Rassegna stampa africana

Buongiorno bentrovati agli ascoltatori di radio radicale
Bentrovati a questo nuovo appuntamento con la rassegna stampa delle raffiche al microfono insomma Leonard Touadì rassegna stampa che iniziamo con le notizie che sono arrivate questa settimana dalla Tunisia ossia la scomparsa alletta di novantadue anni
Del presidente della Tunisia Basic ha idee e sexy morto quindi a novantadue anni abbiamo detto e la notizia è stata annunciato giovedì venticinque luglio dalla presidenza tunisina
La Tunisia come sapete è un in paese importante dello scacchiere nordafricano anche dei Paesi arabi
Perché almeno così dice
La guidata è l'unico Paese delle cosiddette primavere arabe ad aver ha avuto successo nella sua transizione dalla dittatura di Benda lì nel
Fino ad oggi con mille difficoltà con
Passaggi abbastanza difficile ma la Tunisia è riuscita a portare avanti gli ideali di riforma della macchina politica del meccanismo
Di alternanza e di apertura
Del sistema politico tunisino e morto quindi vescica ed eserciti l'uomo che è stato il primo presidente eletto democraticamente dalla Tunisia perché quelli
Di Bourguiba non potevano essere considerati come elezioni libere e che eravamo ancora sotto il regime
Del partito unico e Bourguiba praticamente non aveva nessun rivale allocazione di queste elezioni prendiamo la notizia ovviamente
Pubblicata e commentata da vari siti
Africani tunisini e francesi dove tra l'altro in Francia divise una importante comunità tunisina in Italia purtroppo permettetemi di lamentare che
In realtà questa notizia è stata poco commentata poco
Come dire presentata al pubblico all'opinione pubblica italiana così come l'altra notizia che riguarda la Libia quindi due paesi così vicini geograficamente direi anche culturalmente anche come interessi ecco proiezione degli interessi italiani sanno conoscendo dei giorni delle settimane difficili in Libia l'avanzata delle truppe
Del generale Haftar che hanno tentato questa settimana di apprendere
Il controllo
Della e lo porta di Tripoli e che è stata
E bombardata con la relativa sospensione dei voli e la Tunisia un altro paese così importante della nostra proiezione esterna che sta conoscendo questi giorni di transizione e
Tutto questo però non viene
Sufficientemente raccontata e temo anche che la classe politica a coloro che
Dovrebbero pietre presiedere alle scelte strategiche dell'Italia la protezione dei suoi interessi non abbiano la testa a riflettere e quindi ad agire
Conseguentemente su questo scacchiere così importante per l'Italia l'Italia
Come sappiamo e non è un grande potenza geopolitica globale è una mezza Potenza che può e deve esercitare
Il suo peso far pesare la sua importanza nel luogo dove la storia e la geografia la Poste pure
Anche nelle vicende riguardanti Nitti occhi Pato l'Etiopia gli altri inizia e la Livia vediamo questa specie di vuoto strategico di vuoto di consapevolezza della vera posta in gioco che c'è
Nelle vicende di questi Paesi e morto il presidente e tunisino è morto in un periodo abbastanza difficile della vita politica della Tunisia da Tunisi abbiamo detto che prosegue las il suo cammino
Delle riforme nonostante tantissime difficoltà e il presidente vescicali d'essersi rappresenta in qualche modo anche da un lato la speranza di una nazione che ha saputo portare avanti le sue riforme dall'altro anche
Le contraddizioni e le ambiguità di questo processo di riforma Beci Caid Essebsi e uomo
Che è stato collaboratore di Bourguiba un avvocato che ha studiato anche a Parigi è stato più volte ministro però ha avuto dei dissidi con il Presidente Bourguiba il che a gli ha permesso dopo lo scoppio della Rivoluzione nel due mila undici di diventare uno degli uomini
Della transizione fino alla sua elezione
Alla presidenza della Repubblica nel Duemila e quattordici il presidente Estensi simbolo delle ambivalenze dell'evoluzione è morto ha potuto titolare Lomond una corrispondenza di Frederic
Bombe se che
Parla di e se il siccome del primo capo di Stato che è uscito dalle elezioni di bere nel due mila e quattordici l'abbiamo detto e e Rete di Abid Habib Bourguiba ITEA delle dell'indipendenza che essi era segnata da missioni di riabilitare il prestigio dell'Est dello Stato prestigio che era Mendes minacciato ai suoi occhi da quelli che potevano essere le derive che la rivoluzione
Il modernista così viene chiamato dal Piemonte e arrivato alla testa dello stato a cercato di gestire come ha potuto la transizione
E ha preso le distanze l'abbiamo detto con Bourguiba il che ha fatto di lui una delle personalità che poteva candidarsi a gestire la transizione il suo partito è stato il Mida Tunes è stato un partito molto radicale dal punto di vista della sua volontà almeno all'inizio di portare avanti le riforme che pure essersi ha trovato modo di stabilire di stringere un patto un accordo con Ennahda
Di del presidente Gallucci il presidente di Ennahda il partito islamista il che a scontentato molti dei partigiani di essersi che vedevano in questo una specie di tradimento degli ideali
Del partito Annie Dutton esce però questo fosse a permetto ha permesso alla Tunisia di conservare un equilibrio e di non alienarsi quella parte della popolazioni e dell'opinione pubblica che si riconosceva nel partito islamista
E Ennahda ora
La Tunisia e chiamata scadenze elettorali importanti della elezioni presidenziali che era
Prima tale prima prevista per il novembre chiara la stanchezza naturale del mandato di essersi
Sarà anticipato a settembre e le lezioni per legislativi invece il sei
G ottobre quindi due scadenze elettorali molto importanti per adesso sembra che le istituzioni tunisini abbiano retto
A questo choc della morte di essersi il presidente dell'Assemblea
A R è a R. P. la son Blady ha sorpreso tondi prodotto il che funge da Parlamento a prestato il suo giuramento come capo di Stato
Di transizione che dovrà quindi
Formare
E un governo nonno formare un governo guidare il Paese tanto alle elezioni che si terranno a settembre
Bisogna vedere se il contesto regionale che è molto difficile perché da un lato c'è la guerra di Libia di cui abbiamo parlato abbiamo la instabilità
Dell'Algeria e abbiamo dall'altra parte anche l'Egitto che ali sulle fibrillazioni della Tunisia era in qualche modo nonostante gli assalti terroristici del due mila e quindici il al Museo di del Bardo ma anche in alcune spiagge turistiche importanti da Tunisi aveva retto
E vediamo quindi
Come si comporteranno le potenze del Golfo cella eterna guerra tra Arabia Saudita e gli altri suoi alleati e dall'altra invece l'Iran e i suoi
Allegati saranno in grado anche qui di interferire nella politica interna
Tunisina saranno in grado
Di finalmente impone anche qui le loro logiche laddove fino adesso la Tunisia era riuscito a esteri in qualche modo impermeabile a questo a queste influenze Esterna poste in gioco e molto importante di ciò che si sta giocando in Tunisia ecco perché non capiamo davvero perché la politica italiana
Non riesce a concentrarsi in modo sistematico in modo strategico in modo lungimirante
Su questo Paese che tra l'altro attraversa una crisi economica molto grave la prima risorsa economica del paese nel turismo è stato colpito a morte
Dagli attentati del due mila e quindici c'era nei mesi scorsi una ripresa delle prenotazioni in Tunisia però ecco ancora una volta degli attentati avvenuti a Tunisi la capitale hanno di nuovo frenato
Questa ripresa fortemente indebitato sotto
Il politica delle Fondo monetario internazionale il lato inizia accertato da tanto tempo di diversificare la sua economia ma le riforme economiche non sono state all'altezza di quello che all'altezza pardon di quello che si si ci si aspettava per appunto avviare il Paese a una diversificazione economica è una competitività per un Paese che nel due mila e sette era considerato come uno dei paesi più competitivi del continente africano ecco quello che si poteva dire
Oggi su la vicenda tunisina il presidente Sensi sarà
Tumulato sabato ventisette di luglio
In presenza di numerosi capi di Stati del mondo arabo e anche dell'unione africana dopodiché per questo Paese
Si aprirà una nuova pagina che seguiremo da ai microfoni di questa di questa rubrica della rassegna stampa delle affiche lasciamo la Tunisia per andare
In Ciad in Grecia da noi anzi andiamo prima in Burkina Faso in Burkina Faso per parlare
Utilizzando un reportage molto importanti di Andrea De Giorgi pubblicato dalla rivista Nigrizia intitolato questo reportage
Burkina Faso la scelta dello stato islamico nel grande sarà un crescendo jihadista nello Burkina Faso e scrive
E Andrea De Giorgio nella sua corrispondenza il terrorismo
Di marca islamista individuato nell'est e nel nord del Paese del Burkina Faso il terreno adatto per rilanciare i propri disegni nel Sahel insufficiente la risposta dell'esercito
Il ventitré marzo a poche ore dalla dichiarazione del Dipartimento di Stato americano della vittoria contro il gruppo Stato islamico in Siria e Iraq
La branca sei Diana dell'organizzazione terroristica più temuta al mondo ha ufficializzato l'inizio delle operazioni in Burkina Faso
Tale cambiamento di strategia comunicato dallo Stato islamico nel grande sagra e lì c'è S in sigla indica in questo Paese dell'Africa occidentale
Il quartiere generale per rilanciare le Giannotte velleità espansionistiche del gruppo guidato da ad un anno Abu Walid al saharawi sull'intero sei
Quindi c'è una strategia dello stato islamico STU l'intero SEL strategia che anche aggiungo io favorito da l'indebolimento degli stati di questa Regione
Del SEL la destabilizzazione avvenuta anche dopo la caduta di Palma El Gheddafi in Libia che ha liberato
Tutte le forze le milizie e anche gli armamenti che s'erano in Libia si sono
In propagandato propagate nelle selle e hanno in questo momento trasformato il selle tutta l'aria sa indiana in una delle regioni più pericolose del Globo tanto da spingere alcuni esperti di chiamarlo Issa e gli stand con tutto quello che questo nome può evocare di destabilizzazione di violenza e di crimini di ogni
Genere
Quindi un territorio quello delle Burkina Faso che è stato scelto da lo Stato islamico
Come il quartier generale per rilanciare li Giannotte velleità espansionistiche del gruppo guidato da Adnan Abu Walid al sarà un sull'intero sta un territorio che nel corso degli ultimi anni si è trasformato nel nuovo fronte caldo del G a dir Simo non soltanto africano
Nella regione settentrionale Burkina bene la presenza di fazioni armate imparentate coi cugini qaedista
Del confine del centro nord del Mali risale al due mila e quattordici
Fra i diversi sigle da allora nate in questa zona spicca Anzalone Islam
Compagine fondata dal predicatore Burkina bene Ibrahim ma la dico che ha al suo attivo ha già una linda lunga lista
Di attacchi attentati sanguinario
Il crescente intanto antagonismo che si registra nella regione tra i gruppi legati a le Ige S e quelli che invece gravitano attorno al concorrente il gruppo di sostegno all'Islam e ai mussulmani
E cappello di Al Qaeda del Maghreb islamico attività comuni e altre sigle maliani minori sta portando il Burkina nell'occhio del ciclone jihadista questo quanto
Racconta Andrea De Giorgi in questo lungo e interessante
Reportage dal Burkina Faso in Burkina Faso che era un paese
Estremamente
Stabile nonostante i colpi di Stato ma un Paese pacifico il paese degli uomini onesti come l'aveva chiamato
Il presidente Thomas Sankara e diventati in questo momento un Paese
Che rischia di essere una un degli
Delle frontiere della lotta contro il jihadismo nel continente africano ovviamente
Scrive anche Andrea De Giorgi nonostante le difficoltà l'esercito Burkina bene supportato dai contingenti francesi americani dispiegati nella regione
Comincia a rispondere agli attacchi
è aumentata la pressione militare sul nord però si è da poco aperto nel un ulteriore fronte nell'Est zona frontaliera con il Niger il ben e il topo come vedete si allarga il numero dei paesi del Sahel
E dell'Africa occidentale in generale che sono toccati dal fenomeno delle gita di nessuno e si teme
Alcuni specialisti alcuni analisti dicono che questa saldatura e già avvenuta con i gruppi di poco araba che lavorano soprattutto
Nella Nigeria nella parte nord est della Nigeria
Come è successo per Bo quarantotto e negli ultimi anni ha seguito
Di un'offensiva militare ha sconfinato dal nord della Nigeria
Nella regione del lago Ciad gruppi di banditi comuni jihadisti ancora poco conosciuti si sono concentrati nelle foreste e nei parchi nazionali a cavallo di questi Paesi cioè Niger venne Togo
Contagiando di con atti violenti che hanno fatto crollare il turismo questo è quanto
Sì poteva dire di di questa offensiva jihadista inquietante offensiva jihadista aggiungerei io
In Burkina Faso e con un contagio in tutti gli altri Paesi in Niger in Togo e in altri Paesi dell'aria confinante
E il Burkina Faso è confinante con la Costa d'Avorio a un altro Paese importante nello scacchiere dell'Africa occidentale che teme anche lì di subire questa offensiva che
Molti in Europa e in Italia stanno sottovalutando il misto
Questo è un commento che non è di Andrea Di Giorgi ma che è una mia riflessione il ministro che potrebbe crearsi tra cambiamenti climatici
Che stanno espellendo dai territori del SEL
Migliaia e milioni di persone che fuggono proprio da una terra che non riesce più a dare nemmeno quel minimo quel poco che assicurava il ministro tra cambiamenti climatici
E conflitti offensiva jihadista rischia di fare diventare dell'Africa occidentale dell'area sai Diana del SEL
Una delle aree dicevamo più in più pericolose del mondo e questa instabilità badate bene
Non è il solo un'instabilità africane un'instabilità che via via ha tolto le barriere che separavano l'Africa del Nord nell'Africa subsahariana e se l'Africa del Nord eh
In qualche modo contagiata da queste stabilità voi vedete che
L'instabilità diventa anche immutabilità degli altri Paesi della parte settentrionale
Del Mediterraneo e quindi diventa una instabilità europea ecco perché non si capisce perché il motivo per il quale non riusciamo a
Ad avere grande attenzione per le vicende
Che stanno avvenendo nel selle sempre rimanendo in quell'aria dell'Africa
Sempre rimanendo in quest'aria dell'Africa andiamo nelle cialde
Sempre utilizzando
Le corrispondenze d'i giornalisti di Nigrizia questa volta Rocco Bellantone che ci parla di un altro Paese strategico un altro paese molto importante confinante con la Libia la confinante anche
Con il Sudan e il Niger
E che il paese si chiama il c'ha dei triangolo dorato delle Tibesti Tibesti e la parte settentrionale del Ciad costituito da
Montagne ma anche e dall'aria desertica che comincia e da lì e si estenderà poi nel sud del della Libia e anche verso il in Niger ci scrive Rocco Bellantone eroi del titolo di questo reportage Ciad business transnazionale il triangolo dorato del Tibesti
Nella regione e cioè Diana
Al confine con la Libia ricca di miniere d'Oro si incrociano traffici i letti illeciti dispute etniche e posizionamenti militari il presidente devi ha l'appoggio di a stare e della Francia
Ma fino a quando potrà fidarsi
E quindi si racconta in questo
Reportage su ciò che sta avvenendo nel Ciad un Paese dove anche qui vige questo presidente di di al potere da quasi trent'anni e presentato come il garante della stabilità perché ha avuto un ruolo con l'esercito ciadiano importante nella lotta contro Boko Haram Massimo soprattutto e il garante degli interessi
Francesi nell'aria dell'Africa centrale ricordo che a questo confine tra il Ciad il Niger questo non è nella corrispondenza di Rocco Bellantone
C'è ci sono le riserve di uranio le riserve di uranio da sempre sfruttate della Francia
E che hanno causato nei decenni passati dei conflitti importanti tra Gheddafi e la Francia proprio per questa fascia che si chiama la fase di a uso la fascia confinante tra il chador e la Libia
Dove proprio c'è il l'uranio l'uranio come sapete per la Francia è un prodotto strategico essendo la Francia uno delle
Poche potenze nucleare del globo e ad mettere la mano sull'uranio l'usuraio del Ciad ha significato per la Francia quindi continuare in questa sua Potenza nucleare che fa parte appunto come uno dei punti forti della grandeur
Francese interessante quello che racconta Rocco Bellantone per quanto riguarda il nord del Ciad regioni di cui non si parla racconta per esempio che nel Tibesti in queste montagne confinanti con la Libia brulica
Di milizie che si contendono i traffici d'Oro armi ed esteri umani
Lettonia tubulo abitante storica della regione ha in pugno le rotte che portano alla Libia spartirsi il resto solo il movimento sudanese
Per la giustizia e l'uguaglianza attivo nel Darfur e una rete di formazioni ribelli c'è diane il fronte dell'alternanza e la concordia in Ciad il consiglio del comando militare per la salvezza della Repubblica l'unione delle forze per la democrazia e lo sviluppo
La minaccia più se più seria per il presidente ciadiano Idris devi e rappresentata però dall'unione delle forze di resistenza U f dove
Questo e quanto ci racconta Bellantone in un interessantissimo
Reportage che non possiamo legge tutto e vi invito quindi ad approfondirlo nel numero di Nigrizia di luglio agosto due mila e diciannove sempre
Utilizzando la corrispondenza di Nigrizia sono contento di occuparmi di parlare di un paese di cui non parliamo abbastanza pure essendo un Paese da cui provengono
La maggior parte dei rifugiati che arrivano sulle coste italiane stiamo parlando dell'Eritrea in realtà
Degli eritrei abbiamo parlato quando
Abbiamo raccontato delle riforme politiche portata avanti
Dalla Presidente abbi ammende il presidente del Etiopia che tra le tante cose che ha fatto
A siglato un accordo di pace
Con le l'Eritrea mettendo fine a una guerra che durava da più di vent'anni tra i due Paese a raccontarci di ciò che sta accadendo in Eritrea un anno dopo la pace con l'Etiopia e Bruna Sironi un'altra firma importante tra i corrispondenti
Di Nigrizia che gira molto il continente che ci offre delle analisi sempre molto aggiornate lungimirante i gattopardi istmo eritreo si intitola il pezzo di Bruna Sironi
Il paese è stato riammesso nella comunità internazionale da ultimi gli USA hanno cancellato Asmara la capitale dell'Eritrea
Dalla lista degli stati che supportando il terrorismo ma è cambiato davvero il clima all'interno i diritti ora sono tutelati
Tre lettere c spiegando e non ne così e così lo farà raccontare alcune documenti a a raccontarci di alcuni documenti tra cui
Un documento vide gira solo questo della la lettera dei vescovi eritrei il primo nella lettera pastorale
Dei vescovi cattolici Eritrea un appello alla riconciliazione nazionale che può partire solo con la messa al bando dei discorsi di odio
Che delegittimando di oppositori impediscono una reale pacificazione nel documento si chiede
L'insediamento di una Commissione per la riconciliazione attraverso l'accertamento della verità i vescovi eritree sottolineano come il prerequisito per la riuscita dell'iniziativa sia il riconoscimento per la riuscita dell'iniziativa
Pato
I vescovi arrivi prendo la lettura dei vescovi sottolineano come il prerequisito per la riuscita dell'iniziativa sia il riconoscimento dell'ingiustizia e della violenza fatta da chi ha avuto responsabilità ad ogni livello
Chiedono poi che i colpevoli ammettano le loro responsabilità con l'onestà
Il secondo documento che
Bruna Sironi presentai una lettera aperta al presidente Isaia assist asse Uherské firmata da cento tre intellettuali giornalisti attivisti africani di cinquantadue Paesi primo firmatario lo scrittore premio Nobel il nigeriano Wole Soyinka e poi
Figure ben note rappresentative in diversi stop settori
Le liti intellettuale della società civile del continente i cento tre firmatari si rivolgono al presidente eritreo in spirito di solidarietà panna africana per cercare soluzioni comuni a problemi condivisi
Ricordano i progressi di molti Paesi africani negli ultimi venticinque anni osservando che le vitrea non ha tenuto il passo e si offrono per sostenere gli sforzi del Paese per ricollocarsi nel posto che gli spetta tra Lipari resi del continente
Il documento continua con osservazioni precise e puntuali
In un linguaggio diplomatico e conciliante ma la risposta del governo eritrea è durissima
Voci africane la peggior selezioni di ciliegie politiche titola il suo iter nel suo editoriale scialba il punto com il sito ufficiale del ministero dell'Informazione eritreo
E poi c'è un ultimo del documento
Che è un appello al Consiglio dell'ONU per i diritti umani perché venga confermato il monitoraggio del Paese attraverso un inviato speciale dal momento che si cita il documento è la situazione dei diritti umani in Eritrea rimane tragica nonostante i recenti sviluppi documento firmato da una quarantina di autorevoli associazioni internazionali africani ed eritree
Tra cui Amnesty International in un po'Human Rights Watch Frontline di Friends il panafricani domando quale si difende l'URSS network e il Cairo Institute for Human Rights Static-X agli altri
E quindi un coro unanime per chiedere un cambiamento vero in Eritrea i tutti quanti tutti noi speravamo che
La riapertura dei rapporti diplomatici con l'Etiopia avrebbe in qualche modo ammorbidito le posizioni politiche e del presidente
Eritreo la situazione intero un anno dopo questa grande svolta dei rapporti poliziotti a rimane estremamente chiusa l'Eritrea rimane
Un gigantesca caserma dalla quale fuggire tanti appunto dicevamo immigrati che arrivano sulle coste europee fuggono
Da l'Eritrea un Paese davvero allo sbando Pietro che avrebbe bisogno di uno sforzo concentrato strutturale e mirato di tutta la comunità internazionale a parte intellettuali vescovi che hanno scritto ma davvero
Ci vorrebbe
Uno sforzo congiunto di tutti
Per dare una speranza non solo dagli eritrei ma anche a tutta l'area del Corno d'Africa che a questi due crisi irrisolte che sono l'Eritrea e la Somalia che impediscono appunto il decollo
Economico e la stabilità dell'aria dell'Africa orientale e della organizzazione che lei esprime li Gad con questa notizia dell'Eritrea si chiude qua questa puntata della rassegna stampa delle antiche non la possiamo chiudere senza un pensiero per i naufraghi e delle coste libiche no freddi
Di questi giorni
Tanti giovani tante donne e tanti bambini ancora una volta hanno trovato la morte nel Mediterraneo nel tentativo
Di attraversare il Canale di Sicilia
Per cercare condizioni di vita migliori in Europa porte dell'Europa che si chiudono sempre di più nonostante la retorica dei discorsi
Ufficiali la gente le persone continuano e a morire il Mediterraneo lo abbiamo detto tante volte il mare di dialogo ma mare di culture mare mare
Delle grandi religioni monoteistiche purtroppo oggi è diventato un gigantesco cimitero a cielo aperto e a questi Giovanni africani ma anche di altre
Con gli altri continenti di altre nazionalità un giorno dovremo la nostra coscienza collettiva e personale dovrà rendere conto
Le nuove generazioni ci chiederanno dove stavamo quando tutto questo stava accadendo nel frattempo di ringrazio per il vostro gentile ascolto vi chiedo di rimanere all'ascolto della programmazione di radio radicale evito appuntamento per la prossima puntata della rassegna stampa delle altre