Tra gli argomenti discussi: Democrazia, Facebook, Garante Privacy, Gran Bretagna, Informazione, Internet, Italia, Partiti, Politica, Politiche 2018, Privacy, Scandali, Utenti, Voto.
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capoufficio stampa del Garante per la protezione dei dati personali
Il Garante per la protezione dei dati personali ha concluso l'istruttoria avviata nei confronti di Facebook per il caso Cambridge analitica
Lo scandalo per il quale il social network continua ad essere nel mirino di diverse autorità privacy europee
E da ultimo di quella del Regno Unito ricordiamo brevemente la vicenda Cambridge analitica e la società di consulenza e marketing on line specializzata nel raccogliere dati in Rete sui social network
E in grado di fare analisi molto sofisticate di comportamenti di ogni singolo utente
E di sviluppare pubblicità altamente personalizzata il cosiddetto micro targhe timbri
Aveva avuto accesso ai dati di ottantasette milioni di utenti Facebook
Che li aveva usati per influenzare le presidenziali americane
I dati erano stati raccolti attraverso un atto che proponeva un test psicologico alla quale si poteva accedere usando il proprio account Facebook
Le verifiche effettuate dal Garante privacy sul versante italiano della vicenda hanno evidenziato che i dati degli utenti italiani non sono stati trasmessi da Facebook a Cambridge analitiche
Ma sono stati comunque trattati in modo illecito cioè senza che venisse fornita agli utenti un'informativa idonea e senza avere ottenuto il loro specifico conseguenza gli iscritti a Facebook che avevano scaricato l'atto non sono stati poi molti realtà solo cinquantasette ma attraverso i loro profili sarebbero stati raccolti dati di altri duecentoquattordici mila utenti italiani
Garantiti e quindi riservato di avviare un procedimento sanzionatorio contro fresco
Nel corso dello stesso History emerso anche uno specifico trattamento dei dati personali dei cittadini italiani realizzato in occasione delle elezioni politiche del quattro marzo due mila diciotto mediante un prodotto denominato candidati
Mi è saltato sulla piattaforma del socialmente
Il servizio offerto da Facebook consentiva agli elettori di avere informazioni sui quali i dati della propria circoscrizione elettorale e sui propri sui loro programmi
Nel giorno delle elezioni inoltre appariva sul sfitte degli utenti un messaggio che sollecitava la condivisione delle sezioni Maritati al voto ed esprimere opinioni sull'importanza di votare
Garante ha rilevato che queste due funzioni Facebook specificamente concepite rivolte ai cittadini italiani in prossimità delle elezioni
Non sono previste tra le finalità indicate
Nella data policy della piattaforma
I dati personali dall'autorità possono essere raccolti per finalità determinate ed esprime
E si deve consentire agli utenti di esprimere il proprio consenso libero e informato
A maggior ragione quando si tratta di dati delicati come quelli potenzialmente idonei a rilevare opinioni politiche come ad esempio le informazioni sulle essersi recati o meno alle urne
O le dichiarazioni a favore del tutto questo non è avvenuto anche in questo caso il trattamento di dati realizzato da Facebook
Era basato su un generico consenso reso dall'utente al momento della registrazione al social network dopo la lettura di una informativa del tutto insufficiente
Conclusa l'istruttoria e dunque il Garante ha vietato Facebook con l'uso dei dati degli utenti e delle valutazioni da loro espresse a seguito del messaggio che sollecitava la condivisione anche per questa violazione l'autorità si è riservata la contestazione di sanzioni amministrative
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