Tasse e immigrazione. Intervista a Enrico Di Pasquale sulla ricerca della Fondazione Leone Moressa

Radio radicale ci occupiamo di tasse degli immigrati e più volte si è delitto di quanto gli immigrati contribuiscano al nostro numerario e per avermi vi è un dato preciso noi abbiamo in collegamento il portavoce della Fondazione Moressa anche da sempre si occupa di dati scientifici riguardo al mondo dell'operazione e l'immigrazione Enrico Di Pasquale che salutiamo benvenuto su Radio Radicale
Buongiorno a voi agli ascoltatori ecco Di Pasquale il la vostra ricerca che basata sui dati del Ministero delle Colonie finanza che cosa ci dice
Ci dice che sostanzialmente il contributo del degli immigrati in termini fiscali consistente considerevole
E palle per quanto riguarda le dichiarazioni due mila diciotto quindi l'anno d'imposta due mila diciassette
Circa cinquantatré miliardi di euro di redditi dichiarati e poco meno di otto miliardi di IRPEF versata questo attribuibile ai poco meno di quattro milioni di contribuenti in anche all'estero e residenti operanti in Italia
Poi facciamo anche una Ima degli effettivi contribuenti stranieri quindi depurando un po'il dato dai nati legati all'estero
Nonna non stranieri e abbiamo quindi circa due virgola tre milioni
Di conseguenti stranieri in mano il per un con una volume diretti che dichiarati che supera i ventisette miliardi di euro e unire presso versata pari a tre miliardi e mezzo di Europ
Ecco da questo punto di vista cessato un incremento di queste entrate negli ultimi anni
Sì diciamo che questo fenomeno evidenzia un trend in crescita progressiva e continua
Per dare l'idea il numero di contribuenti ma anche all'estero è aumentato del cinque per cento nell'ultimo anno
E quadri del sedici per cento negli ultimi sette anni e di pari passo va ovviamente l'andamento dei redditi e dell'anche questi in in progressivo aumento
Quindi l'aumento è sostanzialmente dovuto alla alla crescita della presenza straniera regolare in Italia e per quanto la crescita abbia avuto un rallentamento negli ultimi anni è comunque progressiva
Grazie ai ricongiungimenti familiari e alle nascite di di cittadini stranieri
Ecco diciamo dal punto di vista voi avete poi Olmetto insomma nel vostro comunicato che riassume questa vostra ricerca avete poi differenziato avete fatto molte differenze sia tra la presenza degli immigrati nelle varie regioni lei le varie professioni eccetera ci puoi dare un po'un quadro da questo punto di vista
Sì diciamo che innanzitutto a livello territoriale la presenza immigrata è chiaramente prevalente al centro nord
Quindi abbiamo se a livello nazionale l'incidenza dei contribuenti nati all'estero sul totale del nove virgola cinque per cento
Superiamo il dodici per cento in in Emilia Romagna e superiamo l'undici in molte altre regioni del Centro-Nord
Quindi la concentrazione prevalente in quelle regioni la provenienza di quei contribuenti rispecchia sostanzialmente la presenza Ranieri in Italia quindi le nazionalità più numerose sono romani Albania Marocco Cina quindi quelle diciamo di storica immigrazione che sono presenti in Italia a almeno vent'anni
E uno dei dati più significativi anche se abbastanza noto è il divario di Reddito quindi ricchezza tra date alle tre nati in Italia quindi abbiamo trainate alle per una forte concentrazione
Nelle fasce di reddito più basse in particolare oltre la metà dichiara meno di venticinque mila euro mentre scusate qua quasi la metà dichiara meno di dieci mila euro
Mentre trainati in Italia ovviamente abbiamo una maggiore presenza
Nelle fasce più alte quindi questo divario coi anche delle ripercussioni sulla questione della della povertà e quindi l'accesso ai sussidi di welfare e di di sostegno
Ecco diciamo quindi perché poi questo è anche collegato la questione delle tasse è collegata anche alla questione del proliferare di aziende guidate dagli immigrati anche se qui questa ricerca non ne parlate specificamente però questo è un dato no della crescita costante no di imprese guidate da immigrati
Sia assolutamente uno dei fenomeni più significativi degli ultimi anni
Che va letto soprattutto in relazione alla contemporanea diminuzione degli imprenditori italiani c'è mentre c'è stato un calo ordini gli imprenditori italiani e quindi una chiusura di prese autoctone
Parallelamente c'è stato un aumento della degli imprenditori quindi delle imprese straniere questo può avere diverse letture nel senso che da un lato può essere letto positivamente gli stranieri hanno compensato l'emorragia di imprese italiane
Dall'altro lato c'è anche però una correlazione quindi un effetto di sostituzione cioè molti italiani hanno chiuso proprio perché c'è una concorrenza difficile da da sopportare da parte degli stranieri e quindi molti stranieri erano rilevato le imprese degli italiani quindi è un fenomeno molto di difficile lettura cerca aspetti positivi come il proseguimento del percorso di integrazione quanti negli archivi per l'economia complessiva
Ecco però c'è un dato che fa capire come anche e dal punto di vista del mercato
Ci sia una differenza no tra appunto le diciamo i lavoratori di origine straniera e gli autoctoni perché il reddito pro-capite
Tra italiani autoctoni e
Migranti di origine straniera o comunque italiani di origine straniera c'è un gap tra tra queste due
Diciamo figure no dal punto di vista proprio economico e quindi deve anche del del quota fiscale no
Eh sì questo è uno dei principali elementi parlano di contributo fiscale degli immigrati
Nel senso che a livello nazionale abbiamo un divario nel reddito hanno dichiarato tra italiani e stranieri di circa di oltre sette mila euro quindi c'è un italiano dichiara mediamente ventuno mila euro
Un immigrato ne dichiara invece poco più di tredici mila
Tra l'altro questo divario poi
A delle dei piccini ancora maggiori in alcune regioni soprattutto al Centro-Nord dovessi raggiungere un divario di oltre dieci mila euro appunto tra reddito dichiarato hanno non italiano e due mila otto questo naturalmente ha dovuto alle diverse professioni che svolgono italiani e stranieri tra gli stranieri sono concentrati soprattutto nei lavori manuali quindi in molti settori hanno un ruolo complementare rispetto alla manodopera italiana quindi svolgono le professioni più meno qualificate meno retribuite mentre gli italiani naturalmente si concentrano sul prezzo professioni più qualificati e quindi più retribuite questa forte segmentazione uno degli elementi caratteristici nel mercato del lavoro in Italia in questo momento
Per cui anche qui se da un lato è vero che quindi non ci rubano il lavoro perché fanno lavori diversi
Dall'altro lato è altrettanto vero che rimangono relegati in quelle professioni è fanno molta fatica a a crescere a migliorare la propria situazione
E si diciamo che più che una contrapposizione di i dati questa è una conferma appunto
Di del fatto che non ci rubano lavoro ma dall'altra per concludere Di Pasquale la questione appunto da cui siamo partiti introducendo
Questa intervista no quindi questi dati comunque a parte il discorso delle in prese proprio di proprietà degli stranieri su cui CIA insomma illustrato anche il dato contempo contraddittorio però si può dire riassumendo che effettivamente quello che quello che non si può dire facendo una piccola contraddizione verbale e che gli immigrati nel nostro Paese non contribuiscano seriamente alla fiscalità generale
Ma questo è un dato di fatto nel senso che gli immigrati sono prevalentemente in età lavorativa quindi ci sono molto pochi anziani immigrati e quindi l'impatto sul le casse dello Stato sulla spesa pubblica degli immigrati è molto basso
Per quanto come dicevo all'inizio in alcuni specifici segmenti del welfare hanno un'incidenza maggiore
Perché sono mediamente i più poveri quindi pensiamo a delle forme di di sostegno al reddito complessivamente però sono prevalentemente contribuenti attivi quindi persone che conto in età lavorativa pagano le tasse emergono i contributi
Questo proprio soprattutto per la struttura demografica della popolazione immigrata prevalentemente giovane e invece di quelle italiane che prevalentemente anziana
E questo anche per fare un po'chiarezza su quella che è l'immigrazione in Italia nel senso che in questi ultimi anni abbiamo parlato di immigrazione concentrandoci sul fenomeno dei richiedenti asilo e rifugiati che non servono sicuramente rilevante
Ma abbiamo forse dimenticato i cinque milioni di stranieri i denti
Di cui quasi due milioni e mezzo lavoratori che appunto pagano le tasse mantengono interi settori come il l'agricoltura lavoro domestico la ristorazione
L'edilizia eccetera quindi chiaramente senza dubbio una componente rilevante della dell'economia italiana
Grazie allora Enrico Di Pasquale della Fondazione Leone Moressa grazie a risentirci
Grazie a voi buon lavoro