Ha contraddetto e si è contraddetto. Leonardo Sciascia tra politica e letteratura

Quindi se un buona sera io sono Fabrizio peso lì giornalista freelance non iscritto all'ordine
Ringrazio voi per essere così numerosi stasera ringrazio il circolo De Amicis che ci ospita in questa sala passò brevemente la parola a Riccardo Rutelli dissi Xu x che spiega appunto
Che cosa essi Trix e che cosa fa
Grazie buona sera benvenuti
Una brevissima introduzione sulle due associazioni che hanno reso possibile questa iniziativa lo storico circolo di amici est di Milano Circolo di cultura e di politica dagli anni Sessanta diretto per molto tempo dall'ex sindaco Aldo Aniasi
E la più giovane sì sui x un'associazione di sei ragazzi professionisti tutti più o meno arrivati dal mondo radicale
Che così per il piacere del conoscere del far dibattere i cittadini milanesi organizzano ogni tanto alcuni convegni abbiamo organizzato uno sulla sulla giustizia prossimamente parleremo di indipendentismo
Del il voto elettronico
Semplicemente per dirvi chi sono queste due associazioni che trovati in testa alla al al volantino della serata il cui merito per ideazione organizzazione e quant'altro va ovviamente al nostro per i soli a cui lascio subito la parola grazie buonasera
Troppo gentile allora Dio comincerei subito
L'idea di di fare un un incontro su Sciascia parte da un'esigenza che sentivamo un po'tutti
Non tanto di celebrare le celebrazioni insomma rischiano a volte non sempre ma di essere di avere quel sapore un po'stantio del delle Return meccanico
Una figura come Sciascia che è stata dirompente per molti versi e che ha avuto contatti con il mondo della politica e si è fatto lui stesso poi parte politica prima con il Partito comunista poi con il con i radicali
Necessitava secondo noi di una di un momento di un tributo di memoria che non fosse appunto rituale ma che facesse venire fuori
Lo spirito spesso Eretico
E in contraddizione con il conformismo del suo tempo
Per fare questo abbiamo scelto abbiamo cercato i migliori interlocutori possibili migliori testimoni possibili e devo dire che abbiamo avuto una felice risposta e quindi abbiamo con noi Matteo Collura scrittore saggista amico personale di Sciascia autore di quella che credo si possa dire la biografia di Leonardo Sciascia o di sicuro la più ricca e anche indagatore conoscitore delle cose siciliane
Abbiamo poi Valter Vecellio
Giornalista di lungo corso direttore di notizie radicali anche lì ha conosciuto Leonardo Sciascia e accurato almeno due
Raccolte di scritti Sciascia anni di interventi soprattutto legati alla politica ma non solo
E poi Matteo Marchesini che se non altro per ragioni anagrafiche non ha avuto modo di incontrare Sciascia ammala incontrato sui testi e con la sua capacità suo come gli ha sviscerato i la messa in relazione poi con con la temperie culturale che Sciascia attraversato nella sua vicenda e con gli altri intellettuale del suo tempo
Io mi permetto soltanto di fare una brevissima ti di di ragguagliare tutti noi su quella che è un po'il percorso con qualche breve dato cronologico su quella che è stata la la vita intellettuale di Sciascia assegnando alcune date insomma
Intanto Sciascia nasce l'otto gennaio del mille novecentoventuno
Quindi siamo a novantanove anni dalla nascita e a trent'anni dalla morte il ventuno anche l'anno in cui viene fondato il Partito Comunista Italiano la scissione Livorno
Questa la data particolare perché poi anche la data della morte di Sciascia l'ottantanove cade pochi giorni dopo la caduta del muro di Berlino e quindi una parabola del tutto novecentesca
Corre parallela tra la vita di Sciascia e quella del del Partito Comunista Italiano
Da subito la sua vocazione la scrittura si manifesta
Anche se il primo lavoro è quello di impiegato al Consorzio agrario di Racalmuto Racalmuto provincia di Agrigento
E poi maestro elementare
Il primo diciamo esordio nella nella scrittura il primo libro del mille novecentocinquantasei le parrocchie di Regalpetra che raccoglie già mi permetto di dire ma sulla scorta di chi alla indagato più a fondo c'è un po'tutto Sciascia nel senso che c'è sia l'aspetto di indagine storica due racconta Regalpetra che il nome di fantasia che adotta per Racalmuto
Ma racconta anche di sera conta la Società e la vita di quel Paese nel quale si specchia poi tanta parte della società di sicuro siciliana ma anche italiana
Nel mille novecentosessantuno romanzo chili dalla grande notorietà il giorno della civetta
Da quel momento in poi Sciascia viene inestricabilmente legato alla al allo studio della mafia tante che Luís più volte dirà io non mi sento ma filologo
Ma di sicuro è il primo scrittore italiano che mette la mafia all'interno di un di un opera narrativa
La sua passione per la politica la già in gioventù
L'aveva portato a contatto con i movimenti antifascisti questo nei suoi vent'anni diventò amico molto presto di Emanuele Macaluso grande dirigente comunista che tra l'altro stavo dimenticando avrebbe potuto essere nostro quarto relatore si era detto disponibile
Questo prima di Natale però poi disposizione la obbligato a stare a casa per cui va anche a lui il nostro saluto
I Ciaccia quindi si avvicina alla politica
La sua passione lo porta negli anni Settanta quindi siamo mai nel settantacinque dopo che sono usciti altri romanzi
Che suscitano molte polemiche il contesto nel settantuno Todo modo nel settantaquattro
Nonostante questi romanzi avessero parecchio irritato il insomma le alte sfere del partito comunista e alcuni dirigenti siciliani tra i quali Achille Occhetto
Lo invitano a a candidarsi alle da indipendente viene eletto nel consiglio comunale di Palermo
Dopo un anno e mezzo circa a bando una deluso dalla poca incisività dell'azione politica del pari del PC che all'epoca appunto nella prospettiva del compromesso storico aveva abbassato diciamo le le le le le le aspettative o comunque le nei confronti della democrazia cristiana aveva un po'abbassato le armi ecco secondo quello che si può dire
Sono anni di grande tensione sono anni in cui sappiamo iniziano gli anni di piombo per cui il terrorismo a colpisce il nostro paese c'è una polemica nel settantasette
Che coinvolge non solo Sciascia ma altri intellettuali la così detta polemica sulla vita de degli intellettuali
Che non si espongono sufficienza
E questo poi si trascina anche Durante il il periodo del del sequestro dell'uccisione di Aldo Moro
Sulle prime Sciascia non interviene diversamente da altri e però produrrà poi quando si sentirà di aver meditato la storia di Moro il famoso libro L'affaire Moro nel settantanove l'incontro con i radicali
Accetta di di candidarsi sia per le politiche che per le europee viene letto e dopo la prima seduta credo al Parlamento europeo opta per il Parlamento di Roma
Farà parte della commissione d'inchiesta sulla strage di via Fani sull'uccisione di di Moro
L'incontro con Pannella
Lo si può sintetizzare così Pannella si presenta e dice
Non ti chiediamo di aderire al nostro programma siamo noi che aderiamo al tuo
E lui risponde
Hai bussato perché sapevi che era già aperto
E poi si arriva agli anni Ottanta c'è il caso Tortora
Sciascia prende posizione
Come sempre sulla giustizia alla sua ricerca della verità e della giustizia sono un filo rosso continuo in tutta la sua opera narrativa
E poi anche saggistica
Mille novecentottantasette
Il famoso alla esce il famoso anzi famigerato articolo sui professionisti dell'antimafia il titolo ovviamente non è suo
Ma il concetto sostanzialmente quello quell'articolo nel bene o nel male segna uno spartiacque nella nella storia italiana del rapporto tra media e giustizia e ancora oggi Sciascia viene ricordato quando si parla di giustizia di il lavoro dei magistrati
Del rapporto tra la politica e e la sfera giudiziaria
Per molti quell'articolo ancora un faro credo che per chi abbia una concezione diciamo dello stato di diritto
Quell'articolo Contini rimanere un faro bene spero di non essere stato troppo lungo e noioso
La domanda con cui iniziare quindi è questa la tesi nostre che Sciascia sia ancora drammaticamente attuale
Sì sì perché io comincerei con Matteo Collura e poi proseguiamo
Emergente visto siamo al circolo intitolato a De Amicis
Intitolato alla via che intitolata di amici secco forse sarebbe il caso non so se qui c'è qualcuno del del circolo riorganizzare un convegni no qualcosa che riguardi lo scrittore più maltrattato letteralmente
Della storia letteraria italiana De Amicis riconosciuto per un libro che abbiamo tutti studiato a scuola quindi per questo probabilmente può e non più un letto ma ha scritto cose straordinarie uno grandissimo giornalista medesimo scrittore che andrebbe ricordato come uno dei più grandi scrittori italiani
Ricordo soltanto che per chi volesse conoscerlo volesse conoscere diciamo anche l'epoca in cui opero De Amicis l'ha scritto un libro fondamentale
Che riguarda un viaggio fatto dagli emigranti italiani nel mille e novecento da Genova a Bono Cyrus
è il libro che si intitola sull'oceano ed è proprio straordinario come lui riesca a raccontare tutto quello che succede durando viaggio non si ha idea di quello che succede in un viaggio fatto in una nave dove c'è la prima la seconda la terza classe con le reazioni di ognuno di questi personaggi sono veramente uno scrittore del ricordare scusate la la mia però mi sembrava giusto ecco imitando parlare bene di uno scrittore dimenticato non è male
Cioce invece non è affatto dimenticato è stato detto e questo già un'anomalia perché dopo trent'anni insomma di Moravia che insomma non non mi pare che si parli molto insomma ecco
O di altri godono di altri grandi scrittori
Ognuno di noi Puppo elencarne tante ecco perché e lo scrittore così ricordato presente nei dibattiti giornalistici televisivi viene ricordato forse perché era lo scrittore che più ha inciso sulla
Sulla società insomma la politica la religione la scienza la storia
L'affaire Moro il libro che parla di una politica in Italia direi
Assolutamente sconosciuta
Parla Sciascia parla di di religione Todo modo il modo come la Chiesa cattolica fa politica e non soltanto Tolo modo ma anche dalla parte degli infedeli insomma dice la scienza
L'etica applicata alla scienza venderlo alla alla la scomparsa di Majorana la storia il consiglio d'Egitto la riscrittura della storia
Ricordato perché Sciascia si è addirittura sporcato le mani entrando in politica facendo politica e non come fiore all'occhiello che di solito fanno certi artisti certi cantante certi scrittori
Il fiore all'occhiello di un partito insomma ecco per attirare l'attenzione degli degli elettori ma perché lui effettivamente aveva un'idea della politica che era quando più vicino all'azione possibile insomma e infatti quando lui si è grande lo apre nel nella come esterno nella lista del Partito Comunista a Palermo nel mille novecentosettantacinque
Lui disse io accetto la candidatura di Occhetto e Occhetto sa che io mi batterò contro il compromesso storico che il cavallo di battaglia del del Partito Comunista Italiano
Ovviamente Occhetto pur di avere Sciascia accetto questa contraddizione però poi dopo breve tempo insomma e nodi vengono al Brennero attente Nash lasciassi dei ministri
Eh beh viene ricordato perché Sciascia e questo si può dire io non so se a Sciascia lo scrittore più importante del secondo Novecento italiano difficile dirlo
Però con certezza posso con posso affermare proprio con convinzione che Sciascia con Pierpaolo Pasolini e l'intellettuale più importante del secondo novecento italiana
Ecco perché viene viene ricordato uno scrittore di difficile collocazione di difficile classificazione e che è difficile incasellare uno scrittore come Sciascia in una storia della letteratura italiana erano infatti diciamo soffre un po'in questa collocazione da parte dei critici accademici
Perché Sciascia sfugge da tutte le parti e uno che scrive uno scrittore che scrive un libro come Todo modo
Come nel contesto come soprattutto come L'affaire Moro dove lo mettiamo lo mettiamo io dico così provocatoriamente un'appendice della storia delle traduttore francese delle letterature dei ci accusa dei Volterra di isolare insomma questa lui appena e lì che a lui da lì viene ecco come come uno scrittore Gallo io amo moltissimo
Tanto regie d'ecco luglio è un ecco lo si può definire così
Un cristiano senza chiesa è un socialista senza partito
Del resto le sue la sua come dire alla sua idea di politica
Si può sintetizzare in questo modo un attacco continuo al partito che più tradiva i principi cristiani la Democrazia cristiana e il partito che più tradiva il principio di libertà
De che che era la l'arma della bandiera diciamo del progresso e del del del riscatto che era il Partito comunista italiano tutto qui suo rovello insomma
Mi ha fatto i conti con queste due realtà insomma e per questo è stato uno scrittore
Più che equivocato direi temuto uno scrittore scomodo è stato detto insomma
Uno scrittore che ai
Alla alla RAI per esempio di allora
Subito dopo la scomparsa di Sciascia non interessava ricordare con uno sceneggiato e quindi posso regalare che perché Lula scritto recentemente nell'anniversario proprio ricordando i trent'anni dalla scomparsa dice lascia Giuseppe Tornatore mi chiamo abita a Roma io sto a sono a Milano mi chiamò per dirmi di andarlo a trovare a Roma perché avere intenzione di fare uno sceneggiato
E in un paio di puntate sulla vita di Sciascia tratta dal maestro legata ai tre voleva che io volessi fece partecipasse anche alla sceneggiatura
Io mi viene da fare perché perché dall'aspettativa al Corriere dalla Sera dove allora lavoravo attivamente e però poi lume telefono mi disse guarda non non si può fare perché Sciascia non non interessa a nessuno per lo meno
è tenuto insomma ecco non non interessa nessuno farlo insomma ecco
E lui ed è ricordato anche perché
Ci lascia una
Una
Come dire un un insegnamento almeno per me lo è stato
Io sono stato suo amico il giovanissimo naturalmente conoscere quando si è ragazzi un una personalità come Sciascia questo significa avere il destino segnato insomma certo io non sarei lo scrittore il giornalista che sono la persona che sono se non avesse incontrato incontrato Sciascia e con una delle cose che lui mi disse di cui ho fatto tesoro
è stato fatti bastare quello che guadagni proprio perché per lui la libertà era importante insomma la libertà non era una parola significava poiché scioglierla nei comportamenti concreti insomma ecco
Fatti bastare quando guadagna Sciascia naturalmente era libero dal bisogno faceva il sì è stato per breve tempo all'ammasso del grano di Racalmuto ma poi fece l'insegnante elementare poi fece boy deve va abbastanza agiatamente da scrittore ma non era un uomo ricco comunque ecco e lui aveva di che vivere però ecco la sua grandezza quale perché è stato un uomo così libero
Perché lui rifiutava la lusinga del guadagno
Ecco quello che basta quello che aveva gli bastava lui rifiuto cinque miliardi di lire da parte di un editore ormai si può fare anche il nome non lo fece nella biografia ma si può fare adesso dopo tanti anni che la Mondadori la Mondadori di allora cinque miliardi di lire e mi ricordo che io arriva in all'albergo di Milano dove lui era ospite con la moglie trovai questi diciamo emissari dalla Mondadori che appena videro arrivare me e mia moglie non gli par severo di andarsene
Perché erano arrivati gli amici perché c'è una situazione di imbarazzo insomma allora se ci notava una elettricità nell'aria
E Sciascia quando loro se ne andarono spegnendo l'ennesima eretta sul portacenere disse rivolto alla moglie il proprio volto a chi vi parla in questo momento ma cosa vogliono da me per offrirmi cinque miliardi insomma non sono tanti coloro i quali rifiuterebbe lo cinque miliardi non lo so quanti potrebbero essere non so quanti scrittori
Potrebbero permettersi il lusso di scrivere in una in un libro come lui fece in epigrafe
Una frase come questa tratta da George Bernanos dei de de I grandi cimiteri sotto la luna
Quella frase che che diciamo con cui si apre sono manda il suo libro che raccoglie gli interventi polemici a futura memoria se la memoria un futuro ecco la frase questa preferisco perdere lettori anziché ingannarlo ecco qui c'è tutta la la storia di Sciascia c'è tutto il senso del suo operare
E si spiega in parte si spiega anche perché politicamente aderì al partito radicale
Preferisco perdere lettori anziché ingannarlo questo fa onore alla letteratura insomma ecco fa onore alla nostra letteratura la letteratura europea e per questo va ricordato CIACE non per un semplice articolo di giornale che
Sacrosanto tutto quello che viene scritto in quell'articolo
Il titolare a suo ci mancherebbe altro dalla narrato redazione ma rispecchiava esattamente quello che pensava Sciascia i professionisti dell'antimafia sono venuti fuori stanno venendo fuori Sciascia aveva ragione
è però ecco credere di guardie di sapere di Sciascia di conoscerlo per aver letto quell'articolo o per aver ascoltato qualche cosa che riguarda i palazzi articolo
Molta poca cosa insomma ecco invece giaceva a letto riletto
In tutti i suoi libri diceva poco fa Pesoli
Che quel giorno dal civetta
Libro che lui non amava devo dire la verità
O per lo meno più passavano gli anni meno lo amava perché si rendeva conto che i lettori e quelle che a teatro andavano a vedere la versione teatrale
Del suo del suo o del resto del film che fu fatto e con la gli spettatori e lettori parteggiavano più per don Mariano Arena cioè delle capomafia che per dall'odio e quindi questa cosa Luís deridere fastidio ecco però lui primo scrittore che
Decide di parlare di mafia attraverso un libro di intrattenimento perché fino a loro tre verifiche almeno centosessanta l'urlo scrisse nel sessanta e fu pubblicato nel sessantuno fino allora era uscito un tacco disagi
Quella Napoleone Colajanni nel Novecento Van ma non tanto tantissimi tanti articoli Digione gente era stata ammazzata anche avere però era un discorso che si facevano gli intellettuale tra loro gli storici eccetera quindi una difficile penetrazione col romanzo invece al giorno d'oggi vietarla mai diventa un problema con cui tutti anche i milanesi devono fare i conti insomma questo la grandezza di Sciascia
Allora sempre sul questo solco passare la parola Valter Vecellio
E allora intanto consentitemi dei ringraziamenti per avermi chiamato è preda della organizzato come è stata organizzata devo confessare che una delle ragioni cui leggo il foglio e appunto perché cioè Matteo Marchesini c'è anche qualche altro da Vitiello a Sofri c'era Massimo Bordi
Ma insomma senza senza Matteo Marchesini molte delle ragioni per comperare quel giornale verrebbe o meno quanto a Matteo Collura è stato detto nella nella presentazione
Il suo Maestro di Regalpetra pubblicato prima da Longanesi adesso dalla nave di Teseo credo che sia un libro che non può non esserci in una biblioteca che voglia chiamarsi appunto biblioteca
In quanto riguarda c'è acerbe intanto
E vengo sia Sciascia che Pasolini sono i due intellettuali di cui si sente mancanza di cui si avverte il vuoto però eh commenta il Pasolini
Fatta salva la sua opera che meritoria sia alcuni film sia alcuni romanzi libri lo ricordiamo fondamentalmente per alcuni scritti d'occasione se così si può dire che poi sono stati raccolti nelle lettere luterane negli scritti corsari
Invece Leonardo Sciascia lo ricordiamo ed è credo che sia più attuale oggi di ieri addirittura per l'intero blocco della sua produzione e non solo da Cha Cha hanno consapevole e
Che non a lui pentimento
Consiglierei l'opera completa
Di Leonardo Sciascia
Ma anche i suoi articoli ma financo i libri di cui ha curato la pubblicazione sono particolarmente significativi e venditori sia quelli che ha pubblicato con l'editore omonimo di Caltanissetta
Salvatore Sciascia sia i successivi quando curava all'inizio o le varie collane della Sellerio
Perché dico Salvatore Sciascia perché ed ero il giorno della ci mette era è stato uno dei romanzi che fosse a pensava non apprezzava in gli dava fastidio però è un qualcosa che da cui non si può prescindere perché non si può prescindere perché al di là della catalogazione del genere umano fatta da Marta al capomafia Mariano Arena che è la parte tra virgolette di colore
La parte che conta quell'essenziale sono due fondamentalmente il faccia a faccia tra il capitano Bellodi e Arena quando il capitano Bellodi rinfaccia al mafioso la figlia che studia nel collegio svizzero
E il capomafia capisce subito non è stupido lasci stare mia figlia perché lasci stare mia figlia perché dice con l'istruzione
Sua figlia avrà ripulsa di suo padre di tutto quello che ha fatto il padre l'importanza della cultura ribadita nelle fasce cosa fare cosa intima per fare veramente vera antimafia un corteo in meno e un libro di più e Gesualdo Bufalino scrittore precetti resi scoperto sia da Sciascia che dalla Sellerio Elvira Sellerio
Più maestri conto la Cosa Nostra quindi la cultura l'importanza della cultura ma soprattutto nella pagina prima della catalogazione uomini mezzi e uomini eccetera
Quando capitano Bellodi e preso da una sorta di crisi di coscienza perché consapevole che il mafioso gli sta scappando di mano e grazie alle posizioni politiche che a Roma
La fa franca
E c'è vorrei essere tanto Cesare Mori il prefetto di ferro che sta al di sopra e al di là della legge e può fare quello che vuole però ci pensa su no non bisogna fare così se non si diventa come loro
Bisogna stare nel solco nell'ambito della legge semmai bisogna fare come sia fatti in America con Al Capone
Andare a mettere in mani esperte nelle contabilità delle banche delle in paese
Dei funzionari pubblici i colletti bianchi e fare giusto di sconto tra le specie
E i guadagni ufficiali solo così a don Mariano Arena verrà meno tutti il terreno su cui appunto si alimenta e prospera
E e quindi questa lezione degli anni sessanta che poi viene messa in pratica negli anni ottanta novanta da Giovanni Falcone da Paolo Borsellino da Mini Cassarà dai commissari che vanno a seguire la pista del denaro e della contabilità la l'OPA ecco questa è una grande lezione che sta in questo romanzo e quindi per questo è un grande romanzo
Che va letto che va studiato che va valorizzato ma Leonardo Sciascia aveva pubblicato ha fatto pubblicare negli anni Cinquanta
Un romanzo un libro non un romanzo chiedo scusa un saggio questa nostra mafia
Tel ufficiale dei carabinieri che si chiamava Renato candida uno credo Baresi pugliese
Che si trovava a comandare la stazione dei carabinieri di Agrigento
E aveva capito il fenomeno della Cosa Nostra di quegli anni
Aveva cercato Leonardo Sciascia gli aveva lasciato anche questo ma l'ho scritto Leonardo Sciascia era fuori per il viaggio quando candida lo cerca anche un po'intimorito cosa voglio dei carabinieri da me
C'è sempre un po'di di di preoccupazione per questo fatto che invece questo capitato questo so maggiore dei carabinieri animato dalle migliori intenzioni diventano anche amici poi al punto tale che gli pubblica
Mi fa pubblicare questo libro ancora oggi è stato il pubblicato qualche anno fa da da sempre dall'editore Sciascia di Caltanissetta merita anche quello di essere eletto perché dice molte cose aveva capito molte cose candida li aveva capito a tal punto che pubblicato questo libro
Non non viene ammazzato per sua futura viene subito promosso e rimosso diventa comandante della Scuola allievi dei carabinieri di Torino e sono tolgono dai piedi
E Sciascia fa una bellissima recensione a questo libro pubblicata dalla rivista che faceva Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte in tempo presente è un testo che poi ritroviamo pubblicato a mo'di prefazione di un libro di Fabrizio Calvi e poi ripubblicato autonomamente da Mussi a qualche anno fa
E anche lì già in nuce ci sono tutti gli elementi che fanno capire come Leonardo Sciascia non mafioso con guai a dirgli che l'arma filologo
Però attento osservatore delle cose di mafia perché le aveva vissute sulla sua pelle sulla sua vita a Racalmuto nel mondo in cui viveva
Lo stesso romanzo il giorno della civetta ispirato all'omicidio di un sindacalista
Del della sua zona e e quindi già lì ci sono le radici di quello scritto che poi troveremo successivamente mi pare nel mille novecentottantuno se non ricordo male comunque il dieci gennaio
Sul Corriere della Sera I professionisti dell'antimafia
E anche lì col senno di poi
Dobbiamo dire che come dire aveva ragione Luís degli antimafiosi di professione
Che hanno fatto Luco di questo professionismo sono piene le fosse ormai e Leonardo Sciascia
Posso dire perché sopravvivere e vive e e Ceccato oggi più di ieri attenti a un classico un classico come come Manzoni di cui spesso con I promessi sposi si dà un minore una lettura scolastica che non è la lettura che bisogna dargli oserei dire visto che in circolazione ancora un po'il film come Collodi il suo Pinocchio non è una favola è un libro che va letto da adulti va
Ho capito da adulti
Come tanti altri autori Pirandello ecco se vogliamo capire l'Italia Pirandello Sciascia prima di pubblicare le parrocchie di Regalpetra aveva dedicato due saggi a Pirandello e un alto volume di poesie
Le Favole della dittatura
Però Pirandello ecco i vecchi e i giovani
E i vecchi e i giovani è un romanzo di Pirandello che racconta l'Italia esattamente come la racconta il Viceré di Federico De Roberto ci sono dei romanzi di autori che di cui si smarrisce la memoria che invece
Citando l'esatta rappresentazione di un mondo di ieri che il mondo di oggi non c'è grande differenza nelle cose essenziali e quando dicevo dei libri dice la la giustizia la giustezza alla successione
Avete citato Tortora e con tutta l'amicizia risaliva agli anni cinquanta questo signore che passata alla storia all'immaginario collettivo come il signore di Portobello del pappagallo era un signore che la sera non è che andava per i nani e ballerine si leggeva i suoi libri e quando esce escono gli esiti Sicilia scrive a Leonardo Sciascia e si congratula con lui e comincia con Leonardo Sciascia un piccolo carteggio
Che ancora oggi merita di essere letto ed è meritoria l'opera che ha fatto uno dei due nipoti
Dico recuperarlo dagli archivi
E si vede lo spessore dell'uno e lo spessore dell'alto e si capisce anche perché quando ho tolto la diede impigliate in quella mostruosità giuridica che è stato il maxiprocesso di Napoli e il settembre
Neo della camorra come venne definito all'epoca com'è che si schiera appunto dalla parte di di Tortora e dalla parte del diritto che era così manifestamente violato e oltraggiato quel diritto che viene esaltato
Per esempio la scomparsa di Majorana
Dove si pone in maniera straordinaria il problema del rapporto tra la scienza e il potere le responsabilità dello scienziato
La scoperta dello scienziato che non è neutra ma deve porsi anche il problema dell'uso che viene fatto della sua scoperta ma a fianco c'è anche un caso di clamorose ingiustizie questa neonata che muore bruciata nella colla nella culla e viene incolpata la la badante diciamo una mostruosità tutti i libri di Sciascia sono in crisi pensata una storia semplice l'ultimo nei suoi libri qualcosa di straordinario
Per come nella sua secchezza sì coglie l'essenza delle questioni che ancora oggi vengono dibattute e sono il cuore del nostro problema pensata al Cavaliere la morte
Questa straordinaria figura del commissario credo che Sciascia si identificasse questo in questo poliziotto e il dialogo che ha con il grande giornalista
Prima vengono i brividi io quando ho letto quella pagine del grande giornalista o pensati in automatico ha un grande giornalista che ci ha lasciato
Poco tempo fa però non è detto che pensasse valori però quel grande giornalista è stato uno di quelli che l'hanno oltraggiato da vivo
Quando è stato pubblicato il famoso articolo sui professionisti dell'antimafia
Non lo riconosco più uno non è più lui riconoscibile una delle pagine più vergognose nel Complesso
Che siano state scritte e che specificatamente Luís ha contribuito a scrivere
Che posso dire di più per non annoiarvi ulteriormente ecco l'incontro poi chiude poi lascio la parola a Matteo e successivamente
Io quel libretto che ho voluto fare finisce raccolto che Sciascia veniva affrontato benissimo
Oddio non sempre benissimo
Ma molto bene da tanti autori
Dal punto di vista diciamo letterario come scrittore come come però lo Sciascia politico
Era in lo scrittore essenzialmente politico in ogni suo libro quando dico politico non dico partitico dico politico nel senso più ampio più più nobile più alto del termine
E io credo che ecco voglio riportare a memoria è vero collocherà c'ha ricordato
L'incontro con Pannella non ti chiediamo di diventare radicali siamo due radicali che diventiamo cherchez angoscia una cosa del genere però ricostruendo la dopo
In quello studio della Sellerio quando Sciascia immaginate voi Pannella volete insomma palla palla palla relatore in serale fluviale Pannella
E Sciascia invece piuttosto silenzioso quindi la scena sarà stata Pannella che arriva all'ultimo minuto gli racconta tutta la storia dell'universo del mondo della Bibbia e Sciascia che ascolta e fuma
Poi chiede a quanto tempo e lui dice non ai cinque minuti sono già passati lui esce fuma la sigaretta torna e dice la famosa frase hai bussato perché sapevi che era già aperto
Ma mentre Pannella parlava cosa avrà pensato Sciascia lo sappiamo perché lo stesso Sciascia che lo ricordo dodici
Pensavo a Boris Pasternak l'autore del Dottor Zivago
Che a un certo punto vuole perorare la causa di un suo poeta mi comanda stante che era perseguitato dal regime stalinista da Stalin e Stalin a uno che come sappiamo non non era facile tra quando perseguitava qualcuno si finiva nel migliore dei casi nei gulag o alla Lubjanka
E
Vuole perorare la causa di questo poeta lo cerca e una sera squilla il telefono ed è Stalin
Ha chiamato Pasternak dice ho saputo che lei mi vuole mi cerca che cosa vuole dice vorrei incontrarla per quale motivo per parlare con lei della vita e della morte e a questo punto la comunicazione si interrompe
Perché Stalin evidentemente
Che non è il sesso non vuole parlare della vita e della morte con Boris Pasternak
Sciascia dice ecco io in quel momento ho accettato l'invito di Pannella perché volevo parlare da parlamentari
Della vita e della morte e poi ne ha parlato eccome occupandosi prevalentemente non solo ma prevalentemente Della vicenda modo prima aveva scritto L'affaire Moro
Pubblicando questo pamphlet avendo a disposizione una minima parte di carte
E poi con la Commissione parlamentare d'inchiesta la relazione di minoranza documento che ancora oggi merita di essere letto perché vi dico questo e poi concludo con una piccola rivelazione
Fra qualche giorno
Verrà pubblicato un ponderoso libro sono seicento pagine ma di un volume
Così grande insomma ci mettete Comboni impegno ci mettete quindici giorni a leggerlo ecco
Dove il vice responsabile dell'Archivio di Stato quindi scrupolo di un'istituzione ufficiale non non Valter Vecellio che un bischero che cammina
Con la collaborazione di altri studiosi hanno raccolto tutti gli iscritti di Aldo Moro prodotti in quei cinquantacinque giorni tutto il corpo delle lettere tutto il memoriale eccetera eccetera eccetera vengono fuori due cose
Uno che modo dall'analisi del testo filologico non non entrano nel nel nel merito delle cose sostenute era perfettamente lucido era Lupi quello che scriveva era il modo che era sempre stato
In quei cinquantacinque giorni fu una gara a dire che muoveva impazzito era drogato era plagiato lodevoli che scriveva quelli che sostenevano come Leonardo Sciascia pochi che era lui vennero letteralmente la P dati fucilati sul campo
Adesso abbiamo la prova provata della autenticità del pensiero buono Teo in quei cinquantacinque giorni nella piena corrispondenza del pensiero di sempre di più
Viene fuori dall'analisi grafologica uso questo termine perché non conosco un alto migliore prode dall'analisi dei testi
Che mondo non è scritto
Come ci hanno detto per venti trenta quarant'anni accovacciato che la brandina tenendola pende in un certo modo il foglio di carta no ascritti in varie riprese in vari momenti seduto su una sedia sopra un tavolo
Quindi quella Teoria di via Montalcini in quel cubicolo ristretto dove stava accovacciato viene a cascare
E mondo è scritto in alto con altri posture perché ci viene negato ancora oggi che ci siano state altre posture è un mistero
Forse si vuole coprire qualche alto covo delle Brigate Rosse rispetto a quelli che sappiamo non lo so però resta il fatto che in questa analisi che è stata fatta
Viene fuori questo è inoppugnabile come documentazione
E soprattutto Sciascia aveva benissimo compreso subito quello che dopo vent'anni trent'anni quarant'anni noi adesso ci stiamo dicendo
Da ecco già solo questo è una delle ragioni più che valide per prendere in blocco tutta la sua produzione
E la legge ce l'ha con attenzione non una volta ma dieci volte ogni lettura ci riserva una piccola sorpresa
Scusate la lunghezza
Tra l'altro la collana se non sbaglio la prima collana che lanciano Sciascia per Sellerio e proprio la memoria e allora benissimo grazie della correzione però alla memoria ecco rimane una delle ossessioni di Sciascia
Matteo Marchesini
Bene grazie anch'io ringrazio per l'invito per le sotto alle associazioni che hanno organizzato quest'incontro Fabrizio Pelizzoli
Ringrazio più degli altri perché a differenza di Collura di Vercelli o io non sono un testimone non non sono stato un amico di Sciascia e quindi sono un semplice lettore della sua opera prova a rispondere alla domanda
Alla domanda di Fabrizio tra l'altro mentre parlava Collura mi veniva in mente a proposito di questioni generazionali che quel libro di De Amicis sull'oceano
Io l'ho potuto leggere da ragazzino perché l'unità di allora che era credo l'unità di del Pré Vert troni Sansonetti
Faceva per merito mi pare di Nicola Fano una collanina che era molto Sciascia Anna c'era una collana di libri Brevi ibridi tra pamphlet
Erudizione storica quasi vini di stampo crociano a volte Polemica narrativa eccentrica e c'era il De Amicis di sullo c'era non c'era Vittorio Imbriani c'era dei costumi degli italiani di Giacomo leopardi
E altre cose del genere ma ecco la la domanda di di Fabrizio mi faceva pensare a questo che una delle ragioni
Forse più ovvia della dell'attualità di Sciascia e qui riprendo alcune osservazioni fatte sia da da Collura che era decennio sta nel fatto che appunto noi siamo sommersi di retorica
E l'avversario no l'avversario di Sciascia sia quando uno dei massimi avversari di Sciascia sia quando riprendeva le le le le questioni processi dell'Inquisizione sia quando parlava dell'Inquisizione moderna del comunismo sia quando parlava della democrazia cristiana e poi della giustizia e poi dell'antimafia
E proprio il modo in cui la retorica nel senso corrente del termine cioè nel senso negativo non neutro
A qualcosa di omicida di funerario e attraverso la parola crea la cosa e crea la cosa appunto criminale e disumana
In un libro in uno zibaldone uscito proprio nel mille novecentosettantanove cioè nell'anno della radicalizzazione di Sciascia
Nero su nero si trova una nota che Sciascia riporta una sua lettura di Brancati ma che fa molto pensare anche all'altro suo Autore cioè ad Alberto Savinio
Che dice Sciascia un'idea morta
Produce più fanatismo di un'idea viva anzi soltanto quella morta ne produce
Poiché gli stupidi come i corvi sentono solo le cose morte e sono tanti e talmente brulicano sulle cose morte
Da dare a volte l'impressione della vita qualche radicale qui ricorderà anche l'insistenza di Pannella sulla necrofilia giornalistica sulla e sulla retorica nera giornalistica e sulla sua funzione tattica e strategica nella nell'elaborare un racconto che poi ha delle ricadute effettivamente su sugli eventi sulle tattiche strategie politiche anche e anche criminali
Ecco a me pare che nei trent'anni passati dalla morte di Sciascia
Una delle tante cose che sono successe che anche per ragioni di di tecnologie di comunicazione
Da una parte la politica e dall'altra parte la cultura sono state riassorbite mangiate dalla comunicazione una politica che ha bisogno continuamente di comunicare di essere
Autorappresentazione parossistica mente ossessivamente ora per ora è una politica che non è efficace
Una cultura che ha lo stesso bisogno una cultura che non può dire tutta la verità
è come se si fossero diciamo incontrate al centro sul piano della comunicazione che in questo senso e davvero il piano della retorica nella sua accezione deteriore e sulla retorica appunto Sciascia molto aveva imparato oltre che dalla vita siciliana da questi due autori che ho citato Savigno
Che parlava della retorica dell'estetismo come cadavere mascherato Brancati che faceva osservare ad esempio né i fascisti invecchiano che è un po'la matrice per molti versi del del parrocchie di Regalpetra che faceva osservare come l'italiano medio diciamo così non aveva mai potuto dire davanti al fascismo semplicemente Mussolini e il regime fascista ma aveva dovuto dire
Per un periodo la nostra grande epoca il nostro amato capo e per il periodo successivo in Fund ore Gimme e il criminale Mussolini cioè non aveva mai potuto parlare con la nettezza antiretorica con cui bisognerebbe igienicamente definire le cose
E appunto credo che sia questa una delle ragioni dell'attualità cioè il fatto che e Sciascia a incessantemente e da un certo punto in poi dagli anni settanta in poi rendendosi conto che c'era stato un salto di qualità con sempre maggiore invece retorica in senso neutro capacità di analisi e di esposizione dei misti ficcato questa questa caratteristica di quello che i radicali hanno sempre chiamato il regime da questo punto di vista ci sono molti segnali che riguardano proprio la la la sua analisi dei periodi storici che gli stanno a cuore pensiamo ad esempio come ha come Sciascia lega come fa fu come acquisire perché fu corre Cha Cha hanno il per i processi e la retorica dell'Inquisizione
Un suo personaggio l'avvocato Di Blasi era dove c'è il dolore c'è il latino dove c'è il dolo fece la retorica sontuosa dell'Inquisizione e come li lega a un a propongo circolo comunicativo
Osserva che fino a quel Medio Evo che oggi no uno storico così popolare comunicativo come bar vero
Ci racconta come un'epoca di relativa schiettezza rispetta quelle successive ago Sciascia parla del fatto che quando si costituisce lo Stato
E a poco a poco lo Stato costituisce anche tutto ciò che non rientra nelle sue griglia nei suoi schemi e e quindi produce stregoneria che poi insegue processa e punisce orrendamente in questa sorta di terribile
Più la chiama perversa e dolorosa circolarità solo che mentre l'Inquisizione pre moderna e l'Inquisizione anche tradizionalmente moderna fino diciamo a quella staliniana quella dei dei regimi retorici dei regimi che prima è stato citato Nicola Chiaromonte Nicola Chiaromonte diceva che l'uomo europeo in stato di mala fede dal mille novecentoquattordici cioè non crede più davvero niente
E quando non si crede più davvero niente dice la Chiaromonte si diventa insieme scettici e dogmatici se si vuole comandare
E quindi cosa si fa in fondo si fa della terribile omicida retorica cioè si ripropongono le idee in cui non si crede i cadaveri mascherati di Savinio come retoriche forse oggi molti cadaveri dis mascherati sono in giro per l'Europa e producono dei fatti Carime
Cadaveri non sono mai ecco fino a un certo punto c'è un'inquisizione diciamo tutto sommato tradizionale dagli anni settanta in poi i Sciascia si rende conto che c'è stata una specie di totalizzazione cioè se c'è stata una specie di unione di tanti fenomeni diversi e per esempio non non gli non gli pare questo poi testimonia nel contesto Todo modo che non ci sia più un'intercapedine
Tra il funzionamento dello Stato il funzionamento dei dei grandi gruppi economici della e dell'informazione e la mafia
Se chi chi ricorda gli zii di Sicilia prima evocato ricorda che c'è un personaggio nell'antimonio il personaggio di Ventura che è un personaggio tipicamente mafioso
E quindi un personaggio da un certo punto di vista detestabile dov'è che dov'è che Ventura non è detestabile non è detestabile nella guerra di Spagna perché perché mafiosa una cosa al mafioso non è fanatico
E quindi il fanatismo dei franchisti
Il terrorismo
La crudeltà gratuita lo trovano
Spontanee oppositore
In una situazione completamente diversa ecco che letto s'mafiose quello statale come avviene nel contesto diventano in qualche maniera una cosa sola e quindi Sciascia si muove comincia a muoversi nella sua dei mistificazione in quella filologia civile che lo apparenta Pasolini
In una direzione molto pericolosa perché da un lato tutti i suoi libri ci dicono
La ma la mafia e la struttura del potere il potere funziona come mafia
No quasi ontologicamente ma dall'altra parte deve combattere sul fronte opposto cioè contro chi vede mafia dappertutto e non vede invece quelli che sono i fenomeni singoli ecco a me pare che
Una delle caratteristiche più drammatiche dell'ultima fase di Sciascia sia proprio questa questa doppia questa doppia lotta in cui la letteratura e la retorica in senso neutro come lui dice esplicitamente riacquistano un valore particolare proprio perché siccome le cose non vengono più dette no in maniera accettabile nel circuito giornalistico politico ecco che la letteratura prende su di sé tutto un carico di verità tanto che poi dopo quando le cose succedono
Nella vita sociale sembrano inventate dalla dalla letteratura sembrano inventate la Todo modo sembrano inventate dalle lettere luterane o dagli scritti corsari di Pasolini mentre invece è semplicemente che la verità completamente spostata dal dibattito pubblico cancellata riemerge come come letteratura e uno dei casi è proprio quello del de L'affaire Moro e lì l'analisi della retorica e del ruolo omicida della retorica che ripeto secondo me in questi trent'anni
Ha avuto un'evoluzione anche sarebbe analizzare Sciascia mente ed è una delle ragioni che lo rendono attuale ecco
L'analisi della retorica nella fermò euro eccome in chi l'ha letto ricorda implacabile e particolarmente acuta c'è un'annotazione che è una delle prime notazioni quando Sciascia analizza il modo di nominare Moro subito dopo il sequestro si accorge della spia di quando Moro comincia a essere chiamato il grande statista e chiamare Moro grande statista lui lo dice è voler creare attraverso un termine rettori come effetto molto reale cioè che cosa darlo per morto e quindi preparare emotivamente alla sua morte in modo che quando questa morte avverrà la reazione emotiva sia minore
E c'è un un un riflesso di quel grande statista che tocca Sciascia il riflesso di Scalfari che per squalificare lo per squalificare la sua analisi
Della del caso Moro cosa dice dice no ma Sciascia va lasciato a quello che cioè che cosa un grande scrittore
Perché ha un grande statista che morirà corrisponde un grande scrittore che come analista politica cura politico è morto come si dice come si è sempre detto dice lascia sul momento e come si è sempre detto dei radicali no
Ai Radicali erano bravi quando facevano quello che facevano cinque dieci venti anni fa no quindi adesso sono morti ecco il grande scrittore e il grande statista sono un modo per per squalificare entrambi e da questo punto di vista vado anch'io verso la conclusione perché non voglio parlare troppo ma vi invito a recuperare sia molto citato l'articolo sui professionisti dell'antimafia che sta appunto in nel nel libro di saggi che sono un po'forse le gli scritti corsari dei nostri anni ottanta le lettere luterane rimasta in ottantanove futura memoria se la memoria un futuro vi invito a recuperare non l'ultima edizione che ha dato Paolo squilla Ciotti per Adelphi ma quella precedente Bompiani
Perché edizione Bompiani che si trova ancora nel tascabile c'è una quarta di copertina che definirei Scalfari Jana
Nel senso che non si capisce assolutamente di cosa parla quel libro sembra che sia un libro di forse un magistrato un giornalista italiano medio che parla di mafia e che si scaglia
Per la prima volta contro il terribile fenomeno mafioso cioè è un caso di nuovo di retorica attraverso la quale evidentemente si vuole far sì che quel libro non sia letto o forse non ci ha letto come dovrebbe essere letto per quello che per quello che c'è scritto e mi avvio alla conclusione volevo proprio da lì leggere un un pazzo perché mi mi sembra il passo in cui forse in maniera più commovente Sciascia dice cosa bisognerebbe fare invece per restituire verità anche verità dolorosa alle nostre persone alla nostra vita
Pubblica e e lo fa parlando proprio della del generale Dalla Chiesa che si identificava in poco dopo la morte di dalla Chiesa che si identificava come sappiamo nel bene e nel bel Lodi invece ispirato a Candida
E
E parla della retorica che è nata sul generale Dalla Chiesa una retorica che non fa vedere secondo Sciascia quelli che sono stati i suoi pregi e i suoi difetti che è stato probabilmente anche il contesto in cui è maturato su assassini e dice
In un vecchio indimenticabile fin di di Olivier che si svolge in una casa di riposo per attori e credo si chiami la fine di usura
Alla morte di Michel Simons non ricordo i nomi dei personaggi e perciò do loro quello degli attori Victor Franzen ne deve fare l'elogio
Comincia col dirlo grande attore inarrivabile interprete ma ad un certo punto si ferma e dice no non posso dire questo e allora sorge dalla verità l'elogio più vero e commovente e così dovrebbe essere sempre e per tutti e chiudendo sulla questione Sciascia Pasolini che ha sollevato Vecellio ed penso sia molto veloce nome di Pasolini ricordiamo soprattutto alcuni episodi
Forse la narrativa parte della sua narrativa non credo petrolio credo che Petroli abbia una sua forza una parte della sua narrativa è quasi morta
La sua poesia migliore quella degli esordi e forse quella dell'ultimo periodo in cui non sperava più nulla ma ricordiamo dei singoli pezzi straordinari quelli appunto degli scritti corsari di lettere luterane pezzi di nuovo scritti quando Pasolini non aveva più speranze
Aspirazioni anche una certa volontà di potenza si direbbe io ho l'impressione che Sciascia e Pasolini anche quasi per estrazione sociale
Avevano molte cose in comune pur essendo cresciuti a due estremi opposti della penisola abbiano sentito sempre un po'anche il rimorso della letteratura pura la fascinazione insieme rimorso c'era c'erano entrambe le cose
E e ho l'impressione che questo gli abbia abbia contribuito a tenerli in una situazione ibrida
Che in Sciascia si vede nel nel suo non voler radicalizzare diciamo così la ricerca formale Sciascia per molti versi un tradizionalista ama l'artigianato
Scrive dei libri misti è vero difficilmente classificabili ma sempre dentro una grande misura artigianale e che in Pasolini viceversa si esprime forse questo rimorso che ha che fare con molte altre cose invece con una continua tendenza alla Bozzo che che non finisce
E è stata fatta a volte a Sciascia una una critica che forse però di nuovo c'è l'offende attuale e che una critica scalo merci stabile
Cioè e a questo proposito a proposito della del limite della sua ricerca proprio di scrittore Franco Corbelli diceva ecco e troppo e troppo poco nella letteratura
è troppo perché tende quasi al letteratura rizzare anche cose che hanno a che vedere con la cronaca e a volte in maniera limite al limite della mistificazione d'altra parte troppo poco perché non lo fa fino in fondo potremmo dire non non arriva a un piano borghesi hanno si mantiene nel sul piano quasi saggistico è troppo nutrito come di Ur Rehman della volontà di intervenire nel suo tempo
E questa è una critica vera gliela faceva in qualche modo anche Pasolini quando diceva Sciascia rischia sempre di sforare o verso la la la satira del costume o verso la metafisica
Forse Sciascia spesso quando parlava di alcuni autori siciliani aveva in mente questo no una letteratura che non è né il P tre nell'erudizione ma non è neanche Verga Stam metà attraverso la parabola morale
Ecco in questo difetto c'è però anche credo la sua forza e la ragione per cui siamo qui a parlarne grazie
Allora visto che giusto consentire degli interventi corposi
Poter sviluppare ragionamento io mi permetto di condensare io avrei avuto un altro paio di domande le condensa in una sola
In modo tale da poter poi anche lasciare un po'di spazio pubblico se ci riusciamo
L'altro tema che volevo sottoporre questo sotto che cifra potremmo collocare l'impegno di Sciascia sappiamo che per una lunga stagione in Italia non solo ma comunque la nostra cultura vissuto è stata abitata da sicura di letterati di scrittori di intellettuali cosiddetti impegnati l'impegno da Sartre in poi
è qualcosa che a certe generazioni dice qualcosa di molto preciso
Credo di poter dire che Sciascia in questa compagnia che ognuno poi si può figurare proprio pantheon di intellettuale impegnati Sciascia di sicuro Sciascia e Pasolini
Sono abbastanza tipici nel coro stono no abbastanza
Io mi permetto di leggere un paio di passaggi perché ecco secondo me
La cifra può essere proprio questa possessione della ricerca della verità che che Sciascia aveva che era un dato
Mi permetto di dire forse personale suo proprio della persona non c'è
Il lo scrittore che rimane con le sue opere
Che poi ha una che hanno una vita completamente avulsa dalla persona
Nel suo caso lui per esempio diceva di se stesso io ce la le il mio modello di scrittori io il modello è quello di Paul lui Courier
Autore di libelli quindi i miei sono interventi io mi sento a un passo dall'azione cioè i miei scritti che poi sappiamo sono scritti in una lingua estremamente cesellata per certi versi classica mi permetterei di dire
Ma ancora molto fresca oggi
Ma non era quello che che gli interessava di sicuro gli veniva facile forse scrivere così lui a un certo punto dice anche non ho mai avuto grossi problemi con lo stile quando ho cominciato a scrivere quello era già il mio stile non mi sono evoluto più di tanto magari perso le tracce più da lì dialettali con il tempo
Ma questo perché prima della scrittura c'era il pensiero evidentemente le aveva già focalizzato i suoi temi ecco la verità insomma l'ossessione per la verità che poi lo fa anche appassionare le cose della politica
E quindi lo fa entrare in contrasto con il discorso del potere che il discorso della non verità tra l'altro se non sbaglio uno dei suoi primi ancor prima di pubblicare libri
Ebbe delle corazze collaborazioni giornalistiche questo credo nei primissimi anni cinquanta e se non sbaglio
Una delle primissime cose pubblicate fu il necrologio di George Orwell
Questa interessante io non sono stato in grado di di leggero di recuperarlo mamma lo cercano di sicuro
Due passaggi mi permetto di leggere da interviste sempre della fine degli anni Settanta
Io mi sento impegnato soprattutto con me stesso per me stesso e con altri me stesso cioè i miei elettori
Credo che i miei lettori stiano bene come con i miei libri proprio perché si sentono alla pari il lettore per me è come il prossimo del Vangelo
Lo amo come me stesso perché un altro me stesso
E questo il nocciolo dell'impegno del mio impegno non è possibile mentire a se stessi io posso sbagliarmi non capire mentire mai che senso avrebbe mentire per ingannare me stesso
Sempre sull'intellettuale così detto organico che sappiamo appunto ha una storia
Gramsciana è comunista soprattutto e lui interrogato su questo risponde se il concetto di intellettuale organico significa e ha significato che l'intellettuale organico rispetto a un partito politico
Allora io sono l'intellettuale più disorganico o hanno organico che posso resistere
Comunque sono definizioni queste che militano profondamente mi fanno pensare al concime
Il concime organico
E di sicuro il problema può essere riassunto da questa analogia l'intellettuale organico è una specie di concime per la pianta piuttosto che il concime che la fa crescere
Hanno scusate ascoltato
E Croce però peraltro ben sommare ho perso il il la fonte ma comunque la continuazione della frase era be'allora a questo punto preferisco essere la pianta piuttosto che il concime
Bene non non tolgo altro spazio e lascio la parola a Matteo Collura
Beh è stato richiamato e anche molto bene uno dei libri più importante di di Sciascia cioè la L'affaire Moro libro secondo me capitale perché è un libro pochissimo italiana cioè non ci sono altri libri che gli assomigliano proprio dovremmo andare indietro fino a I promessi sposi ma non al romanzo I promessi sposi alla sua appendice cioè alla storia dalla colonna infame
E questo ci dice che cioè mamme cha cha avuto tanti maestri lui lo dice continuamente parla di Montaigne lo scetticismo di Montaigne ed era poi quello suo sublime
Voltaire Stendhal Borges Savigliano è stato citato giustamente Brancati
Pirandello però lo scrittore che lo affermarlo ha veramente formato cioè gli ha dato un'idea di quale doveva essere quale deve essere alla scrittura e Monte è sicuramente Manzoni
Tanti gli ha dato un'idea della scrittura che quella di una scrittura come azione morale lo stesso gesto dello scrivere una un un gesto morale
Sciascia scrive il mare il L'affaire Moro
Il coprotagonista è un un un personaggio che mi detestava perché lui detestava la Democrazia Cristiana altrimenti l'avrebbe scritto un libro come come Todo modo
Detestava Aldo Moro perché rappresentava tutto quello che di negativo esprima la politica la politica soprattutto democristiana il diretta e non devi dire per confondere insomma questo era Moro
Però quando Sciascia vedendo la foto che tutti noi abbiamo ricordiamo la foto pubblicata dei giornali lui prigioniero dalle delle Brigate Rosse solo nudo
Privo di ogni potere di fronte ai suoi carcerieri e allora lui passa dalla sua parte
Perché
Da personaggio personaggio importantissimo potentissimo morosi fa creatura
Esce lasciava dalla sua parte per questo io nella biografia dico che L'affaire Moro e il suo libro più cristiano
Proprio per questo perché Moro personaggio che lo detestava e in quelle condizioni
Di prigioniero
Ecco si fa creatura creatura che ha bisogno di essere aiutato soprattutto per restituirgli verità e giustizia perché diceva bene Vecellio
Qui non ha mai scritto con la pistola puntata alla nuca mi scriveva perché si rendeva conto di che cosa era stata la Democrazia Cristiana
Di che cosa era stato lui a capo della Democrazia Cristiana di che cosa saremmo andati incontro e quale sarebbe stata la fine di quel partito dopo la fine sua
Non c'è uno Sciascia una due pirandelliana mente così come non c'è alcun Panza si riferiva a poco fa Panza quando dice mi ha deluso non è più lui
Sciascia non è due così come non c'è un Moro uno e due c'è un Moro che riesce che capisce finalmente naturalmente dopo l'esperienza tragica del della della della sua prigionia insomma
Ecco questo è importante con la sono due i fari che il numero del percorso di di di di Sciascia scrittore memoria e verità
Sino alla sino in fondo insomma ecco
Ripeto non non non c'è un esempio altro dopo la storia dalla colonna infame se non L'affaire Moro ecco che mise in imbarazzo ligio ai giornalisti grandi giornalisti al alla Scalfari naturalmente
Il quale in una libro intervista che uscito di recente a lui dice parla di Sciascia come un grande scrittore decidere tra l'altro a Corning e dice non soltanto io non ascolto sorta di excusatio non petita e dunque uno scrittore con con il quale non ho l'hanno conti da regolare e perché me lo dice scusa che significa uno scrittore col quale non ho conti da regolare vuol dire che tu a me Elvira Sellerio una volta al telefono la furba Elvira Sellerio perché non è soltanto una grande dirigerà anche una donna furba
Mi dice Matteo usare Scalfari mi ha detto che gli pesa onde sulla coscienza di aver attaccato Sciascia perché non lo scrive gli otto no ma non posso sinora come scrivo come ripeto lo scrivente usarla dettate insomma ecco io credo che effettivamente Scalfari gliel'abbia detto questo credo di sì perché altrimenti non avrebbe scritto ora uno scrittore col quale non devo fare i conti non avrebbe sentito il bisogno di farlo insomma ecco
E però siamo di fronte a uno scrittore in
In inclassificabile in casa e non non facilmente inserito in una casella proprio soprattutto da da dalla critica accademica dalla critica che ne procederanno più avvertita perché uno scrittore che che scrivo libero come L'affaire Moro ripeto
è uno scrittore che si colloca in una in un angolo che riguarda solo lui ecco per fortuna noi te lo leggiamo
Ma io non so se c'è davvero Scalfari come tu sei convinto in qualche modo avuto qualche ripensamento
Qualche occasione per per riflettere su queste cose l'ha avuta per esempio Sciascia molto viene accusato da Pino Arlacchi proprio su Repubblica
Di aver scritto un romanzo il giorno della civetta che esalta la mafia e poi Camilleri ci mette del suo dicendo che romanzo che esalta
Mariano Arena che lui non avrebbe mai scritto magari poteva approfittare dell'occasione per fare i conti anche con se stesso
Però c'è stato un silenzio non lo so però io
So solo che
Scalfari qualche anno dopo la vicenda modo riesuma quella che lui definisce l'ultima intervista di Moro vivo per come dire suffragare le sue tesi
Conto le cose che diceva Leonardo Sciascia questo per dire scusatemi non ho per nulla una buona opinione
De di Scalfari
Della sua scuola
Sarò molto più breve del mio intervento quando si parla di impegno sette l'impegno di Sciascia era lascio passare un attimo ecco certamente alla ricerca della verità e il culto che avevate la memoria la collana della memoria che abbiamo evocato quel titolo è individuato e proposto da Leonardo Sciascia la ricerca della verità
è qualcosa di fondamentale che coniuga LA
Alcuni otto
Del diritto ma non solo il culto del diritto anche a una sorta di contraddizione di cui Sciascia era consapevole la necessità che ci sia nella società che viviamo della dell'uomo
Una figura come il giudice che deve stabilire quando un comportamento è lecito non è illecito giusto o sbagliato punibile non punibile ma anche rifiutò per quel che lo riguarda e di giudicare una persona lui si rifà molto a tante recite ne ha pubblicato proprio per Sellerio alcuni libri
Perché André Gide si trova a far parte di un collegio giudicante da quell'esperienza ne esce sconvolto segnato e pubblica addirittura da un editore una collana di libri intitolata non giudicare
E
Quindi il giudicare come male necessario e inevitabile ma appunto male
Poi
Credo da quello che ho potuto ricostruire Sciascia non era
Personaggio che si collocava su una torre d'avorio
Scriveva pensando
Aveva un suo indubbiamente ordine mentale talmente chiaro talmente cristalline pulito che si riverbera negli originali testi scritti che contengono pochissime correzioni teniamo presente che lui non scriveva con il beneficio del computer come facciamo tutti noi e possiamo spostare un periodo allungarlo cancellarlo no lui scriveva nella lettera ventidue
Batteva a macchina con le due dita ci sono ancora delle immagini
Delle televisioni che lo ritraggono appunto scrivere a macchina e gli originali che sono conservati sono pochissime correzioni che significa che Luís
Scriveva avendo già chiaro tutti in testa e infatti i romanzi per esempio gli iscritti quasi tutti
Elaborati concepiti nel corso di un anno e poi iscritti nelle estati a Racalmuto
E e quindi aveva anche una
Come posso dire un un qualcosa
Nel nel suo cervello di un calco era un calco dal
Una sorta di computer che poi appunto si manifestava dei modi in cui sappiamo e non solo aveva
Mi stava stretto non concepiva non
Rifugi IVA dal temi intellettuale organico anche la parola intellettuale stava molto stretta
A patto che si intendesse per intellettuale
Le persone che pensano con la loro testa allora in questo caso lo accettava però estendeva questo punto all'intellettuale non era più solo da persona che scriveva ma appunto erano tutte le persone che ragionavano con la loro testa a questo punto tutti noi possiamo essere intellettuali
Quindi senza essere scrittori
Questo mi sentivo di di aggiungere perché poi dovrei ripetere le cose che hanno detto i due martelli e quindi l'avete sentita non le voglio ripetere perché sono cose che condivido e con cui mi identifico
Tutto
Ma dunque intellettuale organico presuppone molte cose ed era una strega bresciana comunista ma diciamo più ampiamente forse presuppone credere non solo alla storia genericamente ma avere una certa inclinazione allo storicismo e questa è un'inclinazione che Sciascia decisamente non aveva la storia che gli è cara la storia che comincia con l'Illuminismo è una storia che va rapidamente verso lo storicismo mai esattamente quella parte che lui tende a rifiutare in lista anche il suo manzo Nismo che molte cose ma che anche questa cioè e credere nella responsabilità degli uomini senza fare della delle condizioni storiche una sorta di come dire fantasma onnipotente che che potrebbe sconcia are qualunque giudizio e è significativo il fatto che la Storia della colonna infame fino al tardo Novecento ma probabilmente fino ad oggi avuto dei critici storicista entra giuristi intellettuali letterati filosofi cioè Sciascia si trova a polemizzare contro alcuni di questi che sostengono che nel mille seicentotrenta nessuno avrebbe potuto fare diversamente da come hanno fatto i giudici Sciascia manzoniana mente dice Dino l'impegno non organico viene anche proprio da un distacco dalla prospettiva storicista
Gramsci diceva se non sbaglio gli intellettuali organici devono essere un po'come le stecche in un busto
Ecco siamo molto lontani
Decisamente da Sciascia siamo anche lontani da Pasolini che pure ha una storia diversa no primari gli appaia o anche da questo punto di vista la loro diciamo oscillazione o meglio la loro familiarità sia con i comunisti con quel particolare Partito Comunista che era il PC sia con i radicali
Viene viene dal dal fatto di sentire che organici ha una storia completamente quella storia la sera comunista non si può essere anche se appunto Pasolini una vicenda diversa
E dall'altra parte c'è prima parlavo di rimorso ce la fa la forte consapevolezza che viene anche da una storia personale di quanto è importante il tema della giustizia sociale però Sciascia dice anche qui
No mi pare lo dice più volte ma in alcune occasioni proprio parlano anche delle rivoluzioni più corrente dice magari giustiziate da magari è comprensibile anche se magari non giustificabile che siano giustiziati dei possidenti dei ricchi ma non che siano giustiziati utilizzando il Processo come se fossero colpevoli di crimini allora a quel punto a quel punto che rivoluzione siano che sia una e che questo la la dice quindi anche questa
Questa oscillazione questa doppia familiarità dice di una disorganicità
Di di questo genere c'è una frase di Pasolini che può essere applicata anche a Luís anzi forse più a Luís in certi momenti che a Pasolini Pasolini diceva a un certo punto della sua vita l'indipendenza che è la mia forza implica la solitudine che la mia debolezza
E credo che questo valga per Sciascia e tutti lo va ricordato adesso con Lurano ricordano le le sue la sua insistenza sulla solitudine insistenza anche pirandelliana l'uomo solo Moro uomo solo la riduzione creatura
La il Pirandello cristiano in questo senso minuscolo Manzoni ma anche Pirandello cristiano in questo senso
Credo che nel momento in cui la storia dell'intellettuale cosiddetto organico si è del tutto sfarina The diventato una storia puramente mediatica
Di Sciascia ci sia sempre più bisogno perché in realtà è successa è successo un'altra un altro tipo di commissione cioè l'intellettuale organico in media
E in questo senso Scalfari ha vinto Sciascia diceva nemmeno a futura memoria no ci sarà un tempo inquina e non saremo più Scalfari Saura sarà un po'meno potente
In realtà io credo che Scalfari abbia vinto abbia vinto su tutti i fronti e c'è un giornalista che è molto più di un giornalista di Repubblica che anche care i radicali anche per cui Sciascia Stati importanti che però per me è un po'un sintomo da questo punto di vista da Francesco Merlo
Che tra l'altro molti anni fa passando dal Corriere a Repubblica sia significativamente in barocchi purtroppo in tanti suoi articoli sembrano delle immense torte
Dolciastra ma le cose che Merlo non dice le contraddizioni di Merloni Lalla il tentativo conciliante di Merlo dice qualcosa di quel mondo e davvero secondo me della della vittoria della vittoria Scalfari Ana e chiudo dicendo a proposito della della del non del parlare quando si ha qualcosa da dire qua ecco una forma di impegno disorganicità in media per un intellettuale ed è quello che pulisce a Sciacca ha fatto varie volte ti telefona una redazione tu non sei un giornalista interno non hai alcun obbligo
E ti chiede di scrivere sul fatto del giorno magari ti chiede di scrivere proprio nel modo in cui oggi fanno scrivere i cosiddetti intellettuali che pare unicamente recitano Language Monno cioè di fare di scrivere tu non sai chi altro che quello che sa un comune cittadino non hai nessuna idea in più
Dici delle cose completamente corride semplicemente tu non hai la funzione intellettuale cioè di chi pensa con la sua testa mai il ruolo da chi è ricco e accetti lusingato questo ruolo da Chieri quella mattina dopo scrivi un editoriale non importa che sia sughereta su una strage dei treni su qualcos'altro scrivendo delle cose che non hanno alcun senso ecco
Un un un come dire un ipotesi di impegno Sciascia nega oggi per un letterato intellettuale è quella volte di dire no non ho niente da dire o lo dirò quando quando ci avrà riflettuto grazie
Lei infatti allora sulla scorta di questi mi permetto di fare un ultimo inciso perché ce l'ho qua poi non so se vogliono intervenire di ma ancora i relatori giustamente
Prima con una diceva
Una delle ragioni per cui Sciascia ha saputo del riuscito ad essere libero è stata una scelta fondamentale legata alla a non farsi prendere dalla dalle lusinghe del denaro
E quindi avere quel minimo di indipendenza economica per poi poter scrivere
Quello che voleva e quando voleva insomma la stessa cosa diciamo e questa
L'opinionista per il ruolo delle Pignone Instar che ogni giorno deve partorire un pezzo anche se non ha delle cose da dire o delle delle idee su quello che avviene rischia appunto di
Di di imprigionare no in questo volo rischia di imprigionare
Il giornalista
E obbligano dire qualcosa in cui di fatto non crede spesso anche questa una forma di dipendenza cioè
Che si è dato uno spazio tu occupi tutto anche se non ti necessità però te lo puoi tenere stretto
Uno dei record insomma
Rimanendo sempre sulla verità
La verità poi anche quella personale la il coraggio di poter rivedere se stessi e certi momenti di se stessi del certe azioni compiute in passato nelle quali non ci si riconosce più
Fino alla alla spietatezza Sciascia in più di un momento racconta disse per esempio riguardo alla insomma c'è stato un momento in cui
Durante la seconda guerra mondiale il il patto il famoso patto tra che Hitler e Stalin è qualcosa che lui dice non mi ha fatto dormire mi ha mi ha tolto il sonno per diverse settimane ne sono uscito e in quel momento sono stato stalinista pensando che Stalin in realtà stava giocando in modo astuto stava dando a credere a Hitler di dis di stringere un patto ma poi ci sarebbe stato il trucco e avrebbe cambiato strategia
Mi sono dato quest'illusione
E questa è una detto negli anni settanta è una missione di notevole coraggio
Un'altra cosa che lo riguarda per esempio
Qui è sempre un'intervista degli anni settanta dice tra le cose che mi rimproverò come viltà viltà personale anche se si tratta di una viltà sociologica e storica
Cioè quella di non aver osato prendere le difese di certi fascisti quando mi è sembrato che fossero accusati ingiustamente
Se fossero stati rampolli della sinistra da un pezzo mi sarei dato da fare per loro avrei sottoscritto petizioni
Ma ahimè appartengono alla destra e allora anche se intuisco che qualcosa non funziona nei processi in cui sono sottoposti non mi sento abbastanza sollecitato ad indagare più a fondo riportata anche nella biografia dicono ora ecco questa siccome un esempio non so quanti altri ne esistano tra intellettuali scrittori del secondo Novecento insomma della nostra epoca di persona che si guarda allo specchio dice davanti a tutti si mostra nel nel suo fare peggiore
Dire di se stesso sono stato vile ecco credo che sia veramente un una testimonianza di
Di ricerca della verità fino in fondo senza senza compromessi
Non so se volete ancora aggiungere qualcosa voi se no se da parte del pubblico ci sono interventi credo che ce n'è già uno
Prego comunque chiunque voglia intervenire di di avvicinarsi al tavolo e di presentarsi anche a beneficio della registrazione di radio radicale che mi sono dimenticato colpevolmente di ricordare questo evento voi lo state vivendo ma sarà comunque disponibile poi sul sito di Radio Radicale
Scusate io sono arrivato in ritardo magari la rete già detto però Sciascia è presente nel Famedio di Milano Diana Gianni Rubagotti membro del consiglio generale del Partito Radicale
Cioè CIACE presente nel Famedio di Milano non tutti lo sanno perché nella tomba di Tortora
C'è una copia una copia della colonna infame di Manzoni con la prefazione di Leonardo Sciascia
A me non risulta
E a tre a tra l'altro è stata il consiglio comunale di Milano ha stabilito che le all'unanimità che ci sarà una mozione sulla casa di Tortora che qui vicino e sulla con una una targa sulla casa di Tortora che qui vicino è una targa
Sulla colonna infame che vicino alla casa di Tortora
Chissà se tortuoso tema condotta sulla casa
Non mi risulta che ci sia nulla a Milano di intitolato a Sciascia
Quindi
Io vi posso d'annunciare che il Comitato l'otto marzo tramite Andrea Bonetti ma ha fatto sapere che è favorevole a fare una richiesta perché venga intitolato qualcosa la domanda e voi cosa suggerire este Ponzio chiunque lo voglia fare con noi è benvenuto
Nulla di intitolato a Sciascia ma Milana una strana scelta perché io l'abito da da più di quarant'anni insomma esprime grandi insomma una città di grande cultura di grande tradizione è una città illuminista insomma
E però a me fa fa impressione per esempio che non so se voi conoscete la via Stendhal dove cioè Stendhal è che seppellito a Parigi nella sua tomba c'è scritto milanese forse andrebbe trattato meglio non so
Dopo via Manzoni probabilmente alla via da dedicare piove di più importante sarebbe la Standa alla insomma quindi se si dimentica coeso figurati vengono di Sciascia insomma anche perché già c'è poi amava moltissimo Milano però non è che forse a Palermo andrebbe fatto qualcosa di più per loro questo sì insomma più che a Milano
Devo dire che questa iniziativa è stata fatta di Milano come ne sono state però io ho una mia conferenza
Un mese fa due mesi fa l'ho tenuta nella Casa del Manzoni parlando di Sciascia insomma quindi Milano diciamo è un del terreno favorevole per questo e per queste per tenere vive insomma l'importanza di di di certi scrittori no si è dimenticato di appunto di De Amicis ma insomma
Questo lo dicevo prima
Sì però insomma forse prima andrebbe ricordato sta andando a Milano meglio di Sciascia
Posso dire una cosa questo fa parte un peso dalla toponomastica cittadina come sappiamo espressione poi della politica molto interessante credo che ci siano degli studi anche riguardo su l'evoluzione è chiaro che durante il fascismo abbiamo avuto viale Etiopia eccetera no
Poi molte molte sale sono state intitolate
Laddove ci sono dei buchi ecco evidentemente sono personalità che danno ancora scandalo
E non a caso nel discorso appunto del potere la retorica
Ma anche la stessa epigrafe che sta sulla tomba di Tortora è stata dettata da Sciascia
Però ecco sì le direttive sono importanti
Poi bisogna anche vedere dove vengono collocate io dalle amministrazioni comunali regionali dalle istituzioni chiederei più che una via magari un ciclo di conferenze organizzate magari nelle scuole proiezioni anche di film dalle opere di Leonardo Sciascia ne sono stati ricavati parecchi e possono essere degli strumenti che catturano l'attenzione di di ragazzi e di ragazze e da lì poi ricavare oggetto di riflessione inviti ai professori perché almeno delle biblioteche scolastiche come letture a facoltative miope non solo di Sciascia ma anche di altri autori vengono inseriti somma vorrei che
Non ci si limitasse una via che è anche un modo per pulire una coscienza abbiamo fatto la via arrivederci e buona notte invece qualcosa di più vivo di più
Concreto e anche di più se mi passate il termine utile perché dalla conoscenza delle cose poi derivando i comportamenti di arrivano le scelte derivano tante cose che nel quotidiano vengono applicate
Ecco mi permetto
Questa parentesi scusate
Subito nel microfono comunque
Ci sono altri interventi da parte del pubblico
Ricordo ovviamente ma l'avrete notato che ci sono dei libri perché poi
Tutte le idee da qualche parte devono essere insomma su qualche supporto devono essere fissate e i libri sono la carne nella cultura esiste anche il digitale ma questa sera abbiamo i libri per cui se se siete interessati sono a disposizione
C'è siamo siamo e stranissima mentre in in anticipo sulla fine all'OLAF recupero magari qualcosa sempre sulla
Sugli appunti che mi ero segnato la storia giustamente Matteo Marchesini
Individua pannello storicismo nella quella corrente filosofica e poi anche culturale in senso complessivo che ha permeato la nostra cultura insomma a cavallo tra Otto e Novecento
Ed era un modo di rapportarsi alla storia in un passaggio Sciascia però lega invece la storia proprio al cioè interpreta la storia sotto un'altra chiare che quella della letteratura ritornando sul tema della verità della letteratura
Lo scrittore rappresenta la verità
La vera letteratura distinguendosi dalla falsa solo per l'ineffabile senso della verità
E il caso che lui presente quello della dell'invenzione dello Shrapnel che un tipo di esplosivo deriva dal nome di questo tenente britannico
è uno dei primi usi insomma si parla del dell'inizio dell'Ottocento
E nella battaglia di Waterloo questa questo episodio era alta
E già raccontato da Stendhal nella Certosa di Parma però nella lingua italiana di fatto la parola Shrapnel arriva con la prima guerra mondiale quindi cent'anni dopo
Allora Sciascia dice nella pagina di Stendhal anche se non con quel nome noi avevamo già la verità storica
Quindi a volte sono i romanzi a raccontare meglio quella che è la verità
Sociale storica del nostro tempo invece dei delle analisi che la cosiddetta saggistica Olympe il terzo l'interpretazione con interpretazione scientifica diciamo lo studio non letterarie non artistico ma la fredda analisi dello specialista dovrebbe farci dovrebbe consegnarci
Su questo a me viene una viene in mente una delle frasi che spesso Marco Pannella ripeteva è che era nelle conversazioni per esempio con Massimo Bordin o anche credo conversazioni con Valter Vecellio o in dialoghi con con chi lo sollecitava su certi temi
Beh per la compressione dei fenomeni ma a me serve di più io sono preferisco la letteratura la la narrativa alla saggistica
Era un suo cruccio
Magari qualche riflessione lo si può fare su questo cioè che cos'è che cos'è la verità nella letteratura e della letteratura
Il primo che
Ma io l'aveva accennato poi dopo c'è voluto altro voi che siete più per comprendere la storia d'Italia lo stesso Sciascia suggeriva alla lettura imprescindibile a di Manzoni dei di Pirandello i vecchi e i giovani ci dei viceré di Federico De Roberto
E diceva leggendo questi tre romanzi letteratura voi comprendete molto più che legge un'intera biblioteca di saggi storici e probabilmente senza probabilmente aveva ragione così
Chiamatelo l'intuito dello scrittore chiamati gli occhi che riescono a vedere mentre gli altri guardano pensa noi se prendiamo ceti romanzi riusciamo a cogliere e a vedere e a capire a comprendere le situazioni gli ambienti i momenti molto più che dai saggi storici poi naturalmente non bisogna generalizzare solo storici storici naturalmente
Però la realtà è questa che quei tre libri che vi ho citato contengono tutto Sciascia amava dire che per esempio dei Promessi Sposi c'è la mafia in fin dei conti nel primo capitolo quando i due bravi
Mandati da don Rodrigo questo matrimonio non s'ha da fare ecco che abbiamo rappresentazione cala sergente la mafia non viene mai citata però la mafia c'è le quella come la precettazione e bisogna avere anche la parte di un lettore evidentemente gli occhi giusti
Per leggere certi certi libri la dicevo prima della letteratura della lettura scolastica che viene fatta dei Promessi Sposi il romanzo della Provvidenza
Devo proprio Leonardo Sciascia Matteo diceva Brescia esce una delle persone che se lo conosci ti segna anch'io ho avuto due maestri che mi hanno folgorato San Paolo Saud sulla via
Lei diventa San Paolo uno e Sciascia e l'altro Pannella
Senza queste due persone forse non sarei la persona che sono ad una grossa responsabilità da questo punto di vista detto questo
I promessi sposi o manzo della Provvidenza fino a un certo punto in una delle passeggiate a Roma per librerie antiquarie Sciascia mi dice va bene
Provvidenza frate Cristoforo il buono muore della peste esattamente come dovuto il cattivo a chi tocca tocca è vero Renzo e Lucia alla fine si sposano vivono felici e contenti ma devono scappare della Repubblica Veneta quindi non è che hanno vinto tanto primate del Paese
Don Abbondio il pugile l'anima dice questa è la provvidenza tanti soldi
Quei tre libri Promessi Sposi
Federico De Roberto
è vecchia giovani Pirandello ne va aggiunto un quarto quelli che gli è rimasto nella penna no no gli è rimasto nella penna Sciascia insomma che il Gattopardo
Io per quello che può valere e credo che il libro più il romanzo più bello più importante
Dopo I promessi sposi in Italia il Gattopardo insomma ecco Sciascia quando venne fuori il Gattopardo espresse delle riserve che erano legate alla sua età
A a quello che circolava piega nel Gattopardo è veramente una saracinesca che venne a cadere sulla speranza degli dei siciliani degli italiani ed un pessimismo folle insomma o ancorché come dire sacrosanto ecco però verso la fine della vite verso la fine dalla dei sei giorni Sciascia si dice io attaccai Tomasi da Lampedusa il romanzo oggi devo dire che aveva ha ragione
Ma il fatto che abbia ragione non mi non mi vieta di dire che le idee debbano muovere il mondo
Ecco la differenza tra Tomasi detto Tomasi di Lampedusa Sciascia la differenza per nostra fortuna perché CIACE ci indica una strada ulteriore insomma una strada e di speranza cioè alla al pessimismo dalla ragione pessimismo vero e come dire più che giustificato al pessimismo va contrapposto all'ottimismo della volontà gramsciana di camici alla memoria insomma CIACE uno scrittore moderno lo scrittore che nasce nel ventuno quando l'Italia sta per essere oscurata dal fascismo e pure questo non gli impedisce di capire insomma di di come dire di disse di avvicinarsi ai ai ai ai fascisti che subiscono da da da da i veri fascisti che si fanno poi che divennero antifascista insomma la violenza eccetera Sciascia è un effettivamente mi dispiace che non abbia che non si possa aggiungere alle parole di Sciascia a quei tre romanzi del Gattopardo che io considero veramente l'omaggio più bello dopo I promessi sposi
Va be'le cose che diceva Walter Vecellio c'era la l'amore di Sciascia per per un libro per un saggio sui Promessi sposi che di Zotto Lika era il sistema di don Abbondio no qui appunto si dice che alla fine il vincitore don Abbondio di questo presunto romanzo sulla provvidenza perché d'acciaio ma infinitamente pieghevole perché è quello che se detto in termini novecenteschi è la zona grigia dei capo cioè la zona e anche della mafia cioè di quei sistemi totalizzanti più o meno costrittive ma in cui il servo padrone
Utilizza una sorta di prepotente umiltà con il padrone più alto il don Rodrigo e di prepotenza finto umile come Renzo e Lucia cioè con chi con le vittime vere che che che stanno in basso la mafia c'è anche credo cioè la mafia dei bravi la maschera manovalanza ma c'è anche la mafia quella che ricorda già e che Sciascia ripreso negli regolato in tanti suoi libri quei dialoghi senza didascalie incolori del dell'onorevole o del o del Cornel notabile c'è il dialogo tra il Conte Zio il padre cappuccino no troncare sopire
Sì promuovere frate Cristoforo per rimuoverlo come si farebbe con con un magistrato con altri e quindi e quindi da questo aspetto no a proposito della del della tua domanda dei dei romanzi veniva in mente che di nuovo un nome che qui è circolato quello di Nicola Chiaromonte perché Nicola Chiaromonte proprio per capire anche lui davanti storicista appassionato della storia che vuole capire la storia moderna
Qual è stato l'incontro tra l'uomo moderno e i grandi terribili eventi dell'Otto Novecento ha utilizzato nell'unico suo vero libro pubblicato in vita parte una raccolta di scritti teatrali cioè credere non credere libro che ahimè nessuno vuole Queer più ripubblicare neanche il Mulino che l'aveva fatto negli anni novanta
Ha utilizzato dei romanzi cioè per spiegare la storia
Ha preso per esempio di Autori carissime Sciascia cioè Stendhal e Tolstoj che fanno vedere no quando Fabrizio del Dongo arrivare la Certosa di Parma la materia di Walter lo Luigi pensa dov'è la battaglia e c'è in mezzo
No e così il principe Andrea ostelli se cioè la la sensazione che l'uomo non governa fatto come gli storici si pretendono gli eventi storici no ma che ne è totalmente governato e si spezzetta né in una miriade di micro e venti
Che hanno l'aria della pura casualità o della incalcolabili ITA e quindi lo storicismo una è una vera e propria illusione e da questo punto di vista no quando Sciascia Sciascia paragona Moro a Kutuzov
Però nei nei nell'opera di Sciascia e ci sono tanti c.t. Zoff un po'più positivi adesso sta non non abbiamo tempo per far però ci sono tanti personaggi che in maniera un po'più positiva hanno quello scetticismo nella possibilità di governare la storia
E nello stesso tempo però se non hanno un ottimismo della volontà hanno certo una cosa hanno un amore cristiano
Dentro con lo scetticismo per esempio negli zii di Sicilia in cui c'è un racconto in particolare ma ci sono più racconti in cui circola un'aria da e qui faccio un altro non nome di romanzo di autore
Come dire
Nazionale Ippolito Nievo le confessioni italiano circola l'aria dimmi Emo e a un certo punto compare un prete e si dice di quel prete che dava qualche scappellotto al bambino educato intorno all'alcol al mille ottocentoquarantotto e si dice che in fondo conosceva gli uomini come un Guicciardini quindi con tutto lo scetticismo la terribili ITA
All'amarezza e nello stesso tempo il passaggio che sapeva fare era da quello scetticismo all'amore cristiano senza rinnegare
Nell'uno o nell'altro però ecco credo che in effetti romanzi
Sì e credo che in Sciascia poi da un certo punto in poi come dicevo ci sia stata anche la la convinzione che la come dicevo la la la la verità pubblica completamente cancellata dal dibattito andava a rifugiarsi nella letteratura e quindi questa idea sia stata accentuata dagli anni settanta in poi
Bene
Grazie a tutti voi