Tra gli argomenti discussi: Bioetica, Letteratura, Libro, Malattia, Salute.
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scrittrice
Radio radicale bentornati ad un nuovo appuntamento della nota verità come sempre Massimiliano Coccia Maria Antonietta Farina Coscioni ben trovata Maria Antonietta
Anche a te Massimiliano oggi abbiamo il così detto terzo incomodo c'è anche Giovanna Reanda insieme a noi e ben trovata generalmente grandissimo non tanto per il terzo incomodo e quello lo faccio spesso
No a parte le battute sono vi ringrazio tantissimo per avermi invitata anche perché adesso quando presenterà i l'ospite probabilmente sarà anche chiaro il motivo della mia particolare felicità
E l'ospite di questa puntata Michela Marzano benvenuta bentornata radio radicale grazie grazie allora siamo qui diciamo un po'entrambi sia Giovanna indicherà sono fuori diciamo dalla loro veste parlamentare su cui i nostri ascoltatori hanno diciamo
In qualche modo interagito nell'arco di di questi mesi di questi anni perché parliamo di un romanzo che si chiama Ida edite da Inaudi Stile libero e un romanzo particolarmente importante a mio avviso anche vedendo lo nella schiera degli altri libri e delle riflessioni che stanno montando in questi mesi nel panorama culturale italiano ed europeo Ida è un romanzo intenso che si muove su alcuni filoni
Di narrazione che partono dal presente incrociano il passato e e ci riportano sostanzialmente
Al centro del tutto l'umano la nostra umanità allora la prima domanda che ho per Michela per poi passare la parola Giovanna
Proprio come è stato innanzitutto
Diciamo immergersi pienamente in una storia che conteneva una moltiplicità di sfumature perché sfumata e anche la contemporaneità all'interno di questo libro il contemporaneo
Allora intanto l'idea di Libero è un'idea che nata alcuni anni fa
Io ero in università c'era un collega latti moglie avuto una faglia precoce Stuppo agli ascoltatori capiranno per quale motivo faccio riferimento alla fine il precoce
E io gli chiesi una volta si sono glielo riconosce se ancora e Luís guardando mi disse guarda Micara che il problema non è tanto sì lei mi riconosce
Ma se io continua a riconoscere lei ora che lei non è più la stessa persona di prima
A partire da lì è scattato un meccanismo che ha fatto sì che diventassi per mia una domanda quasi ossessiva nel senso che volevo capire cosa resta di lui quando pezzi interi della nostra esistenza scivolano via
E quindi se siamo sempre gli stessi persona oppure no quando non ci riconosciamo quando non ricordiamo il nostro nome quando non riconosciamo i nostri cari
E da lì è venuta l'idea di costruire poi questa storia con i due personaggi quindi Alessandra i anni calcolando che entrare nella vita di anni nel presente della perdita della memoria ma anche nel passato e statu per me al tempo stesso belli doloroso doloroso perché si trattava di capire di accompagnare di raccontare e ma bello perché questo personaggio che mi ha anche regalato una certa consapevolezza di mi che forse non avevo prima
Giovanni
Allora intanto
Ciao facciamo Micaela nel diciamo nella presentazione che ha fatto Massimiliano
Si fa riferimento al fatto che noi ci conosciamo da da tanto tempo io potuto veramente insomma l'onore di poter presentare i tuoi libri tunnel scritti DiVersi
Tutti su tematiche nelle quali i almeno personalmente io mi sono così tanto ritrovata io ho ritrovato talmente parte non solo della mia esistenza anche del del del vissuto emotivo di molte delle persone che che che mi circondano
Che prendere in mano questo testo mi sono detta mentre giorno dovevo penalizzare no intraprendere un Satana sudista che ci trovo dei è ovviamente c'ho trovato c'ho trovato tantissima allora
Anni e Alessandra intanto come come spesso capita nei suoi scritti
Tu tu metti parte di che non soltanto appunto proprio nel Alessandra vive a Parigi insegna Economia all'università a un compagno francese e la biologa
Scattati già questo sì infatti anche mi sono stupita perché come l'hai fatto una finestra su un mondo che probabilmente non è che proprio che fosse Tano era totalmente sconosciuto cattivo dovuto studiare la botanico Dukakis avviare tante cose per queste la storia fra lasciò è francese o però e e quindi intanto poi magari se ce lo vuoi raccontare quanto DT del tuo vissuto di giacche tuo marito
C'è anche nella figura del del del compagno di di Alessandra però una primissima considerazione che volevo fare Conte era questa
Il tema dell'amore e il tema della memoria perché a volte ricordare estremamente doloroso fa male perché non è detto che i ricordi siano
Tra chi sosta sostiene che si ricordano solo le cose belle cose brutte no invece esattamente il contrario cioè spesso nel nel tornare indietro nella nella con la memoria a ciò che era stato quella sensazione dolorosissima che magari ti ha ti ha ti ha portato come nel caso del San Raffaele scelte andarsene improvvisamente via dall'Italia dopo la morte tragica della della sua mamma
Come una responsabilità sicuramente importante da parte del padre
Ecco questo ritorno perché è vero che anni non ricordava o meglio ricorda delle cose dei terzi no ma ciò che colpisce in Alessandra questo alla fine identificazione
Che inizia con un percorso di di tentativo di comprensione no ci voglio capire anche questa Michele che cosa faceva cosa pensava che rapporto aveva con il marito pone fine inevitabilmente torna sulla sua di storia
Questo questo questa memoria così come dire da una parte ci porta all'oblio o dall'altra ci preserva ci aiuta allora
Non è un caso che siamo due personaggi centrali
Opposti i vicini cioè anni
Siamo alla comincia a perdere la memoria poco importa che sia demenza senile Alzheimer ha una certa età conta poco la definizione esatta fatto sta che perde pezzi
è francese a ottantacinque anni e la mamma di chi erra ha vissuto una vita intensa complicata nata nel ventisette nel quarantacinque segretaria Steno dattilografa quindi ha tutto un mondo che Alessandra non conosce
I tempi involontariamente non è una scelta la memoria
Dall'altro lato la voce narrante Alessandra chi volontariamente decide di chiudere a chiave un pezzo importante della propria storia cioè si strappa dall'Italia arriva in Francia cerca di dimenticare e la pacchia madrelingua il proprio dialetto indaga titolo è lei in dialetto salentino che è la parola dell'infanzia che tornerà a galla quando grazie ad anni qualcosa si aprirà e quindi amikacina proprio confrontare questa perdita involontaria il tentativo volontario di cancellare il doloroso con il paradosso è che proprio con lei che hanno dimenticato
Chi dialogando affettivamente con l'affettività perché agli non dialoga non parla oppure racconta pochi pezzi della propria storia gli unici chiaro Foglia probabilmente di trattenere accanto a sé
Ma comunicando con Alessandra porterà di fatto Alessandra rendersi conto chissà in un bar Ricuperati
Qui pezzo della propria storia ha voluto volutamente che ha voluto volontariamente chiude a chiave
Non potrà mai agire cessa agitata qualcosa e non potrà prendere veramente atto il di quello che sta vivendo compia
Questo per rispondere alla seconda parte della domanda perché poi Giovanna che io avevo Roma fa in una domanda mi fa novecento quindi voglio mi perdo che sa dare che agevoli ricco contabile rifatto il problema di tenerezza di cose c'era il primo pezzo cioè quanto c'è di autobiografico tutto e niente in che senso anch'io mi sono staccata dall'Italia
Ma io quando sono reati in Francia
Ho cominciato la psicanalisi consisteva con il a rielaborare il mio passato anche se attraverso un'altra lingua ben francese tra fasce il francese mentre Alessandra chiude proprio chiavi tutto
Alcuni tratti di giacche di mio marito ci sono in Piero ma soprattutto la cosa autobiografiche che la mamma diciamo Carini Acqui udenti cui libero
Si è ammalata Fania
Noi che siamo stati accanto nell'ultimo periodo
Della sua vita io mi ero ripromessa alcuni spettatori non stanno tra i litiganti tre no ci sta ascoltando avrà sentito la voce che si ruppe mi capita sempre con Giovanna e io prima di iniziare il rito Giana stavolta non mi fare piangere no no no no io non non non è localizzato il campo da sola e che noi tutti libri dedicato a reni quindi la quotidianità
Della perdita luogo sta e quello che c'è stato e il mio avvicinarmi a questa donna molto di più nel momento in cui lei perdeva rispetto a prima dopodiché la strapparti sulla sulla fiction sulle intenzioni perché personaggio di anni e costruito e non è ha fatto uno
Rini esattamente come chi erano sarebbe bello che il mio Osaka viste la stessa evoluzione del personaggio Pierre magari un modo per suggerire glielo
Maria Antonietta
E Michela la il deterioramento cognitivo sembra essere
Più invalidante rispetto a quello fisico quando ci imbarchiamo
Una sorta di di di dimensioni malattia quindi di di disabilità la memoria la
La custodia del del del della nostra identità
E
Il concetto di straniero il concetto di sconosciuto in tu e anni rispetto ad Alessandra qual è il volto dello straniero qual è il volto dello sconosciuto magari in questi due figure femminili che ai che hai coinvolto
Secondo me sei poi in entrambe le figure nel senso che
Lo sconosciuto forse più incarnato da Alessandra nel nel senso che ciò che fa paura Alessandra Alessandra ha molta paura di ritrovarsi lei un giorno al posto di anni
Quando andrà più volte a parlare con una dottoressa però per capire cosa sta succedendo ad anni in realtà vuole soprattutto capire quello che potrebbe succedere a lei c'ha bisogni di essere rassicurata ha paura della perdita di controllo sale un'ossessiva e una che vuole controllare tutto e quindi confrontata a una donna
Che perde il controllo sulla propria esistenza qualcosa che la terrorizza
Dopodiché anni eh straniera perché francese quindi c'è questa alterità minuzia l'alterità
Ma al tempo stesso e soprattutto straniera rispetto ai sana perché Emma altri il capitolo maternità almeno all'inizio Alessandra non vuole aprire anzi e il primo capitolo che è stato chiuso insieme al proprio passato
Ed è il primo capitolo che invece si riaprirà confrontata con questa alterità Achilli diventa però familiare cioè la storia del romanzo è un passaggio progressivo dal lato dallo sconosciuto alcuno su tutto
I dallo straniero al familiare
E ripropone narrativamente secondo me e mutatis mutandis quello che accade ognuno di noi quando inizia un percorso di psicanalisi c'è qualcosa che non si conosce verso la quale si vuole andare c'è qualcosa che ci fa paura
C'è da parte straniera Dinoi con la quale pian piano ci si abitua a convivere e quindi sono due donne che si guardano nello specchio che ritrovando di fax una nell'altra quello che avevano perso ecco perché c'è questo movimento
Dalla dalla il transito dei territori francese dalla stranita dall'estraneo al familiare
Ecco proprio rispetto alle
Ai temi della memoria i temi della malattia legata alla memoria io ho trovato un fortissimo parallelismo letterario anche ideale di qualche modo
Di coscienza civile di coscienza pratica rispetto all'essere umano tra questo romanzo i quello di un'altra grande scrittrice francese che appunto Ernie armo che ovviamente fatto un libro che si intitola una donna Illy racconta fondamentalmente l'evoluzione i la morte
Della madre
E e li ho notato sostanzialmente un una diciamo un parallelismo molto bello molto importante ovvero che dalla demenza senile Alzheimer chiamiamola come vogliamo fondamentalmente ogni tanto si emerge c'è ogni tanto ci sono delle zone limpide in cui paradossalmente questa inversione
Fa ancora più male in chi sta accanto perché come un ricordare in dei momenti improvvisi quello che eravamo e questo l'ho notato diciamo anche all'interno del del libro cioè non c'è un dolore costante possiamo dire c'è una sorta di elettrocardiogramma del dolore cioè il dolore è vario proprio perché ad un certo punto al di là della nostra percezione emerge anche nel momento di luce quello che la persona a era e quello che sarebbe potuta diventare allora proporrei di Manetti Como insomma che il dialogo con Giovanna però c'è una forte commozione anche all'interno di queste pagine
Anni di e una commozione che non è solamente a mio avviso rintracciabile
Nei tratti più autobiografici della vicenda ma attraversa proprio anche quelli finzione Ali allora come è stato per te anche fare un po'di ordine in mezzo a tutta questa emozione perché poi un libro
Diciamo suo ecosistema è un a un suo ecosistema la sua tramonto assunto narrativo che tu qui Randy diciamo in modo molto forte in modo molto limpido e al tempo stesso deciso
Allora è proprio permette a distanza all'emotività che io ho scoperto che scrivere un romanzo è forse il mezzo che mi conviene di più
Ora ci così spiega io sono partiti o via un'insegna Filosofia all'università quindi il mio mezzo congeniali
E la saggistica ho scritto per tanti anni saggistica
E poi mi sono resa conto dei limiti della saggistica cioè con la saggistica si argomenta
E poi arriva un momento in cui le argomentazioni non può andare oltre e quindi ci si ferma a me piaceva andare oltre perché mi piaceva raccontare
Propri fratture la complessità Illy sfumature dell'esistenza allora sono passata racconto autobiografico volevo essere una farfalla racconta la mia storia e poi mi sono resa conto dei limiti
Qual è il limite il limite è anche una forma tra virgolette di pudore nel senso che quando si parla di sì o delle persone care
C'è comunque la barriera del rispetto io non posso andare oltre perché svelò troppo e ho bisogno di proteggere me e di proteggere i miei cari
Con una opera di fiction no tutte queste barriere non ci sono sì racconta sì mostra e in più siccome si racconti si mostra una sarà che non è la nostra si può andare lontani
Dopodiché in questo romanzo io quello che cerco in realtà veramente di raccontare la gioia
E perché la gioia perché racconto ciò che resta e ciò che resta di fatto e questa fittili tacchi permette di vivere di sopravvivere teneri forte il legame
Agnano quando parla della madre nulla non può raccontare la giacca perché sua madre i momenti di lucidità della madre la portano di fronte a tutto quello che non c'è più e non ci sarà più
Non è un caso che Alessandra sia la suocera di anzitutto che può raccontare quello che è il dramma di Pierre di non essere più riconosciuto dalla ma neanche la denigrazione no non è vero che i bambini conosce perché c'era una punta di dire no non è così
E al tempo stesso e Pacciu lei da spettatrice Chissi rende invece conto di tutto quello che c'è
Anni è serena
Anni pensa di essere a volte una bambina piccola il primo capitolo quando racconta di Lequi Bassan tubazione merito giocava col castelli di sabbia con la mamma lei è quella bambina
Quando racconta e dice a Pierre ma come non te lo ricordi abbiamo più o meno alla stessa età
Non si sa per chi sta prendendo piede forse gare in quel momento il marito forse addirittura il padre
C'è un miscuglio continuo ma anni ogni volta e nella gioia dell'istantaneità
I suoi occhi azzurri chiarissimi passi trasparenti si velano quando si vediamo quando c'è il tentativo da parte o di Alessandro Di Pietro di riportarla reale
Questa è una cosa che ho anche imparato frequentando un luogo dove ci sono persone che hanno problemi di memoria dal summit demenza senile quando li si vuole riportare nel nostro mondo
Lì si turba perché noi dobbiamo fare lo sforzo di entrare nel loro calcolando che in realtà lo raccolgono perché sono delle persone che fa che si apre un'équipe comunicare in maniera diversa
Io invece volevo tornare su un aspetto che poi può un certo punto menzionando la psicanalisi ora è chiaro che magari dirò qualcosa che che non corrisponde al vero rispetto alla psicanalisi per aspiro
Probabilmente per esperienza personale identifico la psicanalisi molto nella relazione col Materno e siccome se c'è una cosa che che che abbiamo anche condiviso nelle nostre chiacchierate ecologiche soprattutto nei suoi libri è proprio l'aspetto della figura delle madri della madre
Mi sono segnato alcune frasi passato non passa mai Pierre non passa per tua madre non passa per me non passa per nessuno tredici certe cose fanno male solo quando le si nominano
Smettere di nominarle significa portare pagina e poi aggiunge sopravvivere
Allora nella relazione con un materno che qui torna sotto vari aspetti no torna perché anni è la suocera ma è anche la mamma di Pierre torna perché Alessandra nel suo passato dolorosissimo la targa di questa mamma in questo modo
E torna perché la stessa mi parla di sua madre
Cioè alla fine per banalizzare il ragionamento insomma queste sicure ma Schirinzi ci sono non ci sono ma insomma voglio importata Montale sì no ci sono mai centrato il rapporto col femminile e con il Mater no
E poi di senza voler diciamo svelare niente però questo discorso della maternità
E la maternità sappiamo bene quanto poi nel rifiuto nell'accoglimento di qualcosa che può essere una scelta ma a volte anche il caso e e anche la storia di anni lo lo testimonia
Ecco tutto questo tutto questo tutto questo insieme di di di sensazioni e di emozioni hanno ovviamente
Quota parte grande parte nel nel tuo vissuto secondo te
La memoria ci ci aiuta quando ci diciamo ci dall'oblio distratto
A qualcosa che ci fa soffrire molto perché questo è diciamo ciò che anni rappresenta anni non ha memoria perché non lo sceglie però in un oblio come dici te di felicità lei finisce nel nel suo un nel suo microcosmo
Allora lei è serena nel suo microcosmo
Al tempo stesso e serena che perché ricorda quelle cose della sua storia di quando era felice di quando era Giulio USA
Adesso appunto è difficile senza svelare troppo ma quando Alessandra ricostruisce la vita di anni
Si rende perfettamente conto di quelle cose che che anni tiene con sé i di quelli che invece che si vuole ha lasciato idee proprio Moffa ad anni dare coerenza alla propria si salta la coerenza l'assenza di anni la da Alessandra col proprio racconto
Ma lei quello che piaceva a raccontare erano due cose contraddittori come spesso nei miei libri
Cioè io volevo raccontare al tempo stesso la gioia dell'oblio e la necessità del ricordo e per questo ho avuto bisogno di due figure femminili
Gli anni da un lato di Alessandro della dall'altro nel senso che secondo me ci sono anche fasi della vita
Quando lui dobbiamo prendere determinate decisioni che faranno il corso della nostra esistenza abbiamo bisogno dipende ricco sapendo quello che stiamo facendo quando Alessandra all'inizio del romanzo dice io non voglio avere figli per quale motivo lo sta dicendo perché consapevole perché agita
Probabilmente deve fare i conti con se stessa ma un conto è una giovane donna
Che ha tutta la vita davanti certo poi l'incidente possa attaccare altro conte arrivare alla fine di una vita in cui tante cose che si sono controllate
E si lascia andare
Perché c'è altro qua ecco fasi diverse perché io volevo raccontare la necessità di rielaborare da un lato ma anche la necessità di accettare il diritto che ognuno di noi al decadimento questo per me era anche centrali in un'epoca in cui tutti si domandano performances perfezione controllo e quindi vedono la demenza senile o l'Alzheimer come il peggio del peggio
Ecco forse c'è anche altro
Le faccio questa casa va be va be'lasciamo
A mille una domanda
Chi tra i protagonisti di da è o diventa di l'ombra in mezzo alla folla in attesa di farsi nuovamente conoscere
Oddio che domanda difficile son capaci di rispondere allora un attimo chi
Ci sono anche qui vale un Bari credo
Allora
Cioè chiaramente l'ombra di anni si è anni punto di partenza della ricerca viale di Alessandra
Alessandra utilizzerà ogni mezzo possibile immaginabile per cercare di capire dai forma acquisto umbra Lettieri
Conservate li bulletti questa casa come diceva prima Giovanna che lei si svuota pian piano cercando di mettere ordine nell'accumulo di delle cose del nel tempo quindi è una prima umbra poi c'è l'Umbria del padre di Alessandra
Infatti quando per questo dicevo le figure maschili sono comunque presenti
E poi c'è l'ombra dell'amore che non è un personaggio è un concetto perché anche lavori volte almeno per quanto riguarda le Sandra
Alessandra l'inizio sceglie Pierre perché piano le fa paura perché diverso da quel padre umbra
Dal quale si è allontanata perché lei amava moltissimo però già lei amava nati perché lei amava utili lordi assolutamente assolutamente no io se lei li chiama lei no lei ricorderà finalmente di essere la caletta del Papa per carità
è sopra l'altra volta estinta parlare il Papa perché qualcosa Savoia compostaggio all'Ave solido la parola
Che sarebbe chiusa pigiare sul BUR toglie per farla cadere
Io non si fa adesso insomma la risposta la l'ultima niente io ho fatto un'intervista che non so per quale motivo in Francia non voluto fare sulla mia persona erano andate a cercare degli archivi
Hanno cercato il Rigoletto
Il brano in cui Rigoletto si rende conto che la figlia è sparita io non so come il non so quando avevo fatto riferimento a questo brano dicendo che era un bravo
Che mio padre amava molto sento questo brano comincia a piangere a dirotto in francese diciamo quotate angeli francese io dovevo ritrovare la forza per riprendere il discorso
Guardandola giornaliste tenore ma scusi ma lei dove l'ha trovata questa informazione
Perché si parlava mi voleva fare chiacchiere anche parlare del mio padre del padre significa piazze forse per questo che le figure maschili sono meno presenti paga sapere ma magari ci sarà un grande romanzo un giorno sagra nel senso di importante sulla figura maschile vedremo
Però per tornare alle ombre io direi tutta questa l'ultima umbra quella dell'amore all'inizio Alessandra sì sceglie Pierre perché un uomo che non gli fa paura un uomo bambino
Poi grazie a Chiara anche ti potrà tornare in Salento e grazie alla protezione di Pierre chi potrà affronterà affrontare i demoni del passato ecco per quale motivo ci sono queste varie umbre atti pian piano si dà luce faceva anche l'ultima umbra diciamo
Il marito chi amministra Pati Pietro
Che anche lui ha un ruolo uno fondamentali atti simbolici scopriamo occhieggiano
Cantiamo col passare del tempo attraverso la musica attraverso il Giarda attraverso gli anni quaranta e cinquanta di questa Parigi che pure è un po'un'ombra che si svela pian piano
Allora abbiamo ancora qualche minuto io chiedo insomma mediante lettera e a Giovanna di formulare un ultimo quesito insieme di chiusura dice
No io mi affido Giovanna ma saggezza lacrime però gli articoli senza neanche no perché a volte le lacrime sono in questo caso qua sono sono tutte lacrime di affetto quindi non non c'è niente di diciamo di persecutorio anzi tutt'altro anche perché il suo libro ha comprato quindi insomma non è che i massaggi dopo la nuova vai come Giacometti arrivano dall'arrivo l'autrice e anche Massimiliano all'inizio con un a un libro che che anzi fatti ti volevo anche dire che rispetto ai precedenti sentirmi possono permettere un tipo di di analisi che proprio non mi compete l'ho trovato una quasi quasi più razionale ci ha come se tu fossi riuscita diciamo a incanalare meglio e quando prima racconta di dicevi tu percorso di scrittrice no come sei arrivata poi ecco questo sicuramente però romanzo che
è stato maggiormente costruito in termini di anche descritto così si destruttura
E su una cosa dell'amore ecco io direi che finire sull'amore forse la cosa più bella perché la memoria e l'amore io ero partirà dicendoti che spesso noi non non è vero che ricordiamo solo le cose belle
Però la dottoressa che anche lei un bella una bella figura perché non è centralissima però dice delle cose soprattutto Alessandra riporta Pierre delle delle frasi che la dottoressa detto quindi insolite tentano colpito prego Funari
Che poiché anche un ciò che si scrive nel frontespizio undici non quando tu queste persone che hanno questi problemi di di di perdita di dissi di di Pazzini di memoria però l'amore io ti amo lo dicono o o si sentono evidentemente la questura fu la parte emotiva è qualcosa che
Che rimane anzi è centrale anche le infermiere che girano intorno questa sono tutte persone estremamente
Che sono attualmente nella cura l'etica della cura chi fa questo aprirebbe anche un discorso se non interessante nel senso di quello che forse noi in Italia ancora non abbiamo è proprio questa etica della curati permette comunque di accompagnare queste persone
In Francia si parla di persone anziani dipendenti popoli si riconosce come dipendenti e quindi come necessità di fu una cura
Dopodiché tornando alla questione della pure ecco questa è una cosa che io ho punto ho studiato la botanica offriamo la storia di Parigi
Ma ho anche studiato il tema della fame e quindi ho parlato con una di Murolo Ka quindi questo riporto un fatto occhi a me è stato anche il proprio diritto questa neurologa che lavora in queste strutture sia in ospedale
Sia in queste case di di di cura specializzate
Mi ha raccontato che quando lei incontra i pazienti i pazienti
Per cercare anche di avere una valutazione sul loro stato chiede sente quali sono le frasi che loro allora imbonimenti quindi cupe scrive rileggo per dirle e lei dice praticamente tutte mi dicono citeremmo cerchiamo come se il ti amo come Silla Moore fossi quel qualcosa che permette loro di esseri vive in uno stato e intorno tanti considerano una nobilitazione alla unanimità quindici a un giudizio dall'esterno questa cosa qui Sisto molto lei Alessandra pendenza valutare restano si metta al loro posto e bene c'è questa muore che permane che Bestetti nemmeno l'oblio
Riesce a cancellare
Bene allora e con questa considerazione finale che possiamo dire l'architrave di questo libro Ida ringraziamo Michela Marzano per essere stata con noi grazie veramente per questa conversazione Michela sono io che ringrazio
Grazie a due compagni di viaggio in questa conversazione Maria Antonietta Farina Coscioni e Giovanna Reanda grazie veramente
Grazie a Luciana Bruna Carmine Corvino in Meriggi e e voi che ci avete ascoltato seguito fino a questo momento rimanete con noi perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale
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