Più libri più liberi 2018 - Conversazione con Giampiero Brunelli autore del libro "La santa impresa. Le crociate del Papa in Ungheria (1595-1601)" (Salerno Editrice)

Radio radicale Ventola è questo no appuntamento dal più libri più liberi siamo in compagnia di Giampiero Brunelli benvenuto a Radio Radicale anzitutto allora oggetto di questa nostra conversazione il suo ottimo libro edito da Salerno Editrice la Stampa impresa
Le crociate del Papa in Ungheria nel mille cinquecento novantacinque al mille seicento uno
Allora l'Ungheria ultimamente è tornata molto sotto diciamo i riflettori perché ovviamente è una terra sempre di forti contrasti e descrizioni che solo raccontare qui tra le cinquecento e il seicento presero il via contro i turchi che chiaramente avevano diciamo invaso quei territori allora innanzitutto come nasce questo libro qual è la volontà fondamentalmente metterà focus una vicenda così lontana nel tempo che però additivi diciamo
Degli agganci molto molto interessanti anche con con quello che poi è avvenuto in quel quadrante
Allora un maestro dalla storiografia assoluto come Benedetto Croce dice che non ci può essere storia se non è storia contemporanea questo è un caso veramente lampante
Di questo di questo motto perché perché certa somma parlando dell'Ungheria
Del di fine Cinquecento che era una striscetta di territorio in certi punti rasentava ai sessanta chilometri di estensione se pensiamo che l'Ungheria il Medioevo era uno dei regni più grandi dopo la Francia arrivava dalle coste dalmate
Fino ai Carpazi e i turchi se la sono mangiata tutta e l'hanno ridotta una striscetta tra tra l'Austria e e i i vilayet tre del dell'Impero turco dei dei dei Balcani certo per riguarda quella Ungheria
Ma non può non riguardare anche l'Ungheria di oggi dico qualcosa a voce che non può essere scritta in un libro che è un libro scientifico che ha tante quanti i crismi della storiografia quindi ora conta basato su fonti molti fonti sono nuove
Di appunto perché me ne hai dato la possibilità faccio un aggancio preciso non si capisce l'Ungheria di oggi non si capisce il rapporto con i mussulmani dell'Ungheria di oggi se non si conosce questa storia
Quella è una una una nazione con un sentimento patrio fortissimo hanno questo ceppo linguistico assolutamente loro una lingua che non ha non ha quasi quasi pari in in Europa se non forse i in parte il dialetto Pascoe
E questo fatto di essere stati così a lungo una provincia ungherese scusate turca
Via li ha colpiti per nel profondo e ancora oggi o quando un ungherese vede sente un dialetto arabo vede una una mezza luna vede un qualunque simbolo che riguarda quella quell'esperienza storica ancora oggi ha una reazione tendenzialmente aggressiva non è non pacifica
Detto questo quello che mi ha mosso nella scrittura di questo libro ricordare una grande stagione dell'Europa di una costante minaccia
Di invasione che non era l'invasione navale di lei quanto delle battaglie di cui sappiamo tutti sul mare ma era un'invasione da terra perché qua i turchi dal quattro al da fine Trecento fino a quattrocento e all'inizio del Cinquecento quando prendono Belgrado
Simile cinquecentoventuno quando poi prendono Buddha nel mille cinquecentoquarantatré sono arrivati a poche decine di chilometri da Vienna e siamo arrivati a poche centinaia di chilometri tutti in pianura al Friuli e quindi mi sembrava doveroso ricostruire questa vicenda
Ecco soprattutto cioè descrizione della lunga guerra turca la Santa Sede che ovviamente anche qui è un diciamo è un grande
Diciamo è un grande focus di analisi soprattutto per comprendere anche un pezzo di storia della Chiesa perché chiaramente diciamo
Della Santa Sede si impegna a mani e piedi all'interno di questo conflitto
Succede una delle cose più rare insomma che accade all'interno della storia della Chiesa ovvero diciamo si intaccano le riserve auree del tesoro di Castel Sant'Angelo nove tonnellate d'Oro
Scudi d'oro era diciamo costituito questo enorme
Diciamo possedimento aureo e lo si fa perché c'è l'idea fondamentalmente per quel conflitto risulterà particolarmente centrale
Forse non più di altri però diciamo conserva una certa importanza Belgio politica vaticana dell'epoca diciamo
Difficile comprendere il motivo ecco il esattamente il punto della della del problema è questo la geopolitica della della della Chiesa e del papato dello Stato della Chiesa in quel tempo impossibile scindere il prato come come ente temporale il Papa come persona quel quindi come sovrano assoluto di quel di quel di quel di uno stato e la Chiesa come invece istituzione ecclesiastica somma di di di a contenuto religioso c'è tutto ovviamente però è altrettanto vero Chelli e questo l'aveva detto molto bene Paolo Prodi già negli anni ottanta lì si stanno sperimentando nel Cinquecento
Delle formule di governo che saranno adottate dopo dagli Stati laici qui abbiamo una percezione geopolitica un addestramento dei diplomatici lo permette sono i Nunzi perché se non siamo sodici diplomatici della chiesa e del papato
Però ecco già c'è una consapevolezza del del del lavoro da fare
Per per la diplomazia prima prima che dell'intervento militare che è assolutamente senza pari
Paradossalmente la Chiesa che nel mille cinquecentocinquantanove mette all'indice tutta l'opera di Machiavelli e di cui non si può neanche più dire il nome tanto è vietato parlare di Machiavelli
è la prima istituzione nella storia dell'Occidente che mette in pratica il realismo politico di di Machiavelli il Papa qui
Parla di trattare con lo zar di Moscovia parla di trattare con lo Scià di Persia Bash primo cioè parla di far sollevare i popoli arabi contro i turchi perché sa benissimo che tra arabi e turchi non c'è non c'è intesa nonostante siano entrambi musulmani
Addirittura quando parla dei degli stadi che sono Vassalli Della Porta come quelli delle che oggi sono grosso modo tra tra Romania
E la la la Bielorussia cioè la malattia ma non la volontaria
Dice a questi principi far fa dire ai suoi Nunzi dite a questi principi che se proprio non possono schierarsi dalla parte dell'imperatore apertamente non fa niente fateli stare coi turchi però intanto facciano finta di stare coi turchi ma si preparino ad un colpo di mano a un certo punto cioè sono delle delle delle strategie assolutamente realista e non dobbiamo pensare a a persone che vanno col Crocifisso in mano aveva un conto alla morte senza nessuno strumento
Questi stavano lì a studiare
La geopolitica come dicevamo provoco la parola esatta anche se è un termine ante-litteram fine Cinquecento ovviamente
Però come atto potremmo definirla tutto la la ricostruzione di tutti i legami che hanno i principi la in tutte le possibilità le risorse umane e materiali che si possono muovere contro il turco dove colpirlo
Per esempio adesso
Ecco è una crociata certa con la crociata ma anzi parte di Gerusalemme è irrealistico intanto andiamo a Costantinopoli andiamo contro Istanbul e che non sta così lontana scendendo con un bell'esercito dalla Bulgaria
Gli dicono i papi giramento ottavo stappa così lontana ci si può arrivare grande esercizio di realismo quindi grande anche insegnamenti o tutta la politico per europea di di fine Cinquecento e il Seicento per questo era un bel caso ristudio un bell'esempio da fare emergere
Allora tutto questo e molto altro trovate nella Santa impresa dei crociati del Papa in Ungheria scritturati Gianpiero Brunelli che ringraziamo per questa conversazione ed edito da Salerno
E di Trichet è Grazia stavano Marra la che ha curato la parte tecnica e voi che ci avete ascoltato seguite fino a questo momento rimanete calmi perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale