La nota antiproibizionista

L'organizzazione mondiale della sanità ha deciso di emanare delle nuove raccomandazioni sui cannabinoidi reinserirli nella farmacopea modificando così la posizione che prese nel mille novecentocinquantaquattro
Quando invece aveva auspicato l'abolizione della cannabis da tutte le pratiche mediche
In pratica localmente riconosce ufficialmente il valore terapeutico della cannabis e chiede che la cannabis e i suoi derivati vengano tolti dalla categoria più restrittiva
Prevista dalla convenzione unica sugli stupefacenti del mille novecentosessantuno
Sottoscritta da tutti i Paesi rappresentati alle Nazioni Unite è quella che è un'polacca Magna Carta del del proibizionismo secondo l'OMS inoltre i preparati a base di cannabidiolo il CPP contenenti non più dello zero virgola due per cento di chi HC
Che il principio attivo responsabile degli effetti stupefacenti non devono essere più sottoposti al controllo internazionale cioè non devono più essere considerati dalle leggi sulle droghe
Localmente aveva già indicato che il CBI di non va incluso delle convenzioni internazionali sulle droghe ma ora l'intento è quello di rendere questa nuova raccomandazione ancora più esplicita si tratta di un passo di un passo avanti di un passo avanti di grande rilevanza nella politica internazionale sulla cannabis e si tratta di una chiara affermazione delle evidenze scientifiche contro una politica proibizionista repressiva
è insomma il riconoscimento formale che la messa al bando della cannabis non ha fondamento e che la previsione né annegato per decenni i benefici terapeutici
Anche se naturalmente la legalizzazione dell'uso non medico per ora resta no non prevista dalle convenzioni internazionali questa nuova posizione dell'organizzazione mondiale della sanità
Arriva in un momento in cui un numero crescente di Paesi sta ragionando sulla riforma delle loro politiche sulla calabrese e potrebbe dunque spingere altri governi a iniziare questa discussione
Gli Stati membri della Commission non orchestrato dell'ONU hanno ricevuto le raccomandazioni sulla cannabis inviati all'OMS dal comitato di Esperti che inizialmente erano attese per il sette dicembre chi pensava che la commissione droga dell'ONU
Potesse prendere in considerazione la riclassificazione della cannabis già il prossimo marzo durante la riunione annuale a Vienna ma il ritardo dell'invio di queste raccomandazioni di cui tra l'altro avevo parlato nella nota del diciassette dicembre
Potrebbe adesso spostare la decisione finale al prossimo anno per fornire ulteriore tempo agli stati membri per esaminarle
E tenta che le questa pole da questa nuova posizione dell'OMS rappresenta una una svolta di grande importanza
Perché inverte la tendenza alla criminalizzazione e sarà importante che i paesi che in parte hanno già il già rivisto la classificazione della cannabis sostengano questo cambio di prospettiva per promuovere un'ampia di criminalizzazione che portina chiuso naturalmente successivamente ad aprire un confronto sulla legalizzazione non bisogna però farsi delle delle illusioni e non bisogna dimenticare che in passato le pressioni della politica hanno spinto a ignorare i pareri della scienza
è probabile che i Paesi che si sono storicamente opposti alle riforme delle politiche sulle droghe
E cercheranno di impedire la richiesta di cassa della cannabis i Paesi che invece hanno già che già permettono l'uso a vario titolo di cannabis medica ma anche diciamo così ricreativa
E probabilmente invece sosterranno questa riforma vedremo che cosa accadrà vedremo anche che cosa accadrà già all'imminente riunione della Commissione narcotici a Vienna e da questo punto di vista sarà interessante capire
Chi rappresenterà l'Italia incombe il nostro governo intende partecipare al confronto che si è aperto a livello globale sulla cannabis
E in generale sulla politica delle droghe o se sceglierà invece di fare un passo indietro allineandosi alle posizioni più dei privé e antiscientifica
Mentre attendiamo questo da noi in tanti malati che vogliono curarsi con i farmaci cannabinoidi che sono autorizzati dal due mila sette
Continuano a dover affrontare una vera e propria odissea fatta di di burocrazia di disinformazione l'indifferenza è parleremo proprio di quest'oggi hanno a che fare antiproibizionista lo faremo con Rita Bernardini del partito radicale lo faremo
Con Carlo Monaco e Simone Tara che sono due
Due malati ma che sono prima di tutto forse soprattutto ancora due i cittadini che hanno deciso di pretendere il rispetto dei loro diritti e di battersi per questo
Un post scriptum prima di chiudere non ancora qualche secondo lunedì scorso segnalavo che sul sito del Dipartimento per le politiche antidroga nella sezione principali leggi
Si legge che la materia in Italia dietro a carico lamentata dal Testo unico dal di dal DPR trecentonove del mille novecentonovanta il cui principio fondamentale si legge sul sito e il divieto di fare uso personale di sostanze stupefacenti
Anche in quantità minima come ho spiegato non è vero questo perché questo divieto è stato abrogato dal referendum popolare del novantatré promosso dal Partito radicale ma c'è dell'altro il kit del Dipartimento prosegue spieghi spiegando che lo stesso DPR trecentonove novanta è stato parzialmente modificato
Dalla legge quarantanove del due mila e sei cioè la cosiddetta Fini-Giovanardi cioè la legge che è stata abrogata nel febbraio due mila quattordici cioè cinque anni fa dalla Corte costituzionale ma c'è dell'altro ancora il tempo riportato sul sito del dipartimento
Non è che un copia e incolla dello del tempo che si può leggere sul sito dell'arma dei carabinieri ora andrebbe un po'singolare che il compito di un organismo del governo e il mito dell'arma dei carabinieri riportino delle informazioni che sono inesatte
Ecco forse bisognerebbe chiedere magari c'è una se c'è un deputato senatore che lo vuol fare bisognerebbe chiedere al Presidente del Consiglio al ministro per la famiglia a quello della difesa perché avviene avviene questo