo contadino in realtà ma per dire è una linea anche Losurdo mette bene in luce del pensiero cosiddetto liberale
Dove purtroppo quella parola poi finisce col significa il suo contrario
Se pensiamo che un altro venerato esponente di quella corrente cioè ben siamo in corsa
Ben prima di trasmessi dopo avere attraversato molte
Trincee
Deve essere stato
Con buona parte poi con Luigi diciotto e poi da capo e dei cento giorni e poi con
Va bene liberale ansimante diciamo tutte ma va bene così nel suo testo più noto non la democrazia identiche moderne
La libertà scusate indica moderni
E teorizzatore di un altro aspetto per noi forse più inquietante che cioè anche sul piano elettorale ci deve essere una distinzione fra
Persone che non hanno nulla da perdere dal punto di vista dei loro beni per esempio i professori
Ai quali diamo un voto modesto rispetto a quelli che hanno molto da perdere e che quindi nel conflitto diciamo elettorale per la conquista del maggioranza parlamentare debbono avere più spazio per non citare il più acuto dei rappresentanti di questa corrente che forse quello al quale Lo Surdo più legato dialetticamente lo lo legge e lo apprezza giustamente lo critica
Come Tocqueville
Che in un appunto suo privato che è stato pubblicato molto dopo la sua morte in un bel volume
Edito da Bollati Boringhieri
E parlando a se stesso diciamo così è un appunto scritto su un foglio di carta
E salvatosi per caso
Mentre gli parlamentare nella Seconda Repubblica francese nel quarantotto un po'si annoiava diciamo in questi interminabili di dibattiti parlamentari che annotava
Pensieri uno dei quali di era questo che se messo alle strette
Tra l'uguaglianza e la libertà
Respingo l'uguaglianza
Sono un uomo della libertà quindi come dire la più esplicita se vogliamo anche onesta caratterizzazione di una corrente di pensiero che con uguaglianza con il suffragio di tutti
Ha avuto sempre un rapporto di ostilità
E in questo
Lavoro di scavo Lo Surdo non soltanto studia
Le tappe storiche fra l'altro ha il merito in quel libro
Di mettere in luce che il cosiddetto allargamento del suffragio
Dovuto a Giolitti nel dodici
In realtà tale fu in parte soltanto ed è curioso che nella vulgata corrente Giolitti passa per essere stato colui che ha
Instaurato il suffragio universale in Italia
A parte che ovviamente soltanto maschile come del resto ancora nel diciannove
Quando effettivamente fu esteso
Dopo la guerra nonostante questa puntata correre realtà lì ci sono notevoli limitazioni alla concessione del suffragio
Cosa che Losurdo ricordava essere ben descritta in una ottima voce suffragio per l'appunto dell'Enciclopedia Italiana
Che opera peraltro pienissima di sorprese per chi la visiting attentamente i
Ciò non toglie che questa idea di un Giolitti che estende il suffragio a tutti nella storiografia si è consolidata
E si lascia in ombra un altro aspetto che pertiene al perplessità se non ostilità liberale verso il suffragio universale e l'uguaglianza e cioè le forti perplessità di Croce
Molto amico di Giolitti già senatore
Di nomina regia ben prima
Del Governo
Di Giolitti in cui fu presa quella decisione le perplessità di Croce che mette in guardia Giolitti dall'errore colossale capitale di questa estensione del suffragio
Questa è la storia effettiva concreta di quel conflitto che dice Lo Surdo in un bel saggio
Di cui ci diede conto in uno dei corsi che tenne a San Marino
La storia di questa lunghissima vita dell'Ancien Régime lui dice l'Ancien Régime finisce forse nel mille novecentodiciotto
Con l'anno uno della rivoluzione russa con l'ottobre
Ecco la cesura tra un ancien régime che
In alcuni Paesi dura lui dice non ci dimentichiamo che nell'Inghilterra liberale fino al al primo governo laburista dopo la prima guerra mondiale il suffragio
Plurale il suffragio
Per cui alcuni gruppi hanno un voto più forte degli altri ha continuato sussistere
In questa vicenda in questa discussione
Sul conflitto fondamentale nel secolo decimo nono della democrazia contro il liberalismo e viceversa
Lo Surdo incontra più volte un interlocutore col quale ha avuto polemiche
Vive vivaci
Secondo me vincenti anche
E cioè Bobbio don Roberto
Non so se ci sia già entrato tra i padri della patria vedremo
Personaggio che avevamo grande auto limitazioni capacità di autocritica che sui suoi seguaci hanno cercato di semplificarlo
Lo scontro diciamo tra i due verteva nacque si espresse nei giornali
In occasione della prima
Guerra del Golfo
Allorché Bobbio sostenne la tesi della guerra giusta guerra che andava appoggiata quel poi sviluppandosi nel tempo ha portato a quella catastrofe
Nella quale viviamo no di cui la guerra in Iraq è stato il detonatore più grave ma
Nota anche giustamente Losurdo
Le intatte altalenanti anche se
Di Bobbio e per esempio dedica molte pagine a quel saggio Einaudi hanno in cui Bobbio raccolse la sua discussione a distanza contro gli atti politica e cultura
Ormai in Audi era abbastanza defilato rispetto alla politica culturale del Pci mentre nell'immediato dopoguerra era stato vicinissimo
Tanto che voleva dato gli atti avere testi Dietz dannoso da pubblicare per Einaudi Togliatti diceva che di lì a Pajetta
E il pubblico
Ma
Il Bobbio di allora dice Lo Surdo
Teorizzava che in fondo il socialismo realizzato in URSS era già quasi un sistema compiuto e positivo bisognava mettere una goccia
Diceva Bobbio di libertà maggiore dentro quel sistema quindi era un momento di massima vicinanza diciamo così dell'ex militante del Partito d'Azione verso il partito comunista italiano
Ma aggiungiamo questo non per
Dilatare troppo questa prima parte
Non minaccio un discorso diviso in più parti
Non per dire a tarda però credo sia giusto ricordare che in quest'uomo sensibile
Onesto a suo modo
Parlo di Bobbio
Quando è venuta fuori quella pagina bruttissima delle sue compromissioni
Col fascismo
L'unico che ha rifiutato di le difese di comodo è stato Bobbio stesso con un articolo brevissimo sulla Stampa di Torino
Che come dire respingeva la adulazione strumentale e immotivata
Ho bassamente motivati
Ebbene Bobbio nel settantacinque e questo credo sia giusto ricordarlo abbandona la sua teoria minima della democrazia come le regole del giuoco e basta
In un'occasione importante perché quella della celebrazione del trentennale
Della resistenza della liberazione
Fatta alla Statale di Milano tra il gennaio in marzo
E aprile del CIPE del settantacinque fu un'occasione importante i testi furono raccolti da Feltrinelli dice dentro Lelio Basso Terracini Franceschini Bobbio medesimo
E e Bobbio in quella circostanza torna sul tema
Definitorio della democrazia e memore potremmo dire de il contenuto degli articoli capitali della nostra Costituzione dice e scrive
Perché quei testi furono pubblicati che il contenuto della democrazia e la giustizia sociale non le regole del gioco che sono soltanto l'esteriorità
E colpisce il fatto che procedendo invece nel tempo la crisi del movimento operaio e del movimento comunista non soltanto in Italia Bobbio poi ritorna sulle sue posizioni
La democrazia sono le regole del gioco ecco è sintomatica questa
Oscillazione perché sta a significare che quello è il problema col quale il pensiero liberale non riesce a fare compiutamente i suoi conti
L'altro volume al quale volevo riferirmi
E che credo tra tanta produzione importante è sempre ricca di concretezza di documentazione mai per Biaggi e e la controstoria
Del liberalismo controstoria lui inizialmente un po'scherzando su se stesso cerca di giustificare questo do titolo nonché un po'giornalistico un po'battagliero
E prende spunto giustamente da un dalla prima pagina
Della sia il regime di Tocqueville in cui tutto qui il dice per capire la Francia alla vigilia dell'ottantanove non basta attenersi
Al grandi figure che la rappresentano sul piano della cultura del potere politico delle religione bisogna vedere il funzionamento sociale del conflitto tra le classi
Tocqueville
Nella sua ultima opera che forse la più profonda appunto l'Ancien Regime delusione e dice Lo Surdo io
Si parva licet intendo fare la stessa cosa rispetto alla
Questione del décalage fra l'astratto pensiero liberale e la pratica concreta degli Stati in carne ed ossa che storicamente sono stati guidati da élites liberali e che si sono trovati di fronte a
Conflitti che hanno risoluto in maniera restrittiva la De emancipazione nulla chiama
E
Per andare al succo diciamo di questo libro
Densissimo credo che sia giusto ricordare la pagina conclude le pagine conclusive in cui fa un pochino anche i conti con se stesso per esempio c'è un elemento
Che io apprezzo molto di quel libro laddove dice il liberalismo ha cercato di
Prendere
Assumere la lezione del suo antagonista
Costretto dalla storia naturalmente il confine e costretto dal conflitto ma non si è tirato indietro forse il suo antagonista non ha fatto altrettanto e forse avrebbe potuto farlo
Ma in quelle medesime pagine lui fa una considerazione che credo sia il succo di tutto il libro laddove dice è vero che questo processo di accettazione sia pure sotto l'urgenza del conflitto da parte del delle élites liberali del principio di uguaglianza nei suoi vari aspetti si è affermato negli Stati che quell'élite guidavano
Ma era un processo che si sviluppava contemporaneamente al consolidarsi planetario del colonialismo
Cioè la proiezione fuori degli Stati guidati da queste élite del dipendenza di tipo schiavi il del esclusione dalla cittadinanza piena
Quindi imperi coloniali e allargamento del suffragio nella metropoli vanno di pari passo emancipazione ed emancipazione
Il che limita molto la considerazione che egli stesso fa il liberalismo a
Capito la lezione che l'antagonista gli impartiva
Però in quel medesimo contesto
Approda alcuna domanda
Che credo sia la domanda cruciale la domanda che sta davanti a noi
Se cioè
Oggi al termine di questo lungo ciclo
Possiamo concludere che il liberalismo ha dunque assimilato la lezione
Incluso dentro il suo orizzonte i principi di uguaglianza
La sua risposta e dubitativa
Io credo che si possa andare oltre su quella domanda fondamentale che lui pone che pone ai vincitori potremmo dire del conflitto
Esploso nel fine del secolo ventesimo si può andare oltre
Lo dico spesso ma credo che non sia superfluo ripeterlo
Perché oggi
Il profitto
Ha bisogno della schiavitù
La schiavitù è tornata in grande stile sul pianeta e non soltanto nei mondi lontani beh quindi non visibili o facilmente occulta bili ma dentro la metropoli
Quindi il passo che e di fronte a noi e drammatico
E ci pone dei problemi non soltanto
Empirici ma anche etici
La riduzione in schiavitù degli esseri umani non è più un relitto storico è parte fondamentale del profitto in tutti i suoi aspetti di cui il capitale finanziario è in certo senso il pilastro perché quel denaro che viene dalla schiavitù dalle varie forme di schiavitù
Che sono la tratta la la gara il grande commercio della droga
E tanto altro si ripulisce nei grandi istituti bancari quindi il capitale finanziario è il un luogo dove il Santo Graal del profitto viene tutelato
E questo credo
Ultimo punto
Nella vastissima produzione di quest'uomo che io sto cercando di tratteggiare riguarda ovviamente
Parliamo di uno studioso
Eminentemente critico quindi non incline all'autoassoluzione o all'occultamento
Quando lui si pone il problema della crisi del socialismo
Crisi o trasformazione questo vi sono in grande sintonia con lui su questo
Io credo che il peso della storia dei paesi nei quali
Una rivoluzione di tipo socialista si è prodotta abbia inevitabilmente costituito
La creta la terra greve da impastare
Con i propositi ideali
La storia modifica quei propositi e quei propositi sono a loro volta li evito per mutare il peso della storia e quindi non va rettilinea lui se la cava secondo me brillantemente con una metafora in uno scritto molto bello dal mio avviso
Marcel Cristoforo Colombo della Rivoluzione di ottobre
Dove scrive
è fallita
Vi leggo poche righe di questa
è fallita la Rivoluzione d'ottobre
Non c'è dubbio non sono stati conseguiti gli obiettivi da essa perseguiti o proclamati
Si pensi all'ENI né ai dirigenti dell'Internazionale che vedono già delinearsi la repubblica sovietica mondiale con scomparsa in ultima analisi delle classi degli Stati delle nazioni del mercato delle religioni
Non solo non ci si è mai avvicinati a tale obiettivo ma non si è mai marciato
In direzione di esso
Siamo dunque dinanzi ad un fallimento in realtà il décalage tra programmi risultati è proprio di ogni rivoluzione
I giacobini francesi non hanno realizzato ho restaurato la polis antica i rivoluzionari americani non hanno prodotto la Società di piccoli agricoltori e produttori
Senza polarizzazione di ricchezza e povertà senza esercito permanente senza potere centrale
I puritani inglesi non hanno richiamato in vita la Società biblica da loro mitica mente trasfigurata
La vicenda di Cristoforo Colombo
Che parte alla ricerca delle Indie ma scopre l'America può servire da metafora per comprendere la dialettica oggettiva dei processi rivoluzionari grazie
Grazie vero a Luciano Canfora questo ritratto nitido
Domenico Losurdo
E soprattutto ritratto
Vivo venti in qualche modo indicato
Delle strade diciamo così romeno critiche sguardo critico
Do la parola adesso al professor colare che si occuperà della parte più filosofica diciamo così ringraziandolo per la sua presenza
Sì grazie a voi io sono ovviamente onorato di essere in questo luogo prestigioso nelle cui nelle cui stanze si respira l'aria di idee e di interpretazioni di storia cui Domenico Losurdo ha dato un grande contributo con le sue lezioni con i suoi seminari e di questo sono grato a al presidente Massimiliano Marotta e ovviamente a tutti gli organi dirigenti dell'istituto
Sono altresì lusingato di poter ricordare la figura del mio maestro a far a fianco di uno studioso di fama indubbiamente mondiale come Luciano Canfora
Verso il quale Losurdo nutriva un sentimento di affetto fin dai tempi dell'adolescenza e che poi si è evoluto anche in termini come avete sentito di ragguardevole
E reciproca stima scientifica noi qui per ovvie ragioni possiamo sentire soltanto la considerazione che ha professor Canfora di Domenico Losurdo ma posso testimoniare dagli abili Domenico Losurdo che era una stima perfettamente ricambiata
Sono altresì emozionato questo consentitemi di dirlo di poter ricordare per sommi capi la struttura portante via innervato il pensiero di colui che oltre che maestro è stato per me in mente ore di guida e in senso lato padre
Non è un'impresa agevole di costruire l'ossatura del pensiero di uno studioso Complesso multiforme incredibilmente prolifico come Domenico Losurdo odore Autore tradotto in moltissime lingue del mondo
Impresa che proverò a realizzare attraverso i risultati principali e anche in un certo senso più spiazzanti a cui lo Sud privato analizzando tre capisaldi della tradizione filosofica occidentale cioè Hegel Marx e micce
Il pensiero dominante così lo chiamava Lo Surdo Lear raffigurati in un certo modo per lo più ad uso e consumo dell'ideologia e della politica di potenza occidentale
Mentre egli Lo Surdo ne ha fornito un'interpretazione difforme il cui filo rosso è dato dalla capacità di portare alla luce le contraddizioni in cui cadono inevitabilmente le anime belle o furbe
Che intendono vedere nel liberalismo e nel capitalismo due fattori esclusivamente di libertà e di sviluppo per l'essere umano quando in realtà c'è un uno dal cyber come direbbero gli anglosassoni che Lo Surdo ha contribuito come pochi altri a portare alla luce
Delineano questi tre pensatori reinterpretati dallo sull'in maniera molto sintetica partendo da e chiedo
Che Bobbio e Popper descrivevano come il filosofo della reazione addirittura colui che sottomette la libertà individuale all'interesse dell'intero lo Stato l'altra che avrebbe posto nientemeno che le basi per i cosiddetti regimi totalitari che poi sarebbero comparsi nel Novecento
Lo Surdo smonta con sapienza filologica e alcune ermeneutico tali banalizzazioni
Evidenziando in decine che lo un filosofo che insisteva assi sul ruolo dello Stato e della legislazione sociale di fronte a una rivoluzione inutili industriale che mortificava il sfruttava i lavoratori
Sì lo Stato l'intero lo spirito oggettivo della comunità degli individui in e che le era a regime alla barbarie della società civile della competizione sfrenata
Fra gli egoismi soggettivi che da Fini fin da quel tempo venivano promossi da un capitalismo selvaggio che non si faceva scrupolo alcuno a ridurre l'essere umano a strumento delle macchine del profitto per i pochi
La dialettica hegeliana interpretata in questo senso anche dall'ENI in pensatore
Oltre non solo pensatore come sappiamo molto caro Losurdo la dialettica hegeliana ci insegna secondo Lo Surdo che non vi può essere libertà effettiva sei diritti teorizzati non vengono individualizzati cioè la difesa di rete di Berta di ogni singolo ma al tempo stesso anche universali Buzzati
Affinché a partecipare di quella libertà siano tutti i singoli come direbbe come avrebbe siccome è che le scriveva nei lineamenti di filosofia del diritto a prescindere dal censo dalla religione dalla razza
Nessuno prima di Eger insomma aveva per Lo Surdo colto le contraddizioni oggettive nella cosiddetta libertà dei moderni è che le la libertà dei moderni un libro fortunatissimo di di Domenico Losurdo forse il primo che è stato tradotto in inglese
Ebbene quella quella teorizzata dal Tibet dalla teoria liberale che però declinava tale libertà in senso esclusivamente economicistico
C'è insita River razziale prevedendo delle clausole di esclusione da quei diritti di libertà teorizzati per esempio per donne per diversamente colorati dal bianco dalla pelle bianca
Per i non possidenti o per coloro che non raggiungevano un certo un certo censo insomma è Keller interpretato da Lo Surdo si rivela i nostri occhi non come il filosofo della reazione reazione alla rivoluzione francese la libertà dei moderni
Bensì come pensatore che poneva le basi concettuali per la rivoluzione
Quella rivoluzione che avrebbe gradualmente anche semmai definitivamente emancipato ben più individui rispetto al numero esiguo contemplato dalla galassia liberal capitalista
Come Lo Surdo ha dimostrato nella già citata controstoria del liberalismo del due mila cinque
Parlando di basi concettuali per la rivoluzione entra in gioco inevitabilmente Karl Marx altro studio altro filosofo interpretato in maniera difforme da Lo Surdo rispetto alla vulgata dominante
Dal pensiero dominante Marx è stato relegato a filosofo dei totalitarismi oppositore della libertà individuale nonché a falso profeta di un mondo di uguali che mai si sarebbe realizzato nella storia malgrado i tentativi sanguinosi che sono stati fatti nel corso del tempo
Stavolta Lo Surdo non tanto e non solo con abilità filologiche conoscenza dei testi
Ma con raffinata speculazione da filosofo della storia
Rileggere Marx in maniera da non abbandonarlo alla condanna a critiche totalizzante operata dai pensatori liberali e dal come si direbbe oggi ma in Stream ideologico
Pur criticandone Lo Surdo di Marx i toni troppo spesso messianici allo scudo per esempio non piaceva il tema dell'estinzione dello Stato che era proprio del giovane Marx parlava già il presidente Marotta
Pure evidenziato neanche gli azzardi profetici di Marx che mal si conciliava con un socialismo che si auto proclamava scientifico
Lo strudel riuscito a definire il ruolo imprescindibile che Marx ha avuto sia nella costruzione della democrazia come l'abbiamo intesa almeno per tutto il Novecento sia nel plasmare la civiltà occidentale nel suo complesso
Si tratta potremmo dire di una sorta di rivoluzione copernicana nella storiografia filosofica il pensatore che viene considerato come il più maledetto dalla tradizione liberale dalla tradizione ideologica e politica che ha vinto viene rivalutato da do Losurdo come il pensatore che come pochi altri ha contribuito a plasmare e a disegnare chiamiamolo così lingua il grande quadro culturale non solo culturale della tradizione occidentale
Utilizzando il metodo comparativo e dialettico di Edgarda Lo Surdo ha visto liberalismo al marxismo come degli opposti indispensabili l'uno all'altro oserei dire quasi complementari
Entrambi necessari per contribuire a costruire il grande edificio avrebbe detto platino interiore della coscienza occidentale
In questo senso Marx ed Engels sono stati i primi grandi filosofi a portare alla luce la discriminazione e l'oppressione reale che l'Occidente liberale ha realizzato al proprio interno contro donne non bianchi e non proprietari
E all'esterno contro popolazioni ed etnie gravati da secoli di colonialismo prima e imperialismo poi portati avanti con violenza capillare e scientifica documentata da Lo Surdo intesti come democrazia o bonapartismo la lotta di classe più recente
è stata la forza critica del marxismo e persino la sua minaccia uscita politica a costringere di fatto l'Occidente liberale secondo Lo Surdo
Ah universali Azzaretti quindi estendere quanto meno al proprio interno i diritti politici e sociali ad ampie fasce della popolazione che fino a quel momento ne erano state escluse
La legislazione sociale con ruolo imprescindibile dello Stato rivalutato dal Marx più adulto aveva ridotto le ore lavorative
Esteso il suffragio universale previsti diritti sanitari e previdenziali per i lavoratori e per le donne che rimanevano incinta e in generale aveva previsto una legislazione sociale e lo stato delle tutele per le fasce più deboli della popolazione
La democrazia liberale insomma portava impresso in maniera indelebile il marchio di Marx
Senza il cui contributo non sarebbe stata democrazia ma soltanto liberalismo ossia diritti individuali per i pochi e sottomissione politica sociale per i più
Esattamente ciò che voleva micce
Diritti individuali per i pochi e sottomissione politica e sociale per i più micce ultimo filosofo che riassumo brevissimamente nell'interpretazione di Lo Surdo
Il filosofo che ancora una volta la vulgata dominante ha dipinto come un pensatore quasi esoterico
Esistenzialista concentrato sulla speculazione metaforica pressoché avulso dalla realtà politica e sociale
Dobbiamo allo scudo l'aver dimostrato in un saggio imponente del due mila e due che si intitolava Nicelli belle aristocratico uscito per Bollati Boringhieri
Che in realtà il percorso del grande filosofo tedesco nelle sue tre fasi evolutive guidato da un filo rosso di opposizione alla Democrazia e a tutto ciò che conduceva verso l'odiata danni c'è uguaglianza
Parlamento stato legislazione sociale i diritti dei lavoratori movimento di emancipazione femminile movimento di abolizione della schiavitù
Cristianesimo socialismo persino la rivoluzione industriale venivano visti da miccia come fattori negativi che spingevano l'Occidente fra le braccia dell'uguaglianza e della democrazia
Considerate d'anice due approcci e false divinità con cui l'uomo si illude di mascherare quella divisione fra pochi ben riusciti e la massa dei Marri usciti degli un permesso come richiamava micce in tedesco stabilita dal fatto ben lungi dall'essere un filosofo pur impolitico come dai più è stato dipinto onice per Lo Surdo invece il grande pensatore tedesco era un filosofo Totus politico su come lo definisce Lo Surdo cioè che anzi cioè immerso completamente nella speculazione politico ideologica e che anzi rappresenta il momento più radicale
Delle molte zone d'ombra che smentiscono la visione a Giove agiografica che dell'Occidente liberale vuole fornire il pensiero dominante
Il più grande dei razionali e il più reazionario dei grandi definisce micce Lo Surdo
Con la sua prosa dei mistificatoria anice finisce piuttosto col mettere sotto accusa l'ipocrisia e la falsa autocoscienza dell'Occidente
Laddove esso maschera con i fiori dell'ideologia umanitaria le guerre imperialistiche condotte in nome della volontà di potenza del profitto
C'è un bellissimo è sempre attuale aforisma di al di là del bene e del male Dini cercherà l'aforisma preferito da Domenico Losurdo questo aforisma diceva e dice nessuno mente quanto l'indignato
Vado a memoria dovrebbe essere l'aforisma duecentotrentadue di al di là del Belvedere
è il celebre aforisma di inizio appunto preferito da Lo Surdo
E nessuno come l'Occidente imperialista si è indignato in nome dell'uguaglianza della democrazia e della civiltà da imporre con la forza a quelle etnie che non conoscevano questi grandi valori portati avanti dall'Occidente
Insomma la vita di Domenico Losurdo come filosofo è stata tutta impegnata a smascherare le menzogne e lei vigna azioni di chi da una posizione di maggiore forza politica economica militare si è arrogato il diritto di discriminare sottomettere e muovere guerra i più deboli
Non senza errori e contraddizioni certe ma con una passione civile una sapienza filosofica che mancheranno a tutti coloro che aspirano al sapere e alla verità grazie
Come
Avete sentito
Da Luciano Canfora
Siamo in presenza di un gigante
Un gigante che ci mancherà moltissimo
Un gigante
Che non ci farà smettere di riflettere
Con gli allievi
Del professor Losurdo di Mimmo
Noi vogliamo organizzare una serie di incontri proprio a riflettere su queste tematiche speriamo professor calcola ci dia una mano
I
Perché
La la riflessione
Filosofica e poi politica che fa Lo Surdo è una riflessione che aprì il cervello e giovani
Io ogni volta che mi trovavo a inaugurare un incontro con con Domenico Losurdo dicevo giovani leggetevi liberi Lo Surdo perché i libri Lo Surdo riapriranno il cervello via M. Ance per anno da una mentalità spaventosa di emancipare hanno da voi stessi anche da questi un
Io ero ero talmente uno sul piano che
Che addirittura abbiamo commentato dei libri di Mimmo senza Mimmo io ho pregato l'amico Albino Canfora
In in alcune librerie di darmi una mano in questo anche lunghi grande amico di Domenico Losurdo
E
E forse gioverà continuare così nell'aria
Giocherà andare nelle scuole a discutere i liberi di Mimmo Lo Surdo
Magari anche con l'aiuto dell'amico napoletano Albino Canfora
Che ha detto che per una lista me l'ha detto telefonicamente quindi è già della partita
è un un altra cosa curiosa e in
Io soffro di insonnia
E
E da ragazzo leggevo alcuni testi
Di Lo Surdo Luciano Canfora di Luciano Gallino
E e Platone si
Ora la cosa curiosa e che
Poi sono sopravvive sopraggiungeva e io continuavo a leggere e quando leggevo Mimmo quando Lushnjë o Luciano Canfora io Bottelli confondendo gli ho detto di essere adesso
Perché ero allora l'uno con pene tratta gli all'altro cioè era ebbe Depp parlavano la stessa lingua propri opaca avevano lo stesso pensiero
E e quindi ci è sembrato la persona più opportuna il professor camuffare per venire a parlare di di Domenico Losurdo
E devo dire ci ha io o grazie anche al professor Canfora fatto una scoperta scoperto Paolo Ercolani che al dono della chiarezza come buon allievo di Mimmo Lo Surdo e e anche del combattimento alla verba alla Verdon
E quindi lo inviteremo continueremo questa collaborazione speriamo sempre di più
Grazie a tutti
Continuiamo nel solco di Gerardo Marotta continuiamo nel solco dei grandi pensatori amici i rom Domenico Losurdo di Giovanni Pugliese Carratelli di tante altre persone che hanno Mario Vegetti grazie Mario Vegetti tra che e di tanti altri pensatori che hanno che hanno ci hanno aiutati nel nostro percorso
Arrivederci
Grazie mi rivedrò rivedrò l'incipit la telecamera purtroppo