12 dicembre 1969. Piazza Fontana 50 anni dopo - Comitato Direttivo FISAC CGIL Nazionale

Questo lo utilizziamo sia io che
C'è
Pronto allora buonasera a tutti buonasera a tutti grazie per essere per essere qui io sono Giovanna Reanda sono giornalista
Facciamo una breve introduzione questa giornata
In giornata di celebrazione dei cinquant'anni dalla strage di piazza Fontana che tra l'altro ha visto tutta la città di Milano e non solo
Questi giorni questa settimana dedicare a questo avvenimento appunto di cinquant'anni fa avvenimento terribile tragico che ha dato poi inizio ad un decennio altrettanto tragico dico prima di iniziare quindi ad entrare nel vivo di di questo argomento come sapete
O meglio come non sapete probabilmente
Era stata invitata anche la senatrice Liliana Segre
E e a lei era stata diciamo dedicata a questa questa tavola Viviani adesso vi leggerò un messaggio che la senatrice Segre ha inviato noia voi
Punto per scusarsi di una serie di non poter essere qui perché appunto aveva degli impegni a cui non ha potuto non ha potuto rinunciare e adesso vi leggo il suo messaggio e vi dico anche che questa tavola questa bellissima Cavola le verrà consegnata il diciannove al Senato dalle indagini hanno Calcagni e ovviamente Francesca carnoso Galasso non vedo ma anche insomma accompagnare la segretaria generale
Appunto a consegnare questa questa tavola alla senatrice Liliana Segre allora la la quale ha scritto
Vi ringrazio per il vostro prezioso invito che accolgo moralmente con molta partecipazione
A cui però mi vedo costretta a rinunciare per alti impegni istituzionali improvvisi dettati da questa grande onda di bellezza e solidarietà che in queste settimane mi ha travolto
In queste settimane nelle piazze e nelle istituzioni si sta assistendo a qualcosa di importante molto significativo un paese intero dice no all'odio il no all'indifferenza
Spero di incontrarli testo spero di ricevere il vostro braccio e ti giunga il mio saluto più caro e migliore augurio per la riuscita della vostra iniziativa Ileana segna
Allora nel ringraziare la senatrice appunto quindi fai Giuliano Calcagni insieme a Francesca carnoso
Penso che andrò anch'io semplicemente per il fatto che io appunto son corrispondente parlamentare in cui versano diciamo Senato e Camera
Di fare quanto abitualmente allora io vorrei iniziare con una brevissima introduzione intanto vorrei ringraziare veramente tantissimo Giuliano Calcagni
Perché perché quando mi ha chiesto di insomma di di presentare di condurre questo questo vostro appuntamento di fatto mi ha dato un'opportunità incredibile perché adesso io oggi posso poter dare per carità contributo talmente minima è talmente piccolo da essere decisamente quasi rilevante però attirare quel filo della memoria che poi ecco il fatto che abbiamo iniziato con le parole della della della Liliana Segre secondo me pare non è non è per nulla casuale
Che qui cercheremo cercherete i di tirare tra poco dovrebbe arrivare l'assessore alcuni di Milano Tajani come sapete insomma immagino che molti di voi saranno di questa città
Milano ha voluto ricordare cinquant'anni da quella giornata terribile era quella grandissima ferita che è stata l'esplosione della bomba in piazza Fontana e che ha segnato l'inizio di un di un decennio altrettanto altrettanto di triste diva stante che facciano avuto tantissime conseguenze che ci portiamo appresso anche nei giorni attuali
Io il dodici dicembre del mille novecentosessantanove avevo compiuto da pochissimo tre anni quindi a Rho così ho svelato anche fino fa ma ero ero molto piccola però io sono quindi cresciuta
In un input in questa Italia fatta
Di parole d'ordine come appunto strage di stato l'attenzione servizi deviati terrorismo bomber
Ecco è evidente che ancora oggi molti di quei fatti non hanno non hanno avuto una una come dire un'area da una verità non è stata raggiunta una verità molti di questi fatti e non hanno avuto una verità diciamo giudiziaria e molti non l'hanno avuta neanche da un punto di vista storico io però penso che Piazza Fontana non sia fra questi sua mi spiego allora sicuramente non ha avuto una verità giudiziaria perché come tutti sanno e come fa probabilmente verrà ricordato anche oggi
Insomma gli eventi giudiziari che poi hanno caratterizzato questo questo dramma sicuramente non hanno portato ad un ad un AXA farsi che giustizia fosse fatta
Però la verità storica c'è stata perché noi di oggi possiamo dire con certezza di sapere chi ha messo quella bomba non fisicamente ma sicuramente sappiamo che quella bomba una matrice neofascista
E certo che ovviamente se poi vi devo dare un giudizio personale io non ho nessuna verità per ovvi motivi da poter portare in questa sede però ti devo dire che per me non è che i processi se non si concludono con le condanne non sono tali insomma non sono validi processi sono validi abbagli comunque anche se terminano con delle assoluzioni
E molto spesso anche per il solo fatto di essere stati celebrati certo nello specifico
I processi in molti processi che hanno visto
Come no ad oggetto la strage di piazza Fontana sono nati da errori fatti nell'immediato propone l'immediatezza Alonso aver fatto brillare la bomba un'altra bomba quella di Piazza della Scala per dire la scelte investigative
Strampalate da collaboratori di giustizia che come spesso successe l'Italia diciamo si sono rivelati attendibile un po'a corrente alternata
E proprio il fatto che i processi si sono stati tolti dall'hashish alla città di Milano sono stati scippati alla città di Milano ne sono stati trasferiti altrove dirittura Catanzaro e sono tornati insomma un iter Patricia sì che sono stati riuniti in altri filoni
Quella sera e forse questo uno degli aspetti che magari non tutti conoscono io come vi dicevo lavora a Radio Radicale
E mi sono andata a sentire alcuni documenti che noi abbiamo nel nostro oramai ben ben noto archivio
Da forse non tutti sapranno che la prima la prima sede che fu perquisita la sera del dodici dicembre del mille novecentosessantanove fu quella del Partito Radicale
E questo perché perché in in quella sede e più che altro diciamo in quelli in quell'ambito in quell'ambiente giravano idee persone che sicuramente avevano diciamo davano fastidio insomma o comunque un elemento di disturbo
Per cui ad esempio ecco Pinelli l'anarchico Pinelli che poi appunto ha volato giù dal quarto piano della questura
E lo stesso commissario Calabresi si sono incontrati durante una delle cantante marce tanti cortei che radicali organizzavano in quegli anni i cortei antimilitaristi
Marco Pannella lo ricordava suo nipote che parlava di questi fatti tornava su questi aneddoti no poi c'è il fatto che lui considerava lo stesso commissario Calabresi come un uomo assolutamente in buona fede
E insomma diciamo che Pinelli
E calabresi sono stati di fatto due vittime in più oltre alle diciassette della bomba
Per moltissimi anni non come dire sono stati veramente tenuti su sponde opposte no Dellas della storia e soltanto da pochissimo adesso non ancora arrivata l'assessore ma insomma
Da pochissimo che grazie anche molto alla tenacia delle due vedove che sono state donne che hanno veramente con grande con grande dignità e con grande forza di volontà hanno portato avanti con determinazione il fatto di asset dico di voler tentare una ricucitura che per la storia oggettivamente le star installo riconoscendo e leggevo che il sindaco Sala ha ha scelto di piantare un albero nei pressi della casa di Pinelli
Insomma noi
Noi qui adesso ascolteremo i rappresentanti sindacali ovviamente questo un appuntamento che che voi della FISAC
Finiti gli hanno insomma la Banca Nazionale dell'Agricoltura ovviamente aveva persone che ci lavoravano è un pomeriggio particolare insomma di questo poi parlerà abbiamo anche un testimone appunto perché era una persona che era lì e che sia salvata
Poi sentiremo una ricostruzione storica da parte del professor fra dell'una che tra l'altro professore non si spero che non se ne abbia a male se io dico che che lei all'epoca dei fatti aveva una preda come dire già intrapreso una sua scelta binaria aveva una sua parte esatto ne saranno Tarantino questo fa tra l'altro non è nemmeno tanto come dire a tanto ma inusuale non nel senso che poi quelli sono stati anni da lì in poi dove fare una scelta Volterra indispensabile e anche in molti moltissimi che questa scelta magari non hanno né potuto alle voluta fare
Troppa sono stati segnati
Quindi io credo che oggi purtroppo non c'è Massimo braghe ci avrebbe dovuto parlare del del del linguaggio dell'odio
In un momento in cui noi oggi ci troviamo in un periodo io non ho difficoltà a definirlo buio nel senso io non non sono più così giovane per potermi mettere dalla parte di civile magari queste cose non le hanno le ha mai sentite nominare però ecco mi fa veramente impressione dover tornare a dire che la Shoah esistita
Che noi dobbiamo come dire stare insieme a Liliana Segre per non farla sentire sola
Torna fatto impressione questa questa questa signora che così anziana con una vita così incredibile
Che ha detto quelle parole che francamente mi hanno emozionato perché appunto che passano romana Vito vicino al ghetto una serie di per tradizione di personali e di famiglia c'è una certa vicinanza al allo stesso popolo ebraico specialmente agli ebrei romani ma insomma a sentire la Liliana Segre che ha detto che comunque la morte di Piero Terracini lei si sente sola più sola a me pensionato come di contro ha impressionato la manifestazione che c'è stata qui ieri i qui ieri a Milano
Il suo ma noi li no il filo della memoria lo dobbiamo lo dobbiamo tirare dobbiamo mantenerlo vivo lo dobbiamo a noi stessi
Perché è un obbligo lo dobbiamo ai nostri figli ai nostri ragazzi perché poi non so chi scriveva incredibilmente la strage di piazza Fontana e addirittura ascritta alle Brigate rosse cioè i ragazzi sanno poco o niente tra questo responsabilità scusate almeno io penso che sia giusto prendersela io me la prendo insomma
E poi lo dobbiamo fare per quelli che verranno dopo perché quelli che verranno dopo non hanno più nemmeno i testimoni non ci sarà più nessuno questi sono le ultime persone rimaste che potranno dire io c'ero
Io francamente credo che da questa sera come da tutta questa settimana come paga lo stile che che ognuno di noi hanno il proprio modo di fare lavori proprio lavoro il filo della memoria vada tenuto teso
Perché poi alla fine tutto ciò che ci imponiamo di non di non dimenticare di ricordare alla fine non muore quindi io direi di cominciare questa questo pomeriggio ringraziandovi ancora molto
Acido la parola per primo
Sì no a me io sono fortissima da garantirci però non va Dandolo non vada ah ecco giustamente perché vada parlare dal
Fa la passerella pezzo non certo
Allora Gabriele poeta pacati segretario generale della CGIL FISAC
Milano
Ecco
Grazie grazie grazie a tutti
E buongiorno io nel porgere i saluti a tutti via che oggi è ancora in cogliere
L'occasione che per raccontare l'esperienza che abbiamo condotto unitariamente insieme ai sindacati gli ha tutti i sindacati del credito e insieme sindacati della scuola oltre che alle confederazioni
Un'esperienza che diamo condotto con gli studenti milanesi si parlava appunto prima questione di come trasmettere la memoria giovani noi camosci prescelto di occuparci di questo di questo aspetto allora
Se il compito dello storico come ha detto qualcuno è quello di salvare il passato dall'oblio
La necessità di raccontare la storia di gas di piazza Fontana alle molte verità compongono una storia di Piazza Fontana
Si incontra però fatalmente con la difficoltà di raccontarla soprattutto a un pubblico già molto giovane
Come quello degli studenti delle superiori di oggi
Che sono figli di genitori che a quell'epoca non erano ancora nati
E tanto per intenderci la distanza che separa quel fatti da oggi e la medesima che si parava la breccia di Porta Pia dal dal biennio rosso per dare un'idea oppure la fondazione del Partito nazionale fascista appunto dalla bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura cinquant'anni sono tanti
Un tempo però non sufficiente manto pare per dichiarare quei fatti pacifica atti memoria comune e finalmente sanata
Lo dimostrano ancora alle numerose numerosissime pubblicazioni che sono apparse proprio per le celebrazioni quest'anno dove si affastellano ricordi personali ma anche nuove indagini ricostruzioni storiche e anche a volte nuove piste da seguire
Ma credo fosse proprio quella distanza e credo che sia stata questa la scommessa che abbiamo voluto giocare e spero che abbiamo vinto nell'incontro con gli studenti
Dicevo quella distanza ci consente di fare un racconto di Piazza Fontana
Più ricco più netto anche se non meno appassionato
E chi vuole citare una frase di Giuseppe Sala in una introduzione uno di questi libri di ricostruzione storica noi ci allontaniamo da quegli eventi ma proprio per questo possiamo capirli e raccontarli meglio
C'è una ferita conclamata che non è soltanto quella giudiziaria che ormai siamo in grado di raccontare e di raccontare senza indugi senza che vi sia più ancora alcun mistero
E la verità dei fatti accertati dopo anni di inchieste interminabili processi ricerche approfondimenti di storici e di studiosi
E una verità che possiamo raccontare usando il verbo all'indicativo finalmente e non più al condizionale
è una verità che va raccontata e raccontata ancora perché parla di una ferita aperta
E la verità intorno a fatti che segnano una discontinuità nella storia del nostro Paese ed è lì che dobbiamo tornare se vogliamo comprendere l'oggi
Saranno quindi utili le nostre riflessioni anche quelle di oggi non solo quelle fatte con gli studenti ma se sapremo riannodare i fili congiungere quel tratto di storia che così tormentato e così denso segnato dalla violenza politica con questa storia dell'oggi
E se cioè sapremo farla parlare al presente
Con questo spirito che ci siamo prestati a svolgerà insieme agli studenti che ovviamente ai loro docenti e professori il calendario delle celebrazioni per i cinquant'anni dalla strage e ci ha accompagnato la consapevolezza che non si deve fare monumento della storia
Ed è la memoria ma che la memoria deve essere un esercizio attivo in grado di collocare il presente in prospettiva
Facendogli assumere quella tridimensionalità che altrimenti non avrebbe schiacciato sul contingente sulle evenienze del quotidiano
Cominciando per esempio con il collocare quei fatti in un frangente storico preciso
Ed è un'intera epoca che va riportata allena alla memoria non un istante
Se pur terribile non un giorno o pochi giorni di quella Buglio dicembre del sessantanove
Allora negli anni bisogna dire che negli anni Sessanta l'Italia era un Paese appena uscito dalla ricostruzione del dopoguerra
La democrazia era una conquista ancora troppo recente fragile spesso difficile da praticare erano anni in cui una destra nostalgica sopravvissuta
Alla recente caduta del fascismo non sia se non si rassegnava accedere il passo erano gli anni di democrazia limitata
Erano gli anni della guerra fredda l'Italia era un Paese di confine geografico e di confine politico per la presenza del più grande partito comunista in Occidente per la vicinanza alla cortina di ferro
Per buona parte degli italiani quelli erano anni di povertà di emigrazione
Ma erano anche anni di riscatto sociale si intravedeva la possibilità di immaginare un frutto un futuro migliore di poterla conquistare nella dimensione collettiva delle lotte e dei movimenti
I movimenti di protesta di allora erano un fenomeno nuovo erano movimenti che rivendicavano l'accesso a un maggior benessere ma rivendicavano anche diritti e libertà non solo il pane ma anche le rose
Negli Stati Uniti quali furono gli anni della lotta contro la guerra in Vietnam contro la discriminazione razziale in Italia fu la richiesta di maggiore accesso al benessere
Da parte delle classi lavoratrici che avevano sostenuto in prima persona la crescita del Paese in quegli anni e la richiesta anche di maggiori tutele e diritti sui luoghi di lavoro e nella società
Il diritto all'istruzione pubblica alla casa alla sanità il venti novembre del sessantanove il Senato voto allo Statuto dei lavoratori poi approvato definitivamente con il voto della Camera nel maggio mille novecentosettanta
Quello fu un anno di rinnovo dei contratti di lavoro che conobbe lotte durissime quella dei metalmeccanici prima di tutto ma non solo il giorno prima della strage l'undici dicembre venne raggiunta un'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale
Di lavoro dei bancari a quell'accordo si arrivo dopo una stagione di lotte durissime
Anche in questa categoria
Non solo
Erano anche gli anni della lotta contro patriarcato retaggio di una cultura separata superata dal tempo ma ancorché ancora gravava
Pesantemente nelle istituzioni nella società nella famiglia una rivendicazione generale per i diritti delle donne che avrebbe portato
Già al termine di quell'anno all'approvazione della legge
Sul divorzio
C'ha ricordato proprio Fortunato Zinni in uno dei nostri dei centri incontri
Che per noi sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori del credito delle banche
La strage di piazza Fontana ha un significato particolare che ancora molto forte
Tra gli ottantotto feriti ben trentasette furono nostri colleghi e colleghe che lì lavoravano in quella filiale
Non vi furono morti solo perché la bomba a scoppio sotto un tavolo circondato dei clienti che li stavano seduti attorno e che Cucchi che con i loro corpi fecero da scudo agli impiegati della banca che stavano agli sportelli
Quel giorno fu messa una bomba anche nella sede di piazza della scala della Banca commerciale italiana
Rimasta inesplosa mentre un'altra esplose in un sottopassaggio della Banca Nazionale del lavoro a Roma facendo quattordici feriti colpire le banche significava colpire un luogo che nell'immaginario di tutti è un luogo protetto simbolo per eccellenza
Della sicurezza il luogo della stabilità del risparmio dove custodire i frutti del proprio lavoro ma è anche il luogo da dove partire per costruire il futuro fare un muto comprare casa metter su famiglia
Cose normali ecco e in questo momento di grandi cambiamenti sociali che scoppia la bomba di Piazza Fontana
E mi verrebbe da dire anzi forse possiamo dire che da lì tutto è cominciato se vogliamo capire qualcosa dell'Italia di oggi bisogna saper leggere in quel frangente storico in negli anni della violenza politica e delle stragi che drammaticamente seguirono
Occorre saper fare inventario del lascito di quegli anni e individuare i nodi ancora irrisolti che spetta a noi affrontare è necessario farlo specie da quella generazione che a quell'epoca non era ancora nata
Buon lavoro a tutti
Grazie a Gabriele poeta attaccati adesso do la parola al professor Giovanni De Luna cambi lo scrittore uno storico giornali istanza ma collabora con varie testate radiofoniche giornalistica curava programmi televisivi sempre di storia perché insomma è uno storico come dicevo prima quando ha scritto vi ha scritto una saggio perché si chiama le ragioni di un decennio mille novecentosessantanove mille novecentosettantanove militanza violenza sconfitta memoria
è partito da un dato personale significativo perché come ha detto pronto lo stesso tra faceva parte di Lotta continua Giovanni De Luna
Ma io mi mi propongo come concetto chiave di questo incontro la categoria del seno di poi
Perché noi storici lavoriamo su quello lavoriamo col senno di poi
E forse come dire i nostri vantaggi nei confronti dei testimoni diretti degli eventi
Nei confronti di chi ha vissuto in prima persona quegli eventi è proprio quello di verità e dopo e di avere a disposizione innanzitutto sapere come le cose siano andate a finire
E poi avere a disposizione una documentazione notizie delle testimonianze eccetera che allora non erano conosciute
Quindi via rispetto a questo duplice ruolo di testimone del tempo ed storico
Che che si confronta con quello stesso tempo scelgo di confrontarmi con voi
Decisamente nella versione dello storico e del senno di poi quindi quelli che sono i miei ricordi di allora quelle che sono le mie percezioni allora resteranno serrato sullo sfondo della mia soggettività ma con voi cerca probabile realizzare come costruisci come si costruisce questo senno di poi cioè qual è il vantaggio che il senno di poi ci dà dispetto alla conoscenza di quegli eventi
Dicendomi poi
E alimentato da una serie di dati che vi propongo su Piazza Fontana sino Stati nove processi
Nove processi che ci sono state in sei città diverse
Milano Brescia Catanzaro romana c'è quindi come dire questa disseminazione geografica e questo questa molteplicità del numero dei processi
Ha un'immediata ricadute rispetto al nostro lavoro il mio mestiere che quello di una documentazione sterminata perché a ogni processo corrispondeva a vedere
Una montagna di carte che sono state prodotte che sono state come dire archiviate di questo vi dico anche questo dato cento mila faldoni cento mila faldoni
Relative ai processi sicché se state su Piazza Fontana sono stati GT digitalizzati e quindi sono accessibili on line grazie al lavoro della casa la memoria di Brescia e soprattutto di Manlio Milani uno il protagonista di questa vicenda
In cui ad alcuni di questi processi sono stati francamente bizzarre in uno erano stati processati per lo stesso reato anarchici e fascisti insieme
In altri
Corre come dire che hanno incrociato Piazza Fontana si sono state anche lì delle sentenze per lo meno bizzarre
Il malore attivo che non si capisce cosa sia che all'origine dalla sentenza per cui ha certificato che Pinelli si è suicidato con un malore attivo oppure la sentenza sul golpe Borghese
Per settanta la sentenza che nell'ottantaquattro riconosce in quel golpe conciliaboli cinque sei sessantenni c'è derubricando il tutto a un incontro tra Vecchiarelli nostalgici
Come dire quindi
C'è stata una sentenza bizzarra quella della cassazione del due mila e cinque che ha condannato i familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali ciò come dire dentro quel percorso giudiziario ci sono molte stranezze molte storture ma certamente alla fine noi abbiamo guadagnato presenta una serie di documenti che altrimenti non avremmo mai potuto aprire e sulla base di questi documenti anche se nessuno di questi processi come dire sie concluso con la condanna di un colpevole
Comunque sono emerse alcune certezze giudiziarie a cui si faceva riferimento prima che adesso io vi ribadisco perché queste certezze ci sono a di esecutori materiali della strage sono stati fascisti
E questo rispetto ai depistaggi iniziali era Artie c'era certezza che noi oggi abbiamo dei
Quell'episodio rientra in una strategia che si era già lì inventata con diciassette
Attentati dinamitardi fatti in precedenza per la Fiera di Milano dell'aprile del cuore del sessantanove e il più noto ma ce ne sono diciassette in sequenza con la stessa matrice con le stesse modalità operative
Ci in ognuno di questi attentati
è stato riconosciuto un atteggiamento ostruzionistico odi aperto favoreggiamento da parte delle istituzioni statali
Di l'obiettivo politico di questa strategia
Era quella no del colpo di Stato e no quello della della presa del potere da parte dei colonnelli come in Grecia ma quello di alimentare il disordine pubblico per destabilizzare l'ordine politico
Quello che si voleva era ora
Democrazia bloccata una democrazia che in qualche modo a si consolidasse intorno al potere esistente
Non permettesse assolutamente alle opposizioni di penetrare nella cittadella delle istituzioni anzi alimentare un ricatto permanente nei confronti della sinistra
Mantenendola in un ruolo forzatamente subalterno
Perché l'altezza mentre l'innalzamento del livello dello scontro avrebbe comportato grossi rischi dell'ordine pubblico anche come prodromo di eventuale guerra civile
Quindi un ricatto permanente che si era già stato sessantaquattro quando i socialisti sono andati al governo qualcuno di voi se lo ricorda comunque se non se lo ricorda aveva studiato il rumore di sciabole
Con cui Nenni aveva giustificato il suo ingresso nel governo per paura che ci potesse essere qualcosa sul sul piano della versione questo ricatto
Permanente né come della sinistra le regole delle forze della sinistra costretta una subalternità di forzare un obiettivo politicamente riconoscibile
In questa strategia quindi le certezze giudiziarie si sono rimane però questa cosa credo aleggia anche oggi qui a negli interventi che avete sentito
Questa sensazione di opacità questa sensazione di mancanza di trasparenza questa sensazione che non tutto lo sappiamo quel queste sensazioni che queste certezze non ci bastano
Perché
Innanzitutto per l'imponenza del fenomeno non stiamo parlando di una strategia della tensione che tra il mille centosessantanove e il Milano centottantaquattro si è sviluppata lo dico subito
In undici stragi che hanno fatto centocinquanta morti e seicento cinquantadue feriti
Un fenomeno impone imponente
E come dire che in qualche modo oggi ci colpisce
Proprio nei suoi dati quantitativi
C'è un'interpretazione qualitativa di questi dati che oggi però non possiamo affrontare de legata al rapporto tra violenza politica e scelte politiche che tipicamente novecentesco guarda del sessantanove
E proprio novecento puro anche se siamo agli sgoccioli del Novecento il sessantanove riproporre tutte strategie novecentesche anche rispetto alla lotta armata e rispetto all'uso della violenza ma
Delle di quello che parliamo
Quello di cui ora su cui voglio richiamare l'attenzione che l'imponenza quantitativa del dei fenomeni stragisti se accompagnata puntualmente a tre e vive e evidenze cioè un attentato di tipo stragista già di sparare nel mucchio i neofascisti come esecutori materiali e e istituzioni statali colluse Cogliate gli attentatori materiale
Forse qui cioè questi il segreto che vi dicevo prima di questo opacità che continua a rimanere perché guardate che rispetto al terrorismo di sinistra Brigate Rosse prima linea tutti tutti gli attentati ieri gli eventi delittuosi riconducibile a quella galassia sostato in sanzionati da questa giuridico
Tutti hanno avuto un processo hanno avuto una sentenza tutti hanno avuto un colpevole riconosciuto
Poi alcuni versi colpirlo sono stati messi in galera perché sono scappate c'è da Gemma tutti tutti tutti lì non ci sono dubbi non ci sono incertezze su quello sul sulla strategia l'attenzione sugli elementi stragisti di cui parlavo adesso invece questa non è successa
Allora la prima spiegazione la più ovvia
Ogni volta che sono stati coinvolti apparati dello Stato
Lo Stato non è riuscito a fare giustizia
Quasi fattuale questa constatazione
Però come dire
Non è qualcosa che questa opacità
Non è qualcosa che si lascia inermi no non è qualcosa che nei cui confronti disperare perché poi i tentativi negli anni di forzare questa opacità ce ne sono state state molto significativi
Il la buonanima del governo Prodi prima di estinguersi l'ultimo gesto che fece fu quello di togliere il segreto di Stato cioè togliere
Il segreto di Stato su quegli eventi era di cinquant'anni il segreto di Stato fu accorciata trent'anni proprio per rendere possibile la il anzi per rendere impossibile come dire brandire il segreto di Stato per evitare che si facesse chiarezza su quegli aerei
Dopo c'è stata la circolare Renzi circa Renzi ARDEL secretato tutti i documenti relativi alle agenzie statali e quindi ministeri polizia eccetera relative alle stragi negli anni settanta tutti
Non solo ma è stata anche abbastanza lungimirante dal mio punto di vista
Per cui di costringere le varie istituzioni le varie agenzie i vari ministeri a dare i documenti se desegretate all'Archivio centrale dello Stato
Cioè un'istituzione statale
Che è preposta alla gestione del segreto alla gestione dello documento
Che è la garanzia che quel documento sia accessibile nelle nelle forme e nei modi corretti e non per alimentare scoop giornalistici o o dimensione scandalistici
No
Quindi come dire c'è stata da questo punto di vista un tentativo delle istituzioni di disaggregare questa opacità che gravava su quel su su su quegli eventi
Poi c'è stata la ricerca storica circa sta rendendo davanti le date gli ultimi libri a cui hanno fatto riferimento adesso hanno approfittato delle acquisizioni pensate alla scoperta nel mille novecentonovantasei
Di questo archivio degli uffici a dell'Ufficio affari generali della polizia
Io non deposito dalla via Appia
Era la fine di questa la la fortuna di nove storici della contemporaneità
Bene gli storici del Medioevo rischiano di morire di media perché non hanno documenti varie rischiamo di morire di indigestione perché documenti ne se ne producono talmente tanti chiaramente rischiamo di essere sopraffatti
Da questa dimensione dei documenti ma che sta anche una garanzia perché per quanto tu voglia nascondere
Per quanto tu voglia cancellare per quando tu voglia distruggere
Il i documenti che think emergere sarà sempre qualcuno che non sarà distrutto quel l'esempio classe quello dell'armadio della vergogna scoperta
Negli anni Novanta rispetta le stragi naziste questi degli archivi degli uffici affari generali sulla via Appia che questa è stata invece una scoperta
Come dire del tutto casuale ma fondamentale e cosa sarà restituito questo a questo archivio ci ha restituito che la notte del dodici dicembre
Del sessantanove nel momento in cui era scoppiata la bomba arrivano da Milano da da Roma a Milano quindici agenti dalla CRA della squadra cinquantaquattro difficili
Affari generali
Guidato da da da D'Amato e qui è questo colonnello che arriva qui e che liricamente esautorato la questura di Milano
Poi sui singoli poliziotti che sono lì su Calabresi sua allegra eccetera su guida si potrebbero ognuno di loro meriterebbe un cammeo perché ognuno di loro è in qualche modo pensate guida che era stato governatore
Fascista di Ventotene quando a Ventotene ma aveva mandato in esilio gli gli antifascisti tipo Pertini
Pensate calabresi e tutto il suo curriculum prima della strage pensate alle sa ognuno di loro però non è tanto importante queste quale importante che sul piano della documentazione che noi abbiamo acquisito quella notte lì dentro non comandavano loro
Comandavano che se gli affari generali
No quindi come dire non è vero che l'opacità e condannata a essere sempre opacità no si può fare luce si ci si può come dire
Qui qui meandri oscuri possono essere illuminati dalla conoscenza storica dalla ricerca storica questo se voi non l'avesse capito era appassionata rivendicazione del mio lavoro del mio mestiere
Cioè la storia è in grado molto di più della memoria di penetrare nei meandri del passato e di restituirli
Non sul piano dell'emozione non sul piano della commozione ha sul piano della conoscenza la storia non è un'esperienza emotiva non è un esperienza comportamentale è stata un'esperienza conoscitiva
Il passato non deve come dire essere riesumato dal punto di vista monumentale via essere sommato come conoscenza del problema i nostri ragazzi non è che hanno perso la memoria è che non conoscono la storia no era il problema della conoscenza
E peggio del peggio Racca
Sta per sentire va be'dei nostri ragazzi non è l'ignoranza dei fatti
Perché l'ignoranza dei fatti è una cosa con cui noi ci siamo sempre confrontati tu non sai chi è Badoglio non sa che grazie certo lo spieghiamo in pare no il problema è quando tu pensi di sapere senza sapere è quanto dice la strage di piazza Fontana è stata fatta dalle Brigate Rosse e quando i giudici che Mussolini mi ha fatto ha fatto cose buone rese e questo credere di sapere senza sapere che il pregiudizio che è molto più difficile da combattere che l'ignoranza
Però la Saras grazie saline Degrassi lo dicono tutti noi ha già dopodiché però come dire
Io ci credo per tutto il mio lavoro ci credo cioè la storia può sconfiggere anche il pregiudizio
E da questo punto di vista voleva arrivare a quello che appare il nodo che che volevo proporre a su cui riflettere
Rispetta all'allora
C'è un genere cinematografico che si chiama forse lo sapete il poliziottesco no il solista del mitra cioè c'è negli anni settanta si affollando i titoli cinematografici
Che hanno questa questa questa dimensione qui
Ne vi dico due titoli però che questo uno è
La polizia accusa il servizio segreta segreto uccide di Sergio Martino mille centosettantuno e l'altro
Famosissimo professione tutti Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri mila centosettanta
Questi film
Raccontano in presa diretta perché riescono a immane a a imprigionare lo spirito del tempo riescono come dire accogliere quello che si percepiva allora
Qualcosa da raccontare l'indagine
Di un cittadino anzi su un cittadino al di sopra di ogni sospetto col coevo e l'ha visto
Anomale e lei va ricordato e Florinda Bolkan vi ricordate Gian Maria Volonté cioè il commissario Gian Maria Volonté è inutile che che vi dica su chi era modellato no
Cosa fa Gian Maria Volonté al commissario di polizia uccide la donna
Perché quella donna ne minava la credibilità come un uomo perché sta si era messa era diventata l'amante di uno studente contestatore
Ma soprattutto con la sua trasgressione minava le basi morali dell'ordine pubblico no
Ma non è solo questo uccide quindi per ristabilire l'ordine e si serve di un apparato che non è quello istituzionale tradizionale la squadra omicidi quel delitto doveva indagare la squadra omicidi no quello che indaga su quel delitto è un apparato segreto
Intercettazioni bobine
Pedinamenti
Tutta una serie di un involucro di segretezza che nasconde l'operato che anzi che avvolge l'operato dell'istituzione tipica che era quella della squadra amici
Cosa viene fuori da questo viene fuori la percezione che in quel momento
Nello stato italiano agiva un qualcosa di oscuro l'opacità non è soltanto allegata
Alla mancanza di verità giudiziarie opacità è legata a qualcosa di ontologico qualcosa di oggettivo no
C'era qualcosa nell'apparato dello Stato che il il chief il cinema si restituisce in questo modo un po'da commedia ho dato ragione dall'Italia pacche per noi storici diventa un elemento fondamentale ed è quello che legittima questo mio intervento e quello che legittima il mio senno di poi perché arriviamo né ipotesi storiografica compiuta rispetto a quegli anni
Che l'esistenza di un doppio Stato
è stato Franco definisce il primo a a a breve enunciare questa categoria
Però attenzione sul doppio Stato
Il doppio Stato in ci lascia immaginare
Un qualcosa tipo Gladio vi dico dalle Gladio cos'era no una struttura parallela clandestina paramilitare che si affiancava alle strutture per l'edizione due noi per combattere contro i comunisti che arrivavano con i carrarmati
A San Pietro aveva l'esercito regolare Chiarato in Friuli-Venezia Giulia contro le orde comuniste che arrivano dall'esterno
E poi però ampliati c'è una mamma una roba che non c'entra niente con l'esercito ufficiale ed era un corpo parallelo
Costruito in previsione di una resistenza da fare contro l'invasione storditi ecco questo schema non non è quello a cui faccio riferimento invece il doppio Stato non è la duplicazione pura e semplice un apparato legale un apparato illegale un apparato visibile un apparato invisibile non è questo e l'intreccio del funzionamento spesso della stesse istituzioni già di aspetti legali e aspetti illegali gli aspetti visibili e di aspetti invisibili
Le cronache sono piene di Vespa Astore ormai sono piene di queste cose centocinquanta mila fascicoli del Sifar servizio segreto che dovevano essere distrutti non sono mai stati distrutti
Le schedature FIAT da settantuno il pretore Guariniello va a fare una perquisizione in corso Marconi e si ritrova cento mila schede fatte dai carabinieri e date alla alla FIAT
Esiste quindi come dire una dimensione del segreto della schedatura eccetera che attraversa scandalo Telekom di pochi anni fa alle dall'acqua alla pelle comma proprio provocato tutta una serie di intercettazioni eccetera
Insieme ai servizi segreti quindi esiste un cuore nero di questo Stato
Piazza Fontana è questo se la ricaduta di Piazza Fontana anche oggi e legata proprio alla permanenza di questo Cuore nero
Badate
Il che è stato detto che Bobbio Norberto proprio in maniera molto esplicita
Nessuna democrazia anche la più avanzata
Può rinunciare al segreto di Stato
Il segreto di stato molte volte anche fatto per loro tutelare i cittadini stessi
Quelle che si che finiscono gli arcana imperi
Servono anche come proprio garanzia costituzionale al fatto che c'è una zona
Di segreto che ti tutte no
Quindi che ci sia il segreto di stato va bene va bene va bene
Il problema è che esiste una fisiologia del segreto di Stato è una patologia del segreto di Stato
Quando il segreto di stato tracima da da dai suoi ambiti istituzionali quando sì allarga pervade tutte le istituzioni eccetera lì non siamo più di fronte a una democrazia trasparente
Una democrazia che rinuncia alla trasparenza che rinuncia al patto di fiducia che già con i suoi cittadini e comincia a barare lei stessa nelle regole del gioco non è una più non è più una democrazia il segreto di stato cella per il suo trionfo nelle dittature
Ma più ci allontaniamo dalla dittatura più arriviamo a una profonda democrazia meno è rilevante il segreto di Stato
Piazza Fontana ci restituisce la patologia del segreto di Stato
E quindi si restituisce una democrazia opaca la democrazia che rinuncia alla trasparenza una democrazia che rinuncia al patto di fiducia con i suoi cittadini
E lì se volete comincia un percorso di lungo periodo è
Perché guardate che il passaggio dall'incanto al disincanto dalla fiducia alla sfiducia nasce quando tu pensi che qualsiasi cosa tu possa fare quasi sicuro qualsiasi e non incide
Perché c'è una struttura permanente segreta su cui tu non arrivi
Tutti i mobili di fai gli scioperi occupi le università o come le piazze fa i comizi eccetera però c'è una struttura che non viene minimamente toccata da da da quesito i mormorii e si comincia
Un qualcosa che l'allontano equa date che la stagione delle riforme i primi anni Settanta e strepitosa se la si guarda oggi tutti gli apparati più segreti dello Stato vengono attraversati da questa spinta
La polizia magistratura i carabinieri i giornalisti
I manicomi le carceri le università quel tutta la parte sinistra viene investito poi e poi però capisce che questa norma non può andare avanti capisci che che non funziona più che non ce la fai più
Smetti smetti quando quei parliamo che a seconda metà degli anni Settanta il flusso cioè parliamo di questo grande c'è una una data che io sottolinea sempre con i miei allievi mila centosettantotto rapimento Moro
E il massimo dell'offensiva terroristica in Italia sia si arriva al cuore dello Stato col come vi siano le BR bene morti
Due settimane dopo il rapimento Moro
Nei nelle sale cinematografiche italiane viene proiettata la febbre del sabato sera
L'anno dopo mille novecentosettantanove il numero delle discoteche d'Italia aumenta del sento il cinquanta per cento
Vuol dire che era nata un'altra Italia che non gliene fortemente delle Brigate Rosse delle sparatorie dimore cioè che voleva divertirsi per gli anni Ottanta son già lì sono già lì nel settantanove si presenta la prima lista leghista quella Rocchetta il pone livida Venezia come no se tu nel mille centottanta ci sono i trentacinque giorni alla FIAT è finita
Finitela caso grave viene sbaragliata e trentacinque generali ma tutto questo da dove arriva di colpo no no nasce proprio in quegli anni lì nasce proprio queste lo straniamento e questo è il senno di poi dello storico
Ma ma figurarsi se come lotta coordinato immaginari allora che questo sarebbe successo quanto facevi una sciagura Mirafiori nella prima settario tre cadevano i governi cadeva il governo Andreotti arrivava il governo Rumor quindi Eric completamente convinto di essere nel nella grande corrente della storia che la storia era conte che tutti saresti andato avanti nella sala non era così
Per settantuno all'ottantuno soltanto in Lombardia le figure imprenditoriali aumentano del settanta per cento
C'è una nuova Italia è una dare che non gliene frega più niente di tutta al problema la la guerra fredda la strategia della tensione il PC al governo il compromesso store che vuole saltando dimenticare di negli anni Ottanta nascono lì
Milano da vedere tutte le cose che sapete eccetera nasce tutto lire
Sempre via ragazze gli propongo questa trasmissione di cui però non mi ricordo meno era un quiz di di Pippo Baudo che settori incendi
Avete cinque minuti di tempo per rientrare in qualsiasi supermercato e tutte le merci che riuscire a mettere nel carrello erano Turra
E allora vedevi che esce in questi carrelli reale una carta igienica alle le qualsiasi prodotto purché arraffa verrà fave arraffare arraffa quell'Italia lì siamo nell'ottantuno sia nell'ottantadue quell'Italia l'idea già nata prima e che da dove nasce dalla sfiducia nella politica dalla sfiducia nella rete sapete il referendum per
Propose di radicali referendum per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti no
Quel referendum settantotto viene proposto dei radicali i radicali in quel momento hanno l'uno virgola sei per cento
Da purista elettorale no e sono gli unici a proporre no
Tutti gli altri partiti sono tutti contro quindi non Nico parti del partito radicale l'uno virgola sei per cento sapete quando prende quel referendum il trentotto per cento quasi il quaranta per cento
Quindi vuol dire che si era già rotto qualcosa del rapporto tra i cittadini e i partiti già allora gialli quando si celebravano i fasti della partitocrazia
C'era già stato un palazzo che s'era rinchiuso in se stesso uso al termine pasoliniano di Palazzo perché Pasolini nel settantaquattro queste cose li vede tutti
Lei vede tutto bello sistema politico che tira sui ponti levatoi si chiude e si chiude rispetto e per metà Società Civile quello che succede negli anni ottanta è quella di un di un pentapartito che si chiude in se stesse
E negli anni Ottanta nell'ottantasette viene letta Cicciolina in Parlamento nell'ottantasette cioè cioè il partito a Roma il partito sessista del partito degli automobilisti il Partito dei pensionati deve la frammentazione del sistema politico non non dobbiamo aspettare il novantadue novantaquattro Tangentopoli è quello che succede
Queste lo straniamento della ricerca storica quelli sa che la ricerca storica oggi si propone andando in profondità
Questo rapporto tra l'antipolitica e l'opacità tra l'anti perché il debutto dell'antipolitica e la mancata trasparenza delle istituzioni è stata una ferita da cui la nostra democrazia non si è mai più ripresa
Grazie
Grazie ore grazie al professor Giovanni De Luna e a questo punto le domande sarebbero tantissime no perché insomma con come poi non ricondurre questo scenario che lei ha così puntualmente descritto come nascita come sviluppo poi fino a giorni nostri no dove la disillusione disincanto per non parlare poi anche arrivare anche a forme di di di quasi di disprezzo nei confronti della politica penso non ho raggiunto anche fatti paradossi no
E poi abbiamo di contro anche fare movimenti come sardine che ancora trapunta di queste ultimissime ore quel tentativo poi in un modo e un altro di appropriarsene va bene insomma chiaramente poi rischiamo di fare di fare un altro un'altra giornata io direi è arrivata la l'assessore Tajani io la ringrazio molto la invito a salire sul palco
Cristina Tajani è assessore al Comune di Milano
Politiche del lavoro Attività produttive Commercio risorse umane assessore va trovata e
Dicevamo all'inizio di questo di questo appuntamento che il Comune di Milano ma non solo è stata la parte è stato parte rilevantissima insomma del del programma di questi giorni di di questo di questo anniversario di questi cinquant'anni
C'è stato un Consiglio sta comunale straordinario con la presenza alla presenza del Prete arterà Repubblica ci sarà insomma i dodici quindi domani alla presenza del presidente a Repubblica insomma
La manifestazione ecco assessore non vorrei anticipare cose che magari invece come dire lei prego
La ringrazio innanzitutto per avermi dato una parola ma soprattutto di Siviero
Ringraziare tutta la segreteria della FISAC nazionale ovviamente della FISAC territoriale per aver voluto no attenere in questo momento di riflessione diciamo sul passato probabilmente di indicazione sul futuro qui a Milano mobilitando la la vostra organizzazione
E la giornata di oggi si colloca o alla vigilia di un anniversario particolarmente importante come lei ricordava domani avremo l'onore riaccogliere il nostro Presidente della Repubblica per le celebrazioni anche per un momento ed istituzionale raro diciamo per noi cioè poter raccogliere in consiglio comunale appunto illa Massimo
Rappresentante della del nostro Stato
Ma si colloca in realtà anche all'interno di giornate che per la nostra città
Sono particolarmente dense di significato è anche diciamo di attestazione però è di una serie di valori e di prese di posizione che non sono del comune o del Sindaco salate oggi rappresento e piazza di Porta attraverso di me diciamo i i suoi saggi ma direi nella città no ne della città nel suo complesso prima guardavo quella bellissima immagine
Che immagino raffiguri la la senatrice Segre scortata da una massa di cittadini giovani giovanissimi e meno giovani avrete visto le immagini sui sui giornali sui telegiornali
Ieri abbiamo ospitato una manifestazione molto particolare questa corteo dei sindaci è arrivati da tutta Italia che su invito del sindaco sana dell'ANCI
E delle altre organizzazioni hanno voluto diciamo testimoniare una vicinanza sentita alla senatrice Segre ma soprattutto ribadire no no no come dire l'ambiente l'inviolabilità per noi alla difesa strenua diciamo di alcuni valori democratici e costituzionali che nella fase storica attuale diciamo spesso vengono messi in discussione
E è stato per noi un momento dentro diciamo una fase anche di o attivismo della città rispetto alla scena economica sociale in alcuni casi anche politica che vuole collocare la riflessione contributo in termini di intensamente del ripensamento diciamo sui valori costituzionali e democratici del nostro Paese partendo dalla nostra città
Che mette a disposizione diciamo del Paese una riflessione alcune pratiche diciamo politico amministrative e anche di se volete riflessione sociale culturale
Quindi per noi la vostra giornata giù si inquadra all'interno di un percorso uno scenario diciamo non scorcio d'epoca particolarmente complesso ma nel quale la città di Milano vuole conti continuare a testimoniare diciamo non soltanto dei valori ma anche delle delle pratiche la giornata di domani sarà particolarmente intensa non soltanto dal punto di vista se volete emotivo emozionale ma anche dal punto di vista della o rivolgere un pensiero critico alla storia che ormai non è più così recente perché diciamo cinquant'anni non non sono pochissimi si faceva riferimento prima la memoria dei giovani che per forza di cose
Non hanno macché hanno bisogno probabilmente per il loro bene in quanto cittadini futuri diciamo che possano esercitare nella piena consapevolezza anche le scelte di voto e anche le le proprie scelte di vita diciamo necessità di una trasmissione di di quella vicenda che sia una trasmissione diciamo critica al di là della verità giudiziaria diciamo facendo riferimento a in tema di di verità storica di ricostruzione storica come magistralmente affatto nel suo intervento appassionato il il professor declina noi sappiamo come città e come Amministrazione che in questo percorso diciamo di difesa
E anche di rilancio perché non è soltanto un tema lasciatemi dire resistenziale ma è un tema che che guarda al futuro diciamo di riproposizione
In uno scenario anche internazionale mutato di alcuni valori e alcuni principi costituzionali abbiamo bisogno di non essere soli di a vere
De degli alleati io credo che le organizzazioni sindacali diciamo si hanno i primi tra fra tra questi
Alleati cioè organizzazioni però che al loro interno si basano sul principio democratico diciamo su una libera adesione dei lavoratori un principio democratico che guida tutta la vita diciamo
Dell'organizzazione e che poi si ispirano in maniera esplicita ai valori repubblicani e ai valori costituzionali quindi per noi il ruolo del sindacato a livello territoriale anche ovviamente a livello nazionale e un ruolo fondamentale diciamo per noi la possibilità anche a livello milanese di avere un dialogo sempre aperto spesso anche negoziale ecco
Contrattuale diciamo quando è giusto che sia e in alcuni che in alcuni casi lo lo è è fondamentale e quindi la FISAC a come dire particolarmente chiamata in causa rispetto alla vicenda storica terra dalle le ragioni note quindi il suo impegno nel corso dei decenni è stato sempre di primo piano anche all'interno della CGIL anche all'interno del organizzazioni confederali ci fa molto piacere potervi ospitare qui a quelli che non non sono di Milano
Poter dare il benvenuto al vostro segretario generale diciamo e questo non soltanto a nome mio ma nome di tutta l'amministrazione quindi grazie per rapire il contributo di riflessione che ci ha aiutati a portare avanti
Grazie alla stessa italiani adesso con vi dicevo prima
A a abbiamo la la fortuna anche se voi probabilmente insomma l'avete già avete già ascoltato magari in altre in altri circostanze cuce le bravate
Nella medesima il medesimo anniversario la fortuna di poter ascoltare dalla voce di chi in quella filiale della Banca Nazionale dell'Agricoltura quel pomeriggio c'era e che ha fortunatamente scampato all'esplosione tra l'altro ha scritto anche un libro
Su su su quei fatti su quel Squeri terribili momenti quindi a dire ai di dare esattamente la parola Fortunato Zinni grazie grazie
Ci sono delle storie
Che non bisognerebbe mai mettere di raccontare anche di ascoltare
Come per favore ai bambini
La storia che vi racconterò oggi o è una storia che non è una favola è una storia vera
Per una circostanza che certamente non avrei desiderato e non ho mai desiderato
Mi trovo a raccontarlo
Spesso stamattina
Ho parlato per la venticinquesima volta da quando si sono riaperte le scuole con dei liceali
Quest'anno ho deciso di non partecipare
Lo hanno fatto i familiari delle vittime mi sembra più giusto di non partecipare alle manifestazioni che si sono tenute organizzata dal Comune
E di andare a parlare
Con gli studenti
Ed è un'esperienza
A cui non saprei neanche rinunciare
Io ho ottant'anni ho fatto
Dieci regioni sono stati in Sicilia in Sardegna
Sono stato nelle Puglia
Nel Lazio nel Trentino
In Valtellina e trovo stato a Torino
E mi sono confrontato con gli studenti e ne sono usciti riuscito confortato
Io vi inviterei a riflettere su una mistificazione
Ormai anche gli storici l'anno come dire assimilato questa concezione
Con Piazza Fontana l'Italia ha perso il nostro Paese ha perso l'innocenza
Se è una mistificazione
Il nostro Paese l'innocenza l'aveva perso con vent'anni di fascismo di fascismo con la astratte
Con la strage di Portella della Ginestra
Con Avola Battipaglia
Con Genova per il tentativo del governo Tambroni con i porti di Reggio Emilia
Con le uccisioni del
Dei contadini che avevano occupato
Le terre dei latifondisti
E anche piano piano con una serie di interventi della polizia prima quella di Scelba poi Mammano anche quella degli anni successivi che cominciavano a impedire
Le conquiste dei lavoratori
Vedete
Il dodici dicembre mattina
Come tutti
I veneti io mi sono presentato al lavoro io abitavo in paese dalla cintura chiama Bresso di cui sono stato anche il sindaco
Qualche anno fa
E come tutte le mattine dell'edicola rotonda e adesso non c'è più che stava vicino alla fontana ho comprato il giornale comprato l'Avanti io ero un giovane assessore socialista del Comune di Bresso ero stato eletto al settore ventiquattro anni per avere un'idea nella vicina formano l'assessore che
Faceva
Il mandato che avevo io era Carlo Tognoli tanto per intenderci bene quando aperti giornalmente aperto il cuore
Sull'Avanti a titoli di scatola c'era scritto questo
Approvati i privati seduta al Senato lo Statuto dei lavoratori
E più sotto c'era un commento sull'abolizione del concubinato ma voi lo sapete cos'è concubinato cos'era allora la legge fascista
Vedo qualcuno coi capelli bianchi lo ricorderà
La conoscete la storia di Fausto Coppi e dalla dama bianca
E hanno concubini e allora quand'è intervenuto la legge sapete cosa fatta arrestato la dama bianca
Coppino perché il marchio no
Era stata approvata questa legge è vicino a questa legge alcuni giorni prima era stata approvata in prima seduta la legge sul divorzio
E l'undici dicembre era stata approvata anche a un'altra legge
Cardine per il futuro del Paese ti chiamava legge Codignola mai aveva questo titolo liberalizzazione dell'accesso all'università
Sapete che significa
Che finiva la scuola di cento
Che all'università potevano accedere anche alle facoltà umanistiche anche quelli che avevano il diploma di perito tecnico di ragioniere di geometri di maestro allora c'erano quattro anni non magistrali
Ma non lo vedete voi il movente di lotte la bomba del dodici dicembre il tutto questo
Io credo che bisogna fare una riflessione anche ascoltando le parole di chi l'ha vissuto quello quei momenti per noi noi bancari
L'undici dicembre era un giorno fondamentale perché quella mattina dopo ventotto ore di trattative interrotte presso il ministero del lavoro
Era stato approvate l'ipotesi d'accordo e contratte bancari sapete cosa c'era cioè c'aveva portato in quel contratto settantadue ore di sciopero
E sapete corretto cos'era successo il quattro dicembre c'era stato l'ultimo sciopero qui a Milano bene era avvenuto un miracolo io mi ricordo quando abbiamo cominciato a scioperare in settembre ottobre arrivavamo con i nostri striscioni
I miei amici che abitavano anche a Bresso tute bianche della Pirelli quelle della tute blu della Breda danzato diceva
A voi siete banchieri perché devi in fondo perché siete amici dei padroni e noi in fondo
Alla fine i quattro dicembre che è stato un piccolo battibecco e abbiamo detto io bomba che mi ricordo sì ho mandata a parlare con il segretario della FIOM di Milano e gli abbiamo detto senti
Qui voi siete venuti a casa nostra noi qui dentro le mura dei Navigli siamo in trenta mila siamo noi qui metalmeccanici per favore mettetevi dietro
E quindi che significa questo che vi oracolare significa che anche impiegati oltre di studente del settantotto gli operai nel sessantanove alla fine dell'anno anche noi impiegati io mi ricordo lo spettacolo
Bellissimo delle ragazze della morte dell'Alemagna che ci sono messi dietro a noi diciamo che noi siamo dei servite anche noi siamo in testa al corteo
E solo sopra i cappottini portavano il grembiule perché c'era scritto Motta Alemagna loro lo ostentava uno
Avevano maturata anche loro una coscienza sindacale così gli ospedalieri i dipendenti tredici sedici mila dipendenti dal Comune di Milano che avevano fatto quattordici opere interrotti
Ora io dico un'altra cosa ma perché
Funzionario di banca in pensione che anche ha fatto il sindacalista
Si deve trasformare i storico e raccontare queste cose cose andare a cercarlo collante indie lanternino se il ricercatore di storia dei soldi fino vi storica lo studiato questo
A noi è arrivato una storia filtrata così come quella di piazza Fontana ecco perché ho cominciato dicendo
Che questa è una storia che non bisogna smettere mai di raccontare come le favole ai bambini perché anche nella nostra storia ci sono gli orchi e mostri gli orti e i mostri dalla nostra storia sono stati inventati
Dai giornalisti
Della notte del Corriere d'Informazione Dio ce ne scampi io ce l'ho ancora quelle copia i titoli erano questi la belva umana il saluto degli assassini con Valpreda che salutava pugno chiuso
In molti altri
Dopo la il Concilio tra virgolette spinta neo Titina di Pinelli
Ce lo vogliamo chiedere questo ci vogliamo chiedere come è stato possibile che le sorelle Pinelli che sono tornate a casa a scuola il giorno prima delle vacanze di Nardi Di Natale il funerale c'era stato venti davanti alla scuola trovo nun nugolo di giornalisti della carta stampata è l'unico l'unica telecamera lo lasciano solo quella della RAI
E
A un certo punto le maestre son dovuto accorrere a trapelate
La nonna presso lo scialle ha coperto il il morto delle due bambine perché i giornalisti li hanno aggrediti e utenti si è sentito nettamente anche alla televisione Claudia Silvia Costa provata Heather la figlia di un mostro
Ma voi sembra questa una comunicazione matura voi sembra una comunicazione di uno Stato democratico
Questo succedeva
In quel tempo
Vi ho detto che sono entrati in banca contento con il
Giornali in tasca dopo cinque minuti mi ha chiamato il portiere ma detto Fortunato viene perché c'è Lucia che non vuole entrare Lucia sì
Chi erano sia Lucia era una collega che
Oggi la chiameremo una semplice lotta insomma ogni tanto pare lavarsi metteva a ballare nei corridoi ma era la mente portante della banca per quanto riguarda la contabilità tenta di lei noi non eravamo nessuno
Bene lei non voleva entrare quella mattina Lucia perché non entri Fortunato non riesco a vedere la Madonnina
Io ho detto Lucia malate Gramado Nicola c'è la nebbia c'è lo smog
Un balletto una presa riammesso e lui ancora ti vede tombola vedi ma topo non c'è stato verso la fine fondo mutanda Reffo ufficio sulla scrivania ne aveva sette otto di Stato è un pezzo un attacco allo polare una statuetta l'ho portato giù
Io l'ho fatto per Lucia ecco qui la Madonnina ha detto tu ti fai segno dalla Croce ha detto di
E Lucia l'ha fatto
Voi vedete che non ci sia casualità tua vita con questo oggetto oggi invece la Lucia di Turro è uno che ti propone come capo di questo bandi come capo di Stato come presidente del consiglio e invece guarda la Madonnina con i suoi rosari e con le sue immaginette e dice protegge i miei danni voti per vincere
E chi c'era quel giorno in banca
C'erano dei lavoratori che erano degli agricoltori c'erano piccoli imprenditori
Porta un ancori Tabarri vestivano di marrone
Si sentiva alcuno d'un odore ogni tanto anche di letame
Ma erano
Dei galantuomini
Era gente che veniva la mattina Consorzi agrari per registrare gli ammassi ecco per il più si spostavano nel salone nella famosa rotonda della banca e discutevano parlavano in dialetto
E quanto poi dopo la chiusura degli sportelli di tutto il Paese e stavano lì in banca
Ho anche questo è un altra balla D'Alema non si sapeva e alla Banca dell'Agricoltura restava aperto dopo le quattro non è vero è una menzogna quella concezione la banca Gorton c'era meno centoventuno
Lo si sapeva tutti
Perché lì venivano gli agricoltori anche del piacentino del Novarese della Lomellina dal mantovana da te Marco venivano anche perfino da da da Reggio Emilia da moderato
E da Novara
Quindi anche questo è un altro aumento Walter
E quanto alle sedici e trenta
Paolo Gerli settantasette anni
Gerolamo Papetti settantotto
Gerry era un piccolo imprenditore di tanto nato milanese Papetti dirò mi chiamano mi dicono Fortunato vieni perché devi registrare la nostra contrattazione io mi avvicino
E vinti faceva così io questo lavoro facevo il venerdì pomeriggio e gli altri giorni ero dentro dietro lo sportello come tutti gli altri
Si sono stretti la mano
E io con il gesto della Paderborn taglio della mia mano destra ho sciolto la loro stretta di mano
E ho sentito la fine delle loro c'ha a cuore allora dovevo registrare quota avevano contrattato proprio mentre stavo facendo questo gesto mi chiama un collega
E mi dicevo antiche tappetto lo su
In Commissione Interna nella saletta del mezzanino che dava direttamente sul Salone
Era diviso solo da una vetrata perché devi firmare comunicato dell'assemblea di ieri che era lo avevamo fatto l'assemblea per approvare il pollo accordo no cominciata alle otto l'assemblea perché non c'ero portato dei lavoratori
Prima dovevamo farli straordinarie poi parla sempre straordinari che venivano pagati quando venivano pagati
E io posso
Onestamente dire e devo ringraziare per tutta la vita e mi resta ancora è quello che ho vissuto il sindacato
Perché quel comunicato mi ha salvato io ero fermo
Vicino al balcone durante il tavolo ottagonale con questi due agricoltori
E mi sono allontanato un minuto e mezzo sono arrivato
Nella saletta e ho preso questo foglio l'ho cominciato a leggere l'avevo scritto io la mattina era arrivato mezz'ora prima per vedere un po'come tra loro avevano battuta a macchina e proprio mentre stavo indicando a leggere o appoggiato le mie spalle alla vetrata in quel momento ho sentito un grande boato buio opprimente
Uno strano odore
Per conoscevo bene
L'odore delle mandorle amare
Lo conoscevo tanto bene che era diventato per me è un incubo da bambino un un un incubo infantile ancestrale perché le la Ottava Armata inglese che risaliva la costa adriatica chi era fermato sulle colline della riva meridionale del Sangro parava granate con i mortai sulle parte della Maiella ma anche sugli gli uliveti dei pentiti della riva settentrionale del Sangro e quanto queste granate ricadevano vicino al casolare dei dei miei
Escludevano si si si spandeva questo
Acre odore di carne di di di polvere esplosiva bruciata e ti ammazza o qualcuno anche di carne bruciata
E quindi era rimasto proprio ma io collegavo questo odore da bambino alla guerra c'era la guerra c'erano anche le granate
Quando l'ho detto al direttore che mi si è avvicinato e tua direttore che una bomba lui m'ha detto ma accusa
Come fai tu a saperlo e io gli ho spiegato questa corsa l'UDC ma l'obbligo quale guerra qui siamo dietro il Duomo dentro una banca tu vai a parlare di guerra vedremo forse eccitato
Il direttore ma detto piuttosto tu adesso mi fai la cortesia di fare una cosa io so che te ne vuoi andare a casa
Vedi
Quei fogli Oni i fogli ogni erano quelli della Olivetti la Unter Burgio noi eravamo uno punto Gold che poi registrava entrate uscite poi la partita doppia
Con un carrello che erano un po'era largo centoventi centimetri eravamo questi tabulati e così la collega li ha presi e li usava come lenzuola per coprirlo pietosamente
Dice tu adesso altri quelle quei fogli ogni e segni per favore nome e cognome di quelli che sono lì perché dobbiamo avvertire le famiglie
E quindi io non ho avuto manco il tempo di spaventarmi
Ho dovuto fare questa incombenza
Ne ho riconosciuti nove gli altri cinque o sei perché gli per terra ce ne hanno tredici poi quattordicesimo è morto in un in un ambulanza e poi gli altri sono morti i toni tutti attivi l'ultimo è morto nell'ottantatré aveva centoventitré schegge
Del corpo piena hanno tolto con una ventina di interventi solo diciotto ed è morto nell'ottantatré sto parlando di Vittorio Mocchi
Gli altri cinque o sei
Non sono riuscito a riconoscerlo allora con l'andante vicino a una Olivetti quella normale fosco lo Polito dal dissero calcinacci o battuta martedì nove nomi e poi mi è venuto lo scrupolo dice ma quelli non li avvertiamo le famiglie
E l'ho fatto
Come lo avrebbe fatto chiunque
O metto le mani nere metà
E ho scritto anche quello come con i punti interrogativi
Quando sono andata a portarla direttori d'ufficio del Torino pieno c'era il prefetto Mazza c'era sindaco Aniasi Cardinal Colombo c'era il comandante dei vigili Pastorino era lì davanti è venuto per primo
C'erano dei generali con fatto di medaglie
E c'erano due forsennati che appena io sono entrato nell'ufficio mi hanno letteralmente prelevato sollevato operare per tra le loro braccia mi hanno trascinato fuori
Dice qui non si può entrare lei chi è il direttore che ha visto la scena e si è precipitato per dire a Roma cosa fate quello è uni un impiegato c'era commissario vittoria che conoscevamo era amico mio di Bombacci perché trattavamo Cluj era quello che curava il servizio d'ordine lontano durante gli scioperi trattavamo i percorsi eccetera
Si è avvicinata ha detto ma questo è un dipendente dalla banco e poi per potrà portare Concetta entrato questo anche Carlo dei sindacati non l'avesse mai detto uno dei due mi ha detto allora vieni con noi in questura
Se avvicinati direttore era un Marcantonio era un romano pronta alla battuta un guascone
Prodi voleva letteralmente picchiare insomma con il questore Guida dietro che ha subito chiarito l'equivoco ma per dire che aria tira un po'il questore ha fatto rientro direttore ha fatto in tempo a dirlo guardi qui
Non solo qui è scoppiata una bomba sta succedendo un pandemonio in Italia tre bombe a Roma hanno trovato una bombola Comit
Ma quello che più mi ha meravigliato
E il mattino dopo io sono andato in banca siamo andati in tribunale dal Giulio dal magistrato di turno Ugo Paolillo ha di di quanto è se potevamo riaprire la banca
Noi eravamo preoccupati il nostro lavoro c'era il direttore e Paolillo Ceretto ma scusate da dove venite dice compra ci sono delle membra umane nei piani inferiori
Non lo so ve lo farò sapere lei ce ne siamo tornati indietro quando siamo tornati indietro i porti il portiere ha detto al direttore guardi che la cercate il procuratore capo della Repubblica Enrico De Peppo la chiama direttore l'ha chiamato
E questo e vedo il direttore quasi bianca
Perché questo gli fa un cicchetto egli dice ma perché non siete venuti da me
No giudice di turno novanta
Voi volete di aprire la banca potete farlo datevi da fare di aprite quando volete tanto li abbiamo già presi ore stiamo prendendo e un gruppo di anarchici
Questo avveniva alla il il tredici mattina quindi diciamo così che la cartellina era già arrivata prima del dodici fu quello che dovevano dovevano fare
E noi abbiamo cominciato a toccare con mano come funzionava la storia anch'io che pure ero uno che masticava di politica perciò l'assessore eccetera
Andate avanti così ecco perché noi
Lo rivendico
Non ci siamo costituiti parte civile contro gli anarchici ma ci siamo costituiti parte civile solo contro i fascisti
E per averlo fatto mi sono beccato un bel fondo tuo giornale
Firmato Peppino Prisco l'ex storico vicepresidente birra allora era presidente alla Camera penale intitolato oltraggio alla ponga perché secondo lui noi avevamo offeso o l'avvocato Gargiulo che era il penalista che doveva difenderci
Contro gli anarchici ma anche contro i fascisti
Nel corso della dell'articolo diceva ma mi sono informato la colpa è tutto di quel Masaniello di piazza Fontana tra un vizio mi hanno appiccicato ha detto
Beh la le hanno appiccicato l'ultimo etichette che mi hanno dato è quello di narratore delle stragi
Sarò anche sarà anche così ma io continuerò a narrare
Perché io non racconto le favole io racconto storie che ho visto e che ho vissuto e voglio dire un'ultima
Anzi ultime due fosse
Non ripercorro il percorso progettuale lo vorrei rubare metter professor dell'uno insomma che sul in modo perfetto e condivido totalmente condivisibile ha ricostruito questa vicenda
Ma c'è un aspetto che grida ancora oggi vendetta
La vicenda di Piazza Fontana agli occhi di uno che non che è un impiegato di banca
Mostra una caratteristica che grida ancora oggi vendetta
Lo stupro lo stupro oserei dire è la perversione
Della magistratura della Suprema Corte nei confronti dei punti fondanti del dei supporti fondamentale del nostro ordinamento giudiziario
Il tredici ottobre del mille novecentosettantadue cinque parrucconi a Roma che facevano parte dalla terza
Sezione della Cassazione hanno esaminato la richiesta sempre di Enrico De Peppo quello famoso di non fare il processo a Milano
Bene questi si sono riuniti e hanno deciso di trasferirlo a Catanzaro
A Catanzaro io l'ho fatto tante volte quel percorso
Da Milano a Vibo Valentia ci volevano diciassette ore di treno
Quando ti arrivava a Vibo Valentia ti prendevo la corriera che era piena dai locali perché era in coincidenza del Coni treno
E le povere donne familiari delle vittime dovevano viaggiare in piedi nel corridoio centrale si arrivava alla stazione delle corriere di Catanzaro e c'erano quattro taxi anzi due
Ufficiale due clandestini insomma i quali caricavano i giornalisti perché dicevano questi ci vengono sempre voi venite una volta ogni tanto capita ogni giornalistica e per andare su in collina dove c'era il riformatorio giovanile dove c'era Laura dove si svolgeva il coro il processo
Sì dove andare a piedi
E io mi ricordo la la un augurio di queste verdure arrivata a trecento metri è crollata aveva dei problemi di circolazione le gambe l'abbiamo portata a braccia dentro Laura del del dove ci teneva il processo il uteri che era il presidente la corte fiatato subito dal suo scranno la si è avvicinata questa donna l'ha abbracciata la fatta sedere su una sedia abbia offerto un bicchiere d'acqua nel recinto degli imputati c'era un signore con un bel maglioncino bianco che leggeva le Memorie di Adriano della Yourcenar
E piantato ha guardato scuotere gli ha detto presidente ti vergogni strumentalizzare queste povere vedove contro noi imputati questo signori chiamava Franco Freda lì dentro c'erano trentadue
Giornalisti oltreché corrispondente alla RAI
Solo uno ha raccontato questo episodio Roberto Chiodi su Repubblica
E sapete cosa qua la caratteristica che più dava all'occhio che quei trentadue giornalisti erano tutti maschi
Piera Rolandi che era la corretto il da una giornalista della RAI di Milano aveva chiesto alla direzione della RAI di tenui re il G8 a Milano insomma Vidic seguire la strage
La direzione era dalla RAI gli ha risposto che non era farà da donna che si occupasse della di moda
Io vi ho raccontato la decisione della Corte di Cassazione
Bene
C'è gruppo di eroina e civili di cui nessuno conosce manco il nome
Io ho provato in questi ultimi tempi venivano fatto di giornalisti a casa mia mi intervistavano
Le emittenti e di continuava a ripetere Costantina Ferrari
Annunciata Balo si
Anna Maria Maiocchi Anna De Gubernatis Olga Cottini guida Locatelli voi lo sapete chi sono
Mai sentito nominare
Solo le vedove delle diciassette vittime di piazza Fontana
La RAI dopo averci ammannito in tutte le salse
La villetta di Cogne la storia di Avetrana dopo cinquant'anni che ha riportato che c'era una ragazza di diciassette anni che ha partecipato al funerale studiavo dalle suore
E che quando è arrivato ai funerali in piazza Duomo ha detto a sua madre mamma ma perché sui giornali si legge
Che possono essere quelli che ma hanno manifestato hanno fatto gli scioperi a mettere quelle bombe non li ha visti tutti di fuori con le tute con le con i grembiuli
Con i Tabarri contro gli studenti con e stimolino come posso pensare che siano stati loro a mettere la bomba questa ragazza è diventata voi
La presidente dell'associazione delle vittime
Ed è morta poi
A cinquantotto anni nel due mila dieci
Solo adesso la grande comunicazione
Ha ricoperto questa eroico
Io ricordo Piazza Fontana Sandra in privato di prima
Serata domani sera su RAI uno
La fiction ma ci sono voluti mezzo secolo e voglio concludere anche con una leggera nota polemica ma ce l'ho dentro e lo voglio tirar fuori
Ma voi lo sapete che in piazza Fontana anzi fa differenza di Brescia Dick di Bologna lì dove sono
Ci sono state le grandi strati non è mai venuto il Presidente della Repubblica
Saragat non venne quindici ma non è mai venuto più nessuno bene quest'anno è venuto Mattarella note a Sergio Mattarella
Però Sergio Mattarella non viene in piazza Fontana
Riceverà i familiari delle vittime a Palazzo Marino e come ha detto l'assessore Tajani
Parteciperà consiglio comunale di Milano
Io mi inchino al gesto che il primo i cinquant'anni di al Capo dello Stato
Ma io vorrei capire
Perché lo Stato
Verso nella sua massima espressione non sente il dovere di spendere cinque minuti visto che a Milano di andare a inchinarsi davanti a quella lapide
E chiedere scusa
A quelle diciassette vittima ma anche al popolo italiano
Grazie anche per ovviamente nella formazione Graziano no tenendo finito o Piritore voglio solo dire
Che qui io mi sono risentito
A casa mia
Voglio solo ricordarvi che quella mattina il dodici dicembre sono entrati in banca quarantasette vostri colleghi
E trentatré di loro a Milano il quattordici di loro a Roma ne sono usciti feriti delle carni e nello spirito tra queste c'erano otto donne
Sette a Roma è una Milano
Nessuno ha mai fatto il loro nome
Vorrei che la FISAC
In un documento li ricordasse
Non solo le donne ovviamente anche i Macchi ma ricordate questi nostri quarantasette colleghi perché erano lavoratori
Che si sono ritrovati a fare i conti con la follia
Degli strateghi del terrore e l'hanno pagata cara ringrazio
Esibita protesto sanamente
Così è così vero così profondo adesso diamo la parola per le conclusioni al segretario generale CGIL FISAC Giuliano Calcagni
Crea io
Solo qualche considerazione
E ho conosciuto Dini all'incirca trenta sei anni fa nelle nei locali della federazione
Nella federazione romana nella sua nazionale
E ne ho sempre chiesto avendo conoscendo la sua storia
La capacità e la trasmise a forza di trasmettere ottimismo rispetta le battaglie sindacali
Erano anni anni a neanche un po'complicati regia della divisa con le componenti socialisti comunisti
E forse la Muti in compiti ma devono vittime delle nostre ideologia però Renato l'ha sempre trasmesso questa
Convinzione
Che che è questa che l'unità del sindacato l'unità del movimento sindacale era l'unica prima era ed è rimarrà l'unica forza di chi delle persone che la mattina la mattina si alzano per lavorare e a vivere e a voi riavere una vita dignitosa quindi ti ringrazio non solo perché si è testimone
La gravissima strage
Ma anche per la forza politica serietà e l'umanità
Con cui ai ha svolto questo ruolo che la storia di assegnato
Di testimoni di uno degli attacchi più pesanti alla nostra democrazia avvenuti dal dopoguerra ad oggi
Però
Io vi volevo solo dire alcune considerazioni la prima perché abbiamo fatto questa iniziativa non solo perché siamo un sindacato dei bancari abbiamo avuto diciamo così colleghe e colleghi feriti e morti
Perché nell'anno che è trascorso avevamo cominciato seriamente a preoccuparci
Di qui il clima di odio della caccia al diverso all'ultimo
E siccome in gioventù avevo letto una frase che mi è rimasta scolpita nel cuore nella testa che è questa
è accaduto può accadere ancora
Mi sono domandato se potevamo andare un contributo di riflessione di iniziativa di sbarramento a questo clima montante di odio che corre veniva e corrode la nostra democrazia ecco questo uno dei motivi principali non solo non solo di ricorrenza ma anche quello di una battaglia politica che si rinnova
Si rinnova non in una sciocca
Affermazione di giovani non hanno memoria
In realtà gli anziani cadono nell'oblio
E non la smettono
Ma non raccontarla
Nel praticarla
Perché troppi politici fellonia troppi Primi Ministri
Inquilini diceva anche qualche presidente pubblica hanno girato di te la testa rispetto al fenomeno dell'attacco alla nostra democrazia
Quindi e da qui che bisognerebbe ripartire non solo nel raccontare
Ma essere coerenti rispettati i valori che è una cosa semplice seguente quei valori che sono scritti racchiusi
In quello scrigno di civiltà anche la nostra carta costituzionale
Che politici da da da tante date d'accatto hanno più volte tentato dettato di ma non mi
E però hanno non hanno capito che quei valori
Che quei valori professore diceva nel nostro Stato c'è un cuore nero
Io penso che il nostro popolo c'è un cuore automaticamente democratico
E c'è un anche un pizzico un pezzettino di cuore che rosso del nostro popolo
Viene affermare questo io penso che si afferma la difesa della nostra democrazia
E penso dell'ultima considerazione perché se no si rischia di essere retorici
Che ancora una volta il movimento sindacale è chiamato a difendere la convivenza civile di questo Paese
Perché se guardiamo al due mila diciannove che cosa è stata la manifestazione del quattordici febbraio di quest'anno
Se non l'incontro rinnovato dell'unità sindacale con il popolo
Che lavora che esige una prospettiva di cambiamento che rifiuta l'odio che rifiuta l'attacco a dei disperati che attraccò presso le nostre coste
Ecco io penso che quando si è riaperta anche nel due mila diciannove una storico una stagione di unità sindacale che poneva al centro probabilismo dei lavoratori il Paese ha fatto un passo in avanti
E penso che se è cambiata l'agenda politica del nostro Paese dopo ad agosto è anche dovuto alla capacità della CGIL di proporre un'alternativa
Sia le difese nella difesa di valori costituzionali sia di una possibilità di mettere al centro per unificare il Paese
Il lavoro
E l'ultima considerazione che facevano S retorici
Ognuno di noi ogni militante sindacale inelegante da CGIL ogni dirigente della CGIL ha un obbligo un dovere morale unico uno sono
Di non guardare al proprio gruppo che rappresenta
Ai propri opportunismi ma da avere una visione confederale una visione che significa difendere il lavoro
La dignità del lavoro rafforzandone diritti e assicurandogli una giusta paga
E ludico raramente io penso oggi sono qui quindi concedetemi un ricordo personale
Anche perché nel sessanta nove
Io avevo nove anni
E lì persi Damiani innocenza perché un ragazzo come me figlio dell'edicolante perse le due gambe
In questo attentato
L'ho raccontata qualche giovane compagno compagno in questi giorni
Fu un trauma
Perché mi ricordo la grande divisione bianche nero che faceva vedere quest'immagine delle tv ora e con questo ragazzo che perse le gambe
E quando ragazzo perde le gambe perde la sua caratteristica quella di andare di corsa di affrontare velocemente di petto le questioni allori fu negata questa opportunità
Ecco non credo che che divenne un militante del sindacato a quell'età però mi colpì molto
E quando adolescente mi venivano in mente questa questa immagine
Ecco pensai dopo aver letto Primo Levi è accaduto può accadere ancora
Vi ringrazio
Grazie a Giuliano Calcagni allora io penso che
Penso che adesso ci siano dieci minuti di casa perché poi appunto è prevista questa piece teatrale che del teatro dell'Ortica mille novecentosessantanove Piazza Fontana con Mirko Bonomi Antonio Carletti e poi se mi conferma Francesca carnoso
Commossa un aperitivo grazie ancora a tutti quanti
Sì