Presentazione del libro di Adele D'Alonzo "Come uno spartano alle Termopili" (Nuova S1)

Allora buonasera a tutti Benvenuti io sono Barbara mossi sono moderatrice di questo incontra dalla presentazione del libro come uno spartano alle per macrolidi a delle dall'avanzata sono una sociologa amava più che altro sono un ex alunna dell'istituto San Giuseppe Calasanzio che oggi ci ospita in questa meravigliosa sala dedicata a Padre Vincenzo Cusin ove è stato il fondatore di questo istituto nel mille novecentouno quarantasette oggi è sede di vari incontri culturali rivolti sia ai giovani agli alunni dell'istituto ma anche alle altre persone interessate a queste attività culturali
Oggi abbiamo il piacere e l'onore di avere tanti relatori prestigiosi
E dare lei immediatamente la parola all'autrice per un'introduzione un saluto rapido perché poi daremo la parola al dottor Giovanni Grasso che come sapete giornalista parlamentare
E saggista dal due mila quindici riveste l'incarico di consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica che ha un impegno quindi dopo purtroppo ci deve lasciare e poi riprendiamo con con gli altri relatori grazie molte ad
Grazie la dottoressa mosse grazie tutti coloro che hanno potrebbe reso Positano collaborato alla realizzazione di questo evento
Ringrazio prima di tutto il dottor Grasso che è stato presentato già dalla dottoressa possiede
Sia in occasione dell'incontro che ho avuto con lei qualche tempo fa il Quirinale consigliere sia dalla lettura del suo ultimo libro Il Caizuca Hoffmann che bellissimo
Ho avuto modo di conoscere una persona di grande spessore culturale e per me è un grandissimo onore che sia proprio lei a presentare questo libro che è così importante per me e per la mia famiglia
Ringrazio poi tutti gli altri relatori alcuni stanno ancora arrivando e il dottor Alfonso Sabella qua al quale sono legata da un'amicizia di tanti anni e poi dottor Giuffrida che c'è tanta aiutato in questa esperienza
E ringrazio ottici ospitante l'istituto Calasanzio
Padre Angelo Celani che da sempre una figura di riferimento per me e per la mia famiglia
Ringrazio il professor Renzo Santi nonna che con un disegno realizzato a mano illustrato la copertina del mio libro e il mio editore il dottor Pietro C meno insieme alla dottoressa PC Evangelisti
Che ha creduto in questa storia in questo progetto e poi grazie a voi amici e parenti che mi vi mostrate il vostro affetto grazie di cuore
Come nasce questo libro del due mila tredici mio padre ha avuto un ictus devastante
Ed allora combatte la sua quotidiana battaglia contro la sua gravissima disabilità proprio come uno spartano alle Termopili chi avrà voglia di leggere il libro poi capirà il significato di questo titolo
E quando in ospedale ci hanno comunicato l'esito della risonanza magnetica è stato per noi un trauma indescrivibile difficile da raccontare e il responso lo ricordo perfettamente non respirazione autonoma lo deglutizione nostro nazione non movimento degli arti
E siamo precipitati tutti nella disperazione
Io non facevo altro di chiedermi come avrebbe mio padre potuto preparare sopravvivere in quali condizioni come sarebbe andata a finire aveva un disperato bisogno di sapere come sarebbe andata a finire ricordo che passavo giornate intere sul computer a cercare sul web sul forum qualcosa che potesse darmi l'indicazione di quello che ci aspettava
Ma non ho trovato nulla la risposta me l'ha data sono la nostra esperienza che io con questo libro ha sentito l'esigenza di condividere
Proprio perché la nostra storia e nata in maniera drammatica
Dire quasi impossibile ma poi nel tempo si è voluta affrontando innumerevoli difficoltà perché ce ne sono state tantissime
Affrontando il dolore la sofferenza si è voluta in una maniera addirittura sorprendente e allora questo libro vuole essere un incoraggiamento
Non solo per chi è nelle condizioni di mio padre Mon incoraggiamento più generale riporto a tutti io dico sempre che se nella ditta ce l'ha fatta a mio padre che ha perso così tanto
Tutti hanno una speranza da coltivare tutti hanno qualcosa in cui credere e spero che questo messaggio così potente arrivi anche agli altri con la stessa forza e con la stessa intensità con cui è arrivata a me grazie a tutti
Grazie Adele diamo la parola allora al dottor Giovanni Grasso
Sì
Buonasera a tutti io mi devo scusare perché purtroppo devo fare una cosa che non ha molta di parlare poi smentito da ascoltare perché un problema di lavoro ce ne sono interrotto una riunione che continua senza di me ma forse sarebbe anche bene così intanto io sono molto contento di divenire presentare questo libro è un libro bello importante ci dice molte cose sono anche contento di farlo qua non sono un ex allievo del Calasanzio solo una leva inferiore Magno ma trent'quarant'anni fa ramo costituito un coordinamento di studenti
Delle scuole cattoliche romane poi nazionale nel nostro pare spirituale confessore amico sostegno era padre Celani e quindi insomma per me un ritorno molto gradito ma il libro
Come dire e racconto milioni di un uomo che combatte un grande combattente un coraggioso combattente che combatte proprio come uno spartano alle Termopili cioè uno contro contro un numero indefinito cioè un coro in una lotta assolutamente impari tra un male che lo ha colpito l'ha preso gravemente disabile
Gli ha tolto appunto tanti elementi che connotano la vita di una persona cioè il movimento la capacità di parlare etc
E nonostante Luigi sia il il protagonista indiscusso di questa in questo libro di questa storia
E accompagnato un po'come come coprotagonisti anche e dalla sua famiglia non solo come espediente narrativo perché la voce narrante cambia
è un capitolo ci sono le considerazioni di Luigi negli atti che vi diciamo così al Senato i familiari ma può perché chiaramente una un dramma del genere
Che come dire colpisce un'intera famiglia anzi ed è anche molto bello di conforto sapere che Luigi una famiglia la muta perché purtroppo ci sono anche i drammi del genere colpiscono persone che sono sole
E che non hanno nemmeno una famiglia che che può supportare il romanzo
Inizia subito
In maniera ma su va immediatamente nella nel centro cioè la scoperta la malattia di Luigi reparto di rianimazione crisi e subito come raccontava delle questa diagnosi così così grave così pesante così così faticosa
Prendo in prestito le parole di Luigi il mio corpo è uno straniero
è il nemico che non controllo l'ictus ha vinto
E la sua devastazione mia relegato nell'immobilità assoluta l'ictus ha depredato la mia vita
La figlia racconta commenta racconta non riesco a crederci mi sento sull'orlo del baratro vedere soffrire la persona amata così tanto impossibile quindi comincia con un veramente un dramma una tragedia fortissima
Non solo del protagonista che appunto si ritrova immobilizzato incapace di fare anche quello del che faceva fino a un minuto prima il lavoro sono e il suo compito il suo mestiere di padre di di capo famiglia ma anche appunto di queste persone 'sti cari
Moglie e figli accanto a lui che vedono quest'uomo così così soffrire
è un sentimento forte
Duro difficile da da capire
Sono quelle domande esistenziali caro Angelo che ci facciamo anche noi credenti di fronte alle sofferenze cioè perché perché a noi
Perché così forte e che non trovano la risposta facile
E infatti il libro al di là di questa come dire inizio così drammatico è un lentissimo
Continuo pieno di alti e bassi ma incessante Gambino verso una forma di redenzione redenzione che non coincide con la guarigione intendiamoci quindi questo libro non c'è il miracolo
Che una fede popolare ci chiederebbe cioè il miracolo della guarigione completa
Ma il miracolo invece che si sviluppa con difficoltà giorno per giorno ripeto con alti e bassi è il miracolo della solidarietà che attorno a questo amore la sua vicenda si si concretizza giorno per giorno
Alla fine del libro mi ha colpito molto questo perché non fa parte del libro ovviamente è un libro
Come definirlo da un punto di vista del genere una via di mezzo tra un diario un romanzo
è un saggio ma c'è una lunga lista di ringraziamenti già ma mettere in grazia venti non si leggono perché perché non interessa non sono fatti personali
Però a me ha colpito di vedere ringraziare la regione Lazio la regione Abruzzo il centro assistenza domiciliare della né una di Roma la cooperativa gli infermieri fisioterapista logopedista
Medici infermieri gli amici degli ospedali la croce rossa che i medici coinvolti cosa vuol dire questo
Vuol dire che questa storia così drammatica così triste così difficile ha trovato per fortuna nel suo cammino una coralità
Di amicizia e di solidarietà questo il miracolo del libro
Noi siamo in un Paese dove abbiamo tante pecche
E abbiamo anche il difetto di ricordarci sempre soltanto di queste pecche ci lamentiamo forse le statistiche dicono non so quanto credito dare perché gli italiani
Sono il popolo più lamentoso d'Europa anzi c'era un articolo mi pare proprio oggi ieri delle volte naturalmente uno legge le cose ma non si ricorda quante dice che i francesi stanno cominciando a somigliare a noi perché con si stanno lamentando da loro condizione abbiamo sicuramente tanti motivi tanti di servizio abbiamo tante
Cose che non vanno che potrebbero andare meglio ma sicuramente abbiamo anche tante
Tante isole forse un arcipelago non tante risulta l'arcipelago di cose che con con le pecche con le difficoltà però però vanno bene io credo che ognuno di noi in famiglia abbia avuto la situazione magari non così drammatica
Ma comunque triste faticose dia sostanza domiciliare
Io per esempio ho avuto mia suocera che è morta morta l'anno scorso a casa quattro mesi di assistenza domiciliare devo dire
Veramente eccellente sia dal punto di vista del tipo di cure ma anche e soprattutto dal punto di vista dell'attenzione umana che questi medici e questi assistenti
Riservavano a un paziente terminale
E e quindi fa piacere trovare appunto esempi positivi
La notizia di oggi anche questo di ieri cioè questi questi bambini a cui è stata ridata la vista
A Napoli in un ospedale
Napoli no è un po'diventa spesso il sud Italia la la metafora di tutti i mali nazionali della della della malasanità
L'anno scorso più o meno il costo per lo Stato i servizi su quei poveretti di malati lungodegenti assaliti dalle formiche certe oggi
In una città Cocchiaro più gravi difficoltà di Roma sicuramente insomma due medici hanno ridato la vista due bambini con un farmaco gratuito che in America se ne facciamo sempre un po'al paragone con gli americani dove in America il farmaco si paga se non sbaglio ottocento mila Euro ecco ottocento mila dollari ecco perché voi sapete che l'America ci sono tante cose che funzionano sicuramente ma non c'è una sanità pubblica per cui se hai bisogno di cure costose o riesce a pagarti alle con l'assicurazione oppure soccombe assicurazione che spesso però pagano le prime volte pare non assicurano se ovviamente essendo l'interesse privato dell'assicurazione cioè una volta che finisce il contratto se tu hai una malattia grave
E è una malattia invalidante costosa l'assicurazione non ti rinnova e giustamente loro fanno cassa su queste cose non si rinnova il contratto
Allora intanto complimenti non abbiate per due cose per una scrittura un bruciante secca mai retorica quindi una capacità di descrivere questi sentimenti senza ricorrere a Vitoria e non è facile Bettino fare il lavoro descrittore ma complimenti anche per il coraggio in cui racconta questa storia anche qua stiamo arrivando in un periodo di consapevolezza che sulle su sulla l'invalidità che anni fa non c'era anni fa si nascondevano l'invalidità erano discorsi che si tenevano a scorci si vergognava dell'invalidità meno è ancora di più ci si vergognava se questa invalidità non era fisicamente a mentale no quindi si nascondeva il il la mini parente il familiare con queste con non se ne parlava si cercava di nasconderlo
Agli occhi delle persone oggi c'è una consapevolezza diversa dalla Società abbiamo fatto passi da gigante sempre capitato ieri sera di vedere una fiction su su dei disabili su dei dava un che devo dire che anche questa è piaciuta molto perché sono riusciti a raccontare delle problematiche così delicate per esempio la sessualità dei dei dei dei disabili che ha un problema molto tabù molto difficile da da affrontare e che crea imbarazzo infatti era anche molto visibile imbarazzo del Papa di Honda o quando gli dice che è fidanzato che vuole dormire con la fidanzata davano anche lei molto tappa molto bene che però comunque si vede lì troppo una mutazione culturale nel senso che appunto di questi problemi che non sono facili perché nulla è facile nella vita che non sono che hanno i pro e i contro però ecco c'è questa complessità
Quel che viene però finalmente come dire messa in pubblico e condivisa da esattamente questa storia che che che viene condivisa
E condividere
Vuol dire due cose vuol dire intanto vuol dire intanto in qualche modo un cioè scriverà un libro Egeo diventato chiedere una condivisione quindi un certo modo
Chiederà anche un aiuto è una solidarietà un agli amici alle persone leggono il libro però d'altra parte anche chi legge il libro a degli insegnamenti forte
Non è un libro voglio dire soprattutto anche col suo papà cioè con questo un suo libro suo papà ha dato un messaggio dato un messaggio forte
A chi si si trova nelle sue condizioni e anche alle famiglie che sono in qualche modo tenuti a fare i conti con una disabilità così così forte e così come dire invalidante io volevo concludere brevemente leggendo due righe proprio che sono di Luigi nell'epilogo
E che riguardano anche un po'il nostro modo di essere
Non solo uomini ma anche di di credenti dice c'è sempre una salvezza
Ci deve essere una salvezza guardate qui non si tratta solo della salvezza eterna cui noi abbiamo avuto abbiamo imparato le nostre scuole le nostre parrocchie idea che si questo mondo
Questo mondo un mondo di sofferenza poi
Ed è il cammino di Cristo sulla croce muore però poi dopo c'è la la resurrezione della vita eterna ecco io credo credo di interpretare Luigi
E non so quale sia la sua fede sia praticante o meno malamente perché l'unica di questa salvezza parla di una saldezza che c'è oggi in questo momento nelle sue condizioni di paraplegico di tetraplegico cioè non è una salvezza cioè che lui crede o non crede alla salvezza futura in questo libro ci sta parlando di una salvezza che qui concreta sulla terra anche in quelle sue condizioni così disagevoli
Per cui questo secondo me il messaggio veramente forte che io ringrazio che ci porta Luigi e tutta la sua famiglia grazie del
A livello grazie a muso duro ringraziamo il dottor Grasso per il suo intervento
A questo punto darei la parola alla sorella dell'autrice di Adele la dottoressa Lidia D'Alonzo
Che ci racconterà la sua esperienza vissuta sia dal punto di vista diciamo emotivo in quanto figlia del protagonista di questo libro
Ma anche dal punto di vista sanitario perché medico quindi il titolo del suo intervento tornare a casa aspettative e delusioni speranze
Grazie a tutti buonasera vorrei iniziare questo mio intervento con un ringraziamento un ringraziamento a mia sorella Adele
Per aver cristallizzato in questa storia tutti i nostri sentimenti le nostre aspettative ma anche le le nostre sconfitte
Ha tutta la mia famiglia in modo particolare a mia madre al la sua dedizione al suo coraggio che non sono mai mancate in tutti questi anni anche nei momenti più difficili
E a tutti voi che siete qui questa sera con noi a sostenerci e a condividere questa nostra esperienza di vita un'esperienza che come già accennato mia sorella e iniziata il ventisei settembre del due mila e tredici
Mio padre in una condizione di pieno benessere in seguito a un'ischemia cerebellare diventato all'improvviso prigioniero del suo corpo
Infatti al suo risveglio nel reparto di rianimazione gli occhi erano l'unico strumento l'unico mezzo con cui luce usciva ancora a comunicare
Però degli occhi in cui io almeno da figlia ho intravisto uno spiraglio di felicità di felicità per aver ce l'ha fatta per essere qui con noi per essere ancora con noi e soprattutto con voglia di vivere ancora e quindi ci chiedeva di lottare e di lottare con lui e per lui
E a questo punto quindi è iniziata un una lotta contro il tempo perché dovevamo trovare al più presto possibile una struttura di riabilitazione
In cui praticamente l'ultimo teste fare riabilitazione marci fosse anche una terapia intensiva perché purtroppo per questi pazienti il solo strumenti o per poter preservare quel poco di di di organi vita di vitalità che ancora hanno e la terapia e la riabilitazione precoce
Quindi questa nostra certo ricerca ci ha portato a viaggiare ad allontanarci dalla nostra città da Roma
E siamo stati in due strutture di eccellenza per circa sei mesi siamo stati a Montecatone vicino Imola per altri svariati mesi siamo stati a Gravedona presso il Murri già per a Šimić
In provincia di Como e proprio in queste strutture stiamo venuti a conoscenza di tante realtà tante storie uniche uniche per il momento della vita in cui una patologia si manifesta
Per il ruolo che quella persona ricopre in quel momento della vita e mi riferisco a genitori i genitori il cui pensiero principale può andare i figli e i figli che non possono più accompagnare sostenere come avrebbero voluto o oppure a mamme a mamme a volte anche anziane che si trovavano ad accudire i propri figli quindi queste storie porre iniziando in maniera così diverso farà con Nando sa però le mitra epilogo era sempre lo stesso perché tutte queste storie erano accompagnate dal dolore dalla speranza che qualcosa cambiasse e alla fine però dalla rassegnazione alla grave cronicizzazione di tu di queste patologica
Però posso dire che la fase più delicata almeno per me come esperienza è stato il momento di ritorno di mio padre a casa del familiare a casa penso che questo è il momento in cui la famiglia
Prende veramente coscienza
Che la propria vita è cambiata profondamente infatti quando siamo tornati a casa non c'era solo mio padre da accudire ma c'era un'intera famiglia che andava sostenuta ma anche formata formata per lui iniziare un nuovo percorso di vita perché non c'è più la il personale sanitario della struttura che ti sostiene
Non c'è più questa barriera questo scudo protettivo della della struttura ma il familiare affidato esclusivamente alle principalmente alle capacità gestionali e decisionali della famiglia oltre al supporto di tante apparecchiature che spesso nell'arco della giornata vanno in allarme
Per segnalare che ci sono dei problemi qualcosa che non va a problemi che possono essere dai più semplici o o una vera e propria emergenza respiratoria
E quindi in questa fase c'è molto sconforto c'è molta fragilità perché ci si chiede se veramente si è capaci di poter affrontare tutto questo tra le mura domestiche
Noi abbiamo iniziato questo nostro percorso lavorato tutti questi anni in piena sinergia con la nostra sul Roma uno
E in particolare vorrei ricordare questa sera la professionalità della dottoressa Anna Roberti che non ne può non può essere qui tra noi purtroppo del dottor Giuffrida e della dottoressa Biazzo
Il loro hanno subito creduto nel potenziale della nostra famiglia e ci hanno preso per mano e ci hanno guidato in questo percorso difficile anche con difficoltà
Ma che alla fine si è rivelato molto meno un percorso molto meno buio di quello che potesse sembrare all'inizio
E infatti secondo me la buona sanità poi e fatta dallo spessore dal bagaglio umano e culturale sottolinea umano soprattutto in questo settore delle dei propri professionisti
Possiamo dire di aver sperimentato in questi anni un modello sono passati sei anni un modello vince papà ancora vivo
Anche se nell'ultimo anno insomma la situazione abbastanza pesante perché a infezioni ricorrenti oramai però abbiamo sperimentato modello vincente di gestione sul territorio del paziente ad alta complessità e c'è anche da dire che noi in questo siamo stati una famiglia privilegiata fortunata perché siamo una famiglia numerosa siamo una famiglia molto unita è fatta di tanti medici
Nella realtà non c'è uno stereotipo però di famiglia ogni famiglia costituisce un modello asse e per questo io questa sera vorrei sottolineare l'importanza dire
Di rafforzare questa assistenza di rafforzarla e potenziarla potenziarla affiancando al personale sanitario di alta qualità perché di questo parliamo sul territorio ci deve essere personale sanitario di altissima qualità
Anche una rete praticamente di supporto sociale di sostegno a queste famiglie perché da un lato troviamo pazienti molto complesse e difficili da gestire ma la cui aspettativa di vita però paradossalmente lunga
Spesso in è lunga e dall'altro ci troviamo di fronte a famiglie con esigenze quotidiane esigenze di carattere sociale lavorativo
E affettivo e questo mio invito questo messaggio e rivolto ai volontari presenti questa sera in sala
Ai volontari del dell'ARPA se se e apportare il loro lavoro ben organizzato strutturato anche al di fuori del l'ospedale in cui già operano e vorrei ricordare il lavoro della Croce Rossa
Che il lavoro generoso e incondizionato e un lavoro che ci ha accompagnato in tutti questi anni in tutti i nostri spostamenti
Certo se possiamo raccontare questo esito positivo di questa storia molto lo dobbiamo alla forza di carattere e di mio padre al suo attaccamento alla vita questi sono elementi indispensabili
Io ringrazio tutti e vi saluto con un messaggio che certamente mio padre se avesse potuto avrebbe portato questa sera in questa sala
Che la vita questo messaggio è che la ditta va vissuta fino a quando c'è ma soprattutto fino a quando viene garantita la dignità poterla vivere
E io ho finito grazie
Grazie l'idea per il tuo intervento adesso passiamo la parola agli altri relatori che come vi dicevo prima sono tutte personalità
Di di rilievo e poi ci possono dare diciamo una visione sistemica di tutte le istituzioni che ruotano intorno a queste situazioni così complesse
Quindi darei la parola al dottor Paolo Annibaldi direttore sanitario dell'ospedale Sant'Andrea ma che anche ha avuto un ruolo importante anche nella politica per la difesa dei anche della per sensibilizzare proprio sulla disabilità sul concetto della Diesel disabilità quindi prego
Passerà
Penso ma io in alcuni momenti faccio fatica a sdoppiare il ruolo perché
Devo penso di essere un un uomo fortunato
Perché la mia vita
Ma comunque sorriso a diciassette anni avuto una lesione midollare
Su una malformazione congenita quindi ci si poteva fare poco
Misconosciuta fino a diciassette anni era uno sportivo
Improvvisamente da un secondo all'altro punto stando a casa come dice la dottoressa D'Alonzo
Si può cambiare la vita
Però
Proprio dalla dal racconto
La dottoressa D'Alonzo ho cercato di riavvolgere una pellicola
Che quella che
Ho vissuto
Grazie in primis la mia famiglia ha una disabilità facile
Ovvero meno complessa
Ristabilita probabilmente non è mai facile
Bisogna essere strutturati per affrontarla
Probabilmente
Avevo delle
Forze interiori a me sconosciute fino a diciassette anni che poi sono uscito improvvisamente di fuori fuori
E devo dire appunto che la la famiglia
Ha fatto molto mio padre mia madre mio fratello
Il ruolo della famiglia sicuramente
Fondamentale
Ma in alcuni casi da soli non è possibile portare avanti
Un percorso di reinserimento sociale di una persona con disabilità quale essa sia la disabilità
Percorso Complesso
Che non richiede solo risorse economiche
Talvolta richiede risorse di altra natura
Oggi parliamo spesso di caregiver
L'apporto che danno
Parliamo spesso delle del ruolo fondamentale a mio modo di vedere delle associazioni di volontariato del cosiddetto terzo settore
Ma talvolta all'abbandono
La falle nella rete sociale
Può capitare di andare in giro con una carrozzina oggi sempre di meno
E vedere il bambino
Che è interessato da questa cosa che gira che si muove con delle ruote
E altrettanto frequente oggi ancor di meno ma fino a qualche anno fa ve lo posso garantire
Era abbastanza frequente
E una mamma strattona se il bambino che si girava guardare una persona con disabilità
Ed è un pessimo segnale
Sia mia figlia anche oggi mia nipote che ho ventuno mesi salgono in braccio a me con una facilità estrema
Io non ho insegnato loro a salire in braccio lo sanno da soli
E il contatto con la persona
E la capacità di trasmettere qualche cosa
Dall'una e dall'altra parte
Io ho letto nell'epilogo
Del papà di Adele una cosa interessantissima
Parla del sentimento
Non è di molto tempo fa una definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità che parla di aspetti di cura
La cura fisica della cura psichica
Della cura relazionale
Non è un tempo perso quello che alcuni possono ritenere appunto perso quello che si dedica invece l'aspetto relazionale
Che a mio modo di vedere è una strada privilegiata per il reinserimento sociale
Poi si può essere in grado o meno di comunicare attraverso la parola
Magari alcuni comunicano solo attraverso gli occhi
Sulla per esempio
Però ciò che conta e quello che si percepisce nel contesto
Un aspetto particolare
Che mi ha colpito e sul quale è stato sorsi insomma
Po'si capisce quello che ha provato la famiglia da Alonzo
Nel ritorna a casa
Però secondo me bisogna per una persona con disabilità che è stata istituzionalizzate comunque ha fatto un percorso particolare
Bisogna capire cosa intendiamo Percassi
Cioè l'ambiente fisico la casa o a qualcos'altro
Perché l'ambiente fisico necessariamente deve essere modificato e non è più quello di prima
Allora qualcos'altro
E qualche cosa dove tutti i ritrovi
Al di là degli spazi fisici
Qualche cosa che ti dà protezione
Io credo che la più grande fortuna che passa capita l'Unione noi in un percorso difficile
Qual è quello che si affronta durante una malattia
Quello di sentirsi protetti
Questo però deve avvenire negli ospedali
Nel territorio
In tutti quei posti dove una persona con una stato di salute critico più o meno critico
Deve poter percepire che qualcuno si prende cura
Siccome abbiamo fatto molti passi in avanti
Da un punto di vista tecnologico e quando parlo di un punto d'dal punto di vista tecnologico non parlo solo di i grandi macchine dei grandi macchinari scusate non è solo la petto non è solo la risonanza magnetica anche le biotecnologie sui farmaci
Nuove molecole
L'intelligenza artificiale
Però ogni giorno che sappiamo
E la ricerca dava il proprio apporto
Mi domando
Alla fine quando io ho iniziato a fare il medico sono stato per tanti anni un chirurgo allievo del professor Veronesi
Ma qualcuno dei nuovi medici si ricorderà
Di passare affianco al malato sul letto e accarezzarlo
Grazie
Grazie non ho altre tra l'immagine del suo intervento e credo che proprio ecco scrivere questo libro sia stata anche proprio un'iniziativa importante proprio per sensibilizzare su cui su questo tema ma no perché tante volte appunto il fatto di girarsi dall'altra parte o spostare un bambino ottantotto succede anche oggi io lo vedo anche oggi purtroppo
E fintanto che non se ne parla in un si spiegano le cose tante volte la gente non riconosce la diversità non l'accetta ne ha paura e e punto si gira dall'altra parte invece bisogna parlare di queste cose bisogna farle conoscere
Quindi chiederei adesso anche alla dottoressa Manuela Biazzo direttore del quindicesimo distretto ASL Roma uno
Di parlarci di questo nuovo modello di assistenza domiciliare della Regione Lazio quindi come è stato recepito come strutturato spiegarci in che modo funziona questo modello di assistenza domiciliare
Salta io innanzitutto vorrei ringraziare Adele perché ha riscritto questo questo libro che racconta e dar voce a chi la voce non ce la e c'è soprattutto raccontate a una una persona che si occupa di card da tanti anni perché ho lavorato in altri distretti
Il cambio è sicuramente l'assistenza sneakers durante la parte più importante dell'assistenza territoriale che fa capo al distretto perché quella dove ci sono i Trimarchi dove ci sono dei malati che stanno Cassano come se fosse un reparto
In cui i marchi invece di essere ricoverati tutte dello stesso posto sullo stesso piano invece sono ricoverati ognuno a casa propria
E quindi quest'anno e che ha fatto questo libro ti fa vedere quello che tu non vedi c'è ancora quello che è la famiglia quello che vive la famiglia quello che vive l'assistito insieme alla sua famiglia
Quelle cose che tu hai sempre immaginato perché noi abbiamo un po'ormai un occhio clinico sulla famiglia su come possiamo noi riteniamo molto importante per la riuscita del nostro progetto assistenziale di tipo domiciliare la famiglia
Perché su quello che noi facciamo leva perché c'è la condimento riprendersi cura è incerta una parte sanitaria ma molta parte non è sanitaria
E quello che nei LEA viene considerato accordi mentre viene considerato l'istologia né considerato quel cinquanta per cento che non è sanitario e che tu non puoi neppure erogare non perché non ero chiamo solo la sanità il fondo sanitario per cui ci sono delle regioni come la regione Abruzzo che scrive che il nostro piano assistenziale per questo paziente è inappropriato
Quindi noi siamo inappropriati secondo i LEA
Nascosti a e beh però così lei a dirlo perché queste la regione Lazio la regione Lazio di cui si fosse utile tutte le cose che noi sappiamo no stiamo abbiamo avuto i debiti però gli abbiamo pure pagata
Abbiamo pure facciamo pure una un modello di assistenza domiciliare da tanti anni che e personale in molto personalizzato noi abbiamo centotrenta persone nella nostra Asaf Roma uno qui ci sono milioni di persone si sono centotrenta persone che hanno la pecche respiratorie cioè che si sono in questa situazione e che hanno per esempio l'anno l'anno abbiamo Slang che vivono dieci anni nelle loro case non è un caso per queste sono abbiamo molti bambini abbiamo circa trentacinque bambini gravi con nati con malformazioni oppure per esempio che hanno una che è una SIM due abbiamo avuto con sintomi di annegamento ma nella pineta di casa che tu Sizzo
Per e che hanno bisogno noi presentavamo abbiamo dimesso una volta un bambino a febbraio alla fine di gennaio dal Bambin Gesù con Massimo corre malformazioni gravissime
Con la pay che dell'ispiratore cieco che abbiamo pensato no non lo non lo dimentichiamo la fine di gennaio in cui c'è il picco dell'influenza norma invece islamici sulla dimesso perché ha pensa ha detto qui è peggio se rimane ancora al Bambin Gesù
L'abbiamo portata a casa e ad esse da cinque anni che il bambino era a casa sua superato ha avuto l'influenza ha avuto tante cose ma l'ha superato e alla fine la famiglia Poggi una volte anche il pediatra devo dire ci ha detto ma non dobbiamo guardare solo se il bambino respira dobbiamo vedere pure come sta il bambino perché il bambino a delle capacità cioè c'è sempre dell'essere umano una un residuo di vitalità
E su quello che bisogna che i familiari sono molto bravi a cogliere e che noi spesso siamo magari un po'più indietro
E quello che io per esempio colto molto importante in questo libro è qui il punto in cui si decide di andare avanti non perché c'è un momento in cui i familiari anche noi sanitari vedono dici ma questa che vita e forse pure
Donne lasciamolo andare no
Può essere una cosa che noi per esempio questa cosa in fondo non l'abbiamo mai fatta l'anno scorso ma dell'assistenziale al di là dei decreti della Regione che sono sempre abbastanza ondivaghi
Quello che non abbiamo mai fatto di non lasciarlo andare nessuno di puntare
Su su su ma non sul nostro modello assistenziale e di collegarlo alla famiglia
L'altro aspetto che col quale io non ho visto
Che mi ha fatto riflettere fatto di avere il parente medico quella è sicuramente una posizione Vostok posto difficile molto difficile anche per noi perché sapete i medici quando si
Palla non tradì la non sanno mai il North Dakota tra
Trovano sempre un modo di vedere perché i pazienti sono sempre Diversi so no le mappe non corrispondono mai al territorio per cui ognuno vede il suo pezzo
E però il parente medico è sempre quello più tormentato quello che sicuramente soffre di più perché vede oltre vede delle cose che gli altri non vedo perché quindi sa sempre una situazione
Quindi e sulla fatto che siete una famiglia privilegiata io ho già avuto modo di riparlarne
Io penso che molte delle famiglie di nostre sono privilegiate perché sono non tanto non sono privilegiate proprio perché quando abbiamo tenuto questa riusciti ad ottenere questi anni di assistenza così difficile significa che la famiglia delle risorse e che non intendo derivano soltanto dal fatto di essere medico dal fatto di di avere dei rapporti di riuscire a creare una rete come quella che avete creato significa anche appunto accarezzare
Il paziente fare quello che naturalmente l'assistenza sanitaria impari
Petto al al rapporto ospedale territorio io ho sempre pensato che nel cadde ci sono molti dei saperi no i saperi voi sapete sono per antonomasia dentro l'ospedale
Ma alcuni di questi saperi che sono diversi di quelli dello Sperto devono essere trasferite nel territorio
Che per naturalmente io i saperi dell'ospedale San ospedalieri per questo c'è l'ospedale ce la Couto ci sono le innovazioni però alcune innovazioni sono arrivate nel territorio se voi pensate tutta la patologia
Casa metà cambiato i riassetti di di tantissime malattie e anche di l'assistenza che sicuramente non cambia la diagnosi non cambia la prognosi però mantiene quelli belli
Di sussistenza al quale poi l'individuo si abitua alla famiglia si si sia Thatcher trova le proprie arco io propria comportamenti
Questo è quello che volevo dire mentre come come nell'assistenza territoriale cambierà nel territorio per volere della Regione Lazio io penso che sia poco interessante in questa fase sicuramente dove continueremo a fare dell'altro comma uno questo tipo di assistenza con degli erogatori che ha che abbiamo e che avremo in maggior numero
Grazie dottoressa e a questo punto infatti continuerei sulla linea del discorso che stava facendo anche prima il dottor Annibaldi sul fatto dell'importanza del della carezza al paziente era quindi andiamo a parlare dell'umanizzazione dei servizi
Nel momento in cui si entra nelle case dei pazienti dell'assistenza domiciliare e del rapporto di fiducia che si deve creare anche con la famiglia
Io non sono così abituato diciamo parlare in pubblico
Circa un mese fa mi chiama leader D'Alonzo allora ovviamente
Io pensavo che è successo infermiere non è arrivato Parma non gliel'hanno portato cioè ovviamente quando ti chiama una famiglia pensa sempre che per un problema
E invece era per questa cosa del libro
Cioè che sua sorella dell'aveva scritto il libro che volevano fare questa giornata
Mi libro di Adele bellissimo
Veramente io penso per tutti loro tutti lo dovremmo leggere soprattutto quelli che pensano di sapere come funziona questo mondo come me nei trent'anni faccio questo lavoro insomma che mi occupo di assistenza a domicilio
E
Io dico io ovviamente io come tanti Dinoi forse mi rendo conto che voi non sapete chi siamo noi nel senso che il nostro lavoro che non si vede che quasi tutti non sanno che esiste questa è la verità qui ci sono oltre colleghi di corso dell'anno mio che ho salutato entrando e ci sentiamo sulla chat rimborsato perché abbiamo fatto trent'anni di laurea
E ho capito che anche loro
Hanno difficoltà a mia madre me lo diceva sempre un amico capito che lavoro fai cioè fatto che noi comunque
Facciamo la parte attuativa del piano cioè la la il distretto nella sua articolazione funzionale del centro di assistenza domiciliare valuta il caso e fa un piano di assistenza
Poi ce lo manda come dire e noi lo facciamo come come se un architetto ti mandano il progetto poi tu nella casa
Quindi
è un lavoro complicato noi facciamo questo lavoro da tantissimo diciamo dall'ottantanove novanta abbiamo iniziato i pazienti con a x che in quegli anni erano non ad emergenza e poi abbiamo proseguito facendo assistenza domiciliare tutti i tipi sinceramente in tutta Italia ce ne abbiamo Palermo abbiamo Cremona
Bergamo e abbiamo Como quindi per dire passando per L'Aquila e tanti punti intermedi a un certo punto intorno al novantaquattro è venuta fuori questa cosa dei pazienti complessi è una termine che Lidia ripetuto che dal la collega Biazzo ripetuto
Chi sono i pazienti compresi i pazienti complessi sono questi cioè quelli come Luigi D'Alonzo che hanno degli elementi di complessità cioè elemento di complessità vuol dire che inizialmente si diceva ma sono critici mai assistenza ad alta intensità stavamo lì seduti dire ma sarà più intenso o sarà più completo
Però alla fine diciamo che paziente compresso e quello dove ci devi mandare uno capace di fare delle cose che normalmente gli altri non sono capaci di fare quindi è una complessità tecnica ma soprattutto sembra strano mai la complessità relazionale cioè noi abbiamo
Adesso in questa in questo territorio di questa sul novanta pazienti dei cento quanto detto trenta un centro di di quelli di cui parlava prima quindi moltissimi bambini bambini piccoli pazienti con la sulla traumi
La caratteristica e che sono quasi tutti i ventilati cioè che respirano Grazia grazie a una macchina e ovviamente sono anche nutriti artificialmente
Di dai primi casi che sono venuti da noi nel novantaquattro adesso sono passati i venticinque anni
E se io dovessi ripercorrendo così guardando indietro dire quali sono state le criticità principali le criticità sono state pochissimo tecniche e moltissimo relazionali perché tu entri dentro una famiglia e ci stai otto ore dieci ore dodici ore sei
Come dire di casa assolutamente e però devi restare un professionista perché il rapporto amicale come dire mentre l'umanizzazione delle cure è un un vantaggio il rapporto amicale
è un po'un problema perché poi si entra in una negoziazione dice ma se fai questo ma perché non vieni prima quindi bisogna restare professionisti ma essere omaggio ma l'adesso non è semplice da spiegare
Però e difficile da organizzare e poi c'è un'altra cosa quello che accade nelle case
Poi pensato un ospedale
Sì io son reparto potrà infermieri no io faccio il direttore sanitario socio reparto quattro infermieri e uno la macchina non si presenta
Vuol dire che gli altri due così ci sarà una scorta oppure gli altri due devono lavorare di più quello che accade nelle case invece e contemporaneamente nello stesso tempo in posti diversi quindi io e Lidia abbiamo passato una notte mi pare di Natale o di Capodanno
Trentuno dicembre grazie al telefono
Io con come dire
Sulla terrazza di mia sorella fa presente il congelando
Perché l'infermiere era stato male non era arrivato e tu mi pare che fossi di turno riguardo lei era di guardia e non si sapeva chi doveva andare assistere questo malato perché quello era cascato quello era malato certe cose
E quindi siamo stati le ore teorie finale trovata una soluzione e io credo di essere qua per questo motivo praticamente perché poi alla fine non come dire e questa tenacia che fa e questa tenacia delle sorelle D'Alonzo della signora che insomma qui sorride le sorride elegantissima in prima fila
Cioè queste sono delle donne veramente di ferro crede
E e quando tu hai a che fare con delle persone così ti viene di essere così cioè non ti viene di di mollarlo lenti né di essere o di fare tu tutto quello che poi è anche di più
Quindi poi si potrebbe dire molto sull'organizzazione ovviamente noi siamo quasi quattro mila lavoratori quindi si potrebbe parlare di un sacco di di di modellini di come esserci di come arrivare dei corsi di formazione eccetera contro ovviamente questa non è la sede però anche strutturalmente al di là della buona volontà individuale bisogna mettere sul piatto delle cose che consentono questa umanizzazione per esempio la centrale operativa che gestisce
Tutto questo servizio non soli pazienti complessi anche pazienti diciamo normali quelli che hanno una lesione da decubito un catetere da cambiare una flebo da fare la centrale operativa ha un numero di risorse dieci ragazzi
Tali da consentire di rispondere al telefono se uno chiama perché se tu hai un problema trovi qualcuno ti risponde cioè c'è ancora molta gestione non c'è un risponditore automatico che dice va be'lascio una registrazione poi vedremo
Tu parli con qualcuno
E quindi ci sono delle scelte anche strategiche
Il fatto di cercare sempre una soluzione di fatto cercare sempre un punto di incontro con le famiglie le famiglie sono esasperate ci sono stati momenti in cui siete stato esasperati anche voi è giusto le mamme dei bambini
Le mamme dei bambini sono una cosa come dire in affrontabile cioè perché mette tutti quelli che facciamo questo lavoro lo sappiamo perché una una mamma che ha un bambino che esce e vai rianimazione neonatale e e resta a metà
Non ne è salvo ma alla fine no è un bambino che non si sa che evoluzione avrà e le madri sanno che per tutta la vita io noi seguiamo
Diciamo forno mai fantasia Irene ma Irene all'età di mio figlio più piccolo che a sedici anni
Sono sedici anni che ne andiamo a casa sua a insomma cioè c'è un impatto sulle famiglie che è una cosa enorme ecco io credo che il libro sia un aiuto penso che sia il libro sia un aiuto a capire
Come la famiglia dire questa cosa e veramente ripeto lo consiglio a tutti quelli che fanno il nostro lavoro
E poi ecco avere degli strumenti a disposizione cercare sempre una soluzione
Costruire un'alleanza l'ultima cosa che dico è questa perché altrimenti se tu non costruisci un'alleanza non non c'è una via di mezzo è una contrapposizione o ce la contrapposizione o c'è l'alleanza quindi o tu sei
Come dire in guardia con la famiglia che dice dammi questo nutro possieda dammi questo non lo so oppure tutti si è di e dici allora questa situazione
Che possiamo fare insieme questa è la base secondo me della del del risultato
Grazie molta Francesco Giro Giuffrida dalla Cooperativa Osa che prima non lo non la citata quindi ringrazio per il suo intervento a questo punto darei la parola al dottor Alfonso Sabella magistrato
è stato sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo ha di Giancarlo Caselli ed è stato assessore alla legalità del Comune di Roma con delega sul litorale di Ostia
E a Luigi eterei appunto di parlare della scelta dei domicilio come ambiente di cura e quindi del diritto alla salute
Dalla presentazione si capisce che io non c'entro niente a questo tavolo è fin troppo evidente sono qui soltanto per l'affetto che nutro per Adele D'Alonzo e per le sue straordinarie sorelle sì per me sono come fossero delle sorelle
Io sono abituato a parlare in pubblico parlo in pubblico parla le aule di giustizia va in televisione eppure mai come in questa occasione mi son trovato in difficoltà e ho accettato soltanto veramente per l'affetto che nutro nei loro confronti
Aspetto che
Mi impone però di fare in questa sede il Bastian contrario dire delle cose anche sgradevoli non vi parlerò dei pregi di questo libro vi parlo dei difetti di questo libro
Lo farò dopo però dopo non prima di aver ricordato le difficoltà che ho a confrontarmi con una vicenda come questa per me che sono sì un credente ma sono anche un laico nella misura in cui
Nel mio lavoro devo affrontare il mio lavoro da magistrato mi dice che esiste ciò che emerge dalle carte ciò che io posso provare tutto il resto non esiste
E allora queste sono le contraddizioni dubbi quei dubbi che mi fanno allora avere nessun perché non mi fanno avere alcuna certezza in queste materie una materia così delicata sul piano etico
E sul piano morale
è un libro scritto da una donna una donna coraggiosa che la mia amica dei mi ha fatto venire in mente per un'altra donna che non c'entra niente con la delle una donna che è ancora viva ma che è nata tantissimi anni fa si tratta di Franca viola una ragazza siciliana che nel mille novecentosessantacinque viene violentata dal rampollo di una famiglia mafiosa di Alcamo
E viene costretta a sposare
Filippo Melodia così si chiamano questo soggetto perché all'epoca l'articolo cinquecentoquarantaquattro del Codice penale una norma ignobile prevedeva che il matrimonio estinguere il reato di violenza sessuale stiamo parlando del mille novecentosessantacinque
Quindi immaginate le pressioni di questa ragazza è lento dell'entroterra siciliano negli anni sessanta che non poteva dire di no al matrimonio con il suo violentatore perché questo era richiesto dalla famiglia mafiosa di quel soggetto
Franca Viola presa una certa coraggiosissimo decise di non sposare il suo violentatore costrinse lei e la sua famiglia ad abbandonare la Sicilia il nostro Parlamento ci ha messo ben sedici anni per abrogare quella norma ignobile sedici anni
Peppino Englaro ha cominciato la sua battaglia giusto o sbagliato che sia non entro nel merito nel lontano mille novecentonovantanove
Ci son voluti diciotto anni affinché si arrivasse alla legge alla duecentodiciannove del due mila diciassette
Questi sono i tempi
Del nostro Paese tempi che non rispondono mai alle esigenze dei cittadini
Leggi disposizioni etiche importantissime si fanno anche a colpi di fiducia addirittura cioè il parlamento che viene diciotto rate che il Governo che decide che cosa deve fare che cosa non si deve fare in tutto questo si lascia tutto in mano alla balia i cittadini alla Balleri se stessi alla balia anche dei magistrati attenzione che sono chiamati a tamponare queste falle in assenza di un Prodi provvedimenti legislativi chiari
La Corte costituzionale intervenuta per esempio sull'altro l'ultimo caso che che di di cui certo affrontato il problema dell'idea del fine vita un caso completamente diverso da questo e quello di dj Fabio dell'aiuto al suicidio è intervenuta con un'ordinanza del due mila otto in cui ha detto ci sono delle criticità io non mi posso pronunciare legislatore interviene ha dato undici mesi di tempo al Parlamento per fare qualcosa per tamponare quella falla Pécs alla Corte Costituzionale avesse dichiarato
Tout-court sic e simpliciter incostituzionale l'articolo cinquecentottanta nella parte in cui prevede che sia un reato l'aiuto al suicidio
Avrebbe determinato un un vuoto normativo terrificante dove chiunque poteva istituire case appagamento per per per togliere la vita alle persone
Perché lo so ordinamento ricordiamolo non riconosce il diritto di morire
Riconosce il diritto alla vita riconosce il diritto alla dignità al diritto alla salute il diritto alla alla alle cure il diritto
A Hans ad di Alda alla libertà personale la libertà individuale il diritto di non soffrire ma non il diritto di morire
E allora vedete
Il Parlamento non ha fatto niente come era evidente la Corte Costituzionale dovuta intervenire con una sentenza additiva che è stata pubblicata qualche euro tempo fa
In cui
Quest'anno la vado errato la sentenza la numero duecentoquarantadue del diciannove del due mila diciannove con cui ha dovuto colmare questi vuoti e ha detto legislatore devi provvede perché abbiamo un proclamiamo tutta una serie di problemi
Che determinano il fatto le le vicende circa il cosiddetto suicidio assistito perché al di là di quello che uno per
Pensa tensione io da credente sono combattuto tra il fatto di considerare la vita un dono di Dio che quindi nessuno ha il diritto di togliere e dall'altro lato da laico magistrato devo ritenere conto di quelle che sono la volontà la libertà individuale dell'indie ed di ciascuna persona
Io non ho certezze in questa materia per questo sono in difficoltà io son sempre stato sicuro di quello che dico oggi no non lo so non lo posso essere
In questi casi avere dei punti di riferimento delle leggi che cercano di contemperare gli opposti diritti le opposte sensazioni sarebbe qualcosa di veramente utile non suo parlamento è strano
Rifiuta di farlo e nonostante la Corte Costituzionale adesso con la sentenza del due mila diciannove ha detto parlamenti intervieni possiamo star certi che per una decina d'anni non sentiremo parlare affatto di una non vedremo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nessuna legge
Vedete la legge del due mila diciassette la legge sul disposizione assistite di trattamento la legge che si può condividere o non si può o si può non condividere però un dato è sicuro
Questa legge su questa legge non è stata fatta nessuna informazione
è stato affrontato proci a questa legge la legge che per parlare chiaro che permette a chiunque in qualunque modo e in un momento di andare da un notaio un pubblico ufficiale a dire in caso in cui io mi dovessi trovare nelle condizioni di Luigi D'Alonzo voglio che si faccia in un certo modo voglio che fai ci provi tutte le cure fino a quando la il Padreterno mi toglierà la vita da questa terra oppure voglio che si si si interrompere o ogni trattamento andare in sedazione profonda assistita e lasciare che il che il corso degli eventi si acceleri in inevitabilmente tutto questo addirittura nominando di può nominare un tutore
è prevista la normativa nel caso in cui ci siano contrasti previsto tutta una serie di disposizioni
Ma di tutto questo
Noi abbiamo semplicemente un trafiletto sul sito del Ministero della Salute
La stragrande maggioranza dei cittadini manco sanno di che cosa poi parlando però se un domani si dovessero trovare nelle condizioni di della Englaro
Non ci sarebbe più messo non avrebbero più nessun tipo di di scelta attenzione io non detto che condivido questa legge anche perché avete tempo da giudice so perfettamente che il consenso all'avente diritto può essere sempre revocato fino all'ultimo momento
Quindi ho delle perplessità sul fatto che uno che mentre sta bene
D a determinate disposizioni nella con momenti in cui poi si dovrà trovare in quel momento in in cui do do dovrebbe essere presa la decisione continua a mantenere quel consenso all'avente diritto con cedola ventitré sempre revocabile
L'abbiamo tantissimi casi in cui di di viole supremi in materia di violenza sessuale in cui il c'è stato sicuramente un consenso si arriva al dunque e all'ultimo momento
La la donna o l'uomo si tirano indietro se tu Contini insisti commette un reato non è perché tra l'aveva dato che tua ad quel consenso tu puoi continuare quando quel consenso viene revocato
Prodi o quei dubbi quei dubbi che vi dice
Troverete
Andiamo o a parlare produce specificamente del libro il libro di criticità il libro lo approcciato da magistrato da laico
Approcci angolo da laico dico Ave io ti voglio bene ma santo dio tu stai raccontando una storia
Che tuo marito è medico al mio amico Marcello tua sorella Lidia è medico il marito di Concetta Andrea è medico Ruggiero il marito di Lidia è medico essere dei privilegiati
Beh grazie che per voi le cose sono andate bene
Però poi ci ho riflettuto e ho pensato m'è venuto in mente ma
E quando ero ragazzo all'epoca non c'era internet
Il maestro casco elementari ci assegnava le ricerche io figlio di avvocati avevo lo studio di mio padre pieno di libri c'è oppure la Treccani per me era facile fare una ricerca
Ma i miei compagni di classe
I pastori che avvenivano in classe con me gli agricoltori che veniva avevano queste stesse capacità queste stesse possibilità che ricerca potevano fare
E allora cercai di tamponare questo di saggio di giustizia distributiva perché per me al criterio di giustizia posti distributiva giusto dovrebbe essere quella ciascuno senza possibilità
Invitando quando il professore il maestro ci assegnava la ricerca tutti a casa mia nello studio pare a farla tutti insieme poi io la facevo anche meglio di loro madre Vampa partivamo tutti dallo stesso punto
E allora io devo ringraziare Adele perché in realtà con questo libro quella Creek quella che io avevo trovato una criticità in realtà dato una ha dato un'indicazione quell'informazioni
Che normalmente molta persone non conoscono sapere come si demo e anche loro hanno avuto le loro difficoltà nonostante abbiamo ben quattro medici su sei tra ciliegie
Di Luigi D'Alonzo
La seconda criticità è la più grave e quella gravissima quella che io non ho perdonata da delle subito
Perché dico Adeptus raccontando il libro libri scritto benissimo è utile commovente una trama azionando appassionante però tu stai raccontando libretto e voci ma quella che scrive sei sempre tu pure Luigi D'Alonzo che scrive all'altra parte tutto poi essere inventato dell'occulto tutti sta immaginando quello che tuo padre pensa
Poi ho pensato ancora una volta pensata quei nove mesi che ho passato a fare avanti indietro la Salerno-Reggio Calabria tutte le settimane
Con mia madre affetta da un male incurabile da un cancro che si stava spegnendo lentamente al mio paese a Bivona provincia di Agrigento
E ho pensato a
Ai suoi occhi a quegli occhi che
Mi dicevano in cui io vedevo bollato la consapevolezza del fatto che se il figlio si faceva tutte le settimane
La Salerno Reggio Calabria di quindici anni fa insomma non erano passeggiata di salute proprio era perché lei era aveva ormai agisco c'è la solita stava finendo ma dall'altro lato anche la soddisfazione e la gioia di vedermi di sentire la mia mano sentire il mio calore di sentire che dormivo accanto a lei
è una mi son reso conto di una cosa GRA magistrato non potrei mai condividere da magistrato non potrei mai scrive che ha delle non immagina quello che Luigi D'Alonzo pensa quello che il Papa pensa Adele lo sa lo sa con certezza e quello che ci ha raccontato la storia vera ma quello che delle ci ha raccontato soprattutto permettetemelo di dire non risponda alla domanda
Quello che ci ha raccontato la storia d'amore
Una grandissima storia ramo l'amore di una figlia per il padre e l'amore delle figlie per il padre i generi per il padre e l'amore del padre per i figli l'amore di una famiglia reciproca tra loro e dell'amore di un uomo per la vita
E l'amore di quell'uomo per la vita con l'uomo che come uno spartano alle Termopili combatte per la per la per la sua vita per la sua pur sapendo che
Ormai per un po'vince
Però quando ho letto il titolo del libro io immediatamente mi è venuto in mente Leonida il piccolo re
Spartano che con altri duecentonovantanove concittadini si opponeva alle mie al grande esercito persiano formato secondo Erodoto da da milioni di di uomini per cercare di dare il tempo a agli ellenici riorganizzarsi
Sapendo che andavano a morire
E io in quei tre giorni di battaglia Leonida riuscì a resistere tanto da dar tempo a ai Greci di riorganizzarsi e di combattere poi vincere la battaglia di Salamina e il nome di Leonida mi torno subito alla mente
Ma io per quanti sforzi avessi fatto non mi ricordo il nome del condottiero dei potente dei dei persiani
Non è tutto Serse replica il re manchi conduceva quella battaglia non lo so non lo sappiamo
Non sappiamo di leoni
E vedete Leonida ce lo ricordiamo tutti
Stasera uscendo da qua probabilmente santi sicuramente tutti noi ci ricorderemo di Luigi D'Alonzo ci ricorderemo di Adele D'Alonzo di Concetta dividere
Poco alla volta però dimenticheremo i nomi di quei mali
Ce lo stanno portando via e che speriamo sia il più tardi possibile proprio per quell'amore che le figlie che hanno manifestato quel quella grande famiglia che ha intorno e che lo vuole ancora accanto a sé più a lungo possibile
Grazie a al dottor Alfonso Sabella e siamo in tempo per chiedere al pubblico se ci sono delle domande se ci sono delle osservazioni qualche intervento se volete fare qualche domanda l'autrice anche sulla curiosità
Mia personale magari evitato
Comincio io farò una domanda sul fatto che appunto leggendo il libro effettivamente complimenti perché ha veramente una capacità narrativa straordinaria e utilizzare questa questa tecnica di parlare in un capitolo parla lei il suo punto di vista e nel capitolo successivo invece c'è il punto di vista del padre
E quindi del dobbiamo salutare però scusate che saluto salutiamo grazie grazie molte deve essere venuto
Salutiamo direttore penso prezioso intervento
Ecco quindi sciogliere il dubbio perché il magistrato diceva Adele Sutter cosa pensava del padre come come hai fatto a scrivere questo libro interpretando apparire divo far
Proprio questa cara cioè se avessi scritto la storia riportando solo il mio punto di vista le avrebbero detto tutti questo il tuo punto di vista io invece prima di iniziare a scrivere questo libro
Quello che diceva prima il dottor Annibaldi che ha fatto un intervento strepitoso
Gli occhi che parlano e papà comunque seppure con tantissimi limiti ancora una capacità comunicativa
Io prima iniziare a scrivere questo libro vedevo papà sereno
E ho detto questo epilogo non me lo sarei mai aspettato lo devo raccontare lo devo scrivere perché tutti del devono sapere che ci può essere un futuro possibile
E però non mi sono fidata della mia sensazione sono andata a fondo sono andata un giorno nella sua stanza c'era Angela non so se ce adesso in sala c'era Angelo e l'infermiera Angera è rimasta sorpresa
Da questa mia domanda io senza mezzi termini senza giri di parole perché con mio padre sono stati sempre stata molto schietta le che sappia Pato adesso mi devi dire una cosa
Ma tu sei stato contento di sopravvivere o avresti preferito morire nel due mila tredici come sapete l'Italia ha detto perché mio padre
Quando si esprime con periodi lunghi noi con la Biale facciamo difficoltà non riusciamo a capirlo se invece lui ha si esprime in periodi Brevi con la viale capiamo tutto
E quindi la domanda è stata secca perché secca doveva essere la risposta e allora mio padre ha sorriso Emmett sono stato contento e quindi questo è il punto di riscaricare
Ecco perché mi sono avventurata a scrivere questa storia perché l'ho voluta strutturare così
Nota con due voci narranti alla fine sono sempre io che presso la voce al Papa però riportando i due punti di vista il suo che sicuramente deve essere stato non non vicino non si non mi ha descritto tutto quello che ha provato molte cose lo intuite
Ci sono arrivata da sola e quindi a quel giorno il doppio punto di vista del malato che sicuramente è una condizione difficile molto più difficile di quella della famiglia
Ma anche la famiglia il punto di vista dei familiari importante perché solo la famiglia tipo sostenere come diceva giustamente il dottor Annibaldi mio padre mi dice mi dice sempre che è stato importante il nostro aiuto io ho visto gli amici alla fine come diceva il dottor Annibale di vanno via tutti perché comunque il costa fatica a stare vicino a chi soffre non è facile andare a casa di un malato che non parla
Dice che vado a fare ci rinuncio invece no e proprio in quelle case che bisogna andare ed è proprio questo il messaggio potente che deve emergere da questa mi auguro che emerga per questa serata
Questi pazienti hanno sono coscienti
Sono consapevoli di quello che accade intorno a loro e hanno bisogno delle altre persone
Bene
Ci sono interventi dal pubblico vuole per fare qualche domanda
No allora io intanto vorrei fare un piccolo ringraziamento conclusivo ringraziando anche radio radicale che è qui con noi e sta riprendendo l'evento in modo tale che vostro padre
E tanti altri che non sono qui potranno potranno vederlo quindi la ringrazio anche proprio per questa attenzione alla sensibilizzazione su questi temi così delicati di ricordo anche che all'uscita trovate il banchetto con l'editore dove potete acquistare libero e adesso delle mi dicevi che volete proiettare un video
Ecco perché effettivamente il dubbio che possa emergere leggendo questa storia questo che passassero racconto di fantasia non li vogliamo far vedere come papà
Non può essere presente per ovvie ragioni perché trasportabile ce la Croce Rossa saluto gli amici della Croce Rossa
Che sono stati un punto fermo della nostra vita
Praticamente
Che ci hanno accompagnato in questi anni perché trasporti di papà ormai sono possibili solo con la Croce Rossa
Non è stato possibile portarlo però l'abbiamo comunque voluto diciamo portare la sua testimonianza con quel poco che gli resta con questo video
Spegnere le luci forza
Bellissimo video mi è venuta voglia anche di andarlo a trovare quasi quasi oltre che a comprare libero quindi no complimenti veramente anche a tutta la famiglia siete una famiglia straordinaria e la forza e il coraggio che traspare
Dagli occhi di vostro padre e si vede anche in tutti voi quindi una pausa forte anche a tutti voi
Grazie grazie
Io vi ringrazio e vi saluto per me è stata un'esperienza incredibile avervi così numerosi grazie veramente di quale
Comunque
Grazie Mario generali alla prossima al prossimo appuntamento arrivi