Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale Buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'appuntamento con il supplemento settimanale di passaggio a su destra supplemento di giovedì ventotto marzo del due mila e diciannove un supplemento che dedicheremo interamente al ventennale dell'inizio dei bombardamenti della NATO sulla Serbia l'ultima fase della guerra delle Kosovo che ebbe luogo appunto vent'anni fa il nell'asta una serata del ventiquattro marzo mille novecentonovantanove iniziavano le operazioni militari della NATO che cominciarono a colpire gli obiettivi serbi sia in Serbia che in Kosovo e vedremo qualche articolo qualche analisi apparsa in questi giorni
Sulla carta stampata e anche su internet non molti per la per la verità sono stati commenti e le analisi non non molti organi di informazione si sono esercitati in questi giorni a fare un punto su quello che accadde vent'anni fa e su la realtà di di oggi
E questo in qualche modo è in linea con la la scarsa attenzione nella scarso approfondimento che solitamente la stragrande maggioranza della della stampa in Italia dell'informazione italiana rispetto alle alle vicende balcaniche alle vicende dell'ex jugoslava Jugoslavia un'informazione che troppo spesso è superficiale o vittima anche di stereotipi e di pregiudizi
Cominciamo a anche perché la realtà insomma anche a me in vent'anni di distanza da dall'inizio appunto dei bombardamenti della della NATO
Si legano anche alla realtà di oggi nel senso che è molto interessante invece vedere qual è oggi la realtà sia in Serbia in Kosovo quali sono i problemi ancora aperti che cosa sono i Balcani cos'è la Jugoslavia oggi a vent'anni dalla fine dell'URSS dal dell'ultima delle guerre che segnarono appunto
La scomparsa della Jugoslavia il ventiquattro marzo del novantanove iniziò dunque la campagna aerea della NATO contro la Jugoslavia di Slobodan Milošević i bombardamenti durarono settantotto giorni fino al dieci giugno di quell'anno
L'intento dell'operazione era quello di contrastare di fermare le operazioni la pulizia etnica
In in Kosovo contro la popolazione albanese e di riaprire i negoziati che avevano segnato il loro fallimento a Rambouillet
Il governo italiano guidato allora da Massimo D'Alema autorizzo l'uso dello spazio aereo italiano per i raid
Mise a disposizione le nostre basi e anche i nostri aerei d'Italia partecipa attivamente sia le operazioni militari che a diciamo così alle operazioni diplomatiche
E oggi oggi da da mesi in Serbia ci sono manifestazioni che chiedono le dimissioni del presidente Aleksandar Vučić era i cittadini chiedono diritti potere d'acquisto riforme di entrare finalmente effettivamente in in Europa
Mai Kosovo la situazione non è buona dal punto di vista economico dal punto di vista dal punto di vista sociale sono migliaia
I giovani le persone che lasciano il Kosovo e sono quasi sempre persone qualificate dal punto di vista scolastico
Quei professionale dunque c'è ci sarebbe
Di che ragionare insomma ma purtroppo sia un po'sprecata questo occasione in Italia
A parte i siti per esempio che esche su internet si occupano stabilmente di Europa sudorientale di Balcani e lo fanno
Con con grande capacità come per esempio il giorno al punto net dove lunedì è apparso un articolo di Pierluca Merola
Che all'insegna del titolo i bombardamenti da NATO sulla Serbia erano inevitabili ripercorre un po'quello che quello che è accaduto vent'anni fa e il collega ivi ai fatti di vent'anni fa alloggi sono passati vent'anni appunto da quel ventiquattro marzo
Quando le bombe della NATO finirono per mettere fine alla guerra del del Kosovo e alla sanguinosa decade horribilis che aveva investito i Paesi dell'ex Jugoslavia scrive
è vero la i bombardamenti NATO su Serbia e Kosovo furono la prima missione militare all'insegna del così detto interventismo umanitario
Senza autorizzazione ONU in Serbia i bombardamenti NATO sono ricordati con un attacco ingiustificato con intenti fortemente punitivi nei confronti di tutta la popolazione serba
In Kosovo invece i bombardamenti NATO vengono quasi celebrati ricordando la liberazione dall'apartheid serba e l'inizio di un percorso di autodeterminazione che sta portando il Paese alla piena indipendenza
A ripercorrere ora i momenti che precedettero l'intervento NATO l'impressione che sia ascrive Pierluca nero la
è che a pesare non fu tanto il sei della possibilità dell'intervento ma il quando
Cono logicamente i bombardamenti NATO fecero seguito al fallimento della Conferenza di pace di Rambouillet convocate in Francia nel Debra nel febbraio del novantanove trae rappresentativo slavi e quelli dell'Esercito di liberazione del Kosovo
Il Kosovo già da un anno imperversava la guerra tra l'esercito federale jugoslavo e i miliziani dell'UCK
L'esercito di guerriglia nato nel novantasette in opposizione alla resistenza pacifica adottata dalla leadership kosovara albanese contro la politica repressiva iniziata da Slobodan Milošević nell'ottantanove e leader di quella resistenza non violenta
Era Ibrahim Rugova
Lo scontro tra le due fazioni in lotta ripercorreva scenari già visti durante la guerra in Bosnia Erzegovina le azioni militari si concentravano spesso sui civili del gruppo etnico avverso
Durante il mio novecentonovantotto essere stati maggiormente colpiti dalla guerra in corso erano stati civili kosovari albanesi con circa mille cento vittime e più di duecentotrenta mila tra sfollati interni e rifugiati
E fa bene Pierluca nero la a ricordare che la guerra nel Kosovo non iniziò il ventiquattro marzo del novantanove merengue iniziata molti mesi prima
E il il conflitto addirittura ancora non armato era iniziata addirittura molti anni prima
Mano che emergevano le notizie degli scontri in Kosovo scrive ancora Pierluca nero la sui giornali punto net
La possibilità di una campagna aerea veniva ampiamente annunciate il segretario di Stato americano ma De Napoli Braida comincia a parlare di una battaglia tra giustizia e genocidio
Mentre il premier britannico Tony Blair insisteva sull'esistenza di una battaglia tra bene e male tra civiltà e barbarie tra democrazia e dittatura
Già nel corso del nel corso dell'autunno estate novantotto gli alleati occidentali fecero capire al presidente mila OSCE vice che non avrebbero tollerato un'altra Bosnia
Nell'ottobre novantotto sotto la minaccia dei bombardamenti meno cervice si convinse ad accettare una missione di osservatori internazionali dell'OSCE in Kosovo
Nel gennaio novantanove gli osservatori internazionali documentano il massacro a RAI cerca di quarantacinque civili albanesi
Da parte delle forze serbe la NATO minaccia quindi nuovamente l'intervento e Milosevic si convinse a incontrare i rappresentanti dell'UCK a Rambouillet
Va detto che in questo lo aggiungo io l'attacco NATO in realtà era già predisposto l'ordine
L'atto orda era già pronto da ottobre i vertici NATO avevano già attivato tutte le procedure e mancava solamente il via libera definitivo da parte del segretario generale
Nella Conferenza di Pace prosegue l'articolo di Merola il grosso delle negoziazioni venne gestito dal segretario generale della NATO Javier Solana e dall'inviato speciale americano nei Balcani e Richard Holbrooke
In un clima già sfavorevole alla delegazione serba
I rappresentanti occidentali erano fortemente sospettosi temevano che mi noche vice stesse sfruttando le negoziazioni per guadagnare tempo e avanzare la campagna di pulizia etnica
Temevano che mentre era nelle negoziazioni si dilungava non si sarebbe potuto consumare un'altra Srebrenica
A inizio marzo quindi Solana e Holbrooke confezionavano un accordo che presentarono alla delegazione serba con l'ormai abituale minaccia di bombardamento
In in in molti spesso sottolineano come gli accordi di Rambouillet scrive ancora Pierluca merla fossero inaccettabili da parte della della Jugoslavia federale
L'annesso militare prevedeva il dispiegamento della NATO sul territorio kosovaro e la possibilità di attraversamento della relativa immunità per le forze NATO in tutto il territorio della Federazione jugoslava
Milosevic contro propose il dispiegamento di una forza leggera ONU nel solo Kosovo gli alleati occidentali memore del precedente bosniaco non erano disposti ad acconsentire a una missione militare che sarebbe stata ostaggio delle meglio armate forze federali
In un ultimo tentativo di mediazione il ventidue marzo mille novecentonovantanove l'assemblea federale jugoslava approvo tutte le parti dell'accordo inclusa un'ampia autonomia per il Kosovo ma senza l'annesso militare
Quest'ultima mossa non fu preso in considerazione e la sera del ventitré marzo Sorana diede mandato di iniziare i bombardamenti
Bombardamenti iniziarono la sera del ventiquattro marzo e terminarono il nove giugno novantanove
A questi presero attivamente parte le forze di tredici dei diciannove membri della NATO con circa mille velivoli totali
Trentasette mila quattrocentosessantacinque azioni per un totale di novecento invettive abbattuti
In Serbia la ferita inferta da quei bombardamenti ancora fortemente sentita soprattutto da parte degli oppositori alle politiche di Mila OSCE vice che si attendevano tutt'altro sostegno all'Occidente
Per causa diretta dei bombardamenti morivano all'incirca tra le tre C tra le ottocento e le mille persone di cui la maggioranza in Kosovo secondo Human Rights Watch era i morti civili si aggirerà girano intorno alle cinquecento unità
A essere bombardati oltre gli obiettivi militari furono anche le infrastrutture e diversi obiettivi civili in totale furono distrutti circa centoquarantotto edifici sessantadue ponti danneggiati altri trecento edifici tra scuole ospedali istituzioni statali
Per un danno totale pari a trenta miliardi di dollari
La prima indesiderata conseguenza dei bombardamenti NATO fuori intensificarsi delle operazioni serbe in Kosovo sul totale della guerra in Kosovo che conta circa cento tredici mila cinquecento vittime di cui dieci mila civili il maggior numero di vittime venne registrato il primo semestre del novantanove durante tale periodo perirono
Dieci mila centoventidue persone di cui otto mila settecentouno albanesi mille centonovantuno serbi duecentotrenta appartenenti ad altre etnie di questi la stragrande maggioranza furono vittime civili nel frattempo numero di rifugiati di sfollati toccava quota ottocento mila persone
Le operazioni di pulizia etnica videro una forte recrudescenza sotto i bombardamenti a il caso della città di Giacoma
Dove dopo l'operazione delle forze serbe del dieci maggio mille novecentonovantanove circa quattrocento corpi vennero poi rinvenuti in una fossa comune nel vicino villaggio di miglia
Un altro caso emblematico sono le ritorsioni alle quali si abbandonarono le forze serbe il giorno dopo l'inizio dei bombardamenti NATO
Il venticinque ventisei e ventisette marzo le forze serbe uccisero sangue freddo ci all'incirca duecentosettanta civili in diversi villaggi sparsi in tutto il Kosovo
La fine dei bombardamenti NATO e delle operazioni di pulizia etnica in Kosovo arrivò a inizio giugno novantanove grazie a un'offensiva diplomatica russo finnica
Questi riusciranno a raggiungere un accordo con tutte le parti in causa poi adottato come risoluzione mille duecentoquarantaquattro dal Consiglio di sicurezza dell'ONU l'UNCI l'undici giugno del novantanove
Secondo tale risoluzione al Kosovo veniva riconosciuto un progressivo auto-governo sotto supervisione internazionale
Una missione ONU civile è l'unica sarebbe stata inviata in Kosovo per assistere alla ricostruzione e lo sviluppo democratico mentre la missione militare KFOR sotto rete lecita ONU e con la partecipazione di membri NATO
E no avrebbe garantito la sicurezza dei residenti il dodici giugno l'arrivo delle forze militari KFOR fu salutato con evidente giubilo dalla popolazione kosovara albanese
Nel frattempo ma anche detto che la NATO aveva mantenuto comunque canali aperti con Mosca e l'Italia in questo ebbe un ruolo
Un ruolo di primo di primo piano basti dire che il nostro Paese fu l'unico a mantenere con l'accordo degli altri aperta l'ambasciata la propria ambasciata a Belgrado anche durante i bombardamenti
La novità dei bombardamenti NATO del novantanove qui e questa è la conclusione a cui arriva Pierluca Merola sui giornali punto net
Furono la determinazione con la quale vennero lanciati l'unità di intenti tra gli alleati occidentali la volontà comune di approvare un'azione militare al di fuori di ogni quadro ONU
Lo strappo rispetto al passato ed evidente sottolineato inoltre dalle sentite proteste anche in Italia contro bombe Arda menti che scoppiarono qualche giorno dopo
Ricorrendo ripercorrendo la serie degli eventi sembrano emergere due ordini di ragioni che portarono i Paesi della NATO a intervenire da una parte secondo me era la la volontà di affermarsi come un unico come unico garante umanitario a livello mondiale
Dall'altra è sospetto nei confronti di Milosevic e la determinazione a non rivivere l'incapacità di impotenza sperimentate durante le operazioni di pulizia etnica in Bosnia
Ebbero dalla fine della guerra fredda all'Occidente conclude Merola si era convinto di poter fare tutto da sé
L'ipotesi di una mediazione con le altre stanze in sede ONU foto vissuto come un fastidio il Consiglio di sicurezza ONU i possibili veti andavano aggirati ironicamente fu proprio l'intervento diplomatico russo finnico a raggiungere l'accordo che sanciva la fine delle ostilità
E l'avvio di un percorso di stabilizzazione in Kosovo
Questo è l'articolo di Pierluca Merola di lunedì venticinque marzo sui giornali punto netta che abbiamo
Che abbiamo letto integralmente perché ricostruisce con molti particolari tutta la sequenza di quei settantotto giorni di bombardamenti ma anche il prima e anche in qualche modo il il dopo
Un altro articolo interessante anzi
Quello proprio per ricollegarci alloggi quello di Massimo Nava sul Corriere della Sera pubblicato proprio domenica scorsa domenica ventiquattro marzo nel ventennale dell'inizio dei bombardamenti
Un articolo intitolato opportunamente Belgrado venti anni dopo
Il ventiquattro marzo novantanove iniziamo nera e del della NATO sulla Jugoslavia e oggi il paese scende in piazza per contestare il presidente
Sfilano a migliaia scrive Massimo Nava da piazza della Repubblica a palazzo della Presidenza è così ogni sabato da novembre sono studenti cittadini pensionati operai e la Serbia civile democratica la Serbia
Senza leader e senza partito che chiede diritti potere d'acquisto riforme per sentirsi finalmente in Europa
Bersaglio della protesta il governo e il presidente Aleksandar Vučić un'oligarchia partorita da vecchi partiti e consumate alleanze fra nazionalisti e socialisti
Lo schema dei tempi di Milosevici di cui Wtc fu ministro dell'Informazione un'esperienza messa a frutto oggi con il controllo quasi capillare delle televisioni
In affetti scrive ancora Massimo Nava
Sul Corriere della Sera la macchina del tempo nelle piazze di Belgrado sembra tornare indietro di vent'anni quando la Serbia oppressa da Milos cervice messa in ginocchio dai bombardamenti della NATO e umiliata dall'amputazione del Kosovo
Cuore della spiritualità della storia nazionale si risvegli o all'improvviso e fece crollare il regime lo fece senza sparare un colpo come se fosse esausta di propaganda lutti vendette etniche anche le facce sembrano le stesse sguardi rabbiosi malinconici sorriso sarcastico sulle stupidità delle gerarchie e la voglia di rivolta che fa trovare il coraggio di invadere la sede della televisione di Stato
Diverso rispetto al passato prosegue Massimo Nava c'era disattenzione dei media occidentali su questo angolo del mondo
La fine di no cervice fu incoraggiata esaltata finanziate in ogni forma possibile
Oggi i serbi lottano da soli contro un presidente che si mostra sprezzante poco disponibile al dialogo e molto interessato a mettere la sordina su tutto ciò che posso incrinare la sua leadership
In gioco ci sono il cammino verso l'integrazione europea la soluzione della questione kosovara per la quale Vučić avrebbe proposto uno scambio di territori
Il controllo capillare dei gangli vitali dell'economia edilizia appalti esportazioni privatizzazioni tutti i settori in qualche modo collegate da parati dello Stato del Governo e cresciuti grazie a importanti investimenti cinesi arabi e russi
Intanto c'è la Belgrado nuova scrive ancora poi Massimo Nava in questo articolo Due quella dove spuntano grattacieli di cristallo uffici di multinazionale shopping center
Dove una classe affluente delegante si riversa Bettona male la nella sequenza di Barra ritrovi e ristoranti internazionale decisamente omologata al gusto del design occidentale
Ha detto analisi presi Brindesi ride fino a tarda notte come si continua a bere e a ballare né club dove impazza il tubo Rock come ai tempi di arcane Milos cervice
E si continua a sorridere nella Belgrado underground intellettuale ribelle alternativa che ride qualsiasi potere
Poi vai ai mercati nei mercatini di Zemun
Periferia di Belgrado
Diciamo così il cuore della della Belgrado ottomana se in qualche modo possiamo possiamo dire così l'ex feudo di Sheshonq i leader ultranazionalista della prima ora incriminato dal tribunale dell'Aja ma ancora sui banchi del Parlamento
Ed ecco affiorare la Serbia di sempre quella che ha pagato per tutti che continua a pagare la sbornia nazionalista mossa la spiritualità tali Ca'e più o meno consapevole delle proprie radici tra parentesi
Il Kosovo e anche una questione economica che i serbi sono stanchi di pagare ossia il fiume di soldi per pensioni e salari che viene riversato ai fratelli separati dalla dalla guerra
Così Massimo Nava qui abbiamo letto in quelli che ci sono sembrati i passaggi più significativi di questo articolo pubblicato dal se Corriere della Sera vent'domenica scorsa ventiquattro marzo
Un altro o un altro una testata che
Sì occupata appunto del ventennale del dell'inizio dei bombardamenti
Del della NATO sulla Serbia ultima fase della guerra del Kosovo a il manifesto che conferma la sua posizione intransigente mente contraria a quell'intervento contraria
A e un alle alle a quello che sono state le guerre jugoslave vista dal punto di vista occidentale
E vent'anni dopo Gray eticamente ferma nelle posizioni di allora come mostra il l'articolo il lungo articolo di Luciana Castellina storica fondatrice del manifesto
E tetra con avversaria
Del del dell'Occidente capitalista a guida statunitense secondo il quale
Il l'intervento NATO in Serbia fu un sanguinoso vulnus nel del diritto internazionale in pieno Sud-Est europeo
E infatti il suo articolo si è intitolato a Papa arso sul manifesto il ventidue marzo quindi venerdì
Quindi qualche giorno prima somma venerdì
Scorso
I frutti avvelenati di quella prima volta e Luciana Castellina li li indica il primo
Per la Castellina quella del l'intervento NATO è la prima guerra che siccome che sia combattuto sul suolo europeo dalla fine della Seconda il conflitto mondiale un'aggressione di europei a un altro Stato sovrano del Sud-Est dell'Europa
E peccato che Luciana Castellina dimentica che prima c'è stata ci son state le altre guerre jugoslave
La Bosnia la Croazia ci sono state le stragi come quella di Ugo di Vukovar le il genocidio di Srebrenica quelle non erano guerre di europee contro altri europei
Ancora Luciana Castellina dice la prima volta che viene stracciato brutalmente un accordo internazionale considerato uno dei pilastri dell'ordine postbellico quello di Helsinki
Per la prima volta ancora è tornata la guerra in Europa come strumento di regolazione dei rapporti internazionali peccato che anche Milosevic e in Croazia Tudjman avevano utilizzato la guerra per regolare i rapporti internazionali
Per Luciana Castellina sempre sul manifesto il ventidue marzo est quella del l'intervento NATO nel Kosovo è stata la prima volta che tutti gli stati dell'alleanza atlantica non si sono limitati a subire l'iniziativa americana
Ma si sono attivati direttamente mettendo a disposizione uomini mezzi basi e spazi aerei ora a parte che non tutti i Paesi della NATO parteciparono alla all'azione
Va anche detto che questo se vogliamo anche un lato positivo perché certo significa anche un'assunzione politica di un ruolo politico quasi può giudicare appunto se sia giusto o sbagliato
Per Luciana Castellina è la prima volta che con tanta spudoratezza si è proceduto ad un'applicazione selettiva dei diritti in questo caso quello dell'autodeterminazione dei popoli riconosciuto in Europa ai soli kosovari su questo rimandiamo su questo capitolo
In affetti
Controverso e su cui si discute ancora oggi appunto l'autodeterminazione dei popoli le dichiarazioni unilaterale di indipendenza Beha rimandiamo per esempio
Luciana Castellina ad ascoltare o a leggere quanto
Ha detto su questo il professor Cassese insomma c'è anche una nostra intervista che realizzammo proprio all'indomani della dichiarazione di indipendenza del del Kosovo
Ma continuiamo a leggere in sintesi l'articolo di Luciana Castellina sul manifesto il ventidue marzo i frutti avvelenati di quella prima volta il sesto secondo Castellina è che per l'Italia
è la prima volta che ufficialmente è stata cancellata la Costituzione perché appunto l'articolo undici che vieta esplicitamente di partecipare a una guerra anche qui e la discussione e aperta e quell'articolo undici è fonte di varie interpretazioni c'è quella di cast di Castellina ma anche quella di chi dice che l'Inter la decisione delle dell'Italia del governo D'Alema di partecipare con l'operazione militare non contrastava con l'articolo undici
Mai nella storia è vero dice Castellina i negoziati internazionali sono stati esempio di trasparenza e di equità ma mai si era arrivati a uno scandalo come quello di Rambouillet
Che sostanzialmente però era un un fallimento e Milošević tentò ancora il braccio di ferro che gli era riuscito a in altre in altre occasioni incassando poi l'ennesima sconfitta e ancora per Luciana Castellina
Va segnalato l'uso spregiudicato dei media
E anche qui non si tratta di una prima volta hammam mai prima di questa volta la verità dei fatti è stata a tal punto stravolta dei bombardamenti di schegge di emozione lanciati dal video sui telespettatori ma qui Castellina forse dovrebbe prendersela
Con ce le ricordiamo insomma le dirette da Belgrado di di Santoro e altre trasmissioni del dell'epoca potremmo o obiettare a Castellina allora
Delle della quanto veniva detto dal nostro Antonio Russo che tra l'altro fu l'ultimo giornalista occidentale a lasciare Pristina riuscire a fuggire dalla Pristina ormai occupata dalle truppe serbe mescolando sia una colonna di profughi kosovari quei profughi kosovari che fu che venivano scacciati appunto
Dalle dalle truppe serbe
Il Kosovo per Luciana Castellina è stato anche il primo rilevante teste della validità della cosiddetta giustizia internazionale che ha cancellato
Secondo la fondatrice del manifesto la differenza tra il ruolo della politica e quello giudiziario una confusione per micio cosa e qua si legge in filigrana anche un giudizio negativo sul Tribunale
Penale internazionale per l'ex Jugoslavia quello che però ha condannato Karadzic e Mladić d'
E altri molti altri criminali di guerra
E infine la vera primizia la guerra del Kosovo è stata la prima guerra della sinistra non solo nel senso evidente del coinvolgimento attivo di un Governo ma anche per l'atteggiamento imbarazzato quando non connivente assunto da intellettuali progressisti e pezzi di movimento
Ma insomma queste sono questa ovviamente una polemica che come dire Castellina rivolge rivolge ai ai ai suoi
Come conclude l'articolo del manifesto che a vent'anni di distanza le macerie della Jugoslavia uno delle più significative nazioni emersi della resistenza dei quarantacinque uno Stato cui dobbiamo quello straordinario schieramento internazionale che fu chiamato dei non allineati sono tutte lì
Nessuno degli Stati emersi dallo smembramento fa bella figura di sé e questo probabilmente in parte in parte anche vero
Ma ma insomma bisogna ricordare anche farebbe bene a farlo anche Luciana Castellina che la Jugoslavia
Del mille novecentonovantanove cioè quello che rimaneva la Federazione jugoslava e che jugoslava che in quel momento era formata dalla Serbia e dal solo Montenegro non era più la Jugoslavia di Tito prendendo con molte con molte cautele con molte viene pinze quella come un una buona esempio era la Jugoslavia di di Milos cervice e dei criminali di guerra come come Sheshi lì o o come come altri così comunque Luciana Castellina sul manifesto del ventidue marzo scorso quello che lei ritiene essere i frutti avvelenati della bombardamento dell'azione militare della NATO i bombardamenti della NATO sul sul Kosovo
Di segnaliamo anche non abbiamo il tempo di legge l'opera vi segnaliamo anche dal sito lo spiego one-man lo stregone un portale che è nato nel due mila e sedici dall'idea di un gruppo di studentesse e studenti universitari che compongono concorda appunto la redazione centrale
Per per cercare di fornire strumenti utili ad avere una migliore comprensione dei temi al centro dell'attualità internazionale e non ora ma l'anno scorso nel mio novecentonovantotto lo spiego oneri il il sì il sito e lo spiego nel punto comma invitava a ricordare la guerra del Kosovo del mille novecento novantotto e fa bene appunto lo studio di questo questo sito a ricordare che la guerra cominciò cominciò prima
Ho sentito personalmente proprio la serata di domenica un TG di una rete nazionale a ricordare che il ventiquattro marzo iniziava la guerra del Kosovo no la guerra del Kosovo e contro la popolazione kosovara albanese era iniziata già molti mesi prima il conflitto del Kosovo non ancora armato era iniziato anni prima
E ha però però che era proprio del del regime di Milosevic e il lo spiego nel punto comma in questo articolo lo lo spiega lo spiega appunto molto bene
Tutti gli articoli che abbiamo citato lì trovate linkati sulla pagina Facebook di passaggio a su deste modo che potete anche leggerli integralmente e far bene
Una vostra idea chiudiamo con due segnalazioni la prima è quello del convegno che si è svolto lunedì
A a Roma alla Sala Zuccari del Senato organizzato dall'Ambasciata della Repubblica del Kosovo in Italia l'intervento umanitario della NATO in Kosovo vent'anni dopo la guerra
Hanno ne hanno parlato di appunto di questo anniversario
Colui che era all'epoca il Presidente del Consiglio vale a dire Massimo D'Alema colui che era il ministro della difesa Carlo Scognamiglio e poi ancora Emma Bonino che la commissaria europea agli aiuti umanitari
Lo storico giornalista Luca De Poli
Paola Severini Melograni che
A conosce la realtà del Kosovo da quella di appunto vent'anni fa subito dopo la guerra quella odierna e l'ambasciatore Giulio Terzi
Che ha tratto le conclusioni a un convegno come dire ovviamente di parte possiamo dire vogliamo dire così però è sicuramente un convegno in cui si è ricordato anche le tante facce di quella situazione che portò poi all'intervento della NATO in Kosovo e a proposito di di Kosovo di segnaliamo qua veniamo all'oggi
Alla a questa ipotesi di uno ridefinizione dei confini tra Serbia e Kosovo di cui si parla danesi a una possibile scambio di territori
L'abbiamo già segnalato ma torniamo a farlo il Bella reportage pubblicato originariamente dal portale Kosovo due punto zero ma che è stato tradotto in italiano
Da da Osservatorio Balcani Caucaso anche questo lo trovate in calato sulla nostra pagina Facebook
Gli autori sono andati nei territori che dovrebbero essere Staples magari forse scambiate e hanno chiesto hanno parlato proprio con la gente ai serbi che vivono nel nord del Kosovo agli albanesi che vivono nel sud della Serbia nelle aree a maggioranza albanese
Che cosa si prova a vivere in queste aree considerate merci di scambi dunque lo la questione dello scambio di territori tra Serbia e Kosovo vista da alcuni abitanti della della zona
Un un reportage sicuramente molto interessante sicuramente da da leggere con questa segnalazione termina anche per questa settimana per questo giovedì
Vent'ventotto marzo il supplemento settimanale di passaggio a sud est passaggio Sud-Est che tornerà in onda con la nuova puntata domenica sera come sempre alle ventuno grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli che è una buona giornata in compagnia di radio radicale