Bartali campione Giusto. Le corse per salvare le famiglie ebree

Buongiorno a tutti
Buongiorno presidente microfono funziona se sono anche troppo bene Buongiorno Presidente buongiorno a tutti voi vogliono le istituzioni buongiorno ragazzi bello vedere tanti ragazzi oggi qui per parlare di mi Gino Bartali nel video che vedremo tra poco c'è una frase con la quale io volevo partire
E una fase in cui Gino parla Gino nell'autunno della sua vita dice questa frase su un palco
A Firenze in una festa di piazza e dice ma perché mi chiedete che viene che me ne importa voi degli ebrei che me ne importa voi di quello che ho fatto io che me ne importa quello che conta
E tutto quando fai un piacere a qualcuno meglio di rinfacciare
Potevi fare basta
Questa può sembrare una fase molto semplice non la frase
Quasi fatta ma non è così perché questa frase Gino quando la dice la dice a conferma di quel monito che gli era stato affidato quand'era piccolo da un prete di campagna don Paoletti galera dieci anni e dice Gino a ma il prossimo tuo come te stesso
Tutti che ama il prossimo tuo come te stesso le autorità devi fare questo
E Gino non ci pensa due volte lì a tredici anni si scrive all'Azione cattolica voleva far qualcosa già quand'era piccolo agire
Gino diventerà poi il frate terziario carmelitano e con quel saio Gino verrà sepolto nella semplicità con la sua nudità da terra
Il cinque maggio del due mila tra pochissimo celebreremo il ventennale
Sarebbe bello che ci fossero delle iniziative a ricordare Gino ma ne siamo qui oggi per ricordare Gino Bartali giusto tra le nazioni ma impossibile però parlare di Gino ingiusto senza parlare di Gino Bartali
Perché il giusto è nato dentro Dino a sua insaputa ed è cresciuto proprio con cui l'insegnamento scusate
Fai del bene
Giro però un'altra passione ha un'altra passione per fare bella bicicletta pedalare andare forte in salita i più forti tutte e diciassette anni
Alla fine i genitori cedono bassi primi Circuiti e vince stravince straccia tutti ma vuole diventare professionista vuole un mestiere che non esiste perché i genitori dicono che mestiere fare il corridore invece un mestiere
Perché lui nel mille novecentotrentacinque a poco meno di vent'anni passa la Legnano la fa la squadra più forte allora trecento lire al mese pensare trecento lire al mese oggi immaginare che cos'erano quelle trecento lire al mese però era il trionfo per Gino che trionfa ovunque dappertutto vince il Giro vince alla Milano Sanremo vince alle classiche vince
Il suo primo Tour de France Tour de France dirà qualcosa è la cosa più importante grazie mille la cosa più importante del mondo
Nel mille novecentotrentotto accade una cosa importante nella carriera di Gino il trentuno luglio arriva per primo Parigi a Parigi S.p.A. Gaspard de Pazzini prende il microfono e dice io ringrazio i miei tifosi e la Santissima Vergine del Carmelo che mi ha protetto
Queste parole faranno infuriare riduce a Roma faranno infuriare perché perché poco meno di un mese prima sempre in Francia c'era stato il campionato del mondo di calcio quella che allora si chiamava la Coppa Rimet e la nazionale su volere del Duce celebrò il fascismo non soltanto gareggiando giocando partite di calcio vestiti di nero con la divisa nera ma fece il saluto romano alzando quel trofeo Marcello
Quindi la squadra
Quando rientrerà a Roma sarà accolta con tutti gli onori
Mentre Gino Mussolini riserverà mazzetta di mano fugace
Una medaglietta placata che sapete che fine ha fatto con la medaglietta pacata che Mussolini da da Gino Bartali ne ho avuta nell'anno sabotare il fiume cioè non la voglio
E c'è un'altra data importante per quanto riguarda Gino Bartali team mondiali mica i mondiali di ciclismo le mie novecentotrentotto si gareggia si gareggia sul circuito di Valkenburg in Olanda i Alfredo Binda grandi Citti costruisce la squadra tutto intorno a batterica ha vinto il Tour
E giro Obama qualcosa va storto quindi partono pensate in cinquantacinque arrivano nove corridori in questo campionato del mondo
Gino ignorava allora di essere un sole un un sorvegliato speciale pensate che c'è un documento conservato nell'Archivio di Stato documento dell'Ovra
La polizia politica fascista nel quale in questo documento si sottolinea certamente questo che il comportamento apatico di Gino Bartali è stata l'unica causa della sconfitta che privò l'Italia fascista dell'eccezionalismo impresa
Sulla Bartali un sovversivo
Nel Paese dove le leggi razziali sono l'ennesima eresia crudele
Sigari Gian pur ancora per poco
Si arriva al Giro d'Italia del quaranta un Giro d'Italia che sulla carta Gino deve vincere ma c'è un gregario che arriva Gino cade
Va fuori classifica illegali o vincerà Fausto Coppi no pagherebbero dato via questa leggendaria dopo la guerra questa leggendaria sfida che ha in qualche modo segnato non soltanto il mondo del ciclismo ma il nostro paese
Con il conflitto Kai accada ovviamente il buio anche sulle corse perché insomma non si può correre si corra ci sarà un buco di cinque anni però lui ha un traguardo ha un traguardo da inseguire e quello del matrimonio con la sua adorata Adriana
Sua moglie si sposeranno nel novembre del quaranta a Firenze pesati Gino scriva delle lettere mi ha commosso molto ne parlavamo con gioia a Gerusalemme due anni fa scrivendo da Adriana pane dei miei giorni pensate che bella frase pane dei miei giorni
Quindi matrimonio il cardinale Elia Dalla Costa un uomo chiave nuovo chiave questo sì per quanto riguarda Gino giusto
Ed era la costa non è soltanto il cardinale di Firenze all'amico e tifoso di Gino ma come tanti altri uomini di fede collabora di nascosto con la bella se anche un'organizzazione clandestina che fa capo a Lucca lo scrittore Giorgio Nissim
Sono tante gli anime buone c'hanno collaborato
Cioè quell'arcivescovo di Genova Pietro Boetto del vescovo di Assisi Giuseppe Placido Nicolini anche loro saranno riconosciuti giusti come Gino ogni giorno queste persone lottano contro il tempo dovranno salvare più vite possibili donne famiglie bambini interni dov'ero provarle far imbarcare per l'America
A Genova partivano i transatlantici ma ci volevano i documenti documenti falsi nuove identità
Nel Paese circolare era diventato impossibile per tutti però non per Gino Bartali perché gli aveva la sua Maria
Ho scritto battaglia a caratteri cubitali si doveva allenare quindi lui poteva circolare
Poteva circolare e poteva avere tanti tifosi anche quello
Attendevano su quello che resta destava delle strade Ciro non ci pensò due volte quando il cardinale lo chiamò e disse abbiamo bisogno di tempo tu ci devi aiutare Ginevra Giro d'Italia che solo tu puoi puoi fare questo Giro d'Italia della vita
Allora Gino ripenso al bambino don Paoletti disse ama il prossimo tuo come te stesso io lo devo amare questo prossimo lo devo fare non ci pensò un attimo non penso a quello che erano i rischi che la che tutto questo avrebbe portato
Quel giro sullo poteva vincere però non lo dissi a nessuno ad Adriana diceva Adriana vado a fare il lungo il lungo era l'allenamento lungo quindi partiva andava su verso Genova scendeva a Lucca e si spingeva fino ad Assisi
Trecentocinquanta chilometri più o meno ogni volta
In una cellula in un Paese dove le bombe avevano mangiato oltre alle vite anche le strade macinate lo a Firenze cinquanta all'ora nella notte apprendere le strade da solo sempre da solo con questa questo rumori questo scricchiolio dei pedali no la bicicletta e lì anche se una bicicletta postuma rispetto agli anni in cui mi sto parlando
E questo peso i documenti quindi le vibrazioni sorde della bicicletta perché nel tubo sottosella il manubrio di Gino Bartali c'erano nascosti documenti c'era nascosto e nuove vite c'erano scosse nuove identità perché lui oppose alla barbarie Gino non ci pensa un attimo
Alla barbarie al peso della barbarie in cui oppose la leggerezza di dare delle nuove vite di aiutare gli altri
Pensate che tra il settembre del quarantatré giugno del quarantaquattro mi fece questo percorso Ponte a Ema Assisi quarantatré volte
Si calcolano più di quindici mila chilometri ma non pensiamo le strade di oggi alle autostrade pensiamo agli anni in cui stiamo facendo questo
Questo racconto lui quando arrivava ad Assisi aveva sempre la stessa modalità trovava padre Lufino li cacci che lo attendeva avevano il tempo di bere un bicchier di vino mentre alla tipografia Brizzi in via Santa Chiara dove tra qualche giorno verrà posta una lapide per ricordare il lavoro straordinario di Agostino e Trento Luigi e Trento Brizzi padre e figlio
Che su questo gioiello splendido che era l'assenza di potremmo vedere la macchina ciclostile che tra l'altro è spostata al Museo di Assisi stampavano e lascia passare per la vita
Tino fu arrestato portato a Firenze a Villa Triste dove c'era la banda Carità era sinonimo di morte così usciva vivida Villa Triste Mancino non ebbe paura
Perché non ebbe paura
Perché lui sapeva che la luce del bene solo quella posta cioè le tenebre se tu hai questo dentro di te
Non puoi paura e lui lo sapeva questo sapete quando da quando perso suo fratello suo fratello Giulio morto a diciannove anni voleva fare il corridore come Luigi morì in un incidente vicino casa in giro da quel momento si sentì un sopravvissuto e per tutta la vita finché ebbe modo
Scavalcare il cancello e andava a sedersi sulla tomba di suo fratello per raccontarmi cosa aveva fatto come aveva vinto la strategia di corse per sentirlo vicino
Una solo una foto di Gino Bartali nel Campo di Dachau ha permesso a venti prigionieri di tornare a casa
Agostino da vizi lo testimoniano il nome di suo padre Antonio che quella foto la portava sempre con sé lui non conosceva Bartali ma i suoi genitori si erano andati a reggerlo vederlo aveva questa foto firmata di Bartali del carceriere quando sentì carni italiane indisturbata ribaltoni gli stessi e mostra questa foto dammi la foto il farmi una lista di quindici prigionieri porti fuori dal campo
Quelle igienico e diventarono clienti pensate venti persone per una foto la vita per una foto
Riconoscimento di giusto nella tra le azioni ha richiesto molto tempo perché è arrivato nel due mila tredici potrete vedere
La medaglia che c'è qui però Gino ha fatto tutto questo il silenzio perché come diceva le medaglie si attaccano all'anima non ha la giacca non servono gli orpelli
Quando qualcuno insistentemente richiedeva qualcosa non rispondeva mai e allora mi viene in mente una frase di Mario Soldati che è bellissima proposito anche di quello che ci siamo detti prima Presidente ci siamo detti
Ma i soldati diceva sarebbe bello che i ragazzi quindi questa tutta per voi che ragazzi imparassero a scuola i nomi dei ciclisti dell'epoca dei loro padri ed i loro nomi
Perché questo perché la memoria è la storia e studiare è sapere chi c'è stato prima di noi
Però di Gino Bartali non c'è traccia sui libri di testo
Di quello che ha fatto oggi nel giusto non c'è traccia sui libri di testo e questo è un vuoto che andrebbe
Che andrebbe colmato spero sarà colmato presso l'abbiamo però celebrato nell'ora perché Chicco Rocchi ha conosciuto Gino Bartali feci soltanto persone che l'hanno conosciuto una parola così se ne sarebbe andato via ripeto non va bene basta basta tutto da rifare
Non era un cuore semplice se c'è un episodio molto molto bello che mi hanno che mi mi sembra mi fa emozionare quando penso a lui perché quando ha finito di fare il corridore Gino Bartali lavorava scriveva lavorato per la Rai scriveva anche per la nazione scrive la mano diligentemente sul foglio di carta un giorno lui
Si trovano in una sala stampa andava a lavorare in mezzo i giornalisti si siede una sala stampa come spesso accade oggi l'Italia di far stampare sono nelle scuole era una scuola elementare
Lui si siede e fare dice la sua alla sua rubrica e aprile la ribalti la del Banco allora c'erano i libri sotto il banco prende un foglio
E ci scrive su qualcosa
Su quel foglio c'era scritto caro bambino
Io volevo dirti che alto banco oggi ha lavorato Gino Bartali che ti incoraggia non abbassare mai le braccia chi non lo conosceva quel bambino
Non sapeva chi fosse non sapeva da dove provenisse che famiglia vera era uno tra tanti
Però gli affida un messaggio come farebbe un padre con un figlio
Come sarebbe un padre e un figlio non abbassa le braccia studia
Il fondo Gino Bartali giusto tra le nazioni
Penso che sia un po'il padre di tutti quegli italiani presidente che ancora credono nel grande disegno del destino dell'avventura umana grazie Gino e grazie a voi che nell'ascoltare
Ora dopo la parola il presidente ceco
Buongiorno condanna tutti
Immigrazione per essere presente a questa iniziativa con cui la Camera come ogni anno celebra il Giorno della memoria in ricordo dello sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti
Saluto tutti presenti i ragazzi delle scuole soprattutto le autorità la famiglia di Gino Bartali e tutti i relatori e ringrazio Alessandra De Stefano per questo raccolto
Un saluto e un ringraziamento particolare intendo rivolgere a livello della Riccia sopravvissuta all'osso al presidente l'associazione viaggio della memoria
Dobbiamo essere profondamente riconoscente a livello e agli altri che hanno avuto ed hanno il coraggio e la lucidità di revocare la terribile esperienza personale e dei loro cari tenendo viva la memoria delle generazioni più giovane dell'orrore della Shoah
Un piano criminale di cui fu principale vittima il popolo ebraico che colpì anche rom sinti disabili omosessuali così come gli internati militari e gli oppositori e il nazismo e il fascismo
Celebrare il Giorno della memoria significa anzitutto rendere omaggio alle vittime ad ascoltare chi è sopravvissuto
E significa ribadire contro ogni ipotesi e tentativo di negazione sottovalutazione che anche in Italia vi furono tanti complici dello sterminio non solo tra le fila del regime fascista ma nella stessa popolazione
Nel mille novecentotrentotto furono approvate da applicate come ricorda la targa posta dal due mila otto proprio in questa sala
Le leggi razziali cui pochi nelle istituzioni nella società nel mondo accademico culturale ed economico ebbero il coraggio di opporsi apertamente
Dopo l'otto settembre mille novecentoquarantatré che milizie fasciste collaborano attivamente alla schedatura alla cattura
E alla deportazione degli ebrei italiani nostri concittadini verso i campi della morte
Desidero ricordare la vicenda legata a questa istituzione di Carlo Finzi direttore del Servizio resoconti degli studi legislativi della Camera
Nel mille novecentotrentasei due anni prima dell'adozione dei leggi razziali fu costretto al pensionamento dal regime fascista e il sedici ottobre del mille novecentoquarantatré fu catturato deportato ad Auschwitz-Birkenau dove fu mandato a morte al tempo stesso celebrare il Giorno della memoria significa rendere anche omaggiati trovò il coraggio e la determinazione di non voltarsi dall'altra parte è stato però attivamente spesso a rischio della propria vita per salvare gli ebrei dallo sterminio
Per questa ragione abbiamo voluto dedicare iniziativa odierna a Gino Bartali uno straordinario intramontabile campione di ciclismo ma anche e soprattutto un uomo buono coerente con la sua profonda fede e con i suoi ideali
Che ha fatto prevalere il senso di umanità il rispetto della vita e dei diritti fondamentali sopra ogni altra cosa già nel corso degli anni Trenta Bartha lei ha saputo resistere alle pressata alla prima le pressanti richieste del regime a far del regime fascista di far proprio trofeo da esibire a livello interno ed internazionale
Rifiutò sempre di iscriversi al Partito nazionale fascista in occasione della vittoria del Tour de France del mio novecentotrentotto evitò il saluto romano dal podio una volta rientrato in Italia rifiutò d'indossare la camicia nera e fu per questo oscurato
A tutti i mezzi di informazione questo suo atteggiamento fiero e coraggioso fu tollerato dal fascismo esclusivamente per la fama che aveva conquistato in patria e all'estero
Termine novecentoquarantatré il mille novecentoquarantaquattro durante l'occupazione nazista
Bartali divenne parte di una rete clandestina promossa dal cardinale egli Angelo della costa e dal rabbino capo di Firenze Nathan Cassuto per nascondere gli ebrei con camuffare l'identità con documenti e tessere false consentirle quindi la fuga
Bartali percorsi a centinaia di chilometri di strade secondarie trasportando nel telaio della sua bicicletta documenti e fotografie false
Utilizzando la sua notorietà riusciva ad evitare il controllo che comunque non mancarono dei nemici da Visco la libertà e la vita stessa
Ospitò inoltre un appartamento di sua proprietà una famiglia di ebrei sui money in fuga
Contribuì così a salvare oltre ottocento persone secondo le stime più accreditate
Per quelle imprese generosa e coraggiosa e gli è stata conferita dopo la sua morte la medaglia d'oro alle al merito civile dal Presidente della Repubblica e nel due mila e Teri è stato riconosciuto giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem
Nel due mila e diciotto è già stato può attribuire alla cittadinanza onoraria di Israele
Mai invita Gino rivendico i suoi meriti anzi si rifiutò di parlarne quando fu interpellato
Considerando come abbiamo ascoltato dalla sua viva voce ma non l'abbiamo ancora ascoltato perché ascolteremo che nel bene si fa per rispondere alla propria coscienza per il suo valore intrinseco non per raccontarlo
Gli altri relatori potranno aggiungere altri dettagli sulle gesta di Bartali di cui sono esposti una bicicletta ed altri oggetti significativi per ricordare ed è ed onorare la figura e proprio questo esempio quale migliore esempio per proprio per voi più giovani che siete qui oggi
Ringrazio vivamente i direttori del museo del ciclismo Gino Bartali differenti del museo della memoria di Assisi che sono qui presenti per aver consentito di allestire questa piccola ma preziosa mostra che sarà aperta a tutti i cittadini a partire dal ventisette gennaio in coincidenza con il giorno della memoria sino a domenica due febbraio per Montecitorio porte aperte confido che quest'iniziativa su Gino Bartali offrono importante contributo a raccontare la Shoah
Ne abbiamo più che mai bisogno settantacinque anni dopo l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz permangono infatti focolai di antisemitismo che alimentano addirittura in Europa rischi per la sicurezza degli ebrei al punto di indurli in alcuni casi ad abbandonare l'Europa
Ricordo che nel due mila e diciotto L'Osservatore antisemitismo della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea ha registrato centonovantasette episodi di antisemitismo con un netto aumento pari al sessanta per cento in più rispetto agli anni precedenti
Ciascuno di noi nel suo ambito ha dunque il dovere morale e civile di contrastare quotidianamente che alimenta l'odio antisemita
E in generale ogni altra forma di odio e discriminazione basata sull'etnia sulla religione sull'orientamento sessuale e sull'appartenenza particolari gruppi sociali il dovere di reagire ad ogni forma di negazionismo inclusa quella chi sminuisce la portata delle leggi razziali o il ruolo del regime fascista nell'Olocausto
Ce lo impone anche la nostra Costituzione che nasce dalla resistenze si fonda sul ripudio del fascismo e sull'affermazione di principi e valori fondamentali volta ad impedire che le persecuzioni gli orrori di quegli anni possano mai ripetersi
In questo senso il Parlamento come Amenábar
Qui in sala
Il
In questo senso no
Se ha senso
Il Parlamento come scritto qui in sala e e deve essere sempre il Baluardo della dignità e dà libertà delle persone negli ultimi anni
Ah coltivata a dare il proprio contributo nella giusta direzione a partire all'approvazione della legge che introduce l'aggravante per reati
Previsti
Previsti filante
Previsti dalla legge Mancino quando essi si fondano sulla negazione dello Shoah dei crimini di genocidio e crimini contro l'umanità di crimini di guerra ma nessuna legge o sentenza potrà metterci al riparo dall'odio e prevenire nuove vie stazioni nuovi massacri nove pulizia etnica se non si a prendere lezioni nella storia e se non si affrontano con strumenti culturali adeguati e Quarenghi con i valori di solidarietà pace e tolleranza la complessità del nostro presente
Primo levi scrisse non a caso
Con riferimento all'Olocausto casse comprendere è assolutamente impossibile conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare le coscienze possano nuovamente essere sedotte l'oscurata
Anche le nostre ed è questo il senso di questa giornata è questo l'insegnamento che discende dalla vita di Gino Bartali che può essere l'ispirazione per tutti noi grazie
Grazie presidente fico adesso prende la parola arcivescovo e vescovo di Assisi di Nocera Umbra e Gualdo Tadino Domenico Sorrentino
Sì grazie
Presidente
Gentili signore e signori
Cari ragazzi nel museo della memoria che ho
Converrà spegnerlo in questi Herman
Spicca una foto in cui Gino Bartali posta insieme con il mio predecessore monsignor Giuseppe Placido Nicolini i due evidentemente si erano incontrati che c'era amicizia tra loro
Non ci sono e non potevano esserci ricordi di quelle parole che si sono detti nel periodo burrascoso in cui la loro generosità il porto a collaborare
Per strappare ad una oscura follia ideologica e a un'atroce destino centinaia di ebrei che in quegli anni bussarono alle porte di Assisi
Qui il vescovo spesso si fece regista di una rete clandestina dedita ad accogliere e proteggere gli ebrei altrettanto si faceva a Firenze
Pedalando tra queste due città come abbiamo ascoltato e nascondendo della camera sua bicicletta le carte d'identità falsificate
Gino si guadagnava una benemerenza ben più alta di quelle che gli vennero assegnate come il mito del ciclismo da campione sportivo si rivelò campione di umanità
Cristiano fervente qual era aveva in casa una cappellina che ora per Gentile concessione della famiglia Bartali al centro del nostro museo una sua parole scritte all'ingresso veniva ricordata
E noi l'abbiamo messa all'ingresso del museo basta da sola a raccontare l'uomo
Il bene si fa ma non si dice e certe medaglie si appendono all'anima non alla giacca
Bartali fu uno di quegli uomini dei quali vorremmo piene le nostre comunità religiose e le nostre comunità civili
La sua fede dichiarata e praticata era sinonimo di animo appena tutto capace ridono fino a rischio della vita
Dalla sua fede anche il coraggio di farsi postino della vita e della libertà quando le ombre fosche del razzismo e dell'antisemitismo sia in merito all'inverosimile diventando genocidio
La memoria della Shoah non è un rituale Isma'al quale ci si possa abituare
Le immagini di quel diabolico furore che si ab abbatte sugli ebrei sono un monito per la civiltà di ogni tempo
Quello che una volta è accaduto può ancora a capire e non solo per gli ebrei ma per tutti i popoli tutte le culture tutte le minoranze
L'uomo capace di meravigliose tecnologie è lo stesso che può assumere il volto dello sterminatore
La civiltà bisogno di giusti che la riscatti lo dalle sue più assurde involuzioni
Martedì è stato uno di questi
Secoli prima nello stesso luogo un altro giusto che si ispirava al Vangelo Francesco di Assisi aveva preso le parti di tutti gli spogliati della storia spogliandosi fino al nudità
Bartha distava su quelle stesse orme ci sono momenti della vita in cui non c'è possibilità di compromesso devi scegliere tra chi spoglia e chi è spogliato
Un credente autentico sa da che parte stare
Lo chiede la coerenza della fede ma anche perché non mi alla grazia lo chiede la coerenza con quei valori fondamentali di giustizia e di fraternità che sono alla base della civile convivenza
Molte volte mi capiti ad accompagnare i visitatori del nostro museo
Conto mostro quella macchina che stampava i documenti falsificati non dimentico mai di dare una lettura di quel paradossale messaggio etico che promana da una apparente illegalità
Che cosa di più illegale del falsificare un documento di identità
Ripeto allora ai visitatori specie se sono ragazzi che la legalità è una cosa seria
Ma tanto seria che dobbiamo coglierne l'anima
Non c'è legalità dove non c'è moralità
Una legge che porta alla discriminazione alla persecuzione allo sterminio di qualsiasi vita umana e soltanto una parvenza di legge alla quale bisogna disobbedire
Diventando complice di un illegalità formale Bartali si faceva testimone di una legalità sostanziale
Quei nomi falsificati erano in realtà i nomi dati alla dignità alla vita alla solidarietà gridavano l'inviolabilità io ogni persona umana
Lo diceva a suo modo negli stessi anni una bimba ebrea che allora aveva solo dieci anni ed ora vive a Gerusalemme Miriam Viterbi ben ordini
Rifugiato ad Assisi con la sua famiglia sotto il nome falso di Miriam vitelli
Oggi condivide con il nostro campione uno spazio del museo
A suo modo correva anche lei non con la bici ma con la fantasia scriveva un romanzo a dieci anni un romanzo che abbiamo voluto pubblicare e che proprio stamattina esce fresco di stampa come nostro omaggio alla giornata della memoria l'ho avuto dalle mani non più di mezz'ora fa e il primo che l'ha avuto hanno avuto il nostro presidente della carne
Per noi e davvero emozionante poter pubblicare
Questa memoria originalissima che si intitola gli abitanti del Castelletto
A leggerla la vedrete se nell'etere la possibilità perché l'abbiamo fotografata proprio con i caratteri con le pagine con i disegnini che lei ha dieci anni faceva a leggerli a leggerla è una storia felice
Ma una storia felice che l'altra faccia
Di un dramma
Esattamente come quelle carte di identità che Bartali trasportava a leggere tra le righe Miriam racconta la Shoah
La racconta
Paradossalmente evitando di raccontarla e la conosceva già perché nei mesi in cui fu ad Assisi oltre il clima d'incubo che si viveva e che loro in particolare vivevano ebbero la notizia
Che tutta la famiglia della mamma era stata deportata e sarà poi sterminata tutta
Quindi ragazza che dieci anni ha già sulla sua pelle il brivido di questo dramma e scrive questo questo romanzo che balletto appunto in controluce al rovescio
La raccolta paradossalmente la Shoah evitando di raccontarla la revoca al lettore avvertito come una cosa talmente contraria alla natura all'umano alla morale alla dignità che l'unico modo di poterne parlare nella sua mente di bimba eh ignorarla
Ignorarla
Come una cosa non degna di essere pensata qualcosa che non può esistere
E che in ogni caso non deve esistere un giudizio senza appello sull'assoluta ingiustificabili vita di quell'assurda storia
Inimmaginabile eppure tremendamente vera a Bartali dobbiamo dire grazie perché con la sua bicicletta magica ha tracciato fili di luce in quel buio pesto
Mai come in quella circostanza la sua battuta proverbiale calzava a pennello tutto sbagliato tutto da rifare
L'odierna memoria della Shoah e ricordo di Bartoli giusto attualizzazioni ci aiutino a contrastare ogni violenza e a disegnare non soltanto a sognare un futuro di pace Grazia
Il libro che vi presento con grande emozione e questo qui ma per emozionarsi davvero bisogna aprirlo e vedere i caratteri di questo quaderni no del tempo
Proprio comico Gelmini da nostri infanzia per noi un po'più anziani
Su cui questa bimba scriveva le sue fantasie dorate per dimenticare il suo dramma e per lasciare a noi un messaggio che spero possa andare in tutte le scuole d'Italia specialmente a vantaggio della formazione dei giovani a un futuro degno dell'essere umano grazie
Grazie
La parola volante Julie disegni vicepresidente dell'Ucei Unione comunità ebraiche
Italiani prego
Non so se funziona o dovuta
Proviamo
Grazie presidente Ficco grazie autorità grazie al Ministro dell'Istruzione grazie agli studenti soprattutto sono vent'anni che abbiamo in Italia la legge sulla memoria e un sulla giornata della memoria ed è una legge fondamentale
Forse se non ci fosse non saremmo qui e quindi credo che sia importante ricordarlo perché sempre sì di si ricordi che si parli di quello che è successo
In un momento in cui lo spettro dell'antisemitismo e più in generale del razzismo e della xenofobia sembra nuovamente aggirarsi per l'Europa e quanto mai opportuna l'iniziativa di oggi della presidenza della Camera dei deputati di ricordare
La luminosa figura di un italiano Gino Bartoli ringrazio anche le nipoti che sono qui in sala
Bartali è stato dichiarato come si è detto Giusto fra le Nazioni unico cimento molto importante che viene dato dalle Yad Vashem al grande istituzione israeliana che ricorda le chi ha salvato e questo è successo nel due mila tredici perché parte lei aveva contribuito alla salvezza di diverse centinaia di ebrei durante l'occupazione nazista in Italia
è stato ricordato che tra le altre cose è stato staffetta clandestina sulla tratta Firenze Assisi
E anche ospitato in un appartamento di sua proprietà una famiglia di ebrei di Fiume braccati Goldberg un episodio rivelatosi poi decisivo per riconoscimento conferito dalla Yad Vashem
Riconoscimento che non è assolutamente facile ottenere ma che sicuramente di grande rilievo e allora quale memoria lasciato Bartali nel Paese del quale memoria lasciato anche nella comunità ebraica italiana
è stato si è detto un grande campione dello sport ma oggi dove lo ricordiamo perché è stato un campione della vita più che dello sport della vita
Quindi la gratitudine profonda
Perché egli è stato un esempio concreto di solidarietà e di giustizia
Tra l'altro in uno dei periodi più terribile più foschi del Novecento
Però se la storia recente a fronte invece di Dante denunce e di delazioni di volti italiani che per poche lire denunciarono anche i loro vicini di casa perché venissero arrestati portati nei campi di sterminio
La vicenda di Bartali dunque e riconoscimento tributato gli mi spinge inevitabilmente a sottolineare il continuo lavoro anche della comunità ebraica italiana dell'Unione delle comunità ebraiche italiane che oggi rappresento
Ente che rappresenta l'ebraismo in Italia e questo soprattutto questo lavoro nero relazionarsi continuamente con le istituzioni della nostra Repubblica
L'Ucei Unione delle comete avrete italiane nel privilegiare questo legame con le nostre istituzioni fornisce tra le altre cose assistenza e consulenza alle scuole agli enti alle istituzioni per orientarsi nella documentazione
Per contattare anche i testimoni in quei pochi testimoni che abbiamo ancora e gli esperti della materia per valutare progetti dare suggerimenti a chiunque propri a vario titolo con le tematiche della memoria
Effettuando inoltre un lavoro continuo di monitoraggio insieme ad altri enti dei fenomeni appunto di antisemitismo di razzismo di xenofobia e di intolleranza in Italia e all'estero
Fenomeni che non sono soltanto riemersi cordoni le modalità che credevamo non potessero più riapparire
In questa Italia repubblicana ma che destano oggi preoccupazione profondissima perché sono diffusi purtroppo in molti settori della nostra società e della vita civile
Delle più diverse classi sociali nelle più diverse fasce di età
Nel mondo dello sport e della tifoseria sportiva
Nell'UE soprattutto beni sociali dove si annidano odio violenza verbale
Che sono frutto soprattutto dell'ignoranza che è la fonte primaria del pregiudizio ignoranza che va combattuta giorno per giorno non solo nel giorno della memoria
Non solo la Panda stile coscienza il ventisette gennaio ma sempre perché quello che è stato deve essere sempre conosciuto per vivere meglio e vivere in un paese veramente civile
E allora niente di meglio che un'azione costante della politica e della cultura dell'educazione e della formazione per combattere queste sacche profonde di profonda inciviltà
Questo secondo me è il messaggio che deve scaturire dal giorno della memoria nome una rievocazione fine a se stessa ma un monito per tenere sempre alta la guardia
E per questo anche le prese un italiano intende contribuire fattivamente alla nostra società e alla sua consapevole evoluzione
Pronti a contrastare qualsiasi azione regressiva possa scorgere sì in seno ad essa
Mettendone in pericolo la civiltà
Come purtroppo e del verificarsi in quel non remoto passato che non deve mai più ritornare grazie
Grazie Anna
Grazie a Giulio disegni
Vicepresidente dell'Ucei adesso limitrofa
Passa le notti la Riccia testimone presidente di Progetto memoria
No
Confesso di essere un po'emozionata
Quindi sei Giampiero in qualche parola
Vi prego di scusarmi
Prima di tutto un grazie un grazie per avermi invitato a partecipare a questa giornata questa cerimonia di ricordo e di riconoscenza
Grazie al presidente della Camera grazie a tutti i rappresentanti delle istituzioni grazie a tutti voi e se me lo consentite un abbraccio fraterno affettuoso e riconoscente alla famiglia di Gino mi chiamo nello Della Riccia e sono nato nel mille novecentotrentasette in una famiglia ebraica arco e se il bambino sono stato quindi testimoni di quello che è successo
Insieme ad amici che più o meno la stessa mia età abbiamo osso costituito un'associazione che si chiama Progetto memoria e andiamo in giro nelle scuole e nelle associazioni culturali un po'dovunque ci chiamino a raccontare quello che è successo
Usando un termine sportivo piogge particolarmente adeguato vogliamo passare il testimone ai giovani votiamo passa il testimone ai giovani perché ognuno con il suo piccolo contributo ma tutti insieme possono fare in modo che non possa e non debba mai più accadere quello che è successo me più che è un'autorità un Governo una dittatura Possa appropriarsi della libertà della dignità e della vita
Di altre persone di esseri umani
E purtroppo sappiamo tutti bene che queste cose succedono
Così come sono accaduti in passato
In tante parti del mondo perché tanti esseri umani soccombono a una logica di sterminio ed indifferente
Sono stato invitato
A portare qui la mia testimonianza su cosa accadde allora
Dopo l'armistizio dell'otto settembre il comando della polizia tedesca si stallo in un palazzo di via Tasso un lume lugubre a Roma
Oggi ospita il museo della Resistenza il ventisei settembre il colonnello Kappler convocò a via Tasso i capi della comunità ebraica e dichiarò che se entro quarantotto ore non ci fossero stati consegnati cinquanta chili d'oro
Duecento capi famiglia Bray sarebbero stati Report la voce si diffuse con un tam tam in tutta Roma e i cinquanta chili d'oro furono raccolti anche con il contributo di molti cittadini non ebrei che parteciparono vere solidarietà
E amicizia inaugurò qua ancora oggi la nostra riconoscenza
Ma questo in qualche modo anestetizza ho la coscienza di molti degli ebrei romani che diedero credito a quello che gli era stato assicurato
La parola di un ufficiale tedesco sembrava la parola d'onore
E quindi per la maggior parte gli diedero credito anche perché la maggior parte non sapeva quello che stava succedendo tagliati gli ebrei di tutta Europa
Miei genitori invece avevano intuito che le cose sarebbero peggiorate in qualche modo cercare una soluzione
Mio padre andò a vivere in una piccola azienda agricola sulla via Salaria Borgata Fidene su e dopo qualche giorno mia madre mio fratello ed io due bambini andammo a vivere un'altra fattoria su quella che oggi si chiama De via del Casaletto ma che allora era aperta campagna
Gli altri membri della famiglia rimasero nelle loro abitazioni a Roma
E arrivo al sedici ottobre nel giorno della grande razzia
Proprio questa mattina mia madre decise che saremmo andati a trovare la nonna
Ricordo che preparo qualche cosa che ancora in campagna si trovava una bottiglia d'olio forse qualche buona
E sotto una pioggia battente torrenziale
Ci mettiamo più di due ore per arrivare a casa aria di mia nonna proprio perché i mezzi pubblici non esistevano funzionavano poco e male
Io ricordo che quando arrivammo sotto casa di mia nonna un braccio si sporge da un negozio e tira dentro
Per un gomito mia madre mio fratello Egidio e il negoziante
Raccontò quello che era successo erano arrivati i tedeschi e avevano portato via mia nonna Eleonora mio zio Amedeo che viveva con lei e una nipotina di sette anni e mezzo Ada
Che quella notte aveva voluto dormire con la notte con la nonna
Deportati a Auschwitz insieme a tutti gli altri rastrellati quel giorno non sono più tornati noi iniziamo il viaggio di ritorno in un silenzio agghiacciante gelido
Con mia madre che ci teneva stretti per i polsi non dice una parola con gli occhi fissi in avanti altre due ore e mezza arrivati alla fattoria mia matrigna
E da quel giorno non sarà più lo stesso
Quel giorno furono arrestati mille duecentocinquantaquattro persone
E furono portate al collegio militare
E lì furono liberati tutte le persone
Arrestate per errore
Rimasero mille ventuno cittadini
Ebbene che divennero mille ventidue lo stesso giorno perché una signora giovane signora Marcella Perugia dovete partorire
Fu addirittura chiamato un medico
Il bambino nacque si sa solo che era un maschio in buona salute non si sa neanche se l'imputato un nome parti sicuramente insieme a tutti gli altri per Auschwitz
E non si sa neanche si arriva a Torino
Ritengo di e
Dopo due giorni con gli stessi camion con cui erano stati catturati furono trasferiti alla stazione Tiburtina e di ieri
Deportati a Auschwitz come un treno di ventotto carri bestiame
Fra loro c'era anche una persona non ebrea si chiamava Carolina Milani oggi la chiameremmo uscì tengo sempre a raccontare questo particolare oggi la potremmo chiamare una badante
Era un'infermiera forse era cattolica e forse osservante le era stata affidata una persona anziana ebrea e quando le fu offerta la libertà dei dei rischi perché ripartiti con la signora
E salire anche lei su quel ventotto
Carni bestiale
Tornano soli in sedici fra cui solo una donna Settimia Spizzichino
E tengo a dire che se i deportati del sedici ottobre a Roma furono arrestati dai militari tedeschi
Quasi tutti gli altri ebrei arrestati e deportati nel resto d'Italia e a Roma successivamente
Furono quasi tutti arrestati dalla polizia fascista italiana spesso su delazione di altri italiani
Come ad esempio la famiglia di Piero Terracina più di sette persone Piero Terracina è uno dei pochi superstiti dei lager è stato il nostro presidente onorario è morto solo da alcuni mesi
Perché allora gli italiani si dividono in tre categorie da una parte tanti ma non tantissimo antisemitismo criminali assassini torturatori a volte proprio bande organizzate e delatori
Delatori che per cinque mila lire denuncia non era una piccola circa era quasi lo stipendio un professore universitario per cinque mila lire
Denunciavano un uomo ebreo tre tre mila una donna per mille un bambino
Nella mia scala di valori non c'entra nulla quest'argomento ma io invertire i vapori perché i bambini valgono di più
E poi c'era la stragrande maggioranza tanti tantissimo perché costano bisogna d'altra parte gli indifferenti
La zona grigia come la chiama prima che magari non erano d'accordo ma non fece nulla
Quelli che dopo le leggi razziali razzista per essere più esatti se incontra un'amica brio attraversano la strada che non sa quelli che disinvoltamente andarono a occupare il posto dei loro colleghi ebrei licenziati dopo leggi razziste
Militari magistrati professori universitari e tutte le altre professioni
I negozianti che si trovavano avvantaggiati dalla chiusura delle aziende dei loro colleghi ebrei quelli che applaudirono freneticamente Mussolini quando dichiarò guerra prima la Francia e l'Inghilterra e poi all'America e poi con la stessa frenesia applaudirono gli americani che venivano a liberarci del quattro giugno
I cosiddetti benpensanti e giustamente Liliana Segre ha voluto che nel museo della Shoah di Milano fosse incisa la parola indifferenti e poi Cocchi ma non pochissimo perché si opposero
I partiti politici clandestini di fuoriusciti i partigiani i martiri delle Fosse Ardeatine il silenzio dei torturati di Via Tasso
Che poi i giusti
Uomini e donne armati di un coraggio semplice silenziose
Erano credenti e non credenti mostri non da un'ideologia politica sicuramente ma solo dà un senso di generosa umanità
Che misura il rischio la loro vita e la vita dei loro familiari per salvare quella gente disperata umiliata e perseguita
Che in un momento di terrore disperazione e morte ci regalarono speranza ET
Senza nulla chiedere e senza nulla di scegliere se non la nostre terre sconosciute
Se non la nostra verrà riconosce e tra loro oggi onoriamo la memoria e ricordo gigabyte grazie
In prima fila ci sono sedute Stella e gioia Bartali che sono le nipoti di Gino Gioia prego
Torna senza se San
Sono un po'emozionata anche mi affascina insomma c'è stata una giornata veramente dove ovviamente parliamo di un giorno per noi non è semplice nel senso che alle volte si raccontano tante cose io tra l'altro non scrivo mai niente perché credo che forse la mia testimonianza sia più bella e più diciamo così più semplice no in realtà poi parlare di un nonno per me non è così difficile perché è per me è stata una figura assolutamente fondamentale
Non so quanti l'abbiano conosciuto però quanti quante volte mi hanno chiesto che cosa significa per tempo aver avuto un nonno che si chiama Gino Bartali
E io rispondo più o meno sempre la stessa cosa
Dico che per me è stato un privilegio un privilegio poterlo vivere perché sicuramente quella parte di umanità che è meno nota quella quella sua sensibilità quel suo senso del buono
Noi potevamo avere il privilegio di di trentuno quotidianamente
E io so
So che lui ha questo teneva molto teneva molto ai suoi principi
Sapeva sempre qual era la cosa giusta da fare e quando in questo periodo tragico della nostra storia
Decise di dare una mano sapeva che l'unica sua qualità
Che considerava tra l'altro un dono di Dio questa sua capacità di poter pedalare
Sicuramente avrebbe potuto aiutare tantissime persone perché l'ha sempre detto io me l'ha detto ha saputo far bene solo una cosa quella di andare in bicicletta
E quindi quando è stato chiesto il suo aiuto non si è tirato indietro
Ha rischiato la sua vita ha rischiato la vita della moglie di mio papà Andrea che a quel tempo aveva quasi due anni
Ovviamente legandomi alla sua di memoria oggi mi piace ricordare anche nostro padre Andrea che che la famiglia è stato diciamo l'unico che affatto realmente attività sulla memoria quello che in qualche modo ha contribuito alla ricerca delle testimonianze terrei riconoscimento di Giusto tra le nazioni
Per lui era quasi diciamo così una missione una missione perché era un segno di riconoscenza per il Papa
Ma soprattutto a Luis stava a cuore che questo riconoscimento tanto sperato arrivasse prima della scomparsa di mia nonna Adriana
Ricordatevi che come spesso si dice dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna e il loro amore è stato un esempio per tutta la nostra famiglia il loro senso di unità
I loro principi
Sono stati fortemente desiderati e proprio per poterli trasmettere mano diceva sempre che avrebbe voluto essere un esempio per i suoi figli e per i suoi nipoti e oggi io credo che in una giornata così
Sia un esempio per tutti noi grazie davvero
L'uomo iniziare questo nostro incontro ascoltando le parole di Gino quindi ascoltiamo insieme
Pochissimo lo vedremo in piazza insieme con Carlo Conti c'era tanta gente quel giorno
Ecco lo vedete no e da sotto la gente dice ma insomma ci vuoi dire qualcosa degli inglesi ecco perché raccontare no
Ho vinto tanto costino perse altrettante
Perché parlare di cose private
Che interessa una moglie per lei
Mi domando Marchesi interessano a voi gli ebrei non esiste più niente cosa vi interessa di fascisti comunisti socialisti quello che ho fatto io gli inglesi perché raccontare queste cose
Non è storia sono cose che devono rimanere nascoste
Non fai un piacere è un altro per poi rinfacciare glielo
L'ho detto a tutta questa gente non fai un favore all'altro per poi faccia vero non è mai pensato di dover dare la voce a Gino Bartali è un privilegio enorme grazie
Ragionevole probabilità tutti piuttosto nel fatto
Allora che cosa dire se la fantasia non così tardi ti condanni comunista germanico munito di lontani magistrati che cosa guadagni
Il
Ce l'abbiamo fatta
Ce l'abbiamo fatta
Io prima di congedarmi da voi e di ringraziarvi davvero grazie al presidente che mi ha
Dato questa opportunità io vi lascio con una testimonianza importante che dovete ascoltare perché è stata la testimonianza determinante proprio per riconoscimento di Giusto tra le nazioni di Gino Bartali
E proprio quella di giorno Goddard ne parlavamo fa pochi minuti fa Giorgio comode perché insieme alla sua famiglia sua sorella tema somma ma sua mamma e suo papà e il suo è suo papà
Vennero nascosti in una casa messa a disposizione dal mandino sfizi che era il cugino di Gino Bartali in pieno centro a Firenze queste sono le parole di Giorgio Goggi perché realmente quello che ha fatto Gino Bartali lo racconta lui grazie
Prima eravamo alcuni giorni proprio nel suo appartamento
Poi a un certo momento per ragioni logiche credo ci trasferì nella cantina della sua casa il proprietario di due cose uno accanto all'altro allora l'attaccanti endogene non era la casa sua madre la casa accanto e la nostra vanno in quella cantina
Raggiunti un anno
Venivo spesso nelle scuole vengo invitato dalle scuole a raccontare quel che succede quel che successe a me nella Shoah
Quando parla di Gualtieri
Ricordo anche mi emoziono per giusto è una di quelle persone
Che a un certo momento
Preferiscono le leggi
Naturali o diciamolo pelletteria etiche e religiose le leggi del Signore
Alle leggi umane
Chissà sentono dove la giustizia
Non riuscivo a capire come mai la Commissione stessa non capisce importanza di quello che parte Alice eccetera avevo dei sentimenti per lui perché sapevo benissimo che se non fosse stato per lui forse noi non saremmo qua adesso
E basta