Il ritiro della missione italiana in Afghanistan: intervista a Luca Frusone

Radio radicale siamo con il deputato Luca frosone del Movimento cinque Stelle capo della delegazione italiana all'assemblea parlamentare della NATO per parlare dell'annuncio del ministro della Difesa trenta sul disimpegno
Italiano in Afghanistan allora che tipo di di valutazione dobbiamo fare su questa su questo annuncio che ha colto o molti in contropiede ha colto in contropiede anche lei no in realtà no perché
Su questo punto stavamo lavorando già da tempo già nel due mila diciannove c'è una riduzione del numero dei militari in Afghanistan proprio in ottica di un disimpegno totale
Naturalmente bisogna San bisogna salvaguardare le condizioni di sicurezza dei nostri militari in Afghanistan e quindi un disimpegno immediato era pressoché impossibile perché sarebbe messa a rischio sia l'aria sia la la vita dei nostri militari quindi un progressivo disimpegno era quello che ci eravamo prefissati già da tempo e che stiamo portando avanti
è ovvio che questo disimpegno debba andare anche debba vedere anche delle condizioni l'avverarsi di alcune condizioni l'Afghanistan oggi non è più quello di un tempo da visto come anche i talebani per la prima volta inizino a parlare di elezioni e quindi si sa creando quella quel si stanno creando quelle condizioni che possono dire appunto che l'Italia finalmente il Po staccarsi da questa missione che c'è costata miliardi miliardi di euro parecchie vittime e dove l'Italia in realtà non aveva chissà quali interessi nazionali da difendere lo ha fatto più che altro in ottica dell'alleanza
Questo è sempre stato riconosciuto ma è ora che l'Italia come abbiamo sempre detto inizia a pensare anche un po'a quelle parti del mondo dove ha un interesse più strategico
Le fatta una riflessione sul fatto che si lascerebbe quasi la metà del territorio afgano nelle mani dei talebani
No non si lascerebbe nelle mani dei talebani come dicevo c'è un discussione aperta anche sul ruolo della politica in questo frangente l'abbiamo passato un sacco di anni ad addestrare le truppe afgane
Si è creato quella basi tipo reggere uno Stato sovrano
E
Tramite anche l'interlocuzione
Con tutti gli attori politici del caso
Si riuscirà secondo me a a dare una stabilità che potrà portare l'Afghanistan verso delle elezioni serie e quindi anche di partire con un con una normalità che era quello che si ricercava già tanti e tanti anni fa
Quanto ha pesato la la politica di tram prova nel nel nel prendere questa questa decisione l'Italia andata
Andata sul sulla scia del dell'amministrazione in carica
No in realtà non è andato sulla scia perché inizialmente Trump aveva parlato dell'Afghanistan e di come magari l'interesse americano per l'Afghanistan era ormai terminato
Però noi come dicevo prima già da tempo avevamo a parte che è sempre stato un nostro cavallo di battaglia volesse quindi era una cosa che avevamo messo anche nel programma
E e quindi abbiamo continuato a lavorare sotto questo punto di vista in tutti questi mesi si è cercato anche dei parte perché potesse ero sostituirsi all'Italia e subentrare appunto in quel territorio già quest'anno come dicevo ancore senza dichiarazioni negli Stati Uniti o di qualcun altro avevamo deciso di ridurre il nostro contingente e poco alla volta riusciremo a ad andarcene
Sì un'ultima questione quanto c'entra nelle valutazioni che sono state fatte anche questioni di spending review che diciamo uno dei punti che è stato maggiormente discusso nelle scelte sulla difesa italiana
Beh questo c'entra perché poi anche in ottica nato c'è un problema nel senso che ad esempio le spezie della per l'emissione internazionale non vengono conteggiate come spese della difesa e quindi paradossalmente non è che davamo un contributo enorme sia a livello europeo sia a livello mondiale con i nostri militari nelle missioni internazionali
Questo riconoscimento ci viene riconosciuto da tutti per l'ottimo lavoro e l'alta qualità nel lavoro che svolgo ai nostri militari però poi dal punto di vista numerico proprio non non si vede da nessuna parte e quindi in ottica di spending review si è pensato anche come dicevo prima di ridurre la nostra presenza in alcune zone del mondo dove l'interesse italiano è poco presente e magari poteri utilizzare queste risorse non solo per altri esigenze che sono anche al di fuori della difesa ma anche per alcune zone in primis il Mediterraneo dove è ovvio che l'esigenza che gli obiettivi le aspirazioni dell'Italia siano completamente diverse rispetto a quelle che poi nutrire verso l'Afghanistan
La decisione è stata concertata bene all'interno del governo mesi
Cessato il Presidente del Consiglio lo stesso Luigi Di Maio insomma ecco poi io ricordo che si è dato mandato di
Approntare un piano di rientro quindi non è una decisione che messe oggi i soldati
Ma è un qualcosa che si crea oggi per dare la possibilità a un domani fra un anno fra due anni di tornare a casa in maniera sicura in maniera Petta a dare anche una continuità al lavoro che si è fatto in tutti questi anni perché nulla vieta un altro paese l'alleanza NATO di subentrare al posto nostro quindi mantenere con la cornice di sicurezza in un abbreviato in tutti questi anni e quindi si è dato questo è stato il primo passo poi ci saranno altri passi da fare che saranno quelli che effettivamente porteranno ad un risparmio per le tasche degli italiani
Io la ringrazio molto e la sua disponibilità ringrazio Luca frosone deputato del Movimento cinque Stelle presidente della delegazione italiana all'assemblea parlamentare nato grazie