Presentazione del libro di Andrea Moi «Il valore delle radici. Piccolo elogio delle origini al tempo dello sradicamento globale» (Passaggio al Bosco)

Grazie di essere qui noi questa sera e con grande piacere che presentiamo
Il libro di Andrea MOI il valore delle radici edito da passaggio al bosco che è una casa editrice emergente che si occupa dei temi identitari legati alla tradizione alla storia alla valorizzazione della nostra identità
Abbiamo scelto di di presentare questo libro che
è stato scritto da D'Andrea Moya è un nello scrittore ma in realtà Enzo la sua il suo lavoro insomma la sua attività prevalente quella di grafico ricreativo
Ed è per me è un grande piacere farlo perché è un amico e perché è una persona che alla dalla creatività dal punto di vista grafico della comunicazione a ASS somma una capacità di ha profondamente l'approfondimento che difficile da trovare anche le persone che si occupano di comunicazione che ora lavorano nel mondo della grafica
Quindi per me è un grande piacere
Hanno abbiamo chiesto di parlare oggi di questo libro a due persone che
Sono molto sono nostre amiche che da tempo seguono con attenzione i temi che affrontiamo il sono Alessandro Giuliani a sinistra che giornalista editorialista di molti quotidiani italiani
E alla mia destra Emanuele Merlino
Che storico autore teatrale insomma un'altra personale eclettica insomma che si lavora nel mondo tra cultura
Non abbiamo fissato questa presentazione un po'di tempo fa
Arriva oggi a all'indomani di un di un evento che ha sconvolto non solo l'Europa ma lì tutto il mondo la la distruzione distruzione di Notre Dame l'incendio devastante che ha colpito la cattedrale parigina ci ha lasciato tutti senza fiato
Ci lascia tutti senza fiato e ci fa riflettere su quello che spesso ci sfugge spesso non riusciamo a cogliere con attenzione che è la bellezza che abbiamo davanti ai nostri occhi
Una bellezza che che Andrea racconta in questo libro
Perché questo libro è un viaggio è un viaggio i luoghi un viaggio nei profumi un viaggio nel nella storia nella cultura nella nostra identità è un viaggio che il di invito tutti a fare
Libretto un pamphlet come si dice in modo
Da intellettuali era un libro che si legge velocemente e che lasciare ti fa stare bene perché mi fa fare un un viaggio in un mondo che spesso non non guardiamo con l'attenzione con la quale dovremmo
L'immagine che più mi lascia questo libro e poi la lascio la parola ai nostri ospiti con due domande che voglio fare
Precise su due temi che affronta che affronta moglie libero
L'immagine che mi lascia questo libro che la nostra civiltà come un albero
Monito nel libro parla di fa cita tante piante
Cita Dante gli alberi cita la natura per un motivo preciso perché la natura rappresenta uno degli aspetti fondamentali del nostro vivere
C'è una società con un albero un albero ha delle radici ha delle radici profonde una chioma Verderami
Ma questo albero è sotto attacco nel radici vengono tagliate mozzate tolte
I rami vengono spezzati
è come la cattedrale note tra Notre Dame un grande albero che nel corso dei secoli è cresciuto e diventato secolare ma è sotto attacco e chi taglia queste radici gradisce vengono tagliate dalla globalizzazione dal mondiali sono senza volto da dei processi di unificazione senza identità e senz'anima e se un albo siano ad un albero vengono tagliate le radici
Il tronco non ce la fa più
Ed è rischia di cadere di crollare
Ci sono due temi che vogliamo affrontare in questa presentazione abbia varato ieri con Andrea
In una conversazione veloce è un libro che offre tantissimi spunti tantissime momenti di riflessione ma lo vogliamo contro concentrarci oggi su due aspetti
Che si leggono anche alla stretta attualità e a quello che ogni giorno leggiamo sui giornali
E uno di questi aspetti al tema dell'immigrazione
Andrea scita alcune frasi del Magistero della Chiesa cattolica cita alcuni frase del Di Benedetto sedicesimo una delle più famose è quella di
Nella quale il parlamento dice bisogna affermare e difendere prima il diritto a non emigrare delle delle persone che il diritto a migrare
Ed è un tema quello dell'immigrazione che ci volevano interrogativi dal punto di vista anche delle sue conseguenze sull'identità
E quindi voglio chiedere
Ad Alessandro Giuli
Come
Come l'immigrazione di massa
Minaccia la nostra identità minaccia di identità delle delle popolazioni che emigrano e che conseguenze a sul nostro futuro sul nostro presente
Ma deve ripartire da Notre Dame
E arrivo alla risposta raccordo lode al Papa emerito ma non è la globalizzazione che abbatte l'albero
La civiltà occidentale l'unico caso di civiltà a o se vogliamo seguire la metafora di Aldo che uccide se stesso non crediate mai che esista qualche cosa di più forte di noi che ci distrugge che siano le multinazionali che se non di Stati stranieri tutto dipende da noi Novalis poeta che conoscete
Diceva so che accade è già accaduto e quindi so che crolla e c'è crollato dentro disse
E quindi ciò che brucia è già cenere
Sapere quando ha cominciato a decadere l'impero romano
Sapete quando ha cominciato a decadere Roma
Quando Romolo ha tirato sulle prime Mura
Sembra paradossale ma le mura sono l'aspetto visibile di una forza interiore che un gruppo di uomini esprime informa rocciosa si parla di mura in questo libro io mi sono appuntato in questo del flusso di coscienza diciamo così di Andrea se ne parla pagina trentasette lui dice
Il fatto che esistano che abbiamo delle mura che siano state progettate che proteggano e racconti la nostra storia è per me motivo di serenità e fiducia finché non le abbatteranno tutte eccetera eccetera eccetera
è bello come punto di vista ma ancora non ci siamo
Gli Spartani non avevano bisogno delle mura sono decaduti prima dei Romani naturalmente come tutti gli altri popoli
Che cosa voglio dirvi voglio dirvi che tutto ciò che appartiene al mondo sensibile che siano Mura che sanno cattedrali è un simbolo
Che cos'è il simbolo e lo stendardo di una forza fintanto c'è fintanto che c'è e ci sarà quella forza non importa quale aspetto sensibile prenderà questa energia ricostruirà hanno Notre Dame può darsi intanto dice a una Sismondi qualunque cosa accada è chiaro che tutti siamo colpiti e dispiaciuti ma non fissate ieri non fissate su sulle ceneri e sul fuoco che abbatte il legno
E l'architettura di una cattedrale
Quando quella cattedrale fu costruita trovarono nella navata centrale un pilastro
Un pilastro con una dedica Giove Ottimo Massimo fatto eretto iscritto da in Outer spari sia cercare una corporazione di navigatori che si trasmettevano dei segreti iniziatici avevano identificato quel luogo cumulo con magico
Un luogo non diventa magico perché ci si costruisce sopra un tempio una chiesa
Sul luogo si costruisce un tempio una chiesa perché già magico di suo quando viene giù quella chiesa quando viene giù quel tempo non cambia niente fintanto che ci saranno degli uomini e delle donne
A rappresentare la Sismondi con una colonna vertebrale che collega i tre mondi il cielo la terra e gli inferi
è tutto qua secondo me il messaggio ma vediamo le radici
Nel bel libro di Andrea non ho trovato un autore che avrebbe giovato moltissimo alla al tuo discorso che ha comunque una sua compiutezza una sua armonia
Ed è un inglese David Herbert Lawrence l'autore del serpente piumato oltre che di altri testi molto famosi come L'amante di lady Chatterley e io qui ricordo con piacere luoghi etruschi c'era anche un grande viaggiatore
Il caso perché veramente un caso vuole
Che abbia qui la risposta alla domanda scritta da una persona assai più qualificata di me
O comunque con una forza può etiche descrittiva
Rispetto alla quale io non ho qualcuno argomento divenisse io
Se non si sente bene che cosa scrive Lorenzo nel serpente piumato che un testo del venticinque che racconta come i nativi del Messico seguaci di Quetzal coatta si riappropriò della loro identità
Gli USA esattamente questa metafora le foglie di un albero non possono essere appese ai rami di un altro albero delle stirpi della Terra sono come alberi e non possono mescolarsi congiungersi
Sono l'una fuori dalla strada dell'altra come alberi e si si affollano l'una sull'altra le loro radici si intrecciano e lotta a morte
L'unico venne il Fiorino e i fiori di una stirpe sono i suoi aristocratici naturali lo spirito del mondo popolare comunque libri da fior da fiore
E loro fiori fecondare a poco a poco i grandi alberi solo le aristocrazie naturali possono elevarsi al di sopra delle singole nazioni eppure non è al di sopra delle singole stirpe
Solo le aristocrazie naturali possono essere internazionali è stato sempre così i popoli no
I popoli non ne sono capaci come le foglie del mango non sono capaci di crescere sul pino e così sì io voglio che mi si Kania prendono il nome di Quetzal quattro e perché voglio che parlino la lingua del loro sangue
Mi piacerebbe che i tedeschi pensassero di nuovo secondo i termini di torre di Botta né dell'albero i tre assi il che tu citi timbro che c'è il titolo nastro a vedere nel vischio il loro mistero che un nuovo Ermes gli apparisse tremi di Terragni nuova star rotte
Appunto
A Tunisi e mitra in Persiano indomito brama nell'India il più antico di Draghi in Cina
Allora io Cipriano primo uomo di Quetzal coatto e voi come primo uomo di Micillo poteri e vostra moglie magari come prima signora di sì papà
L'otto non potremmo con animo fermo andare incontro agli altri aristocratici del mondo al primo uomo di volta nella prima signora di Frey al primo signore di Ermes era prima signora di Astarte
E al miglior nato di Brahma
E al figlio del grande drago eccetera eccetera
Che cosa ci dice Lorenzo in questo questo per frammento del suo serpente piumato
Si dice che le migrazioni sono un fatto naturale da una parte ma dall'altra laddove i popoli ancora siano dotati di identità forti e di radici
Le migrazioni possono avvenire soltanto se sono un processo tra parti omogenee non c'è nient'altro da da fare e da dire al riguardo
Esisterà sempre un'aristocrazia capace di guardare dalla punta dell'albero riconoscere sulla vetta di un altro albero di un'altra specie un proprio simile
Ma sarà impossibile amalgamare popoli Diversi con radici diverse soprattutto laddove la migrazione avviene per cause traumatiche
Nel nella destra dei fratelli di tale per esempio più volte ho sentito un discorso molto intelligente a proposito delle migrazioni e che grosso modo si può riassumere nella definizione Africa fra no
è una definizione che sembra terzomondista o panafricani sta legata soltanto intelligente significa prendersi cura proprio perché si ha un'identità e ci si riconosce una visione del mondo radicata in se stessi prendersi cura di chi questa visione del mondo e queste radici
Potrebbe e dovrebbe preservarle ma a causa di eventi esterni violente calamitosi non può farlo questo è il primo pronto da tenere in considerazione quando si affronta il tema dell'immigrazione non vengono a rubarmi lavoro vengono a rubarmi le donne
Questo l'atteggiamento passivo da chi pensa al punto che la propria decadenza si è determinato dall'esterno non è vero non è vero volevo dire essere già caduti e la caduta poi arriva al crollo poi arriva se noi interiormente siamo già crollati
Questo significa prendersi cura anche di chi non ha più la forza di prendersi cura di se stesso in questo sta la nobiltà di una stirpe
Grazie Alessandro
Andrea nel libro fa una cosa simbolica ma importante che per chi come noi si occupa di comunicazione penso abbia notato
Lui usa sempre la parola radici con la R maiuscola
Mai con la r minuscola può sembrare una cosa insignificante in un mondo dove tutto e appiattito e tutto è uguale ma per noi è ancora un valore così come a un valore scrivere nazione con la N maiuscola scrivere tante altre parole col Patria con la P maiuscola cioè non è casuale utilizzare
Alcune parole rispetto ad altre Loewe sarà la parola
La DC la usa sempre maiuscola
Perché la usa sempre maiuscolo perché è quello che ci contraddistingue le nostre radici sono quello
Lo strumento che ci alimenta che ci permette di vivere
Ma come viviamo in questo tempo la distruzione della Cattedrale di Notre Dame ci fa riflettere su quello che sono i luoghi in cui lo viviamo
C'è una cosa molto bella che ha detto sì perché ha scritto oggi sul giornale Stefano Zecchi e dice noi ci rendiamo ci siamo resi conto e come è stata una fucilata per noi la distruzione di Notre Dame de perché improvviso dopo millenni è scomparsa una bellezza
Che c'avevamo davanti tutti tutti i giorni eccola l'amore riuscì di più
Non riusciamo più a vedere
Ma la bellezza dei luoghi fa anche l'identità dei popoli fa anche la capacità di vivere bene
E non è un elemento questo insignificante nel nostro mondo un mondo dove tutto masticato dove le persone vengono sbattute
A vivere con la loro vita in casermoni senz'anima senza cuore e
Dove le città vengono costruite soltanto agli sotto l'insegna del di quanto si possa guadagnare di quanta cubatura si posso sfruttare quindi anche le case per le giovani coppie faccio inciso personale vengono costruite sulla base di quanto i costruttori possono guadagnare possono incassare non vengono fatte sulla base di quello che può essere meglio per quella famiglia meglio per quelle persone che andava abitare quei luoghi
Tutto questa tutto questo ragionamento per arrivare alla l'altro tema uno dei uno dei tanti temi che affrontano a Andrea nel libro de quello dei luoghi e dei non luoghi che la parte finale del suo libro e che ed è una un tema che lui riprende da Marco scelga un filosofo francese
E passo qui la faccio la domanda Emanuele lui l'operatore culturale ha lavorato tanto nelle periferie romane
Che sappiamo tutti sono delle d'dei non luoghi fece delle per dei territori dove de persone vengono sbattute senza avere nessun tipo di speranza perché il luogo dottor senza il luogo è brutto togliere anche la speranza
Quindi voglio chiederti
Come possiamo invertire questa tendenza come possiamo invertire questa rotta anche dal punto di vista culturale cioè come possiamo immaginare di lì a provarci da riappropriarci della nostra bellezza riappropriarci del delle nostre capacità di progettare recita deve riferire
I luoghi dove noi diamo quanto importante luogo in cui viviamo quanto sono importanti luoghi antropologici direbbe a voce
Grazie per me è sempre con piacere presentare
Lavori in questo caso primo libro di Andrea o partecipare alle iniziative che Luís non soltanto l'una somma organizza perché ogni iniziativa che organizza Andrea e questo libero né come flusso di coscienza ma anche come come studio personale e la scoperta delle sue radici quindi parlo in maniera esplicita ma anche nelle altre attività che svolge anche in quelle più come dire brutalmente
Lavorative c'è qualcosa di suo c'è quello che Luigi eh che racconta
Elena onesto in questo non non si nasconde dietro un paravento dietro un la necessità di trovare una bella frase che poi ovviamente trova Massi da un compito che è quello di avere contenuti di promuovere contenuti
E perché dico questo non solo perché ovviamente per me è sempre un piacere
Appunto collaborare con Andrea
Ma anche perché il tema dei luoghi e dei non luoghi e questo libero si come dire unisce al primo discorso aveva la prima parte del intervento Alessandro Giuli
Perché i luoghi non luoghi sono come dire rappresentativi di se stessi no quindi la bellezza contro il lo sciatto ma più di tutto i i luoghi e soprattutto i non luoghi servono dal punto di vista educativo a raccontarci a insegnarci che non esiste la responsabilità la responsabilità di quello che facciamo di quello che proviamo a costruire il è verissimo tornando al volo a Notre Dame che ci manca qualcosa Di Bello
Ma secondo me ci manca anche
Perché Di Bello ce n'è tanto del mondo ma ci manca anche il simbolo di poter fare il simbolo di voler costruire il simbolo di avere la convinzione perché quello che facciamo non sarà esclusivamente per noi ma per chi è intorno alle guglie i gargoyle eccetera
Voglio dire le chiese e possono essere come così come le case possono essere costruiti in mille modi diversi ma c'è quella utilitaristica e quella che invece ti insegna qualcosa che cerca di
Slanci arti tema delle radici naturalmente quello dell'albero e le radici a che cosa servono in realtà a permettere all'albero alla pianta
Di raggiungere il cielo il sole
L'alto
Qui a questo servono
Ma siamo nel tempo dei non luoghi nel momento in cui non luogo
Intento
In cui le case per le giovani coppie sono quelle che fanno guadagnare certo di più al costruttore quelle una parte ma che servono esclusivamente per tornare a casa a dormire
Mentre invece c'è stato un tempo tanto per essere chiarisse andiamo a Garbatella ma se andiamo per esempio io abitavo lì nella zona del Tufello ci sono le case popolari degli anni
Trenta quaranta con i ballatoi dove in ogni potevano guardare i bambini che giocavano che cosa rappresentava questo l'Unione
Non soltanto il controllo la sicurezza ma abitare e vivere quel luogo lanciare un messaggio
In avanti no i nonni controlli fili che cresceranno a loro volta controlleranno con l'idea della responsabilità con gli ha delle responsabilità invece oggi questo non esiste se voi venite
In periferia se ma molti di noi vivono in periferia ma dei quartieri più degradati penso a quello dove o l'orgoglio di lavorare
Si chiama casa lega letto vicino alla Rustica troverete questa cosa lo subirà nessuno e vetri rotti
Immondizie per terra perché questo non solo perché i palazzi sono brutti
Ma perché essendo i palazzi brutti ieri i luoghi esclusivamente posti dove dormire casermoni specializzanti il fatto che io posso buttare l'immondizia per terra non interessa nessuno perché fa parte del contesto
E poi invece all'interno dei non luoghi
Esista qualche altra cosa e Paolo diceva
Come affrontare no no questa spersonalizzazione sebbene nelle
Nella campagna elettorale del
Quando ha vinto raggi i dati sono molto chiari il cinquestelle hanno stravinto stravinto dalle periferie periferie dove vota in tutta Italia il sessantanove per cento degli aventi diritto quindi in teoria il tema delle periferie quello centrale destato per molto tempo
L'argomento politico
Argomento televisivo quanti sono i film che raccontano la periferia soprattutto alla periferia romana o programmi su Rai tre come dieci RAI comandamenti che racconta le verifiche salvo poi lasciati a se stessi
Perché certamente perché è difficile affrontare i non luoghi la cosa più complessa e creare non è distruggere la cosa più complessa e creare trasformarono luogo il luogo
E difficili evidentemente ma è anche per questa per la questione della responsabilità
Non dobbiamo prenderci delle nostre responsabilità dobbiamo educare insegnare allora
Essere passivi essere consumatori no si diceva consuma produci crepa era la frase che era no andava abbastanza di moda e continua ad avere un suo senso
Andrea nel libro racconta
I non luoghi lo soprattutto racconta i luoghi che basta raccontare questi nei posti per per farti capire qual è la differenza e la differenza non è soltanto la bellezza
E la ricerca e la complessità e la capacità e la volontà di esporsi
All'inizio del libro
Parla di una cittadina
Che siano Sutri conosciamo tutti e assuntrice a qualcosa di molto bello che Andrea non ci Dario lo cito perché nel libro invece sono presenti moltissimi luoghi che siano naturali o costruiti dall'uomo
Ma ne cito un altro proprio perché così quando leggerete librone potete scoprire i diversi in un libro che tra l'altro il l'antropologo direttore di museo Roberto Liberati giustamente definito una guida turistica
Non per questo sminuendo il lavoro ma perché leggendo di questi luoghi di viene voglia di andarli a sperimentare e allora cos'è il luogo rispetto al non luogo Ocello dal comune di Sutri
Si gira a sinistra e si entra in un bosco
E prima del bosco ci sta un cargo cartello con si trovano più cose nei boschi che nei libri gli alberi e rocce insegnano più di quanto potrà fare nessun maestro
Per Nando Bernardo di Chiaravalle e quelle un bosco sacro
è uno dei pochi boschi sacri rimasti nel Lazio si cammina e non forse non è necessario avere un certo tipo di sensibilità per trovarsi in un luogo che sembra raccontarti altro forse basta il fatto che sia un bosco Perotti
Ti racconta qualcosa
E poi ma il bosco nasce da sé e diventa Sangro in se stesso e per quello che ne vogliamo metterci però poi dopo dice la costruzione perché una volta finito questo bosco io superati gli ultimi alberi si apre uno spazio immenso più in basso che non si teatro bellissimo e non è stato costruito lì per caso
Perché l'unione del sacro collegato alla natura al sacro che l'uomo può raccontare attraverso l'arte
E questa cosa ovviamente straordinaria che ritorna in tantissimi altri luoghi appunto dicevamo Notre Dame però ci
Racconta anche qualche altra cosa
Che è sempre una scelta
Che è sempre una responsabilità quella di costruire dei luoghi di trasformare dei luoghi anche orribili in dei luoghi che abbiano un loro sacralità
Perché perché la sacralità il sacro
Ovviamente il termine sacro non è solo vicino Radice la stessa no del il termine sacrificare naturalmente il verbo che noi oggi identifica amo come mi sono sacrificato a lavorare come fatica mentre invece donare qualcosa Dinoi al sacro per costruire e allora si è questo se è un gesto creativo
Un gesto che appunto crea evidentemente questi nonluoghi che noi viviamo che qualcuno ha costruito che qualcuno ha voluto in qualche misura costringerci a vivere e che noi ogni giorno
Scegliamo di vivere bene possono diventare qualche altra cosa attraverso il ovviamente il sacrificio l'impegno il ritrovare le radici l'albero della vita
La luna dell'albero della vita rappresenta appunto l'albero male a metà materialità
Con la spiritualità
Per ritualità e il rimarrà sempre no mentre il corpo è destinato a cadere
Ma proprio perché la spiritualità rimane
Proprio perché noi entriamo in una chiesa e anche se non siamo particolarmente cattolici o forse non siamo nemmeno cattolici entriamo a Notre Dame e ci emozioniamo proviamo sentiamo che c'è del sacro anche se non siamo appunto praticanti o addirittura cattolici ma questo accade lo racconta bene Andrea anche se andiamo in altri luoghi di culto se andiamo in altre culture questo lo riconosciamo questo
Ed è il motivo per cui nazione patria radici vanno scritte con la R maiuscola e con l'agnizione maiuscola non soltanto perché è una questione di rispetto
Ma perché è un'affermazione l'affermazione che noi facciamo dicendo queste parole hanno un significato straordinario per me e io devo necessariamente costruire su quelle parole
Ecco il libro di Andrea è un è tutto questo dal dalle radici riuscire a costruire qualcosa cioè all'inizio del
Del libro un esempio ovviamente il valore delle radici Radice abbiamo anche detto il significato simbolico dell'albero ma anche proprio le piante allora il contadino mette un seme e curerà quel seme cure da quella pianta curerà quell'albero sacrificando se stesso sacrificando la sua vita di sue mattine no per farlo nascere farlo crescere ma poi
A un certo punto
Sotto quell'albero troverà all'ombra d'estate i frutti quando avrà fame ecco questo è il significato più importante di questo libro è anche il significato delle differenze fra luoghi non luoghi perché non luoghi sono quelli che noi accettiamo di vivere
I luoghi sono quelli che noi costruiamo cercando di farli belli ma essenzialmente cercando di farli nostri
Grazie non è le
Alessandro giustamente diceva che la la colpa diciamo gran parte della colpa e il fatto che le radici meno sedici si seccano è nostra
Emanuele invece cioè in un momento del suo intervento ho fatto riferimento ai nonni
Che guardano i bambini crescere
Come curiamo non le nostre radici
Come capiamo quali sono le nostre radici
Andrea nel libro c'è un passaggio perché nel suo viaggio tocca anche piccoli paesi no quelli di provincia che magari sono più sconosciuti
Tra cui Anagni che invito tutti a visitare la sua bellissima Sistina medievale
Nei Paesi ognuno di noi ha incontrato un anziano magari non non ti vede da tempo è la prima domanda che ti fa tu hai un di chi sei figlio
Tu da dove vieni
E io voglio fare questa domanda ad D'Alessandro Emanuele e poi ovviamente lascia le conclusioni all'autore
In altri dialetti la versione di questa domanda è anche a chi appartieni
Quando ti fanno questa domanda ovviamente due rispondi i nomi dei genitori nonni trisavolo lì si arriva anche a generazioni ai soprannomi a ai per le professioni no dice nel mio nonno il falegname mio zio che c'aveva il tabaccaio in piazza eccetera
Tutto questo a tutto questo come rispondiamo Alessandra che appartiene
I nonni a cui fa riferimento nel suo libro Andrea
A loro volta fanno riferimento comunque le domande a una prassi che esiste fine tempi antichi nell'Eneide ma lo trovate sono neanche nel negli mettersi di Omero
Qual è il tuo sangue questa era la domanda che si ponevano straniero no addirittura qual è il tuo sangue cioè chi è che ha seminato la sua vita qual è il tuo lignaggio
Ovviamente la la riscossa tendenzialmente patriarcale Achille abbellite da torneo o
Il padre
Sono colui che trasmette il genio familiare
Cicerone diceva bisogna amare
La dignità bisogna amare la propria gente bisogna mare innanzitutto la propria famiglia ma sopra la famiglia c'è sempre qualcosa c'è la patria che c'ha generato
Al di sopra di tutto
Che cos'è la patria la patria sono le ossa Calcinate dei nostri avi che che che permeano l'atmosfera di tutta l'Italia
La patria sono luoghi di tante battaglie dei luoghi della vittoria a chi lo vide la sofferenza sulla quale diciamo così poi
I nostri i nostri nonni nostri bisnonni hanno steso la cura e l'amore per rimarginare tante ferite qui sto facendo riferimento alle dominazioni straniere sto facendo riferimento alle invasioni barbariche via risalire
Quando mi si chiede a chi appartiene qual è il tuo sangue oltre a rispondere che sono Alessandro della famiglia Giulini
Attendo ha a ricordare di sentirmi
Italiano
Come
Come chi ha combattuto la Grande Guerra
Romano
Come i nostri avi che hanno portato la civiltà in tutto il mondo conosciuto europeo come Federico secondo di Svevia
Per cui oggi consiglio questo per non giocare in difesa per non sentirsi minacciati da nessuno per ricostruire tutte le cattedrali tempi interiori che vogliamo affermare
Affermare anche proprio essere europei affermarlo in nome di una visione romana italiana dell'Europa
E ricordarsi ricordarsi che tutti noi abitiamo sotto un tempio naturale
Che è costituito dagli alberi e dalla volta celeste perché l'archetipo di ogni tempo di ogni costruzione Sacchi
Chi lo sente interiormente non avrà difficoltà a riconoscerlo all'esterno e saprà di chi è figlio grazie
La famiglia ha famiglia la patria del cuore diceva Mazzini e Luís lo cita nel libro
Manuela chi appartieni
Per una bella domanda il
E sarà un po'più come dire un po'più basso di Alessandro devo rispondere ovviamente alla mia famiglia le esperienze
Familiari a certe immagini di impegno quotidiano o anche qualcosa di più insomma se
Stazione famiglia penso battaglie Valle Giulia ma insomma diciamo perdere il ma qualcosa di più
Io non mi ricordo un po'l'abbiamo in un'altra lavoro abbiamo fatto insieme con Andrea dobbiamo affrontarlo
E mi ricordo una cosa che Lula sarà che mi raccontò mio nonno quando ero davvero piccolo
E ed era una storia dirà che per molto tempo si è pensato fosse invece soltanto un racconto nella storia
Di un Giovanni ragazzone dodici anni che a un certo punto si trova da solo perché in una famiglia in quel momento nella sua nella campagna dove vive arriva
è un battaglione di cavalleggeri sabaudi del mille ottocentocinquantanove
E allora siccome i nostri di allora volevano combattere contro gli austriaci di allora volevano sapere dove fossero gli austriaci ma non li vedevano e gli alberi erano troppo leggeri cammino troppo leggeri per potersi arrampicare chiedono a questo ragazzo
Di ci voleva arrampicarsi no questo ragazzo Giovanni Minoli si arrampica indica dove solo gli austriaci continua a indicare i movimenti delle truppe austriache nonostante gli uffici l'abbiano visto e cominciano a sparargli fino a che non viene ucciso
E ovviamente qualcuno ricorderà la piccola vedetta lombarda libro Cuore di De Amicis ma è una storia vera
E quando lui sta per arrampicarsi il l'ufficiale sabaudo gli dice siamo già in Lombardia il tema che cosa vuoi per arrampicati
Cosa voglio
Fosse stato per i tedeschi nessun costo ma per noialtri io sono lombardo no io sono italiano e si arrampica viene viene ucciso
Ed è una storia vera
Storia vera differenza tra il racconto degli amici se la storia come davvero andata mi ottocentocinquantanove che in De Amicis cadendo Giovanni Minoli muore subito mentre nella realtà muore sei mesi dopo ma insomma non cambia niente e perché questa storia mi ha sempre colpito perché come
Tanti ragazzi questa storia sarà di coralità lombardo e tanti altri me tutti la conoscevano tutti la leggevano i anche per questa storia e non è inventato ci sono le testimonianze Andrea raccontano cosa simile
Non solo verrà colto fuori da questo libro il
Con questi racconti con questa crea emozione vanno in guerra la prima guerra mondiale
Perché perché queste storie d'Italia queste storie di coraggio di emozione hanno quella forza che soltanto la poi sia soltanto la grandezza cioè quella di spingerci a dover essere all'altezza delle cose che ti emozionano
Ecco io credo che se devo pensare Macchi sono figlio penso a questo e penso ha un'altra storia
Che ha spinto altre ragazze combatté la prima guerra mondiale cito la prima guerra mondiale sia perché siamo diciamo poco dopo il centenario se perché questo libro viene raccontata se ne parla
E un altro autore in altre storie vengono raccontate vengono portati i ragazzi che vanno in guerra e allora qualcuno si ricorderà c'è un sano un telefilm molto famoso
Il Corsaro Nero
Ma il Corsaro Nero auto un compito vuole vendicarsi nel suo acerrimo nemico che ha ucciso i suoi fratelli
Ma nel frattempo si innamora di una ragazza e solo dopo scopre che questa ragazza e la figlia del suo più acerrimo nemico e quando lo scopre
Anche se lei non ha colpe e anche se lui lama e lei lo ama
Lui la fa andare e a far scendere dalla nave la mette in una barca che va alla deriva
Perché perché nonostante volesse vivere con lei il richiamo del sangue dell'appartenenza della padre di quel che sei della parola d'onore era più forte e così rischia di sacrificare la vita della donna che ama per quello
Perché c'era accanto a lui i suoi fratelli perché veniva prima di lui poi certo
Guardano sul Corsaro Nero piange perché è doloroso
Ma anche
Essere figli esseri figli del dovere riusciva lo stesso Giuseppe Mazzini e
Sono figlio di questo
Grazie non nelle
Per me questo librone anche un po'una preghiera
Come la preghiera che ieri sera abbiamo visto a Parigi quando tanti parigini si sono inginocchiati davanti a Notre Dame hanno cantato
In preghiera l'Ave Maria
è una preghiera perché è un una ricognizione su tutto quello che hanno e più caro perché si prega
Quello che a noi tocca al cuore quello che a noi
Toccati tocca dentro
Tu dici alla fine del libro sono le ultime parole della DC ci salveranno
Come ci salveranno
Il partorì stesso mezz'ora di intervento
No no penso abbiamo cinque minuti Cassarà
L'Inter risponde a Paolo parto da da uno spunto Alessandro quando quando parla del del modo in cui possiamo salvarci del modo in cui possiamo evitare di crollare di ieri districarci distruggerci di affrontare lo sgretolamento
E uno dei motivi per cui ho accettato di scrivere questo libro esaminarla stava una proposta fatta la casa editrice di accettato ben volentieri
è stato stato questo riuscire a a riportare al cuore qualcosa che magari ho vissuto che magari mi è passato per la testa che pensavo d'aver dimenticato
Riuscire a riportare al cuore delle sensazioni che magari col tempo sarebbero svanite
Riuscire a riportare al cuore delle immagini che invece se erano fortificate dentro di me e che rappresentavano qualcosa
E questo riportare al cuore collegato alla parola del ricordo ricordo vuol dire riportare al cuore proviene dal latino
E il motivo vero per cui accertato è stato proprio questo motivo se vogliamo anche un po'egoistico però mi son detto cavolo questa cosa mi può effettivamente servire perché no magari può essere un bel racconto che può o aprire nuove finestre per tante persone che non leggono oppure no però era stato un un bel tentativo una bella esperienza perché queste riporterà al cuore
Mia rimandato a una serie di situazioni che mi hanno ricordato quanto sono importanti le radici e soprattutto mi hanno ha ricordato
Che spesso c'è un qualcosa che ci mangia da dentro che la la poetessa Cristina Campo in una è una splendida prosa chiama natiche assenza
Che questo questo mostro
Che quotidianamente cerca di di curarci da dentro ed è quindi la sfida effettivamente personale
Effettivamente parte da noi stessi non c'è nessuno che ci attacca da fuori un problema tutto nostro non ce ne sono attacco alla alla nostra civiltà siamo né stessi che che la stiamo dimenticando che quotidianamente
Guardando altrove pensiamo di avere gli occhi sul mondo ma realtà ce l'abbiamo da un'altra parte
La nostra una una continua dimenticanza e la sfida mia nello scrivere questo libro ma ecco di Diana è quella di tornare al ricordo e quindi tornare alle radici
Perché semplicemente ed era un fatto nostalgico semplicemente perché possiamo piangere su su delle foto possiamo sentirci più più forti
Attraverso i nomi delle persone che ci hanno preceduto no non non solo per questo ma ma perché dobbiamo accorgerci che nella nostra quotidianità ci sono forze che continuano
Ad agire nonostante noi non le percepiamo fisicamente e sono le forze del passato le persone che ci hanno preceduto gli eventi che ci hanno preceduto i luoghi che abitiamo continuano ad agire concretamente nel nel nostro quotidiano e influenzano attivamente la nostra vita questo perché ciò che è accaduto nel passato continua germogliare nel futuro
Ovviamente sia le azioni positive che le azioni negative d'altronde se pensiamo semplicemente a quello che ne facciamo oggi e potrebbe dare i suoi frutti domani sicuramente darà i suoi frutti domani
Quindi questo riportarci alle radici ci porta anche ad un'idea di continuità che noi sempre sembra Sisti abbandonando
Quest'idea che lasciamo moriamo e finisce lì non costruiamo nulla quando in realtà qualsiasi cosa ne compiamo nella nostra vita comunque porterà i suoi frutti nel futuro
Perché noi generiamo uno speciale rapporto direi quasi magico col territorio che circonda con la nostra comunità d'appartenenza con la nostra famiglia con i nostri amici anche con la nostra casa che continuerà a generare frutti nel futuro
Questo ci deve spronare a fare sempre di meglio di amente perché se saranno buoni frutti vorrà dire che avremo fatto bene quindi questa è stata una una sfida anzitutto personale che ho voluto condividere quindi anche mi scuserete se ho fatto questo
è scorso sì però era fondamentale perché si ricollega benissimo a a quello che che diceva Alessandro degli intanto di questo libro esattamente questo non a caso qualche anno fa
Insieme all'aura che qui presente da altri ragazzi che sono qui Emanuele Marco arriva a tante persone che che ci seguono abbiamo costruito un progetto che si chiama radici nel mondo
E questo progetto allo scopo di riscoprire queste radici dove intorno a noi dappertutto io lavoro qui molti voi lo sanno
E quotidianamente incontro due cose che mi sembrano pazzesche per la loro eternità non so per la loro storicità per la loro maestosità
Che sono una colonna è un obelisco soprattutto davanti a quell'obelisco mi fermo più volte mi dico questa spesa un obelisco che effettivamente era in Egitto adesso si trova qui per noie ora è semplicemente una volante una colonna che può può risultare bella esteticamente però non ci racconta più nulla perché ogni volta che ci passiamo vicino non non ci fermiamo ad osservarla non abbiamo studiato il suo significato più profondo eppure quell'obelisco che è rappresentante di una civiltà antichissima
Che noi pensiamo completamente dimenticata può raccontarci tante cose
Attraverso le radici
Si aprono nuove finestre il mondo s'allarga non si restringe
Quindi noi attraverso le radici cresciamo
Abbiamo nuove altre e altri prospettive quindi la nostra esperienza non si riduce ma si allarga abbiamo la possibilità di conoscere o cose nuove faccio sempre una un piccolo esempio durante nostre attività associative che a questo quando incontra una persona e non la conosco
Questa persona il suo volto i suoi occhi mi raccontano poco forcing raccolta molto ma è un'intuizione nel momento in cui io comincio a conoscere questa persona
Tre o colui una confidenza particolare questa persona la capacità di raccontarmi anche solo attraverso la sua presenza tantissime cose
E questo racconto dimettendo genera genera i suoi frutti stessa cosa quando lei passeggiavamo verrà per le strade delle nostre grandi città o per le strade i nostri piccoli borghi
Guardandoci a destra sinistra
Nella Cappella Sistina di del Medioevo gli anni piuttosto che in un in un antico mitreo che si trova Circo Massimo noi percepiamo qualcosa di totalmente diverso e di molto più profondo quindi questa finestra che si apre ci allarga l'orizzonte c'è una poesia che ha scritto un mio amico non piccoli blu che si chiama sto preparando la rivoluzione faccio questa pubblicità anche tre
E ma colpito particolarmente il mite ragazzo sì la fortuna lo dice non ha colpito particolarmente questa poesia perché parla proprio di radici anche se non non le nomina
Il legame non limita libera perché poi andare sapendo di poter tornare ancora
E il passaggio è fondamentale quando noi approcciamo allegra dice l'identità la storia passato come forme di chiusura come forme di incardinamento sbagliamo completamente la prospettiva perché questi in realtà sono forme dieci libera hanno ci liberano e ci fanno andare avanti ma ci liberano perché sa perché in nel momento in cui noi ci riconosciamo
In delle radici in un'identità sappiamo anche dove andare perché sappiamo anche dove tornare
Nel libro
Cito una frase
Sulla libertà e e sul deserto se è un uomo di FIBA ai sei libero nel deserto quest'uomo poi muore perché è disorientato perché non si riconosce più un dei riferimenti perché non ha confidenza con quel territorio quindi la libertà
Non è scollegamento da ogni cosa la libertà essa del si riconosce in qualcosa sapersi orientare
Sapersi orientare quindi sapere dov'è che nasce il sole e di conseguenza sapere dove tornare sta perché il giorno dopo
Una volta viste le stelle tornerà questo sole e questi riferimenti oggi vengono messi in discussione da chi ovviamente da noi da nessun altro o se qualcuno ci rimette in discussione perché siamo noi stessi a metterli per cui è sicuramente un viaggio e estremamente personale ma ovviamente che può essere condiviso perché è un problema dei che riguarda tutti riguarda me ma insomma questa diga assenza di cui parla di Cristina Campo in questa poesia
è una figura presente nella vita di ognuno di noi e che magari ci accorgiamo la sera quando torniamo a casa ci rendiamo conto sono stato al centro di Roma sono stato ad Anagni sono stato a Berlino Istanbul eccetera eccetera eppure è come se fossi stato dappertutto e da nessuna parte
Perché c'è questo
C'è questa mancanza di percezione della profondità dei luoghi che ci che che viviamo
C'è un altro problema che che noto spesso e rispetto a riconoscimento di queste radici e c'è una sorta di gara a aria abbassare sempre livello di qualcosa che invece ne possiamo percepire come saldo come alto che sia all'interno di di una di una cattedrale o che sia in un bosco piuttosto che sulle vecchie di una montagna cioè questa malsana gara di di abbassare il livello di ricordarci che poi invece non non ne valeva la pena essere giunti in quel posto non ne vale la pena è fatto quella salita come se tutto quanto avesse lo stesso valore quando in realtà se il viaggio viene percepito come come scoperta effettiva Dine stessi del posto che conosciamo
Diventa qualcosa di completamente diverso quindi diventa non un semplice spostamento mano una vera e propria avventura
E
Si è perso no no non mi sono perso presenza di dalle chiusa la parente Marino ha trovato esatto fino
Sì sì sì
Tutto questo ovviamente nella nel quotidiano nella nella società si riflette quindi quelli che sono i nostri esperienze hanno dei dei risultati più più pubblici questo delle migrazioni ovviamente un forte problema perché viene a mancare questo tipo di confidenza quando del dell'Inter e popolazioni si spostano dalla propria terra si crea un effetto di sradicamento che
Molto molto drammatico perché per costruire questo tipo di confidenza abbiamo detto che esiste una una la capacità della storia di di continuare anche il al di là della nostra singola esistenza questa confidenza viene a mancare perché anche l'orientamento relativo a questi luoghi la mancanza di riferimenti ovviamente non ce la portiamo dietro quindi questo sradicamento che ne portiamo da da qualche parte sin sinora anche in questa parte stessa cosa ovviamente vale anche per noi
Nel momento in cui noi siamo sradicati portiamo sradicamento dappertutto invece nel momento in cui noi diciamo a riscoprire questo
Questo mondo radici possiamo raccontarle e facile raccontare e inserirci in un contesto di crescita il di rispetto fra le diverse culture quindi non c'è nessuno scontro di civiltà
Se mai c'è un un un generare effetti mente insediamento qualcosa che può dare tanto al mondo invece nel momento in cui quello che neanche poniamo a qualcosa che ci viene incontro e lo sradicamento proporremo solo altro sradicamento
Prima di di chiudere di ringraziare tutti voi di di essere stati qui volevo ringraziare anche l'associazione Radici nel mondo che ha ci ha aiutato in questa l'organizzazione di questa presentazione ringrazio anche lettera ventidue riassociazione di giornalisti operatori della comunicazione che
Ci ha dato una mano
Questa iniziativa prima di lasciarvi voglio voglio citare una una citazione che che morì USA nel libro è che dice Ester torna insomma questi giorni Chesterton è diventato tanto tornato anche di moda insomma la chi studia i temi dei denti a della tradizione non è un nome sconosciuto lo conoscevamo in tanti però è un auspicio insomma nel per riflettere su col succo su quello che siamo
E su su dove stiamo andando
Cessazione scrive la tradizione non significa che i vivi sono morti ma che i morti sono vivi
Io mi lascia con questa frase ringrazio ancora
Che l'autore disponibile per esso nostro da coppie qui dentro e quindi a tre finito ci vediamo fuori ci prendiamo anche un caffè grazie a tutti