Intervista a Marco Tarquinio

Lunedì ventisei agosto serata pubblica alla sinodo delle chiese Methodist e valdesi tra gli ospiti Marco Tarquinio direttore della venire
Approfitto la sua presenza perché delle un suo punto di vista sul G7 in dal settantacinque la prima volta che non ci sarà
Un documento comune se non c'è stato qualche cambio negli ultimi nelle ultime ore
E sono stati bloccati però venti milioni di dollari per l'Amazzonia e e in vista una sostegno per il rimboschimento
Ma è un gessato è cominciato malissimo come tutti quelli del era segnati dall'elevata la presidenza Trump
Perché siamo in tempo di crisi del multilateralismo persino il sinedrio dei Sette Grandi non funziona più perché i rapporti devono essere uno a uno bilaterali no tra le singole potenze
Cominciato molto male sta finendo meno peggio del previsto e non so se ci sarà un documento comune vedo che però stanno emergendo dei segnali interessanti sulla questione ambientale in questo caso quella dell'Amazzonia uno dei grandi crimini che si stanno consumando
Con l'incendio l'infinito che sta mettendo a rischio quassù milioni relativi in questo polmone
Verde del mondo quei segnali interessanti anche sul fronte iraniano grazie all'iniziativa dei francesi che hanno portato un rappresentante di Teheran
In questo consesso è molto importante perché i signori della guerra stanno lavorando perché torni a deflagrare il conflitto in quell'area cruciale
E
Con altri piccoli segnali addirittura di di ripensamento ma fa parte la tattica questa più vera strategia vera guerra dei dazi
Che tanto male può fare un mondo che si avviarono la recessione anzi lo sta già facendo quindi ambivalente dimostra anche però che c'è bisogno di politica
Perché la politica come altre dell'incontro del dialogo anche quando sembra impossibile che il impossibile l'unica strada per non avere solo un equilibrio di potenza basato sulla prepotenza dei più forti
Veniamo all'Italia qualcuno ha detto che il ritorno dei tatticismi in questa crisi di governo tatticismi da prima Repubblica noi come radicali potremmo dire il trionfo della partitocrazia paradossalmente in un momento in cui tutti i partiti si dividono si frantumano
Giungono in un momento in cui parti non esistono più
Partiti ecco lei vista da questa crisi di governo ricordiamo che sia al G7 che in Europa il presidente Conte che peraltro per la Costituzione articolo novantacinque è il responsabile di tutta questa politica di governo di governo Gialloverde
è stato appunto ritenuto U un ancoraggio serio per la politica italiana
A livello internazionale in Italia c'è la crisi a che punto siamo lei cosa si aspetta e cos'altro
Vedo dei segnali che creano un pochino più alla possibilità una soluzione positiva che questa crisi
Io non sono foto ore di formule astratte credo che servono risposte concrete ai bisogni veri la gente vera di questo Paese
Di uscire dalla retorica di uscire dalla dalla nuvola dell'incattiviti mento e indurito tutti i rapporti sociali lo sguardo degli italiani sulla società nella quale vivono questo chiedere la depressione dalla quale siamo afferrati in tutti i campi
Ecco uscire da dalla depressione dall'in cattivi mentre io non so se questa crisi si darà questo slancio la classe dirigente quel che però se saranno capaci
I signori che siedono in Parlamento in rappresentanza degli italiani dar vita a un governo che si metta al lavoro sul dossier fondamentali per l'Italia il lavoro lavoro degno
Per tutti il
La grande questione della sostenibilità
L'Italia è un Paese che portare l'esempio al mondo su come l'agenda venti-trenta delle Nazioni Unite può e deve essere applicata così diciassette grandi obiettivi
Io credo che questo sia possibile sia possibile che che Landi correnti ideali che oggi sono sminuzzata dei partiti esistenti generino un'azione è un sentimento forte che sostituisca risentimento che ha fatto da se Ryan te colonna sonora dei dei mesi che abbiamo alle spalle ecco io se questo dovesse accadere
Allora potere sorridente dico stesso diamo il tempo monta Aliano
Della politica possiamo dire
Come comunità le ciò che non siamo ciò che non vogliamo rispetto a quello che ci viene proposto
In questi giorni sto dicendo a me stesso che forse possiamo con Giorgio Gaber cantare anche L'illogica allegria un momento in cui finisce una fase forse forse e comincia un po'diversa
Veniamo al sito hanno molti dicono che il suo giornale una sorta di organo ufficioso della Conferenza episcopale italiana la sua presenza qui rappresenta una sorta di riconoscimento un nuovo riconoscimento del fatto che i soldi sono una che sono anche a Christian
No io non sono un ambasciatore sono un povero cronista detenuto il vescovo Spreafico che presidente la commissione per l'ecumenismo della Conferenza episcopale italiana
Ed è un incontro fraterno che si ripeta le c'è stato un messaggio molto caldo di papa Francesco ai fratelli valdesi che annienta venuto a incontrare in questa terra di Piemonte
A Torino terra terra
Che che importantissima per i per i seguaci continua Di Pietro Valdo ma anche prete in tutti noi cattolici dare la città dei Santi Sociali no come sappiamo perché io vengo da da cronista
Che acta condividendo e raccontando un tempo
Nel quale i cristiani stanno dando anche testimonianze insieme su fronti essenziali si parla di ecumenismo del sangue e dove i cristiani sono martiri persecuzioni che subiscono in altura politica uno
Ti odio religioso e questo è un dato nel nostro mondo e c'è un ecumenismo della carità e della giustizia che a me preme molto e io sono contento di incontrare sempre fratelli di altre chiese sul cammino comune in questa direzione
Il tema di questa sera diritti diritto verità e democrazia le chiese valdesi metodisti la Federazione Chiese evangeliche italiane la Chiesa cattolica sono in questo momento
In sintonia sulla questione dei diritti dei migranti e dei dei naufraghi
C'è la questione dei corridoi umanitari c'è Mediterranean Coppola
La prospettiva federalista per l'Unione europea può essere colta attraverso una politica comune di Stati che si mettano d'accordo per gestire la questione immigrazione e la redistribuzione
Dei migranti è una prospettiva realistica
è una strada obbligata è uno delle grandi questioni che gli stati europei si ambiscono ad essere un un un unico nel che ha senso politico anche devono devono riuscire a realizzare una politica quella di
Dei movimenti umani
Interno de dei confini dell'Unione è fondamentale
L'unione è una strada aperta ma che il percorso ogni anno da quasi diciassette milioni di cittadini unioni che si spostano uno stato all'altro
Sono più di tre milioni e mezzo di altri europei che divora confini dell'Unione che entrano senza bisogno di visto dentro l'Unione europea hanno tutti la pelle bianca e la maggior parte che ci concentriamo
Comuni barriere e rifiuto nei confronti di poche decine di migliaia di persone dalla pelle scura
Rispetto a tutto questo
Dice di un'insufficienza dello sguardo in tour rischio grande in questo tempo
Risposta politica e saper vedere tutto questo farlo capire ai cittadini e andare in una direzione diversa quella che si è abbattuta in questi anni ma la risposta politica è una delle grandi risposte nella gestione
La questione migratoria come parte della vita duratura comunità di popoli
E e fondamentali che arrivi in maniera coesa se non saremo capaci di fare questo come dire davvero che c'è bisogno di due europei una più larga e lenta e una più piccole e veloci
L'anniversario del reato di clandestinità l'otto agosto due mila nove lo ricordava lei sul suo giornale
A distanza di dieci anni può rientrare nella prospettiva che abbiamo appena enunciato superamento di quest'area
è durato già troppo questa realtà reato impossibile ingiusto
Il reato di clandestinità
Una una bestemmia civile
Contro gli esseri umani io dico sempre che sulla terra dei nomi delle donne sotto il cielo di Dio perché è vero ci sono clandestini gli essere umani non sono mai clandestini possono essere regolari irregolarità si possono sanare e vanno governate servono regole
Dal volto umano che aiutino le persone a vivere nonché le mettere ai margini le scarse o come dice papa Francesco addirittura le che porti alla disperazione
Grazie grazie al direttore di Avvenire Marco Tarquinio