S-confinate libertà: interviste a margine del Convegno nazionale della Diaconia valdese

Ventiquattro gennaio Milano convegno nazionale de la diaconia valdese sconfinate libertà
Il tema è quello della migrazione e appunto dei confini della libertà
Ne parliamo con Eugenio Bernardini moderatore della tavola valdese intanto hai ricordato un appello che è stato fatto dalle chiese
Un appello che titolare stiamo umani di che cosa si tratta fissi del ventidue il gennaio abbiamo pubblicato l'appello
L'opinione pubblica il parlamentare al Governo chi si occupa di informazione
Per cercare di trovare un dialogo farà tutta la parte della società per affrontare in modo umano questa grande questione complessa che obiettivamente divisiva delle migrazioni della mobilità
Ma anche della necessità di dare asilo a chi fugge da situazione in cui la vita e a rischio si tratta di situazioni differenziate che non possono essere trattate in un solo capitolo e l'abbiamo intitolato restiamo umani perché il rischio di disumane iniziare persone problematiche e grande un'opera di disinformazione che trasforma i di esseri umani in Problemi
In aggressori i rischi
è il preludio per delle politiche che purtroppo sono già state attuate nella nostra storia passata ed Europa
Nel novecento restare umani significa rendersi conto che c'era una umanità dolente di fronte a noi che è presente su tutti i problemi che devono essere affrontati evoca il firmatario di questo ecco i firmatari importante sottolinearlo sono gran parte dei cristiani di questo Paese perché per la prima volta insieme
La Conferenza episcopale italiana nella persona del suo segretario generale con rappresentanza delle Chiese protestanti
In Italia Comunità di Sant'Egidio era chiuso per lese sono i produttori di questo appello quindi un appello di entità religiose che chiede a tutti di mantenere la propria umanità perché non soltanto che arrivarono sul Paese devono avere riconosciuta
Proprio vanità ma anche chi affronta questo problema deve restare umana
Su questa grosso problema delle dell'immigrazione dei movimenti epocale che ci sono in questi in questi decenni
Tu hai sottolineato che nessuno può dirsi innocente ma che comunque ci sono diversi gradi di responsabilità
Sì ho voluto ricordare questo aspetto che dovrebbe essere ovvio cioè che ci sia una responsabilità comune quando ci sono larghe parti di una popolazione sofferente sia a livello nazionale sia a livello globale
In cui bisogna superare la logica dello schieramento che purtroppo ci sta un po'accecando
Buonisti e cattivi visti persone che si occupano solo degli immigrati non degli italiani ecco questo drammatico gioco di schieramento deve finire perché dobbiamo capire tutti la responsabilità che abbiamo per esempio nelle diseguaglianze
Economiche e sociali a livello nazionale ma anche internazionale tra continenti quindi ho detto
Nessuno è innocente usciamo da questa dinamica però bisogna dire che ci sono gradi di Rushdie responsabilità non si può fare di tutta l'erba un fascio e qui credo davvero che i governi in una dimensione sovranazionale
Abbiano la possibilità l'unica possibilità di trovare delle soluzioni che ci facciano uscire da questa emergenza che non può mai dare le risposte oggi nel fare devono domani ne arriverà un altro e e quindi la necessità di affrontare anche con i dati e non solo con la propaganda
I problemi nel convegno per esempio sono stati portati dati di tutte le istituzioni
Vi italiane europei sulle cifre questa propaganda dell'invasione
Non non ha conferma numerica certo le problematiche da una sarà scontata
Si parte in questo convegno di linguaggio da barche ormai è diventato egemone nella società italiana e non solo
Ricordarvi che in questi giorni è stato detto ai valdesi ma perché non vi occupate dei dettaglianti centralista gli anni e a un cronista di Radio radicale un po'che venire in mente la campagna il partito radicale sopravvivenza ottantadue
Contro lo sterminio per fame guerra nel mondo dove ci veniva detto ma perché non pensate agli italiani esattamente la stessa cosa sono passati però parecchi anni
Ecco le responsabilità della stampa ci sarà una sezione apposita del dibattito rispetto a questo tipo di ormai di messaggi egemone
Adecco oggi si parla attentissimo
Di che cosa pensa e di che cosa vuole la gente
Che è sacrosanto bisogna ascoltare
Le persona bisogna sapere che cosa vogliono le persone ma la differenza tra l'ascolto e la manipolazione e fondamentale purtroppo non sappiamo che cosa ha significato nel nostro Paese non Oropa nel Novecento la manipolazione e di grandi masse
Di persone è stato ricordato anche in un intervento che abbiamo avuto nel Novecento
Dittatore non solo quelle italiana e tedesca vorrei ricordare anche quella spagnola
Portoghese che si è basata sulla manipolazione del consenso
Quindi la comunicazione un fatto Coluccia Ale
Per il nostro sviluppo per la nostra democrazia per la tenuta della nostra società per il valore dei Democratici di giustizia ci sono nelle nostre società quindi la comunicazione deve per forza a vere alcuna base di informazione e non di manipolazione e quindi non ci occuperemo anche di questo perché il caso delle migrazioni dei richiedenti asilo proprio un caso da manuale di questa comunicazione che manipola invece che una comunicazione che informi e noi pensiamo che le persone alla gente del popolo a cui ci si richiama del Paese sarà informata per poter a vedere anche una propria opinione appunto informata e non manipolata
E qui viene alla mente come dire la mission della radio dalla quale stiamo parlando di radio radicale che ha
Il motto di Einaudi come suo motto conoscere per deliberare e che è fondata sulla assenza di mediazione cioè uno si collega ascolta la diretta di un convegno di un dibattito integrale così come e si fa una sull'idea un modello di servizio pubblico per il quale è stata stipulata la convenzione con la ministero dello sviluppo economico e che oggi è stata ridotta e rischia di venir meno lo strumento della servizio pubblico agrario amicale un tuo giudizio su questo servizio pubblico della di una ricca
Dobbiamo già espresso un parere molto negativo sulla volontà di ridurre il finanziamento pubblico dalla legge sul finanziamento pubblico i genitori sull'editoria che c'è attualmente che tra l'altro aiuta
Allora la sopravvivenza della pluralità dell'informazione e quindi non sono i grandi giornali grande media che ricevono questo aiuto poco più piccoli perché lo scopo tua arte questa peggio attuale che si vuole
Abolire il progetto contro il finanziamento e a favore della pluralità dell'informazione e anche dell'informazione delle minoranze in particolare non è una buona notizia quella del riduzione drastico definanziamento radio radicale io devo mettere dei forse non essere oggettivo perché nella via quotidianità e anche per la prima formazione sono pestato e sono un ascoltatore di Radio Radicale
Io mi rendo conto che cosa significherebbe perdere un servizio davvero pubblico come questo perché quando ascolto
Anche opinioni di persone che non condivido mi rendo conto però che il potere accedere direttamente al pensiero di persone che non condivido ti gruppi di partiti deve di entità destituzione
Che sono molto lontane dalla dalla mie Plinio ne fanno parte non soltanto delle regole della democrazia ma fanno parte anche della mia necessita di essere messo in discussione nelle mie certezze io non vedo nel panorama italiano un'alternativa al servizio che svolge radicale radio radicale ci fosse uno dice
Va bene se se lo fate se c'è se c'è già un'altra possibilità perché ma il problema è che non c'è
E chi parla appunto dei privilegi di radio radicale evidentemente non a conoscere
Non sa il servizio che viene fatto e quindi una grande preoccupazione che noi abbiamo e vorrei augurarmi che si trovi una strada per un ripensamento
Da parte del governo per questa decisione già in altri su altri temi ci sono stati dei ripensamenti che il dottor ripensamento anche su questo sarebbe necessario e sarebbe un bene per tutti per tutta la democrazia italiana ma anche per coloro che hanno pensato di fare bene a tagliare
Questo fidanzamento ritornando alla tema centrale di questo convegno ai palazzi responsabilità dell'Europa quali di proposte
Quali suggerimenti possono venire dalla del Coni valdese Dalla Chiesa Valdese dal mondo evangelico in generale
Per la soluzione di questo problema
Corridoi umanitari ce li avete fatti
Dialogare condividere
Non c'è alternativa il progetto di unità europea è un progetto di dialogo e di condivisione su tutti i campi anche in questo campo il superamento delle logiche egoistiche
Difesa nazionale che anche delle forme di apertura al di fuori di questi confini
In queste politiche su un passaggio importante e quello di creare comunque dei canali
Di passaggio per coloro che fuggono da situazioni insostenibili
Non vogliamo dare i soldi contribuire a dare soldi alla criminalità agli scafisti sacrosanto ma bisogna trovare delle vie d'uscita delle vie di fuga perché la chiusura di torte
La costruzione di muri che sono quelli che danno poi Risorse alle vie illegali d'ingresso in Europa che sono poi tolti insieme noi ci preoccupiamo di quelli che giustamente Arrivano dal mare pace sono anche altre modalità di arrivo in in questo continente i corridoi umanitari nelle abbiamo sperimentato abbiamo potuto dimostrare che sono una forma Consolo umana ma conveniente utile per l'Europa che consente di dare una risposta alle popolazioni che hanno bisogno di protezione hanno bisogno di fuga
Consentono uno ingresso legale
Che non dia forza alla criminalità organizzata ma richiedono su un modello significativamente più grande una politica condivisa in Europa
Una disponibilità a collocare le persone in vari paesi europei ad avere una politica nei confronti del paese confinante finché l'Europa
Non tutti cederà di essere un protagonista sulla scena internazionale contiene a adattare delle non risposte su questo piano ma anche su moltissime altre argomenti tic
Che dimostrano appunto la fragilità il progetto attuale dell'unità europea che ha bisogno di invece di fare un passo in avanti è fondamentale
Grazie grazie Eugenio Bernardini Gianluca Barba notti e segretario esecutivo della diaconia valdese
Intanto perché questo convegno a Milano e quali sono i temi che tra internet
Bene buongiorno a tutti
Questo convegno metti calco un convegno che facciamo mai annualmente sui temi dell'immigrazione lo facciamo migrando da una città ad un'altra l'anno scorso eravamo a Torino quest'anno siamo a Milano
Ma al di là degli aspetti appunto itineranti di questo convegno sicuramente anche lì la città di Milano è un po'un simbolo anche delle contraddizioni che il nostro paese sta vivendo in questo momento in cui
Diciamo nell'immaginario collettivo una città magari legata anche a a partiti conservatori o espressioni diciamo piuttosto critiche rispetto al discorso del delle migrazioni ma è anche patria e luogo dove si sviluppa un associazionismo è una sensibilità molto molto forte quindi diciamo in questa fase della vita del nostro Paese ci sembrava anche una città simbolicamente importante
Una sezione di questo dibattito di questo convegno è dedicata alla comunicazione perché
Noi pensiamo che e ed è stato già detto in questa mattinata che molti elementi ecco che vediamo con grande criticità cioè la paura collettiva che c'è rispetto al diverso questo sentimento di un po'proprio paura sociale che che che conosciamo tutti e che ti incontriamo non solo nei dibattiti televisivi ma che quando chiama in autobus alla spesa eccetera
Nascano anche da una comunicazione non sempre corrette basata su dati su dati reali per cui una parte del nostro convegno sarà dedicata proprio all'incontro con gli addetti ai lavori quindi con i giornalisti che lavorano sui media
Cercando proprio di ragionare assieme a loro su come si possa fare
Al giorno d'oggi con i soci al Milia così sviluppati eccetera del ragionamenti che possono essere basati su dei dati e su dei numeri effettivi
Contatti numeri effettivi che non corrispondono alla sentire che è stato indotto dalla popolazione
Esatto questo è il punto l'abbiamo visto bene Giannelli nei primi interventi del del convegno
In cui si dava conto di una ricerca che chiedeva agli italiani quanti sono gli stranieri secondo la percezione degli italiani
E c'è un divario enorme fra la percezione che si ha del numero di stranieri qualcosa tipo venticinque trenta per cento e in dato reale che ha espresso meno del dieci per cento
A cosa caratteristica è che in tutto in tutto il in tutta Europa c'è questo diesel questo divario farà percezione dello straniero e dato effettivo di presenza degli stranieri in Italia però è il paese in cui questo divario e più alto quindi abbiamo la percezione di chiamiamola così invasione molto più alto che c'è negli altri per e sicuramente scollegata dei dati reali oggettivi
E quindi la ricaduta sulle politiche dei governi sulla politica della governo italiano in particolare ricordo italiano al quale voi avete dato disponibilità in un in relazione all'accoglienza
Dei profughi che si trovavano sulla sia ai sulla Sigur ce a che punto siamo da questo punto di vista
Parla allora per chiarezza nel non aveva dato la disponibilità governo demo detto che eravamo disponibili a cogliere delle persone
Poi come è stato poi utilizzato diciamo all'interno delle di della dialettica delle seconde all'interno dell'esecutivo questo questa nostra disponibilità diciamo ce ne sentiamo anche un po'meno responsabili
Allora la vicenda e nota diciamo dopo
Svariati giorni decine di giorni in cui questa nave prima pagava per rimane poi era lì attraccata al a Malta senza la possibilità di soddisfare sbarcare le persone per un blocco di tutti i paesi europei e anche del nostro esecutivo rispetto a questo noi avevamo a suo tempo data la disponibilità raccogliere queste persone e questo sembra essere stato poi grilletto che ha fatto poi dopo portare alla decisione di sbarcare queste persone perché c'era qualcuno che si prendeva incarico a suo quote totale coste non a carico dello Stato l'accoglienza di queste persone e questo è stato il meccanismo quindi noi ci siamo comportati come si comporta una chiesa nel senso di dire ci son delle persone ne siamo disponibili ad accogliere certamente ci rendiamo conto anche dalla valenza politica che per questo questo questa disponibilità adatto
Sul cosa sta succedendo che immagino sia la curiosità che che
Che abbiamo tutti quanti e noi compresi ma in effetti in questi giorni siamo abbastanza sollecitati
Rispetto a a queste c'è ma come dopo che avete dato la disponibilità non non non si sa più niente no effettivamente confermo quanto ha detto anche il moderatore stamattina nel corso del suo intervento il genio Benedini
Noi
Non abbiamo più avuto alcuna indicazione da parte dell'esecutivo su quale saranno nei tempi nelle modalità rispetto alla all'accoglienza di queste persone
Quindi questa è la situazione ad oggi non abbiamo corrisponde siamo contenti che siamo sbarcati quindi diciamo quello lì è un risultato che quindi tutù tutta la società
Italiana che ha sostenuto ed era preoccupata rispetto a queste persone in mare
è un risultato che ha ottenuto detto questo sugli impegni presi diciamo che su questo non abbiamo più avuto notizie da ormai si parlava del dieci era dieci gennaio siamo al ventiquattro quindi sono passati quindici giorni
Ma ci sono e le passaggi burocratici probabilmente importanti del teniamo che ci siano anche degli ostacoli di tipo politico in in in questo momento
Grazie grazie a Gianluca Barba notti
E i lavori della mattinata sono stati coordinati dal pastore della chiesa di cicli e pachino
Francesco sciolto a Luigi diamo di darci conto un po'del dibattito in questa mattina di dirci quali sono stati i punti salienti affrontati nel dibattito
è stato dibattito intenso anzitutto contanti contenuti tante modalità di intervento ma io direi che quello che ci portiamo a casa dalle per gli interventi stamattina e che la prima cosa che va cambiata
Diciamo
La lingua il modo tre su cui parliamo di temi delle migrazioni
In Italia non c'era e non c'è mai stata una invasione
Abbiamo pochi cittadini irregolari rispetto a quelli che vivevano nel passato nel nostro Paese la maggior parte delle quali sono
Donne che si occupano delle persone anziane che quindi ci aiutano nel nostro welfare familiare
Abbiamo tanti migranti che vivono nel nostro Paese da tanti anni che lavorano che producono che creano ricchezza
Abbiamo poi da affrontare la questione dei richiedenti asilo rispetto alla quale siamo stati lasciati da soli da un'Europa che non vuole cambiare i propri regolamenti ma abbiamo gli strumenti per farlo perché si tratta di poche centinaia di migliaia di persone in questi anni
Tre respingere queste persone verso l'irregolarità certamente non è una una soluzione quindi credo che quello che venne fuori da questo dibattiti stamattina di cambiare i nostri i linguaggi e le nostre percezione quintali e si crede
Richiedendo le persone per strada e che il ventisei per cento la popolazione in Italia sia straniera non è vero non abbiamo un tasso di presenza del nove per cento
Di persone straniere sono in massima parte persone giovani che contribuiscono alla nostra crescita all'arricchimento della nostra del nostro Paese
Il modello della micro accoglienza diffusa un modello che tende a essere dismesso in Italia oggi
Ma da quello che ci è stato raccontato dalla vice direttrice del servizio centrale dello SPRAR no è certamente un modello che diverrà dei cambiamenti che vedrà mutare la propria utenza primaria
Che è quella dei richiedenti asilo e delle persone titolari di protezione è un modello vincente sul quale bisognerebbe invece investire
Per creare inclusione sociale è un modello che è diffuso sui territori che diffuso perché fatto di differenti modalità di intervento modello che crea integrazione che crea lavoro
Per gli italiani e non solo modello che e che crea laddove c'era una situazione di svantaggio nuove opportunità per chi ne usufruisce quindi è un modello sul quale bisognerebbe investire invece l'idea che appare trasparire dalla dalla data dalle nuove normative di per favorire grandi assembramenti di persone sempre più in periferia dare sempre più soldi a chi in questi anni ha già sfruttatore utilizzato immigranti come una direi PA da cui mangiare
Insomma un modello che si è rivelato inconcludente
Grazie grazie a il pastore Francesco diciotto
Egli scende portata europea
Anche gli do atto un filo conduttore nero nella politica dell'Unione Europea sulla questione dell'immigrazione in particolare dei richiedenti asilo che sono la competenza del
Abbiamo visto in questi anni purtroppo che la tendenza delle politiche del Consiglio europeo dove siedono i governi e della Commissione europea sono state principalmente volte
All'esternalizzazione delle nostre frontiere l'abbiamo visto con l'accordo cinico con la Turchia con quelli intese con la Libia e con i i Knight il solco con il continente africano che condizionano gli aiuti allo sviluppo un maggior controllo delle più contiene violando l'essenza stessa della cooperazione allo sviluppo
Un filo conduttore che si lega però alle vicende italiane e alle politiche inumane che stiamo vedendo in Italia ma non sono inumane anche insensate però la continuità che viene valutata sì perché sono in piena continuità questo decreto sicurezza con le i pacchetti sicurezza di Maroni col bel risultato che hanno ottenuto in questi anni e con la Bossi-Fini leggi criminogene
Che mirano a impedire ogni modo di ingresso regolare in questo Paese e quindi costruiscono irregolarità per poi candidarsi a gestirla
La retorica molto cinica solo che questa volta stanno scaricando il costo non solo sulla pelle delle persone più fragili ma anche sui Comuni che giustamente si stanno rivoltante
E si è definita federalista europei ma questa non è un'Europa federale questa è un'Europa intergovernativa e ne va di mezzo rapporto tra il Consiglio il Parlamento europeo
è proprio così le criticità di questa unione che non è certo quella deve immaginato dalle madri fondatrici da padri fondatori da da da chi ha scritto il Manifesto di Ventotene cos'è rimasto inceppato e mancata volontà politica da parte dei governi di fare l'Unione davvero
Su Dublino queste di cui mi sono occupata personalmente è particolarmente evidente perché il Parlamento ha votato con la maggioranza dei due terzi per una riforma storica che chiede a ogni governo di fare la propria parte sull'accoglienza
Valorizzando i legami dei dei richiedenti asilo questa riforma rivoluzionaria e blu e bloccata nonostante il supporto di tutti i principali gruppi al Parlamento europeo salvo i conservatori l'estrema destra e inspiegabilmente il Movimento cinque Stelle
La Lega si è astenuta dopo non aver partecipato i negoziati
è bloccata proprio dagli amici di Salvini che ci deve spiegare perché sacrifica gli interessi italiani su questa importante riforma
Sull'altare delle sue alleanze politiche con i nazionalisti del resto d'Europa a partire da Orban
E dalla Polonia che sono quelli che mentre lui se la prende tanto con la Francia che senz'altro può fare di più sono quelli che di ricollocamento dall'Italia in questi anni hanno fatti zero quindi ci spieghi un po'perché non convince sommi Corbani
A riformare Dublino come il Parlamento ha già indicato a larga maggioranza
Una prospettiva quella che viene ventilata di grande ingresso di euroscettici o nazionalisti o sopra i ministri come li vogliamo definire nella prossimo Parlamento europeo che si può immaginare in questo quadro di Europa intergovernativa
Si deve immaginare partiti più europea i corpi intermedi più europei piazze più Rope una stampa anche Piero Pea
Per affrontare sfidare gli egoismi nazionali che hanno impedito di mettere in comune le risposte necessarie
Alle difficoltà dei cittadini e bisogna farlo ad un livello che più adeguato
Queste grandi sfide quella migratoria quella climatica quelle della giustizia fiscale perché questa politica se la prende con l'ultimo arrivato come causa di tutti i mali e non punta mai il dito verso l'altro i veri responsabili di questa crisi come le multinazionali
Che l'Udu mille miliardi di euro all'anno evasione ed elusione fiscale
Ecco tutti questi grandi temi dimostra la necessità dell'europea io non credo molto a chi racconta uno scontro tra europeisti
E euroscettici non vorrei che tra gli europeisti si nascondesse nobilmente anche coloro che con le loro scelte politiche economiche sociali
Hanno aumentato le disuguaglianze creando le condizioni ideali per l'avanzata i nazionalismi quindi la risposta secondo me deve essere un fronte progressista ed ecologista che su alcune battaglie condivise
Crei un fronte europeo e poi anche italiano ovviamente che faccia queste battaglie insieme nella prospettiva di riprendere il solo il federalismo
Nella prospettiva di riprendere quel PRIT quello lo spirito originario del Manifesto di Ventotene che avrebbe creato appunto con una maggiore integrazione sui temi su cui è necessaria parliamo di quello fiscale non possiamo tollerare paradisi fiscali nell'Unione altrimenti il progetto non è sostenibile
Ecco riprendendo quei principi veda le criticità del quadro attuale vita cos'è mancato ma capisca anche quali sono i benefici che ha portato questo progetto le nostre comunità e riesca diciamo a rafforzarlo raddrizza ma soprattutto a democratizzare cioè rafforzare anche il Parlamento a fronte di questi governi che diciamo sono meno rappresentativi rispetto al parlamento della cittadinanza europea tutte grazie grazie alle cioè
La Brambilla è avvocata dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione
Intanto ci ha portato qui è un termine che da queste parti conosciutissimo ma all'esterno può apparire un neologismo nato l'anno nuovo ad briganti chi sono
I dubbi lineamenti sono le persone richiedenti protezione internazionale che vengono trasferiti da un Paese membro a un altro Paese membro dell'Unione ma paneuropea ritenuto competente all'esame della domanda di protezione internazionale il termine Dublin ante deriva dal regolamento Dublino che il Regolamento che disciplina appunto che i criteri per la determinazione dello stato membro competente all'esame della domanda di protezione internazionale
Ecco il regolamento di Dublino un regolamento che si è voluto cambiare negli anni in particolare nel novembre del due mila diciassette c'è stato un voto del Parlamento europeo
Ma che realtà non è cambiato quali sono le condizioni che ancora oggi dicono
Allora oggi dice ancora il Regolamento seicentoquattro del due mila e tredici c'è stato questo tentativo appunto di modifica che si è arrestato nel giugno del due mila diciotto
Qual è stato diciamo la proposta principale di cambiamento quello di superare il criterio che oggi viene applicato maggiormente per la determinazione lo stato membro competente che è quello del paese di primo ingresso e quindi si è detto anzitutto cerchiamo di garantire una distribuzione dei richiedenti protezione internazionale in tutti i Paesi membri che non rimangano tutti nel paese di primo ingresso applicando criteri che vedano anche la valorizzazione di lega mentre richiedente protezione internazionale e quello determinato Paese diverso da quello di primo ingresso ad esempio legami famigliari o legami derivanti da precedenti permanenze per ragioni di studio o di lavoro
Questo processo di riforma si è arrestato nel giugno del due mila diciotto soprattutto per ragioni politiche ma anche perché ad un certo punto
Si è cercato di tenere insieme la riforma del Regolamento Dublino con la riforma di altri leggi dell'Unione Europea che disciplinano il sistema comune europeo di asilo quindi ad oggi si è arrivato ad un arresto
Con la conseguente crisi anche che ne è derivata ma diciamo che il cambio delle politiche anche in materia di blocco degli arrivi ha portato a far sì che ci sia una quasi disinteresse a modificare questo Regolamento oggi non facciamo più arrivare le persone non le facciamo neanche più sbarcare così
Non ci dobbiamo preoccupare nemmeno di come ridistribuirle
Qui al di là di questo ultimo fatto c'è però rispetto alla richiesta dei paesi di secondo grado diciamo così nei quali i migranti si recando può essere arrivati in Unione Europea la richiesta di questi Paesi di rimandare nel caso nostro d'Italia
Su queste persone c'è anche una sorta di disinteresse rispetto all'Italia ad approfondire sì e eventualmente ci sono il motivo se non sono sufficientemente motivati non sono sufficientemente documentata
Diciamo che non è un vero e proprio disinteresse però è vero che in ragione anche dei un'assenza dei quarta di personale in molti casi l'Italia non risponda alle richieste di preso riprese in carico
Con la conseguenza che la competenza ad esaminare la domanda si radica in Italia
Ma senza che ci sia stata una effettiva risposta qui effettiva valutazione da parte dell'Italia della richiesta di preso di ripresa incarico
Poi sono spesso persone transitati in Italia ma non è detto la Svizzera per esempio
Ci invia verso non riuscirei a dare dei dei numeri però ci invia un po'di persone che non sono mai transitati in Italia perché tanto l'Italia non risponde
La competenza si radica e quindi poi non si può fare più niente
Un fenomeno dovrebbe riscontrato che quando queste persone vengono rimandate in Italia sono lasciate a se stesse non hanno assistenza né da coloro i quali li mandano qui niente alle autorità competenti mica
Sì molto spesso le persone vengono trasferiti in Italia all'in aereo molto spesso
E e una volta giunti in aereo porto nonna c'è una vera e propria garanzia di accesso alla procedura o soprattutto all'accoglienza per c'è una questione soprattutto di assenza di adeguata informazione
E la situazione potrebbe peggiorare monto per effetto delle nuove disposizioni
Nella legge centotrentadue del due mila diciotto perché i richiedenti protezione internazionale non hanno più accesso al sistema Sprar
Allora prima succedeva soprattutto in presenza di nuclei familiari con una certa vulnerabilità o di soggetti vulnerabili
Che anche prima del trasferimento veniva fatta una segnalazione al Servizio centrale che coordinati progetti SPRAR
Per garantire o aveva almeno una garanzia anche se solo sulla carta che quel nucleo familiare quella persona vulnerabile potesse essere inseriti in un progetto sperate
Oggi questo non è più possibile perché se fai l'assegnazione del servizio centrale di una persona che ha un richiedente asilo il servizio centrale ti dice io non lo posso inserire in uno dei miei progetti e quindi saranno le prefetture dei luoghi d'arrivo che dovranno cercare di far fronte all'accoglienza delle persone o addirittura in base a una recente circolare
Le persone trasferite Dublino non dovrebbero accedere la procedura nella questura vicino alla rapporto di arrivo
Ma la questura in cui originariamente ammesso che l'abbiano fatto hanno presentato la domanda Finci ci saranno dei movimenti secondari anche all'interno dell'Italia di persone questo già accadeva adesso l'hanno messo scritto nero su bianco sono circolare
Un'altra cosa che già accade questa e specie di eliminazione della libera circolazione alle all'interno dell'Unione
Il gruppo io lo sviluppo Silvio Cord Blood Fiorani diffuso perdiamo allora la Francia ha ripristinato formalmente i controlli alle frontiere interne in base a un meccanismo previsto dal Regolamento frontiere Schengen
Anche se pur essendo previsto questo ripristino dei controlli c'è da dire che lo fa ormai dalla fine del due mila e quindici quindi è un periodo molto lungo più lungo di quello teoricamente ammessa da regolamenterà temporanea una temporaneità che dura dalla fine del due mila e quindici altri stati membri
Non hanno ripristinato i controlli alle frontiere interne ad esempio l'Austria non quello con l'Italia ma anche la Svizzera che non è un Paese membro ma applica scene Dublino
Non ha ripristinato ma riammette le persone in Italia quindi di stranieri che tentano di attraversare il confine sulla base di un accordo di riammissione bilaterale concluso nel novantotto
Sulla applicabilità di questi accordi noi abbiamo dei dubbi ma ci sono sempre più posizioni della stessa Commissione che invece ritengono che sia legittimo applicarli grazie grazie alla Brambilla