Radio Carcere: Quei due bambini detenuti morti a Rebibbia un anno fa e già dimenticati sia dalla politica che dall'informazione. Il detenuto che si è suicidato nel carcere di Ravenna. A seguire le lettere scritte dalle persone detenute

E niente di niente non c'è nulla da fare purtroppo nelle carceri si continua a morire o meglio si continua rinunciare a vivere e vi dico questo perché dopo il suicidio di un giovane ragazzo di vent'anni detenuto avvenuto lunedì nell'ex OPG di Barcellona Pozzo di Gotto un altro giovane detenuto si è tolto la vita
E questa volta a togliersi la vita è stata una persona detenuta di ventinove anni che era ristretta nel carcere di Ravenna una persona detenuta che martedì è morta
In ospedale dopo che si era impiccata con un lenzuolo nella sua cella punto del carcere di Ravenna
L'ennesimo gesto di
Disperazione che ha determinato tutti i detenuti del carcere di Ravenna a protestare in modo non violento facendo lo sciopero della fame
E così e così
E nell'indifferenza sia della politica che di gran parte dell'informazione salgono a trentaquattro i detenuti
Che si sono suicidati dall'inizio dell'anno per un totale di ottantotto decessi che si sono registrati nelle carceri nei primi nove mesi
Del due mila e diciannove
Che e adesso ma anche nella linea che argomentate aumentate Magee il tribunale qualcosa acquisite come è possibile che potete fare quello che fate
Scusi secondi no secondi non è simpatica superiore
In nome del popolo italiano il tribunale ritenuti
Centotrentacinque del codice di procedura penale già nuova del popolo italiano la corte d'appello di Palermo seconda sezione formula
In data cinque aprile del mille novecento
E ben trovati ben trovati all'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo Arena allora oggi e prima di leggere le lettere dalle carceri sentiamo il dovere di ricordare un fatto gravissimo che non ha precedenti accaduto nella sezione femminile del carcere bibbia di Roma
Un fattaccio
Che lì per lì ha provocato tante reazioni tante polemiche e qualche promessa politica puntualmente tradita ma che poi come spesso capita è caduto nell'oblio un fattaccio che
Non ricorda più nessuno
E invece no dobbiamo dobbiamo ricordare
Dobbiamo ricordare che un anno fa e più precisamente il diciotto settembre
Del due mila e diciotto nel carcere di Rebibbia morivano due bambini detenuti ovvero una bambina di sei mesi
è un bambino di un anno e mezzo due bambini uccisi dalla mamma in preda evidentemente a un raptus di follia
Un fatto gravissimo di fronte al quale si sarebbe dovuto fermare un intero Paese che ama tanto tanto definirsi civile ma purtroppo purtroppo così non è stato ma non solo un fatto gravissimo che ieri
A un anno di distanza da quella tragedia
Nessun giornale o nessun telegiornale si è preso la briga di ricordare E la chiamano ancora in formazione
Morale
Tutto è dimenticato e nulla viene approfondito come se lei notizia anche le più drammatiche le più serie fossero noccioline
Tutto è estemporaneo tutto è dimenticato e nulla viene approfondito come se fossimo abituati alla
Disfunzione l'assuefazione alla disfunzione
Già la sua attuazione la disfunzione la più evidente dimostrazione del declino dell'incultura e dell'inciviltà di questi nostri tempi e invece no
Si deve ricordare si deve ricordare che non quella mamma impazzita ma altri dovrebbero essere messi sotto accusa per la morte di quei due bambini
Detenuti lo Stato che consente la vergognosa carcerazione di quei bambini
Detenuti la magistratura che sembra avere un deficit culturale nell'applicazione di misure diverse da quella carceraria la politica
Sia di destra che di sinistra che in questi anni non ha saputo porre rimedio all'inaccettabile carcerazione di questi piccoli innocenti e un sistema carcerario che non solo provoca la follia
Ma che del tutto folle si si deve ricordare
Si deve ricordare che il ministro della giustizia Alfonso Bonafede e all'indomani di quella terribile tragedia
Sì impegno rispondendo a Luciana Littizzetto ad ampliare il numero delle case a custodia attenuata per le madri con i bambini prevedendone una per ogni regione
Peccato peccato che in un anno nulla è cambiato e i bambini restano in carcere e le case a custodia attenuata restano le stesse ovvero a Torino
A Milano
A Venezia a Cagliari e al lauro
Nulla nulla è cambiato ed ancora si deve ricordare che quella mamma impazzita e quei due bambini
In carcere non ci dovevano proprio entrare visto che al tempo un anno fa c'erano ben tre posti liberi nella casa protetta
Di Roma tre posti liberi che potevano salvare la vita a quei piccoli innocenti e invece no invece no
Carcere per quella mamma malata e carcere per cui i due bambini
Innocenti
Si deve ricordare
Si deve ricordare e si deve sapere che quella mano impazzita è stata poi assolta
Da reato
Che la portò in carcere calce dove uccise in un raptus di follia i suoi due figli è stata assolta per vizio parziale di mente una donna malata che ora con ogni probabilità verrà giustamente assolta anche da quell'insano gesto
Che ha portato alla morte di cui due bambini detenuti
Due bambini morti che ora purtroppo hanno diritto essere aggiunti a pieno titolo nella triste statistica delle persone che in carcere perdono la vita o rinunciano a vivere
Sta di fatto sta di fatto che oggi bambini e nonostante questa tragedia ancora oggi bambini restano in carcere
Anzi noi tolleriamo e lo Stato acconsente
Che dei bambini di età inferiore ai tre anni siano messi in carcere coloro madri
Bambini detenuti senza colpa che respirano la puzza del carcere e che dicono tutto il degrado del carcere bambini detenuti che resteranno marchiati a vita da quella inaccettabile carcerazione
Ora ditemi ditemi voi preferite ricordare oppure preferite
Dimenticare
E allora ci scrive Gianfranco che è persona detenuta nel carcere Massa ma di Oristano Gianfranco che afferma cara radio carcere come forse già saprai
Le carceri della Sardegna e in particolare quella di Oristano
è diventato un posto dove deportare i detenuti
E trasportabili dal continente fino a qui in Sardegna
E ti dico questo perché negli ultimi mesi diversi detenuti in me compreso con la scusa dello sfollamento siamo stati presi e siamo stati portati nel carcere di Oristano
Un carcere che è lontanissimo dalle nostre città e quindi anche delle nostre famiglie un carcere che di conseguenza è difficile da raggiungere per i nostri familiari
La prima conseguenza Ski ancora Gianfranco dal carcere massima di Oristano la prima conseguenza di questa deportazione
E che ora all'interno di celle progettate per due persone ci dobbiamo vivere in tre e come se non bastasse ci lasciano chiusi in queste celle
Per la maggior parte del giorno
Qui infatti al di là dell'ora d'aria noi detenuti non possiamo fare nulla e questo perché non ci sono né corsi né altre attività che potrebbero rendere utile il tempo della nostra pena
Morale morale la nostra rieducazione nel carcere massima di Oristano si limita solo e soltanto a passeggiare su e giù per il cortile dell'ora d'aria ti rendi conto
Inoltre Ski ancora Gianfranco dal carcere masse maggiori stanno inoltre qui non solo mancano i volontari
Ma soltanto chi tra di noi è davvero fortunato può al massimo ambire a fare lo spezzino o il portavitto tra l'altro per un'ora al giorno
Considera poi che in questo contesto deprimente che il carcere di Oristano ci sono anche diversi detenuti che sono stati condannati all'ergastolo ovvero persone che non solo si sono già fatte
Quindici o vent'anni di galera ma anche persone che
Pur avendo il carcere a vita sono costrette a vivere nell'ozio perpetuo che forse è la peggiore
Delle condanne anzi la condanna più crudele
Credimi conclude Gianfranco dal carcere Massa ma di Oristano credimi il carcere di Oristano assomiglia di più a un congelatore di carne umana che a un istituto
Penitenziario il che la dice tutta ti saluto con un forte abbraccio la lettera appunto è firmato da Gianfranco persona detenuta nel carcere Massa ma
Di Oristano e pensare che il carcere mansione di Oristano è un carcere abbastanza nuovo è costato decine e decine di milioni di euro quasi ottanta milioni di euro tra l'altro ci fu pure la polemica perché quando pioveva l'acqua piovana entrava dentro alle celle un carcere quindi nuovo che però come dice Gianfranco è un carcere contenitore è un deposito di carne umana
Non è un carcere una struttura penitenziaria così come prevede la legge ovvero sì da un lato punizione d'altra parte rieducazione e poi ha ragione Gianfranco nelle carceri sarde e non solo in quella di Oristano
Molte persone detenute sono deportate cioè sono portate dal continente fino alla Sardegna vivendo così una doppia prigione non solo la galera ma la lontananza dalla propria
Famiglia morale vedete
L'esempio di Oristano del nuovo carcere di Oristano
Dimostra come poi alla fine non serve non basta costruire nuove carceri bisogna pensare a un nuovo modello detentivo perché altrimenti si buttano soltanto soldi pubblici soldi spesi dai contribuenti grazie
Gianfranco
Per la tua lettera e dirlo anche due compagni scrive dice ancora dal carcere Massa ma di Oristano ma dalla bella Sardegna ce ne andiamo adesso nella bella Sicilia perché si scrive Domenico che è persona detenuta
Nel carcere di Caltagirone Domenico che afferma carissimo Arena qui nel calci di Caltagirone siamo arrivati davvero al limite della sopportazione per il modo in cui ci fanno vivere tanto che oggi
I cani vengono trattati meglio Dinoi
Detenuti
Per prima cosa infatti siamo costretti a vivere in celle sovraffollate ovvero celle di circa cinque metri quadri che sono occupati da ben tre in persone detenute cinque metri quadri occupate da tre persone detenute
Celle dove tolto lo spazio occupato dal mobilio le brande il tavolo degli armadietti abbiamo soltanto un metro quadro attesta per poter dire o un metro quadro attesta per far vivere un essere umano
Inoltre scrive ancora Domenico dal carcere i Caltagirone inoltre non solo qui scarseggia il cibo scarseggia il cibo tanto che facciamo letteralmente la fame ma scarseggia anche l'acqua a qualche non è potabile e che esce dai rubinetti delle nostre celle solo due volte al giorno
Ma non finisce qui scrive ancora Domenico dal carcere Caltagirone ma non finisce qui infatti nel carceri Caltagirone non solo manca cibo e acqua ma manca anche la famosa rieducazione o il reinserimento
Una mancanza grave questa visto che qui sono tanti detenuti poveri che vorrebbero lavorare e che soprattutto vorrebbero essere aiutati a trovare un lavoro onesto una volta finita la pena a questo proposito scrive ancora Domenico dal carcere Caltagirone a questo proposito di faccio presente che un mio compagno di cella a cui mancano pochi mesi per uscire ha chiesto di poter lavorare per potere uscire con qualche soldo in tasca
Ma loro ma loro gliel'hanno negato
Ma domando scrive Domenico dal carcere Caltagirone ma domando come fa
Questa politica parlare di sicurezza
Senza occuparsi delle carceri Bra bravo Domenico
Ora e anche il nome dei dei compagni ti saluto e ti ringrazio per quello che fa e la lettera appunto scritta da Domenico personali detenuta nel carcere di
Caltagirone Benson una retta che fa accapponare la pelle non soltanto per le condizioni in cui si di costretti a vivere lì somma far vivere
Una persona detenuta con un metro quadro disposizione veramente non si tratta così neanche un cane io io al mio cane protratte a lei così questo
Il punto persone detenute che soffrono la fame perché il cibo scarseggia soffrono la sete perché l'acqua non non è potabile persone che soffrono
Come diceva Cofrancesco proprio
Sabato scorso soffrono della mancanza di speranza
Sostanzialmente senza un la prospettiva di un domani migliore è ovvio che si cade nella disperazione oppure si cede alla delinquenza ma questo lo capirebbe anche un bambino
Sa scritto
Che questo è vietato nella costituzione sta scritto che la definizione la pena deve essere sì
Punitiva ma anche rieducativa sanscrito nell'ordinamento penitenziario
Eppure
Nella realtà queste norme non vengono applicate e nessuno fa nulla per applicarle ma non solo ogni anno si spendono tre miliardi di euro per mantenere il degrado nelle carceri e nessuno si preoccupa che mantenere il degrado la disperazione delle carceri produce insicurezza nei cittadini
Non c'è o un politico che se ne occupa non c'è o un politico che affronta il problema
Questa la questione centrale nel frattempo tante troppe persone detenute patiscono pene dell'inferno e soprattutto si vedono negato un futuro probabile
Grazie Domenico per la tua lettera
Poi si scrive Maria che è una donna detenuta nel vecchio carcere di Latina ci fa tanto piacere ricevere questa lettera Maria che afferma carissimo Riccardo mi trovo detenuta nel carcere di latina
Da quattro mesi mentre prima ero ristretta nel carcere di Lecce
E ti posso dire che qui davvero non funziona nulla
E non c'è nessuno nessuno all'interno del carcere di Latina che ascolti le gravi problematiche che affliggono noi donne detenute
Inizio dalle condizioni il poco disumane in cui noi donne detenute a latina siamo costretti a vivere
Pensa scrive Maria dal calci latina pensa che noi donne detenute passiamo quasi tutte le nostre giornate stando chiuse nelle celle
E siamo costretti a Brive
E siamo costrette a vivere in due donne all'interno di celle di tre metri quadri compreso il bagno e di conseguenza abbiamo pochissimo spazio per poterci muovere inoltre scrive ancora Maria dai calci latina
Inoltre si tratta di celle molto vecchie rovinate
Visto che il carcere rizzare agli anni Trenta e siamo anche costrette a lavarci con acqua mista a ruggine in quanto la tubatura del carcere è vecchia di settant'anni se non di più
Poi scrive ancora Maria nel carcere di latina poiché con il caldo che ha fatto nel mese di agosto ci hanno dato una borsa termica che funziona però giustamente una bottiglia di ghiaccio
Ma siccome il frigorifero della sezione è rotto non abbiamo il ghiaccio e quindi addio anche alla borsa termica ma non basta scrive Maria nel carcere di latina
Infatti nel calci latina
Anche le cure mediche sono pressoché inesistenti e anzi ti posso testimoniare che io stessa ho avuto un'infezione all'addome un'infezione all'addome e sono stata curata con la Tachipirina
E questo perché le medicine c'è dobbiamo comprare di tasca nostra e se è una Dinoi una di noi donne detenute a latina
Non ha soldi per comprarsi le medicine può anche morire
Ed ancora scrive Maria
Da calci latina ed ancora il dito che ci danno è pietoso i nostri familiari ci possono portare solo al un e tipologie di cibo mentre il soprabito ovvero i generi alimentari che possiamo acquistare all'interno del carcere
Sono pochi e carissimi
Si pensa a proposito di quanto ci costa il carcere a noi donne detenute
Senza che per usare la lavatrice una volta a settimana ci chiedono cinque euro e cinquanta centesimi al mese e poi una volta libere ci fanno pagare le spese di carcerazione
Ma domando scrive Maria
Che sono i ladri crede
Ah dimenticavo scrive ancora Maria da calci latina ah dimenticavo visto che stiamo sempre chiusa in queste cellette
L'unico nostro svago e fare l'ora d'aria peccato che il cortile dove ci mettono come pecore
è un luogo osceno circondato da alte mura dove c'è vietato anche guardare il cielo visto che ricoperto da una fitta fittissima rete metallica
Chi è sicuro scrive ancora Maria per calci latina ti assicuro che io
Non ho mai visto un regime così severo e disumano e siamo davvero dimenticate da tutti visto che è praticamente impossibile parlare sia con la direttrice che con il magistrato di sorveglianza ora conclude Maria dal carcere di latina ora noi siamo mamme mogli e nonne e anche se abbiamo sbagliato così abbiamo sbagliato
Vorremmo essere trattate come esseri umani e non come oggetti senza dignità
Ti ringrazio per l'attenzione sappi che ti ascolto sempre dalle trapunte firma vera Maria una delle trentatré donne detenute nel vecchio degradato e illegale
Carcere di latina grazie Maria per la tua lettera lettera che però non commenta perché francamente ritengo che si commenti
Da sé mi raccomando però ecco scriveteci ancora scriveteci ancora
Paci scrive Francesco che persona detenuta
Nel carcere San Michele di Alessandria Francesco che afferma cara radio carcere
Ti scrivo per informati sulla situazione presente nel carcere Alessandria situazione che ormai è diventata insostenibile
Per prima cosa infatti abbiamo il problema del sovraffollamento sovraffollamento che ci costringe a vivere le nostre pene in modo davvero vergognoso
Penso infatti scrive Francesco dal carcere San Michele Alessandria
Pensa infatti che il carcere di Alessandria potrebbe contare duecentosessantasette posti regolamentari mentre noi detenuti siamo arrivati a essere più di trecentottanta persone
E così e così e nelle migliori delle ipotesi siamo costretti a vivere in due detenuti all'interno di celle pensate per ospitare una sola persona ma c'è anche chi tra di noi sta peggio assai peggio
Considera che si tratta di celle piccolissime dove non abbiamo letteralmente lo spazio per poterci muovere celle dove anche il bagno minuscolo tanto che quando uno di noi
Si deve lavare o si deve fare la barba deve tenere la porta aperta
Perché altrimenti non ci riesci a stare dentro ma non solo scrive Francesco dal carcere San Michele di Alessandria ma non solo qui dobbiamo vivere in ambienti sovraffollati ma dobbiamo vivere anche in ambienti che cadono a pezzi
Ed infatti i muri delle celle del carcere San Michele di Alessandria i muri delle celle sono scrostati gli impianti elettrici e versano in uno stato più
Uso e i locali dove ci fanno fare la doccia sono pieni di muffa e di ruggine mentre le piastrelle sono verdi dal muschio che ci sta
Addirittura scrive ancora Francesco dal carcere di Alessandra addirittura nelle celle non abbiamo neanche un pulsante per chiedere soccorso e soprattutto di notte se uno di noi sta male dobbiamo sgolarsi per ore e ore chiedendo aiuto e sperando che l'agente di turno ci sente ci venga ad aiutare sappi che già sei mesi fa abbiamo segnalato la direzione tutti questi problemi ma nessuno nessuno ha fatto nulla per risolverli
Ebbene rischio ancora Francesco dal carcere San Michele dalle sale bene in questo contesto disumano sarà forse inutile litiche la rieducazione pressoché inesistente e i pochi educatori che ci sono li vediamo assai raramente
Non a caso la maggior parte dei detenuti del carcere di Alessandria esci di qui solo a fine pena e difficilmente qualcuno di noi riesce a ottenere una misura alternativa
Morale morale
Non penso che qui
La situazione possa migliorare fino a quando non verrà cambiato il modo di gestire il carcere e soprattutto non verrà cambiato il modo di rispettare
I nostri diritti ti ringrazio che devo cioè il nostro sofferenze leggendo i nostri lettere e ti saluto Cosima la lettera punto e firmarla Francesco
Persona detenuta
Nel carcere San Michele
Di Alessandria beh insomma fa abbastanza impressione notare almeno da queste lettere che ci scrivono queste persone detenute notare come
La penisola dalla Sardegna alla Sicilia al Piemonte insomma la realtà detentiva di presente nella penisola si assomigli molto sovraffollamento strutture detentive fatiscenti
Mancanza di cure mediche mancanza di educazione quindi mancanza
Di speranza di un futuro migliore
Ecco potremmo dire che il degrado delle carceri facendo forse una battuta amara unifica davvero
L'Italia nel senso che la rende la rende davvero uniforme non ci sono differenze tra nord e sud nelle carceri italiane non c'è differenza tra Sardegna e Sicilia le calci Dyane il degrado eh uniforme ecco
Il degrado carcerario uniforma davvero le differenze invece geografiche sociali che sono presenti
Nella piccola e bella ricco e belle Italia
Amara battuta è lo ripeto
Poi si scrive Antonio insieme a trentuno persone ristrette nell'infermeria del carcere di Lecce Antonio che afferma carissimo Rina ti invio questa lettera che è stata sottoscritta anche dagli altri detenuti ristretti dell'infermeria
Del carcere leche perché noi detenuti malati
Non riusciamo davvero più a vivere in queste condizioni
E ti dico questo perché pur essendo questa un'infermeria di un carcere noi detenuti malati non veniamo curati come si dovrebbe in quanto spesso mancano le medicine
Ad esempio capita di frequente che se un detenuto deve fare una certa terapia per dieci quindici venti giorni al quarto giorno la terapia viene interrotta e questo perché i farmaci sono terminati
E considera che questo è solo l'esempio più banale
Di ciò che accade qui dentro inoltre scrive ancora Antonio dal calci Lecce
Antonio che ci manda questa lettera firmata da oltre trentuno persone detenute inoltre qui è come se stessimo al quarantuno bis e questo perché di fatto sta ho sempre chiusi nelle celle e non abbiamo neanche la possibilità di andare nella sala della socialità per il semplice motivo che qui quella sala non esiste proprio
E poi si va ancora Antonio dall'infermeria del carcere legge poi ci dovresti vedere CID dovresti vedere
Non solo siamo costretti a vivere in celle piccolissime non solo non veniamo curati ma tutti noi abbiamo anche i capelli lunghi perché perché sono mesi e mesi che nessuno c'è l'Italia
Morale morale credimi qui siamo davvero messi a sei peggio che degli animali e passeggiare per questi corridoi dell'infermeria del carcere invece è come stare in un vecchio lazzaretto dimenticato
Ciao e grazie la lettera appunto è firmato da Antonio insieme a trentuno persone detenute malate e ristrette nell'infermeria
Del carcere
Di Lecce
Ora io non ho mai visitato l'infermeria del carcere di Lecce
E qui non posso e dare del delle parole di Antonio però
Se la realtà fosse questa se le persone detenute malate ristretti dell'infermiera del caso invece fossero trattate davvero
Come ci descrive Antonio ci troveremmo di fronte dinanzi a una situazione non soltanto vergognosa ma ci troviamo di fronte forse anche dinanzi a fattispecie
Pena in mente
Rilevante
Poi saluto Massimo dal carcere Lorusso col pugno di Torino Massimo che è stato condannato dopo un lungo e complesso
Processo Massimo che si professa però innocente saluto mi chieda casi di Foggia che dice di essere detenuto per una serie di piccoli e vecchi reati e che afferma di non riuscire neanche ad andare in permesso e presunto Pietro dal carcere avrà di Milano che ci racconta la sua
Vicenda processuale
E allora come al solito prima di salutarci ecco i nostri le cabrio Telecom entra in contatto con noi di radio carcere perduto il numero di telefono di qui
Di radio radicale ovvero zero sei quattro otto otto sette otto uno ripeto zero sei quattro otto otto sette otto uno chiamateci se siete da poco uscito dal carcere e volete raccontare la vostra esperienza
Detentiva è chiamato dice anche se come vittime del reato non siete riusciti ad ottenere giustizia
Ripeto zero sei quattro otto otto sette otto uno e il numero da fare
Se volete parlare con lui di radio carcere ma oltre a telefonare ci potete anche scriverci una lettera all'indirizzo e-mail
Radio carcere chiocciola radio radicale punto it oppure ci potete contattare via Facebook o Twitter basta cercare Riccardo Arena è rispuntata fuori il simbolo di radio carcere e poi ricordo alle persone detenute
L'indirizzo dove inviare le vostre lettere dal carcere lettere che leggiamo ogni giovedì questo l'indirizzo per scrivere le vostre lettere dalle carceri
Radio radicale rubrica radio carcere via Principe Amedeo due
Zero zero uno otto cinque Roma lo ripeto sempre scrivete scrivete scrivete non lasciate che le ingiustizie che subite siano protette non soltanto da quelle quattro sporche mura ma anche
Dalla
Silenzio che forse fa danni peggiori bene io ringrazio Lorenzo Bruschi per la Sea senza in regia ed infine grazie grazie grazie di quel vero cuore a tutti voi che anche questa sera
Da una casa da una macchina da un camion e da una cella sporche sovraffollata avete acceso la radio per ascoltare una piccola voce la voce
Di radio carcere l'informazione sul processo penale e la detenzione
A tutti voi davvero a tutti voi un caro saluto da Riccardo Arena
Che e adesso ma anche nella linea che argomentate aumentate Magee il tribunale qualcosa acquisite come è possibile che potete fare quello che fate
Scusi secondi no secondi non è simpatica superiore
In nome del popolo italiano il tribunale numero cinque
Proprio il venticinque il codice di procedura penale già nome del popolo italiano Corte d'appello di Palermo seconda sezione formula
In data cinque aprile del mille novecento