"L'azienda Italia verso il 1992"

Produttivi e dei servizi abbattimento delle barriere fiscali
Alla battersi di queste tre barriere una grande mercato tra i centoventi milioni di uomini
Quattro mila e rotti miliardi di dollari di prodotto interno lordo
Quattro mila miliardi di dollari mi rifiuto di tradurlo nella nostra terminologia in lire perché la cifra sarebbe veramente da capogiro e soli servirebbe forse finalmente a compiere la tanto ventilata mio giudizio tanto utile operazione di far cadere tre zeri dalla nostra
Denominazione monetaria
Comunque certamente insieme agli Stati Uniti e chiude il Giappone una grande Area
Caratterizzata tra l'altro dalla presenza di una serie di fondamentali paesi per civiltà per tradizione per potenzialità economica bene il problema è di come arrivarci siamo qui per discutere come ci deve arrivare l'azienda Italia azienda Italia è un termine anche questo entrato romani nell'uso significa non soltanto il potenziale produttivo del Paese ma significa anche le sue regole
Significa anche lasciatemi dire in termini un po'più ampi
Il complesso delle sue stesse istituzioni
è un modo per indicare quindi la realtà del Paese a trecento e sessanta gradi abbiamo parecchie cose da fare per arrivare a quella scadenza
Ci sono qui autorevoli amici che ringrazio che sono pronti
A dire la loro io penso che potremmo organizzarci in maniera molto semplice
Una primo giro
Pregherei di stare sotto i dieci minuti perché credo che si può benissimo dire
Anche qualche cosa di fondamentale nello spazio di dieci minuti e poi anche una una brevissima ripresa per qualche flash di commento
Da dove cominciamo
Ma io direi di fare una cosa
Io comincerei consentire una duplice parere sul versante delle grandi confederazioni
Della produzione
Pregherei anche per una ragione forse di riguardo essendo l'amico Stefano Wagner veronese di cominciare col presidente della Confagricoltura la parola al dottor Wald poi sentiremo
Ma Colombo che porterà la voce della CISL a questo nostro come
Ma io ringrazio Filippo Maria Pandolfi il moderatore aggiunto ma per il mio sotto ogni aspetto anche verso l'amicizia che mi diceva Carlo Fracanzani Gianni Fontana molti altri la scelta sarebbe difficile dal mio punto di vista felicissimo anche se fosse stato fin dall'inizio il moderatore ufficiale mi sorprende incominciare per primo
E spero che proprio per privo di dare il buon esempio nel mantenermi al di sotto di questi fatidici dieci minuti nella prima tornata e io credo che quando ci si propone soprattutto la una presidente di una grande confederazione di agricoltori questo tema stimolante del novantadue non si possa anche la brevità del tempo non ricordare che tra l'altro è stato il nostro Paese nella semestre di presidenza la Comunità economica europea
Secondo semestre del mille novecentottantacinque ad essere esso stesso fautore molto diciamo così generoso di questa accelerazione
Per il mercato unico nel novantadue e premette molto per affrettare i tempi di quelle realizzazioni delle modifiche del Trattato di Roma senza le quali
Salutiamo
Saluto anch'io il ministro Fracanzani che io ho sostituito nella introduzione
Perché già
Va benissimo allora moderatore ufficiale quando mi dà il via
Riprendo poiché
Scusandomi
Prego rapidità
Ma più facciamo finire un'altra
Allora dicevo che nell'affrontare il tema del mercato unico del mille novantuno del mille novecentonovantadue
Credo che non si possono considerare come sia stato particolarmente del nostro Paese quando nel secondo semestre del mille novecentottantacinque avendo la presidenza
Di turno fece il possibile per accelerare proprio questo tipo di esigenza e premette notevolmente
Raffreddare i tempi di realizzazione di quelle modifiche del Trattato di Roma senza le quali non si sarebbe potuto parlare di novantadue alla scadenza di cui fra quattro anni
Io credo che si possa tranquillamente senza più nessuna polemica dire che lo si è voluto con molta generosità perché forse ci siamo resi conto dopo
Di essere forse il Paese più impreparato fra i dodici che partecipano alla Comunità economica europea all'abolizione delle barriere finanziarie ed economiche che Carlo caratterizzano appunto al mille novecentonovantadue
Siamo appena adesso sperimentando la liberalizzazione dei capitali
Nel sistema economico monetario sapete tutti che manteniamo il privilegio di una banda di oscillazione superiore agli altri
Abbiamo ancora un sistema bancario che largamente anchilosato abbiamo un'industria agroalimentare che al di là di alcune azioni eccezioni anche pregevoli Issime particolarmente tra l'altro in questa nostra amata da me ed ai veronesi ovviamente Provincia e certamente anche se in ritardo estremamente polverizzata abbiamo purtroppo un agricoltura che pur fra molti meriti
Molte devo dire particolarmente negli ultimi tempi tentativi di recupero di competitività e di efficienza e ancore sufficientemente integrata nel mercato agricolo comune
Pare che per arrivare al mercato agricolo come al mercato unico del novantadue Pandolfi lo sa saluto Pandolfi ricordando colui il grande la grande stagione che insieme abbiamo passato proprio per la grande amicizia che ci ha unito che ci unisce ancora adesso credo che ci siano la bellezza di trecento provvedimenti chiede ai Paesi della comunità debbano in questo frattempo accoglierò tradurre negli ordinamenti giuridici dei dodici Paesi
Un'operazione che è difficilissima anche a livello comunitario obiettivamente per chi ha un'efficienza legislativa amministrativa maggiore dalla nostra
Certamente io credo estremamente difficile per un Paese come il nostro la cui lentezza del legiferare al di là di ogni polemica
Non credo meriti qui di essere ricordato e questo io credo anche senza voler ricordare che siamo per esempio proprio per l'appuntamento del mille novecentonovantadue il ritardo con recepimento di un numero non piccolo di direttive comunitarie che risalgono ancora al mille novecentottanta
Ci sono delle difficoltà oggettive molto pesanti anche se il probabile riconfermato presidente tra qualche tempo dell'agricoltura della comunità economica Rip europea Sciacca della è come dice lui convinto di portare l'atto unico al successo entro i tempi previsti
Io credo abbia attivamente
Che in questo
Abbia indubbiamente qualche speranza in più la convenzione sua dell'importanza di aver messo sotto controllo la spesa agricola anche se qui lo dico da presidente dalla Confederazione degli agricoltori
Questo è avvenuto in un modo estremamente repentino e traumatico non solo per gli agricoltori europei ma particolarmente per un'agricoltura italiana che più di altre era ed è impreparato
Ma credo che la pienamente per restare nei primi dieci minuti al di là dei problemi specifici agricoli si debba anche considerare quello che soprattutto di cui al novantadue
Noi dovremmo badare che sia Valva con quell'efficienza e competitività senza la quale molti dispacci ieri potrebbero discendere al settore comunque al Paese e al settore
Agricolo in particolare che un settore portante dell'economia comunque la si voglia intendere
Ed è il problema di una industria alimentare
Che sia sempre più soggetta a quel salutare processo di concentrazione di integrazione che ci sta interessando anche in questi giorni io ho sempre contestato coloro che paventano
L'ingresso del capitale estero nel nostro Paese certamente vi è una grande attenzione debutti nazionali sia americane che avevano appena per aziende industriali agroalimentari del nostro Paese non credo che questo sia oggi ha avuto modo di dirlo
Un fatto da paventare soprattutto a quattro anni scarsi da questo mercato unico europeo di cui stiamo dibattendo proprio in questo momento
Sono volato è anche parole grosse nel settore agricolo e non nel settore agricolo si è parlato di colonizzazione vi è stata una mobilitazione di interessi i più vari sia pubblici che privati
Io credo che comunque è un fatto benefico questo tipo di dibattito dialettica
Lo abbia provocato ed è quello di risvegliare indubbiamente un interesse su un settore quello dell'agricoltura che per troppo tempo a mio avviso ha coltivato il concetto che l'agricoltura farà da sé faremo l'agricoltura pure in un contesto comunitario con i mezzi nostri restando un po'con un piede sulla porta di casa
E credo che questo sia ho fatto estremamente negativo perché in una positivo che si sia parlato in una situazione come la nostra che troppo spesso ha peccato di provincialismo
Credo che sia estremamente positivo nel fatto che internazionalizzazione dei capitali dell'economia in generale fa sempre di più ritenere ristretti i confini nazionali di un Paese
Credo che se ragioniamo con quello che ha detto Filippo Maria Pandolfi e che ci troveremo nel novantadue non grande mercato di trecento e venti milioni di abitanti che dovranno vestirsi mangiare usufruire di servizi andare aprire conti in banca esercitare sistemi assicurativi più diversi non si possa pensare di farlo se non attraverso opportune concentrazioni e attraversa altrettanto opportune integrazioni
Prego anche
E proprio attraverso queste considerazioni non si accerto da ritenere lesivo di qualsiasi autonomia nazionale il fatto che si possano arrivare a concentrazioni estremamente opportune pre nostro paese anche facendo ricorso al capitale esterno
Se questo sarà possibile evitarlo tanto meglio
Però sono altrettanto convinto che sia utile evitarlo se ci saranno e se ci sono e ci saranno nel nostro Paese
Delle opportunità rigorosamente economiche che possono produrre una rigorosa efficienza e competitività
Perché sarei indubbiamente molto cauto immaginare di poter beneficiare il Paese attraverso un sistema di concentrazioni nazionali piuttosto che sovranazionali che non avrebbe che non avessero però queste caratteristiche di rigore economico
E in questo senso sarei molto cauto avesse una qualche responsabilità del Tesoro nel far navigare nel mare proceduto solo dell'economia comunitaria ancora più allargata evidentemente chi troppo confidasse sulla ciambella dello Stato o se aiuti integrativi dello Stato che possono far dimenticare questo tipo di efficienza di competitività
Sono altre vado convinto ripeto
Che il traguardo del mille novecentonovantadue ci debba indurre a farsi che le targhe determinati processi di integrazione debbano venire assolutamente accelerati perché ripeto il tempo passa con la velocità
Che sembra abbastanza incredibile adesso ma che nell'approssimarsi di quell'anno sarà ancora più incredibile
Credo che nessun settore economico come la nostra agricoltura abbia bisogno soprattutto di concentrazioni quale quelle che ancora non avvengono nel nostro Paese
Qualcuno chiede perché il capitale finanziario è così interessato a occupare spazi del nostro Paese io credo che questo dicendo tra l'altro dalla scarsa concentrazione
Dalla scarsa attività di una parte non di tutto il settore agroalimentare proprio questo fa rendere estremamente appetibile da parte del capitale straniero questo settore
Ma perché molti dicono non c'è nel nostro Paese un'altrettanta volontà e disponibilità a fare loro quello che invece viene Oscar viene fatto con tanta impellenza dall'estero io credo che soprattutto il capitale internazionale si dedichi da questo tipo di integrazione nel nostro Paese
Soprattutto perché a la possibilità finanziaria di sostenere una redditività che nel settore agroalimentare è a medio lungo termine e quindi la possibilità di a vere
All'economica mente finanziariamente forti per sostenere questo tipo di investimento che non è a redditività Brad io sarei personalmente mi avvio alla conclusione particolarmente felice
Che anche al termine
Di questa riunione nei tempi prossimi ci potesse essere e ce ne stiamo occupando ognuno per la sua parte qualche interessante evoluzione di una vicenda che statuendo la curiosità di molti italiani anche non partecipanti specificamente a questo tipo di problemi
Ma ripeto se questo dovrà avvenire poteva avvenire soprattutto con la convinzione che novantadue farà giustizia di molte realtà che non nascono evidentemente su piedistalli e su basi e substrati economici estremamente rigorosi
E proprio su questo fatto e per questo fatto ritengo che sia estremamente opportuno valutare con molta serietà considerando anche un'altra considerazione
Che nel novantadue non vincerà solo chi avrà agricolture competitive estremamente efficienti
Con concentrazioni anche da un punto di vista fondiario adeguate
Non vi c'era solo che avrà un settore agroalimentare estremamente funzionalmente dimensionato ma vincerà mio avviso e termino che avrà soprattutto un settore distributivo estremamente importante
Se noi ci preoccupiamo di essere colonizzati da chi
Determina in qualche modo i destini del settore della produzione agroalimentare dovremo ancora di più preoccuparci di chi avendo nel predominio potrà determinare il gusto e la volontà dei consumatori
Non è chi produce che più il padrone del mercato
E chi vende avente a destra il padrone del mercato a quelli che all'ultimo contatto col consumatore che ne recepisce i gusti e ne dimensione ne caratterizza i gusti spesso con Baggio finanziari estremamente notevoli
E quindi io ritengo che la concentrazione
Può capitare estro o meglio se sarà possibile secondo alcune tematiche che ha cercato di chiarire se avverrà dovrà non solo porsi al problema del sistema la produzione agroalimentare
Ma soprattutto porsi sul problema della grande distribuzione dovremmo entrare con tutti i mezzi soprattutto con mezzi finanziari non piccoli
Nella grande distribuzione del nostro Paese ma soprattutto nella grande distribuzione al di fuori del nostro Paese comunitario ed extra comunitario
E qui e credo il non solo il nostro Paese come economia più generale ma l'agricoltura e anche settori diversi la ricottura potranno vedere con più serenità e con più tranquillità il loro futuro credo che anche questa momento di incontro però spiccare che questo avvenga possa essere utile vi ringrazio
Io ringrazio il presidente Wagner mi scuso con lui con i relatori con tutti voi per il ritardo che accomuna presidente Reviglio
E ne che abbiamo avuto per mi impegno istituzionale che dovevamo compiere io a compensazione del ritardo
Esprimo soltanto un concetto
Nel mio interventi un concetto alla sollecitazione dei contributi degli interventi che seguiranno
Convinto poi dalle parole che ho ascoltato adesso dal presidente Vari nere che sulla scia del dibattito che incartato avviato costruttivamente dai collega quando
E cioè questo dato che la scadenza del primo gennaio del mille
Novecento
Novantatré costituisce indubbiamente una grande occasione
E al proposito vorrei enunciare soltanto due cifre
In termini di PIL è stato stimato che il mercato unico dovrebbe comportare un incremento dei quattro e mezzo per cento e in termini di occupazione di un milione che ottocento mila unità se poi
La scadenza del mercato unico venisse accompagnata da adeguate politiche macroeconomiche
Il l'incremento del PIL potrebbe salire alle sette per cento l'incremento dell'occupazione a tre milioni che oltre anche di unità
E quindi
Delle grandi prospettive delle grandi potenzialità perché dico potenzialità perché non è che questi i benefici che si avranno come il mercato unico
Si distribuiranno meccanicamente stato pestato comparto per comparto settore per settore azienda per azienda
Ognuno dovrà conquistarseli arrivando preparato a questa scadenza anzi siccome proprio per sua stessa natura mercato unico significa caduta di ogni barriere perdita di ogni paracadute
Il bagaglio che i già acquisito non è che sia una cosa scontata Pera esso stesso messo in discussione ecco quindi il problema che c'è una grande prospettiva una grande potenzialità che abbiamo come singole aziende come i vari comparti in settori come azienda Italia nel suo complesso alla vigilia
Del mille novecento novantatré però queste potenzialità per quanto ci riguarda direttamente
Dobbiamo tradurle in dati reali attraverso una preparazione adeguata arrivando ognuno per la parte di propria competenza apprezzati a questa scadente
E allora
Se lo si ritiene io pregherei anche che che autorevoli intervenuti tavola rotonda che rappresenta settori specifici
Particolari
Prospettive di carattere politico generale volessero tener conto ecco di indicare per quanto di loro competenza quale è l'impegno che si sta dando per cercare appunto di arrivare
Preparati a questa importante scadente io la RAI la parola a questo punto segretario confederale della CISL Colombo
Ho innanzitutto il piacere di rappresentare in questo dibattito una confederazione
Che sulla apertura
Del nostro Paese a livello europeo e più in generale mondiale ha sempre avuto una posizione molto solida
Non posso non ricordare in questa circostanza come la CISL di pastore non ebbe alcun attimo di perplessità a sostenere l'ingresso dell'Italia nella Comunità del Carbone dall'acciaio nel mille novecentocinquanta
Verso la fine degli anni Cinquanta la piena e convinta adesione della CISL ai trattati di Roma che
Costituirono appunto la Comunità economica europea
Da noi sempre quindi stato estraneo
Un concetto una cultura di autarchia
Sappiamo molto bene che gli interessi dei lavoratori non soltanto quelli materiali i livelli salariali o le condizioni di lavoro ma lesto le condizioni come le più generali dalla solidarietà tra i popoli
Della pace passano attraverso una concezione di apertura al mondo e non di automatica siamo quindi sempre stati in qualche modo affascinati
Da quelle opzioni da quelle decisioni politiche di grande respiro che si propongono di abbattere i confini del mondo sia quali europea il ma anche extra euro
Non abbiamo quindi pregiudizi non abbiamo obiezioni anzi riteniamo che la costruzione dall'Europa sia un punto fondamentale di qualificazione dal nostro Paese ma anche degli interessi che concretamente il sindacato rappresenta
Penso che sia tuttavia importante in un dibattito come il nostro
Chiarire un punto che a mio parere chiaro non è per niente
Il mille novecento e novantadue
è una grande occasione per le aziende oppure per i popoli questo è un punto non chiaro
E credo che questo debba essere un tema da affrontare
Non ci si prepara io penso al mille novecento e novantadue soltanto avvento attenzione alla alle condizioni finanziari del Paese o produttive
Ma anche al dialogo sociale che la costruzione dell'Oropa deve affermare
Perché in caso contrario noi inconsapevolmente anziché a costruire l'Europa dei popoli finiremo per costruire l'Europa delle aziende che non è un dato estraneo ai nostri interessi Mogwai se l'Europa del mille novecentonovantadue fosse soltanto un fatto economicistico un fatto materialistico
L'economia ai fatti materialisti ci devono necessariamente essere funziona Rizzati alla crescita
Dei popoli e quindi alla solidarietà tra i popoli
Perché non esiste soltanto il problema dall'accaparramento
Da parte delle in prese di questo o di quel Paese delle maggiori opportunità che un mercato così grande indubbiamente propone ma c'è anche un problema di distribuzione sociale
Dalla maggiore ricchezza che può essere prodotta in un mercato così ampio
E allora ai problemi della finanza ai problemi della produzione bisogna anche aggiungere quelli di carattere sociale che riguardano una e qua distribuzione dal reddito che riguardano una lotta alle grandi disuguaglianze prima fa esse quelle e quella della disoccupazione
Il sindacato quindi ma in particolare alla CISL colloca il suo consenso convinto alla costruzione dell'Europa e quindi all'attuazione dell'atto unico dentro una prospettiva che non può essere riduttiva ma larga nel senso che la l'obiettivo a cui si tende a Colico costruire l'Europa dei popoli fondata su una solida solidarietà
Vediamo rapidamente pestare nei tempi che il presidente opportunamente assegnato ciascuno di noi di sottolineare alcuni aspetti che mi sembrano fondamentali rispetto la premessa che ho ho ritenuto di formulare primo
Nei primi anni Ottanta il nostro Paese ha visto una grande trasformazione dall'apparato industriale in particolare che l'ha reso molto più competitivo sul piano internazionale
I dati della bilancia commerciale di maggio dimostrano come quest'area del paese abbia introdotto nel suo agire grandi innovazioni
Io penso che gli ultimi anni ottanta anche in relazione alla scadenza europea sicuramente noi assisteremo come del resto assistiamo da un po'di tempo a questa parte ad un processo tumultuoso per rendere i servizi adeguati alla scadenza
Ma qui si possono prendere due strade
Si può prendere la strada per rendere i servizi economicamente compatibili con il novantadue attraverso il taglio della spesa sociale
Come mi pare sia intenzione diffusa soprattutto in questi giorni oppure una qualificazione della spesa sociale per renderla più efficiente
L'alternativa Ghezzi viene proposta tra una gestione statalista dei servizi parlo di scuola di posti e di ospedali di ferrovie e così via
E una concezione di natura privatistica quale quella che si vorrebbe affermare giustificata dalla scadenza del novantadue non ci può trovare d'accordo
Perché questo significa far pagare il pedaggio
Che deve essere pagato in termini di miglioramento dell'efficienza di questa dal paese non alla società nel suo complesso ma coloro che nella scala dei redditi stando più in basso
Allora siccome noi siamo opportunamente come dire governati questa tavola rotonda dal ministro delle partecipazioni statali bene noi pensiamo che il sindacato rispetto a questo punto debba sicuramente abbandonare forme anche di difesa dell'esistente francamente incompatibili con l'immediato futuro a cui siamo di fronte ma noi pensiamo che Poste
Ma anche ferrovie ma anche la sanità
Possono utilmente essere gestite attraverso il sistema delle partecipazioni statali quindi non la svendita ai privati di funzioni proprio dallo Stato e Segni hanno che hanno segnato la conquista
Di una socialità più avanzata beh non abbandonare questo attraverso uno rilancio di un sistema di economia mista dove noi possiamo recuperare una grande efficienza è questa una grande scelta politica lo stato sociale
Il ragione dalla scadenza del novantadue lo consegniamo ad Agnelli a De Benedetti ha Garbini oppure lo Stato attraverso una innovazione del suo modello organizzativo sperimenta nuove nuove frontiere compatibili noi crediamo con la difesa dello Stato sociale da un lato ma dall'altro anche
La compatibilità con la scadenza del novantadue secondo punto che mi sembra importante molto rapidamente riprendere quello relativo alla cosiddetta barriera fiscale
Onorevole Pandolfi elencando le barriere che cadranno ha fatto riferimento anche alla barriera
Io non credo che possiamo andare in Europa con le Poste che abbiamo non credo che possiamo andare in Europa con le ferrovie che amplia abbia ma se qualcuno pensa di andare in Europa col fisco che abbiamo mi pare che ha sbagliato tutto perché la prima riforma che deve essere fatta nel nostro Paese nel senso cioè di finalmente affermare il principio dall'articolo cinquantuno secondo il quale tutti devono pagare su tutto e questa è una condizione una premessa per andare in Europa
Pensare di andare Europa migliorando i servizi migliorando il livello di efficienza delle aziende
Mandando in Europa col fisco che noi abbiamo per francamente questo io lo troverei intollerabile e in ogni caso sbagliato da ogni punto di vista per questo motivo noi pensiamo per concludere su questo secondo punto che sia indispensabile
Fare un grande accordo governo sindacati
Che è abbia al centro il problema del fisco morenti al problema dell'innalzamento dell'efficienza dei servizi e quindi dalla qualificazione della spesa sociale proprio per creare in questo modo le condizioni più favorevoli
Per tentare di andare in Europa con successo non soltanto per un numero ristretto di imprese ma un successo a cui deve partecipare l'intera comunità nazionale l'intera collettività nazionale infine rapidamente il terzo punto
Esiste anche un problema di adeguamento dell'azione sindacale in quanto tale io non credo che possiamo andare in Europa
Non tenendo conto delle diversità
Delle esperienze sindacali che oggi concretamente in quest'area del mondo si dispiega
Mai si innamorò
In qualche modo ancora dentro ma soprattutto a mio parere e dentro l'area comunista del sindacato dentro una concezione di tipo rivendicativo antagonistico cioè si pensa al sindacato ancora come uno strumento atto soltanto ad acquisire in via rivendicativa condizioni più avanzate per i lavoratori
Questo non è il modello sindacale che opera in Europa
Il modello prevalente dissi intaccato che opera in Germania nei Paesi nordeuropei è un sindacato che affonda la sua attività di ogni giorno la cultura dalla corresponsabilità dalla cultura della partecipazione
Bene io penso che anche noi quindi dobbiamo adeguarci
Un sindacato nel contesto che si sta affermando ma in particolare nel contesto europeo deve necessariamente saper coniugare la promozione degli interessi dei lavoratori
Dentro l'ambiente di lavoro e nella società
Ma coniugando come dicevo questi interessi con l'equilibrio dell'impresa e l'equilibrio della società ovviamente a partire dai valori di sempre del sindacato che sono i valori di solidarietà e di uguaglianza
Questo è un tema sul quale anche il sindacato deve discutere il suo interno deve dibattere al suo interno e deve cercare di prepararsi in modo adeguato a questa scadenza costruendo quindi un grande sindacato europeo
Che io credo uno degli antidoti più sicuri alla ipotesi pericolosissima dell'Europa delle aziende
Se vogliamo costruire un'Europa dei popoli ma soprattutto un'Europa
Dove i lavoratori coloro cioè che concretamente concorrono alla creazione di ricchezza abbiano un ruolo nell'impresa e nella società è indispensabile anche questo questo adeguamento
Io credo che se tutto il sindacato italiano purtroppo oggi non è così ma c'è tutto il sindacato italiano dovesse orientarsi
Nel senso dalla cultura dalla partecipazione dalla corresponsabilità con ogni probabilità noi potremmo più concretamente guardare
All'obiettivo non dell'Europa delle aziende che è un pericolo incombente ma all'Europa dei popoli dove invece il cittadino tutti i cittadini hanno la possibilità di interloquire socialmente hanno la possibilità di concretamente a bere uno spazio così come il indubbiamente lo devono avere anche le entità collettive quali sono le aziende queste mi sembravano le cose da dire sono convinto che anche questo dibattito servirà certamente a chiarire meglio di orientamenti delle singole organizzazioni ma soprattutto dalla politica italiana
Perché penso che se non vi sarà un grande adeguamento immediato della politica italiana questa scadenza
In Europa non andremo da protagonisti manderemo da comprimari andremo cioè in una posizione di subalternità mentre invece credo che la società italiana
Disponga delle risorse
Intellettuali delle risorse morali e materiali pare essere nell'Europa che va costruita un grande fatto di protagonismo grazie
E onorevole Milano vicepresidente della Confcommercio di prendere la parola
Grazie presidente
Credo che la l'intervento di Colombo abbia giustamente accentuato a mio avviso un fatto che saliente in questa liberalizzazione ulteriore del mercato europeo
Il fatto che a differenza delle liberalizzazioni precedenti degli anni cinquantenne gli anni sessanta
Il problema fosse incentrato essenzialmente sull'azienda e sulla pericolosità di queste aperture di fronte alla fragilità del sistema economico italiano
E che quindi è l'angolazione forse un'angolazione essenzialmente aziendalistica e la preoccupazione forse essenzialmente una preoccupazione delle aziende italiane agricole commerciali industriali il discorso del mille novecentonovantadue facendo la tara ovviamente su quel tanto di magico e di mitico che le date rappresentano e che quindi anche
Il mille novecentonovantadue rappresenta sia in larga misura spostata Ursula Zelinda Italia ma sull'azienda pubblica o intesa come sostanzialmente il tessuto delle relazioni delle regolamentazioni
Pubblica che che sottostanno allo sviluppo e Chiara angolano sostanzialmente o che danno il ventre molle sviluppo della società italiana
La preoccupazione è questa che è emersa ed emerge dal dibattito è emersa anche dagli interventi che mi hanno preceduto è quella di vedere se il nostro sistema dei servizi
E vado dalla giustizia alle Poste perché mi pare che indipendentemente dalla priorità che esse hanno nella concezione dello Stato
I disservizi possano essere comuni a tutte le prestazioni fornite dallo Stato indipendentemente dal grado di priorità che esse hanno è essenzialmente spostato su questa preoccupazione e la sfida è quella di vedere quanto l'impatto il costo l'efficienza la burocratizzazione la deresponsabilizzazione del sistema pubblico ci creerà con le aziende
Degli altri Paesi presi complessivamente con i quali dovremo ultimare questo percorso del mille novecentonovantadue
Gli stati di necessità sono uno pungolo notevole perché si interessa
Di cosa pubblica qualunque livello sia di carattere sindacale come chi vi parla in questo momento sia a livello di responsabilità più elevati di ordine pubblico lo stato di necessità
Da
E Hume in dalla intelligenza e la lungimiranza della comprensione del fenomeno e il movimento delle azioni e dei consensi politici che sono determinanti assieme ai consensi sociali per mettere in moto il meccanismo
Non si tratta di vedere tanto quello che dobbiamo fare perché sostanzialmente lo sappiamo tutti salvo quelle impostazione di fondo per Colombo ha dato sul taglio evidentemente troppo ma sappiamo tutti sostanzialmente le cose che dobbiamo fare
Si tratta di vedere con in quali tempi siamo disposti a Farnesi riusciremo sostanzialmente a farlo quindi il dibattito eh
A mio avviso mi pare giustamente sul problema l'azienda pubblica italiana non l'azienda solo delle partecipazioni statali rappresentate qui dal nostro presidente di questo nostro incontro il ministro Fracanzani
è di vedere se il discorso
Sulla stato sociale
Coincide o consente di coincidere coi tassi di sviluppo e di adeguamento tali da farci rimanere concorrenziali in Europa questa è la preoccupazione
Ed è chiaro che viene sotto di queste a un fatto politico non indifferente di gestione del potere
Io credo che il problema vero non sia quello di tornare indietro rispetto allo Stato
Perché il problema della società civile cioè di una società sempre più regolamentata
Cioè di una richiesta sempre maggiore di regole è il dato della società complessa nella quale Viviano non diminuirà con l'Europa
Il processo di regolamentazione della vita civile e cioè l'aumento del rapporto civile nella società è destinato mentale
Quindi l'intervento pubblico destinato mentale non abbiamo l'utopia di ritenere che gli spazi vengano diminuite gli spazi aumentano la richiesta di regole aumenti
Ma il problema è quello della gestione e di come in sostanza le nuove regole nella loro gerarchia debbono essere gestite qual è lo spazio sostanzialmente che la gestione deve avvenire nel mantenimento dello Stato sociale
E noi sappiamo che il processo di deresponsabilizzazione di burocratizzazione è certamente uno degli aspetti più negativi perché lo Stato sociale risponda ad un concetto di efficienza rispetto al servizio prestato non dico neanche di costo
Ma di efficienza del servizio prestato
Ed è chiaro che noi siamo attenti a questo problema
Perché le esperienze delle gestioni e parliamo della mutualità tanto per dirne una
Che abbiamo avuto nel nostro Paese cioè la gestione dello stato sociale da parte delle categorie economiche dei gruppi economici dei sindacati era stata una politica che aveva dato una risposta positiva lo stato sociale e ai costi e all'efficienza dello Stato sociale
è stato il processo che è venuto dopo di gestione dello stato sociale che ha creato le premesse per un giudizio globalmente negativo carattere globale poi diversamente al titolo individuali di questo problema
E quindi viene fuori poi tutto il discorso del credito dei tassi d'interesse del riferimento cioè delle cose che sostanzialmente vincolano in modo concreto all'occhiello
Quindi credo che non possiamo uscire
Ha ragione Colombo preavviso non possiamo uscire da questo nodo che a mio avviso è un nodo politico
C'è un modo di divisione dei poteri e della gestione della cosa pubblica un momento nel quale con l'Europa il quadro il blocco politico sostanziale ha rappresentato dalle categorie ma anche e soprattutto da quelle che sono le forze politiche nostro paese si trova di fronte ad una diminuzione di capacità di scelte o di opzioni quale data dall'entrata in Europa che prima di tutto un fatto economico ma ne consegue poi con delle altre conseguenze di carattere immediato qual è la posizione l'ho già detta
In modo molto semplice su questo aspetto quello della diversificazione della gestione e l'allontanamento della gestione da regole di carattere burocratiche quindi con principio di responsabilizzazione dei gruppi sociali
Il secondo è di sapere che questa Europa non me
L'Europa del mercato comune non è l'Europa degli anni Cinquanta Novelli Oropa degli anni sessanta non è l'Europa dell'agricoltura e non è l'Europa dell'industria ma Europa del terziario è l'Europa del commercio e l'Europa del turismo l Europa dei servizi
Cioè un'Europa nella quale i gruppi sociali le forze sociali i sindacati lau occupazione nel nostro Paese nell'Europa campi
Attraverso quelle che sono stati i gruppi sociali cosiddetti declinante in termini quantitativi evidentemente nascono nuovi gruppi sociali in nasce nuova imprenditorialità minore nascono nuovi dipendenti di aziende con un processo di sindacalizzazione diverso con una visione con una richiesta di servizi pongo un settore settorialità e specificità di richieste che naturalmente fa fatica ad essere assorbita dai sindacati come si sono e quando parli di sindacati
Rappresento naturalmente anche la caccia la categoria per la quale oggi sono qui la fatica di dare una risposta così sfaccettato
Un problema quindi di occupazione
L'occupazione degli anni Duemila Sava il settanta per cento in Europa un'occupazione di terziari Inzaghi di commercio di turismo di servizi pubblici
Non sarà più l'Europa degli agricoltori non sarà più dico come rappresentanza sociale come dovrà il quella degli lavoratori dipendenti sarà di questa anche di questa categoria
Non operaia del settore del terziario e l'occupazione ci sarà in larga misura affidata come già affidata adesso al settore terziario
Ed è chiaro che anche qui cambiano le prospettive e gli approcci ai problemi sociali alle soluzioni dei problemi sociali devono essere date
Una preoccupazione settore turistico nel settore del commercio nel settore
Milita intervento più piatto tutte cose che appartengono alle richieste che sono ormai ovvie
Una preoccupazione dal punto di vista dell'attrezzatura generale delle aziende italiane del settore che rappresento
Non ritengo che noi siamo particolarmente a svantaggiati salvo alcuni settori
Abbiamo come dicevo un accompagnamento della struttura azienda Italia che può essere inadeguato insufficiente
Rispetto a questa crescita rispetto a questa nostra presenza ma di per sé non ritengo che siamo a svantaggiati se mettiamo in atto nei quattro anni e non sono pochi che ci attendono quelle correzioni
Al nostro modello di sviluppo nel nostro tipo di regole del gioco che devono accompagna a farci arrivare al mille novecentonovantatré ovviamente come una maggiore capacità di azione di presenza e di incidenza
La distribuzione noi siamo per una distribuzione come si usa dire oggi pluralistica
La grande distribuzione nella piccola distribuzione la distribuzione associata le cooperative associate
Noi riteniamo volanti che rappresentano nel nostro Paese un fatturato quasi uguale a quello della grande distribuzione forse credo che sia superiore a quello della grande distribuzione
è una forma tipica del nostro Paese che in altri Paesi non c'è ma che rappresenta una realtà economica
Io credo che questo rappresenti la tutela dei consumatori consumatore ha ragione Waldner quando diceva il problema oggi non è produrre e vendere e che non hanno i mezzi diventa con la capacità di convincere
Metto un soggetto attivo nel mercato nella borsa della spesa nel resto sarebbe un soggetto un oggetto passivo
Io credo che noi dobbiamo tener conto della pluralità delle forme distributive perché non solo esse rappresentano una realtà nella struttura del nostro Paese e degli altri e di molti altri Paesi europei
Ma anche rappresenta una sostanziale garanzia per il consumatore
E credo che quindi il rapporto anche col consumatore nella specificità di un modello che non è italiano ma di una realtà che si trova largamente condivisa debba anche essere tenuta in considerazione
Onorevole Erminia no
è entrato discretamente in sala mi pare il vice segretario onorevole Scotti io lo pregherei
Se non ho visto male di volere
Di volere venire qui
Certo eccetera
La parola alla presidente dell'ENI Reviglio che ringrazio per la sua partecipazione
Gli storici dell'economia indicano nell'apertura dell'Italia alla Comunità europea quaranta anni fa
L'occasione storica dello sviluppo e della crescita il reddito dell'occupazione del benessere senza quell'atto coraggioso
L'ammodernamento dell'industria la sua competitività
Non sarebbero stati conseguiti
A me non nelle misure in cui lo sono state di fatto
Sì chi si rilegge le calzette di quegli anni
Ha modo di rilevare come non tutte le opinioni espresse
Posso favorevoli a quella decisione
Ci diceva le strutture industriali italiane non sono competitive
Ancora sono in parte protette l'apertura ha un più alto mercato
Non potuto a lo sviluppo dell'economia italiana ma invece un ulteriore arretramento dell'economia italiana beneficio delle aree forti del cento del nord Europa
Il coraggio
Di uomini politici
Lungimiranti e in primo luogo di Ugo la Malfa
Portavano l'Italia
A quell'appuntamento
Non ci fu decisione deve storicamente più indovinata io credo che gli storici punto oggi debbono riconoscere che senza l'adesione dell'Italia alla Comunità europea
Non si sarebbe avuto il salto qualitativo e quantitativo di reddito di benessere che si è conseguito ora il appuntamento di cui stiamo discutendo oggi rappresenta il secondo salto
Il Paese ormai in alcune parti siamo telonato
E competitivo
L'industria in gran parte dei suoi settori è in grado di confrontarsi con la parte più moderna dell'industria ma al mondo
Nei diversi continenti
Esistono però ancora nel nostro Paese delle aree protette
Delle aree protette che sono in qualche modo una palla al piede
Allo sviluppo del Paese
E che per ragioni politiche interne riserve fa un'analisi storica serve ma non è caso di farlo oggi anche nel breve tempo a disposizione non è possibile vincere
Ricorrendo cioè soltanto a diciamo azioni interno
Bisogna ricorre a spinte esterne spinte esterne io credo che la decisione
Dell'Atto unico europeo che l'Italia ha visto con favore debba essere sta in questa luce molti noi la vedono in questa voce un'occasione straordinaria per il nostro Paese per rimuovere le avremo i ritardi
Le sclerosi burocratiche che toccano ancora alcune compatti dell'economia italiana è in primo luogo quello dei servizi
Servizi destinabili alla vendita come diciamo noi economisti e servizi non destinabili alla vendetta
Spesa pubblica e diciamo così servizi bancari assicurativi tutta quella congerie di attività che in qualche modo si è trovata protetta nella Comunità europea dalla competizione la competizione che ha obbligato gli imprenditori
E la classe operaia fa un grande salto di qualità
E che ha lasciato invece alcune parti del nostro Paese indietro
E badate bene che sono interessi forti corporativi che alligna tra di noi magari ognuno in ogni famiglia ne ha uno di questi interessi rappresentati
Perché se non è stato facile vincere
Con spinte interne non sarà facile vincere neppure come spinte dicevano dareste
Quindi novantadue per i tagli una grande occasione ma anche un enorme sfida è una sfida che la classe politica accolto coraggiosamente fosse senza rendersi pienamente conto
Delle connessioni logiche tra quella decisione e gli atti politici e di governo che necessariamente si devono assuma in questo spazio di tempo che tutto sommato è brevissima misurati implicanti cambiamenti storici
Io credo che dopo di me Kisuke non voglio portare via l'argomento al l'amico Filippo Pandolfi o quando vi si occupava
Di soffermarsi su alcune di queste diciamo di questi ritardi
Che come dicevo poco fa interessano
I servizi destinabili alla vendita e i servizi non destinabili tanto per intenderci i servizi bancari i servizi di assicurazione
I servizi delle Poste e delle foibe che sono in parte destinabile alla vendita in parte delle anche seta rito pagano una quota irrisoria del costo comunque sono Utilities in molti paesi sono pagate attraverso i prezzi
Le tariffe e i servizi non destinabili alla vendita che sono la spesa pubblica
Attualmente tutto questo poi legato un grande problema di finanziamento che come ricordava qui l'amico Colombo e certamente anche un problema distributivo di equità cioè qui non si tratta soltanto dei rendere più efficienti queste spesi dal punto di vista potuti Ivo di rendere cioè competitive in modo che gli imprenditori non abbiano servizi diversi da quelli che hanno gli imprenditori tedeschi
Si tratta di giustificare
Sotto profilo dell'equità questi cambiamenti perché chi paga deve essere in relazione alla capacità contributiva è stato ricordato l'articolo cinquantatré opportunamente
Quindi c'è insieme un poema di efficienza ed equità che rappresenta secondo me è una sfida politica e nomina enorme che spetta le forze politiche di raccogliere con atti Congo venti e coerenti
è devo dire che
Non c'è da essere molto ottimisti
Ma neppure di essere pessimisti voglio dire io solo combattuto
Io spesso pessimismo che l'ottimismo vedo gli ostacoli così grandi che s'è portato ad essere pessimista
Ma mi sembra che l'Italia non possa non accettare la sfida nuovo del cambiamento uscire dall'Europa quindi un certo momento come quando e gli spagnoli di pensavo andavano Basilè buccia uno e navali per non tornare indietro qui non ci sono molte possibilità di non accettale la sfida
Ma è una scritta di dimensioni gigantesche
Passo pensate ai cambiamenti che dono fare le nostre banche per raggiungere i livelli di efficienza delle banche europea
Ma di mentalità di cultura noi non abbiamo banche da fare in Italia che sappiano fare quello che le banche d'affari fanno dei paesi più moderni
Si presta il denaro solo se c'è la garanzia assunzione del rischio imprenditoriale non viene valutata in questo Paese
Il settore delle assicurazioni
Assetto e siccome sono italiani uno di più metafisici farli confronti con le assicurazioni tedesche o indire soprattutto quelli inglesi
Ecco parliamo di quelle giapponesi siamo anni luce di distanza e questi sono servizi destinabili alla vendita che sono poi i costi di produzione del sistema
Ma pensate ai nostri voli o le nostre Poste
Pensate ai problemi che queste determineranno in un Paese come il nostro Paese trasporto dei beni dei
Dico che sono di passeggeri e per il trasporto
Delle merci
Pesati pure me di equità immenso che sorge non dimentichiamoci per esempio che nelle ferrovie il disavanzo è determinato dal fatto che le tariffe apparve non meno di un quarto del costo del servizio
Ora io inviterei amico Colombo ricordarsi che e beh è stato dimostrato dato via finanziaria che la redistribuzione attraverso le tariffe una delle più piccole
Perché i biglietti sussidiati vanno a vantaggio di tutti di chi ha bisogno di che non ha bisogno dunque un problema che si pone io non voglio entrare più nel merito
Non avendo tempo ma voglio
Ricorda invitarvi a ricordare che i problemi
Di ammodernamento vestito teniamolo così del sistema italiano non sono soltanto problemi di efficienza produttiva ma sono problemi di efficienza distributiva quindi politica
Che hanno visto molti così delicati che passò attraverso tutte le forze politiche al loro interno da creare degli stati di tensione se
Che vendono che vedo molto difficile e molti salite il cammino
Perché bisogna perseguire che è quello di ridurre il disavanzo pubblico per riportare sotto controllo il problema del debito pubblico che poi alla fine io in nuce
Diciamo il segno di tutte queste nostre inefficienze
Perché nel debito pubblico
Stanno le difficoltà principali che possono portare l'Italia allontanarsi dall'Europa
Se l'Italia non riesce a mettere sotto controllo i flussi finanziari non riesce a Delhi e un sistema di cambi fissi
Non riesce a garantire il risparmio competitivo che condizione per uno sviluppo ordinato degli investimenti nel nostro Paese
Questi sono in molto in sintesi i problemi
Che si
Pongono in generale a noi
Ma dal mio punto di vista dell'impresa pubblica se mi consentite vorrei aggiungerne qualcuno
Che poi rende ancor più difficile e il quadro generale e voglio ricordarli molto sinteticamente uno degli aspetti essenziali del novanta del del nuovo diciamo così mercato comune dopo novantadue l'accaduto alle fonti e fiscale o bene io ho bene io non credo che sarà possibile fa cadere le fonti e fiscali
Completamente
Nel novanta al alla fine del novantadue
Altra cosa che dà più fastidio a noi perché la vera ragione per cui ti fermo non la frontiera e che bisogna vedere se tu pagato l'Iva o hai pagato l'imposta di consumo
I controlli sono molto fastidiose
Pensate che l'armonizzazione delle accise
Implica
Attualmente un abbassamento delle imposte
Sul Energia nel nostro Paese
Però le polemiche nascono
L'abbassamento dell'imposta sui mezzi arrivi sulla benzina gasolio gli minerali eccetera eccetera per mandare i livelli delle aliquote diciamo così mediche verso cui dovrebbero ma dovremo andava anche a noi
L'abbassamento delle accise comporta
O diciamo una riduzione del costo del giri ho fatto e votazioni di circa oltre trenta per cento in Italia
Tutti sono contengono i tra benzina costa di meno proprio un problema diventa un po'un paese come il nostro dipendente nel settore energetico dall'estero
Che ha come obiettivo strategico quello di ridurre il consumo energetico
Da un giorno all'altro se aderisse a questa ipotesi di armonizzazione della commissione dovrebbe abbassare il prezzo dell'energia di una misura tale perché certamente in grado di spingere consumo il suo
E non è solo questo problema il ministro delle finanze e quindi visto che il Tesoro si verremo scucire da un giorno all'altro dieci mila miliardi di gettito
Ecco il tempi che codici mila miliardi di gettito non sono poco fa IVA sempre relativa all'Energia e accise
Non solo ma l'armonizzazione delle imposte per esempio come si avrebbe tutto quello che è stato fatto in Italia oggi nel trattamento fiscale del gasolio del metano in Italia si sempre
Da da da da anni
Tassato meno il metano del gasolio per una serie di ragione che mettano una risorsa nazionale che a metà marzo selettivamente pulito
Che mettano costa di meno la funzionalità e quindi si è attuata una discriminazione fiscale voluta appoggio di politica economica ecco per la mobilitazione sarebbe nuove cemento
La tassazione sul metano su sarebbe maggiore da tassazione sul caso attualmente contentissimi che i venditori di gasolio e felici più ma lasciamo stare quelli che sostenesse di interessi dico questo è un risultato che va in contrasto con quello che la politica economica energetica degli ultimi venticinque anni ha voluto conseguire non sto dicendo che queste difficoltà devono con due a dire autorizzazione non fiscale non si farà sto dicendo che forse si sono sottovalutati
Queste difficoltà oggi perché immagina che da quattro anni si possa di colpo passa a questa monitor che fa per esempio l'energia ma poi vede se ne possono fare altro
Appunto facendo perdere allevarli addirittura dieci mila miliardi ombra fa facendo Careca deve il prezzo della regia del trenta per cento
Ove sciando il modulo di trattamento reciproco del metallico fondeva a me servono cambiamenti così come tanto non maturati perché io non credo che il presente abbiano mai letto qualche articolo in cui si discute questo punto e ci sono andato anche dovendoci
Ha dato il non dico per caso ma nell'occupare di questi problemi attualmente nel settore energetico fra le righe
Ho potuto approfondire
Nel settore dell'impresa pubblica vi sono dei comparti
Che non sono affatto competitiva
Che funzionano perché sono protetti
Ho ricordiamoci gran parte delle imprese pubbliche italiane
Lavoro hanno nel settore delle concessione degli appalti
Per grandi infrastrutture per grandi opere pubbliche e lì la competizione è una competizione di casa
Nel novantadue alla fine novantadue tutti verranno qua noi abbiamo un se stesso nel pre vedo un problema di cui abbiamo discusso molte volte come riso Fracanzani abbiamo una situazione nel settore delle grandi infrastrutture in Italia
Di esprima polverizzazione la principali in paglia di lavori civili che poi è la Cogefar e la quarantaquattresima impresa europea settecento miliardi di fatturato quando la prima impresa europea che lo puoi francese ne fa nove mila cinquecento e la prima tedesca che la Olsen ne fa cinque mila cinquecento questi hanno dei livelli di le dimensioni delle produttività dell'efficienza e che il giallo che vengono si affacciano sul mercato italiano otto Maria di lavoro a tutte queste nostre piccole in paese
E allora
Che dobbiamo fare la difesa corporativa dell'esistente di dire ogni impresa continua a fare quello che ha fatto finora perché dobbiamo crea di steccati o moriamo piuttosto per cercare di fai dei poli
Delegazione tra pubblici o tra pubblici e privati
Per arrivare fa quatto anni con delocalizzazioni che siano competitive con quelle volte
E se andate a vedere per foto uno non tanto nelle lì perché levi la più gran parte delle sue attività li ha nel settore petrolifero e competere nel mondo quindi per forza
E competitivo macerate vedeva l'intero imprese pubbliche anche persone statali voi trovate numerosi comparti va bene che sono in realtà potenti
Ci sono difesi da fissità bordature va bene che Torquato anche scompariranno allora ci prepariamo a questo bisogna prepararsi con opportune cambiamenti istituzionali e organizzativi patate e quattro anni non sono niente
Quindi voglio dire che il problema della
Dell'adattamento a questa a questa a questa a questa data così vicina è un problema
Di dimensioni gigantesche una lista gigantesche che tocca l'impresa privata che tocca l'impresa pubblica
Che tocca i servizi destinabili alla vendita che tocca la spesa pubblica i servizi non destinabili alla vendita e tocca naturalmente anche loro finanziamento parco tra quindi il sistema tributario polline dell'equità
Sono questi i cui siamo le questioni
Di cui bisogna discutere bisogna discutere
è la fine poi uno va a scoprire che quello che di cui c'è più bisogno
E dice che ha un consenso politico
Perché questi cambiamenti toccano
E interessi estremamente diffusi nella società italiana
E quindi c'è bisogno di lavorare per creare consenso intorno a delle trasformazioni che saranno certamente costose nel breve periodo perché è vero che ci stavano i vantaggi in termini di maggiore appeal se aderiremo acetil-CoA più occupazione ma intanto c'è qualcuno che che paga
E allora bisogna che il mix
Di chi paga sia un Bix politicamente accettabile progettate che se c'è una coalizione di governo diresse stabile non solo dei singoli partiti ma anche dalla coalizione qui c'è un aspetto politico che tende un momentino avesse sottovalutato fosse perché diventa poi un aspetto ineluttabile di questa trasformazione perché se partiamo dal presupposto che l'Italia non posso decidere di uscire dall'Europa
Ma debba comunque andava a quell'appuntamento pronta per entrare in Europa dobbiamo mettere nel piatto come per come risultato ineluttabile che si riusciva che i nostri politici che si vanno a creare delle soluzione che abbiamo un ampio grado di consenso politico
Per fortuna io non faccio l'uomo politico e quindi non ho di queste responsabilità
Ultima ultima mia osservazione
L'impresa pubblica anche quando efficiente
Voglio dire anche quando il senso efficiente nel senso che
E una multinazionale
Che si che si confronta nel mondo Colin prese nel suo settore a stragi
La nostra Agip che ha opera in quanto a Paesi che ogni giorno si deve confrontare con le sette sorelle
Ecco è un'impresa che posta su un mercato non ha dei grandi problemi
Diciamo dal novantadue unico di questo genere però l'impresa pubblica a dei grandi problemi perché ancora dei vincoli istituzionali rispetto all'impresa privata che impediscono ad essa di competere con l'impresa privata in su un piano
Di eguaglianza
E gli esempi che si possono fare sono tantissimi e ne faccio ottantuno
Voi sapete che un po'di sistemi con cui si fanno le integrazioni di in paese sono le acquisizioni
Ho uno dei modi per fare acquisizioni sono le OPA
Immaginate voi Leni che lancia un'OPA
Bisogna temendo autorizzata prima
Sa ed ancor meno anche conto che non è pensabile che non sia autorizzata dove ci sono dei problemi strozza se noi vogliamo che l'impresa pubblica si è incagliato veramente di competere noi dobbiamo anche porci questo problema ripresa pubblica deve essere uguale all'impresa privata alle imprese pazzo è stata
Deve poter competere sullo stesso piano con l'impresa privata lo ha come si può ottenere questo risultato garantendo nello stesso tempo diciamo così le reti livelli responsabilità politica che devono essere garantiti perché questa impresa pubblica fino a poi contraria e un'impresa di proprietà dello Stato
E bisogna non dimenticare e con questo chiudo il mio intervento che l'impresa potrà è stata italiana è un non i Comuni Europa che molte delle difficoltà che noi oggi abbiamo a Bruxelles col commissario stata lancia e che loro non capiscono non hanno mai capito che cos'è l'impresa partecipazione italiana che non è un'azienda di Stato
Che è un'impresa che sic comporta sul mercato
O che deve con poi dovrebbe comportarsi sul mercato come l'impresa privata
Se lo stato dà un fondo dotazione a questa impresa è assimilabile Fondazione se usato per finanziare investimenti così come i fondi che un azionista di controllo privato dalla sua azienda
Questa cultura che una cultura tipicamente italiana perché l'intesa è stata l'abbiamo inventata noi e sono uno strumento italiano gli altri Paesi hanno imprese pubbliche ma sono aziende di Stato non sono aziende sono costruite plafond tu sai come società in società per azioni che rispondono al Codice civile e che si comporta un suo mercato come in paese private
Sono in paese
Conto a te lo Stato
Attraverso scritte strumenti strumenti diversi da quella società per azione
E che raggiungono livelli di efficienza molto diverso questa realtà italiana che non è già conosciuta che non è conosciuta sufficiente a Brussel tanto che abbiamo un una serie di composizioni a proposito la nostra
è una realtà importante del nostro Paese perché se noi andiamo a fare i conti il confronto
Con gli altri Paesi ne troviamo che una grande parte di attività produttive sbattuto in soprattutto nei settori più più moderni cioè la caratteristica italiano è stato quello di avere l'intestazione statale che son società
A capitale misto per certe azioni ma che queste esca attività le attività gestite dall'imprese pubbliche
Sono cruciali per lo sviluppo del Paese perché sono quei fattori
Che il sistema delle imprese
Devono avere per svilupparsi c'è mente negati Paesi elettronica regali comunicazioni l'Energia sono stati e così via sono state gestite
Dai privati
In Italia
Queste attività che sono Cucciari per super come sono gestite dallo Stato attraverso il pazzo rispettati
Tanto che in un articolo commentando questa situazione ha detto l'Italia scherzando l'Italia è l'unico paese in cui il privato Franco alle automobili
Perché se voi andate a vedere in America andate a vedere in Inghilterra credere in Giappone voi trovate che le attività che svolgono se sta che sono Cucciari presume conosco infami privati qui da noi non lo fanno i privati allo in una situazione di questo genere
Se queste attività non sono in grado di muoversi dinamicamente così come le grandi imprese private del mondo alla fine vengono soffocate
Per lo sviluppo
Quindi si pone qui un problema proprio oggi che il dibattito a comincia a esserci da regole la chiarezza delle regole tra politico ma Hermann Hermann segmentata dal diciamo del l'atto politico all'atto del Maggi bisogna vederlo secondo me questa discussione anche inquadrata nell'ottica dinamica i problemi della moderna impresa oggi pubblica popolata che essa sia
Grazie al professor Emilio
Darei la parola al dottor Boldrini presidente della Veneto Sviluppo
Ma noi siamo
Venuti a questo convegno particolarmente interessate per dare il nostro contributo da un'angolatura regionale il contributo di una società finanziaria a prevalente partecipazione pubblica che in questa regione che ospita la festa nazionale l'amicizia cioè il Veneto è una finanziaria che tutti i giorni dialoga
Con imprese edili piccolissime dimensioni avendo appena ascoltato con attenzione quali sono le dimensioni
E che ci attendono nella sfida del novantadue e quindi abbiamo accolto con molto interesse l'invito ad offrire questo nostro punto di vista consentiteci di spaccarlo in due nella prima tornata con qualche considerazione preliminare di carattere generale per poi entrare nella seconda tornata degli interventi più in particolare su quelle che potranno essere gli affetti che si produrranno nella struttura possibile prevedere si possono produrre nella struttura produttiva veneta che come voi tutti sapete è una struttura produttiva caratterizzata da una grandissima prevalenza di impresa del medio piccole
Obiettivo politico ed economico che gli Stati membri della Comunità si sono posti nell'ottantacinque in sede comunitaria è stato qui ricordato dall'onorevole Pandolfi ha di completare
L'unificazione dei dieci mercati nazionali della comunità entro appunto il novantadue per formare questo unico grande mercato di trecento e venti milioni di consumatori o mercato comune
Dentro ti i documenti comunitari per chi ha avuto modo di prenderne visione di studiarli la chiara indicazione di concepire l'Unione non come distinte economie nazionali interdipendenti ma come un'unica economia europea il che significa rendere omogenee le condizioni produttive di insediamento di utilizzo delle risorse fisiche ed umane e tendenzialmente attuare un'unitaria politica economica o il che approssimativamente quasi equivale attuare nei più vari campi produttivi fiscali monetari politiche economiche nazionali tra di loro strettamente compatibili
La realizzazione di questa completa unità supera il limite certamente del novantadue non è di breve periodo essa comporta il superamento di ostacoli di natura politica legislativa economica amministrativa fiscale e l'abbiamo appena sentito ricordare giustamente dal presidente
Reviglio tutti ostacoli di notevole complessità che richiederanno tempi che andranno presumibilmente oltre a questa data fatidica
La scadenza quindi del novantadue va intesa molto più concretamente secondo il nostro modesto parere come una data indicativa entro cui attuare una più elevata interdipendenza delle economie nazionali
Eliminando tutte quelle ragioni che giustificano l'esistenza delle frontiere eliminando quelle parti delle barriere che il libro chiama tecniche fiscali e che ostacolano l'integrazione appunto economica della CEE
La seconda tornata dicevo
Esamineremo alcuni problemi e possibili affetti che tali modificazioni possono provocare nell'economia di una regione quale quella veneta e ci permetteremo anche di indicare alcuni possibili interventi
E misure che saranno attuate entro tale data possono essere sintetizzate nell'eliminazione delle frontiere fiscali delle frontiere tecniche e fisiche passo pressione delle barriere interni e la libera circolazione dei beni dei capitali la libera prestazione dei servizi
Hanno
Un'importanza primaria per la creazione del mercato comune
L'Europa ha bisogno di un mercato unificato come base per un'integrazione tra l'impresa e le istituzioni finanziarie che permetta loro di raggiungere dimensioni più adeguate per competere con concorrenti
La cui dimensione intercontinentale permette di investire in ricerche costoso e e ad alto rischio
Di adottare tecnologie costose di scegliere i luoghi di produzione in relazione ai vantaggi comparati dei costi dei fattori produttivi
Ed è ormai diffusa la coscienza che la dimensione del mercato nazionale nei principali settori economici è troppo piccola per affrontare la concorrenza degli anni novanta
Ostacoli amministrativi fiscali e quelli nascenti dalla differenziazione delle regolamentazioni tra gli stati della CEE inerenti direttamente o indirettamente la produzione il prodotto
Le restrizioni ai movimenti di capitali la diversità delle norme di diritto commerciale sono non solo come si è visto ostacoli alla formazione di un mercato unico
Ma anche alla convenienza alla cooperazione internazionale tra imprese comunitaria
Questi ostacoli assumono crescente importanza col decrescere delle dimensioni di impresa e diventano vere barriere soprattutto per le piccole e medie imprese di qui nasce l'esigenza riconosciuta ormai anche a livello comunitario che si costruiscano tutte le condizioni ed è un'esigenza prima di tutto rivolta ai governi e alle forze politiche
Che si costruiscano tutte le condizioni esterne all'impresa e per favorire la cooperazione e l'aggregazione
Sotto questo aspetto alla scadenza del novantadue è poco a rilevante
E per le grandi imprese
Il problema della collaborazione dei collegamenti età nazionale si pone a livello non più europeo ma addirittura mondiale
La dinamica mondiale sta rendendo la stessa dimensione europea addirittura insufficiente per i grandi colossi imprenditoriale
Intendiamo dire che l'Europa è già piccola per molti settori nell'ottantatré la popolazione dell'Europa per esempio dei dieci costituiva il cinque virgola otto per cento della popolazione mondiale
Calcoli demografici stimano che nel due mila e Sasha Inverardi un punto virgola due cioè passerà dal cinque virgola otto al quattro virgola sei e nel mille novecentonovanta cioè fra un paio d'anni cederà già dello zero sei per cento
Inoltre le condizioni dei mercati esterni mutano rapidamente in senso tra l'altro non del tutto favorevole all'Europa il polo di sviluppo economico mondiale sia da alcuni anni spostato dall'Area
Atlantica all'area del Pacifico lo scontro competitivo è sempre più imperniato tra USA e Giappone tra Nord America e Sud-Est asiatico questo crea crescente interdipendenza tra le due aree del Pacifico
Gli squilibri della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti hanno creato un accumulo crescente per esempio in Giappone di riserve in dollari creando una complementarietà finanziaria destinata presumibilmente a crescere
è quindi possibile che economie con dimensioni potenzialità demografiche di consumo enormemente maggiori dell'Europa
Si integrino costituendo un palo di dominio economico capace addirittura di poter e marginale l'Europa dei dieci
E tali contesto le grandi imprese europee stanno potenziando la loro internazionalizzazione a livello addirittura intercontinentale e il loro orizzonte si è ampliato decisamente oltre i confini dell'Europa dei dieci
Piccole-medie imprese invece hanno enormi difficoltà in questo senso difficoltà di collegamento tra di loro
Sono frequentemente atto mi chiusi alle interconnessioni patrimoniali
O chiuse alle più sofisticate tecniche di ingegneria finanziaria
Unioni con imprese esterne comportano tempi lunghi di maturazione culturale e di emulazione ed evoluzione gestionale
Nel novantadue ammesso che i programmi siano rispettati non deve quindi essere visto come un avvenimento di grande sconvolgimento capace di accrescere automaticamente i collegamenti tra l'Europa
E il suo ruolo nel mondo i novantadue crea invece solo le condizioni per così dire necessarie per il potenziamento dell'economia europea ma non consono queste condizioni sufficienti
Né si può pensare che le opportunità che il grande mercato europeo crea si distribuiscano equamente trarre né escludere che si accresca il divario tra aree deboli e aree forti all'interno della comunità
Con fenomeni simili a quelli in atto tra il nord e il meridione del nostro Paese
A nostro avviso non vanno sottovalutate divergenze di interessi non solo tra gli Stati della Comunità ma anche tra diversi gruppi dimensionali di impresa
E grande impresa europea tono ormai intese su scala mondiale le imprese automobilistiche dell'elettronica dell'informatica dei Paesi della comunità non hanno certamente ormai più come orizzonte l'Europa
Contemporaneamente micione Europa numerose e diffusa in prese di dimensioni medie e piccole tra le quali è notevole la concorrenza nell'ambito del mercato c'è e dalle quali in presenza di ciclo recessivo
Possono sorgere pressioni protezionistiche sui governi nazionali
Da attuare con forme sostitutive del protezionismo doganale adottando misure di affetto equivalente la cui esistenza ben nota alle stesse autorità comunitarie
Non mancano quindi i pericoli che il dopo novantadue si presenti difficile e laborioso sia per riuscire a completare l'eliminazione degli ostacoli allo scambio sia per mantenere la fluidità di esso
Né si deve sottovalutare il pericolo che l'eliminazione delle frontiere portando talune operazioni amministrative all'interno degli stati membri crei condizioni difformi negli scambi in connessione alla diversa efficienza pubblica
O alla volontà di ostacolare taluni operazione affini protezionistici
Dal punto di vista macro economico questa nostra regione il Veneto è caratterizzato da una elevata integrazione internazionale
E ciò si colloca tra le aree del Paese a più elevato processo di internazionalizzazione economica
Io devo ai nostri fini
è l'importanza per il Veneto delle imprese esportatrici piccole cioè quelle che esportano fino a un valore di un miliardo
L'esportazione e medie da uno a cinquanta miliardi
Rispetto alle grandi esportatrici cioè quelle che vanno oltre il limite dei cinquanta miliardi di esportazioni numero di quest'ultime
Pensate cioè di quelle imprese che esportano più di cinquanta miliardi del proprio fatturato all'estero nel Veneto è solo dello zero virgola zero sette per cento
I ricavi da export delle grandi esportatrici rappresentano il dieci per cento dall'export dalla nostra Regione
Il numero medio delle operazioni di export delle imprese esportatrici confrontato con quello nazionale
è un indicatore del grado di attività delle imprese nei riguardi dell'estero e le imprese venete hanno in media cinquantaquattro movimenti all'anno contro la media nazionale di quarantasette
Tale dato unitamente al ricavo medio per ogni operazione di queste nostre imprese rispetto alla media nazionale evidenzia come l'export del Veneto sia non solo frazionato fa molto imprese ma anche in numerose piccole singole operazioni
Da queste evidenze empiriche si ricava un immagine del Veneto che nel corso degli ultimi anni Ottanta cresciuto certamente questo processo di internazionalizzazione economica
E tale processo vede come principali protagoniste proprio le imprese di piccole e medie dimensioni impresa esportatrice sono queste che accrescono il volume delle esportazioni regionali
Tale volume cresce come risultato di una miriade però di piccoli rapporti e del moltiplicarsi del numero di singole piccole unità di esportazione piuttosto che prefetto di un sistematico aumento del volume di vendita all'estero delle singole imprese
E del potenziamento soprattutto della loro organizzazione di vendita all'estero
Gli aspetti strutturali di questa nostra economia brevemente delineati sono già sufficienti per far comprendere l'importanza per questa nostra area fortemente integrata con l'Europa dei dieci del programma di interventi strutturali della comunità da realizzare entro il novantadue gli effetti e i problemi che gli interventi programmati
Provocheranno negli anni Novanta sono molti e complesse io mi permetterò su alcuni di questi attivamente alla struttura produttiva della nostra regione di soffermarmi e di analizzarli nella seconda tornata del mio intervento grazie
Grazie ora dai tecnici ai politici la parola all'onorevole Gargani responsabile della segreteria di Piazza del Gesù
Io credo di fare un piccolo intermezzo
Nel senso che se il controllante l'elenco ufficiale della i relatori non trovata il mio nome
Non mi occupo tutti i giorni di economia credo di non essere certamente un esperto
Parlerà per la Democrazia cristiana e quindi esprimerà fino in fondo il pensiero rispetto alle questioni che sono stata sollevata Lami collega
Io sto qui col cartello per l'amabilità degli organizzatore del senatore Fontana
Il quale probabilmente e ha voluto che ci fosse anche una parola di uno che non esperti
E il tema è affascinante io ho ascoltato prenderò la metà dei minuti che giustamente i tecnici hanno di dieci minuti per fare due osservazioni di fondo che probabilmente alleggeriscono questo carico di discorsi che abbiamo ascoltato e preminente pressante è più complicato e difficile per dire o porte per raccogliere la cosa che diceva Colombo e che ripeteva rinvii
Treviglio ragione nel fare brevemente come ha fatto ricordo storico noi non siamo all'anno zero
Io credo che dobbiamo illuminare la mente dei cittadini ha visto che è questo incontro e così numeroso prima quello della democrazia cristiana dei democratici cristiani e l'appuntamento del novantadue che rischia di diventare il mitico
Non è un appuntamento rispetto al quale Fini abbiamo per non capire più niente di che si tratta ma è la conclusione storica come Reviglio diceva
Io appuntamenti vari di un appuntamento forte che c'è stato in questi quarant'anni che è cominciata a costruire l'Europa e che deve portare ad una integrazione definitiva se posso dire senza un gergo forse non
Ortodosso
Una unificazione
Un atto unico europeo che deve allargare l'orizzonte in economica o e istituzionale per cui ha ragione Colombo
Nel dire che non è solo il fatto economico di per sé le questioni di un rientro di bilancio il pareggio tutto quello che ascoltiamo o leggiamo sui giornali e che è stato ripetuto qui
Ma tutto questo funzionale ad un possibile sviluppo e quando si parla di sviluppo io credo che si toccano i problemi istituzionale del Paese
E allora la prima osservazione siamo adeguati siamo ottimisti siamo pessimisti
Io credo che la integrazione europea è un atto che noi dobbiamo portare avanti per il nostro Paese
Ma è un atto che tutti gli altri Paesi devono evidentemente portare non siamo una nazione arretrata che si deve arrivare ad eguagliare Allo sviluppo molto più forte e più vertiginoso degli altri Stati
Dobbiamo correggere regolare adeguare alcuni meccanismi per far sì che questo Stato che deve diventare più grosso
E questo inserimento che certa irreversibile perché fu una scelta di libertà se volete di civiltà di De Gasperi e dei nostri grandi europeisti non solo italiani possa avvenire nelle forme più regolare nelle forme più
Nell'interesse del cittadino certa nell'interesse non solo dell'azienda ma della gente
A beneficio del popolo italiano
Io credo allora che se noi ricordiamo visto che Fracanzani addetto alla parola al politico che il Governo l'attuale governo
è stato fatto con una idea ossessiva Scotti lo sa meglio di me fase ossessiva e tutto il programma è finalizzato a questo a questa benedetta scadenza questa integrazione
Dando facendo un programma come forse mai gli era stato fatto
Nel costituire governi dove ogni intervento ogni spiegazione ogni se volete ragionamento e ogni intervento come quelli che in questi giorni in queste settimane si stanno portando avanti e il raid è finalizzato a questa integrazione avremo una competizione più forte io vorrei banalizzare
Si allarga l'orizzonte abbiamo una competizione più forte rispetto a questa competizione dobbiamo sia vere degli interventi economici finanziari ma dobbiamo modificare alcuni meccanismi modificare alcuni meccanismi significa intervenire sulle istituzioni
E allora Reviglio ha ragione quando dice che lui enucleare il cui fa esempi concreti tecnici dobbiamo essere all'altezza per poter raggiungere la concretezza di questo appuntamento
E allora si parla si parla tanto in questi giorni di rientro e questa era la parola che era usata nel programma di governo per dire che avevamo bisogno di
Equilibrare un po'i nostri conti all'interno come probabilmente dovremmo recapiti quelli bravi rispetto all'estero ma abbiamo bisogno di quello che i giornali dicono Italia
Abbiamo bisogno di un riequilibrio di modifica di alcuni servizi di alcuni meccanismi che portano a quello e privatizzando e facendo intervenire ministro Fracanzani dunque concluderà in un po'e non ripetere questo il TAR concreta consistenza questo una partecipazione statale perché aiuti questo processo
Allora il fatto non è ragione visti
Ma il fatto è da enfatizzare come se dovessimo modificare il nostro Stato io credo che dobbiamo modificare il nostro Stato nello Stato sociale nello Stato assistenziale
Lo stato assistenziale era e resta una prerogativa dello Stato democratico
Sono le deviazioni di questo Stato assistenziale probabilmente la ruggine che ci siamo portati avanti o le inevitabili deviazione che lungo questo processo in tutti i settori dall'agricoltura
Al modo come si è posto il sindacato mi piace molto sentire che dovendo integrarsi in una realtà più vasta il sindacato non più avere più la mera funzione
Di contestazione o di competizione all'interno delle indicazioni di meccanismo ma deve evidentemente farsi carico in maniera molto più Pradella programmati
E in maniera molto più concrete complessiva delle esigenze e della necessità di portare un contributo sia pure dialettica alla costruzione di un meccanismo più perfetto di Stato democratico cioè noi dobbiamo correggerle deviazione non cambi gli arrestati perché alcuni giornali vedo che
Declassò no questo problema che con molta diligenza il ministro Amato porta avanti altri che lo enfatizzano Bruno facendo capire che evidentemente solo un problema di piccoli aggiustamenti me
Che non porta grandi risultati altri che facendo quello che il governo si prefigge di fare dovremmo fare una rivoluzione impossibile impossibile in un anno e forse impossibile anche in quattro anni
Io credo invece che se noi riusciamo a renderci conto che la correzione di alcuni meccanismi o anche l'adattamento del bilancio dei vari ministeri alle reali necessità evitando gli sperperi evitando gli sperperi assistenziali soprattutto per rendere concreta e quando corrente tutta tutto il meccanismo del nostro Stato a livello pubblico io credo che facciamo opera di grande convincimento rispetto ai cittadini perché non vorrei dire una cosa demagogico banale ma per far questo abbiamo bisogno dalla volontà del Governo abbiamo bisogno anche della collaborazione di tutti gli enti di tutti le persone che hanno parlato che parleranno questa sera per le parti che rappresenta ma anche dei cittadini
E questo bisogno di grande solidarietà
Diciamolo questo sono al novantadue non significa niente se è vero voglio ripetere coloro che i fatti economici solo funzionale allo sviluppo e quindi alla libertà quindi se volete alla civiltà quindi ad un meccanismo istituzionale più idoneo
Evidentemente noi dobbiamo renderci conto che c'è bisogno di una grande solidarietà politica
Solidarietà politica che noi auspichiamo che vogliamo che in una nostra festa dell'amicizia al nostro interno rispetto alla nostra base
I soci e la nostra base elettorale vogliamo riconfermare fino in fondo senza questa solidarietà
Quel programma di governo finalizzato tutto non soltanto per le parti più appariscenti
Quindi anche in settori che sembrano lontani da quelli propri e specifici della economia noi abbiamo bisogno di un impulso diverso per arrivare a questo appuntamento
E se la questo appuntamento è sostanziato il concretizzato di valore politico di forte valore politico che non è una parola generica
Ha una parola forte legato alla solidarietà dei partiti alla concretezza dell'attività di governo io credo che tutte le cose che così saggiamente vi hanno detto idea rivelatori Nonino di questa tavola rotonda possono trovare concretezza attuazione
Allora riflessione forte che noi dovremmo fare e che dovrà essere il punto finale anche di tutta la complessa riflessione che questa festa dell'amicizia al di là di tutti i malintesi o al di là tutte le contrapposizioni che può darsi che alcune volte si era inevitabile che non debbono essere infatti Zanta
E trovare la forza interno della democrazia cristiana ma la forza di collaborazione con gli altri partiti cardine fondamentale non solo per l'Italia ma se volete soprattutto per l'Europa per far queste cose
Una solidarietà tra i partiti che significa forza di governo per forza di intervento per la società per l'azienda ma in definitiva per le libertà che noi dovremmo costruire non solo in Italia ma che dovremo avere competitive
Io
Conciliative rispetto tutte quelle che in Europa si regolamenterà hanno sul piano economico sul piano finanziario sul piano civile organizzativo dal novantadue al novantatré in poi grazie
Grazie a Peppino Gargani e ora la parola all'onorevole Pandolfi che come a tutti e in otto ha portato avanti un esperienza di particolare impegno nell'ambito europeo oltre che in quello interno
Grazie Sarov veramente rapido ed essenziale farò soltanto due osservazioni
La prima è di natura economica e la seconda è di natura istituzionale osservazione di natura economica mi pongo questa domanda
Cammino l'abbiamo fatto è stato ricordato in quarant'anni
Abbiamo adesso un appuntamento
Diciamo quasi conclusivo di questo lungo tragitto no questa o dove stanno gli ostacoli che dobbiamo superare per arrivare al traguardo del mille novecentonovantadue in buone condizioni insieme agli altri Paesi
Vi dirò francamente la mia opinione gli ostacoli non stanno tanto come qualche volta si dice sul piano storico culturale
L'Italia è un Paese che nella sua storia ha maturato un'autentica vocazione europea è anche la storia degli ultimi quarant'anni
Ci ha visto ed è credo mi pare questo uno dei meriti la Democrazia Cristiana ci ha visto in maniera al largamente solidale
Spinti verso l'Europa non sta l'ostacolo gli ostacoli
Nelle difficoltà che ancora dobbiamo fare sul piano dell'armonizzazione o del mutuo riconoscimento delle legislazioni c'è ancora molto da fare ma non è qui il problema
Non sta nemmeno nella diversa dimensione delle nostre impresa rispetto a quelle europee anche se il cammino deve essere fatto certo non stiamo con le mani in mano ma insomma prendiamo questo problema del grande polo chimico nel nostro Paese va be'questa è già una lira per esempio lo dico alla presenza del ministro Fracanzani e del presidente Reviglio è una maniera di rispondere al problema delle diverse dimensioni dove sta lo stacco
Qui il punto
L'ostacolo secondo me
Sta nella questione che ci differenzia di più dagli altri Paesi
Ed è la questione delle dotazioni collettive del paese e dallo Stato
Sono le questioni del disavanzo pubblico annuale sono le questioni dell'accumularsi del disavanzo nella forma di debito pubblico
Sono le questioni delle sotto dotazioni di infrastrutture collettive di servizi collettivi di efficienza della pubblica amministrazione
Sono in sostanza del rischio concreto che l'Italia corre
Di consolidarsi come un Paese povero
Abitato da gente ricca
Che la gente sia ricca nel nostro Paese nonostante le difficoltà le emarginazioni problemi
è indubbio basta vedere la crescita del prodotto interno lordo superiore negli ultimi tre anni nettamente alla media degli altri Paesi europei
Che l'Italia abbia dall'impresa efficiente e credo che non c'è dubbio mediamente ma ahimè cari amici la questione dalla parte dello Stato
E non perché il debito pubblico che oramai raggiunge la cifra del PIL diciamo il milione di miliardi
Beh abbia superato una specie di anche qui magico livello di guardia
Ma è che facciamo sempre più fatica a riaggiustare annualmente i nostri conti
Questa è la vera questione e quindi c'è il rischio che a novantadue noi ci si arrivi
Con una concezione lassista ebrea rogatoria
Perché è bene che ne facciamo la predica la signora Thatcher perché l'Inghilterra non è entrata nel Sistema monetario europeo
Ed è bene che ci entri un paese come la Gran Bretagna
Lo diciamo a dieci anni dall'avvento dello svendite novecentosettantotto però non dimentichiamo che l'Italia ed entrò nello SME ma in con una con una vistosa clausola derogatoria perché gli altri Paesi hanno dei il vincolo del d'del due venticinque per cento del margine dei cambi ed abbiamo il sei
E quindi attenzione che il nostro non diventi un europeismo declamatorio
E che la nostra concezione verso il novantadue non prenda questi aspetti
Di un lassismo derogatorio che è il contrario della costruzione del grande mercato del novantadue bene l'italiano creare condizioni per evitare tutto questo
Ah le condizioni perché ha superato tanti altri problemi ha aggiustato la sull'inflazione ha reso più vigorosa la sua crescita aggiustato la finanza d'impresa ma qui è il punto dove potremo trovarci scoperti e questa è l'osservazione economica e vengo a una rapida osservazioni istituzionale per vincere la battaglia
Economica per reagire
A questa idea tra l'assistente rogatoria cioè di aver sempre qualche clausola di salvaguardia negoziata all'ultimo momento per l'Italia per vincere questa battaglia abbiamo bisogno di un sistema politico forte
è stato opportunamente ricordato da onorevole Gargani che
Questo governo
Ha centrato tutto il suo programma sulla finalizzazione novantadue
E credo si debba dire
Che non è una scommessa a vuoto verbale ma c'è una identificazione totale ad esempio ad esempio una identificazione totale dell'impegno governativo della Democrazia Cristiana con questo programma
Certo bisogna arrivare a una maggiore più pronta più convinta se mi permettete anche un po'più lungimirante e generosa concezione della solidarietà e della coalizione di governo
E io credo che De Mita faccia bene ad usare
Con grande mi pare lungimiranza questo senso di disponibilità e non dal reagire a qualche evidente provocazione il mirare alto
Il cercare di far prevalere le ragioni dell'alleanza anche sui motivi politici e istituzionali di scontro
Abbiamo un estremo bisogno di questa ragionevolezza politica
Ho letto una definizione interessante di ragionevolezza
Avviandomi alla conclusione dell'Adecco
Cos'è la ragionevolezza
Sentite quel necessario spazio
Di comprensione
Di dialogo e di pazienza inalterabile
In cui trova attuazione il non facile esercizio
Della razionalità
Chiuse le virgolette
Forse vi interesserà sapere di chi è questa definizione e di un personaggio che è rimasto è stato molto popolare in questi giorni
Don Bosco
Eleggo una citazione che ne ha fatto il Papa l'altro giorno a Torino
Bene in un momento in cui i santi sembrano diventati improvvisamente popolari a destra Ovest a nord a sud nello scacchiere politico
Io non vorrei augurare a De Mita di dovete passare nelle fasi difficili ed eroiche che comporta il tragitto verso la santità
Vorrei augurarmi di avere sempre la calma e la forza di questo atteggiamento di irragionevolezza che è poi la espressione soggettiva è convinta della razionalità
E vorrei augurarmi anche che il sistema politico italiano gli altri partiti di governo
Abbiano
La stessa comprensione del momento rafforzino quindi le ragioni della coalizione piuttosto che le tendenze alternative dal futuro
E facciano in modo che l'Italia a questo appuntamento dal novantadue non ci arrivi soltanto per una crescita spontanea che a questo punto diventerebbe poco probabile ma ci arrivi anche per un atto di determinazione collettiva bilingue
Grazie all'onorevole Pandolfi
Onorevole lega che è responsabile dipartimento economico della DC
Ringrazio per me questa è un'occasione importante perché mi presento in questa veste ha molti amici per la prima volta cercherò di restare nei dieci minuti anche se le suggestioni che vengono da questo dibattito sono moltissime il tema è così ampio da forse pretendere un intervento più massiccio e più diversificato mi limiterò comunque ad alcune considerazioni io penso che gli interventi che hanno preceduto questo mio intervento abbiamo già offerto uno spaccato sufficientemente variegato di tutte le difficoltà che noi abbiamo in questo appuntamento del novantadue che sta diventando un po'un appuntamento simbolo ce lo dobbiamo dire
Perché insieme mischiamo tutte le ragioni internazionali
Di armonizzazione del nostro sistema economico del nostro sistema produttivo del nostro sistema finanziario e mischiamo anche le aspettative insieme della crescita del nostro sistema politico e di ciò che esso comporta
E vi allora una prima considerazione che io vorrei fare
Facciamo attenzione intanto non caricarsi come Italia di tutto il problema dell'integrazione europea l'integrazione europea non è che non sia avvenuta fino a questo momento intendiamo realizzare con l'atto unico che ci dà questa scadenza del trentun dicembre del novantadue tendiamo a realizzare ciò che era già previsto nei trattati di Roma
Smettiamo le procedure a livello comunitario perché offriamo alla Commissione un momento in più di decisionalità con l'abolizione dell'unanimità del del per la decisione della Commissione ma lasciamo inalterate una serie di disposizioni Avalle che sono quelle che consentono poi i singoli Stati a recepire le disposizioni comunitarie per arrivare questa armonizzazione quindi rimangono
Non ce lo dobbiamo nascondere questo degli obiettivi che non riguardano soltanto il nostro Paese perché la signora Thatcher in questi giorni
Ha fatto sapere addirittura il suo commissario di avere alcune perplessità su questo discorso integrazione soprattutto sull'abolizione della sulla armonizzazione del sistema fiscale quindi è grande la sfida che il nostro presidente del consiglio De Mita ha portato avanti una sfida coraggiosa e l'importante è non poteva che essere così nel solco di quella tradizione di un partito
Che richiama le sue idealità a De Gasperi che aveva intuito come ha detto il professor Emilio
Come fosse importante portare l'Italia dentro al contesto europeo non soltanto per un livello di integrazione politica ed economica ma anche per accettare la sfida che veniva da quel livello di efficienza economica ed efficienza manageriale societaria quindi noi abbiamo di fronte una grande sfida
Ci siamo incamminati su questa strada le misure fiscali che tendiamo a portare avanti in questa prima manovra economica sono le misure fiscali che cercano di avvicinare il nostro Paese per lo meno in termini di grandi categorie a quello che è l'appuntamento europeo
Rimangono delle dei dubbi enormi su questo sono stati citati alcuni da professor Reviglio altri da altri certi le disarmonie ancora esistenti il fatto che noi abbiamo un imposizione fiscale che cerca di prelevare il suo alcuni prodotti più che non su altri che quindi a indirizzo nato la nostra economia su un versante anziché su un altro è un tema fondamentale che dovrà essere valutato e che avrà un impatto non secondario nel discorso della integrazione europea
Vi è poi il tema estremamente importante che ha ricordato Pandolfi
Della quadratura dei nostri conti è chiaro che in un sistema che deve essere integrato dal punto di vista monetario dal punto di vista finanziario noi non possiamo immaginare di avere un sistema della finanza pubblica che non ha più possibilità di resistere nei confronti degli altri semi europei ma anche qui attenti con gli ottimismi
Non è che noi dobbiamo andare immediatamente a prefigurare un discorso in cui le grandi economie dell'Europa rischiano di dominare anche dal punto di vista della situazione monetaria nostra economia sono dei fatti DiVersi il livello di risparmi nel nostro Paese è sicuramente diverso da quello del del livello di risparmio in Germania e in Francia che pure sono azioni forti e quindi il livello di possibilità
Di pagamento del del debito pubblico è diverso rispetto dal dal non nel nostro Paese rispetto a quello degli altri Paesi
Quindi il livello di integrazione anche su questo piano va visto con attenzione con correttezza se non vogliamo dare dei simboli che poi magari dobbiamo nella scadenza del novantadue infrangere contro delle delusioni
Ma vi è un secondo aspetto che secondo me estremamente importante oltre a quello di questa integrazione diciamo finanziaria e delle strutture del sistema pubblico
Nel nella visione di questa nella visione dell'Europa e viene il problema di come noi integriamo la nostra economia nel suo complesso come progetto politico della crescita e della struttura di un Paese
Nel contesto dell'Europa dell'Europa comunitaria
E qui io vorrei fare con voi alcune riflessioni
Le nostre economie non sono uguali nei Paesi della Comunità europea
Sono diverso sono diversi sistemi politici che le governano sono diversi livelli di intervento dei sistemi politici delle singole economie comunitarie
E anche qui l'ottimismo nostro di arrivare a questo appuntamento europeo deve essere un ottimismo molto forte e radicato in una tradizione che è propria ed è tipica del nostro Paese
In cui il governo dell'economia ha sempre risposto a ragioni di grande equità e di grande giustizia
Nell'equilibrio dello sviluppo dei fattori economici che hanno caratterizzato questi quarant'anni del nostro Paese e non è vero che questo è contraddittorio con un sistema di efficienza e con un sistema di crescita
Perché la crescita e l'inserimento di questo nostro Paese
Nel club dei grandi Paesi industrializzati stanno a dimostrare
Che è possibile una crescita in condizioni di grande equità e di grande giustizia come si è realizzata nel nostro Paese anche facendolo diventare un Paese moderno un paese a grande reddito un Paese inserito a pieno titolo
In tutti i Paesi industrializzati del mondo quindi non è vero che noi abbiamo tutto da sprecare abbiamo tutto da imparare dagli altri
Non è vero
E qui una prima e breve riflessione che vorrei ancora fare cercherò di stare nei dieci minuti si dice che l'integrazione comunitaria è un fatto politico e che lì le aziende debbono integrarsi anche se a livello comunitario per accettare la sfida che ci viene dagli anni Novanta
Ma le aziende le grandi aziende produttrici si sono già integrate nel processo comunitario
Qualcuno ha detto giustamente mi pare proprio rappresentando la CISL ha detto giustamente attenzione che c'è un processo che è andata avanti nel tempo con un aiuto consistente dello Stato e quindi apre una breve parentesi
Per un'integrazione comunitaria che sta già avvenendo già avvenuta dei Sex dei sistemi produttivi e in parte anche dei sistemi distributivi nell'Europa
E non è vero che lo Stato a questo non abbia contribuito in termini consistenti si pensi soltanto a tutti gli ammortizzatori sociali che ha consentito perché il sistema industriale si potesse ristrutturare senza delle spaccature del corpo sociale che altrimenti sarebbero state drammatiche
Si pensi agli aiuti che ancora oggi sono venti mila miliardi di aiuti metti che lo Stato italiano annualmente dalle aziende per l'innovazione tecnologica per la loro ristrutturazione per adeguarsi a questo appuntamento europeo
Quindi lo Stato è intervenuto consistentemente le forze politiche hanno dato alla sensazione il segno tangibile che erano disposte anche a fare dei sacrifici per riuscire ad ottenere questa integrazione del sistema produttivo ma qualcuno ha detto prima
Che oggi bisogna vedere chi è che paga i costi di questa ulteriore integrazione
Perché indubbiamente saranno dei costi è vero che forse l'integrazione comunitaria porterà ad un aumento ad un incremento molto alto del prodotto interno lordo è vero che porterà ad un incremento dell'occupazione
Ma questa fase di transizione deve essere gestita con grande Calcara caratteristiche di equità e con grandi caratteristiche di giustizia se noi non vogliamo agevolare soltanto il processo di integrazione delle grandi aree economiche e negare tutta la possibilità invece di una struttura piccole-medie imprenditoriale che invece ha costituito il tessuto connettivo e di forza di questo nostro Paese lo ha ricordato
Il presidente della finanziaria la finanziaria veneta che molti problemi delle piccole e medie aziende che sono non dimentichiamolo anche in termini di valore e di costruzione del reddito una forza incredibile nel nostro Paese incontrano le maggiori difficoltà in questa prospettiva e lì allora occorre svolgere un'azione di intelligente guida perché queste aziende questa struttura collettiva per realizzare questo tipo di economia che è possibile quell'abbiamo realizzato noi nel contesto europeo
Per evitare questo tipo di economia noi dobbiamo aiutare agevolare questo processo affinché l'Europa non sia soltanto l'Europa delle grandi concentrazioni ma possa essere l'Europa anche di un tipo di economia che ha dato all'Italia questa grande prospettiva di sviluppo in tutti questi anni a me pare che questo sia un dato sul quale noi dobbiamo riflettere il lavoro che il Governo sta facendo in questo periodo un lavoro tutto indirizzato ah ripercorre questo grande appuntamento ma ripercorrono in termini di giustizia e di solidarietà sociale questo è un tema un tema io ritengo importante per la democrazia cristiana quando io sento non mi ricordo più chi l'ha detto qualcuno che dice certe vero oggi il problema
Importante per esempio il controllo del sistema distributivo il controllo della rete distributiva lo vediamo nelle battaglie che anche l'Inter delle partecipazioni statali si sono verificate in questo discorso è vero questo ma fino a che punto questo può essere noi può far divenire se diventa oggetto di investimenti stranieri o di Investimenti soltanto di tipo finanziario
Può essere un veicolo che condiziona in modo irreversibile il tipo di sviluppo e quelli di tipo di sviluppo economico anche da parte del settore produttivo nel nostro Paese
Fino a quale punto lo stesso civilissimo Giappone non usa
Del possesso del sistema distributivo per impedire la penetrazione al suo stesso interno di tutti gli altri fattori produttivi esistono nel resto del mondo
Attenzione a non fare che l'Italia non diventi soltanto un mercato in un momento particolarmente interessante non soltanto per i capitali stranieri
Ma anche per impossessarsi di questo mercato senza creare ugualmente in termini paralleli delle condizioni oggettive di sviluppo sono dei punti interrogativi che io metto lì ma penso debbano animare la nostra scelta di questi giorni e di queste settimane siamo di fronte ad una manovra economica difficile che deve far rientrare
Delle condizioni di bilancio per il nostro Paese per allinearlo
Alle condizioni degli altri Paesi europei siamo di fronte ad a delle manovre fiscali che indubbiamente comunque siano viste comunque siano poste se vogliono essere incisive cambiano in qualche modo l'assetto della geografia sociale tra geografia economica del nostro Paese dobbiamo guardare a questo Comune stesse idealità con cui De Gasperi guardo all'Europa
Non per fare l'Europa delle grandi concentrazioni aziendali ma per fare un'Europa di cittadini che potessero riconoscere nel loro lavoro il Veneto è una terra che ha avuto grandi frutti da questo potessero riconoscere nel loro lavoro una prospettiva vera di crescita e di sviluppo in cui non c'è la prevaricazione ma c'è uniformità e si era un segno di grande impegno anche del potere politico e questo senso in questo senso e chiudo con questo io penso che anche le partecipazioni statali possono fare molto
Io sono rimasto allibito lo dico in chiusura
Come per esempio in questa vicenda del sud non ci sia stata un'azione energica nel settore del turismo da parte delle partecipazioni statali
L'ha fatto questo
Abbiamo bisogno di incrementare non soltanto le grandi strutture imprenditoriale abbiamo bisogno di dare il segnale che possono l'intervento dello Stato può essere trainante per una serie di piccole economie possono sviluppare delle regioni
Che su determinati settori puntano il loro sviluppo
A me pare che se noi guardiamo a questo allora l'appuntamento del novantadue non è solo un appuntamento di tecnica finanziaria ma diventa come hanno ricordato in molti voglio chiudere anch'io ricordando questo
Un appuntamento politico nel segno del rinnovato di un grande popolarismo dà la Democrazia cristiana al servizio non della stagnazione ma dello sviluppo
Grazie
Allora adesso io pregherei di prendere la parola l'onorevole Scotti
Che un politico tecnico perché un autorevole politico vice segretario del nostro partito della Democrazia Cristiana
Ma noi non dimentichiamo la sua distrazione soprattutto non dimentichiamo la sensibilità con cui sempre seguito la tematica
Economico sociale la tematica dell'Europa la parola all'onorevole Scotti
Essendo fuori quadro quindi
Non previsto
Nella Pannella mi limiterò ad alcune brevissime considerazioni politiche
Vorrei dire dall'insieme delle riflessioni che sono state fatte
L'accento va spostato non tanto sul novantadue
Quanto sull'oggi
Perché
Molte volte la discussione politica sul novantadue
E un modo di fuggire ai problemi dell'oggi
Il novantadue e oggi le decisioni che assumeremo oggi in queste settimane in questi mesi
Ed è soprattutto
Nel modo con cui la politica del nostro Paese
Sì forma che cosa è il cambiamento politico di cui abbiamo bisogno
Noi abbiamo bisogno
Di
Ragione
Di politica
Di elaborare delle proposte
Di decidere
Con un'ottica ed una visione
Non nazionale
Ma almeno comunitaria continentale
Per poi valutare il ruolo dell'Europa nel resto del mondo ma credo che
La prima questione politica che c'è oggi sul tappeto e che i partiti politici la politica del nostro Paese
Non può muoversi più dentro gli angusti limiti
Di una politica domestica
Ho comincia a
Ma ovvero
Anche sul piano dell'azione di partito
Con una visione
Comunitaria oppure in fondo e entra in un vicolo cieco
Io credo che la spessa provocazione dei radicali del partito transnazionali
In Europa come tutte le provocazioni radicali è una provocazione che ha in sé un nucleo di verità molto forte
è inutile che continuiamo a parlare dell'Europa se poi il nostro modo di far politica
Di elaborare le proposte politiche di gestire le proposte politiche a est a quello di una visione domestica
E quindi di una visione che è totalmente lontana dalle responsabilità che abbiamo e dobbiamo assumere questa è un'osservazione e di fondo dell'atteggiamento della politica
Del modo con cui i partiti il nostro partito
Si muove in questa direzione
è il modo con cui si muove la legislazione e io credo diceva prima giustamente il presidente Wagner una cosa
Che io condivido fondamentalmente credo che noi dobbiamo abituarci anche me legiferare
A far riferimento non solo correttamente all'articolo ottantuno
Ma fa riferimento anche alla coerenza e la compatibilità della nostra legislazione della nostra amministrazione
Al modo di essere nell'Europa
Detto questo
In premessa tre osservazioni rapidissime la prima io credo che dal dibattito che si è svolto siano emerse tra indicazioni molto concrete che sono oggi aperti
Sul tavolo delle decisioni di governo la prima attiene alla spesa pubblica e alla dimensione
Del debito del fabbisogno del suo rientro non spendo una parola in questa direzione
Secondo
E quella dell'impresa pubblica
Giustamente sollevata da reti qui ci sono due questioni una di strategia è una di regole
Una di strategie
E io credo che lei mi abbia ormai in chiaro
In questi anni
Definita la sua strategia
E il suo ruolo credo che gli altri enti di gestione abbiano un problema di definizione di strategie
Rispetto alle strategie di politica economica generale noi abbiamo continuamente
Così incertezza
Prendiamo il caso agroalimentare non potremmo continuare in altri settori
Della strategie
Dell'impresa pubblica a partecipazione statale
Nel contesto degli obiettivi di politica economica generale di sviluppo del parere quindi c'è un problema grosso aperta c'è un problema di regole all'interno della Comunità europea per l'impresa pubblica e cioè il tema vero del rapporto
Politica direzione politica
E me ne pento impresa io credo che su questi temi qui c'è Fracanzani su cui si è cimentato fin dal primo momento del suo insediamento come ministro ci sia una questione che va vista nel quadro europeo e l'ha vista nel quadro anche della nostra capacità di dialogo con gli altri Paesi e con la comunità
La terza questione e la questione della arretratezza dei servizi in genere mentre l'industria manifatturiera in questi anni si è fortemente scontrata con un problema di concorrenzialità internazionale ed è andata avanti verso una ristrutturazione profonda è significativa la piccola la media la grande impresa
In fondo c'è stato un'area dell'economia che come diceva Reviglio distrutta fuori dalla concorrenza internazionale in una condizione di diciamo così molto domestic
Qui noi discuteremo nei prossimi giorni della banca è uno dei settori più a banche e assicurazioni più arretrato ma tutto il sistema dei servizi
E pubblici primo privati e pubblici è il problema dell'impresa
Di costruzione che uno dei settori che è rimasto fuori da una concorrenza internazionale porto al riparo quindi il terzo aree Lare dei servizi sui quali bisognerà ci mentre ma in tutto questo io trentuno conclusioni finale Colombo non c'è
Beh questo discorso e deve di entrare prepotentemente sul nel nella trattativa tra il Governo e le organizzazioni sindacali
Io credo che noi continuiamo a discutere tra governo sindacati entro una visione troppo Domestica e troppo nazionale
Sia in termini di politica dei redditi sia in termini di politica fiscale sia in termini di politica generale di riordino dello Stato sociale di servizi tu
Beh e credo che su questo terreno non sia più il momento dei discorsi è il momento di una grossissima finte su quale noi abbiamo di fronte e allora il continuare da parte del movimento sindacale è immaginare di poter avere una politica salariale fuori da un contesto di integrazione europee di regole complessive di relazioni industriali europei tutte e due le direzioni io dico
Dal parte del del dell'impresa da parte dei sindacati da parte del governo e soprattutto torna di prepotenza il tema del di un grado di conta di contrattazione negoziazioni intesa centralizzata io penso che proprio rispetto al novantadue riemerga con prepotenza questa posizione so quanto Mario Colombo sia d'accordo su questo e quindi non ho bisogno pensando il movimento e sindacale che tutte le volte in cui sfugge acqua questa scelta impegnativa di confronto
Di intesa
Generale
Rischia di acquisire qualcosa sul piano della trattativa salariale ma poi di vedere se la frustata basta una decisione della Banca d'Italia per farla
Saltare tranquillamente che allora questa è la perdita
Di responsabilità e di rappresentatività e quindi di ruolo del sindacato oggi all'interno del nostro paese proprio andando verso l'Europa quindi credo che da questo punto di vista
Cioè uno sforzo come dicevo all'inizio
Che la politica deve essere pensata ai
In una chiave diverso e nel superamento della logica dello Stato nazionale
E
Se la politica deve altrettanto è il problema del sindacato delle forze sociali
E altrettanto deve essere il tavolo del negoziato tra Governo imprenditori sindacati per i o questo tavolo diventa il tavolo che ha presente l'Agenda Italia nel suo complesso e colloca questo all'interno delle mie amiche e delirio puro pari oppure be insomma ne potremmo fare delle cose
Interessanti tra di noi ma poi essere frustrati sul piano dei risultati per le ragioni europea questo mi sembravano alcune considerazioni politiche di una palla tonda di grandissimo interesse soprattutto per gli stimoli e gli spunti all'operatività dell'oggi cioè le decisioni che noi andremo a prendere oggi perché le il novantadue costruito è il risultato di una serie di decisioni di scelte che non solo in sede comunitaria noi andremo a fare in ordine a tutte le direttive
Che sono in previsioni per l'armonizzazione complessiva ma tutte le decisioni che nell'apprendere intere nazionale e soprattutto dal modo con cui le forze politiche
Cambia perché se l'integrazione europea è un tanto di fondo e non vuol rimanere una integrazione di Stati e di governo ma vuole essere un'integrazione che coinvolge la politica allora c'è bisogno che anche i partiti e la politica acquistino questa dimensione e si muove in un in questa logica
Grazie all'onorevole Scotti i partecipanti alla tavola rotonda che io desidero ringraziare per la loro presenza è soprattutto per i contributi così significativi che hanno portato a questo nostro incontro dicevo i partecipanti a tavola rotonda
Rinunciano a un secondo round sia per le sostanziali convergenze che si sono verificate di posizioni attraverso i loro interventi
Sia perché sono attenti alla disponibilità dei presenti e non si vuole abusare oltre misura della cortesia dell'attenzione dell'interesse che hanno messo in questo incontro io ringrazio anche loro per questa attenzione data la tavola rotonda attualmente
Prima di tutto io spesso non voglio abusare
Di questa disponibilità e mi limito pertanto a conclusione sottolineare due gatti primo lo faccio
Perché non sembri che ci inviti
A prepararsi al novantadue meglio il primo gennaio novantatré indicando soprattutto i doveri degli altri e non indicando prima di tutto l'impegno che ci è però ecco io credo che il pubblico il pubblico in generale e in particolare le partecipazioni statali possono debbono dare il loro contributo a questa preparazione di cui si parlava all'inizio
Nel nate curare l'azienda Italia in termini di infrastrutture di servizi sia tradizionali che innovativi nel modo giusto nel modo proporzionato che necessaria questa scadenza
Perché le singole aziende stanno conducendo uno sforzo positivo per contenere i costi interni pari accrescere la competitività nel quadro internazionale occorre
Come pubblico assecondare questo sforzo Congo il contenimento dei costi esterni e quindi con servizi con infrastrutture adeguate certamente questo
Richiede risorse
Ce lo ricordava adesso l'onorevole Scotti richiede quindi una manovra economica
Di carattere generale non essendo infinite le risorse una manovra che deve avere un dato non solo quantitativo ma un dato quarta latte Rizzato anche in termini qualitativi e credo che all'interno della manovra debba essere fatta una precisa distinzione
Tra specie di parte corrente estese per Investimenti anche e soprattutto in prelazione al problema delle infrastrutture e dei servizi
Una secondo dato e con questo concludo io vorrei ricordare che siccome è stato ricordato da Reviglio da lega da Scotti
Il problema specifico
Delle partecipazioni del statali del dibattito che in atto nelle partecipazioni statali io credo come ricordava giustamente Scotti che sia problema di regole che problema di strategia
Di regole nel senso di dire che regole attualmente ci sono e quindi che tutti i politici e manager dobbiamo farci carico delle regole esistenti non facendoci alibi della possibilità dell'opportunità di perfezionamento in relazione all'internazionalizzazione
Per andare ognuno in ordine sparso le regole ci sono e dobbiamo finché esistono osservati certo
Noi parli batterista tali siamo inseriti nel tessuto del Paese anzi nel tessuto europeo e quindi dobbiamo impegnarci per l'adeguamento di queste regole su questo stiamo lavorando alle parti poteri statali speriamo di poter in tempi brevi portare il nostro lavoro l'attenzione del Consiglio dei ministeri e del parlamento
Tanto alle regole interno le regole le strategie diceva giustamente Scotti non cambiamo ogni giorno queste strategie ricordiamo al proposito
Ricordava
Treviglio nel viaggio che abbiamo fatto il ventisei luglio
Lo ricordavo io i giorni scorsi
A alcuni interlocutori ventisei luglio la maggioranza della commissione partecipazioni statali ha presentato un documento con precise indicazioni a supporto dell'azione e mister Roy Paci la tennista tali sulle strategie sulle strategie attuali sulle strategie in relazione all'Europa che come veniva adesso ricordato è una scadenza che non attende il primo gennaio nel novantatré ma che è un dato già si impegna fin da adesso perché tra l'altro il processo di internazionalizzazione anti di globalizzazione dell'economia è un processo già in atto è una sfida attuale una sfida economica è una sfida politica io ricordavo questa mattina in un dibattito con una rappresentanti del mondo industriale
Che mi sottolineavano come qualsiasi sia la decisione dei politici il processo di unità europea andrà avanti perché la forza dell'economia lo richiede
Che quarant'anni fa
Furono alcuni politici ad affermare l'intuizione dell'Europa fu De Gasperi
Come alcuni suoi colleghi europei soprattutto di appartenenza alla nostra ispirazione ad affermare come dato di grande respiro di grande prospettiva quello dell'euro
E e da molte altre parti del mondo politico del mondo economico questa intuizione questa affermazione venne contestata come inficiata e di utopia ebbene oggi questa utopia sta diventando Realpolitik diciamo questo per ricordare a chi in passato aveva idee diverse quale bagaglio importante ci sia alle nostre spalle diciamo questo a noi stessi perché dopo aver avuto dei predecessori
Che hanno portato avanti delle intuizioni così anticipatrici dobbiamo noi oggi in termini politici portare avanti un comportamento coerente un comportamento che non sia fatto soltanto di carattere economico come sia fatto
Legislativo che sia fatto istituzionale che sia fatto culturale che ci ha fatto politico grazie rivede