Lavorare Info - rassegna stampa sul mercato del lavoro, l'economia e il Welfare

Parliamo di recessione tecnica quella che appunto ha colpito il nostro Paese di quelle che sono le conseguenze non solo da un punto di vista economico ma dal tu di vista sociale e ne parliamo con Linda Laura Sabbadini statistica sociale editorialista della Stampa bentornata
Buongiorno ieri in un articolo di qualche giorno fa proprio uscito sulla stampa un tuo editoriale parlava del fatto che la recessione appunto come recita il titolo colpirà soprattutto i Giovanni è un periodo Complesso sono usciti ovviamente non solo le stime e i dati sul PIL sui vari trimestri ma anche quelli sull'occupazione nelle varie fasce d'età nonché anche dei trend della diciamo e degli affetti per esempio del decreto dignità
Forse però partiamo dagli spunti contenuti nel tuo articolo che diciamo si dedicano in particolare appunto alla situazione difficile e dei giovani italiani
Allora intanto una cosa che va detta è che noi siamo appunto in recessione tecnica che voglio dire che per due trimestri consecutivi il PIL a Prato segno meno
Impegna meno nove dato un impegno particolarmente accentuato da un meno zero uno a un meno zero due però un campanello d'allarme che va preso in considerazione non si dice cresce azione piena perché questo lo si può dire che confrontiamo non soltanto esprimersi tre ma anche l'anno certe sul tendenziale dell'anno ci ritroviamo un segno meno cosa che fortunatamente ancora non c'è
Questa recessione tecnica per il nostro Paese si affianca un'occupazione che sostanzialmente stabile e non è in calo
Questo potrebbe sembrare in contraddizioni in realtà non lo è abbastanza normale perché gli affetti
Sul mercato del lavoro della caduta del PIL in realtà non si vedono subito e orti manifestano un po'a distanza e questi effetti si vedranno quantitativamente
In base al grado di diffusione che questa recessione avrà nei settori che avrà sul suo territorio anche la sua intensità
Una cosa che abbiamo un meno zero uno meno zero due è una cosa che torniamo a livello ovviamente di di diminuzione come sceso a Malta che all'inizio della nostra che si sono protratti per tanto tempo quindi Quetta è un'avvertenza comunque che dobbiamo tenere a mente perché ancora non abbiamo dei criminali forti in questo senso quindi tutto il ragionamento sto facendo che vada comunque sul fatto di intimidire attenzione ancora non ci sono segnali forti di questa possibile abilitazione di una recessione forte
Però vediamo succedette quali sono i i soggetti che potrebbero oggi più vulnerabili di fronte a questo eventuale consolidamento della ricezione quali sono quelli che si presentano peggio e che quindi avrebbero meno possibilità di essere presenti gli enti in quel momento
Allora
Non è la prima cosa che dobbiamo fare è che esso Scherzo in undici anni diciamo a partire dalla fine del due mila sette quindi dal Richichi rispetta la nostra occupazione se noi andiamo a vedere
L'abbiamo un saldo positivo di occupati sono quasi duecento denti perché voglia quindi un più duecentoventitré mila occupati
La cosa più inquietante però quale che è vero che abbiamo un segno più di duecentoventitré mila che comunque basso
Ma un grosso sconvolgimenti interno alla composizione degli occupati e che in realtà il giovani stanno avendo agli occupati
Cioè abbiamo due milioni di giovani meno quando dico giovani stiamo parlando fino a trentaquattro anni
Mentre i cinquanta settantaquattrenne quindi gli ultracinquantenni sono aumentati di due milioni e otto quindi due milioni in meno di giovani due milioni e otto in più di ultrà cinquantenni
E i giovani sono arrivati ad essere soltanto il ventuno per cento degli occupati sempre in clima erano più del trenta per cento quindi in cui sto è un dato molto inquietante perché non dipende solo dall'invecchiamento della popolazione ovviamente dipende anche dall'invecchiamento popolazione perché gli ultracinquantenni sono le persone che hanno che sono nate negli anni del baby boom quindi quando ti facevano nascite quindi ovviamente questo aspetto si risente anche nella struttura degli occupati il problema e che le misure che sono state perizie hanno fatto sì e che noi andiamo analizzare l'andamento dal due mila otto degli ultracinquantenni queste la classe di età che ha avuto un incremento continuo dal due mila otto di quattordici punti di tasso di occupazione
In gran parte per l'elevamento dell'età pensionabile mentre quella dei venticinque trentaquattrenne che molto critica perché la parte della transizione allo stato adulto
Il tasso di occupazione è diminuito di otto punti
Quindi in qualche modo noi abbiamo espulso i giovani non ci siamo riusciti a farli entrare nel mercato del lavoro
Mentre gli ultracinquantenni si sono consolidate che sono cresciuti perché avendo elevato l'età pensionabile permangono più a lungo nel mercato del lavoro prima di andare intenzione
E allora perché guardiamo la situazione
Partire dal due mila quattordici quando accertata diciamo la ricchezza quello che ci accorgiamo in termini quantitativi è che l'occupazione tra i venticinque e trentaquattro anni è diminuita di cento mila unità
E quella di coloro che hanno più di cinquantacinque anni è cresciuta di un milione e duecento mila e non è un problema solo quantitativo tecniche sul podio occupazione dei giovani tra venticinque e trentaquattro anni piene fortemente indebolito strutturalmente perché ormai e meno della metà il quarantasei per cento a tempo determinato e a tempo pieno nove punti meno rispetto al due mila otto
Mentre un quarto
E a tempo determinato dieci punti in più e per di più abbiamo un quindici per cento che lavora part-time involontario cioè un part-time importo che non è scelto direttamente dei giovani anche l'imprenditoria
Dovendo dire calate quindi una situazione particolarmente critica cioè i giovani sono stati colpiti dalla recessione che ha diamo vissuto e purtroppo sono quelli che UE porti che
Ci troveremo di fronte a un ulteriore ricezione più deboli ecco volevo farti una domanda sempre diciamo relativa quello che diciamo nell'introduzione cioè
L'effetto poiché di alcune norme che sono state introdotte che hanno rivisto per esempio il Giorgetto come il decreto dignità da cui ci si aspettava una sostanziale secondo le stime del governo
Stabilizzazione di posti di lavoro di nuovi contratti a tempo indeterminato mentre stabilendo un po'al contrario di fatto anche perché al di là di quello che è la normativa la punto giusto neutre giurisprudenza del lavoro siamo in un periodo di grande transizione di trasformazione del mercato del lavoro e quindi anche questi dati ovviamente sull'economia non è che sono un segnale di un coraggio amento per le imprese ad assumere quindi Elayne prese da una parte e tendono ad assumere realtà con contratti invece a tempo
Determinato dall'altro si sta si sta a diciamo rilanciando il fenomeno del lavoro autonomo composta Ranno diciamo le finte partite Iva mascherate come al solito dall'altra anche perché questa nuova tipo di e con un di economia
Quattro punto zero
Di digitalizzazione che permette a molti di inventarsi anche dei nuovi lavoro quindi è ipotizzabile che magari andremo sempre più incontro ad un'auto forme di lavoro autonomo di diverso tipo non è detto che sia necessario aumento male
Salvo il fatto che ovviamente bisognerebbe costruire meglio delle reti di protezione da questo punto di vista che mercato del lavoro ti immagini nei prossimi anni ovviamente questi temi anche questo tipo di di di di di legislazione sul lavoro impatta indiscutibilmente più su sulle nuove generazioni
Allora intanto Valli visto che
Certamente bisognerà vedere l'impatto che ha avuto il decreto dignità è ancora presto per vederlo lo dovremo vedere
Con il passare un pochino del tempo quello che però va sottolineato
è che certamente il clima diciamo di fiducia imprenditori è un elemento fondamentale nella scelta del del tipo di occupazione verso cui rivolgersi
E il a diciamo il clima su questo fronte non è stato fatto un clima ancora un po'di incertezza e questo porta necessariamente all'imprenditoria privilegiare la soluzione più a tempo determinato che non a tempo indeterminato quindi questa è la prima cosa per quanto riguarda gli autonomi noi dobbiamo tener conto che quello che diceva e molto giusto perché degli autonomi in realtà si è verificata una situazione particolarmente critica da una parte però dette ignari invece importanti da un'altra di crescita di figure e soprattutto di liberi professionisti e di figure diciamo emergenti soprattutto da un punto di vista di profili informatici come come professioni eccetera hanno eccidi dicono che poi scene una domanda che riguarda su questo fronte a cui si è risposto con queste tipologie di lavoro
I lavoratori autonomi però sono tra quelli che hanno preso la botta più blocca durante questa crisi soprattutto le microimprese
E queste Nicola ed hanno perso come lavoratori in proprio circa trecento mila io li vedo come uno degli elementi insieme ai giovani e le donne
E il capofamiglia uomini del Sud come uno degli elementi diciamo che potrebbero e l'incontrare nuovi Problemi perché quell'atto
E e in particolare il loro si sono trovati attendere notevolmente occupazione
E sono trecento mila diciamo i lavoratori in proprio quelli che non hanno dipendenti che hanno perso la loro diciamo in pietra da questo punto di vista quindi non pochi ma la cosa in più va sottolineata che nel loro ambito quelli che sono rimasti scusate che avrebbero dovuto essere diciamo quelli con un reddito un pochino più alto degli altri no
Essendo spariti dal mercato del lavoro quelli che stavano peggio
In realtà ci si confronta il loro reddito medio con il reddito medio prima della critici si accorge che sono l'ultimo l'unico segmento di occupati
Che piede una diminuzione del proprio reddito medio rispetto al momento della crisi questa distanza di undici anni
è veramente una coda critica è vero che ci sono alcuni interventi che sono stati adottati soprattutto per il lavoro attori autonomi combatti replichi
Però questo dato quel comunque il loro reddito eh più basso di quello di undici anni fa
Mi fai qualche inviare che quell'intervento non possano essere sufficiente che lì arriva una parte dissociazione
Chiarissimo in conclusione che cosa pensi che un governo attualmente alla politica in generale possano fa are per rilanciare il tema dell'occupazione giovanile che in larga misura anche il tema dell'occupazione femminile che ad un altro diciamo tassello importante perché appunto le modifiche
Col decreto dignità in intanto sono state fatte qualche passo appunto su detassazione Rispetto al lavoro autonomo idea Emma
Si sta cercando di costruire la rete di sicurezza vedremo se bene o male con il reddito di cittadinanza e i centri per l'impiego speriamo con questa nuova struttura che si propone tra INPS poste vedremo punto Ampa al che cosa realisticamente oggi le istituzioni possono fare per come dire affrontare ancora meglio questo tema o ci siamo già giù giocati tutte nere
Le carte a disposizione secondo me noi abbiamo bisogno di investire decisamente in settori cruciali
Dove la componente giovanile tra l'altro il femminile potrebbe essere fondamentale che poi sono i settori su cui stiamo molto più indietro
Negli entra con l'Europa settori come ricerca e sviluppo
Come istruzione sanità detto amministrazione pubblica che deve essere assolutamente chiamata per poter essere efficiente alla messa in sicurezza del territorio non possono che accade dei terreni che non possono essere più abbandonati e metti da parte lo sono stati per anni e anni e Alberto stiamo pagando
Il presso di tutto questo non è tra l'altro nel confronto con l'Europa ha fatto un bellissimo lavoro su questo l'opera siamo totalmente sottodimensionati su questi aspetti e ricordiamoci che farebbero d'impulso sia l'occupazione giovanile
Che a quella femminile oltre attrarre grande spinta a loro volta dei giovani perché poi non sappiamo i giovani sono sorgenti fondamentale per l'innovazione e quindi in questo santo potrebbero dare una grande sapienza
Grazie davvero a Linda Laura Sabbadini statistica sociale editorialista della Stampa per essere stata con noi l'appuntamento con lavorare info con le nostre interviste la prossima e settimana presto risentire se appunto
Grazie a voi
Arriviamo al consueto appuntamento con connessioni spunti per una economia della conoscenza chi vi parla in studio Valeria Manieri ritroviamo in collegamento Fabio Pammolli professore al Politecnico di Milano presidente della Fondazione chairman ben trovato
Giorno parliamo ancora una volta di infrastrutture e andiamo avanti nelle nostre connessioni sia perché è arrivata finalmente conclusione la Commissione di analisi di impatto toc voluta nel nostro Paese riguardo alla TAV e su cui ci sono diverse polemiche sia perché c'è da valutare e più nel Complesso quelli che saranno gli investimenti in Italia previsti per i prossimi anni a punto in infrastrutture si parla di cifre importanti cerchiamo di capire quale impatto avranno ovviamente sulla vita del Paese sull'economia e anche quali saranno le opere che a questo punto potranno essere fatti
Con riferimento all'analisi costi-benefici e alla valutazione nel project Trovo sulla Torino Lione posso che riprendere ribadire da più miseramente quanto ci siamo detti la settimana scorsa cioè a dire lui analisi tecnico economico
Le analisi costi-benefici contrazioni
Fattibilità economico-finanziarie di impatto sociale sono estremamente utili per fornire informazioni alle decisioni politiche non possono essere usati come strumenti prescrittivi rispetto alle decisioni politiche Mencken mai quando si con faranno le arance con le vele cioè quando si confrontano
Alternative molto diverse tra di loro magari su questo tema sarebbe occasione tornerebbero molto più dettagliato perché la sua seconda domanda alla sua seconda domanda
E già impegnativa di per sé si sono stati aumenti fatti dal due mila quattordici gli stanziamenti
Sulle infrastrutture con un orizzonte temporale lungo fino al due mila trentatré questo è un aspetto molto importante perché per la prima volta abbiamo un quadro pluriennale di Investimenti superflua
Pure deceduto con un importo attorno ai quindici miliardi all'anno il problema è che le nostre infrastrutture
Ricevo degli stanziamenti nel bilancio a valere sul bilancio dello Stato ogni volta si ripete un rito secondo cui la politica identica lo stanziamento ma poi lo stanziamento non si traduce consuntivo il reality investirli
C'è un ritardo che è più Brehme nelle opere più piccole diventa oltre dieci anni nelle grandi opere allora questo è uno degli elementi da considerare e non voglio poi entrare quindi alle discussioni sull'entità del moltiplicatore più o meno kennediano perché qui il punto è sicuramente sintetizzabile le lire bene ben venga una ricomposizione della spesa pubblica che riporti il livello degli investimenti How cerchi di riportare il livello degli investimenti
Della della pubblica amministrazione sia quella centrale che quelle periferiche ai livelli pre-crisi e a cui non sono ancora tornati io personalmente non futuro aspettative di magnifiche sorti e progressive che derivino dalla dall'investimento pubblico perché non penso che il rinnovamento del tessuto produttivo di un paese si possa fondare sull'investimento pubblico certamente però l'investimento pubblico importante
Ed è una forma quanto meno meno patologica potenzialmente di un giro del deficit rispetto a un museo del deficit attraverso trasferimenti che sono dei pagherò
Che poi non verranno mai pagati il vero problema ecco questa struttura dei ritardi una struttura dei ritardi che trova radici nelle procedure trova radici in un deficit di competenze tra no alla pubblica amministrazione nelle procedure perché dal momento in cui viene fatto lo stanziamento eseguono associati dei macro obiettivi a cui lo stanziamento al momento in cui il Po iniziativa alla progettazione dei vari progetti delle varie iniziative e poi dal momento in cui si passa dal progetto preliminare al progetto esecutivo e in cui si mette nel momento in cui si mette a gara eventuale bando con le caratteristiche richieste a seconda dell'entità dei lavori è intercorrono dei tempi biblici
Intercorrono dei passaggi da un autorità altra intercorrono le nuove dei nuovi vincoli che discendono dal Codice degli appalti e ci sono degli elenchi degli eletti interessare negativo noi abbiamo avuto degli stanziamenti
Sul dissesto idrogeologico di oltre sette miliardi livello distesa su quello stanziamento è inferiore al dieci per cento