Tra gli argomenti discussi: Ambiente, Clima, Esteri, Immigrazione, Italia, Mare, Ong, Onu, Rassegna Stampa.
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Rubrica
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Voi giovani giocatori di radio radicale sabato ventuno settembre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta nel principale tema di cui ci occuperemo quest'oggi il cambiamento climatico tema d'attualità
Non solo per le manifestazioni che ci sono state ieri un po'ovunque nel mondo ma
Anche perché sarà all'ordine del giorno dell'assemblea generale delle nazioni unite fari puntati da parte di diversi giornalino ivi leggeremo il principale editoriale dell'Economist di questo di questa settimana
La questione climatica un mondo che si surriscalda il cambiamento climatico tocca tutto ciò di cui si occupa questo giornale deve essere affrontato urgentemente e in modo fermo scrive tra l'altro l'economista che offre
A differenza di altre un approccio liberale alla questione clima vedremo anche le mondo che commenta le misure annunciate ieri dal Governo di Angela Merkel in Germania cancelliera del clima è l'interrogativo che si pone il quotidiano francese la risposta è
Non proprio queste misure
Sono insufficienti che arrivano molto tardi
C'erano tempo poi ci occuperemo di altri due temi Lasseter arresero che è intervenuta più volte per imitare
Di liquidità nel mercato monetario americano il feroce Times pubblica un editoriale dal titolo la fede deve essere pronta per i problemi non per la normalità le condizioni economiche i singhiozzi del mercato non consentono compiacenza
Infine solito ragionamento sull'Italia vista dall'estero
Due giornali si occupano della riunione che ci sarà lunedì a Malta a proposito della questione migranti tentare di trovare un accordo su dei meccanismi temporanei per consentire gli sbarchi nel momento in cui tra l'altro ancora in corso un'ennesima drammatica vicenda con la ossa osservai King con più di duecento persone
A bordo
La figlia o scrive che Parigi Roma Berlino lavorano a un piano di ripartizione ma sottolinea anche le divergenze tra questi tre Paesi sui dettagli di questo piano
El País ieri avevo un articolo dal titolo la Spagna conferma all'Italia il suo no alla proposta di ridistribuzione dei migranti
Cominciò però dalla questione clima con l'Economist che questa settimana
Vi dedica la copertina il principale editoriale un lungo dossier dossier che però questa volta non è concentrato ma ripartito tutto il numero del settimanale britannico la copertina abbastanza impressionante perché ci sono una serie di strisce di linee
Che indicano la temperatura dal mille ottocentocinquanta ad oggi la temperatura media Terrestre passa dal
Blu qua all'azzurro poi diventa rosa e infine c'era un rosso sempre più intenso andiamo a leggere l'editoriale dell'Economist dal titolo la questione climatica
Da un anno all'altro non si sente la differenza ma quando si cumulano i decenni la storia diventa chiara le strisce sulla nostra copertina rappresentano la media della temperatura mondiale ogni anno dalla metà del diciannovesimo secolo ad oggi
Gli anni con la striscia blu sono più freddi della media quelli con la striscia rossa più caldi
E questi ultimi si concentrano nel periodo mille novecentosettantuno Duemila il cambiamento cumulativo salta agli occhi il mondo è più caldo di circa un grado rispetto a quando questo giornale era giovane scrive
L'economista rappresentare questa evoluzione della storia umana come una serie di semplici linee
Può sembrare riduttivo questi sono anni caratterizzati da guerre innovazioni tecnologiche un livello di scambi commerciali senza precedenti è una straordinaria creazione di ricchezza
Ma queste storie complesse e le strisce che semplificano condividono una causa comune il cambiamento climatico del pianeta e l'aumento importante sia del numero di esseri umani sia della ricchezza
Derivano entrambi dalla combustione di miliardi di tonnellate di combustibile fossile per produrre energie industriale elettricità trasporti riscaldamento e più di recente
Computing cioè fondamentalmente dati
Il fatto che il cambiamento climatico tocchi tu tu e tutti dovrebbe essere ovvio così come il fatto che i poveri marginalizzati hanno più da perdere se il clima si riporterà contro di loro
Quel che è meno ovvio ma altrettanto importante è che a causa del processo in base al quale il cambiamento climatico
Deriva dalle fondamenta dell'economia mondiale della geopolitica
Le misure per tenere tenerlo sotto controllo devono essere altrettanto ampie onnicomprensive globali per de carbonizzata è un'economia non basta una semplice sottrazione sarebbe una rivoluzione quasi totale
Per alcuni tra cui molti molti milioni di giovani idealisti che fanno scioperi venerdì per il clima e i molti che scenderanno nelle strade di New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite
Questa rivoluzione richiede di castrare osa radicare il capitalismo dopotutto il sistema capitalista è cresciuto attraverso l'uso dei combustibili fossili
In quantità sempre più grandi e l'economia di mercato finora fatto troppo poco per frenare questo fenomeno
Circa la metà del CV due prodotto dall'uomo extra nell'atmosfera è stato prodotto dopo che negli anni Novanta licenziati avevano suonato l'allarme e i governi avevano promesso di agire per l'Economist concludere che il cambiamento climatico debba portare allora smantellamento del capitalismo sarebbe sbagliato e dannoso
C'è un immenso valore nel rigore nell'innovazione e nella da tre verità che il libero mercato porta all'economia e che si sono sviluppate nel corso di quest'ultimo secolo l'economia di mercato sono quelle che possono produrre la risposta che il cambiamento climatico richiede mercati competitivi incentivati nel modo giusto e politiche davvero al servizio della voluta popolare di agire
Possono fare di più di qualsiasi altro sistema per limitare il surriscaldamento che può essere evitato e per gestire quello che non può essere evitato i nostri articoli ricorda poi l'Economist
Sono una sorta di specchio del mondo che siano sul futuro del canale di Panama o gli azionisti di Manhattan
Il clima non riguarda quasi mai l'interezza dell'articolo ma il clima c'entra sempre ed è un contesto sempre più pericoloso di tutti questi mondi che l'Economist racconta per capire questo contesto prosegue settimanale e importante
Per comprendere tutte le cose che il cambiamento climatico non è innanzitutto non è la fine del mondo l'umanità non è sul punto di estinguersi il pianeta in sé non è in pericolo la terra
Una vecchia palla dura sopravviverà e anche se molto può essere perso gran parte della vita che rende la terra unica resisterà
Ma il cambiamento climatico è una minaccia per innumerevoli persone ed è una minaccia planetaria in termini di dimensioni porterà allo spostamento di decine di milioni di persone
Avrà un effetto dirompente sull'agricoltura inonderà pianure città vero fornirà anche alcune opportunità meno nel brano Periodo ma più tempo passerà per limitare le emissioni più alti saranno i pericoli e scarsi benefici e più alto sarà il rischio di sorprese davvero catastrofiche
Le dimensioni delle implicazioni in tutto questo sottolineano un'altra cosa che il cambiamento climatico non è non è solo un problema ambientale affianco tutti gli altri e non è un problema che può essere risolto solo con l'abnegazione personale
Un mutamento dei comportamenti da parte delle persone che oggi sono più allarmate non basterà servirà anche un cambiamento nelle vite Di Chio oggi non è interessato al cambiamento climatico
Il clima è una questione che riguarda il governo della società e non può essere delegato semplicemente al ministri dell'ambiente che nessuno sa come si chiamano
E questo porta una terza cosa che il cambiamento climatico non è non è un problema che può essere rinviato per altri decenni c'è e c'è ora sta già rendendo più probabili gli eventi estremi come l'uragano Dorian le perdite le perdite sono già misurabili che sia in termini di siccità o di fine dei ghiacciai o morte delle barriere coralline rinviare significa che l'umanità subirà altri danni e avrà di fronte e conseguenze più costosa a causa del tempo perso
Quello che si deve fare si sa già spiega l'economista adattarsi al cambiamento climatico
Con diversi strumenti costa un sacco di soldi e soprattutto non è abbastanza serve un ulteriore cambiamento
E questo porta alla riduzione delle emissioni con miglioramenti tecnologici Paolo plausibili e molti investimenti
è possibile avere reti elettriche che non necessitino di centrali che mettono C o due i trasporti su strada possono essere litri ficcata i processi industriali possono essere riformati e chi deve per forza immettere CO due può ricatturato
E l'uso olio pensare che tutto questo possa essere fatto in una decina di anni come chiedono molti militanti ma gli sforzi di oggi che sono troppo modesti possono essere rafforzati in modo molto netto
Costringere le imprese a rivelare le loro vulnerabilità climatiche aiuterà gli investitori ad allocare in modo appropriato il capitale
Un prezzo Carbone robusto può stimolare nuove forme di innovazione per ridurre le emissioni la decarbonizzazione dovrà poi essere accelerata attraverso una regolazione
Mirata
Prosegue ancora l'Economist il problema con queste politiche che il clima risponde a livelli complessivi di o CO due nell'atmosfera
Non a a quanto ne produce unico paese sia un governo riduce drasticamente le sue dimissioni e gli altri no
Chi le ha ridotte non vedrà nessuna riduzione del danno ma anche questo non è totalmente vero i sussidi per le rinnovabili in Germania hanno prodotto un boom della produzione di pannelli solari
Che ha portato a prezzi più bassi per tutti riducendo così le emissioni anche in altri paesi
I campi eolici offshore nel Mare nel Regno Unito potrebbero portare a qualcosa di simile
La soluzione ovvia non piace a molti colloqui sul clima all'ONU trattano centonovantatré Paesi come dei pari anche se i tre quarti delle missioni vengono da appena dodici economie servirà dunque un nuovo sistema di preferenze commerciali e altre minacce per rimettere tutti in riga verso una traiettoria di riduzione delle emissioni a beneficio di tutti nelle conclusioni l'Economist ci scriviamo su per la lunghezza ma l'approccio un po'più originale di quello che leggiamo tradizionalmente sui quotidiani
Italiani ma anche esteri le conclusioni riguardano alla fine
La difesa del libero mercato sistema capitalista
I danni finali del cambiamento climatico dipendono dalla risposta che darà l'umanità nei prossimi pochi decenni molti militanti di estrema sinistra non riescono a pensare a immaginare che le democrazie liberali di oggi siano in grado di rispondere a questa sfida il mondo
Adeguato chiedono nuovi limiti nella ricerca della prosperità individuale
E ampi controlli ampi poteri statali sugli investimenti e altro nel frattempo a destra alcuni fingono di non vedere il disastro imminente e i doveri di fronte a tutta all'umanità i doveri che hanno se lo spirito imprenditoriale che portò ad usare il combustibile fossile nella rivoluzione industriale vuole sopravvivere
Gli stati in cui a prosperato devono dimostrare che queste visioni di sinistra di destra sono sbagliate
Insomma si deve essere determinati nel trasformare i meccanismi dell'economia mondiale senza rinunciare ai valori su cui si è costruita l'economia liberale alcuni dicono che l'amore del capitalismo per la crescita lo metti inevitabilmente in contraddizione con il clima
Questo giornale scrive l'Economist ritiene che sia sbagliato pensarla così
Ma il cambiamento climatico come molte altre cose
Rischia di diventare una minaccia mortale per la libertà economica se il capitalismo vuole mantenere il suo posto deve essere all'altezza di questa sfida così tra l'altro l'Economist in questo editoriale che vi abbiamo proposto ampiamente vista di visto il tema che trattato oggi anche da le Monde a proposito di un Paese la Germania che ieri ha annunciato tutta una serie di nuove misure
Angela Merkel cancelliera del clima è il titolo dell'editoriale la risposta non è così positiva scrive le Monde la determinazione dimostrata dalla cancellate pesca nel settore ambientale
Lascia un retrogusto amaro lo dimostrano le mezze misure del Piano clima svelate ieri dal suo governo di coalizione
Gli annunci hanno l'aria di essere degli espedienti costituiscono un catalogo di misure tecniche per non di non dire tecnocrati che senza una filosofia generale
Sono dei incentivi ma il meno doloroso dolorosi possibili
Paralizzato dal rallentamento della sua industria il governo tedesco sembra tentato di scegliere la strada delle mezze misure che vanno mezzi risultati
Questa prudenza può essere compresa i dirigenti della grande coalizione hanno in mente la crisi dei gilet gialli e non si fidano di misure ecologicamente seducenti ma socialmente controverso fosse Resta che quanto presentato ieri a Berlino non è una politica di lungo periodo è una risposta improvvisata da vecchi partiti in difficoltà
Malgrado il fatto che la Francia a differenza della Germania abbia i mezzi finanziari per operare una transizione ecologica ambiziosa
A due anni dalla sua partenza dal potere Angela Merkel ieri ha ritrovato gli accenti dell'ACLI mancanze delle in la cancelliera del clima per riprendere il soprannome che le venne dato nel due mila sette quando fece per la lotta contro i gas a effetto serra la priorità del suo governo meglio tardi che mai il problema e che già molto tardi così tra l'altro le monde poi nelle pagine interne Ontani sui giornali tedeschi trovate in contenuti di questo piano presentato
Dal Governo di Berlino allora un accenno alla alla alla febbre che intervenuta questa settimana un po'a sorpresa senza dare troppe ragioni never Cati monetari con una iniezione di di liquidità importante a tutto questo dedica un editoriale oggi riconosciuta INPS la federal reserve americana deve essere pronta per i pro Problemi per i guai non per la normalità le condizioni economiche i singhiozzi dei mercati non permettono compiacenti sa
Insomma è giusto che la febbre sia pronta ad affrontare sia rallentamento economico sia disfunzione menti del mercato in particolare mercato interbancario
Il suo obiettivo dev'essere la normalizzazione non non la crisi così tra l'altro tra l'altro il Financial Times per chiudere invece l'Italia migranti e il minivertice di Malta
A lunedì lunedì le Figaro poi ieri pubblicava un articolo dal titolo Parigi Roma e Berlino lavorano su un piano di ripartizione ripartizione dei migranti
Si parte da uno dei racconti ora eretto la questione migratoria a tema prioritario in vista delle presidenziali del due mila ventidue dunque ha l'obbligo di fare avanzare il dossier a livello europeo
Perché niente sarà possibile senza l'Unione europea mostrare questa determinazione era uno degli obiettivi della cena mercoledì a Roma con Giuseppe Conte riceverà anche un messaggio agli stati membri più recalcitranti sull'accoglienza dei migranti
Ma la domanda di le Figaro e come procedere su questo terreno minato che divide ventotto dalla crisi migratoria del due mila e quindici la Francia la Germania contano intervenire in due tempi prima di affrontare veramente la riforma del Regolamento di Dublino si tratta di trovare una soluzione immediata all'arrivo dei migranti nei porti italiani maltesi
E per riuscirci mettersi d'accordo su una chiave di ripartizione dei migranti che permetterebbe di evitare interminabili discussioni ogni volta che un'imbarcazione accosta in Italia o Malta questa questione sarà il menu per la riunione alla Valletta a Malta lunedì
Oltre a Malta Finlandia che la presidenza di turno dell'Unione europea saranno presenti anche i ministri dell'Interno di Francia Germania Italia un documento circola da settimane le discussioni però si intensificano
Ecco e ci sono due punti problematici il primo il profilo dei migranti che gli stati membri accetterebbero di accogliere la Germania pronta a ricevere immigrati economici la Francia soli candidati all'asilo e poi la rotazione dei porti
Quest'ultima proposta si riscontra a numerose reticenze e le discese vengono anche dalla Spagna lo raccontava ieri El País la Spagna conferma l'Italia il suo no alla proposta di distribuzione si parla della visita di ministro dell'interno spagnolo Roma Fernando Grande Marla scala l'altro giorno
Sì l'unione europea deve gettare le basi per un sistema di ridistribuzione automatico
Ma la Spagna dice non si può limitare la solidarietà europea ai soli naufraghi portati a terra dalle ONG separandoli da chi viene soccorso dalla Guardia
Costiera ci fermiamo per oggi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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