"Sarajevo: al cuore dell'Europa"

Simoni che sono previste dalla festa nazionale dell'Unità
Potrà subito essere evidente quale posto occupa per nella considerazione politica e morale del popolo della sinistra il problema jugoslavo
Ben io ho contato ben nove forse dieci manifestazioni dedicate a questo tema soltanto oggi ce ne sono state tre o quattro in questa stessa sala poco fa è stato presentato un libero di Fulvio Domizia i rapporti colpevole che in qualche modo si inquadra in in quell'area culturale di storica
In questo interesse per il problema jugoslavo è particolarmente sentito in questa terra di Emilia Romagna in questa città di Bologna che ha delle dei legami molto particolari con il tema della solidarietà internazionale
E dei legami storici anche profondi con l'area geopolitica jugoslava che risalgono alla resistenza
Noi questa sera tratteremo il problema della Jugoslavia da un particolare punto di vista che quello di porci
La il problema della Bosnia come problema europeo
Un altro punto di vista che sarà trattato questa sera sarà quello culturale
Ci serviremo di un libero con me guida come filo conduttore il libro di Stefano Bianchini Sarajevo Necci le radici dell'odio identità e destino dei popoli balcanici
Che è stato pubblicato per le Edizioni Associate dalla cespi centro studi di politica internazionale
Parleranno questa sera
Stefano Bianchini l'autore dell'Università di Bergamo
Un un altro storico della dell'area contemporanei sta esperto dell'area jugoslava che Teodora Teodoro sala dell'università di Trieste
Luigi Berlinguer dell'Università di Siena
Fulvio per Nizza un uomo di confine in di molti e nessun confine direi che è un romanziere
E Renzo indenni che ha un antico rapporto con i problemi internazionale anche da sindaco di Bologna è stato un punto di riferimento per
Chiunque fosse
Interessato al ai problemi internazionali dal punto di vista soprattutto della solidarietà
Il non abbiamo molto tempo per presentare il libero e non probabilmente dovrà essere lo stesso Autori parte parlare di questo libro vorrei solo segnalare alcuni aspetti che sono particolarmente significativi e che spingono hanno il possono stimolare il dibattito di questa sera il libro attacca alcuni stereotipi che sono passati molto dei mass media anche italiani e cioè la una somiglianza una similitudine indebita tra la situazione jugoslava e quella dell'Unione Sovietica cioè che la l'Autore contesta che sia vero che il il problema delle nazionalità in Jugoslavia è un problema di odi atavici tutto il tutto al contrario il la situazione
I conflitti jugoslavi sono un'invenzione relativamente recente risalgono alla fondazione del Regno di Jugoslavia nel diciotto meglio del venticinque mentre invece la storia balcanica la storia jugoslava è stata piuttosto percorsa da tentativi anche rivoluzionari di d'integrazione entità federalismo rivoluziona un altro stereotipo che viene attaccato dalla dalla dal libro è l'ineluttabilità quindi della scissione della Jugoslavia soprattutto in forme così trauma
Quindi il la finalità del libro la riflessione che propone che il libro è paradossalmente come uscire da sé e dagli cioè come ha andare verso una cultura di convivenza integrazione uscendo da quella cultura di affermazione della propria nazionalità a scapito di tutte le altre che ha caratterizzato l'area balcanica
Nel in tutto questo secolo probabilmente
Passerei subito a da ad alcune domande però prima vorrei leggere un piccolo brano che
E tratto da un articolo da una corrispondenza che di gomiti solo a spedito negli ultimi giorni ha all'unità
Una corrispondenza molto drammatica e toccante da Sarajevo che riguarda un altro problema connesso a con altri libri non con libro che spiega di cui parleremo tra l'altro ma con i tanti libri che sono stati distrutti
Con da la biblioteca centrale di Sarajevo un attacco deliberato che ha mandato in fumo come un piccolo ma significativo tassello di una strategia di nazionalizzazione e bicipiti genocidio un patrimonio i pressoché insostituibile
Dice coliti solo ma il vero spettacolo di desolazione pare davanti alla celebre biblioteca di Sarajevo il ventisei agosto del novantadue il servile rovesciarono contro un tale diluvio di bombe
Che ridussero in cenere nel volgere di poche ore tutto il suo ricchissimo patrimonio culturale come sottolinea l'Ufficio di informazione del governo della Bosnia Erzegovina il bombardamento della biblioteca è l'attentato più barbaro commesso contro la cultura europea dalla fine della seconda guerra mondiale
Per la verità e questo era l'obiettivo della cricca di mediocri scrittori poeti e storici che sostennero l'ascesa di Milosevic
E il conseguente smembramento della Jugoslavia questo crimine non può essere definito in altro modo che come una memoria CTO
Noi parleremo anche di questo anche del Progetto di ricostruzione in qualche modo del di questo patrimonio culturale che rischia di dissolversi
E di un ultimo tema cercheremo dire per render conto c'è del rapporto perverso in qualche modo che si è instaurato tra il la popolazione della Bosnia Erzegovina
La nato la l'ONU
Illa la comunità europea cioè tutti i referenti che di volta in volta sono stati presi come attinti dalla popolazione bosniaca come delle potenze protettrice in qualche modo i così via ci hanno creduto nella hanno preso sul serio tragicamente sul serio
Il l'illusione che la comunità internazionale sarebbe stata capace di difendere i diritti dell'uomo di difendere la pace i di salvare le prospettive di una
Pacifica integrazione tra i popoli
Vorrei rivolgere una una prima domanda
A Bianchini
E io nella lettura di questo libro sono stato particolarmente con coinvolto da un aspetto della Ricci
Cioè il libro insiste molto sulla sull'uso politico della storia che è stata fatta e che è stato fatto ninna tutta la vicenda jugoslava
Ivi delle varie parti in lotta si rinfacciano addirittura come se fossero episodi accaduti ieri
Dei fatti avvenuti in molti secoli fa illa identità Balata sulla quale si sta costruendo la nuova Serbia addirittura si fa sì o vuole radicare nell'epopea del Campo dei Merli cioè la grande battaglia che ha opposto nel mille trecentosettantotto se non sbaglio
I serbi che si sono da allora sentiti bastione della Cristianità contro l'Islam ha opposto e i serbi ai ai turchi
Ecco io vorrei una riflessione su questo era è una caratteristica della cultura slava questa quest'uso della storia di politico Est uso politico della storia oppure e un una costante un po'di tutti i regimi nazionalisti
Sì facciamo un primo un primo giro di domande se se è credibile
Non è solo una caratteristica a mio avviso Veglie del nazionalismo slavo questo un uso politico della storia
Io credo che in realtà sia una caratteristica precipua del nazionalismo e soprattutto di un nazionalismo come quello dell'Europa centro orientale e balcanica che trae le sue origine nella romanticismo tedesco disperdere di fossile sia
E andare a consulenze era erano due filosofi della storia della fine del Settecento vissuti tra Sette e Ottocento e il primo Hair der aveva formulato una teoria della nazione secondo la quale
Si è parte di una nazione perché si ereditano i connotati culturali
I correttivi nel senso più ampio del termine di una determinata nazione ai propri genitori si è italiani nella stessa misura in cui sia il colore degli occhi o il colore dei capelli che si a come imprinting al momento della nascita
è una concezione chiaramente romantica che rifiuta il il l'aspetto l'aspetto del risolta raziocinante e fa parte di quella che era l'ondata poi Antilia razionale nei confronti dicono che era stato poi il Seicento e anche in buona parte del Settecento e questo tipo di cultura si capisce anche che possano Tiki di Re nelle aree dell'Europa centrorientale balcanica laddove molti popoli
Per lungo tempo si erano trovati senza addirittura classi dirigenti per lungo tempo erano vissuti in grandi su cornici dinastiche pluri nazionali
E sottoposti in parte al teso al ruolo di culture più consistenti come potevano essere quella tedesca a quella greca quella italiana
E così via e da questo punto di vista poteva hanno trovare attraverso le culture che derivavano dal romanticismo Todesco delle ragioni per per riemergere tanto più che non bisogna dimenticare noti filosofi come per esempio Carlo Marx sosteneva appunto che popoli senza storia non avesse non costituissero appunto di per sé una nazione e dunque la necessità di andare a recuperare una nazione una storia qualunque essa fosse anche se quella storia non corrispondeva alla storia reale
Serviva a formare un gruppo etnico e su questo elemento naturalmente si stabilisce una forma che assicura un un gruppo compatto e l'esigenza dei nazionalisti è quella di aprire un gruppo compatto gruppo compatto che in quanto tale rivendica l'identificazione di questo elemento compatto con il territorio e con lo Stato
Ecco a mio avviso è questa la caratteristica
Che dominante io questa caratteristica la trovo in tutti i nazionalismi non soltanto quelli slavi non vedo perché presso gli albanesi c'è la stessa cosa ma per Seedorf presso i greci presso gli ungheresi non fa presso i tedeschi poi la figlia perché e dalla Germania che è nato questo tipo di postazione e badate bene un'impostazione molto diversa dall'idea di nazione che si vende formando in Italia all'epoca di Mazzini
Proprio Mazzini aveva formulato pur essendo anche lui naturalmente legato a a molte spinte
Di natura romantica però che ha formulato un'idea di nazione che era legata alla scelta consapevole da parte dell'individuo di condividere una cultura insieme ad altri indirizzi
Questa è sostanzialmente la differenza più profonda che ripeto riguarda per esempio la formazione della cultura della nazione come nato nell'Ottocento in del pensiero democratico italiano
Altra cosa e poi naturalmente il pensiero non democratico italiano nazionalista che influì che riceve l'influenza anche del nazionalismo tedesco e che
Raccoglie filtrare interpreta anche quelli che sono gli altri
Elementi culturale che derivano per esempio dall'età dell'imperialismo dall'esigenza di ogni nazione di avere un posto al sole dalle dal darwinismo sociale da tutti questi elementi che hanno poi reso di fatto il nazionalismo una forma di intolleranza una forma che rifiuta la diversità questo
Un il libro insiste molto sulla carattere di rottura della continuità storica delle ultime vicende
E s'forse almeno questa è una notevoli divergenze che si può cogliere tra il discorso dei mass media che viene proposto dei mass media e il libro c'è forse una o a qualche sottovalutazione e questo è un diciamo una un un tema su cui vorrei qualche risposta una qualche sottovalutazione dei di costanti di
Conflittualità tra le varie etnie per esempio già nel mille ottocentosettantotto con la quando ci fu il congresso di Vienna la prima reazione dei serbi il congresso di Berlino qua la prima reazione dei serbi
A alla creazione della nuova nazionalità un un processo di epurazione etnica nei confronti degli albanesi o forse male interpretato questo
Questo aspetto del del libro oppure
No io ho voluto cercare di mettere in evidenza un altro aspetto qui c'è questa abitudine siccome la Jugoslavia si è disgregata
Allora era inevitabile che succedesse e quindi siccome era inevitabile che succedesse chiaro che esistevano gli odi atavici è chiaro che si scrivono tutta una serie di elementi che giustificano il risultato finale come se questo fosse il risultato finale
Ma quindici anni fa le stesse persone avrebbero detto a guarda Tito che cosa non è riuscito a fare ha messo insieme questi popoli ha garantito il il successo di una comunità cioè
Si giudica sempre come se il risultato di oggi fosse il risultato definitivo bel risultato di oggi anche su un'altra sezione verso cosa non lo sappiamo
E nella storia balcanica balcanica insisto
All'interno del quale ci stanno tutti i popoli jugoslavi ma non vi sono solo i popoli jugoslavi vi sono anche i bulgari e romeni gli albanesi i greci e per i turchi e così via e tutte le altre minoranze
Viene costante a partire dall'Ottocento una doppia pendenza una all'integrazione che il vero eh soprattutto di circoli intellettuali ma del resto anche l'idea di nazione nasce da circoli intellettuali
In secondo luogo soprattutto a partire dalla seconda metà dell'Ottocento verso gli ottocentosettanta nascono anche le tendenze separatiste sciovinista i quelli che tendono a creare appunto il nazionalismo come fattore di separazione
Io ho introdotto a un capitolo nel mio libro proprio dedicando agli sforzi di integrazione Balcani sforzi che in certi momenti hanno conosciuto dei momenti di successo e certi altri sono crollate miseramente e il punto fondamentale che li ha sempre fatti fallire stoppa la questione delle minoranze
Quindi la questione dell'accettazione poi del diverso a laddove anche esistevano forze intellettuali disposte a spendersi per un elemento di integrazione in situazioni differenti con culture politiche diverse la cultura politica dell'Ottocento diverso da quello di oggi è molto non si può metterei sullo stesso piano questi elementi quindi semmai dialettica è nel corso della storia balcanica dell'ottocento e del novecento questo continuo contrasto fra Kufra ricerca dell'integrazione volontà della disgregazione
E di volta in volta abbiamo questo questo conflitto con il prevalere dell'una o dell'altra pendenza
Pendenza tra l'altro che non è solo di integrazione alla Jugoslavia ma anche l'integrazione balcanica io ho cercato infatti di spiegare anche come sono nati si sono sviluppati progetti di integrazione Balcani
Ed è paradossale e anche curioso che del dopo la seconda guerra mondiale
Due culture politiche così lontane come quella conservatrice inglese cioè ci e quella comunista Tito avessero pensato per propria strade e con obiettivi ovviamente politici diversi di creare comunque una integrazione Balcani
A me anche questo sembra molto significativo ma proprio perché la risposta da dare alla crisi a quella che è stata chiamata la questione d'Oriente ricreare su nuove basi un'integrazione più si disintegra e più si creano costanti elementi di guerre di conflitto ecco era questo il punto che io volevo mettere in evidenza
Sì questione d'Oriente è un espressione molto significativa
è un'espressione che andava molto in voga diciamo alla fine del secolo scorso questioni rientra il concerto delle potenze civili che deve assicurare secondo il proprio rango
Rispettivo un processo di equilibrio all'interno dell'area balcanica
Siamo di fronte a alla riproposizione di alcune grosse tematiche della questione orientale così come si andava configurando nell'epoca per esempio del guerre balcaniche ecco questa è una domanda che vorrei porre a Sala
Credo d'aver capito bene se quella questione come le guerre balcaniche si riproponga è ora a riproporsi sulla voce siamo di fronte alla prospettiva di nuove di una nuova epoca di guerre balcaniche di un per esempio di un conflitto greco turco
O di politica degli equilibri come forse prima si accennava non più in un di quell'intrusione ma io qua riprenderei un'altra delle
Affermazioni che
Che Bianchini fa e cioè quelle relative alla non ripetibilità
Del fatto storico
Della non riporti reperibilità accanto a quello della negazione di tutto quello che è servita proprio delle artificiosità
E mi sembra che particolarmente felice sia la ricostruzione di come ad esempio attraverso i mass media si si è insistito sbagliando su questo artificieri artificiosità nella creazione della prima Jugoslavia io credo che si ponga in termini completamente diversi rispetto ad allora se non altro per un dato che quello che Bianchini sviluppa nell'ultima parte del libero
Questi popoli sono cambiati
Sono cambiati dico anche e qua può esserci una contraddizione nuovo degli intellettuali
Quella che i processi di formazione che son passati in questi popoli quando Bianchini ci dimostra di cosa significa di processi di urbanizzazione nell'arco di quarant'anni
Credo che colga fino in fondo un elemento che forse poco valutato valutato poco nella cultura
Diffusa nel comune senso storico in particolare poi tra l'altro mi trova consenziente per quanto riguarda il caso italiano cioè io non credo che le trasformazioni intervenute
Nelle varie realtà dei popoli balcanici
Consentano
Un esito paragonabile a quello del che costituisce a suo tempo la questione d'Oriente
Certo che quando noi ci riferiamo mestiere d'Oriente inevitabilmente ci riferiamo alla vecchia diplomazia
La vecchia diplomazia e son cambiate
Chi porta avanti il gioco apparentemente il collegamento fra quelle élite le è lite diplomatica e sono élite politica in quel rapporto per quelle lì
Le varie società evidentemente non sono gli stessi quindi condizionamenti visto no è un discorso dall'alto perché rischia di prendere adesso troppo tempo di il discorso sui mass media il discorso di quelle che sono le conoscenze comune senso storico
Il discorso di formazione
Chi sono gli uomini nuovi quel regime socialista ha creato l'uomo nuovo da questo punto di vista del discorso si allargherebbe di nuovo nella diversità a proposito dell'esperienze sovietica l'uomo nuovo
No
Questo proverbio Lussino
Tanto hanno promesso poco hanno mantenuto molto hanno pagato
A proposito di quello che è stato promesso nel discorso ci porterebbe ad altro al io credo che la situazione soprattutto dal punto di vista della realtà socio economica di questi popoli è tale per cui un problema della questione d'Oriente né in termini politici
In quello che il significato diplomatico non posso in qualche modo riproporsi certa che quando oggi assistiamo all'intervento delle potenze europee la Germania
Particolare pensiamo cosa se ha detto
Quella che è l'atteggiamento statunitense
La capitale dell'Impero
Possono far pensare a quelle che sono diversità a quelli che sono sussistenze dei i problemi di macro politica a livello di
Di sussistenza tra l'altro planetaria che non si pone un evidentemente tempo dalla cosiddetta questione d'Oriente ecco io penso che soprattutto perché questi popoli e su questo forse si potrebbe poi dopo insistere sono profondamente trasformati una questione d'Oriente non si ponga negli stessi termini da allora
Dicevamo prima della
Delle potenze europee che sono intervenute a livello diplomatico e non sono diplomatico nella crisi jugoslava l'Europa intervenuta in ordine sparso
Alcuni Stati europei sono stati partigiani della mantenimento della unitario cosa dava altri della dissoluzione alcuni ci sono hanno esibito delle simpatie filo serbe altri delle simpatie filo croate io vorrei proporre una riflessione a in beni quanto ha pesato in realtà nella dissoluzione della Jugoslavia il mito dell'Europa
Cioè la prospettiva che alla fine del del tunnel grazie a una affermazione della propria indipendenza si sarebbe stati accolti
Nella comunità europea il che avrebbe risolto magicamente ogni problema mi riferisco in modo particolare alla Slovenia ma anche probabilmente in parte anche alla Bosnia Erzegovina
è probabile che ne la Slovenia nella Bosnia Erzegovina
Siano state indotte a compiere i passi verso diciamo la necessità di essere riconosciuti a livello internazionale
In modo unilaterale se senza vere assicurazioni da parte di qualche Paese DiVersi nei due casi che ciò sarebbe avvenuto
Ritengo che
Un po'è la terza volta che sono costretto dirlo nella giornata di oggi ma bisogna dirlo
Che sia in atto in modo particolare proprio relazione
Perché sono diversi punti di siti in cui si parla di fallimento dell'Europa in modo particolare rispetto alla situazione della ex Jugoslavia un tentativo che non è soltanto propagandistico e c'è qualcosa di più profondo
Da parte dei di diversi governi nazionali di Paesi della Comunità europea di scaricare le proprie responsabilità nei confronti di una entità superiore senza potere e cioè la comunità europea
Cioè quando si dice cosa fa l'Europa cosa ha fatto l'Europa perché l'Europa ha fatto fallimento
Sì tende a nascondere le singole responsabilità di Germania di Francia di Austria che non è nella comunità ma diciamo sta per entrare e comunque è collegata con la politica
Tedesca di Gran Bretagna e così via
è evidente ad esempio che ha avuto un effetto a mio avviso negativo molto grave la decisione dell'Auser la Germania subito dopo quella diciamo più simbolica ma ugualmente negativa del Vaticano di riconoscere unilateralmente la Slovenia e qualche
Settimana dopo la Croazia senza concorda non perché questo fosse di per sé sbagliato ma senza concordare questo atto diplomatico politico di enorme rilievo con gli altri Paesi della comunità senza farne un atto comunitario
Questa decisione
Doveva essere Presa discutendo su un piano internazionale quantomeno europeo due questioni quelle dei confini e quella delle minoranze
Avere riconosciuto
Senza avere chiarito prima ripeto chiarito nel senso di concordato
Molti lateralmente
Quali erano quali dovevano essere i futuri confini
Dei nuovi Stati che si sarebbero riconosciuti
E quali erano le condizioni legislative e normative di difesa dei diritti delle prerogative delle minoranze ha significato una cosa sola che certe élite di potere
Si sono sentite autorizzate a risolvere questo problema con la guerra
Infatti sono in corso le guerre la guerra e le guerre per definire i confini e per risolvere con un massacro la questione o le questioni delle minoranze io ritengo perciò che se si vuole parlare di fallimento si deve parlare di fallimento perché c'è stata poca Europa no perché c'è stata troppa Europa
Perché non c'è stata del resto non esiste normativamente non essendo ratificato Maastricht non c'è una politica di difesa una politica estera una politica di sicurezza comune dell'Europa non c'è un riferimento a cui
La comunità
La commissione
Le istituzioni comunitarie si possano risalire per dire facciamo questa cosa perché appunto Maastricht per tutte le vicende note per quanto riguarda questi aspetti sicuramente positivo un trattato positivo non ha potuto essere ratificato
Io diciamo su questo punto della influenza negativa per esempio sicuramente al di là delle espressioni pubbliche ufficiali tutte sempre profondamente europeisti che dalla Germania su questo punto ritengo che la Germania si sia assunta una grave responsabilità e ne approfitto per dire che a proposito di questo c'è forse soltanto la sola questione su cui o avrei data discutere Cobianchi vini perché tutto il resto del libro l'ho trovato di grandissimo interesse
Di una utilità estrema per capire per riflettere per ragionare su questa realtà
E e penso che sia per tutti coloro che hanno a cuore appunto la necessità di avvicinarsi a quel problema
Per capire di più ceo davvero una come dire una necessità leggere questo libro di Di Stefano
Ecco mentre mia un po'sorpreso questa interpretazione devo stringere perciò forse esasperano
La minaccia ripetuta l'intervento militare da parte degli Stati Uniti o di ambienti che lo hanno chiesto agli Stati Uniti vedi non lo dice questo Stefano lo dico io vedi la signora Thatcher o qualcun'altra in Europa
Senza mai dirlo quasi quasi come esigenza di contrastare in questo modo paradossale la una certa egemonia crescente della Germania nei confronti del di una parte dell'area della ex Jugoslavia e di una parte dell'Europa centrale ecco io faccio fatica a fare mia ecco questa interpretazione un po'paradossale di questa esigenza che è stata più volte manifestata anche se poi fino ad ora per fortuna non si è dato seguito perché ritengo che sarebbe un come dire gettare benzina nel fuoco penso che quando c'è un incendio e c'è bisogno di pompieri e non di piromani e la prima cosa la prima esigenza
è quella di spegnere l'incendio poi si andranno a vedere i danni enormi provocati si cercherà di rimediare ma ecco su questo punto avrei un po'da discutere ma per il resto ritengo che l'impostazione del libro
Che è soprattutto uno studio che soprattutto una riflessione storica una riflessione politiche credo che sia davvero l'impostazione corretta
Mi pare che sia già stato in parte riassunta ma Stefano Bianchini dice lasciamo stare per favore il destino
Non parliamo di parentesi
Non parliamo di una vicenda per cui c'era la guerra nel quarantacinque poi è andato su Tito a artificiosamente messo rimesso in piedi diciamo così una comunità jugoslava finita la dittatura non poteva che riesplodere tutta questa vicenda non è affatto vero
Bisogna una buona volta o meglio bisogna dire sempre che la responsabilità della guerra e di chi la scatenata ci sono responsabilità di graduazione diverso ha sicuramente la responsabilità principale per la preparazione
Psicologica oltre che materiale e del comunismo nazionalistico
Ti Milosevic ma c'è la responsabilità del nazionalismo
Populista o chiamatelo come volete della Croazia ci sono cioè la guerra è responsabilità eh la causa di decisioni prese da élite di potere che sono oggi al potere e che utilizzano guerra e nazionalismo per rafforzare il proprio potere
Guardate le pagine in cui giustamente lo richiamava prima Bianchini nel suo libro descrive i tentativi fatti fra l'ottantotto e l'ottantanove e il novanta e il novantuno fino a due giorni prima
Dello scoppio della guerra dei quattro giorni in in Slovenia di mettere insieme un'unione doganale camere di commercio una diciamo una intelaiatura di mercato comune
Della su teste europeo tentativi fatti sicuramente di vertice sicuramente di ministri degli Esteri di capi
Non di capi di Stato perché lì si sono incontrate difficoltà ma di esperti a tutti i livelli il che vuol dire che c'erano dei tentativi di costruire qualcosa sulla strada della cooperazione e c'è stata invece che ha voluto lacerare tutti questi tentativi perché ha ritenuto più giusto rifarsi tra virgolette alla storia ma prima della storia c'è sempre un'altra storia e quest'idea appunto che una nazione sia il risultato di della identificazione tra un'etnia una religione un territorio
Non può che diciamo sfociare nella contrapposizione prima verbale e poi bellica con altri che sostengono la stessa cosa sullo stesso territorio e parate che purtroppo i guasti sono enormi
Ti disco con questo aneddoto
Io vado da da molti anni
Tutti gli anni quando riesco ad andare in vacanza qualche e un po'di tempo al mare vari in Istria
Ho parlato quest'anno con una persona di un equilibrio eccezionale lo era prima dell'ottantanove e credo che lo sia rimasto ancora adesso
E il giorno in cui il sette codice ha detto non accetta il piano perché non mi danno lo sbocco sull'Adriatico
I croati
Io ho detto ma per quale ragione non ha accettato la Croazia questa soluzione che mi sembrava ormai siamo nella situazione drammatiche in cui siamo poteva essere la conclusione provvisoria ecco la individuazione di una tappa
Nella ricerca di una pace che sicuramente ancora lontana
La risposta di questa persona che tra l'altro però segnalo perché ne parli nel tuo libro tali dei dei doppi nomi mi ha dato il il suo biglietto da visita col doppio nome italiano e croato
In modo molto semplice ma ha detto ma a parte che ha fatto una come dire una una battuta molto pesante su che cosa è stato fatto in quei ventun chilometri di di costo della Bosnia no a né né un bene
Nell'ombra dice be ma li hanno fatto solo delle ville per i burocrati di Stato di partito non è che hanno delle esigenze non ci sono non c'è porto non c'è niente per cui ma acqua parte questo mi ha colpito la in modo molto chiaro elementare in cui diceva ma quelle terra croata
Quelle terra croata cioè come anche più a sud già nel passato dice gli abbiamo dato un po'titoli ha dato un po'di perché dice vai nell'epoca di cazzotti ci son delle chiese ci sono tre chiese cattolici quella è terra croata chiese cattoliche terra croata
Ecco il fatto che come dire nella discussione di una soluzione
Non dovesse eresse essere superata questa impostazione
Che è all'origine poi appunto del nazionalismo della guerra come dire sarà per le le le televisioni che ormai sono televisioni di regime in Croazia in Serbia altrove sarà per altre ragioni insomma ha colpito e si è diffusa anche là dove probabilmente c'era una capacità maggiore di ragionare mi fermo qui poi se ci sarà qualche
Altra occasione riproverò io li ho cogliere allora ma l'occasione per porre una domanda atto milizia in effetti in questo momento nel la in tutta l'area balcanica
In tutto Leste europeo si stanno operando una serie di rivalutazioni dei personaggi equivoci del passato
I croati stanno rivalutando Ante Pavelić
Mi ISO nove gli slovacchi monsignor teso gli Young eresie l'ammiraglio Horthy ma allora in in quell'area è la fine dell'illusione della multiculturalità
Ma dunque vorrei prima del tutto
Rispondere
Alla lettura che ho fatto di questo libro
Poi arriverò alla sua domanda
Cioè
Per coloro che non ho ancora letto dirò che questo libro è estremamente scientifico rigoroso ricostruisce tutto e può veramente dargli un quadro la situazione passata
E forse anche futura
Molta documentazione e anche finalmente qui dice uno che vive da quelle parti almeno quattro mesi all'anno dico che addirittura i nomi di località portano la dizione estremamente esatta e questo è veramente raro
Mi pare che da questo libro risultino due cose cioè che e non riguarda soltanto la terra degli slavi del sud
Forse può
Riferirsi a tutto l'Est cioè in quella zona del mondo
Dove c'era il comunismo
Pare che al comunismo l'ultimo l'unica alternativa sia al nazionalismo ma nazionalismo che risente del comunismo come dice giustamente una nazionalismo da apparato infatti le guardie
Vogliate popolari la milizia pulizia che io ancora oggi vedo Umago buio eccetera
Croati trova non sono poliziotti sono qualcosa di di quasi terrificante in fondo c'è sempre come durante il periodo di Tito che si aveva paura di tutto ci si faceva l'esame di coscienza che sia sempre così l'impressione di aver fatto qualcosa insomma ecco poi la seconda risultante di questo libro è che
L'intera questione deve essere esaminata è risolta cioè il conflitto di oggi
Tenendo conto di tutto il rompicapo balcanico quindi Romania Bulgaria Albania Ungheria tutti i Paesi che hanno degli interessi nella Jugoslavia o ex Jugoslavia di oggi e che dovranno in qualche modo venir messi a posto in fondo ecco quindi non illudiamoci che risolvendo Sarajevo sarà risolta la questione della DIGOS
Ora passo alla se alla domanda che lei mi ha posto
Io credo che effettivamente questi popoli sono
Un po'ingenuamente
Un po'anche
Così irrazionalmente
Anche il modo anche molte volte sicuramente in malafede e ne ho anche scontato le conseguenze no praticamente sono dei piccoli popoli sento la moto nazionalisti per cui esaltano tutto quello che hanno avuto dal passato io sono stato accusato subito il giornale la lettera aperta di un mio collega scrittore di Zagabria
Perché raccontavo il famoso episodio di sulla Stampa di Torino di Curzio Malaparte che è dato trovare in esilio a in Portogallo Ante Pavelic questi di avere mostrato un cofanetto pieno di occhi di serbi
E Luigi mi ha
Ingiunto di chiedere scusa al popolo croato di questa mia ammissione insomma è
Come sì oggi
Si imputa se a ai rea di aver ammazzato sette milioni anziché sei milioni di ebrei insomma ecco
Perché poi mi diceva che questo fatto non era proprio vero che lo stesso ma la parte aveva ammesso di aver un po'esagerato
Ora io penso che effettivamente loro esaltino tutto
E quindi non hanno la penale
La distanza giusta non hanno forse l'educazione diciamo
A misurarsi sul piano storico sul piano repressivo sul piano critico io ho anche detto una volta in un'intervista una battuta così che mi sembrava un po'carina ma un po'anche cattivella no
Cioè dico ma uno sloveno riterrebbe mai di uno sloveno della Slovenia
C'è un croato riterrebbe mai della Croazia come noi italiani sappiamo fare e anche forse anche fin troppo ecco
Quindi mi pare proprio che questi paesi che poi si
Affacciano con grande così proprio me
Ponendo ogni loro
Possibilità di salvataggio all'Europa non avevo la minima idea di cosa significhi collaborare in un Comunità europea cioè sorpresi che pur repubbliche appena indipendenti che non ammettono
Che uno compare in un terreno adesso io mi rivolgo ai profughi Giuliani per esempio vorrebbero tornare anche il comperando rifacendo i loro nido ex novo magari acquistando qualcosa che è disponibile no non è ammesso comperare
Ora la riflessione piuttosto amara e l'unica cosa che io mi si così mi sentirei di
Così contestare un po'all'ottimo Bianchini
è che effettivamente Luís ha messo un po'queste Repubbliche della ex Jugoslavia tutte sullo stesso piano certamente oggi sono tutte sullo stesso piano in quanto a ignominia in quanto a aver gogna insomma ecco tutti compresi purtroppo anche anche di bosniaci che faranno da capi ispettori vero però all'inizio è stato l'aggressore è stato il serbo insomma
Adesso non voglio vedere ragionare se effettivamente da una posizione come quella di
Di questo comunismo molto discutibile molto di facciata
Di Minosse vice
Se
Mi fate questa manifestazione sarebbe nato un caso di una Croazia che oggi è insomma diverse minimo quasi fascista contumace vero però non dimentichiamo
Che
Gli aggressori sono stati d'oro
E che
E che poi i croati e via via i così hanno hanno risposto in maniera anche ancora più feroce se vogliamo
Però
Anche per quanto concerne gli riconoscimento
Si diceva prima certo è stato fatto un vario molto grave quello di non aver concordato riconoscimenti sono ai fatti in Vaticano dove si è precipitato a farlo per ragioni di parte in verso la Croazia
Però io credo che come i riconoscimenti così anche un silenzio una tirarsi fuori dagli impicci da parte soprattutto dell'ONU
Abbia incoraggiato il l'esercito federale
Con Milosevic a capo ad andare avanti cioè ogni giorno che passa e che non viene dato un'altra io sono tutt'altro sono una persona pacifista per natura
Sono anni che predico e voglio convincere i triestini come dice Bianchini
Che la loro
Presenza
Accanto agli italiani magari minoranza di sloveni e così inizia di cui semita la parola dirò due parole dopo è una ricchezza e non è un impoverimento vero no così io penso che
Per quanto concerne appunto questo trarsi fuori oppure giocare d'astuzia da parte delle grandi potenze sia stato un incoraggiare i serbi
Come accade che un ragazzo
Sì ha sorpreso a rubare si finge di non vederlo e lui va avanti fa bene perché è un ragazzo è un ragazzo non poche rubare che frutta però qui invece sono scaricate cose veramente spaventarlo
Magari su questo tema potremmo ritornare in onda al secondo giro ma vorrei ora porre una questione a Berlinguer
Il noi tutti siamo rimasti agghiaccianti in Europa dal Silenzio degli intellettuali noi intellettuali per primi poi è una una sensazione molto forte se facciamo il paragone con altre situazioni storiche altri momenti storici ad esempio con la Spagna degli degli anni trenta
Che cosa possono fare gli intellettuali a parte il non tacere a parte lo schierarsi per contenere il conflitto o per risolverlo cosa di concreto
Mi tutto suo
Sulla questione del silenzio degli intellettuali
Io aspetto che non non riguardi soltanto la questione della ex Jugoslavia
Se poi ci mettiamo a parlare del ruolo dell'intellettuale confidiamo più perché è stato questo uno dei temi
Il maggiore passione di altri tempi ma in questo momento
C'è una crisi del ruolo degli intellettuali nella democrazia
E non soltanto per la questione della ex Jugoslavia mamma
Per altri conflitti
Nel mondo e persino per i gravi problemi del nostro Paese per quel rischio di balcanizzazione che oggi incombe sull'Italia
Perché nessuno ha ricordato ma che
Forse perché non c'è il rischio che sia così cruento come nella mia exit l'aria ma che sta procedendo che sta terminando con natura profondamente recessiva nei confronti del degli ultimi centocinquanta anni di storia della creazione dello Stato nazionale
Anche in confronto di questo fatto cioè silente
Io credo che la questione sia da ricercare soprattutto
Nel nel fatto che
All'intellettuale come Iddio Lockheed come ideologo
Sì chiedeva prima una una missione che in questa fase della nostra storia mondiale non
Non si ritrova e quindi è difficile pretende le forme dell'impegno civile tra virgolette che hanno caratterizzato altri momenti altissimi
Ti ruolo intellettuale progressista
E contemporaneamente non mi pare che sia soltanto dell'intellettuale noi abbiamo oggi una caduta della sensibilità internazionale del per la stessa democrazia in Italia
Perché la nostra politica è diventata molto provinciale perché il i temi di cui si legge sui giornali sono se segni si incontra con Martinazzoli e così via sono questi la grande passione dei giornalisti del forse delle stesse masse popolari
Non lo so
C'è una pericolosissima caduta di sensibilità delle grandi questioni epocali e mondiale questo forse tetto anche fanno un po'la spesi però detto questo
Prima di dire due parole sul l'iniziativa che mi sta più a cuore risponderò in parte nostra
Io voglio un attimo interloquire anche su quello che è stato detto
Certamente nella ex Jugoslavia da lotta etnica e politico nazionale
Presenta dei toni
Coro venti
Terrificanti e quindi non è facilmente paragonabili ad altre forme di lotta sono noto per la sua estensione però non si può negare
Questo fenomeno della disarticolazione dello Stato e della ricerca di identità nei microcosmi rispetto alle dimensioni per esempio degli Stati
Della formazione lo Stato moderno questo è un fenomeno mondiale
Perché tutte citare i casi che succedono nel territorio iberico nel territorio delle isole britanniche nella zona belga potremmo continuare questo avviene anche nel nostro Paese ripeto con senza il sangue
Però i luoghi comuni il senso comune
Il sentire comune certe del Carroccio è diverso da quello che si percepisce per esempio in questo momento in Sardegna
Non è diverso forse l'intonazione la stessa male lo scontro
Il rifiuto
Analogo è un fenomeno
Certamente drammatico certamente terribile certamente da ricercare
Nella storia
Certamente da combattere in sede politica però in sede speculativa va esaminato
E noi abbiamo questo
Spirito Belong scoprire questa ricerca di appartenenti
Mi di identità nel microcosmo
Che talvolta è la lingua talvolta l'etnia travolta dal territorio travolta messi insieme
Questo è sicuramente dico una banalità però andrebbe ripetuta oggi
H dovuto anche al crollo delle grandi tensioni ideali talvolta anche ideologiche talvolta anche
Nella grosse novità di certi ideologismi però certamente questo principio la ragione fa un
Però io a questa considerazione aggiungere altri due
Un'altra è dovuta probabilmente
Al fatto che sta tramontando una fase storica che è stata caratterizzata dalla natura dello Stato come l'abbiamo ritardato sia dalla storia moderna sia per i due Paesi citati c'è la Germania l'Italia e anche in parte e
La zona balcanica dall'Ottocento in poi
Intendendo per stato
Una struttura militare burocratica accentrata che batte moneta che c'ha la sua bandiera che c'ha una sua organizzazione di esclusività totale
Per cui il concetto di sovranità
Non è soltanto il concetto di espressione
Più o meno popolari della legittimazione al potere ma il concetto di esclusività
Su quel territorio comando solo io e impongo dall'alto tutto il foglio
E tutto tutte le regole di tutto
Noi stiamo vivendo un'altra fase nella quale il modo di essere del potere pubblico e della
Del reggimento della comunità a livello della organizzazione pubblica espresso dal vocabolo che ha messo in essi l'Europa la comunità europea
Un qualche cosa che ha una sua figura istituzionale precisa ma non è uno Stato e che il modo di essere moderno del potere pubblico certamente da sviluppare non non mi tiro indietro per far progredire ma che non c'è una straordinaria intuizione di democrazia
Istituzionale non statuali
E il vecchio concetto di stato costruito anche artificiosamente anche artificiosa
C'è una base di esigenze di potere e di espansione territoriale dello stesso potere oggi
Costringe con la Research assi in se stessi che è una forma di rifugio anche rispetto alla crisi di questa forma istituzionale che ha fatto acqua in tantissime
E probabilmente questo dev'essere forse l'alimento ideale anche teorico più forte verso la comunità come peraltro pensano talvolta nel Sud America come peraltro pensano persino il Nord America voglio
Per fare due altri sì
Ma ce n'è un'altra di ragione più profonda ancora secondo
Io sono convinto
Che la creazione di comunità interculturali interetniche
è in termini di questi che
è un'impresa ciclopica
Perché ai primi momenti di crisi la gente si riserva in se stessa
Eh sì sorregge odiando il diverso
Che sia un immigrato che sia il membro di un'altra comunità etica progressivo
Quindi un'impresa ciclopica difficilissima
Che si può realizzare soltanto apparentemente con un forte potere centrale dittatoriale ma per un periodo legato alla sua lunghezza altrimenti non regge
è inutile ricco non c'è un problema di classicheggianti istigazione soltanto c'è un problema di fortissima temporaneità di una soluzione del genere
La soluzione di questi problemi la democrazia compiuta
E la partecipazione vera
è il fatto che a queste forme di reggimento della comunità in forma pubblica di potere democratico che non siamo volutamente stato per cui usa questa circoscrizione noiosissima per sfuggire alle funzioni del parastato che storicamente data
La soluzione di questa intercorrente cultura vita intera etnicità all'interno di una comunità trenta democraticamente è una democrazia fatta di convinzione
E di scambio di interessi in cui l'uno non prevarica l'altro per cui la convivenza diventa possibile
La coerenza si è resa impossibile nel momento della prevaricazione
E quindi l'aumento di negarsi alla democrazia sia essa delle forme di sistema bloccato come accade in Italia quindi con conseguenze minori sia essa nelle forme di forte dittatura come avvenuto altrove
Come diceva Giorgio Amendola democrazia un l'uso dei paesi più sviluppati
Però è l'unico sistema possibile quindi e l'unico vero sbocco
L'ultima cosa che voglio dire questa è la biblioteca voglio rettificare un pollo l'informazione gelato quando ti solo sull'Unità
Le bombe che sono cadute sulla Biblioteca Nazionale universali Sarajevo che c'ha un il cui edificio ciò poco più di cento anni
Centocinquant'anni la cui biblioteca istituzionale dato dal dopoguerra questo dopoguerra che però ad aver aveva età dei fondi librari preziosissimi
All'insegna dell'interculturalità
Cioè fondi librari che provengono dalle diverse culture che in questo straordinario crocevia che da un lato i Balcani dall'altro il Medio Oriente ed è per questo che i drammi proprio vengono da lì aveva però arricchito il patrimonio librario mondiale modo molto importanti le bombe hanno colpito i piani superiori e poi li l'acqua per spegnere gli incendi ha fatto un ulteriore danno perché la pelle si punta sui libri fa danno
E ha distrutto il patrimonio più moderno i cataloghi l'informatizzazione eccetera il patrimonio antico quello maggiore per fortuna è stato salvato dagli stessi piloti e cariche sotto le bombe l'hanno portato molti di questi libri nella sì nella si nero no nella moschea
E che cosa è successo
Che noi abbiamo lanciato e sono mi faccio la storia ma possiamo distribuire volantini
Abbiamo lanciato resta di Siena il Consorzio per le università a favore dello sviluppo e della cooperazione allo sviluppo l'UNESCO conferenza elettori varie organizzazioni una bara una campagna per tre obiettivi
Uno per raccogliere dei fondi investiti fondi danaro destinati a all'acquisto di nuovi libri
Due
Chiedere a chiunque abbia un libro che può donare di donarlo
Prima di tutto le case editrici alle biblioteche e librerie ma anche alle singole persone abbiamo avuto delle delle risposte straordinarie commoventi da una scolaresca di Palermo che ha sottoscritto due milioni due individualmente per questo scopo
Milioni e mezzo circa quasi due e ha singole persone che hanno donato un libro e così via stiamo ricostituendo Laterza il terzo obiettivo è quello di armare alcuni armare intellettualmente alcuni tecnici
Di biblioteconomia note quindi lo cercare insomma o informatici per offrire assistenza tecnica nella ricostituzione la biblioteca è stato costituito palmari Boro una fondazione
Internazionale a cui noi partecipiamo
Che marcia in questa direzione
Uno si può domandare se l'aumento in cui a Sarajevo c'è bisogno intanto di acqua luce da mangiare vende medicinali si debba pensare ai libri
L'abbiamo un po'esitato per questa campagna è partita alcuni mesi fa eravamo momenti drammatici poi abbiamo capito camminato per per una ragione molto semplice si deve pensare a lui prima di tutto perché per i costi una biotech ci vogliono anni e non si può aspettare la pace per ricominciare
Se noi gli anni si aggiungono agli anni ma poi c'è un'altra ragione
Che simbolica forse questa richiama un ruolo pratico degli intellettuali più che ideologico
Una biotech e non può che essere interculturale edificio che sia fatta solo di libri servi o solo di ripeterò
Si può anche fare così ma non è certo quella di Sarajevo non è come la vogliamo fare
E
La platea che è memoria
E sedimentazione della memoria
E sedimentazione di tutte le componenti della memoria
E quindi della storia ma anche del pensiero e allora noi vogliamo contribuire a creare le condizioni perché anche attraverso questo si affermi la tolleranza
Tolleranza e ora è un concetto assolutamente intrinseco all'idea di Libero
Essendo un libro
Come dire
Una parte di noi stessi
Voleva suppellettili
E quindi de noi vogliamo ricostituire una biblioteca interculturale come deve essere
E un momento di acculturazione nel segno della tolleranza e quindi forse questo può diventare un messaggio oltre agli aspetti pratici importanti che voglia coraggio
Ora io non so se abbiamo il tempo per un secondo giro
Ecco o fino forse siamo costretti a a sollecitare le domande dal pubblico vediamo di fare uscire qualche altro aspetto della riflessione sull'Europa la Bosnia dal da domande poste dal
Sentenza cittadina che si interessa dei problemi della pazze
E volevo chiedere sostanza a tutti voi
Cosa pensate che si possono fare per portarla pazze finalmente nella ex Jugoslavia io penso che i soliti sistemi
Adottati finora Traverso puntò l'uomo nuovo
L'uso della forza in sostanza siano sistemi è un po'che non si vede che non ottengono dei soddisfa efficace sì credo che ci vorrebbero delle forme nuove
Di intervento che magari posso sembra se momenti però può darsi che possano se si parte in qualcosa di nuovo nuove forme per contenere la pazzia
Io appartengo ha parlato varie volte in questo senso cioè dicendo adottiamo dei sistemi psico notizie e di intervento
Mettiamo con delle trasmissioni
Assai di una madre che c'è nell'Adriatico per
Riportare AN Autissier reali sulla situazione della ex Jugoslavia
Non ama francese non che può alle data e della situazione jugoslava una una
Resoconto obiettivo avrà io dicevo che invece bisognerebbe avere trasmissioni pacifiste
Sentendo a Armando in sei psicanalitica sulla aggressione sul fatto che occorre usare la razionalità eccetera convinzione insomma in modo psicanalitico queste popolazioni attraverso delle trasmissioni
Mediante seppellite ben eventualmente mediante volantini
Non solo dare rifornimenti materiali
Ma mediante presente io bombardamento psicologico voglio dire ventuno impianti volantinaggio trasmissioni eccetera forse si potrebbe convinse a questi anni
Queste queste per popolazioni primitive
A una maggiore introspezione
E a qualche risultato
Mi permetto di girare la domanda Bianchini visto che uno uno degli dei temi del suo libero è proprio labile costruzione della paura all'interno del delle popolazioni
Serve croate
Da parte delle dei ceti dirigenti i mass media esso CRO serbi e croati sono riusciti effettivamente a convincere le rispettive popolazioni che l'altro lì ucciderà l'altro anche il serbo bosniaco li vuole sterminare
Cosa come si può reagire a questa costruzione
Ma successo anche qualcos'altro che mi ha fatto pensare addirittura su come si possa costruirne l'odio per esempio nei mass media croati che fino a un alcuni mesi fa erano tutti esclusivamente concentrati a indicare dell'avversario del nemico il serbo
Improvvisamente da un po'di tempo a questa parte hanno modificato radicalmente la loro posizione dei serbi come nemici quasi non si parla più gli unici nemici sono i musulmani
E i musulmani diventano l'obiettivo dell'odio indirizzato da parte del potere politico questo dunque vuol dire che esiste un sistema proprio di organizzazione
Dell'odio su cui forse varrebbe la pena soffermarsi quando questa guerra sarà terminata per i prima o poi terminerà anche se io penso che ti terminerà molto in là nel tempo
Le guerre terminano tutte quindi terminerà anche questa fare un'analisi una considerazione della stampa e dell'uso politico della stampa in questi regimi sarà molto interessante
Però detto francamente per come sono le cose oggi visto che la domanda anche prima era cosa si può fare per la pace
Io credo che per come sia la situazione oggi quasi niente
Quasi niente
Per la la pace e lontanissimi
Le possibilità reali di salvare la situazioni
O di fermare la situazione a mio avviso sono molto labili e questo anche per la responsabilità il della comunità internazionale che con la trattativa in Bosnia a Ginevra ha sostanzialmente ha ballato la politica degli Stati nazionali più o meno etnicamente puri
Ponendo le basi della spartizione della Bosnia
Molto difficile pensare che la trattativa di Ginevra possa dar vita a uno Stato bosniaco che duri nel tempo composto da tre comunità così come vengono indicate primo perché ci sono i corridoi
Trenta corridori la Bosnia stato dei corridoi sappiamo già nella storia a cosa sono serviti i corridoi si pensi solo a Danzica e abbiamo già detto tutto
Poi sappiamo benissimo che sono solo le basi per la successiva secessione l'associazione dei serbi di Bosnia dei croati di Bosnia
Nel mille ottocentosettantotto all'epoca del congresso di Berlino fu trovato una soluzione analoga nella comunità internazionale con la Rumelia orientale
Siccome non si voleva dare troppo territorio alla nascente Bulgheria indipendente si decide sale per una piccola Bulgaria
Come principato è una regione della Rumelia orientale autonoma sotto l'impero ottomano pur essendo abitata da Bulgari la soluzione durò otto anni e poi la Rumelia un orientale viene assorbita dalla Bulgaria
Qui non ci vorranno nemmeno otto anni perché questo si verifica si verificherà molto prima quindi di fatto con questo comportamento purtroppo la comunità europea ha dato una grave illegittimità alla guerra scoppiata in Jugoslavia
Questo è il punto
Fondamentale e la gravità sta nel fatto che avendo posto queste basi c'è il rischio
Di aprire il conflitto
Molto più in là dell'area ex Jugoslavia quando fosse nata davvero l'unione degli stati servi come nella testa dei nazionalisti serbi unendo Crime apposta la Bosnia
Serba in Serbia si si dovrà spiegare perché gli albanesi del Kosovo devono rimanere in Serbia
E allora si dovrà però spiegare perché gli ungheresi da Trust
Mia perché immortali
Che Doni del Pirin tre della Bulgaria ai macedoni dalla del slavi della Macedonia greca non si devono unire con quelli del Vardar
E a questo punto dunque poi dopo ci si ci si sposterà naturalmente dall'Ucraina
Tutta la questione tutta la Russia rischia di saltare si arriva fino a Vladivostok si apre cioè una conflittualità che dall'Adriatico arriva al Pacifico queste sono le grandi prospettive che c'è che si trovano alla base della logica con la quale si è voluto accettare
Una trattativa di quel tipo a a a Ginevra che io trovo spaventosa da questo punto di vista e non so se la comunità internazionale sarà in grado di fermare un meccanismo di questo genere
Ecco dunque allora dove è il punto se si vuol cercare a mio avviso la pace dato il disastro ormai compiuto l'unico modo è quello di modificare completamente la logica
Con la quale ci si sta ponendo
Che vuol dire cioè il che vuol dire cercare strade nuove anche sul piano per esempio la diplomazia internazionale
Io comincio a non capire perché a questo punto non si debbano chiamare tutti i partiti anche quelli delle opposizioni dell'aria ex jugoslava partecipare alla trattativa per il superamento del del conflitto
Se noi lasciamo chiamiamo soltanto i gli uomini che sono al potere e che sono al potere ma se anche il principio che se uno non è d'accordo con loro è traditore della propria nazione noi costringiamo tutte le opposizioni a dipendere dalla
Dal dal partito al potere
Le sanzioni alla Serbia hanno favorito ulteriormente da questo punto di visto l'omogeneizzazione intere mica
E per essere state così totali cioè anche sul piano della cultura visto che qui poi parliamo di cultura è stato dato una mano a Milosevic nello frenare ulteriormente a ruolo d'opposizione
Ecco dunque che anche sull'uso delle sanzioni se chiamo sto condannando l'uso delle sanzioni in sei ritengo però che l'uso del sistema sanzionatorio debba essere affrontato in maniera articolata a seconda delle situazioni
E la cultura al mio viso i nostri dottori patogena visionario farle sanzione contrario bisognerebbe entrare i libri di serbi in Croazia non minacciare la Croazia di sanzioni bisognerebbe mandare documentazione bisognerebbe sto a far sì che la gente potesse uscire e a parlare da quel che perché quello diventa solo un immenso ghetto
Dove ci si incancrenisce nello allora ecco che trascinare fuori tutte le possibile ma io chiamerei persino i sindacati a trattare sul futuro Della Pace Jugoslavia tutte le le forme di Società Civile
Trovare delle altre delle altre possibilità di dialogo perché non se ne esce altrimenti e questo significa però allora porre le basi per una ripensamento più complessivo di quello che riguarda il vivere tra diversi in una medesima comunità
Io ha anche lanciato il sasso sulla riflessione della differenza sessuale io credo che il le riflessioni sulla differenza sessuale e sulla diversità da questo punto di vista possano aiutarci a capire cosa significa trattare con i diversi non solo diversi di genere ma diversi atti di culture differenti diversi di razze differenti nel modo nella religioni differenti sotto diversi aspetti
Cosa significa dunque la diversità degli Stati
Questo riguarda anche il nostro Paese noi avremo a che fare con le comunità degli emigrati prima o poi si costituiranno in comunità cominceranno a chiedere dei diritti da questo punto di vista e io francamente devo getto un'altra volta il sasso
Forse nello stagno spero che un uomo può le acque francamente trovo
Non giusto
Se tu dicessi a Trieste sospenderei un putiferio ma trovo non giusto che del Parlamento italiano il deputato o il senatore tedesco o sloveno debba per forza parlare in italiano
E se no non interviene
Questo è chiaramente un segno dal retaggio dello Stato nazionale inteso come Stato dalla nazione italiana
Ma nello stato del dell'Italia ci sono cittadini di nazionalità italiana ci sono cittadini con eguali diritti in altre parti del Paese allora tutto questo vuol dire che la difesa dell'identità nazionale non può verificarsi solo ed esclusivamente come gruppo nazionale legato un territorio per quanti minoranza una provincia ai confini
Perché il diritto si deve allargare al di fuori di questo spazio e quindi allora diventa anche e chiudo un diritto del cittadino
Sì per richiamare a rapide domande rapide risposte
C'era il Signore li mentre viene qui mi aveva chiesto rapidissimamente la parola torni
Sono stato un po'ha provocato
Vorrei dire che in questa utopia che che ci distingue un po'tutti perché cerchiamo dei
Soluzioni
Ormai la realtà non ci consente io vorrei segnalare questa convivenza questo osservatorio e laboratorio di convivenza che sta avvenendo nella mia lista
Ieri l'altro incontrato un giornalista italiano a Umago il quale mi dice sai come nostro uso io con i miei colleghi parlo in croato e loro mi rispondono in italiano
Ora vedete il fattore sembra piccolo il territorio angusto io so anche di andare un po'fuori anche contro Hill ottimo libro di Bianchini quando lui dice di temere la frantumazione di temere
Che Couto questo può diciamo creare pericoli se ogni piccola comunità
Si sente di diritto di fondare o un'autonomia uno stato però Gentili signori che mi state ascoltando vi parlo veramente
Con grande passione
Pensate a questa Istria che è stata sempre dominata che ha sempre subito l'istigazione di tutti i governi fascisti poi Pittini eccetera a odiarsi l'uno contro l'altro prima tutti italiani poi tutti slavi e che adesso proprio in riflesso di questa guerra e di questi nazionalismi nascenti invece propone una convivenza un abitare e vivere insieme ed è minacciata dal nazionalismo croato e sloveno
Quindi mi pare veramente che noi dovremmo fare qualcosa anche come reiterato per fare qualcosa per per incoraggiare e per dare diciamo maggiore incremento a questo piccolo fatto che potrebbe diventare importante anche per la Jugoslavia e per altre parti del mondo io lancio da qui appunto una una proposta un messaggio cioè che si faccia attenzione a questa isteria che in fondo
Ha vinto vedete l'ultima consultazione gli istriani hanno superato hanno detto di di dover superare questa questo questa condanna che le aveva contraddistinti per secoli cioè lo slavo non parlava con il coro atto il croato con l'italiano
Oggi si sono riuniti in questa Dieta democratica istriana che oltretutto e l'unico movimento progressista esistente oggi in Jugoslavia
E che identifica
La propria identità nel territorio e vuole quello che ha diritto di avere cioè una certa autonomia pur rispettando queste sovranità che oggi come oggi sono a lei ostili ecco io vi ringrazio
Dunque perseguendo sempre un positivo dalla Pacini ora vorrei esprimere le mie perplessità nella speranza che venga raccolto in particolare dai beni quale membro del il Parlamento europeo e nel caso diciamo Penice condivisione pregherei veramente il bene difatti portarlo all'interno del consiglio europeo poiché sia di un seguito cioè nel le mie perplessità così sto in questi se fummo tutti d'accordo nel condannare il referendum che fu proposto all'interno dalla dalla porta né da parte dei cardi cioè dalla parte serba dicendo che un referendum in tempo di guerra era un qualcosa Sukur tutte interamente non aveva nessun valore a questo punto io veramente mi sento di così sollevare alcuni problemi circa le soluzioni di pace oggi proposte c'è quella di arrivare a termini a definire oggi quanto ancora diciamo via il sangue caldo vanno ancora in particolare la gente
E ancora sotto l'effetto del bombardamento propagandistico nazionalista andare così a proporre già di fatto delle soluzioni di confine chiaramente teniamo presente che sia i serbi che politiche musulmani hanno avuto delle vittime per difendere da una parte o per conquistare dall'altra
Diciamo dei territori e quindi andare oggi a voler proporre anche se diciamo da parte dell'ONU dei confini a questo punto mi sembra una soluzione che non può sopportare nessuna pace anzi che arriva proprio così a inasprire ancora di più il regime soprattutto a inasprire le tensioni all'interno dalla porta quindi io propongo che veramente cioè prima di tutto la c'è il Parlamento europeo poi anche l'ONU arrivano proprio così ad imporre scusate il perno proprio ad imporre una pace e quando dico imporre una quanto intendo dire un qualcosa che perlomeno blocchi i bombardamenti dice blocchi la guerra combattuta con i tunnel con le grosse armi eccetera eccetera
è chiaro che il discorso dalla pace un discorso si dovrà costruire giorno per giorno importante però oggi arrivare non tanto fa fermare dell'accordo di pace sulla base di un utilizzo divisione territoriale che chiaramente non è accettata da nessuno bensì arrivare così ad una pace
Che blocchi quelle che la guerra combattuta ripeto con abiti disposizioni come bombardamenti eccetera eccetera
Per arrivare poi a concordare tra le forze percepiti pacifisti civili e l'ONU per le azioni che veramente arrivino ad una pace e a far sì che anche in queste regioni denaturante martoriati vi sia una consiste una consistenza e civile poi soprattutto chiederei questo a tutti i giornalisti ai mass media anche l'intellettuale iniziare a dare veramente giustizia la storiaccia iniziare chiamare i serbi quel fatto non tanto con il nome se io personalmente
Conosco dei soci compiuto sedici
Sì sì con cioè conosco dei servi dei croati e dei politici che non sono affatto per la guerra quindi iniziare chiamare chi vuole la guerra Cetnici per la parte eccedente o starsi e per la parte dei croati e musette il per la parte dei turni
Quindi io chiedo proprio che si faccia questo sforzo per arrivare innanzitutto far chiarezza
Per quello che riguarda diciamo l'impostazione così dei mass media delle soprattutto telecomunicazioni soprattutto cioè mi rivolgo a indegni affinché all'interno del Parlamento europeo cioè Chadwick concorda con ciò che ho detto c'è venga avanti veramente questa proposta
Cosa può fare l'Europa
Ma sì però utili non mi viene in mente la la la cosa che aveva la domanda che aveva posto la la signora prima a proposito di
Mandare degli ributtare giù dei volantini fare la la guerra psicologica per la pace insomma cioè io qui dovrei sorvolare la testa
E buttare giù i volantini in cui spiegò che cos'è quali sono i poteri del Parlamento europeo cosa che può fare cose che non può fare dicendo non soltanto che ha parlato ma anche agli altri palmette molti lo sanno che il Parlamento europeo dal punto di vista della rappresentanza credo che sia autorevole perché siedono lì quelli che sono stati eletti direttamente con il voto dei cittadini i rappresentanti di oltre trecento milioni di europei dopodiché però questo Parlamento ha due caratteristiche
Che lo contraddistinguono rispetto di tutti i parlamenti del mondo uno non ha il potere legislativo pure non può decidere qual è il Governo che deve governare questa comunità ecco detto qui detto questo ho detto tutto cioè c'è un deficit democratico per cui alla rappresentanza non corrisponde il potere il Governo cioè il Consiglio solo la somma dei governi europei non è il Parlamento
Oltretutto scusami il il no non voleva che la L'Unità la
Lo strumento unione con europeo occidentale cioè lo strumento militare europea non c'è non sono già detto prima punto che non essendo stato ratificato Maastricht non c'è ancora diciamo almeno come strumento fissato in un trattato l'obiettivo della politica
Estera comune della difetti della politica di difesa comune
E quando sarà ratificato ripeto fra qualche mese allora si potrà concretamente agire anche su questo piano
Ma saranno sempre i poteri sono squilibrati sono sempre sugli esecutivi la commissione e il Consiglio cioè la somma dei governi dei dodici Paesi non il Parlamento allora
Se si vuole davvero guardare all'Europa come ad una comunità come diceva prima Berlinguer
Ad una comunità di popoli ad una unione politiche non ad una unione economica monetaria soltanto ad un grande mercato la prima cosa da fare è quella di superare questo deficit
Democratico
è quello di superare tutte le barriere burocratiche tecnocrati che che sono poi volute non dai tecnocrati di Bruxelles come hanno detto nelle campagne referendarie dei diversi Paesi ma che si sono volute dalle burocrazie nazionali che sono venute dai governi nazionale ripeto per spostare la loro responsabilità sui entità che non hanno responsabilità anche Bianchini nella foga prima si è lasciato dire l'Europa si è lasciato scappare l'Europa ma torniamo sempre al punto di partenza
Ma a parte questo io considero in ogni caso che per l'autorevolezza per il ruolo per il livello estremamente importante di relazioni che si determinano nel Parlamento europeo sicuramente richieste come quelle che sono state fatte esigenze come quelle che sono state poste possono essere affrontate vorrei ricordare
Ricordare non informare tomista che proprio mercoledì prossimo a Strasburgo incontreremo credo per la terza la quarta volta una delegazione della dieta istriana che viene per incontrare diversi gruppi parlamentari come abbiamo già fatto in in giugno e luglio non ricordo non ricordo più
Proprio per sottolineare questo fatto cioè non dove non è che vogliamo fare
Sostituirci alla diplomazia degli Stati ma per sottolineare il fatto che Dinoi abbiamo a che fare effettivamente con un'esperienza democratica con un'esperienza democratica perché non si tratta né di rivendicare sotto forme nuove esigenze del passate ma di sottolineare come è un fatto positivo
Che in un Paese che è caratterizzato da un aziendalismo esasperato dove appunto chi è all'opposizione viene indicato come il nemico della patria ed ENEL nelle elezioni in Istria hanno vinto le forze che sono contro non contro la patria croata che sono contro il Governo contro le impostazioni di Tudjman contro il nazionalismo esasperato contro
Il fatto che si siano
E che si cancellino i nomi si modifichi la toponomastica contro il fatto che sia rimesso
Sulla stato nella statua del nella piazza centrale di Zagabria hanno rimesso la stato di chi hanno ripreso la statua di quello che fu il principale protagonista della repressione della rivoluzione ungherese del mille ottocentoquarantotto io non so se era a questo punto
Sì sì sì ho visto ho visto visto ho visto anche quello visto anche quello ecco io vorrei dire prendendo lo spunto dalla provocazione di Bianchini sul chi deve partecipare alle trattative è evidente che e non è accettabile la proposta che lui ha fatto
Ecco siccome è stata avanzata e cioè che alle trattative di pace
O ad altre trattative negoziali sui confini o su altre questioni attinenti alla sovranità i Paesi partecipino non i legittimi
Come siano poi stati legittimati a un problema che purtroppo non
Non può essere affrontata in quella sede rappresentante di questo o di quel Paese
Cioè non non
Non so come sia io dico di no ma non vedo la strada con la per la quale sia immaginabile Chiara trattative di pace partecipano i partiti di opposizione i gruppi di opposizione e i sindacati dei paesi io credo che vi siano molte altre strade
E molte strade per farsi sentire la voce di questi partiti di opposizione te le organizzazioni sindacali degli intellettuali
E ritengo comunque che lo spunto vero che c'è nel libro ripetuto detto e non detto di Bianchini sia quello di ragionare con una impostazione globale
Di Bianchini mette mette
Sul chi va là
Tutti coloro che pensano addirittura adesso come avete sentito arrivato parlare dall'Adriatico Vladivostok tutti coloro che pensano che sia immaginabile una soluzione secondo la tecnica del salame
E cioè tagliamo una fetta del territorio risolviamo tentiamo di risolvere i problemi li non è a questo proposito che lui parla di tecnica del salame ma la riprendo perché è una formulazione molto chiaro
A tagliamo un Arrigo da che so io da Belgrado a Dubrovnik e vediamo di risolvere i confini di questo territorio poi scoppierà
La crisi
Di nuovo in Kosovo e allora avremo un una internazionalizzazione tagliamo un'altra linea vediamo degli solo questo problema credo che l'esigenza che pone di una soluzione globali per quanto riguarda il problema del Sud-Est dell'Europa sono d'accordo col fatto che si parla
Di di diciamo di situazione
Danubiano balcanica come minimo non soltanto balcanica ecco credo che questa esigenza debba essere affrontata allora io ritengo essendo d'accordo con il giudizio che era la prima Bianchini la soluzione individuata a Ginevra una soluzione che non terrà è una soluzione che non riesce a reggere
Io però non so se sono diciamo di opinione diversa dalla sua ritengo che qualunque soluzione sia meglio della guerra che qualunque soluzione sia meglio della continuazione della guerra
La condizione quale è che non si pensi che non si pensi assolutamente che la condizione con la quale si è fermata la guerra sia la condizione che garantisce la pace e che garantisce che la guerra non riprenderà
E allora a questo punto deve intervenire un livello molto più autorevole e più ampio una volta cioè smessi i combattimenti
Trovate una soluzione sicuramente provvisoria deve intervenire un livello di conferenza di pace un livello di elaborazione di soluzioni più elevato e allora lì si possono trovare gli strumenti per una partecipazione indiretta diciamo di tutte le associazioni e l'Organismo le organizzazioni che tu dicevi perché si possa avere poi una garanzia internazionale
Basta sarebbe auspicabile dell'ONU ma in ogni caso internazionale vasta per trovare delle soluzioni che siano davvero
State altrimenti davvero ritengo che sia come dire la situazione del del Tomino si possa poi produrre appunto a catena senza esigenze col senno di poi si può dire che cosa
Che
Chi era a conoscenza di più
Della situazione di crisi che si sarebbe determinata in certe situazioni d'Europa e anche più in là nell'ex Unione Sovietica subito dopo la caduta del muro di Berlino
Doveva sapere che nella Conferenza di Helsinki Tel settantacinque un grandissimo evento si parlava di intangibilità
Delle frontiere così come è scaturita quarantacinque e che quel punto conclusivo dalla Conferenza di Helsinki non avrebbe potuto tenere con la caduta dei blocchi e a quel punto sarebbe stato necessario convocare una seconda una nuova Conferenza di Helsinki per discutere laddove era necessario dei nuovi confine dei nuovi Stati affrontare a questo livello globale però appunto col senno di poi
Utilizzando questa considerazione che è stata fatta da molti ritengo che sarebbe necessario diciamo
Oltre il primo passo di una pace provvisoria individuare una soluzione che sia a questo livello
E che veda poi come appunto strumenti di garanzia internazionale per evitare che la crisi balcanica si proietti assolute e a est con le conseguenze negative di cui parlava Stefano bianchi
Siamo ampiamente fuori tempo massimo c'è spazio solamente per un ultimissimo intervento vorrei porre un ritornare momento Alitalia imporre un'ultima questione a Sala
Non non stiamo per caso noi italiani o meglio la nostra diplomazia la nostra politica estera soggiacente a un po'a richiamare il passato di quando si era potenza balcanica di quando l'Italia
Aveva voce in capitolo e controllo di territorio nella nella penisola balcanica
Certe iniziative nella e politiche in Albania sotto il manto delle in della
Della intervento umanitario da parte dell'Italia non possono nascondere anche un Nostalgia di questo genere
Nel rispondere mi rifaccio a a Libero di Bianchini che settore dei miei limiti di cultura in Italia sulle questioni balcaniche
Certamente
Un elemento poco conosciuta da un punto di vista storico il fatto che dall'inizio del secolo oltre un milione di italiani siano fisicamente passati
Dalle Alpi slovene alle coste delle Generali le isole dell'Egeo oltre un milione di italiani
Dalle guerre balcaniche fino all'ultimo vere e successivamente sono passati soprattutto in circostanze belliche attraverso quelle quelle terre è un elemento che dovrebbe portare ad una consapevolezza nuova certo che in Italia le scelte di politica estera successive al mille novecento quarantacinque quarantasei hanno portato evidentemente a strade ben diverse rispetto a quella che è stato il Sud imperialismo italiano vieta prima giolittiana e poi fascisti che ha preoccupa il fatto che alcune correnti oggi tentano evidentemente in condizioni diverse di ripercorrere strade certamente al di fuori della storia preoccupa il fatto se son vere quello che si dice che la presenza italiana in Albania
Comporti anche una serie di interventi a favore dell'esercito albanese ma anche di formazioni regolari nella prospettiva di quella che possano essere un'estensione della crisi appunto al Kosovo questo preoccupa
Preoccupa il fatto che in Italia i problemi del contrabbando di armi siano poco considerati sostanzialmente e ci sono le mete fondamentale in quell'universo armato e qui si le radici son di lunga di lunga portata per quanto riguarda tutti i Paesi balcanici che sono stati sempre un deposito di armi ma soprattutto alle zone che si vuol dare e per cui l'Italia a proposito di questa radici dell'odio ha grosse responsabilità che certamente non si fermano alla prima parte del
Al primo trentennio sino al primo quarantennio del secolo ecco io son convinto che possono esserci questi pericoli ma che in qualche modo le scelte di politica estera oltre che di politica interna fatte
Con la Repubblica con la Costituzione pure la situazione di crisi credo che difficilmente possono essere messi in discussione vanno evidentemente seguite perché alcuni circoli militari ad esempio per quanto riguarda l'Albania vanno evidentemente