Intervista a Giorgio Merlo, autore insieme a Marco Margrita del libro sul Torino calcio "I granata" (Piazza editore)

Radio radicale siamo con Giorgio Merlo autore dei granata libero pubblicato da piazza editore scritto a a quattro mani con un altro giornalista il dottor Macrì Itamar scritta
Che a un che collabora con diverse testate nazionali e che l'ha aiutata a scrivere questo libro sul sul Torino Calcio allora
Lei ha scritto nel nel suo libro che i granata Annona diciamo la pubblicistica e la saggistica più vasta di qualsiasi altra squadra italiana a che cosa è dovuto questo interesse secondo lei e questa passione
La squadra italiana con la più grande pubblicistica a livello europeo come giustamente ha detto lei ed è riconducibile ad alcuni fenomeni salienti traumatici dolorosi che hanno scandito la storia granata
Soprattutto due grande Torino tra il maggio del mille novecentoquarantanove la scomparsa di Gigi Meroni George Best italiano nell'ottobre del mille novecentosessantasei
è una storia intrisa di tram mi di gioia di speranza e di dolore però e del segreto di questa pubblicazione l'appartenenza al Torino Calcio
Non è soltanto un fatto riconducibile la tifoseria calcistica ma è una identità culturale etica oserei quasi dire pre calcistica in questo libro che ho cercato di tratteggiare questa identità
Senta
Quanto raccontato diciamo appena per la storia del delitti il Torino
Vivere fianco a fianco con la Juventus allora questo tipo di di di competizione
Ha creato diciamo il mito della diciamo della squadra che riesce a costruire tutto con
Le sue forze senza la grande industria Vespa diciamoci la verità lei ha toccato un tasto molto importante un tassello fondamentale dell'identità granata e il confronto scontro continuo con la Juventus perché soprattutto a Torino e in Piemonte
Queste identità questa appartenenza al Torino era il confronto continuo con la squadra del patronato così era così ieri così rimarrà per cui l'identità Granata e la cosa che noi abbiamo evidenziata che questo libro si è concretizzata in un modo plastico quarant'anni fa con la vittoria dello scudetto l'unico scudetto dopo Superga
Lì ci fu una sorta di riscatto sociale oserei dire anche politico della tifoseria canali all'occhiello scudetto del settantasei
Pulici Claudio Sala Castellini eccetera sa perché noi di scudetti ne vinciamo pochi il Grande Torino e poi ci sono state tre Coppe Italia e poi lo scudetto grata del settantacinque settantasei e l'anno successivo che abbiamo fatto cinquanta punti e abbiam perso lo scudetto per un punto con la Juventus mente vincemmo lo scudetto l'anno prima con quarantacinque punti ho fatto in dubbio il confronto con la Juventus fa parte dell'identità gran
Senta lei ritiene che oggi per come è concepito il calcio
Etto è impossibile immaginare una favola come quella del Tel Torino degli anni e degli anni settanta e di altre squadre che Connell e alla capacità la volontà la forza
Riescono a vincere Loomis Talia come il Grande Torino riescano a vincere i campionati guardi le faccio un esempio concreto il Torino credo sia l'unica squadra italiana che conserva una specificità le cene dei club
Sono momenti conviviali molto belle molto importanti ma le voglio fare un esempio conferma che siamo abbastanza unici nel panorama calcistico italiano in ogni cena conviviale nei club disseminati in tutta Italia in particolare in Piemonte nel nord Italia
Il presidente del club richiede la presenza di una vecchia gloria perenne questa vecchia gloria planata può essere Agroppi come Claudio Sala come Pulici come Natalino Fossati e l'elemento che unisce le generazioni che si sono susseguite cioè c'è una identificazione delle generazioni Granata nella vecchia gloria questo secondo me e l'unicità che rappresenta ancora oggi Torino ed è per questo che è bene conservare questa identità culturale ripeto pre calcistica
Io la ringrazio ringrazio Giorgio Merlo autorete i granata libro pubblicato da piazza editori scritto con
Jarno Comark Rita Margherita che è un altro autorevole giornalista piemontese tifoso granata col quale insomma avete scritto questo libro che allunga la serie dei libri la saggistica sul Grande Torino grazie