07 NOV 2019
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FaiNotizia - Donne del campo: Shatila Studio

RUBRICA | - Radio - 18:15 Durata: 15 min 39 sec
A cura di Fabio Arena
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Shatila Studio è una storia che ha dell’incredibile.

Il laboratorio è nato dall’idea di una Ong, per insegnare alle donne del campo un mestiere.

Ma a gennaio rischiava di chiudere, perché la Ong aveva finito i fondi per finanziarlo.

Così un gruppo di donne coraggiose ha deciso di trasformarlo in un’impresa a tutti gli effetti: quando le incontriamo, nella loro sede, nascosta in un vicolo del campo profughi, stavano lavorando ad un ordine di oltre 600 borse, per un’azienda statunitense.

Shatila è uno dei campi profughi di Beirut sorto nel 1948 per ospitare circa 3mila rifugiati
palestinesi e noto soprattutto per il terribile massacro dell’82, durante la guerra civile.

Con la crisi siriana oggi è arrivato ad ospitare 40mila persone.

Per la maggior parte di loro è una prigione a cielo aperto.

Una prigione in cui il laboratorio Shatila Studio rappresenta una speranza per centinaia di famiglie.

Un centinaio di donne dai 17 ai 70 anni lavora qui su più turni, realizzando circa 3mila oggetti al mese: borse, giacche e tessuti, tutti pezzi unici che spesso nei loro ricami raccontano l’esilio ma anche la speranza.

Il loro obiettivo? Aprire altre succursali nel Medio Oriente.

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