Festival dell'Economia di Trento - Intervista ad Enrico Giovannini, Portavoce dell'ASVIS e Presidente del Comitato Statistico dell'UE (ESGAB)

E e anche questa edizione del festival dell'economia non può mancare Enrico Giovannini che ormai grande conoscenza di radio radicale portavoce altruista e professore all'Università di Tor Vergata per il comitato statistico europeo bentornato Buongiorno tutto il cerchiamo di fare un po'intanto un forse anche un po'un punto degli argomenti si sono discussi durante il sto festival voi nel frattempo l'avete portato avanti un altro Conad scrisse molto importante con la radio abbiamo seguito tra ci sono dei cani che tornano sempre no questa attenzione processo di globalizzazione che forse ha lasciato indietro alcuni ha creato disuguaglianze
Insomma ne parliamo anche delle conseguenze non solo in termini economici le concerto anche di sviluppo sostenibile e quindi di maggiore redistribuzione della ricchezza di maggiore sostenibilità ma anche conseguenze politiche
Ringraziando nell'ultima tornata nell'edizione oltre siamo arrivati a un punto in cui tutti ormai riconoscono che l'insostenibilità del modello di sviluppo richiederebbe
Scelte condivise a livello internazionale perché ormai il battito di ali di una farfalla è un continente sì ripercuote in un mondo globalizzato sugli altri ma stiamo invece vedendo un tentativo in molti Paesi
Di chiudersi a questa visione una visione che Bauman ha chiamato retro utopia cioè la paura del futuro le preoccupazioni di restare fuori dal benessere
Che una globalizzazione può portare spengono tantissimi a voler mettere le lancette indietro e quindi l'ex Mecca UNS due integra
Torniamo a quando eravamo grandi ahimè messaggio non molto diverso da quello che sentivamo
Circa un secolo fa in Europa
E dobbiamo resistere mandando delle risposte non semplicemente dicendo le cose andranno bene perché la sfiducia di tantissime persone
Massa e soprattutto perché la politica non ha dimostrato la capacità di affrontare questi problemi con una visione
Orientata all'uguaglianza che attenzione non è soltanto uguaglianza di opportunità su cui tutti sono d'accordo non è solo uguaglianza di risultato oggi ma è l'uguaglianza nell'accesso al futuro
E questo che spinge tantissimi poiché si sentono esclusi dal futuro a tornare indietro comma pensando che una soluzione sopranista locale riesca a risolvere i problemi che invece sono globali
Ecco lei citava appunto adesso tema globale del locale soprattutto un libro approfondire ognuno anche su radio radicale grande economista entrambe inviano che ha scritto questo libro il terzo pilastro quindi racconta che tra stato e mercato ci siamo dimenticate
Della società sostanzialmente che la società quando vive dei momenti di transizione importanti come crisi economiche ciò che dire altro tipo o o anche soprattutto in questo periodo periodi di grande accelerazione tecnologica e quindi di altro salto di rivoluzione industriale
Cerca di ritrovare un equilibrio ma prima che lo ritrovi si lascia tentare dalle diciamo populismi dei sovrani ed è quello che stiamo
Leggendo adesso grazie in fondo e questo era l'anno lo lo lo dice anche bene
C'è forse da questo una lezione da da trarre cioè nel senso che questo il tentativo sempre più sovranazionale di organismi diciamo multilaterali internazionali si debba invece può ritornare un altro modo forse con un altro modello di governance
Più a rafforzare la comunità nelle proprie
Dei propri territori a renderla rapportabile al globale è un mondo che cambia le istituzioni europee però forse rendendola più coesa questo è possibile cioè se immaginiamo uno sviluppo sostenibile forse deve anche ripartire
Da un tipo di governance Settis sia sostenibile
Voglio dire uno federalismo europeo però forse anche sì
Ma direi che sono contento che era c'è Anna abbia evidentemente letto la Centesimus Annus di papà continua che nel novantuno parlava esattamente di queste cose
Cioè il fatto che è stato il mercato da soli non sono in grado di risolvere il problema
E parlava proprio del ruolo della società civile
Una società civile di cui ci ricordiamo l'esistenza e l'importanza quando dobbiamo mettere insieme i cocci ricordiamo anche dei politici italiani che hanno detto o ma questi sono strumenti del passato
Salvo poi
Andare a sbattere perché le idee le riforme non avevano in consenso più profondo
Nel gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
Le diciassette obiettivi dell'Agenda due mila trenta c'è il l'Obiettivo diciassettesimo che riguarda le partnership che non è soltanto la partnership per lo sviluppo nel senso tra Paesi ricchi e Paesi poveri
Ma le partnership all'interno dei paesi e tra Paesi nella società civile
Il suo turno
E sempre più incerto e sarà sempre più soggetto sciocco
Schalke di natura tecnologica economica politica ambientale
E dunque le due parole chiave come nel due mila quattordici scrivemmo nel rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo umano sono vulnerabilità e residenza
Da buon la vulnerabilità e molto eterogenea tra gruppi sociali
Più si sono ridotte le capacità individuali di reddito ma soprattutto di ricchezza cioè più si è ridotto il cuscinetto
Che consentiva anche famiglie della classe media di affrontare degli sciocca più il senso di non essere in grado di affrontare le incertezze ometto
Ma poi la resilienza perché lo abbiamo visto in Europa
Le società hanno dimostrato grandi riversi nel reagire positivamente diciamo stiamo facendo un lavoro con la Commissione europea da tre anni
Tutto orientato su questi temi
E proponiamo addirittura una riclassificazione delle politiche invece che economica e sociale e ambientale in politiche che proteggono
Che promuovono che preparano che prevengono e che trasforma
E abbiamo bisogno di tutte e cinque tipi di politiche certo se lo choc il piccolo riusciamo ad assorbirla
Se lo so che di media dimensione dobbiamo adattarci ma se lo shock di grande dimensioni dobbiamo trasformarci ed è laddove l'approdo lezione
Diventa molto importante
Le politiche di welfare ma anche altre politiche sono ancora invece orientati a un vecchio modello che vede la crisi come un accidente Breve ancorché intenso
Un aspetto che mi interessa approfondire in conclusione colleghi credo che sia
Masticare particolarmente azzeccata con quello che dice lei e anche con Libero esercitano riferimento e forse anche al periodo politico anche i risultati elettorali che abbiamo visto un po'in tutta Europa
Perché se ci sono degli indirizzi in realtà molto precisi che andrebbero presi alla lettera a livello di istituzioni europee di organismi internazionali che ci danno una lista di cose da fare che non sono certamente semplice ma sono molto ficcante molto precise con sono una buona probabilità di successo che si applica e alla lettera
Dall'altro però abbiamo partiti politici specie in Italia che faticano a recepire anche nei propri programmi elettorali come quando vanno a elezioni queste stesse queste stesse questi senza stessi Progetti
E così poi ci ritroviamo a ragionare insomma sempre un poco lo specchietto retrovisore dibattito di queste ore si vede che tutto no sulla trattativa Roma Bruxelles se deficit-PIL supereremo due uno per cento quanto in sul governo porterà l'asticella insomma e via discorrendo ecco
Vediamo invece in Europa che ci sono dei temi che immagino lei siano cari come lo sviluppo sostenibile che bene che hanno trovato forse diversi paesi europei basti guardare a un certo tipo di Verdi esiste però qualche hanno avuto successo queste elezioni e che l'Italia non trovano neanche tanto una grande rappresentanza politica rappresentatività dei partiti politici
Ma in queste ore noi stiamo tutti attenti a questo questi temi di politica interna di cui lei parlava mentre a Bruxelles ci sono e nelle altre cancellerie europee
Ci sono dialoghi intensi per creare la nuova
Maggioranza politica tranne europea
Che per quello che io ascolto tenterà come io spero di dare una sterzata in questa direzione
E noi rischiamo di essere fuori non solo da questo dibattito ininfluenti ininfluenti ma anche veramente opposti le faccio soltanto due esempi
Già si dice annoi che commissario vogliamo vere e in Europa
Noi come Hans Visser nell'apertura del festival abbiamo fatto una proposta su come dovrebbe essere strutturata la Commissione europea
E abbiamo proposto cinque vicepresidente
Uno alla transizione economica attenzione non l'economia tratta alla transizione economica verso l'economia circolare verso un'economia che rispetti il pianeta insomma
La coesione sociale
Secondo pilastro
La qualità dell'ambiente terzo pilastro quarto pilastro la governarsi effettiva il quinto pilastro naturalmente rapporti internazionali
E sotto questi soggetti strutturare il portafoglio dei commissari secondo i diciassette metri
Vorrebbe dire avere un commissario alla parità di genere vorrebbe dire un almeno un commissario alla povertà alla lotta alla povertà una per il cambiamento climatico una per la crescita e la buona occupazione il problema qual è la differenza
La differenza è che scegliendo diciassette obiettivi i commissari sarebbero responsabile dei risultati non delle politiche
E questo probabilmente accorcerà ebbe la distanza tra istituzioni europee e cittadini quale alla fine vogliono avere i risultati
Ecco un'impostazione di questo di tipo che tra l'altro vedrebbe un commissario presso il Presidente sopra quindi in qualche modo di lato ai vicepresidenti alla coerenza delle politiche
Discutere in modo radicalmente diverso di che commissari vogliamo ne avremo uno
Ma lei capisce che se per esempio con tassi se il nuovo presidente ora mo'presidente scegliesse una struttura del genere
Ad avere un vicepresidente alla transazione economica o al sociale o all'ambientale cioè farebbe una differenza radicale rispetto ecco portafogli attuali e noi di questo non stiamo discutendo
Grazie davvero Enrico Giovannini per esser stato quanto