Presentazione del libro di Giacomo Recchioni "Pikenoi. Antichità italiche della collezione 'Vallorani'"

Benvenuti
Bello vedervi così numerosi vedo tanti volti dei marchigiani gli amici
Noi cominciamo anche se qualcuno dei nostri relatori in arrivo semplicemente perché in questa sala deve essere resa d'un orario molto preciso per cui non possiamo stare più di tanto e poi non possiamo neanche approfittare nella vostra disponibilità e pazienza
Io mi chiamo Paola Severini Melograni
Faccio questo mestiere di presentare introdurre moderare sono una giornalista
E e soprattutto sono attenta a queste magnifiche realtà culturali italiane che vengono dai centri magari minori come può essere Grottammare
Ma che hanno un peso uno spessore
Sono iniziative davvero preziose
Questa sera noi faremo questa presentazione che durerà soltanto un'ora perché anche una trasmissione radiofonica
Anzi direi due ecco l'occasione ringrazio radio radicale che è sempre attenta a questi temi perché la cultura
è un elemento essenziale per la crescita del nostro Paese quindi
Grazie grazie agli amici radicali che vogliono raccontare una realtà piccola ma importante come quella di Grottammare
E della pubblicazione di questo Forum è che dobbiamo alla penna
Ti Giacomo Recchioni che è un giovanissimo antropologo già molto molto bravo questo volume forze il primo talmente completo sulla storia dei Piceni se voi navigati un pochino suppliche PTA o anche andate a vedere quello che è stato pubblicato sul Cenni non troverete mai niente di questo livello questo è vero Consigliere davvero qualcosa di speciale
Quindi grazie al giovane Giacomo Recchioni ma il primo motore di questa serata sta per arrivare si chiama Agostino Vallorani è un grandissimo antiquario cultore e mecenate
E ha voluto ridare come tutti i grandi uomini quando arrivano ad un certo momento della loro vita che hanno avuto pagare una vita fortunata ricca con tante esperienze
Bene i migliori fra di loro e Tino Vallorani è uno di questi a un certo punto della loro vita decidono di rendere qualcosa alla collettività
Ed allora Milano affatto con questa straordinaria mostra
Che chi ancora non ha potuto visitare tornerà sino alla fine del mese di ottobre quindi ti consiglio di non perderla con la speranza di avere magari fra qualche anno una replica una bella replica
Di questa mostra sufficienti che intitolata picche no i rettili visto com'è bella anche la copertina del libero
Questo oggetto non Ricchino femminile ma io non sono così sperava descrivere come il nostro Recchioni
E come l'assessore che rappresenta il sindaco di Grottammare Peterlini che non è tutto
Essere con noi questa sera
Si chiama Lorenzo Rossi l'Assessore allo Sviluppo la promozione
E
è un docente e quindi noi confidiamo in giovani politici che possano anche non soltanto cambiare certi atteggiamenti nei confronti della cultura ma insomma far crescere le persone
Molto bello essere qui insieme a loro due e il terzo relatore si chiama Oronzo Mauro Oronzo Mauro
Un non specialista in Economia & Management dei beni culturali
E in questo caso ci spiegherà anche un po'di come come poterci muovere rispetto appunto a queste mostre locali
Io ha girato un pochino il mondo devo dire che essi questa perché noi fosse stato fatto appelli ci ne avrebbero forse parlato tutti noi siamo abituati alla bellezza
Siamo anche viziati siamo un popolo assolutamente viziato da questo punto di vista e e magari lo lancia Marchioni dove lanciamo avvalorano i lanciamo l'amministrazione del Comune di Grottammare
Chissà poter fare uno scambio con qualche altro paese perché se pane andiamo all'estero prendiamo una visibilità che qui purtroppo non c'è approfitto per ringraziare anche il Senato della Repubblica
E il senatore Bertucci il senatore Verducci poi tutti lo conoscete marchigiano come voi e vicepresidente della commissione cultura del Senato io con lui due anni fa subito dopo il terremoto
Ho fatto Buono il grande incontro con tutti gli amministratori Marchegiani per appunto deterrenti valorizzare il tema cultura e di far tornare
Il turismo nelle Marche devo dire che le Marche sono un posto speciale sono come voi lo sa
E e quindi cerchiamo di tenere alta la bandiera e di sollecitare abbiamo ancora due week-end
Mandatemi i nostri amici vostri familiari a vedere questa bellissima mostra perché non bisogna perder la saluto anche il figlio di Tino perdere anche qui con noi Wind rappresentanza di suo padre che punto in arrivo poi magari quando lui arriverà i faremo un applauso
A questo punto io mi taccio dare immediatamente la parola al curatore il nostro senatore Verducci arriverà buon ultimo per fare le conclusioni perché oggi si vota io sono reduce dal Senato ero lì due ore fa
A moderare l'incontro sulla situazione del popolo turco curdo purtroppo
è un momento molto difficile
Le sorti del mondo quindi passiamo da una cosa
Preoccupante complessa triste come quella che sta accadendo in questo momento e cerchiamo di creare passo il cuore
Con questa bellissima mostra ecco la presentazione di questo libro speciale Pecchioli uscendo potranno trovarlo questo diritto o si può acquistare
Insomma
E poi appunto speriamo di tradurlo presto
Così faremo una mostra
Qui vicina allora io non so se devo salutare ancora qualcuno mo'in tanti volti che mi sorridono ma insomma grazie intanto per essere qui
E pensiamo subito la parola Recchioni vi ricordo che essendo una trasmissione ora sono le sei meno cinque noi alle sette chiuderemo per cui i nostri relatori devono stare attenti ai tempi va bene Vecchioni
Innanzitutto buon pomeriggio
Un pomeriggio e tutti io vi ringrazio della vostra della vostra graditissima presenza ci troviamo in uno dei luoghi atti e la divulgazione scientifica e culturale credo migliori che insomma medi meglio non non si poteva desiderare io ovviamente ringrazio anche il senatore Verducci che il nostro conterraneo e quindi possiamo chiamarlo non senatori Piceno
Che appunto ha voluto questa forte presenza se vogliamo Picena proprio qui in quel di Roma
E cosa c'entra la civiltà picena con con Roma per diciamo che basta sfogliare il libro e a un certo punto intorno al terzo qua nel terzo capitolo si può vedere una moneta questa qui impressa in questa munita
Cioè il ficus nominali su uno dei simboli dell'etnogenesi della città di Roma in seguito dell'Imperium
Ecco voi pensate che impressa in quella in quella munita
Oltre alla alla Lupa c'è un animale molto particolare
Perché voi dovete sapere che è per che i gemelli sono stati allattati dalla lupa ma il miele chi glielo portava bensì glielo portava il Pincus quindi l'animale totemico della civiltà picena per cui civiltà Picena che pregnante a livello cromosomico insieme alla cultura Sabina era cultura etrusca alla nascita dell'Imperium radice
Per chi ci ascolta che il picco se uccello ed è il picchio che è il simbolo della Regione Marche perché dei salari certi i nostri ascoltatori non vedendo questo libero ma sentendo solo le tue parole
E Piero e insomma possiamo proprio dire che anche se s'il il diciamo che il nutrimento divino di questi di questi grandi in tutto il mondo mediterraneo hanno attinto grosso modo ha le stesse cose per cui questo questo il picchio Marzio
Che ovviamente aveva anche la frutta funzioni protettiva perché perché impiccio era sacro nella cultura greca Lares ma nella cultura italica armati
E martedì è divenne poi l'attivo Fania
Di vicus
Per cui Picpus ovviamente che pregnanti ed è assolutamente una pietra miliare per tutto quello che è il retro fondo della tradizioni culturale antica arcaica dove latina dubbi appunto Roma attinto
La sua linfa vitale perché poi come ci diceva Cicerone il mos maiorum
Era appunto questo costume degli antichi dove i romani attingevano una sorta poi il moderno un modello che poi si è rivelato valido per ogni luogo e per un tempo
Perché noi ancora oggi abbiamo delle Rimini Ascenzi di quel mondo che ogni tanto non possiamo sopprimere ma che escono fuori escono fuori quando attraversiamo non lo so ispirati abbiamo questo nome che Maya dominante
Per cui e così possiamo dire in tutto il la toponomastica presente nel Piceno abbiamo dei nomi di nome antichissimi
E per cui io insomma oggi sono veramente veramente entusiasti anzitutto sono orgoglioso di essere moderato presentato da insomma una uno dei volti più famosi
Del giornalismo che poi mi fa veramente molto molto piacere avere accanto è a dir collaborato con delle persone veramente valido come l'ingegnere Oronzo Mauro
Come l'assessore Lorenzo Rossi ci sono stati vicini perché poi da soli non si va da nessuna parte e abbiamo avuto sia i grandi aiuti da un punto di vista politico e anche da un punto di vista sì vogliamo privato perché noi siamo proprio un connubio perfetto tra il privato e il pubblico privato ovviamente perché abbiamo avuto dei main sponsor sono qui presenti come ad esempio ottica Monti
Oppure alla stessa rivoltante che appunto hanno capito che questo non era un progetto fine a se stesso che questa non era una classica spettacolarizzazione età polarizzazione Dell'Atti
Chiunque volesse accetta il nostro museo nostro museo è gratuito
Per cui non una spettacolarizzazione una mercificazione Dell'Atti e questo noi siamo stati in grado di farlo soltanto perché abbiamo avuto un aiuto sia politico piccolo ma soprattutto privato grandi e in questo ovviamente in questo discorso non possiamo tralasciare tralasciare tutti il ruolo dell'associazionismo associazionismo e anche qui abbiamo come ricordava prima Paola il vice presidente dell'associazione culturale Luigi Vallorani il segretario dell'associazione culturale Sebastiano un anno e ovviamente grazie a questa forti collaborazioni diciamo che la fatica di aver redatto questo libro nel giro di tre anni e mezzo diciamo anche low cost
è venuto proprio anche da questa forza e gli amici nel senso amici persone che fanno parte della politica locali che diciamo hanno sostituito
Il valore economico con il valore affettivo ed emotivo perché io credo che quando noi andiamo insieme a fare un viaggio a ritroso nel tempo
Questo viaggio tenda ad un ad unire le persone e non a dividerle farò una piccola anticipazione di poiché il discorso che farà appunto il senatore Verducci che ha scritto una prefazione bellissima a tal punto che Google ha preso le sue parole per descrivere questo univoche quando se uno volesse comprare libri internet google ha preso accoppiato di sana pianta la prefazione del senatori Bertucci e questa prefazione cosa c'è di bello
C'è di bello che questa civiltà è uno degli aspetti di questa civiltà anche sempre stata rinnegata negli anni più bui della storia
Ma io non credo che nel due mila e diciannove dopo anche le varie diciamo novità che abbiamo portato la società io non credo che oggi possiamo ancora parlare di due storie una storia di seria è una storia di serie B una storia marginali è una nonna nel senso che Riley gare
Un popolo alla microstoria
E io credo che sia un errore molto grave io credo che tutti tutti i popoli
Abbiano lo stesso lo stesso valore anche perché poi molto spesso la storia è scritta dai sempre dei vincitori e mai per vinti per cui abbiamo molto spesso delle realtà che sono ovviamente molto criptate abbiamo anche in alcuni casi un'invenzione
Della tradizione no ben teorizzata nei grandi antropologi come ASMAN eccetera
Per cui io direi che come appunto è scritto nella postazione del senatore del Tucci
La dimensione intere unica multietnica Inter mediterranea idrato insulare che aveva la civiltà Picena oggi è utilissima anche per poter capire i Problemi
Di questo mondo di questo mondo appunto che andrà sempre più verso il mondo no della globalizzazione di questo mondo sembri più multiculturalismo Didimo fu composto al multiculturalismo
E voi pensate che già al tempo dell'antica Roma i costumi e si stava in un certo modo modificando però c'è una cosa molto bella
E c'è la e ce la narra questa in parte anche Ovidio che dice che quando il costume degli antichi fu messo un attimino pinne in crisi
I senatori si rivolsero a Lurate
E l'oracolo rispose prendete il meglio
Per cui io credo che questo debba essere un messaggio non solo per i posteri ma debba essere un messaggio che vada contestualizzato anche per il futuro c'è nel senso che viviamo in questa società no molto caotica molto cosmopolita e la soluzione
Ma questo mondo tanto chiacchierato ci viene proprio dal passato e ci viene proprio dall'Imperium e l'Imperium
Niente
Per cui gli imperi un atto non è stato che una summa una sorta di melting pot ben organizzato
E in questa in questo mestiere posti in questo fine Colette meticciato culturale la componenti Picena non la si può rimediare a un ambito della micro storia e questo perché perché basta pensare poi a le varie conquiste che che l'Inter va fatto e gli imperi movimento e sì anche servito appunto di molti combattenti che provenivano sia dal Sannio che sia ovviamente d'attrice
E poi vorrei un attimino approfondire questo concerto bellissimo scritto prima lo devi della conchiglia perché abbiamo scelto questo questo simbolo per questa mostra e per questo catalogo
Solitamente si utilizza mettere no il mistero della Melloni Piceno come copertina è un po'lo Stato simbolo di questa popolazione
Soltanto che abbiamo oggi appunto molto spesso come poi ci riporterà nostro penso oggi le mostre vengono fatte molto spesso anche per la appunto spettacolarizzazione si cerca sempre no I like sulle sui social facile senza invece molto spesso andare andare proprio nella nella profondità invece abbiamo scelto questo giardino anzitutto perché come lei non è un concetto che è rivolto alla sfera versato al femminile
E inoltre perché questo questo oggetto è stato sempre molto spesso ritrovato in concomitanza della dell'unico dicendo
Ma perché questo oggetto perché proprio i primi archeologiche nel Novecento
Venne non è Piceno si sorpresero di questa abbondanza di tale conchiglia questa conchiglia non è presente nell'Adriatico perché era un mare troppo freddo per poterlo ospitare per cui questa conchiglia non solo ci attesta il ruolo apotropaico che ha la conchiglia ci premia nel mondo mediterraneo prendono bene
Cinque indizi a appunto che la società Picena è una città molto radicata nel territorio molto conservatrice appunto perché nonostante la popolazione indigena fosse di diritto facente parte del grande è è tono Sting europea ma ha mantenuto anche degli aspetti perdendo europei o addirittura come dice il devoto Perini duro pay per quindi e i messaggi tra virgolette già di una che attestavano una sorta di apertura mentale oggi è quasi un peccato dire grecità adriatica perché voi grosso modo nei libri di storia sappiamo che la Magna Grecia nel sud Italia e poi sappiamo che ci furono due coloni e Spina e aria nella foce del fiume nel nel fiume Po ma quando si parla di grecità adriatica
La grande no i grandi professori storta storcere un pochino un pochino il naso
E invece noi abbiamo insomma il monte nel Monte Conero abbiamo dei ritrovamenti grande addirittura della ceramica micenea per cui i greci micenei che hanno da sempre navigato pervaso il mare Adriatico prima che si scoprisse l'America l'Adriatico
Era il mare della civiltà
Crocevia di culture l'Adriatico ne Adriatico c'era la massima ricchezza dal punto che intestato compirà dove sono stati impiegati c'è anche loro con i vari forzieri nell'antichità probabilmente c'erano questi grandi carichi di grano questi grandi carichi di vino e olio perché il Piceno da sempre a
Sopperito al fabbisogno milita migliorare dei veneti e in età antica probabilmente i Picello faceva aveva la funzione Granada del mondo greco attivo perché in una drammatica liberamente e per cui questa conchiglia ci attesta e ci comprova che questa civiltà ben radicata aveva e ha saputo intrattenere quelli più grandi civiltà del Mediterraneo dei dei rapporti commerciali di natura politica e sociale perché ovviamente aveva un ruolo sociale questo gesto perché nell'antichità la religione lesse e non come oggi per cui qualsiasi oggetto qualsiasi gesto aveva una pregnanza quotidiana e ovviamente questo oggetto ce l'ha fatta sentire inoltre sopra c'è la spirale quindi un un una simbologia che va nei termini ma soprattutto c'è questa meravigliosa conchiglia che ci va ad attestare appunto anche la stessa nascita della dea Afrodite che nasce appunto
Io vorrei che faceste un applauso
Perché anche
Agostino Vallorani ha scelto questo giovane antropologo per sporgere questa ricerca
è davvero affascinante e soprattutto sono rigidi che noi non conosciamo perché decenni sono avvolti da questo mistero no questo popolo misteriosissimo di cui si sa tanto poco e questa nostra questo libero sono un elemento prezioso per capirne un po'di più
Io passerei subito la parola alla parte politica perché se ne conosciamo le nostre radici storiche assessore
Riusciamo anche a credere ai marchigiani sono dei Piceni secondo lei con questa voglia di intraprendere questa attenzione alla bellezza tutti vorremmo essere direttamente non nasce discendenti
E io che l'assessore del comune di Grottammare grazie al Comune di Grottammare si è potuta realizzare questa mostra speciale
Buona sera a tutti io porto innanzitutto i saluti del sindaco e ricoprì der Gallini che oggi avrebbe voluto veramente essere qui purtroppo alcuni impegni
Meno piacevoli lo trattenevano nel incita
Questa mostra si è detto è nata anche grazie al Comune di Grottammare bisogna però essere sinceri il Comune di Grottammare era sposata da colta con un regalo un grande dono per la città e per il territorio
Non è per piaggeria che bisogna dire che questo orgoglio per la città ma voglio dire per tutto il territorio della nostra provincia
Secondo me per tutto il Medio Adriatico lo dico senza retorica è stato un dono di un grande mecenate come Agostino Vallorani
Che ha perfetto le porte di casa sua
Ha fatto un'operazione contro corrente cioè a ha fatto sì che una collezione privata di enorme valore avesse una fruizione pubblica gratuita
è un modo di fare cultura Grottammare sempre piaciuto e in più ha incontrato la passione di un giovane preparatissimo
Egemone di me che è un profondo conoscitore della materia Agostino avuto anche la capacità di saperlo scovare si diceva bene come Giacomo Recchioni che è stato il curatore di una collezione che ha caratterizzato l'estate adesso anche l'autunno della nostra città dicevo prima che noi nel nostro piccolo abbiamo tentato negli anni il sindaco l'ho fatto prima di essersi indago anche l'assessore a Cultura con grandi capacità che hanno superato un po'i confini della nostra città di provincia una politica culturale
Talvolta anche ambiziosa per essere un piccolo comune dell'Italia profonda dell'Italia mediana
Però questa mostra veramente c'è stata di di grande aiuto già quasi scavalcato nelle nel nelle nostre ambizioni perché ancora una volta lo dico è stato un orgoglio perché ha costituito un'operazione differente da quelle che spesso si vedono citavamo nella nostra introduzione è un saggio di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione contro le mostro un titolo provocatorio da parte di un storico dell'arte
Ebbene se lo si legge questo bel saggio pubblicato per Einaudi dice proprio questo che oggi siamo nell'epoca della spettacolarizzazione dell'arte della sua mercificazione di mostre baracconi una parte i Blockbuster in cui magari fanno una due opere di Caravaggio e poi tutti accorrono per vedere tutto quello che io intorno ma
Rimane poco al visitatore di quelle mostre
Non è mia intenzione fare polemica non era insomma la volpe e l'uva siccome non ci potevamo arrivare allora
Diciamo che le nostre sono meglio io sono convinto che invece questa mostra sia un'importante tracciante di politica culturale perché ripeto il ruolo di un privato Keira apre al pubblico gratuitamente la capacità di un accompagnatore come Giacomo che ha preso in custodia a tutti i visitatori
Ogni giorno che hanno attraversato quel portone e che hanno potuto ammirare anche delle opere originali spesso il nostro bellissimo anello le Piceno che caratterizza il nostro territorio anche non solo nelle etichette delle bottiglie di vino
è diventato anche un po'troppo abusato li abbiamo visto tanto altro abbiamo visto per esempio di monili che che ci testimoniano la società raffinata aristocratica elegante e nella quale la donna aveva un ruolo centrale
Verrebbe da dire che la storia poi ha fatto un alcuni passi indietro purtroppo molto spesso una civiltà orgogliosa guerriera di cui però si è persa anche un po'la memoria Pallottino
Nel settantacinque cioè il grande fantasma dei Piceni negli ultimi anni delle ricerche importanti e secondo me lo dico non perché è alla mia sinistra adesso ma il lavoro Giacomo Rick Ghioni sarà cruciale in questo senso hanno aperto uno squarcio
Un getto di luce su una materia che un po'oscura un po'misconosciuta come diceva bene la dottoressa Severini che quella dei Piceni un popolo che a appunto dei difficoltà ad essere raccontato per motivi storici archeologici ma diciamocelo anche per l'incapacità talvolta anche nostra quindi facciamo dobbiamo fare più conosciuto critica un un'analisi non troppo indulgente con noi stessi di raccontarci marchigiani forse un po'tutte degenti del medio Adriatico sono parte di quell'Italia
Operosa lavoratrice orgogliosa capace che però non ha saputo mai realmente questa è la mia opinione raccontarsi all'esterno con grandi capacità e allora voi mi potreste dire
Valeva la pena fare una mostra Blockbuster
No è proprio il contrario valeva la pena iniziare questo lavoro qui un lavoro che mi deve andare oltre il trentuno di ottobre nel quale il Comune di Grottammare è solo un accompagnatore
E che ha rinsaldato un'amicizia con il mecenate per eccellenza della nostra città che Agostino che tra l'altro recentemente lo dobbiamo ringraziare un'altra cosa ha donato un bellissimo quadro una tavola che raffigura il Pontefice nato a Grottammare esisto quinto
I marchigiani lo conosceranno bene
Ma anche i romani perché c'è un filetto focoso si marchigiani che son spento per meglio morti in casa marchigiano fuori dal porto risale proprio a quel periodo mille cinquecentonovanta novantacinque in cui fu pontefice il nostro concittadino
Ma la generosità di Agostino Di Giacomo di tutti coloro che hanno di sponsor privati coloro che hanno che animano l'associazione vidi accidioso rimarrà si costituiva un legame rinsaldato sempre di più nel tempo
E già oggi noi nel nostro piccolo stiamo cercando di scavare nella memoria scavare nel nostro terreno nella nostra madre riportare a galla le tracce di una civiltà è un esempio
Il fatto che e chiudo su questo abbiamo provato negli ultimi anni a recuperare il bagno della regina così è una vasca di epoca romana
Che sta in una zona non turistica della nostra che è una città che invece vive di turismo balneare lungo la Val Tesino quindi la strada che va all'interno e che era proprio uno dei simboli del ruolo dell'acqua nella civiltà
Romana ma attenzione anche preromana in quella vicenda oppure il recupero di una semplice Fontana in un quartiere oggi urbanizzato alle porti appunto dell'avanti sino quindi ancora non nel centro cittadino nella campagna
Grottammare se era vecchia campagna infame secca la fontana Dell'Atti del rito dell'acqua dell'acqua che dava il latte alle donne gravide o dopo il parto e questa è la nostra storia la storia che ci viene dai Piceni per i quali e già nei al tempo della via Cupra che era la divinità
Alla quale in una disputa non poco il Comune di Cupra Marittima il vicino comune di Cupra Marittima
Secondo noi sì tempio dalla cura sorgeva proprio Grottammare nella zona dove c'era la fontanella The appunto proviamo a fare piccole cose piccole cose che fa una città grandi cose le ha fatte la sua azione di accidia o se l'ha fatta così no allora le ha fatte
Giacomo Recchioni etici ha dato questo opportunità di farci conoscere meglio e vogliamo continuare a su questo percorso ora che è iniziato che prosegue così bene grazie
Finché ci saranno queste realtà
Dei piccoli comuni perché tratta mare a un piccolo comune italiano beh possiamo avere fiducia no nel futuro di questo Paese che
Tante volte si pensa non ha più cultura
Si è perduto per tante cose invece non è esattamente così sono dei modelli importanti delle buone pratiche io faccio da tanti anni ma trasmissioni con i sindaci d'Italia sulle buone pratiche e questa sicuramente un modello da copiare
Quindi poi anche rispetto all'Anci rispetto ai Comuni d'Italia dovette raccontare questa riga
E questo rapporto di privato sociale che è il futuro perché noi non ci possiamo più aspettare tutto quanto dall'ente pubblico dallo Stato
I privati devono fare il loro in questo caso appieno Norandino affatto
Il terzo relatore di questa sera e appunto un esperto in questioni economiche che ci racconterà in realtà io non lo so è tutta quanta una sorpresa quindi l'ho visto per la prima volta il professore Oronzo Mauro pochi minuti fa
Noi appunto del docente alla business school Dayton ventiquattro ore e adesso ci spiega qualcosa di economia e cultura
Perché senza i soldi non si va da nessuna parte come noi marchigiani ben sappiamo metro
Relazione
Io già noi no rendono noti va
Proprio
Scusate dove
Io sono marchigiano come molti di voi né però lavoro da quasi trent'anni a Milano le macchie però ce l'ha un po'nel cuore quindi molto del mio tempo libero diciamo così lo passo nelle Marche
Ecco questa mia a geografia complessa momento addirittura la pubblicità tempo molto più complicato diciamo così
Questa mia a strana giochi la figlia mi permette spesso di poter fare molto trasferimento no trasferimento di cosa di tecnologia e io sono un ingegnere votato ai beni culturali appuntato anche alla finanza per un mio altro tipo di lavoro
E e e l'incrocio di queste e geografie e di queste competenze piuttosto variegati diciamo così creano un nocciolo di interesse di curiosità che spesso mi piace applicare nelle nostre terre
Perché questo le ho lavorato in grandi musei internazionali dove ho fatto appunto Digital Advisory cioè dove ha spiegato a questi grandi musei come fare un passo verso la digitalizzazione
Per concepire quello che si chiama digital riuscivo di cui poi vi dirò alcuni elementi a
Ora questa mia esperienza diciamo così calata all'interno di questi grandi musei Lux in arcana Musei Vaticani sanzioni di scienza e tecnologia di Milano maschi sì un ma dell'usura quindi grandi realtà per cui il mio disagio diciamo così da marchigiano era quello di non trasferire abbastanza nelle Marche quelle che erano le esperienze internazionali di valorizzazione dei beni culturali
Per cui il caso dividerci di che noi ed associazioni di darci spreme è stato una sorta di palestra
Anziché fare i soliti project work e con i miei studenti nella business schools sui grandi sei italiani l'ultimo fatto concentrare e direttore della Pinacoteca di Brera ho detto adesso
Voglio provare a fare un progetto di valorizzazione di un piccolo museo tra virgolette di provincia e voglio vedere cosa ne viene fuori in Italia ci sono più di cinque mila musei circa trenta sono di grande buonsenso annuncia i tipi di tipo autonomo no poi ce ne sono un altro Po diciamo così che sono poi
Poli
Significa aggregazioni particolare raggiungiamo un gruppo circa di trecentocinquanta diversi enti culturali su cinque mila ecco bene questi trecentocinquanta enti diciamo così a dire con un quasi tutta quella che è l'introito economico dei beni culturali italiani
Quindi significa che la maggior parte dei musei italiani di piccoli musei di provincia originali non hanno una grande attenzione quindi poter in qualche modo calare le grandi capacità progettuale di grande sei italiani
Nelle realtà
Medie o piccole potrebbe avere un effetto leva molto potente primo perché determina nel territorio un una nuova interpretazione del territorio ne abbiamo fatto tante sessioni di brainstorming con Giacomo e anche con Agostino e abbia scoperto delle cose incredibili su cui poter puntare faccio un esempio giusto per per dare un senso pratico alla nostra discussione
Se non abbiamo un grande museo ci viene naturale pensare un concetto che nei musei molto sentito che lo Space merci cioè come utilizzare lo spazio no
E quindi la prima risposta è utilizzo spazio per esempio per organizzare gli aperitivi per fare all'interno del museo degli eventi
Per aziende ed altri enti e così via quindi un mero prestito di spazzino
Invece non ci siamo posti un altro tema noi lo spazio ce l'abbiamo e lo vogliamo utilizzare per creare ancora più valore cioè noi corriamo prendere esponenziale l'esperienza di vista denuncia
Per cui se nel museo sia ospitano oggetti che parlano dei Piceni
Fare teatralità sui Piceni all'interno di un museo che agli oggetti Piceni è una modalità per lavorare sullo spazio ma lavorare ancora sul creare connessioni sull'attivazione di missaggio di insegnanti
Modalità nuove di interpretare questo è un esempio ne abbiamo fatti tanti queste cose le letture sui sui Piceni
Quindi presente fare emergere una lingua nuova quella del Piceno letto io non sono l'antropologo di turno no che Giacomo estremamente autorevoli
Però tra i due c'è molta complementarietà anche con con acustico punto quindi l'incrocio tra noi è stato molto facile molto semplice nonostante noi pensiamo assolutamente su mondi completamente Diversi perché mio e un approccio e un contributo tipo tecnologico ecco
Ho di facilitatore nella generazioni di veniamo al concetto di digital Museum è un concetto molto a travisato se voi scrivete su Google digital music una voi vedrete sia sulle immagini che sulle notizie ma anche sulle prime risultanze appunto della ricerca quello che il concedendogli digital come contenuto digitale cioè
Voi vedrete
Dei contenuti digitali cioè quello che tendiamo a trasmettere è il concetto di non siamo digitale come un serio che ha contenuti digitali
Cioè si presenta al visitatore con contenuti digitali magari virtualizzato magari creando delle esperienze di tipo virtuale e così via
Il concerto il digital music un invece che io mutuo necessariamente altre esperienza è quello di digital Matthew come organizzazione può anche non avere contenuti digitali ma è organizzato in modalità digitale cioè far leva sulle tecnologie per creare valore addizionale come fanno addirittura le le riprese no
Per cui messo dentro questo concetto fondamentale
Cioè che non trattiamo di contenuti ma trattiamo invece di una modalità di eseguire i lavori in modo digitale di conseguenza il paradigma si defila ed è sostanzialmente il seguente se noi anche trattiamo liceo come se fosse un'azienda quello che andremo a capire in questo digital in cima sono sostanzialmente quattro pilastri fondamentali uno l'uso dei dati
Uno è l'uso dei dati né in sei non facciamo uso di dati
Gli unici dati che sostanzialmente abbiamo sono gli ingressi
Le uscite le gratuità poco più alcuni musei i trentadue di cui fu detto prima invece stanno già avviando dei percorsi vera e propria
Quindi l'uso strategico dei dati uso strategico dei dati significa creare scenari di fruizione del bene molto diversi
Presenti se io mi rendo conto che quasi tutti i visitatori vanno dalle cinque del pomeriggio alle diciotto e trenta del pomeriggio allora io riuscirò meglio a fare una gestione degli orari di lavoro perché magari al mattino non aprono aprivo solo nel pomeriggio
Quindi una conoscenza dei dati ci permette di determinare una governance denunciano completamente diverso ora questi elementi di cui vi dico nativamente sono stati calati neri
In Piquet noi by design cioè è stato già disegnato così come se noi avessimo avessimo un bambino e questo è nativamente iper digitale e Piquet noi naturalmente iter digita non ve ne accorgete perché non è un digital contenta quindici cioè non è un ginocchia contenuti digitali perché in questo caso specifico per noi era molto più importante ancora l'assetti di bene culturale come oggetto tangibile
Perché era un oggetto ancora abbastanza ignoto non sappiamo poco di Piceni per cui il fatto di mostrarlo
In una modalità così ravvicinata così tangibile permetteva di coniugare due esperienze fondamentali che era quella della fruizione del pensionistico con la sua organizzazione l'organizzazione di tutto quello che ci stava tutto
Quindi uso strategico dritta
Organizzazione digitale organizzazione digitale significa le persone che ci lavorano come è organizzata la macchina operativa
Nella macchina operativa tipiche noi come dei sei di cui ho avuto l'opportunità di così di aiutare ci sono figure che hanno le professioni digitali per i beni culturali aveva una professione digitale per il bene culturale significa non solo studiare molto bene tutto quello che è la lingua greca o latina o l'antropologia come giustamente fa l'amico mangiato ma sapere anche come trattare un bene dal punto di vista tecnologico cioè la categorizzazione di un bene con rischia dedicata all'atto dell'Istituto centrale del catalogo fatte con una novità come quelli attuale ministero presso sta producendo Schede con una modalità detta lot in caduta indetta
Parco comunicare i sei tra di loro diciamo così
Quindi altre professioni le digitale le professioni digitali sono un qualche cosa di concreto anche all'interno dei beni culturali quindi l'abbiamo impiantato abbiano impiantato quelle principali cioè sono servite a Menaggio
Cioè la figura che gestisce le venti modalità digitale da un desk di un computer e così via
Altro tema fondamentale fa parte di questi quattro pilastri
La piattaforma tecnologica
Noi abbiamo degli asset che sono i beni culturali
Quindi che nelle schede appunto che ci sono venti archeologico ma abbiamo anche degli assetti non logici che ci permettono di gestire queste cose spesso in sei ricevono molte da parte di N
Benefattori o aziende diciamo così tutta una serie di elementi computer software dai sensi cose di questo tipo
Però se all'interno del museo non c'è quello che chiamiamo architetto della tecnologia cioè colui che mette insieme questi Martucci passi che tutti quei componenti tecnologici abbiano una loro capacità produttiva per il museo
Avremmo solo riempito un grande magazzino di oggetti tecnologici ma senza renderli concreti ok quindi il ruolo della della Ittihad architecture e fondamentale ultimo sono i processi tecnologici processi di gestione faccio un esempio per far capire che cos'è un processo di gestione no l'esperienza dell'acquisto di un biglietto abbiamo rimesso dei biglietti intenti che noi ma a zero zero costo
Però tutti i biglietti per gli eventi sono stati emessi in modalità digitale
Questo significava che le persone potevano
Scaricare il biglietto anche soprattutto però
Noi in quel modo riuscivamo a tracciare tutta l'esperienza di acquisto del biglietto la provenienza delle persone la concentrazione le fasi del giorno in cui questa esperienza avveniva
E poi gestire la demanda di questi molti nella fase di acquisto e c'hanno presente chiesto ma se io vengo poi posso fare un'altra visita con un gruppo cose di questo tipo quindi noi abbiamo trovato uno strumento di tecnicamente si chiama di engagement cioè di legale tra il visitatore e l'organizzazione in un secco basato dal tecnologia in uno specifico processo che è quello dell'acquisto del biglietto per gli eventi
Cioè calendario piuttosto ricco
Quindi invece questo il quattro il quarto pilastro avete capito come non ho parlato di contenuti digitali non abbiamo filmati non abbiamo se non la grafica tradizionali diciamo così accattivante
Ma il nostro che noi è naturalmente un museo digitale perché ha dietro nel suo ventenne come si dice tecnicamente a un motore digitale
Quindi questo che per me era un esperimento riuscitissimo ci ha permesso di dimostrare capire come anche un piccolo se diciamo così provincia o comunque insomma che accadeva che può ambire ad una modello di riferimento che è quello rilanciati
Addirittura un modello che non ha avuto costi perché tutto il software tutta la tecnologia che fa parte di questa fa forma
è un software open-source significa che non abbiamo comprato licenze ma abbiamo solo usato la nostra capacità quel professionale di creare un ambiente integrato dove tutte le tecnologie fossero a servizio
Dell'uomo antropologo USA come
Certo Giacomo
Ecco questa è l'esperienza fondamentali di che no e quindi il mio
Sono molto contento di questa esperienza io auguro che possa servire come esperienza anche per altri musei non stiamo sempre più divulgando insieme
Questo concetto speriamo che altri musei possano in qualche modo nascere in modo nativamente digitale e in modo tale da esprimere al massimo quelle che possono essere le possibilità del bene di cui si vuole trasmettere ai posteri il valore
Torniamo al tema del modello delle buone pratiche
Perché soprattutto il parte finale del discorso del professor Mauro quello di potere realizzare un museo che possiamo chiamare Smart
Mi autorizza quattro punto zero va bene così mutua per farlo per farlo comprendere meglio gli ascoltatori anche alle persone che sono qui stasera ebbene tutto questo si è sviluppato
Senza costi economici
E e quindi il modello e ancora più vantaggioso assolutamente vantaggioso
E arrivato ore vicepresidente della commissione cultura del Senato senatore Verducci che viene un marchigiano e che ha una storia
Abbastanza particolare Rispetto
Non soltanto al mondo della politica ma anche al mondo della cultura perché è un ricercatore universitario non è vero che i politici sono tutti analfabeti capace ignoranti soprattutto colleziona artigiani del detto che risalgono una schiatta atti politici importanti che hanno fatto moltissimo per questa nostra Repubblica
Sono politici attenti colpiti e non caso appunto Verducci e vicepresidente della commissione cultura perché arrivato ora e non ha potuto ascoltare le relazioni che l'hanno preceduto
Per lui e anche per gli ascoltatori un piccolissimo sunto noi abbiamo avuto la presentazione di questo lavoro così importante
Con lutto del mecenate Agostino Vallorani fatta dall'antropologo Giacomo Recchioni poi la politica locale
L'ente locale che ha deciso di sposare questa novità avrebbe potuto non farlo come ha detto l'assessore di Grottammare
Perché non era una mostra di immagini di scena era una mostra di grandissimi contenuti invece lo ha fatto
E e mi ha riportato un grande vantaggio non soltanto nei confronti dei cittadini di questa che è una bellissima
Cittadina balneare per chi non la conosce
Famosa per il turismo per le spiagge e oggi anche famosa perché ha redatto Litta a questa mostra questo libro e soprattutto a questa associazione che si chiama vita accidioso e poi abbiamo avuto un professore
Di Economia della cultura come ora un somaro che ci ha spiegato che com'competenza e buona volontà si può creare un museo quattro punto zero ora toccare la politica quella che noi chiamiamo alta importante quella che decide un po'ai nostri destini quella che e e il senatore e anche del partito dell'attuale ministro dei Beni culturali Franceschini
Quella che dice cosa e come si dovranno sviluppare musei italiani Oronzo Mauro ci ha spiegato che non sei sono molti cinque mila alcuni qui aggiungo io sono statali alcuni sono privati alcuni sono delle amministrazioni locali comunali
Che però trenta sono i grandi musei importanti unitaria ma in realtà ogni piccolo comune a qualcosa di straordinario che nessun altro paese al mondo a e che è un motivo in più perenne far sì che questo Comune sia visitato sia vissuto ora però nel mondo della cultura sta cambiando un po'tutto
E ed è ritornato a minori un ministro che aveva dato una svolta assai particolare facendo arrivare in Italia per la prima volta ne siamo molto conservatori il mondo della cultura italiano lavora soprattutto sulla conservazione e meno sulla fruizione in qualche modo questo da un punto di vista turistico ed economico ci ha penalizzato per tanti anni
Ci ha penalizzato perché
Lavorando tanto sulla conservazione meno sulla fruizione io sto semplificando senatore Verducci perché sto facendo un discorso più
In modo che sia più comprensibile possibile ecco lavorando in questo modo noi abbiamo perso ha perso in turismo in visitatori perso in economia ha perso gli scambi
Però comunque abbiamo conservato nel nostro caso ma stiamo parlando di un mondo quasi sconosciuto senza questo libero noi sapremo pochissimo dei Piceni perché proprio un popolo misterioso
E soprattutto senza la collezione Vallorani noi non avremmo potuto vedere la raffinatezza la Pellizza la ricchezza di questi oggetti
Dunque
Perché lei è arrivato ora e non ha sentito la mia introduzione che diceva mannaggia una mostra così preziosa scambiata con qualcuno portiamo una per esempio in Francia portiamola
A Londra ma portiamo anche fuori dall'Europa Noemi stasera siamo qui anche per chiederle cosa intendete fare voi con me politici che si tenta Parlamento e che quindi avete un peso diverso dall'amministratore dall'assessore di Grottammare per dare una mano all'immagine delle Marche e per far sì che qualcosa di così magnifico importante
E che soprattutto rispetto a lo stato italiano non è costato praticamente nulla quindi è un dono condono che Paparo Rizzato
Cosa avete intenzione di fare mettersi che sia vista da più persone possibili che sia fruita da più gente possibile che diventi come avevamo detto all'inizio un modello di buone pratiche che si è accoppiata dalle altre amministrazioni che sia copiato dagli altri musei
Bertucci l'accetta questa sfida
Questo fu un supplizio
Sì bene intanto intanto
Grazie come Giacomo insomma i lavori del Senato
Hanno impedito di essere qui alle diciassette e trenta quando quando avete cominciato quando abbiamo previsto che cominciasse a questo convegno grazie
Ma Paolo Severini Melograni grazie
A Bagnoregio Rossi ioduro un suo Paolo più potuto ascoltare grazie
A Giacomo Recchioni per il suo lavoro intanto una prima non scontata risposta alla provocazione molto positiva di Paola Severini questo appuntamento di oggi
Noi siamo qui abbiamo voluto che il catalogo curato da Giacomo Recchioni e quindi la mostra che vede la luce grazie agli auspici e al sostegno di Agostino Vallorani grazie al suo mecenatismo
Fosse presentata qui a Roma qui c'è già una prima risposta abbiamo voluto che che ci fosse questa presentazione perché questa e da questa presentazione almeno il nostro augurio mai il nostro sostegno fattivo affinché altre ne nascano naturalmente
Quando con Giacomo ci siamo più volte incontrati quando ancora questo libro
Curato per i tipi dell'editore Andrea Livi che voglio ringraziare non non vedeva ancora la luce ci siamo incontrati più volte già commi mi raccontava di questo suo lavoro io do subito ne sono stato entusiasta e lo molto incentivato ad andare avanti
Voglio ringraziarlo Giacomo per la sua grande professionalità e per la sua passione e determinazione le cose non sono distinte ma stanno insieme e grazie a queste caratteristiche la sua professionalità la sua passione determinazione noi a oggi abbiamo una mostra molto importante
Un catalogo questo libro
Molto importante
Sono onorato del fatto che campeggi
Alle nostre spalle anche dell'incipit della della mia prefazione perché davvero penso penso che sia così e questo sia un significato molto vero cioè questo catalogo ci riconsegna un tempo cruciale e secondo debbo cruciale intanto perché la civiltà dei Piceni
Che questa mostrare questo catalogo raccontano
è storicamente un tempo molto cruciale un tempo disse di di un periodo quello che precede poiché alla civiltà romana che invece conosciamo che è stata riportata da da dalla storiografia scandagliata nel dettaglio sia nelle TAR arcaica e poi soprattutto nell'età repubblicana Imperiale ma in Belgio una ad una civiltà preromana e che negli storici e invece quella che poi storici definiscono lenta le zampe che invece per conosciamo meno per tanti versi misteriosa così come misteriosa
Ancora per molti versi la civiltà Picena che noi conosciamo attraverso dei reperti archeologici di grande suggestione che poi gli antropologi riescono a decodificare che ci riconsegnano questi questi reperti una civiltà complessissima
Che noi conosciamo
Per essere una civiltà guerriera riconosciuta appunto dal suo totem disse distintivo devota Marte illiriche il picchio che venne eseguito nella migrazione dai Piceni ma conosciamo ancora invece poco la civiltà in quanto tale e quindi gli usi
I costumi gli usi
Religiosi costumi civili
I manufatti che ci sono in questa mostra ci riconsegnano soprattutto la grandezza di questa civiltà la grandezza nella sua quotidianità
Quindi sappiamo anche che era una civiltà molto evoluta dal punto di vista appunto dei costumi civili dal punto di vista degli usi religiosi dal punto di vista anche del protagonismo femminile e questo è unire
Ecco magari come avrete già parlato un protagonismo protagonismo femminile che sempre storicamente e un indice di progresso
è un indice di qualità della vita di avanzamento sociale e civile
E il fatto che e tutto questo sia
Riconosciuto dentro quella civiltà così complessa ci dice che non era solamente una civiltà guerriera non era solamente non solamente nuclei
Civili capaci di costruire manufatti molto importanti anche su questo ha certamente un indice di di progresso e certamente un indice di come fosse una civiltà di mezzo del resto è una nostra una terra di mezzo una civiltà di mezzo capace di essere ponte tra molte tra molte Civita così che motivano dall'Oriente quelle che che venivano però anche dal dal Tirreno
Ma una civiltà appunto molto avanzata ecco tutto questo è molto importante e noi dobbiamo farlo conoscere perché ci riconsegna anche perso indubbiamente della nostra storia e della nostra identità collettiva io credo molto in questo in questo legame che c'è tra la la nostra storia la continuità storica
E la formazione della nostra identità collettiva sedimentata
Nei secoli
Del resto io penso che noi dobbiamo pensare il nostro patrimonio culturale in maniera
Totale
Non quindi in maniera separata i beni culturali archeologici
Da quello che invece il patrimonio
Artistico da quello che il nostro patrimonio paesaggistico dobbiamo invece saper pensare questo patrimonio come un insieme
Abbiamo da poco approvato anche nel nostro Parlamento la gobba la Convenzione del Consiglio d'Europa di farò prende il nome dalla città portoghesi dove venne sottoscritta oramai diversi anni fa
Nel due mila cinque quindi quattordici anni fa ma era una convenzione molto avanzata
Perché pensa il patrimonio culturale come un insieme uniti come l'insieme di quella che è l'interazione tra l'uomo e i luoghi che l'uomo abita
Una concezione molto innovativa di patrimonio culturale a mio avviso molto importante perché ci conduce ad un tema che Paola Severini a citato con molta forza poco fa
Il tema anche su cui è intervenuto il professore
Mauro quello di fare in modo che il nostro patrimonio culturale possano essere fruito consapevolmente
Senza naturalmente che questo contrasti con l'esigenza che noi abbiamo di tutele di conservazione che richiamata dall'articolo nove della nostra costituzione ma questo
L'asse questa è la sfida che noi abbiamo una sfida che noi dobbiamo accettare
Assolutamente perché la cultura i beni culturali artistici
Valgono in quanto innanzitutto sono fruiti
Non possiamo avere una concezione conservatrice
E elitaria della cultura dobbiamo invece rompere il muro che impedisce
Alla cultura di Avvenire una piena legittimazione dal punto di vista sociale e quindi un pieno riconoscimento è insopportabile il molo che certa tra tanta fascia
Della nostra popolazione e il patrimonio culturale noi dobbiamo abbatterlo questo muro non significa strumentalizzare la cultura ma fare in modo invece che
Tutta la nostra società si appassioni alla cultura la percepisca la la capisca
La cultura ma qualcosa per pochi la cultura è qualcosa che appartiene a tutti noi perché dentro la cultura c'è
La nostra identità ci siamo tutti noi
E il nostro portato
Discende da
Dal nostro patrimonio culturale artistico paesaggistico non è un caso ad esempio che le Marche sono la Regione che
E tra quelle che a livello mondiale ha conservato meglio il proprio paesaggio
Il proprio paesaggio di bordi di centri storici il proprio paesaggio agrario in questo c'è un enorme valore aggiunto ma in questo c'è una grande consapevolezza
Di cultura diffusa di di civiltà
Non è un caso che
In manufatti della civiltà Picena sono sono stati scoperti da i nostri nelle nostre campagne molto spesso da da i nostri contadini dove sappiamo e vengono altro tema cercando di di essere breve di non abusare del tempo nostro convegno noi sappiamo che nel momento in cui
Musei di aizziamo
Facciamo di un reperto un museo una collezione museale
Quella collezione Musso è museale avrà un impatto dal punto di vista turistico
Da questo punto di vista io penso che dobbiamo essere
Capaci
Di a vere una programmazione
Politica dei nostri beni culturali
Quando dico una programmazione politica intendo dire e fare in modo che la ricaduta dei nostri beni culturali
Sia sul territorio e sia legata anche al
Territorio laddove le civiltà che qui beni culturali rappresenta non si sono sviluppate
Non separare
Lei civiltà
I reperti che le rappresentano dai luoghi in cui quella civiltà Enna
Anzi fare in modo che si possono ricomporre gli uni agli altri
Come se noi appunto avessimo e dovessimo avere la la forza di rimettere insieme i tasselli questo molto giusto è molto importante
Se c'è un
Rep
Un un ritrovamento e fare in modo che quel ritrovamento
Rimanga nel luogo dove dove dove dove
Dove è stato trovato e Possa quindi dialogare
Con la cultura come si è sviluppata perché un ritrovamento archeologico in questo caso
Beh cenno
Può dialogare con
Il centro storico che si è che si è sviluppato nei secoli successivi
Con
La civiltà che quel centro storico ha sviluppato a partire nel nel nostro nel nostro caso del da da dal Periodo dell'umanesimo del Rinascimento e poi poi nel Settecento fino ai giorni nostri con la ricchezza artistica che nel frattempo si è sviluppata e quindi con
Nel nostro caso
Un qui quadro di di Crivelli io o di Licini con le
Foto foto che ritraggono il nostro paesaggio come quelle di Giacomelli o di dove vero e poi ancora a fianco a loro come la capacità di fare manifattura che com'è noto
Non si è fermata all'eccellenza dei Piceni
è continuata nei secoli tant'è che il made in Italy l'artigianato di qualità sviluppato nei nostri territori
Quello più Amato al mondo più richiesto al mondo quello che nel mondo è capace per il suo valore aggiunto in termini anche di percezione territoriale di qualità territoriale
Di conquistare quote di mercato in tutto il mondo quanto cioè della nostra civiltà contadina della nostra capacità artigianale
Che risale ai Piceni e che poi abbiamo saputo mantenere per secoli quanto c'è del della capacità artistica appunto di e Crivelli di vicini di Giacomelli di Dondero o del lirismo
Di leopardi o di Mata cotta in un
Un nostro prodotto manifatturiero di qualità io penso tantissimo
Tantissimo ecco
Temi e le tutto questo insieme significa battersi affinché il nostro paese diventi
La più grande potenza culturale al mondo
Abbiamo tutte le caratteristiche per esserlo
Per
Non non lo siamo ancora per appunto
Alcuni incapacità ma lo dobbiamo dobbiamo riuscire a farlo dobbiamo riuscire ad attrarre sempre di più e dobbiamo anche riuscire a fare in modo che il la tanta parte del nostro patrimonio possano essere
Offerta
Perché più è grande l'offerta e più anche noi siamo in grado di stimolare sempre più la domanda di cultura di formare la cultura le nuove generazioni di fare in modo che tanta parte delle nuove generazioni possano svolgere
Del dei lavori legati alle professioni della cultura alle professioni dei beni culturali dobbiamo riconoscere sempre più in termini di salario di diritti di tutele
Le professioni dei beni culturali insomma tutto questo significa fare in modo che la nostra diventi la più grande potenza culturale al mondo
C'è il tema che tu Paolo hai toccato del turismo io l'ho citato poco fa naturalmente naturalmente il turismo la cultura ecco perché leghiamo abbiamo voluto il nuovo ministro in particolare Franceschini ha voluto che il turismo tornasse dentro il ministero dei Beni culturali perché la cultura è uno straordinario moltiplicatore economico
E il più potente moltiplicatore economico appunto
E e allora dobbiamo questa sinergia con il turismo incentivarla sappiamo che però il turismo e anche molti impattante
Ad esempio per i nostri centri storici e dobbiamo saper
Quindi averlo anche una strategia per il turismo che è eviti ad esempio che i nostri centri storici diventi no
Esclusivamente centri turistici
E non più luoghi abitati perché altrimenti perderemmo la prima caratteristica
Del nostro patrimonio culturale cioè il rapporto tra l'uomo e il luogo
è se noi per fare turismo
è gente visitiamo e spendiamo
Dai luoghi
Il capitale umano rischiamo di perdere quello che la nostra risorsa essenziale perché e davvero chiudo
La cultura
Così intesa non è solo uno straordinario moltiplicatore economico ma prima di questo è lo dobbiamo sapere e questo è il punto per me fondamentale uno straordinario molto
Ti predicatore
Sociale in termini di costruzione e di democrazia in termini di capacità di costruire comunità in termini di capacità di costruire integrazione inclusione sociale per perché la cultura è il saper riconoscere gli altri il valore degli altri il loro modo di pensare i loro costumi non respingerli ma riconoscerli la cultura e la capacità di crescere insieme di scambiarsi idee la la cultura e la capacità di sconfiggere
L'odio
La guerra la cultura è la capacità di
Costruire
Pace
Quando chiude in una città un teatro u una biblioteca siamo tutti più poveri siamo tutti più soli e quindi siamo anche tutti i più insicuri perché siccome la cultura è il primo strumento di che costruisce integrazione e anche il più formidabile strumento che costruisce e sicurezza
Sicurezza sociale
Sicurezza individuale sconfiggendo la la solitudine
Da la civiltà Picena è stata grande
Anche perché ha saputo aprirsi
Agli usi e ai costumi tutte le grandi civiltà non sono mai quelle che che si chiudono sono quelle che sanno aprirsi e sanno ecco gestire apertura
Inclusione e governare penso che
Questi siano i nostri valori e la cultura sia formidabile perché innanzitutto un terreno d'incontro valoriale del resto sempre storicamente la cultura è stata l'ultima ad arrendersi alle guerre
E la prima a fare in modo che le guerre cessasse
Quando c'è stato un tempo lo sapete meglio di me in cui le guerre si fermavano perché c'erano i simposi culturali o sportivi nel caso delle Olimpiadi
E ad esempio la convenzione di farò
Si è sentita l'urgenza di approvarla da parte del Consiglio d'Europa dopo la guerra drammatica sanguinosi Shima che ha
Causato migliaia e migliaia di morti nei Balcani
La cultura è appunto il filo che lega le nostre civiltà la più formidabile potenza che abbiamo a livello e a livello europeo ed è innanzitutto costruzione appunto di democrazia di diritti di benessere
Diffuso di di opportunità per le nuove generazioni questo per me alla fine il significato anche oggi del lavoro che stiamo facendo e ci batteremo per fare in modo che questo tassello quello rappresentato dati che noi da questa collezione Vallorani che grazie al lavoro
Giacomo all'impegno dette di degli enti locali del lavoro lungimirante di Lorenzo Rossi dell'amministrazione di di Grottammare
Vede la luce da parte mia il massimo del sostegno del resto altrimenti
Non saremmo qui oggi in Senato per fare in modo che questa mostra questo lavoro abbia grande fortuna e da questo lavoro tantissimi altri se ne possano generare e aggiungere grazie ancora
E dunque siamo arrivati al termine di questo incontro questa sera torniamo a ringraziare Agostino Vallorani che è finalmente giunto fra noi
E che ci ha dato la possibilità di conoscere un libro una mostra
Un modello applicativo che vuole essere
Il battistrada di un nuovo rapporto tra pubblico e privato
Ce ne vorrebbero come abbiamo detto all'inizio di persone come Agostino panoramiche hanno deciso di rendere
Alla collettività una parte di quello che al loro la vita dato
Avete visto che Bertolucci come vi avevo detto all'inizio un politico alfabetizzato perché ha fatto una cavalcata
Da Crivelli a Giacobelli passando per Dondero pensavo che facesse anche in riferimento magari ai bronzi dorati di Pergola noi siamo una Regione fortunata insomma
E e poi accettato una sfida che gli avevo posto all'inizio di portare questa realtà fuori questa mostra questo catalano questo modello debbono essere esportati
Perché non se li merita soltanto Grottammare Masetti merita l'Italia e anche fuori dell'Italia
Io per chiudere visto che Bertolucci ha citato il discorso delle radici vorrei fare due cose ai costi dovranno reale non vuole parlare ma noi possiamo leggere quello che lui ha scritto
E quindi chiuderò con le sue parole però prima vorrei ricordare un film di due toscani e i fratelli Taviani si chiamava Good Morning Babilonia
E ogni volta che devo presentare qualcosa di culturale soprattutto dopo quello che ha detto Bertucci delle nostre radici Tiki siamo del rapporto con il nostro territorio io ricordo sempre quel firma magari e sì ma è dell'ottantasette e qui ci sono dei giovani tra cui il nostro antropologo che ha curato tutto il lavoro magari non l'hanno visto di consiglio se vi capita di andarlo a vedere racconta la storia di due artigiani toscani un pittore un falegname due fratelli che primi del Novecento finiscono ad Hollywood a costruire scenografia e sono i più bravi di tutti
Ma perché sono più bravi di tutti certo sono più bravi del cowboy americano che sono degli italiani toscani che sono nati nella bellezza
E a un certo momento diciamo il capo di quella situazione comincia ad umiliare lì
Perché sono degli immigrati perché hanno le donne più belle perché ci sanno fare insomma perché sono degli italiani essenzialmente e quando vengono licenziati e loro se ne vanno orgogliosamente dicono una frase che è rimasta proprio nel mio cuore
A un certo momento questo dice voi non sapete fare niente chi siete voi voi non siete figli di nessuno
Perché erano poveri perché non erano figli di nessuno dicano noi siamo i figli dei figli dei figli di Michelangelo e Raffaello
Di chissà figlio questa è una frase Kinnear ogni volta che io credo una real-time per Diana di cultura di un piccolo luogo
E mi rendo conto io sono stata cresciuta da una nonna marchigiana che aveva fatto soltanto fino alla quinta elementare
Ma che era una grande Treia di Passo di Treia per l'esattezza ma che era una spugna assoluta per quello che riguarda la cultura
è lei che mi ha fatto diventare quel poco che sono che mi portata a teatro che mi portava sei lei con la sua quinta elementare
E con i suoi limiti oggettivi e che arriva tanta voglia di imparare marchigiana straordinaria quindi dedico questa mia moderazione oltre che Agostino Vallorani a Milano
Chiudo
Chiudo con le parole via costino Vallorani che ancora ringraziamo di questo enorme regalo che ha fatto alla collettività
Lo descrive nella prima pagina del catalogo perché in una mostra sulla civiltà Picena
E continua nella mia vita sono andato in giro per i musei di tutto il mondo e dopo averli frequentati assiduamente ho capito che le mie radici avevano un valore elevato
Ma non riconosciuto
Oggi con questa mostra e con questo libro vorrei gridare alla storia del popolo Piceno la sua giusta fama e dignità
E poi dedica questo lavoro i suoi figli e credo ai figli di tutti noi e ai nostri nipoti perché ormai da allora ne siamo noni ambedue affinché possano un domani essere fieri delle loro nobili origini esattamente quello che hanno detto i due fratelli
Siamo i figli dei figli dei figli di Michelangelo Raffaello e in questo caso di Crivelli no Bertucci grazie a tutti evitiamo appuntamento sarà