"L'Europa può unirsi?"

Tavola rotonda al nostro dibattito sul tema l'Europa può unirsi
Mi pare giustificato anche se provocatorio l'interrogativo che caratterizza il nostro dibattito danni infatti alle dichiarazioni solenni e reiterate di voler dar vita all'Unione Europea
Seguono deboli reticenti e spesso contraddittori atti di volontà politica
Mi pare chiaro credo per noi per unità politica se per un'Italia europea si intende lo sbocco d'un processo pur faticoso di integrazione in un originale entità democratica che salta le peculiarità d'storiche inalienabili delle singole nazioni che la compongono in un'attiva convergenza di condizioni di comportamenti interni e di atteggiamenti comuni ed iniziative comuni internazionali
Componenti fondamentali di una Unione Europea che coinvolgono Italia mente popolo e cittadini ed esprima adeguatamente la sua potenzialità qualitativa e quantitativa trecento milioni di uomini
Finora il più grande bacino commerciale del mondo
Il più ricco del posto di cultura e di capacità inventiva
Sono a mio avviso prima una consapevolezza e un'adesione attiva della coscienza popolare europea all'Unione a cominciare da i formatori di opinione e in questo campo dobbiamo dire che siamo a livello zero
Un'organica articolazioni politiche comuni in tutti i campi una univoca e permanente presenza e capacità di proposta e di intervento nella ritiene la vicenda internazionale
Nella ricerca di condizioni di pace e di sviluppo della lotta i grandi mali della indigenza e della sopraffazione che rendono inique sperequata la condizione umana
Al di là della crescita civile ed economica dei suoi cittadini tiene peraltro la condizione irrinunciabile
Salutiamo il segretario politico dalla Democrazia cristiana onorevole De Mita che ha voluto essere presente avvertono altre
Dicevo che al di là della cresta civile ed economica dei suoi cittadini che peraltro la condizione irrinunciabile questo il traguardo vero il ruolo storico dell'Unione Europea ma oggi al contrario
Constatiamo un progressivo impoverimento dall'influenza europea nelle grandi determinazione internazionali in parallelo con l'ostinato e si esistono contraddittorio protagonismo dei singoli Stati europei
E proprio questa orgogliosa diaspora il motivo della nostra minorata influenza così tema lo è che la difficoltà a tener testa sul piano economico alla mutazione quasi genetica delle evoluzione internazionale
Siamo infatti in mezzo al guado non abbiamo ancora levato l'ancora
Per politiche essenziali come quella economica comune del mercato interno dello sviluppo tecnologico della ricerca dell'ambiente che chiedono grandi dimensioni e basta e concentrazione concertazione
E altrettanto avviene per le grandi sfide internazionali alcune di quelle quote delle quali in questi ultimi anni
Investono diranno investito direttamente alla responsabilità e l'immagine dell'Europa ora bisogna riconoscerlo
Con l'atto unico la cooperazione politica nei suoi impegni e dei suoi strumenti ha fatto un passo avanti ai momento proprio la decisione perché siamo davvero ad un piglio vogliamo rassegnarsi ad assistere divisi e quindi ininfluenti quando non autolesionisti all'iniziativa delle due superpotenze
Contemplare inerti grandi spostamenti di zone d'iniziative di sviluppo come quello in atto dall'Atlantico al Pacifico
O vogliamo dar corpo alla consapevolezza che unità d'Europa è una superpotenza Charlton affido Tata da più travagliata c.t. da cui travagliata cultura storica
Ne fa una convinta operatrice di equilibrio di pace e di progresso di solidarietà c'è una scelta suicida e c'è una scelta vitale da compiere
Secondo me l'Europa non può deve dare la risposta vitale che è legata al compimento del suo processo unificante ed io sono fondamentalmente convinto che la consapevolezza del proprio ruolo della propria responsabilità internazionale è il punto di sollecitazione di saldatura se il processo di unificazione interna
Sposta l'angolo visuale dalle querele dalle che rende l'interessi particolari e le grandi strategie alle grandi responsabilità che chiedono un ruolo comune
Non è ottimismo non è utopia questa era la grande intuizione per cui dell'asperità seguita eccetera
Penso alla possibilità aperta ad una unione europea di attivare una pratica partnership con gli Stati Uniti in questo pur incerto talebana di ritrovata distensione di avvia un processo di disarmo qui riorganizzare una concorrente con concordata determinazione comune una severa prevenzione e la lotta al terrorismo e alla sopraffazione
Nell'ambito dei rapporti Est Ovest e conto di un'Europa unita a trovare un rapporto consapevole e responsabile con la fascia dei Paesi del socialismo reale che appartengono alla tradizione culturale dell'antica mi dell'Europa
Appare rituale parlare delle inerzia dell'Europa nel mediamente in cui fuori da qualche coraggiosa iniziativa tra le quali va sotto vanno sottolineate quelle del nostro amico Andreotti essa e muta incapace iniziativa comune
Penso al rischio che l'incertezza sull'atteggiamento in tema di apartheid i diritti civili finisca per revocare in dubbio la fiducia del rapporto con l'Europa i Trattati di Roma e hanno creato ed emerge la possibilità che in America latina in cui si sta realizzando per intuizione volontà autoctoni una evoluzione democratica con RAI e rare eccezioni in primis in Cile l'ancoraggio che lega a questo mondo alla nostra cultura faccia se lo vogliamo dell'Europa il partner in certo modo il leader del da Travagliato sviluppo con una prego con una funzione medie IVA con gli Stati Uniti che non sempre comprendono comprendono tardi i problemi di libertà e di sviluppo del subcontinente che è condizione necessaria di stabilità democratica eredi collegamento con la civiltà occidentale
Sono i problemi emergenti nel più nel più vasto Prodi panorama internazionale avvertiamo noi europei che solo la nostra unità è la carta vincente del nostro ruolo storico in questo scorcio di secolo in quello che verrà
E problema di volontà politica non disgiunta da un necessario realismo
Sarebbe infatti incauto non calcolare i tempi politici e tecnici d'un processo che deve superare remore psicologiche storiche interessi separati e di e divergenti di cui abbiamo tanta esperienza
Ma altrettanto inconcepibile immaginare alla vigilia del terzo millennio un'Europa frammentata e quindi marginale nel processa il processo evolutivo della umanità
Ho premesso e chiudo all'inizio che conditio sine qua non e l'Unione europea e la di rivitalizzazione della coscienza popolare europeo la sua partecipazione quasi vincolante al processo di unificazione
Moro
Con cui lavoravo lungamente per stimolare spesso con successo costruttivi processi comunitari disse il ventitré giugno del mille novecentosessantaquattro
Scriveva Machiavelli dice Moro che qualsiasi cosa Tito utensili principe
è il dopo e in un suo presentimento intende quello che è destinato a rappresentare terroni vantaggiose o impedimento
Non è più sufficiente su giungeva l'intesa dei principi ammesso e questo potesse poi potesse realizzarsi
Per farlo euro per fare l'Europa concludeva occorrono a volontà e l'accordo del popolino l'orientamento e lo stimolo dalla determinazione dei popoli
Tocca anzitutto alle forze politiche
E io credo che gli europei infatti consapevoli boliviano l'unione perché vogliono vivere e prosperare e credo che il loro è il presentimento di cui parlavamo
Che lo potranno se uniti nella nelle comunità spiegazioni
Ma se saranno anche coinvolti ed attivi
Perché nella più vasta convivenza umana la pace e la libertà la giustizia la solidarietà si facciano strada e siano alla fine la condizione umana vincente
Dunque buongiorno e benvenuti a tutti e ringraziamo l'onorevole rumor presidente della sessione venti io sono il moderatore
Rumor adatto ha impostato il tema e ha risposto l'Europa deve unirsi e mi ha detto anche alcune ragioni noi abbiamo qui un gruppo di persone molto qualificate oltre al ministro degli Esteri
E nella onnipotenza che mi è stata assegnata per questa mattina da Franco Evangelisti che si nasconde per avere il terreno
Pentendo forse pentito di questa onnipotenza che mi ha dato io prediligo subito come ho pensato di organizzare questa questa mattinata di riunione
Premettendo che come modenese Emiliano sono molto contento di vedere smentite le previsioni nerissime di alcuni dei partecipanti che dicevano a mezzogiorno e mezzo gli emiliani romagnoli vanno a mangiare
E non si sognano assolutamente di venire a sentir parlare dell'Europa direi che in un certo senso Nardo alla domanda all'Europa può unirsi si vede una risposta corale incredibile l'Europa può unirsi se c'è tanta gente in Emilia-Romagna
Bastardina parlare del terrore
Invece di andare a mangiare tagliatelle e cose del genere
In compenso però io mi rendo conto della responsabilità che qui abbiamo e Andreotti era il primo a rendersene conto della responsabilità che abbiamo di lasciarli andare a mangiare però abbastanza presto non vogliamo tenerli qui fino a riguardo al pomeriggio che serve poco civile
Allora unendo tutti questi vari elementi insieme l'organizzazione del della della di questo dibattito di questa discussione sarà come segue
Parlerà ovviamente adesso l'onorevole Andreotti presenterà una relazione dice di parlare dieci minuti Andreotti bravissimo parlare brevemente io sono disposto a Dalian con quarto d'ora non ho problemi
E ed è evidentemente l'alla domanda l'Europa può unirsi è è il primo che deve cercare di dare una risposta qualificata
Poi ho pensato di dare la parola all'attuale vicepresidente che al antico al presidente della Commissione europea e cioè a Natalie e a Franco Maria Malfatti
A Natalie perché tutto sommato noi vogliamo una risposta alla stessa domanda l'Europa più può unirsi un poco concretamente residenti in relazione a quello che il il come stanno andando le cose che cosa sta facendo questa Commissione come sta andando quel processo di unificazione in particolare uniforme economica di testa ed è stata decisa da Franco Maria Malfatti io vorrei Franco una una riflessione tu sei stato presidente della Commissione non diciamo quanti anni fa perché il tempo passa in fretta vaticina però stima mi pare una decina d'anni fa il peso che quindi la tua risposta questo quesito possa essere una riflessione su come è cambiato da allora ad oggi
Poi io vorrei dar la parola Renato Zangheri che Signori si nasconde dietro quel paio di baffi che non aveva fatto fino a poco tempo fa forse perché dicono che quando va al Festival dell'Unità non ci voglio nella festa la festa dell'amicizia invece sentito uno può variare questo non so se vi rendete conto di che strano il Milan José paese questo nuovo in poi non so se ve ne rendete conto di qualcosa in questa stagione politica italiana di settembre che la gente al ritorno dalle ferie incomincia a discutere
Nella maniera civile in cui si sta discutendo adesso su e giù per tutti i festival di tagli vi prego di riflettere giovamento perché mai non cederemo mai conto di che paese straordinario stiamo Zangari io penso che darà una risposta all'interrogativo che ci poniamo da un'angolazione sua di di di di di persona ben impegnate in tutti questi problemi
Voi la BSE quell'elenco alfabetico l'ordine alfabetico loro aveva patetico mi fa parlare due giornalisti subito dopo che sono Luca Di Schiena di Emilio Fede e poi di nuovo tre politici Roberto Formigoni deputato
Europeo Giulio Orlando il senatore Orlando responsabile del Dipartimento relazioni internazionali della DC e Gustavo Selva che piccole parlamentare non come giornalista
Anche se va be insomma io ho scritto tentato di mettono fra i giornalisti ma insomma lo lascio fra i parlamentari ecco però qui c'è una regola un po'rigida temo apre chiedo scusa Fracanzani
Abbiate pazienza ma lo è arrivato dopo esce dalla Records
Allora
Se do giusta grazie
Va be'o però succede questo che se noi vogliamo parlare abbastanza concretamente non andare oltre una certa ora i vostri Inter enti e faccio un'eccezione gliel'ho già detto dice di non volere approfittarne ma facevo un'eccezione unicamente per Natali
E mi colpisce questa carica di vicepresidente della commissione qui signora Europa che parla quindi ero disposto a dare anche dieci minuti una diceria che bastano cinque però tutti gli altri faranno degli interventi di cinque minuti che vuol dire non so se vi rendete conto vuol dire poter fare un un'affermazione un problema un sollevare una cosa
Cinque ho detto cinque aveva vedo Zhang Erika dice bene quindi va bene ad anche riso disposto a darle sei visto che rappresenta un partito alternativo vi abbiamo dopotutto mi sembra giusto descrizione qualcheduno parla voi tre minuti va benissimo io tirerei le somme alla fine Andreotti chiuderà allora a questo punto oggi onorevole presidente Giulio Andreotti la domanda l'Europa può unirsi grazie
Ultima cosa che mi compete chi vuole togliersi la giacca lo faccio solo per metterli a loro agio se invece se non vogliono possono non toglie
Ecco fatto
Nella introduzione di Mariano Rumor ci sono state le le indicazioni di diverse cose che che possono rappresentare delusione cioè tappe non ancora realizzate
Questo non ci riporta però a dover concludere che l'Europa e in una situazione di crisi
Per l'Unione Europea capita un po'quello che capita nei confronti della democrazia cristiana si dice sempre che in crisi ma ringraziamo Dio poi non lo siamo anche noi sembra
Certamente perché oggi è necessario vorrei dire progredire con un po'più di concretezza analitica di programmi perché noi abbiamo scontato all'inizio quello che era il grande veicolo per entusiasmarsi
L'Europa è nata con due finalità che in quel momento erano delle finalità di prevenzione
Prevenzione di una terza guerra mondiale
Attraverso conflitti tra Francia e Germania
E prevenzione da una diffidenza dei confronti della Germania sul cui riarmo vi era una ostilità molto diffusa
Bisognava creare qualche cosa in chiave positiva per superare l'una e l'altra di queste preoccupazioni e fu superata oggi sarebbe ridicolo
Entusiasmarsi di Europa perché non c'è possibilità di guerra tra Francia e Germania i giovani si metterebbero a ridere se noi ponessimo un problema noi non ci mettiamo a ridere
Perché sappiamo quanto questo abbia rappresentato di positivo agli inizi
Ne dobbiamo scoraggiarsi se alcune tappe si sono aggiunte molte altre non si sono raggiunte
E quando noi facciamo la predica
Agli altri paesi dobbiamo fare due preti che io parlo solo per titoli di capitoli dobbiamo fare due preti che hanno gli stessi una è quella di applicare
Lei direttive comunitarie con maggiore puntualità uso una femminismo di quanto noi non abbiamo fatto fino a questo momento e l'altra è quella di guardare un po'alla nostra storia nazionale
E son passati molti più anni di quanti ne siano passati dalla firma dei Trattati di Roma ma non è che tra Misilmeri e Sesto San Giovanni si sia proprio quella uniformità
Di posizioni di redditi di formazioni culturali di modo di pensare e di vivere
Allora dobbiamo fare in modo che questa comunità
Che naturalmente a due segnali molto positivi che ci inducono non solo a ritenere che può unirsi ma che deve unirsi sempre di più il primo segnale quello che i Paesi inizialmente sei oggi sono dodici una comunità che cresce a in se stessa il sigillo di qualche cosa di attivo e di progressivo
E in più di un numero decine e decine di Paesi
Della cosiddetta area a CP Africa Caraibi Pacifico che sono associati
Alla comunità e in più vi sono altri Paesi dell'est europeo e di altre zone che hanno degli accordi con la comunità stessa
Senza forse accorgersene noi abbiamo creato un fatto rivoluzionario che prima non c'era mai stato un collegamento di questo genere dell'Europa con una larga parte del mondo in un clima che povera anche le contestazioni che le arance della California è la pasta
Di Barilla però non porta alcuno negarsi
Che questo sviluppo dell'Europa e inserito in un clima di concordia tra il continente europeo
E in modo particolare gli Stati Uniti d'America e il Canada per quelle connessioni perché salvo uno dei Paesi della Comunità l'Irlanda tutti gli altri facciamo parte oltre che della Comunità europea facciamo parte anche della comunità atlantica che ha questo preciso aspetto di difesa comune che non è soltanto di difesa di carattere militare
Quali sono i problemi di oggi li denuncio noi abbiamo un problema che è forse il più urgente
In questo mese dovrebbero cominciare in una conferenza che al luogo in Uruguay le trattative per il commercio internazionale quella sigla Gatti che deve aggiornarsi
Vi sono tre Progetti uno di Colombia uno di Argentina e un altro di dieci Paesi in via di sviluppo la comunità europea non ha potuto aderire finora nessuno di questi progetti
Al primo aderiscono Stati Uniti aderisce il Giappone ma la comunità europea in modo particolare per un'obiezione della Francia sulla politica agricola e per obiezioni minori
Di altri Paesi finora non ha dato la sua adesione alla base su cui deve svolgersi questa ripresa di negoziato e questo è di grande importanza perché il mondo avrà un indirizzo o l'altro a seconda se noi riusciremo a trovare delle vie per organizzare il commercio internazionale in maniera da assicurare
Un minore sfruttamento dei paesi produttori di materie prime e una effettiva
Contribuzione Allo sviluppo dei paesi che con una forma più gentile noi oggi chiamiamo in via di sviluppo e che una volta chiamavamo non sviluppati o sottosviluppati ma la realtà
Salvo le terminologie non è che sia cambiata
Di molto questo è il primo punto che noi oggi abbiamo l'Europa
E parlerà con una voce univoca il fatto di non aver potuto ancora aderire incerto può dare delle preoccupazioni però dava anche il segno di una metodologia importante di dodici Paesi non vanno a plotoni il sfiancanti alla trattativa ma vanno uniti e stanno maturando
Questa loro linea comune
Abbiamo a seguito della conferenza del Lussemburgo che ci ha dato molte delusioni ma ha dato anche dei risultati
Abbiamo un impegno impegno di arrivare del mille novecentonovantadue sembra lontanissimo ma non è poi tanto lontano ad avere la completezza di questo mercato interno
Che vuol dire mercato interno vuol dire che la libera circolazione di persone di merci di servizi e di capitali dovrà essere piena non avere più delle remore non avere più degli impacci
Dobbiamo prepararci a questo perché e una svolta nella vita di ciascuno dei nostri Paesi che comporterà delle notevoli modifiche in meglio o in peggio stanno i di prepararci
Il modo di utilizzare al massimo queste possibilità
Terzo punto la comunità non deve concentrare come finora ha fatto in una prima fase era inevitabile per ottenere l'autosufficienza alimentare dell'Europa oggi questa autosufficienza mo'non solo raggiunta ma abbiamo presso uno slancio tale per cui previsto di prodotti eccedenti sono tali che non bastano nemmeno per i magazzini dei dodici Paesi abbiamo dovuto affittare dei magazzini in Austria e queste
Crea allora naturalmente una necessità di revisione ma accanto alla politica agricola con le sue necessarie revisione oggi abbiamo una necessità
Che avvertiamo cioè nello sviluppo tecnologico che è essenziale per non rimanere noi tutti insieme dei sottosviluppati
Non ci possiamo muovere separatamente
Se ci mettiamo tutti insieme siamo fortissimi abbiamo molte più fondi abbiamo molti più cervello di quanti ne possano avere gli stessi Stati Uniti e il Giappone si ognuno cammina per conto suo questo non avviene
è possibile si è possibile perché il tentativo che abbiamo fatto ne cito uno solo l'elenco sarebbe molto piccolo per verità ma il tentativo del Scettri cioè il laboratorio per la fusione nucleare
Che messo in piedi dai paesi della comunità e in Inghilterra
E da Svezia e da Svizzera e sta andando avanti e questo forse oltretutto ci porta al potere guardare
Il problema nucleare con una ottica un po'più elevata
Tenendo conto che alcune polemiche io ritengo non siano molto razionali
Noi possiamo anche non avere nessuna centrale nucleare ma quando la Francia ne ha quaranta e non è che possiamo mette la Guardia di Finanza impedire che arrivino le polluzione eventuali e in più per noi noi
Detto questo certamente dobbiamo in materia di standard di sicurezza
E in materia di impegno per notificare subito in caso di avaria seguire la strada degli accordi internazionali la strada dell'agenzia internazionale
Di Vienna e da che sta facendo un buon cammino
Noi su questo piano della tecnologia su questo piano della ricerca scientifica comune
Dobbiamo vedere uno dei punti anche di entusiasmo per i giovani dello sviluppo della comunità europea abbiamo avuto una grossa delusione del passato con Euratom
Euratom e i nostri antichi o diciamo anziani
Non avevano molta competenza tecnica pare che conoscessero almeno i che il calcolo non avessero gli uffici studi che hanno adesso alcuni però avevano il cervello molto più vivace erano molto più lungimiranti avevano scelto bene Euratom
Era un settore nuovo non c'erano interessi precostituiti quindi si poteva veramente far un cammino insieme come Europa poiché purtroppo gli interessi nazionali e alcune influenze eccessive
Di interessi di Paesi estranee alla comunità hanno fatto sì che questo non avvenisse ma dobbiamo riprendere questo cammino e diciamo allora che anche sotto questo profilo la risposta all'Europa può unirsi e e deve unirsi e una risposta
Che obbligata
Vorrei infine dire che viene la cooperazione politica che cos'è la cooperazione politica prima è nata sperimentalmente cioè i ministri degli esteri gli altri ministri trovandosi dovevano far fronte non solo all'applicazione del trattato ma dovevano cercare di parlare possibilmente un linguaggio comune dinanzi ai grandi problemi politici
Di tutti i giorni a quelli straordinari
Alcune volte questo è riuscito altre volte non è riuscito a oggi si è fatto un passo avanti nel trattato che conclusivo della conferenza del Lussemburgo
E divenuta clausola comunitaria questa cooperazione politica e ci si erga di trovarsi alcune volte riunioni informali altre volte come sabato e domenica prossimi in Inghilterra
Il riunioni informali per vedere rimettere insieme le posizioni dei dodici Paesi e di parlare se non proprio un linguaggio comune almeno un linguaggio non troppo divergente
Ed è importante che da alcuni anni nell'Assemblea generale degli Stati Uniti che ha luogo alla fine di settembre il il ministro degli esteri che dalle Nazioni Unite che il ministro degli esteri del Paese che ha la presidenza di turno parla a nome della comunità noi sappiamo che questo può essere una
Strada
Questa della cooperazione politica se poi questo non per risparmiare sempre un giorno arriveremo a poter avere per esempio i dodici Paesi un solo ambasciatore in ognuna delle capitali questa sarà un giorno
Meraviglioso ci vorrà del tempo guida andranno in pensione tutti i diplomatici che sono attualmente non c'è nessun rischio di dover rimettere
In una specie di posizione di Bagno Maria insomma il presidente ma noi
Ecco la mia conclusione allora è questa la risposta e sì e al a quello che ha detto Mariano Rumor io vorrei aggiungere anche un'altra un'ultima considerazione cioè che inizialmente vi era molta diffidenza come il perverso tutte le cose nuove sulla comunità e anche all'interno della vita politica italiana vi era molta diffidenza vi erano contrasti
Molto acuti molto aspri
Oggi io credo che pur avendo è ovvio delle valutazioni differenziate sui ritmi con cui si procede sui metodi con i quali si avanza Osio avanza
Più lentamente però noi abbiamo nel Parlamento che rappresentativo della volontà nazionale una concordia e l'Italia è l'unico Paese unico dei dodici
Del quale i rappresentanti votano quasi sempre tutti insieme indipendentemente
Dai loro partiti allora vestita dei guelfi e dei ghibellini e lo diciamo qui in un lembo ed ex Stato Pontificio fra l'altro il professore deve questi Italia che non è proprio conosciuta nel mondo come un paese di
Estrema cortesia reciproca tra i i cittadini si presenta per la prima volta in un modo nuovo e anche di questo io credo noi dobbiamo essere grati all'Europa e dobbiamo essere grati a coloro che ci insegnarono a credere in questa Europa quando sembrava un sogno sembrava addirittura
Da parte di alcuno questa era la critica sembrava un diversivo per non affrontare i difficili problemi interni
Io credo che come del resto mi aspettavo l'onorevole Andreotti ha dato una lezione anche di precisione di tempi perché i quindici minuti li ha rispettati esattamente onorevole Natali
Concordo d'Europa può unirsi
Lei come Andreotti io credo che manca il microfono li ho la sensazione parlare molto vicino
No
Pubblico la sua esperienza dell'ANAS ingerisce
Concordo
Il quesito l'Europa può unirsi concordo con Andreotti l'Europa deve si sente deve unirsi e direi che c'è una domanda d Europa non solo e non soltanto nel nostro sistema
Andreotti ha citato alcuni senti
Se mi è consentita una testimonianza di carattere personale io in questo momento mi occupo di cooperazione allo sviluppo
E sento e vedo come da parte di questi Paesi soprattutto in Africa si chieda di avere come interlocutore euro
Deve unirsi anche evidentemente per svolgere un suo ruolo sulla scena internazionale
Deve unirsi perché perché forse noi ed è giusto ci preoccupiamo di quella che è la situazione ma non ci rendiamo conto di quello che noi rappresentiamo ormai nel mondo vi è un dato di fatto estremamente significativo e il dato di fatto per il quale il comico ha chiesto di allacciare rapporti con la comunità europea vi è un altro dato di fatto che credo sia estremamente significativo in questi giorni vi è stato un passo dell'ambasciatore dell'Unione Sovietica
Presso la Commissione delle Comunità europee perché venga appoggiata la richiesta dell'Unione Sovietica partecipare a quei negoziati incanta
Di cui Andreotti a sottolineato la importanza
Pizzi volessi fare un po'la battuta di spirito direi che non so come l'ambasciatore dell'Unione Sovietica si sia presentato alla Commissione delle Comunità europea perché fino a questo momento l'Unione Sovietica non riconosce la comunità europea a questo la piccola battuta
Ciò detto evidentemente il problema è capire come può unirsi ed io debbo sottolineare per quello che riguardano entrare mia veste commissario
Della comunità europea evidentemente
In Italia lo diceva Andreotti giochiamo in casa in Italia una larga consapevolezza largo desiderio larga volontà di questo processo ricostruzione europea
Non altrettanto evidentemente può dirci nei confronti di altri paesi
Ma
In questo sta la positività di quello che è stato chiamato l'atto unico di Lussemburgo sia pure con tutti i limiti che ci sono stati la stalla positività dell'atto unico di Lussemburgo perché in definitiva attraverso di esso si sono avverte delle strade che debbano essere percorse che possono portare a tutta forza mento della realtà della comunità europea
Vorrei soltanto e brevemente dire che c'è il grosso problema del mercato interno di cui ha parlato Andreotti
La decisione fu presa dal consiglio di Milano sulla base di un libro bianco presentato da noi che la commissione adesso per quello che ci riguarda noi stiamo presentando tutta una serie di provvedimenti che ci auguriamo vengano approvati ci auguriamo cioè che dalle intenzioni dalle dichiarazioni si passi ai fatti vi è il problema previsto anche nell'atto unico di Lussemburgo della estensione della competenza dalla comunità al settore dell'ambiente anche lì
Noi abbiamo fatto e faremo tutte le nostre proposte soprattutto devo dire vorrei sottolineare questo dato di fatto abbiamo presentato un ambizioso programma per quello che riguarda la ricerca già tecnologia ci auguriamo che anche queste nostre proposte possono trovare in supporto non dico dell'Italia che è dato per scontato ma il supporto degli degli altri degli altri degli altri paesi
Ma qui evidentemente anche se dobbiamo prendere atto di quello che è stato realizzato che spesso ci scompare perché indubbiamente noi aspiriamo molto di più
Dobbiamo sottolineare che ci troveremo nei prossimi mesi di fronte non ad una crisi accertamento delle grosse difficoltà
Esse sono collegate ai problemi della Bonino con la convivente del bilancio della politica agricola comune che in questo momento
Impegna circa il settanta per cento del bilancio comunitario e per conseguenza degli raggio che ormai ha raggiunto limiti che non ci permettono più riavere dei mezzi a disposizione per sviluppare delle nuove politica
Qui una piccola notazione
Sia consentito dirlo credo che faccia tacere anche ad Andreotti
Egli ha accennato all'ampliamento della comunità
Altre otto è stato uno degli artefici
Io per sette anni ho svolto questo duro compito di negoziato
Mi ricordo delle critiche che venivano svolte lo dico qui la zona tipicamente agricola per ciò che concerneva la eventuale concorrenza dei prodotti agricoli spagnoli e dei prodotti agricoli italiani
Noi sostenevamo e fatto politico era molto ma molto più importante e che l'ingresso di questi Paesi riequilibravamo a vita comunitaria
Il primo esempio di questo l'abbiamo avuto recentemente quando e Fracanzani lo sa meglio di me quando discutendo si del bilancio della comunità e scontrandosi due concezioni la concezione che voleva gelare il bilancio della comunità e la concezione dei paesi non e la concessione coloro che volevano che il bilancio dalla comunità servisse anche a una integrazione economica
E sociale
Praticamente sia determinato blocco
Dei paesi del sud dell'Europa che oggi con l'ingresso del Portogallo la Spagna la Grecia rappresentano una possibilità concreta di far sentire la propria voce e ti indirizzare verso alcuni obiettivi quindi per quello che ci riguarda noi stiamo preparando abbiamo preparato le proposte più significative per ciò che concerne il mercato interno quello che riguarda la coesione economica e sociale
Per quello che riguarda l'ambiente per quello che riguarda la tecnologia sviluppiamo la nostra attività per ciò che concerne i grossi negoziati commerciali
è un momento in cui esiste il problema del Gatt esistono i problemi di un contenzioso con gli Stati Uniti che comunque siamo riusciti in parte
A risolvere per ciò che riguarda la commissione la commissione agisce su questa linea di rafforzare quelli che sono quella che è una questione interna della comunità per permettere alla comunità di poter sviluppare un suo discorso di presenze di prestigio anche all'esterno
Avremmo queste grosse difficoltà
Devo dire che certamente occorre anche nella nostra attività un po'di coerenza io mi auguro e spero che l'Italia non sia il Paese che presenti ad esempio i programmi integrati mediterranei che hanno formato oggetto di una lunga battaglia
Era presente come ultima cosa che si sta purtroppo periferica dopo una occorre che non è in grado di riferire spesso a quelle che sono le indicazioni le dichiarazioni seguano delle azioni coerenti
Credo che avremo al Consiglio europeo di dicembre il grosso dibattito per ciò che concerne la politica agricola comune ed il bilancio ritengo però che
Se giusto aspirare a raggiungere obiettivi più ambiziosi ritengo però che non si debba carriere nel pessimismo più assoluto vorrei a questo punto
Soltanto dopo le votazioni finali con la la prima che credo sia sostanzialmente significativo infartuato che nel nel referendum danese
Questo timido passo in avanti della comunità previsto dall'atto timido ma significativo previsto dall'atto unico di Lussemburgo ci ha determinato la vittoria alzi sono stati i giovani danesi
E secondo osservazione o meglio il secondo richiamo che vorrei fare questo Jean Monnet diceva che d'Europa eccome una bicicletta se non proceda avanti cade
Se è vero che nei campionati ciclismo su pista c'è a un certo punto anche
L'assessore las però surclassa non può proseguire indefinitamente anche se ci ricordiamo Maspes che non so quanto tempo stava fermo in surplace ma a parte queste eccezioni ricordiamoci quello che dicevamo né al quale io credo Europa ecco che una bicicletta
Deve progredire e per valutare in avanti perché non può cadere ci sarebbe veramente una grossa reazione e non risponderemo nessuno risponderebbe a quelli che sono interessi le esigenze speranze
Di una realtà che oltretutto potare in termini concreti delle risposte
Alle aspettative soprattutto delle giovani generazioni grazie
Io io vorrei che io vorrei che questo pubblico non sottovalutasse l'importanza e il significato delle due risposte che abbiamo avuto alla domanda d'Europa più può milioni si non tanto e non soltanto perché abbiamo avuto da persone che hanno una responsabilità istituzionale precise
Ministro degli Esteri italiano il vicepresidente della Commissione europea
Ma davvero venuto da persone nel quale viene dirlo ed è giusto riconoscerlo hanno svolto non userò la frase
Un poco Triton poco frusta
Battaglie europee perché non è una battaglia un lavoro hanno svolto un lavoro europeo
In estrema importanza da parte di Andreotti con il ministro degli esteri del Governo Craxi in un momento critico in cui la funzione dell'Italia è stata di importanza primaria non ricordava bene Natali
Per portare avanti il discorso sul nuovo Patto comunitaria
E dall'onorevole Natali che è persona onesta molto modesta molto modesta vedi perché in Italia si parla poco dalla comunità
E disse lui non parla ma i fischi frequenta Bruxelles sa bene quale sia il suo grande prestigio personale mi permetto di renderle omaggio perché veramente un po'un imberbe Ingiustizia è che ci sono in Italia che certe volte
Non si parla di persone che svolgono un lavoro di estrema importanza come quello che lei ha svolto con riconoscimenti molto più internazionali che italiani in tutti questi anni scusatemi non volevo dirlo perché francamente sembrava
Andrea sarà d'accordo con me fare questo riconoscimento mi scusi
Beh a questo punto io mi rivolgerei a Franco Franco Maria Malfatti tu sei mio amico personale da molto tempo se il primo Guido cinque minuti e sarò di una severità feroce conta però io la domanda che vorrei farti e questa tu sei stato presidente della commissione una decina d'anni fa se una decina d'anni fatte avessero rivolto questa domanda d'Europa può unirsi
La tua risposta sarebbe stata la stessa della risposta che ci da è che adesso e se non sarebbe stata e se non nella stessa in che cosa è cambiato
Sì
Oggi cioè oggi in cui è divenuto di moda per certi versi di parlare di unico pessimismo di dire che il processo e firmò quel processo in crisi eccetera in un certo senso oggi le cose si presentano meglio di quanto non si presentassero quando io sono stato presidente della Commissione e spiego in che senso vorrei partire io sono stato presidente la commissione del mille novecentosettanta al mille novecentosettantadue
Cioè al nel periodo in cui fu fatto il negoziato per il primo allargamento dalla Comunità europea dal sei al nove in effetti avrebbe dovuto essere dieci Paesi ma la Norvegia aderì nel negoziato e poi sottoponendo a referendum la sua adesione la maggioranza popolare si espresse negativamente e tornammo a Roma
Bene il fatto solo forse una risposta troppo semplice ma cinque minuti sono pochi che da sei siamo divenuti dodici dimostra una forza di attrazione un processo di movimento un fatto positivo non solo
Ma quando fu fatto quel negoziato molti sostenevano io credo ha ragione
Che se quel negoziato si fosse concluso negativamente e non sarebbe stata la prima volta che per il veto francese sarebbe arrestato questo processo di allargamento dalla comunità nel caso specifico con ingresso da Gran Bretagna nella comunità
Si sarebbe innestata una crisi irreversibile della comunità
Al contrario oggi a me sembra che con tutto il pessimismo che si possa dire sulle cose che si potevano fare che sono fatte
La realtà che si è costruita e che ripeto è andata allargandosi mi dignitosamente aspetto quantitativo a dodici Paesi questa realtà secondo me rappresenta ormai nel contesto internazionale e nella vita stessa dei nostri paesi una realtà
Irreversibili
Secondo noi come possiamo avere una delle prove di questa irreversibilità
Abbiamo attraversato in questi anni così difficili e per certi versi in una certa misura siamo ancora nella quota di questo processo la crisi economica più grave dal dopoguerra ad oggi ebbene questa realtà la prima potenza commerciale del mondo come si constata la seconda potenza economica del mondo qual è la realtà comunitaria è riuscita a mantenere perché spesso nella confronto degli altri paesi
Una via di liberalizzazione degli scambi e di ostacolare qualsiasi spinta al proprio interno e al proprio interno di tipo protezionistico
Secondo punto passo ad un aspetto molto contestato cioè la questione istituzionale io non sono mai stato un istituzionali visita come altri legittimamente o sono stati come approccio fondamentale alla costruzione europea
Ho ritenuto che realisticamente dalla realtà storico-politica che attraversiamo l'approccio propriamente politico finisse per essere l'unico che ci poteva dare la possibilità anche sul piano istituzionale di fare i passi in avanti
Nel mio periodo è una costatazione
Il Parlamento europeo non era eletto direttamente dai popoli europei tra i cittadini elettori dell'euro
E ogni volta che la commissione pose questo problema al Consiglio dei ministri della comunità debbo dare atto che sempre il nostro Paese è stato in prima linea per sostenere l'elezione diretta non altrettanto non erano gli altri paesi ed era impensabile in quel periodo
Immaginare che si potesse arrivare si sapeva si voleva arrivare ma immaginare che si potesse arrivare quando all'elezione diretta questo non era immaginabile
Oggi siamo arrivati all'elezione diretta del Parlamento europeo anche se con timidi passi pure chiamati Natali siamo arrivati con l'atto unico del Lussemburgo e qui è stato richiamato a rafforzare i poteri del Parlamento europeo quella procedura della cooperazione con il Parlamento europeo che è uno dei punti di modifica del Trattato istitutivo della Comunità europea non entro per ragioni di tempo e tuttavia una prova che sia pure in termini limitanti termini relativi sono fatti dei passi in avanti terzo ed ultimo punto vorrei riallacciarmi proprio a quanto diceva Natali per quanto si riferisce alla richiesta nelle sovietica
Di partecipare ai negoziati del Gatt e così via io partecipai non senza difficoltà
Non senza difficoltà
Alla prima riunione che si ebbe nel quadro della cooperazione politica dico non senza difficoltà
Perché la cooperazione politica venendo tuttora ancora avvenendo per via intergovernativa e non per via comunitaria la commissione in quanto tale veniva discriminata specialmente in alcuni Paesi
Riuscì con un approccio politico pragmatico al ottenere la partecipazione della della comunità oggi la comunità la cooperazione politica si rafforza
Trova un suo quadro di riferimento anche istituzionale nell'atto unico nessuno più contesta che a tutti i suoi lavori in ogni momento partecipi la commissione cioè vorrei dire la massima istituzione sovranazionale nell'ambito della comunità
Ma c'è qualche cosa di più
In quel periodo ci fu forse lo ricordate
Il lungo difficile negoziato per ad Helsinki che si concluse poi nel cosiddetto Atto finale di Helsinki ebbene qui piccolo particolare carico di significato
Allora presidente del consiglio di turno della Comunità europea era onorevole Aldo Moro ministro del presidente
Ebbene
L'Italia posti il problema nome degli altri paesi che la
Comunità che l'Atto di Helsinki venisse firmato
Anche a nome della comunità europea
E l'Unione Sovietica e gli altri Paesi dell'Est contestarono questo fatto e Moro firmo
Come presidente del Consiglio italiano e come presidente di turno della Comunità europea ma come atto unilaterale della comunità questo fu il compromesso che si riuscì ad ottenere
Oggi sentiamo che la realtà ed è diversa oggi non solamente vediamo un Paese comunista come la Cina danni avere il proprio rappresentante permanente verso la comunità
Ma vediamo gelare atti vorrei dire questo no aprioristico dell'Est nei confronti della comunità con i possibili accordi che si possono stabilire sul piano la cooperazione fra come come comunità conto come è auspicabile
Il riconoscimento da parte dell'Unione Sovietica negli altri Paesi dell'Est della Comunità europea sul fatto che secondo me e arrivati a questo punto piuttosto
Facile immaginare che si potrà concludere positivamente se ciò non so ancora un minuto allora tutto bene no evidentemente i problemi sono molto grossi quindi non risolti di fronte a noi ne vorrei accennare solamente a due proprio ricollegandomi a quella a a a quella esperti esperienze cioè alla indomani della allargamento del primo allargamento della Comunità fu posto l'obiettivo della trasformazione della comunità in un decennio da un lato in unione economica e monetaria e dall'altro in Unione Europea ecco questa trasformazione non è ancora avvenuta io credo che questo passaggio sia fondamentale per rafforzare i vincoli di integrazione fra i nostri Paesi
E quindi per portarci al compimento nella costruzione cioè quello dell'Europa politica grazie
Grazie grazie onorevole Malfatti per la analisi che ci hai dato che da questo sfondo questi riferimenti che mi sembra importante
E la parola ore all'onorevole Renato Zangheri il cui punto di vista credo che sia particolarmente importante primo perché è un europeista vero
Secondo perché me lo consentirà il suo partito in un certo senso è venuto più da lontano all'euro
Terzo perché però quando c'è venuto c'è venuto era accettata con piena
Volontà
Al punto da portare al Parlamento europeo Altiero Spinelli perché ce l'avete portato credo che sia un merito storico questo
Se non altro
E quarto perché è un angelo del PCR come diceva Andreotti del di CE della Comunità europea sempre in crisi ma è sempre lì Zangari
Ma io ringrazio anzitutto dagli organizzatori di questa festa di avermi consentito di essere
Presenze di partecipare a questo
Dibattito fra il relativo pessimismo del presidente rumore il relativo il moderato ottimismo
L'onorevole Andreotti e degli altri intervenuti io non non vorrei schierarmi mi limito soltanto a rilevare come i processi di unificazione
Europea lo dicevo ora Malfatti vanno molto a rilento e l'assunzione del Progetto di nuovo Trattato approvata dal Parlamento è stata molto reticente molto calda da parte del Consiglio dei ministri passi avanti si compiono con grande lentezza
E le istituzioni comunitarie
Al di là dei meriti personali di chi vi partecipa ore presiede
Sono per ammissione generale in uno stato di paralisi o ridotte almeno ad una camera di compensazione di interessi nazionali quando non addirittura di interessi corporativi ma io piuttosto che analizzare che non saprei la sullo stato attuale della delle istituzioni europee vorrei porre tre questioni dell'Europa che mi pare tutti e tre spingano verso L'Unità dell'Europa e quindi ci invitino ad un impegno maggiore per l'Europa la prima è stata accennata dal rumore all'inizio vorrei sottolinearla con con particolare accento e la questione del contributo europeo alla cultura mondiale
Non c'è dubbio che l'Europa possiede un immenso patrimonio artistico e culturale e può promuovere ulteriori sviluppi
Nel campo dell'arte dalla scienza e della cultura io debbo dire che questa valorizzazione assai scarsa da parte noi di noi italiani e di tutti e di tutti gli europei
Ho letto con molto accoramento debbo dirlo una dichiarazione di un illustre parlamentare democristiano il quale invitava il ministro Goria a tagliare ogni spesa per i giacimenti culturali
No per i giacimenti culturali dobbiamo spendere di più
Questa a mio parere dobbiamo spendere di più noi italiani dobbiamo spendere di più noi europei dobbiamo valorizzare meglio questo grande patrimonio storico intellettuale e morale
E politico in definitiva anche io l'altra sera ero Urbino ad una festa dell'Unità e poi ho preso l'occasione per visitare la Galleria nazionale delle Marche che ha sede come voi sapete alla nel palazzo del duca Federico e lì io ho imparato che per i mesi estivi la galleria è rimasta aperti il pomeriggio Grassi ad un contributo della Chivas
Ma che essendo terminato questo contributo nel pomeriggio alla galleria rimarrà chiusa gli ottanta giovani che erano impegnati in questo lavoro utilissimo se ne tornano a casa i turisti gli stranieri gli italiani che vogliono visitare la Galleria nel pomeriggio non la possibilità mi pare che l'Europa dovrebbe cominciare a credere di più in se stessa e nei propri valori questi valori i valori più profondi di un umanesimo che è nato in Europa
Cioè io qui non voglio essere così unilaterale da non pensare che le le grandi correnti di questo magari che si possono cristiane sono mai che riguardano il Rispetto all'affermazione della dignità della parità
Della persona umana riguardano la forza della ragione riguardano la fiducia nel progresso riguardano il criterio fondamentale oggi o presto della solidarietà questi valori europei nati in Europa
Costruiti dagli europei sono contrastati perché vogliamo negarlo da un'ondata antiumanistica
Che individualismo che criteri del successo che era lambiscono che colonizzazione culturale da parte di una cultura americana che trascura questi valori quindi io penso che l'Europa dovrebbe avere una funzione culturale una funzione di difesa di valori umanistici una difesa di un patrimonio che insostituibile e irripetibile nella cultura mondiale seconda questione una questione che è più scottante ma è scottante anche quella prima che io ho detto
Ed è il fatto che l'Europa è diventato è diventata in questi anni il serbatoio e il primo bersaglio della più spaventosa potenza distruttiva mai accumulata al
Tutto questo è avvenuto anche per l'ossessione della sicurezza degli europei non dimentica non dimentichiamo l'impegno del cancelliere spetta a questo proposito ma non c'è dubbio che l'ossessione per la sicurezza ha portato oggi si è ribaltata oggi nel massimo del rischio di una complicazione
Nucleare sul territorio europeo in questa situazione io condivido molto vivamente l'orientamento scaturito dal congresso della socialdemocrazia tedesca
Di una risposta negativa all'impegno della Germania e dell'Europa nello scudo spaziale nella strategia dello scudo spaziale e ritengo che il compito dell'Europa debba essere quello di esercitare una funzione autonoma
Nel quadro dell'alleanza atlantica amicizia con gli Stati Uniti amicizia però non subalterna non accettazione dei fatti compiuti capacità di contribuire all'interno di questa alleanza in una dialettica di alleati a determinare orientamenti meno pericolose per l'Europa meno pericolosi per il genere umano
E infine
Io penso che l'Europa abbia un compito che non riguarda soltanto se stessa e l'arbitraggio dei propri conflitti e dei propri contrasti di interesse abbiamo più nobile compito sull'arena internazionale
Che riguarda quei Paesi che il presidente Andreotti chiamava eufemisticamente in via di sviluppo e che sono invece molte volte in via di sottosviluppo poiché stanno arretrando sempre più rispetto alle soglie non dico dei paesi evoluti ma addirittura
Rispetto alle soglie della civiltà e della sopravvivenza
L'Europa che la massima o la seconda potenza commerciale del mondo dovrebbe promuovere deve poter promuovere lo spostamento di grandi risorse
Con un piano del tipo di quello che i concepì generale Marshall all'indomani della seconda guerra mondiale un grande piano di trasferimento di risorse al sud del mondo perché il sud del mondo si possa liberare dal pericolo anzi dalla realtà attuale della morte per fame e si possa avviare alla partecipazione paritaria allo sviluppo dell'umanità non bastano naturalmente qui soltanto eccedenze alimentari da inviare a quei Paesi nei momenti più acuti
Della crisi ma si tratta di rivedere le linee di sviluppo di una politica economica internazionale
In questo io credo l'Europa potare deve dare un grande contributo positivo grazie
Tuttora seguono perché così vuole l'ordine alfabetico i due giornalisti presenti che sono Luca Di Schiena d'Emilio Fede ambedue della RAI
Luca e vi pregherei essendo vorrei cari colleghi sarò ancora più severo per ora non sono stato affatto severo in realtà ho tollerato delle prolungamenti ma ero un poco così inibito dall'autorevolezza di questi personaggi politici di grande rilievo ma coi colleghi però c'Ambrogio brutto ecco
Luca Di Schiena
Abbiamo ascoltando gli autorevoli interventi degli addetti ai lavori io esporrò alcune pillole di riflessione qualche domanda così come le porrebbe l'uomo della strada
Che ritengo come giornalista di dover rappresentare saranno forse domande riflessioni senza risposta perché non ho dei precisi destinatari
Ma sono riflessioni pervase equamente di pessimismo ma anche di fiducia di speranza comincerò subito ricordando che l'unità europea è un'aspirazione un'esigenza che arriva da molto lontano
Forse a metà strada fra la concretezza delle intuizioni politiche e l'utopia
Del resto se pensiamo dalla dispersione della Torre di Babele la tendenza alla vocazione dell'uomo è stata sempre quella di unificarsi di stare insieme anche se queste aspirazioni sono state spesse volte piegate a disegni totalitari e tirannici
Questa comunità europea e quindi uno dei grandi ideali che ancora resistono nell'animo della gente comune
Un dato certo prevede come abbiamo sentito tappe graduali un cammino ancora lungo e accidentato
Non si costruisce un'Europa unita dalla sera alla mattina la gente oramai si rende conto che gli interlocutori non sono tanto il Consiglio europeo e nemmeno il Parlamento di Strasburgo ma che bisogna fare i conti e confrontarsi anche con dodici Parlamenti nazionali ai quali poi spetta in definitiva l'ultima parola
Il guaio è che si ha l'impressione a volte che non si riesce a perseguire nell'utopia e nemmeno ad amministrare l'esistente
E il timore e che all'appuntamento fra tre anni
Quando andremo a votare per il Parlamento di Strasburgo la gente affronti questa prova con indifferenza con disinteresse con assenteismo perché sa di eleggere magari un Parlamento europeo ancora privo di autorità e i poteri costituenti
Ci sono delle amare constatazioni che io vorrei fare anche se ho notato delle reticenze sulle grosse difficoltà che lo stesso Natali ha annunciato e cioè le delusioni queste involuzioni nel processo di integrazione basti pensare che ancora oggi nei Paesi della comunità i ragazzi studiano dodici storie diverse dello stesso continente i ritardi le date vengono enunciate continuamente però sorge il sospetto che le scadenze ufficiali sembrano indicate per essere disattese o per essere rinviata
La gente legge un giorno sì e un giorno no delle spinte separatiste e autonomiste
Che è un po'dovunque in Europa alimentano le tensioni non siamo a ricordare quelle fra i nordirlandesi gli inglesi non stiamo a ricordare quelle tra i turchi e i greci a Cipro o addirittura fra gli italiani e gli austriaci per l'Alto Adige le spinte autonomiste dei dei baschi dei corsi degli stessi sardi
Beh e si fa fatica a parlare di un'Europa realmente unite
E a livello comunitario non si parla più di incontri leggiamo sempre di maratone
Gli incontri e i contrasti si concludono più spesso con dei fragili armistizio ogni paese e nello stesso tempo vittima e carnefice della famigerato diritto di detto di questa unanimità a tutti i costi che finisce per rendere sterili le decisioni prese a maggioranza certo di questo disorientamento di queste amare constatazioni dell'opinione pubblica ci facciamo carico anche noi operatori dei mass media rumor diceva giustamente che il nostro contributo e a livello zero
E portiamo le responsabilità in tema di unità europea del resto tolti De De Gasperi e pochi altri credo ci siano pochi inodore di santità
Io mi domando allora fra massimalisti minimalisti fra apocalittici e integrati dobbiamo inventare anche uno spazio per i rassegnati
In una parola sapremo superare la fatalità della storia che vede i popoli europei costantemente l'uno contro gli altri e poi i vorrei anche aggiungere alcune contraddizioni dei nostri comportamenti
E non c'è dubbio d'Italia è il Paese più europeista dei dodici e tiene il piede sull'acceleratore quando si trova a livello di istituzioni europee ma poi mette subito il piede
Sul freno quando le scelte comunitaria passano al vaglio nazionale
Nel faceva un accenno anche lo stesso Andreotti
Noi siamo insomma i primi a invocare l'Europa ma gli ultimi per esempio a rispettare le direttive comunitarie non a caso vantiamo il primato delle imputazioni presso la corte di giustizia di Lussemburgo
Eppure tra i padri fondatori con Adenauer e Schumann si distinse soprattutto De Gasperi
Tutti e tre mostrarono oltre a questa visione profetica di un'Europa unita un grande coraggio se pensate che appena cinque anni dalla fine della guerra e con gli odi ancora accesi
E proposero di sottoporre ad un'autorità comune la produzione del carbone e dell'acciaio che allora erano due fonti energetiche di grande importanza strategica
Altra domanda allora è stato un caso fortuito
Che i tre fossero cattolici e che Gasperini e Schumann grazie appartenessero a due culture o quelle radici contribuirono a ispirare e accidentati cementare questi ideali unitaria europei ci sarà solo o ci deve essere un'Europa cristiana oppure un'Europa socialista una Europa della Internazionale liberale tutto questo serve a favorire ad accelerare o a ritardare i processi di unificazione ecco sono appena pochissimi due o tre domande ne avevo tante altre preparate alle quali desidererei come interprete mediatore dell'uomo della strada di avere delle risposte grazie Luca Di Schiena
Sì credo che Emilio vede anche vogliamo fare fondamentalmente delle domande mi avete a Silvio nono non voglio peccare di presunzione esponendo il mio pensiero sull'Europa e soprattutto non voglio peccare di presunzione confronti di questo pubblico che anche delle necessità di andare a Paolo però visto che proprio in un clima democristiano come giusto c'è già la staffetta
Perché c'è chi va a mangiare e c'è chi è tornato a mangiare viene all'affollata ad affollare il teatro
Giustamente no io voglio approfittare in tuta ringrazio il presidente per otto enormi dato questa opportunità voglio profittare dalla presenza di un personaggio come il presidente Andreotti che io stimo moltissimo
Di lui come ministro degli esteri di Lou come democristiano cioè come rappresentante di un partito che apre questa Europa indubbiamente ha lavorato e ha lavorato molto bene per pormi e porre all'unico ministro un paio di domande di carattere politico soprattutto perché si ha l'impressione che ci sia sempre all'interno di questa Europa che si deve unire
Si ha l'impressione che ci sia qualcuno che tira la pietra e nasconde la mano il presidente Andreotti ha parlato di tappe raggiunte non raggiunte io vorrei chiedere al presidente Andreotti se ci sono anche delle tappe che nessuno vuole raggiungere quando si parla di euro punita
Abbiamo visto nella vicenda della Libia di Gheddafi del blitz americano come l'Europa non era unità così come vediamo assistiamo da tanti anni a un episodio che viene definito giustamente mostruosa tre l'Europa
Attorno ad un popolo il popolo tedesco che diviso
Quando dico mostruosità mi riferisco al muro di Berlino ecco Presidente che cosa l'Europa
E soprattutto noi
Italia e lei ministro che così degnamente ci rappresenta pensa di poter fare per superare questi momenti difficili
Grazie Emilio verrà esemplare pareri fatta chiarezza i giornalisti nottate si stanno comportando bene questo mi dà buone speranze anche per Luca Di Schiena però per
Oddio Gustavo Selva che non può avere dimenticato di essere stato giornalista invece io per l'età perdo due milioni di neuroni al giorno ma va detto allora i nomi arrivano in ritardo
Parlano ancora devono parlare quindi ancora quattro persone e sono l'onorevole Roberto Formigoni che il presidente della commissione politica del Parlamento europeo
L'onorevole Franco Fracanzani
Senatore Orlando e Gustavo Selva di pregherei veramente perché ho l'impressione che abbiano stiamo andando piuttosto tardi sorge alle due meno dieci di pregherei di essere veramente brevi
Formigoni
Vorrei assolutamente stare nei tempi come gli altri e quindi mi permetterete di andare appunti ove toccare quattro punti il primo mi trovo molto in sintonia con il tono positivo nei confronti del tema
Se mi sembra di aver colto in tutti gli interventi non ho visto differenze su questo fronte
E certamente comunque non mi sembrano giustificate in questo periodo certe lamentele scomposte un certo stracciarsi diversi che negli ambienti europei fa sono invano otto sotto il nome di euro pessimismo
Certamente la costruzione dell'Europa è una strada lunga e noi lo sappiamo bene è una strada che abbiamo percorso solo in parte è un lungo pezzo ci rimane ancora da percorrere la velocità del processo di costruzione va accelerata limiti vanno colmati ma indubbiamente il fatto positivo che non va mai scordato e che l'Europa c'è e sta crescendo non solo c'è ma acquistato consensi e ulteriori aggressioni in questi anni
Già sono state ricordate le adesioni di sei nuovi Paesi rispetto ai sei di partenza io vorrei dimenticare le adesioni di nuove forze politiche rispetto a quelle iniziali lei figlio accennava in un passaggio non dimentichiamoci che all'inizio del processo comunitario qui da noi in Italia
Partito Comunista allo stesso partito socialista e
Opposizioni anche dunque anche vivaci che proseguivano nel corso del tempo tutti ricordiamo le polemiche che hanno accompagnato fino al mille novecentosettantotto l'ingresso del dell'Italia nel Sistema monetario europeo
Oggi è certamente un fatto di soddisfazione vedere che anche filoni culturali e politici diversi dal nostro convergono su alcuni obiettivi di fondo
Questo sta a indicare una lungimiranza nell'intuizione originaria una certa capacità intelligenza e di devo dire che fa anche piacere mi ha fatto piacere stamattina sentire l'onorevole Zangheri parlare in termini positivi dalla necessità di recuperare e valorizzare come fondamento dell'Europa la cultura cristiana e la cultura laica induco dialogo la loro intesa la loro collaborazione questa è mi sembra la nostra convinzione da sempre il nostro lavoro da sempre un lavoro che tentiamo di fare da parecchio tempo e fa piacere vedere anche qui chi altri
Teaching convergono su questa necessario dunque l'Europa c'è l'Europa procede ripeto ad una velocità inferiore rispetto a quella necessaria va avanti ci sono degli aggiustamenti da fare io voglio citare non sono non per spirito corporativo non perde sia deputato del Parlamento europeo ma credo che sia un diritto degli elettori o coltelli questi trecento milioni di cittadini o con lei chiama identità due volte dal mille novecentosettantanove a leggere ad eleggere con suffragio diretto diretto i loro rappresentanti credo che sul merito vedere questi i loro rappresentanti in grado di esercitare il potere e la responsabilità che è stata loro affidata anche su questo punto in Italia c'è un consenso abbastanza largo purtroppo non esiste ancora un euro così abbiamo un'istituzione eletta a suffragio universale che in realtà vede un numero illimitato di materie sulle quali può decidere con piena responsabili
Un secondo punto l'Europa può e deve unirsi è stato detto io lo ripeto può e deve unirsi senza paura senza tentennamenti e senza pretese di esclusi dice di cosa voglio dire voglio dire che ogni tanto c'è qualcuno che viene fuori che si alza e ci ammonisce che la posizione di questa o di quella forza politica spesso della nostra
Perderebbe di vista
La catena delle Alpi anche qualche mese fa lo è stato ricordato le nostre posizioni farebbero scivolare lentamente produrrebbe un fenomeno di smottamento assai interessante farebbero scivolare l'Europa nel Mediterraneo
Dimenticando l'aggancio con l'Europa ecco voglio dire la nostra visione dell'unità dell'Europa non non rileva contraddizioni tra la fedeltà agli ideali europei e una politica di collaborazione all'interno del Mediterraneo non siamo e non vogliamo essere strabici
Unità e collaborazione con i grandi paesi europei in un quadro di grande collaborazione e solidarietà internazionale con i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo
Terzo punto
Voglio sottolineare una rilievo fatto dal ministro Andreotti perché
Nella mia posizione di Parlamento europeo presenta commissione politica Strasburgo ho notato questo è veramente importante mi son troppi parlava di passi avanti fatti sul piano della cooperazione politica
è una cosa importante che l'Europa senta sempre più il bisogno di parlare con una voce sola sulle grandi questioni politiche internazionali chi ha l'occasione di avere contatti soprattutto con i Paesi di nuovi indipendenza nell'aria africane e latino-americane rileva questa esigenza assoluta che la grande Europa
Che ha introdotto insieme a tante contraddizioni anche il concetto di libertà di democrazia di cooperazione mondiale parli ha una voce sola e questo è fondamentale ultimo punto e chiudo perché l'Europa si unisca in maniera solidale necessario fondamentale un grosso coinvolgimento popolare nostro coinvolgimento di gruppi di movimenti di realtà di opinione pubblica
L'Europa unita la si costruisce realmente innanzitutto fondando la su una mentalità unitaria europea è un fatto di cultura innanzitutto l'economia segue dal punto di vista gerarchico importantissima
Evidentemente tutti gli aspetti economici sono fondamentali ma hanno bisogno di un forte cemento culturale per protestare insieme
E quindi io credo noi abbiamo il compito di far crescere di raccordarci con questa mentalità e cultura europea che deve essere alimentata che deve essere sostenuta la coscienza di una storia che ci lega di un futuro che deve legarsi ancora di più
Anche su questo punto sono ottimista nel senso che individuo un grosso bisogno d'Europa una grossa domanda di Oropa presente tra i cittadini nell'opinione pubblica occorre però che noi a questa domanda l'Europa rispondiamo che sappiamo raccordarci con questo di sogno d'Europa che sappiamo dare indicazioni che sappiamo dare risposte li abbiamo dati sviluppo e questo forse e l'indicazione di un compito
Che ai diversi livelli di responsabilità ma tutti noi politicamente impegnati possiamo e dobbiamo assumerci
Milioni Formigoni anche anche Mazzini del quale porti una barba abbandona si avvia a diventare mazziniana
è partito poi con la giovane Italia ma poi ha fatto la giovane Europa se è partito col Movimento Popolare Italiano oppure farlo in Europa
Anzi pare che ha e la capacità di farla
Veniamo allora Matteo al all'onorevole Fracanzani
Mi pare che si sostiene spesso che l'Europa oscilla tra valori e interessi
E sembra quasi che sulla base di questa affermazione si tenda ad accreditare la tesi secondo cui i valori spingerebbero per l'unità europea e gli interessi spingerebbero in senso contrario
Ma credo dobbiamo chiederci e proprio così anche in termini di interessi
Io vorrei fare brevissimamente alcuni esempi
Sappiamo come oggi l'avvenire economico dei popoli
Non solo economico sia legato largamente ai finanziamenti per la ricerca per l'innovazione per le nuove tecnologie
Sappiamo quali sono i risultati del Giappone e degli Stati Uniti a questo proposito ma è vero che d'Europa spende meno
Per la ricerca
No d'Europa
Spende tanto quanto gli Stati Uniti spende anzi a doppio pregiato
Solo che l'Europa lo spende attraverso i bilanci dei singoli Paesi in ordine sparso con risultati molto minori
A parità di risorse o addirittura con maggiori risorse investite basterebbe dire che
Il Giappone appunto commentare sorse delle nostre acquisito il quaranta per cento del mercato di mica per sé processori mondiali l'Europa soltanto
Così come oggi si tende a parlare da parte degli europei di neocolonialismo americano di neo mercantilismo giapponese di fronte all'aggressività economico finanziaria degli Stati Uniti del Giappone
Però il caso soltanto di fare accuse a questi due colossi o dobbiamo fare anche una riflessione un esame di coscienza da parte nostra
E chiedersi se almeno una parte dei risultati così incisivi
Che grandi complessi industriali degli Stati Uniti e del Giappone riescono ad ottenere non dipenda anche dal fatto che partono da una parte il mercato
Quella dei loro grandi paesi estremamente larga mentre invece per quanto riguarda l'Europa quel mercato comune che doveva raggiungere la sua conclusione nel mille novecento settanta
E già una speranza di notevole se sì riuscirà a raggiungerlo secondo le nuove intese per nel mille novecentonovantadue
Così come il problema oggi centrale
Quello dell'occupazione
Dappertutto nel mondo ma soprattutto in Europa sappiamo ormai che
La disoccupazione in Europa oscilla su una media che va oltre lo l'undici per cento
Una zuppa azione che va oltre quindici milioni se non ci saranno inversioni di tendenza e sindacati europei stimano che nel giro di dieci anni si andrà oltre il venti milioni di disoccupati in Europa e d'altra parte se teniamo conto che per rispondere in termini produttivi vide a questa sfida centrale oggi della disoccupazione bisogna fare grandi investimenti se teniamo ancora conto che negli anni che vanno dal settantaquattro all'ottantaquattro
L'Europa ha perso tre milioni di posti di lavoro groppa come fece
Con in concomitanza a una diminuzione di cinque punti d'investimenti
E un incremento di cinque punti di consumi e sappiamo in analogo periodo quale sia stato invece l'esplosione in positivo dell'occupazione negli Stati Uniti
E in Giappone anche se adesso c'è una certa inversione di tendenza tutto questo ci fa dire all'arresto un tema centrale anche dalla finanziaria oggi in Italia come problema di primo piano è quello degli investite
Investimenti soprattutto agli effetti dell'occupazione
Però anche qui noi sappiamo quali siano le controindicazioni se uno spaccato da solo porta oltre cento li conta oltre un certo limite una politica di investimenti e di espansione l'esperienza della della prima fase socialista di qualche anno fa e la retromarcia che è stata compiuta a questo proposito è davanti agli occhi di tutti no ci sono grossi problemi di bilance dei pagamenti grossi problemi di carattere valutario
Queste controindicazioni invece non si hanno se questa politica espansiva di investimenti è condotta in modo concertato e condotto in modo unito a livello europeo non solo non c'è il danno emergente ma non c'è neanche il lucro cessante se si conduce una politica di questo tipo è stato proprio l'OCSE poco tempo fa indicare come se i Paesi europei conducessero non in ordine sparso e frammentario
Ma in modo concertato e omogenee una politica di Investimenti
Solo dell'uno per cento con l'uno per cento di risorse per loro pupilli nel giro di due anni avrebbero un moltiplicatore secondo il quale ci sarebbe un'espansione del Peter tre per cento
Con le ovvie conseguenze per l'occupazione ecco che allora diventata mia conclusione si potrebbe continuare e che non soltanto
Oggi
I valori
Ma anche gli interessi spingono verso l'unità europea non soltanto gli interessi del Paese deboli ma anche gli interessi degli Stati forti se prescindiamo per i gruppi i costati nella loro integralità ecco che allora oggi
L'utopia si avvicina alla Realpolitik infine un'ultima affermazione mi sia concesso abbiamo parlato di possibilità di necessità dell'Europa parlando sempre dice
Ecco dobbiamo graffiare questa etichetta Europe che ha tante volte sotto dei contenuti diversi si può intendere cioè si può intendere la grande Europa dalle Alpi agli Urali
Non due gatti in alternativa tra di loro
A due tattiche dobbiamo temere presenti
Che vanno raccordati il processo di costruzione della comunità europea della CEE deve essere visto anche in funzione della grande Europa già è difficile certo il processo
Per la c'è ancora più difficile
Ostruzione per la grande Europa che però non va dimenticato e d'altra parte per fare questo occorre una politica di costruzione della c'è in modo a certi aperto e non di contrapposizione ma occorre anche avere ben presente che la costruzione della grande Europa passa attraverso la costruzione della pace proprio recenti affermazioni
Del congresso dei socialdemocratici tedeschi ci fanno ulteriormente riflettere su questo
Perché è vero ci sono molti aspetti positivi di rilancio dell'europeismo la grande Europa nel congresso di questo partito però ci sono anche elementi di ambiguità una certa concezione della grande Europa che precisa dalla CEE rischia di portare ad affermazioni come quella dell'Europa centrale che non so se siano più affermazioni di carattere urbanistico che in realtà nascondere un neo nazionalismo
Euro partire dalle affermazioni che sono state fatte qui da manufatti circa la irreversibilità del processo di verso l'unificazione europea
E credo di poter dire che accanto alle raggio uniche Malfatti Acqui portato esistono fatti oggettivi che nel tempo finiranno per consolidare l'avvio di questo processo
Sono state ricordate le domande di Europa sono stati ricordati i fatti importanti che sono intervenuti in quest'ultimo periodo che sono culminati con il riconoscimento il quasi riconoscimento da parte del Comecon della Comunità economica europea
La Cina
La domanda che viene dal Sud e credo
Che la Comunità economica europea gli ha risposto per prima questa domanda anzi l'abbia quasi anticipata attraverso le due Convenzioni di Yaoundé tre convenzioni di lo me
Esistono cioè fatti oggettivi a cui vorrei ricondurre anche la politica degli stessi Stati Uniti nei confronti dell'Europa che a torto viene definita una politica concorrenziale
E mi spiego
Gli Stati Uniti hanno chiesto fin dal mille novecentosettantacinque alla Europa un concorso paritario
Soprattutto quando si è trattato
Di dichiarare la incompatibilità di un tot del dollaro mi corregga Fracanzani e allora i Paesi europei in grado di corrispondere a questa domanda non lo hanno fatto si trovavano in una situazione di grande favore rispetto alla stessa economia ora questo io voglio dire perché oggi che questi problemi si ripropongono con la loro drammaticità
Vi è oltre che una domanda di Europa una domanda di cioè una domanda di moneta euro
Si tratta collegando questi fatti e vedendoli in prospettiva
Che ragioni oggi obiettive militano a favore del processo di unificazione europea
La cooperazione politica è un fatto anche se a Milano il pragmatismo in inglese ha avuto successo consigliando ci la restituzione del segretariato permanente e io sono convinto che questo segretariato permanente di vent'sarà una specie del segretariato generale della NATO cioè diventerà un punto di riferimento essenziale anche per gli sviluppi futuri del processo di unificazione e allora e tutto rosa larve dire che ci si presenta tutto rosa il problema invece è quello del mantenimento della linea politica integrazioni i processi di cooperazione le collaborazioni intergovernative le risposte alle sfide posso no essere importanti e possono certamente dare all'Europa un posto di rilievo ma se non continua l'antica linea dell'integrazioni nessuno noi avremo fallito il nostro intende e questa linea si muove attraverso spinte che vengono dalla società bene affatto Fracanzani aprire rilevare che non esiste una incompatibilità fra valori ed interessa la spinta integrazioni sta muove e anche dalla Società europea e mirati alla creazione di una coscienza popolare europea il nodo centrale questo di questa spinta Iran il Pd spinta qualitativa non può che essere la valorizzazione del Parlamento europeo ma che cos'è il Parlamento europeo Parlamento europeo e la risultante delle forze politiche esistenti in Europa e allora il nodo fondamentale quale e quello che il processo di integrazione deve investire i partiti le forze politiche oggi il peso del Parma l'Europa è un è scarso perché i partiti nazionali Domino nel Parlamento europeo e il Partito popolare europeo il Partito socialista europeo sono delle etichette che in realtà travestono travestono una realtà confederale non un processo di federazione questi partiti hanno alle spalle culture
Non si tratta della cultura europea nel suo complesso alle culture che hanno dato origine generato questi partiti e queste devono prendere in funzione della integrazione il processo integrazioni istigò all'interno delle Ford la politica è quello che può segnare una svolta decisiva per la ripresa della linea integrazioni vista e per lo sviluppo dell'azione volta all'unificazione del nostro continente
Grazie al senatore Orlando e la ultima parola o meglio la penultima perché poi chiederò a Giulio Andreotti di dire un sue parole conclusive
La penultima parola di Gustavo Selva che non soltanto è presente nel Parlamento europeo se è stato così uno dei più quotati parlamentari europei per la storia forse più il più votato rilettura marche come giornalista come giornalista per questo polo doveva la sua fama televisiva siamo pratici vecchi come giornalista che partendo da essere corrispondente da Bruxelles della RAI tanto tempo fa
Abbiamo fatto tante cose insieme a suo tempo come giornalista però è un esempio una funzione europea una visione molto precisa nitida anche nella e su come sia malato soggezione dei giornalisti europei reti Zac di cui sei stato Presidente ecco avete perso tutto e tutti allora Gustavo Selva
Grazie caro Enrico troppo buono porterò via tempo assolutamente perché penso che non debba essere chiudere con voi e neanche con noi stessi ma sono tentato di rispondere alla domanda Europa può unirsi con una classica risposta che un tempo fece storia una repubblica francese lui mentre sì ma e il ma non deriva certo dallo scetticismo non deriva certo dalla mancanza di entusiasmo credo che sta qui De entro oggi è convinto che usiamo una parola la saldezza dei valori dell'Europa è affidata essenzialmente alla capacità dell'Europa di sapersi umile noi voi Democratici Cristiani credo qui raramente si possa fare non un peccato d'orgoglio ma la constatazione storica credo che abbiamo dato idee uomini perché questo non appartenesse soltanto l'utopia ma la realtà come così bene Giulio Andreotti ha detto poco fa
Il ma è determinato da due fattori e uno mi riguarda direttamente anche come vicepresidente della commissione cultura del Parlamento europeo il ma deriva da due condizioni o noi facciamo
Anche una copertura di quei settori che non vengono oggi coperti dal Trattato di Roma vale a dire il settore culturale quello della ricerca scientifica e raccogliamo quella domanda di Europa che c'è in questi settori l'altro è dare e lo sottolineo soltanto ad abundantiam dare potere al Parlamento europeo
Ecco nel primo settore vedete sono belle tutte le affermazioni di principio
E noi ne facciamo tante ma poi in pratica c'è qualche cosa ministro Andreotti mi rivolgo certo non adatte che sei stato durante il periodo dalla presidenza italiana uno dei motori perché i presupposti del parlamento del trattato di Roma si allargasse ero ma mi rivolgo a coloro che fan affermazioni di principio di utopismo e che poi è vero Carlo Fracanzani quando si tratta di passare dalle parole ai fatti o meglio dalla parole alla Borsa qualche volta tirano indietro mi riferisco per esempio al Progetto Erasmus
Non ho qui la possibilità di spiegare di cosa si tratta ma dico semplicemente che si tratta di questo di fondo che il Parlamento europeo su spinta della commissione ha ha richiesto attraverso un progetto appunto che porta il nome di era sì ma che stabilisce che le possibilità di interscambio di studenti universitari passi dall'un per cento dal Macro un per cento attuale al dieci per cento ora nell'ultima riunione del con dei ministri Purduc dalla Comunità Europea purtroppo abbiamo visto che sul su richiesta di alcuni Stati membri i finanziamenti per questa Progetto non è una cosa va un progetto un programma già è passato da sessanta milioni di unità di conto a quaranta milioni di unità di conto
Ecco se su questa strada vogliamo sul serio e anche qui farò il mio appello che non mi sembra retorico ma mi sembra concreto richiamare l'attenzione dei giovani
Perché l'Europa l'anno indicati i grandi padri dell'Europa ma a realizzarla tocca voi più giovani bisogna chiediamo la possibilità che nelle scuole nelle università
Nelle possibilità di lavoro ci sia una vera e reale politica europeisti secondo aspetto Carlo Fracanzani lo ha già detto molto bene e altri l'hanno detto riguarda la politica energetica noi abbiamo oggi dodici bilanci per quanto riguarda la ricerca energetica e io non so
Onorevole Martelli è ritornato da Norimberga sulla e ha avuto la conversione verte sulla via di Damasco io non so se abbia dato la giusta interpretazione a questa a quanto è avvenuto in quel congresso io dico semplice a The questo questi discorsi dovrebbero essere portati a livello comunitario perché ci sia anche qui una politica comunitaria dello sfruttamento energetico atomico perché come diceva bene Andreotti i nostri padri forse si intendevano meno di quanto non ci intendessimo noi di aspetti tecnici ma avevano previsto che l'utilizzazione dell'atomo a scopo pacifico era una delle componenti essenziali perché il progresso sì unisce se nella realtà concreta la seconda il secondo punto e dico proprio per titolo soltanto è il l'aspetto politico il Parlamento europeo Parlamento europeo oggi eletto a suffragio universale diretto a una funzione che credo sia insostituibile ma se non sarà dotato di maggiori poteri credo che sarà difficile nel mille novecento ottantanove richiamare i cittadini a votare e qui faccio mia un'idea che è anche di Giulio Andreotti che credo un bel giorno bisognerà chiamare il popolo europeo a decidere se vuole o non vuole l'unità politica dell'Europa attraverso un grande referendum questo credo che sia la strada per la quale anche i partiti politici hanno una funzione essenziale per svolgere grazie
Mi sembra mi sembra anche giusto che tutto il dibattito sia finito con una voce romagnola poi mi sembra che questo fosse quasi dovuto l'accento romagnolo per conclude romagnolo Bruxelles ESE Strasbourg chiese no Enza in romagnolo tu se il romagnolo sino dicevo scusarmi abbia credevo di aver avuto un momento le trame in quale è appunto allora allora veniamo invece a una voce romana ed europea che quella di Giulio Andrea per concludere poi dirà una parola ancora il presidente Rumor onorevoli abbiamo chiuso per volentieri anche perché c'è romagnolo il romagnolo occorreva storia insomma sul se senza
Farlo vorrei
Limitarmi a tre risposte per non far torto a nessuno ai tre colleghi giornalisti la prima sul punto che ha toccato di schiere di schiena ha toccato il punto della origine mettendo l'accento su questo origina piuttosto omogenea della comunità europea io direi che se guardiamo ho un poco più in profondità quella che era la realtà del momento di Adenauer nessuno né di De Gasperi c'è solo una convergenza di carattere ideale di parte vorrei dire ma c'erano due caratteristiche sono quelle che noi dobbiamo recuperare e una prima di a vere dell'entusiasmo l'Europa non si fa soltanto con il calcolatore non si fa soltanto con il bilancino del dare a vere uno dei colpi gravi psicologici all'Europa fu dato a mio avviso dalla signora Thatcher quando fra l'altro usando malissimo un aggettivo parlò del giusto ritorno cioè dicendo a noi diamo tanto al bilancio dobbiamo riavere tanto questa non è l'Europa mediocre è vero che noi dobbiamo riprendere un certo entusiasmo che naturalmente non è che può far dimenticare a nessun governo come a nessuno parlamentare che vi sono anche degli interessi della Pro la popolazione da dovere vigilare che non siano sacrificati e che progredisca no insieme a quelli delle altre undici popolazioni ma d'considero avere questo
Errore di impostazione e direi che l'altro aspetto di questi padri fondatori dell'Europa era quella di approfondire anche molto lo studio di conoscere i problemi in fondo conoscevano bene i problemi della Ruhr conoscevano problemi bene i problemi di tutto il confine franco tedesche poteva di impostare una politica che era ed è poi a dimostrazione che era veramente giusta che poteva dare attraverso quelle forme di Europa che furono tentate in diverso modo da un esercito europeo comune a la individuazione di interessi economici comuni addirittura dall'individuazione di una politica che marcia se verso la Unione Europea però studiando molto e Rad John Nando anche molto a la quesito parto da Emilio vede ma si può veramente ritenere che poi ci staranno tutti è un quesito giusto perché noi abbiamo dei i Paesi che concettualmente hanno una posizione che li porta a aderire alla comunità europea li ha portati i con una serie di difficoltà ma qualche volta anche di riserve ad accettare la cooperazione politica ed altri punti nei quali il l'atto di l'unico dei Lussemburgo a segnato dei progressi ma che non fanno mistero guardiamo il dibattito al Parlamento danese sulla ratifica dell'atto unico guardiamo delle affermazioni in Inghilterra da parte dei laburisti tradizionalmente non favorevoli alla comunità salvo quando con alcune posizioni intelligenti personali mi riferisco a quella ricca la card per esempio quando fu primo ministro dette una contribuzione notevole al cammino dell'Europa ma anche in seno al partito conservatore coloro che sono favorevoli a questo ultimo io vorrei progresso del Europa verso la unione e non sono certamente a oggi una maggioranza questo ci deve portare all'ora ad un pessimismo io credo di no perché credo che se i Paesi che sono all'origine della comunità e che sono convinti che la comunità nord per ragioni romantiche ma per ragioni anche estremamente pratiche oltre che ideali e l'unica strada nella quale l'Europa può camminare in senso positivo se questi Paesi
Veramente uniranno i loro sforzi e cammineranno gli altri non si lasceranno distanziare perché perché indubbiamente tutti sentono che senza questa comunità non vi è possibilità di Avvenire un pro l'uccisione di carattere politico che sia una produzione Giove poi io credo che noi aiutiamo i Paesi che a oggi certamente non posso dire che siano l'ideale dal punto vista di sensibilità europea li aiutiamo a camminare e a non porre delle difficoltà eccessive proprio se i paesi più convinti cercano di moltiplicare i propri ISPO Orsi e per quello che riguarda poi il concreto e naturalmente questo viene ad essere come cartina di tornasole ad essere individuata la possibilità di bilancio oggi la comunità con la sua quota che è aumentata di uno zero quattro per cento sul provento dell'imposta sul valore aggiunto e che copre a malapena quelle che sono le spese correnti e qui e lei che sono le esigenze normare beh e qui si vede si naturalmente noi diciamo allora smettendo di fare soltanto il pianto greco sul Giappone che avanza sugli Stati Uniti che sono molto più forti di noi due dobbiamo vedere questo come una coerenza cioè dotare la comunità di mezzi sufficienti e dotarla anche di potere diversi colleghi i da ultimo Silvano ha parlato del Parlamento qui non è una problema di istituzione generica qui è un problema di vedere se attraverso il passaggio tra l'elezione indiretta erano le Camere insediati nei singoli Paesi che mandavano i pareri i parlamentari all'Assemblea europea l'elezione diretta se questo è semplicemente un modo di parente di L.A. Teresa avrebbe molto poco o se invece è un salto di qualità è un problema non tecnico ma è un problema fortemente politico e quindi dobbiamo certamente popolari Zare l'euro OPA pedate noi se togliamo i contadini che sanno tutto dei montanti compensativi dei prezzi di riferimento e potrebbe gli altri anche persone molto colte nel proprio campo non sanno quasi niente lo sanno pochissimo di che cosa è veramente l'Europa di che cosa sono permea delle direttive dell'Europa come funzionano queste varie branche della realtà comunitario e mi pare giusto allora dire che vi è un problema dei giovani
E un problema che può portare anche qui una soluzione che non è una delle soluzioni ma all'assoluzione il problema della disoccupazione in una situazione europea nella quale anche noi adesso siamo molto meno prolifici di un tempo ma alcuni paesi sono così poco prolifici che la Germania ha dovuto aumentare il periodo del servizio di leva perché non ha più giovani in quantità sufficiente per il potere sopperire alle necessità della difesa comune e questo allora vuol dire che se noi tempestivamente con un orientamento professionale molto ben fatto col un l'acquisizione del patrimonio della conoscenza delle lingue noi diamo a dei giovani una prospettiva proprio inquadrata in questa realtà hanno uova che la realtà europea allora possiamo guardare con minore difficoltà a questo che e certamente considerato come il problema essenziale e facendo anche degli sforzi contro la pigrizia noi non siamo riusciti finora ad esempio ad ottenere una cosa che sta divenendo di attualità ahimè e cioè di far sì che un certo numero di giovani che lo vogliano possano fare il servizio militare in uno degli altri Paesi della Comunità così che quella che è la preoccupazione di non perdere tempo di non s'parli a fare magari in un anno semplicemente una volta un'esercitazione di tiro e poi per il resto è stato aspettare l'ora della libera uscita ecco perché per questo sarebbe superato perché la conoscenza di un mondo la conoscenza
Di linguette apprese sul posto sono dei capitoli adesso il progetto era Asimo citato da Selva aveva proprio questa precisa finalità
Di dire integriamo la la vita dei il giovane io credo che noi dobbiamo cercare di lavorare in in questa direzione dobbiamo cercare di lavorarci nella convinzione che certamente una comunità comporta anche dei sacrifici comporta anche delle rinunce ma per un Paese come il nostro che deve rimediare a sei titoli di ritardo in tanti campi comporta delle possibilità straordinaria forse superiore a quelle che noi stessi riusciamo a capire nel dettaglio ma intuiamo
Nel nostro spirito credo che questo sia il modo che questa sia l'approccio con cui noi dobbiamo rispondere un grande sì a questo quesito se l'Europa può unirsi
Io ringrazio Giulio Andreotti che ha concluso il dibattito buona un attimo soltanto prima di passare il bastone del comando al legittimo proprietario che presidente della riunione che è presidente Rumor poi però ringraziare questo pubblico perché mi sembra veramente doveroso da parte tutta di noi ringraziare questo con questo vi ringrazio gravi e i medici io credo che le conclusioni di Andreotti sia
Ovvio che sufficienti per definire questo quadro del dibattito con il quale abbiamo seguito tanti argomenti interessanti ma credo che una cosa soltanto debba essere detto in dieci secondi
Ecco in questa varietà e ricchezza di contributi informati e autorevoli mi pare che sia pure con toni diversi è emersa una convinzione comune che l'Europa deve unirsi allora mi si andrà che la conclusione di questo nostro incontro
Debba essere estremamente semplice
Con la tenace della gente che vuole raggiungere una finalità con la attiva e realistica pazienza ma anche comunque l'ottimismo della volontà e quell'entusiasmo di cui parlava testi Andreotti dobbiamo trarne la conclusi donne che l'Europa no unirsi sta a ciascuno dei Nonino al proprio livello ogni grado di responsabilità di contribuire perché questo avvenga nei tempi più brevi possibili grazie