Fortezza Italia - Informazione e critica delle politiche e dell'informazione sull'immigrazione nel nostro paese

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale benvenuti nella nuova puntata di fortezza Italia la trasmissione di informazione e di critica
Delle politiche dell'informazione sull'immigrazione nel nostro nel paese iniziamo con un articolo del dieci febbraio dell'avvenire a firma Paolo Lambruschini torture e riscatti gli gli SOS via web dalla Libia
Rapiti dalla polizia libica che minacce sequestrati di trasferimento dell'hacker di Bari valida se i parenti non pagheranno ancora una volta il ricatto arriva via social media ai congiunti in Europa in Israele
Ennesima odissea di un gruppo di giovani profughi del Corno d'Africa maggioranza eritrei coi somali ed etiopi
Comincia il tre febbraio scorso i settantadue subsahariani sono appena stati liberati dai trafficanti eritrei che cadono portati dal Sudan gli avevano rapiti
E avevano chiesto riscatti di circa cinque mila dollari
Il gruppo vagava per Tripoli senza sapere dove andare definito in una retata della polizia nel quartier disdire chiarisce
Ma le celle di sicurezza sono poche in trentacinque vengono inviati nel centro di detenzione di Tagiura mente altri dieci sono stati liberati dopo che si sono visti sequestrare dei poliziotti i cellulari e il denaro che avevano gli altri ventisette vengono rinchiusi nelle celle di sicurezza del comando di polizia di gergali riesce che minaccia di De portarmi nel peggiore inferno libico stando alle testimonianze di chi ne è uscito e di chi è di chi dire detenuto
Abani validi prigionieri sono infatti sottoposte le torture più efferate dalle guardie
Però odio razziale religiosa e per costringere i parenti a pagare i riscatti
Le foto delle persone minacciate con armi da fuoco incatenate vengono postati su Facebook terrorizzati gli stessi detenuti vigere chiarisce si sono messi in contatto con i parenti in tutta Europa in Israele grazie all'unico cellulare che sono riusciti a nascondere
In Italia la testimonianza è stata raccolta dal gruppo di rifugiati del Corno di Cavento Eritrea democratica
Per rilasciarci hanno detto ai connazionali che guardie e pretendono cinquecento dollari da ciascuno di noi se non riusciremo a pagare ci trasferiranno a Bani Walid
Attraverso Eritrea democratica abbiamo contattato rifugio una rifugiata Eritrea in Olanda mia cugina diciassette anni ed è una delle prigioniere arrivata in Libia due anni fa
è già stata rapita da trafficanti eritrei che ho pagato cinque mila dollari per liberarla ora non riesco a trovare cinquecento dollari perché in Olanda studio non so come fare spiega Lidia nome di fantasia
Le guardie libiche stanno premendo il minacciano di vendere il boia di Bari Valid quello che considerano un carico di merce
Cui il sette febbraio è stato aggiunto un altro gruppo di una trentina di subsahariani che vagava nella capitale che il mercato della carne in Libia si svolge ormai senza pudore sui social media è stato confermato anche dal britannico Times in un articolo del cinque febbraio che utilizza foto mostrate anche da Avvenire il ventisei gennaio scorso intanto da Khartoum arriva la conferma dei profughi chi trafficanti subsahariani stanno offrendo forme nuove di pagamento
Differenziato ai giovanissimi eritrei somali etiopi sudanesi che vorrebbero arrivare nell'Unione europea attraverso la Libia
Il viaggio all'inferno inizia così poi arrivano le immagini raggelante dei ragazzi e delle ragazze incatenati e intanto il mare resta senza le navi delle ONG e ci dice un articolo sempre del dieci febbraio di avvenire di Fulvio Fulvi
Nel mediterraneo non ci sono più navi delle ONG per salvare vite umane e non si sa neppure se ci sono persone che stanno morendo in mare lo dice Alessandra sciur va di Mediterranea sedi in Human sarà commentando il provvedimento del tribunale del riesame di Catania
Che venerdì ha rigettato la tesi del procuratore Carmelo Zuccaro
Il quale accusa accuso alle ONG di traffico e smaltimento illecito di rifiuti mettendo sotto indagine i vertici di Medici senza frontiere
Si vuole fermare per via giudiziaria chi vuole salvare le api le vite ma all'inchiesta finiscono in bolle di sapone
Aggiunge sciur BA rincara la dose Marco Bertotto di SF si tratta di un attacco senza precedenti nei nostri confronti un attacco senza riguardo e rispetto nei confronti di una verità
Che le ONG che stavano lì per fare quello che le istituzioni avrebbero dovuto fare
E al ministro degli Interni Matteo Salvini Bertotto risponde arrivi azzerati senza ONG sciocchezze
Ma c'è di più mentre a Lampedusa che arrivi non si sono mai fermati dal primo febbraio sospeso il servizio di emergenza sbarchi presso la Guardia medica dell'isola
Con ripercussioni sia per l'erogazione di servizi sia per l'attività degli operatori che devono comunque assicurare assistenza ai migranti
Alla popolazione locale ai turisti afferma il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello che su questa nuova emergenza ha scritto una lettera all'assessore regionale alla salute Ruggero razza
E al commissario straordinario dell'AST di Palermo Daniela Faraoni chiedendo loro di rivedere il provvedimento perché gli sbarchi continuano ad esserci sebbene più piccoli e sono ugualmente frequenti anche se non hanno un risalto mediatico
Questo precisa Martello che nella missiva sottolinea anche le pesanti conseguenze che la decisione resta creando cambiamo
Argomento ma non di tanto prendiamo l'articolo dell'otto febbraio
Di Repubblica a firma di Fabio Tonacci emigranti per la strage dei centodiciassette sotto inchiesta ora c'è il cargo
Ignoro i naufraghi per due ore al largo delle coste dello Sri Lanka su una rotta che la porterà in Cina sta navigando in queste ore la petroliera
Cordura Jacobs armatore tedesco il gruppo di Shipping Eros Giacobazzi bandiera liberiana al timone c'è un uomo un comandante croato che custodisce un segreto
Luisa perché il diciotto gennaio scorso aspettò due ore e venti minuti prima di girare la pura
Verso un gommone semi affondato partito dalla Libia con centoventi migranti a bordo inabissata intorno alle tredici quando c'erano ancora una cinquantina di persone vive
Aggrappate a pezzi di plastica e legno e Luigi sa anche cosa gli venne detto
Per i servizi segreti italiani forse anche dai libici
Per costringerlo a fare ciò che nessun mercantile ormai in quel pezzo di mare davanti alla Libia
Vuole fare rispondere messaggi di soccorso deviare dalle rotte come facciali per salvare vite umane ritrovarsi invischiati nel vuoto senza certezze che va sotto il nome di zona search and rescue libica
Ora il comandante colorato indagato dalla Procura di Roma per omissione di soccorso aggravata dalla morte di naufraghi
Due ore e mezzo di incomprensibile attese infatti hanno tracciato una linea tra la sopravvivenza e l'annegamento ne sono morti centodiciassette quarantotto a quarantotto miglia dalle coste di Tripoli solo tre i superstiti recuperati dall'elicottero della nave Duilio della Marina italiana
In due interventi consecutivi tra le sedici e quarantacinque le diciotto e trenta
I magistrati di Agrigento aveva intravisto delle possibili responsabilità nel ritardo del salvataggio a carico del centro di coordinamento soccorsi italiano gestito dagli ufficiali della guardia costiera ma la Procura di di Giuseppe Pignatone a cui è passata l'inchiesta per competenza territoriale ha ribaltato completamente l'impostazione quando alle quattordici e venticinque a Roma seppero del gommone in avaria si legge nella richiesta di archiviazione
Delle accuse firmata dal pm Sergio Colaiocco
Per
La la centrale operativa libiche era già a conoscenza dell'evento di più la Guardia costiera di Tripoli e provò anche a mandare una motovedetta che però si guasto durante la navigazione e fu costretta a tornare indietro dunque è il ragionamento di Colaiocco
Poi che il naufragio avvenuto nella zona SAR libica e tutti i primi ad aver ricevuto la notizia sono stati i militari di Tripoli la Guardia costiera italiana ha agito correttamente monitorando costantemente la gestione dell'evento
E premendo sui libici per un intervento rapido chi poteva fare non fece secondo magistrato romano
E il comandante della Cordova Jacob la petroliera venne contattata ancora prima
Quattordici e ventuno dell'aereo militare italiano che aveva avvistato i naufraghi si trovava a trentasei virgola cinque miglia dal gommone a circa due ore di navigazione e se fosse partita subito sarebbe dovuta arrivare prima dell'elicottero della Duilio
Le comunicazioni erano di Fo difficoltosa ma sembra che il comandante
Riferì di non essere stato autorizzato dall'armatore tedesco intervenire probabilmente temendo di finire come i mercati mercantile meeting costretto a novembre a riportare indietro i migranti recuperati a rimanere fermo nel porto di Misurata per giorni
Non è la prima
Una volta che una nave commerciale si tiene alla larga delle rotte dei gommoni da quando la Libia ha registrato la propria zona SAR nel due mila diciotto e la gestione dei salvataggi
E passata quasi integralmente in mani loro l'Italia ancora la nave Lipari attraccata a Tripoli con funzioni di supporto i mercantili deviano volutamente il diciotto gennaio è stato l'intervento delle autorità italiane rivendicato pubblicamente al premier Conte a far cambiare idea al comandante Corato pare dietro la minaccia di non entrare più nei porti italiani e libici
Essendo lui straniero per perseguito penalmente proseguire l'indagine la Procura di Roma ha bisogno di una richiesta formale da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la richiesta però non è ancora arrivata
E veniamo a un'altra notizia
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Un articolo di Carlo lei mia sul manifesto del dieci febbraio da Madrid a Palermo
L'alleanza contro i sopranista il senso della giornata lo riassume Leoluca Orlando se in nome della sicurezza si comincerà calpestare i diritti allora stiamo andando verso una dittatura avverte il sindaco di Palermo
Parla margine dell'incontro che ieri chiamati dal fondatore della ONG open arms Oscar Kamps ha riunito in un albergo romano otto sindaci di altre città altrettante città italiane
E spagnole che negli ultimi mesi si sono distinti nell'accoglienza dei migranti con Orlando ci sono la sindaca di Barcellona da Colao quello di Saragozza Pedro Stati Israele
I colleghi italiani Luigi De Magistris di Napoli Virginio Merola di Bologna Damiano Coletta di Latina e Francesco Italia di Siracusa
è presente in rappresentanza del Comune di Milano l'Assessore alle Politiche Francesco Majorino mentre la sindaca di Madrid Manuela Carmela eppure ha aderito all'iniziativa alla fine non ha potuto partecipare un incontro informale coordinato dal presidente dell'associazione A buon diritto Luigi Manconi
è servito a gettare le basi per la creazione di una rete di città che in vista delle elezioni europee di maggio
Prodi a contrastare le politiche sopranista di chiusura dei porti dalle navi delle ONG che salvano i migranti nel Mediterraneo una chiamata i sindaci e le sembra che per salvare l'Europa da se stessa per usare le parole scelte da da Colao per il suo manifesto servito da stimolo alla discussione
E al quale adesso si spera aderiranno anche altri sindaci è si guarda all'Europa ma anche a quanto accade a casa nostra come gli effetti che il decreto sicurezza avrà nei territori governati da sindaci non possiamo essere lasciati soli ad affrontare un problema che per strategia politica punta a creare una guerra tra poveri spiega
Colletta a fare da battistrada nel contrasto di questa strategia è stato proprio Orlando con una direttiva che autorizza contrariamente a quanto previsto dal decreto Salvini
L'iscrizione dei cittadini stranieri all'anagrafe di Palermo dal due gennaio a oggi sono stati duecento gli immigrati che hanno potuto approfittare di questa possibilità
Il risultato spiega il sindaco e che quattro migranti hanno potuto avere un contratto di lavoro regolarizzare la propria posizione e cominciare a pagare le tasse allora mi chiedo chi crea l'insicurezza e chi invece lavora per la sicurezza dei cittadini
Quello che si chiede ai sindaci italiani ed europei e quindi di lavorare in difesa di valori che dovrebbero essere scontati che invece non lo sono più ma come farlo dobbiamo creare una rete parallela integrata di solidarietà dice il primo cittadino di Bologna Virginio Merola
Allarmi sicurezza è infondato
Sono loro che alimentano la paura e dunque dobbiamo fare atto di disobbedienza costituzionale verso un decreto che incostituzionale
Senza dimenticare quanto accade tutti i giorni nel Mediterraneo le tragedie provocate anche da tre anni in cui si è criminalizzato il lavoro delle ONG salvare vite è un dovere lasciare le persone in mare è un crimine ripete ancora una volta il sindaco di Napoli De Magistris per il quale il governo vuole distruggere i modelli di integrazione mentre noi lavoriamo per integrare il decreto sicurezza alimenta l'insicurezza per quanto importante l'incontro tra i sindaci è però solo un primo passo l'obiettivo spiega infatti Manconi a conclusione dei lavori organizzare per dopo le elezioni
Europee una grande assemblea in una città del Mediterraneo per proseguire
Il il discorso
E ora noi passiamo a proporvi delle interviste che abbiamo realizzato negli scorsi
Giorni su una questione che è legata alle politiche migratorio del nostro paese ma in modo molto particolare buon ascolto
Sei febbraio siamo alla sede nazionale dell'Arci a Roma
Per seguire un convegno dal titolo la frontiera è un buon affare abbiamo alla nostro microfono Filippo Miraglia responsabile immigrazione dell'Arci e ci facciamo spiegare
Che cosa significa questo titolo
E si tratta di un'inchiesta fatta dalla rivista Altreconomia che spiega come oltre alle ingiustizie al alle politiche che producono
Morte torture violenze in Libia ma non solo in Libia in molte frontiere dell'Africa dietro alla retorica del
Del controllo dei flussi migratori ci siano anche
Affari che riguardano aziende italiane e non solo aziende che si occupano di sistemi di controllo di armi di strumentazione
Di guerra possiamo dire perché è quella che avviene sotto i nostri occhi è una vera e propria
Guerra all'immigrazione
è come tutte le guerre si motiva in gran parte perché produce
Proventi affari per l'appunto per alcune aziende quindi non c'è nessun interesse pubblico in quello che l'Italia e l'Europa fanno
In Africa in particolare
E poi in alcuni Paesi dove non non non non c'è neanche la parvenza di democrazia ma gli accordi che vengono fatte le politiche vengono portate avanti in nome del controllo dei flussi migratori o addirittura della lotta alla ai agli scafisti ai trafficanti
Di uomini in realtà viene fatta per favorire altri trafficanti cioè i trafficanti di armi trafficanti di sistemi di sicurezza persone che lucrano appunto su su sulla frontiera che è un un vero proprio a fare quindi di non c'è soltanto le ingiustizie le violenze che vengono prodotte appunto attraverso queste politiche ma ci sono anche c'è anche un vero e proprio business dietro ed è quello di cui discuteremo oggi
Piazza Filippo Miraglia grazie grazie
Alla nostro microfono Duccio Facchini che giornalista di Altreconomia e autore di questa inchiesta della rivista e vorrei parlare conta insomma di cosa significa l'esternalizzazione
Dei confini da parte del nostro Stato più in generale potremmo dire dell'Europa significa per quanto emerge dalla nostra inchiesta tutta una serie di appalti
Banditi dalla direzione centrale dell'immigrazione della polizia delle frontiere insediata presso il Viminale
Che danni non abbiamo in particolare studiato gli ultimi ma danni si occupa di tradurre in pratica l'attività di contrasto alla così detta immigrazione clandestina flussi illegali in particolare attraverso la rotta del mitra non centrale
Ne abbiamo studiato in particolare quattro paesi che sono i Paesi chiave delle rotte quindi Tunisia Livia Niger ed Egitto
E il quadro che emerge
Da un lato affidamenti a pochi e ricorrenti soggetti italianissimi per l'esecuzione di appalti e dall'altro un florilegio di attività che non si riducono soltanto alle notte rimessa in efficienza di pattugliatori e quindi in ambito diciamo così navale nell'infrastrutturazione delle guardie costiere per bloccare in house fra gli e riportarli in Libia ma anche attività di formazione ad esempio in Tunisia la predisposizione di due idranti a uso ordine pubblico
Forniti dal Viminale alle autorità tunisine al presunto scopo di contrasto all'immigrazione clandestina
O in Egitto dove nonostante la questione regimi ancora oggi il Viminale attraverso con la direzione predispone servizi di impera di rilevamento delle impronte di verifica della falsità della documentazione che si portano dietro i migranti forniti da una società che si chiama HP
Abbastanza nota quindi abbiamo ricostruito tutte queste tessere e quindi anche fatto qualche conto perché stiam parlando di decine insomma siamo ampiamente sopra a quota dieci milioni di euro quanto meno negli ultimi due anni e dall'altra verificato come il Parlamento non c'era passo tante pervenuto in questa in questa strategia che ha una strategia di contrasto e che si avvale di così cospicui finanziamenti in particolare finanziamenti europei
Ecco si può dire quindi che a fronte della retorica del risparmio sull'accoglienza in realtà qui c'è un esborso di soldi pubblici insomma cospicuo e ci sono molti affari magari non per le cosiddette cooperative dell'accoglienza ma aperta altri soggetti che ci guadagnano molto da questa situazione assolutamente sì
Per citare il caso
Principale cioè l'azienda che in questi anni ha monopolizzato le commesse quanto meno la voce Naldi
è un'azienda di provincia di Rovigo che si chiama cantiere navale vittoria alla quale sostanzialmente senza concorrenti per il fatto di averle costruite sta costruendo e rimette in efficienza e formando il Personal tunisino e il personale libico
Ripeto per commesse molto rilevanti e questo dovrebbe quanto meno porre un tema di all'atto di trasparenza e da un lato di scelte strategiche di del paese di coinvolgimento poi anche delle Aule parlamentari
E e quindi cioè la vostra una proposta cioè posso studio
Appunto detta l'attenzione dell'opinione pubblica Gwen settore che cosa qual è una proposta alternativa per esempio su questo ma
Credo che già una gettare un fascio di luce non sia poca cosa poi le soluzioni alternative che dubito verranno individuate ricercate possono essere diverse la principale ovviamente è quella di non fornire strumentazione di questo tipo a regimi o a Paesi che hanno sotto ogni profilo dimostrato la loro incompatibilità con il rispetto dei diritti umani fondamentali
Però ecco già come dire fare un ritratto che raccontare perché questo tipo di frontiera è un buon affare
Credo che sia importante irrompe anche questo come dire questo giochino delle parti che vuole l'Italia pro tempore governata dall'attuale esecutivo in contrapposizione con l'Unione
Su queste politiche c'è assoluta concordia c'è assoluta unità di intenti basti guardare al fatto che i finanziamenti sono per lo più europee di queste iniziative
Grazie a Duccio facchini dell'altra economia grazie a voi
Sempre nell'ambito di questo convegno la frontiera un buon affare
Abbiamo adesso alla nostro microfono sarà presa sia anni che coordinarci corti ideatrice del progetto esternalizza esce una policy boccia mi anzitutto che cos'è questo progetto
è un progetto coordinato da andarci nazionale che cerca di fare luce sulle delibere delle politiche italiane ed europee di esternalizzazione c'è come s'subappalta la gestione delle frontiere ai nostri vicini Libia Turchia ma anche Mitch R. quindi la frontiera più subsahariana
Questo progetto con missioni sul campo analisi ieri attività di A Bocca si cerca di fare luce su chi sono i responsabili di queste politiche che poi producono morti sia nel nel deserto che nel mare responsabili che siedono a Bruxelles e che siedono a Roma nel nostro governo
Ma anche la responsabilità ad esempio molto più sotterranea ma i ti dente delle lobby industriali si purezza cioè di chi produce i sistemi biometrici e tecnologici di controllo delle frontiere che con la questione della gestione e di flussi migratori stanno comunque
Avendo un bisnonna indifferente
E quindi si inserisce bene in questo contesto di di questa di questa convegno che in cui si presenta la ricetta di Altreconomia no
Sì oggi quello che cercheremo di mettere in luce non è solo quella che è la deriva del del della politica italiana che abbiamo già visto nel corso degli anni ma anche come si inserisce nel panorama europeo
Vediamo la discussione sul Budget su del per i prossimi due mila e ventuno Domine ventisette anche lì vediamo una moltiplicazione di tutto quello che il pace per l'accesso delle frontiere che arriva fino a trentaquattro miliardi di euro
Vediamo i fondi della sicurezza interna che possono essere Isla che anche nella frontiera extra esterna quindi proprio nelle politiche di esternalizzazione
Vediamo come anche c'è tutto un mercato europeo che si sta aprendo
Su questo settore della sicurezza e come la dimensione della sicurezza soprattutto alle forze esterne sta diventando uno degli argomenti politici a livello europeo che in realtà
Fa dimenticare quelli che sono i e pilastri del mio europea che sono queste aperture dell'accoglienza
E tra l'altro probabilmente tutti questi soldi spesi per l'esternalizzazione delle frontiere il controllo al posto per esempio dell'accoglienza non è garantito nemmeno che diano poi risultati che si pretendono avere no
I risultati realtà sono da una parte e tragici perché appunto il bilancio dei morti nel sicuramente una prova di questa crescita e dall'altro lato in realtà rispondono degli interessi di anche altri ad esempio agli interessi geopolitici già strategici penso semplicemente la missione militare italiano in Niger che è stata decisa dal Parlamento più a Camere sciolte l'anno scorso e che di fatto risponde a un interesse di blocco tra migrazioni che di fatto appunto sta semplicemente deviando le rotte rendendoli più difficili per i migranti quindi come momento di morti nel deserto
Macché in realtà risponde all'interesse di essere presenti in una regione che sempre più complessa come quella del salì quindi la cosa migrazione che ne strumentalizzata immigranti si trovano intrappolati in queste logiche politiche
Interessi economici che vanno al di là della questione migratoria grazie sarà presa sia tenga
Al nostro microfono anche Giulia Crescini avvocato dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione quale sarà il senso del tuo intervento in questo contesto
Noi con mea oggi stiamo presentando una serie di azioni giù giurisdizionali di fronte in questo momento maggiormente alle corti nazionali e amministrative e di fronte alla Corte europea dei diritti dell'uomo
Fondamentalmente cerchiamo di agire su più livelli il primo livello è stato quello di provare un ricorso davanti al giudice amministrativo
Per affinché si verificasse la legittimità o non a Ulla non illegittimità i destinare delle risorse economiche del supporto materiale alle autorità libiche ci siamo cioè chiesti nel momento in cui le autorità libiche notoriamente praticano
Violenze e torture nei confronti dei migranti è legittimo per l'ordinamento italiano dare queste forme di di sostegno al momento appunto il TAR ci ha rigettato il nostro ricorso e a fine marzo presenteremo il l'appello al Consiglio di Stato in secondo luogo abbiamo provato a vedere
Che cosa succedeva con quelle con quei finanziamenti che venivano dati alle autorità libiche in particolare col con le motovedette
I migranti venivano presi in mare riportati sulla terra ferma edili appunto di in più si nuovamente in questi centri di detenzione
Abbiamo provato quindi ampio
Sollecitare la Corte europea dei diritti dell'uomo in particolare lo hanno fatto una serie di cittadini stranieri gabbiani nigeriani eritrei che hanno chiesto alla Corte europea dei diritti dell'uomo che condannasse d'Italia
Proprio perché aveva dato i esercita nei confronti della Libia un controllo effettivo tanto che nel momento in cui la Libia riporta indietro le persone sul proprio territorio libico è come se lo facessi l'Italia
Quindi una situazione in cui non possiamo parlare di un vero e proprio il respingimento ti chiamiamo respingimento delegato
Perché appunto l'Italia sta dando gli strumenti alla Libia affinché la Libia faccia il lavoro sporco per l'Italia in terzo luogo qui stiamo iniziando appunto lavorare adesso è quello relativo
Ai rapporti di monitoraggio e cioè ci sono una serie di organizzazioni governative e non è che hanno un obbligo nei confronti del ministero di degli esteri italiano il ministero degli Interni tagliano Commissione europea
Di rendicontare e di verificare le condizioni all'interno dei centri di detenzione
Questi rapporti non sono mai stati pubblicati
Stiamo quindi cercando di andare a fondo e cercare di avere copia di questi rapporti se necessario appunto anche sollecitando le autorità giurisdizionali nazionali ed europei affinché si ristabilisca un principio di trasparenza anche in questo settore
Grazie all'avvocato Giulia grissini a voi e ora andiamo a ringraziare il manifesto e avvenire per gli articoli che hanno voluto dedicare alla nostro speciale voci dalla Libia di sabato scorso
E trattenuto leggiamo quello di Daniela preziosi della stessa giornata
Dal titolo Voci dalla Libia testimonianza dell'inferno di migranti
La radio può arrivare dove altri media non possono per questo abbiamo deciso di raccontare i campi di detenzione ma anche la Libia
Attraverso le voci dei migranti che ora sono lì Andrea Billancourt mista di radio radicale esperto di immigrazione parla di voci della Libia
La trasmissione che andrà in onda per la prima volta oggi alle tredici e trenta e in replica il mercoledì alle sei ma sempre ascoltabile su tripla doppia w punto radio radicale punto it sarà al mensile della rubrica fortezza Italia ospiterà collegamenti con migranti da diverse città libiche grazie al lavoro
Di Michelangelo Severgnini Autore
Della radio inchiesta Exodus il primo collegamento spiega Bilal sarà come un ragazzo che a novembre ha tentato la traversata verso l'Italia dal gommone avevano contattato la Guardia costiera italiana che aveva garantito l'intervento invece ha ha chiamato la guardia costiera libica
Che ha ripreso i migranti sono stati di nuovo reclusi in un centro allo subito nuovi maltrattamenti e ricatti racconto che accende una luce nel buio del Mediterraneo senza più occhi non governative a vedere cosa succede
E il buio anche dei campi ma peri neri africani e la Libia stessa adesso è un inferno
Racconta sedermi in Exodus faremo lutto c'è su com'è la vita fuori dalle prigioni di fatto ormai colonia di schiavi la schiavitù in Libia diventata
Sistema settecento mila forse un milione sono i migranti in suolo libica diverse migliaia
Sono in carcere o comunque a disposizione delle bande di criminali non tutti erano partiti con idee di andare in Europa moltissimi ora vogliono tornare a casa un lavoro sicuro in Libia una facile traversa dell'Europa la promessa degli uomini delle reti criminali conosciuti i quartieri delle loro città ma basta l'ingresso in Libia per capire che un raggiro alcuni sono venduti battuti all'asta schiavi di criminali e trafficanti
Vediamo adesso l'altro articolo che quello dell'avvenire che uscito il dodici di febbraio
E intitolato radio radicale rifugiati raccontano i loro inferno di Fulvio Fulvi
Parlano i migranti che si trovano in terra libica dentro e fuori i centri di detenzione racconto direttamente ai microfoni di Radio Radicale
La loro terribile esperienza mentre attendo di imbarcarsi per approdare in Europa mossi dal desiderio di fuggire da guerre e persecuzioni miseria condizione di schiavitù vogliamo portare agli ascoltatori in modo informale sedicente che riguardano l'immigrazione andando a scovare la verità e di notizie anche dove gli altri non arrivano avesse Falconio
Direttore dell'emittente fondata da Marco Pannella
Spiega così la mission della nuova rubrica mensile voci dalla Libia in onda dal nove febbraio le tredici e trenta nell'ambito del programma fortezza Italia condotto da Andrea Bilawal
Ci sembra importante luminare la realtà anche in negativo quando necessario per far capire agli italiani che cosa succede davvero la giù superando ogni approssimazione un limite è spesso presente nel modo di formare
Sul tema dell'immigrazione aggiunge Falconio
Nella trasmissione sono previsti collegamenti telefonici indiretta con i migranti presenti a Tripoli misurata Bengasi Tobruk
E nei dintorni vengono anche testimonianze dal vivo sulle loro condizioni
Attualmente circa sei mila persone vivono nei venti centri di reclusione gestiti dal governo libico
Per i campi di concentramento dove la polizia non ha scrupoli con gli ospiti che vengono incatenati bastonati ricattati ma in tutto sono settecento mila rifugiati provenienti da diversi paesi del Centrafrica
Che intendono lasciare il continente si trovano temporaneamente in strutture di raccolta clandestine altrettanto terribile oppure vivono sparsi nelle città della Libia dove rischiano ogni giorno la vita
Negli studi di radio radicale Kantor conduttore presente registrati in mente Michelangelo Severgnini autore del documentario schiavi di riserve del Progetto Exodus nel quale sono web riporta le testimonianze drammatiche dei migranti in Libia
Da qui è nata l'idea di uno spazio anche nati a queste voci commenta il conduttore
E autore di fortezza Italia Andrea Bilal nella prima puntata sabato scorso un giovane Sud sudanese ha raccontato la sua odissea il sei novembre
Era con altre decine di profughi su un gommone diretto verso le coste italiane quando è stato riportato in Libia dalla guardia costiera di Tripoli di nuovo rinchiuso nella che di Bari valide dove è stato sottoposto a tortura ingiurie maltrattamenti in viaggio all'inferno una storia simile la sua quella di tanti eritrei somali etiopi e sudanesi raccontate nel reportage di avvenire lo speciale voce dalla Libia su Radio Radicale verrà replicato domani alle sei il secondo appuntamento indirette per il nove marzo
Alle tredici e trenta e dunque ringraziamo veramente Fulvio Fulvia Daniela preziosi del rispettivamente della fine del Manifesto per questa attenzione al nostro lavoro noi i così concludiamo fortezza Italia
Vi ricordiamo che andiamo in onda sabato alle tredici e trenta in replica il mercoledì alle sei di mattina che potete trovarci sul sito di radio radicale punto it dove potete cliccare nella sezione rubriche su fortezza Italia troverete anche puntate precedenti
E poté descrivercela io ascolto chiocciola radio radicale punto it