Rassegna stampa estera

Poggiano gli scocciatori di radio radicale sabato diciotto gennaio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carr detta anche oggi in apertura ci occuperemo di Russia dopo che Vladimir Putin mercoledì annunciato non solo le dimissioni del suo primo ministro Dimitri mia difende di tutto il governo ma anche e soprattutto una riforma
Costituzionale che potrebbe dovrebbe permettergli di restare al potere
Diversi
Quotidiani nei loro commenti
Si dicono stupiti
Lo vedremo in particolare con l'opinione ma non solo anche con l'Economist che in uno dei suoi editoriali questa settimana un titolo efficace incollato al trovano i dettagli sono confusi
Ma il piano di riforma costituzionale di Putin appare come una presa del potere di lungo Periodo
Vedremo anche fare sul Times che
Anche se stupito ha pochi dubbi Vladimir Putin complotta per rimanere il burattinaio della Russia il presidente sta preparando una nuova struttura di potere ma non ha alcuna intenzione di
Uscirne
Ci occuperemo poi di green deal europeo nel
Piano presentato a dicembre dalla commissione di Ursula fondarla ai in questa settimana sono arrivate le proposte
Di carattere finanziario come appunto finanziare la transizione
Energetica climatiche a ambientale il farà sciolta INPS in un editoriale di oggi sottolinea che questa transizione non sarà gratis e plaude all'Europa che è uno dei primi attori mondiali ad affrontare i costi
Del nuovo ordine
Climatico in chiusura su cui potremmo anche di Cina
Di un particolare aspetto la guerra tecnologica che si annuncia con gli Stati Uniti
Dopo la tregua nella guerra commerciale su questo se avremo tempo leggeremo un analisi di arricchito Boucher su lese con quotidiano economico francese
Di ieri a proposito delle di dell'ipotesi di vietare il colosso cinese Huawei in Europa alle Boucher che è un commentatore
Liberale si dice a favore di questa ipotesi anche per creare un'industria tecnologica europea all'altezza ma cominciamo dalla Russia e dai piani di Vladimir Putin per ristrutturare
La Costituzione
E restare al potere ieri era dedicato a questo l'editoriale di Lupini ha un piccolo giornale liberale francese dal titolo le incognite del Cremlino diceva Winston Churchill la Russia è un rebus avvolto da un mistero dentro un enigma
E se è vero della Russia che dire del Cremlino mercoledì Vladimir Putin ha colto tutti di sorpresa annunciando un cambio di Governo e riforme istituzionali
è stato nominato un nuovo Primo Ministro che di cremlinologi più affini non avevano visto arrivare
Come gli esperti anche i giornalisti a volte devono saper dar prova di modestia e dire
Non so questo vale per il Cremlino come per zone di anni hai la sede del potere a Pechino e altri luoghi opachi
è un'illusione secondo l'opinione credere che viviamo in un'era di piena trasparenza insomma non sappiamo perché il presidente russo abbia agito così né cosa farà domani la cosa più verosimile e che cerchi
Una base giuridica per restare al vertice dello Stato dopo la fine del suo mandato nel due mila e ventiquattro
Il regno di Vladimir Putin arrivato il potere nell'agosto mille novecentonovantanove
Potrebbe così superare il quarto di sei colo mettendosi a far concorrenza con altri personaggi della storia russa come Pietro il Grande Caterina secondo Alessandro secondo
O il compagno Josef Stalin
Ci si può immaginare uno zar come Putin andare in pensione in una Dacia lasciando il suo successore governare come vuole si interroga l'opinione la Russia purtroppo non è in via di democratizzazione ma avverte il quotidiano francese l'esempio del Vaticano dove le cose si stanno complicando tra l'ex Papa Benedetto decimo sesto del Papa attuale Francesco
Quell'esempio dimostra che queste configurazioni raramente funzionano l'enigma russo potrebbe riservare altre sorpresa insomma
C'è c'è una sorta di avvertimento nelle conclusioni l'opinione attenzione perché creare delle di archi alla fine
Potrebbe non funzionare efficace invece il titolo
Dell'editoriale è uno degli editoriali di questa settimana
Dell'Economist incollato altrove i dettagli sono confusi ma al piano di riforma costituzionale di Putin appare come un appresa del potere di lungo periodo a cosa sta giocando con la di Mirko utile scrive l'Economist il quindici gennaio il presidente russo a colto tutti gli osservatori del Cremlino di sorpresa
Nel suo discorso sullo Stato dell'Unione annunciato una riforma radicale della costituzione russa è un referendum sul contenuto di questa riforma
Questa bomba è stata poi immediatamente seguita da un'altra il primo ministro Dimitri Medvedev si è dimesso con l'intero governo
Le ragioni del licenziamento di Medvedev cioè della sua sostituzione con un oscuro tecnocrate rimangono avvolte nel mistero
Per capire cosa potrebbe accadere prosegue l'economista iniziamo da un fatto semplice negli ultimi vent'anni il regime Putin ha ucciso troppe persone
E si è appropriato di troppi miliardi per rendere plausibile l'idea che Putin scelga di procedere volontariamente il potere effettivo
Secondo l'attuale Costituzione Putin non può correre per la prima presidenza nel due mila ventiquattro
Ma da tempo tutti sono convinti
Che in un modo o nell'altro aggira le regole per rimanere al vertice del resto lo aveva già fatto tra i suoi due primi mandati come presidente e i suoi due secondi mandati al Cremlino cioè tra il due mila e otto del due mila e dodici quando scambio il posto con il suo Primo Ministro Dimitri niente d'erba il solo enigma ora eh quale poltrona su quale poltrona salterà Putin nel due mila e ventiquattro e questo non lo sappiamo ancora
Un'opzione e che Putin torni a essere il primo ministro un argomento a favore di queste ipotesi scrive l'economista il fatto che la sua riforma costituzionale prevede di rendere questo
Incarico più importante con pieni poteri per nominare
Il governo cioè non è più il presidente che che lo nomina un'altra opzione più probabile e che Putin cerchi di mantenere il controllo sul potere continuando guidare un'istituzione
Particolarmente potente anche se un po'oscura chiamata consiglio di stato a cui Putin ha detto guarda caso che saranno dati altri poteri ma in realtà sottolinea l'economista e coglie probabilmente l'elemento centrale
Di tutta questa vicenda i dettagli non contano più di tanto
La Russia è una dittatura mascherata da democrazia i successi elettorali di Putin devono molti agli anni di crescita economica
Che però sono finiti a causa della corruzione della mancanza di competitività della fine del boom petrolifero e delle sanzioni occidentali seguite all'annessione della Crimea
I suoi successi sono anche il risultato della popolarità seguita alla riaffermazione dell'Imperium dell'era sovietica
Ma probabilmente questi successi
Devono ancor di più al controllo di Putin sulla televisione di Stato all'esclusione
Dalle lezioni di candidati dell'opposizione popolari alla cooptazione di finti partiti d'opposizione all'arresto e all'intimidazione di quelli invece che non si sono allineati
Che Putin sia presidente Primo Ministro capo del Consiglio di Stato oppure presidente onorario dell'Associazione nazionale di Bridget cioè l'incarico attraverso il quale Deng Xiao Ping ha governato la Cina per diversi anni dopo le dimissioni da incarichi più prestigiosi
Non fa differenza
E perché perché la democrazia è perché la Russia non è una democrazia reale
Come non fa differenza del resto la forma finale che assumerà la nuova costituzione
Putin potrebbe decidere come molti i despoti hanno fatto prima di lui
Che una nuova Costituzione significa azzerare i contatori dei mandati e dunque tornare al Cremlino
Oppure come ha fatto ci Jinping in Cina nel due mila e diciotto potrebbe semplicemente decidere di abbandonare limiti tetti ai mandati di presidente ci si è spinto fino a cambiare le regole per governare a tempo indeterminato un altro modello offerto dal Kazakistan dove Nursultan Nazarbayev che era diventato
Il primo presidente del Paese all'epoca dell'indipendenza nel mille novecentonovanta sono passati trent'anni
Si è dimesso lo scorso anno ma per restare leader del partito al governo e del Consiglio di sicurezza con il titolo di leader della nazione
Le conclusioni dell'Economist guardano alla reazione delle democrazie l'America un tempo
Si sarebbe espressa chiaramente contro questi tu furto di potere
A tempo indeterminato
Donal Trump non lo fa il Presidente americano non nasconde la sua ammirazione per gli uomini forti
Né lo farà con ogni probabilità l'unione europea nel momento in cui Putin sì col suo trono l'Unione Europea spaventata dalla crescita della Cina e dipendente dalla Russia per il gas
Gli altri autocrati nel mondo guarderanno agli eventi a Mosca con interesse per vedere se Putin può offrire loro dei suggerimenti su come prolungare il loro potere
Per i democratici altrove la sola consolazione che i leader al Litta non vivono per sempre così tra l'altro il settimanale britannico
In questo editoriale o tra l'altro l'economista un articolo nella sezione europea dedicata all'Italia e in particolare a quello che nel titolo viene definito l'angelo del Nord
Qual è l'angelo del Nord Milano città che prospera mentre l'Italia stagna ve lo segnaliamo
Beh lo segnaliamo
E lì e di rinviamo al cartaceo all'edizione internet
Dell'Economist
Restando invece sulla Russia anche il famoso Panshir dedicavo un editoriale a questa questione dal titolo Putin sì organizza complotta per rimanere nel burattinaio
Il presidente sta preparando una nuova struttura di potere ma non ha alcuna intenzione di uscirne
Se mai qualcuno si è chiesto davvero se Vladimir Putin
Avrebbe fatto un passo indietro dal potere al termine del suo quarto mandato presidenziale nel due mila ventiquattro me ora la risposta c'è
Il presidente russo lanciato una riforma costituzionale presentata come una mossa per modernizzare il Paese decentralizzare il potere in realtà l'obiettivo è di creare un quadro legale del quale Putin possa continuare in definitivamente essere burattinaio capo anche se con un titolo diverso
Gli esperti russi
Indicano il modello Deng Xiao Ping ma e qui il Financial Times in qualche modo si collega a quanto abbiamo letto su l'opinione agire come leader supremo senza essere formalmente il capo di Stato potrebbe essere più complicato nella Russia di oggi di quanto lo sia stato per l'architetto della Cina moderna
Le modifiche costituzionali previste limiteranno i mandati dei futuri presidenti a due in totale non ci sarà una ripetizione del doppio doppio mandato di Putin interrotto da quattro anni come primo ministro
Il ruolo del presidente sarà declassato il Parlamento il primo ministro conquisteranno nuovi poteri questo crea due spazi da cui Putin potrebbe agire come potente burattinaio
Ho essere di nuovo primo ministro oppure capo del partito Russia Unita ma ancor più intrigante
è il suo piano di rafforzare il Consiglio di Stato oggi composto dai governatori regionali funzionari federali e che Putin aveva creato nel due mila presiedere un Consiglio di Stato più forte potrebbe permettere a Putin di controllare gli altri rami del Governo il modello è quello dell'ex presidente del Kazakistan Nazarbayev che lo scorso anno si è dimesso per guidare il suo consiglio di sicurezza
Muovendosi ora scrive poi il Financial Times Putin ha inviato un chiaro messaggio alle il Little russe che guardano lui come arbitro esistano già scontrando sulla successione
Il boss i messaggi sostanze questo e lui e Putin che guida una transizione gestita dall'alto verso una nuova fase ma senza pensare di uscire dal potere semmai Putin dà nuova vita se stesso grazie a questa nuova struttura quel che è meno chiaro secondo il affronta INPS S. cittadini russi accetteranno questo piano Putin è un leader spietato di uno stato spesso spietato
Alcuni giornalisti politici dell'opposizione sono stati uccisi alcuni nemici all'estero sono stati avvelenati
Due Paesi vicini sono stati invasi ma la Russia si affida meno alla cui percezione di quanto facciano altri Paesi apertamente autoritari come la Cina
Putin ha preservato una facciata di democrazia e per gran parte del suo regno è stato davvero popolare
Un analista definito questa situazione comune dittatura con il consenso dei governati
Ma per mantenere questo sostegno Putin si è affidato una serie di grandi scambi con i suoi cittadini prima l'aumento degli standard di vita che oggi non c'è più poi la restaurazione della Russia come grande potenza l'apice raggiunto nel due mila e quattordici con l'annessione della Crimea
Il problema sottolinea il Financial Times è che entrambi questi sforzi sono in stallo così come i tassi di popolarità di Putin l'economia i redditi reali sono stagnanti da diversi anni
Sostituendo il primo ministro Dimitri Medvedev con interni Knock latte mica il mission spin
C'è un'apparenza di ripartenza ma cambierà poco per far ripartire l'economia servirebbe più concorrenza meno corruzione al rafforzamento dello stato di diritto
Ma questo andrebbe a detrimento degli interessi degli oligarchi del sistema Putin nel frattempo in politica estera non ci sono molte iniziative capaci di innescare una popolarità stile Crimea senza correre rischi inaccettabili
A livello internazionale Putin non è fuori posto in un mondo che oggi è dominato da uomini forti nazionalistici Jinping Recep Tayyp Erdogan Narendra modi Donal Trump
Ma il fatto che abbia scelto lo stesso percorso per la Russia quello degli uomini forti nazionalisti di perpetuare se stesso e causa di particolare dispiacere
Il collasso il collasso sovietico infatti aveva sollevato speranze di un futuro liberale democratico per la Russia un decennio dopo
Nel due mila alcuni vedevano in Putin una figura stile Pino OSCE che avrebbe spinto riforme per poi restituire il potere a dei leader eletti di riforme non ce ne sono state e ora è chiaro che Putin non ha intenzione di restituire al potere così tra l'altro
Il solo Ciampa INPS che oggi invece pubblica un editoriale a proposito
Di un altro evento di questa settimana il green deal europeo e come finanziarlo la transizione energetica non sarà gratis il titolo del quotidiano della City
Che però saluta l'iniziativa europea L'Europa infatti è uno dei primi ad affrontare i costi del nuovo ordine climatico
Costi che saranno altissimi
è forse cento miliardi del meccanismo della transizione giusta che in realtà contengono sette virgola cinque miliardi di soldi freschi per sette anni B.
Non è non è sufficiente
Almeno però
Un inizio scrive
Scrive l'Economist sottolineando poi che i responsabili politici nel mondo industrializzato devono affrontare seriamente la questione della transizione verso un'economia a basse emissioni
è tempo che i leader politici dicano anche la verità ai loro cittadini sulle scelte
Ci sono
Di fronte non è solo la credibilità dell'Unione Europea in gioco c'è anche quella delle classi politiche nazionali sottolinea il Financial Times a proposito di europea di un altro attore importante e la Cina
Un'ultima segnalazione dall'esecutivo all'economico francese di ieri un'analisi di Riccardo Bouchier su un tema che probabilmente diventerà sempre più di attualità nelle prossime settimane cioè la questione tecnologiche al rischio di una guerra tecnologica tra Stati Uniti
Cina
Questo il titolo vietare Huawei l'Europa non ha scelta Huawei è al centro della guerra tecnologica che oppone gli Stati Uniti e la Cina ed Europa dovrà scegliere secondari che Debuchy è un opinionista liberale
Bloccare Huawei e l'occasione di porre la prima pietra di un'industria tecnologica europea capace di far concorrenza ai due altri giganti globali
Non bisogna mancare questa opportunità è un tema un tema che andrebbe approfondito non ne abbiamo tempo però oggi ma se ci sarà occasione lo faremo
Nelle prossime settimane da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale