Speciale Giustizia

Buonasera a tutti da Lorena D'Urso benvenuti all'ascolto dello Speciale giustizia
L'intervento proposto non appare attuabile senza una modifica delle norme costituzionali e quanto si legge nel parere proposto dalla sesta commissione del consiglio superiore della magistratura
Sulla proposta di legge di delega al governo per l'istituzione del Tribunale Superiore dei conflitti presso la Cassazione
Nel documento che sarà discusso in nel plenum mercoledì prossimo e di cui è relatore il togato di Unicost Michele ciambelline i si sottolinea che appare evidente come la proposta di legge in esame presenti criticità dal punto di vista ordinamentale e processuale difficilmente è superabili dovendo escludersi che il tribunale superiore dei conflitti possa essere qualificato come sezione specializzata della Corte di Cassazione
In ragione della non assoggettabilità di tutti i suoi componenti all'auto-governo consigliare e ai suoi poteri organizzativi direttivi del dirigente dell'ufficio l'accentramento in capo a tali organo dell'intera materia della ha giurisdizione osserva ancora la Commissione di Palazzo dei Marescialli
Appare quindi difficilmente conciliabile con quanto disposto dagli articoli centodue centoundici della Costituzione in ogni caso si legge ancora nel parere la devoluzione di tutte le questioni di giurisdizione al tribunale superiore
Dei conflitti richiederebbe il superamento difficilmente ipotizzabile del di gente sistema che consente di definire le questioni di giurisdizione sia con il regolamento preventivo
Eh sì all'esito del giudizio impugnando la sentenza congiuntamente per motivi di giurisdizione per motivi di legittimità
Attualmente decisi unitariamente dalla Corte di Cassazione nella composizione allargata ai soli giudici amministrativi e contabili
Non sarebbe comunque congruente con la devoluzione a tale organo di questioni di giurisdizione
In materie alle quali gli stessi sono estranei come quella penale tributaria o o relativa al limite della giurisdizione del giudice
Ordinario italiano rispetto a quello straniero questo dunque è il parere ha proposto come dicevamo dalla sesta Commissione
Del consiglio superiore della magistratura che sarà discusso in nel plenum
Mercoledì prossimo sulla proposta di legge di delega al governo per l'istituzione del Tribunale Superiore dei conflitti presso la corte di Cassazione un parere come si evince sostanzialmente critico quello dei consiglieri di Palazzo dei marescialli
Questa sera vogliamo rimanere ancora sull'attività in realtà sull'attività margine
Del consiglio superiore né della magistratura con un convegno un convegno proprio organizzato dallo stesso CSM che si è tenuto a Palazzo dei Marescialli
Il nove maggio scorso sui temi della fine vita il titolo era la dignità della persona
E fine e vita come affrontare decisioni come quelle sull'ultimo tratto dell'esistenza umana e con quali strumenti affrontare il dibattito o su una nuova legge in questi sostanzialmente i temi di cui si è discusso in questo convegno a cui hanno preso parte il vicepresidente David Ermini vicepresidente dello stesso CSM il primo presidente della corte di cassazione Giovanni Mammone il procuratore generale Riccardo Fuzio è ancora il presidente della sesta Commissione del Consiglio non superiore e della magistratura Giuseppe Cascini e poi ancora il componente laico del Movimento cinque Stelle
Alberto Maria Benedetti la vice presidente della corte costituzionale Marta Cartabia
Il professor Alberto Maria Gambino che è ordinario di diritto civile presso l'Università europea
Di Roma il professor Antonio Gioacchino spagnolo ordinario di bioetica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
E partiamo dunque dal l'intervento del vicepresidente del CSM Davide termini che ha detto fra l'altro per quanto auspichi che il parlamento in una soprassalto di coscienza
Sappia davvero fornire le giuste risposte mi sembra realisticamente alquanto difficile che una nuova legge possa essere approvata prima di settembre ancora aggiunto Ermini la prospettiva verosimile e che ancora una volta in assenza di un intervento parlamentare
Ricada sulle spalle dei giudici la responsabilità di risolvere problemi etico giuridici lasciati in sospeso dal legislatore
Magari agitando poi per ragioni strumentali il rischio di una dominanza del potere giudiziario sugli altri poteri in una parola l'annosa questione della supplenza della magistratura
Nei confronti della politica ma sentiamo il vicepresidente mini al convegno organizzato dal Consiglio superiore della magistratura su dignità della persona e fine vita
In particolare sentiamo la prima parte di di questo convegno appunto che si è tenuto a Roma il nove Maggio scorso
No buongiorno a tutti
Buon giorno alla vicepresidente
Capitalia buongiorno
A tutti relatori a tutti i presenti
Ringrazio davvero sincera
Con così cioè lo spirito di gratitudine ai componenti della sesta Commissione
Presidente Cascini e in particolare i Consiglieri ciambelline Criscuoli
Per aver promosso un convegno sul tema del fine vita
è un tema di estrema delicatezza e complessità
Ma è un tema ormai pressante e ineludibile dopo che l'ordinanza duecentosette del due mila diciotto della corte costituzionale sull'aiuto al suicidio ordinanza naturalmente al centro dei lavori odierni
La di fatto iscritto nell'agenda politico-legislativa dei prossimi mesi
Questa giornata perciò non è solo tempestiva
Ma anche il pregio di valorizzare il Consiglio superiore della magistratura grazie alla presenza degli illustri relatori
Quale sarde euro telefono autorevole di elaborazione approfondimento e confronto su questioni che investono quel Codice dell'umanità che è l'essenza stessa del diritto io credo ci sia più che mai necessita di luoghi di alta riflessione giuridica
La potenza tecnologica il progresso scientifico ci pongono di fronte a sfide inedite
A sfide che stanno ridefinendo i confini della natura e della vita ponendo profonde questioni etico giuridiche
La vicenda di dj Fabio con il procedimento che all'origine dell'ordinanza della Corte costituzionale nel un esempio paradigmatico
Sono questioni centrali che interrogano severamente il diritto e richiedono l'assunzione da parte dei giuristi di un ruolo di guida intellettuali di riflessione critica e pungolo delle coscienze
Ho già in altre occasioni lamentato una certa marginalità dei giuristi sul discorso pubblico ospitando una loro presenza più incisiva
Non dico che si possano si debba riproporre quel rapporto Londra organico tra accetto di giuristi e ceto politico dirigente che è stato alla base secondo Natalino Irti dell'alta dignità della legislazione di un secolo fa
Il contesto è ovviamente del tutto cambiato e il solo pensarlo sarebbe in effetti un po'ingenuo
Ma di fronte all'esigenza di dare un ordine normativo alla rapida evoluzione socioculturale dei nostri tempi il pensiero giuridico un pensiero che naturalmente sappia essere meno autoreferenziale piuttosto aperto al confronto metodologico con gli altri saperi
Dovrebbe ritrovare una sua centralità della formazione dell'opinione pubblica e soprattutto una rinnovata capacità di dialogo e collaborazione con il legislatore nell'orientare le sue scelte
L'ordinanza della Consulta è stata giustamente ritenuta una decisione storica per contenuti e per forma
Nel corso di questa intensa giornata di studio vi sarà un modo di riflettere approfonditamente su tutti i suoi aspetti sui chiaroscuri e sui risvolti più controversi
Io qui mi limito ad osservare come la corte abbia laicamente indicato una prospettiva a ideologica che consente di sottrarre il fine vita alla contrapposizione irriducibile sterile
Tra chi sostiene l'assoluta indisponibilità della vita e chi al contrario premi per la piena libertà di autodeterminazione
Non si tratta si badi bene di un timido equilibrismo o di una soluzione di comodo tutt'altro
La Corte nell'ordinanza è indetta nell'escludere l'esistenza di un diritto a morire ma è altrettanto netta nell'escludere un dovere rivivere ogni altra sofferenza
I no in altre parole
La Corte non rinuncia a prendere una posizione esplicita ma senza accedere a concezioni astratte e badando al contrario a soppesare i beni della vita e al e dell'autodeterminazione nel loro concreto contesto è un orientamento culturale come è stato detto da alcuni decisamente personalistico che mi sembra del tutto condivisibile proprio perché si incentra e dà valore a dà valore alla persona in carne ed ossa
Come orientamento peraltro e su questo punto adesso tornerò a breve
Ancorato al dato normativo ossia la recente legge duecentodiciannove del due mila diciassette sul biotestamento
Che tutelando il diritto alla vita alla salute e alla dignità e all'autodeterminazione stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato ho proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata
E proprio questa legge con tutte le cautele segnalate dalla Corte costituzionale il Parlamento potrebbe perfezionare e adeguare superando così le attuali apolidi e incongruenze
Auguri e incongruenze che la sola sentenza del illegittimità costituzionale non potrebbe comunque stare del tutto
Si può ed anzi è necessario discutere sulle questioni e sui futuri scenari che l'ordinanza lascia aperti
Ciò che però mi sembra evidente
è che la Consulta nel momento stesso in cui ha rinviato il giudizio di legittimità costituzionale ribadendo come alcune scelte debbano necessariamente essere dimessi alla discrezionalità politica del legislatore
Ha dato prova di grande sensibilità istituzionale ma al contempo segnato un punto di non ritorno
Ora spetta al Parlamento alle forze politiche in particolare a chi oggi è maggioranza di governo rispondere con uguale lealtà e spirito collaborativo affrontando finalmente quei vuoti legislativi che molto Pisano nel delicato campo del più diritto mi risulta che alla Camera le Commissioni giustizia e affari sociali siano al lavoro su alcune proposte di legge ma la scadenza indicata nell'ordinanza è a questo punto piuttosto ravvicinata e dunque per quanto personalmente auspico che il Parlamento in un sopra salto di coscienza sappia davvero fornire le giuste risposte mi sembra realisticamente alquanto difficile Terranova legge possa essere approvata prima di STET mese di settembre
La prospettiva verosimile in definitiva è che ancora una volta in assenza d'un intervento parlamentare ricada sulle spalle dei giudici la responsabilità di risolvere problemi etico giuridici lasciati in sospeso dal legislatore
Magari agitando fuori per ragioni strumentali il rischio di una dominanza del potere giudiziario sugli altri punti in una parola l'annosa questione della supplenza della magistratura nei confronti della politica
Ora
Anche senza considerare che l'espansione del ruolo della giurisdizione un fenomeno fisiologico in tutte le democrazie avanzate imputare la magistratura ingerenza impropria smanie surrogatorie sembra quantomeno bizzarra
Se non decisamente fuori luogo
Compito precipuo della magistratura del riferimento costante i valori e i principi della Costituzione a interpretare e applicare le norme alle esigenze che emergono che emergono nella società specie a fronte di ritardi e carenze del legislatore
Essendoci temo criticare una sentenza ciò che non è tollerabile e denigrare delegittimata delegittimare la magistratura come se fosse un antagonista che opera secondo logiche di schieramento politico
Se vogliamo l'ordinanza della Corte la Consulta fa giustizia di questa supposta contrapposizione interloquendo nel piano inconsapevole dispetto della separazione dell'equilibrio dei poteri
Direttamente con il rivelatore e inaugurando così un percorso potenzialmente fecondo se ben recepito il punto è che la complessità crescente dei sistemi giuridici e la difficoltà di regolamentare materia incandescente di forte impatto nel corpo sociale dovrebbero spingere il potere legislativo verso rapporti via logici e collaborativi
Riconoscendo che è difficile produrre buoni testi normativi
Senza tenere nel giusto conto l'attività della magistratura
La stessa legge sul testamento biologico come del resto ricordata nell'ordinanza è fortemente polemico dice delle conclusioni alle quali era precedentemente pervenuta la giurisprudenza
In fondo come è stato giustamente osservato per fare leggi migliori occorre sapere che semmai funzioneranno sarà per mezzo di e non contro i precedenti e la giurisprudenza
Quindi vi ringrazio davvero per l'attenzione vi auguro un buon lavoro augura a tutti un buon lavoro io mi vi chiedo scusa ma mi dovrò assentare Loggia fatto presente al Presidente Cascini perché ho un impegno dove c'è la presenza del Presidente della Repubblica
Ma veramente sono molto contento che questo argomento oggi si è trattato di un grazie ancora una volta i colleghi del consiglio che hanno reso possibile questa questa iniziativa grazie buon lavoro
Do la parola allora a questo punto altresì dal primo presidente mammone prego
Grazie buongiorno a tutti
Ho ascoltato con interesse la
Parte con consiglio purtroppo un impegno mi ha fatto riguarda il ritardo
Della dell'azione del presidente termini
E ho colto la sua preoccupazione
E cioè che questa materia che con una legge duecentodiciannove sembrava essere arrivata a un punto fermo in realtà questo punto fermo nuovo abbia trovato ed anzi si si sia aperta a una problematica ulteriore
Che è destinata a produrre tutta una serie di ulteriori problemi che ricordano un po'un tragitto già percorso
Voi
Torniamo un po'con la mente al due mila sette quando scritta dalla sezioni unite della Corte di Cassazione la sentenza Englaro la sentenza Englaro sempre sembrò a quel momento un punto di arrivo di una di una problematica che doveva trovare uno sbocco legislativo che in quel momento non esisteva
E che ebbe una sorta di regolazione sulla base dei principi generali da parte della della sentenza delle sezioni unite la quale però fu importantissima perché avvio una sorta di di percorso che poi è sfociato nella legge del due mila diciassette voi sapete che però quel quel percorso fu particolarmente accidentato perché qui c'è la presidente Lucioli
Che su che sull'argomento avuto una una voce molto importante voi sapete che dopo la sentenza
Della corte di cassazione ci fu tutto un seguito di contenzioso per dare attuazione a quei principi perché non esistendo una legge ci fu tutto un una sorta di dubbio istituzionale su come quei principi su cui ci fu un sostanziale accordo a livello a livello giuridico istituzionale come dovessero trovare attuazione perché mancando la legge si doveva ricorrere i sistemi stereo ordinari e allora le strutture sanitarie che furono investite del del problema si posero a loro volta la la la questo posero la questione di quale dovesse essere la struttura quali dovessero essere gli strumenti per dare applicazione a quelle a quelle disposizioni
E
Sì credo tutto un contenzioso davanti al giudice amministrativo
Ricorso al TAR
Appello al Consiglio di Stato ecco e Consiglio di Stato intervenne ed e Nunzio e Nunzio delle delle delle indicazioni che poi furono recepite recepite dalla legge duecento diciamo
Tutto finito
No assolutamente perché il problema si è riproposto sotto altro punto di vista questo per dire che questa materia è una materia che proprio per la sua forti per il fu loro per il Fortore forte coinvolgimento valoriale che comporta si presta poco a una regolamentazione si presta poco a una regolamentazione di carattere legislativo perché una legge una legge ben intenzionata qual è la legge duecentodiciannove è una legge che purtroppo non può avere una sua generalizzazione di di
Fattispecie per solo risolvere una per una tutte le le infinite situazioni che si possono creare e quindi e qui mi riporto a quanto appena detto il presidente Ermini e il rischio che si crea sì sì esposti tutto sulle spalle della magistratura perché la collettività le persone chiedono tutela hanno le loro questioni hanno le loro le loro richieste hanno i loro diritti cui chiedono di dare tutela si rivolgono ai giudici
E il rischio il rischio e che nuovamente si crei di fronte di alla alla giurisdizione giurisdizione ordinaria in questo caso una una situazione di incertezza normativa che va oltre forse la stretta interpretazione delle norme che in quel momento vengono in esame e che danno luogo poiché ha conseguenze di carattere istituzionale che tutti sappiamo quindi la sentenza della Corte l'ordinanza della Corte costituzionale sulla l'articolo cinquecentottanta del codice penale valletta in questi termini
E cioè come una sorta di richiamo al legislatore innanzitutto il richiamo esplicito ma anche come una un invito a non affrontare da un punto di vista meramente pragmatico una certa situazione concerto evento ma quella di cercare di avere uno sguardo un po'più lontano per affrontare veramente il il problema in termini diciamo più più corali in termini più generali che non siano affrontare le si dove circostanze oggi però siamo a un convegno di magistrati convegno di magistrati che su questa materia hanno delle competenze hanno delle professionalità da esprimere e che in ogni caso hanno dei dubbi il il il la la vera essenza del nostro lavoro e di avere dei dubbi dei dubbi che sia poi chiamati a risolvere spero che il dibattito le relazioni innanzitutto ma anche il dibattito che seguirà diano conto di queste di queste di queste situazioni diciamo aperte a nuove soluzioni Diano a loro volta dei suggerimenti dei suggerimenti che riescano a portare delle non dico delle certezze ma sicuramente
Ad avere delle indicazioni indicazioni che c'è un auguriamo tutti ugualmente che siano indicazioni che vengono dal dal legislatore che con una legge e io dico legge ma in realtà i disegni di legge se ve ne sono molti sono sono più di uno cerca uno la in qualche modo di affrontare ognuno un aspetto un aspetto
Particolare della di questa problematica ecco io mi auguro che veramente il Parlamento sappia fare un'opera
Di confronto un opera di coesione di tutti questi principi per dare una soluzione che per il giudice innanzitutto ma soprattutto per la collettività
Sia sia utile e sia uno strumento di di vera risposta alle richieste di tutela
Gli auguro buon lavoro e anch'io come il presidente e ministero costretto fra fra un po'ad andar via però sono molto interessato a questa materia la Corte di Cassazione spesso il terminale di tante
Di tante questioni ed è De Bellis da ovviamente di dare le sue risposte ma volerà alle ovviamente tenendo conto delle norme di legge innanzitutto ma anche della elaborazione giurisprudenziale che nasce all'interno della magistratura buon lavoro
Sarà una brevissima perché anch'io passata abbiamo tanti impegni anche se
Sento di ringraziare veramente la sesta Commissione per aver voluto
Avviare per la verità già in altri campi essere già effettuata una riflessione su questo tema che come tanti altri sono temi estremamente
Eticamente sensibili e direi di straordinario interesse io mi limito solo proprio a due brevissimi accenni il primo e poi vediamo sicuramente l'intervento della professione segretaria che come vicepresidente forse potrà occorra esprimersi anche su questo e sulla tipologia di questo provvedimento che non è una sentenza è una ordinanza che non ho avuto il tempo di vedere se è stata già qualificate in una certa maniera dalla dottrina ma a me sembrerebbe di poterlo dire una una sentenza annunciata ecco più che
Quello che è avvenuto in altri casi e con riferimento a specifici lite temi così delicati
Io richiamo un un precedente che si riannoda un po'al discorso fatto dal presidente mini anche dal presidente
Mammone nel nel due mila diciassette
C'è stata una pronuncia della Corte di Cassazione che è stata stimolata da un ricorso per la procura generale aveva effettuato ai sensi del trecentosessantatré del codice di procedura civile
In materia di riconoscimento del diritto alle origini in quel caso noi avevamo trovato avevamo avuto due sentenze della Corte costituzionale una dire altri dieci anni fa che aveva riconosciuto la legittimità costituzionale della norma in materia di parto anonima che quindi non consentiva
Alla figlio nascituro di conoscere e quindi di interpellare la madre
E poi una seconda lei una seconda sentenza della Corte Costituzionale del due mila e tredici che aveva dichiarato illegittima quella norma
Dopo tre anni il legislatore non era intervenuta
La procura generale ha ritenuto di effettuare di rivolgere uno presentare un ricorso proprio ritenendo che quella sentenza non dovesse ritenersi colti pararsi ad una cosiddetta sentenza monito
Perché in realtà riconosceva Gian l'esistenza nel nostro ordinamento di della possibilità che il nato da parto anonimo potesse interpellare la la madre
Pur mantenendo la sua riservatezza con una sentenza che appunto la Corte costituzionale aveva già affermati a porre rimettendo al legislatore la le modalità attraverso le quali Walter esperire ed esercitare questo diritto
La Corte costituzionale ha seguito questa impostazione e appunto ritenuto che quel tipo di sentenze non rientrasse
Tra le sentenze di inammissibilità per mancanza di rime obbligate ossia una si intende di inammissibilità accompagnata da un'esortazione da un monitor con la decisione mille novecento
Quarantasei del due mila diciassette ha dato occorso alla possibilità in presenza di una pronuncia di incostituzionalità di poter rimettere alle chiese alla giudice
La interpretazione e e la possibilità di applicare con una normativa
In questa casa Fontanella la Corte Costituzionale con questa ordinanza ecco perché credo che passa parlarsi di ardite
Ordinanza o sentenza annunciata anticipa un po'il quello che potrebbe essere la decisione laddove il legislatore rimanesse inerte di fronte come diceva un tema così di estremo interesse e posso acconsentire anche di disciplinare una normativa che riguarda un diritto fondamentale quale quello alla vita e però non riporto al top quelli alcuni passaggi dell'ordinanza Celly riterrà vita e comunque la diritto alla vita fisica o comunque un diritto hanno una certa qualità di vite
Secondo appunto
Che secondo me è un veramente
Utile segnalo diciamo ecco una rilettura di un straordinario articolo pubblicato sul Sole ventiquattro Ore oltre dieci anni fa il ventuno gennaio del due mila sette da parte del cardinal Martini
Cardinal Martini
Già oggetto di cure affermava con riferimento subito dopo il caso Welby
Alla circostanza che situazioni simili saranno sempre più frequenti e avvertiva la Chiesa stessa dovrebbe darvi più attenta considerazione anche pastorale
La crescente capacità terapeutica della medicina consente di protrarre la vite pure
In condizioni un tempo impensabili
Le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona
E concludeva dal punto di vista giuridico rimane aperta l'esigenza di elaborare una normativa da una parte che consente di riconoscere la possibilità del rifiuto informato delle cure in quanto ritenute sproporzionate dal paziente dall'altra protegga il medico da eventuali accuse come omicidio del consenziente o aiuto al suicidio
Senza che questo implichi in alcun modo la legalizzazione dell'eutanasia
Un'impresa difficile affermava ma non impossibile
Ecco noi oggi anziché pensare al medico abbiamo avuto il caso di chi non esercitando neanche la professione sanitaria ha voluto accompagnare con Cappato il il
Colui che aveva deciso di porre fine alla propria esistenza attraverso un ricovero in clinica svizzera ecco sono erano passati dodici anni e dalla quando il cardinal Martini coglieva queste richiamava poi lo potete leggere quella che era la legislazione francese dal due mila cinque
Credo che ancora una volta ecco l'Italia debba senza fare guerre di religione chiamiamole così tra le parti politiche affrontare quello che è la realtà si impone al di là della interpretazione al della volontà del legislatore
Vi ringrazio mi spiace non approfondire presso con voi questo confronto a questo dibattito Manzan penso che gli atti e materiali di studio mi consentiranno di supplire grazie
A lo concludiamo veramente questa prima fase
Di San cioè i saluti introduttivi qualità di presidente della sesta commissione io desidero ringraziare i componenti della Commissione
In particolare il consigliere Paolo Criscuoli al quale dobbiamo l'ideazione e l'organizzazione di questa giornata di riflessione
Su temi che ci coinvolgono profondamente Primo loro come uomini e poi come operatori del diritto
Abbiamo pensato di avviare la riflessione a partire dalla ordinanza più volte citata negli interventi precedenti della Corte Costituzionale duecentosette del budget due mila diciotto
Con questa formula inedita della incostituzionalità differita
Eravamo abituati alle sentenze monito nelle quali il giudizio di contrarietà costituzione di una disposizione portava una pronuncia di inammissibilità accompagnata da un richiamo legislature provvedere adottando
Una delle possibili soluzioni tra le quali la Corte riteneva di non poter scegliere e poi le sentenze additive sovente adottate dopo che i moniti precedenti non avevano sortito risultati con le quali la Corte re dettava la regola che adeguava la norma la Costituzione con la formula incostituzionale la parte in cui non prevede che
Entrambe le soluzioni presentavano dei limiti la prima determinava la sopravvivenza di una norma ritenuta in contrasto con la Costituzione e soprattutto per il giudice a quo le imponeva l'applicazione al caso concreto
La seconda esponeva inevitabilmente la corte all'accusa di invadenza del terreno riservato alla discrezionalità del legislatore
Con questa formula conosciute in altri ordinamenti finora non applicata mai in Italia almeno per quello che io sappia si sceglie una via intermedia la norma invalida non viene caducata ma il giudizio a quo resta sospeso
Perché un rinvio della decisione da parte della corte
è pur vero che la norma sospettati applicabile in altri casi mi quali i giudici hanno come unico rimedio quello di sollevare a loro volta la questione davanti alla corte e certo la Corte sarà meno esposta a critiche quando dico quando e non si perché credo che ormai è inevitabile che arrivi la pronuncia della Corte settembre dovrà prendere atto della perdurante inerzia del legislatore
E adottare una sentenza che a leggere l'ordinanza del due mila diciotto sarai inevitabilmente una sentenza additiva i cui contenuti sono in qualche modo preannunciati dall'ordinanza
Il nostro auspicio e che in materie come questa che involgono un complesso di valori e principi a volte anche in contraddizione tra di loro
Il legislatore abbia la capacità di offrire una risposta oltre attraverso scelte che non siano la imposizione di un punto di vista di maggioranza ribaltabile in caso di cambio di maggioranza
Ma che cerchi di operare una sintesi tra visioni diverse capace di tradurre in legge principi e valori condivisi dalla comunità
In modo da non lasciare solo il giudice in quell'operazione di ricognizione e di Mark bilanciamento di valori in gioco che dovrà comunque fare
Dobbiamo essere consapevoli infatti che anche il legislatore più avveduto e lungimirante e non mi pare sia questo il tempo non può togliere del tutto le castagne dal fuoco al giudice che dovrà comunque operare delle scelte di valore
Pensiamo solo per fare un esempio al concetto di sofferenza non sostenibile
Contenuto in alcuni di leggi disegni di legge in materia e in parte vocato dall'ordinanza della Corte
Alla inevitabile relatività di tale concetto a quante implicazioni di ordine etico teologico morale a una decisione dell'OSCE i giudici italiani
Non possono e non vogliono sottrarsi a questo difficile compito di ricognizione dei valori e di principi condivisi e di individuazione della regola da applicare al caso concreto
Però perché questo difficile compito sia accettabile per la comunità è necessario che sia esso sia assunto dei magistrati in maniera il più possibile informata
Cioè in base alle più ampie conoscenze anche in altri campi
La scienza medica la filosofia e l'etica e questa è l'impostazione che abbiamo voluto dare al dibattito di questa mattina e nella piena consapevolezza e scelte neutri non esisto
E che la inferenza delle scelte di tipo valoriale e sempre inevitabile nella decisione del giudice quanto più si è consapevoli di questo tanto più la decisione sarà meno additabili degli soggettivismo e di arbitrio ed è questo lo scopo e il senso di un'iniziativa come questa grazie volo
I relatori della tavola rotonda accomodarsi sul tavolo
E con soli undici minuti di ritardo possiamo iniziare
Allora possiamo iniziare i nostri lavori
Il mio ruolo è quello di moderatore era tale ruolo cercherò di attenermi sono state già fatte considerazioni introduttive
Di grande interesse e quindi lo spazio e quello degli autorevoli relatori che oggi hanno voluto onorarci della loro presenza
Avviso i relatori che la la tempistica della della mattinata mi induce a pensare che gli interventi dovrebbero diciamo non superare i trenta minuti e preferibilmente attorno ai venti tra i venti e i trenta chiudere chiudere interventi
Davvero difficile trattenermi dal dire qualcosa quindi preferisco immediatamente cominciare con la professoressa Marta Cartabia vicepresidente della Corte costituzionale cui cedo la parola
Grazie presidente cercherò di attenermi alle indicazioni dei tempi il mio compito qui evidentemente non è commentare ciò che è stato pronunciata dalla Corte costituzionale con la citata ordinanza ma ripercorrerla magari con qualche osservazione di contesto
Che possa fare emergere tutti i contenuti di forma e di sostanza che possano aiutare facilitare la discussione chiedo al nostro Presidente comunque di segnalare quando arrivano i miei venti minuti in modo tale che non tolga la possibilità invece di esprimersi a coloro che hanno maggiore libertà di parola rispetto a me in questo momento e che quindi è utile ascoltare
Ieri e ringrazia sentiti si malamente di questo invito innanzitutto al presidente Ermini presidente Cascini colleghi e gli amici della sesta Commissione del CSM di tutti gli altri che mi hanno voluta indicare qui
Ed era una decisione duecentosette del due mila diciotto è una ordinanza inedita e che merita attenzione sotto entrambi i profili quello della Scelta procedurale
E quella dei suoi contenuti ma innanzitutto vorrei segnalare un aspetto che forse può apparire banale lo è
Ma che è bene sempre tenere presente che la Corte costituzionale a differenza di altri giudici
Non è quella che termini in gergo si definisce uno human rights saggio di cash aggiudichi Heather a tutto tondo non ha una competenza indefinita e
Totale su tutte le questioni di tutela dei diritti individuali la sua competenza è strettamente legata all'essere giudice delle leggi
E questo rende ragione del fatto che per esempio su tematiche come queste e come altre la Corte Costituzionale spesso interviene dopo qui interviene tanto tempo dopo la Corte di Cassazione caso Welby il caso Englaro che sono già stati citati
Interviene dopo perché molto spesso ma anche in altri ambiti di questo di questo tipo è se noi pensiamo tutte le tematiche che la mente sensibili che altrove hanno visto in prima fila subito corti supreme corti costituzionali che abbiano per esempio ricorso diretto qui no perché la Corte costituzionale può intervenire intanto in quanto ci sia una legge per giudicare questo è il limite il condizionamento l'ampiezza dei poteri della Corte perché poi quando interviene interviene non sul caso ma interviene sulla legge ma in ogni caso il suo intervento è condizionato da questo ora si potrebbe pensare data questa premessa banale se volete ma che è sempre bene avere nella coda dell'occhio che la Corte costituzionale si è stata chiamata a intervenire ora sulle tematiche di fine vita
Perché è una legge è stata fatta perché è intervenuta la legge duecentodiciannove del due mila diciassette quindi come accaduto in altri casi per esempio sulla fecondazione assistita
Una volta intervenuta la legge li la Corte investita di tutti i problemi di cui costituzionalità che questa legge pone prima annotazione non è accaduto questo in questo caso impugnazione la questione di legittimità costituzionale
Per scelta dell'ordinanza di rimessione non ha colpito e per come sono andate le vicende evidentemente perché Cappato e dopo aver accompagnato dj Falbo in Svizzera si è costituito
A Milano in un processo penale dove è stato aperto appunto un giudizio in relazione alla fattispecie di un aiuto al suicidio
Ora quindi la Corte costituzionale è stata chiamata a pronunciarsi sulla norma del Codice penale
Non sulla legge sul fine vita e vedremo tra un attimo come invece uno degli aspetti a mio parere rilevanti di questa ordinanza
è dare la possibilità di riportare nella sede propria l'intervento
Che è stato richiesto insomma legislatore cioè muoversi da lasciando da parte del Codice penale e intervenire eventualmente sulle zone mancanti della legge duecentodiciannove del due mila diciassette perché la legislazione qui c'è stata
Non siamo più come nel caso Englaro nel caso Welby dove il giudice ha dovuto fare con quello che c'era a disposizione qui un legislatore intervenuto e degli che probabilmente sarebbe la sede più necessaria più appropriata per completare il disegno nelle parti mancanti
Questo è il primo punto il secondo aspetto è la tecnica già decisori abbiamo detto un'ordinanza un'ordinanza per la verità come potrebbe notare qualcuno che è scritta nelle forme della sentenza occasionalmente la corte lo ha fatto
Ma raramente perché normalmente le ordinanze di inammissibilità sono motivate col vecchio stile no stile francese a quando il più prescritte eccetera
Qui no qui si è scelto di mantenere la folla la il nome genere ordinanza però dando la possibilità di una motivazione ampia
Le ragioni sono evidenti la corte ha voluto affrontare il merito in qualche modo della materia comunque gettar nelle coordinate e non la modalità delle delle ordinanze tradizionali avrebbero messo in maggiore difficoltà sia da cortesi sia chi poi avrebbe dovuto interpretare le indicazioni che dalla corte provenivano un'ordinanza che sospende il giudizio
Ma
Lo rinvia a una data fissa quindi non è rinviato inattesa di un intervento del legislatore che possano a intervenire quando e come lo ritenga più opportuno la corte del ventiquattro settembre deciderà questa è la data che è stata fissata per cui se il legislatore come auspicabile dirà la sua sul tema la corte ne terrà conto viceversa la corte dovrà concludere il giudizio
Questa decisione sicuramente processualmente inedita ma non è diciamo così
Fuori dai suoi Protti Terri processuale la Corte dice nel regolare le le le dinamiche del processo la Corte ha deciso di utilizzare questo strumento ed è qualcosa che risponde profondamente ha delle caratteristiche della nostra corte costituzionale di sempre e forse accentuate nei tempi più recenti che sono quelle di una istituzione che per strutturare per Scelta
E sempre in relazione agli altri poteri dello Stato
Evito di dirlo come gli eredi di citare delle delle dei libri a cui ho partecipato in cui mettevamo in in in rilievo la relazionalità come carattere distintivo della Corte costituzionale rispetto ad altre corti
Preferisco lasciare ad altri osservatori questa sottolineatura disegnarlo un interessantissimo intervento di armi in fondo Dandini
Presidente del Max Planck Institut di carità il Verga che ha scritto con uno stile giovane studioso italiano uno di quei giovani studiosi che purtroppo non trovano spazio nella accademie italiane sono all'estero Davide Paris
E che hanno confrontato reperibile sulla SS RM ribelle questo articolo di armi in fondo Gandhi mette in confronto le modalità di azione della corte costituzionale tedesca e di quella italiana
Dove emergono Armellin questo dipinto sul quale non mi soffermo se no esaurisco tutto il mio tempo per parlare di loro comunque emerge una modalità diversa
Di esprimere una grande autorevolezza due corti autorevoli nel panorama internazionale e all'interno dei propri ordinamenti ma che agiscono con stili diversi Cappelletti avrebbe dette un Italian style che è molto più relazionale mentre la Corte tedesca agisce più da sola la Corte Costituzionale tende ad essere sempre in relazione non solo col Parlamento ma con la magistratura
Il PIL pro cesso in via incidentale che è la via d'accesso maestra per la corte costituzionale da sempre sin dalla prima sentenza ha messo la Corte costituzionale in questo rapporto virtuoso
E molto fecondo con la magistratura ordinaria
Ora qui in questo caso e più il rapporto con il parlamento che viene in rilievo ma è una modalità di azione che la corte tende sempre ad a vere
E perché ha ha preso questa decisione di un'ordinanza così inedita come è stato detto perché essendo dice la Corte stessa
Si è voluto evitare che la una disposizione incostituzionale potesse produrre effettivo continuare a produrre su di sospetta incostituzionalità potesse continuare a produrre effetti potenzialmente illegittimi ma allo stesso tempo ha voluto evitare vuoti di tutela su una materia così decisiva
La richiesta del giudice rimettente di intervenire con una pronuncia Bill attiva del dell'articolo cinquecentottanta sul suicidio assistito solo sulla parte dell'assistenza al suicidio
Dice la corte in apertura avrebbe creato una il vuoto di tutela di valori costituzionali
Così come l'avrebbero creato una un potenziale vulnus la perdurante vicenza della disposizione
Come definire questa questa ordinanza
Presidente Fuzio ha parlato di una incostituzionalità annunciata
E io mi rimetto alle parole del nostro presidente Giorgio Lattanzi che nella conferenza stampa di quest'anno nella udienza straordinaria fatta qualche mese fa
Ha parlato esplicitamente di questa decisione decidendo definendola come incostituzionalità prospettata
Forse c'è una differenza di grado tra l'annunciate la prospettata ma insomma questo lasceremo alla dottrina individuare etichette definizioni migliori certamente come già è stato notato quest'ordinanza
è un'ordinanza anche qui in dialogo questa volta con altre altre corti come lo fu la famosa sentenza Englaro che fu nota per le grandi citazioni di di giurisprudenza straniera quei dal punto di vista processuale
La la Corte costituzionale nella conclusione fa riferimento esplicito a delle decisioni una della Corte canadese del due mila quindici un'altra della Corte Suprema del Regno Unito del due mila quattordici
Dove certo le tecniche processuali non erano esattamente identiche le steste stesse ma lo spirito era identico quello di permettere anzitutto al Parlamento di intervenire sui temi della fine vita di fronte a un caso che era stato portato davanti a queste corti supreme
è interessante notare che entrambe le corti sono due corti audaci non sono due corti timide
Ma la corte canadese a strumenti di questo tipo di sospendere gli effetti delle proprie decisioni per lasciare intervenire una regolamentazione addirittura ci sono delle clausole nella carta canadese che sarebbero interessanti da approfondire dove la corte può anche annunciare de dichiarare un incostituzionalità ma lasciarla in vigore per evitare degli effetti più o dirompenti sull'ordinamento della corte suprema del Regno Unito
Si capisce bene in virtù di una tradizione di supremazia del Parlamento di sovranità del Parlamento che è nel DNA di quel di quell'ordinamento
Perché la corte italiana sceso ha scelto una strada di questo genere il caso aveva delle peculiarità che richiedevano
Imprese mi diciamo così rendevano urgente un ripensamento di una tradizione diversa nella giurisprudenza della Corte che è stata richiamata anche stamattina
Una giurisprudenza che di fronte alla necessità di intervenire ma anche di intervenire di fronte a una pluralità di scelte alla necessità di costruire un tessuto normativo ha visto in tradizionalmente in passato
La Corte agire con decisioni inammissibilità accompagnati dai moniti al legislatore una per tutti per restare su terreni affini
E quella della regolamentazione delle unioni civili delle coppie omosessuali pronunciato inammissibilità nel due mila dieci ha visto poi il Parlamento intervenire solo nel due mila sedici
Ora di fronte alle lentezze alle inerzie al rimanere inascoltati di tante decisioni della corte di inammissibilità accompagnati anche da moniti severi
Lo dirò alla fine in questo caso in particolare dove l'inammissibilità avrebbe voluto dire che aprono la la disposizione del Codice Penale rimaneva in vigore veniva applicata nel caso concreto
E di fronte soprattutto un elemento di contesto in cui il monito era von Stuck considerato con poca l'urgenza e serietà la corte ha deciso di cambiare registro su questo tema ma lo ventuno dirò alla fine se riesco anche in qualche altro ambito non è un unicum da questo punto di vista anche se quest'ordinanza è un unicum nel suo genere
Quanto al contenuto a mio parere è bene evidenziare che questa pronuncia a due aspetti ci sono proprio due anime dentro la decisione
Sulla disposizione del Codice Penale cinquecentottanta il divieto sanzionato penalmente del suicidio assistito
La corte ha parole chiare nel dire che questa non è una disposizione superata né in utile né integralmente costituzionalmente illegittima perché ci sono situazioni a tutt'anche se questa disposizione è stata scritta
Probabilmente in un'epoca in un momento in cui si voleva onorare con la sanzione penale nell'idea dell'indisponibilità della vita comunque altri tipi di interesse pubblico
Quello che la Corte afferma ed è importante ridente Merlo a mente su questa parte della pronuncia è che è una disposizione che ha anche nel contesto attuale un suo significato che è quello di proteggere la persona che in momenti di vulnerabilità che possono essere legati a una malattia un momento di crisi finanziaria un momento di ogni grande dolore un momento
Passeggero ma difficile della vita possano porre in essere o essere indotto aiutato a porre in essere un gesto irreversibile questo non è un bene che fa parte del di un'epoca trascorsa è un problema enorme basti pensare a ciò a cui sono esposti i nostri ragazzi adolescenti molto spesso indotti da anche dalle nuove tecnologie a diciamo così con gesti sconsiderati dai quali poi non si torna indietro
Questo è sull'articolo cinquecentottanta ma la corte non si ferma qui
Ciò è stato interessante sentire a rileggere le parole del cardinal Martini dal presidente Fuzio poco fa perché esattamente questo è lo spirito in cui si è mossa la Corte costituzionale che dice
Se questa disposizione ha tuttora una sua ragion d'essere
Tuttavia ci sono situazioni nuove ci sono situazioni nuove che sono esattamente quelle situazioni in cui la persona si può venire a trovare quando
La medicina gli sviluppi della scienza e della tecnologia riescono a restituire o a strappare alla morte una persona come questi quella dei dj Falbo
Che in altri tempi probabilmente non sarebbe stata salvata
Ma che non non riesce a fare integralmente o comunque lo lascia in vita in condizioni di gravissima sofferenza il caso ovviamente davanti agli occhi della corte aveva un suo peso la persona era tetraplegici acceca
Occasionalmente sostenuta dal respiratore
Non non modo determinato aiutato per la nutrizione e soprattutto affetto da gravi dolori
Queste sono situazioni nuove sono situazioni inedite che richiedono evidentemente una regolamentazione di tipo diverso
E questo è quello che la Corte e chiede al legislatore di prendere in considerazione
Alla luce di quali principi però
Qui probabilmente vale la pena sottolineare ciò che già è stato detto dal presidente Ermini nelle sue parole introduttive
Lui l'ha definito un approccio in in una logica tipicamente personalistica ed è vero perché ci sono effettivamente delle affermazioni di principio
Che dovrebbero essere tenuti tenute presenti da chi poi deve dare seguito quest'ordinanza
E che contengono affermazioni importanti anche perché la giurisprudenza la legislazione anche degli altri paesi questi dieci dodici anni che ci separano dalle prime decisioni sul tema
E maturata c'è stato questo lavoro di perfezionamento è un cammino anche la giurisprudenza non è semplicemente un sì o un no c'è un contributo di di di sviluppo di pensiero per cui innanzitutto la Corte afferma nel paragrafo quattro che dal diritto alla vita non si può derivare un diritto di rinunciare a vivere questa è un'affermazione che già è stata sottolineata
è importante perché la corte esce da questa logica che in altri ambiti in altri ordinamenti è stata ventilata
Del rivendicare alcun diritto a morire
Il secondo me dice la Corte nell'inizio del paragrafo sei che neppure esiste un diritto a morire come derivato dal diritto alla autodeterminazione individuale
La la corte costituzionale in un paragrafo successivo di nuovo è stato già sottolineato delle parole introduttive degli altri ma indenne a riprenderlo
Reputa che bisogna uscire da questi ambiti discostandosi anche da altre decisioni altri orientamenti da una concezione astratta della autonomia individuale
Certo che il tema dell'autodeterminazione e cioè dell'autonomia c'è la legislazione italiana e tanta giurisprudenza hanno riconosciuto la stessa Corte costituzionale il consenso informato
Ma quello su cui la Corte costituzionale vuole attirare l'attenzione anche qui è già stato detto è sulla situazione della persona in concreto nelle sue condizioni
Che talora non sono soltanto di libera determinazione individuale ma di sofferenza e di dolore malattia che richiedono un intervento di tipo diverso
Terzo punto su cui la Corte è abbastanza chiara nelle sue affermazioni
è di dire che dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo
Non deriva alcun vincolo a riconoscere una determinata modalità una determinato tipo di legislazione tanto meno un diritto a morire perché la forte di Strasburgo su queste tematiche dal famoso caso Pretin poiché sono tutti ampiamente citati
Riconosce
Un a margine di apprezzamento che se vogliamo in questi ambiti è ancora cresciuto negli anni venti negli anni più recenti tanto che una studiosa bravissima americana
Claire Ryan definisce moral margin cioè negli ambiti dove c'è una questione eticamente sensibile la corte europea lascia spazio
Alle agli ordinamenti nazionali di regolarsi l'ultimo il caso sulla maternità surrogata in cui c'è stato questa proficua interazione con la Francia
Allora quali sono queste situazioni inimmaginabili che richiedono però una regolamentazione diversa appunto cinquecentottanta può rimanere lì devo concludere di Giacinto Di cinque minuti allora vado veloce
Il cinquecentottanta può rimanere lì per tutti i casi che abbiamo detto ci sono dei casi nuovi che la Corte costituzionale
Identificato circoscrivendo così l'esigenza dell'intervento legislativo nel paragrafo otto dice
Situazione inimmaginabile all'epoca in cui la norma incriminatrice fu introdotta ma portate sotto la sua sfera applicativa dagli sviluppi della scienza medica e della tecnologia
Spesso capaci di strappare alla morte pazienti in condizioni estremamente compromesse ma non di restituire loro una sufficienza di funzioni vitali
Il riferimento in particolare alle ipotesi in cui soggetta devo l'agevolata agevolato si identifichi in una persona a affetta da una patologia irreversibile di fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili
Ci tenuta in vita in mezzo a trattamenti di sostegno vitale di capace di prendere decisioni libere e consapevoli
Queste su
Alle situazioni su cui la Corte avverte una mancanza di regolamentazione
Prosegue il ragionamento della corte osservando che in casi simili la legge sul fine vita la legge del due mila diciassette già consentirebbe al malato
Di chiedere l'interruzione dei suoi trattamenti di sostegno vitale in alto di contestuale sottoposizione a una sedazione profonda
Caso Welby oggi ha avuto una risposta legislativa nella nella legge
Duecentodiciannove del due mila diciassette ciò che manca dice la Corte costituzionale lo vediamo troppi secondo è invece la possibilità di persone in queste condizioni anziché di chiedere la sospensione dei trattamenti con contestuale sedazione palliativa anche profonda invece la somministrazione di un trattamento che ponga fine alla loro vita
Vorrei attirare l'attenzione sull'insistenza che la forte forme sulla l'approccio che la legge duecentodiciannove a che appunto non risponde alla semplicemente all'autodeterminazione ma mette al centro la relazione di cura l'alleanza terapeutica dove l'autonomia
Personale del paziente che non è assolutamente negata ma decisiva la la decisione
E dalla persona che capace di intendere e di volere decisiva
Però viene assunta in un contesto di rapporti dove c'è anche l'autonomia professionale la responsabilità del medico
I familiari poi conviventi o le altre persone di fiducia è un contesto di nuovo in cui il singolo è in relazione conformemente all'articolo due come singolo e nelle reali nelle formazioni sociali
Da questo punto di vista quando noi agiamo questo terreno così difficile è stato detto prima dal presidente mammone difficile immaginare che la legge possa fare tutto non basta al legislatore
Io aggiungerei non bastano le Corti costituzionali non bastano neanche i giudici occorre anche tenere presente il medico perché è il medico che è lì nel momento e che può aiutare e sostenere le decisioni caso per caso quella sofferenza indicibile o quelle condizioni estreme
Sono innanzitutto da parte di chi in prima persona posto davanti alla scelta da assumere ora questo è l'aspetto interno motivo per cui la Corte costituzionale ha richiamato così ampiamente una legislazione che c'è non soltanto perché c'è ma perché a come tutto una modalità di accostarsi a queste problematiche del fine vita che sono più articolate rispetto agli strumenti che noi avremmo avuto in assenza di una legislazione che erano solo la norma penale un'autonomia individuale
Qui la corte ravvisa un problema un vuoto di tutela nella legislazione di gente
Perché dice appunto la persona che per vari motivi non si sente semplicemente di lasciarsi togliere i sostegni vitali con la palliazione la sedazione profonda
Si trova per questo tipo di legislazione dice a un certo punto la Corte è costretta a scegliere un'unica modalità di congedo dalla vita e qui il le carte diciamo
Che che ci sta aveva amo davanti segnalavano la preoccupazione grave di dj Fabio non soltanto di per durare di alcuni giorni della della situazione di sedazione profonda che avrebbe portato forse chissà sofferenza Luís certamente uno straccio nei confronti delle persone che gli stavano vicino
Qui la corte interviene chiede al legislatore di intervenire e non lo fa autonomamente
Perché ritiene che siano necessarie
Almeno tre aspetti procedure attraverso le quali giungere e regolamentare questo tipo di decisioni e adesso non c'è il tempo ma insomma le ritrovate nella decisione alcuni aspetti più specifici di queste procedure
Cautele e c'è un paragrafo in cui si insiste che questo tipo di situazione non avvengano mai
In alternativa alla proposta di cure palliative ma debbano essere sempre precedute dall'adeguata offerta di una possibilità per il paziente
Di seguire la strada già vigente nell'ordinamento attraverso la situazione anche profonda quindi per questo la la Corte ritiene cashes Bojon intervento legislativo
Perché la corte ha fatto tutto questo è ancora la corte un legislatore negativo come lo aveva descritto Hans Kelsen all'inizio agli esordi della giurisprudenza della giustizia costituzionale
Sta facendo altro la Corte sicuramente in in molti casi quasi tutti i casi agisce tradizionalmente come legislatore negativo nel senso che amputa dall'ordinamento porta se volete
Quelle disposizioni a quelle parti di disposizioni o quelle parole nelle disposizioni che le chiavi determinano l'incostituzionalità della legge in molti casi è così
Ma quando questo non può accadere cioè quando la reductio a da legittimità temi una disposizione non può accadere attraverso la sottrazione cosa deve fare la corte
Io segnalo semplicemente che in questi ultimi tempi come dicevo all'inizio sempre meno la corte
Si trincera dietro le inammissibilità perché è la risposta al quesito di costituzionalità povere una pluralità di discrezione e legislative perché se il vulnus esiste
Non si può non rimuovere in qualche modo segnato in materia penale che anche per esempio sulla determinazione della misura della pena che tradizionalmente era un terreno
Offrì messe per la corte costituzionale ha visto delle incursioni della corte di fronte al perdurante silenzio delle legislature forse sollecitato da una pluralità di moniti
Segnalo anche e questa è la mia ultima parola che però la Corte non si è così trasformata in un legislatore positivo non abbandonato quelle vesti per assumersi quelle invece di un creatore del diritto perché anche quando interviene conforme che non sono di pura ablazione Lacorte cerca sempre di prendere appunto di riferimento
Qualcosa che è già dato nell'ordinamento e che si inserisca in modo coerente e ragionevolmente
Finalizzato allo stesso scopo della scelta del legislatore che già esiste
Su questo mi fermo spero che diciamo così queste parole possano aver contribuito a chiosare e niente di più con una sentenza la decisione della Corte ascolterò per quanto mi è possibile perché le i lavori alla corte proseguono il dibattito degli altre relazioni grazie tante
Grazie per questa chiara analitica e sobria relazione che ci ha chiarito veramente alcuni punti
Non posso prima di dare la parola l'altro relatore volevo fare due piccole osservazioni la prima è la corte
Usando categorie civilistiche questa volta ha messo in mora il legislatore perché le volte precedenti evidentemente legislatore
Non ha poi reagito nei tempi rapidi e oggi la corte ha deciso di essere il più ferma su questo punto la domanda che mi faccio è cosa succederebbe
Se o succederà se il legislatore non adempie diciamo così al compito che la corte
Gli ha assegnato se adempie male
Penso che ci sia addirittura un terzo scenario che adempia poi dopo che la corte abbia sia intervenuta ma soprattutto se non adempie perché se è vero come è vero
E la ordinanza di rinvio lo dice chiaramente che occorrono regole certe su questo occorrono pro cedimenti tipizzati
Perché il problema della vulnerabilità del consenso non può essere affidato in questa materia
A decisioni caso per caso allora mi domando davvero se quel ruolo cui la professoressa accennava al termine del suo del suo intervento
Quel ruolo che la corte diciamo non può fare o non ha fatto però di fronte a un caso di questo genere come la corte colmerà
L'eventuale inadempimento del legislatore che capace sul punto nonostante il monito
Dovrà cercare ma qui entro diciamo del mio fu frutto di un un commento così veramente discutibile dovrà cercare la corte di costruire diciamo un sistema che consenta di colmare la possibile gravi incostituzionalità che non può essere affidata al relativismo in questa materia
Davvero ci aspetta diciamo un buon tempo in cui l'ordinamento anche dei rapporti tra giudice costituzionale legislatore probabilmente assisterà a uno totale una totale ricostruzione dei rapporti e d'altra parte lo diceva il presidente Cascini e ne siamo abituati ormai io che per cultura per scuole civilistico a cui appartengo
Ad ammettere che i giudici siano portatori di valori che non ci sia più solo l'argomento tecnico il formalismo Circosta dietro le spalle si citava Cappelletti bene prima di insomma
Sono cose che sono entrate a far parte della nostra cultura giuridica però certamente in una materia come questa in ordinanza della Corte lo dice chiaramente
La certezza del diritto ancora maggior ragione un valore fondamentale la parola adesso il collega Alberto Maria Gambino professore presso l'università europea di Roma civilizzato che saluto grazie vi ringrazio molto di questa
Opportunità questa prima sessione mi è stato detto quando cortesemente sono stato coinvolto si inserirebbe nello scenario che ha come titolo fine vita tra dato biologico è atto umano
Poi nella sessione pomeridiana invece si entra dentro il tema dell'ordinanza
E al al di là del fatto che forse proprio per rispetto al comma la presidente Cartabia che non entriamo nell'ordinanza
E mi preme allora a questo punto intanto forse segnalare che questo stretto orizzonte del dato biologica dell'atto umano in qualche modo a dire
L'oggettività della scienza e dall'altra parte la libertà l'Adda autodeterminazione
Probabilmente meriterebbe invece pure la Giunta del potere tecnologico del potere della tecnologia e ciò come incide sia sul dato biologico penso alle neuroscienze
Sia anche sull'atto umano perché l'atto umano è fortemente connotato anche quella sfera deterministica
Di quella che appunto l'evoluzione tecnologica che cos'è che ieri erano impensabili oggi viceversa su e allora ritengo brevemente di provare a tracciare l'itinerario per cui si arriva alla legge sul inedita e probabilmente si arriva anche all'ordinanza perché condivido che c'è
Un passaggio nella legge sul fine vita
Che oggettivamente in qualche modo fa indicare alla corte che qualche cosa non è così illogico in quella legge
I casi che era un po'diviso anche l'opinione pubblica italiana sono piuttosto chiari nella mente di tutti il caso Englaro abbiamo e anche protagonisti divi di quella stagione
Aveva due caratteristiche gli è vero un paziente che non aveva nessuna possibilità di esprimere il suo consenso all'eventuale interruzione di un trattamento sanitario e e dall'altro lato avevamo anche la idea che i trattamenti sanitari potessero completi comprendere anche l'idratazione e l'alimentazione
Questo era un po'il cuore di quella decisione poi carica fino alla Cassazione
Presidente svizzero ricordato diciamo andando via è una sezione prima non è una sezione unite tant'è che poi c'è stato l'ha persa sezione che viceversa su un altro caso su tutto il tema invece il consenso informato a direi deciso in maniera diversa e in quella decisione il tema di fondo era siamo tutti liberi di poter rifiutare una cura in entrata
Ci viene proposta la libertà intangibile il diritto in questo caso fa un passo indietro o meglio il diritto tutela quella libertà
E quindi in tutti quei casi noi abbiamo atti che forse anche moralmente non ci sembrano coerenti come il rifiuto dell'amputazione di un arto minimo che tuttavia è liberamente rifiuta bile tanto da arrivare alla cancrena che poi magari anche all'esito finale
E su questo è un punto intangibile su cui dire c'è un accordo completo
Più complessa invece la vicenda quando il trattamento già in atto in corso perché lì quel presidio implica che l'interruzione necessariamente coinvolga altri soggetti
E allora qui si apre il tema su chi interrompe quello del trattamento che in qualche modo un trattamento salvavita perché altrimenti gradita si interrompere
E qui in quel caso c'era istruttore che era anche padre magico ovviamente come tutore che chiedeva ecco l'interruzione sulla scorta di cosa sulla scorta di un presunto atto di volontari scelta ardita appunto determinazione del paziente stesso e qui la ricostruzione e non c'era il bio testamento e quindi è stata fatta attraverso tutta una serie di ricostruzione storica degli testimonianze ricordi
Potremmo dire oggi a legge vigente sia un caso del genere si riproponesse probabilmente non avrebbe lo stesso esito
Perché mancherebbe invece il biotestamento e quindi ci troveremo in una situazione particolarmente complicata perché oggi l'ordine mente offre uno strumento e quindi sebbene il tema dell'idratazione e alimentazione sia espressamente per previsto che posso essere interrotto
Il tema della ricostruzione della volontà di questa autodeterminazione pro futuro che era stata sarebbe dovuta essere espressa anticipatamente non lo avremmo questo atto formale apro una parentesi
Tra l'altro per questa legge deve essere un po'attuata anche sulle formalità che adesso mi trovo nel concorso notarile abbiamo non certo punto c'era un caso che aveva a che fare con questa vicenda e correggendo le prove scritte ci rendiamo conto che c'è una lacuna perché il notaio stesso ha una difficoltà a comprendere come ricevere queste dichiarazioni soprattutto informate e come informato e quindi questo lo segnalo perché altrimenti poi qui se legge rimangono anche un po'appese e giustamente poi sarà la magistratura a colmare necessariamente coinvolto chiusa parentesi e quindi in quella vicenda c'era una situazione potremmo dire ante litteram ma di un biotestamento così presunto che oggi sarebbe dovuto essere scritto e dall'altra parte c'era la qualificazione della alimentazione e idratazione somministrata attraverso un sondino nasogastrico come atto trattamento sanitario
Pubblico su quella vicenda si sono aperti tanti disegni di legge il più importante che il disegno legge Calabrò portava rifiutare e l'alimentazione e l'idratazione
Potesse essere configurata come trattamento sanitario e quindi essendo viceversa in quel disegno di legge inteso come una sorta di ostili umanitario non poteva inserirsi all'interno del sistema sanitario
E quindi avrebbe potuto altre conseguenze da dove si fosse arrivati alla approvazione di quel tipo di legge
Caso UE il bel caso Welby paziente invece e piena coscienza
E in una situazione sofferente
La dichiarazione il dissenso a quel trattamento
Era evidente a tutti tanto acclarato con una lettera al capo dello Stato e quindi cioè il tema di fondo e il passaggio dal rifiuto di una terapia che viene proposta che nel caso specifico fu ricordo mi pare la moglie che nel momento dell'urgenza disse sì interveniamo
E poi dopo l'insopportabilità di questo respiratore che a un certo punto lo porta a dire fermiamoci
Quel fermiamoci coinvolge un terzo e quel terso poteva come Stato essere in qualche modo in Casellato nella vicenda l'articolo cinquecentottanta del Codice Penale rientriamo esattamente però e lì la sentenza un po'particolare molti di voi la ricordano il reato viene configurato però si esclude la punibilità in quanto era al dovere di quel anestesista
Corrispondere alle diritto del paziente di interrompere la cura costituzionalmente tutelato e quindi c'era questa arcata di un diritto attuato attraverso un altro soggetto che aveva il dovere in forza di quel diritto e quindi questo portava a dire astrattamente configurabile il reato ma nel concreto non si può punire perché quella d'impedimento era l'unico strumento che poteva fare espandere pienamente quel diritto all'autodeterminazione previsto dalla Carta costituzionale
Anche su questa seconda vicenda la legge duecentodiciannove mette un punto fermo perché tratta potrei dire in modo equivalente tanto il rifiuto quanto la richiesta interruttivo
è interessante perché significa che e da un punto di vista dei diritti del paziente sono posti pragmaticamente nella stessa dimensione anche forse per un'esigenza molto pratica
Perché è stato detto e questo anche dei bioeticisti facciamo attenzione che se noi trattiamo allo stesso modo potrebbe esserci qualcuno
Che chiede immediatamente i non attivare un presidio salva vita
Che invece potrebbe rivelarsi transitoria in senso positivo nel senso che poi invece si riprende e non ne ha più bisogno ma proprio nelle dubbio di nell'incertezza di poter rimanere scusatemi l'espressione attaccata al respiratore
A questo punto potrebbe rifiutare sul nascere se non ci fosse questa libertà di interromperlo successivamente
E quindi qui c'è anche tutto un dibattito nella bioetica molto interessante che ha portato anche a rivede i rei
La vicenda del Carso UE in quel momento fu fortemente divisiva oggi probabilmente lo sarebbe molto meno anche nell'ambito di valori Diversi istanze diverse perché la percezione che liste eravamo davanti a un livello di insopportabilità tale che il trattare quell'atto interruttivo come si fosse altro rispetto a quel rifiuto iniziale
Oggettivamente avrebbe in qualche modo conculcato quel diritto questo è un passaggio interessante perché la legge sostanzialmente le risorse ora c'è il salto di qualità
è il salto di qualità al che poche nella legge duecentodiciannove tutto questo già si prevede e si prevede che davanti poi a queste rinunce interruzioni scattino come eccetera professoressa Cartabia la palliazione alle cure palliative
E il dinanzi alla Corte dice facciamo attenzione perché in effetti nel momento in cui si apre questa logica del rifiuto e anche dell'interruzione
E presto accompagnamento
E qui torna il tema dell'alimentazione e l'idratazione
E cioè se si trattasse solo di un rifiuto di possibile di trattamenti in qualche modo dove la tecnologia è molto significativa
Allora qui arriveremmo anche le categorie dell'accanimento terapeutico
Che non furono applicate nel caso Welby
Ma non furono applicate non perché quel vino lo sentisse come accanimento terapeutico ma per evitare che diventasse una sorta di protocollo sanitario
E cioè l'accanimento terapeutico nel momento in cui viene a qualificare una certa situazione di terapia
Come è possibile accanimento terapeutico si riverbera su anche tanti altri pazienti che viceversa non hanno quel livello di non sopportazione o in sofferenza
E ma l'accanimento terapeutico e doveroso
Invece l'interruzione
Facciamo attenzione
E quindi quello era il motivo per cui la giurisprudenza saggiamente non ha qualificato in quel momento storico quella vicenda che oggi diremmo c'era tanto di accanimento terapeutico oggi in una rivisitazione Anco poco di pensiero
Diremmo un po'tutti che la concezione dell'accanimento terapeutico va anche collegata al grado di soggettività del paziente stesso
Non è soltanto da intendersi in senso oggettivo come protocollo sanitario ma anche come percezione del paziente rispetto a quel trattamento è quella terapia
Ecco se invece è proprio l'alimentazione e idratazione e ci rendiamo conto che il sta legge del due mila diciamo dello del due mila diciassette
Forse non è più tecnicamente una legge sul fine vita
Perché e la concezione di fine vita implica che si sia nell'imminenza o comunque in prossimità della morte
Ed è anche il motivo per cui interrompere un presidio tecnologicamente avanzato ci fa dire un po'a tutti e Chiara adesso la pecora già potrebbe portare talmente avanti quando un tempo finiva lì
Diverso è il tema dell'alimentazione e l'idratazione perché in questo caso è un ausilio
Che consente in qualche modo di alimentare trattare del paziente che si può fare anche manualmente e si poteva fare anche manualmente
E qui c'è il caso del dj fa
Perché la sua patologia non era terminato
Era una situazione per lui insopportabile
Che portava anche del dolore ci sono dei video molto toccanti realmente APOF racconta anche situazioni personali di impossibilità tra l'altro di provvedere Luino tanti fastidi che anche umiliante dal punto di vista della vita del paziente stesso ma che tuttavia il decorso sarebbe andato molto lungo nel senso era un caso di Assab dedita molto grave ma disabilità di per sé non è una situazione di fine vita ci mancherebbe altro e allora in questo passaggio il punto cruciale
E cioè di una situazione che non è il fine vita
Ma che lo diventa nel momento in cui si interrompe il presidio vitale dell'alimentazione e idratazione quello in fondo si voleva e con grande trasparenza i radicali dicevano qui in Italia dovremmo arrivare a una soluzione che contrasta con la dignità e cioè ne possiamo anche immaginare che rifiuta tutto
E poi piano piano lentamente ci sarebbe a un certo punto ricovero e quindi anche una palliazione
Con un spendersi di quella vita che porterebbe anche forse maggiori San sofferenza di cui la richiesta di interromperla subito
Questo è un po'il cuore di questo salto di qua e qui la Corte costituzionale in fondo fa nel momento in cui voi avete previsto nella legge duecentodiciannove del due mila diciassette questa possibilità anche di interrompere questi presidi vitali e diventa complicato immaginare che c'è una logica diversa rispetto a chi chiedendo lo legittimamente poi non vuole questa decorso lento probabilmente di maggiore sofferenza ma volle immediatamente interrompe questo potrei dire che rispetto alla legge ventidue mila diciassette il punto che potrà dire alla corte
Quanto con l'ordinanza sta esperimenti c'è però un passaggio delicatissimo
Che riguarda il ruolo del medico
Perché sulla legge
E articolo uno comma sei
Il medico è tenuta a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario e quindi anche idratazione alimentazione
O di rinunciare al medesimo quindi la categoria giuridica del rifiuto e della rinunzia sono parificate definitivamente in questo articolo primo comma sei e in conseguenza di ciò il medico esente da responsabilità civile e penale
Anche dall'articolo cinquecentottanta Codice Penale nei limiti in cui interrompa ma non ponga in essere un comportamento attivo per provocare la morte e questo è il salto di qualità questo invece non sarebbe possibile
Il paziente si aggiunge non può esigere trattamenti sanitari contraria a norme di legge
E questa è una legge quindi a questo punto anche un trattamento sanitario contro le norme di legge deve però comprendere anche quanto è previsto nella legge duecentodiciannove alla deontologia
E questo sarà ritengo sommessamente il punto critico dell'attuazione dell'ordinanza anche in chiave legislativa
Qui c'è un tema importante sulla deontologia del medico
E cioè abbiamo dei punti dei capisaldi potremmo dire della deontologia pluri millenari che vengono dal giuramento di Ippocrate che vietano la somministrazione di un farmaco per interrompere un'esistenza
Che io ritengo che non sia possibile estirpare dalla categoria dei medici la corte parla eventualmente prevedere l'obiezione di coscienza ma non è sufficiente cioè i costituzionalisti
Molto raffinati ci hanno detto che ci hanno insegnato che mentre le procedure di revisione costituzionale si possono fare quando si va dagli articoli tredici su ci sta un cuore
Della carta costituzionale che non è modificabile neanche col processo di revisione costituzionale perché sarebbe un sovvertimento dei principi ispiratori di quell'ordinamento ordinamento democratico
Io temo
Rispetto all'attuazione dell'ordinanza che lì ci sia un passaggio importante non è un caso che proprio il presidente dell'ordine dei medici ha detto non non ci chiedete di essere noi coloro che in Svizzera
Interrompono quella vita non non siamo non è rivolta a noi
Come categoria non parliamo del singolo
Considerate che questa articolo sei dice che il paziente non può esigere quindi non c'ho la pretesa giuridica ma non significa che non ha la libertà di chiederlo e poi si dice dopo che il medico non ha obblighi professionali ma il non avere obblighi professionali non significa che poi ci sia invece qualche medico che asseconda
Quella pretesa considerate anche come itinerario storico che noi siamo adesso questo articolo uno comma sei proprio entrando nei limiti delle richieste del paziente questo era stato pensato per tutt'altro
E cioè per i vaccini e le sperimentazioni per la cura Di Bella Celli il legislatore quando la scritta aveva in mente tutte quelle terapie sperimentali non collaudate e non acclarate nei nostri protocolli che nella loro incertezza possono essere richieste al meglio ma il medico non ha nessun obbligo
Di adempiere a quella richiesta era questa la ed equilibrio trovato ossessiva rileggere dibattito parlamentare era questo il motivo di quel dopodiché e scritta e quindi viene utilizzata anche invece per verificare quali sono quelle ricchezze del paziente dove il medico legittimamente può dire no
Forse ce lo dirà immagine promesso spagnolo ma nella concezione di ed è il terzo elemento per cui il medico può rifiutarsi della richiesta le buone pratiche clinico-assistenziali
Le buone pratiche prima assistenziali non sono giuridici calate in un testo di legge
Qui tra la sera del entriamo nei protocolli internazionali qui c'è tanto di deontologia ma tantissimo ma neanche la deontologia del codice dei medici italiani
Qui c'è un discorso internazionale allora la bella identificazione di un buona pratica
Clinico assistenziale che io riterrei non può essere una dovuta Nasi con giammai e cioè se c'è quella richiesta non può configurarsi come buona pratica clinica assistenziale a meno che invece in un dibattito a questo punto a livello globale si introduca anche questo elemento
A dire che qualcosa forse si risolve con l'ordinanza e anche col Parlamento se dovessero essere adempie tema ci sono delle zone Esterne
Ai contenuti legislativi che inevitabilmente torneranno in sede giurisdizionale inevitabilmente torneranno nella sede giurisdizionale perché abbiamo a che fare con una disciplina che per la sua natura non è rigida e determinata soltanto da disposizioni di legge
Ma da praticare
Da liceità o illiceità soprattutto da un punto di vista di protocolli e deontologia e e su questo passaggio ritengo che ci sarà una fatica particolare coniglio identificare soprattutto i soggetti che avrebbero il compito di interrompere il trattamento o meglio di interrompere il trattamento e somministrare un farmaco letale perché questo sta chiedendo sostanzialmente la corte
Per essere chiari
Sta chiedendo di non attivare la palliazione
Molto interessante come ci dice la professor Cartabia prima c'è quella proposta poi se c'è il rifiuto di quella proposta si potrebbe arrivare tra cui la seconda richiesta e su questo la difficoltà
E intervenire su questa legge e cioè mentre mi sembrerebbe possibile e anche neanche particolarmente difficile intervenire sull'articolo cinquecentottanta del codice penale
Per come e impostata questa legge
Tale data alla relazione medico-paziente perché tutto questo discorso sconta di quel dialogo addirittura per la prima volta nella legislazione italiana è stabilito che questa relazione e la necessità di proporre e spiegare cos'è
La terapia quindi il momento le consenso informato e tempo di cura definizione normativa per la prima volta che significa che il tempo di cura significa che e stata giura edificata la relazione medico paziente con quello di più importante che l'informazione del paziente che tutti noi sappiamo che spesso è un'informazione burocratica non c'è un modo per uno preso anche dall'emotività firma tutto ovviamente ragazzi mi sta a leggere le clausole e invece no è tempo di cura significa che se ci vuole un'ora
Il medico soli uno ore spiega nel dettaglio che cosa succede
Sarà anche una rivoluzione dentro la categoria dei medici immagino perché significa da parte loro una responsabilizzazione ad altissimo livello
E allora diventa complicato che all'interno di quella relazione di cura si inserisca anche una proposta invece interrogativa della vita quando quella relazione di cuore premiata proprio di quella deontologia che ne sono i cromosomi dell'arte medica
E questo passaggio che vedo difficilissimo da disinnescare in questa legge perché la legge si regge tutta su questo profilo qui se si elimina questo passaggio di quella relazione di cura dove le due autonomia quella del paziente del medico curante sono allo stesso livello
Poi il paziente determina alcuni esiti ma l'autonomia del medico può anche dire
No non sono d'accordo io su questo in questi limiti contrarietà alla buona pratica clinico assistenziale contrarietà alla deontologia contrarietà alla legge e su questi passaggi occorre davvero in modo anche molto ampio suscitare una riflessione perché il rischio e chiedo
Il tema del dj Fabio e sono temi che un po'riconducono una volontà fortissima appunto radicale
Ma ne abbiamo le vicende di fragilità umana che abbiamo quotidianamente nelle corsie d'ospedale non c'è questa certezza
Non c'è questa immediatezza nel rifiuto un meno
E per concludere le legislazioni soprattutto di stampo anglosassone che hanno forzato molto la mano su questo principio di autodeterminazione hanno fatto quasi sempre a seguito di una riforma del sistema sanitario a dire che il tema dell'efficienza e il tema dei costi incide anche sulla prospettiva della qualità della vita non direttamente ma indirettamente e cioè nella definizione di qualità della vita che dà anche la giurisprudenza di common law c'è anche spesso il tema dei costi
E il tema dei costi che e interessante ci mancherebbe anche nel qualsiasi bioeticista filiera che ci stanno i costi
Ma i costi hanno una diversa incidenza sulle fragilità e cioè c'è la persona completamente informata che fa la sua battaglia estrema e ce ne sono decine di migliaia
Che invece in qualche modo sanno e non sanno e soprattutto se dietro c'è un motivo efficienti Istat della struttura
Si può in qualche modo in modo un po'implicito
Attivare delle forme di abbandono e con le forme di abbandono o in forza di una certa autodeterminazione inevitabilmente hanno poi al paziente
A chiedere invece un'interruzione immediata sta un po'nelle cose allora questi sono i passaggi di delicatezza perché alcuni di noi rifiutano radicalmente il tema dell'eutanasia non perché non ci sia questa libertà da parte del singolo
Ma perché nel momento in cui la legge la cristallizzata aleggia sempre la funzione esemplare
E sempre traccia degli orizzonti e accanto a persone pienamente consapevoli ce ne sono altre che viceversa dentro un percorso che diventa anche culturale non soltanto regale
Inevitabilmente hanno delle proposte in più che non saranno certo quello del medico perché avrà la palliazione poi però intorno sì sì sì ci sono delle condizioni dove non tutti hanno un familiare vicino non tutti hanno un assistente vicino non tutti hanno una persona che insomma gli vuole bene a quella persona allora su questi profili io invito che in questo senso la magistratura una grandissima sensibilità perché ha a che fare con i fatti di vita e l'ho anche dimostrato indecenti ma questo profilo è un profilo che rimarrà sempre irrisolto nella legislazione
Nel dibattito immagino anche pomeridiano e suggerisco anche di introdurre questi elementi che come vedete e avete visto sono più legati ha dato biologico e atto umano che non al dispositivo dell'ordinanza vi ringrazio
Grazie
Davvero anche al professor Gambino
Che ha introdotto fonti di riflessione critica e complessa davvero stimolanti passiamo subito alla parola lesso al professor Spagnolo per il suo intervento dei e vi ringrazio per
L'occasione di essere in questo convegno mi rendo conto che la prospettiva medica che pensavo appunto fosse lontana in realtà ed è stata sottolineata benissimo espressa Cartabia dalla professor Gambino e mi pare che questa sia l'orientamento più corretto cioè quello di Orsi ed è questo che io farò nella prospettiva che proprio stato sottolineata c'è la prospettiva che precede la necessità di ricorrere a una legge la prospettiva di entrare in quella relazione che comunque è stata messa a fondamento della legge se mi permettete io utilizzo
Alcuni alcuni spunti allora è stato detto
Stamattina che
Che la la non esiste un diritto a morire e e concordo con questo però certamente coesistere un diritto a morire bene
E riprendo questo spunto di riflessione da una la copertina di economista e da quanto detto prima professor Gambino sulle aspetti economici si può anche capire perché gli economisti abbia dedicato con la copertina
Di un suo numero a questo aspetto
Considerando come si muore dice appunto che la morte e inevitabile
Ma una cattiva morte non lo è quindi la prospettiva è quella di morire bene perché questo quindi questa è la preoccupazione mi pare che sia alla base anche della necessità di regolamentare la necessità di di porre dei degli elementi di considerazione
E una preoccupazione che che quella che porta effettivamente la gente a preoccuparsi no
Il fatto che se essere sottoposto a trattamenti che siano invasivi che che possa morire con sofferenza con dolore
La necessità che possa esprimere le proprie preferenze dei trattamenti
E allora
Questo in questo entra in gioco appunto anche il diritto e cioè il fatto che ci sono delle situazioni come è stato richiamato nell'ambito della medicina in cui la possibilità di fare tante cose che appunto oggi la tecnologia permette rischia appunto di diventare abusiva ecco questa è il punto di partenza dare un significato alle azioni che i troppi medici fanno nella relazione con i pazienti quindi mi pare molto bello che chi si trovi anche in quest'accordo no in questa visione comune del fatto che la relazione sia il punto di partenza
Per arrivare poi do la conclusione possibile conclusione a mio avviso è che se questa relazione fosse una relazione ottimale probabilmente non ci sarebbe bisogno di una normativa perché perché in tante strutture dove questa relazione esiste magari non nella struttura in toto ma in alcuni reparti alcune cifre inquilini reparti operativi eccetera
E di fatto quello che la legge la duecentodiciannove sembra permettere come novità e qualcosa che è stato da sempre fatto e che in qualche modo ha portato a ripensare in modo interrogativo alla alla legge stessa
Dunque e la questione della dell'importanza di Cam di comprendere che tra le cose che il medico può fare ci sono due aspetti che dobbiamo considerare cioè le cose che possibile fare e e quando la medicina aveva pochi strumenti penso la medicina ippocratica in quell'unico strumento era il medico stesso
Ecco fare tutto il possibile che voleva dire che il medico doveva impegnarsi e come persona al massimo per realizzare tutto il possibile
Nel momento in cui però la medicina ha mai arrivata a definire mezzi strumenti ecco può capitare e capita che fare lavico Pluto fare quello che è possibile in realtà significa fare troppo e quindi e fare quello che non è più di beneficio per il paziente che il principio di benefici tra alla base della della professione medica
Ma è un principio di ma l'efficienza no potranno sempre vedere nella prospettiva etica di deontologica che il fare il bene il produrre il bene del paziente deve essere sempre collegato con il non fare male anzi
Per primo non nuocere no prima uno non c'era il ricercatrice per prima cosa prima di fare qualcosa che può sembrare essere bene per il paziente evita di fare un danno oggi quindi il possibile tecnico non coincide più con il doveroso in senso morale e quindi e quindi lo spazio che deve essere identificato Elettra le azioni sospendere un trattamento e qualcosa che non deve essere fatto perché doveroso continuarlo oppure questo trattamento può rappresentare un possibile che in diverse situazioni diverse circostanze con diversi soggetti possa tradursi in modo diverso questa la domanda che dobbiamo farci la medicina oggi a due sostanzialmente modalità di intervenire quindi se parliamo di atti umani gli atti medici possiamo sostanzialmente alibi a questo fare degli interventi che cercano di migliorare o di guarire no il chiusa nella non un nella terminologia anglosassone
Quando questo non è possibile può e deve alleviare le sofferenze migliora la qualità della vita quindi non può guarire ma può alleviare le sofferenze sicuramente in ogni caso si può prendere cura ora quella tempo di comunicazione e tempo di cura si inserisce proprio in questo cioè curare nel senso di prendersi cura rappresenta quello che ogni medico per fare indipendentemente dalla guarigione indipendentemente dalla migliorare la qualità di vita ecco questo è l'aspetto al quale dobbiamo tenere quindi questi doveri implicano agire esclusivamente dall'interesse del paziente no e quindi il bene che appunto la sua esistenza e la sua qualità e astenersi dal dall'agire quando non è possibile intervenire sulla saluto sulla vita del paziente senza che questo rappresenti un prolungamento irragionevole anche la la duecentodiciannove introduce anche un termine mi pare anche positivamente
Buono nel senso che si è sempre utilizzato il termine accanimento terapeutico quasi in modo anche di di contraddizione perché se un terapia non è accanimento viceversa quindi la dizione che è stata utilizzata di una ostinazione irragionevole mi pare molto più corretta perché significa che quello che si sta facendo sia irragionevole non corrisponda alla buona pratica clinica
Vediamo un attimo al punto che Lucio Gambi lo ha sollevato come inquadrare certi interventi quindi forse un elemento che nella nella normativa dovrebbe essere ben definito allora
Tra gli atti medici rappresentano possono essere le terapie cioè interventi che sono finalizzati a guarire
E oppure a sollevare dal dolore quindi tu creda brutture Lip e cioè interventi medici farmacologici chirurgici eccetera che hanno un obiettivo che hanno come obiettivo quello di portare a guarigione o di limitare la l'evoluzione dalla malattia di modificare il decorso dei migliorare la qualità della vita in questo senso le terapie vanno misurate sulla situazione concreta del malato
E quindi non sempre sussiste l'obbligo morale di attuarle quindi possibile e doveroso
Nel momento in cui queste terapie cessano di essere realmente terapie e sono invece sproporzionate o sono straordinario non rappresentano più un beneficio per il paziente quindi il concetto di terapie
Va visto fino a che raggiungono l'obiettivo che proprio nobili guarire oppure di ridurre il danno oppure di riabilitare e così via
L'altra l'altro intervento che pure azione medica l'ho detto
Tempo di cura cura da parte del medico significa che si tratta invece di interventi che sono ordinati a soddisfare dei bisogni corporali non solo corporali noi di chi non è in grado più di provvedere a se stesso
In questo senso la l'assistenza al malato fornire i bisogni di base rappresenta in qualche modo uno il riconoscimento della dignità umana del del paziente indipendentemente dal fatto che possa guarire o meno quindi ci sono degli interventi anche medici anche con prospettive di carattere tecnico che però non hanno l'obiettivo di guarire non hanno l'obiettivo di raggiungere la appunto la guarigione o di modificare il decorso dalla malattia ma non obiettivo direi umano di assolvere a degli obblighi no in questo senso dovrebbe sussistere sempre l'obbligo di fare questo tipo di interventi che hanno l'espressione del prendersi cura del paziente
Ma anche questi evidentemente se comportano la gravosità no se pensiamo alla alimentazione e nutrizione assistita quando c'è un aumento della possibilità di determinare delle infezioni delle trombosi oppure quando il paziente non è in grado più di assimilare quello che gli store un sovraccarico idrico eccetera in queste situazione
Non rappresentano più uno ragiono più quell'obiettivo che che previsto e quindi in qualche modo possono legittimamente essere sospesa quindi linea di principio le terapie sono dovute al paziente quanto indicate proporzionate di beneficio dei machete perché malato perché è una patologia e l'obiettivo relativo alla sua patologia le cure invece sono dovute a paziente e in qualunque stallo che si trovi
Intanto personali ora è l'indicazione nella legge duecentodiciannove che ai fini di quella legge c'è scritto la nutrizione e idratazione sono considerate terapie
E a mio avviso qualcosa sul quale riflettere nel senso che si tratta di capire se il concetto di terapia e legato all'obiettivo che intende raggiungere o se il concetto di terapia di cura è legato invece al rispondere a te i bisogni di base
E questo è che il il testo della della legge parla che ai fini della presente legge sono considerati terapie e ovviamente collocandoli nella prospettiva delle terapie rientrano nell'ambito della possibilità di essere sospesi in quanto accanimento terapeutico la medici abbiamo detto classificata in questo modo possono avere dei limiti quando non sono più atti medici evidentemente non parliamo più di medicina e questo rischio si può presentare sia per difetto no cominciare
A trascurare e omettere il dovuto fino ad arrivare allora precisione definitiva no come eutanasia
Oppure confine estremo dall'altra parte l'ostinazione a continuare intervenire quindi superare ragionevoli insistere ad oltranza prolungare moto penoso la la vita del paziente quindi e quando ci troviamo di fronte a questi estremi non ci troviamo più di fronte ad un atto medico e quindi legittimamente dobbiamo chiedere che nessuna delle due cose va realizzata e qui entra in gioco il concetto di futilità che forse ci può aiutare a capire che cosa vuol dire decidere di non continuare più in trattamento c'è un concetto di futilità in senso clinico nel momento in cui a un certo punto la malattia non suscettibile di alcun trattamento e quindi parliamo di futilità quindi utilità perché il trattamento non funzionano da giugno nessun beneficio non produce nessuna differenza
E risponde semplicemente di poche ore e la morte del paziente quindi la futilità è rinunciare a continuare a fare un trattamento che non raggiunge sul suo obiettivo che non è più efficace che e sproporzionato quindi sono criteri di natura strettamente medica no quindi e direi che quando parliamo di futilità in senso clinico
Probabilmente non abbiamo neppure bisogno
Via e di chiedere il consenso del paziente perché in diversi studi si mette in evidenza che anche se il paziente richiedesse di essere rianimato no ci sono degli studi che hanno fatto hanno fatto questi interrogativi al paziente e poi potevano avere questo rischio di morte
I pazienti hanno chiesto di essere chiamati ma i medici hanno ritenuto che la decisione non è proporzionata quindi non può essere giustificato accettare da parte del paziente richieste che siano contrarie all'aspetto clinico
C'è il concerto di futilità però anche il senso etico e cioè la futilità in cui io considero il utile trattamento nella prospettiva del bene globale del paziente non soltanto in quella del bene biomedico non ci sono
Nel considerare il paziente abbiamo vedere il suo bene da due prospettive questo spesso non è giusto l'evidenza spesso il medico non si rende conto che il bene biomedico che lui propone sulla base di protocolli sulla base della sua esperienza dal punto di vista clinico può non coincidere con il bene del paziente però diceva ebbe un pellegrino in questo senso che quando parliamo di bene mio medico stiamo pensando ad un bene in cui il medico prende decisioni sulla base del fatto che il trattamento può modificare il decorso quindi la domanda che il medico si fa in relazione a questo e se proprio c'è una differenza questore e il dominio dell'esperienza medica
Che però non è il tutto il bene del paziente perché il bene del paziente
Deve considerare anche il beneficio e cioè la domanda del paziente e questo trattamento che specie sulla base del bene e del medico del il medico non sta proponendo vale la pena per me quindi questo è il il secondo aspetto che deve essere preso in considerazione
Ecco questa è la prima parte del convegno che si è tenuto al al Consiglio superiore della magistratura il nove maggio scorso sul tema dignità della persona e fine vita
Si è parlato di come affrontare decisioni come quelle sull'ultimo tratto dell'esistenza umana e con quali strumenti affrontare
Il dibattito su una nuova legge come avete sentito e in questo modo anche il CSM ha voluto rispondere all'appello della Corte costituzionale che come è noto entro il
Ventiquattro settembre chiede l'approvazione di una legge sul fine vita
Abbiamo sentito fra gli altri gli indirizzi di saluto dello stesso vicepresidente del CSM David era minima del primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Mammone del procuratore generale Riccardo Fuzio e del presidente della sesta Commissione di Palazzo dei Marescialli Giuseppe Cascini poi abbiamo sentito la prima sessione
Proprio dedicata alla fine vita tra dato biologico e atto umano
Con il consigliere laico indicato dal Movimento cinque Stelle Alberto Maria
Benedetti la vice presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia
E ancora i professori Alberto Maria Gambino professore ordinario di diritto civile presso l'università europea di Roma e da ultimo il professor Antonio Gioacchino spagnolo professore ordinario di bioetica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
E si conclude così anche per questa sera la puntata dello speciale giustizia e a tutti grazie per l'attenzione dallo gli adulti sono a buon ascolto dei successivi programmi di radio radicale