Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza per l'anno 2017

Buon pomeriggio a tutti desidero rivolgere il mio saluto a tutti i presenti agli illustri
Ospiti che interverranno dopo di me e ringraziare il professor Brambilla per avermi chiesto di aprire i lavori di questo incontro è per me un onore
Darvi il benvenuto alla Camera dei deputati il cuore della democrazia nuovo dove negli scorsi decenni è stato costruito e forgiato lo stato sociale italiano
Il cui trasformazioni hanno poi accompagnato l'evoluzione della Società nazionale non sempre queste trasformazioni dello stato sociale italiano sono stati al passo
Con l'evoluzione della società e io credo che davvero la grande sfida che oggi la politica si trova davanti sia proprio quella di costruire un sistema di welfare non solo sostenibile
Ma anche efficace efficiente capace cioè di incidere in maniera significativa sui bisogni sulle nuove istanze che sono emerse soprattutto nel corso dell'ultimo decennio il sistema previdenziale è un pilastro
Del sistema sociale del Paese rappresenta un patto sociale che lega le generazioni è un sistema che si fonda sulla fiducia sostanzialmente io ho fiducia che i contributi che oggi versa che servono per sostenere la vecchiaia e l'invalidità di chi non è più in grado di lavorare mi consentiranno un domani di godere a mia volta di gli stessi benefici
è un grande patto intergenerazionale quindi forse e normale fisiologico che intorno adesso si siano consumate le grandi divisioni politiche degli ultimi decenni sulle riforme delle pensioni sono nati ma sono anche finiti i governi e alleanze a volte in maniera anche drammatica e traumatica
Discutere e confrontarsi dello delle basi di questo patto come farete qui oggi con una interlocutori di così alto profilo è estremamente utile perché sulle grandi questioni previdenziali si gioca non solo la foto don solo il futuro ma anche la tenuta del nostro Paese
Dalla lettura del rapporto emerge con chiarezza una necessità per la politica italiana conciliare le esigenze di stabilità finanziaria con le aspettative future dei lavoratori di oggi
Nell'ultimo decennio le scelte adottate hanno finito per pesare esclusivamente sulle spalle di quei lavoratori che per decenni hanno partecipato al patto sociale con un'aspettativa di pensione non diversa da quella delle generazioni precedenti queste aspettative sono state deluse perché evidentemente un modello troppo generoso in passato e andato poi in crisi un sistema che forse aveva concesso tanto a pochi lasciando poco ai tanti di oggi
Non possiamo certo dar torto a chi negli ultimi anni ha visto il proprio orizzonte per la pensione spostarsi in avanti di tre quattro addirittura cinque anni ma non possiamo neanche illudere gli italiani che sia possibile ritornare indietro ai tempi dei prepensionamenti delle baby pensioni oppure delle pensioni a sessanta anni
Ci dobbiamo muovere quindi tra diverse esigenze da un lato la necessità come dicevo prima di garantire l'equilibrio finanziario poi le giuste richieste dei lavoratori più anziani di non essere loro a pagare i costi di un sistema in crisi
Infine le aspettative dei giovani di partecipare innanzitutto al mercato del lavoro e di poter sperare poi in una pensione dignitosa
Sono sentieri stretti quelli che voi definite Itinerari previdenziali ma sono la più grande sfida una delle più grandi sfide che la politica italiana davanti una sfida che non possiamo né illudere né occultare all'opinione pubblica
Mi avvio a concludere perché mi è stato richiesto di fare un indirizzo di saluto e quindi lascerò naturalmente agli illustri relatori che interverranno dopo di me il compito di approfondire
Le tante questioni sollevati dal rapporto che verrà presentato voglio però sottoporre alla vostra attenzione sotto forma della mente di flash di agenzia di tweet
Tre grandi questioni che mi stanno particolarmente a cuore una che riguarda le donne l'altra che riguarda il Mezzogiorno l'altra ancora che riguarda la previdenza complementare i giovani la prima che riguarda le donne io credo che sia necessario correggere alcuni squilibri che sono emersi in maniera evidente dei dati che sono stati diffusi proprio questa mattina dal rapporto Istat riferiti all'anno due mila diciassette le donne ricevono in media sei mila euro in meno rispetto agli uomini anche per questo nei mesi scorsi ho voluto presentare una proposta di legge a terra riconoscere alle donne
Uno sconto sull'età pensionabile di un anno per ogni figlio a carico questa è una questione che va una delle grandi questioni che la politica ai doveri di affrontare così come e arrivo al secondo punto la politica a il dovere di affrontare la questione del Mezzogiorno perché anche in questo caso ci troviamo un paese spaccato in due diviso in due
Lo stesso rapporto diffuso questa mattina rivela che l'importo medio delle pensioni nel nord est è del venti per cento più alto di quello nel Mezzogiorno stiamo parlando quindi di oltre un quinto della cifra
Una differenza non proporzionata ai diversi costi di vita
Terza ed ultima questione io credo che nel prossimo futuro sarà importante riaprire il cantiere delle riforme in materia di previdenza complementare è stata penalizzata negli ultimi anni soprattutto in termini fiscali invece fondamentali di aprire questo cantiere dei fondamentali farlo soprattutto per i giovani perché promuovere con decisione il cosiddetto terzo pilastro significa aprire l'unica via possibile perché il reddito da pensione dei giovani di oggi sia in futuro adeguato e dignitoso
Se voi oggi chiedete a un trentenne cosa pensa
Della sua pensione questo trentenne vi risponderà semplicemente che non pensa che avrà una pensione in futuro
E questo non è il frutto dell'incoscienza e non è frutto neanche della difficoltà di immaginare il proprio futuro la propria vecchiaia ma è semplicemente una mancanza di fiducia nelle istituzioni
Una mancanza di fiducia in quel patto intergenerazionale che richiamavo all'inizio e allora lavorare per restituire questa fiducia è un compito cruciale per la politica e per le istituzioni il rapporto che presentate oggi rappresenta sicuramente una base preziosa per i decisori politici per riuscire a centrare anche questo obiettivo
Lascio agli e Sperti il loro lavoro consapevole come sono che la politica a il dovere di decidere sicuramente ma prima di decidere la politica ha il dovere di ascoltare le voci di chi dedica la propria vita Allo studio all'approfondimento all'analisi dei fenomeni sociali perché noi siamo tra quelli che non coltivano illusione che la competenza possa essere considerata come un orpello inutile
La politica deve poi decidere come dicevo prima e quando decide non deve dimenticare che quando parliamo del patto intergenerazionale parliamo
Della qualità della vita del futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti tradire quel patto intergenerazionale per interessi contingenti
Può consentire magari a qualcuno di vincere le elezioni ma darà un ulteriore picconata alla coesione sociale del Paese e può mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza e questo non dobbiamo mai dimenticarlo buon lavoro
Allora buon pomeriggio a tutti e grazie per essere intervenuti qui all'applicazione della sesto Rapporto sulla bilancia del sistema previdenziale italiano realizzato dal centro studi ricerche Itinerari previdenziali
Una particolare ringraziamento agli esponenti del governo che via via arriveranno perché oggi è una giornata abbastanza convulsa insomma dal punto di vista politico
E una grazie doppio sentito all'onorevole Mara Carfagna che in qualità di vicepresidente della Camera c'è ospite in questa meravigliosa sala ma che soprattutto ha introdotto molto molto puntualmente i nostri lavori vi leggo adesso rapidissimamente
Il messaggio del Presidente del Consiglio che avevamo invitato a partecipare ma che purtroppo dice
La ringrazio per il cortese invito a partecipare alla presentazione del sesto Rapporto ma ci sono degli impegni istituzionali per cui non potrò partecipare
Il tema della previdenza di particolare attualità ritengo particolarmente apprezzate del vostro impegno di approfondimento
Attraverso il centro studi e ricerche inteso a ripristinare e valorizzare il lavoro svolto un tempo del nucleo di valutazione della spesa previdenziale
Ritengo inoltre che l'analisi economica e sociale del Paese con le proiezioni future di welfare siano uno strumento necessario principalmente in questo periodo di cambiamenti non solo per il governo ma anche per le istituzioni italiane e straniere
L'occasione mi ha aggredito per porgere il saluto a tutti i partecipanti ringraziamo il presidente del consiglio e prima di partire con la presentazione del rapporto proprio due parole su che cosa e in definitiva e ormai l'unico testo che racchiude in questo documento un po'l'intero sistema previdenziale del nostro Paese analizza la spesa per le pensioni quella per l'assistenza quella per le prestazioni di sostegno al reddito infine quella sanitaria
Facciamo anche una ripartizione tra l'assistenza delle pensioni e inseriamo il tutto nel più ampio Bilancio dello Stato infine il rapporto si sofferma sulle modalità di finanziamento di questo importante sistema che è la maggior Spesal come vedremo spesa di gran lunga più elevata
Di tutte le spese che noi sosteniamo
Cosa emerge insiste il sitar queste rapporto emergono sostanzialmente due immagini la prima che infrange molti luoghi comuni e che a cui dovremmo dare conto e cioè luogo comune che spendiamo poco per il welfare troppo per le pensioni meno per le altre funzioni sociali per non è certamente così i dati che vedrete il rapporto lo dimostrano ampiamente
La seconda è che pure essendo un Paese con un welfare molto sviluppato universalistico con un livello di spesa come vedremo tra i più elevati dei paesi UE OCSE presenta però due punti di vulnerabilità il primo delegato all'insufficiente livello di finanziamento
Ci fa veramente tanto per finanziare questo welfare e questa forma di finanziamento è sempre minore
La seconda un po'l'eccessivo eso che ha avuto il l'assistenza in questi anni
Dal due mila otto due mila e diciassette si rileva che la il trasferimento a carico della fiscalità generale agli enti che erogano forme di assistenza è passato da settantatré a centodieci miliardi
Però gli indicatori di povertà non ci dicono che così tanto diminuita la povertà
Gli indici sono rimasti pressoché stabili c'è un incremento dei minori in stato di indigenza e una fetta importante di questo incremento è dovuto come dice l'Istat quel trentaquattro per cento di famiglie che hanno come rappresentante principale un un lavoratore straniero
Tutto questo significa un punto di debolezza perché da un lato abbiamo uno scarso finanziamento e dall'altro questo incremento di spesa è difficilmente sostenibile nel tempo e nel rapporto si dice francamente che non dovrebbe consentire ulteriori margini di spesa se non dopo una forte razionalizzazione e quello che serve in sostanza è un investimento il lavoro educazione una lotta serrata alla povertà educativa e sociale che è responsabile dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità di oltre il cinquanta per cento della povertà economica
Non vuole essere il rapporto un qualcosa di allarmistico mette dentro una serie di dati e quindi vita alle istituzioni nazionali e internazionali perché queste possano fare le loro considerazione
Passiamo adesso alla brevi lo strazio che ci siamo dati otto minuti a testa per portarvi via meno tempo possibile ricordo che il rapporto distribuito comunque scaricabile dal sito e che nella versione in lingua inglese viene spedito proprio questa sera tutti tutte le istituzioni a tutte le università anche internazionale
Partirei cone Maurizio azzanna che cita una descrizione dell'welfare complementare del nostro Paese un argomento di cui si parla poco
Anzi di cui forse negli ultimi tempi si è parlato un po'con qualche rischio sia per quanto riguarda la previdenza complementare sia soprattutto per quanto riguarda l'assistenza sanitaria integrativa ma welfare complementare che noi trattiamo in questo rapporto un fondamentale per la tenuta del sistema prego Maurizio
Grazie dottor Brambilla dell'immigrazione con la Carfagna per la preziosa accoglienza
Andiamo subito al nocciolo alla questione passando da una premessa di metodo vedremo dei numeri i numeri si possono essere cangiante secondo dell'angolo visuale da cui ci si legge così settanta miliardi di spesa privata per il welfare complementare integrativo possono sembrare moltissimo possono sembrare
Non abbastanza possono sembrare quindi poco quindi a secondo di della della valorizzazione che si può andare al fenomeno
E alla forza che si vuol dare al quella libertà dell'assistenza sanitaria e l'assistenza privata soprattutto che l'articolo trentotto della nostra Costituzione declina al suo ultimo comma calando nel più ampio concetto di
Stato sociale
Quindi se questo è il presupposto di partenza ci possono essere delle divergenze di lettura non vi è dubbio che bisogna fugare il qualsiasi equivoca al riguardo non si tratta di proposizioni antinomiche
Il welfare complementare integrativo non vuole scardinare il sistema pubblico ma lavora in animo di perfetta convergenza e di perfetta coerenza di Fini e di mezzi
Da questo punto di vista ci insegna molto e ci insegna il dell'esperienza anche straniera
Ci insegna che i Paesi più evoluti in cui il multi pilastro è su solido e denso sono proprio quelli in cui il pilastro pubblico è altrettanto forte quindi nessuna contraddizione in termini
E d'altra parte vedere questi numeri è importante perché si tratta di un fenomeno comunque importante al di là di come lo si vuol considerare prospetticamente
E quindi va considerato va regolato e se possibile va regolato al meglio e alcuni numeri da esterno in parte una particolare attenzione questo è il primo dato aggregato finale questi settanta miliardi che vedete nella terzultima colonna
Che aggrega alla previdenza complementare le spese autor poche le spese per di non autosufficienza quelle della sanità intermediarie
E quelle della due il fare individuale che sono le uniche che detiene Romania specifica perché l'arte del ritroveremo nel seguito della presentazione
Che sono le spese correlate alle polizze di ramo primo per polizia infortuni che appartengono a quella categoria delle assicurazione a mio parere i virtuosi in Francia sono Lisa supposte passò al che invece in Italia non trovano regolazione specifica
E quindi l'assicurazione infortuni occupa da sola tre miliardi di euro ed è un tema che merita una separata considerazione
Detto questo quali sono gli argomenti che destano veramente i numeri che desta l'attenzione
Partendo dalla spesa più rilevante che la spesa per la sanità che ammonta a circa quaranta miliardi di euro il che vuol dire che è un terzo della spesa sostenuta dal sistema nazionale nel sanitario pubblico evidentemente di questi quaranta miliardi è interessante osservare come mantenendo i trend del passato soltanto l'undici virgola quattro sono spese che sono intermediato sia spalmate attraverso l'intermediazione di enti mutualistici che tendono ad virtuosamente
Mutuo rizzare quelle voci di spese trovare degli delle sinergie virtuose invece il trentacinque virgola nove per cento trentacinque miliardi quindi il novanta per cento di quelle di quelle voci di spesa è lasciato all'istinto direi così all'immediatezza della scelta di una larga fetta della popolazione che evidentemente mostra un certo disamore amento un certo distacco un presunto distacco
Da quello che il sistema pubblico quali siano le ragioni di questo allontanamento e difficile declinarsi posto che statistiche di vario tipo ci raccontano che l'ultima di Bloomberg valga qualche valida che il sistema sanitario nazionale al quarto posto tra i sistemi dei mondiali di e Troncon che Singapore Spagna quindi è un sistema che dovrebbe declinare assoluta eccellenza ciò nondimeno evidentemente dei problemi ci sono ci stanno nella disomogeneità dei servizi e delle prestazioni di livello regionale e anche quella Blaine calcio orche
Sicuramente ha inciso rompendo l'alleanza terapeutica mossa da tutti coloro i quali speculano sulla commenti sull'aumento di un contenzioso e da questo punto di vista va dato atto che una legge la legge
Gelli ventiquattro domina diciassette a fermato un pochettino queste derive contenziosi cercando di riportare Napoli ha una pacificazione tra le parti del rapporto sanitario ricostituire un'alleanza etica e sociale tra medici operatori per di senta i pazienti
Detto questo rimane effettivamente il fatto che questo pochissimo accesso alla spesa intermediata che pur presenta notevoli virtù virtuosi taglia evidentemente che una volumetria importante con consente una riduzione di costi ma non è soltanto un tema di riduzione dei costi
Spalmate sulla mutualità vuol dire che consorziare
Volumetrie significa poter per un miglior potere d'acquisto vuole avere voce vuol dire poter avere una miglior selezione di qualità ma vuol dire anche poter indurre il proprio cluster di appartenenza la metà collettività a scelte di prevenzione che sono importanti ad una migliore educazione del rischio quindi veramente uno Inwind dovrebbe essere quel tipo di scelta che invece è assolutamente sottostimata andiamo dunque a fare
Una piccola fotografia di questo o di quello che il bacino di questa spesa intermediata
Che è poco attrattiva forse non è adeguatamente attrattiva anche perché non adeguatamente regolata perde punti di riferimento perché non è essa stessa punto di riferimento in assenza di una regolazione organica
Vedete molto velocemente son tutti dati che avete nel vostro rapporto come per sei per i continui la smaccata
E smisurata forza dei fondi attestati di tipo di rispetto a quelle di tipo alcune di tipo A sono quelli prettamente integrativi quindi dedicato ad un'integrazione che è di extra LEA o ticket in tutto ciò che non è a carico del servizio sanitario nazionale mentre gli altri sono trasversali ma guardate la penultima colonna voi sapete che per essere attestate nell'anagrafe questi fondi di tipo B devono comunque garantire prestazioni vincolate
Nei due settori di maggiore interesse della nel non supportati dal sistema pubblico e cioè la non autosufficiente ed l'odontoiatria ebbene in concreto si va molto oltre al venti per cento
Che dovrebbe essere il limite di destinazione vincolata estiva quasi ad un terzo dimostrando che c'è anche di una importante vocazione integrativa interessante osservare come evidentemente
Il bacino di utenza è sostanzialmente quello dei dipendenti e dei familiari dei dipendenti ma c'è ancora una prateria tarare enorme il che vuol dire che il vantaggio fiscale che assiste i dipendenti che invece non assiste gli autonomi creando una disparità singolare di trattamento
E però non è comunque l'unico argomento attorno al quale vincerà la sfida che essenzialmente culturale
D'altra parte un dato interessante che me le tante quindi essere elevato criticamente
E che il numero degli iscritti aumenta aumenta sensibilmente se avete la Scala selezionare dal due mila dieci ad uno e diciassette ma non c'è una corrispondente aumento nella terzultima casella degli ammontare delle risorse disponibili
E questo lascia qualche dubbio perché se aumento ha così tanto la platea dei soggetti che possono beneficiare di prestazioni e così e così poco aumento invece aumentano le risorse disponibili vuol dire che le prestazioni
Ragionevolmente non potranno essere di ugual tenore anzi andranno ad impoverirsi di dando dubbio sul fatto che queste prestazioni possono essere effettivamente adeguate
Alle aspettative del bacino d'utenza di riferimento è un tema molto importante questo ma è difficile da verificarsi e perché è difficile verificarsi
Perché gli attori di quella sanità integrativa e vivono in un universo che molto eterogeneo molto disomogeneo
Passi parlo parliamo di associazioni non riconosciute su Società di mutuo soccorso associazioni riconosciuti che quindi ambiti la cui vigilanza è diversa e ambiti in cui come dicevo la deregulation che connota il sistema fa sì che è difficile trovare delle regole di controllo e fare un'effettiva trasparenza nel collocamento sull'effettiva solvibilità sulla possibilità di mantenere a lungo termine le promesse che quel comparto privato
Afferma di poter rendere ed è un tema che estremamente sensibile perché stiamo parlando di ambiti decisivi strutturali per il nostro vivere civile
E quindi evidentemente si auspicava una rivisitazione un regolamentare del sistema antro velocissimo sulla previdenza complementare perché non si registrano oltre un trend di crescita sia per risorse che per adesioni costante le adesioni sono otto milioni seicentonove mila zero trentaquattro
Posso solo dire che evidentemente di queste abbiamo fatto una dal centro studi una ricerca una verifica che alcune di queste adesioni sono sono un po'più fittizie più virtuale che effettiva e perché
Si colloca in una fascia che è sotto i cento euro questo soprattutto
Per i tipi come generazioni fondi aperti il che vuol dire che laddove non c'è lo slancio datoriale non c'è un grande slancio previdenziale da parte dei singoli e quindi anche qui un gatto culturale che merita di essere sanato
L'evoluzione del sistema di previdenza complementare
Ci dice che noi siamo ancora pur in crescita ma ancora bassi nelle statistiche sia OCSE che non OCSE ci troviamo tra il Suriname e la Macedonia il che non so se sia un onere un onore e dall'altro punto di vista per chiudere questa mia relazione vorrei focalizzare uno degli argomenti che anche l'onorevole Carfagna ha toccato che
Un argomento quasi banale la destinazione ma fondamentale che il tema della non autosufficienza di cui si parla tutti i consessi ma che ancora adesso
Fatica ad affermarsi dal punto di vista regolamentare il è un tema che il un rapporto che il testo che questo stesso è stato pubblicato nel nel due mila diciotto ha ben evidenziato come le aspettative di vita nel due mila cinquanta saranno molto più estese a ottant'anni se l'aspettativa di vita media di ulteriori quindici anni è banale dire che però a quei quindici anni non saranno in salute o non saranno tutti in salute quindi in una famiglia che si è sempre più amato Rizzati le soluzioni e indo familiari saranno sempre più difficile a trovarsi se è vero come è vero che già oggi il venticinque per cento dei sessantenni vive solo e quindi un tema di prese in carico
Perché vi sia presa in carico ci deve esser consapevolezza ci deve essere volumetrie ancora una volta difficile convincere i giovani che rifuggono da quest'idea triste
E dolorosa di una fine un po'ingloriosa dell'esistenza a partecipare al sistema quindi bisogna trovare dei meccanismi un'idea esemplificativa ma veramente rimane
Atto come puro spunto di approfondimento è l'RC auto che un grande bacino una grande volumetria
A un ex esprime quindi la possibilità di aggregazione che già oggi infatti raccoglie dei contributi per il servizio sanitario nazionale lavorando sulla fiscalità e rimodellando un po'quei contributi o magari andando in abbinamento si possono trovare delle soluzioni ricordando
Che la non autosufficienza almeno per i giovani
è le cause non sufficiente prigioni è certamente la sinistrosità stradale quindi potrebbe essere o una un fondo di non autosufficienza generale o almeno dedicato al settore sarebbe un primo passo è una pura idea che butto un po'nel calderone ma che credo possa essere di stimolo in ogni caso la deflagrante sa del problema merita massima attenzione grazie
Grazie Maurizio
La parola adesso Antonietta Mundo che è stata già coordinatore generale statistico dell'INPS che ci illustra un po'il numero delle prestazioni il pagamento alla tipologia delle prestazioni loro durata e tutta la loro diversificazione prego Antonio
Grazie
La mia relazione si basa completamente su dati INPS del casellario dei pensionati
Allora
A dicembre due mila diciassette il numero dei pensionati è sceso a sedici milioni quarantadue mila e questi beneficiano di ventidue milioni novecentonovantacinque mila pensioni
Pari a uno virgola quarantatré trattamenti a testa per una spesa complessiva di duecentottantasei mila novecentotrentotto milioni di Euro
E il reddito pensionistico medio annuo lordo è di diciassette mila ottocentottantasette euro i pensionati rappresentano il ventisei virgola cinque per cento della popolazione residente
Le donne pensionate sono il cinquantadue virgola cinque per cento del totale ma percepiscono il quarantaquattro virgola due per cento dell'importo complessivo con un reddito pensionistico medio di quindici mila settantotto euro annui
Gli uomini pensionati sono il quarantasette virgola cinque del totale e assorbono il cinquantacinque virgola otto delle risorse complessive con un reddito pensionistico medio di venti mila novecentottantasei euro loro a noi lordi
Infatti sei mila circa sei mila euro di differenza tra i due generi le pensioni di anzianità e vecchiaia nel due mila diciassette aumento ora undici virgola ottocentoventidue milioni
Pari allo zero quindici in più rispetto al due mila sedici quando erano undici milioni
Virgola ottocentoquattro mila le pensioni di invalidità previdenziale nel due mila diciassette diminuiscono del tre virgola cinquantasei per cento rispetto al due mila e sedici
Anche le pensioni ai superstiti diminuiscono dello zero ventitré
Le pensioni e indennità Riina rinascendo no del due virgola dodici per cento i trattamenti assistenziali aumentano invece dell'uno virgola ottantasei nel biennio considerato
La serie storica due mila otto due mila diciassette del numero dei pensionati ha un andamento sempre decrescente nello stesso periodo anche il trend delle pensione decrescente ma negli ultimi due anni due mila sedici diciassette
Assistiamo a un incremento delle prestazioni dello zero dodici per cento significa che aumenta il numero dei pensionati per ciascuno di pensioni scusate per ciascun pensionato
Si passa da uno virgola quattrocentotrenta pensione attesta How del due mila sei e dice a uno virgola quattrocentotrentatré pensionata sta nel due mila diciassette
Per tutto il periodo considerato le pensioni invalidità vecchiaia e superstiti da diciotto virgola sei milioni del due del due mila e otto passano a diciassette virgola otto milioni del due mila diciassette
Quelle indennitaria e quelle e-mail cioè passano rispettivamente da novecentocinquanta mila settecentotrentatré mila registrando entrambe le categorie variazioni tendenziali per lo più negative
Mentre i trattamenti assistenziali presentano variazioni tendenziali quasi sempre positive passando da quattro virgola due milioni del due mila otto a quattro virgola cinque milioni del due mila diciassette
Per le pensioni di anzianità o anticipa dell'età media effettiva di pensionamento nel due mila diciassette di sessantuno virgola tre anni per gli uomini e sessanta virgola due anni per le donne
Per la pensione di vecchiaia l'età media effettiva degli uomini è di sessantasette virgola uno anni contro un'età legale maschile vigente nel due mila diciassette di sessantasei virgola cinquantotto anni fa Bossi sessantasei anni e sette mesi
Per le donne l'età media effettiva di vecchiaia e di sessantacinque virgola due anni Controne tale cale vigente nel due mila diciassette per le donne dipendenti di sessantacinque virgola cinquantotto anni ovvero sia sessantacinque anni e sette mesi
I sedici milioni di pensionati valida vecchie superstite settori privati il pubblico vigenti nel due mila diciotto sono state suddivise per classi di durata in quasi tutte le classi di durata prevalgono le pensioni di vecchiaia delle donne del settore privato
Per le durate da zero a cinque anni ossia i pensionati tra il due mila dodici del due mila diciassette con l'aumento dell'età legale delle donne comincerà a prevalere le pensioni femminile ai superstiti
Il ventidue virgola sei per cento oltre ossia tre virgola otto milioni del totale delle invalidità vecchiaia e superstiti a durate da venticinque a trentasette e più anni
Queste sono pensioni nate per i prima del mille novecentottanta e fino al mille novecentonovantadue
Per le pensioni più antiche è un po'contrassegno durata da trentacinque a oltre trentasette anni si osserva la forte prevalenza del genere femminile del settore privato
Si tratta principalmente di pensione ai superstiti pensioni di invalidità ante legge due due due ottantaquattro cioè la famosa invalidità socio economica
E pensioni di vecchiaia di donne pensionate sia anteriormente al mille novecentottantadue con un'età media all'epoca tra i quaranta e cinquantacinque anni che oggi sono ultra ottantenni o ultranovantenni
Quelle pensionate sì corretta più alta se non nel frattempo decedute
Per una donna di quarantacinque anni è andata in pensione inizio mille novecentottanta la speranza di vita era di ulteriori trentaquattro virgola cinquantasette anni nel due mila quattordici
E all'età di settantanove virgola cinquantasette anni sarebbe mediamente deceduta mediamente invece se è ancora viva a fine due mila diciassette ossia il tre virgola sei anni dopo la stessa donna ne ha appena compiuti ottantatré
La sua ulteriore speranza di vita
E nel frattempo ventata di altri otto virgola quindici anni e grazie anche all'aumento della longevità sta era mediamente di vivere fino all'inizio del due mila ventisei
E di raggiungere l'età di novantuno virgola quindici anni e con lei la sua pensione potrebbe raggiungere una durata media
Di quarantacinque virgola quindici anni oltre la metà della sua vita
E in media ben dieci virgola cinquantotto annualità di pensione in più rispetto a quanto si era previsto nel mille novecentottanta la data del suo pensionamento
Le pensioni di tutte le categorie con importi da uno fino a tre volte il minimo sono diciotto virgola seicentosessanta settantasette milioni l'ottantuno virgola due per cento del totale
Materico azioni possono appartenere anche a pensionati con redditi pensionistici più elevati se questi hanno più di una pensione esempio una di importo inferiore al minimo e una pari a quei dieci volte il minimo
Quindi quando si tratta di classi di importi mensili lordi o netti sarebbe più corretto analizzare il reddito pensionistico
E il numero dei pensionati piuttosto che le pensioni
Alta do the Flesh oltretutto decidue mila diciassette su sedici virgola zero quarantadue milioni di pensionati quelli con importo di da uno a tre volte il minimo sono dieci milioni quattrocentosessantanove mila pari al sessantacinque virgola tre per cento con un reddito pensionistico hanno medio lordo di dieci mila settecentotrentadue euro e netto di nove mila ottocentoquattro aliquota media IRPEF otto virgola sette alla fine cioè per contro oltre quindici volte il minimo osserviamo trentanove mila cinquecentoquarantadue pensionati lo zero virgola due del totale con un reddito pensionistico hanno medio lordo
Di cento ventisei mila centoventiquattro euro e netto di ottantuno mila ottantatré euro aliquota media trentasei per cento
Allora tra il due mila dal sedici al diciassette aumentano le indennità di accompagnamento più zero otto per cento e gli assegni sociali più zero otto per cento anche questi mentre diminuiscono le pensioni di invalidità civile meno tre virgola tre per cento
E le pensioni di guerra meno sette virgola tre per cento in totale questi trattamenti assistenziali passano da quattro milioni virgola centoquattro mila pensioni ai trattamenti a quattro virgola zero ottantatré milioni con una diminuzione dello zero cinque per cento la stessa al segno opposto da ventuno milioni settecentotrentanove mila milioni di euro del due mila tre sedici sale la spesa sale a ventidue virgola zero ventidue milioni nel due mila diciassette con un incremento tra i due anni dell'uno virgola tre per cento se consideriamo i sette virgola ottocentoventisette mila quote assistenziali erogate all'interno dei delle pensioni nel due mila diciassette si aggiunge un'ulteriore spesa assistenziale di undici virgola quattrocentoquattro milioni di euro in crescita del sedici virgola nove per cento rispetto al due mila e sedici
Queste qua del assistenziali possono essere anche più d'una all'interno della stessa pensione e parliamo di integrazione al minimo maggiorazione sociale quattordicesima importo aggiuntivo
La Lombardia è la regione con il maggior numero di pensionati può essere valida perché è su questi sono il diciassette virgola quattro per cento del totale il venti virgola tre del per cento del totale delle pensioni di anzianità appartiene a pensionati residenti in Lombardia
Come anche il diciassette virgola tre per cento del totale delle pensioni vecchiaia e il quindici virgola nove per cento delle azioni su Pessi
La campagna ha invece il primato pari a dieci virgola otto delle per cento del totale delle pensioni di invalidità previdenziale
Le pensioni IVS dei residenti all'estero sono quattrocento mila seicentoquarantadue virgola quattro per cento del totale delle pensioni IVS
Di queste cinquantanove mila cinquecentotrentasette pensioni questo è un dato due mila sedici sono il regime nazionale ovverosia sono emigrati per motivi economici o fiscali grazie
Bene grazie ad Antonietta adesso la parola Gianni Geroldi che ci illustra un po'gli andamenti finanziari delle gestioni pensionistiche pubbliche e comporti riflessi sulle variabili economiche prego Gianni
Sì
Dunque io
Nel poco tempo che abbiamo devo cercare di sintetizzare
E il quadro chiamiamo macro economico nel senso è riferito alle grandezze agli aggregati fondamentali della previdenza
Con una ottica di medio-lungo termine
Allora andando con ordine in questa prima slide sono semplicemente riportati i due flussi fondamentali
Delle uscite esclusivamente previdenziali e del tratto continuo
E delle entrate contributive e del tratto tratteggiato sotto gli istogrammi che vedete affondo del grafico sono invece i saldi di gestione tra le due grandezze
Ovviamente sono rappresentate in valori correnti quindi bisogna tenere conto che una parte della dinamica ed usa un effetto di pezzi anche se non ci sono sconvolgenti nell'arco di tempo che osserviamo e il periodo di tempo e tutto quello su cui lavora attualmente il database originariamente costruito con il nucleo di valutazione come vedete è una delle cose che voglio far notare in questa slide è che i due momenti in cui c'è un sensibile peggioramento dei saldi
Corrispondono a due momenti in cui la dinamica macroeconomica la dinamica del PIL va peggio
Quindi c'è una sensibilità del saldo delle gestioni pensionistiche alla dinamica del PIL che non è spiegato dalla spesa pensionistica
La quale reagisce a interventi normativi nel medio-lungo termine ma è fondamentalmente spiegato dalle entrate contributive che invece sono molto più sensibili alla congiuntura perché ovviamente sono legati agli andamenti preoccupazione
Quindi queste molto chiara questa cosa la vedette intorno al due agli inizi degli anni novanta e negli anni della crisi perdurante dal due mila otto al due mila tredici
Per
Grazie per avere un idea in termini relativi quindi confrontabile di quei saldi di gestione
Occorre rapportare i saldi di gestione stessi a una grandezza in modo che essi la si possa misurare la si possa pesare nell'arco del tempo
Come vedete in questo caso diciamo i momenti più è ribaltato discografiche in un certo senso i momenti in cui la situazione dei saldi di gestione peggiora sono quelli in cui questo mandamento della linea continua tende a venire verso il basso
Questo ci dice che conferma quello che dicevamo prima che i due momenti dove i saldi sono decisamente peggiori
Sono il Periodo di bassa congiuntura della prima metà degli anni novanta e il periodo di bassa congiuntura chiamiamola così ma direi di crisi strutturale per durante del periodo intercorrente tra il due mila otto e il due mila diciassette
Faccio notare questo se può essere di minimo conforto che in termini relativi
Il peso del disavanzo che si ebbe prima degli interventi di riforma era molto maggiore di non quello che poi si è verificato negli anni della crisi nonostante come si vede molto sensibile
Il peggioramento anche negli anni della crisi più recente
Gli anni di riforma faccio notare anche quest'altra cosa hanno anche prodotto una fase se vogliamo di progressivo miglioramento sensibile del saldo di gestione stiamo parlando di spesa previdenziale in senso stretto
Fino ad arrivare intorno al due mila otto cioè l'anno che sostanzialmente il cui bilancio precede la crisi
In cui si è arrivati molto vicini a un pareggio di bilancio
Il peso delle varie componenti questi sono i grandi aggregati della spesa pensionistica ovviamente poi all'interno delle varie categorie visionabile distinguere delle singole componenti che possono avere delle differenze notevolissime nei loro andamenti
Faccio un esempio il grandissimo fondo pensioni lavoratori dipendenti
Ha incluso negli anni una serie di fondi di diverse categorie il cui andamento così detti fondi speciali molto peggiore che non l'andamento complessivo del fondo pensioni lavoratori dipendenti
In ogni caso come si può vedere da questi immagino una cosa che balza immediatamente agli occhi è che se noi prendiamo di questi sette aggregati
Sei di questi sette che legati vediamo che i loro valori in più o in meno comunque non si discostano moltissimo da situazioni non troppo distanti dal pareggio di bilancio e c'è invece una categoria che quella dei dipendenti pubblici
Che ha un disavanzo crescente e molto pesante sul complesso del disavanzo di gestione del sistema pensionistico pubblico italiano
I dipendenti pubblici ovviamente in questi anni in cui prendiamo questi numeri che vanno dal due mila dodici del due mila diciassette scontano in modo particolare un aspetto diciamo di crisi spesso si definisce demografica
Del fondo in realtà scontano il fatto che noi in questi anni abbiamo operato dei blocchi veri e propri di turnover nell'ambito dalla pubblica amministrazione quindi con un numero di pensionati crescenti
E anche con una livello di pensioni medie crescenti a fronte del fatto che il blocco delle assunzioni ha prodotto ovviamente una stasi completa delle entrate contributive
Per quanto riguarda gli altri singoli fondi è importante vedere che per esempio per quanto riguarda il fondo dei dipendenti privati fondo pensioni lavoratori dipendenti privati che da solo
Non mi ricordo se intorno al sessanta per cento dell'intero sistema previdenziale quindi parliamo delle cifre più grosse
Sta molto prossimo al pareggio di bilancio per quanto riguarda la parte previdenziale in senso stretto ribadisco ed ha avuto addirittura negli ultimi tre-quattro anni un leggero miglioramento
Poi dopodiché notiamo che i professionisti e parasubordinati sono due aree dove essendo ci una fra
Diciamo una condizione di rapporto demografico tra pensionati quindi numero di pensioni in pagamento e numero dei contribuenti che benefici ancora di una dinamica fortemente crescente sono saldi positivi
E anche importante per quanto riguarda questi andamenti delle macro categorie vedere quanta parte della spesa previdenziale per ciascuna di queste categorie pagata direttamente dalla contribuzione allora come vedete i dipendenti privati pagano al di sopra dell'ottanta per cento circa l'ottantacinque per cento della propria prestazione previdenziale attraverso i contributi che vengono direttamente versati dalla produzione
C'è anche un leggero incremento tra il due mila dodici e il due mila diciassette di circa due punti percentuali per i dipendenti pubblici invece come si vede
Conferma quanto vi dicevo prima la a quota è scesa dal sessantadue al quarantotto per cento in soli cinque anni vuol dire che in questo momento le entrate contributive dal settore pubblico
Rispetto alla dinamica della spesa pensionistica per il settore pubblico è fortemente deficitaria quindi si sta aprendo una divaricazione crescente
Dopodiché due altre categorie che è importante segnalare sono le due categorie del lavoro autonomo artigiani e commercianti
Dei dei commercianti sono molto prossimi a coprire interamente la loro spesa attraverso l'entrata contributiva arrivano intorno al novantasette sette per cento addirittura con una leggera crescita nel quinquennio per gli artigiani invece la questione è esattamente l'opposto coprono meno di due terzi della propria spesa previdenziale
E la situazione anche peggiorata se andate a vedere i dati di come si è evoluta la situazione diciamo pure occupazionale nel settore degli artigiani a seguito della crisi
Troverete che è una delle aree più colpite dalla crisi del quinquennio del sei e di sei anni
Due mila otto due mila tredici quattordici
Il numero delle attività artigianali cioè le piccole attività artigianali sono quelle che hanno subito un vero e proprio tracollo in termini di numero di unità operanti e quindi questo spiega in larghissima parte anche la crisi del righe del relativo fondo poi ci sono ovviamente delle questioni storiche in particolare quella del settore degli agricoli così etici di CM
Coloni
Mezzadri coltivatori diretti che hanno una copertura della propria spesa pensionistica qua abbiamo veramente un tracollo demografico che è durato per trenta quarant'anni
Quindi la parte di prelievo contributivo che può essere fatta direttamente dai redditi degli album degli agricoli a copertura della spesa previdenziale prossima il quindici per cento segnalo come elemento di se vogliamo di interesse il fatto che è cresciuta comunque di tre punti tre punti e tre percentuali nel giro di cinque anni
Questo è il punto se vogliamo più importante se del del quadro macroeconomico che è la dinamica del rapporto tra la spesa pensionistica il prodotto interno lordo
Dico che è il più importante perché quello sempre posto sotto osservazione quando si fanno i confronti internazionali in sede di europea a Bruxelles
E considerato l'indicatore principale della sostenibilità finanziaria in un sistema pensionistico sostanzialmente ora come potete vedere qui era portato sia alla spesa totale quindi comprendente anche la parte assistenziale cosiddetta gestione degli interventi assistenziali sia quella al netto delle gestioni interventi assistenziali
Tra i due come vedete ci sono circa due punti percentuali di differenza che più o meno rimangono costanti nel tempo che la quota di spesa assistenziale
Quello che è importante rilevare sono due cose una la differenza degli andamenti nel primo periodo fino al novantasei circa
Nel secondo periodo potremmo dire in fino al due mila sette
Poi negli ultimi due periodi periodo dalla crisi e ultimo triennio quadriennio
Come si può notare la spesa cresceva molto cioè o meglio il rapporto cresceva molto nel primo periodo
è sostanzialmente stabilizzato per circa un decennio nella parte centrale dopo gli interventi
Di riforma degli anni sessanta del degli anni novanta
è tornata a crescere pesantemente questo è tornato a crescere pesantemente questo rapporto negli anni della crisi e aveva ripreso a stabilizzarsi negli ultimi anni con la viene ripresa economica
Segnalo che anche in questa fase la stabilizzazione che si prospettava anche per i prossimi anni viene in parte alterata da una virgola all'insù chiedo multa all'intervento della recente misura cosiddetta costa cento
Che produce un incremento di circa uno zero virgola quattro per cento del prodotto interno lordo in termini di spesa e quindi questo lo si vede ovviamente questa è una delle cose sottolineo che quando è vista in chiave di di controllo se vogliamo sugli andamenti la spesa pensionistica dei vari Paesi nelle sedi europee preoccupa perché è chiaro che la stabilizzazione era uno dei punti cardine su cui sostò con cui sostenevamo che il sistema era sostenibile
La cosa più interessante però è notare e questo grafico lo fa vedere molto chiaramente come si generano questi andamenti del rapporto che abbiamo appena visto
Allora riprendendo gli stessi periodi come vedete i due sto grammi fanno da un lato vedere come cresciuto in termini reali il PIL quindi non parliamo più di prezzi in questo caso e in termini reali anche l'andamento della spesa pensionistica
Depurato dall'effetto Prezzi quindi denti uscita
Nel primo periodo è abbastanza evidente che la spesa pensionistica che cresceva a circa il quattro e mezzo per cento in media qua prima delle riforme anche con un PIL che cresceva prossimo all'una e mezzo per cento in termini reali che allora sembrava poco ma adesso lo guardiamo con grande
Come dire con grande invidia quella crescita
Produceva il la situazione di squilibrio crescente che abbiamo prima rivisto
Nel secondo periodo la spesa pensionistica continua a crescere sopra l'uno e mezzo per cento che comunque vuol dire una dinamica rallentata di due terzi
Rispetto a quella del primo periodo quindi l'impatto delle riforme è un impatto decisivo nel rallentamento della dinamica della spesa pensionistica
Ovviamente in quel periodo essendoci un pino ancora in crescita più che decente quindi sopra l'uno e mezzo per cento si hanno dieci anni di stabilizzazione di quel rapporto che dicevamo prima
Crescono più o meno allo stesso modo spesa pensionistica e prodotto interno lordo
Nella Terzo Periodo quello della crisi
Non c'è un Effetto di spesa pensionistica che anzi
Riduce la propria dinamica reale alla metà del periodo precedente
Circa lo zero sette per cento in media annua quello che succede il tracollo complessivo cioè la crescita negativa del prodotto interno lordo in termini reali di circa un punto e mezzo percentuale in mediano per sei anni di fila
Che è una cosa
Dirompente dal punto di vista degli equilibri di tutto il sistema di welfare non soltanto del rapporto tra la spesa pensionistica
L'ultimo periodo quello al due mila diciassette come vedete abbiamo una ripresa leggera del prodotto interno lordo circa uno zero sette zero settantacinque per cento di crescita reale immediato annua
E abbiamo un'ulteriore diminuzione allo zero cinque per cento in termini reali della crescita media delle pensioni
Quindi gli interventi sulle pensioni nell'arco della CRI se guardate la stilista o grama più chiaro io risulta vedete che ha una diminuzione progressiva nei valori medi nel tempo impressionante
Quello che determina invece la sostenibilità in questi anni la fluttuazione del prodotto interno lordo nella crescita in termini reali e soprattutto le crisi pesanti ultima slide che voglio mostrare cosa di cui si parla ancora secondo me troppo poco
E che per tutti soprattutto quelli che hanno cominciato a lavorare dopo il mille novecentonovantasei cioè i più giovani in fondo dell'attuale
Numero di assicurati che pagano contributi e ovviamente per coloro che cominciano da qui in avanti a lavorare e che hanno come sistema di calcolo della pensione il metodo contributivo
Importante anche vedere come sta maturando l'accantonamento dei contributi che stanno facendo cioè come sta aumentando il montante
Ora come vedete il montante e sapete si muove secondo un principio che è la media quinquennale del prodotto interno lordo in termini nominali
Ha avuto dall'inizio del periodo vini di osservazione fino al due mila quattordici un profilo continuamente decrescente
Il profilo continuamente decrescente è stato salvaguardato dalla bassa inflazione se vogliamo per molti per una larga parte di questo periodo
Ma quando è diventato così decrescente come nel periodo dalla crisi non è bastata la bassa inflazione a salvaguardarlo e ci sono anni in cui il tasso di capitalizzazione
In termini reali dei contributi versati nei conti individuali è stato negativo
Con la proiezione che qui riporto che è una proiezione tra virgolette ottimistica perché si rifà al documento di programmazione
Aggiornato quindi con le proiezioni del prodotto interno lordo che dicevano ancora per il due mila diciannove l'un per cento si avrebbe questa questo recupero
Che come vedete dice che il tasso di capitalizzazione
Silone anche in termini reali quelli istogrammi grigi che vedete sotto tornerebbe ad essere positivo ovviamente qualora venissero smentiti i dati sulla crescita reale del prodotto interno lordo cosa di cui si discute abbondantemente
E di cui si hanno conferme quasi quotidiani dalle maggiori
Sedi di valutazione e di proiezione economica a livello internazionale anche questa cosa qua andrebbe rivista e io la segnalo voi la segnaliamo all'interno del rapporto
Come elemento di attenzione e direi anche di preoccupazione
Grazie
Bene grazie a Gianni allora mi date leggera slide
Cercherò di essere rapidissimo la darvi qualche qualche indicazione qualche numero cosa ci dice sostanzialmente rapporto dopo tutto quello che è stato detto ora allora intanto il il numero degli occupati numero di occupati come vedete è aumentato eravamo venti milioni e ottocento mila nel mille novecentonovantasette siamo arrivati a ventitré milioni duecentosessantanove mira nel due mila e diciotto abbiamo stabilito un po'il record di tutti i tempi
E ciò nonostante il tasso di occupazione cinquantotto punto otto per cento e siamo a circa dieci punti percentuali sotto la media europea
Una quindicina di punti percentuali sotto i Paesi più virtuosi
Rispetto al piccolo che si è verificato tra maggio e giugno dell'anno scorso c'è stato un decremento degli occupati ma lo vedete segnato in giallo perché un risulta Attone per noi
Numero di pensionati è già stato detto erano sedici milioni zero quarantuno nel due mila e diciassette sono ulteriormente calati nel due mila diciotto e questo evidentemente è un po'il frutto di tutte le riforme che si sono realizzate perché ci sono sono importanti questi due dati sono importanti perché rapporto attivi pensionati in un sistema a ripartizione fondamentale e quindi come vedete anche il numero degli occupati per pensionato
è arrivato uno virgola quarantacinque sta attendendo a uno virgola cinque è un risultato fantastico notano è un risultato che comunque ci mette un pochettino in sicurezza e quindi che cosa ci dice questo primo dato che sono possibili ulteriori forme di flessibilità ma vanno fatte con estrema prudenza
Numero delle prestazioni le prestazioni sono aumentate dell'ha detto prima Antonietta Mundo e anche nel due mila e diciotto e proseguito questo aumento di prestazioni sono prestazioni che come abbiamo visto presentano una contrazione di quelle tipicamente previdenziali e un aumento di quelle assistenziali e tutto questo si riflette negativamente sul numero di pensioni o prestazioni
Per pensionati e più logico dire prestazioni e siamo circa uno virgola quarantatré tutto questo
Ovviamente ci dice che anche nel settore dell'assistenza dice il rapporto
Dobbiamo come dire operare con estrema prudenza e quindi probabilmente la banca dati dell'assistenza che è stata varata con un decreto molto corposo nel due mila e quindici deve trovare il la sua sistemazione perché se no diversamente ogni governo che arriva introduce ulteriori forme di assistenza
Ma senza averne un quadro generale e soprattutto noi non abbiamo un quadro di contabilità che ci dica cosa fa lo Stato centrale ma cosa fanno anche comuni province regioni questa molto importante
E siamo così al numero di prestazioni per abitante quindi siamo due virgola sessantuno quindi che cosa vuol dire questo che se una famiglia composta come dice l'Istat al due virgola sette persone vuol dire che noi ogni famiglia a una prestazione quindi diventa un qualche cosa di estremamente sensibile
Quindi fattore positivo migliora l'occupazione
Si riducono i pensionati migliore il rapporto attivi pensionati però dall'altra parte c'è una eccedenza di prestazioni
Di tipo previdenziale che va a formare questi numeri per quanto riguarda invece l'importo corretto procapite delle pensioni visto che ognuno prende uno virgola quaranta
Tre pensioni per ogni pensionato
è di diciassette mila sono mille e trecento e cinquanta euro circa ogni mensilità quindi che cosa andiamo a vedere
Che nel tempo le pensioni sono aumentate come valore quindi siamo un Paese che ha la media delle tensioni quasi più elevata ma abbiamo la media dei redditi più bassa
Di che cosa è colpa dei dove è colpa tutto questo
Beh ne abbiamo cercato di fare una scomposizione nel settore pensioni e quindi a fronte di una specie a dichiarata anche dalla Ragioneria generale dello Stato i duecentoventi virgola otto miliardi nel due mila e diciotto
Abbiamo fatto l'esercizio
Di togliere la GS per i dipendenti pubblici le maggiorazioni sociali e le integrazioni al minimo che sono anche dall'INPS inseriti in un quadro più ampio di prestazione di tipo assistenziale
E abbiamo poi anche tolto il carico fiscale come vedete se rapportiamo le entrate contributive anche se al netto delle prestazioni che vengono erogati quota assistenziale
Beh insomma tutto sommato abbiamo che la produzione incrementa almeno in questi ultimi anni i livelli di contribuzione siamo arrivati a circa centottantacinque virgola cinque miliardi
E la Spesal netta pensionistica come diceva prima Gianni Geroldi aumentar sì ma aumentar tassi dello zero sette zero otto per cento quindi il problema è lo sviluppo di questo Paese ma il problema non sono le pensioni questi dati ci dicono che è possibile contante prudenza inserire in modo selettivo qualche forma di flessibilità
Il problema ve lo dicevo all'inizio
La spesa a carico della fiscalità generale che ogni anno una volta si chiamavano leggi di stabilità poi leggi di bilancio leggi finanziarie tutto quanto
Siamo passati da settantatré a centodieci miliardi di trasferimenti il grosso come vedete anche nella capitolo fatto molto bene dall'INPS quando tratta della gestione interventi assistenziali
è molto dettagliato e la stragrande maggioranza di queste prestazioni sono prestazioni di natura e assistenziale non le dobbiamo fare no dobbiamo fare ma anche qui è il ragionamento che facevamo prima e cioè noi dobbiamo essere ben certi di quello che facciamo noi non siamo ben certi di quello che facciamo perché un pensionato potrebbe prendere
Il sussidio del Comune un affitto da parte del dell'ente di un un ente pubblico qualsiasi quindi UNESCO Cannone oppure un affitto agevolato pure un affitto gratuito il pagamento delle spese condominiali
Altre agevolazioni ci sono comuni che spendono che danno dai cento ai trecento euro ci sono delle province autonome che anch'esse
Danno qualche soldo in più le pensioni ecco me tutto questo non lo sappiamo non sappiamo neppure quando recuperiamo una persona in una RSA sia l'indennità d'accompagnamento o meno se non ce lo dice quindi è necessario andare nel senso di fare questo tipo di assistenza ma di farla nel modo più coerente possibile per far sì che non soddisfiamo quelle furbizie magari quelli che ci hanno bisogno rimangono poi dietro
Perché abbiamo poi questa grossissima componente assistenziale lo vedete qui su sedici milioni di pensionati otto milioni e più sono o totalmente o parzialmente assistiti ma la stessa INPS che eroga nel due mila e diciassette un milione cento mila
Prestazioni numero enorme numero che ha aumentato di tantissimo
Non è aumentato di tantissimo il numero dei dipendenti INPS per cui vince in questo momento può presentare anche dei problemi di affanno con tutto quello che gli viene messo sopra per più del cinquanta per cento sono prestazioni di natura assistenziale
E arriviamo al Bilancio il Bilancio che cosa ci dice che il suo ottocento e quaranta miliardi circa
Distesa totale dello Stato compresi la scomparsa la spesa per interessi
La spesa per le pensioni sanità assistenza prestazioni temporanee welfare degli enti locali è pari a circa il cinquantaquattro per cento quindi era spesa di gran lunga più alta
Resta poco
Per quanto riguarda le spese in conto capitale sono quasi meno delle spese in conto interessi tenuto conto che le spese in conto interessi sono diminuite tantissimo in questi anni negli ultimi cinque anni abbiamo risparmiato più distante a miliardi
Per il quantitative easing della Banca centrale europea e per tutto quello che ci deriva dall'appartenere un po'all'Europa ma se dovessimo fare addirittura il rapporto tra quello che spendiamo per l'istruzione in senso totale quindi circa quarantasei miliardi mal contati e sessantacinque miliardi di interessi beh siamo il Paese in fondo alla classifica per rapporto di spesa se poi addirittura dovessimo andare a paragonare la nostra spesa totale per welfare con le entrate perché i Paesi altri paesi le misure ma con la spesa ma non fanno un deficit così elevato gli hanno come lo facciamo noi de saremmo superiore al cinquantasette per cento
E quello che si pone il rapporto come indicazione è ma come la finanziamo tutta questa spesa adesso i tempi sono stretti rapporto lo spiega bene
Però insomma
Noi per finanziare questa spesa abbia bisogno di tutte le imposte dirette tutte sia quelle sulla sui privati IRPEF sia quelle sulle impresa dell'imposta sostitutiva dell'imposta
Regionale sulle attività produttive ma non basta ancora
Dobbiamo attingere per circa dieci miliardi alle imposte indirette quindi all'IVA ok le accise
E quindi vuol dire che per finanziare lo sviluppo di questo Paese e faccio notare che noi siamo il fanalino di coda in termini di sviluppo
E il fanalino di coda abbattuti qualche volto dalla Grecia e qualche volta da Cipro in termini di occupazione beh forse ci vorrebbe qualche investimento in più lo zero otto per cento di investimento in formazione e ricerca nuove tecnologie tutto mi sembra poco per un Paese come il nostro questa l'assalto perché ve l'ha già fatta mostrata Gianni Geroldi e la slide che abbiamo consegnato al Governo per far capire come ci possiamo muovere come e meglio in un periodo di rallentamento economico non forzare troppo il rapporto attivi pensionati e questo è un po'anche l'altro problema di finanziamento dicevamo che finanziata con la difficoltà la spesa per insomma quasi il cinquanta per cento del nostro paese di nostri concittadini verso il tre per cento dell'IRPEF quindi il grosso è sulle spalle di un quindici per cento che tutto sommato ci ha quasi l'ottanta per cento dell'io ora per garantire la sanità
A quelle persone che non pagano nulla di Herbert Pagliaro dobbiamo garantire ma è soltanto giusto per dire dove fa l'assistenza beh quelli che pagano le imposte devono mettere cinquantatré miliardi per Cassano non riusciamo a garantire mille ottocentosettanta euro pro-capite
Si diceva e qui andiamo rapidamente che i redditi si sono deteriorati beh facendo il confronto due mila otto due mila e sedici con l'Agenzia delle entrate
Noi vediamo che i primi scaglioni di reddito quelli che vanno fino a venti mila euro hanno avuto una riduzione di circa tre milioni e mezzo di soggetti che però sono andati per due milioni e mezzo a rafforzare le corti più sotto quindi quelle che dichiarano qualche reddito in più
Certo in questo periodo è sparito migliaia un milione e mezzo di contribuenti che facevano la dichiarazione e quindi anche questo deve stimolanti a fare sì come dire ma nuove fiscali ma deve anche farci capire che forse gli incroci ex ante come fa per esempio la svizzero farà Germania che non sono assolutamente scandalosi
Lì si abbina il codice fiscale è un'età sia dopo trentasei gli hanno mai fatto una dichiarazione dei redditi io ti chiamo e ti chiedo di che cosa vi Fidel mi sembra una cosa più giusta prima di arrivare a dire abbiamo un sacco di gente che poi dobbiamo finanziare
Io mi fermerei qui e lasciare la parola agli ai policy maker perché come abbiamo detto prima tutto sommato questo rapporto come gli altri rapporti
Da una serie di numeri cerca di fare nelle interpretazioni possibili e dare poi ai policy maker tutti i dati per poter decidere insomma nel migliore dei modi
Grazie
Lo chiederei al senatore Puglia no se può venire al tavolo
Darei la parola all'onorevole Crosetto che ringrazio che ha già sentito un po'di presentazione e quindi passerei la parola direttamente a lui prego Guido e grazie per essere
Grazie a te Alberto
Per policy maker meglio invitare il Governo aspettiamo che arrivi no
E drammatica
Cioè perché il problema è un diagramma perché il diagramma perfetto della cassa da morto
Mi spiego perché
Quando tu vedi scrittore didattiche
La quota di percentuale di spesa della PA passa dal ventidue al trenta
E la quota in rapporto al PIL dal dieci al quattordici
E che la crescita economica si vede sottratto dal sistema pensionistico
Risorse necessarie per magari farla ripartire non per i ricchi Risi
E capisci che diventa difficile innescare la policy Mac un'idea senza in qualche modo cercare di bloccare un'emorragia
Così come mi colpisce
Di vedere che la mente le pensioni cresce più della media dei salari
Adesso non offendete vi mi metto tra la platea fa meno effetto in questa platea se la facessi una platea di ventenni farebbe molto perfetto
Perché uno dei problemi che noi parliamo di questi temi normalmente su persone che hanno un'età più vicino alla pensione rispetto a a quelli che poi sono quelli che erano i problemi di cui stiamo discutendo oggi dice il futuro di mio figlio e nelle mani di Prince di persone che oggi hanno passate in un discorso molto brutale tutto l'interesse a difendere lo status quo
Lo dico come provocazione mi metto tra quelli no
Nonostante io non abbia fatto ricorso contro il taglio delle indennità parlamentare ma però slip l'approccio ma mette a quaranta
E allora le riflessioni che Alberto i relatori sono alto oggi sono riflessioni che calate nella necessità di un intervento
Intanto dovrebbero limitare l'emorragia cioè io penso che ci sia una quota di percentuale del PIL che può essere destinata al Welfare
E che dovrebbe essere fissate in modo tale da non impedire allo Stato di intervenire nella parte che fa crescita
Certo o noi ci mettiamo in mente che come vediamo la spesa sostenibile solo nei periodi in cui cresce il PIL cresce la ricchezza il cui aumento all'occupazione aumenta
Il PIL e quindi la nostra attività è principalmente indirizzata a quello e mette in secondo piano in determinati momenti gli altri tipi di interventi oppure noi siamo destinati lentamente ad arrivare al a una soglia di insostenibilità
è un discorso banale proprio ma è la verità che esce da questi dati
E qui il tema è abbiamo soglie minime del rapporto deficit-PIL o ci mettiamo fissate da un ente Sterpa ad affrontarla dall'Europa
O mettiamo delle soglie minime degli investimenti produttivi massime della tassazione
Che tengano conto della competitività nostra con i Paesi che stanno al di là dei nostri confini diano la possibilità al ai nostri settori produttivi di crescere competono tra investimenti e questo lo mettiamo come limitazione nel Pd ossia il l'unica cosa che può essere compressa nel PIL come è successo negli ultimi anni sono gli investimenti del settore pubblico la spesa pubblica produttiva e l'unico settore che posso pensare la tassazione beh
Non possono che peggiorare questi dati
Da qui la cosa più evidente dalla lettura plastica è questa
è un Paese che sta investendo in assistenza
Che è una cosa importante fondamentale perché nessuno di noi può dire dopo cercare di spiegare a mia madre che che il lo Stato deve investire con più serietà o meno in assistenza anzi abbiamo lamentele tutti gialli persone che non riescono a cedere i servizi sanitari è una vergogna in un Paese civile sono il primo a dirlo
Ma se non c'è un limite o controllo come suggeriva prima Alberto per cui abbiamo la possibilità di avere abusi
Indiscriminato o spese che variano a seconda del luogo in cui erogazione sanitaria viene senza alcun controllo era partita
Una volta nel tentativo di analisi no di fissare dei costi medi Miccoli dopo del tutto tramontato se non abbiamo delle regole a questo punto di vista difficilmente ne potremmo sostenere questa spesa in quel perché aumenta a fronte di un'economia che cresce perché non c'è nulla che la fa crescere
Quindi da una parte diciamo la fotografia che io traggo da oggi l'insegnamento principale che io mi porto via oggi oltre questo libro che leggero con un'attenzione che non ho potuto avere chiaramente in quest'ora e quella di dire noi investiamo estesa sacrosanta ma totalmente produttiva esso troviamo risorse a quello che può farci sostenere quella stessa spesa
Quindi facciamo la spesa che di per sé alimenta la possibilità di non essere più fatta nei prossimi anni a fronte di quella che sarebbe produttiva e questo è il ragionamento
Su cui ci becchiamo quota cento su cui ci possiamo inserire un reddito di cittadinanza le pensioni di invalidità nostra rispetto a quelle che ci sono in altri Paesi la spesa sanitaria che varia da provincia a provincia anche del triplo del quattro può fronte magari di prestazioni che non hanno alcun valore cioè la nostra incapacità che io molto spesso non riesco a capire completo cui metto tutti
Di controllare cosa avviene in questo stato
E la stessa ieri ho letto un articolo di di denunciato dal Mattino di Napoli non dalla Padania vecchio stile che dice che c'è un cambio di residenza la corsa al cambio di residenza
A Napoli no per per avere i requisiti del reddito di cittadinanza e mi è venuto in mente Nola la la corsa che non che non metto in alcuna città d'Italia ad avere un reddito per i invalidità una pensione di accompagnamento anche non avendone diritto perché fa comodo va vestito il più crolla io ti ringrazio per questa cosa vi ringrazio tutti perché
I numeri e le fotografie sono necessari per prendere decisioni ma siccome in questa sala ci sono persone molto più autorevoli di me e che hanno oltre alla capacità di lavoro la capacità di seminare
Idee in giro per questo nostro Paese o noi seminiamo l'idea che occorre partire dalla creazione della ricchezza del lavoro per risolvere gli altri problemi e che quello è il primo punto di partenza per da una parte il il bandolo della matassa bisogna iniziare a solo accollarlo partendo da un punto sacrificando magari in qualche anno alcune legittime aspettative
Oppure
Il risultato dei numeri che abbiamo ecco già chiaro adesso non bisogna essere particolarmente intelligente dell'insostenibilità di una spesa sul welfare incontrollata e incontrollabile
Che abbiamo acque abbiamo abituato alla nostra popolazione che non potrà più farne a meno ma mano che verrà quindi che ringrazio Alberto sono
Perché questo dovrebbe esser fatte bene spedirlo agli organismi internazionali ma soprattutto al governo che decide o anche alla Camera ma il punto di ragionamento fondamentale per costruire se vogliamo avere un futuro i prossimi anni
Grazie Guido
Passo la parola ora allora senatore Sergio Puglia che è stato recentemente nominato presidente della commissione bicamerale e controllo enti
Come attuazione per la nomina prego
Grazie presidente anzitutto grazie per l'invito che
E è veramente ben gradito io ringrazio ovviamente tutti i partecipanti ecco quest'anno comincia questa nuova attività
Riferita alla commissione poi si appresterà a vigilare controllare l'attività degli enti ecco una cosa fondamentale credo che bisognerebbe cominciare un po'anche a elaborare un nuovo concetto di vigilanza più che di vigilanze fa ecco nella almeno l'idea di base vorrebbe essere quello di collaborazione
Quindi collaborazione nella nell'attività di investimento anche e le casse previdenziali fondi pensione
Ovviamente operano investimento e magari soprattutto nel paese Italia
Anche perché
Ci sono degli strumenti attualmente e ovviamente chi opera oggi in questo settore lo sa soffre meglio meglio di me meglio di qualunque altra persona che magari molto spesso operata nell'ambito politico e quindi soprattutto i tecnici ecco quello quello che andremo a chiedere in questa legislatura è un rapporto di collaborazione
Perché l'idea
è quello non soltanto della partecipazione dei singoli membri ma appunto noi tenteremo appunto di attraverso anche questa attività di vigilanza ma stimolare anche il confronto tra gli enti e a ovviamente anche il parlamento e il governo
Posto questo e
Ovviamente noi ci troviamo ad affrontare ma ormai da anni un sistema che è profondamente cambiato perché sappiamo benissimo che il nostro sistema essendo un sistema a ripartizione ha proprio bisogno degli occupati ha una necessità dalla nascita ecco e quindi è ovvio che da questo noi credo che dovremmo ragionare molto
Su nuove nascite perché io occupati voi non voi vero che è fondamentale l'economia di un Paese ma sono anche strettamente collegati alle nuove nascite quindi quello che cercheremo anche di fare e andare ad affrontare questa problematica
Bene è ovvio che poi accanto a questo ci troviamo in questo nuovo sistema previdenziale che accanto al sistema storico a ripartizione si associa al sistema a capitalizzazione e qua si apre un nuovo capitolo il capitolo della sostenibilità della pensioni future quindi del proprio monte contributivo ce la facciamo con il proprio monte contributivo a sostenere magari il il l'attuale sistema
L'attuale pensione che ci aspettiamo ecco anche questo ovviamente non cercheremo di approfondire attraverso queste indagini fermo restando che poi noi abbiamo un sistema previdenziale la ripartizione storico obbligatorio è questo sistema ovviamente dobbiamo assolutamente a conservarlo cielo e alimentarlo e magari anche modernizzare urlo
Cercheremo anche di approfondire gli aspetti organizzativi dei flussi organizzativi e quindi il perché magari a volte all'interno dell'organizzazione degli enti previdenziali e ci sono magari dei ritardi nella erogazione delle prestazioni
Ecco quello che ciò accingiamo a fare è semplicemente questo tipo di
Di percorso ovviamente la Commissione di controllo e vigilanza degli enti previdenziali è una commissione bicamerale è una commissione che quindi vede sia membri del della Camera dei deputati che del Senato della Repubblica de ovviamente come ogni Commissione c'è una proporzionalità rispetto alla presenza dei gruppi parlamentari
Ecco
Io non non vado oltre anche perché estero di rincontrarci con dei risultati e dei dati perché tutto ciò che magari potrebbe venire in questo momento la le mie parole potrebbero essere soltanto idee di quello che stiamo facendo come governo
Oppure l'idea di quello che vorremmo fare ma più che altro io mi vorrei soffermare sul mio ruolo che è un po'oggi per quanto riguarda la commissione euro super partes è un ruolo che cercherà di coordinare di far dialogare e di approfondire quindi dare la possibilità al parlamento e al governo di è capire l'esigenza che oggi dice non soltanto nel sistema previdenziale
Ma anche l'esigenza che può esserci anche nel sistema scusate c'è ancora una volta sottolinea questo aspetto ma per me è fondamentale ma credo che non sono esso il sistema per stimolare le nascite in Italia
Grazie presidente
Grazie senatore Puglia la parola al senatore Tommaso Nannicini che nella scorsa legislatura è stato uno per attori principali per quanto riguarda le politiche di welfare le politiche sull'attenzione le politiche sul lavoro prego Tommaso grazie
Grazie buona sera a tutti ringrazio molto per l'invito mi scuso per il ritardo dalla commissione di cui faccio parte sta discutendo in sede referente proprio il decreto reddito di cittadinanza più pensioni posta sessantadue più trentotto
E che la somma fa cento Manna non è quattrocento e e quindi mi scuso per il ritardo
Ringrazio per l'invito ovviamente anche perché come sempre mi ha dato l'occasione di leggere il prezioso rapporto che fa il quadro complessivo su gli andamenti recenti del nostro sistema previdenziale di welfare e sugli sviluppi
Futuri se dovessi guardare al quadro che mi sembra emergere dal rapporto in termini di sostenibilità finanziaria in termini di equilibrio e sostenibilità del sistema
Direi che il paziente stabile c'è stata una chiara stabilizzazione importante delle riforme degli ultimi decenni sia pure con tutti gli accorgimenti al margine hanno cercato di tamponare alcune delle domande di fragilità sociale che erano poi negate alcuni di quegli interventi
Che aumentavano bruscamente anche all'età di accesso al pensionamento quindi un quadro molto stabile ma un un quadro che si è stabilizzato da un punto di vista di sostenibilità finanziaria
Ma un quadro che per tutte le peculiarità dell'economia e della società italiana veniva ricordato dagli interventi precedenti è un quadro che ancora forti elementi di criticità proprio dal lato della sostenibilità finanziaria
La prima criticità ovviamente l'invecchiamento della popolazione dette fino all'inverno demografico che resta una il filo rosso che frena molte delle politiche pubbliche di questo paese capacità di accendere sia percorsi di crescita che di sostenibilità
Dell'welfare pare indicate appunto che il rapporto attivi pensionati si sta avvicinando velocemente a quella soglia di uno virgola cinque
Che anche in altri rapporti indicate con una soglia di critica da tenere presente per capire ovviamente è un sistema a ripartizione la sostenibilità e questa quota sia pure lontani lentamente continua a peggiorare continua a far capire come è difficile
Quali che siano le volontà della politica di dare risposte immediate alle domande in materia pensionistica è difficile tenere staccato il tema riforme previdenziali al tema demografia
Ovviamente sono due facce della stessa medaglia e pensare di agire sul lato delle riforme dell'interventi previdenziali facendovi finta che l'invecchiamento della popolazione dinamiche demografiche sono una variabile una variabile indipendente è un'illusione che può durare l'arco di una campagna elettorale ma destinata a sciogliersi abbastanza velocemente come neve al sole la seconda criticità al di là del delle dinamiche demografiche ed invecchiamento è legata ovviamente alla crescita la sostenibilità di un sistema a ripartizione e anche l'adeguatezza delle pensioni in un sistema a ripartizione con calcolo contributivo si basa sulla capacità dell'economia di crescere di crescere
Ovviamente anche in tutte le stime che si sono confrontate non solo nel vostro rapporto ma anche le stime della Ragioneria generale dello stato e del gruppo di lavoro sull'invecchiamento della popolazione a livello internazionale sono stime che spesso hanno delle discrepanze forte
Come si vede dal grafico del che riportato nel vostro rapporto si arriva a due punti percentuali di differenza sulla gobba che avrà la nostra spesa pensionistica nel due mila quarantadue mila quarantacinque questi due punti percentuali non è che nascono da
Differenze nella modellistica econometrica nascono da differenze sul l'andamento dell'economia sulle stime del PIL quindi il rallentamento dell'economia incapacità del nostro paese di generale crescita ovviamente anch'essa una variabile non indipendente
Un avrà un impatto forte su quelle stime forse ci avviciniamo più a quelle del working group sull'invecchiamento che non su quelle della ragioneria se continuiamo con l'economia che rallenta
Come in questa in questa fase
Questo dal lato della sostenibilità dall'atto del equità del bilanciamento complessivo dell'intervento in maniera per evidenziare quello che emerge dal rapporto come sempre è che la nostra spesa previdenziale continua a essere fortemente frammentata fortemente categoriale cioè un una sovrapposizione spesso giustapposizione di regimi e di strumenti che la rendano molto frammentata c'è anche una critica alcuni degli interventi a cui hanno alcuni hanno lavorato i governi di fra cui uno di cui ho fatto parte mi viene da dire non per fare una difesa d'ufficio anche perché riconosco il carattere di categoria ritardi frammentarietà di alcuni di quegli interventi
Che avere poche risorse finanziarie a disposizione
Per fare degli interventi ti spinge spesso a fare degli interventi tampone se vuoi fare un riordino strutturale complessivo senza creare forti pressioni politiche contraria quel a quella riordino complessivo con poche risorse molto difficile e resistere alle spinte categoriali da questo punto di vista e chiudo così mi aggancio passando dal rapporto all'attualità ovviamente il vostro rapporto si ferma
Alla all'ultima legge di bilancio e quindi non può entrare nel merito degli strumenti scelti per incrementare il fondo per l'anticipo pensionistico era nell'ultima legge di Bilancio a me sembra che quando investo molte risorse sul sistema previdenziale fare degli interventi anche sì categoriali e tampone frammentati sia ancora più pericoloso sia ancora più pericoloso perché il tampone va a creare delle aspettative non sistematiche nostro tonali ma che poi è molto difficile
Governare che cosa voglio dire voglio semplicemente dire che se faccio un intervento che prende una platea alta non selettiva non faccio una scelta selettiva come ma fatti precedenti governi di dire
Devo mantenere l'equilibrio tra demografia e sostenibilità del sistema previdenziale ma devo dare un aiuto un reddito ponte alcune categorie che si avvicinava la pensione di vecchiaia eletta si allontana sempre più ma se sono disoccupati Stefano lavoratori era lavori gravosi
Perché non tutte le occupazioni sono uguali da questo punto di vista o hanno esigenze di cura legata alle a disabilità in famiglia questi condizioni soggettive
Di meritevoli di bisogno creo degli strumenti assistenziali che accompagnano a la pensione di vecchiaia che si allunga in maniera selettiva se volete tampone ma un tampone che mirato su categorie che hanno bisogni soggetti specifici la politica sceglie sia meritevole di tutela e chi no se invece l'intervento
Tampone che non sceglie chi è meritevole di tutela ma battuti per tre anni più che un tappone abbiamo una lotteria o una Letteria che va a favore di alcune corti che hanno la fortuna di essere nata nate nelle finestre che apre questi tre anni
E sappiamo dalle audizioni parlamentari che avevamo abuso discutendo il decreto che i vincitori di questa lotteria di una finestra di tre anni che non supera e non riforma strutturalmente il sistema previdenziale uscito dalla dalla riforma Fornero ma crea questo regime
Ulteriore
E frammentario i vincitori di questa lotteria sappiamo che sono lavoratori uomini non donne per la storia contributiva sono soprattutto lavoratori che vivono al nord ma meno al Sud sono lavoratori comprensioni altre più pensioni assegni maggiori rispetto alla media degli altri sono lavoratori che hanno pensioni semi retributive corti salvate dal primo intervento della riforma Dini piuttosto che misti
Questi sono i vincitori della lotteria di questi tre anni fra il vero tema non è solo la redistribuzione perversa mio punto di vista che sta dietro a questa lotteria e che alla fine dei tre anni della lotteria la politica sarà davanti a un bivio
Rinnovo il biglietto e faccio saltare i conti
E creole permette non supera forme otto Matteo le premesse per la Fornero due la vendetta usando riforma Fornero come metafora di una riforma draconiana che deve poi rimettere i conti in ordine di fronte acconti che vanno fuori controllo oppure chiude il rubinetto dall'osteria finita arrivederci e grazie ma questo crea delle iniquità ancora maggiori perché ci sono corti che solo per pochi mesi
Dello stare da una parte e dall'altra il biglietto della lotteria andranno in pensione a sessantadue anni a sessantasette anni
Quindi un intervento categoriale temporale e non selettivo mi preoccupa ancora di più perché quelli selettivi possono avere delle iniquità se la politica sceglie male sia meritevole di tutela
Ma io continua a rivendicare che l'unico modo per non far Salter tenere insieme equità tra persone equità intergenerazionale equità intergenerazionale sostenibilità finanziaria del sistema non è quello di legare il legame tra demografia e previdenza e far saltare la sostenibilità del sistema ma è quella che la politica si assume degli interventi circoscritti e non temporanei
O perché creano aspettative poi difficilmente governabili quindi sul punto interrogativo su cui si chiude il vostro rapporto sulla sostenibilità fessura penso che gli interventi che stiamo discutendo in questi giorni rendono a questo punto interrogativo
Ancora più grande e vedremo quale sarà la risposta della politica non solo oggi ma nei prossimi anni quando dovrà ereditarie alcune delle scelte che stava prendendo in queste settimane
Grazie Kakà marzo Nannicini
Ringrazio anche chi arrivato so che Armando sì ieri è molto molto occupato oggi quindi lo ringrazio intanto tanto perché ci ha fatto il grande piacere di essere qui e gli passo subito la parola
Nazionali da qui io usato da qui va be perfetto ottimo grazie mille a voi anzi era il sette grazie a tutti scusa un secondo le linee diamo l'onorevole o meno Aniello onorevole Crosetto che tornando in aula e quindi grazie all'organico Armando
Sì allora poi naturalmente il mio collega Durigon potrà entrare più nel merito
Perché io una delega diversa però più o meno
Mi mi mi occupo di temi economici immagino che allora io ho letto il rapporto retto un po'quello che avete scritto immagino che qui la preoccupazione non sia sulle pensioni quanto sull'assistenza
Perché pensioni le pensioni mi sembra che i problemi non ce ne siano la gente paga e poi gli ridiamo la pensione il problema è capire quanto incide l'assistenza
Noi abbiamo fatto delle scelte molto precise abbiamo con quota cento risposto a un'esigenza
Sociale che ci arrivava dal basso dalla gente che ci chiedeva di poter andare in pensione
Ha un'età
E a un momento della propria vita
Che sembrava Giusto a queste persone
Poi giusto non è giusto io ho la mia teoria su questo noi abbiamo creato una società che si occupa di curare i sintomi della malattia ma non si occupa delle cause della malattia e quindi siamo la sosta delle pillole
Sì c'abbiamo appreso le auto alternerà prenderci la pillola ci abbiamo mal di testa torniamo la pillola se c'abbiamo qualunque mal di stomaco prendiamo la pillola c'è una pillola per tutto
Però ci sono le cause per cui c'ha il mal di testa mal di stomaco e quant'altro se non andiamo a vedere le cause rischiamo di inseguire continuamente i sintomi non risolviamo il problema
Allora come si risolvono i sintomi intanto si deve analizzare capire qual è lo stato d'animo di questa società
Una società dove ci sono dodici milioni di italiani che fanno uso quotidiano di psicofarmaci
Quattro milioni e mezzo ne fanno uso sporadico
Circa cinque milioni fanno uso di stupefacenti
Poi ci sono gli anziani ci sono i bambini
è una società preoccupata dove c'è un forte grande malessere dove molta gente fa un lavoro che non gli piacciono fa tutti i giorni
E qui se tu fai un lavoro che non ti piace lo fai tutti i giorni non vedi l'ora che finisca
E non è difficile cose semplici
Se tu invece partissi dalla scuola per dire e costruirsi l'idea che tutti i giovani de mono coltivare fin da piccoli un talento che possa diventare nella vita il loro lavoro per cui non è labor far durare la fatica mai a realizzare lo scopo della propria esistenza
E allora certe emergenze certe necessità di assistenza certe necessità di dover andare di corsa in pensione perché tutta la vita il faccio qualcosa che mi stanca e che non mi piace sarebbero diverse
Ma a cui la società ab origine
Creando già nella scuola le premesse perché tu faccia un lavoro che ti piace
Voi dite sì però noi qui dobbiamo soli siamo riuniti abbiamo guardare i numeri che se da stringere bisogna dire le cose concrete la filosofia e ma se la politica non ragiona su queste cose ci possiamo vedere per farle ennesimo convegno dire ancora le stesse cose perché io di convegni ne ho visti no sentiti in questi anni tantissimo
L'emergenza pensioni da quando quindici anni che faccio convegni per l'emergenza pensioni
è un abbiamo risolto nulla
C'è una società
Ma nata preoccupata dove c'è la gente che chiede Allo stato di dallo Stato alla politica alle istituzioni di
Essere ascoltata
Noi abbiamo fatto un provvedimento quello sul
Su quota cento perché tanta gente ci diceva non ce la faccio più
Non ce la faccio più tanta gente c'era non ce la faccio più
Potevamo metterci tappi nelle orecchie
Potevamo la persona che ha raggiunto una certa età andarli a dire forse farla rewind della vita e andare a vedere se le scelte erano giuste sbagliate entra nel merito no
Quello che potevamo fare ancora una volta sopperire al sintomo ma non è che abbiamo risolto il problema
Non abbiamo risolto abbiamo tamponato l'ennesimo sintomo
E qui chiamo in causa ovviamente il governo nel suo insieme e il tema scuola che per me è fondamentale perché ripeto da lì parte tutto poi ci sono le famiglie
Poi c'è il tema del rete Cittadinanza parliamo sempre di assistenza naturalmente
Credo di cittadinanza
Che è una misura deve essere una misura proattiva per il lavoro
Non è incerto nella nostra testa ma l'abbiamo ribadito più volte un metodo per dare soldi a chi vuole stare lì seduto sul divano aspettare che qualcuno e Lidia i denari però anche qui è un altro sintomatico
La difficoltà che abbiamo il peso che l'assistenza sull'erario cioè sulla fiscalità generale
E tanto più grande quanto il nostro PIL non cresce
Perché è evidente no cioè se io ho un PIL che fa fatica a crescere adesso siamo in recessione tecnica
è evidente che la mia possibilità di fare assistenza si restringe
Allora per non curare ancora una volta i sintomi ma per curare le cause noi dovremmo attivare un meccanismo per fare
Cresce nel Paese
Abbiamo cominciato a fare qualcosa
Abbiamo cominciato a dire che bisognava passare le imposte
Io ho portato avanti questa questa questa battaglia abbiamo cominciato con le partite IVA un milione e mezzo di partite IVA avranno un risparmio di due miliardi di euro nel due mila e venti le previsioni sono ad esempio basta guardare cosa ha detto l'Istat nel mondo del lavoro Autonomous cresce
Perché perché quando tu intervieni in qualche modo i risultati ce li hai subito
Bisogna intervenire anche sul lavoro dipendente
Siccome voi vorrete penso avere delle informazioni oltre che dire le cose che già sappiamo
Il nostro la nostra intenzione come Governo e far scendere al venti per cento la prima aliquota degli scaglioni IRPEF e a ridurre al venti per cento l'IRES non è la Flat Tax che volevo fare io tutto e subito che era la cosa migliore in assoluto che aveva bisogno di uno shock
Però la politica è l'arte di non far stare moralmente il vero per imporre con inganno impossibile oppure potete dire tranquillamente l'arte della mediazione di troppo come volete però questo è però la direzione è stata appresa concreta
Se il Paese non lo riprende la Brivio e non riprende a crescere non non potremo pagare niente
Altro che assistenza redditi cose non non c'è niente e che possiamo fare se non c'è un Paese che ha le risorse per sostenere
Quindi penso che Brambilla mi abbia chiamato qua visto che io non ho la delega per parlare di pensioni perché ce l'ha mio collega per sapere appunto
Che intenzioni al Governo per poter far crescere questo benedetto PIL e quindi di conseguenza anche le entrate tributarie che servono per sostenere l'assistenza se noi avessimo un sacco di soldi in tasca non saremmo qui tutti seduti e preoccupati
Del resto la preoccupazione sappiamo tutti che significa occupare uno spazio in un tempo che non c'è ancora ecco perché ci preoccupiamo perché siccome le pensioni ne prendi poi la e allora forse è normale in questo caso
Però dobbiamo essere molto chiari che un Paese importante come l'Italia deve rispondere alle esigenze dei più deboli
Ci sono fasce della popolazione deboli che non possono essere lasciate inascoltati poi ci sono due tipi di debolezza c'è una povertà che riguarda tutti coloro che non possono lavorare per svariati motivi perché sono invalidi fisici o psichici
Perché magari sono ultra sessantacinque enni persone anziane hanno una pensione bassa e non ce la fanno ad arrivare perché ci sono madri Chianni minori e sono da sole ci sono tante facili popolazioni deboli che sono impossibilitate a concorrere a quella crescita
Sociale economica e spirituale di cui parla la nostra Costituzione quando non ci sono un sacco di persone che possono lavorare
E allora c'è un distinguo se tu puoi lavorare allora compito dello Stato è cercare di creare quelle premesse l'articolo quattro della Costituzione
Perché tu possa accedere al lavoro perché non è con l'assistenza che risolve il problema e solo tramite il lavoro che tu puoi realizzare la tua vita poi affermare te stesso i tuoi sogni le tue determinazioni
E quindi non stiamo lavorando in quella direzione RAI vista in alza si inserisce qui
Non può essere considerato una misura per sempre è una misura temporanea che serve a chi in quel momento si trova fuori dal mercato del lavoro che non lo lasciamo lì per strada
E diciamo attenzione non per tua volontà non parto tensione non per tua volontà ma obtorto collo ti trovi in questa situazione ti diamo una mano ma è compito tuo noi ti daremo una mano a creare le condizioni di trovarti un'occupazione
Se no ai fini Cassese veniamo meno a questo non riusciamo più questa è l'intenzione ma queste chiara noi la l'abbiamo condivisa anche col ministro Di Maio non è che nessuno ha mai pensato di fare un provvedimento di assistenza tout-court
Siccome qualcuno mi ribadisce che questa è una misura contro la povertà no non è una misura contro la povertà questa è una misura proattiva per l'inserimento di persone che possono lavorare nel mondo del lavoro
Altra cosa lo ripeto aiutare chi si trova in condizioni di povertà per ragioni diverse che quindi non possono concorrere a quella crescita di cui parlavo prima
Quindi dal nostro punto di vista l'agenda e riduzione delle imposte
E investimenti
Senza gli investimenti il Paese non cresce
è di questi giorni lo sapete tutti che grande attualità
Si parla di grandi opere si parla di infrastrutture che Stone infrastrutture quindi consentitemi couscous ultimi quaranta secondi del mio intervento per parlare di questo
Questo Paese che soffre di un deficit infrastrutturale enorme che deve essere colmato se vogliamo essere leader nella logistica del Mediterraneo
Che vale solo per il traffico da Suez verso il Nord Europa cinquecento miliardi di euro l'anno e cinque milioni di posti di lavoro
Non facciamo certo infrastrutture per collegare
Milano con Lionello basta
Facciamo infrastrutture per collegare l'Italia al Mondiale Europa
Ci possono essere sensibilità diverse ci sono sensibilità diverse
Si discute sulle sensibilità diverse ma il Paese non si può fermare
Paese deve andare avanti perché abbiamo una grande responsabilità proprio per sostenere chi ha bisogno proprio per sostenere chi ha bisogno dobbiamo fare ripartire la crescita e la crescita riparte solo se ci sono gli investimenti se ci sono le infrastrutture se si abbassano l'imposta
Grazie
Grazie Armando
Do la parola adesso a Mariastella Gelmini prego
Grazie per essere grazie scusate il ritardo ma a proposito di investimenti e di grandi opere Now l'abbiamo provato a calendarizzare
La votazione di mozioni sulla tavola con scarsi risultati grazie al professor Brambilla Grazia Itinerari previdenziali per questa per questo studio ormai un'occasione puntuale e costante di confronto
Ma anche uno strumento orientativo delle politiche quindi penso che in questa stagione nella quale la politica chiamata battaglie quotidiane spesso sui sociali in maniera puntuta ma anche come dire molto frammentata
Io credo che questo strumento abbia un grande valore perché se letto con onestà intellettuale non può non condizionare le scelte dei decisori politici qualunque sia la bandiera di ciascuno e quindi penso che questo la prima considerazione che mi sento da di fare mi fa piacere aver ascoltato le parole in questo senso di Armando Siri
La prima considerazione è legata al fatto che in questo momento in cui si sta votando al Senato il cosiddetto decretone che contiene il reddito di cittadinanza ma anche quota cento penso che sia giusto ridimensionare la portata di quel provvedimento perché mi pare che non siamo davanti ad una rivoluzione epocale
E non è nemmeno vero che si possa dire che sta per nascere un nuovo Welfare
Anzi siamo davanti con una quota cento approvi e anche con il reddito di cittadinanza a provvedimenti parziali che non rivoluzione hanno nulla e si inseriscono perfettamente nella tradizione di questo ultimo quarto di secolo perché se vogliamo andare a vedere gli ultimi provvedimenti
Beh insomma dalla agli ottanta euro di Renzi al bonus scultura all'array per arrivare al reddito di cittadinanza tendenzialmente si è andati sempre nella stessa direzione di gonfiare
Le offerte per quanto riguarda l'assistenza con provvedimenti qualche volta più restrittivi come è stato con la Fornero forse in maniera eccessiva per quanto riguarda la previdenza
Tutto questo però si inserisce all'interno di un contesto che lo studio descrive bene che quello di una riduzione delle nascite di un progressivo invecchiamento della popolazione di un aumento dell'aspettativa di vita ma ahi noi anche di una drastica riduzione delle previsioni di crescita del nostro Paese per il due mila e diciannove
Questo anche a valle di una manovra
Che ha che è andata ad aumentare la spesa corrente per aiutare l'assistenza e attagliare su questo sono in disaccordo consiglieri a tagliare gli investimenti a far crescere la pressione fiscale quindi il dato di fondo che emerge che sostanzialmente il sistema previdenziale le pensioni dei lavoratori che hanno versato i loro contributi
Sta faticosamente raggiungendo un certo equilibrio
Il sistema assistenziali invece quasi fuori controllo e rappresenta un costo rilevantissimo per le finanze pubbliche quindi previdenza in equilibrio e assistenza in disequilibrio
Ma il rapporto mette in evidenza e sfata un falso mito
In un Paese come il nostro non è vero che per il Welfare si spendano poche risorse noi dobbiamo partire da qui se vogliamo fare un'analisi sincera di come vengono investite
Le risorse siamo fra i Paesi nell'Europa a ventisette che spende di più in rapporto al PIL per prestazioni sociali
E allora uno si aspetterebbe che di fronte a questa situazione dove per finanziare il nostro welfare ci vogliono in pratica tutte le imposte dirette più i contributi versati e una parte delle imposte indirette la riflessione fosse
Di una come dire di un'analisi di come si spende di come si investe in assistenza prima di ampliare di aprire i cordoni della borsa e aumentare la stesa in assistenza io mi sarei aspettata questo dal Governo
Che si facesse chiarezza su come vengono spesi quei sessanta miliardi che vengono di fatto investiti
Per il Welfare
Invece nulla di questo è stato fatto con il risultato che lo ha detto Brambilla anche nel precedente rapporto a me è un dato che non conoscevo e mi ha molto colpito
Chi paga
Questa stesa che come dire dettata da di sogni esistenti ma che
Grava pesantemente sul bilancio dello Stato su sessanta milioni di italiani quaranta milioni di abitanti presentano la dichiarazione dei redditi
Ma quelli che versano almeno un è uno sono poco più di trenta milioni e alla fine risulta che il dodici per cento dei contribuenti pagano il cinquantasette per cento dell'intero ammontare IRPEF
E allora vedete che io capisco
Anche il dato emozionale che è contenuto nell'intervento di Armando Siri perché oggi è chiaro che non tutte le persone
Hanno un lavoro c'è un problema di disoccupazione molto forte c'è un problema di assistenza c'è un'insoddisfazione una sfiducia nel Paese c'è chi legittimamente chiede di poter andare in pensione prima o di avere un lavoro che sia di soddisfazione
Però a tutto questo la politica deve rispondere con la sincerità nel rappresentare il fatto che non abbiamo la bacchetta magica
E se noi andiamo per come dire in qualche modo andare incontro ai bisogni alle esigenze degli italiani
A sfasciare i conti pubblici ad aumentare la spesa in assistenza
Tagliando Investimenti aumentando la pressione fiscale noi andremo a creare assistiti di breve periodo di seria e di serie B perché non tutti prenderanno il reddito di cittadinanza
E disoccupati di medio periodo
Con un problema di alleanze e di lealtà tra le generazioni
Perché il reddito di cittadinanza si sta facendo addebito e quindi si sta ipotecando il futuro dei giovani ci saranno le giovani generazioni che saranno caricate anche di questo onere allora io penso che il buonsenso vorrebbe
Che da un lato si andasse anche come atto ha chiesto la Gabanelli sudata un sul Corriere a fare chiarezza su come vengono spesi delle risorse dell'assistenza
E solo dopo andare eventualmente ad allargare le maglie e ad aumentare l'investimento nell'assistenza senza però dimenticare che non possiamo fare di questo Paese un Paese di assistiti e di disoccupati
E quindi gli investimenti nelle il il posizionamento delle risorse nelle infrastrutture negli investimenti
è un qualcosa che è necessario per favorire la crescita ma qui siamo davanti ad una maggioranza ad un governo che sta bloccando la targa
Un impegno assunto tanti anni fa
Un impegno sul quale il nostro Paese si gioca una credibilità a livello internazionale perché il mondo non comincia con Di Maio
Ma molto prime anche i governi precedenti hanno partecipato a vertici internazionali hanno sottoscritto accordi internazionali nei quali l'Italia ha chiesto fortemente lattato
E oggi cosa fa questo governo blocca l'attacco non consente nemmeno che sia valuti in parlamento una mozione per esprimersi su questo punto
Di fatto da un blocco alle grandi opere aumenta di sei miliardi la tassazione sulle imprese e prova a consolare un Paese piegato dalla crisi con il reddito di cittadinanza
Io credo francamente che questa non sia una strada sostenibile
Penso che non sia nemmeno una strada che porti a medio termine ad una equità e ad una pace non tanto fiscale ma sociale
Credo invece che vada ad aumentare la percezione di un'ingiustizia generale tra chi lavora paga le tasse rischia e chi sì dice attraverso il reddito di cittadinanza dovrebbe essere reintrodotto nel mondo del lavoro peccato
Che i dati sono lì impietosi ci dicono che attraverso i centri per l'impiego ad oggi si vanno ha si va ad intermediare meno del tre per cento dell'occupazione
E quindi io con tutta la buona volontà del governo che apprezzo penso che non bastino due mezzi
Per migliorare la condizione dei centri per l'impiego credo che quella riforma abbia bisogno di anni
E nel frattempo temo che il reddito di cittadinanza sia semplicemente un sussidio che fa sfangare una data difficile per tutti i partiti che è quella delle elezioni europee e tutto sommato questo non ha nulla di nuovo
Perché si somma ai tanti provvedimenti che fino ad oggi hanno fatto i governi di tutti i colori politici appunto di provare a consolare questo Paese provare ad andare incontro a dei bisogni con degli strumenti però propagandistici
Invece io penso che noi dobbiamo avere il coraggio di guardare
Con forza a e con trasparenza
Al bilancio dello stato e dire che fu forse il casellario delle prestazioni assistenziali
Deve essere attuato esista una legge che prevede la necessità che i comuni e e tutti gli enti locali vadano ad informare una banca dati centrale di quanta assistenza viene fatta chi venga erogata
Però ad oggi ad alimentare il casellario dell'assistenza
Solo il dodici virgola settanta per cento dei Comuni fa la sua parte
E allora io credo che questo sia un punto sul quale noi dobbiamo riflettere
Perché diversamente con il taglio agli investimenti il no al taglio del cuneo fiscale il taglio di industria quanto il punto zero il rischio che incombe su tutti noi dell'aumento dell'Iva
E francamente il non aver affrontato tutti questi temi l'abbia rinunciato per provare a dare una risposta ad un bisogno che c'è a tutti gli elementi che vanno nella direzione della crescita e lo sviluppo il rischio è quello di creare un aumento della povertà un aumento del bisogno dell'assistenza
E questo non può durare all'infinito quindi io credo che questo provvedimento questo studio sia particolarmente utile per fare i conti con la realtà vera e per cominciare a fare politica medio periodo cercando di rafforzare delle riforme e delle proposte che non siano temporanee ma che a Zecchino la direzione e la direzione
è quella di rivedere la spesa nell'assistenza ma anche di non rinunciare a quei provvedimenti
Partendo dalla formazione partendo dall'impresa partendo dalla necessità di aumentare l'occupazione perché è vero che oggi siamo al cinquantotto per cento ma siamo ancora dieci punti sotto la media europea
E quindi io credo che ci sia molto lavoro da fare io forti dubbi sul fatto che la visione la la direzione scelta dal governo sia quella giusta
Grazie a Mariastella Gelmini nell'ultimo intervento del senatore Alberto balneari che ringrazio per essere qui già presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato prego professore
Grazie ringrazio il professor Brambilla per avermi invitato da questa parte del tavolo anche se in realtà il mio posto dovrebbe essere dall'altra in mezzo a voi ho accettato l'invito nella speranza di imparare qualcosa dato che come suppongo sappiate mi la commissione finanze si occupa di previdenza né io nel mio precedente percorso accademico me ne sono occupato però naturalmente accettando di entrare in politica ho accettato come il mio collega Nannicini che viceversa di te e più addentro a queste a queste vicende a casa dei suoi precedenti esperienze di governo accettato il triste destino del tuttologo
Ed è in questa veste che serenamente partecipò cercando di non di non annoiarvi e intanto vorrei rasserenare
L'onorevole Gelmini sul fatto che le elezioni europee non saranno difficili per tutti
Questo mi sento di poterlo dire saranno più difficili per alcuni e meno difficili per altri
C'è un motivo
C'è un motivo che non è slegato dai tanti temi che ha sollevato l'onorevole Gelmini su molti dei quali mi trovo in sintonia visto che oltre alla alla tuttologi alla politica insegna anche ad apprezzare le ragioni dell'avversario e a mettersi
Nei suoi panni a condividere anche il suo sistema di valori il motivo per il quale le elezioni europee saranno difficili per alcuni è facile per altri sta in un'osservazione che è stata fatta cioè sul fatto che ci sono stati dei governi precedenti e questi governi precedenti hanno gestito il rapporto con l'Europa in un modo tale che CIA purtroppo purtroppo invischiato il Paese
In un sistema di regole asimmetriche che sono fortemente fortemente nocive per politiche di crescita
Vorrei dire esulando un attimo dal contesto tematico specifico di questa conferenza che la più esiziale la più perniciosa di queste regole in termini di riferimento concettuale l'utilizzo di quello strano strumento che il PIL potenziale per valutare la natura espansivo restrittiva dei saldi di bilancio il PIL potenziale è una cosa che non esiste quindi questo significa è una stima di stime di stime di previsioni di stime banalizzo se volete vi parlo anche del filtro di Kalman ma il vantaggio di essere politico e viceversa che ci siamo dimenticati un po'di matematica o comunque non dobbiamo usarla quando parliamo il pubblico
Lì noi abbiamo oggettivamente un problema e lo sottolineo perché se da un lato sono pienamente d'accordo con l'esigenza che ha espresso
L'onorevole Gelmini di spostare dalla dalla contingenza dal breve al lungo periodo l'orizzonte della politica e naturalmente quando si parla di sistema previdenziale questo passaggio
è assolutamente spontaneo richiesto necessario
Dall'altro
Vorrei evidenziare come alcune scelte che sono state fatte anche in questo campo sono state dettate da una logica a mio avviso estremamente di breve periodo estremamente di cassa estremamente estremamente contabile
E in particolare penso in questo momento venendo da voi sono passato di fronte alla Commissione undicesima del Senato dove ho sentito che è in corso una
Dialettica
Rigorosa circa circa gli emendamenti dei quali fonti di stampa hanno riportato numeri assolutamente esorbitanti che io non non so perché il punto non passa da me
Sulla famoso decretone ebbe quel decreto onesti propone come sapete di smontare una riforma che
Oddio con la retorica del lungo periodo di fatto poi faceva cassa nel breve periodo cioè parliamoci chiaro quando quel quelle cose sono state fatte
Io non avevo alcuna responsabilità naturalmente o solo un modesto docente di università di provincia cosa che spesso viene rimproverata come se ci fosse qualcosa di male nell'essere in provincia anziché nel nella capitale
Sotto queste augustee volte
Lin provincia avendo più tempo libero mi leggevo i rapporti della Commissione europea cioè della fonte unica e vera del verbo diciamo
Economico quei rapporti stranamente indicavano che il debito pubblico era sostenibile in un momento in cui tutti ci dicevano che era insostenibile
E indicavano soprattutto dato interessante che la sostenibilità a lungo a lungo termine cioè quella appunto cui suppongo si debba far riferimento perché comprende anche le passività implicite il sistema previdenziale
Era quella che ci dava le maggiori soddisfazioni la Germania sta messa peggio di noi stava e sta messa peggio di noi sotto quel profilo secondo i calcoli una commissione europea
Totalmente egemonizzata dalla cultura economica e dal personale tedesco quindi non sospettabile di conflitto di interessi se non nel senso opposto cioè quello di dare il proprio Paese una visione positiva questo dato nel dibattito italiano non emerge mai
Sul dato contrario falso cioè di un Paese sull'orlo della bancarotta
Cade un governo
Che non nomina
Ora il rispetto a questo che cosa ovvi se mi sento di potervi dire
Come attinenza parziale a ciò di cui ci occupiamo qui ma è anche normale che diventando un politico si possono o di pagare dal tema che si possa parlare anche di cose che non c'entrano molto con lo specifico dato tecnico
Mi sento di poter dire che questa maggioranza e in particolare per perché mi riguardarmi
Stiamo cercando di fare di tutto per esserci a Bruxelles e per rivedere un insieme di regole che consentano a questo Paese
Di sfruttare le enormi potenzialità che che
Qual è il modo migliore per farlo oltre ad accettare con un sorriso certe esternazioni un po'troppo violente di politici diciamo a fine corsa
Ebbe il modo migliore per farlo è sfruttare intanto tutti gli elementi che il nostro ordinamento cita per incidere sul processo normativo europeo
E e infatti
Noi ci stiamo studiando bene stiamo applicando la legge Moavero la legge duecentotrentaquattro il due mila dodici e stiamo cercando di fare in modo che le Commissioni parlamentari possano
Esprimersi
In merito al processo normativo soprattutto in fase ascendente più di quanto finora sia stato fatto e poi bisogna andare lì conoscere i nostri rappresentanti in quelle istituzioni conoscere i rappresentanti degli altri
Paesi in quelle istituzioni far vedere che
Anche se il Financial Times CIA descritto come una maggioranza di barbari
E magari qualche
La minoranza poco capire qualche interesse a rappresentarci come tali in una normale dialettica politica
La verità è diversa siamo semplicemente delle persone che stanno cercando di lavorare perché questo Paese riprenda lo spazio che gli compete nel prossimo nel progetto europeo
Questo nella ho nostra nel nostro attuale prudente apprezzamento dovrebbe consentirci di rinegoziare delle regole tali da consentire dei maggiori spazi di crescita
Perché senza crescita nessun sistema è sostenibile nessun sistema previdenziale sostenibile indipendentemente dalla sua natura che sia un sistema
Sulle fronde troppe il Triassico questo non non cambia ci vuole comunque la crescita non è che un sistema contributivo
è come il Campo dei Miracoli del di Pinocchio dove tu metti i soldi sotto sotto un albero i soldi qui soldi si moltiplicano quello che fa moltiplicare i soldi che assicura le risorse per il domani e sempre e solo il lavoro dell'uomo e quindi bisogna che gli uomini vengono fatti lavorare
E su questo vorrei aggiungere una una parola molto rapida ieri mi è capitato di assistere a un seminario
Molto molto alcuni interventi molto molto molto qualificati dove si è evocato il solito tema della perché
Perché l'Italia sia cresciuta così poco
E ho sentito per l'ennesima volta riportare un una posizione che a me che a me personalmente lascia scettico cioè
Le cause della scarsa crescita e quindi i problemi eventuale di sostenibilità del sistema previdenziale deriverebbero secondo una corrente di pensiero molto attestata dal fatto che le imprese sono piccole e bar banalizzando insomma
Le le le banche hanno sbagliato a prestare i soldi cioè diciamo nella rappresentazione di chi parlava l'ottanta per cento della colpa del ritardo italiano era dell'impresa è il venti per cento
Delle banche e siccome ottanta più venti fa cento prestavo uno zero per cento di responsabilità altrui chi incluso paradossalmente anche della politica molto contento che nessuno ci desse addosso ma insomma per una volta è successo
Io non non la vedo tanto così cioè io vorrei sottolinearvi che in sotto questo profilo c'è un problema non c'è attuale un problema proprio di di filosofia economica fermatemi se vi parlo di queste cose apparentemente astratte ma entrando in questo percorso capito quanto siano concreta Praga prendetemi separa profondamente dal collega Nannicini più di quanto ci separino i colori verde rosso quello che anche senza metterci in bianco e mezzo
In questo tipo di atteggiamento e che già una ideologia economica molto pericolosa quella che il processo economico sia integralmente dominato dall'offerta
Il che significa che se qualcosa va male la colpa è degli imprenditori che sono gli uomini che concretamente nella vita di tutti i giorni incarnano impersonano e realizzano l'offerta di meno economici
Mentre
Altresì la moneta in questo in questo in questo schema mentale e come nell'Ottocento considerata un vero qualche cosa che semplicemente fa alzare o diminuire
Il livello dei prezzi ma non influisce minimamente sulla crescita di beni reali e quindi peraltro in questo quadro è evidente che chi la gestisce non ha alcuna responsabilità se non quella di tenere il velo un po'più su un po'più giù
Ma la realtà delle cose non cambia ecco vorrei fargli osservare che non esiste solo questo ordine ordine diciamo di riferimento concettuale esiste anche da
Scarsi meno di un secolo un altro tipo di pensiero che il pensiero che iniziano per il quale conta anche la domanda e la domanda anche influisce sull'offerta
Cioè
Il reddito disponibile la domanda aggregata complessiva stressato un'economia
A un influsso anche sulla produttività e quindi ha un influsso anche sul lungo periodo per il motivo banale che un imprenditore è stimolato a migliorare i propri processi produttivi
E ha stendere l'innovazione in ricerca se ha delle ragioni quindi attese di vendere ciò che produce
Con questo voglio dire che alcune misure che questo Governo ha implementato che vendono
Dalla mostra la dialettica opposizioni dai media
Così accantonate un po'dispensate come meramente assistenziali
In realtà in un'ottica keynesiana tracce hanno assolutamente un valore non solo di breve ma anche di lungo periodo perché sostenendo il reddito e sostenendo la domanda aggregata si possono ottenere gli effetti sulla produttività
Naturalmente non si vedono dopo meno di un mese dall'attuazione dei decreti
Si vedranno assumono nel medio periodo vorrei concludere con questa nota di di di fiducia questa stagione politica e non solo interessante sotto il profilo più strettamente dell'impegno civile e politico di unione di noi credo che sia molto interessante anche sotto il profilo concettuale per chi come il collega senatore Nannicini finora ci siamo confrontati su certi temi di fondo solo in un agone accademico dove regna il rigore
Ma dove va anche detto in un certo senso se posso usare un termine che non vorrei sembrasse banalizzare il lavoro che stiamo facendo
Ci si diverte molto meno perché il contatto con i dati e il contatto con l'esperienza concreta arricchisce e in qualche modo è fonte sempre di grandi soddisfazioni vi ringrazio
Per la pazienza con la quale mi avete ascoltato
Grazie senatore Alberto Pagnani la parola a Claudio Turri don che
Come fosse il ministro del lavoro manuale quasi come fosse mi e quindi chiede la parola prego Claudio io ringrazio Alberto ringrazio di avermi invitato e sono contento di portare i saluti a questa Assise
Vedo con piacere tra tra gli ospiti tanto essa gabber di Michele quale abbiamo avuto una collaborazione davvero stupenda la ringrazio per il lavoro svolto tutto quanto l'INPS perché credo che secco da cento riusciva a riparare
Ha già dei numeri così importanti parliamo di oggi quasi cieca quarantatré mila persone che hanno aderito è significativo secondo me è che oltre numeri c'era un'esigenza un'esigenza che lo stato sociale che i lavoratori che in qualche modo la riforma Fornero otto mila undici oggi aveva creato questo bacino dove purtroppo queste persone
E la maggior parte o non avevano più neanche la facoltà di rendere effettivamente economicamente all'azienda in cui in qualche modo prestato la loro il loro servizio io faccio un inciso dopo la stupenda attestazione che appena fatto Alberto Bagnaia sul fatto che non secondo me rispettare
Con coscienza
Ciò che è stato promesso agli elettori è fondamentale per la politica altrimenti se ciò non avviene
Sarebbe ipocrita se poi si pensa che ogni volta che si fa una un'azione rispettando un programma questo è solo un fatto in virtù del fatto che c'è la prossima lezione
Credo che siamo fuori strada insomma io penso che la politica internet comincia la vedeva viaggia su un binario diverso noi in qualche modo abbiamo affrontato questa riforma
Anche con con con una saggezza in input molto molto molto importante facciamo l'esempio potevamo in qualche modo interagire con una riforma che dava una quota cento libera
Una quota cento che in qualche modo Rebbe dato un bacino di circa ottocento mila persone con un costo esoso e invece oggettivamente credo che abbiamo messo alcuni paletti dove abbiamo reso non solo la spesa perché i numeri i numeri dell'intera della spesa secondo me incidono poco in questa fase ma secondo me anche su quello che poteva essere ricambio generazionale su quello che del ricambio delle varie competenze quindi parliamo di circa trecentocinquanta mila persone che possono andare in pensione e posso optare per andare in pensione dove questa la cosa diversa perché non è un obbligo su quell'attività ma è una persona che può scegliere visto che non dà più niente a quello che è l'organismo in cui lui lavora può scegliere di andare in pensione io
Ci tengo molto a far capire la differenza tra opzione e l'obbligo di andare in pensione
Perché l'opzione significa davvero e lo ribadisco persone che sono all'interno del contenitore del mercato del lavoro che lo stanno sicuramente rendendo rispetto a quello che serve al mercato del lavoro
Quindi secondo un secondo la nostra volontà politica inserire in questo contesto persone che hanno un'altra voglia a un'altra mentalità hanno un'alta preparazione del matching tra domanda e offerta secondo noi crea anche quell'economia opportuna per il lancio di questo nostro Paese
Questo diciamolo una volontà che abbiamo portato a compimento sono davvero felice
Anche per le risposte perché pensare che ci sono più di tredici mila persone sul pubblico impiego che hanno subito della quota cento significa che anche lì eravamo una condizione somme molto molto molto precaria adesso ci sarà un'altra sfida ancora più affascinante una nuova links
Nel gestire questo diciamo questa in questo impatto importante ma sono fiducioso perché l'ho vista già al lavoro fin da subito e quindi saremmo dare quelle risposte opportune anche col nuovo management finalmente abbiamo costruito secondo me un management che dell'INPS stessa che andrà sul livello dico di essere collegiale non giunge un padre padrone e quindi aveva una una possibilità che finalmente ci sia una visione d'insieme politica che può dare una risposta all'ente più importante d'Italia
Che non può essere gestito dal dono da una sola persona al suo comando
Altra
Realtà e quello su invece che riguarda radio di cittadinanza in questo caso secondo secondo voi sono state inserite alcune situazioni che che vanno in qualche modo Ari inserimento nel mondo del lavoro di queste persone che offro un disagio
Io penso che anche anche qui siamo di fronte a secondo me ad una innovazione io ricordo la precedente P cento Governo dovesse consueto Ray e verso una forma assistenziale ed erano circa due miliardi e mezzo che erano stati in sé di quel contesto noi invece in qualche modo abbiamo sia allargato questa maglia finalmente abbiamo investito sui centri per l'impiego sì ce l'ha con tre degli incentivi impiego non potranno in qualche modo essere attivi fin da subito ma intanto c'abbiamo messo mano siamo privi di un sistema informativo lavoro
Che oggi ancora non esiste in tutto a livello nazionale quindi ecco che credo che la politica ci stiamo venendo si sta muovendo verso una direzione diversa dopo sono convinto anche con le parole che che prima Armando Siri a annunciato cioè che la riforma fiscale che gli investimenti saranno le due i due pilastri fondamentali per questo governo nella fase successiva perché altrimenti non sapremmo secondo me quella ante rispetto a quello che ci chiede un'economia diversa
Io
E anche altre azioni che sono che sembrano marginali sul contesto che abbiamo fatto sempre su quota cento penso invece saranno molto più positivo di quello che che si mangerà oggi io penso già altri a fare sette FS purtroppo era stato già inserito all'epoca del governo Berlusconi nel nel due mila undici che si dava due anni dopo
Anche tre anni dopo il governo Letta l'aveva anche rinnovato in qualche modo
Normale che non potevamo dare subito un impatto erogando questo di FS in questo modo però penso che abbiamo trovato una soluzione molto interessante che darà anche l'economia da subito Bonomi avete perso il posto in cui c'ha stelle appena arrivano questi soldi insomma quindi davvero svolse un'azione sinergica che secondo me dando un aspetto positivo anche sulla stessa previdenza ripeto se tutto si faceva guardando i conti e guardando i numeri
Credo che nessun Governo poteva fare niente l'Italia
Noi uso sempre lavora come ci è sempre anche Matteo Salvini cioè quando siamo qui cercare di fare una cosa che butta il cuore ordinate l'ostacolo ecco non l'abbiamo buttato ci crediamo fortemente che questo potrebbe essere un azione che rilancia sicuramente il mercato del lavoro
Perché mi si può raccontare che rapporto non potrà mai essere uno uno
Ma sicuro oggi era zero zero con persone e mercato del lavoro che non davano quello che può dare una persona nuovo sul mercato del lavoro
La stessa cosa sarà per il Pubblico impiego dove invece il rapporto è è uno a uno e avremo sicuramente persone che in qualche modo possono esserci quante più incisive
Le più volenteroso su quello che è l'aspetto insomma dinamico che spia spetta davvero una una pubblica amministrazione decente come deve essere l'Italia quindi è una sfida affascinante secondo me siamo sulla strada giusta l'impatto tra positivo che ha avuto quota cento significa e ripeto un'opzione per andare in pensione c'è una scelta del lavoratore e quindi parliamo di lavori che sono sicuramente esausti
Da quello che è il sistema lavorativo e credo che non potevo votare di certo di più di quello che hanno dato qui non c'è aspettativa di numeri che recano ma c'è un'aspettativa invece di di valore in più che può dare una persona che si innesta oggi sul mercato del lavoro quindi siamo sulla strada giusta secondo me questo governo può dall'avere una risposta definitiva questo a questa attività con allo sviluppo di una società di un di un lo sviluppo economico secondo me che abbia per la lettera fatto dei prossimi nel prossimo anno
Ringrazio Alberto ringrazio Tommaso tutti quanti partecipanti buon lavoro a tutti grazie
Grazie Claudio Durigon ricordo a tutti che il rapporto è scaricabile dal sito Itinerari previdenziali siano versione italiana che nella versione inglese e via ringrazia per essere stati qui con noi l'augurio è di vederci per il prossimo rapporto grazie rivedere