Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale Buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì ventitré maggio del due mila e diciannove
Domenica prossima si vota in Italia per le
Il rinnovo del Parlamento europeo in questi giorni vanno al voto tutti e ventotto i Paesi dell'Unione europea anzi comincia proprio da oggi con il
Regno Unito e l'Olanda e in questo supplemento settimanale di passaggio a sud-est vogliamo parlare questo giovedì pre elettorale proprio di
Di alcune questioni che riguardano il futuro dell'unione europea
Ma ne parliamo in maniera indiretta diciamo così parlando proprio anche di questioni particolari che però ovviamente vanno inserite S. inserite in un contesto più generale assumono tutt'altra portata e allora
Parleremo delle della questione del Serbia Kosovo a cui peraltro dedichiamo sempre molto spazio nelle nostre trasmissioni della domenica e lo abbiamo fatto anche Nella puntata di passaggio sudati domenica scorsa parleremo anche delle questioni identitarie delle questioni di lingua questioni che vengono anche agitato e poi da quelli che vengono chiamati i partiti
Sovrani ischio populistico
Nazionalisti e dunque dicevo a partire anche da da dei fatti degli episodi specifici si può allargare il campo a delle riflessioni più generali cominciamo dalla questione del Kosovo poco più di due settimane fa su il sito internet igiene al punto net sul portale is giorno al punto netta che sempre una fonte di notizie
Molto molto interessante molto importante anche molto seria per quanto riguarda l'Europa ha centro sud orientale anche il vicino Oriente dicevamo due settimane fa anzi un po'di più è apparso un articolo di Milena hanno ferrosi dice intitolato Serbia un panettiere e l'interesse nazionale
Si parla di un episodio che ha avuto come epicentro una panetteria
Che si trova nella quartetto del quarto il quartiere di Belgrado board Challa panetteria a Roma
Che è stata al centro di un episodio di intolleranza etnica che ha a che fare con tutta la questione che ruota intorno appunto al alla questione del Kosovo
Cominciamo da i fatti appunto come li racconta Milena non ferrosi cioè a fine aprile sui socialisti di fondo una fotografia risalente al due mila diciassette che ritrae un ragazzo mentre fa il gesto della qui albanese in centro a Belgrado lo stesso gesto dell'esultanza dello svizzero di origini kosovare
Cerdan Shaqiri in un gol ai Mondiali contro nazionale serba
Presto si viene a sapere che si tratterebbe del proprietario della panetteria Roma mondi URAI un albanese del Kosovo
Sabato ventisette aprile vigilia della Pasqua ortodossa alcune decine di nazionalisti si ritrovano davanti alla panetteria assediano i dipendenti all'interno cantano cori che inneggiano agli incendi delle mosche e lasciano un ricordo sull'auto del proprietario una testa di maiale
Quasi immediata la reazione di di orari che in un video pubblicato da Sofia Todorovic era giovane attivista per i diritti umani e residente proprio a Boccia
Spiega che la persona nella foto non è lui ma un suo cugino che è stato prontamente licenziato mondi ora ai insomma non c'entra niente eppure nel sempre nello stesso video si scusa
Spiega di essere un onesto lavoratore di vivere con la propria famiglia Belgrado da otto anni di considerare la Serbia il proprio paese la propria casa
L'indomani cioè il ventotto aprile Pasqua la Pasqua ortodossa la panetteria è chiusa
Sulle sue vetrine sono rimasti decine di adesivi che rivendicano che il Kosovo è serbo
Il ministro degli Interni ne brucia Stefano vece dichiara che l'intero caso è stato strumentalizzato politicamente il raduno se ha svolto pacificamente senza incidenti diversamente da quanto succede ai serbi che ancora vivono in Kosovo
Indirettamente il ministro legittima l'attacco subito dagli orari
Questi non viene però ha lasciato solo
Diverse organizzazioni della società civile come l'iniziativa dei giovani per i diritti umani da anni impegnata nella riconciliazione nei Balcani condannano aspramente l'attacco a sfondo razziale si schierano con il panettiere
Sui social si diffonde l'asta che giù le mani dal mio vicino di casa infine come a rimarcare le proprie scuse di orari fa sapere che venerdì tre maggio la sua pecca era sarebbe rimasta aperta offrendo gratuitamente i propri prodotti alla buvette di solidarietà
Il purè che un piatto
Una un pane diciamo farcita diciamo così per comodità diffuso in tutti i Balcani molto buono albore di solidarietà si presentano decine di attivisti giornalisti e politici tutti di opposizione ma anche molti cittadini vicini di casa di Monna
Sono una persona semplice un lavoratore voglio solo che viviamo in pace dichiara Gyulai per all'emittente N uno
Contemporaneamente dall'altro lato della strada un manipolo di estremisti si raduna nuovamente per chiedere la chiusura della panetteria
Ora questi sono i fatti e puntò che racconta Milena non ferrosi cioè su il giorno del punto net è da da questi da questi fatti poi trae alcune
Alcune considerazioni
Tutta questa faccenda scrive Milano ferrosi cioè ci dice diverse cose sulla società serba odierna innanzitutto che il sentimento nazionalista in alcune persone ancora molto forte
Provando a fare lo sforzo di mettersi dall'altra parte ci si interroga sulla logica di chi in risposta una foto vecchie di due anni chiede la chiusura dell'attività di una persona che con quella fotografia non c'entra niente
Non sembra esserci altra risposta se non l'odio etnico e di cosa si è scusato di orari
Di avere un cugino ingenuo di essere albanese se davvero il Kosovo e Serbia allora che ora è dovrebbe essere trattato è rispettato come tutti i suoi concittadini considerato anche che con il suo lavoro contribuisce a mantenere i servizi pubblici della Serbia
Le scuse di di orari prosegue Milena non ferrosi certo ci dicono piuttosto un'altra cosa però tutto ciò che è riconducibile al Kosovo è un tabù ostaggio della stessa retorica che da vent'anni non sa andare oltre i dogmi
Quei dogmi che vedono nei dieci ettari il dispregiativo con cui si identifica gli albanesi il nemico il responsabile per la perdita della culla della cultura serbo ortodossa
Ma senza esami di coscienza un'ammissione di colpa una logica quella dei difensori dell'ortodossia che festeggiano la Pasqua con lancio di testa di maiale
Che evidentemente vede nell'incendio delle moschee la giusta risoluzione di un'annosa questione che si è già fatta il pieno di violenze guerre e bombardamenti
La dimostrazione insomma che il Kosovo rappresenta sì un interesse nazionale ma sul quale nessun dialogo è mai stato affrontato al netto di quanto vorrebbero dare a vedere le autorità di Belgrado
Non stupisce quindi che la sacralità degli interessi nazionali sia rappresentata da un manipolo di ubriachi che a colpi di testa di maiale chiede la chiusura di un'attività commerciale per fortuna però dice scrive ancora poi aggiunge
Vi erano ferrosi dice per fortuna però Belgrado conserva ancora sacche di resistenza culturale grazie alla quale ci si ricorda che fino a pochi anni fa le panetterie gestite da albanesi del Kosovo erano una realtà molto diffusa la normalità nonché una garanzia di qualità
La reazione dei vicini di Monna dei tanti attivisti che si stanno spendendo in sua difesa è la dimostrazione che le persone vengono prima della loro nazionalità
Salendo di livello è anche la dimostrazione della necessità di creare un confronto sociale sul cosiddetto interesse nazionale e non permettere che questo sia monopolizzato dalla politica Ida decennali frasi fatte
Per concludere il giorno in cui l'Apecar a Roma distribuiva pure gratuite sul bancone c'era una scatola per le offerte per aiutare una bambina affetta da una grave malattia
L'immagine di un albanese sotto attacco da giorni che aiuta una bambina serba è l'ennesima reazione che delegittima chi si erige a difensore dell'interesse nazionale sulle logiche di terra e sangue un'immagine simbolica che mette a tacere i nazionalismi suggellata da un commento della madre della piccola siamo nel ventunesimo secolo è ora di mettere fine all'odio e provare tutti a vivere in pace
Ecco questo è l'articolo
Quindi Milena non ferrosi c'è su questo su questa vicenda su questo episodio avvenuto a Belgrado che si inserisce nella questione del Kosovo ma che fa riflettere appunto allarga poi il discorso a questioni che sono al centro anche di queste elezioni europee e dell'attuale fase politica europea tra l'altro per inciso se ci sarebbe qualcuno in Italia disposto a scendere in piazza da noi
Per difendere i rom a cui vengono assegnati alloggi popolari e contrastare le manifestazioni fasciste il cui si promettono un stupri alle donne a Roma sì
C'è chi è sceso in piazza insomma però ci vorrebbe qualcosa di un po'di un po'più forte e bisognerebbe bisognerebbe prendere spunto da quello che dice appunto la mamma della bambina serba aiutata da da Monti Urali siamo nel ventunesimo secolo ora di mettere fine all'odio e provare a tutti a vivere in pace un'altra questione che
Cioè sullo sfondo del ma si lega anche un po'a ai ai temi toccati in questo articolo di il giorno al punto netto un'altra questione che ha sullo sfondo di queste elezioni europee
E di domenica o di questi giorni perché appunto lo ripeto si comincia a votare già da oggi in regno nel Regno Unito in Olanda è la questione poi delle identità e anche delle lingue legati all'identità nazionali quando queste sono minoranza
E allora è interessante quello che sta avvenendo a fiume
In un lunedì tredici maggio nella città vecchia di fiume sono state affisse le prime targhe riportanti Ilio Donini e storici cioè insomma i nomi Penny né il nel corso del tempo
Alcune vie e piazze della città hanno avuto l'iniziativa è stata promossa nell'ambito del Progetto che vedrà la città capitale europea della cultura nel due mila e venti
Ne ha scritto Gianluca un modulo sulla Repubblica del del diciotto maggio così fiume torna a parlare l'iter italiano gestito in questo articolo pubblicato a pagina sedici
Modolo ricorda che l'ultima volta che qualcuno le epidemici in città fu diciamo in nove ottobre del mille novecentocinquantatré quella notte dopo l'ennesima crisi nei rapporti italo jugoslavi per definire il complicato confine orientale
La folla si scatenò contro tutti i segni della residua presenza italiana
A colpi di scalpello le indicazioni stradali le insegne dei negozi le iscrizioni pubbliche scritte in italiano vennero distrutte ora quasi sessantasei anni dopo quella notte del centenario dell'impresa dannunziana
Fiume ritorno un po'italiana per le vie le piazze in moglie le cali del centro storico di Rijeka come oggi si chiama la città croata sono tornate le targhe con gli antichi nomi l'idea è quella di valorizzare la ricca tradizione di Fiume il suo passato tumultuoso e l'appartenenza vari stati
Oltre all'italiano le vie recupereranno i fatti anche i nomi che avevano sotto il periodo vostro incarico jugoslavo racconta il sindaco voltò o Bernard sessantadue anni socialdemocratico
Una laurea in scienze naturali che da ben diciannove anni amministra ininterrottamente la città che si affaccia sul golfo del Quarnaro
Un progetto voluto dalla comunità italiana e dalla Società di studi fiumani di Roma parte d'un grande contenitore Fiume due mila venti anno nel quale la città diventerà capitale europea della cultura all'ingresso della città quell'anno cioè l'anno prossimo dovrebbero tornare anche Astin accanto al nome Rijeka anche il cartello con la scritta fiume
Ma tutto ciò non riguarda il bilinguismo croato italiano altrimenti dovremmo tradurre letteralmente tutti i nomi di vie istituzioni si tratta di una ricostruzione storica precisa sempre il Sindaco un approccio culturale la questione dunque come commenta Gianluca Modolo dove gli ho Donini attuali si associano a quelli del passato
E Brown accomuna una cosa che lascia soddisfatta a metà la comunità italiana purtroppo questa sarà una delle poche forme di bilinguismo
Spiega il presidente Moreno Francia eccetera nonostante il trattato tra Italia e Croazia del mille novecentonovantasei prevede un suo graduale ripristino nel territorio in sede di insediamento storico della comunità italiana
Tutto quello che avevamo finora erano un paio di vecchie tabelle partigiane sopravvissuta quella nota del cinquantatré così commenta appunto in questo articolo Gianluca Modolo sulla Repubblica del diciotto maggio il Presidente della comunità italiana di di Fiume ma ecco questo articolo sulla Repubblica
Appunto ci introduce poi a una approfondimento pubblicato dal sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso il quattordici il quattordici maggio quindi il giorno dopo la inizio insomma della l'arrivo di queste nuove targhe nel centro storico di Fiume in varie in varie lingue che ricordano i vari vari nomi
Un articolo di Marco Abram che è un collaboratore di Osservatorio Balcani Caucaso e si occupa di storia culturale d'identità e memoria nella Jugoslavia socialista in molti hanno rievocato i tempi cui Corato italiano convivevano fianco a fianco in città
Ma come venne introdotte poi superato il bilinguismo visivo nella fiume del dopoguerra è quello che racconta appunto questo articolo intitolato identità lingue territorio bilinguismo a Fiume
Fino alla seconda guerra mondiale
Spiega Marco Abram l'Italia fascista impose a Fiume l'utilizzo esclusivo dell'italiano mentre dalla metà degli anni cinquanta del ventesimo secolo nelle vie cittadine rimane sostanzialmente solo la lingua croata
Nel mezzo in una finestra di tempo anche più o meno un decennio il centro Guarneri non conobbe l'applicazione del bilinguismo visivo
Nei mesi successivi all'ingresso in città delle truppe jugoslave avvenuto nel maggio
Nel mille novecentoquarantacinque cosiddetto paesaggio linguistico ovvero l'insieme dei segni linguistici visibili sul territorio Caparini realtà piuttosto confuso
A Fiume si incontravano ancora i resti delle scritte murali italiani di epoca fascista che venivano solo gradualmente rimosse erano però state introdotte anche numerose iscrizioni che organizzavano una nuova vita sociale ed esprimevano i suoi valori di riferimento
In croato riportando in città una lingua cancellata negli anni precedenti e necessaria perché arrivava dal resto nella Federazione jugoslava ma anche in italiano a beneficio della popolazione italiana che non aveva lasciato la città dal punto di vista ideologico l'impostazione risultava chiara Fratellanza e unità tra i popoli a riconoscimento della cultura nazionale di tutte le comunità della nuova Federazione
Non mancavano tuttavia i problemi mancano tuttavia problemi mancanze lamentele per errori o imprecisioni in entrambe le lingue
Case di mono linguistica ma anche di esplicita gerarchia tra gli idiomi in termini generali la lingua italiana faticava più di quella croata
Nel quarantotto tuttavia ricorda Marco Abram la presidenza del governo croato divulgo un'ordinanza volta regolamentare la questione a garantire l'impiego dell'italiano
Dentro gli organi del potere popolare si spinse sempre di più in questa direzione il dibattito trovo anche una dimensione pubblica e Marco APRAN cita la voce del popolo il quotidiano cittadino di lingua italiana che lancia una vera e propria campagna
Di segnalazione critica degli errori
Nelle nel bilinguismo visivo appunto
Laden le denominazioni di vie e piazze diventò scrive Marco Abramo suo Salvatore Vacca nel Caucaso diventò un indicatore fondamentale dell'implementazione del bilinguismo visivo
Le targhe erano italiane croato soprattutto nella parte centrale della città facevano eccezione la città vecchia in quanto si prevedeva una sua totale riqualificazione urbanistica e l'abitato di show Such H considerato compattamente croato Jugoslavia all'epoca poiché erano soprattutto le targhe a commemorative
E i monumenti che celebravano la lotta partigiana e l'autogestione a rappresentare uno dei manifesti del bilinguismo fumano ancora oggi costituiscono in città la testimonianza più evidente di quegli anni esisteva tuttavia un'ambiguità di fondo
Fiume nel dopoguerra era entrata a far parte della Repubblica Popolare di Croazia le ipotesi di una possibile autonomia erano state rapidamente superate e non esisteva un riconoscimento amministrativo della specificità multiculturale di quel territorio
Era stata quindi in sostanza ha riconosciuto l'interpretazione non territoriale dei diritti nazionali della minoranza nella situazione data la promozione del bilinguismo visivo rappresentano uno strumento per forzare tale impostazione e marcare il legame tra la comunità italiana e la città
Nel maggio del mille novecentocinquantadue in piazza Tito nel punto dove era corso il confine tra fiume Italia e sui ciak Jugoslavia venne inaugurato un monumento di ridotte dimensioni ma di grande importanza la targa ricordava le parole pronunciate dal maresciallo in occasione della sua prima visita in città nel dopoguerra
Nonostante le discussioni ripensamenti il testo venne riportato solo in lingua croata fu il segnale che i tempi stavano cambiando
Gli italiani città erano diminuiti drasticamente e la forte insistenza sul multiculturalismo che aveva caratterizzato la linea del partito nella nuova Jugoslavia si stava ridimensionando
Nella società socialista autogestita le differenze nazionali si sarebbero comunque affievolite
Ciò che pesa maggiormente fu tuttavia la cui essi della crisi di Trieste e la crescente contesa territoriale tra Jugoslavia e Italia il cambio di paradigma si può giocarlo più sull'ambiguità dell'appartenenza territoriale del centro Choir Merino
Al sono sempre più la voce chi sosteneva che il fiume era parte della Repubblica Popolare di corazze che doveva apparire come una città croata l'uso dell'italiano avrebbe dovuto essere limitato alle attività che riguardavano la vita culturale della minoranza
Il teatro le scuole il giornale e le altre pubblicazioni
Nelle mutate condizioni politiche sociali tali posizioni
Tale posizione comincia ad affermarsi nello stesso partito anche i Comunisti italiani si dividevano lungo la faglia di un confronto che affondava le proprie radici nella storia del rapporto tra socialismo identità nazionali una parte ricordando Lenin
Sosteneva il valore politico del diritto all'autodeterminazione i comunisti italiani devono difendere l'italianità possibilmente anche nella sua dimensione territoriale
L'altra fazione era meno convinta di tale necessità e vedeva contaminazione integrazione come processi non problematici in una società socialista
Nell'autunno del mio novecentocinquantatré e qui si arriva appunto a quella a quella data qui nove ottobre
Nello naturale cinquantatré Jugoslavia Italia arrivarono ad un passo dal confronto militare anche dimostrazioni si alternavano a Trieste e nelle città jugoslave l'otto ottobre a Belgrado la tensione saliva ben oltre i limiti del previsti previsti dal partito stesso
Vennero attaccate dalla folla le ambasciate americane inglese
Nello stesso giorno anche a Fiume si registrarono manifestazioni che portano migliaia di persone in piazza
Negli ultimi anni scrive Marco Abram
Che si è consolidato una narrazione univoca rispetto ai fatti di quel giorno si racconta
Che un piano organizzato avrebbe portato la distruzione di tutte le insegne bilingue di migliaia di insegne come in una notte dei cristalli fiumana al di là di un parallelismo certamente poco utile alla comprensione dei fatti
Si tratta secondo Marco Airaghi una ricostruzione che le fonti dell'epoca confermano solo in parte
L'attacco e simboli del bilinguismo come ricordato anche dalle testimonianze quella notte ci fu Secondo quanto registrato nei giorni successivi fu portato da gruppi di giovani che infransero alcune targhe tra cui quella del circolo italiano di cultura dal forte valore simbolico e che copriranno altre scritte in italiano con la calce ciò che è certo e che gli organi locali del partito reagirono con preoccupazione
Nelle riunioni interne venne condannata la violenza dell'episodio si parlò di aggiustare il danno qualcuno puntò il dito contro l'intellighenzia nazionalista colata presenti in città
Ma vi fu tuttavia anche chi sottolineo
E in fondo i diritti della minoranza non dovevano essere espressi attraverso targhe in doppia lingua
Cioè decisioni seguenti confermarono l'affermazione di questa linea
Il processo di scomparsa del bilinguismo fu tuttavia graduale e durò diversi mesi come testimoniato dalla documentazione fotografica nel mille novecentocinquantaquattro si trovavano ancora nel centro cittadino negozi con l'insegna in entrambe le lingue
Gli accordi che portarono alla soluzione della questione di Trieste legittimare un indirettamente cambio di politica anche dal punto di vista dei rapporti con l'Italia il memorandum di Londra fisso a un quarto la presenza percentuale della popolazione di minoranza necessaria
A rendere obbligatorio il bilinguismo visivo nei centri abitati che passare ufficialmente sotto il controllo del governo italiano jugoslavo a quel punto la componente italiana fiume contava poche migliaia di elementi i nomi di molte vie cittadine vennero modificati nel cinquantacinque fu in quell'occasione che con ogni probabilità vengono definitivamente sostituite le ultime targhe bilingui precedentemente introdotte negli anni successivi la minoranza italiana mantiene le proprie istituzioni culturali incita che continuarono ad essere sostenute dall'autorità jugoslave
Il bilinguismo adesivo tuttavia non venga ridiscusso la lingua italiana vennero impiegate eccezionalmente solo per alcune nuove targhe come Moratti da riguardanti la lotta popolare e di liberazione
Col tempo ha poi trovato nuova affermazione
Sia nella dimensione informale che in quella formale ma è ancora oggi l'articolazione del rapporto tra identità lingue territorio a contraddistinguere il dibattito sul paesaggio linguistico si umano
E l'abbiamo l'ho letto praticamente tutto questo articolo di Marco Marco Abram ma che non è ovviamente non parliamo di temi distretti di stretta attualità ma ma in realtà si e con una in una riflessione storica fornendo anche elementi di conoscenza
Da appunto delle degli elementi appunto scusate il bisticcio per capire anche che poi le questioni che riguardano l'identità nazionale il bilinguismo l'appartenenza a questo o quel gruppo etnico a questo a quella regione non sono così
Facilmente delimitati non si possono tagliare le cose con un coltello tirare delle delle delle linee men che meno nei nei bar nei Balcani
Dove i confini per tanti secoli sono state sempre piuttosto fluidi sono stati più delle delle fasce che delle che delle che delle linee e anzi
Corso non sono state e dovrebbero tornare a destra come come diceva purtroppo recentemente scomparsa Melita Richter dovrebbero diventare delle soglie attraverso cui passano le persone e quindi le loro le loro storie loro vite da loro le loro la loro cultura e dunque anche la loro lingua questo articolo di Marco Abramo ha pubblicato
Il quattordici maggio sul sito di Osservatorio Balcani Caucaso www punto balcanica coso punto orga sintetizza i risultati di una ricerca pubblicata in un articolo nazionalità lingue territorio un socialismo jugoslavo il bilinguismo fiume
Quarantasette cinquantacinque pubblicato sul numero uno nel due mila diciotto di quale storia
E potete raggiungere anche direttamente questa questa ricerca attraverso appunto l'articolo di osservata da cane Caucaso che abbiamo l'indicato sulla pagina Facebook del di passaggio a a sud est
Dobbiamo dobbiamo andare veloce non abbiamo il tempo di leggerlo ma vi segnaliamo però una una un articolo pubblicato sempre da sito internet Salvatore Vacca nel Caucaso che si lega alle elezioni europee di questi giorni e di di domenica è scritta da grezza casa
Che è una Alba una ragazza albanese attivista del movimento delle giovani universitarie che si sente europea
Un'europea che concetto morale ancor prima che geografico e lei spiega in questo articolo titolato di che Europa stiamo parlando proprio perché lei albanese attivista si sente europea
E l'articolo è molto lungo anche questo l'abbiamo l'incauto sulla pagina Facebook di passaggio a a sud est non abbiamo il tempo adesso di leggerlo
Voi lo voglio leggo solo le ultime l'ultime righe
Quando parla appunto di fa una critica a quello che definisce il neoliberismo ma anche le politiche xenofobe della destra estrema che secondo secondo Greta casa
Sarebbero le due facce della stessa medaglia nel panorama politico europeo risposte estreme alle misure di austerità la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e alle crisi dei rifugiati
Ma il contrappunto il contrappeso tutto ciò naturalmente lo sviluppo di un ampio fonte proprio il fronte progressista
Una promettente generazione di giovani che si altamente attiva che si mobiliti per fermare la xenofobia e i discorsi di estrema destra che ripristini valori fondanti dell'Europa come l'umanità lecco opportunità la solidarietà e il progresso in questo senso
Questo il motivo scrive che risata per cui forse ogni volta che sono nelle strade dell'Albania a protestare per l'istruzione pubblica libere migliore o a cercare di rendere il governo responsabile per i diritti e la sicurezza dei lavoratori
Mi sento parte della stessa famiglia europea che vede il cambiamento precisamente in questo tipo di impegno e l'articolo appunto durato solo qualche riga lo trovate
Su osservatorio balcanica ove non abbiamo rincasa dicevo sulla pagina Facebook chiudiamo proprio perché a questo punto ci riallacciamo direttamente alle elezioni europee con l'articolo di Paolo Valentino
Sul Corriere della Sera del tredici maggio in cui parò Valentino analizzava come fa sempre una parola la parola in questione allargamento e la parola totem dell'Europa ne definisce il dinamismo e la ragion d'essere
Ma è anche una sorta di karma dell'Unione europea sempre così impegnata ad allargarsi da non sapere mai definirsi una volta e per sempre
Si è sempre ampliata la comunità europea in una sorta di moto perpetuo dal nucleo originario dei sei Paesi fondatori nel mille novecentocinquantasette
Il progetto comune ha contato sei allargamenti il primo nel settantatré con l'ingresso di Danimarca Irlanda e Regno Unito
E secondo nell'ottantuno con la Grecia il terzo del mio novecentottantasei con Spagna e Portogallo il con il quarto nel novanta arrivarono Austria Finlandia Svezia oltre la Germania Est unificata alla Repubblica federale
Poi fu il big band del due mila e quattro
Quando al primo le porte agli ex fratelli separati dell'Est e tutti insieme Repubblica Ceca Polonia Slovacchia Slovenia Ungheria Lituania Lettonia
Estonia più Malta e Cipro Romania Bulgaria entrano con un ritardo di due anni il sesto è stato sesto allargamento è stato nel due mila tredici con la Croazia
Gli eterni negoziati continua non siamo in fase avanzata con Macedonia nel Nord e Albania
Insomma
Trattiamo con qualche ansia con Serbia e Kosovo con Bosnia Erzegovina Montenegro e poi c'è l'equivoco Turchia
Un negoziato non negoziato che dura in pratica da oltre cinquant'anni e i dilemmi laceranti e l'Ucraina e la Georgia e perché non il Marocco
Allargarsi significa accrescere acquistare dimensione strategica ma anche diluirsi aprirsi a nuove diverse percezioni priorità nazionali ed è ed Europa bisogna dell'orlo aveva ben presente
E per questo dopo il mille novecentottantanove aveva indicato il doppio binario approfondimento e ampliamento
Integrare sempre di più l'esistente e contemporaneamente accogliere i nuovi membri assumendosi la responsabilità storica di sanare le fratture della guerra fredda abbiamo lasciato incompiuto il primo l'approfondimento con abbia fatto l'euro e poco altro
Qui siamo alla lanciati sul secondo c'è l'ampliamento in modo quasi bulimico agitati dal rovello se fosse troppo presto troppo tardi
Forse non poteva essere altrimenti non si dettano i tempi non si dettano i tempi della storia ma così l'allargamento rischia di diventare il fine di un'Europa che non può o non vuole individuare una Philips
E con questa riflessione di Paolo Valentino al Corriere della Sera del tredici maggio pagina undici su la parola punto allargamento chiudiamo questo supplemento settimanale di passaggio a sud-est del ventitré maggio sulle mete settimanale che abbiamo voluto giocare un po'in chiave europea non strettamente legata ai Balcani anche se ne abbiamo han parlato ma con un occhio appunto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che cominciano oggi con il Regno Unito e l'Olanda che si concluderanno poi domenica con il grosso dei paesi tra cui il il nostro l'Europa sta attraversando un perito molto travagliato forse però qualche speranza che non imploderà c'è qualche speranza che prosegua l'allargamento magari Callas con un'idea di Phoenix
Dell'Europa potrà venire anche da da questa crisi i i Balcani come sempre il l'Europa sudorientale saranno un banco un banco di prova cruciale per le Unione europea ma anche per gli stessi Paesi della regione
Ci fermiamo qui grazie per l'ascolto da Roberto spagnoli passaggio sul desta torna domenica sera con la nuova puntata come sempre alle ventuno intanto grazie per l'ascolto una buona giornata in compagnia di radio radicale