Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale giovedì ventuno novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo
Però dalla NATO e dall'unione europea è in corso da ieri continuerà anche oggi un riunione ministeriale dell'alleanza atlantica a Brussel
Dove continua a far discutere anche a livello di unione europea l'intervista che era stata rilasciata l'economista inizio novembre dal presidente francese Manuel ma con nella quale lo stesso macro aveva definito la NATO in stato di morte cerebrale
Tutto questo ha creato polemiche reazioni emotive anche abbastanza forti accuse macro
Di essere il solito francese arrogante nel mondo oggi consigli Kaufman cerca di capire al di là Della Morte cerebrale se macro ora abbia avuto successo con questa sua provocazione
E sottolineo una cosa un problema di fondo per il presidente francese non costruiva da solo l'Europa potere da che sogna
Parleremo voi dell'Iran delle rivolte per l'aumento del prezzo della benzina
Che si stanno trasformando a quanto pare in un movimento di contestazione politiche a loro conta le monde che oggi pubblica quel che è riuscito a raccogliere in quella che definisce in prima pagina una repressione a porte chiuse
Perché repressione a porte chiuse perché la Repubblica islamica ha deciso di chiudere internet quasi completamente
Le monde riuscito però a rintracciare alcune testimonianze vedremo la sintesi
La chiusura di internet in Iran viene commentata da diversi giornali tra l'altro un editoriale dal Washington post
Oggi parleremo torneremo a parlare anche di un conga lo faremo con il quotidiano francese l'opinione editoriale dal titolo un congas specchio della fragilità cinese
Il Wall sui giornali invece dedica un complimento alla resistenza legale di un conga
La decisione della dell'Alta Corte lunedì e di dichiarare illegale un'ordinanza delle autorità del territorio che vietava l'uso di maschere da parte dei manifestanti e la reazione della Cina che ha detto no
Le questioni costituzionali di Hong Kong le possiamo decidere solo noi a Pechino e questo rischia di minare il sistema un regime un paese due sistemi che dovrebbe reggere un conto infine Medioriente diversi quotidiani
Si esprimono sulla a posizione assunta dal presidente americano Donal Trump a proposito degli insediamenti
Israeliani
Vedremo fra la Champagne oggi un editoriale Donal Trump sta uccidendo le speranze di una pace in Medioriente riconoscere i fatti sul terreno a proposito degli insediamenti invece delle norme legali cosa piena di rischi sottolinea tra l'altro il quotidiano della City ovviamente Donal Trump in primo piano anche per la questione impeachment con le audizioni che vanno avanti la notizia di oggi suo ambasciatore presso l'Unione Europea Gordon sonda landa che ha ammesso che Trump ha ordinato di fare pressioni sull'Ucraina chi erano tutti coinvolti tra l'altro sommi quando ha detto che a Trump importava
Poco della della questione della questione Ucraina importavano soprattutto degli affari suoi altra notizia del giorno che vogliamo segnalarvi nel sommario riguarda anche l'Italia ma non solo i giudizi espressi dalla Commissione europea ieri su i Progetti di bilancio degli Stati membri della Zone euro il feroce al Times sintetizza
Il tutto in un articolo di Molin canne a Brussel Daniel d'ombre a Madrid Francia e Italia ricevono un avvertimento da Brussel sugli alti livelli di debito i piani di spesa per il due mila e venti rischiano di violare le regole dell'unione europea
Dice la commissione poi c'è la cronaca che tra l'altro trovate anche sui giornali italiani e dunque almeno almeno per oggi soprassediamo concentriamoci invece su la questione NATO Unione Europea Emmanuel ma con l'intervista all'Economist
Su cui torna le mondo con un commento oggi vi si dica Hoffman al di là della morte cerebrale macro non costruiva da solo l'Europa potenza che sogna scrive il quotidiano francese
Indi Promazina come in Psicologia a volte occorre prendere le distanze per identificare gli eventi precisi all'origine di traumatismi profondi nelle relazioni franco americane
Tre momenti recenti hanno svolto chiaramente questa funzione riguardano la guerra in Siria tragedia maggiore del decennio che si sta chiudendo il primo risale al trentuno agosto due mila e tredici era la notte in cui il presidente Barack Obama
Aveva rinunciato alla linea rossa che aveva lui stesso tracciato minacciando Bashar al-Assad intervenire se avesse fatto uso
Di armi chimiche contro la sua popolazione l'uso è stato dimostrato la linea rossa è stata superata ieri francesi erano pronti a decollare
Ma l'intervento non c'è stato perché la Francia non era in grado di condurlo da sola Mosca Teheran Damasco hanno così ricevuto un messaggio quello della totale denuncia occidentale in Siria il secondo evento porta la data del diciannove dicembre due mila e diciotto senza prevenire nessuno dall'altra Ampa annunciato su Twitter il ritiro di due mila soldati americani dalla Siria abbiamo vinto contro lo Stato islamico ha proclamato il Presidente americano mo'in modo un po'prematuro
Parigi e Londra che fanno parte della coalizione anti-Stato islamico hanno truppe sul terreno non sono state informate furiosa la ministra della difesa francese Flos parlo di ricordato Washington le regole del gioco si va insieme ci se ne va in insieme dopo molteplici tergiversato azioni gli Stati Uniti lasciano qualche centinaio hanno lasciato qualche centinaio di uomini sul terreno dopo appunto il diciotto dicembre due mila il diciannove dicembre due mila diciotto
Ma è arrivata la terza ferita il sei ottobre due mila diciannove Donal Trump
Ritira arresto delle sue truppe lascia campo libero al presidente turco Recep Tayyip Erdogan che lancia un'offensiva nel nord della Siria i curdi che hanno combattuto per gli gli alleati occidentali vengono abbandonati alla loro sorte
Ancora una volta francesi britannici sono impotenti nell'intervista all'Economist del sette novembre e manda come ha qualificato la crisi del due mila i tredici come il primo cedimento del blocco occidentale
E il terzo evento dello scorso ottobre come drammatico è drammatico
Ha spiegato Macron perché ne va della credibilità del suo paese la Francia ma è drammatico anche per la NATO di cui la Turchia è un lo stato membro come la Francia Regno Unito e di cui gli Stati Uniti dovrebbero essere i garanti di ultima istanza
E per questo ha spiegato macro che mi ha parlato di morte cerebrale dell'Alleanza atlantica quello che si è visto che la NATO in quanto sistema non regola i suoi membri in sostanza ciascuno fa quel che gli pare
Perché questa espressione di morte celebrale ha provocato tanta emozione tra i partner europei della Francia chiede servita Hoffman
Perché alcuni di loro soffrono già di paralisi ciascuno conosce i disfunzione menti della NATO come organizzazione collettiva di difesa
La brutalità di Donald Trump degli scontri negli ultimi vertici con la cancelliera Angela Merkel nel ruolo di bersaglio
Non permettono più di ignorare questi disfunzione menti ma a Brussel come a Berlino molti vivono nell'illusione che Trump sarà cacciato dalla Casa Bianca nel due mila e venti e che tutto rientrerà
Nei ranghi questa parentesi sgradevole diventerà un pessimo ricordo e l'ombrello di sicurezza americano si riaprirla per proteggere l'Europa
E non a cui invece non ci crede a questo scenario ritiene urgente rafforzare l'Europa perché convinto che gli Stati Uniti ossessionato dall'ascesa della della Cina
Vedano l'Europa solo come un partner commerciale non più come un partner da proteggere l'idea di un altro vertice NATO oltre quattro dicembre a Londra
Il quale gli europei dovrebbero fare come se niente fosse in attesa che passi la collera del Grande Fratello americano per macro e dunque insopportabile
Macro dato un calcio al formicaio per farlo reagire e da questo punto di vista secondo le mondo l'operazione ha avuto successo ancora una volta si Macromedia rimproverato per essere un provocatore nella formulazione delle sue parole
Di essere maldestro nel metodo e di essere arrogante come lo è un francese certo c'è un po'di verità in tutto questo
Ma le reazioni dimostrano anche che l'effetto ricercato di macro almeno in parte è stato raggiunto Merkel a disapprovato questi giudizi affrettati ma anche riconosciuto l'esistenza dei problemi evidenziati da macro e la necessità di unirsi i ministri degli esteri e della difesa di Merkel che appartengono a campi politici opposti servitù e e spende preparano ciascuno delle proposte di riforma della NATO ed è una novità
E soprattutto macro pur evitando fortemente aperto un dibattito come del resto aveva fatto in autunno con la sua iniziativa
Di riavvicinamento alla Russia al di là della NATO prosegue le monde una lunga intervista l'Economist pone i termini di un dibattito indispensabile
Sui nuovi rapporti di forza tra l'Europa e gli Stati Uniti la Cina la Russia sul gigante cinese delle tribù comunicazioni Huawei
Sull'intelligenza artificiale così come sull'allargamento dell'Unione Europea i Balcani occidentali
Il presidente francese dicono i suoi critici è molto dotato per demolire meno per costruire e ancor più vero questo visto che macro non costruirà da solo l'Europa potenza che sogna
Forse però potrà contare sulla futura Commissione europea la sua Presidente Ursula von der Lion vuole un'Europa geo politica rivolta verso l'esterno non più verso se stessa
Il futuro politico il futuro capo della diplomazia Giuseppe Borrell ha chiede all'Unione Europea di apprendere a parlare il linguaggio dalla potenza il futuro presidente del Consiglio Jean Michelle ha detto al Financial Times che l'Europa deve deve rafforzare le sue capacità per pesare di più all'esterno insomma la leadership dell'Unione Europea
è sulla stessa linea eppure conclude le Monde e non a torto
Europa e potenza suonano un po'come un ossimoro è per scongiurare la potenza che l'Unione europea è stata costruita e la potenza richiede unità insomma quella dell'Europa potenza è una rivoluzione tutta da fare scrive tra l'altro significa Hoffmann in questa analisi per leggere l'Inter con rileggere l'intervista di Emmanuel Marco all'Economist
Sulla morte cerebrale
Della della NATO che ci porta in qualche modo a un altro tema l'Iran
Nel nel pezzo dire monsignore conta
Come l'Europa in qualche modo si sia gli occidentali siano assenti dalla Sire oggi sono assenti anche dall'Iran
Anzi hanno strategie diverse proprio sulla sulla questione iraniana l'accordo sul nucleare
Nel frattempo però ce lo ricorda sempre nel mondo oggi in prima pagina in Iran a scoppiata una una rivolta contro l'aumento del prezzo della benzina
Che si è trasformata rapidamente in contestazione e in protesta politica
In quella che nel titolo viene definita una repressione a porte chiuse perché perché il governo ha chiuso internet quasi del tutto e allora andiamo a leggere almeno la sintesi
Di quel che ha raccolto nel mondo che pubblica tutta una serie di testimonianze che è riuscita a trovare malgrado appunto questa chiusura di internet nel momento in cui la contestazione si diffonde in tutto il Paese i morti della repressione potrebbero contarsi a centinaia le voci che provengono dall'Iran si fanno molto rare
Malgrado il blocco quasi totale di internet una misura inedita imposta dalle autorità iraniane alcune di queste voci riescono comunque a uscire e lasciano intendere che non è che il Paese il teatro di un movimento massiccio di protesta
E di una repressione brutale che si sta svolgendo praticamente a porte chiuse iniziato contro l'aumento del prezzo della benzina annunciato senza preavviso dal governo nella notte tra il quattordici e il quindici novembre il movimento si è rapidamente trasformato in contestazione politica
Che si spinge a contestare perfino la legittimità stessa della Repubblica islamica secondo Amnesty International repressione ha fatto almeno cento sei vittime in una ventina di città le autorità per ora hanno parlato della morte solo di quattro membri delle forze dell'ordine si accontentano di denunciare un complotto dall'estero
In assenza di internet e con i media del Paese a cui è vietato coprire questi eventi se non per denunciare i saccheggi dei rivoltosi pubblicare dichiarazioni ufficiali tutto lascia pensare che il bilancio delle vittime essi appese anti Iraq
Malgrado l'importanza di quanto sta accadendo le informazioni che arrivano dall'interno del Paese sono molto limitate video foto testimonianze postate su internet da internauti ingegnosi che riescono a fatica a superare il blocco imposto dalle autorità le mondo ha potuto comunque contattare alcuni di loro di queste voci che testimoniano di un'atmosfera del terrore e di un'incertezza totale in cui il paese piombato così tra l'altro
Le Monde
In questo articolo
Oggi vogliamo tornare a parlare anche di un coming out
Con un altro giornale francese l'opinione l'editoriale in realtà uscito ieri ma che rimane di di stretta attualità terra leggere le manifestazioni la reazione di Pechino
Hong Kong è lo specchio della fragilità cinese scrive nel mondo l'opinione il titolo
Che ricorda da più di cinque mesi un convive al ritmo delle manifestazioni sempre più violente come dimostrano gli scontri
Questo fine settimana al Politecnico queste manifestazioni suscitano un'attenzione crescente del resto del mondo e perché perché la situazione ci riguarda sempre più da vicino
Per il fatto che la Cina dall'arrivo al potere DC Jinping nel due mila dodici non nasconde più le sue ambizioni di rimettere in discussione la governance mondiale in qualche modo di influenzare
Il resto del mondo nel suo ruolo di grande Potenza
Di fronte alla sfida cinese non come diventa per molti in particolare in Occidente uno strumento di pressione su Pechino
Strumento destinato a testare la sua resistenza ma così facendo ci si dimentica anche della storia e cioè che l'ex colonia
Fa ormai parte del territorio cinese che di conseguenza la Cina non intende lasciare un solo centimetro della sovranità che si è ripresa dai britannici dopo più di centocinquanta anni
Altrove nel mondo anche in Europa come ci ricorda la Catalogna nessun governo è pronto a cedere davanti
Alle
Agli appelli alla successione ma ciò che distingue la Cina dagli altri Paesi è il suo regime politico che non tollera alcuna contestazione
Ed ecco secondo l'opinione il limite del potere cinese di fronte a una mobilitazione popolare che all'inizio reclamava rispetto dell'autonomia promessa con il regime è un Paese due sistemi e che ora si è trasformata in un contestazione secessionista
L'intransigenza di Pechino ha condotto a una situazione di stallo la cui unica scappatoia apparente sembra essere la violenza
Per un Paese che difende l'idea di una nuova governance mondiale la gestione della crisi di un come dimostra che la Cina non è riuscita a integrare il concetto di dialogo e a forza di ripetere che nessun compromesso è possibile
Pechino non fa altro che alimentare un incendio dalle conseguenze incerte deteriorando al di là delle sue frontiere la sua credibilità in quanto grande potenza così l'opinione nel suo editoriale di ieri
Anche un concreto anche il Wall Street Journal è tornata su un conga
Con un editoriale a proposito della sentenza lunedì della dell'Alta Corte di Hong Kong che ha dichiarato illegale l'ordinanza del governo locale
Che vieta l'uso di maschere da parte dei manifestanti per proteggere la loro identità dalla polizia
Due giudici hanno detto che viola la legge fondamentale di Hong Kong ma la Cina scrive il giornale non è contente così un portavoce di Pechino ha detto che le questioni
Costituzionali di Hong Kong possono essere decise solo dal comitato Sci centrale del congresso nazionale del popolo
Questo però va contro la legge fondamentale che riserva ai tribunali di un congruo ultima parola sulle questioni costituzionali che riguardano la sua governance Interna
Insomma questa dichiarazione di un convegno mette in pericolo lo Stato di diritto nel questa dichiarazione di Pechino mette in pericolo lo Stato di diritto di Hong Kong che alla base dell'economia del territorio
E che è considerato come un tesoro dai suoi cittadini
Se Pechino davanti colosso minaccia sarebbe il colpo finale per l'autonomia di Hong Kong e per il regime un Paese due sistemi così tra l'altro il wall street journal non abbiamo più tempo però vi segnaliamo l'editoriale di oggi del Financial Times proposito di Trump in Medioriente
E gli insediamenti israeliani Donal Trump sta uccidendo le speranze di una pace in Medioriente riconoscere i fatti sul terreno sugli insediamenti cioè dire che non sono illegali invece di riconoscere le norme in legali cosa piena di rischi scrive tra l'altro il quotidiano della City con cui chiudiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale