L'Europa, un progetto culturale. Il ruolo delle riviste

Bene possiamo prendere posto
Scusate le spalle il microfono arriva fino a qui io devo ringraziarvi
Molto calorosamente il caso di dirlo oggi è una giornata calda romana grazie per essere qui con noi per me è una grande emozione non lo voglio nascondere faccio il direttore di una rivista che si chiama confronti da quando ho cominciato a farlo cinque anni fa
Ho avuto la fortuna di incontrare il cricket tra le varie attività il cric il coordinamento delle riviste italiane di cultura mette insieme più di duecento tra case editrici e e riviste ho scoperto
Un paesaggio culturale importante arricchire arricchente vivo come dice il nostro presidente spesso comunità stava dietro le riviste ed elaborano pensiero
E lo dico senza somma lo dico chiaramente io ho sempre conosciuto il cricche presieduta da Valdo Spini per io imparato tanto in questi anni da un mese e mezzo sono stato eletto segretario del CRI che lo faccio con grande con grande piacere per me è un onore abbiamo pensato subito di mettere in campo un tema trattato da tante riviste in questo periodo
Lo stato di salute di questa Europa abbiamo intitolato L'incontro l'Europa un progetto culturale quale ruolo delle riviste quindi devo ringraziare chi ha sposato subito l'idea il cricket e l'Istituto Luigi Sturzo è per noi un piacere e un onore col potere essere qui siamo a casa dello Sturzo il presidente
Ci saluterà e parlerà dell'ultimo numero di Civitas che parla di di questi temi ma sono tante le amiche tanti gli amici delle riviste del mondo che girato le riviste che ci hanno mandato i loro numeri trovati qui esposti ciò sarà ben arrivata grazie per essere qui
Qui fuori trovate qualche esempio vedete quanto sono numerose delle riviste che si Federal Mogul cricca e in questa maniera riusciamo a dare degli spazi di dibattito degli spazi
Per mostrare il lavoro delle riviste e noi crediamo siamo ancora convinti che sia un'operazione culturale importante in questo momento soprattutto conosce da ricostruire insieme idee pensiero
Saper prendere posizione dopo analisi dopo riflessioni
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti che stanno per intervenire per questa tavola rotonda amici amiche del critiche personali persone
Di assoluto prestigio rilievo il presidente da qui domina trenta la parola ci saluterà Nicola Antonetto idem Istituto Sturzo abbiamo con noi Giacomo Marramao
Per parole chiave ci racconterà che cos'è Mariagrazia mail che ogni sembrino Saccà arti Bruno simili Celestino Spada e chiuderà il presidente
Valdo Spini grazie a tutti e tutti voi per essere qui per la parola Presidente e io sarà un po'antipatico nel togliervi la parola farvi cenno di chiudere ma in due ore possiamo raccontarci tante cose ascoltare cosa ha da dire anche il nostro pubblico buon lavoro a tutti
Ma
Chiedo scusa ringraziamento doveroso ai colleghi e le colleghe giornalisti che sono venuti qua che ci hanno coperto hanno coperto l'evento tanto le notizie e a radio radicale che anche questa volta a seguito l'attività del cricket come fa spesso un grande applauso a voi
Grazie per il vostro lavoro per la vostra sensibilità
Verrà ripreso tutte domani saremo credo già in onda e possiamo eseguire il dibattito grazie a radio radicale un forte applauso per voi grazie
Bene buongiorno
Benvenuti all'Istituto Sturzo per questa per questo confronto su un tema molto importante che il tema delle riviste impegnate
A riconsiderare rilanciare se possibile un progetto culturale qual è il progetto qua del progetto europeo
Io imparato da giovane che l'opinione pubblica la regina delle democrazie lo diceva un liberale come Cavour l'aveva già detto Tocqueville aveva detto in tanti
Ora secondo me a mio parere all'opinione pubblica è un'opinione pubblica democratica e piuttosto carente in questo Paese
è carente sia perché il livello di informazione e piuttosto scadente non uso aggettivi più pesanti ma insomma a me pare che sia così
E perché il dibattito la dialettica all'interno all'opinione pubblica
Molto molto evanescente ora lo l'opinione pubblica e divise avendo una maggioranza legata all'attuale maggioranza di governo è una minoranza che si dibatte cercando di sopravvivere di sollecitare delle delle risposte ora quindi il ruolo delle riviste oggi euro che va difeso probabilmente anche ripensato nove cioè possano possibilità di espressione e nelle modalità di accoglienza per cui un pubblico sempre maggiore si posso posso al trovare nutrimento delle riviste e io credo che una qualche trasformazione in atto ci sia già e che le trasformazioni principali sono quelle che vanno
Accentuando quelli che sono di le caratteristiche della cultura delle riviste che la cultura dell'indagine
Che va fuori diciamo datata dal dall'opinione più semplice
La cultura dell'opinione Ribera e articolata quindi non solamente ristretta in due cartelle discreto
E della prospettiva che era giornata attraverso dei comitati editoriale attraverso gli ambienti culturale che una richiesta una regista propone e credo che il cric sì posso si debba muoversi a momento e si debba ancora muovere in modo più veloce verso questa dimensione
Il tema che abbiamo affrontato l'ultima volta qualche mese fa è stato il tema il tema della delitti ma dall'Europa c'era l'urgenza elettorale
Si temevano catastrofi europee e allora ci siamo chiesti non era il caso di dare un segnale insieme contraddizioni culture non diverse ma differenti cioè con con spazi differenti nell'ambito della cultura democratica
Ed è qui è nata questa per merito ovviamente di Valdo Spini è nata questa piccola iniziativa che abbiamo compiute trovate riprodotta ne vanno in questo numero questo quaderno di Civitas che potente prendere gialli fuori se non l'avete già quando abbiamo finito questa tavolo tondo quando finimmo questa tavola rotonda dicemmo convenimmo tutti che era solamente il primo atto
Atto appunto spinto dall'urgenza elettorale dei problemi che si poneva ora si tratterà appunto di di andare avanti
Di andare avanti e su temi che sono
Vicini classici dell'Europa che sono tutti Tini culturale
Anche quando si parla di procedure di modalità di governance europea si tratta di un modelli dal quale discende una modalità di governo sono moderne che sono stati pensati
Sono si sono perfezionati nel bene e nel male durante per questi ultimi sessant'anni di vita europea ma che hanno delle radici culturale profondo io penso per esempio alla cultura positivista cioè la cultura positivista che non aveva riguardi per i modelli costituzionali
Basandosi soprattutto su idee che i migliori potessero governare
E di fatto questo è un modello per cui quando ci si rifarà aveva burocrazia
Europea non si pensa si pensa quando si pensa bene che in fondo quello ecco che di i singoli hanno pagheranno paesi hanno espresso al livello più alto delle capacità delle capacità burocratico
Su queste culture e sul destino di queste culture io penso discuteremo discuteremo oggi tenendo a mente che l'ambiente in cui siamo in ambiente totalmente libero e caldo e come ambiente
Ma il libero frutto di un'autonomia conquistata e mantenuta per decenni da questo istituto e quindi chi accoglie molto volentieri limiti di di scarsa anche questa sera tutte persone note
Giacomo Marramao il professor Marramao Mariagrazia Melchior Severino Saccardo e Bruno Simini riserve lui non c'è Celestino Spada
E poi che prevede l'intervento di chiusure mi permettano di intervenire ancora nel dibattito che sarà quello di Valdo Spini quindi per non perder tempo io darei subito andiamo nel secondo vengono va bene allora
Insomma
Punto no no mi alzo al mio non so per evitare
Il cono d'ombra o il punto cieco della della sala
Sono qui per presentare
Una rivista dal nome parole chiave
Ma lo tirò in maniera molto sintetica poi cercherò di
Anche di dire in che senso quest'incontro mi sembra molto venne boh molto ben congegnato molto rilevante
Primo luogo la rivista parole chiave una rivista che succede a una una rivista storica glorioso perché era proprio evita il socialismo va rivista fondata da Lelio Basso
E alla quale io ho iniziato a collaborare età giovane molto giovane nel negli anni settanta appena rientrato dalla vino lungo studio universitario in Germania dopo Firenze
E la differenza tra tra problemi del socialismo che credo qualche buco molti di voi abbiano presente eccome eccome
Come stile di rivista una rivista di tendenza da un lato socialismo libertario molto forte molto radicale
Una tradizione non lievi nistagmo Luxembourg Diana che era propria
Di Lelio Basso attenzione di movimento e di attenzione ai nuovi linguaggi alle nuove culture
Ai nuovi strumenti di indagine che poi fu alla base della grande operazione che lei lo fece che secondo me era preceduto anche un salto di qualità rispetto alla sua collocazione strettamente militante politica la la costituzione della Fondazione
Io ricordo nel mille novecentosettantaquattro era una delle sedi nelle quali dialogavano i saperi più diversi e veniva introdotto i saperi sociologico e anche la nuova scienza politica
Era uno scenario assolutamente nuovo
Devo fare una parentesi io non parlo qui ad un mese come direttore della rivista la direttrice la mia cara amica e collega
Mariuccia Salvati carati di Germania e Grecia e che io ho conosciuto esattamente le birre centosettantaquattro
Quando ritorna in Italia dalla Germania
E la differenza tra parole chiave ai problemi del socialismo intanto parole chiave a differenza della rivista di Lelio
E meno una rivista di dibattito e più una rivista di approfondimento tematico
C'è sempre un concetto una tavola che attorno alla quale ruota un numero che può essere umanità o che può essere democrazia può essere libertà può essere diseguaglianza tutta quanta una serie di parole chiave sulle quali noi abbia può essere immigrazione
Un appunto un numero che abbiamo fatto già parecchio tempo fatta abbastanza precocemente prima che la
Ma io credo che
Senta
Sì forse adesso si sente
Quindi sono numeri appunto di approfondimento e lunghi dibattito e mi viene alla mente anche allora a questo punto penso per venire al nostro presente la una considerazione che ho anche fatto il firma recente intervista che ho rilasciato una per l'estero su gentile pressione di Claudio di Claudio puntare ad alti
E io ho ripensato cos'era la stagione delle riviste quando io quanto io studiavo
Riviste negli anni sessanta settanta hanno giocato un ruolo un ruolo straordinario
Ma non soltanto in Italia
Quando ero in Germania penso una rivista come corso poco Enzensberger vari altri no
O personalità il portale oppure l'età moderna in Francia
Prego
Microfono se il vetro fono ce l'ho mandano
No no ma forse
Nuovo lasciano un pochino giù in questo modo forse funziona meglio funziona bene
E quindi c'era una stagione delle riviste a livello europeo molto importante molto influente
E queste riviste aggregavano aggregata all'uomo dei gruppi intellettuali gruppi intellettuali importanti certo le riviste sono di tre tipi secondo me cioè
Diciamo che possono essere di tre tipi diciamo escludendo quelle
Che fanno parte di partiti direttamente o di correnti di pertiche non è questo il caso no
Abbiamo riviste di tendenza
Abbiamo riviste diarrea
Oppure le riviste di costellazione come io richiamo che secondo me non sono e di tendenza dei diarrea
Ma in qualche modo tengono conto della necessaria pluralità degli apporti
Che devono avere il loro diritto la loro il rispetto della loro differenza nella loro singolarità no
E però in qualche modo si raccolgono attorno una costellazione di idee io credo che le riviste del futuro siano di questo tipo debbano essere di questo tipo
E Filippi appunto è finita appunto l'epoca delle riviste organiche organiche
E finita l'epoca secondo vari delle riviste diarrea genericamente di Adriano
Siamo nell'epoca delle riviste di costellazione molto più dinamica e una un altro un altro tipo di spazialità culturale non più euclidea
Non più geometricamente lineare
Fatta di dissonanze interno fatta di nuove ricerche in qualche modo di incrocio tra linguaggi e saperi differenti questa deve essere secondo me la rivista del futuro
Che deve incidere qui vengo all'ultima parte della di quello che volevo dire siamo in tanti poi anche ogni
Ogni oratore deve avere la consapevolezza del mobili tutti cominciano ad odiare se stesso per cui quell'indice anche della Della Monica che può suscitare negli altri la sfera pubblica e non possiamo ignorare che le riviste oggi si collocano all'interno di una
Spazio spazio sociale complessivo in cui quella cosa che chiamavamo sfera pubblica si è radicalmente radicalmente modificata con la con la
Con la Rete ma non soltanto con la Rete anche con la con la
Con l'alterazione che la Rete a prodotto all'interno all'interno della del confronto
Del confronto delle idee una volta si usava quella quel sintagma la battaglia delle idee ma la vedete la battaglia delle idee nella Heather voi rapidamente io non riesco a terra
Io ci credo un gran caos
Fossi in televisione userei un termine più forte perché il caos Cino Del Duca towns no
Non andrei in televisione per dire quelle cose comunque Dom dormi
Credo si debba andare in televisione
Con gran parsimonia
Però la sfera pubblica è cambiata e e va ricostruita
E le riviste servivano proprio ricordo che sono state strumenti fondamentali della formazione della mia generazione che si è formata della seconda metà degli anni degli anni sessanta senso alle riviste
Senza il ponte senza Quaderni piacentini
Senza non so appunto problemi del socialismo ma che cos'era la foto cosa sarebbe stata la mia formazione
Sarebbe stato nulla
Siamo a Firenze il ponte era parlate già anche alcune riviste le cioè il ponte già alludeva a una rivista costellazione la rivista costellazione arrivista che non era non era dei dipendenza nei diarrea se non ovviamente condanna con la con la linea di demarcazione fondamentale della della condivisione delle idee di libertà e di democrazia
Vengo al
Ma si può anche fare a meno di parlare al microfono
Quando io
Va bene va bene
Allora le riviste possono a mio parere avere un ruolo molto importante oggi nella nella ricostituzione di una sfera pubblica che
Non può che essere evidentemente multimediale quindi a mio parere le riviste dovrebbero avere anche un doppio registro dovrebbero correre
Insieme sulla Rete e sul cartaceo
Non in dote un mistero non ce lo nascondiamo che in libreria le riviste vado molto male
A parte alcune il Mulino forse da un po'di più ma perché il Mulino in qualche modo legato ha una casa editrice che la sponsorizza naturalmente no poi una lunga storia edificati certo ma i liberali le riviste non li vogliono più non le voglio proprio
Abbiamo fatto già ne vogliono presentare numeri speciali di riviste e l'abbiamo anche sperimentato con con parole chiave
Quando invio via comico romano Monteroni mi dice noti presentiamo tutto Giacomo tranne che il numero di una rivista tutto tranne che una rivista
E già significativo questo punto liberi va benissimo mano di numero due
Fascicolo riviste
Questo pone secondo me il problema di un di un ripensamento anche del modo in cui le costruiamo e del modo in cui si incide all'interno della sfera pubblica l'Europa
Noi siamo convinti un solido un nuovo un noi plurale un boy plurale differenzia internamente differenziato perché poi il bello di parole chiave di essere di essere il rendiconto un po'della storia anche della Fondazione Basso attese
E autonoma rispetto alla Fondazione
Ma la
La caratterizzazione di parole chiave una caratterizzazione
Tale da promuovere una idea d'Europa che
Assolutamente radicale fa cioè quindi di assoluta assoluta
Affermazione della
Ineluttabilità dell'Europa
Pena appena la pena la alla fine della di quella cultura che chiamiamo la cultura occidentale quindi la cultura europea è un pilastro è un pilastro costitutivo della cultura occidentale
E si colloca all'interno del mondo globale
Che un mondo al tempo stesso uniformato e Dias politico
Al tempo stesso unificato dai mercati e dalla comunicazione digitale ma differenziato riguardo ai processi di identificazione simbolica
Dei diversi gruppi umani del pianeta e da latte bene
Più procede l'uniformazione finanziaria mercantile comunicativa digitale multimediale
Più invece essi determina questa sorta di scollatura tra le diverse forme di vita
Se non comprendiamo questa doppia logica della globalità nel comprendiamo il risultato di tutto questo e una configurazione della mondo globale
Nella forma
Volenti o nolenti
Di un declino inesorabile
Degli Stati nazione europea
Con buona pace del mio fraterno amico Carlo Galli che ha tirato fuori adesso l'alba che ne facciamo se non l'abbiamo la sovranità
Amico Carosi al voglio un bene dell'anima anche a me piace l'idea di nazione che una stato una grande idea della modernità
Ma gli Stati nazione di tipo europeo non funzionano più
Può funzionare l'Europa come altre entità mentre il mondo si stava organizzando
Il stati continente
Dove la sovranità sovranità imperiale
Stati Uniti Russia Cina India
Il colosso brasiliano
Che hanno che hanno delle delle come dire delle loro idee che loro i testi della umanità umanità globale ognuna differente dall'altra per dirla con Giuliano Amato le promesse di futuro dell'uno sono minacce per l'altro
Questo è lo scenario che noi abbiamo e aggiungo anche che secondo una motivato una una formula cara anche a bicchiere salvarti agli amici del Mulino eccetera che sono tutte delle proposte
King
Reciprocamente escludenti dissi quindi reciproci inconciliabili e intrinsecamente plausibili
Perché sono guide
Col mio amico Etienne Balibar che col quale abbiamo fatto una stiamo facendo una battaglia a favore dell'Europa molto forte
Che dovrebbe raccogliere anche molti giovani dei movimenti in Europa sia in Francia e Germania eccetera hanno
E per noi stiam parlando di un nuovo scenario
Da universali in conflitto cioè abbiamo Nonda
Una veduta universale e vedute parziali ma abbiamo Molteni difensivi di universalità di universalismo
Che si confrontano tra loro
E bisogna cercare di capire che cosa sta accadendo perché l'Europa e qui e chiudo perché la la avrebbe dalla sua come entità come
Sì come entità politica come entità politica se se diventasse un soggetto propriamente appunto politico l'Europa a mio parere avrebbe dalla sua
La possibilità di costituire un importante un'importante tertium
Fra
No va be'ma se loro sento logoro sentono allora un'importante tertium
Non tersa avviare perché di terza via sono come il solo lastricati cimiteriali
Del Novecento quindi non letters non non un'ennesima terza via ma un tertium rispetto intanto al modello
Individualistico competitivo di globalizzazione che fondamentalmente quello quello statunitense
E il modello comunitario gerarchico paternalistico che quello e quello del colosso asiatico in particolare della Cina perché noi abbiamo nella nostro retaggio culturale una idea di individuo non solo competitivo ma anche solidale
E abbiamo un'idea di comunità non autoritaria
Ma capace di promuovere e sviluppare
Le differenze singolari di ciascuna e di ciascuno promuove
Questo secondo me e la e e uno e uno dei è uno degli aspetti su quello abbiamo ritornare
Ma le riviste dovrebbero essere il veicolo la la Rete delle riviste a livello italiano stiamo già facendo secondo me buon inizio oggi ma a livello europeo una rete delle riviste europee è un buon inizio anche come veicolo
Dell'unica soluzione che è in grado di portare l'Europa verso una auto avuto comprensione
Del proprio ruolo propriamente politico che non è la il gioco delle alleanze e dei ricatti tra gli stati membri
Ma invece la rete delle città
Sono d'accordo con nata con l'auto a sindacati Barcellona anche perché sono d'accordo con me stesso perché tanti anni fa io scrissi già in una relazione per il Trans Europa e poi
I dubbi un libro intitolato la passione del presente scrissi un capitolo intitolato l'Europa belve nazioni dell'Europa delle città
L'Europa delle Nazioni vive nel comune di come tradizione di linguaggi e delle culture nazionali sicuramente
Ma l'Europa del su cui dobbiamo andare d'Europa politica non può essere altro che l'Europa delle città perché l'Europa e il continente delle città e dentro l'Europa l'Italia e per eccellenza il paese delle città
Sì
No no va bene professor Marramao quindici a si ci ha spiegato bene
Che la questione e culturale rimane aperta la domanda mi pare
Prima era malato di come le le riviste in particolare possono poi produrre questi indizi questi che una volta che si chiamavano si chiamavano interezza e questo secondo me è un fatto cruciale
E quando si riesce dalla nan nucleo direttori delle riviste perché sarebbe poi interessante sapere quanti leggo giorno le riviste e quanti gli USA bene adesso passiamo Rappan passo il microfono a Maria Grazia Marchionne
Che ringrazio molto diverse
Sono io che ti ringrazio e sono particolarmente lieta perché quattordici anni fa lo struzzo
E avvenuto il passaggio di questa rivista dalle mani Giuseppe Vedovato a me quindi questa è la seconda volta in cui ho il piacere di parlare al lo Sturzo della Rivista di studi politici internazionali
Purtroppo mi sono dimenticata di portarne come alcune coppie
E quindi porrei accennare ai caratteri principale alla storia le linee principali della storia di questa rivista perché forse non tutti la conoscono è una rivista di antica tradizione
Perché fu fondata nel mille novecentotrentaquattro a Firenze contemporaneamente
Alla fondazione dell'Istituto di studi politici internazionali a Milano e alla Giunta centrale degli studi storici a Roma queste tre istituzioni perché allora rivista non era privata nasce come strumento del
Della dell'erede istituto Cesare Alfieri per
L'approfondimento dei temi di politica estera incedere Altieri era allora in luce la prima facoltà di Scienze politiche italiane lo sarebbe diventata nel trentanove
E tiene luogo di formazione della classe politica e diplomatica quindi una queste tre iniziative avevano lo scopo di preparare l'ambiente economico l'ambiente politico e l'ambiente storico
A o affacciarsi sulla scena internazionale nel momento in cui il regime a intendeva iniziare intraprendere una politica più dinamica su dopo la guerra e i fondatori la lista è interdisciplinare del suo primo sorgere perché i quattro condirettori sono un uomo un mio professore di politica economica della facoltà di Economia Jacopo Mazzei
Il il secondo un giovane brillante giurista che sarebbe poi stato giudice alla Corte di Lussemburgo Giacinto Bosco
E il terzo Amedeo Giannini storico e diplomatico e un senatore che verrà Maioni senatore Maione che rappresentava diciamo la voce politica nella Quartetto
Quindi era uni a aveva un carattere istituzionale che viene meno durante la guerra quando
Da troppi età diventa privata nei disordini che accompagnano la fine della guerra fra il quarantatré e il quarantacinque
Condirettori diventano i due elementi più giovani e diciamo e lui strane dei alla alla alle problematiche politiche del tempo
Che sono appunto Bosco e Vedovato Vedovato era allora semplicemente il caporedattore non era ancora uno dei direttori
Però Vedovato nel quarantasette diventa proprietario e direttore unico della Rivista di studi politici internazionali e lì comincia questa lunga direzione
Che con si concluderà nel due mila cinque
Che ha un vulnus grande significato nel caratterizzare la rivista
E nel nel darle
Non solo in senso caratterizzarlo in senso internazionale in senso europeo
Perché le ha viste nota anche come rivista Vedovato e riflette anche l'evolversi della carriera di Giuseppe Vedovato che diventa prima parlo deputato poi senatore
E e poi diventa anche un percorso europeo nelle assemblee parlamentari
Consiglio d'Europa Assemblea dell'Unione Europea Occidentale assemblea della NATO del Consiglio d'Europa sarà presidente per tre anni dal mille novecentosettantadue al mille novecentosettantacinque
E questo naturalmente accentua
Il carattere internazionale della rivista
Perché l'ampiezza delle dei contatti di Vedovato che non sono solo questi diciamo
Istituzionalizzati in modo in modo continuativo ma anche tutte le missioni che lui svolge in tutti i continenti i permettono di ampliare enormemente l'irraggiamento della rivista e anche l'alimentazione pluri disciplinare e internazionale
Degli autori
Del quando pubblicherà il e l'indice cinquantennale della rivista dal trentaquattro al alla dunque cinquanta trentaquattro all'ottantatré dall'ottantatré
Vedovato dedicherà questo indice ai agli autori della rivista perché effettivamente quello che si crea è quello che la rivista diventa e lo strumento di una partecipazione multinazionale all'approfondimento scientifico dei temi internazionali
Storici e attuali storici attuali questo è un carattere presente nella rivista fin dall'inizio trentaquattro c'è un articolo sul patto a quattro ad esempio è una rivista che storico tende a storicizzare il tempo presente può esservi definita una rivista di storia del tempo presente ma storia intesa nel senso più ampio della parola
E inesistenti
Lo vediamo dopo quando prenderò di Vedovato anche Di Nolfo sottolinea questa caratteristica della direzione della direzione della rivista
Che però permane nel senso che la la rivista sollecita ricerche sui temi che affronta pone a confronto tesi diverso è una rivista indipendente ed è una rivista che assolutamente dà spazio a a alle diverse voci
Mira ad avere un esame poliedrico degli avvenimenti
E poi una caratteristica importante della rivista nella serie storica che io ho ho diciamo molto ridotto perché effettivamente oggi documenti sono accessibili tramite internet facilmente ma in quegli anni no
La rivista offre una documentazione importantissima sugli eventi internazionali del periodo in cui non c'era internet e quindi non era erano facies non erano facilmente accessibili i documenti
Nell'insieme la serie storica che va dal trentaquattro al due mila cinque
Di che pare che cosa tratta tratta della politica estera italiana della politica internazionale ci sono nei primi anni le scelte del regime Facci fascista poi a quelle della nuova democrazia del dopoguerra
Il concretizzarsi del binomio atlantismo europeismo negli anni della guerra fredda l'evoluzione del processo di integrazione europeo che è monitorato costantemente la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità
La ricerca della pace e della sicurezza attraverso il negoziato internazionale
Le modificazioni impresse al sistema internazionale dall'emergere di nuovi attori e di nuove problematiche il crollo del regime comunista e la catena delle sue conseguenze fa già finito
Da non
L'origine e l'evoluzione della costruzione europea è indubbiamente un tema molto presente
Soprattutto dal punto di vista dal punto di vista delle istituzioni dal punto di vista della politica degli Stati
De Donato è stato si è molto occupato di cultura europea
Perché vedo l'atto è stato più che non l'uomo della commessi della comunità l'uomo del Consiglio d'Europa
E il Consiglio d'Europa si è occupato di cultura si è occupato di cultura e a diciamo operato molto sul terreno della cultura la Convenzione sulla cooperazione culturale ad esempio
I i campi ad esempio della salvaguardia del patrimonio i problemi dell'educazione della gioventù e degli sport
Quindi diciamo dal dall'osservatorio del Comitato euro del Consiglio d'Europa
Rilevato ha seguito questi temi però ne ha più parlato nei suoi libri nel se lei libri dedicati appunto alla alla al suo lavoro in quelle sedi la rivista a trattato più la politica internazionale è la politica europea in relazione alle volte si delle relazioni internazionali
E
Quello che mi dispiace per i tempi così stretti che effettivamente non permettono di
Affrontare molte cose
Che cosa ho cambiato nella mia direzione che cosa è cambiata nella mia direzione ecco quello che anche un aspetto che rimane e il carattere di ambiente culturale della rivista
Dice nata con lo interdisciplinare
E questo è rimasto pur nella nella allargamento disciplinare che si è prodotto perché ad esempio i temi economici che non erano tanto presenti nell'epoca storica adesso
Così come sono nella vita internazionale sono più presenti ma anche aspetti sociologici o filosofici quando in qualche modo influiscono sull'evoluzione relazioni internazionali vengono considerate poi la rivista eh
E accessibile e accessibile on line e questo e anche è un un evento molto importante
Rivista era già diffusa internazionalmente Vedovato pubblicava l'elenco di tutte le città in cui la rivista era presente
Gestore ha voluto digitalizzarla interamente dal trentaquattro
E e adesso la rivista si trova anche in Oceania tiene consultata dai negli angoli più lontani lontani del mondo e c'è il problema dell'open access naturalmente perché sul gesto non è in open access
Ha d'altra parte una rivista deve anche disse che vuole continuare ad essere la rivista anche cartacce a non soltanto una rivista on line deve difendere
I suoi abbonamenti e e quindi di lì la rivista un embargo gestore di due anni sia un embargo ridotto ma il minimo necessario per esatto la la Sapienza vorrebbe proporrebbe metterla è già stata open access su alla sulla vecchio sito della sapienza con U un anno di embargo
Adesso c'è un nuovo sito questo appunto negoziando le condizioni perché io non posso non posso scendere al di là al di sotto dei due anni altrimenti
Non non non non salvano si salvano più gli abbonamenti
Mi dispiace aveva altre cose da dirvi ma avremo altre occasioni
Anch'io anch'io ritengo importante
Una volta a fare il punto anche storico e dell'evoluzione
Del del circo in tv intellettuale in cui sono raccolti in ordine intorno alle riviste
E quindi anche i mutamenti che in nell'apposizione del riviste si sono si sono sviluppati
Ma il tempo è tiranno adesso passiamo alla Severino sacca di che ci pare la della lista testimonianze la vecchia rivista di padre Balducci se non sbaglio
Grazie
Dedico il
Cioè cioè si fa sì
Basta tirare un po'il filo saluto a voi tutti
Grazie all'Istituto Sturzo per
L'ospitalità
In merito al
Mi amico Valdo Spini
Che aveva portata avanti questa idea maturata insieme al coordinamento del mix di cultura Claudio pare Avati che in maniera solerte insomma lavorato perché si potesse realizzare mi pare un'idea molto opportuno
Quando è venuta fuori era clima di elezioni ora le elezioni son passate ma vedete se c'è una cosa che noi abbiamo tutto realizzare
E che lei che l'Europa questa dimensione apparentemente non sia astratta e lontana in realtà Sempre più strettamente a che vedere con le problematiche di vita dei cittadini europei
Questo è una percezione c'è stata anche alle elezioni recenti meno in Italia ma la sfida è stata compreso lesioni interne la posta in gioco è stata compresa
Io porto questo ultimissimo volume di testimonianze che è tipica rivista di costellazione come ha detto Marramao nata nel lontanissimo ormai cinquantotto
Nel mondo cattolico ma rivista l'hai già fatta da credenti e non credenti e caratterizzata da una pluralità di
Opinioni di di di posizioni
Questa vedete appunto cittadini d'Europa un nuovo patto costituzionale per la casa comune perché l'Europa naturalmente è l'idea che c'è dietro
Gli atti del convegno e qui sono raccolti e altri contributi
Ma la questione di fondo è che l'Europa Ascerto allora uno spazio economico
La vita delle sue istituzioni ma fondamentalmente è un'idea è un'idea quella che era l'Aib l'idea di Ventotene
Quella che in uno dei suoi ultimi discorsi anzi Ernesto Balducci e di testimonianze sta fondatore sintetizza all'Arena di Verona
Quando pose
Una insieme una coppia oppositiva
Dicendo c'è un'Europa che noi non amiamo
E l'Europa della cultura della dominazione dell'esclusione dell'altro della sopraffazione da altri popoli
Ma c'è un'Europa che noi amiamo
E alla quale siamo disposti a dedicare la vita
è l'Europa dei diritti umani che se interpretati correttamente sono un patrimonio a disposizione dell'intera umanità e dell'apertura dell'inclusione all'altro e della democrazia queste all'Europa e noi amiamo
E questa Europa che conosce
E c'è in queste pagine Maccianti intatti i nostri volumi a me e cercavo di dire
Velocissimamente brutalizzato alcuni concetti
L'Europa certamente un qualcosa di complesso come è stato detto anche dagli altri amici
è unita nella pluralità
Evidente di questo volume un mosaico
è fatto di tutti cioè elementi masselli scorpori
Il mosaico non esiste più
I singoli pezzi non vengono negati ma acquistano risalto proprio nell'insieme
Questa l'idea di fondo dell'Europa che poi dividere fondamentalmente
Di due ambiti
C'è un ambito del bene rappresentato da una frase apparentemente banale
Del presidente Macron che ha riportata in questo volume I come from dice una cosa apparentemente che può cadere sotto sospetto ebbene che ci siano buoni rapporti fra Francia e Germania
E subito si può come dire inveire contro l'asse franco tedesco ma quell'asse badate bene da un certo punto di vista da un certo punto di vista naturalmente no per le politiche sempre esprime è un asse benigno
Perché quei due Paesi è quello più popoli ci sono combattuti sanguinosamente quello spazio nello spazio dell'Europa carolingia questo va benissimo
Naturalmente a patto che l'Europa non dimentichi la sua anima mediterranea
L'ambito in cui è inserita il dialogo con la sponda sud la vicinanza del Medio Oriente
La questione che si pone oggi
Nell'età dei movimenti di popolazione
E in cui se l'Europa avesse una politica
Sarebbe opportuno ma oggettive una Piano ampio di interazione con il continente prospiciente con l'Africa c'è chi parla di Piano Marshall per l'Africa non per bontà d'anima
Ma per gestire in maniera nuova le relazioni fra con questo continente che vive un dramma ma che è anche un continente che emerge la verità interna della parola d'ordine di per sé è iniqua aiutiamoli a casa loro non è però il dietro alla casupola di natura e una politica ampia su questi temi
Il sottotitolo del volume
Un nuovo patto costituzionale perché la cittadinanza europea al di là delle cittadinanze nazionale diventi un fatto reale per la casa comune vende casa comune un'espressione desueta
Però l'espressione importante quando è finita l'era di Yalta la usava Mitterrand
Giovanni Paolo secondo Gorbaciov fu allora la casa comune
Era appunto un un contenitore di famiglie diverse che si arricchiscono di questa di questa comune appartenenza
Alla base della del lavoro e oggi io sono qui a presentati purtroppo un solo volume perché gli altri lo ha già dato i clienti ma somma almeno la copertina si si poverina c'è un'idea che era sempre l'idea guardate di Balducci e che testimonianze continuando la sua esperienza riflesso di spirito di libertà
Balducci era un feroce critico dell'euro centrismo pasta la la
La la la la l'il ritenere la cultura europea ma qualcosa di superiore basta l'Occidente anche se era una critica
Nutrita di robusta cultura occidentale ma Balducci non ha mai pensato che si potesse rimuovere il tema dell'identità europea anzi proprio per questo il tema della della di una nuova Europa andava posto al centro
Quando crolla il muro di Berlino
Con queste rivoluzioni lui definì rivoluzioni né a Hogan diane dice una cosa giusta la stessa d'altra parte che in termini diversi dice Bobbio riguardo alla questione della giustizia sociale
è crollato e è bene sia il muro di Berlino che divideva il cuore del cuore l'Europa ora verde crollare il muro
Invisibile separa nord o da sud del nord dal sud del mondo questo è il tema che noi oggi abbiamo e più guardate lo dico non per gli raccontare la storia di famiglia di una rivista che come tante riviste esprime una sua storia naturalmente
Ma se io ci penso vestite andata maturando nel tempo perché proprio e come si racconta anche qui in questo volume
Se io vado a rivedere tanti nostri numeri anche della quando l'Europa era divisa però trovo titoli come
Le une per un'Europa di pace dall'Atlantico agli Urali continenti e popoli oltre i blocchi
Europa un continente le sue città il cuore di queste identità c'è una una storia plurale
Che oggi noi dobbiamo in qualche modo raccogliere nel nel volume negli atti del convegno ci sono gli interventi di Pasquino di Massimo D'Antoni di Sanna Peter di lei dai russi che pongono problemi vari relativamente al funzionamento delle istituzioni le istituzioni europee hanno molti problemi ma dice Pasquino per esempio guardare da un punto di vista di democraticità certo se ne può discutere gli il funzionamento ma la Commissione europea presenterà un rappresentante del Paese tutti nominati dai governi che sono sostenuti da parlamenti legittimamente eletti finisco
Allora
Questo naturalmente non pone il non vuol dire che tutto va bene molte cose sono da molte cose sono da da ripensare
Nella seconda parte del volume c'è una parte sull'Europa di Visegrad
Con di Federigo Argentieri di vuote DOC come di Gigi Riva
In cui si dà un'occhiata al versante centro orientale dell'Europa a trent'anni dall'ottantanove che è rimasto dall'ottantanove perché quei Paesi oggi sono così paesi in cui per esempio
Di mare notturni
Eroi del mille novecentocinquantasei che però aveva il difetto di essere pur sempre comunista non si parla più
In cui della Primavera di Praga non si parla perché è pur sempre una pagina di storia della sinistra
E d'altronde fa però una considerazione interessante guardate prima di alzare il dito bisogna considerare anche la storia di quei può di quei paesi di quei popoli che sono stati che sono stati costituiti poi il riscontro agì in atti
Poi di sezionati
Per cui ha buon gioco anche una classe dirigente sopranista populista fare questo discorso della moto etnicità dobbiamo andare a fondo della della complessità delle cose e finisco usando gli ultimi ventisette secondi spero di non aver sforato troppo per dire cosa pervenire alle riviste le riviste a che servono
Forse così come sono hanno dei limiti evidentemente anche se poi un anno per il loro spazio anche in internet e però segnalano un problema questo ci diciamo sempre con Valdo con il coordinamento delle riviste per questo testardamente continuiamo a lavorare il guardate
Siamo all'interno del paradosso per cui il mondo della complessità vive all'insegna della semplificazione della comunicazione
Le liste i centri di cultura segnalano un problema non sono semplice certo devono aggiornare il loro modo di essere ma non sono semplicemente un residuato del Novecento segnalano il bisogno di una come dire informazione di una lettura insieme non sia una lettura puramente cursore a me spesso in internet Itala per esempio un Paese forse da internata presso il prefetto per leggere ancora meno se posso usare dire una battuta cattiva per cui la lista segnalo questo problema che c'è bisogno appunto nel mondo e la complessità di una discussione approfondita della pluralità dei punti di vista
E quindi ebbene rimangano in campo
Una loro incombenza segnalare questa necessità e l'importanza della cultura dell'Europa come progetto culturale ed è una loro responsabilità grazie mille
Bene questa interessante importante comunicazione di Severino sacca di si ci ricorda anche quello EK città diciamo originarie lo dico per nordica sa che la cosiddetta cultura che i cattolici ha sempre avuto nell'apertura all'esterno questo è un dato storico che andrebbe considerato Saint ma era Mauceri corda i primi studi di sociologia i problemi del socialismo ma rivista Sociologia del dell'Istituto Sturzo fondata da Sturzo direttamente prima professore di sociologia in America e poi è bello e polemiche tra Sturzo è basso sul finanziamento pubblico dei partiti
Se ne dicevano di cotte e di crude però se ne potevano dire perché erano in un circuito di garanzie costituzionali sentivano persone Wilber e queste oggi e il rischio di cui che noi corriamo tutti di non sentirci Mimbelli di discutere tra di noi anche animatamente questo avere le riviste dovrebbero romperlo questo rischio adesso passiamo a Bruno Simini leader del Mulino
Saluta e ringrazia
No
Scambia qualche altro Anita amante carceri
Quello siamo siamo in regola anche l'orologio è accaduto
Bene allora Claudio mi raccomando tu fai un segno con un po'di anticipo se lei ritiene l'articolo troppo lunga non metto come faccio di solito il cronometro mi affido visto che sei severo quindi non c'è bisogno allora io ringrazio innanzitutto
Chi ci ospita e quindi Istituto Sturzo chi ha organizzato questo incontro che mi pare bello importante
E cioè il cricket e Claudio Paramatti che come è già stato detto da chi mi ha preceduto insomma poi si è dato da fare per riunirci qui intorno a questo tavolo allora io proverò a in pochi minuti
A dire un paio di cose una sul sul Mulino senza naturalmente fare la storia del mulino ma dicendo sono quello che facciamo oggi
E l'altro rispetto al tema del del giorno cioè al ruolo che le riviste di cultura possono e devono avere in un momento di grande difficoltà per il Progetto europeo che credo debba essere riconosciuto insomma rintuzza andò anche un po'gli entusiasmi che abbiamo visto dopo le elezioni europea per cui sopranista insomma non sono poi andati come loro speravano di andare sono i problemi ci sono sono molto molto seri
E quindi bisogna credo riconoscerli affrontarli allora il Mulino con la casa editrice oggi pubblica sono da verificare perché nascono continuamente volevo dal numero preciso settanta riviste erano cinquantacinque nel due mila e nove tra queste c'è anche economia del cultura che qui con noi e le carte la storia che è un'altra rivista diretta Guido Melis che fa parte del del cricket e dal mille novecentonovantasette
Queste riviste vengono vendute diciamo così cedute in pacchetti per una libera consultazione a tutte le ore sta italiane alle principale ai istituzioni questo lo dico perché questo naturalmente
Aiuta moltissimo ad aggirare i problemi che distribuzione di distribuzione che oggi previste sia quelle accademiche sono la maggioranza di queste ma anche riviste di cultura come cultura e politica il sottotitolo come la rivista il Mulino e altre che sono qui oggi hanno la consapevolezza diciamo dell'importanza delle riviste in Europa nello spazio pubblico europeo c'è a bulino ma non sono totalmente Marceau parlo di noi da molto tempo nel due mila e uno quando compimmo cinquant'anni facciamo un grosso convegno a Bologna dove invitammo Piero salva-Roma e altri a parlare proprio del ruolo degli intellettuali dello spazio pubblico europeo delle riviste e molte riviste europee in qualche modo Molière al mulino la stessa cosa è stata fatta
Nel due mila e undici quindi per il sessantesimo in mezzo è successo di tutto cioè in soli dieci anni i mezzi diciamo che vengono utilizzati per diffondere cultura alta se diciamo solo fra Dinoi insomma ecco cioè un livello di analisi e di approfondimento che di solito si affida a persone che hanno delle competenze e dei titoli per parlare di di certi temi molto cambiato nel due mila e nove il Mulino ha inaugurato un sito che è quello che personalmente diciamo mi occupa di più pur continuando a uscire la rivista spero con la stessa cura ogni due mesi
E cioè rivista almeno un punto punto it e quindi quest'anno abbiamo fatto il i dieci i dieci anni e nel due mila e dodici siamo entrati i in una rete di riviste europea sembra diciamo attuale rispetto al tema di cui stiamo parlando semmai Rosin
E che diciamo i primi vagiti gliali agli astri latti nel nell'ottantatré
Poi mano a mano si è ingrandita oggi a novanta riviste partner in tutto in Europa molte sono riviste che vengono dall'Est sono riviste di lingua di letteratura
L'ultima entrare è stata internazionale
Fanno un grande un grande lavoro secondo me sono stavo per dire basati non mi mi mi mi Cammi correggo mi edito subito insomma sono sistemati hanno la loro sede a avviene ogni anno fanno dei convegni a cui partecipiamo anche noi di ce n'è stato appunto una Vienna lo scorso se ne stavano a Berlino l'anno prossimo
Il cui contenuti poi circolano in Rete allora io credo che può sembrare banale ma credo che convenga ricordarlo lo spazio pubblico europeo risente ancora oggi fortemente dalla mancanza di una lingua unitaria nonostante l'inglese svolga la funzione di lingua franca su questo è un un problema un problema che oggi nonostante le tante controindicazioni che le nuove tecnologie anche per le nostre riviste hanno è in parte ha girato dalle nuove versioni di traduttori automatici che come dire nove si prendeva in giro fare questi cinque fino a qualche anno fa io ricordo un governo abbastanza recente
Che tradusse che su Google translate Tor tutte le biografie dei ministri dei e dei sottosegretari fino a quando qualcuno si accorse insomma che quelle traduzione non erano state riviste era una cosa abbastanza appunto pacchiana ora a me è capitato col lo ammetto insomma di utilizzare questo servizio anche per lingue
Che molto lontane molto distante dalla nostra e quindi
E se si ha voglia e tempo sicuramente più più semplice ora però al centro dell'incontro di oggi c'è l'idea e io qui cito dal comunicato stampa che Claudio mi ha mandato secondo la quale varo conosciuta una stretta correlazione tra lo sviluppo dalla democrazia in Europa e la difesa e lo sviluppo delle democrazie in Italia e questo mi pare come dire
Molto importante mi sembra sia impossibile dissentire rispetto a questo però credo anche che si debba riconoscere che quello che è stato a lungo considerato uno dei pilastri della mazza mento del Progetto Europeo cioè lo sviluppo dalla democrazia in Europa
In riferimento all'apertura successiva all'orlo ottantanove novantuno insomma dei paesi che appartenevano all'ex blocco sovietico oggi si sia trasformato in un obiettivo che in qualche modo lo lo precede e che al tempo stesso diventa più urgente e cioè la difesa dei regimi liberali
E che oggi rischiano di perdere pezzi insomma sotto gli attacchi che sono spesso vincenti dei regimi nazionalisti e quindi credo che sia giusto chiedersi che cosa le riviste europee le riviste come la nostra che hanno diffusioni riverse a volte piccole a volte più ampie allora visto che è stato detto forse prima mi pare da Giacomo Marramao forse il Mulino
Ha meno problemi ad andare libri anonima gli stessi problemi che a parole chiave assolutamente assolutamente identici Romano Montrone in quanto bolognese in quanto mio maestro da ex ero molto giovane libraio
Discute spesso con me e di queste cose noi abbiamo cercato di aggirare questo problema facendo dei numeri monografici e quindi fingendo di fare dei libri tanto che una volta Arturo Parisi incontrando indice bello quest'ultimo numero però in realtà non è una rivista è un è un volumetrico sia scorte perfettamente ragione quindi però la rivista un'altra cosa non è un numero ma interamente monografico come c'è stato
Mostrato un attimo un attimo fa delle serie seriosa carri è un un nucleo di interventi anche molto Brady su un tema che si cerca di sviscerare da tanti da tanti punti di vista allora noi siamo stati travolti da una vera e poi chiudo davvero potrei parlare per ore quindi da una vera e propria la rivoluzione antropologica insomma che ci ha scaraventati in un cambio di paradigma totale assoluto
E per un'altra per una cosa che sto scrivendo ripreso in mano un vecchissimo libero che però ancora è utile vecchissimo anche nei contenuti per certe cose ma molto utile che a essere digitali di Nicholas Negroponte che uscito nel novantacinque quindici ci pensiamo novantacinque sua e molto molto lontano ecco la mia
Impressione
Dal momento che io facevo lavoravo già insomma nell'editoria anche se non mi occupavo del Mulino mi occupavo di libri
è che
La capacità di adattarsi al cambiamento da parte della cultura alta e dalla cultura veicolate dalle riviste sia stata largamente insufficiente ci siamo stati lentissimi a capire l'importanza di questa di questa di questa rivoluzione e il rischio che le riviste di cultura possono essere percepite dalle nuove generazioni come dei vecchi arnesi è molto elevato allora
In nuove Gender per nuove generazioni non io non penso naturalmente ai ragazzi che oggi stanno facendo l'esame di maturità
Io penso alle nuove generazioni che dovrebbero essere o sono diciamo a volte nostro malgrado élite e che quindi ricoprono
Dei ruoli fondamentali nel decidere le sorti del futuro di questo Paese quindi penso agli amministrati non soltanto acquista aroma ma penso agli amministratori
Penso agli insegnanti quindi credo che lo sforzo da fare sia quello di rivolgersi a questo pubblico
Web certamente è uno strumento però si tratta anche di utilizzare dei linguaggi adeguati trovare delle forme di incontro che possono coinvolgere questo tipo questo tipo di pubblico né quando siamo nati nel due mila nove non sapevamo niente di internet abbiamo iniziato facendo articoli molto brevi perché eravamo convinti che non venissero letti altre menti in HTML a video da allora naturalmente i Devices hanno fanno sono sono cambiati completamente oggi ci accorgiamo che anche articoli lo dico qui perché non ci sono i miei autori sono non lo direi perché è sempre difficilissimo tenerne le dimensioni però anche articoli di sette otto mila battute che allora sembrava una follia in realtà vengono letti e vengono letti fino in fondo perché come voi sapete se non lo sapete ve lo dico se si ha un sito c'è la possibilità con strumenti molto semplici di vedere tutto quello che succede cioè quanti sono quelli che leggono esattamente cosa stanno leggendo da dove leggo no cioè ci manca poco che insomma ci dicano anche l'età e il genere cose questo tipo e anzi per deduzione ci dicono anche queste
Queste cose con i famosi e micidiali e pericolosissimi
Al Gore algoritmi quindi concludo cioè credo che questo sia che dato per scontato insomma la la tenuta del livello culturale che naturalmente garantita ed ai comitati scientifici dalle dalle redazioni da o da un lavoro che ma qui è stato citato più volte insomma che spesso è multidisciplinare che riguarda anche appartenenze culturali diverse no questa è un po'la storia del Mulino e anche per quello che io so
Di delle riviste che sono qui intorno a questo tavolo come anche insomma testimonianze no
E anche confronti direi credo che questo sia diciamo il problema che deve guidare le scelte proprio editoriali
Delle delle riviste naturalmente c'è un problema di tenuta dei conti perché in qualche modo bisogna bisogna farli quadrare bisogna tirarle fuori
Però no non si può secondo me non non riconoscere che oggi la rivista di carta in libreria non può essere lo strumento per fare quello che bisogna fare rispetto alla crisi dell'Europa della quale se avessimo tempo naturalmente più possiamo parlare
Molto a lungo grazie
Grazie signor mi pare che tutto il dibattito stia andando
Nel versante della necessità dei cambiamenti per essere presenti significare quello che per il passato e generazioni per me come per per Marramao e per altre è stata la richiesta oggi dall'Istat deve tentare di di raggiungere quel per le generazioni quelle generazioni che improvvisamente come ci diceva
L'amico simili diventano classe dirigente senza senza passaggi diciamo
Adesso passo la parola a Celestino Spada per la rivista Economia della
Sì
Torino non
No
Noi non abbiamo una
Un'ambizione di costruire l'Europa nel senso che non è questo l'oggetto del rivista
Il dovere della cultura nasce nel mille novecentottantasei da un'associazione la testata espressione dell'associazione
Che raccoglie
Mamma già
Gestori del patrimonio pubblico storici dell'arte vivi dirigenti
Editoriali
E ditte dirigenti della RAI dei giornali eccetera e per
Impostare diversamente l'approccio delle politiche pubbliche ai beni culturali al patrimonio storico-culturale alle industrie della cultura due settori diciamo due comparti che hanno tradizioni burocratiche oltreché spiritualista sì sì per un verso e che avevano e che hanno vocazioni commerciali
E e di promozione pubblicitaria laddove per entrambi i settori di persone che si raccolgono Locri si raccolsero artisti raccordo in serve le glorie della cultura vendono
Strategie e politiche di offerta e promozione della domanda quindi pubblici sviluppo dei pubblici non quindi semplicemente realizzazione di profitti ma obiettivi di politiche pubbliche sia nel comparto dei beni culturali sia nel comparto dell'editoria e dei settori delle industrie culturali
Quando pensiamo alla diffusione della lettura in Italia
Parliamo di una cosa che è preliminare e che però di cui vivono le industrie
Ecco perché qual è il la dimensione europea di questa iniziativa lo è stata sempre dall'ottantasei perché
Abbiamo in Europa l'esempio della Francia nati col ministero della cultura di marrone al cinquantotto apre la strada a una strategia pubblica di promozione
Dei beni culturali e delle attività culturali a livello nazionale a livello locale le case della cultura solo dei modelli ma c'è anche gli Stati Uniti
Ci sono anche gli Stati Uniti che Cole National Endowment for rialzo che dire derivazione
Seconda guerra mondiale
Roosevelt Tiana a un'altra dimensione di iniziativa pubblica
Strutturata nelle forme tipiche della Società americana quindi non stataliste certe che però ha un modello che per il per la parte che può avere come diciamo di esempio per l'Italia ha funzionato
Noi pubblichiamo in quattro lingue non solo in italiano inglese ma anche il francese spagnolo è l'unica rivista europea di questo su queste tematiche
Tutto europea continentale ce n'è una nella Gran Bretagna e ci piacerebbe ci fosse continui ad essere nell'Unione europea questa rivista
Perché ci lascerebbe soli
Questa
Quindi qual è l'Europa qual è l'Europa che a cui guarda questa rivista el e l'Europa che può contribuire
A all'offerta
Tematica
E problematica della lista e infatti noi abbiamo consiglio scientifico un comitato di redazione in cui ci sono persone
Di di studiosi di diversi Paesi europei
Abbiamo il Mulino a cui con cui collaboriamo per preciso versante professionale
Di che noi non abbiamo sia il Mulino il Mulino e insieme all'associazione che raccogliendo i soci raccoglie anche gli abbonati
è una forma è un
è un elemento dell'abbonamento una dell'ascrizione essere abbonati con il Mulino noi raccogliamo quasi un centinaio di
Abbonamenti campus nel mondo
Non solo in Italia dove le università sono più di se stessi settanta ottanta ma nel mondo stiamo intorno
Al centinaio di abbonamenti Campus e poi abbiamo un equivalente tra abbonati singoli e associati e soci dell'associazione altro ceduti da ma ne avevamo cinquecentocinquanta
Dieci anni fa quindi diciamo
Siamo offerti sia stampa ci teniamo a continuare a stare su sulla pagina scritta e on line attraverso il sito del Mulino
Quindi diciamo per noi la problematica
Della ricerca della conoscenza ha una dimensione europea o mondiale fisiologiche
Non è un auspicio non è un progetto di non ci saremmo sul mercato non dicono i nostri fuori o nelle nostre menti se fossimo soltanto nel campo del desiderio la ricerca in questo campo si avvale dei contributi scientifici
Di tutto di tutta l'Europa di studiosi abbiamo collaboratori ungheresi
Tedeschi francese c'è quindi la nostra Europa c'è e dentro questa cosa
Per questo io mi ero preparato un intervento e non voglio essere lungo anzi
Il primo sottolineavo quest'aspetto che c'è anche la parola d'ordine o perlomeno dell'insegna di questo Rossi contro che è quello del Progetto
A me sembra un po'strano che dopo settant'anni di
Sessanta sì sessant'anni di Unione Europea siamo ancora al progetto
E che c'è una dimensione di auspicio
Di obiettivo nel pensiero sull'Europa
Mentre c'è una a me pare una scarsa considerazione dell'Europa in termini concreti quella che per cui fino né negli ultimi mesi nella contesa elettorale
La dimensione concreta di una comunità di cinquecento milioni di persone
Con una prodotto interno lordo che ha non ha uguali nel mondo con un pluralismo dei mercati e delle forze economico-sociali che non ha confronti nella libertà politica nella libertà degli scambi
Di questa dimensione nel confronto con i sovrani istituzione nulla
Non c'è non c'è stato niente
Ma come mai il dibattito pubblico il confronto pubblico italiano ecco sì Marcuzzo verità
E così astratto rispetto alla dimensione concreta della nostra vita perché un Paese che la settima potenza commerciale ed economica del mondo
Deve essere afflitto da un'opinione pubblica frastornata dalla marginalità dall'i periti dalla povertà come siamo rappreso come ci rappresentiamo su sui giornali
è un pianto vergognoso che è un insulto al mondo di vedere l'opinione pubblica
Di un paese come l'Italia baloccarsi con questa autocommiserazione da pezzetti scusate
Significa non avere coscienza di dove siamo e chi siamo a questo punto l'auspicio di essere europei
è un
E qualcosa che ecco è una
è una campanello d'allarme come mai non siamo non ci considera non non vediamo questa dimensione e non c'è stata nel confronto pubblico questa dimensione
Siamo chi è contro Dio e favole ma questa dà per certi versi tenendo conto che noi vogliamo essere c'è una rivista scientifica
è un limite anche dalla nostra azione che nel confronto pubblico non si sia non si sia fatto valere la conoscenza delle cose come stanno la conoscenza delle cose commissari
E quindi i già la dimensione concreta del da farsi
Del da farsi
Nel senso di strategie di governo strategie politiche concrete non semplicemente quadri il quadro c'è infatti
Chiese il risultato di relazioni tengono ferma il quadro ma non è il quadro quello che manca quello che rende incerta la sorte dell'Europa per esempio in Italia
La la concreta conoscenza e consapevolezza della della realtà delle cose
Siamo al paradosso che per certi versi la
E
L'idea di Europa assomiglia molto l'idea d'Italia che hanno gli italiani perché anche lì perché è anche vero che l'Italia e gli italiani hanno un'idea può generica no se l'Italia per gli italiani era un desiderio e un obiettivo
A questo punto se se accanto a questa idea dell'Italia c'era che quest'idea l'Europa noi va curiamo proprio a far fallire
Finito
Colto
La denuncia dalla mancanza di una dimensione europea
E alla quale non si può pro paragonare al nostro essi ma essere settima potenza industriale del mondo ma alla nostra decadenza strutturale che c'è
Decadenza per esempio delle agenzie educative di una scuola università
E in parte le riviste decadenze perlomeno come fruizione serie di quegli strumenti che nelle altre genere di cui le altre generazioni hanno con conduttori in qualche modo oggi agenzie educative ne vedo veramente poco adesso per concludere al Presidente del crick
Valdo Spini
Ecco mi naturalmente non mi avvantaggiano del fatto di essere ultimo per esser troppo lungo
Comincio con una breve flash
La Rete informatica sconvolto quello che era tutto sommato un assetto razionale della produzione cartacea
Prendiamo l'ideale segmenta c'era il quotidiano prodotto in una giornata
All'altro estremo c'era il libro per produrre un libro ci volevano vari mesi
E in mezzo c'era la rivista bimestrale mensile che aveva chiaramente un suo spazio temporale diverso sia dal quotidiano che dal libero l'avvento del dell'informatica sconvolto questa divisione del lavoro
Intanto certamente insidiato il quotidiano rispetto al fluire delle notizia che vengono date sulla Rete a sua volta il quotidiano ha cercato di allargarsi come col settimanali e quindi andando in qualche modo addosso alle riviste
Tanti i quotidiani appunto cercano di mantenere viva l'attenzione di elettori dotandosi di robusti settimanali o periodici dall'altro lato il libro e diventato dal punto di vista tecnologico molto più rapido
E spesso addirittura un instant book per cui rispetto a una rivista trimestrale non è detto che sia poi più lento
Quindi diciamo così questa divisione del lavoro che prima era in qualche modo scandita non non c'è più è messa a dura prova in questo quadro che cosa può fare sopravvivere le riviste certamente proprio il fatto di essere frutto di una collettività di un gruppo dietro le riviste c'è spesso un volontariato culturale
Un tempo c'era di riviste delle banche che pagavano le loro redazioni dico bene Moggi chiede ricordata era molto il Monte dei Paschi ha dalla sua rivista oggi chi è che paga più una redazione
Soltanto per il fatto di essere e da questo punto di vista allora credo che il rilancio del benessere proprio un rilancio di idee di confronto quello che cerchiamo di fare oggi siamo solo all'inizio tenta di un lavoro che vogliamo si diceva con Nicola Antonietti di rendere periodico e di allargare anche riviste ha rivisto europee
Non è poi così difficile credo che si possa assolutamente fare tra l'altro il cricket presente al Salon de la Revue francese che è un grande occasione di confronto di tutta la Franco fonia in cui noi portiamo una particolare voce
Quindi certamente la rivista a senso se in rapporto infatti quali sono quelle riviste che sopravvivono quelle che hanno dietro una fondazione
Ho un circolo culturale cioè che partono da un milieu oggi noi sentiamo il bisogno di portare questi ambienti a confronto a un confronto molto serrato molto stretto
Intanto per quel punto che contraddistingue il nostro documento c'è un rapporto molto stretto fra crisi la democrazia in Europa e crisi della democrazia in Italia questo è il punto politico importante fondamentale e poi perché c'è realmente da ricostruire un dibattito facciamo un esempio molto concreto
Non so se anche a voi è capitato io stasera il il notte scorsa sul fatto sull'onda del fatto di Draghi mi sono guardato un po'di televisioni straniere eran tutte piene del confronto Draghi tra stamattina valendo meno fatto di essere ex parlamentare sono andato in Parlamento a sentire la relazione del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo
La vicenda Draghi nata meno citati
Evidentemente c'è chiaramente diciamo così un vuoto effetti un vuoto di dibattito e di elaborazione
Proprio perché la anch'io una rivista e quaderni del circolo Cell il dobbiamo iniziata ricordando che nel mille e novecento ottantanove c'era stato promosso da Pannella vi ricordate un referendum
Volete d'Europa unita o no volete una Costituzione europea erano e l'ottanta per cento dei cittadini italiani aveva votato per il sì aveva preso la Scheda e e votato per il sì oggi un referendum del genere darebbe dei risultati
Piuttosto e veramente diverso di qui allora
C'è davvero il problema di affrontare quei problemi strutturali per le riforme strutturali del funzionamento dell'Unione europea dell'eurozona che hanno provocato questo distacco
Certo anche qui c'è un problema un paese che fa l'accattonaggio sui decimali di deficit non è in grado di porre gli altri Paesi problemi di riforma di struttura
Perché non è credibile non non ha la forza di poterli poi mentre invece sarebbe il momento giusto per porre dei problemi di riforma strutturale reale nei meccanismi di funzionamento della Unione europea ricordiamoci
Dell'ultimo perché vero che anche anche la sua la la Commissione uscente dice di aver avuto un piano di ma insomma non lo si è visto
L'ultimo piano organico è stato quello provo proposto da Dell'Orto nel mille novecento e novantadue oltre in cui c'era un piano globale di ammodernamento sia di infrastrutture fisiche ed infrastrutture informatiche dell'Europa finanziato con una carbon tax cioè con un finanziamento di carattere ambientale
Noi avremmo oggi bisogno di proporre alle cittadine e cittadini europee mutatis mutandis qualcosa di analogo cioè un veicolo di sviluppo ecco compì naturalmente ambientalmente sostenibile e nell'equità un piano europeo che la gente possa dire ecco se l'Europa avanza noi ci attacchiamo a a a o un treno che comporta un miglioramento della situazione economica occupazionale di tutti i problemi che in questo momento si attagliano salvo restando che l'Italia come è noto aveva un andamento della produttività interna
Stagnante già da vent'anni quindi non ancor prima della nascita dello dello lo scatenarsi della crisi del due mila sette due mila otto queste sono i problemi che dovremmo porre e che invece evidentemente non riusciamo a proporre perché siamo preda appunto di questa illusione sopranista che ci porta in questa direzione in una condizione generale coi non voglio far lunga in cui voi
Visto che c'è una considerazione del tempo che fu abbiamo fatto in molti quando eravamo giovani ciascuno di noi credeva di avere un'idea a livello internazionale di chi erano i buoni e cattivi o almeno in mezzo buoni
E in mezzo cattivi o almeno io quasi buoni oggi si guardiamo a livello internazionale facile dire quali sono in questo momento cioè siamo in una situazione di completo ridi completa
Di completa ristrutturazione giustamente Spadari ma di me parlava del settimo paese industriale Marmo tutti sapete che tra una ventina d'anni forse solo la Germania rimarrà Frei
Per i primi sette Paesi i singoli Paesi europei non ce la fanno a rimanere fra
E anche questo dovrebbe portare ridente mente a non dare una mano gratis a chi l'Europa la vuole smantellare cioè qual è l'interesse di dare una mano grati se sia Trump che a Putin in questo smantellamento credo che a contrario già questo fatto che all'esterno dell'Europa si vuole uno smantellamento dell'Europa a contrario dovrebbe portarci beh insomma pensiamoci un attimo vediamo di non muoverci in questa direzione
Ecco allora che abbiamo pensato e questo è stato coi il merito di questo di petto ringrazio anzi chi si è mosso Luigi Giorgi Loredana tutto il resto che sono tanto dati da fare per arrivare a questo risultato
Abbiamo cercato di lanciare un discorso di questo genere siamo culture politiche che si sono combattute per tutti gli anni della Repubblica oggi sentiamo il bisogno di convergere nella difesa da Democrazia Europea di Adem fese della democrazia italiana
E lanciare quindi questo messaggio forte nella società civile perché ho l'impressione che la malattia delle forze politiche sia tale che abbiano bisogno di una grossa spinta dall'estero spinta di club spinta di fondazioni spinta di riviste e credo quindi che ci sia una particolare responsabilità anche qui parlando del vecchio tempo andato
Ci abbevera abbiamo a si aderire al alle grandi riviste politica penso rinascita penso Mondoperaio riviste che hanno veramente dato un segnale oggi certamente il discorso di sembra un volto rovesciato o le riviste riescono a produrre progetti idee che in qualche modo arrivano quel mondo politico vengono fatte proprie
E
Oppure
Evidentemente non riusciamo uscire da questa situazione
Così negativa allora io proprio partendo da questo dato ma come del mille novecentottantanove allora se volete una piccola confidenza io ero responsabile
Del servizio elettorale del ministero dell'interno come sottosegretario
E Craxi mi infornava povero dicendo cerca di ritardare questo referendum che vuole Pannella perché Pannella lo vuole per avvantaggiarsene elettoralmente naturalmente io lo feci fare però ecco è vero Pannella voleva un referendum europeo per potere avere un un vantaggio
Oggi appunto una votazione sarebbe totalmente diversa verrebbe dei risultati totalmente diversi o cambiamo la cultura sottostanti a questi risultati o evidentemente non riusciamo a rimontare e quindi il problema il binario è duplice cambiare la cultura operare perché ci sia a livello europeo un progetto che possa essere interessante
Qui c'è poi anche un momento di crisi vi ricordate che nelle scorse elezioni per il Parlamento europeo si era molto puntato su diviene di Spitzer candidate
Cioè a dire che ivi gli Stati si sarebbero impegnati a fare presidente della Commissione europea il candidato del partito che sarebbe andato meglio
Già ma Krona detto per carità questa volta perché mancavano ma evidentemente l'ospizio in candidate del suo schieramento già detto non se ne fa assolutamente diversi
Mi sembra di capire dai segnali che percepisco che gli spagnoli vogliono per Borrell il posto che è stato attualmente della Mogherini quella di vicepresidente alto commissario per la politica estera
E insomma noi l'abbiamo avuto e quindi probabilmente anche questo è un segnale di di minore crea di scavalcamento oggi mentre si il Presidente del Consiglio Conte l'ho sentito dal tra l'altro se volete divertirvi per finire in il sorridendo
Io ero abituato quando ero parlamentare che c'è una tribuna dell'ex parlamentari abbastanza impresenziata
E oggi ho chiesto al commessi per piacere mi fate andare a tribune gli ex parlamentari mi hanno guardato malissimo poi finalmente una presso una grossa chiave
E avverte una cosa in cui io non so ex va ecco il solo quell'anche questo è un sintomo no e dell'interesse però Mario andava a sentire il Presidente del Consiglio
Ecco a parte ora questo sorriso che possiamo che possiamo evidentemente che possiamo evidentemente fare credo che proprio non si possa prescindere dalla ripartenza da una visione europeo nell'affrontare i problemi Italia quindi noi ringraziamo per questa possibilità di confronto ma credo soprattutto prendiamo questo impegno e tra l'altro io
Devo anche rincorrere perché Anto netti più volte ha precisato che Sturzo parla di Oropa nel mille novecentotrentaquattro
Per fortuna io con Rosselli arriva al mille novecentotrentacinque quindi non troppo non troppo lontano è un bel segnale di convergenza e di parallelismo fra le nostre due fondazioni credo che tutti insieme qui ci possiamo impegnare arrendere in qualche modo questo appuntamento non casuale ma potrebbe essere sistematico nemica nei tempi due due tre mesi che sono necessari ampliarlo alla dimensione delle riviste europee
Dimostrare quindi che il ruolo delle riviste non è un ruolo diciamo da rivendicare in modo parolaio ma da rivendicare con la concretezza o con l'originalità delle iniziative e delle idee che si producono
Io mi associo all'invito di Valdo Spini
Ritengo di poter dire veramente che l'Istituto Sturzo disponibile non solamente per dei confronti come questi ma anche per dei dibattiti sia pratici cioè sulle possibilità tecniche
Di collegarci in ordine alcune tematiche quindi unitariamente spingere in cerca di direzioni ossia dei conferente nei confronti tra le nostre redazioni su alcuni temi che sarebbe una cosa molto interessante poterci confrontare su un tema tra i redattori tra le persone che scrivono sarebbe un fatto molto molto importante
E istituto su questo a disposizione
Vi ringrazio ancora chiedo scusa per il caldo ma per fare un buon con queste mura qua ci vuole un setto otto permessi
E credo una scavatrice potentissimo che mi son tutti i mattoni quindi ne va bene grazie ancora
Qualche
Idea potrebbe essere