Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale sabato nove novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo
Per l'intervista che il presidente francese non al marco ha rilasciato all'Economist ieri ve l'avevamo proposta
In cui lancia doppio allarme l'Europa sull'orlo di un precipizio la NATO stato di morte cerebrale vi proporremo l'editoriale dell'Economist che si interroga su quella che definisce la visione apocalittica di macro
L'Europa è sull'orlo di un precipizio dice il presidente francese ha ragione per il settimanale britannico merita almeno una risposta alcune risposte ci sono state e questa intervista ha creato un certo
Scandalo nelle capitali
Europea
Parleremo anche del trentennale della caduta del muro di Berlino con due editoriali uno dal Financial Times secondo cui l'Europa deve costruire il suo futuro sulle libertà conquistate nel mille novecentottantanove e poi le Bond
Che USA al trentennale del della caduta del Muro per parlare delle manifestazioni che si stanno diffondendo in diversi Paesi Algeria Cile Iraq Libano Egitto riti Ecuador Hong Kong
Riconquistare la democrazia è un'esigenza planetaria scrive il quotidiano francese
Domani si vota invece Spagna per le quarte lezioni in quattro anni su questo vedremo e il mondo che parla di elezioni senza certezze rischio
Che lo stallo politico continui Alto cederemo anche le elezioni britanniche del dodici dicembre e poi chiuderemo con l'Italia è un un articolo uscito ieri sul Financial Times l'Italia che sorpassa la Grecia come debitore più rischioso dell'euro zona giovedì infatti rendimenti sui titoli di Stato decennali greci erano più bassi rispetto ai rendimenti sui titoli analoghi italiani ma cominciamo
Dall'Arma coi da questa intervista che ha rilasciato all'Economist sull'Europa sull'orlo del precipizio della NATO in morte cerebrale che ha provocato non poche polemiche anche perché in qualche modo gioca a favore di chi di di Vladimir Putin secondo vari
Osservatori mettendo in discussione la NATO e l'articolo cinque il presidente francese fa un favore al presidente russo con cui tra l'altro macro un vuole riallacciare il dialogo
Ha ragione è questo l'interrogativo che si pone l'economista sempre
Nel suo editoriale di questa settimane andiamo a leggere l'Europa di oggi deve la sua esistenza agli Stati Uniti
L'America combattuto due guerre mondiali sul territorio europeo
La diplomazia americana è stata all'origine di ciò che è diventata l'Unione europea l'esercito americano ha protetto l'Europa occidentale dall'invasione sovietica gli statisti americani hanno presieduto all'unificazione tedesca e ora in un drammatico appello a tutti gli europei il presidente francese e non al marco
Avvertito che l'America sta tagliando i suoi legami con l'Europa il Vecchio Continente sull'orlo di un precipizio detto a meno che non ci sbagliamo non avremo più il controllo del nostro destino
Nel suo palazzo dell'Eliseo Macron parlato l'Economist in termini apocalittici scrive il settimanale
La NATO sta soffrendo di morte cerebrale l'Europa deve sviluppare una sua forza militare l'Unione europea pensa a se stessa come un mercato ma deve agire come un blocco politico con iniziative proprie su tecnologia dati cambiamento climatico in passato diversi presidenti francesi avevano detto che l'Europa non poteva affidarsi all'America ma che doveva guardare alla Francia
Macro non sta solo resuscitando questa vecchia visione francese crede che l'Europa e l'America abbiano interessi condivisi ha lavorato incessantemente per intrattenere buone relazioni
Con il presidente Trump ma Macron sostiene che per la prima volta l'America un presidente che non condivide la nostra idea di Progetto europeo e anche se Trump non fosse rieletto le forze storiche stanno allontanando di due vecchi alleati l'Economist
Ricorda che fu Barack Obama
A darsi come obiettivo il pivot verso l'Asia
Scegliendo poi di non punire l'uso di armi chimiche in Siria Obama aveva segnalato il fatto che l'America stava perdendo interesse nel Medio Oriente
Il recente abbandono da parte di Trump degli alleati curdi delle Americhe in Siria
Non solo ha rafforzato questo assunto ma ha danneggiato la NATO l'American non ha informato i suoi alleati la Turchia un membro del della NATO subito invaso la Siria strategicamente e politicamente dice macro dobbiamo riconoscere che abbiamo un problema per il presidente francese l'Europa deve guardare in faccia la realtà di ciò che la NATO alla luce dell'impegno degli Stati Uniti e ai suoi occhi l'Europa
Deve cogliere immensità della sfida che ha di fronte
Trattare il mondo ancora come se bastassero commercio il mercato per assicurare la pace non è più possibile
Per macro l'Europa deve prepararsi per un mondo più duro e meno tollerante nei suoi confronti e allora cosa ne pensa l'Economist dopo questa sintesi dell'intervista
La fotografia di macro eh sorprendentemente cupa pessimista per un politico europeista centrista internazionalista convinto ma è anche una visione molto ponderata e per quanto riguarda macro un appello ad agire tuttavia la sfida che il presidente francese
Chiede ai suoi colleghi europei di affrontare è enorme prendete la difesa Macron pensa che si possano creare le fondamenta per la difesa dell'Europa posto nato dentro l'unione europea ma gli strumenti che sono stati messi a disposizione negli ultimi anni sono rudimentali
La partenza dall'America lascerebbe normi buchi in aree come la difesa dei missili Istica l'Intelligence della sorveglianza
L'America spende ecco nella difesa il doppio del resto della NATO messe insieme
I governi europei saranno riluttanti a riempire il buco visto che hanno altre priorità insomma sarebbe più facile adattare la NATO in modo che a proteggere l'Europa siano al contempo l'Unione europea e l'Alleanza atlantica poi ce la diplomazia
Ma che non pensa che l'Europa possa affermare la sua influenza globale come una Potenza che media tra due gorilla Cina e Stati Uniti
Il nostro ruolo dice macro e impedire che tutto il mondo prenda fuoco un primo passo sarebbe di iniziare
Ricostruendo le relazioni dell'Europa con la Russia ma questa ambizione
Presume una unità di intenti che non c'è nell'Unione Europea né sulla Russia me su molti altri Dossi
Molti degli stati membri tendono a preferire una politica estera concentrata su diritti umani commercio per macro la Realpolitik e necessaria per far prevalere i valori europei ma non è chiaro se i suoi colleghi siano d'accordo
Infine c'è la politica industriale Macron vuole che sia lo Stato a prendere decisioni strategiche in tecnologie chiave ed è a favore di una politica che incoraggi campioni europei ma questa strategia tende a canalizzare i finanziamenti i soldi contratti verso in prese che sono già dominanti sul mercato e soprattutto che hanno forti legami politici un miglior modo di creare un un ecosistema tecnologico florido sarebbe di incoraggiare più concorrenza
Le conclusioni dell'Economist la formula dell'Unione europea è unico è un accordo tra Stati senza nessun egemone che mantiene la pace
La domanda è come potrebbero ventisette Paesi mettersi d'accordo per costruire un esercito unico funzionante in grado
Anche di convincere i nemici dell'Europa che questi ventisette paesi sono pronti ad usare questo esercito i critici di macro
Dicono che lui ubriaco di potere alcuni Paesi inclusi Polonia baltici
Saranno sicuramente allarmati dall'idea di allontanarsi dall'America e perseguire una distensione con la Russia altri come Germania Italia Spagna sono troppo concentrati su problemi interni per affrontare
Il dibattito su una grande visione
Globale
Un sacco di volte in passato gli appelli all'Europa essere all'altezza del suo peso nel mondo si sono rivelati vuoti questa volta Macron dice che le cose devono andare diversamente chiedo agli altri leader di immaginare come l'Europa possa prosperare
In un mondo pericoloso senza un'alleanza di ferro con gli Stati Uniti come l'Europa possa gestire la Russia i conflitti e il fondamentalismo religioso in Medioriente Nordafrica
E la sfida autoritaria della Cina a queste domande macro merita una risposta così tra l'altro l'Economist nel suo editoriale di questa settimana che ci porta a un appuntamento importante oggi per l'Europa anche i giornali italiani se ne occupano abbondantemente dunque
Non ci soffermiamo troppo ENEL trentennale della caduta del muro di Berlino
Vi segnaliamo un editoriale sul Financial Times di oggi dal titolo libertà democrazia e l'eredità del mille novecentottantanove per il quotidiano della City europei farebbero bene a costruire il loro futuro sulle libertà conquistate in quel glorioso hanno il mille novecentottantanove appunto insomma non fare marcia
Indietro ma andare avanti sulla questione libertà democrazia
O a usare questo trentennale della caduta del Muro per parlare anche di un di una questione di stretta attualità e le mondo nel suo editoriale di oggi dal titolo un'esigenza planetaria riconquistare
La democrazia editoriale che serve a a commentare le manifestazioni abbastanza massicce che si sono moltiplicati in diversi luoghi del pianeta negli ultimi mesi scrive le Monde Algeria Cile Iraq Libano Egitto Haiti Ecuador Hong Kong
Dei popoli di tutte le latitudini
Sono entrati in rivolta contro i loro governi con una concomitanza che interroga i contesti sono ovviamente diverso vengono presi di mira regimi autoritari ma anche Democrazia e liberali senza dimenticare la vecchia Repubblica francese sfidata da Irgine gialli
Al genere lui al Cairo la contestazione prende di mira uno stato confiscato dall'esercito
L'oppressione della Cina ha fatto esplodere Hong Kong a Santiago Beirut Baghdad la collusione tra il potere politico il denaro viene rigettata
Così come il sistema confessionale in Libano e Iraq ma i punti in comune tra tutti questi ribolliva enti popolari saltano agli occhi
Non solo gli slogan i metodi ma soprattutto la rabbia contro l'accaparramento del potere e delle ricchezze da parte di una classe di una casta o di una mafia
L'innesco spesso è una decisione di ordine economico spesso insignificante ma giudicata insopportabile in Cile è stato l'aumento del prezzo del biglietto della metropolitana in Ecuador e in Francia l'aumento dei carburanti in Libano la fatturazione delle comunicazioni Whatsapp
Primi di leader non inquadrati da un'ideologia questi sollevamenti rivendicano dignità e uguaglianza e reclamano un cambio di sistema c'è un paradosso in tutto ciò sottolinea le monde del fatto che sono movimenti della globalizzazione due punto zero cioè in reazione in qualche modo alla globalizzazione uno punto zero ma che sono globali anche nelle aspirazioni come rispondere trent'anni dopo la caduta del muro di Berlino che era apparsa come il trionfo di una concezione del mondo strutturato attorno al mercato il vento della rivolta
Sembra annunciare un ribaltamento scrive nel mondo
Che si rallegra di questo cambiamento di epoca e invita ad aiutare questi movimenti a raggiungere alcuni Obiettivi primo evitare la trappola del nazionalismo poi portare in un Ray qui libri o a favore della politica del sociale e dell'ambiente ma anche a riforme fiscali che compensino le disuguaglianze e ha Stati più attenti al benessere delle popolazioni diseredata e che al benessere delle élite la via e stretta l'ambizione è immensa anche perché si tratta nientemeno che di reinventare la democrazia conclude
Conclude
L'Hammond invece domani si vota in Spagna quarta volta in quattro anni
Lo racconta al Financial Times di ieri ma ritrovate l'articolo sul sito internet in una lunga analisi
La Spagna prega per una soluzione allo stallo politico il Paese va alle elezioni per la quarta volta in quattro anni sondaggi suggeriscono che l'impasse potrebbe continuare di chi è la colpa e il mondo individua leader socialista Pedro Sanchez ha come principale responsabile
Una campagna senza certezze scrive questo quotidiano spagnolo si è conclusa una campagna elettorale che non sarebbe che non ci sarebbe dovuta essere perché è il frutto dell'incapacità della politica di mettersi d'accordo per questa ragione l'argomento di queste elezioni lo stallo politico in una logica elettorale normale la forza politica che garantisce di più la fine dello stallo dovrebbe essere premiata
Di quelle che ha le maggiori responsabilità per la paralisi spagnola dovrebbe essere punita
Ma le cose non stanno andando così e non vogliamo diluire le responsabilità scrive El Mundo il primo colpevole di questa situazione Pedro Sanchez la cosa peggiore
è che anche durante questa campagna elettorale Sanchez non ha voluto chiarire come e con chi vuole governare per evitare che ci sia una terza lezione in un anno la prima quella di aprile poi questa seconda tornata
Sanchez ha introdotto in Spagna la cultura del no e no nel due mila e sedici aveva dovuto essere sfrattato dai suoi colleghi dal posto di segretario del pazzo socialista per consentire la formazione del governo Rao i che aveva offerto una quali azione i socialisti
Nel due mila diciannove Sanchez obbligato il Paese a tornare alle urne per la seconda volta in pochi mesi perché non voleva condividere il potere con il leader di potemmo spagnolo Iglesias ne esplora are un possibile accordo con ciutat dannosa e in campagna elettorale non ha risposto a chi gli chiedeva se escludo un patto con gli indipendentisti catalani
Condannati per sé edizioni perché lui non vuole chiudere la porta un nuovo esperimento Frankenstein cioè socialisti potemmo specie forze indipendentiste
Regionalista
Sanchez non capisce che esiste un problema e si chiama democrazia parlamentare l'investitura Primo Ministro non è gratis se non si ha la maggioranza assoluta
E ha senso solo se c'è un orizzonte di stabilità la Spagna trarrebbe beneficio da un grande patto costituzionale
Quel patto che Rivera leader dicendo danno se Casado cioè il leader dei popolari hanno offerto Sanchez ma che Sanchez non sembra voler contemplare così tra l'altro e il mondo l'appuntamento vivamente la settimana prossima per commentare
Questi risultati nel frattempo sia aperta ufficialmente la campagna elettorale
Nel Regno Unito con momenti di crisi per entrambi i partiti sia Boris Johnson i conservatori che moltiplicano gaffe
E altro sia i laburisti che hanno perso il vice leader di germi Corbin alcuni dei ex deputati laburisti addirittura dicono votate Johnson perché Corbin è un pericolo
Nel frattempo si sono create delle alleanze di Menes alleanze tattiche
Tra
Di leader liberal democratici i Verdi e un un partito gallese che vuole rimanere nell'Unione Europea
Tutto questo viene commentato dal Times un editoriale di ieri dal titolo unanime amare nel momento in cui l'imene verso costruiscono alleanze gli ex conservatori devono decidere se il loro disgusto per la prego Seat è superiore alla paura di avere Jeremy Corbin a Downing Street
Nell'editoriale però il Times sottolinea che la responsabilità di questa situazione è innanzitutto di Boris Johnson perché perché lui ha alienato di proposito io l'imene verso del suo partito diciamo i conservatori moderati
Quando diventato primo ministro subito cacciato i moderati dal suo governo sostituendoli con Ibra Exit su poi cacciato ventuno deputati conservatori che avevano votato alla Camera dei Comuni per bloccare una Brezzi senza accordo
Molti hanno deciso di non ricandidarsi sempre tra i moderati il partito di Johnson non è più il partito che ha ereditato e ora per ricostruire la sua coalizione
Deve alla fine a convincere gli elettori a credere che la prospettiva di Corbino a Downing Street sia non solo molto reale ma anche molto pericolosa se non ci riuscirà questa prospettiva potrebbe diventare realtà scrive tra l'altro il Times per chiudere pochi secondi dedicati all'Italia un articolo molto significativo uscito sul Financial Times pura cronaca nessun commento
L'Italia sorpassa la Grecia come debitore più rischioso dell'euro zona cosa è successo giovedì per la prima volta dal due mila otto i rendimenti sui titoli di Stato greci gli spread per capirci
Sono scesi al di sotto di quelli dell'Italia
è un articolo che nel titolo dice tutto sullo stato del paese a prescindere da chi lo governa ci fermiamo per oggi per questa settimana da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale