Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Cannes, Carcere, Cinema, Critica, Diritti Umani, Emarginazione, Film, Premio, Societa'.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
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critico cinematografico
Il primo vero giorno del Festival di Cannes porta un incontro con John Carpenter mitico regista horror di tanti capolavori a cui è stato attribuito un premio alla carriera
Ma porta anche due film dedicati a storie di emarginazione a personaggi che trovano nell'esclusione l'unico vero punto di contatto con l'ambiente nel quale vivono
Vuol opera d'esordio del regista texana anni Silverstein
è la storia di due sconfitte umane ed esistenziali quella di cristallo quattordicenne texana già segnata dalla vita che gli ha dato la madre in carcere e molti sono interrotti prima ancora di nascere
E quella di tempo valoroso ex montatore editori nero del Texas che percorre ormai la sua parabola discendente i due sono vicini di casa e vengono a contatto per certi danni subiti dai D'ad opera indicare la ragazza
Nel contatto con lei dopo i primi screzi Crystal scopre uno spazio di crescita
Comincia a frequentare lo stanno vicino agli ambienti ancor più singolare eterogenei e si avventura in un percorso di vita il diritto di difficoltà
Film fatto di sensazioni di piccoli gesti i racconti più evocati risvolti completamente Bol trova nell'incontro tra due solitudini diverse in fin dei conti convergenti la sua cifra narrativa
Tutto si svolge attorno e non detti di cui sono intessute le vite dei due protagonisti che cercano di restare a galla nella vita nonostante il destino di calci continuamente margini
Anche l'altro film della giornata nel miserabile del francese di origini libanesi la dj racconta una storia di emarginazione ambientata nella banlieue parigina
Ma degli cineasta quasi quarantenne qui all'esordio nel lungometraggio di finzione è cresciuto in quell'ambiente non firmato da sempre producendo incisivi documentare i fatti con lo sguardo di chi vive la realtà che racconta
La storia di una miserabile e quella di un difficile rapporto tra la polizia di zona gruppi che vivono nella periferia
Tre poliziotti sul nuovo arrivato in parte estranea alle logiche è che il governo rapporti con quel territorio gli abitanti della periferia hanno anch'essi un loro ordine sotto forma di un capo che si fa chiamare il sindaco
Ma i ragazzi del quartiere non ci stanno il furto di un leoncino piccolo circo scatena lo scontro tra i diversi gruppi
Una ripresa dal drone fatta da un ragazzino rischia di svelare i metodi tutt'altro che ortodossi della polizia
Ma lo sguardo dal drone anche l'espressione di un punto di vista radicalmente diverso lontano anche se marginale
La degli racconta con passione senza pregiudizio tutti i personaggi non ci sono buoni e cattivi né vincitori e vinti
Tutti sono vinti perché tutti sono dei miserabili e la vita è agra per chi non ha luce davanti agli occhi anche i poliziotti non sono i violenti tutori dell'ordine del cliché più accusato anche loro hanno la famiglia uno spazio di suoni eleganti e di miseria il film non trincea giudizi e lascia che racconto termini informa sospesa con il suggello finale di una frase di Victor Hugo non ci sono né Hervé cattive né uomini cattivi ma solo cattivi coltivatori da cambia radio radicale Augusto Sainati
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