L'attentato di Kirkuk contro le forze speciali italiane in Iraq: intervista a Enrico Borghi

Radio radicale siamo con Enrico Borghi del Partito Democratico membro della Commissione Difesa e commissario del del Copasir appena parlare dell'attentato nei confronti delle nostre forze armate
In Iraq nella zona di Kirkuk allora che cosa è successo secondo lei potrebbe essere considerato un attentato dell'Isis o o le legata a qualche altra matrice terroristica e soprattutto che valutazioni può fare
Ma innanzitutto mi lasci esprimere non solo nome personale ma dell'intero gruppo il Partito Democratico la nostra vicinanza al nostro solidarietà alle forze armate impegnate ragazzi che sono stati feriti
Giusto che sappiano che hanno dietro di loro tutto il Parlamento e sono certo che anche le altre forze politiche in queste ore manifesteranno il loro sostegno il loro pieno appoggio all'operato delle nostre Forze speciali nel merito vedremo le prossime ore se confermeranno il quadro ma è possibile che sia in atto una recrudescenza da parte di da esce come conseguenza di una Ascerto a nostro avviso non calzante qual è quella americana di uscire dal teatro complessivo regionale quindi nel quadro anche della vicenda turco siriana
Si potrebbe ipotizzare che vi è una recrudescenza della iniziativa diteci finalizzata a come dire verificare quali siano le nuove situazioni nuovi nuovi pesi sul terreno questo a conferma del fatto che da esce è una minaccia tutt'altro che scomparsa purtroppo tutt'altro che da sminuire credo che siamo un salto molto giusto che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini
Abbiamo voluto nella circostanza oltre che esprime la nostra solidarietà alle forze armate confermare la nostra presenza in quel teatro dove peraltro
Di è una necessità di stabilizzazione
Fortemente connessa con il nostro regime di sicurezza se si considera che dal arriva alla centrale della minaccia già in pista l'intera Europa avevate sentore che però avrebbe potuto succedere qualcosa
Non dico in quella zona lì ma insomma in quel tipo di di teatro
Ma una delle preoccupazione che era emersa immediatamente dopo l'avvio delle vicende belliche tra la Turchia e la Siria cioè quella una realtà in forte vocazione è chiaro che quando in una realtà come quella si porta la situazione ad una tensione come
La vicenda bellica purtroppo portato inevitabilmente innesca della reazione a catena poi sul fatto specifico naturalmente
Vedremo anche le autorità militare che cosa avranno da dire non vi è dubbio che quella realtà regionale è un po'come una camera nella quale via il gas più aumenta la pressione più vi è il rischio di un'esplosione
Dunque le le truppe italiane qual è lo diciamo l'inquadramento del del del de di queste forze speciali italiane
Le nostre forze sono chiamate in particolare a dover presidiare tutelare la sicurezza e la diga di Mosul presso la quale come è noto lavorano maestranze italiane e più in generale concorrono ad un'attività di stabilizzazione sul ter Reno
Questo anche come conseguenza come ho ricordato in precedenza delle della scelta degli statunitensi di abbandonare
Pensa che
Che ci saranno polemiche perché per diciamo per questo impiego dei soldati non abbiamo visto che il precedente ministro della difesa
Si era affrettato ad annunciare il ritiro degli italiani dall'Afghanistan che era un altro scenario allora pensate che ci sia una parte della maggioranza che non vuole
Impegnarsi troppo nelle missioni all'estero
Ma io auspico che quando viene chiamati in causa una realtà importante come quello delle forze armate e tutto il mondo politico sappia esprimere solidarietà vicinanza fortunatamente nella circostanza non dobbiamo contare delle vittime
Dopodiché la la vostra presenza di uomini sul terreno è intimamente connessa con l'evoluzione della situazione come comprova alla vicenda di queste settimane l'evoluzione in rapido sviluppo
E quindi i ragionamenti che si potevano fare sei mesi fa oggi devono essere inevitabilmente aggiornati
E contestualizzati in questo senso mi paiono molto calzanti le posizioni espresse dal ministro Bray ultima questione pensa che il disimpegno degli Stati Uniti in qualche modo
Crei difficoltà tutta la coalizione impegnata in Medioriente ma questo è un tema su che si verifica in Siria è un tema che si verifica in Libia
Il fatto che per dirla con una battuta lo zio Sam non abbia più voglia di occuparsi del teatro del Mediterraneo
E del Medioriente apre varchi apre spazi sia dal punto di vista del ridisegno delle egemonie statuali penso al ruolo della Russia nel contesto siriano sia alla possibilità presero una recrudescenza da parte della Jihad e quindi questo spero possa anche far riconsiderare i nostri alleati americani le scelte che hanno compiuto
Daniela ringrazio ringrazio Enrico Borghi del partito democratico membro della Commissione Difesa e più membro del Copasir grazie