Rassegna di Geopolitica. La nuova 'Dottrina per l' Africa' della amministrazione Trump

Beh trovate l'ascolto di radio radicale la rassegna di geopolitica di lunedì diciassette dicembre due mila diciotto oggi parliamo della nuova annunciata dottrina Taranto per l'Africa
Ma prima di arrivare all'annuncio della dottrina militare per il continente africano da parte dell'amministrazione Trump
Facciamo un passo indietro a pochi giorni prima
Quali sono la presenza presunta dei militari americani nel continente africano una prima notizia c'è la dava il primo dicembre scorso il sito de interessata
Con un articolo firmato da un analista uno esperto americano di queste materie Nick Torres l'articolo diede interno sette intitolato gli Stati Uniti dicono di avere una leggera presenze in Africa
Ma invece documenti dimostrano un vasto network di basi allora scrive dell'interessato
In un articolo potete trovare collana sul sito Dental sette punto con gli Stati Uniti sostengono di avere una presenza leggere nell'Africa con circa sette mila duecento militari presenti nel continente
Fino a oggi mancavano notizie ufficiali e conferme ma nei giorni scorsi lo US Africa Command
Quello al comando dei la dell'esercito degli Stati Uniti dedicato al quadrante africano gli Stati Uniti hanno su diviso il mondo non settori lajos Africa comandati dal a cui fa capo appunto le questioni del continente africano Loyos Africa Command a reso pubblici alcuni documenti questi documenti che è una mappa in particolare tra essi ottenuti dal sito dei Intercept appunto
Grazie alla sia il Freedom molto Information Expert offrono per la prima volta un quadro sì approssimativo fa comunque omissivo ma comunque ci fanno un chiaro un quadro decrescente network di basi militari americani nel continente africano in particolare in stati quali Libia Niger e Somalia
Secondo questa mappa appena dei secretata e che appunto è on line sul sito de Intercept punto com la costellazione di basi militari americani in Africa conta su ben trentaquattro siti
Con una data la cifra per difetto sicuramente ce ne sono molte altri che non sono stati confermati ufficialmente dall'Ivass Africa comanda e sappiamo anche che ci sono siti americani da cui partono anche operazioni militari delle forze speciali e di droni gestiti dalla CIA anche in Africa comunque questi non ci sono comunque
Trentaquattro siti ammette per la prima auto ufficialmente lo gliela saffico e comma concentrati in tre aree in particolare i tre principali teatri della lotta al terrorismo secondo gli Stati Uniti
Dove opero appunto sia droni che forze speciali allora i tre principali teatri della presenza militare americana in Africa sono il Corno d'Africa somali Gibuti Kenya la Libia e la regione del Sahel con Camerun Ciad Niger Mali e Burkina Faso che guarda caso sono proprio i cinque Paesi che costituiscono il gruppo tra lotta al terrorismo sotto l'egida uno cosiddetto G cinque saio
La mappa dei è secretata conferma ufficialmente per la prima volta che il primo prese africano per basi militari operative degli Stati Uniti e il Niger in Africa occidentale
La presenza militare americana in questo Paese si è scoperta
Nella sua interessa solo quando lo scorso ottobre cinque berretti verdi americani hanno perso la vita in un agguato di miliziani dello Stato islamico proprie migliore
Passando da occidente all'oriente ci sono cinque bassi in Somalia stesso numero ma diciamo di entità e di tipologia diversa e quindi le le cinque basi inizio sono considerate le più pesante più importanti
Comunque altrettante base in Somalia e quattro in Kenya
Secondo poi la mappa dello US Africa comanda ci sarebbero almeno tre basi americane nei pressi della Libia
Di cui una peraltro direttore in Tunisia base da cui partono gli attacchi dei terroni che colpiscono basi dello Stato islamico in territorio libico un discorso a parte poi scrive ancora De Intercept merita il piccolo stato di Gibuti considerato vedremo perché il gioiello della corona nella costellazione di basi americane in Africa
A Gibuti infatti si trova la base di Canton limoni una base che coprono aree di più di duecentoquaranta ettari e ospita più di quattro mila militari americani che se le stime ufficiali fanno fede appunto diciamo sette mila duecento in continente quattro mila circa la metà addirittura più della metà est di sanzionata nel campo le Monnier a Gibuti questo è quanto scrive il sito de Inter sette eravamo al primo dicembre scorso lo trovate on line dei Inter sette punto comma
Entriamo nel merito il gioiello della corona il ministero di Gibuti e la sua importanza strategica geopolitica seconda segnalazione qui siamo dal sito del quotidiano on line di un Cong a sia Tarfusser
Gibuti la Casa Blanca della nuova guerra fredda
Spesso i piccoli paesi con poche risorse per sopravvivere si affidano a certe trovate diventa lucente finanziario paradisi fiscali
Gibuti ex Somaliland francese il terzo più piccolo stato africano
Ha scoperto invece un'altra fonte di sostentamento ospitare basi militari
La Francia a una base militare così come Stati Uniti italiani e Giappone oltre a Germania e Spagna che hanno militari si ma ospitati nella base francese
Gli Stati Uniti abbiamo visto con campi le Monnier hanno quattro mila militari circa i francesi mille quattrocentocinquanta
I giapponesi centottanta e i militari italiani istanza Gibuti ottanta secondo quanto scrive a sentenza
Affittare basi a quanto pare un ottimo business per il più volte qualche cifra
Gli Stati Uniti pagano infatti un affitto annuale al Governo di Gibuti per le norme Baselica premunire pari a sessantatré milioni di dollari l'anno
La Francia pago l'affitto il trentasei milioni di dollari l'anno e l'Italia a quanto pare sempre secondo assi al Times
Due virgola sei milioni di anno di affitto al governo di Gibuti poi è uscita che paga annualmente venti milioni di dollari di affitto ed eccoci infatti questo è il problema
La Cina nell'agosto due mila diciassette la Cina inaugurato una base militare proprio a Gibuti la prima base permanente oltremare
Una base enorme che secondo il quotidiano cinese China Daily può ospitare fino a dieci mila militari la base cinese si trova ad orale a ovest della capitale le altre basi militari si trova invece vicino all'aeroporto complessivamente però a meno di dieci chilometri di distanza tra loro in linea d'aria
Questo affollamento di basi militari ha ovviamente trasformato Gibuti appunto in una moderna Casablanca dove ognuno spia quello che fa il proprio vicino la Cina anche un anno me presenza economica Gibuti dove ENI curato la propria Gibuti International frittura Edison
Di i effetti Z la più grande zona di libero commercio in Africa un investimento da tre virgola cinque miliardi di dollari
Ed è il terminale allora club della ferrovia costruita sempre dai cinesi di oltre settecento chilometri che collega Gibuti ad Addis Abeba in Etiopia una zona con impressionante viavai di containers per Pechino dunque Gibuti l'ingresso per l'Africa la nuova via della seta cinese nel continente africano
Ufficialmente schiva sia Times non è la presenza economica cinese che preoccupa è piuttosto la base navale militare cinese a nervosi dagli altri Paesi
Pechino sostiene che la propria base militare in Africa a Gibuti serve a proteggere interessi della Cina nella regione ospita anche i caschi blu cinesi impegnati nelle missione ONU nel continente africano
E contribuisce all'emissione navali contro la pirateria a largo delle coste della Somalia cosa che peraltro fanno anche gli altri potenze continentali che hanno le basi navali nella appunto a Gibuti e nell'aria
Gibuti ha dunque una peculiari Sima posizione geografica strategica è un al crocevia tra Asia Europa e Africa lungo le principali rotte marittime mondiali del commercio
Per Pechino serata di proteggere i propri interessi strategici ed economici in quest'ottica però rappresenta la prima vera sfida alla supremazia militare degli Stati Uniti nel mediterraneo
Questa è l'articolo di Asia Times del ventotto novembre scorso potete ritrovarlo on line sul sito internet a Times appunto Como
Però però gli Stati Uniti vanno appunto la controffensiva che siamo appunto all'attualità di questi giorni dell'altro ieri siamo a giovedì tredici dicembre
La nuova dottrina per l'Africa di Donald Trump
Gli Stati Uniti queste un articolo dalla Reuters del tredici dicembre scorso quanto lo spunto con gli Stati Uniti intendono contrastare la crescente espansione economica l'influenza politica di Cina e Russia in Africa fu annunciato il Consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Bolton
In un discorso nel quale ha definito le pratica dei due Paesi in Africa come predatorie
Priorità numero uno di Washington dunque secondo Bolton sarà quella di sviluppare legami economici con la Regione e creare opportunità commerciali per le imprese americane Illica con interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti
Le due grandi potenze concorrenti Cina Russia detto Bolton stanno espandendo troppo rapidamente il loro peso nel continente africano
La Cina con metodi di corruzione con raccordi non trasparenti e con un solo strategico dei debiti che alcuni Paesi africani hanno contratto con Pechino
Un ricatto quello dei debiti che occhiuti che obbliga alcuni Stati africani a piegarsi agli interessi di Pechino dice volto
La Russia per parte sua sempre secondo Bolton
Vende armi ed energia in cambio di voti alle Nazioni Unite con poco riguardo per lo Stato di diritto e la governance e così mantenendo al potere dittatori e uomini forti danno delle popolazioni africane
Dunque gli Stati Uniti annuncia Bolton ed ecco la notizia
Stanno preparando una nuova dottrina
La Foster Africa Initiative così definita per sostenere investimenti americani lo sviluppo economico che la classe media nel continente africano con altri ancora investimenti mirati in sanità
Educazione Governance è stato di diritto
Dalla Reuters alla agenzia France presse che offre un altro aspetto della nuova de dottrina di Trump per l'Africa citando sempre le dichiarazioni di John Bolton
Contemporaneamente infatti annunciato Bolton scrive la France Press issati uniti
Tagliando i finanziamenti concluderanno tutte le missioni di peacekeeping in Africa che non garantiscono Paci che sicurezza duratura
Sosterremo solo le emissioni che funzionano ha infatti detto Botto nostro obiettivo e di risolvere i conflitti e non congelarli a tempo indeterminato
John Bolton è stato ambasciatore americano alle Nazioni Unite ai tempi della amministrazione George de quibus un esponente non pentito dei neoconservatori però ma la pena di sottolineare nessun accenno da parte di Bolton su difesa avanzamento dei diritti umani o promozione d'esportazione della democrazia vada sì i tempi cambiano comunque
Il discorso del Consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Bolton discorso fatto giovedì tredici dicembre scorso alla Heritage Foundation di Washington un think-tank conservatore degli Stati Uniti
Insomma a quanto pare l'amministrazione tra annuncia un salto di qualità
Una nuova era di competizione tra grandi potenze Stati Uniti
Cina che in Russia questa volta nell'arena africana un pilota verso l'Africa verrebbe da dire
Non molto differente dal PD voterà verso l'Asia lanciato a suo tempo dall'amministrazione Obama per contenere la Cina nell'Assia pacifico
Terminare qui la puntata di oggi della rassegna di geopolitica ricordiamo come sempre che questa puntata come tutte le precedenti eh on line
Potete sia ascoltarla collanine che scaricarle la che ascoltare quella con comodo sul vostro telefonino se volete
La potete ritrovare sul nostro sito internet radio radicale punto detti slash rubriche rassegna di geopolitica in calce alla Scheda della puntata trovate tutti gli articoli citati ho Nella puntata di oggi come tutti quelli citati nelle puntate precedenti
E tutto però aggiunse all'ultimo ringraziamento per l'ascolto da Lorenzo lemmi