Rassegna stampa estera

Poggiali ascoltatori di radio radicale martedì diciassette settembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura oggi ci occuperemo dei minimi
Attacchi contro gli impianti petroliferi in Arabia saudita l'apertura di l'Hammond la potenza saudita colpita al cuore un attacco sabato con dei droni o con dei missili
Di un'ampiezza senza precedenti ha devastato due siti petroliferi maggiori quasi il cinque per cento della produzione mondiale di idrocarburi toccata
Il prezzo del barile di greggio aumentato del dieci per cento alla Borsa di Londra ieri
L'Amministrazione americana ha puntato il dito contro l'Iran ha che ha subito smentito i ribelli utili dello Yemen hanno rivendicato l'attacco da Beirut ma diversi indizi concordanti lasciano pensare che l'attacco venga da milizie pro iraniane in Iraq questa la sintesi della cronaca sulla prima pagina di le monde da cui leggeremo anche l'editoriale dal titolo un nuovo pericolo nel Golfo e poi vedremo anche il commento del Wall Street giorno alla la risposta dell'Iran sulla stretta di mano perché questo titolo
Perché mai Pompeo il segretario di Stato americano nei discorsi
Giorni aveva evocato la possibilità di una stretta di mano tra Donal Trump il presidente iraniano Hassan Rouhani alla Assemblea generale
Delle nazioni unite per il giornale all'attacco contro gli impianti petroliferi sauditi dimostra che John Bolton all'ex consigliere alla sicurezza nazionale che si è dimesso è stato licenziato
Sull'Iran aveva ragione la Repubblica islamica sta mettendo alla prova Donald Trump parliamo poi di Italia Oggi del mondo racconta con un reportage il ritorno alle origini di Matteo Salvini mento di domenica a Pontida
Dall'Africa o vi proporremo un'analisi di Alex Song De Vecchio dal titolo Salvini Johnson e il parossismo della frattura
Democratica il quotidiano conservatore francese invita a non festeggiare troppo dopo il cambio di governo in Italia e dopo il voto alla Camera dei Comuni
Contro il non dire dunque contro Boris Johnson e a proposito di Regno Unito Italia di questo parallelo
Il Financial Times ieri pubblicava anche un commento di Foltran Münchau una coalizione in stile italiano potrebbe fermare la brand site nel Regno Unito il cambiamento di governo a Roma è una lezione per i in meno al Sud e per Boris Johnson scrive tra l'altro columnist il commentatore del lunedì
Del quotidiano della siti che useremo anche per chiudere su un altro argomento sembra che
Il tempo basti la Russia e l'apertura di e Manama col presidente francese
Nei confronti di Mosca ma con lo ha fatto e detto in diverse occasioni in particolare attorno al vertice del G7 il faro champagne se critico l'Occidente non può semplicemente dimenticarsi dell'aggressione di Vladimir Putin Marco deve trattare con molta attenzione alle sue aperture nei confronti di Mosca
Come ciò però dalla situazione nel Golfo gli attacchi in Arabia Saudita la sintesi l'abbiamo fatta con l'apertura di nel mondo alla potenza saudita colpita al cuore
Leggiamo editoriale del quotidiano francese il nuovo pericolo nel Golfo il titolo scrive le Monde i cervelli dell'attacco contro il centro nevralgico dell'industria petrolifera saudita sabato quattordici settembre
Hanno realizzato un corpo diabolico che ne Saddam Hussein né Al Qaeda erano riusciti a realizzare ai loro tempi con una salva di missili un raid di droni le modalità dell'operazione restano ancora incerte
Hanno infatti fatto crollare la produzione di petrolio mondiale del cinque per cento si tratta di un tracollo mai visto nella storia dell'estrazione del commercio dell'oro nero
Durante la prima Guerra del Golfo nel mille novecentonovantuno le forze dell'iracheno Saddam Hussein avevano incendiato più di seicento pozzi del Kuwait per nascondere il loro ritiro di fronte ai carri armati della coalizione internazionale sotto comando americano e vendicarsi contro l'emirato petrolifero che era stato invaso
Quegli incendi avevano causato grossi danni ambientali ma non avevano avuto alcun impatto sul mercato petrolifero mondiale ricorda l'Hammond
A metà degli anni Duemila poi all'apice dell'ondata di attentati commessi dal Cai dell'Arabia Saudita
I jihadisti avevano seminato il terrore in diverse località emblematiche dell'industria petrolifera saudita un settore che procura lo Stato l'ottanta per cento delle sue entrate
In particolare erano stati colpiti il porto di Jan bus Barroso è quello di daranno sulla costa Est che tra l'altro ospita la sede di Aramco la compagnia petrolifera nazionale
Mucca da mungere per il regno saudita oltre a essere base di numerosi espatriati
La repressione di ferro attuata dalle autorità saudite aveva permesso di mettere una diga a questa quasi insurrezione
Nel febbraio due mila e sei ricorda le Monde triste ironia della storia le forze di sicurezza sono dite
Era il non riuscite a sventare un attentato proprio contro il Porto di abbocca ictus spesso dove c'è maxi impianto di trasformazione del petrolio
Per la dell'impero a Ranco colpito sabato l'attacco quello di sabato attesta la violenza dello Shocking Cazzato dal regno saudita il centro nevralgico del Paese la sua sala macchine
E vulnerabile
L'Arabia Saudita si era premunita in questi ultimi anni contro il rischio di attacchi con veicoli kamikaze Autore camion pieni di esplosivo perché la principale minaccia le infrastrutture petrolifera va considerata quella terrorista
Ma queste fortificazioni non possono nulla contro un drone kamikaze che cade dal cielo
Se invece l'attacco stato condotto con i missili questo significa che il sistema di difesa antimissilistico americano Patriot di cui l'Arabia Saudita si è dotata ha fallito in modo drammatico le conclusioni di nel mondo i nemici dell'Arabia Saudita del suo alleato americano sembrano aver trovato la falla nell'armatura
Se i prezzi del greggio continuano a non salire gli assalitori avranno vinto la loro scommessa e cioè rendere la tensione nel Golfo Persico immediatamente palpabile per centinaia di milioni di automobilisti in tutto il mondo
Invece di lanciarsi in una nuova escalation verbale che potrebbe degenerare in uno scontro diretto questo nuovo episodio della crisi di gravità inedita dovrebbe incitare le parti ad aprire finalmente un dialogo
A forza di giocare con i fiammiferi la Regione finirà per incendiarsi davvero così
Le Monde da notare che le Monde non cita mai esplicitamente l'Iran in e non cita nemmeno troppo diciamogli
Stati Uniti quelli che dovrebbero essere in qualche modo i protagonisti
Del dialogo che viene evocato
A pensarla in modo molto diverso da le Monda anche sulla questione dialogo
è il Wall Street Journal che contestualizza l'attacco di sabato nell'ambito delle aperture che ci sono state da parte degli Stati Uniti nei confronti dell'Iran
La risposta sulla stretta di mano dell'Iran è il titolo dell'editoriale del journal
Che poi aggiunge nel sottotitolo un attacco contro la produzione petrolifera dimostra che giorno Bolton Falco ex membro dell'amministrazione americana come consigliere alla sicurezza nazionale aveva ragione
Scrive il Journal da quando il presidente Trump si è ritirato dall'accordo nucleare con l'Iran nel due mila e quindici la Repubblica islamica sta pestando la determinazione degli Stati Uniti con un'escalation militare in tutto il Medio Oriente
Il probabile coinvolgimento iraniano negli attacchi contro la produzione petrolifera dell'Arabia Saudita nel fine settimana
Segna una nuova fase di questa campagna di destabilizzazione e non è una coincidenza se questo accade nel momento in cui Trump sta considerando un approccio più soft più morbido nei confronti di Teheran
L'Arabia Saudita ha ridotto la produzione petrolifera giornaliera di circa cinque virgola sette milioni di barili dopo l'attacco contro gli impianti nell'est del Paese sabato i ribelli tutti sostenuti dall'Iran hanno rivendicato l'attacco anche se il segretario di Stato mai Pompei
Ha detto che l'Iran adesso il responsabile che non ci sono prove che gli attacchi provengano dallo Yemen dove sono basati gli ultimi l'Iran ha smentito ma si sa che per anni usa i suoi alleati locali per evitare uno scontro diretto e non c'è un altro mandante plausibile
Questa per il giornale
E più che una disputa locale tra due potenze regionali Arabia Saudita e Iren gli attacchi hanno causato una riduzione del cinque per cento della produzione globale di petrolio i sauditi hanno promesso di ricorrere alle riserve per compensare le perdite
Ma i prezzi del greggio potrebbero salire danneggiare un'economia globale già fragile se lavabile solidità non sarà in grado di restaurare la produzione rapidamente
La produzione di petrolio Shay il americano potrebbe ripartire ma ci vorrà comunque del tempo
E il petrolio estratto con la fratturazione
I danni di lungo periodo alle forniture aumenterebbero la pressione sugli Stati Uniti per mettere fine alle sanzioni contro le esportazioni di greggio da parte dell'Iran cosa che del resto Trump sta pensando di fare cioè mettere fine alle sanzioni
L'attacco poi in continuità con quella che già una guerra per procura tra Iran e Arabia Saudita un importante alleato degli Stati Uniti
L'estensione dei danni solleva dubbi su quanto i sauditi siano in grado di difendersi da futuri attacchi di droni
L'Intelligence saudita di difese aeree non sembrano all'altezza le entrate del regno saudita saranno colpite da una riduzione della produzione di greggio
E tutto questo complicherà anche il tentativo di Aramco di andare in Borsa anche se gli utili non avessero condotto questo attacco
L'Iran è stata sostenendo la loro guerra contro una coalizione araba in Yemen Juti sono diventati sempre più aggressivi nell'attaccare gli impianti in Arabia Saudita e le petroliere
Nel Mar Rosso si sauditi cederanno lo Yemen aiuti l'Iran avrà vinto un'altra guerra per procura questa volta nella penisola araba
I sauditi sono lungi dall'essere un alleato ideale ma non va dimenticato che l'alternativa e e il dominio regionale dell'Iran
Per il Wall street journal ad ogni modo questo attacco
Con questo attacco gli iraniani stanno testando Trump mettendolo alla prova tanto quando stanno mettendo alla prova i sauditi
In particolare testano la sua determinazione di portare avanti la campagna di massima pressione contro l'Iran
Perché sentono che è debole
L'Iran quest'estate ha battuto un drone americano ma tanta rifiutato il consiglio che era arrivato dal Pentagono di una risposta militare
Kassem Soliman il comandante delle forze Cuts
Interpreta sempre la moderazione come un segnale di via libera a un'escalation Trump sembra anche ansioso di avere negoziati diretti con il presidente iraniano Hassan Rohani
Pompeo qualche giorno fa evocava l'idea di una stretta di mano all'Assemblea generale dell'ONU
Trump sta anche pensando di sostenere l'idea di non racconti pagare i Mullah una tangente da quindici miliardi di dollari per comportarsi meglio insomma
L'attacco di questo fine settimana dell'Iran è la risposta alla stretta di mano così tra l'altro wall street journal in questo editoriale
Su questa questione va segnalato anche un altro pezzo un commento di Gideon raccomanda che esce oggi sul Financial Times
Abbastanza pessimista la crisi saudita i leader volatili e il rischio di escalation tutte le parti hanno un interesse al compromesso
Ma questo non significa che il compromesso ci sarà ricorda Racman un sottolineando come basti un errore di calcolo la fine per provocare una un conflitto una scintilla che degeneri in un vero e proprio conflitto
Da solo ciò Times di ieri però vi segnaliamo altre due cose la prima un editoriale a proposito della Russia e delle aperture che ci sono state nelle ultime settimane da parte dei di Emanuel ma con nei confronti di Vladimir Putin il quotidiano della City e critico l'Occidente non può semplicemente mettere da parte dimenticarsi dell'aggressione di Vladimir Putin l'annessione lacrime all'aggressione l'Ucraina dell'Est
Il presidente francese Macron deve trattare con molta attenzione con molta prudenza alle sue
Aperture a Mosca anche perché le armi nell'Est dell'Ucraina non tacciono ricorda giustamente
Il il Financial Times
Lo stesso conosciuta in sedi poi pubblicava un a commento abbastanza divertente interessante di Wolfgang Münchau
L'opinionista del lunedì
A proposito di Brecht iscritte collegandola alla situazione politica e di governo in Italia una quali azionisti le italiano potrebbe fermare la Brecht
Il cambiamento in corso a Roma è una lezione per i nemmeno Eros e per Boris Johnson Salvini e Johnson hanno almeno una cosa in comune
Hanno compiuto un errore a proposito della loro capacità di costringere i rispettivi Paesi andare lezioni ma c'è un'altra lezione nella caduta improvvisa di Salvini un ritiro tattico dal governo può essere controproducente scrive tra l'altro il columnist del Financial Times bloccando poi
La migliore speranza terrieri Ménez che è quello di andare al potere andare al governo in una sorta di coalizione
Contro il non di il coalizione che potrebbe modellarsi in qualche modo sulla sulla coalizione Cinquestelle Pd con il il labour a insieme Labour che non ha una posizione chiarissima sul sulla sulla break esiti insieme ai dissidenti ribelli Tory si insieme ai liberal democratici
Per chiudere però vogliamo leggere alcune righe da un altro commento ma in un'analisi di Aleksandr Delvecchio pubblicata ieri da riusciti a o dal titolo Salvini Johnson e il parossismo della frattura democratica
Vittoria dalla Democrazia sconfitta di populismi questa la lettura pareva fatta la maggior parte degli osservatori dei recenti problemi di Matteo Salvini e Boris Johnson nei rispettivi parlamenti ma è una lettura di corto termine in verità nulla risolto
Presto o tardi bisognerà andare alle urne in caso di elezioni Salvini come Johnson sembrano ben piazzati per ottenere una maggioranza e anche una lettura superficiale perché che qualunque cosa si pensi di questi due tributi le situazioni politiche italiane britannica rivelano al contrario una profonda crisi della democrazia più precisamente lo scontro tra due concezioni per ora il riconciliabili della democrazia
Due nozioni fondamentali li separano lo Stato di diritto innanzitutto Salvini e Johnson considerano questa forma politica come pertinente
Mentre i loro avversari giudicano questa forma come superata tenendo conto della complessità delle poste in gioco e degli economiche dell'interdipendenza cresciuta tra gli Stati
Poi c'è la sovranità del popolo al centro della Democrazia per i leader britannico Italian sempre John sulle Salvini
Mentre le loro controparti privilegiano le istituzioni in Italia come in Inghilterra i parlamenti governano appoggiandosi
Sulle istituzioni contro una maggioranza popolare
Quella che rivendicano Salvini e Johnson questo rischio comporto o comunque questo scontro comporta un rischio
Ed è di passare a una post democrazia cioè un sistema in cui le libertà individuali e lo Stato di diritto verrebbero garantite ma nel quale le voci dei cittadini non contano più se non in modo marginale la politica sarebbe sostituita dalla governance la volontà maggioritaria dalla difesa del diritto delle minoranze
Chiude la figlia o citando
Tocqueville da della Democrazia in America
Tocqueville si interroga arrogava su una delle derive possibile della democrazia quella che definisce il despoti Isma'della maggioranza cioè la sovranità illimitata del popolo
Per lui occorre proteggere i diritti fondamentali degli individui Attraverso incontro Poteri
Oggi occorre ricordare la lezione di Tocqueville e restare vigilanti di fronte al rischio di derive autoritarie dei populismi
Ma a due secoli dalla Democrazia in America
La posta in gioco sarà quella di ritrovare l'equilibrio perso tra il diritto e la democrazia le libertà degli individui e la sovranità del popolo così tra l'altro Alex sono Del Vecchio
Sulle si chiamò con cui ci fermiamo da David Carretta una buona giornata Corradi radicale