Bruno Zevi e la didattica dell'architettura

Parliamo inglese no allora prima di tutto diciamo come tutti sanno il maxi una ne pensa il cento nel fare quindi la mia la mia direttrice al mio direttore come preferisce Margherita
Non può essere qui perché nello stesso momento stiamo aprendo una mostra proiettando facendo una proiezione insomma Guccione richiesta necessariamente nella dall'altro lato del museo quindi dovete accontentarmi della mia misera presenza comunque rimanda equazione di salute felicissima
Come dire Margherita ci ha aiutato moltissimo anca all'inizio di questa ultima epopea siriana e quindi vi manda i suoi saluti la seconda cosa che sono molte molto contento che siamo qui
C'è un rapporto di ottimo vicinato diciamo con con la con la sapienza e con le la parte della Sapienza che naviga intorno a piazza Carracci da cui è nata questa iniziativa prima convegnistica cui ho partecipato pro editoriale a cui non ho partecipato perché avevo esaurito le idee su Zeri diciamo tra catalogo
Questo librino che ho fatto con Lotus
E e però sono molto contento perché diciamo al convegno io lo parte in seguito perché ho letto il libro ho buone molto buon gran parte del libro
Ho capito che il libro è una è un livello di approfondimento serio accurato ampio molto
Di di gran respiro e quindi sicuramente utile importanti
Abbiamo qui credo un sacco di autori diciamo capitanati dal maestro Piero Ostilio Rossi ed abbiamo due
C'abbiamo un tavolo di presidente non seriale di formazione quindi abbiamo due importantissimi
Storici dell'architettura altra essere due amici e due persone intelligenti acute capace di reagire in maniera molto interessante a stimoli come questo cioè Mario Lupano che docente le io che ho settore ma se anche il coordinatore di qualcosa di teledidattica coordinatore della didattica lo yuan quindi diciamo importantissima presenza oltre che voce autore Pai Mario
Cominciamo a frequentarsi ai tempi di un libro spiazzo Intini quindi mi sembra meraviglioso
Proseguire oggi un libro su John fu fu Gerace in questo momento la come dire uno dei
Una delle presenza fondamentale al maxi perché oltre a essere appunto uno storico
Un professore di stare l'architettura uno storico importante dell'architettura italiana e anche ecco curatore della mostra
Su Gio Ponti naviga nella parte più alta del maxi nella galleria cinque che sta riscuotendo un successo anche ancor superiore a quello che potevamo preventivare immaginare ma Fulvio anche un è uno storico a cui abbiamo sempre riconosciuto uno sguardo indipendente originale capace di diciamo guardare alle cose con distacco e giusta attenzione senza diciamo uscendo da schermi
Abbozzati poi no incitava schierarsi di qua o di là ecco insomma questo
Questo è l'inizio per quel che riguarda la l'esperienza del maxi avuto intorno alla questione Zani intrecciata chiara che ringrazio ancora diciamo ad anche questa questa mostra che abbiam fatto adesso di ponti
Secondo me comincia tutta insieme a configurare una piccola ricognizione sulla storia dell'architettura italiane non solo che comincia ad apparire interessante io spesso sono venuto in questa in questa istituzione all'inizio della sua attività diciamo Zarri Diana nell'edizione Zaha Hadid con una mostra di cui io proposi il titolo che si chiamava spazio e che diciamo spaziava delle opere d'architettura all'interno di un di una della collezione di arte in quel momento e sono venuto al maxi con l'idea che mi sarei messo qui a promuovere i miei limiti mi è il coetaneo i giovani agenti italiani emergenti senonché diciamo in questo tempo e Giachetti italiani sono entrati in una specie di catalessi un po'per colpa loro un po'perché non hanno occasioni inabili
Di costruire di di agire no di di trasferire la loro riflessione critico politica ideologica che sempre intensissima dentro
Del verificarla dentro delle opere o delle dei progetti delle cose che ci permettano salvo ovviamente molte interessanti eccezioni però diciamo non è facilissimo mettersi a fare il talent scout dei giovani oggi in Italia sebbene ne abbiamo ovviamente programmi e progetti per i giovani architetti che promuoviamo svolgiamo con molto entusiasmo però invece a parte diciamo appunto lavorare sulle nuove idee lavorare su temi di contatto tra la tra il museo e la Società come riciclo Energia
La migrazione eccetera ci siamo ritrovati io stesso a fare questa specie di ricognizione
E di ricostruzione di una Storia dell'architettura italiana della seconda parte del Novecento che comincia a essere interessante pulite c'è stato Moretti sia stato Zeevi c'è stato ponti
C'è stato nervi c'è stato le Corbusier sa insomma una
Anche forse per molti di noi una rottura di qualche tabù ma perché
Io ho cominciato in un ambito Piero raccontano i suoi primi giorni nella facoltà nel libro io
Ho cominciato dovevo darle l'esame di Storia dell'architettura esattamente in cui il momento in cui Zagli si dimise dall'università nel settantotto
E quindi e quindi l'inizio era abbastanza indeciso tra modi di veder l'architettura poi diciamo la mia esperienza è proseguita a Venezia diventata molto più diciamo veneziano milanese
Quindi ha preso diciamo guardavo con interesse ma con distanza queste cose ai miei amici e colleghi qui hanno certamente non hanno un tracciato da Ziliani ortodossi sebbene
Di loro di ortodossa nuovo il pranzo e quindi diciamo Cuesta e ponti è un altro grande tabù io ricordo ancora non vedo Franco ma
Mi ricordo una presentazione di un mio libello all'accademia inglese incrociano Gregotti polemica la parola ponte ancora schizzava non sulle sei a dire indignati no all'idea che si portasse
Alla discussione Gio Ponti quindi diciamo stiamo abbiamo colto questa occasione abbiamo la casa di questo museo delle collezioni del fatto di avere accesso a dei mezzi di comunicazione di massa dell'architettura per
Ricostruire un po'alla nostra storia e poi all'a livelli diversi è una scala diversa anche della storia dell'architettura romana abbiamo messo in mostra la Strada Novissima abbiamo acquisito lavori da
Molti architetti romani che sono parte della nostra storia anche personale quindi siamo siamo molto contenti che
Il tassello zone
Sia stato un tassello importante in questa piccola ricostruzione che stiamo compiendo personalmente diciamo
La ricognizione Inzaghi che ho fatto insieme a un altro diciamo tutt'altro che Giuliano come già l'unico
è stata importante perché e grazie all'aiuto anche di persone che sono qui ad assegnare a Roberto Duilio e molti amici è stata la l'occasione per capire come Zevi sia stato
Importante per tutti cioè non importante per un lato per una fazione
Per un modo di vedere la storia dell'architettura l'architettura e gli strumenti della critica Max sia stato importante per tutto l'insieme del dialogo e del dibattito architettonico nazionale
Per trenta quaranta quasi cinquant'anni questa cosa l'ho potuta verificare
Abbastanza facilmente quando sono andato un po'in giro per il mondo a raccontare la mostra a raccontare
Un poco l'avevamo fatto queste selezioni questo libro queste scelte frantoi preso in mano
Il libro di zarismo da una media di questi non ne conosco nessuno Rizzo pretende Grazia che c'avete fatto questa lista di architetti che la storia dell'architettura italiana aveva molto spesso tenuto coperti segreti
Non diffuso non fa da da da pellegrina Sacripanti ha a decine di altri che diciamo i critici gli storici degli osservatori
Non italiani conoscono davvero molto poco quindi la mostra svela che è stata
Anche proprio l'occasione per riscoprire un patrimonio molto grande di architettura italiana
E anche di un'architettura visionaria che ha previsto l'ha visto in anticipo infiniti sviluppi proprio progettuali estetici compositivi direbbero i miei vecchi colleghi
Un'altra cosa che per me è stata molto importante nel nel fare la mostra nello studiare diciamo i materiali di Zeri scoprire
Questo intreccio tra didatta e curatore cioè Zeri fa solo tre mostre no a Biagio Rossetti Michelangelo
Salvo gli hospice in via nella terza e il fatto che Moro rende quella di Brunelleschi a Firenze
E fa e le fa in un modo in cui non erano mai state fatte prima nella storia del la storia delle mostre e nella storia dell'architettura italiana le fa intrecciando le soprattutto quella di Michelangelo come raccontano diversi tra i vostri
Saggisti intrecciando le proprio lavoro della didattica che infondono rosso che abbiamo imparato da Luino che facciamo le nostre udenti che svolgiamo ancora oggi eccetera Elío
Ho capito forse che Zeri è il primo curatore ma perché le altre mostre sono fatte
La persona che fanno le mostre come storici come come critici come professori come giornalisti come semiologica come Umberto Eco insieme a Gregotti
Ma Zeli prende proprio l'atteggiamento nei confronti del Display delle opere che va ad analizzare raccontare che secondo me a una
Anticipa di molto diciamo un modo di ragionare sulle mostre sulla possibilità di far vedere
Le opere da un punto di vista molto particolare molto preciso che per per nove diciamo costituisce un precedente
Molto importante l'altro tema appunto questa la didattica mi sembra un tema che ci coinvolge tutti e di cui adesso chiederemo ai nostri ospiti la mia personale l'unica cosa che non ho trovato nel libro delle che ho discusso con Roberto ai tempi della mostra
E che secondo me la c'è una relazione tra l'esperienza che Zani fallaccio cioè l'Association
E la scuola dell'architettura organica cioè l'archiviazione Association quando Zaira Londra una rivista una scuola è un'associazione la Paolo una lista una scuola è un'associazione poi la scuola diciamo funziona in maniera abbastanza la roba alle si è un po'dissolta nelle nei rivoli di commercio sfata poi raccontata da Paolo ma insomma secondo me quello è un episodio interessante su cui rimanere ferrose avevano forza tre potuto
Dargli un contributo Acholi secondo me nasce anche una voglia riconsiderare la didattica in maniera diciamo potente
Rivoluzionaria nel senso del del dell'organizzazione del trasmissione del sapere
Mi sembra anche molto diciamo il libro è organizzato visto che non partono gli autori prima il libro ve lo dico io organizzato in quattro sezioni molto chiare no perché è un è un sacco di interventi però aiuta molto questa organizzazione in stazione c'era stata la formazione cioè quella che più piace Roberto
La sezione relativa a Venezia che è una sezione che per trent'anni non abbiamo più discussi sono trenta quarant'anni invece la presenza fatto Gaza rifondare il l'istituto restare dell'architettura
Di Venezia rimasto come dire un po'nelle nuvole per qualche decennio nel racconto
Della storia
E quindi il ruolo di Zahavi all'interno di quel gruppo messa in piedi da Giuseppe Samonà quizzario di riconosce
Da bere una condizione diciamo di straordinaria positività all'interno del tentativo di riorganizzare l'architettura italiana del dopoguerra e la didattica all'architettura italiana
Poi Roma quindi quindi secondo me Venezia è un po'come l'allenamento all'uso della storia come strumento critico come strumento di lettura di aver di comprensione dell'architettura e poi a Roma
Non a caso intersecando vicende politiche no personali
Ed ed è ed estetiche questa conoscenza diventa sempre più operativa no l'istituto di credito operativa di Roma
Fondato poi in realtà dopo già
Bel po'di anni dopo che sta alla Roma però dà il senso di questa diversità tra questo periodo diciamo critico analitico veneziano e nessuna voglia proprio di utilizzare la storia come metodo metodologia della progettazione Manzari spesso dice e poi infine diciamo la ramificazione di zaini adesso perché Zarri
è interessante perché non fa mai una mostra di architetti suoi contemporanei non fossero tre mostre storiche poi diciamo attraverso due o tre riviste molto importante sceglie porta in prima linea
Il lavoro degli architetti che gli piaccia questa architetti operano nel campo della progettazione del del paesaggio del restauro no alla
Una delle mie anzidette preferite italiane di questo momento dice sempre che deve tutto a Franco minimissima per me i ministri uno strano personaggio quando lo vedevamo da giovani ma ministri diciamo si nutriva moltissimo del di questa
Il fatto che Zardi fosse interessato al suo lavoro e del suo lavoro
Avesse questa originalità questa forza questa capacità di relazionarsi con la storia insomma
Mi pare che qui c'è un sacco di c'è un sacco di Inzaghi è un sacco di cose interessanti di per cui e poi secondo me Zeri essenziale perché è l'intellettuale italiano
Per eccellenza perché rappresenta per me due cose uno una una tipica diciamo aporia italiana cioè il tentativo di scrivere la storia nel momento stesso in cui la si fa cioè lo storico
Racconta la storia malaffare la modifica
è è un attore
Proattivo diciamo presente nel racconto storico nel momento stesso in cui lo fa slavi lo fai lo rivendica Tafuri lo fa dice che non è vero ma diciamo sostanzialmente sono due facce della stessa medaglia da questo punto di vista l'altra l'altra cosa per cui per mezzo aver molto interessante molto importante il racconto politico adesso stiamo preparando una mostra sui veleni a soli Vietti nato a far girare un po'
Per il mondo Zeri come Olivetti come in parte il mio vecchio maestro Quaroni
Rappresentano la la speranza e la sconfitta di quello che Tafuri chiamava con disprezzo del terza forza Isma'cioè del tentativo di costruire un'ipotesi politica in Italia che fosse aliena sia diciamo alla ai cattolici che ai marxisti no alla il Partito d'Azione giustizia libertà e i radicali siamo tutta questa traccia
La cui diciamo sconfitta secondo me è anche una delle tante lasso semplificando in maniera quasi televisiva
Una delle tante ragioni della crisi in cui vive
Se non altro la concezione della politica ancora oggi nel nostro Paese ben questo per me sono un po'le prime Paola legacy di quello che abbiamo fatto qui nel maxi di su Zevi e le premesse di una discussione cui invito molto volentieri i miei amici comincerà con Fulvio forse sarà più storiografico
Ma è Mario Gusella giù di dato di davvero quale sede perché io autobiografico in realtà date ed ecco dovrei partire diciamo da considerazione di fondo della
Tuo discorso che tratteggiando diciamo dell'attività del maxi però di fatto diciamo lasciava intuire la necessità forse anche di interoperabilità dia
Della nostra generazione ma soprattutto di quella dei più giovani di noi adesso di a in qualche maniera di scrivere riscrivere diciamo la storia di questo secco che ormai è trascorso e anche se non da poco ma che ci sembra lontanissimo perché certo quello che si racconta diciamo in questo libro appare oggi a leggere oggi come una stagione d'oro nonostante tutti conflitti drammi umani politici collettivi che sono contenuti qui dentro però è una stagione d'oro che oggi diciamo assolutamente non esiste
Questa questa diciamo questa ricostruzione perché è necessaria ma probabilmente necessarie per un motivo per tanti motivi ma forse soprattutto perché avverto molto vista anche diciamo da anni ha e tante una sorta di esigenza di capire anche nei confronti dei miei studenti e quindi mi richiamo al tema qui della didattica
Di che cosa noi ancora possiamo tentare di ritrasmettere prima che tutto questo sia completamente perduto
Perché diciamo il punto di partenza deve essere fissato nell'oggi oggi i nostri studenti non sanno che era benevolo che mette fuori non sanno che era Zevi
Non sanno chi è Aldo Rossi sono tutti dei nomi sconosciuti c'è improvvisamente nel giro di forse trent'anni perché non sono poi tanti di più e come se si fosse azzerato un patrimonio immenso che faceva parte anche delle nostre vite e qui noi abbiamo partecipato creduto lottato anche dentro
Ma eravamo diciamo immersi in quel liquido vitale che citava speranze anche operosità tutto questo
Sembra completamente distrutto e credo che a questo compito morale di operare una trasmissione
Di questo passato deve essere fatta naturalmente questa trasmissione non può utilizzate gli strumenti e le procedure diciamo
Come dire storiche cui noia siamo stati abituati anche per strada per lunghi anni cioè non si può semplicemente fare la storia della storia perché ha soprattutto le ultime generazione ad una sorta di Händel Sicilia verso la storia intesa diciamo con un apparato con un sistema di procedure come dire che ritengono in qualche maniera usurato suo passato forse anche semplicemente per noi incomprensibili
Quindi bisogna capire come diciamo questa frase come e perché questa trasmissione diciamo sia importante sia necessaria
E come per esempio il motivo per cui dovremmo continuare a leggere la Divina Commedia la scuola media
Per cui dovremmo mandare i ragazzi a sentire e cieco fuori la Tosca perché se queste operazioni non vengono compiute attraverso degli atti di riscrittura sono persi per sempre ogni parola non praticata ogni nome dimenticato e perso per sempre
Nell'accelerazione diciamo della mancanza di memoria che sia in questi anni questo pericolo è veramente come dire devastante però questo libro e quindi è stata che per me è molto utile
Perché ricostruisce anche delle pagine degli episodi della vita di semi che in realtà sono come dei frammenti di storie di una storia nazionale
In cui diciamo ci si può riconoscere che come per esempio giustamente tu citare il caso dello Iuav sono stati competente dimenticati dopo la dice il diserbante diciamo che è stata si tratta vede male dalla dalla scuola Tafuri Anna che ne è stato una specie di damnatio memoriae totale
E che invece diciamo appunto ricostruita trasmessa anche delle testimonianze dirette mi pare che con grande vivacità
Riesca richiamo a mettere a fuoco a tratteggiare un discorso con molti chiaroscuri quindi non soltanto di bianchi e di neri
Quindi a
E oggi e tu appunto citano il caso dia personaggi alcuni dei quali invisi stimi allo stesso Zevi come ponti con cui ebbe diciamo
Una corrispondenza epistolare proprio a proposito dei Pirelli per esempio che era l'unico edificio de nemmeno c'è il sessanta che se gli avrebbe dovuto sposare direttamente immediatamente no quindi era era il contrario della Torre Velasca ricontato storicismo tutte queste cose su cui non voglio diciamo soffermarmi e però poi per una questione diciamo
Un po'di carattere importi a a come dire pregiudizialità se lo pubblico prima su edilizia moderno prima sull'architettura questo non avvenne e non sono non avvenne ma si tramutò poi anche in un pesante giudizio storiografico
Che poi è stato ripetute balbettato da numerosi imitatori più se fossero uno specifico comune di mantra
Pirelli non è architettura ma che è un oggetto diversi anni ingrandita c'è una stupidaggine proprio diciamo assolutamente colossale però cui tutti hanno diciamo a tutti all'hotel dovuto tutti hanno propagandato eccetera c'era poi in realtà presente nell'articolo di ponti ci sono anche delle lettere di anni successivi in cui certo c'era una sorta di riconciliazione tra i due una sorta di Barbetta abbiamo fatte passato siano state giovani però a come dire c'è una una una una sorta di stima però che cosa vuol dire questa operazione per cui diciamo si accendono degli sport una volta sui nervi una volta suppellettili né una volta su un altro architetto Botta su scarpe eccetera rivolte sul ponte
Vuol dire che noi diciamo do abbiamo cominciava ad avvertire che questa grande castello di pietra anche se di carta che si che ci è stato consegnato dagli storici dal sette generazioni storici dell'architettura
è un è un castello che non ha più fondamenta ciò che per me non significa più niente è una visione delle cose che non significa più niente
Come si può accettare per esempio di rileggere oggi la storia delle che turrita Gandalf quarantacinque agli anni Ottanta di Tafuri
In cui per esempio Renzo Piano e confinati in una nota dicendo poi c'è un architetto che ha costruito una sorta di lento che Pompidou adesso diciamo voglio dire il Pompidou è stato rivalutato grazie anche autogestito dal corpo con una operazione diciamo di diresse la ratio a posteriori ma certamente diciamo un giudizio di questo genere ci induce come dire a riflettere ma allora forse tutto quello che ci ha raccontato
Non era vero non era verosimile ha messo e poi questo diciamo le prima questo dibattito che questo concetto di verità o verosimiglianza nella costruzione stratigrafica possano avere un senso rispetto diciamo la preminenza dell'interpretazione
Allora la mia sensazione è che noi ci troviamo oggi in questo castello che diroccato a muoverci mezzo un panorama di rovine
Mentre dall'altra parte si aprono degli scenari che sono quelli diciamo di una cultura una volta si sarebbe detta di massa ha detto adesso si potrebbe dire appunto cosmopolita o globalizzata
Che qui non ha praticamente nulla a che fare con la precedente così fosse un una scissione diciamo totale come se il mondo fosse ricominciato in questi ultimi dieci quindici anni e tutto il resto non avesse senza allora il compito morale e quello TA muoversi diciamo in questa patto paesaggio catastrofi Zanazzo e cercare di capire se è possibile opera né una ricostruzione
Però avendo la consapevolezza che sono delle ricostruzioni come tiri potenti che sperimentali non sono assertive non sono frullatori e come quelle precedenti ma abbiano in sei la capacità diciamo anche di attirare
Per esempio i nostri studenti tema centrale
Della didattica su cui Zevi sie
Possiamo dire spesso per tutta la sua vita perché la didattica come si vede bene anche dai tutti i saggi diciamo che hanno affrontato i vari aspetti non è soltanto la didattica nelle aule universitarie
Ma la didattica è una azione didattica generale rivolta diciamo a tutta la nazione spero se se così si può dire e non soltanto qui già dannazione degli architetti quindi passa per operazioni
Che quando sono state varate suscitata hanno suscitato all'inizio anche un certo un brivido da una parte di ammirazione sottesa ma dall'altra anche di riprovazione può uno storico scrivere su un giornale per esempio forse poteva dirigere una rivista perché c'era stato Rodgers che l'aveva fatto ma certamente scrivere su un giornale dicendo di targa diffusione politiche
Ecco appunto va bene e nel male io era già già abbastanza del genere da quel punto di vista però questo questo questo problema diciamo un problema come dire che oggi possiamo liquidare così velocemente però in realtà in quegli anni era eravamo un giudizio o pregiudizio che pesava moltissimo pensava veramente molto però e con questa diciamo generosità
In un certo senso anche di rinunciare alla allo scudo della questo scudo di ferro diciamo dell'armamentario dello storico che si chiude arriccia dietro il suo un suo sapere riservata a pochi
Effettivamente è stato diciamo un gesto di grande coraggio
Che come dire è stato oggetto anche di una considerazione ambigue perché l'abbiamo come dicevo prima Amato apprezzato città era eccitante per esempio comprare l'Espresso studenti per leggere che cosa pensa pazienti tv di un evento di un'architettura di un personaggio di una mostra però dall'altra circa usava anche quindi criticato nell'ottobre grafia in una situazione di grande imbarazzo di grande difficoltà epistemologica perché io credo che in questo libro che dove veramente molto completo per tanti aspetti però secondo me ma anche a un punto che forse si doveva affrontare in questa occasione mercanzia frutterà una prossima
E cioè abbia avete parlato si è parlato diciamo abbastanza
Anche se forse si poteva spingere di più nella sui rapporti tra un altro storico importante di quegli anni degli anni a venire Pier Paolo Portoghesi ecco no
Per la questione anche
Di legami di lavoro di solidarietà di affetto anche noi come lui confida in una lettera tardiva portoghesi
Però quello che manca veramente e Tafuri dove scompare in tutta questa questione perché diciamo la valutazione dell'opera di zeppi
Il suo cioè la valutazione anche da parte degli architetti delle generazioni che si sono succedute negli anni a Napoli come a Milano come come Romo come a Venezia è stata molto influenzata da questa polarità cioè si è creato un campo in cui diciamo c'era un principe bianco il principe nero
Allora abbiamo parlato molto del principe bianco ma se noi non mettiamo a fuoco la questione diciamo che il nodo Tafuri
A credo che difficilmente riusciremo a capire a fare una valutazione di quello che è stata il panorama della non non dire tanto dell'architettura ma dell'opinione che noi abbiamo avuto dell'architettura italiana
Diciamo per circa sessanta settanta anni ecco quindi questo diciamo è un punto fondamentale da comprendere
Tutti quanti
Conoscono e quindi
Vorrei evitare anche dei dovrei ripetere delle cose che soprattutto a un pubblico di autori di questo tipo secondo diciamo sta la notte ma diciamo la sprezzante come dire lancio di sfida che Tafuri
Fa in titoli e Storia dell'architettura a Zevi sul tema della crisi cooperativa che edita dal proprio come diverrà insomma c'è anche questa sciocchezza di cui mi scuso di gente a parlare
è un fatto diciamo che ha che ha turbato molto diciamo il panorama di quegli anni io sono entrato a nella Facoltà d'Architettura di Napoli come studente primi anni settanta
E il mio punto di riferimento era di inizio Renato De Fusco che ha avuto una grande familiarità e amicizia e stima conseguì sulla sua rivisto città aveva anche come dire ampiamente dato spazio Aztechi a parte da la comunanza per una serie di autori come tutta alla scuola tedesco viennese ma so che è stato uno degli idoli di De Fusco
E ovviamente diciamo l'aveva mutuata anche lui da Zevi anche se poi la ripreso chiamino sua maniera autonoma
Il tema del linguaggio
Delle invarianti chiede Fusco aveva ripreso in chiave si mio logiche lanciato suo crescita attraverso una serie che più di dodici interventi di autori diversi quindi c'è stata una grande come dire sintonia il il libro che Defusco scrive non mi ricordo se essa stessa sessantotto sessantanove architettura come i mass medium certamente era un titolo che indicava una come dire una condizione è quella della media netta poteva comunicabilità dell'architettura che è stato un tema centrale che continuava ad essere un tema centrale della operatività disse
Ecco quindi non lo sente diciamo con questo viatico e nonostante devo dire che soprattutto architettura in nuce per me è stato un libro fondamentale venivo dal liceo classico quindi diciamo c'era una certa familiarità col linguaggio gli ottoni eccetera però apriva uno sguardo delle finestre su una maniera di pensare in una discorso architettonico
Che era sembrava ma è devo dire era del tutto come dire del tutto inedita lasciava intuire delle profondità a cui non avremmo mai come dire immaginato in in maniera empirica
E verso la quale anche gli altri docenti di riferimento di storia e produzione di costati diciamo completamente inerte con qualche piccola eccezione come appunto a De Fusco prima menzionato
E poi a un certo punto dopo l'entrata a gamba tesa tirata fuori nella alla vigilia diciamo
Di quella che poi sarebbe stata chiamata negli anni di piombo notti anni drammatici della lotta politica
Dello scontro armato che si era insediato anche negli ambienti universitari a cui abbiamo assistito partecipato diciamo
In in varia misura e ecco diciamo questa ombra di Tafuri si è e dico ombre perché perché i trafori diciamo è stato tanto in passivo quanto non compresso probabilmente neanche dei suoi stessi allievi dalla sua stessa dalla sua stessa scuola perché da una parte segui
Lanciava un messaggio vitalistico di ottimismo che faceva Asti in qualche maniera se non sembra respirare anche uno studente d'architettura
Che l'architettura poteva essere una gioia ma anche forse una cosa facile si poteva conquistarsi poteva raggiunge c'era
Una
Come
Come dirà poi Maldonado una speranza progettuale dell'architettura
Che dà un senso anche al fatto che noi passassimo cinque sei ante nostra vita in quelle aule a progettare Leggere a disegnare a scrivere eccetera eccetera
Dall'altra invece la figura di Tafuri che si è sovrapposta come quando in un'eclisse non so la luna passa davanti al sole improvvisamente di fretta per per dei lunghi lunghissimi secondi Gaetano decenni diventa tutto pubblico
Tafuri
Una volta ecco un po'di ricordo diciamo in una rappresentazione di un forse della storia dell'arte e dell'architettura di Tafuri Dalton che a villa Pignatelli a Napoli un certo punto tre De Fusco
Che diciamo era soggezione nato certamente anche da fuori per a un certo punto non ne poteva più e dire e gli ha detto il sabato
Se è venuto qui mi sembri come il puparo che impazzito con lascia comincia a menare fendenti sul tutta diciamo l'attrezzatura dei vari caratteristico espressa in lire a testa da fine di male soltanto della cenere per terra
Quindi il progetto di Tafuri e un progetto diciamo più profondamente de costruttivo distruttivo se vogliamo che non lasciava speranza
L'unica speranza che lui lasciava era quel famoso spiraglio il coraggio di parlare delle Rosse quindi dire va be insomma coltivate vedi c'è un piccolo orticello né Deborah accademiche però non rompete le scatole
Perché diciamo l'architettura in realtà è un processo che governato soltanto della politica è ovvio ci son tutte le cose note che sappiamo
C'era il Partito comunista più forte d Europa c'era
A l'egemonia diciamo di una apparato che ovviamente diciamo garantiva un urto do sia del pensiero di reazione che quindi non poteva lasciare spazio a improvvisazioni
Non poteva lasciare spazio a individualisti anzi ogni forma di individualismo e l'ha bollata come negativa
E naturalmente Tafuri c'è atterrita perché questo bisogna dire certe River perché il suo mentre Zelig aveva una prosa
Che era stata educato in una sorta di come dire
Esercizio ginnico a convincere immediatamente no quindi a travolgere addirittura tutti quanti ricordano che aveva assistito alle sue lezioni si legge molto bene anche qui
Nelle pagine questo libro ricorda questa Inc
Ora attori a che oggi quasi si direbbe da talk show di di una di una persona che forse averti militare che faceva lezione con tre proiezioni alle spalle e quindi allora che si usavano ancora le diapositive col carrello con i vetrini era prospettiva era una rivoluzione diciamo assolutamente straordinario che portava una ventata lo da per un attimo tu avevi la sensazione che fosse lì
Il segreto della storia era a portata di mano per lo meno potevi provare ad aggiungere Tafuri invece calava una celata profondo diciamo
Si scavava una visse sotto i piedi per allo stesso tempo
Questa lavoro di scavo questo terrorismo forse per la sindrome di Stendhal
Ti ti che catturava ti cattura perché a diciamo introduceva Londra il dubbio il synth però le sue frasi erano sempre spezzata a metà a d'i ragionamenti
Non si concludevano mai diciamo in una come dire una sorta di affermazione perentoria per cui sottolineando le parole nel libro alla fine tu potevi dire abbia voluto dire questo Trio ancora devo dire poi al fondo devo ammettere che
Ci sono delle cose che non ho mai capito ma probabilmente forse non era un neanche possibile dottor si deve essere famoso non a caso
E famoso non a caso
L'oppure oppure la citazione d'élite che essa nel farsi avanti e tacere non per fare un altro una un'altra espediente che ha ha funzionato a lungo
Mi sono anche sempre chiesto se ma diciamo lampo
Polarizzazione fra questi due personaggi non ha denunciato senza che citato d'uno e l'altro a rincarare le dosi di un proprio di un proprio pensiero perché poi e ancora ci riflettevo qualche giorno fa paradossalmente
In un certo senso c'è anche qualcosa di simile tra di loro
C'è innanzitutto diciamo l'idea di ribaltare tutte le cose così come sono proprio radicalmente ribaltare
L'idea di servizi fatte da oggi si torna indietro
A questa idea che allora sembrava bizzarra divide lanciare tema della preistoria per esempio non pioverà cioè che pensiamo diciamo il di negli anni delle lotte politiche in cui l'architetto
A si sentiva strumento del capitale se non imbracciava se non il fucile almeno un lapis diciamo un po'più lungo ecco questi della preistoria di un'idea abbastanza siamo sconvolgente e certamente anche molto irritante però certamente c'era in un certo senso qualcosa
Di di analogo di perversa mente simmetrico diciamo tra queste due Hitachi tutto
Quindi il tema del rovesciamento e poi non ho santi Tafuri non l'abbia mai ammesso fino alla fine in maniera completa
Il tema che potrebbe oggi quasi sembrare banale che ogni storia e la costruzione di una interpretazione Tafuri si è mascherato questo mettere Zevi diciamo è stato più esplicito nel dichiarare i suoi parametri darai Tina avanti eccetera Tafuri sia lungo mascherato diciamo davanti all'idea che la sua storia potesse essere una qualunque delle storie cioè come ghetti Oria che erano moltiplicate la storia invece una è una sola no
E
Questo già fatto credere che come dire
La storia dovesse essere depositate di una verità soltanto l'ultimo tofu richiamo quello influenzato dalla lettura di Benigni per esempio a ovviamente di Nietzsche a in parte minato diciamo queste sue certezze
Quando lui ha coniato questa espressione della nave mutuando lo dà soldi dell'analisi interminabile
Ma queste analisi interminabile in fin dei conti l'assomigliava molto anche sei Zebina chiamava diversamente la sua critica operativa perché anche lui
Compiva un'operazione di un'analisi interminabile ogni volta diciamo scombinato alle cartelle buttava sul tavolo prevede accoglieva in maniera diversa della maniera stessa compulsiva
Con cui a volte veniva impaginata la rivista Architettura croniche storie zeppa di a fotografi e come se fosse una specie di attrasse da Burke hanno condensato delle pagine di un mensile operazione anche questa molto ardita
Però diciamo appunto la la la questa idea diciamo dell'analisi interminabile
E si concludeva sembra con un interrogativo perché diciamo essendo che l'analisi dell'interminabile non saremmo mai arrivati al punto conclusivo
E però diciamo con all'interno di questo e ci sono state trasmesse con una specie di pubblicità storiografica subliminale
Una serie di graduatorie che era un come quelle diciamo che era che di cui raccontavo prima sia oggi uno prendesse diciamo le ricostruzioni per esempio di via Tafuri
Perderebbe che tutti i personaggi che Daloui sono stati diciamo elevate al massimo grado da Rossi Aymonino tra eccetera eccetera sono personaggi diciamo che oggi interessano di meno
Mentre invece tutte le persone che sfuggivano i pesci piccoli insignificanti
Ambigui come dire non rilevabili dal radar della storia che lui ha deliberatamente evitato solo quelli che oggi si interessano di più
A oggi ci interessa di più conoscere che questa storia che qui abbiamo perduto e non erano né eroi di Marmo di Wajda queste figure scolpite Rogers per esempio no una figura secondo me
Nolte sottovalutare esordisce
A questo ecco lo possa dire a Romano devo dire impunemente a Milano dove ci sono Chiarelli emergenziale dall'altra parte come questione di insediare ma molto sopravvalutate perché per esempio logge se avrebbe potuto giocare un ruolo molto rilevante in quegli anni come direttore di riviste come personaggi influenti sino a della scuola milanese
Come persona che per prima questa volta da architetto aveva aperto la la cassa belle quindi la progettazione alla storia
Aveva indotto i suoi ci furono sì giovani delle colonne come li chiamava De Carlo a studiare addirittura Van de Velde non l'intervista che li fa Gregotti a studiare per tre a rivisitare il passato
Ecco e tutta questa diciamo questo come dire Rogers però l'ha svolto in una specie di mandorla Laura attica tipicamente diciamo lumbard tipicamente milanese
Che avuto un'influenza fortissima prudentemente influenza sui suoi a detti e quindi per lo meno per tre generazioni ma alla fine io credo che sul panorama nazionale del mezzo non abbia non abbia come dire ha avuto la incisività che invece ad oggi se avrebbe potuto svolgere come architetto come intellettuale come docente in una importante scuola di architettura eccome operatore culturale attraverso attraverso la sua attuato in vista
A un'ultima considerazione vorrei fare ecco
Noi abbiamo appunto qui a analisi cioè noi io ho letto voi avete analizzato molto profondamente molto approfonditamente tutte le variegate fenoli fenomenologia delle diciamo Dell'Atti della dell'attività che Zevi ha speso nel campo della divulgazione dell'architettura e della promozione di un incontro tra la storia il Progetto nostra bellissimo saggio su architetture storiografia
A anche questo diciamo un saggio come dire
Che gli aperto delle piste perché
Lo stesso accostare la storiografia al progetto una cosa era una cosa diciamo allora completamente inedita
E e e che apriva tante visuali ecco tutto questo diciamo est il sacrosanto ed è è stato ben detto però diciamo forse per andare fino in fondo
Bisognerebbe porsi la domanda oggi la didattica di Zelig la la sua azione divulgazione
A
Avrebbe una possibilità di essere di sistemi di esplicarsi nelle condizioni attuali in cui sono le nostre due città e direi forse anche quello di mezzo mondo perché le nostre non sono poi così profondamente diverso no a
Dopo
Per lo meno tre-quattro decenni in cui Tafuri aveva rivendicato l'autonomia della storia creando diciamo una torre nella Torre e e e come dire esercitandosi nella sadico operazioni di buttare olio bollente diciamo sugli architetti sulle tendenze per farne per diventare diciamo il grande regista di una operazione culturale che riguardava tutto l'Italia ecco noi oggi ci troviamo in una condizione in cui l'insegnamento della storia profondamente marginalizzato
Io dico spesso che c'è stata la rivincita dei compositivi come si chiamavano allora una volta dei progettisti
Che ha come viene hanno di chiesti indietro e l'incontro con tutti quanti gli interessi
E d'altra parte la categoria anche degli storici e come dire non è che brilli come dire per una particolare elaborazione di strategie efficaci ci occupiamo molto tv q r di ranking delle riviste a maggio ed ecco che lo facciamo sì programmando interessi culturali ma anche per difendere come dire degli interessi di corporazione
Però
Rimane diciamo questo grande problema che oggi ci sarebbe bisogno diciamo di figure come esempi ma come Zebina appuntito del metodo
Non dei del del del medico e la personalità perché questo non potrebbe diciamo evidentemente essere ma quest'operazione fondamentale perché mi avvio a concludere credo che questo tema del rapporto tra la storia Progetto sia un tema assolutamente centrale catena tratta centrale e in alcune scuole
Anche estere penso per esempio anche l'accademia di Mendrisio la questione è stata risolta semplicemente affermando il primato assoluto degli atti è vero che sono come dei ducati dei principati diciamo dove ognuno si fa la storia a sé
Nelle nostre facoltà non sopporta declinando ci sono tanti insegnamenti di storia però di fatto diciamo non c'è nessun come dire insegnamento di storia in nessuna maniera uno sullo storico che io non dico affianchi il lavoro del progettista perché forse questo sarebbe anche diciamo indebito ma che entri in una concorrenzialità anche di anche di critica nonché altro tema
Diciamo importantissimo che oggi un'altra cosa che completamente è stata distrutta e la critica critica è stata sostituita dall'informazione
Quindi ognuno adesso può fare quello che vuole non c'è nessun che si alza e dice tu sei un deficiente totale ho fatto un'opera schifosi stima ma diciamo si lascia al mondo dell'informazione di riempire questo gatto
E quindi di informazioni avviene attraverso internet perché ormai anche le riviste hanno finito per la funzione allora la domanda che io mi pongo è e che diciamo secondo me questo questo libro deve far nascere diciamo per l'oggi e per non concludersi soltanto in una celebrazione storiografica di una figura che abbiamo chi seppellito diciamo in un sarcofago dorato e questo tema che Zevi aveva suggerito avevi impostato per cui aveva combattuto intendiamo riprenderanno sentiamo la necessità che venga ripreso oppure è un argomento che completamente morto di seppellito
Grazie
Allora io confesso ho letto
Ho letto il libro con un punto di vista un po'deformato perché per il ruolo che che rivesto adesso all'interno dello Ju anche quello di coordinatore della didattica preciso che insegno anche Storia dell'architettura ma non sono mi sono formato Venezia e non ho mai conosciuto non Manfredo Tafuri
Sono coordinatore della didattica non solo della della della dei corsi di laurea di architettura ma anche di tutti gli altri del teatro d'urbanistica e cerco di di coordinarli difficile mi sono formato Firenze quindi non fuori dall'aula fuori da diciamo da sì da da dal dall'amicizia sì dal dei due dei due poli
E però insomma c'erano degli storici gli storici in cui alcuni sono in forte formato che sapevano leggere l'architettura e provavano tanto piacere leggere l'architettura
E nel descriverla bene
E questo mamme dato per me è stato molto formativo sono erano storici che avevano saputo come riferimento Tarolli farà impianti che è molto molto diciamo affine per certi versi alla alla all'attitudine di di Bruno Zevi però ribadisco questo saper leggere nell'architettura e saperla di scriverle saperla se per parlarne cioè comprendendo immediatamente quali sono i valori ecco questo è difficile trovarlo nella nella nella scuola Furian
La poi diciamo non ho mai conosciuti preciso che non ho mai conosciuto Zevio sono conosciuto solo di rimbalzo
Perché io quando mi sono formato mi sono formato ad un manuale molto più stretto tipo quello di Benevolo più così conto che che non non non insegnava di certo della speranza progettuale ma ti ti ti trasmetteva così questo ambiente d'ufficio tecnico comunale un pochino l'architettura alle fa un pochino questa convivenza civile sì esatto sì e la diciamo quindi l il ecco il manuale di Zeri invece ieri è spuntato fuori molto forte quando io non lo davo da da leggere negli studenti del Dams sia il signor Danese prima
Con tutti i manuali anche in manuali respinge le critiche alla storiografia di Storia della storiografia che Fulvio Irace con tutta la scuola milanese stava operando con diciamo afflato tra l'assegno è logico ed e desiderio di smontaggio delle costruzioni narrative hanno dalla figlia e si nella storiografia
E e io quindi davo sia Scalvini agli stessi clienti che sedi però si innamorava capitelli perdutamente perché la scrittura era avvolgente perché quando non so leggevano delle descrizioni
Delle architetture o di Gaudì o dimissioni terrore non importa solo che sono molto diverse
Nelle divano rapiti proprio per la qualità di questa scrittura anche sapeva riconoscere tra i valori formali questo questo è una cosa come una cosa sembra banale però è molto importante allora il il libro il libro si pone in un quadro di è stato ricordato di Renata attenzione per la figura di zeri
E ed è un libro Quodlibet ne sono usciti tre quelli dette i due anni non cioè uno che e diciamo anche una riedizione di un libro del settantaquattro nuova architettura e storiografia che è seguito dalla storia come metodologia del fare architettonico che e il protagonista assoluto di questo libro invece perché citato da tutti con molta tra e se insistenza
Poi abbiamo la mostra e il libro di gli architetti di interni questo il il il si diciamo io l'ho inteso come dico anch'io e costruito come un libro ecco e e poi quest'ultimo Zevi e la didattica dell'architettura
Che una se la pubblicazione ma sono gli atti di una giornata di studio dedicata a Bruno Zevi radiazioni architettura per certi versi analogo a quell'operazione che è stata fatta su su su Tafuri verrà qui a
Sempre nel alla alla all'università romana
E con lo stesso formato lo stesso formato vuol dire tuffarsi dentro in modo anche un po'spericolato chiamando a sarà raduno diciamo chi con alla conosciuto chi lo ha frequentato lo storico
Più diciamo regolato e quello più sregolato il giovane il giovane studioso il diciamo il lieto
L'allievo perché ha un dire avuto un diretto contatto ecco questo produce come dire un libro e anche se regolato rispetto cioè per certi versi a come dire una un sempre un pre lavorato no cioè tutte però si permette di fare una serie di considerazioni per dire e adesso Che cosa cosa cosa adesso e dissero data Egisto data qualcosa di soldato
Ho un ambito anche un po'in modo senza porsi troppi problemi no il che ci permette di dissodare volte certi certi interventi insondabili
Poi allora
Il libro atto cioè a una e geniale perché come dire sposta il punto di vista dice
La didattica la didattica ed architettura e si scopre che insomma se di bene i dati architettura e l'unica come dire la sua
è la sua ossessione principale puoi ricondurre tutto ad una ad una didattica dell'architettura fuori e dentro l'università un libro perché i materiali che vengono considerati sono materiali anche già trattati e notti che sono comparsi in altre nate trattazioni ma in questo modo con questo punto di vista compaiono tutti coerenti non come lo sviluppo di un'unica ossessione
Allora
La e ci ricorda questo libro che la storia dell'architettura cioè o meglio l'esercizio storiografico
Sull'architettura del passato non so come dire l'analisi dell'architettura del passato
In una dimensione autonoma rispetto quella storia dell'arte si dava solo perché esistono dei luoghi per la formazione degli architetti
Perché esistono le scuole rilettura quindi anche il settore scientifico disciplinare iter diciotto quanti esiste perché ci sono le scuole le scuole di architettura
E e quindi gli scritti dei disegni sono prodotto no di una di una ricerca legata alla alla didattica e poi sono un prodotto che viene usato degli studenti per formarsi una c'è questa quindi c'è ricerche didattiche simultaneamente sto ragionando rispetti i criteri di valutazione poi ed esposti nella lotta ricerca e didattica simultaneamente ma non solo c'è anche la terza emissione più che possibile
Anche parlare all'esterno si deve divulgare dieci deve comunicare e si deve verificare anche se siamo più o meno autoreferenziale no quindi ero cioè sempre toni diversi e di gradimento non è solo così radicale marketing e anche in chiave come dire di di capire se sei sul pezzo forse se se ci sei o se sei tagliato fuori
Quindi Rizzo l'ho già detto il libro contiene eterogeneità di approcci che appunto secondo me appunto è molto è molto utile per per per isolare certi temi son testimonianze no letture di storici eccetera eccetera articolazione del libro è già stato detto ci sono la folla formazione
Con protagonista appunto sempre Duilio
Con questa che e assolutamente da un affondo nuovo anche ricordando che esiste anche una formazione romana scientifico non solo americana ma se anche formato una scuola addirittura alla fine degli anni trenta S insieme a a Lina Bo insieme anche a Fabrizio che le richiesto dalla stessa pressione a creatori indubbiamente di classe e poi inizia tutta una serie di attività che mette chi produce dei testi che automaticamente anno diventano una una sono intrecciati subito con un'attenzione alla alla didattica sin dal dall'inizio quando rientra c'è fonda la scuola di architettura organica
E crea una
Il pubblico al libro che la visione l'oste bene
Poi c'è la
Cerca il verso un'architettura organica poi abbiamo la didattica che rinnovata senza confronto con l'Accademia perché l'intento di nuovo il tutto il format che la squadra che puro Anita posizione di vista anche la rivista agile metro no che intercetta le situazioni le situazioni esterne che anche un luogo della critica militante
Ma anche della divulgazione
Ci sono è un luogo dove si amplificano certi frammento idee denunciati teorici ci son dei modelli architettonici che vengono indicati ecco andando avanti cessa fare vedere che dura qualche cosa in segno gli architetti saper vedere l'architettura e qui appunto inizia l'avventura veneziana l'avventura veneziana
Ma dove appunto si indicano gli strumenti per riconoscere il valore dell'architettura attraversa insomma una una comunanza no con il saper vedere Di Matteo Marangoni e qui c'è tutta la l'intreccio anche con una personalità come quella di Carlo Ludovico
Radianti parallelamente abbiamo la costruzione deve saper leggere abbiamo bisogno di di costruire il serbatoio iconografico che deve essere essere diverso
E se per serbatoio iconografico lo si riscontra già nel appunto sempre nel libro saper vedere l'architettura dove compaiono per la prima volta le immagini che non sono illustrazione di un testo
Non sono non sono parla testo sono anche esse testo Coccoluto un ruolo autonomo e quindi inizia non a tutte le le riflessioni di di di Zeri che poi producono ma una serie di riflessioni anche tridimensionali siamo ricordato già il il Plastic di plastici per le mostre
Per lei e per l'episodio di Venezia Franco Mancuso è fondamentale nel saggio fondamentale perché ricostruisce un ambiente
E le dimensioni di questo ambiente assolutamente l'intimo molto in un palazzotto
C'erano quattrocento studenti che deriva vivevano tutto il giorno insieme vivevano anche anche dopo cena andavano ad approfondire se serenità se la bibita detta non c'era questa Denise era un armadio poco frequentato degli studenti perché non ne sentivano la necessità
è al massimo da una lapide Stampalia oppure compravano del vitello o Casabella o urbanistica cioè che sono i due i due veri manuali Mastella formazione nel giorno dell'odio e della formazione anche militante no in aderenza alle cose ecco questo mi è sembrato molto bello perché in questo in questo ambiente che proprio un ambiente nasce appunto una tensione didattica
Che è tarata sul piccolo letterata sulla dimensione abbastanza da da officina
Antichi lo sottolineo questo perché quando arriverà a Roma
Ci sarà il piccolo però poi diventa di massa questa cosa
Il primo decennio negli anni Sessanta e come dire l'atmosfera l'ambiente quella della critica istituzionale e poi quando ritorna appunto l'istituzione appunto ci sono delle difficoltà il modello secondo me
Insegnamento insediano diventa tonante no perché deve deve deve confrontarsi son ed un pubblico più più vasto ma e di e diventa meno diciamo da officina da laboratorio così come come era stato inizialmente costruito in ambito veneziano
Poi nel nel nell'andare avanti e si incontrano le mostre le mostre veramente un altro format didattico vai vanità interpretato in questo modo lei le venivano elaborate con gli studenti
Erano poi output capivano diciamo dal dal linguaggio dell'architettura degli strumenti che servissero per poi fare il Display dell'architettura in questo senso
è molto interessante e quindi viene riconosciuto il linguaggio autonomo della mostra che è un linguaggio autonomo la mostre che si deve costruire con degli elementi che sono del del linguaggio autonomo dell'architettura quindi le analisi
E dei attraverso i plastici sono delle
Sono sono che le penso una un un elemento assolutamente importante nella storia del del fare del faremo stretti tra un anche dei carattere di l'originalità rispetto ad una scena internazionale
E il libro qui ci dice che ci sono molte cose anche imparentate con con naturalmente con Luigi Moretti
La
Le è bellissimo le le posizioni dei dottorandi che scrivono su queste cose che si sentono dato che si parla di zeri si sentono di dire quelle devono dire loro posizionamento rispetto scuota Fury o quell'altro siete alle di sede va bene questo fino questo però quell'altro un po'equestre dell'ISO perché tutti sentano questo questo problema devono dire che posizione hanno rispetto a questa a questa scena
La
L'ho già detto che la storia come per legge del fare architettonico è un testo assolutamente importante che è una è una dichiarazione di intenti che se manifesta appunto a Roxie non sempre nasce
Da questa discussione
Che c'era in in piena crisi critica istituzionale in cui ci sono sono c'è un discorso un po'un dibattito molto approfondito che che respingeva Rossi come dire analizza
Nel nel dettaglio però sono cui vien fuori vengono fuori dei concetti
Molto importanti
Che insistono su anche una una dimensione per formativa che deve avere l'insegnamento della dell'architettura
E nascono dei dei delle dei nuovi formati non la il corso Policrate integra e laboratorio no qui dove confluiscono te io come dire poi non posso fare a meno di
Di pensare all'infinite discussioni che ci sono nel mio ateneo
Quando si parla di detti didattica integrata come li vari moduli come stanno insieme gli storici non ne vogliono sapere di stare e di stare dentro un laboratorio
Nonostante i mille un diessini discussioni per convincere i loro di entrare in una discussione paritetica non di sudditanza però gli storici hanno paura subito adesso come sono fatti hanno paura subito di essere risucchiate dalla contingenza del Progetto anziché non riescono a discutere Tropical se questa difficoltà
Comunque diciamo lei formati didattici si sprecano le ville e i pensieri sui formati e didattici poi abbiamo l'intervento di Francesco Paolo Fiore ho visto adesso che anche appunto che esista insieme a Giorgio Muratore
Di deve Viselli e che appunto anche lui sente di dover giustificare non suo sulla presenza
Di raccontando quali sono le distinzioni no fra essere storico
E ecco non fa una bella distinzione qui che adesso mi sembra un una un'acquisizione che vanto discussa che da una parte ci sono gli storici che utilizzano gli strumenti della della storiografia
In pratica si possono realizzare gli eventi dell'architettura del passato in due modi diversi
Con la strumentazione dello storiografo o con
Diciamo le strumentazione degli architetti mi fate questo dibattito non sta forse è una cosa veramente perbene però c'è moltissimo alle feste dei dottorati no Ilia rientrati in progettazione dietro cosa fanno
Fanno si analizzano il passato dice no fate gli storici dice insomma che sono questioni del totalmente appello tutte e
Queste attuali non so se sono attuali perché apparteniamo ancora sempre secolo scorso o non Old dubbio che a volte sia
Sia questo che li viviamo come attuale per questo Franco Purini fa pure bellissimo in intervento quando afferma
Diciamo sempre nella storia come metodologie del fare TIR tonico e che viene affermata no con piglio e spirito avanguardista come
Sì tutta la line parlare la scrittura
Di serie modernista cioè proprio e modernista comizi Comanche Ardant parlava così con con tono imperioso no da radio Fondiaria radiofoniche era la la come dire il suono moderno per per per eccellenza
E si chiede plurimi come come si possa tenere insieme no uno spirito avanguardista del tonno imperioso con cui comunicava
Con l'idea della storia come metodologia del fare architettonico probabilmente non è storia probabilmente è una nana questa analisi infinita ecco che
Che procede con un amore diciamo per i materiali del passato che devono essere riletti sempre riportati no all'attenzione all'attualità
Poi ci sono le bellissime distinzione si che si possono operare considerare sulla storia d'architettura storia dell'arte in sede dell'emblema di uno storico di un desiderio di emancipare la storia
La storia dell'architettura della storia dell'arte però qui a Roma c'era disegni dell'altra parte Argante insegnava e tutti gli gli allievi delle allieve di Argan no venivano
Diciamo invitati
A venivano passati no ad Argan e da Arcana in serie affinché in quell'agone si facessero le ossa notte
Cioè dovevano ad se venivano buttate nel nel nello nel logo delle passioni anche dove ci sono
Quelli che fanno direttora no quindi voi dovrete da rally spiegare la storia dell'arte con
Quei in questa in questa ambiente te molto teso no
Quindi si formavano nel nella storia nell'ambiente le storie dell'arte poi venivano violentemente a contatto di una o se l'attività di storia questo nero raccontato Angelo Marino e Sandra Pinto perché venivano sequestro informati di lato elvetico non mandate a fare di seminari
La componente per formativa della didattica ecco questa importantissima informato del della lezione e la sua componente forte formativa Perrazzelli
Importantissima il gesto
La presenza del corpo i movimenti le azioni l'oratoria la voce il ritmo la ricitazione radiofonica intenda da da da qualche parte forse nel saggio di di Purini viene ricordato che Zevi dice ma io non sembrasse impedisce in realtà io scrivo tutto e poi recitò no c'è quindi
Una un intervento molto molto studiato
Se questo
Quindi procedi propone una sconcerta procede procedimento spettacolare multimediale no all'interno del formato della della dell'elezione
Del resto appunto è l'ambiente che lui definisce anche
Nella sua architettura in nuce non architetture spazio fruito
No umanamente socialmente impegnato la sua realtà e vissuto dinamicamente ecco anche lo spazio e l'ambiente della lezione l'ambiente della didattica e così e qualcosa deve essere vissuto
Dinamicamente attraversato uno va bene la anche lei di dati carrettiere tour non è una sequenza notti ingredienti ma un'entità tridimensionale
Casa attraversate nell'esperienza che sempre emozionalmente molto forte
Del Zeri è un eccitato ore della situazione no ancora proprio come un cocktail deve deve deve deve forgiare le le situazione quindi è una questo ambiente della didattica cambia attraverso delle sollecitazioni di diverso tipo no e prodotto
Prodotto dall'utilizzo variegato dei media abbiamo già parlato della fotografia dei fotomontaggi delle dei dei ritmi sincopati
Lastre devo grafia se non evidenzia deve evidenziare la direzione interpretativa no se non dichiara la sua appartenenza fa quindi suo gesto politico di dire qual è il punto il punto di vista è allora diventa complice no dello statu quo no non rischia ecco la la la la storia dell'architettura il ragionamento rilettura deve devi rischiare
Quindi deve dare esplicita indicazione della didattica io dei racconti tutti non nessuna esperienza però il racconto di Santhià Piero Tonin diceva che quando mio collega io ho intercettato molti va bene agli enti di di Pizzetti a a Reggio Calabria quando insegnata Reggio Calabria quindi c'era Gianpiero tenenti diceva zeri quando c'era in questo periodo quando c'era il Festival di Sanremo entrava e diceva
La canzone migliore del festival è questa Ragazzo della via Gluck no esce dalle spiegazioni che invitava la linea no viene poi questo era come dire l'avvio nord di di una dell'atmosfera che doveva governare diciamo questa questa situazione didattica un luogo dell'allenamento non una palestra in cui luglio appunto e il cocci
Che è chiaro che è diverso da altri che lo stesso costo come magari pensano che la didattica sia un ambiente però magari con toni più meno chitarristici diciamo no a questo per prevedono delle combinazioni che magari producono degli insetti con un tempo anche più lungo
Sì leggendo il libro però si vede chiaramente che si cerca un confronto cioè ecco l'atmosfera leggendo il libro si vede che c'è un sottofondo che il confronto con la situazione attuale cioè tutti
Vivono questo che tutti sono coinvolti da questa automatico confronto con i problemi che la didattica contemporanea
è si cerca di confortano ancora il valore perduto della disciplina che non è di dilaniata dalle articolazioni disciplinare accademiche settori scientifico disciplinari no
E per per e sommando tutti per ritornare ad essere viva e non separata
Entità che accanto dove dove insomma lontana da da ciò che accade lo questo lo dice Andreani car pensavano che Bilica Morgia Carlo Bianchini tutti ricordano a questa questa in questa questa questo aspetto
Ecco quindi diciamo che se noi dovessimo valutare appunto la didattica di Zelig rispetta i criteri contemporaneo della della delle misurazione della qualità dovremmo dire che per esempio esiste
Un unicum compatto e sfaccettato
Che simultaneamente didattica e ricerca ricerca e qualcosa che si rivolge all'esterno
Ecco
Questo queste col confronto con l'oceano a che cosa nuove questo interessa è che questa
Questo confronto nasce dalla domanda e magico facciamo tutti i giorni nell'ambiente dell'università nell'ambito della contemporaneità e delle dinamiche del lavoro all'interno di ogni professione e
Domande che non sono troppo esplicite visto lo sgomento che ci assale
Diciamo che caratterizza attualmente la situazione delle scuole di architettura
Che nessuno ne parla però diciamo c'è un diminuzione del del degli scritti c'è un crollo negli scritti epocale no
E questo lutto è difficilissima da elaborare quindi anche se attraversa si sente in tutto il libro non non viene non viene fuori esplicite esplicitamente no
C'è questa diminuzione della della popolazione studentesca c'è la la fine dell'università di massa
Quindi c'è forse c'è anche un pentolino del delle figure dell'architetto così come era immaginato in quella dimensione elitaria no
Ecco
L'università di bassa anche un po'l'università furbacchione ad un certo punto nove e Zevi anche reagito rispetto a questo a questo scenario no
Ecco
Se vi è sicuramente datato perché è un uomo del del del del novecento no
Però è non riesco a capire no che
Adesso per molti molti dei temi appunto che spesso rileva questo libro che solleva non non esame di zero Righi ci tocca non ci tocca molto non riesco a capire se appunto questi temi si toccano
Da vicino perché noi siamo ancora un po'dei residui novecenteschi oppure se alcuni temi sono temi di lunga durata
Che ci ce li troviamo
Denominati in altro modo oggi nella nostra contemporaneità ecco questo interrogativo a questo interrogativo il libro non dà ancora risposta più o meno è la conclusione cui privato anche Fulvio mi sembra
Grazie
Allora io ringrazio moltissimo i due relatori ricordo quando
Francesco dal siccome ho scritto due volte andando sfrucugliate da cui coloniale sempre dal commi mandava portare il mondo scritto agenzie il CD tremante di Salini queste scale da lui dopo doveva
Dire che bisogno c'è di un altro libro su quello
Allora siccome gli autori sono qui cioè Piero Ostilio Rossi con Francesca romana Castelli Luca Porqueddu e Giampaolo spirito sì di loro
Diciamo in primis da San Vito dei Normanni
Anzi prima pervenire giovani no nel prima il giorno e comunque noi siamo qui ovviamente vuole se ci sono delle domande rinvenire qualche ecco se qualcuno ha domande cui magari forse gli autori del libro funziona anche in condizioni di di rispondere meglio di noi quindi
Però secondo me siamo tutti in trepidante attesa che voi ci dicesse qualcosa
Ripeto carriere riduzione
Allora sui contravvengono alla regola aurea che diciamo in questo caso non gli autori ci mancherebbe i curatori del libro guardi sono certo nelle presentazioni non non intervengono se non con un rapido questo caso conclusivo conclusivo della serata non certo dei temi che avete posto commento
E allora lo lo farò molto velocemente cogliendo alcuni spunti
Dalle cose che avete detto
Con un piccolo rammarico che che Giovanni leoni che bloccato da un'influenza non ha potuto
Perché sarebbe stata una voce una voce interessante nel panorama nel panorama di di della presentazione del libro comunque corpi secondo rammarico ha ragione Pippo nella sua presentazione perché un suo intervento auspicato ma non non è stato possibile per lei i tanti impegni
Perché il tema della struttura della Paolo architetto ora s'inserisce non il tema sintetico rivista scuole associazione è un tema piuttosto interessante considerando anche se qui non è il caso di approfondirlo anche il lavoro di coordinamento di riunione di forze che Zevi fece per costruire la Paolo che viene poi sempre un po'liquidata come se fosse una creatura di Zevi e non di un fronte più ampio che Zeri
Ebbene il merito di riunire intorno a un'idea dire più che un'idea un metodo per affrontare i temi dell'architettura quindi io non so c'hai lasciato Pippo con una distaccato in questo potrebbe questo questo potrebbe essere un tema effettivamente io sono abbastanza d'accordo con Fulvio quando lui dice in fondo in questo libro manca come possiamo dire il decoder agonista cioè Tafuri
Che rimane sullo sfondo
Purtroppo questo è il limite e questo bisogna prenderne atto di un libro che nasce da un convegno e quindi di conseguenza raccoglie seleziona volo potete immaginare ma sostanzialmente
Fatah si sbocca fa da questo punto di vista le ricorrenze che ha notato Mario su alcuni su alcuni temi è perfino su alcuni libri per il clima egli è già di per sé un indicatore in qualche modo della
Di ciò che è di zero lire Imane nella sensibilità contemporanea ecco anch'io ho avuto l'impressione che affrontare il nodo inserite Fury ecco su il vorrà ecco non c'è stata una il però però non scende verso nessuno va bene nel merito è uguale nella nella nello Utah avverte vicario lo sa molto meglio di voi
è in questo questo è è assolutamente impossibile cioè o per lo meno non è ancora maturo
Non tanto il rapporto tra Zevi Tafuri ma nemmeno di Rip continuare a parlare di Tafuri e di conseguenza questo convitato di pietra che in qualche modo però Fulvio ha riportato nella nella discussione con le sue osservazioni mi sembra che sia effettivamente un nodo che manca nel momento in cui si si volesse fare un una riflessione un po'più o ancora un po'più ampia
Il
Diciamo non c'è dubbio perché che tutti avete rilevato come e e questo pervade più diciamo anch'o ancora di più rispetto alle intenzioni del del convegno del tema individuato di iscritti e cioè che la la la
L'attività di Zevi può essere quasi tutta letta come un attività pedagogia Ica adesso non so se usare sempre la parola didattica ma insomma diciamo in senso in senso estesa cella di dati che è una sorta di azione pedagogia generale che pervade tutte
E e e e credo che questo faccia di Zevi una figura di intellettuale
Così il rilevante poi alle al all'interno del panorama del panorama italiano
Una un'osservazione più che vorrei cogliere
Che mi sembra interessante dall'intervento di Mario
è e luglio definisce credo giustamente quindi un un libro sregolato bene e anche una definizione giusta
Perché appunto è figlio e figli alla definizione del figlio il libro della natura
Della costruzione del libro stesso della procedura che lo ha costruito che lo ha definito e però da questo punto di vista mi sembra interessante la l'osservazione che checché ne che che viene subito dopo è come se questo questa serie di interventi questa sregolatezza
Apparisse resa coerente da Keith leggere il libro quindi questo io ne prendo atto perché naturalmente non è nelle mie corde perché sono in siamo stati dall'altra parte di questa operazione proprio perché fa emergere questa funzione pedagogica tu l'hai chiamato ossessione ma insomma è un po'la stessa cosa della didattica dell'architettura per cui è come se questa sregolatezza che poi sostanzialmente a una eterogeneità di approcci sia dal punto di vista generazionale presa disciplinare lascia emergere quindi dal nostro punto di vista siamo contenti del fatto che la parola didattica dell'architettura e non della storiografia ispettore didattica dell'architettura sia riuscita ad essere in qualche modo un tema unificante di una serie di interventi tra loro diversi chiudo aggiungendo l'interrogativo i tanti che avete che avete posto voi
Ecco io ho l'impressione ho l'impressione che nelle nella almeno Roma ecco perché per me è un osservatorio più diretto
L'insegnamento di generi dal punto di vista metodologico sia stato più introiettato assunto quasi metabolizzato nei corsi di composizione rispetto a quelle orme cioè è una strana destino questo perché mentre in come tu noti tutti gli storici che parlano di Zeri comincia a dire sì però sì però Baghdad Habib ma non da Biaggi
Mentre invece nella didattica quindi proprio nella attività ecco l'insegnamento di Zevi nei corsi di progettazione e pervasivo
E questo permane a distanza di tanti anni cioè diciamo all'insegnamento di architetture storiografia che sto insediamento metodologico che ha richiamato in fondo
Lo si può rileggere con una certa continuità all'interno della realtà della didattica naturalmente modificato stemperato svilito se volete presso succede naturalmente però questo elemento di vitalità lo mi mi sembra di poterlo individuare chiudo soltanto col dire io sono d'accordo con voi avendo diciamo essendo tra quelli che hanno avuto Zevi come docente cioè la capacità della dialettica non soltanto quella che tu hai così ben tratteggiato diciamo fisica orale
Ma la via la dialettica dello scritto è un linguaggio profondamente critico perché capace di restituire al lettore con altri strumenti rispetto all'architettura cioè quello del testo
Delle sensazioni delle impressioni
Che riguardano le architetture che in qualche modo raccontano una cosa che tu non hai visto ma che attraverso il suo modo di narrare l'architettura lo trasforma in un linguaggio critico
Tu sei un critico cinematografico se sei capace di restituire delle emozioni le sensazioni di un attraverso un altro linguaggio ecco Zeri da questo è ottimista era un critico di architettura perché aveva questa forte capacità unità voi avete usato vitalismo che mi sembra la parola che riunisce un po'tutto il suo carattere il suo temperamento e quel suo tentativo forse visto oggi
Dotato di una qualche ingenuità che l'architettura fosse gioia ecco questo sì questo faceva parte del suo bagaglio quindi grazie come si conviene grazie a voi per questa fra questi interventi e questi interrogativi che spero possano essere raccolte sviluppati in seguito grazie
Qualche minuto abbiamo e quindi se credo che la cosa che ha detto Piero era interessante perché nel mondo della storia ci fu l'occupazione militare no posta Floriana Manieri analizzare
Abbiamo anche prima che chiusa volevo dire due cose allora dal fiuto meno mi piaceva collegarmi al dall'inizio tuo caro Pippo perché Zeri ci aveva insegnato che quando siamo più di tre ogni operazione politica
Quindi diciamo portiamo delle responsabilità politica devo stare qui insieme e nella gestione di de della storia che tu fai di questo museo per cui tu vuoi parlare della contemporaneità però Odyssey parlare della Sala saranno visiona parlare di zeri e parlavi di ponti impongo tutto va bene
Riapriamo Rehab viviamo attivazione dell'architettura io credo esattamente il contrario io credo che il tuo programma originale
Quello che spingeva a verso quello che avviene nel dibattito architettonico è chiaro che non è vero che così morto colpisce raccontando all'inizio
Sarebbe stato molto più valido invece queste tipo di operazioni sono operazioni che abbassano l'interesse generale per l'architettura esattamente il contrario dei quello che che sostiene di ma comunque ognuno alle sue posizioni ovviamente
Allora nell'inodore vero del nodo fondamentale e che tu dici una cosa interessante dici Zeni nel momento nella Paolo in qualche maniera rimette insieme la miscela Della Pietra associarci
Ma ci sfugge un aspetto fondamentale abbiamo parlato due ore di Zevi senza capire uno dei nodi cruciale Vizzini per disegni di ogni operazione e politica e etica politica e allo stesso tempo cultura e didattica solo insieme sono insieme non è inscindibile
Questo nell'operate pizzeria è proprio la scuola nella Paolo lo dimostra alla quintessenza hai proprio ragione in questo perché proprio lì allora l'operazione diciamo la grande forza di Zevi
N Adair un atteggiamento che di scelta mai dice il tecnico politica allo stesso tempo didattica e allo stesso tempo culturale e questo che ha trasmesso in qualche maniera che ognuno diciamo le persone che hanno tentato con tutte le proprie contraddizioni di portare avanti questo lavoro ha cercato ha cercato di fare perché una delle cose più interessanti di tutte queste diciamo commemorazione insediare
è la pressoché totale censura della curo successivo che debba le persone
Nella lista nella collana in vari altri operazione hanno tentato di fare sul sul lavoro di zeri comunque una cosa sul libro io sono d'accordo con voi o sul libro partecipò molto quasi in silenzio anche se un libro del mio dipartimento il libro
Diciamo in cui convegno è stato organizzato da un da un comitato scientifico di cui ho fatto parte
Io credo che veramente però il libro è un bel libro e questo credo che sia bello sottolinearlo il libro da leggere un libro o pieno di di di cose interessanti e siccome parliamo di un libro credo che questo sia giusto dirlo
Ovviamente non è il solo punto straordinario Vincent
La sera
Allora mi chiedo voi volete aggiungere no no però c'è una pensiamo a una piccola obiezione che tipo sì pezzi unici è fatto ai pagata di temi che non interessano a nessuno però stranamente questi temi siano quelli che oggi hanno Pio interessi di pubblico
E ne ha dato detto queste e c'è lei che lei ma finalizzate arricchito da Brema è proprio quello di capire dovessero vicente depressioni margini sessione di modificate le geografie
Certamente seria avrebbe potuto fare questo discorso qui come Tafuri
Quando io feci di blu su ponti mi disse del sesto secolo Matin morto tu patetico perché oggi perché sembra una perché a Silvana così scrisse allora e e insieme avrebbe fatta la stessa cosa vedete basco Sant'fai una mostra sul ponte è un tema che interessa nessuno
Allora vedete ne dobbiamo capire che se una sosta amente ci deve essere deve essere anche quella di una inclusività
Ecco perché questa qui non ci basta più sennò senzienti diventa come la la riduzione della politica oggi capito
Queste cose presunto omicidio dentro la uno
Il sindaco diciamo la tutte le conferenze che ho fatto dopo la vostra sono erano incerti entrata su questo tema terza forza Isma'quindi della sconfitta politica della linea diciamo zeviano li lettiana eccetera e quindi questo raccordo
Secondo punto di taglio critico il quando quando Tafuri scomunica la critica operativa qualche scomunica solo operativo la scomunica pure critica questo bisogna ricordarsi
Perché quindi o quando comincia scrive sul Manifesto gobbe o se lo fa Fulvio che è uno storico lo mostrava pure io pensavo
E comunque io svegli apre oggi l'arrivo Madonna se l'olezzo Tafuri cioè questo era nella testa di tutti
Io penso
Che lo sviluppo come avrebbero detto letto Quaroni agli anni Cinquanta lo sviluppo dell'architettura contemporanea in Italia abbia è un fiume che ha delle otturazioni degli ostacoli
Perché questi ostacoli si possono rimuovere certo promuovendo di start quando fanno la più bella installazione della storia
Ma anche togliendo alcune alcune incrostazioni che abbiamo nella struttura del nostro pensiero critico il lavoro che facciamo io faccio tutte e due le cose qui vi faccio meno le mostre storiche le facciamo fare a chi le sa fare
Male patrocinio ma volentieri il mio tentativo e rimuovere quelle incrostazioni e molto semplice poi ovviamente io non ho mai della vita pensavo che tutti debbono essere d'accordo con me questo diciamo nono non ormai diciamo lavorato in questo senso però il consenso è un po'questo per cui il fatto che la gente viene a vedere ponti oggi gli permette anche di ragionare su come l'architettura italiana sia oggi attraverso questo no quindi io lavoro sempre sul riposo sono Zuliani in questo la storia tutta presente tutta qui PC ci lavoriamo dentro però insomma non mi non
Non mi offendo certa ecco va benissimo
Il giovane bisogna anche curare Mario quello qualcosa
Va no volevo aggiungere una cosa quanto diceva Piero Ostilio Rossi no la secondo me io ho tirato fuori la parola e l'ambiente perché sia era una è un luogo non della didattica ma della didattica dell'apprendimento quindi non c'è solo il Teaching manca no un qualcosa che non nel solo Teaching è unidirezionale invece l'apprendimento è qualcosa che nasce dalle relazioni che si istituiscono
E quindi è sul serio un ambiente che deve essere governato con sensibilità curatoriale la butto lì nasca e si sa che si mette una cosa se ne toglie un'altra e che e si creano delle relazioni quindi e chi in questo senso a qualsiasi operazione storiografica o di analisi di materiale del passato se vengono inseriti in questo ambiente automaticamente avranno un riverbero
Avranno un riverbero di tipo operativo non triviale ma possono essere anche semplicemente ispirazione Ali cioè nel senso se io faccio vedere dei ragazzi certe architetture anziché altre automaticamente entrano in circolo entra in circolo in modo che potrebbero essere pericolosamente operativo che non lo so se pericolosamente entrano in circolo e quindi anzi dobbiamo assumere siede io penso che anche scadente scusate il saggio di di di di Tafuri supplire amnesia come dire alimenta il postmodernismo citazioni accerta in modo evidente che poi c'è stata l'interpretazione di Di Donno tre copertine di don se vi ricordate un il ritratto di Tafuri così dietro appunto volevo ecco quella e quindi era era un emblema come dire anche dell'iconografia postmoderna quindi che era davvero una
Parole silenzio dal combinato entrambe quindi Rita Bernardini perché essere tendenzialmente operativi nasce nel senso che Teresa stava fuori dalla anche più breve e più cioè era intimidatoria Antonello è un'altra cosa
E se non sbaglio il mio antidoto era uno solo perché un giorno quello che mi disse fatti Manfredo sa tutto è bravissimo storico meraviglioso addetti lettura sarei capisce
Cioè io penso che
Se qualcuno degrada chiaro chiunque vuole aggiungere però siamo quasi in chiusura rispetto ai tempi del museo io
Che sono antipatico un po'stronzio eccetera però dico che avete fatto un bellissimo lavoro
Che questa varietà e complessità delle che ci sono molti saggi molto interessanti comparato delle cose
Che quindi complimenti io quando c'è da far scrivere non solo come dire proprio non mi tiro indietro quindi diciamo complimenti grazie