Tra Brexit e sovranismo: l'Unione Europea al bivio

Do acceso
Buonasera non solo padrone di casa ma ho un legame affettivo e professionale ovviamente con le istituzioni europee quindi in attesa della dottoressa covasse che essa che sta arrivando apro io i lavori ringrazio intanto la Commissione europea per ospita assicura oggi
Tutti voi per essere qua soprattutto chi interviene questo a questo appuntamento
Abbiamo dei tempi decisamente stretti quindi vado vado veloce cercando anche di favorire ovviamente il dialogo successivo a questo mio intervento di di apertura
Intanto un ringraziamento che estendo restando di cuore
A a chi ha partecipato a questo a questo dibattito che abbiamo pubblicato con il con il cespi
E dico subito che quando alcuni mesi fa con Piero Fassino abbiamo pensato aprire appunto un forum sull'Europa non avremmo mai pensato di a a vere
Così tanti contributi così tanta voglia di partecipazione alla fine sono stati più di cinquanta interventi
E questo devo dire cinque al che modo ci dici rinfranca noi con la pubblicazione non abbiamo neanche fatto uno sforzo particolare diciamo così di ordinaria per temi gli interventi che ci sono stati perché volevamo restituire diciamo il senso di un'iniziativa aperta di un'iniziativa che voleva e vuole raccogliere anche dei punti di vista critici abbiamo raccolto veramente contributi di di provenienza e di impronta variegata
Hanno contribuito giornalisti studiosi di ogni di ogni età possiamo dire
Rappresentanti delle istituzioni cito soltanto il vicepresidente della Commissione europea Pierre Moscovici si e ovviamente il presidente Giuliano Amato
E anche dico con un filo di ironia abbiamo ricevuto anche dei contributi dall'Argentina e dalla Scozia
Studiosi appassionati di questioni europee che quindi un po'lontano dall'Italia hanno guardato comunque al cespi al nostro dibattito per esprimere dei punti di vista
L'impostazione del del Forum che abbiamo aperto è un'impostazione io penso che partiva da da tre da tre aspetto il primo
Tre commi venti euro previsti di aprire una riflessione se vogliamo anche autocritica perché evidentemente se siamo dove siamo
Forse è indispensabile è auspicabile anche svolgerle delle riflessioni in qualche modo autocritica
Secondo aspetto ovviamente alimentare una riflessione europeista che sia plurale
Cioè la convinzione che non ci sia un solo europeismo che non ci sia un dogma ma che ci possono essere tanti punti di vista che però convergono
Nella riflettere nell'approfondire le questioni europea che non ci siano insomma verità da diffondere ma che ci sia la necessità di un nuovo slancio di un di un nuovo slancio europeista che sappia anche porsi delle domande non soltanto delle risposte
Infine la terza cosa direi che non è così scontata anche provare in qualche modo a contribuire a uno scatto di orgoglio rispetto all'euro
Perché purtroppo troviamo in giro sempre più persone che diciamo passano molto tempo a spiegarci
Come l'Europa dovrebbe essere sempre meno persone che si impegnano in qualche modo anche a difendere le istituzioni europee come una grande conquista della nostra storia il che non vuol dire avere anche una visione critica delle politiche che le istituzioni europee in questi anni hanno promosso ma anche il senso di critica io credo fermamente debba alimentarsi debba trovare una sua radice della difesa
In qualche modo anche di ciò che abbiamo
Io non voglio prendere ulteriore tempo però voglio semplicemente dire diciamo porre due tre punti di domanda per i nostri illustri ospiti
E punti di domanda che partono almeno il primo secondo me dalla necessità dalla possibilità di a vere delle forme di integrazione differenziata come via per appunto alimentare una nuova stagione per l'Europa
Integrazione differenziata come e con quali istituzioni
Che uno può pensare a istituzioni appunto separate oppure istituzioni comuni per politiche
Comuni
Il secondo punto di domanda ferme cruciale
è riferito alla dimensione parlamentare
Io credo che i poteri le responsabilità del Parlamento europeo continueranno a essere un elemento centrale per capire l'identità dell'Europa anche nei prossimi anni
E non è così scontato considera per acquisito definitivamente il ruolo dello spazio che il Parlamento europeo a soprattutto con il Trattato di Lisbona
La terza cosa terzo punto di domanda a che fare diciamo così con la necessità sì e di pensare a nuove politiche ma anche ha la necessità di in qualche modo difendere o pensare forse in maniera nuova a politiche dico vecchie tra virgolette intendendo politiche che sono già politiche europee
Penso in modo particolare alla politica della concorrenza o alla politica commerciale
Che però di fatto sono stati sono uno dei fattori anche di divisione all'interno delle opinioni pur
Io naturalmente il quarto punto che pongo non tanto come una domanda quanto diciamo con un riferimento indispensabile ovvio ma anche come dire un punto sul quale proprio adesso importante soffermarsi
E ovviamente il ruolo dell'Italia
Perché io penso sono convinto che sono convinto come tutti voi tutti noi mai come adesso si sente in qualche modo la necessità di ritrovare un ruolo dell'Italia come Paese
Chissà unire gli altri sa discutere con tutti sa fare delle proposte sa lavorare in qualche modo per l'integrazione l'integrazione europea
Concludo facendo riferimento a un passaggio che abbiamo messo nel quaderno del CESPI
In conclusione nell'intervista a Giuliano Amato la conclusione della sua intervista
Dove lui fa una riflessione secondo me molto bella dicendo ammettendo che proprio chi come lui ha passato larga parte della sua vita elaborando in termini di ingegneria istituzionale
è convinto che adesso si debba soprattutto ragionare
In termini di politica e di cultura cioè far sì che la politica e la cultura ritrovino quello slancio ideale legato all'Europa per rimetterci in qualche modo in cammino
E allora io mi rimetto in cammino prendono posto anch'io a sedere e passo la parola credo Beatrice pupazzi
Grazie a tutti sono felice di ospitare via spazio Europa sono felice di avere questo momento di confronto in un momento come sapete tutti ed è stato già accennato da Marco Bianchini
In cui tutti siamo consapevoli della diciamo valenza storica dell'importato storico di quello che stiamo vivendo
Ogni giorno l'attualità l'attualità stretta ci ricorda che non siamo non solo in una fase di business ansioso Alma siamo veramente in scenari che soltanto appunto un anno fa ho pochi mesi fa sarebbero stati impensabili in termini appunto di relazioni Italia Europa per molti motivi allora tre brevissime consiglio Rex considerazioni
Dal punto di vista di una practice on air cioè di qualcuno che l'istituzione era rappresentata nel Paese negli ultimi negli ultimi tre anni quindi non teorizzando ma piuttosto dando raccogliendo una serie di input che sono emersi sul campo
Il primo su cui mi sembra importante riflettere e che mi fa molto pensare a come è cambiato appunto rapporto con l'Europa e il fatto che all'improvviso l'Europa è entrata nell'agorà politico
Nel senso che fino a appunto qualche tempo fa l'Europa era il contesto rappresentava il quadro istituzionale e politico
In cui si scontravano varie forze di di di varia matrice vagli pensieri varie teorie varie idee politiche
Ma non era l'Europa spessa nonostante il ce l'ha chiesto Bruxelles o la retorica del ce lo chiede l'Europa non era l'Europa stessa un attore in causa un attore nello stesso Agorà era il perimetro non l'attore
All'improvviso e penso soprattutto l'episodio il ponte Morandi
In cui molto chiaramente sono dovute intervenire il mio ruolo e non capivo il nesso mi è stato detto devi in qualche modo intervenire
E spiegare che non è colpa dell'Europa è crollato il ponte Morandi ecco per me quello è stato il momento di svolta in cui per la prima volta in un ruolo istituzionale
Ho capito che l'Europa era diventata invece il nemico in causa cioè era diventato qualcuno
Che aveva assunto un altro qualcosa mi ha assunto un altro connotato questo una prima riflessione perché Trovo che per qualunque pensiero futuro sul futuro dell'Europa sulle riforme istituzionali necessarie sulla porta dei cittadini
Si è invece importante tornare a vedere l'Europa come il quadro giuridico istituzionali
Storico e al tempo stesso no vivente in cui si fanno politiche diverse in cui si scontrano idee in cui gli avversari si confrontano anche vivacemente ma senza mettere in dubbio quel quadro di riferimento imprescindibile e questo appunto il primo punto volevo condividere con voi stasera
Poi chiaramente è stato ricordato il momento attuale ci fa toccare con mano ogni giorno sempre dal punto di vista dei anche del del dell'attualità più stretta quello che ormai è il paradosso principale dei così detti sovrani ismi
Il fatto che comunque tutte le crisi più forti più sentite
Dalle giustamente insomma dei cittadini in questo momento
Dagli effetti della globalizzazione della crisi economica alla gestione delle migrazioni che non sono più un'emergenza ma continuano a essere percepite come un'emergenza dalla maggior parte dei nostri cittadini
Fino appunto la sfida della sicurezza al cambiamenti climatici e via dicendo chiaramente questo un tutte sfide globali
Quindi la dimensione europea la dimensione minima di partenza diciamo non è neanche la dimensione della sfida in sé è proprio il minimo per poter fare qualcosa di significativo in una prospettiva in cui nel due mila trenta forse avremo solo la Germania tre grandi paesi che resta appunto come attore sulla scena mondiale al tempo stesso a tutte queste grandi sfide globali viene sempre data di più ho preteso di dare una risposta di tipo nazionale che quindi del tutto insufficiente
A dare a dare delle risposte credibili
E l'incapacità poi di questa stessa risposta no a a colmare quella sfida ora da rassicurare i cittadini
Viene portata ancora una volta un ciclo che vi è un circolo vizioso che si autoalimenta come prova dell'incapacità dell'Europa di dare delle risposte credibili quindi si delegittima a l'attore europeo si delegittima perché non si danno competenze lo sappiamo tutti che prendiamo l'immigrazione la Commissione europea delle competenze veramente
Molto ridotte rispetto a quelle nazionali diciamo così e mettere pezzi dove Pomes ma si delegittima il piano europeo
E l'incapacità poi dare delle risposte nazionali e queste crisi viene addotta come ulteriore prova che l'Europa non serve e non si aiuta
Quindi è chiaro che questa questo paradosso in questo momento storico dobbiamo uscire perché delle due l'una cioè o decidiamo che queste crisi perché sono globali queste sfide se vogliamo perché sono globali hanno bisogno d'una risposta collettiva e questo vuol dire trovare una sovranità condivisa trovare altre formule di di sovranità e di riparto delle competenze o altrimenti
Decidiamo che così non è e però non ci dobbiamo più lamentare dell'Europa che non riesce a dare delle risposte
E tutto questo chiaramente questa è la terza breve considerazione che volevo fare si riflette in uno storico Elling che ormai è completamente dire negativo è dir poco insomma è completamente deviato su quello sull'Europa
E uno Storytellers soprattutto una narrazione dell'Europa
Che spostarsi postando l'attenzione dai reali dai reali problemi delle reali questioni
Non fa percepire neanche in questo momento al cittadino l'importanza storica di quelle che saranno le prossime elezioni europee quindi per la prima volta c'è un'elezione europea che forse ed è un un di sicuro un argomento di cui si potrà discutere sarà giocata su temi europei
Perché per la prima volta la posta in gioco è tra sul futuro dell'Europa anche appunto tra un'Europa fatta di Stati-nazione o di nuovi di nuovi appunto modi di gestire sempre più intergovernativi alcune questioni oppure un'Europa che riesce a colmare
Quei differenziali di cui parlava anche Marco piantine quindi quelle mancanze di di politiche comuni
Che ci porterebbero a vedere un'integrazione più profonda
E migliore quindi per la prima volta queste lezioni si giocano anche su queste grandi sfide su queste grandi concetti ma al tempo stesso distrarre l'attenzione dal reale problema vuol dire che probabilmente la maggior parte dei cittadini in questo momento non sente le elezioni europee come una priorità e non le sente in tutta la la sulla loro portata
Storica
Chiaramente queste lezioni avverranno dopo la Breaks città Breaks fitte che come sappiamo è ancora piena di di incertezze
Hystrio sarà probabilmente insomma fino all'ultimo nonostante gli incontri recenti al vertice e quindi un quadro in cui veramente per la prima volta io credo la storia ci chiama ci chiama prendere posizioni ci chiama a riflettere non solo da dove veniamo ma appunto molto molto chiaramente sulle alternative che abbiamo davanti
E forse anche su
A interrogarci su un nuovo modo di fare politica c'è su un modo di fare politica
Che riesca a federare di più su questi grandi temi
E veramente uno per tutti perché cito qui per diciamo farla breve però che un tema importantissimo quello dello sviluppo sostenibile che sono temi by partisan cioè temi di priorità paese priorità continente sui quali i giovani ammirato molto sensibili al fatto che si debba dare una risposta
Che vada al di là delle solite tradizionali appunto ripartizioni tra conservatori e liberali riformisti
Destra sinistra e via dicendo quindi ripensare ha un nuovo modo di affrontare le politiche nel quadro istituzionale Polito dell'Europa ripensare al raccordo con i cittadini che una grandissima sfida o lo storytelling positivo che speriamo di cui alle europee possano anche sostenerci con un po'più di di convinzione
E a un'Europa che effettivamente riesca a fare un raccordo con le comunità territoriali e locali più stretto più marcando a vista diciamo quelle che sono le esigenze dei dei suoi territori delle sue comunità per poter ritrovare poi questo circolo invece virtuoso di progettualità di voglia di futuro e di voglia di mettersi in gioco che tutti ci auspichiamo grazie
Ma questo va bene accantoniamo il nostro mostro riflessione Perrella proprio c'è il professor Messori
Grazie
Palme non cessa profonda
Buonasera a tutti grazie mi fa molto piacere avere questa opportunità di discutere questa bella iniziativa del CESPI e io credo che così come Marco va a posto domande interessanti
Per aprire la discussione sulla rivista l'intervento di Marco
Abbia anche posto delle domande interessanti per la discussione di stasera ne abbiamo già avuto un primo saggio
Con il l'intervento precedente io naturalmente svolgendo un po'al mio mestiere ed economista non mi proverò a rispondere alle quattro questioni importanti che Marco ha sollevato ma come dire
Assumerò soltanto una prospettiva un po'particolare
Rispetto alla questione dell'integrazione differenziata
Che naturalmente coinvolge direttamente poi il ruolo che il nostro Paese può svolgere in Europa e se ne avrò il tempo non sfuggirono alla tentazione di un piccolo corollario legato alle cosiddette politiche della concorrenza o come io preferisco preferirei dire a
Una
Prospettiva di tutela della conferma della concorrenza che consenta comunque processi di aggregazione nell'ambito del mercato unico
Europeo allora molto brevemente e senza come dire
Cercare di essere troppo sistematico nel mio intervento io vorrei partire da una nota positiva per affrontare il tema della possibile integrazione differenziate cioè fare un'affermazione non soltanto ideologica ma anche fattuale
Relativamente al fatto che effettivamente l'Europa un futuro e credo che il confronto con gli Stati Uniti ci porti ad essere relativamente ottimisti voi sapete che tutto sommato lasciar trascurando per un attimo il rallentamento differenziato di alcune economie europee nel secondo semestre del due mila diciotto in termini aggregati l'economia internazionale
Nel due mila diciotto non ha avuto performances così positive come nel due mila diciassette ma ha fatto segnare comunque tassi di crescita molto consistenti
Questo è vero e a maggior ragione anche per gli Stati Uniti che crescono ininterrottamente dalla seconda metà del due mila nove
Però se guardiamo i fondamentali i fondamentali europei sono migliori di quelli statunitensi
E vero l'Europa e in particolare l'area dell'euro a una fragilità nella sua crescita che che deriva dal fatto di essere stata troppo guidata dalle esportazioni al di fuori dell'area e quindi il rallentamento del secondo semestre a livello dell'Euro Area nell'aggregato e molto collegato alle tensioni
Nei mercati internazionali e al rallentamento nella dinamica del commercio internazionale
è anche vero che sull'area dell'euro pesa alla fine di una politica monetaria molto espansiva
Che è incominciata nel primo trimestre del due mila quindici ed è finita giusto appunto a dicembre del due mila diciotto nonostante tutto questo però se confrontiamo gli spazi
E le potenzialità di crescita dell'area dell'euro rispetto agli Stati Uniti io credo che non europee dobbiamo essere ottimisti
Sugli Stati Uniti pesano
Pesanti debiti gemelli
Il debito di bilancio pubblico e i disavanzi nelle partite correnti nella bilancia commerciale
Che non sono stati affatto sanati ma se possibile aggravati dalle politiche protezione protezionistiche tentate dall'amministrazione
Trump questo vuol dire che anche la politica monetaria meno restrittiva l'intonazione meno restrittiva che il governatore della banca centrale statunitense della Federal risorge a come dire segnalato negli ultimi settimane negli ultimi mesi
Passati beh non ha molto spazio perché negli Stati Uniti ne abbiamo una crescita che continua ininterrotta
Dal due mila nove c'è un surriscaldamento derivante dalla politica
Inutilmente iper espansiva dalla politica fiscali inutilmente iper espansiva effettuata dall'Amministrazione dall'amministrazione Trump questo ha creato forti squilibri strutturali
E i margini di manovra per la politica monetaria saranno ristretti nel in Europa viceversa bisogna molti stati membri hanno capacità fiscali piuttosto ampie senza per questo squilibrare
I bilanci pubblici per vi sono potenzialità anche per continuare una politica monetaria espansiva senza ritornare a politiche nonché e ciò
Partito
Lo d'esempio senza te inviarvi con aspetti troppo tecnici la possibilità di ripristinare i finanziamenti a basso costo addirittura costo negativo per il settore bancario così come è stato fatto dal due mila sedici in poi e quindi come dire le prospettive dal punto di vista strettamente economico non sono così negativi io credo ribadisco che in termini di fondamentali nel potremmo aspettarci
Potenzialità di crescita dell'area dell'euro migliori nel medio periodo cioè per il due mila venti rispetto agli Stati Uniti naturalmente qui
E profetico il titolo di questo incontro
Ci sono due minacce che tendono ad alterare questo quadro e che se le chiamiamo per nome e cognome non sono semplicemente Breaks siete populismo ma sono break siete Italia
Queste sono le due fattori i focolai di instabilità estremamente gravi che pesano sulle potenzialità di crescita dell'area dell'euro
Sotto questo profilo ci sono molte possibili reazioni che dipenderanno anche naturalmente dagli esiti della delle lezioni
Europee
Di primavera ci però in linea di principio ci sono molte possibili reazioni ricco rispetto a questi focolai di instabilità e io qui come dire per non prendervi troppo tempo e per ragionare insieme ad alta voce mi limita stilizzato né due possibili
La prima è che con un esito relativamente positivo
Delle elezioni europee dove per me relativamente positivo significa ribadire la coalizione che ha avuto la maggioranza nel Parlamento europeo con gli innesti del Partito liberale del partito verde
Potrebbe aprire effettivamente una prospettiva non tanto e non soltanto di rilancio della governance economica europea o della della prosecuzione delle riforme istituzionali che pure sono necessarie
Ma anche di appunto
Utilizzare progressivamente le capacità fiscali di alcuni Stati membri per sostituire alle esportazioni mette un traino anche di breve termine da domanda interna e soprattutto per un rilancio
Di Progetti di investimenti europei che rafforzi nelle amplino il piano Juncker che ha avuto esiti molto più positivi di quanto molti di noi non siamo disposti
Ad affermare
Io però purtroppo anche un'uscita negativa un'uscita negativa che appunto dei climi
L'integrazione differenziata come un arroccamento da parte di un nucleo forte dell'area dell'euro
Che tende come dire a rinunciare a un progetto complessivo inclusivo di integrazione europea e di prosecuzione dell'integrazione
Europea
Per come dire
Mirare piuttosto a un ritorno alla predominio dell'economia io credo che nell'area dell'euro sia accaduto un fatto che noi economisti abbiamo capito in ritardo chi si occupa di scienza della politica e di istituzioni ha capito in anticipo e cioè che ciò che era un'area che noi sollevammo definire l'area dei paesi degli stati membri centrali dell'area dell'euro non è più un'area comparsa
Come dire il coordinamento che la Germania era in grado di svolgere il rispetto agli otto Paesi che vengono definiti un po'pro impropriamente la Lega Anseatica be'questo coordinamento è venuto meno
Continua ad esserci una possibile attrazione di ricostituire e di ricompattare questo nucleo forte dell'area dell'euro questo avverrebbe però mediante una integrazione differenziata non inclusiva
Allora
Il rischio se Breaks S e Italia
Dovessero indurre forte instabilità economica e istituzionale nell'area dell'euro e che prevalga questa seconda
Modalità di reazione rispetto alla prima e questa è una brutta notizia soprattutto per l'Italia perché
E con questo
Finisco di cercare di rispondere alle prime due domande sollevate da da Marco perché questo significa andare più spazio quella che emergono misti
Chiamiamo disciplina del mercato cioè rinunciare a un coordinamento accentrato accettare apparentemente gradi di libertà maggiori per gli stati membri deboli ma ricondurre poi come dire l'aggiustamento ex post rispetto agli squilibri che si vengono a determinare mediante la disciplina del mercato
Una visione dell'Ikea sembra che non si limiti a gestire le crisi ma possa anche valutare
Forme più o meno mascherate più o meno indirette di ristrutturazione emigrante del debito pubblico potrebbero andare esattamente in questa direzione è questo e ciò che e la notizia più negativa per Stati fragili come l'Italia quindi l'Italia come produttore potenziale d'instabilità rischia molto perché rischia di distorcere
Un'integrazione nel senso peggiore rispetto alle prospettive dell'Europa
Detto questo se ho ancora un minuto però non so se ho rubato già troppo tempo una battuta soltanto sulla concorrenza
Io devo dire sono un po'preoccupato perché nel dibattito corrente anche di chi come dire molte interno alle questioni europee quindi come dire tende a discutere a spaccare il capello in quattro si sta affermando un po'una reazione molto dure molto negativa nei confronti della direzione concorrenza della commissione europea
Naturalmente io penso che si possono fare molte critiche anche legittime come sempre il caso
Rispetto decisioni specifiche che sono state assunte dalla direzione concorrenza io vorrei però come dire lanciare un grido d'allarme perché non sempre usare una vecchia frase fatta che perché non si butti via
Il bambino con l'acqua sporca non abbiamo un problema serio soprattutto nei servizi a rete
Abbiamo bisogno di maggiore integrazione non è concepibile che l'assecondare economica del mondo abbia una
Spezzettamento rispetto per esempio al settore delle telecomunicazioni agli altri servizi a rete quando le altre aree economiche forti hanno già compiuto razionalizzazione e accentramento
Questo però non va fatto
Dicendo che si tratta di avere un periodo di sospensione della tutela della concorrenza io credo che si debba incominciare a discutere e apporre come tema rilevante di discussione europea il concetto di mercato rilevante
Noi
Usiamo via brevi attive per risolvere questa questione parlando di mercato unico ma lo dobbiamo declinare in modo più analitico rispetto al problema della politica della concorrenza e con questo chiudo e vi ringrazio
Benissimo a questo è l'unico realizza
Va bene
Bremer controlliamo nostro confronto proprio ciò che aveva progressiva Francesco
Comes saprete ha lavorato in questura hanno espresso cioè molto Palazzo Chigi come uno diciamo degli sherpa durante la nostra la presidenza o no suo ricordo breve
Colto che se le rappresento Antonio European Council of foreign relation in Italia quindi prego
Il Papa particolarmente piacere essere qui non solo per ringraziare cespi è lavoro l'abbiamo fatto con questo Palermo ma anche perché sono vicine a Paola Gentiloni faccio parte della squadra del G7 e quindi impara particolarmente piacere
Nel mio contributo direttore di io che a casa e non vorrei che lei scendesse in questo quaderno io ho voluto iniziare parlando del coraggio
Perché io temo che siamo nel mondo non si sente
Lo devo tenere più vicino scusate penso che viviamo in un mondo di Paure penso che stiamo crescendo figli nella paura
Penso che ci alimentiamo continuamente difetti Mius e per fortuna che c'è un Rope era vorrei dire di cui sia io che a casa io offre Riley c'è anche il cespi fa parte stiamo facendo un lavoro proprio per raccontare un'Europa riversa e di conseguenza chiediamo al cambiamento ma non siamo disposti a cambiare per primi e dal mio punto di vista
Chi si lamenta Chi ha paura non può rappresentare una leadership di successo questo lo dico perché secondo me qui sta molto del problema che abbiamo in particolare
In Italia in Europa
Chiaramente le Paure non vanno derise le Paure vanno comprese vanno affrontate vanno
Vanno combattute con politiche è che soprattutto riguardano dal mio punto di vista il tema delle disuguaglianze per riconquistare la la fiducia dei cittadini secondo me il nodo cruciale
E quello in un contesto come quello come questo
Chi mi ispira di più in questo momento devo dire sono gli imprenditori
Perché noi anche e qui faccio una moto critica noi analisti noi tenta in che parliamo spesso di quale governance in Europa ma il tema governance ai cittadini Europa e i non interessa
Chiediamo agli i nostri imprenditori come racconta che sanno che conoscono l'importanza dell'Europa perché qualsiasi imprenditore italiano ti dice che l'Europa è importante e chissà anche raccontare l'Europa molto meglio probabilmente come facciamo noi perché parlano subito di lavoro
Dell'importanza anche del ruolo delle donne nell'ambito lavorativo ti parlano di Giovanni
Ti parlano di prese chiaramente dipartono loro stessi di ambiente Beatrice Cova si parlava insisteremo di vanamente prima di sviluppo sostenibile e ti parla di rivoluzione tecnologica tutti questi temi se noi iniziamo a parlare di Europa attraverso questi filtri
Chiunque riesce a capire l'importanza di essere in Europa
E ad amarla per i benefici che può portare in ciascuno di questi tempi quindi io direi dobbiamo anche fare uno sforzo negli stessi per abbandonare quella tradizionale comunicazione che noi abbiamo e anche discussione al nostro interno certo una governance è importante certo il nodo cruciale è l'Europa politica
Però veramente andiamo ad affrontare questi temi e come si fa
Un'altra questione che un po'alla l'Europa l'abbiamo data anche un po'per scontata la questione dei settant'anni di pace Exile abbiamo un po'per acquisita in realtà io temo e l'abbiamo visto lo dimostrano i fatti
Che in Europa nulla può essere più dato per scontato è acquisito
E di questo dobbiamo essere è come classico non ha la classica situazione in cui quando perdiamo qualcosa poi ci rendiamo conto del valore ma magari è un po'troppo tardi
Qual è il rischio per l'Europa spesso sento parlare chiaramente di un rischio o russo Putin nata del rischio Trump per carità ci sono dei fattori Esterni ma è indubbio
Che la vera questione è assolutamente Interna
Inevitabilmente Vian parlati Breaks sette è il primo pezzo che sta per saltare all'interno di questa unità
Però la Breaks site secondo me è un racconto assolutamente positivo da un certo punto di vista perché non si è mai vista un'Europa così unita come quando ha voluto far fronte alla Praxi
E io ho visto una vignetta in questi ultimi giorni fantastica non so se fosse del Financial Times non non ricordo bene dove l'ho vista
E c'era questa vignetta in cui Teresa Meli
Carica con la Presa sapete la Presa quella inglese no a tre punte
Carica dicendo charts contro ovviamente la Presa europea ardue e l'Europa unita che dice chi ha unico è che ed è bello io vi consiglia di vederla perché sì ma veramente molto bella però per dire a cosa
Che
Attenzione a pensare di distruggere l'Europa perché si fanno i calcoli sbagliati
Perché l'Europa quando il gioco si fa duro c'è e sa rispondere sa rispondere unità
E il caso Breaks sette ci dice anche se un Paese che in fondo dentro l'Europa non c'è mai stato tantissimo clausole opta Haute eccetera eccetera ovviamente non nell'eurozona immaginiamo l'Italia Paese fondatore nell'eurozona
Cioè che cosa potrebbe accadere li abbiamo se distrutto un partito un Paese non sanno più che fare immaginabili quindi io credo che il caso Breaks per quanto doloroso ovviamente per gli amici britannici
Sia in realtà una storia anche positiva nella racconto europeo
E che subito induce a pensare non ci penso cenno poc'a dire non ci penso proprio ad uscire
Dall'unione europea vota all'eurozona
E la domanda l'Europa che faceva Marco l'Europa a integrazione differenziata
Un po'la sdoganata la Merkel quando a un certo punto mi pare un paio d'anni fa aveva detto sì andiamo per una Oropa a doppia velocità il problema
Quello ma è preoccupato non si all'Europa di quegli altri cioè che alla fine l'Europa L'Avana fare perché si stanno diffondendo a macchia è una delle preoccupazioni dal mio punto di vista essi l'Est Europa ma è anche la Francia per tra quando alle saranno le prossime elezioni francesi perché è evidente che presidente fortemente europeista che ha fatto una proposta forte quale quella chiamiamola di Sorbona
è un presidente che è stato eletto da una percentuale piuttosto bassa e che ha paese non ha non non gode di un grandissimo consenso quindi secondo me è la Francia va tenuta molto
Doppio e chiaramente
Quali le perché nel momento in cui tu Marco fai la domanda l'integrazione differenziata
è una cosa che poteva venire due anni fa quando avevamo un'altra situazione in Italia integrazione differenziata abbiamo sempre pensata con base di partenza
Italia-Francia Germania a me sembra che queste non ci sia in queste condizioni non ci siano più
Rimasti in due
E e e speriamo che anche che tengano quindi io penso che sia necessario e mi fa piacere dirlo qui con Piero Fassino e Paolo Gentiloni un europeismo di opposizione
Perché è evidente che quell'idea di Europa differenziata con quel corpo Group che immaginavamo in questo momento storico non può vedere l'Italia protagonista vede l'Italia protagonista di altre alleanze
Che peraltro hanno poco significato non poco senso si parla di interessi degli italiani
Ma selle e qual è l'interesse dell'italiano per esempio nei confronti del fenomeno migratorio che è l'alleato naturale in questo caso dell'Italia
E chi che ha già detto che non vuole assolutamente parlare di quote di distribuzione qui di Paesi dall'estero o è chi è pronto ad affrontare un discorso di questo tipo questo è un una una contraddizione che va a messa in evidenza i tuoi amici Italy dell'Italia amici dell'Italia non possono essere necessariamente per esempio urbana che ha già detto noi i nostri confini non riapriamo quindi torno a parlare di europeismo di opposizione su quali temi
Io penso poi simpatico o antipatico ognuno alle fa le sue considerazioni che però interessante almeno vedere quali sono stati i temi proposti da Macron nel famoso discorso alla Sorbona quindi sicurezza la frontiera europea
La politica estera
Lui ha parlato di ecologia
La rivoluzione digitale l'innovazione e l'industria io credo questo potrebbe essere un buon programma ristretto allargato una buona buona base di discussione per quello che io definisco europeismo di opposizione
L'altro elemento secondo me su quale bisogna ragionare
è quello non soltanto di mettere in evidenza quelle che sono le incongruenze ovvero qualcosa coopera fatto adesso non è possibile che un Orban sia un alleato dell'Italia
Per esempio sul tema migratorio ci sono interessi divergenti
Ma dobbiamo fare uno sforzo ulteriore di avere un vero proprio programma quindi non tanto giocare in difesa ma dare delle risposte su questi temi raccontare cosa l'Europa ha fatto per l'ambiente raccontare il ruolo dell'Europa dei negoziati internazionali commerciali che significa
Alzare gli standard ambientali alzare gli standard sanitari fitosanitari raccontando che è il modo che noi abbiamo di tutelare i consumatori
Cioè si alza la qualità della vita
Attraverso un'Europa protagonista negli accordi commerciali internazionali
E poi secondo me ci sono anche delle cose che sembrano banali anche forse è il caso anche di raccontare la geografia è chiarissima cioè se non vogliamo raccontare il valore dell'Europa la geografia ci dà una mano
Notevole
Se si racconta che da una parte c'è Putin
Se si racconta che nel Medio Oriente è incandescente
Sì sì racconta che da un'altra parte c'è un alleato che però pone in quale abbiamo un po'più di difficoltà rispetto al passato
E da un'altra parte abbiamo una Cina che evidente
Attore globale sempre più rilevante
Mi sembra che anche un bambino capisca
Chi l'Europa deve essere unita in un mondo di questo tipo sembra banale però a volte anche le banalità vanno ripetute qualora non fosse chiaro
E poi c'è anche un altro tema Marco accennato alla parola orgoglio
E secondo me abbiamo anche una sfida interessante che è quella di risvegliare un orgoglio europeo
E parlare anche di sovranità autonomia europea
Per esempio nel momento in cui tua è un Paese che poi di tradizione un paese amico che comunque ti impone una politica economica attraverso delle sanzioni secondarie evidente che sto facendo il caso
Dell'Iran ma e il fatto che le nostre aziende
Si siano trovate sanzionate
Perché
Perché hanno politica hanno misure rapporti commerciali scusate con lei era Anna
Ma insomma penso che a nessuno piaccia sentirsi dire cosa fare quali politiche economiche attuare
Sulla base peraltro di un accordo ratificato anzi mi correggo di una risoluzione ONU in Consiglio di sicurezza
Non abbiamo una risoluzione ONU in Consiglio di Sicurezza il famoso accordo sul nucleare iraniano
Abbiamo un Paese che si sfila
Dall'accordo
E non solo si sfila quindi n evidente breccia
All'International lo con tutte le conseguenze su multilateralismo tutti i discorsi possiamo fare
Ma ci dice anche che se noi lo rispettiamo subiremo delle conseguenze economiche
Ma io credo che questo sia un motivo
Ulteriore per risvegliare in realtà un orgoglio europeo per dare una risposta forte europea ma anche per dirci no noi non accettiamo che qualcun altro ci dica come fare le nostre politiche economiche
Quindi io credo che ci sia proprio un ruolo una una necessità
Di iniziare queste alleanze che non possono essere governative in questo momento ma di dare vita a questo europeismo di opposizione e quindi parlare con Francia parlare con Germania eccetera eccetera un mio timore e qui chiudo
Sulle elezioni non sapremo come andranno a finire queste elezioni
Ma si parla di un terzo dei seggi con qui possibili conquistati
Dai cosiddetti sopra animisti
Vedremo cosa accade stanno e cercare di
Diciamo attivare un racconto diverso dell'Europa
E concentrarci su quello e non su altro
E a essere insieme io onestamente io non capisco non capisco perché non ci possa essere una vera coalizione italiana sotto la sigla siamo loro Paesi io non capisco perché chi è comunque europeista non riesca a mettersi insieme tutti insieme a fare una grande coalizione di questo tipo qual è il problema
Detto questo il mio timore è invece che a seguito delle elezioni europee
Si va da stabilire ristabilire lo status quo
Io credo che questo sia un rischio sia più rischioso che andare verso
Delle elezioni con un esito diverso perché perché è evidente che come abbiamo gestito l'Europa le quei grandi questioni sino ad ora
Non ha funzionato granché quindi attenzione allo status quo cioè che non si ripete la stessa situazione
In cui proponiamo le stesse politiche in cui alla fine tanto rumore elezioni esistenziali terremoto politico eccetera eccetera e qua non succede nulla queste secondo me sarebbe la vera morte dell'Europa
Prosegue per per esempio c'è anche lo
Omaggio
Sci sì dunque
Effettivamente la
La il contesto in cui si parla in Italia ed Europa è abbastanza
Complicato no noi siamo
Affezionati a quella quell'idea
Right or wrong my country
Recentemente del la dose di Rong talmente pesante che
Diciamo rimanere a questa a questa
A questa saggia da questo saggio principio parlo di crisi bilaterali parlo di dibattiti che ci sono stati in questi giorni anche a livello parlamentare a Strasburgo comunque
Continuiamo a essere
Indefessamente italiani però
Il il peso di questo
Di questo sforzo aumenta di giorno in giorno tra verità e che l'Italia non è mai stata così isolata in Europa
E che
L'impressione che si anche poca poco capita al di fuori dell'Europa cioè che la posizione italiana
Tutto sommato per la prima volta da decenni un punto interrogativo in diverse capitali internazionale
E e questo è un po'è un un elemento di rottura rispetto alla nostra tradizione molto rilevante
Io ho spesso ripetuto tante parti del mondo
Trovando direi Grande condivisione il fatto che si l'Italia una grande instabilità politica e di governo
Andate nell'anticamera Merkel trovate i ritratti dei suoi predecessori sono ritratti a olio
Cento per settanta sono sette persone se andate al terzo piano di Palazzo Chigi trovate i ritratti dei predecessori
Del professor Conte sono delle piccole fotografie in bianco e nero perché sono trentadue quindi sette trentadue nello stesso periodo e la fotografia di questa instabilità
E tuttavia tra i grandi paesi europei
Forse solo la Germania può competere con l'Italia quanto a stabilità
Negli orientamenti fondamentali di politiche europee di politica atlantica e di politiche economiche di rapporti con l'Unione europea perché tutti gli altri Paesi
Dalla Francia all'Inghilterra alla Spagna tanti altri per ragioni le più diverse non possono certo dire negli ultimi settant'anni di aver avuto ho sessanta di averlo avuto questa coerenza
Ora per la prima volta io nel mondo ci si interroga su che cosa diavolo è successo in Italia perché questi binari questa idea che dell'Italia c'è a livello internazionale
In questione
Quando parliamo di Europa quindi abbiamo un po'questo
Doppio problema da una parte le cose che vorremmo i messaggi che
Gli europeisti l'opposizione ognuno lo chiami come preferisce
Pensano sia giusto dare in questo momento le politiche per cui battersi e dall'altra una realtà e nella quale per la prima volta un certo consenso generale
Che tutto sommato nonostante l'alternarsi di governi e di posizioni politiche tra governo e opposizione c'è stato in questi decenni che radicalmente in discussione
E il risultato di questa radicale discussione ridiscussione non è buona
Perché il risultato è un Paese
Apparentemente privo di alleati
Tranne una qualche apparente benevolenza da parte di dei leader degli Stati Uniti e della Russia ma che non si traduce poi questa benevolenza in un commitment politico rilevante no pensata
Alla Libia non mi pare che gli Stati Uniti ci stiano dando una grande mano nonostante le pacche sulle spalle quindi il risultato di questa nuova rotta purtroppo un Paese isolato e speriamo che non sia anche un Paese meno sicuro
Questo riflette anche il fatto che in Italia c'è una minore
Pare adesione sostegno alla prospettiva europea
In parte sì non non ne farei però un assoluto nel senso che
I sondaggi come sapete ci dicono due cose apparentemente contraddittoria e la prima è che in qualsiasi simulazione di una scelta proposta agli italiani volete stare dentro volete uscire
Dall'unione europea ci sono venticinque trenta punti di distanza tra quelli che sono nettamente maggioritari che vogliono restare e quelli che sono nettamente minoritari che vogliono andare se poi invece la domanda è fiducia nell'Unione Europea effettivamente la fiducia e l'Unione europea che è stata mediamente attorno al cinquanta cinquantacinque per cento negli ultimi vent'anni in Italia adesso viaggia più dalle parti del quaranta da qualche tempo che del cinquanta
Non è un un frutto del governo attuale
è una realtà da qualche anno
Da dove deriva questa realtà né anche da problemi effettivi si è parlato ne ha parlato Marcello Messori prima e anche Francesco non si è parlato per esempio delle politiche economiche delle in qualche modo conseguenze
Asimmetriche che l'euro ha prodotto tra i diversi Paesi europei
Si potrebbe citare la questione delle banche noi siamo sempre i i grandi tra virgolette accusati dal punto di vista bancario in Europa
Tuttavia si tende a dimenticare il fatto che
Le condizioni del nostro Paese dei difficoltà economica del nostro Paese nel due mila dieci due mila undici due mila dodici
Non ci hanno consentito di fare quello che quasi tutti i grandi Paesi europei hanno fatto e cioè mettere una valanga di soldi pubblici per salvare le loro banche
Diciamo un paese come l'Olanda che ha un Gidp molto più piccolo dell'Italia ammesso circa tre volte e mezzo i soldi soldi pubblici nelle sue banche di quanto abbiamo messo noi la Germania messo dieci volte i soldi che abbiamo messo noi sulle proprie banche solo che è stato fatto
Nel periodo due mila undici due mila dodici quando le regole europee lo consentivano
E poi nel due mila quattordici è stato introdotto primo esperimento a Cipro Ibelin e con tutti le tensioni che questa provocato le il nel nostro sistema barca siamo stati fessi noi che non non ci siamo accorti che le regole cambiava
Ma io direi che più che fessi eravamo in condizioni obiettivamente di di bilancio di finanza pubblica
Parlo del governo Monti in modo particolare che difficilmente avrebbero consentito di mettere duecento miliardi o cento miliardi per
L'Olanda riammessi ottantasei per dare una spinta al sistema e poi terza e fondamentale questione che ha a mio avviso
Preso complicati rapporti di fiducia tra i cittadini italiani Unione Europea era questione migratoria perché non c'è niente da fare questo tema è stato lasciato alla gestione di singoli Paesi e la percezione del nostro Paese è stata che
Essendo c'è molta più attenzione sui influssi via mare che su quelli via terra che noi fossimo il Paese oggetto dei flussi migratori e che le l'Unione europea non fosse utile da questo punto di vista e in effetti utile non è perché poi con tutta la diplomazia che vogliamo
Il piccolo particolare che tuttora l'Unione europea del tutto priva non insufficiente e del tutto priva di una politica sulla questione politica più rilevante in quasi tutti i Paesi europei
L'Unione europea nona
Discute sui dettagli di un Regolamento il Regolamento di Dublino che fu concepito per i fuoriuscì
Citi dei paesi del regime sovietico negli anni ottanta e che comunque riguarda una frazione minoritaria dei flussi migratori con i quali avremo a che fare nei prossimi vent'anni
Quindi su regalmente Dublino sono tutte le divisioni che sappiamo e ricollocazioni quelli che si rifiutano quelli e condivide una ma sulla ciccia del fenomeno migratorio cioè questo continente che abbiamo davanti
E che anche a causa dei cambiamenti climatici sta vedendo movimenti migratori di decine di milioni di persone e che nei prossimi vent'anni anche se li aiuteremo in casa loro come molto malamente si dice continuerà ad avere flussi migratori verso l'Europa non c'è una politica europea la politica europea e dire che quei fu flussi migratori non esiste
Perché sono migrazioni economiche e le migrazioni economiche
Ah migrazione economica è un peccato no come un tempo diceva il peccato non deve esistere allegazione economie non deve esistere siccome esiste
Motivi quindici sono noi di queste diciamo calo di fiducia
A mio parere non dobbiamo trarre un'influenza
Nella spinta nelle nelle decisioni e dobbiamo prego
Innanzitutto perché credo che oggi ci sia o almeno ci sarebbe con un diverso governo
Una grande opportunità
Sul piano economico ricordava prima Marcello Messori che noi siamo l'aria meno indebitata del mondo ma di gran lunga la meno indebitata del mondo se ci paragoniamo agli Stati Uniti alla Cina e Giappone
L'Unione europea ha un debito credo che l'ottantacinque ottantasette per cento cioè niente come in relazione a queste gare
Altri grande aria economica del mondo
Secondo potremmo oggi anche perché in Germania qualche problema emerso
Potremmo oltre alle politiche monetarie farci promotori o con i promotori di politiche di di di stimolo espansive di di investimenti che vadano anche al di là degli esperimenti tipo piano Juncker che c'è stato l'anno scorso
L'Italia purtroppo latita
Io vi segnalo solo il fatto che quel gruppo di Paesi mediterranei
Su devo quali che un importante ministro europeo definito a me sono quei sette Paesi
Italia Francia Spagna Grecia Portogallo eccetera
Dopo Breaks Seat rappresentano il cinquantadue per cento del Gidp dell'unione europea quindi non è Visegrad stiamo parlando del la maggioranza dell'economia europea
Se marcia se ero insieme visto che hanno interessi molto comuni avrebbero un potere d'influenza in direzione di una politica più espansiva molto consistenti
E l'Italia purtroppo si è
Improvvisamente ha cambiato campo
E apparentemente alleata di paesi che ovviamente noi
Assolutamente rispettiamo ed amiamo che però hanno interessi e posizioni completamente diverse dalle nostre sul terreno economico non sto parlando di libertà immigrazione eccetera sto parlando di della Lega Anseatica come prima veniva detto no
Però qui ci sarebbe una prospettiva innanzitutto da giocare
E in generale per concludere io penso che noi dobbiamo avere
Una prospettiva fortemente politica sul piano europeista
Io non non mi farei incastrare
In una discussione
Troppo tecnica la cui base fosse ma sì siamo tutti per l'Europa ma vogliamo tutti uno Europa diversa e ci mettiamo a discutere
Su quale sarà il miglior meccanismo di beh stop Rolla migliore misura Perrelli i i regni dei momento o queste robe qua che si discutono Primo perché nessuno lo capisce questa tipo di discussione e secondo perché non è vero
Cioè l'unica cosa che tiene insieme
I nazional populismi sopranista
è scusate se lo dico così la fragili Zazie oneri se lo vogliamo dire in modo diplomatico e la distruzione se vogliamo guardare in prospettiva dell'Unione Europea
Non è che siano tenuti insieme da politiche economiche rapporti con Putin ambiente su tutti i temi su cui hanno posizioni molto diverso su una cosa però hanno una posizione comune cioè che il potere deve tornare nelle mani dei singoli Stati ne
E questa è la fine
Del progetto europeo
Anche da parte di chi non lo chiama con questo nome o magari lo chiamava con questo nome fino a un anno due anni fa e adesso visto che come è stato detto Brezzi alla fine è stata una che esistono impositiva per gli europeisti non dice più che che vuole fa fuori europea però quindi io non glielo lascerei questo terre
Il confronto è tra chi questa Europa la vuole lavora e rafforzare la vuole rilanciare e chi la vuole
Rendere più fragile e in ultima analisi distrutti
E popolare questo confronto è molto popolare per la prima volta sarà centrale nelle elezioni europee
Quel grado di fiducia verso l'Europa che è al quaranta per cento tra i cittadini italiani negli under venticinque e al cinquantasei per cento
Perché questo messaggio
E questo messaggio non è un messaggio rivolto al passato cioè alla fortuna Dinoi baby boomers che abbiamo avuto tutte quelle robe che abbiamo avuto negli ultimi cinquanta è un messaggio rivolto al futuro
Io qualche settimana fa in una conferenza in India mi sono sentito chiedere in un panel in cui stavamo discutendo da importante generale americano generale Petraeus dove state nella guerra fredda
Che sta cominciando da che parte state della guerra fredda che sta cominciando tra Cina e Stati Uniti
E quadrato in una bella domanda nel senso l'Europa esiste dal punto di vista geopolitico
Serve
Qualcuno la chiama una superpotenza tranquilla serve una superpotenza tranquilla nel contesto globale di oggi
No la pace garantita dagli ultimi sessant'anni ma tra Stati Uniti e Cina c'è qualche rischio nei prossimi dieci vent'anni
E c'è una funzione possibile per un'Europa che esista sul piano geopolitico
E il tema delle libertà
Dentro i Paesi del rapporto tra democrazia e libertà che qualcuno vorrebbe separare è un tema tornato di attualità o no è tornato d'attualità perfino dentro i confini di una bella figura figurarsi fuori
E il tema ambientale come veniva ricordato
Senza l'Europa
Dove si va sul piano ambientale
E il lo il Welfare State
è una unicità dell'Unione Europea
Non c'è da nessun'altra parte del mondo
Suo credo grosso modo che l'Europa abbia il sette per cento della popolazione il cinquantadue cinquantaquattro per cento della spesa sociale
A livello globale
A una meraviglia
Che è la prospettiva per la quale dobbiamo per la quale dobbiamo credo batterci
Quindi alzare la posta la posta l'Europa non è Gore l'allarme la la revisione del bilancio europeo di cui francamente pochi sanno pochissimo
Ma è se queste cose sono il nostro futuro o se il nostro futuro è il l'autarchia l'Italietta la contrapposizione tra paesi I sonnambuli il protezionismo
Il il il il la scissione tra democrazia e libertà eccetera eccetera eccetera questa è la è l'alternativa che c'è davanti nelle prossime elezioni europee
E poi per definire lo strumento lo strumento io emerso da diversi interventi io son d'accordo
Noi dobbiamo costruire su
I diversi livelli di integrazione non c'è niente da fare è una banalità ci sono già ovviamente diverso duettare principali cose europee cioè l'Eures Schengen come sapete riguardano gruppi di Paesi dell'Unione europea e non l'intero gruppo dei ventisette dei ventotto paesi europei
Questa cosa è stata nella Dichiarazione di Roma anche sancita formalmente
E noi c'abbiamo faticato parecchio per arrivare Hassan Cirla formalmente è scritto in una dichiarazione ufficiale e solenne firmata da tutti e ventotto ventisette i capi di Stato e di governo
è facile è complicata
Il primo problema è la Lilt la sua legittimazione istituzionale democratica no quando macaron
Impone la convocazione dei vertici dei capi di Stato e di governo dell'euro zona lo ha fatto credo uno due volte in questi due anni
Cioè c'è c'è un'epidemia di mal di pancia non solo a Berlino ma quasi tutta
La famiglia europea no perché si delinea il fatto che oltre al Consiglio europeo come previsto dai trattati ma non si è riunito mai c'è un consiglio che riunisce i capi di Stato e di governo dei Paesi dell'euro
E questa un'ipotesi non lo so
Complicato e sarebbe un disco che ci porta troppo lontana
Questi livelli
Di integrazione differenziata quindi non per Klose riunioni ma
Livelli di integrazione differenziata con porte aperte a tutti ma non con il diritto di veto dell'ultimo e del più lento nei confronti di tutti è una distinzione pesante ma è una distinzione necessari
Dove parte questa integrazione differenziata a mio parere parte molto dalle grandi questioni politiche
Sites tornassimo al dibattito di sessantacinque anni fa avremmo bisogno più dice d'che dice che ha più di ruolo geopolitico che non di approccio funzionalista abbiamo bisogno di un'Europa che sull'immigrazione e sull'ambiente
Ci sono quindici Paesi europei che fanno una politica decente sulle migrazioni economiche stabilendo quote
Regolari di ingresso numeri ogni anno ridistribuendo lì dallo tra loro questa sarebbe una svolta politica straordinaria
E l'ambiente e le politiche DTT difesa
La protezione
Lavoro
La web tax voi pensate che si possa fare una web tax a ventisette
Può fare una telefonata Dublino a Lussemburgo giustamente io rispetto questa posizione ci sono alcuni Paesi che piuttosto che accettare l'idea di uno due tax
Coso si sdraia antico davanti non è possibile
è un rischio per l'Europa è una partita delicata
E per essere chiari che richiede un'assunzione di responsabilità da parte del Paese più importante dell'Unione europea che è stato in questo periodo in più che altro il garante che l'equilibrio stesse insieme
Quindi molto positivamente ma anche il garante che le cose non si muovessero troppo in avanti il che invece è meno positivo ora questa roba mi sembra sia arrivato a un pochino
Non solo perché a la la alla cancelliera
Cambia
Ma
Oggettivamente si è esaurita un po'questa la Germania come punto di equilibrio al nord sud sto Ovest e però me quelli bio garantito
Unibo abbastanza immobile
Ecco l'equilibrio immobile
Nei prossimi anni rischia di essere un po'hard un po'pericoloso e le fughe in avanti anche quindici vuole un gruppo di Paesi non solo i fondatori certamente tanti altri Paesi importanti quelli più convinti di questo progetto e secondo me sono la grande maggioranza dei paesi dell'Unione come lo sono con l'euro come lo sono con Schengen con con geometrie diverse
Il gruppo fondamentale dei paesi dell'unione che prende alcune prime decisioni rileva questo secondo me contribuirà a fare RIA appassionare
La nostra opinione pubblica i nostri cittadini a questo straordinario progetto che resta straordinario per il nostro futuro
E io credo che possiamo trarre qualche conclusione di questa riflessione intanto io ringrazio come presidente del cerchio del dovere di ringraziamento naturalmente ringrazio la Commissione europea
Che ci ha che ci ospita la rappresentanza la dottoressa covasse ringrazio piantine che piantine che ha introdotto è anche il curatore
Del forum sulle prospettive del dell'unione europea che non abbiamo aperto qualche mese fa sul web del CESPI
E poiché che abbiamo tradotto nella pubblicazione che uscendo dal da da questa sala potete trovare che il primo numero di un quadro dei Quaderni cespi che d'ora in avanti un'iniziativa editoriale che abbiamo concordato con l'editore Donzelli che d'ora in avanti periodicamente ci porterà a pubblicare appunto
Avere pubblicazione sui principali temi da quello internazionale annunciò che nei prossimi giorni la stessa operazione che abbiamo fatto sull'Europa cioè l'apertura di un dibattito sul sito
Che precipita dal termine alla pubblicazione inquadrano Loria Remo sull'Africa che è un tema cruciale come tutti sappiamo dell'agenda dell'agenda politica e ringrazio naturalmente
Gli ospiti che hanno raccolto nostro invito e che questa sera sono qui con noi allora molto brevemente perché convengo con le molte cose che sono state dette
Andiamo sei Paolo delle preannunciato un altro impegno ponendo ringraziamo naturalmente di essere stato con noi
Prima considerazione
è già stata vetta ma io credo debba essere ancora di più sottolineata
Noi andiamo noi per la prima volta abbiamo Europa che è un grande tema diciamo in qualche modo discriminante no era stato detto
Andiamo per la prima volta ad elezioni europee nelle quali si confrontano pure ipotesi assolutamente tra loro alternative non è mai capitato così anzi tutte le elezioni europee
Che non abbiamo alle spalle sono sperano delle elezioni di medio termine a livello nazionale
Che servivano a misurare i rapporti di forza tra i partiti a livello nazionale ma non era in questione che tutti fossimo per l'Europa
No per la prima volta non è così la prima volta noi
Andiamo ad un voto in cui appunto si confrontano due ipotesi tra di loro alternative e ci andiamo questo che è stato Emerson cui in un quadro in cui non solo ci sono ipotesi alternative tra chi nell'Europa c'è chi crede che il futuro sia l'Europa e chi invece pensa che l'Europa che il futuro sia ripiegamento di tipo neo nazionalistico
Ma se andiamo con l'Europa frammentata oggi se uno guarda alla
Al all'Unione europea non può non vedere che c'è diciamo un gruppo del paese che si caratterizzano per un certo euroscetticismo il paese di Visegrad un gruppo del Paese
Diciamo così detto la lega anseatica che diciamo è molto attento a tutti gli elementi di rigore e di equilibrio finanziario
C'è ci sono i paesi Modica rane che soffrono tutti di una certa solitudine no sì quindi articolazione diciamo dall'Europa è cara è diciamo ci metti c'è una frammentazione che ci mette di fronte a un'Europa di scarsa coesione e quindi questo è un punto che certamente inciderà insieme
Si vedrà in questa dialettica tra che nell'Europa crede chi no perché poi tra quelli che stanno in Europa c'è un'articolazione diciamo politica e territoriale che ancora di più rende il rilancio dell'Unione europea la sua coesione oppure
Un passaggio difficile
Aggiungo una considerazione che spesso noi non facciamo ma che forse andrebbe fatta con più forza
E c'è gran parte dei problemi che l'Europa ha conosciuto negli ultimi quindici anni
Vent'anni
E sono determinati dal fatto che la globalizzazione ha cambiato radicalmente lo scenario
Cioè parliamoci chiaro noi tra il mille novecentocinquantasette
E la metà degli anni novanta del secolo scorso
Abbiamo potuto costruire tutte le politiche integrazione prescindendo da ciò che successe succedeva nel mondo cioè sotto ciò che succedeva fuori non aveva un'incidenza significativa è particolare nella nostra vita e quindi potevamo decidere
Tutto quello che abbiamo deciso lungo quarant'c'eran quasi cinquant'anni di integrazione europea diciamo in modo autarchico autosufficiente
No non inciderà più di tanto la Cina non c'era più di tanto quello che faceva l'indiano incidevano i Paesi emergenti con gli Stati Uniti e il rapporto era come dire
Storicamente dell'alleanza occidentale e quindi non potevamo costruire quello che abbiamo costruito non mi arrendo come dire un'incidenza dei fattori esterni hanno negli ultimi quindici anni non è più così
Non è più così tu non non realizzi nessuna politica europea se non tiene conto di quello che succede nel mondo e di tutte le dinamiche che la globalizzazione determina e questo naturalmente come dire un vincolo forte forte forte che che che che segnano le politiche e che fa esplodere delle contraddizioni dentro l'Unione europea quindi il rapporto tra perché lo dico perché nel momento in cui dice rilanciamo il processo di integrazione come e il mutuo in questa sera
è stato più volte ripetuto ed è quello in cui crediamo tutti quelli che sono europeisti pagate è difficile però un rilancio da Unione Europea se non ripensiamo e non ricostruiamo rapporto tra la dimensione in tela inteso europee la globalizzazione
Perché non lo rilanciamo solo sulla base delle cose che decidiamo noi dentro l'Unione
Perché tutto ciò che succede fuori dell'Unione incide in maniera rilevante sulla nostra vita e quindi il tema b so
Dalla guerra commerciale che Tampa aperto alla questione ambientale che non riguarda soltanto noi stessi a tutti i problemi di competitività sul sul sul piano degli scandali interscambio fino alle politiche di difesa e di sicurezza
Nessun tema lo possiamo decidere come per un lungo periodo abbia potuto fare sulla base soltanto delle nostre valutazione delle nostre decisioni che li questo rende più complesso il il il processo
E apre gli spazi obiettivamente a con obiettivamente no a a chi vuole a Chiti propone invece il ripiegamento nazionalistico e sopranista perché fare i conti con la globalizzazione fa emergere problemi e contraddizioni
Che portano a pensare che se invece ci si chiude cioè dice Tiso ritorni indietro risolve RAI risolverà i meglio quindi questo è un nodo è un nodo
Rilevante terza considerazione
Cosa significa rilanciare significa essere consapevoli che su tutte le politiche l'Europa che ha fatto un cammino straordinario perché è il più avanzato processo di integrazione sovranazionale che esista al mondo come sappiamo
Però su tutte le politiche in mezzo al guado
Perché ai la moneta e mercato comune unico non hai un a priori Degas fiscale comune
Non hai una politica non è regole degli investimenti comuni non è in regola del mercato del lavoro comune
Non hai l'unione bancaria sul piano monetario e finanziari
Così Schengen è stato un passo straordinario
Ed è il diciamo ha reso chiaro che noi potevamo costruire una cittadinanza europea ma la cittadinanza europeo non è solo la libera circolazione
è la costruzione di un diritto di cittadinanza europea o pensiamo tutti i temi che si pongono ormai quotidianamente sui temi del del diritto di famiglia su scala continentale per fare un esempio
Quindi
Da Schengen devi ripartire per costruire però un livello molto più alto che investa tutti i temi della cittadinanza e dell'armonizzazione delle norme sulla cittadinanza sui diritti
Abbiamo fatto politica di coesione sociale ed è stata efficace per l'Italia particolare per un lungo periodo Traversi fondi di coesione
La politica sociale oggi non si esaurisce mai fondi di coesione esce ai anche in questo campo penso alla dichiarazione del Consiglio europeo di Stoccolma lire dell'anno scorso no di mettere in campo politiche di armonizzazione delle politiche sociali dalle politiche
Assistenziale alle politiche educative alle politiche
Sanitarie fino ai temi di politica estera e di difesa che si impongono sempre di più come diciamo centrali in un mondo che appunto a tutte le turbolenze riconosciamo
Turbolenza che ci mesto Novegro comprende l'Europa
Guarda un attimo su un atlante come siamo messi a siamo messi con il Mediterraneo con tutti i problemi legati con il conflitto russo ucraino col Medio Oriente condizione in cui sta e quindi il tema della sicurezza della difesa si impone perché si investe si investe si investe diretta
Allora tutto questo io credo impone appunto un salto per cui non citata si tratta di rivendicare l'assoluta necessità
Diego proseguire e rilanciare il processo di integrazione sapendo che però per continuarlo tu devi aprire in qualche modo una terza fase del processo integrazione la prima fase all'inizio i trattati di che vale i trattati di
Dei di Roma fino a Maastricht una seconda fase non l'abbiamo aperta con mastica l'Euro e ci ha portato fin qui oggi ne abbiamo bisogno di aprire una terza fase che ancora di più scommetto al processo di integrazione più avanzato
E qui si pongono una serie di questioni non le ripeto io più tanto sarò breve ma una questione che ha posto piantine cioè due questioni a posto piantine diciamo vorrei affronta una è la questione appunto attraverso Paolo
L'integrazione differenziata non differenziate eccetera
Ora già oggi l'Europa ne sappiamo conosce livelli differenziati di integrazione l'euro ce l'hanno diciannove paesi non ce l'hanno ventisette o ventotto scendi azionare un certo numero di paesi la cooperazione rafforzata in materia di difesa c'era un certo formato
Però tutto questo è sempre venuto con un presupposto
E cioè il presupposto e che il quadro istituzionale forse unico
No e che e che le politiche
Differenziate fossero sempre aperti
Allora io penso come detta una dichiarazione di Roma che noi dobbiamo continuare a dire che chi vuole andare più avanti lo debba fare lo debba poter fare e quindi si debba procedere
Sapendo che della differenziazione ci sono due interpretazioni
Una è questa che ha detto ribadito anche prima Paolo anche sto dicendo anch'io cioè chi farà più Olanda va avanti può farlo quel processo aperto a chi si può aggiungere dopo
C'è anche un'altra interpretazione che invece è quella di una Europa cerchi consente cioè in cui la differenziazione è gerarchicamente chiusa
Sono due prospettive molto diverse bisogna avere chiaro
Io penso che la prima sia quella realistica perché se vogliamo mantenere un livello di collisione abbiamo bisogno di non gerarchizzare istituzionalmente Lunio
E la di fare la integrazione differenziata aperta è una frusta utile perché nel momento in cui è un'integrazione
Aperta questo sollecita chi non c'è a starci
A muoversi
E guardate noi abbiamo avuto un esempio clamoroso secondo me poco valorizzato negli ultimi ventiquattro negli ultimi sì e anche se diciotto mesi
Significativo ed è come proceduta
La il il dossier della politica di difesa comune
Che è partita con la dichiarazione di quattro Paesi di un anno e mezzo fa Italia Germania Francia e Spagna
A cui si sono aggiunti nel giro di qualche mese qualche altro Paese mano a mano a mano a mano a mano a mano quando
Qualche mese fa
Si è sottoscritto l'atto che fa decollare la politica difesa comune è stata firmata da venticinque Paesi su ventotto
Che vuol dire quando tu butti una politica e ci crede ha una capacità di attrazione e di trazione o stiamo parlando della difesa
Di un tema che fino a due anni fa
Era pacificamente esclusa dall'agenda dell'unione tanto è vero che non c'è mai stata fino a due anni fa la politica dei Mela la riunione dei ministri della Difesa europea in mente cioè quella degli esteri dell'industria dell'agricoltura
Del mercato interno e tutto quello che ho detto da quello che volete ma
Il fallimento dell'azzardo
No prima e la gelosia delle nazioni sulla materia della difesa l'ha portato a pensare che la difesa non dossier esclusivo delle politiche nazionali e che l'Unione europea su quello non ci metteva il becco
Quando ha cominciato a metterci il becco perché il terrorismo la crisi russa ucraina meritava già ha già fatto capire che il tema dovrà essere affrontato e l'arco di diciotto mesi sei partite in quattro e si è arrivato a venticinque
Ma fosse
Era sì e significativo tutto questo e non è una una cosa banale io se posso dire che sono come tutti quelli che so che è un convinto europeista quando si è cominciato non avrei scommesso una lira che si finiva in diciotto mesi a venticinque
La facevo molto più difficile
Ho dice non è un documento
Segnalo che la cosa sta andando avanti e si sta può sembrare un aspetto tecnico ma è un aspetto tecnico rilevante
Si sta discutendo tra tutti quei Paesi di tutto ciò che attiene alla mobilità degli armamenti in Europa dando scemo no dandosi criteri norme e regole comuni
Che non è una piccola cosa e
Se nessuno pensa a di cosa stiamo parlando allora quindi questo per dire che la differenziazione io penso che la noi la dobbiamo concepire come
Uno strumento che ci consente
Di rilanciare in avanti il processo e che al tempo stesso è una frusta verso tutti coloro verso tutti i Paesi poi se uno non ci vuole stare per niente sta fuori e buonanotte però
Infine definisco
No seconda questione piantine apposta una seconda domanda nel momento in cui non vogliamo rilanciare
E il rilancio passa per accrescere i livelli di comunitarizzazione delle politiche perché se no
Come come metti la comunitarizzazione delle politiche
Alla categoria dell'interesse nazionale che questo è un punto delicatissimo
Il dibattito che c'è in Italia e non soltanto in Italia è stato in Europa sull'accordo con il Canada
No aveva come elemento sottostante questo
No faccio l'accordo
Il libero scambio con il
Con il con il Canada politica comunitaria
Negoziata quindi dall'Unione Europea a nome di tutti
Si è sollevato un dibattito compreso tutto il il filibustering che ha fatto il Parlamento Vallone per mesi no che aveva come elemento sottostante attenzione l'interesse nazionale viene sacrificato eccetera eccetera no
E questo tema in Italia un tema rilevantissimo perché il caro diciamo uno dei dei Cardini del sovrano Isma'esattamente l'invocazione dell'interesse nazionale come categoria prima
Oggi ho fatto
Se non ci sono riuscito Commissione esteri
Modificare un parere
Governo e che il Parlamento italiano deve dare sul programma
Della dell'unione europea in cui c'era scritto
Che il sistema delle relazioni dell'Italia ecco di Paesi dell'America latina dell'Africa dell'Asia Europa deve essere in ogni caso su come dire vincolato all'anteposizione dell'interesse nazionale che è una frase priva di senso
Perché il problema non è negare l'interesse nazionale
E il problema è dove lo fa rivivere e come lo fa rivivere
E se all'interesse nazionale lo fai vivere contro la dimensione dell'integrazione o se lo fa rivivere dentro la dimensione dell'integrazione
No pensionata di negare la categoria delle sanzioni che sarebbe sciocco sarebbe un come dire una rimozione ideologica priva di senso gli interessi nazionali esistono ogni paese aria e anche l'Italia come li alla Francia come viaggia ormai no
E spesso non sono gli stessi e quindi il fatto che non sia gli stessi rende la composizione difficile ma il punto è che tu l'interesse nazionale tu devi far vivere lì
Per fare un esempio più semplice se c'è un interesse specifico del sul fronte
Agricole agro industriale italiano è la difesa della tipicità dei prodotti che noi abbiamo in sommo grado rispetto a molti altri Paesi
No
Lo fai vivere
Rimettendo i dazi e le dogane
O lo fai vivere nel momento in cui e l'Unione Europea negozia con il Giappone piuttosto del col cane del libero scambio garantendo di che quell'accordo preveda come prevede l'accordo del Canada un annesso con l'elenco di tutti i prodotti italiani tipici che vanno tutelate in quanto tipici
No
Quindi non ha rinunciato e non rinuncia a un tuo interesse lo fai valere dentro la dimensione la dimensione la dimensione dell'integrazione e questo è un punto perché varate ne andiamo verso una campagna elettorale europea e in cui sopra Nismo agita avrà come principale argomento questo
Basta sentire discorsi delle tempio testo e altre no e cioè che sovrani ma è necessario perché la politica europea l'integrazione sacrifica quando addirittura non nega l'interesse nazionale
Io penso che interessi nazionali si difendono invece per come l'ho spiegato nella dimensione integrazione ma questo non è scontato se non ce l'abbiamo chiaro e non si mettono in campo le politiche le politiche per far
Ultima considerazione
Ora ne stiamo discutendo in un Paese che da fondatore
Sta diventando un Paese marginale nell'Unione Europea questa è una gigantesca questione
Perché diciamo l'Italia ha svolto un ruolo fondamentale come tutti sappiamo
Anche loro ruoli in meno riconosciuti
Per esempio è notissimo riconosciuto da tutti sancito istituzionalmente con tanti strumenti che l'asse franco tedesco è stato un motore fondamentale del processo di integrazione
Quadrate che c'è stato un asse fra italo-tedesco non meno importante
Che era più politico che era dato dal rapporto tra le due democrazie cristiane che governavano i due Paesi abbiano governate per cinquant'anni all'intesa
Tra Adenauer De Gasperi e poi via via i dirigenti di questi due partiti ha avuto un ruolo fondamentale nella nella costruzione dell'Unione Europea quindi rapporto finte abbiamo chiude no
Allora noi abbiamo avuto un ruolo fondamentale e poi in tante altre cose che sono voglio Falomi dovremo chiudere oggi noi siamo di fronte a un rischio enorme
E anche quello che è accaduto al Parlamento europeo ieri ce lo dice io
Come dire ho molti dubbi che ieri sia stato giusto che vedere il Presidente del Consiglio con certe formulazione dico chiaramente pur non condividendo niente di quello che questo Governo fa
Perché credo che
Con quei toni anziché come dire favorire la riapertura di un confronto irrigidisce lo scontro io sono sempre
Contrario a tutto ciò che c'è lo sconto però quello che è accaduto è sintomatico è significativo
Ci può dispiacere e io penso che ci deve dispiacere
Ma è sintomatico è sintomatico di quello che è l'opinione che oggi c'è in in Europa di noi il sentimento che c'è in Europa verso di noi
E i rischi a cui noi siamo esposti che il rischio di una marginalità di un isolamento d'altra parte abbiamo fatto atti che ci stanno tirando fuori da da no
Sul sul sul sul fronte migratorio in realtà dopo aver invocato invocato invocato la solidarietà europea una soluzione responsabilità abbiamo finito per decidere che nulla invochiamo più
Il governo ha rinunciato a chiedere la riforma del Regolamento di Dublino vuol dire che tu rinunce
No a batterti per una politica condivisa scala europea e ti tiri fuori
Non abbiamo sottoscritto il Global Migration Cotral proposto dalle Nazioni Unite è un altro modo questi tiri fuori sul Venezuela ci siamo distinti nel modo in cui ci siamo distinti e ti sei tirato fuori
E e via di questo passo allora è evidente che tutto questo c'è ed è un rischio enorme per noi
Lasciamo perdere poi la conflittualità che apriamo ogni due mesi con qualcuno preso da ultimo la Francia ma prima come io ho un cane poi con la Merkel e poi con il Paese reale del Mediterraneo e poi con la le ONG e l'associazione alla fine come sappiamo molto nemici molto onore non ha mai portato fortuna tanto meno al nostro Paese però questo è un serio problema
è un serio problema non tanto per la dialettica politica interna e non lo dico per questo
Lo dico esattamente in funzione di quello che abbiamo discusso che questa sera se se il tema è il rilancio
Del processo di integrazione e e l'Italia o è nel cuore di questo rilancio
Oppure sei margini di questo rilancio non non ne trarrà alcun beneficio anzi
E quindi questo tema io penso che sia un tema molto serio che che deve essere visto e io credo che bisogna lavorare per superare questa situazione non è semplice è complessa eccetera ma
La ricostruzione di un rapporto tra l'Italia la Germania e la ricostruzione di un rapporto tra l'Italia e la Francia la ricostruzione di una presenza dell'Italia
Nelle politiche di integrazione principali nel dossier principale è un interesse nazionale dell'Italia non di questo o quel partito di questo o quello schieramento politico
è un interesse del Paese
Perché se noi siamo messi ai margini chiunque guidi questo Paese soffrirà e il Paese soffrirà quindi il tema è come siamo in grado diciamo rilanciare con forza una consapevolezza ecco di questo di questo di questo tema
Io vi ringrazio davvero molto tutto e tutti il cespi naturalmente continuerà a informare ciascuno di voi di tutte le attività che stiamo sviluppando siamo in una fase di espansione dell'attività del sei split
In ogni caso sul sito del CESPI siete potete essere quotidianamente informati di tutto quello che facciamo grazie