Rassegna di Geopolitica. Gli Stati Uniti nel segno di Trump, tra sfide interne e leadership globale

Bentrovati all'ascolto di radio radicale la rassegna di geopolitica di lunedì diciotto febbraio due mila diciannove oggi torniamo ad occuparci di Stati Uniti
Tra sfide interne economiche politiche e non solo
E sfide internazionale
Minacciarla leadership globale degli Stati Uniti nel segno del America Forest di Donald Trump che insomma la domanda
A metà del suo mandato quadriennale dopo due anni di presidente qual è lo stato dell'America nel segno di Donald Trump
Questo è il tema dell'ultimo numero della rivista Aspenia a cura del Aspin Institute Italia che è giusto appunto intitolato il secondo tempo di Taranto
Allora trattiamo territoriale di Marta Dassù Roberto quantomeno che che scrivono l'America del prossimo biennio in vista delle presidenziali due mila venti è divisa da profonde fratture ma non è un Paese paralizzato
E anzi una società in continuo abito movimento
Il sistema politico riflette le dinamiche sociali in modo mediato naturalmente attraverso le lenti distorte del sistema elettorale come accade del resto in ogni democrazia contemporanea
Visto che il meccanismo di voto non è mai davvero pro ciò è vero più che mai nel caso degli Stati Uniti dove la forte spinta maggioritaria dei leggi elettorali quasi tutte quelle dei singoli Stati è senza dubbio quello per la presidenza
Tende a consolidare un quadro bipartitico cioè spaccato lungo la linea ideale di un centro politico ma il problema e che nell'America di oggi la polarizzazione ideologica crea intanto un impulso centrifugo
Sul votando quella magica Area centrista e moderata in cui in passato è emersa la possibilità di ricomporre le differenze
Con un consenso quanto meno sulle regole
Se questa polarizzazione una tendenza ben nota in confermata da molti sondaggi proseguito l'era di Aspenia
è anche vero che l'affetto Trump potrebbe avere messo in moto certo non deliberatamente alcuni anticorpi sociali culturali e politici da questa fase riscontro quasi frontale un po'forse emergevano la sintesi o comunque un nuovo assetto perché il quadro dell'America di oggi composito piuttosto che strettamente bipolare lo suggeriscono alcuni studi recenti della opinione pubblica
Notando un affaticamento di parte dell'elettorato che vorrebbe anzitutto un clima più disteso premessa possibile per atteggiamenti più moderati i centristi per ora le due parti contrapposte repubblicani e democratici
Guardano come sempre al bicchiere mezzo pieno nel cercare di spiegare il risultato del novembre scorso nei elezioni di medio termine
Ai propri elettori mentre si preparano alla corsa per il due mila venti le elezioni presidenziali erano solo i primi possono affermare parliamo delle pubblicani i primi possono affermare di avere conservato innanzi ampliato la maggioranza al Senato cosa per nulla scontata nelle elezioni di medio termine
I democratici rivendica non riuscì la conquista della Camera che avevano perso già nel due mila dodici in piena ora Obama e che ha dato Trump negli ultimi due anni una maggioranza completa oltre a consolidare i democratici una chiara maggioranza di elettori a livello nazionale allora come spiegano in dettaglio le analisi che troveremo all'interno di quest'ultimo numero della rivista Aspenia
Negli Stati Uniti è in corso un ricambio generazionale complessivo tra rappresentanti democratici i quali continua a beneficiare di un vantaggio strutturale grazie dati demografici
Non ancora un'onda blu vere e proprie ma comunque una dinamica da seguire nel prossimo futuro da parte loro i repubblicani dovranno anzitutto decidere come collocarsi rispetta loro ingombrante presidente
E potrebbero realizzare a loro modo un significativo rinnovamento interno se non altro in relazione alla sfida posta ad Trump al movimento conservatore nelle sue tante anime
Ma per l'intanto l'agenda legislativa negli Stati Uniti e destinata probabilmente alla paralisi
I due maggiori temi della Campania due mila diciotto
Delle elezioni di medio termine resteranno con noi fino al novembre due mila venti
Le questioni identitarie l'America bianche nativi sta su cui tra ancora una volta ha scommesso nelle ultime settimane prima dell'azione di termine
E ovviamente l'andamento della economia su cui il presidente ha fatto una dissi ma apertura di credito i suoi avversari proprio all'indomani del voto
Suo gerente raccordo sulle grandi spesi per le infrastrutture a condizione che la Camera non persegue indagini congressuali che possono danneggiarlo
L'economia americana presenta tre atti contraddittori in realtà il rischio tangibile è un rallentamento ma l'economista Allen Sinai nel suo articolo che l'ultimo numero di Aspenia ospita appunto al suo interno
Allen Sinai resta ottimista dopo una fase di crescita sostenuta che può essere in parte attribuite tagli fiscali tra ma che era stata almeno in parte innescata nel secondo mandato di Obama
I tagli fiscali dell'amministrazione Trump stava esaurendo il loro impatto sul ciclo economico e non hanno per ora interessato direttamente la famosa classe media restano comunque causando Levanto mento del debito che si somma assieme alle tensioni commerciali
A fattori di incertezza di questa parte finale dal primo mandato vetrata
Certo prosegue creditore di Aspenia
La forza della corazzata americana può assorbire alti livelli di debito ma probabilmente non senza limiti non essendo chiaro dove vadano fissati tali limiti
Che va lì osservatori annotato che la nuova generazione di repubblicani giunti al congresso nell'era Obama
Aveva due obiettivi finora decisamente mancati cioè appunto fermare la corsa del debito che i democratici e prima di loro Giorgio Inter blu Bush anodo sul lato per combattere la crisi e abolire la cosiddetta Obama che la quale oggi ancora in vigore per la difficoltà di trovare un'alternativa valida in breve non è detto guardando l'economia che il voto del due mila venti avvenga nelle stesse condizioni favorevoli di oggi ma teniamo presenti due dati importanti il primo è che la capacità di mobilitazione di Trump non si gioca sull'economia
Ma sulla identikit Politics il secondo è il fattore relativo il podio ineguagliabile di cui gode comunque la figura del presidente uscente
La storia recente americana solo due presidenti Jimmy Carter e Bush padre hanno mancato la rielezione in questo quadro dinamico prossimo corale Ettore Spain il novembre due mila diciotto ha comunque confermato che anche un presidente anomalo come da un'altra
Finisce per essere frenato dalle spinte politiche dell'elettorato che certo non lo ha premiato forse più ancora frenato chieda i vincoli istituzionali io dice sembrava Rance i pesi e contrappesi
Sono arrivati a la mobilitazione di una variegato opposizione anche con vari movimenti Grass Roots come quello femminile del mi tu che rifatto dei bilanciato l'assetto sociale del paese
Trump è senza dubbio in grado di mobilitare i suoi sostenitori ma solo al prezzo di polarizzare ulteriormente il clima del dibattito provocando quindi una reazione uguale i contrari dei suoi oppositori
In ogni caso difficile dicono risulta dei delle elezioni nel medio termine dello scorso anno che tratta apposte riuscì ad ampliare in modo rilevante la posizione sia dato gli ha garantito la vittoria nel due mila sedici alle ultime presidenziali
Dalla fronte interno alla politica starà sempre nell'editoriale di Aspenia in politica estera tradizionale tentazione dei presidenti ridimensionati dal voto di ieri mezzo termine
E di giocare la carta internazionale svincolandosi dallo stallo domestico in un mondo diventato più complicato anche per una superpotenza
Trump ha finora interpretato il ruolo di comandanti in capo in modo non convenzionale
Vedremo si nel dopo le sue nel medio termine accentuerà con modella le sue caratteristiche distintive
Un importante aggiustamento del ruolo globale degli Stati Uniti è in corso già dagli anni di Obama sebbene con merito di toni diversi da quelli della attuale presidente
Come sottolinea Robert Kagan in questo numero di Aspenia il sistema internazionale tende quasi naturalmente verso il caos
Con rischi impliciti che ciò comporta in assenza di una forte azione stabilizzatrice americana
Potremmo dire che l'entropia sta prevalendo sull'ordine in teoria l'unico elemento ordinatore in grado di riassestare il sistema sono comunque gli Stati Uniti
Pur con i limiti imposti degli equilibri di potere del ventunesimo secolo a Trump non sembra convinto che svolge un ruolo del genere convenga all'America a suo parere i costi sono alti i vantaggi porti