I sei anni del pontificato di Papa Francesco. Intervista a padre Antonio Spadaro

Radio radicale bentrovati siamo in collegamento con padre Antonio Spadaro direttore della Civiltà Cattolica ben ritrovato sulle frequenze di Radio radicale padre allora siamo qui per perché oggi è
Il sesto anniversario dell'inizio del pontificato di Papa Francesco allora diciamo giornalisticamente non amò mai i bilanci perché i bilanci si fanno alla fine
Però questi sei anni sono un tempo importante un tempo importante per il mondo che nel frattempo è cambiato più volte e tempi importanti per
La chiesa allora
Che cosa significano questi sei anni e che punto del percorso sono della chiesa di Francesco
Certamente la realtà che stiamo vivendo in movimento e perfettamente ragione Non è tempo per fare bilanci quello che vedo però è una serie di processi aperti vive questo pontificato come
A volte mi piace dire più un pontificato di scemi no e non solo di frutti ma anche di semi
E e che poi danno frutto al tempo al tempo dovuto certo
Il panorama internazionale un panorama sempre più complesso questa terza mondiale da guerra mondiale a pezzi
Sembra manifestare non la sua presenza
In varie in vari quadranti Nobel del mondo e quindi tensioni muri divisioni emergono come anche pensioni all'interno delle delle nazioni per scelte anche importanti come stiamo vedendo per esempio
Il Regno Unito quindi alla Brecht le tensioni che si creano tra Stati Uniti e Cina quindi un mondo che cambia un pontificato
Che si sta dimostrando profetico per molti aspetti l'evento più recente che mi sembra di dover ricordare a questo punto e la firma del documento sulla fratellanza umana che il Papa insieme all'Imam di Al Azhar ha ha firmato ad Abu Dhabi a febbraio
Quasi diciamo in completa controtendenza rispetto a quello che stiamo vedendo
Ecco interessante anche per gli appassionati un po'del del genere delle sue interviste
Ricordare un'intervista del diciannove agosto del due mila e tredici ore nove e cinquanta addirittura sulla Civiltà Cattolica sul sito si può rileggere questa prima intervista a papa Francesco ed è molto bella la prima domanda perché non certo punto lei
Gli chiede chi è Jorge Mario Bergoglio e papa Francesco risponde sì posso dire che sono un po'furbo su un muovermi ma è vero che sono anche un po'ingenuo
Sì ma la sintesi migliore quella che viene più da dentro e che sento più vero e proprio questa sono un peccatore al quale il signore ha guardato
E ripete io sono uno che e guardato dal signore il mio motto mise Rando
Qui eligendo l'ho sentito sempre come molto vero per me e poi insomma vedere ricorda chi in moto il tratto terminale di San Beda il venerabile il quale commentando l'episodio evangelico della Vocazione di San Matteo scrive
Vide Gesù pubblicarle siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse gli disse seguimi e poi il Papa dice in spagnolo si traduce bene italiano
Diciamo misera Amdo significa misericordia Ando e poi dalla insomma di questo motto è diventato veramente
Un motto possiamo dire non solo simbolico ma Paratico del pontificato di Francesco e allora forse questa prima risposta che lei ha dato papa Francesco sulla propria identità e forse il tratto distintivo di questi sei anni perché almeno da me insomma da da da da giornalista da colui che che legge cerca di di vedere la realtà forse il Papa sta
Ancora rispondendo a questa domanda
Devo dire che non era una domanda che avevo annotato sulla mio taccuino quindi la tua domanda che che che mi è venuta spontanea nel momento in cui mi sono trovato davanti a Luís devo dire che il Papa non ha risposto immediatamente cioè mi ha guardato quasi stupito no della della domanda che e ha preso tempo per rispondere quindi dicendo sono un peccatore
Ecco dicendo quelle parole non ha voluto dare una risposta caso è la risposta che è maturata in qualche istante di di silenzio
E da quel momento ho capito che il Papa ci stava in qualche modo mettendo a nudo cioè stava dicendo se stesso senza particolari filtri
Che riteneva importante questo
Perché in questo modo ha voluto dare diciamo un significato molto molto direi torno chiaro
Alla sua attenzione a quello che avrebbe fatto come come Pontefice quindi ci siamo lì cioè siamo a quelle io sono un peccatore ma salvato dalla grazia di Cristo quindi avere la percezione di essere fondato radicato in Cristo
E e di fondare su questo la sua la sua azione anche come come Pontefice nel però ecco Lollo una una risposta ma dura maturata appunto al nell'ambito di qualche istante ma Cecchi Gori è quella quell'affermazione veniva dalla sua vita dal suo passato da quello che avevo vissuto sì la consapevolezza se vogliamo anche di una povertà di una fragilità della sua condizione di peccatore ma la sua assoluta fiducia in una in Cristo
Questo se vogliamo è stato riconfermato in maniera molto chiara molto evidente nell'ultima esortazione apostolica caute tre dei risultati sulla santità
Dove questa santità della porta accanto che si mischia con la nostra vita ordinaria diciamo di peccatori
E emersa con grande forza
Ecco lei proseguendo nell'intervista il Lido manda della sua appartenenza appunto alla Compagnia di Gesù ai gesuiti però io adesso le rovesciò la domanda padre Antonio che cosa significa per un gesuita a vere come capo della Chiesa un gesuita
E devo dire devo ammettere che quando io ero lì in piazza San Pietro
Sei anni fa quando avvertì il nome del cardinal Bergoglio punto sapevo ovviamente gesuita
Ho avuto quasi uno shock carismatico cioè non era mai successo nella storia e noi ci siamo sempre sentiti al servizio del patto quindi ovviamente mai papi fra persone e del venir ragionamento che poi ho fatto in cui ho trovato molta pace che in fondo noi siamo chiamati al servizio diretto del Papa con un voto specifico che facciamo al momento dalla professione religiosa
Perché il Papa conosce la situazione del mondo quindi al servizio della maggiore universalità possibile
Allora forse l'espressione è maggiore che di questo universo Rita è proprio la la la condizione che diretta da Francesco che appunto il servizio nella chiesa della sua universalità e l'altro elemento importante che quindi continua
Attenermi fortemente legato questo pontificato il tema del discernimento perché e discernimento significa riconoscere come dire o si muove nella storia oggi
Nel nei modi più mobili diciamo in qualche modo e riconoscibili ma anche emotiva e non riconoscibili quindi all'interno delle pieghe della storia
A e questa attenzione questo ascolto profondo della storia è una cosa per permette per noi gesuiti molto importante e quindi devo dire avendo Francesco come di un gesuita come come Pontefice che l'obbedienza che sia con qualunque pontefice c'è il ricordo costante e continuo della necessità del discernimento
E questo è un dato molto molto importante anche perché diciamo mi preme sottolineare in questi sei anni insomma
Papa Francesco ci ha in qualche modo dato tantissimi elementi teologici di riflessione anche se la vulgata vuole essere un un Papa meno Teolo teologo di altri per questo diciamo è una delle tante fichi News che ha accompagnato questi sei anni di pontificato e e questa teologia di Bergoglio passa possiamo dire in modo otto tale per Peri i precetti Ignazzi ANIE quindi soprattutto per la parte del discernimento discernimento che possiamo dire
Anche non solo una cifra stilistiche comportamentale del pontificato di e Francesco ma è anche un metodo di riforma della Curia anche dei della chiesa
Sì direi che in realtà la ricevimento diventa anche proprio una sorta di stile di vita designazione che si concentra su molti oggetti ma certamente anche su quelle che sono le riforme certamente dalla Curia romana
Devo dire non è questo il centro della del pontificato a volte sia punto si fa intendere sembra quasi che il Papa abbia come obiettivo la riforma la riforma della Curia come se fosse una riforma amministrativa no avrà la Curia FIFA si sta facendo prende il suo tempo procede per tentativi anche d'errori
E su questo molto e molto chiaro semmai il punto fondamentale la riforma della Chiesa
E il suo appello profondo la conversione evitando tutte le forme di clericalismo e diffuse forme il cui potere e poi soprattutto prende bar viene modellato non nell'azione della chiesa
Devo anche dire che una volta gli chiesi
Ma lei può fare la riforma della Chiesa anche lui mi guardò quasi un po'perplesso la il fatto un no
Io voglio solo mettere mi rispose ricordo molto bene voglio mettere Cristo al centro della Chiesa poi sarà lui a fare le riforme necessarie nel momento in cui Cristo è al centro della chiesa allora le riforme prenderanno tempo se vogliamo ma di quelle riforme si faranno quindi se vogliamo c'è una cifra anche mistica in questo pontificato che è stato poco probabilmente poco evidenziata ma certamente un pontificato teologico su questo dire e non ci sono dubbi se intendiamo perché oggi la materia accademica è un discorso ma se parliamo della teologia come come una riflessione sulla sulla modo di diritti e di dire no e di comprendere di oggi allora questo non c'è alcun dubbio questo pontificato dal profondamente teologico se non altro perché ha rimesso al centro la misericordia no discontinuità evidentemente con i suoi decesso rimane cento Aldo questa dimensione di misericordia
Che a fronte prende di petto le grandi sfide anche della cultura occidentale che forse ha perso di vista questa questa immagine e continua ad avere l'immagine di un Dio Padre padrone probabilmente
Ecco all'insieme siamo quasi in conclusione di questa nostra conversazione padre autore insieme a alle tante alle tante indicazioni che provengono da quell'intervista c'è c'è una che mi ha particolarmente colpito ovvero che papa Francesco è il primo papà dopo centottantadue anni
Appunto dall'ultima elezione ad essere un religioso l'ultimo fu Gregorio sedicesimo se non erro che era una Camaldoli e all'intero dell'intervista cioè una una dichiarazione di Francesco che disse i religiosi sono dei profeti allora e questo è molto importante perché si aggancia al contenuto
Che che lei diceva all'inizio su Abu Dhabi ad esempio c'è il profeta per sua definizione qualcuno che precede i tempi che alle volte
Principalmente ignorato in patria come ed efficiente nessuno è profeta in patria e sostanzialmente viene marginalizzato viene in qualche modo
Incarcerato viene perseguitato ed è anche il connotato principale dei primi cristiani delle prime comunità cristiane e della vita di Gesù di Nazareth allora questo possiamo dire combinato disposto
Di avere da un lato una guerra mondiale a pezzi dall'altro un papà religioso che cerca di
In qualche modo precedere i conflitti precedere i temi ricordiamo che in questi giorni mi mi diciamo mi piace sottolinearlo
In tanti si stanno levando
O tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sull'emergenza climatica vogliamo ricordare che uno anche dei primi atti del pontificato di Francesco fu la appunto l'incipit regala votato sì sulla tutela della casa comune
Ecco anticipare i tempi in un mondo non più omogeneo non più strutturato quale valenza e quale peso storico può avere ma anche quali difficoltà può presentare nei prossimi anni perché
Come abbiamo anche detto in altre conversazioni
Sì è il meglio che il peggio fosse di va bene ancora venire a la certamente questo procura Francesco molti nemici che soprattutto di carattere politico economico che poi prendono le forme
O le pseudo forme religiose diciamo di certo conservatorismo iper conservatorismo e tradizionalismo
E questo è certamente un punto ma direi che in generale Francesco proprio perché svolge un'azione profetica sta spremendo
Da dentro ma anche dei da da fuori e da dentro la chiesa tutto bene tutto il male quindi in qualche modo il bene si manifesta il male si manifesta
Che in questo senso è possibile discernimento cioè possibile capire cosa sta succedendo perché il male si manifesta con la con virulenza e con chiarezza e così anche il bene
Devo dire il Papa tra le sue energie
Dato comunque c'è e non ci sono ambiti specifici cioè l'ambito cattolico cristiano da cui può trarre energie diciamo per la sua azione no devo dire da questo punto di vista a le le le energie positive si esprimono con grande libertà se dovessi dire la la che forma prenderà so però che ci sia forse in maniera sintetica difficile fare sintesi e ma potrebbe essere una sorta di teologia del scommesse
Cioè Francesco agisce avendo davanti appunto in maniera spirituale quello che il piano di Dio sulla sull'umanità e quindi è chiaro che è assolutamente consapevole della storia
Però nel momento in cui incontra di mamma oltre a guardare la storia sapere che cosa accade guarda al futuro e la e alla linea di direzione e quindi giocò una partita fuori dal campo
Dichiarando quello che deve essere la liberazione della dai dei fondamentalismi no il senso religioso che che che si libera finalmente dal fondamentalismo che punta alla cittadinanza per cui tutti i credenti si riconoscono cittadini di uno Stato al di là di maggioranza e minoranza
E così anche nell'ecumenismo l'incontro con il patriarca Bartolomeo col patriarca Kirill incontri ecumenici con le altre confessioni cristiane dove il Papa ha detto più volte se aspettiamo
La convergenza dei teologi il mondo finirà e siamo già altrove
E quindi dobbiamo già agire adesso come se fossimo uno perché il mondo ha bisogno di nuovi della testimonianza cristiana quindi questa rivelazione profetica lo porta a guardare
Al mondo così come deve essere e a far convergere le forze di tutti verso questa direzione
Bene allora noi ringraziamo ancora una volta padre Antonio Spadaro direttore della Civiltà Cattolica per questa conversazione per questa analisi ieri gli auguriamo un buon proseguimento di giornata grazie grazie quell'amore