Tra gli argomenti discussi: Letteratura, Libro, Poesia, Societa', Teatro.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Rubrica
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poetessa
Radio radicale nuovo appuntamento delle parole e le cose siamo quest'oggi a Cesena all'interno nella Pinacoteca comunale in mia compagnia di Mariangela Gualtieri benvenuta ben trovata su Radio Radicale anzitutto sì grazie
Allora siamo qui non solo per parlare dell'ultimo libero che inaudita pubblicato quando non morivo ma siamo anche per in qualche modo raccontare in modo abbastanza diffuso che cosa significa fare come sia e che cosa significa fare teatro in una società così diversa rispetto al passato in Italia nel due mila e venti allora iniziamo proprio con la differenza su che cosa
Diciamo su come è cambiato il lavoro poetico nell'arco di questi anni
Grande domanda cannoli richiederebbe una lunga riflessione
C'è qualcosa del lavoro poetico che non cambia nel tempo secondo me cioè i temi di cui si occupa la poesia sono sempre i temi dell'umano
Ogni
Epoca storico ognitempo chiede ai poeti di dire
Ridire in fondo le stesse cose ieri celebrare la vita
Con le parole dei propri contemporanei
Quindi qualcosa
Non cambia ed è proprio questa la la ricchezza della Poesia cioè che mantiene fragranza anche nel tempo noi possiamo leggere gli antichi classici
E nutrirci né come se fosse un pane che non è mai invecchiato che ancora fresca fragranza
Quello che cambia e la lingua sicuramente
Noi leggiamo Dante che per fortuna e già in gran parte italiano un mostro
Ma fatichiamo un poco ad entrare in questa lingua tu diamo un po'tradurla in qualche modo quindi la lingua cambia la lingua cambia tanto nel tempo
E per questo io sento il bisogno di ridire
Rick celebrare la vita come hanno fatto gli altri poeti ma con la lingua di oggi di questo tempo
Con molto interessante perché si è spesso passati dal civiltà del verso la civiltà del twitta oggi si ricerca la brevità però spesso non si ricerca la complessità e forse celebrare la vitale l'opposto ripercorrere proprio una complessità che la complessità che c'ha generato dalla complessità che ci tiene
Vivi all'interno insomma del del nostro quotidiano ecco dal dal lato sia del lavoro editoriale ma anche del lavoro teatrale
Come ha visto cambiare anche i lettori il pubblico che sono spesso l'intersezione ma spesso sono anche diciamo personaggi e persone differenti
Ma diciamo che il mio punto di vista
Abbastanza privilegiato perché
Io lavorando in teatro con con Cesare Ronconi regista col quale sommata come poeta io sono nata come potente più che altro e da più di trent'anni lavoro con lui
Fra parentesi e lui lavora solo col diverso cioè diverso è l'unica lingua ammessa nel suo teatro questo Gianna
Ma particolarità molto forte fin dall'inizio cioè è lingua corrente non entra in questo in questo teatro
Io ricordo dalle prime letture che facevo
Fosse trent'anni fa
Ricordo che c'era un pubblico di persone piuttosto anziane
E di molto diciamo frequentatrici di polizia di di di di scrittura poetica
Oggi il pubblico
Che viene ad ascoltare miei quindi io richiamo riti sonori non pubblico molto giovane anche quindi dal mio punto di vista che è un punto dileggiato particolare
Direi che sia molto ringiovanito il pubblico dei dei lettori di poesia
Non so se è troppo particolare il mio punto di vista
Non so se sono mancanti di una visione più larga
Però
Sicuramente è un tempo di grande denutrizione psichica di grande sterilità interiore e quindi c'è una fame autentica e urgente
Di parole che diano nutrimento e quindi la poesia in questo momento
è un bene secondo me appunto dal mio punto di vista molto ricercato molto
Molto cercato
Ecco a mio avviso diciamo questo punto di vista e privilegiato forse perché diciamo leggere
Ascoltarla in qualche modo un un privilegio nel senso che il lavoro che lei fa non è mai un lavoro siamo dire sulla retorica del verso amare appunto entrando all'interno della materia stessa della vita del del ciclo naturale delle cose quindi della quotidianità
Molto rapidamente soprattutto le le giovani generazioni non avvertono quella distanza magari che troppo spesso diciamo il mondo accademico ammanta intorno alla poesia insomma diciamo è un oggetto quotidiano ITA questi oggetti quotidiani ad esempio scene l'analisi e lo studio della natura del mondo intorno e e questo a mio avviso è un punto di riflessione importante che parte da ovviamente dalla poesia ma oggi come oggi abbraccia una grandissima questione contemporanea il rapporto dell'uomo con il creato è stato ad esempio oggetto di una delle encicliche più importanti papa Francesco diciamo quei diciamo con cui questa nuova interazione questo nuovo rapporto anche se vogliamo e ed è molto interessante vedere come questa sia poi una costante della sua produzione
Letteraria
Ecco da cosa nasce questa urgenza anche di sentirsi parte un po'del tutto di anche quel tutto che spesso escludiamo perché siamo dei diciamo degli uomini che corrono forse troppo all'interno delle città e all'interno del mondo intorno
Io da da vent'anni abito in campagna
In una campagna molto selvatica e in una casa abbastanza selvatica che quindi fa entrare e molto aperti diciamo il fuori per la sua fatiscenza lasso le sue particolarità
In questi vent'anni
Diciamo che la campagna proprio mi ha messo le mani dentro in profondità mia cambiato qualcosa del mio modo di
Di di accogliere il mondo
Quello che è fuori di me
E quindi questo fatto sicuramente ha inciso nella questo esseri così presente della natura
Nel nella mia scrittura
E poi c'è e questa
Piena questo dolore questa preoccupazione nel vedere e la specie è nostra così
In disaccordo con tutto il resto
E questo mi sembra veramente il grave problema di questo tempo che non è un problema solo ecologico perché
Cioè non è un problema solo di cosmesi diciamo un problema di malattia profonda di qualcosa che è profondamente non funziona
E quello che non funziona l'idea che noi abbiamo di noi stessi rispetto al resto e il nostro rapporto con tutti gli altri viventi
Questa cosa è molto squilibrata molto malata
E
E ci sta esponendo a
A rischio non di rovinare la natura non di
Distruggere il mondo ma di distruggermi stessi
Questo mi dà grande preoccupazione anche perché nel mio vivere
Io quasi quotidianamente vado nel bosco la nostra casa circondata da un bosco
E trovo momenti sempre di gioia intensa in questa frequentazione
E la gioia nasce soprattutto dal sentire un'identità fra me e quello che ho intorno fra il mio respiro e respiro di tutto il resto sento che non c'è differenza siamo la stessa cosa siamo natura
Tutti insieme
E invece adesso noi siamo stiamo fortemente
Non sono trovare le parole
Abbastanza terribili per descrivere quello che sta succedendo cioè noi continuiamo a pensare di essere migliori di tutto il resto di essere al centro del mondo
Per fortuna la scienza ci sta parlando molto chiaramente ci sta dicendo che siamo una piccolissimo
Essere vivente piccolo pianeta in margini
Di un
Di una galassia
Però tutto questo non è
No no ma non lo crediamo profondamente ecco ci sentiamo adroni o signori di tutto mentre tutto ci tiene in vita
Quindi
Ecco interessante questo punto di analisi proprio perché diciamo all'interno del della sua opera non certo conto
La dimensione come abbiamo visto della della natura e dell'intorno
Dive diventa poi antropomorfa cioè si può sostituire poi la natura con l'umano e le disfunzioni sono sempre poi le stesse insomma una volontà di superiorità come raccontava
Ecco in questo diciamo la poesia forse può svolgere oggi un ruolo centrale per far ritrovare un po'il centro stesso della chi menzione dell'essere umano che appare poi pian piano svanire perché diciamo oltre la scienza poi ci sono anche una serie di di nuovi e vecchi pericoli che tornano all'orizzonte c'è sempre l'idea diciamo che quello che facciamo la natura viene poi sostanzialmente riproposto ad altri esseri umani da dal diciamo dal credersi superiore perché si ha la pelle di un colore piuttosto di un altro dal credersi superiore perché sì è un conto in banca più ampio rispetto a qualche altra persona ecco tutta quanta questa scala di diciamo si potrebbe chiamare di sovrani SMA interiore in qualche modo a un po'contaminato il il nostro il nostro vivere quotidiano è un po'insito nella natura dell'uomo però diciamo la narrazione dei bisogni forse dovrebbe essere investita anche non solo su una scala materiale ma anche su una scala sentimentale
Io credo che un un grande problema che che ha riguardato e che riguarda la nostra specie
è stato questo enorme sacrificio della emerge femminile
Sacrificio che c'è ancora in gran parte del mondo
E oggi è molto evidente come questo
Diciamo invece ci sia un'energia maschile che sta tornando indietro che sta tornando a mettere al centro la forza la la prepotenza cioè tutte cose
Che il nostro Volver ci come specie invece dovrebbe
Su avere superato
Quindi questo è una cosa che non si deve dimenticare
Questo grande sacrificio del femminile
Che ha squilibrato totalmente la specie secondo me e che andrà sistemato in qualche modo se vogliamo
Se vogliamo
Essere una specie più felice meno meno aggressiva meno predatrice
Siamo molto giovani come specie siamo giovanissimi abbiamo
Trecento mila anni più o meno dicono gli ultime le ultime scoperte quindi non siamo neanche bambini quasi non siamo adolescenti siamo proprio
E e questa è una delle cose importanti che vanno equilibrate Energia maschile e femminile
La poesia ha un ruolo sempre marginale purtroppo perché e poco frequentata
E perché frequentata anche in un modo particolare cioè frequentata soprattutto nella scrittura invece secondo me attuarla i suoi pieni poteri nell'oralità come la musica
Cioè la musica attua tutte le sue potenze quando viene suonata quando viene cantata non possiamo o passarci gli spartiti e basta dobbiamo a un certo punto su un arrivi cantare lì e così per me
Veramente in questo senso la poesia musica anche
Va resa materia sonora va fatta passare attraverso il canale le
Augurale
Che e quando lì dove arriva la poesia nei modi giusti a un potere secondo me molto risvegli ante davvero educa davvero porta fuori
Dalla dalla norma
Apre gli occhi scongelata
Nutre rinnova quindi ha dei poteri enormi la poesia io la sento proprio come una forma di Energia questo
E e lì dove arriva lì dove si esprime nella sua pienezza nella pienezza dei suoi poteri questa energia reattiva
Non non non dico che cambi il mondo non non penso che però fa
Al suo lavoro importante
Con siamo quasi in conclusione una riflessione su quando non morivo i nostri ascoltatori punto lo troveranno in tutte le librerie uscito da da qualche settimana io consiglio sempre diciamo di di diciamo di nutrirsi di più di di un'opera insomma di cercare di comprare più libri possibili per soprattutto quando si tratta di cui sia per tracciare anche un po'una una parabola all'interno della produzione poetica che importante allora in che punto di questa riflessione arriva quando non morivo e e anche come è nata la diciamo la la stesura di questo libro come è nata e come nasce poi un processo poetico in Mariangela Gualtieri
Ma io dico un po'forse come tutte le persone che scrivono una piccola nevrosi cioè questa
Questo sentimento di non avere mai tempo
E scrivere
Mi sembra di non scrivere mai
E poi non c'è quindi soffro tanto di questo sono sempre un po'a disagio quando sono lontana da da da dalle parole
Type improvvisamente però saltano fuori questi fogli tutte queste cose che ho scritto non so quando
Non so come
Mi appaiono dico in modo molto disordinato però si impongono proprio nel mio spazio
E quindi le
Li raccolgo e scopro almeno in queste ultime due raccolte è stato molto semplice
Scopro che hanno già un ordine in questo caso c'erano c'era Lecce forme un po'c'è una voce mia che parla a me e di me poi c'erano i bambini tante cose scritte sui bambini
Gli animali la natura
Un requiem che avevo scritto
Per le musiche di Silvia Colasanti
E una parte che si chiama
Animale è stata ove specie con orchi e animali estatici
Ecco queste cose sono apparsi voglio un po'ordinate
Le un po'messe insieme ma un po'obbedito a qualcosa che loro mi chiedevano quindi non è stato difficile mettere insieme e rispecchiano quello che ho messo vissuto in questi cinque anni
Cinque anni fa era uscita la nella la raccolta i giovani parole
Ecco come se appunto la mano avesse registrato in questi cinque anni
Tutti i momenti in cui l'attenzione era stata più vibrante più accisa
E da questa attenzione era si era qualcosa si era rivelato
Era parso la piena appuntare rido inversi
Bene allora il tempo a nostra disposizione purtroppo terminato io ringrazio Mariangela Gualtieri per per l'ospitalità e per questa conversazione ricordo in libreria quando non motivo è che diciamo invito anche la resurrezione internet del Teatro Valdoca voterà trova dopo punto org per diciamo seguire il lavoro teatrale ringraziamo anche Cesare Ronconi che e qui con noi e insomma
Sarà anche oggetto diciamo più avanti di una trattazione
Nell'ambito e l'unione teatrale insomma perché abbiamo sappiamo insomma che è un tratto importante distintivo quindi grazie davvero grazie a voi
Grazie perché ci avete ascoltato il seguito sino a questo momento rimanente Colle perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale
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