L'Italia ed Europa: la pace di Versailles

Non si parlava più di nuovi assalti
La calma sembrava ridiscesa per lungo tempo sulla vallata
Il mio battaglione era sempre in linea e attendevamo che il battaglione di rincalzo ci desse il cambio
Io volevo poter dare indicazioni precise al comandante del reparto che mi avrebbe sostituito ma la notte precedente a quella del cambio
Poiché il servizio di vigilanza non c'aveva dato alcun risultato accompagnato da un caporale io stesso mero voluto mettere in osservazione
Il caporale era uscito molte volte di pattuglia ed era pratico del luogo la luna
Rischiara quel bosco e all'apparire di qualche raro razzo la luce improvvisa dava un'apparenza di movimento alla foresta ed era difficile capire se si trattasse sempre di un'illusione
Potevano anche essere uomini che si spostassero non alberi che per la velocità del passaggio della luce dei raggi attraverso i rami sembrassero muoversi
Noi due eravamo usciti all'estrema sinistra della compagnia nel punto in cui le nostre trincee erano più vicine alle trincee nemiche
Camminando carponi eravamo arrivati dietro un cespuglio una decina di metri oltre la nostra linea una trentina dall'austriaca
Un leggero avvallamento separava le nostre trincee da questo cespuglio e questo Corona va un rialzo di terreno dominante la trincea antistante Caravà molla
Immobili indecisi se avanzare ancora oppure a fermarci quando
Ci appare un movimento nelle trincee nemiche alla nostra sinistra in quel tratto di trincea notammo non c'erano alberi non era quindi possibile si trattasse di un'illusione ottica comunque noi constatavamo di essere in un punto
In cui si poteva spiare la trincea nemica d'infilata e un simile posto non l'avevamo ancora scoperto in nessun altro punto decisi perciò di rimanere là tutta la notte per essere in grado di osservare l'anima arsi della trincea nemica ai primi chiarore dell'alba l'essenziale era mantenere quell'insperato posto di osservazione il cespuglio e il rialzo ci mascherava né ci proteggevano così bene che decisi di ricollegarli alla nostra linea e di farne un posto clandestino di osservazione permanente rimanda indietro il caporale feci venire
Un graduato degli Zappatori
Al quali detti le indicazioni necessarie al lavoro in poche ore tra il cespuglio che la nostra trincea fu scavato un camminamento di comunicazione
Addossati al cespuglio il caporale Dio rimanemmo in agguato tutta la notte senza riuscire a distinguere segni di vita nella trincea nemica Mallare debba c'è il compenso dell'attesa
Prima
Fu un muoversi confuso di qualche ombra nei camminamenti poi in trincea
Apparvero dei soldati con delle marmitte
Era certo l'ora del caffè i soldati passavano per uno per due senza curvare assi sicuri come erano di non essere visti perché le trincee e i traversoni laterali li proteggevano dall'osservazione ed ai tiri di infilata della nostra linea
Mai avevo visto uno spettacolo uguale
Erano andate gli austriaci vicini quasi a contatto tranquilli come i passanti su un marciapiede di città
E ne provai subito una sensazione strana stringevo forte il braccio del caporale che aveva la mia destra per comunicargli senza voler parlare la mia meraviglia
E anche gli era attento e sorpreso io mi sentivo il tremito che gli dava il respiro lungamente trattenuto
Una vita sconosciuta
Si mostrava improvvisamente ai nostri occhi quelle trincee che pure noi avevamo attaccato tante volte inutilmente
Così viva ne era stata la resistenza avevano poi finito con l'apparirci in animate come così lugubri in abitate da viventi rifugio di fantasmi misteriosi e terribile cura
Si mostravano Annoni nella loro vera visita
Il nemico il nemico gli a Osteria ci eccolo lì
Il nemico
Ecco gli austriaci
Uomini e soldati come noi fatti come minori in uniforme come noi che ora si muovevano parlavano prendevano il caffè proprio come stavano facendo dietro di noi in quell'ora stessa i nostri stessi compagni
Strana sa pensa
Un'idea simile non mi era mai venuta in mente ora prendevano il caffè curioso e perché non avrebbero dovuto prendere il caffè perché mai mi appariva straordinario che prendessero il caffè forse che il nemico può vivere senza bere senza mangiare certamente no e allora qual era la ragione del mio scopo
C'erano tanto vicini a noi potevamo contare uno per uno
Nella trincea fra due traversoni vi era un piccolo spazio Tondo dove qualcuno di tanto in tanto si fermava e si capiva che parlavano però la voce non non non arrivava a fine anno voi
Il movimento cessò all'arrivo di un ufficiale dal modo con cui era vestito si capiva che era un ufficiale aveva scarpe e gambali di cuoio il giallo dell'uniforme appariva nuovissima era giovanissimo
E il biondo dei capelli lo faceva apparire ancora più giovane
Sembrava non dovesse avere neppure diciotto anni al suo arrivo i soldati si scartare un nome nello spazio Tondo non rimase che il demone
Ora io facevo la guerra fin dall'inizio
Fare la guerra per anni significa acquistare abitudini e mentalità di guerra questa caccia grossa fra uomini non era molto dissimile dall'altra caccia grossa io non vedevo un uomo vedevo soltanto il nemico
Dopo tante attese tante pattuglie tanto sonno perduto ora passava al bar con la caccia era ben riuscita in macchina al mentre senza un pensiero senza una volontà precisa ma così solo perché per istinto afferra il fucile del caporale
Egli me lo abbandono e io Manin padroni se fossimo stati per terra come altre notti stesi dietro un cespuglio è probabile che avrei tirato immediatamente senza perdere un secondo di tempo ma lì
Ero come in un poligono
E mi potevo prendere tutte le comodità per puntare
Poggia il bene i comitia terre cominciai a puntare
L'ufficiale austriaco accese una sigaretta ora fumata e quella sigaretta
Creo un rapporto improvviso fra l'unica mine appena mi vidi il fumo anch'io sentiva voglia di fumare questo mio desiderio mi fece pensare che anch'io avevo delle sigarette fu un attimo eh
Il mio atto del puntare che era automatico
Difendere aggiornata
Dovetti pensare che puntato e che puntavo contro qualcuno l'indice che toccava il grilletto allentò allora la pressione pensare povero obbligato a pensare
Certo facevo coscientemente la guerra e la giustificavo moralmente politicamente la mia coscienza di uomo e di cittadino non era non conflitto con i miei doveri militari la guerra era per me una dura necessità
Terribile certo ma la quale uditivo come a una delle tante necessità immigrate ma inevitabile della vita pertanto facevo la guerra avevo il comando dei soldati la facevo dunque moralmente due volte
Avevo già preso parte tanti combattimenti che io ti rassicurante un ufficiale nemico era quindi un fatto logico avevo il dovere di tirare se non avessi sentito che quello era un dovere sarebbe stato mostruoso che io continuassi a fare la guerra e a farla fare agli altri
E intanto non tira
Il mio pensiero si sviluppava con calma
Non ero affatto nervoso la sera precedente prima di uscire dalla trincea avevo dormito quattro cinque ore mi sentivo benissimo dietro il cespuglio nel fosso
Non era un minacciato da pericolo alcuno non avrei potuto essere più calmo in una camera di casa mia nella mia città
Forse era quella calma completa che allontanava il mio spirito dalla guerra avevo di fronte un ufficiale
Giovane inconscio del pericolo che lo sovrastava non potevo sbagliare avrei potuto sparare mille colpi a quella distanza senza sbagliarmi e uno bastava che premesse il grilletto ed egli sarebbe stramazzato al suolo
E questa
Certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà mi rese visita avevo di fronte un uomo Como
Ne distingue poi gli occhi i tratti del viso e tirare così a pochi passi su un uomo come come un cinghiale
Cominciai a pensare che forse non avrei circa pensavo condurre all'assalto cento uomini o mille contro cento altri o altri mille è una cosa prendere un uomo staccarlo dal resto degli uomini e poi dire costa i fermati spacca ti uccido è un'altra
è assolutamente un'altra cosa fare la guerra è una cosa uccidere un uomo
è un'altra cosa
Uccidere un uomo così e assassinare un uomo ma non so fino a che punto il mio pensiero procedesse logico
Certo è che aveva abbassato il fucile e non sparavo immessi erano formate due coscienze due individualità una ostile all'altra
Io stesso che ho vissuto quegli istanti non sarei ora in grado di rifare l'esame di quel processo psicologico vi è un salto che io oggi non vedo più chiaramente
E mi chiedo ancora come è arrivata quella conclusione io pensassi di fare eseguire da un altro quello che io stesso non mi sentivo la coscienza di compiere avevo il fucile
Poggiato per terra infilato nel cespuglio il caporale si stringeva al mio fianco gli porsi il calcio del fucile e gli dissi a fior di labbra
Sai corsi un uomo solo
Io non spacca tu fuori il caporale prese il calcio del fucile mi rispose
Neppure
Rientrammo carponi in trincea il caffè era già distribuito e lo prendemmo anche noi la sera dopo l'imbrunire il battaglione di rincalzo cedette il cambio
Emilio Lussu da un anno sull'altipiano
Grazie consentitemi di chiedere un nuovo applauso per questa bellissima rappresentazione che ci ha fatto
Un grande piacere che abbiamo ascoltato fare io sono semplicemente qui per ringraziare per ringraziare i nostri i nostri ospiti che oggi ci onorano della loro presenza ringraziare il presidente fico che anche oggi è presente in questa terza edizione dei nostri dei nostri delle nostre serate che vogliono raccontare un po'cento cento anni di storia vogliono raccontare cento la storia di cento anni fa e raccontare che cosa
Succedeva nelle istituzioni accompagnate da come abbiamo appena ascoltato dal contesto sociale in cui tutto questo tutto questo veniva sono è un'interpretazione quella di andare cento anni indietro per capire come questa Repubblica fondato su le fatiche ma la democrazia
Le nostre istituzioni e di questo credo che sia importante averne una memoria una memoria costante
E abbiamo oggi un autorevole giornalista che quello che guidata una importante quotidiano insieme
Marcello Sorgi insieme a uno storico Antonio mare Ski che ci accompagna io non lo so messo gli occhiali e quindi poi facile che io faccia qualche
Antonio versori uno storico importante che tra l'altro ho ringraziato anche prima perché ci sta aiutando anche a fare o un altro importante un altro importante studio che troveremo troveremo e presenteremo alla Camera nelle prossime nelle prossime settimane
Ma questo appuntamento serve proprio per rimettere al centro quelle che sono il gli interessi anche internazionali che hanno accompagnato il nostro la storia del nostro Paese Italia ed Europa la pace di Versailles il titolo di oggi e penso che da questo possiamo trarremo importanti importanti spunti che ci aiuteranno anche a rileggere insomma la fatica che è stata fatta in questi anni per costruire costruire l'Europa ringrazio ancora Fabrizio Gifuni che poi CD accompagnerà anche con un'altra sua performances che ascolteremo ascolteremo più tardi
Mi auguro veramente che questi appuntamenti che sono un po'stati frutto costruiti come la fantasia di aprire queste istituzioni anche il Presidente Fitto su questo lo ha detto dal primo giorno del suo insediamento e rendere questi luoghi
Veramente luoghi di partecipazione per la popolazione per coloro che vogliono conoscerli per coloro che vogliono entrare in queste sale capire e guardare come queste sale sono effettivamente la casa di tutti gli italiani lo sono state nel passato lo sono ancor di più oggi in una fase in cui la democrazia richiede partecipazione
Delle persone partecipazione dei nostri concittadini anche credo che la lettura storica dei nostri dei dei nostri degli anni della nostra del della nostra storia aiuta aiuta in questo buon lavoro e grazie pregherei il Presidente Fitto se vuole portarci un suo saluto
Buonasera a tutti e ringrazio per essere qui questo è il terzo evento che
Facciamo sul mille novecento diciannove e vi assicuro che gli altri due eventi sono andati non so chi c'era
Molto bene è stato Stati assolutamente interessanti ed è chiaro che tutto quello che è avvenuto nel passato ci riesce oggi a far ragionare se non lo conosciamo fino in fondo ebbene anche oggi in modo diverso perché tante cose che sono accadute nel passato ci possono oggi far comprendere come gestire questo presente e come poter organizzare al meglio
Il futuro
Non possiamo mai dare niente per scontato e questa è una lezione secondo me tutti quanti dobbiamo imparare perché ogni periodo storico alle di proprie problematiche a
All'epoca diversa in cui si vive
E quindi non dare niente per scontato tutto quello che ne abbiamo oggi qui pure questa serata alla Camera dei deputati in Parlamento assolutamente aperto ai cittadini dove tutti quanti possiamo dialogare parlare
Incontrarci la nostra Costituzione la nostra democrazia hanno stragrande Repubblica che rispetta la dignità degli esseri umani e dell'uomo come
Cittadino
Non può essere dato per scontato e partendo proprio dalla storia i cento anni fa del mille novecentodiciannove lo comprendiamo appieno
E fino in fondo questo percorso e più tutti quanti non lo conosciamo a partire dalle scuole nei ragazzi più sappiamo che il nostro futuro potrà essere tutelato così come il nostro così quello dell'Europa e sia l'esempio che ne possiamo dare
Al mondo quindi ringrazio tutti voi e questa sera partecipate ringrazio vicepresidente Rosato che ha organizzato questi eventi così importanti interessanti i partecipanti a questa serata e e grazie anche per
Il bellissimo
Racconto che lei ci ha fatto perché davvero è stato emozionante che grazie a tutti
Ma
Il diciotto gennaio mille novecentodiciannove iniziano i lavori della conferenza di Parigi
D'ordine internazionale deve essere ricostruito al termine di un conflitto nel corso del quale e sono scomparsi quattro interi quello austro-ungarico il secondo Reich tedesco l'impero russo e l'Impero ottomano
Le dice sì unì saranno prese dalle maggiori potenze vincitrici Francia Gran Bretagna Stati Uniti Italia e Giappone quest'ultimo solo per le questioni relative all'Asia e al Pacifico gli altri Paesi alleati svolgeranno un ruolo marginale non sono invitati i rappresentanti dei paesi sconfitti
Ma organo fondamentale nel processo negoziale diviene ben presto il Consiglio dei quattro ovvero i capi di stato di governo di grande anni ha Francia Stati Uniti e in Italia
Presidente di tale organismo e il primo ministro francese Giorgia clima non so
Ma sarà il Presidente degli Stati Uniti il democratico cui Orson ad incarnare le grandi aspettative di pace e prosperità che caratterizzano il dopoguerra
L'otto gennaio mille novecentodiciotto Wilson aveva presentato al Congresso americano contro gramma in quattordici punti fulcro della sua visione politica diplomazia attenta e trasparente libero commercio riduzione degli armamenti auto di ogni nazione dei topolini base al principio di nazionalità la creazione di un'organizzazione internazionale la Società delle Nazioni per tutelare la pace
Tra i temi più importanti della conferenza di Parigi c'è il destino della Germania i francesi chiedono una punizione esemplare tra cui la distruzione dell'unità dello Stato tedesco gli altri Paesi respingono questa ipotesi estrema non accettano un trattato per altri versi severo
Anche la questione della definizione della frontiera orientale italiana nel giro di poche settimane diventa un tema centrale per nel mille novecentoquindici quando non era ipotizzabile la vi sul ci vuole dell'Austria Ungheria il Patto di Londra aveva stabilito le ricompense territoriali per il nostro Paese in caso di vittoria in Trentino il Sud Tirolo fino al Brennero Trieste l'Istria e parte della Dalmazia le popolazioni del Sud Tirolo e la Dalmazia non erano in maggioranza italiani e quei territori vennero richiesti per esigenze di sicurezza strategica
Ma ora a guerra finita le richieste italiane includono fiume città maggioranza italiana dove i già nell'ottobre mille novecentodiciotto si è costituito un Consiglio naz tale chi propugna la missione si mescolano così contraddittoriamente esigenze strategiche irride indicazioni basate sul principio di nazionalità
Alle rivendicazioni italiane si contrappongono quelle del nascente Regno dei serbi dei croati e degli sloveni la futura Jugoslavia che richiede oltre all'Istria Fiume e la Dalmazia anche Trieste e Gorizia nell'aprile di i mille novecentodiciannove Wilson propone una linea di confine che assegna all'Italia oltre alla Sud Tirolo già riconosciuto all'Italia Trieste e parte dell'industria di fronte al rifiuto della delegazione italiana in presidente USA rivolge un pubblico appello al popolo italiano perché sostenga la sua proposta
In segno di protesta la delegazione italiana capeggiata dal presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando e dal ministro degli esteri si Brisson Mino abbandona temporaneamente la Conferenza di Parigi rientra in Italia accolta da imponenti manifestazioni patriottiche il ventinove aprile la Camera tra roba con trecentottantadue sì e quaranta no l'ordine del giorno Luzzatti di sostegno al governo non avendo però ottenuto con il ritiro della delegazione alcuno il risultato ai primi di maggio Orlando e Sonnino rientrano a Parigi il ventotto giugno mille novecentodiciannove avversarie viene firmato il trattato di pace tra la Germania e le potenze vincitrici la sazi è la Loren ma tornano alla Francia mentre la Renania diventa una regione smilitarizzata
La questione dei confini orientali tedeschi viene risolta con la cessione di territori a favore della Polonia tornata indipendente e la creazione del corridoio di Danzica la Prussia orientale resta così isolata dal resto del Paese
La Germania per delle colonie il suo esercito e ridotto a cento mila uomini infine le riparazioni di guerra la Germania di Kohl Sciuto ha con i suoi alleati come responsabile del conflitto è costretta a risarcire economicamente i vincitori attraverso un erose riparazioni sono clausole molto pesanti
L'esito della conferenza di pace e fatale per il governo Orlando Kaye sfiduciato dalla Camera
Il diciannove giugno rassegna le dimissioni dopo la formazione del nuovo governo Nitti la presentazione alla Camera dei deputati del disegno di legge sull'approvazione del Trattato di Versailles
Il ventitré luglio mille novecentodiciannove è il primo momento nel quale il parlamento italiano è chiamato ad esprimersi sulla ridefinizione degli assetti geopolitici europei la commissione parlamentare presieduta da Luigi Luzzatti e nominata il ventotto luglio mille novecentodiciannove per riferire all'Assemblea sui contenuti del trattato
Di idee al suo interno le stesse divisioni che attraversano il Paese oltre alla questione di Fiume
Molto sentita fra i deputati è la rivendicazione della Dalmazia ritenuta interamente italiana mentre già durante i negoziati di Parigi erano per ben Muti alla Camera numerose segnalazioni da parte delle assemblee rappresentative dei paesi dell'area balcanica che auspicavano l'intervento dei colleghi deputati italiani
A sostegno delle rispettive richieste di autodeterminazione conseguenti alla disgregazione dell'Impero austriaco e di quello ottomano
Nel frattempo Nitti torna a sedersi al tavolo dei nei sì atti di Parigi sa di non poter ottenere l'ammissione di Fiume e punta sulla creazione di uno Stato libero collegato con il resto del Paese
Cui sono ancora una volta si oppone
Le trattative proseguono fino al dieci settembre mille novecentodiciannove giorno della firma del trattato di San Germano che sancisce la pace dei pesi vincitori con l'Austria l'Italia ottiene Trieste l'Istria
Ma rimane aperta la contesa con il Regno dei serbi croati e sloveni sul fiume e la Dalmazia due giorni dopo con un gruppo di legionari D'Annunzio occupa la città la questione di Fiume esisterà di fatto irrisolta fino al Trattato di Rapallo del novembre mille novecentoventi
Nel gennaio mille novecentoventi si chiudono ufficialmente i lavori della conferenza di Parigi
Dai trattati nascono nuovi Stati la Cecoslovacchia che unisce la Boemia Moravia e la Slovacchia la Repubblica austriaca un piccolo Stato di sei milioni di persone con capitale DNA il Regno dei serbi croati e sullo e mi che include anche i montenegrini macedoni albanesi ungheresi e italiani la Polonia acquista la Galizia la Pomerania la Posnania e parte della Slesia la Romania ottiene importanti territori da lì però austro ungarico la pace inoltre avrebbe influito anche su importanti aree esterne all'Europa segnando ad esempio la nascita della spartizione del Medio Oriente e tra Francia e Gran Bretagna l'ingresso del Giappone quale grande potenza l'emergere della nazione cinese l'influenza dei principi Wilson i nani fra i popoli soggetti a dominio coloniale
Quanto al nuovo assetto europeo molti dei nuovi Stati sono però formati da etnie contraddizioni culture e li beh diverse
Un elemento di ulteriore inquietudine per un dopoguerra già funestato dalla crisi economica
Ma i tentativi rivoluzionari e dal malcontento dei reduci sono ancora assolutamente embrionali le aspirazioni federalisti che suggerite dalla nuova carta dell'Europa
Ad alcuni intellettuali dominanti come Luigi Einaudi
Eppure avversarie era stato gettato il seme della pace universale con la fondazione della Società delle Nazioni che avrebbe dovuto garantire la soluzione delle contro se internazionali senza più ricorrere alla voce delle armi ma l'immediato disimpegno statunitense l'assenza fino al mille novecentoventisei della Germania e quella della Russia comuni sta verrebbero fortemente condizionato l'attività rinviando nei drammaticamente all'esito del secondo conflitto mondiale l'effettivo sviluppo con la nascita dell'ONU
Coro buonasera grazie di essere intervenuti grazie alla vostra partecipazione così attenta all'evento di di questa sera
Io devo dirle russo professori che ce lo ha detto il presidente fico cedola
Detto anche il vice presidente Rosato non lo dice chiaramente il Manifesto che inaugura questa serata che qui parleremo non di un diciannove ma dei due diciannove mila duecentodiciannove e il due mila diciannove cioè cosa guida novecentodiciannove può insegnare a noi cittadini nel due mila diciannove
Attuali vocazione insieme tragica splendida che Gifuni ha fatto dalla guerra il documentario che abbiamo e appena visto devo dire introducono la questione sul piano molto più largo io ho messo insieme delle date che danno l'idea se si potesse abbassare queste luci che ci vengono proprio in faccia
Danno l'idea di quanto furono incalzanti gli avvenimenti di quell'altro
La guerra si era conclusa l'undici novembre mille novecentodiciotto la conferenza di Versailles come abbiamo visto come è consentito era cominciata nel gennaio mille novecentodiciannove re si era la conclusione alla firma del trattato era stata il ventotto giugno mille novecentodiciannove il venticinque agosto mille novecentodiciannove la Camera aveva approvato una nuova legge elettorale
Sanciva il passaggio dal sistema uninominale maggioritario al sistema proporzionale e l'allargamento del voto ai ventunenni e anche ai minori di diciotto anni che avevano partecipato a operazioni di guerra che non sa di soldati il il sedici novembre mille novecentodiciannove ci furono le elezioni con questo nuovo sistema e ci fu un totale capovolgimento
Dei rapporti di forza naturalmente potrei chiedere simile o diverso da quello che abbiamo avuto in quattro marzo due mila diciotto
In Italia ma magari questo lo lo vedremo più più avanti insomma
Tutti questi avvenimenti
E il il ruolo che ebbe la il governo italiano governo presieduto da dovevamo sentiremo poi più avanti anche l'intervento di di Orlando al ritorno dalla dalla al primo ritorno dalla conferenza diversa tutti questi avvenimenti e il ruolo avuto da dal governo italiano certo fanno fanno riflettere è una prima domanda che mi farete questa
Un atteggiamento razionale quello che Orlando ottenne alla conferenza di Versailles perché Orlando arrivava a questa conferenza in fondo avendo alle spalle il Patto di Londra nel mille novecentoquindici che gli garantiva
I confini naturali il Sud Tirolo e la Dalmazia aveva l'ambizione di prendere anche film è sbarrato ma non aveva nessuna disponibilità negoziale
Adesso io
Mi posso certamente arrogare
La
Neanche aveva l'ambizione di pensare quanto siano difficili queste trattative
Certo l'Italia sedeva a quel tavolo da Paese vincitore e sedeva come uno dei quattro grandi insieme ad altri tre grandi erano molto più grandi no cioè il Regno Unito la Francia e gli Stati Uniti quindi probabilmente Orlando penso di essere grande come quegli altri non capì che era un po'è meno grande ma sicuramente se uno voleva prendere fiume Spalato
Dovevo fino alla Dalmazia
Della quale sostanzialmente l'Italia non si sarebbe fatto nulla e che in quel momento era strategica per costituire la Jugoslavia che era una novità che interessava molto a a a Wilson gli Stati Uniti inoltre diciamo che
L'Italia
Alzarsi dal tavolo insomma fu un gesto sicuramente popolare lo dimostra l'accoglienza che che ebbe Orlando al suo rientro in Italia anche il voto per la Camera e gli diede però
Punto anche forse un gesto di arroganza o di sensatezza o di o di superficialità per perché io abolire la conferenza continuarono e la conclusione come abbiamo appena sentito un documentario una conclusione negativa per l'Italia cioè
Carico vita di tutti i problemi con cui è la conferenza si era aperta tant'è vero che il governo poi cambia
E che i miti
Non riuscì a risolverli tutti e che poi dovrà avvenire Giolitti insomma il Trattato di Rapallo arriverà anche dopo la la caduta del secondo governo il governo
E guidato da Danity tutte queste tutti questi dettagli che ovviamente gli ho illustrato
Nel modo superficiale in cui può farlo un giornalista si ci ci potranno essere utili nel prosieguo della discussione ma ma intanto volevo sentire la sua valutazione
Seduto grazie grazie
Dell'invito ma io credo che non per fare l'avvocato della col governo italiano Vittorio Emanuele Orlando soprattutto vi siete messo almeno ma non dimentichiamoci Vittorio Emanuele Orlando non aveva una grande esperienza di questioni questioni internazionali e in realtà la politica estera italiana era stata condotta subito dopo devo dire dalla morte di San Giuliano quando contro Salandra
Ha nominato Sonnino ministro degli affari esteri è stata condotta da Sidney Sonnino
E quale invece al contrario aveva un'esperienza le questioni internazionali e io credo che si debba tener conto di un elemento importante
Che è come l'Italia entrata comunitaria vetrate guerra nel senso che a differenza del ed altri Paesi gran Bretagna alla Francia e persino quelli scontenti voglio dire la Germania
Questi Paesi entrano in guerra mediatamente nel mille novecentoquattordici per il fondo in qualche modo chi più chi meno ha delle responsabilità nello scoppio del conflitto ma entrano avendo le spalle un consenso
Rispettiva opinione pubblica molto forte
Coloro che si oppongono piacere quattordici e sono veramente pochi
Gran Bretagna in Francia in Germania stessa cokeria persino in Russia
Italia entrò in guerra un anno dopo ed entra in guerra con un Paese tetto fondamenta diviso in cui probabilmente la maggioranza
Parlamentare ma ho in mente anche la maggioranza dell'opinione pubblica
Non che fosse contrario alla guerra ma era scettica timorosa o preoccupata e la classe dirigente liberale che deciderà la guerra quindi la destra del partito liberale Salandra Sonnino
Entrano in guerra per ragioni di politica estera Patto di Londra attualmente tutto ciò che l'Italia avrebbe potuto guadagnare sul piano sul piano territoriale però entrerà anche in qualche modo per ragioni politiche ente
Entra perché alle spalle un Paese profondamente profondamente diviso
Noi trascuriamo che prima lo scoppio del del conflitto veniamo è stata Milano cento centoquattordici l'Italia aveva vissuto una settimana di carattere fondamentalmente per insurrezionale
In Romagna
Addirittura con l'occupazione recitando interruzione voglio dire dei servizi dei servizi pubblici e così via e la classe politica liberale nel mille centoquindici si gioca il suo futuro sull'ingresso in guerra del paese e su una vittoria
Che fosse in grado di dare all'Italia tutto quello che naturalmente la classe di un politico liberale a destra il partito liberale aveva ha promesso attraverso il Patto di Londra
Cioè Orlando e Sonnino poi il peccato di ingenuità probabilmente il mille novecento diciannove quando rientrano in patria canone Venticano cioè le pressioni dell'opinione
L'opinione pubblica e la convenzione tra l'altro di avere un elemento questo ponte si trascura
Un elemento che apparentemente giocava giocava a loro favore
I territori richiesti dall'Italia a parte la situazione di fiume di una situazione un po'particolare perché a Fiume erano arrivate sia truppe italiane sia tutta francesi addirittura persino che lo secondo meno contingente americano e così via ma tutto il resto
Precisa Gallo ha provveduto ad occuparlo speditamente quindi il pegno del controllo del territorio era dell'Armani degli italiani
Credo che ci sia stata
Una scarpe otto una scarsa comprensione di come in realtà
La conferenza di Versailles forse qualche cosa di ben più ampio rispetto alla prospettiva italiana che è una prospettiva adriatica balcanica ma non andava oltre
Hanno Wilson voglio dire noi Giorgio
Perché ne ma solo sapevano benissimo che la conferenza della pace è una questione ben più complessa potremmo dire termina forse un po'troppo abusato
Armati in una conferenza ad una prospettiva di carattere globale mondiale
Abbiamo a che fare con Francia e Gran Bretagna che erano i due più grandi imperi esistente al mondo anzi pure io ho cercato impero esistente al mondo e gli Stati Uniti erano una grande nazione un mezzo continente che stava diventando una grande una grande potenza mondiale
Quindi credo che questo sia stato un po'forse l'errore di fondo il pensare nostra questione la questione importante noi proponiamo cerchiamo di forzare la mano e di ottenere il risultato
Dal punto di vista degli altri i problemi italiani erano semplicemente alcuni dei problemi inonda contesto in cui vi erano problemi ben più dal loro punto di vista del più porta diciamo che che poi Wilson fece quella che il ritorno sui tempi si sarebbe chiamato una grave ingerenza cioè si rivolse direttamente al popolo probabilmente
Preso anche dal dal successo della visita in Italia come ha fatto a gennaio dove era stato accolto umani trionfatore
E Orlando Agia quell'ingerenza arco come dobbiamo fare un Presidente del Consiglio però ciò probabilmente il conflitto poi fu più duro di quello che si poteva pensare
E Orlando non è valuto fino in fondo perché conseguenze io suggerirei a questo punto di ascoltare da Fabrizio Gifuni una parte del discorso che Orlando pronunciò alla Camera
Chi chi gli tributò un voto in quel momento un voto molto favorevole
Seduta del ventinove aprile mille novecento diciannove comunicazioni del governo del Presidente del Consiglio dei ministri Vittorio Emanuele Orlando
Il quattordici aprile dei due lunghi colloqui col signor Presidente Wilson nei quali tutta la questione territoriale italiana fu lungamente e profondamente discussa fu in conclusione di essi che il signor Presidente mi consegnò un memorandum
Che mi disse rappresentare il pensiero del governo americano sulla questione
Che poi che quel memorandum negava all'Italia ogni diritto sulla Dalmazia e sulle isole riconosceva fiume una libertà incompleta ed arrivava sino a spezzare l'unità del listino io non potevo
Avere esitazioni alcune espressi quindi al signor Presidente l'assoluta impossibilità
In cui mi trovavo di accettare una pace sulle condizioni indicate la quale non ci dava piena soddisfazione sul nessuno di quei tre punti essenziali di più
Aggiunsi che in tali condizioni la delegazione non sentiva di potere utilmente per gli altri e degnamente per esse per assistere in conversazioni cui mancava una base accettabile che mi riservavo prima di prendere una più radicale decisione di mettermi in comunicazione coi rappresentanti delle potenze alleate per su cui l'Italia era legata da rapporti speciali
La delegazione italiana ora era disposto a continuare nella ricerca di un mezzo conciliativo ed era appunto in via di discutere una tale possibilità
Allorché le toccava di leggere già pubblicato nei giornali di Parigi il meno saggio presidenziale che vi è noto parrebbe allora la delegazione che questo fatto nuovo fosse di un enorme gravità
Perché facendo dichiarazioni dirette al sentimento e alla volontà dei popoli in generale e del popolo italiano in particolare veniva per tal modo a mettere in dubbio quella pienezza di autorità e di prestigio
Che era necessaria i delegati italiani per assolvere il compito loro nell'ora più grave e più decisiva del dibattito riassunta così brevemente ma fedelmente tutta la storia dei fatti
E sinora si sono svolti e dovere mio chiedere al cospetto dell'Assemblea nazionale
Se il governo e la delegazione italiana agendo come hanno agito sono stati fedeli interpreti del pensiero e della volontà del Parlamento e del Paese
Se ciò riguarda il passato vediamo ora quale
La situazione presente il punto di vista del Presidente degli Stati Uniti d e noto sia attraverso il suo messaggio sia attraverso il memorandum fatto distribuire via pure nota onorevoli colleghi la mia risposta non credo ci sia da aggiungere
Il punto di vista dei due governi alleati di Inghilterra e Di Francia può riassumersi così
E sì hanno sempre con perfetta lealtà riconosciuto l'impegno di onore da loro contratto col trattato di alleanza che lega i tre paesi impegno che intendono fare delle mente osservare hanno però
Dichiarato che
Poiché quel trattato non comprende Danzi esclude fiume dalle rivendicazioni italiane essi non credono di dovere consentire su tale questione nel punto di vista italiane da metterebbero soltanto il principio di far di Fiume
Una città-stato libera indipendente a condizione tuttavia che ciò avvenga in forma di compromesso
E non già oltre e a parte dell'integrale esecuzione dei Patti del trattato
Mi resta da dire quale sia il punto di vista italiano
L'Italia crede fermamente innanzitutto che il complesso delle sue rivendicazioni
Si fondi su così alte e solenni ragioni di diritto e di giustizia che dovrebbe essere integralmente accolto anche a prescindere da qualsivoglia trattato un impegno internazionale
E non debbo ripetere qui ragioni di diritto storico e di solidarietà nazionale che sono scolpite nell'onore di ogni italiano
In guisa da fondersi con la nostra stessa nature da rendere non solo superflua ma quasi offensiva
Un'esposizione didascalica di statistiche etniche e di rilievi geografiche voglio bensì ripetere un semplice dato di fatto
E cioè che se tutte le aspirazioni italiane saranno accolte nella loro pienezza l'Italia avrà pur sempre in proporzione della sua popolazione
Un numero di abitanti di razza diversa
Di gran lunga inferiore a quello di tutti gli altri Stati che in seguito alla Grande Guerra saranno composti Horri composti onde l'accusa di sentimenti imperialisti cc addolora non meno di quanto ci offenda
Non fugge dall'Italia a porre la questione di Fiume essa fu posta spontaneamente dalla città stessa per Libero e spontaneo atto di volontà
Ora si può umanamente concepire
è una grande nazione appena uscita da una terribile guerra per cui spaventosi sacrifici sia sopportati rimanga inerte e impassibile all'appello Bema ente disperato di tanta gente che è sangue del suo sangue
Certamente che lo dissi l'Italia non ha qui nessuna tesi
Da presentare i propri alleati come formalmente obbligatoria per loro soltanto chiede che non si usi violenza sulla volontà di una città italiana noi speriamo
Noi speriamo noi confidiamo ancora che questo nostro appello sia accolto
Per quanto ci riguarda e non solo nostro ardente desiderio ma altresì un nostro fermo proposito di non rompere l'alleanza
A dire star di fedeli vi resteremo fedeli non solo per l'impegno solenne che vincola la nostra parola ma ancor più per la santità immortale del sangue versato in comune
Per obbedire a questo supremo comando il Governo italiano consapevole della solennità dell'oca
Riafferma dinanzi al Parlamento il suo proposito di conservare tutto quello spirito conciliativo che è compatibile
Colleen declinabile esigenze della coscienza e della dignità nazionale con la stessa sincerità dirò
Che non mi è dato di determinare in questo difficile momento in quali forme e in quali modi si possa raggiungere quell'intento finché il complesso dissidio esistente tra i nostri alleati e la potenza associata non sia risolto
La conclusione della pace non è possibile nei rapporti dell'Italia e noi abbiamo già detto come non sia giustamente possibile una pace che non abbia il valore di pace generale con onestà
E franchezza è questa onorevoli colleghi la situazione in cui ci troviamo di fronte esser già assai seria
Che potrebbe di venirlo anche di più
Sono personalmente convinto che il popolo italiano potrà preferire di affrontare altri rischi
E di soffrire ancora altri sacrifici pur di non rinnegare le ragioni stesse onde per quattro anni ogni più terribile rischio affrontato ogni più duro sacrificio ha sofferto l'Italia
Anche in questo suo novello cimento dovrà dare prova della sua calma consapevole ed austera
La quale principalmente richiede che gli animi di tutti in un Comune fervore di devozione verso la patria tendano con volontà con sincerità di concordia ad affrontare e superare quest'ultima battaglia
E il destino avrebbe dovuto risparmiarci ancora una volta io invoco che in quest'ora ora di immensa responsabilità per tutti
Duri la tregua fra i dissensi degli uomini fra i conflitti delle parti a riprendere le nostre lotte attendiamo domani e questo domani illumini
La gloria della più grande d'Italia
Credo credo che dobbiamo come arrivarci con Fabrizio Gifuni oltre che per l'interpretazione per la sua capacità oratoria no
Che forse è perfino superiore è uno di quei casi in cui l'interprete ha delle capacità oratorio superiori a quelle dell'originale di quelli che Orlando aveva per per i pochi documenti che ci restano e di lui
Io direi che questo discorso
Mi rifaccio alle parole del professor Vavassori e la dimostrazione perfetta del fatto che il Presidente del Consiglio Orlando non aveva capito la portata dell'evento a cui aveva partecipato cioè
Largo la convinzione di avere degli strumenti molto più forti di quelli che aveva l'orizzonte ristretto per cui guarda all'Italia i problemi che italiani in particolare i problemi di Fiume
E Spalato valgono assenza assoluta di proposta negozia insomma pensiamo al contrario pensiamo se mi si fosse presentato alla Camera e avesse detto guardate noi siamo lì avversari siamo seduti coi quattro grandi qui si tratta di ristabilire l'ordine del mondo
Non l'ordine non i confini dell'Italia quindi noi partecipiamo a un evento è un evento importantissima che avrà degli effetti che dureranno perlomeno nel prossimo allora si disse durava vent'anni ma insomma l'ambizione è quella di farlo durare un po'e di più e quindi in quest'ambito qui naturalmente faremo di tutto per ottenere quello che e non solo in sogno sia bigliettini ma dovremo anche tener conto che nel momento in cui si stabilisce l'ordine del mondo qualcosa bisogna scendere in cambio di riceverne qualche altra ecco il discorso che abbiamo ascoltato fu l'esatto contrario di questo qui che sarebbe stato un atteggiamento più ragionevole
Da parte appunto del minorenni
Dei quattro grammi
E comunque l'attenzione era concentrata su questa questione di fiume ora io so che c'è una teoria storiografica molto affermata che tende a dire che il fallimento la conferenza di Versailles
Pose le premesse per il fascismo in Italia per il nazismo in Germania e più avanti perfino per la seconda guerra mondiale
Dico subito lo dico sempre con i limiti della mia
Conoscenza non sono uno storico molto del ponte prima dico subito che è uterine mi convince fino a un certo punto
Se parliamo dell'Italia se parliamo del fascismo che è un fenomeno molto studiato le le cause furono tante diciamo e non tutte connesse con la conferenza di Versailles ci fu una delle cause interne
Molto molto molto importante anche se certo diciamo nell'ascesa di Mussolini la questione della vittoria mutilata come fu definita genialmente
Adoperare l'aggettivo mutilato alla fine di una guerra in un Paese in cui appunto c'era tanta gente che girava ancora con le stampelle
Usanza un braccio senza una gamba fu fu un un una gran pensata insomma la questione la vittoria molto motivata occupata spettacolo all'occupazione di Fiume da parte di d'Annunzio certo contribuirono alla far girare l'opinione pubblica in un senso che poi molto dopo anche perché siamo nel mille novecentodiciannove circolano a a dovrà passare tutto il biennio rosso e poi dopo alla fortuna e dimostra lei ma insomma un po'molto dopo un po'dopo
L'opinione pubblica Giro o a favore di di Mussolini c'è poi un altro argomento che vorrei aggiungere
E cioè le elezioni del
Sedici novembre diciannove a cui accennavo prima sognare sogni che porta un capovolgimento
Dico i dati principali
I gruppi liberali passano dal sessantasette virgola sei per cento al trentanove virgola nove cioè perdono la maggioranza
I socialisti passano dal diciassette virgola sette al trentadue virgola tre cioè praticamente raddoppia o quasi
E i popolari che fine che era una novità di queste elezioni prendono il venti per cento voi direte in una situazione normale liberali più i popolari hanno voluto potuto fare un normale Governo di centrodestra e andare avanti tranquillamente però
C'era un problema che
I popolari che è un po'l'oggetto misterioso in quel momento erano comunque gli eredi della tradizione cattolica che aveva vissuto il processo unitario
Come un torto no il processo unitario come una cosa fatta dai laici a dispetto dei cattolici e quindi la collaborazione tra tra questi due scusate
Tra questi due
Partiti poi liberali è un insieme di gruppi e mamma la collaborazione si rivelò impossibile perché insomma e era ancora troppo fresca la ferita del del Risorgimento bene insomma queste pressioni dimostrano che le conseguenze al di là del della effimera vittoria parlamentare di Orlando alla fine aveva riscosso le conseguenze di quello che stava accadendo
Avversari sarebbero state molto molto più
Importanti e di quello che si poteva prevedere
Devo dire che
Ma che pone due questioni che sono
Relativamente riverse
Cerco di rispondere sinteticamente
Alla prima
Legame tra il fallimento la più della pace del sistema di versare è una serie di trattati di pace complesse
E il nazismo il fascismo e soprattutto la seconda guerra mondiale
Era una tesi abbastanza abbastanza nota arpa voce volume faentini vascolari stessa crisi dei venti anni no quindi una sorta di lungo armistizio di lunga tregua altra mila centodiciannove mila duecento trentanove
Personalmente non ci credo nel senso che se ne prendiamo la prima metà degli anni Venti è chiaro che
Ci sono degli elementi di instabilità fortissime
Ne cito solo due o tre ma l'armatura e molti altri
Il trattato di pace con la Germania è un trattato di pace fortemente punitivo che gran parte dei tedeschi vivono come ingiusto e punitivo
Con tutti i suoi corollari ad esempio di carattere economico basta pensare alla questione riparazione
Le riparazioni vengono organizzate proprio dopo qualche anno dolosa
Sulla base di rate annuali
Per un periodo di circa sessant'anni cioè la Germania avrebbe dovuto pagare le riparazioni fino agli anni Ottanta
Questo ed altro dimostra che c'è qualche cosa che non andava chiaramente
Un altro elemento ormai
La dislocazione economica
Dell'Europa centrorientale determinata dalla fine di alcuni imperi che non è solo politica anche economica
Voglio dire l'impero asburgico era anche un grande mercato se dai crea cinque sei Stati molto molto spesso rivali fra di loro interrompe tutta una serie di rapporti economici
Ultimo elemento ricordo ce ne sarebbero tanti altri la questione delle minoranze vediamo un caso la Cecoslovacchia Stato nuovo dieci milioni di abitanti
Minoranza di lingua tedesca di tre milioni circa di persone a me piace non da poco e si prendiamo devo dire nuova Romania o la Polonia la situazione non è molto diversa
E queste minoranze non si trovavano generalmente molto bene e non era un parco molto soddisfatta di essere delle minoranze nonostante la Società delle Nazioni prevedesse la difesa delle minoranze attenzione
Allora se io prendo questi elementi dico benché va be'qui ci sono tutti gli elementi poi per la seconda guerra mondiale
Ma se io prendo la seconda metà degli anni Venti neutro un riavvicinamento franco-tedesco è un dialogo fra la Francia e la Germania
Una ripresa dell'economia europea grazie agli investimenti americani soprattutto nell'economia tedesca
Poi viene rifatto dopo Da mila centoquarantasette con il Piano Marshall per niente di questo calo effettivamente niente di nuovo e vorrei sottolineare la società
La bisogna pensare che della seconda metà degli anni Venti
Ad esempio le associazioni combattentistiche
Soprattutto in paesi come la Francia ma in parte anche come la Germania sono animate da sentimenti pacifisti non vogliono più la guerra e non vogliono più una guerra perché ne avevano vissuta una talmente tragica che per forza di cose non mi volevano un'altra
Abbiamo pensato a una società che
Cambia anche radicalmente nei modi di vita nascono da metà degli anni Venti noi abbiamo dei cambiamenti che anticipano alcuni elementi del secondo dopoguerra
Però pensano in alcuni Paesi le donne ottengono del diritto e diritto di voto
In Europa si è no ma insomma devo dirle venga Bretagna se voglio dire negli Stati Uniti anche il negli Stati Uniti nasce per la prima volta una società di consumi di massa
Se noi prendiamo le realtà culturali europee
Rompendo gli Stati Uniti avevano influente no i ruggenti anni venti quindi anitra assegnassero anche di novità
Prendiamola decollino degli anni Venti che è una città trasgressiva prendiamo la Parigi degli anni Venti
Quindi realtà ci sono tutta una serie di elementi che vanno nella direzione completamente diverso
Cosa a mio giudizio rimette in gioco gli elementi negativi della prima metà degli anni venti mila l'immediato dopoguerra la crisi economica del mille centoventi no
E le sue conseguenze credo questo se sta veramente il la molla che ha fatto rimettere in gioco che ha rimesso in gioco gli elementi che erano apparsi diciamo nel mille centodiciannove o il periodo immediatamente successivo
L'altra questione che mi poneva sulla
Circa l'elezione mio centodiciannove ma io qua ritengo che
Se noi prendiamo l'ultimo Giolitti
Giolitti che concede scoraggiò
Sulla giuria sale anche se poi va be'con alcune limitazioni comaschi si maschile naturalmente malato le donne in Italia ne abbiamo fatte votare nemmeno centoquaranta China e quindi però in altri Paesi puntavano prima e quindi comprò suffragio universale con tutte le imitazioni naturalmente del caso ma in fondo voglio dire Giolitti
Cosa comprende comprende che la realtà anche sociale economica italiana sta cambiando in fondo sul Progetto è quello di riuscire ad aprire un dialogo tra i liberali moderati progressisti vogliamo chiamare
Anche lui in fondo rappresentava il mondo cattolico dal Patto Gentiloni per fare un esempio e con i socialisti soprattutto voi riformisti con Turati
Questo progetto fallisce
Ma non dimentichiamoci questo progetto fallisce non solo se vogliamo per l'incapacità dei liberali ma anche perché i titoli che fallisce dopo mila novecentodiciannove certamente renderebbe non matura e non matura però Giolitti in fondo
Tenta già di avviarlo prima della della prima guerra mondiale come già detto la vera questione la spacca e la spaccatura all'interno al partito liberale e qui partito jumper sapevamo che non era esattamente un partito ma
Ma dire quindi la destra liberale che invece ritiene no qual è la soluzione
è il rafforzamento attraverso una politica estera ambiziosa attraverso il raggiungimento di quello che era l'obiettivo che si era posta
La classe liberale fin dal Risorgimento cioè l'Italia se deve nascere come è stato unitario deve essere una grande potenza se no non vale neppure la pena
Mi fa il processo di creazione
Giusto o sbagliato questo naturalmente è una questione una questione diversa
Io credo che questo sia stato fondamentalmente vedove di fondo non dimentichiamoci la guerra mio centoquindici viene fatta come ha detto
Dalla destra liberale per sconfiggere Giolitti non solo per questioni di politica estera e per rafforzare l'istituto monarchico
Anche questo è un aspetto che non va trascurato cioè la il timore della monarchia info diresse una monarchia debole
E quindi aveva bisogno
Che cosa risale militare è una guerra importante dalla quale uscire crociere misteriose
Senta professore
Vorrei tornare per un attimo i due diciannove e adesso che uno storico quindi mi dirà che la storia non si ripete mai
Però anche da quello che abbiamo detto finora ci sono
Una serie di punti di contatto che per carità Maccari non c'entrano niente però insomma sono evidenti
Comincio dalla crisi economica che lei ricordava quella più grave del ventinove ma insomma in Italia diciannove il governo cade anche per le persone pane cento e e e e sicuramente l'Italia del mille novecentodiciannove non è un'Italia che sta economicamente bene
C'è la fame insomma interi pezzi di territorio sono in una situazione
Di assoluta bisogno insomma
E soprattutto non non c'è niente che faccia pensare che si possa innescare un processo contrario un processo di crescita un processo di diffusione di di di benessere di mezzi e questo diciamo quindi la crisi economica c'era un secolo fa e c'è adesso
Però adesso c'è da dieci anni e in questi dieci anni l'Italia va vissuta come peggio di tanti altri cioè nel senso che quando si è trattato di scendere è scesa più di altri e quando si è dato per risalire risalita molto meno di altri no
C'è una crisi della classe dirigente
Il discorso di Giolitti discorso di Obama che abbiamo ascoltato ultima tutte le stimmate della crisi della classe dirigente post unitaria no
C'è un anche qui riserva sedicenti democrazie parliamo alla classe dirigente alla Seconda Repubblica quella che ha
Governato l'Italia per un ventennio alternandosi insomma Prodi e Berlusconi sono ormai ai margini della vita politica
I rapporti di forza nel centrodestra sono completamente cambiati a favore di un leader nuovo e non c'era content
Ventenne di cui parliamo
Nel centrosinistra il gruppo dirigente che ha portato il centrosinistra al governo
E tutto uscito diciamo ecco come dire travolta dalla pensione un ruolo senatoriale penso a Veltroni penso a Rutelli pensò D'Alema insomma tutti quelli che abbiamo preso a Fassino tutti quelli che abbiamo per conosciuto abbiamo visto in prima linea
C'era allora lo dicevamo prima un problema di massimalismo
Che riguardava soprattutto i socialisti socialisti un partito nato riformista nato con una forte componente umanitaria alla fine dell'Ottocento si trasforma nel mille novecentodiciannove in un partito rivoluzionario che che puntava sovvertimento del sistema che guarda a Mosca come un modello insomma non si capisce perché ovviamente non tutto lei ricordava che c'era anche
Una riga corrente
Riformista che però rimase
Minoritaria e e che l'esistenza dell'acqua del proprio corpo la scissione e la nascita a proposito del oggi anche questo un tempo di scissioni
è la la nascita del Partito Comunista c'è anche adesso ma un problema di massimalismo cioè la crisi della politica ed Elena che non riguarda solo un partito male riguarda un po'tutti i partiti cioè ci sono
Affermazioni massimalisti che addestra ce ne sono
A sinistra i cinque sede sono stati vissuti prima andare al governo con una novità ma anche con una novità fondata spesso su obiettivi difficilmente praticabili nella nella realtà
Quotidiano nella politica e c'è una grande difficoltà a costruire le coalizioni
Il sistema maggioritario si è esaurito dal due mila undici sostanzialmente e sistema non funziona più
Dal due mila tredici della cosiddetta non vittoria di Bersani si è visto che anche il sistema maggioritario non riesce a spina delle maggioranze non più deboli invece esprimere maggioranze stabili non riesce più a esprimere maggioranze in una parte del Parlamento la maggioranza non c'è ormai da otto nove anni
Anzi si è manifestata ultimamente vedremo quanto durerà
Siamo alla vigilia sembrerebbe non so se ci saranno ripensamenti ma siamo alla vigilia di un passaggio dal sistema uninominale
Maggioritario sia pure ormai molto vincolato in un senso e per due terzi si vota proporzionale e per un terzo si vota eravamo partiti nel mille novecentonovantaquattro con il settantacinque per cento di maggioritario il venticinque per cento di cioè tre quarti un quarto adesso siamo a due terzi proporzionale un terzo dimagrita io però siamo sembrerebbe alla vigilia di un ritorno al proporzionale puro stile Prima Repubblica
Che non è nel sistema che fu introdotto nel mille novecentodiciannove perché le ricordava giustamente che c'erano degli aggiustamenti ma è un sistema che per quarantasei anni è stato in uso in Italia e ha determinato una mole di problemi alla fine che io mi sorprendo come come come siano completamente dimenticati instabilità governi che duravano commessi capovolgimenti di maggioranze per trasformismo come regola e invece è anche diciamo un nonno insieme di di di governi fondati sulla spesa pubblica che oggi non ci possiamo più permettere perché come sappiamo c'è l'Europa
C'era allora e s'è visto se n'è parlato molto può esser fatte a proposito e a sproposito una forte iniezione di trasformismo inteso non solo come disponibilità smentire se stessi a fare il contrario di quello che è stato detto fino a qualche tempo prima ma anche come capacità all'interno degli stessi partiti di capovolgere gli equilibri e in un senso che
Serve a poi a capovolgere le alleanze
Sono tutti elementi di contatto insomma ultima la difficoltà a costruire le coalizioni ne abbiamo viste esaurire una in quattordici mesi ne abbiamo visto cominciare un'altra ci auguriamo che sia un po'più stabile ammette
E manifestamente acerba no perché è stata costruita di corsa senza
Un effettivo chiarimento politico e lo si vede dal fatto che continua ad esserci degli obiettivi fortemente contrastanti da una parte e lotta alla corruzione
Tutti questi elementi insomma c'erano diversi per carità nel mille novecentodiciannove si manifestano o comunque fanno capolino
Nel due mila diciannove per cento anni dopo è un onore ci sono analogie possibili Rocco oppure insomma la storia è un'altra cosa allora
Premettendo come ha detto che la storia ovviamente non si ripete tale e quale
Abolendo diciamo
Cioè l'accettare questo gioco
Cercando di riportarlo a contesto più ampio cosa posso dire l'azione prendiamo almeno centodiciannove gli anni immediatamente velatamente successivi in favore abbiamo che cosa
Abbiamo la crisi di un sistema delle relazioni internazionali ma anche di una serie di sistemi politici interni toglierci forte sulla rivoluzione russa ma insomma e mezzo
Che vede l'inizio della fine di un mondo basato sulle grandi potenze europee
Era tutto questo processo molto lungo che poi si conclude con la seconda guerra mondiale con immediato dopoguerra e quindi fa emergere Stati Uniti e Unione Sovietica
E quindi una frase in crisi di riposizionamento anche sul piano diventi internazionali poi hanno sempre forti influenze sugli aspetti politici interni a volte noi tendiamo a dimenticare
Qual è il paragone che possiamo fare con logge
Ma
Alla fine dei conti noi siamo arrivati alla fine alla Guerra fredda
Per dieci anni diciamo dal mi novecentottantanove fino al due mila uno
Con idea
L'Occidente ha vinto la la guerra fredda
E in fondo è vero che non ha più l'Europa non è più cento delle relazioni internazionali ci fu un suo collega che gli sedeva fino all'Expo sì allora permette la battuta non erano stati però lo scienziato politico difendiamo le categorie di ecco allora quello che voglio dire
Allo stesso tempo però che cos'era è un mondo e un equilibrio e quattro antico
La mia sensazione che noi stiamo vivendo una lunga fase
Di una crisi di un sistema euroatlantico
In cui l'Europa occidentale negli Stati Uniti compresso Giappone
Non lo sono più il centro del mondo
E allo stesso tempo tutto questo sì a tutto questo si unisce delegati trasformazioni Grazia economico sociale qualcuno a parlare di globalizzazione termine fin troppo abusato
Quali sono le conseguenze bene conseguenze noi le vediamo però io andai oltre il caso italiano
Perché alla fin dei conti l'Italia non ha fatto altro che anticipare dei fenomeni dopo appunto novantadue novantatré
Dico sempre ai miei studenti
Banco nel caso singolare dell'Italia che è l'unico Paese dell'Europa occidentale che con la fine della guerra fredda vide la fine del sistema politico coi Paesi dell'Europa del blocco socialista caso singolare
E a tali Italia anticipa qualche cosa
Noi lo vediamo anche negli altri Paesi paesi europei se uno pensa al Regno Unito appunto voglio dire c'è una crisi dei partiti politici tradizionali una crisi anche dei sistemi politici riceve il trasformismo le coalizioni
La Germania che noi indichiamo sempre con un Paese di grande stabilita allo dire dopo le elezioni
Quanto è passato prima che riuscissero a formare un governo e quante voglio dire opzioni sono state discusse ricordo giamaicane no queste cose a seconda dei vari dei vari colori dei partiti se vogliamo la Gran Bretagna mi sembra che la situazione già avevano scritto contratto possiamo dire lavorava bene cambiavano contatta durato quattordici mesi parrocchia questa fosse una caratteristica italiana
Però non mi sembra un governo particolarmente forte
Se vogliamo il caso inglese beh insomma neanche parlarne
Prendiamo il caso spagnolo se non sbaglio siamo permette alle quarta tornata esatto mia quattro aneto a quanta torna quarta tornata elettorale
Cioè c'è evidentemente una crisi generalizzata che però era conseguenza di grandi cambiamenti che avvengono
In ambito internazionale cioè dobbiamo smettere di pensare di queste crisi siano qualche cosa che noi comprendiamo solo se guardiamo all'interno di noi stessi per la vitalità o al massimo dell'Europa
Perché non si comprendono se non si vede il quadro il tavolo più generale che un mondo di disordine internazionale con nuovi grandi attori
Che sono tornati devo dire
Alla politica di potenza della fine dell'Ottocento
Che ci piaccia o non ci piaccia apotropaico lussi quindi come sarà il futuro per mia fortuna io dico sempre che sta qui ci si occupa del passato prendiamo un vantaggio
Io ringrazio il professor Bazoli anche per aver accettato di così
Il partecipare a questo che ha definito un un gioco appena ci siamo sforzati indecenti
Trasformare il
Confronto interessante fra i due e diciannove prima di concludere
Fabrizio Gifuni cito Gela marci leggera insomma ci interpreterà un altro interessante discorso che si svolse il ventisette settembre mille novecentodiciannove ad opera del Presidente del Senato Tommaso Tittoni
Seduta del ventisette settembre mille novecento diciannove l'intervento del ministro degli affari esteri
Tittoni
Noi conducemmo Hutter Ménez finalmente la guerra generale con la fiducia
Che la vittoria ci avrebbe dato all'estero
Un pronto riconoscimento delle nostre aspirazioni
Commisurata alla gravità dei nostri sacrifici e all'interno un Paese unito concorda
Nel quale la visione della grandezza della patria avesse attenuato il cozzo degli interessi e spenti i rancori partigiani invece all'estero i vostri delegati hanno dovuto logorarsi in una lotta quotidiana per ottenere soltanto la parziale realizzazione del programma nazionale e all'interno
Mai ruppero più fiere le ire e più acri i risentimenti dei partiti politici e delle classi sociali
è in queste condizioni è in queste condizioni che io faccio appello alla vostra benevola attenzione ed attenzione soltanto vi chiedo non aspiro al plauso perché la mia parola
Obiettivo essenza fregi Worry volgersi al vostro giudizio e alla vostra responsabilità non ai vostri sentimenti per quanto anch'io li provi e li condivida
Una strana fluttuazione di giudizio si nota nell'opinione pubblica italiana intorno all'Avvenire dei nostri rapporti internazionali
Non dobbiamo dissimulare che tendenze indeterminate nel Paese accennano a possibili mutamenti di rotta questo fenomeno che logicamente dovrebbe sorprendere all'uscita di una guerra vittoriosa si spiega purtroppo con la delusione che il popolo italiano rimasto all'oscuro di tutto ha dovuto subire
Esso si attendeva che al sacrificio compiuto dal servigio reso corrispondesse appieno il compimento di quel programma di rivendicazioni e di aspirazioni che il suo governo si era proposto di conseguire questo programma non fu
Potuto attuare se non in parte cioè il parziale insuccesso
Cominciò a delinearsi assai prima che avesse fine la guerra e poi si concreto irreparabilmente nei primi giorni della conferenza della pace
Il popolo italiano solo quando ben poco rimaneva a fare venne posto in faccia alla realtà
Realtà poco lieta ma che appunto per ciò richiede che entri in azione il fondamentale buonsenso della nostra nazione il buonsenso politico italiano fatto di pratica intuizione di saggia previsione di prudente determinazione se ciò non avvenisse essere nostra politica estera
Dove se assoggettarsi a moti impulsivi di risentimento di disinganno
Ne verrebbe al nostro Paese nocumento effettivo e anche menomazione di prestigio non facciamoci illusioni
La guerra creato fra gli alleati una solidarietà che li lega volenti o nolenti e quali che possano essere i loro contrasti e dissensi quando dichiarammo
Prima la neutralità e poi la guerra in seguito alla violazione del patto di alleanza da parte degli Imperi Centrali non rispetta Sammo
Un'associazione di potenze alla quale partecipavamo per unirci ad un'altra e lo facemmo spontaneamente per nostra iniziativa
Dovevamo dunque aver coscienza che quell'atto impegnava per molti anni la nostra politica estera in una determinata direttiva oggi
Oggi come ho accennato si sente da taluni sussurrare di possibili mutamenti di indirizzo politico si fa il Bilancio dei benefici e dei torti si pone al raffronto il giusto e l'ingiusto essi traggono
Conclusioni semplicistiche non voglio troppo inoltrarmi in così spinosa e dirò anche inutile discussione
Ma è mio dovere di far giungere al Paese una parola franca che lo richiami alla realtà delle cose
Nessuno può dire quale durata avranno le creazioni diplomatiche della conferenza la conferenza si è prefissa di conseguire mediante il nuovo assetto data all'Europa una lunga era di pace adoperato mezzi idonei Heidi ficcato sul granito o sulla sabbia
E la lega delle nazioni che dovrebbe rendere impossibile la guerra corrisponderà poi ai fini nobilissimi per i quali è stata istituita opererà Essa non già come una coalizione delle egemonie più possenti o come un sindacato dei vincitori ma bensì come la magistratura internazionale veramente disinteressata
Ed imparziale dei popoli liberi
L'avvenire soltanto potrà dire
Ma va un altro elemento che avrà una grande influenza per la conservazione della pace nella creazione di nuovi Stati
Nell'assegnazione di nuovi territori
Ad antichi Stati non fu possibile una netta separazione di nazionalità l'Italia al pari delle altre quattro grandi potenze alleate nonna alcun obbligo legale ma a mio avviso ne ha uno morale grandissimo per le tradizioni liberali che sono il suo vanto e la sua gloria
Le popolazioni d'altra nazionalità a noi riunite sappiano che noi aborriamo da qualunque idea di oppressione Odyssey nazionalizzazione
Che la loro lingua e le loro istituzioni culturali saranno rispettate
Che i loro rappresentanti amministrativi godranno di tutti i diritti della nostra legislazione liberale e democratica
Che i loro deputati politici troveranno accoglienza cordiale nel Parlamento italiano il quale li ascolterà con deferenza quando parleranno in nome delle popolazioni da loro rappresentate
Noi possiamo assicurare che la popolazione dell'Alto Adige
Che mai essa conoscerà il regime poliziesco di persecuzione d'arbitrio cui furono per lunghi anni sottoposti dal Governo imperiale austriaco gli italiani della Venezia Giulia e Tridentina
Noi chiediamo a quella popolazione di stringere la mano che noi stendiamo fraternamente verso di essa
Grazie
E staccano funziona ancora bene grazie all'OLAF ho commesso un errore avevo anticipato per titoli l'incarico di Presidente del Senato che assunse il primo dicembre del mostro
Fatidico mille novecentodiciannove dimenticando che invece ebbe un breve interludio come ministro degli Esteri
Mestiere che aveva fatto con tredici anni prima più a lungo ecco forse con anche con l'esperienza che gli venivano ad essere stato anche ambasciatore grazie a tutti voi per l'attenzione che ci avete riservato appuntamento prossimo
Alla prossima conversazione nessun mille novecentodiciannove
Grazie a me