Fortezza Italia - Trasmissione sulle chiusure della politica e dell'informazione sull'immigrazione e non solo

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale benvenuti alla nuova puntata di fortezza Italia la trasmissione sulle chiusure della politica dell'informazione della società sull'immigrazione non solo oggi ci occupiamo di caporalato iniziamo
Con un articolo una notizia riportata dall'Avvenire del primo febbraio l'ONU denuncia l'industria alimentare sfrutta i braccianti orari eccessivamente lunghi ma anche salari troppo bassi per coprire i bisogni elementari
Emigranti senza documenti lasciati in un limbo senza poter accedere a lavori regolari
Secondo l'ONU la metà della manodopera agricola italiana è costituita da migranti per lo più irregolari che rappresentano la categoria più debole si tratta per l'organizzazione delle Nazioni Unite
Di manodopera sfruttata dal sofisticato sistema alimentare dell'Italia
Una presenza soprattutto assaggio soprattutto stagionale che oscilla secondo le stime tra i quattrocentocinquanta mila è il mezzo milione di braccianti
L'atto di accusa e contenuto in un comunicato dell'inviata esperta di diritti umani alimentari delle Nazioni Unite Hilal è il vero
Malgrado un PIL stimato di due virgola ottantaquattro mila miliardi di dollari imprese innovative rinomate nel mondo un vasto settore agricolo l'industria marito manifatturiera moderna
I lavoratori e i piccoli agricoltori portano un pesante fardello e sono sfruttati dalla sofisticata industria alimentare italiana
Scrive la relatrice speciale dell'ONU per il diritto all'alimentazione
Al termine di una visita di undici giorni nel nostro Paese secondo il vero inoltre come Paese sviluppato e terza economia in Europa questi livelli di povertà e di sicurezza alimentare sono inaccettabili
Il governo italiano fa sapere l'esperta ONU dovrebbe capire che la carità non va confusa con il diritto ad alimentarsi
E ancora sempre sullo stesso argomento
C'è un'altra denuncia gli immigrati che lavorano come manodopera illegale per l'agricoltura in Italia sono circa il venti per cento del totale percentuale che salirebbe all'ottanta per cento
Nelle regioni meridionali sono le stime raccolte dal De metter Duemila e venti rapporto annuale pubblicato dal Centro Studi geopolitici francese i risse che contiene analisi dal taglio Jo politico sull'agricoltura nel mondo
Presentato a Parigi
Anche il procuratore generale della Cassazione Giovanni saldi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario ha detto
L'esperienza che in questi anni si è fatta ad esempio con la diffusione del lavoro nero in agricoltura
Con il crescere di forme di oppressione che vanno persino oltre il caporalato dovrebbe essere messa a frutto gli agglomerati spontanei di lavoratori privati di un contratto legale di un trattamento dignitoso
Sono una vergogna per il nostro Paese una grave minaccia per la sicurezza
Questa situazione è ingestibile persino per i datori di lavoro che vorrebbero poter ricorrere un mercato del lavoro legale in regime di concorrenza non falsata
E senza rischio delle gravi conseguenze penali derivanti anche per l'imprenditore dalla nuova disciplina dell'intermediazione ex articolo seicentotré bis
Del codice penale essa incide sull'accesso al lavoro dei cittadini italiani perché non si tratta di lavori di lavori che gli italiani non vogliono fare ma di lavori che vengono oggi svolti in condizioni disumane
E prive di dignità
E a questo proposito vogliamo leggervi un esempio pratico preso dal un articolo del manifesto nove gennaio di Silvio messi inetti immigrante denunce caporali sgominata la tratta dei braccianti
è uno schiavo ribelle fu a capo della guerra servile est e uno scusate schiavo ribelle fu a capo della guerra servile scoppiata venne nel centotrentasei avanti Cristo la rivolta esplosa nelle terre del possidente
Damo filo che favorendo i romani cercava di ottenere la doppia nazionalità per sfruttare meglio gli schiavi alla fine da Molfino fu ucciso ed è uno fu proclamato re gli inquirenti di Palmi e lo faranno più volte evocato nel corso delle indagini tanto da ribattezzare le con il suo nome e l'avranno identificato in quel bracciante senegalese che sfibrato dai soprusi subiti al loro si rivolse nel luglio del due mila diciotto
Denunciamo sistema di sfruttamento schiavisti go
Che albergava nella favela di San Ferdinando inchieste è uno è un punto di svolta nella lotta al caporalato ciò che da anni evidenze nomi antirazzisti locali e i sindacati attivi sul territorio
Finalmente è stato messo nero su bianco nell'ordinanza del Gip che ha portato agli arresti venti soggetti tredici in carcere sette domiciliari
E notificato nove tra obblighi di dimora divieti di dimora obbligo di presentazione
Alla la procura generale si tratta di presunti caporali titolari di aziende agricole della zona
Le carte a testa noti migranti erano costretti a lavorare dieci dodici ore al giorno sette giorni su sette senza alcuna protezione individuale a due tabelle due tre euro l'ora inchiesta condotta da luglio due mila diciotto gennaio due mila diciannove grazie pedinamenti osservazioni riprese video
Interrogatori intercettazioni ha permesso di far luce sull'esistenza di una vera e propria rete di caporali
Composta da cittadini centrati cani che all'epoca vivevano nella baraccopoli di San Ferdinando e nei container di Rosarno lo sfruttamento iniziata già alle cinque del mattino quando i caporali alla guida di minivan nei veicoli
Inidonei alla circolazione su strada e al trasporto di persone iniziavano a caricare i braccianti radunati mi verso i punti di raccolta da qui venivano trasportati nei diversi fondi agricoli sparsi nella piana per essere impiegati nella raccolta degli agrumi
Nei furgoni omologati per il trasporto di non più di nove passeggeri compreso il conducente i caporali riuscivano a caricare sino a quindici persone costringendo i braccianti già provati dalle scarse condizioni di vita all'interno della baraccopoli
A trovare posto su sedili di fortuna in mezzo tavole di legno secchi di plastica cassette per la raccolta reumatici usati arrivati nelle campagne continuava il calvario a spaccarsi la schiena sui campi per un euro per ogni cassetta di arance mandarini
Il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo di tre aziende agricole a Polistena Rizziconi Laureana di Borrello sarebbero l'anello terminale di questa filiera del reclutamento
Questa parte dell'articolo che denuncia appunto questo questa situazione pratica di sfruttamento ma noi voglia approfondire questo tema con l'intervista che adesso vi proponiamo
Siamo allo Stand di radio radicale ha più libri più liberi e ci occupiamo di una questione centrale nell'economia del nostro Paese la questione
Della catena alimentare con tutto quello che comporta perché si porta dietro
Temi come quelli del caporalato
Dei lilla delle condizioni dei lavoratori non solo migranti ma anche dell'impresa e di tutto questo
Si parla in un libro che ha un titolo
Molto specifico perché fa già capire tutto spezzare le catene un lavoro libero tra centri commerciali e caporalato ed è un libro collettivo
Di diciamo ed è Villongo Carlo Cefaloni Giuseppe Gatti e Toni mira con la prefazione di Giancarlo Caselli
E io vorrei dare innanzitutto la parola abbiamo qui sia Ceppaloni che biondo la parola a Carlo Cefaloni che redattore di Città Nuova su questioni di politica economia che introduce il libro perché ci introduca anche qui in me lo sa dire a dedicare il senso di questo lavoro collettaneo sì come ha detto bene si tratta
Ha detto bene si tratta proprio di un approccio che vuole essere globale no che quindi entra dentro la filiera non solamente dall'aspetto
Drammatico e possiamo dire tragico del lavoro servile il problema serio non ci troviamo di fronte e l'accettazione del lavoro servile il fatto che ci troviamo accanto situazioni che sei che sono insopportabili e la riduzione in schiavitù
Di migliaia di persone
Di fronte al quale il più delle volte lo lo scandalo è la la e la nostra reazione estremamente passeggera adorabili andare alle radici siamo nel grande solco come dico nell'introduzione di quella contemplazione
Di fronte al male ma anche uno sguardo di speranza che ci ha dato Alessandro Leogrande no nella sua grande lezione sono pagine diciamo immortali
E la nostra attenzione può evitare un racconto collettivo quindi corale che parla dall'inchiesta della magistratura quindi con Giuseppe Gatti da un'inchiesta giornalistica su tutto quanto il Paese che porta avanti Toni Milas dalle pagine di Avvenire dall'impegno del sindacato che come tale che trova la sua origine nell'esperienza di Giarin ebbi Longo
Che è quello di stare dentro i conflitti per poterne poi uscire per trovare le soluzioni ma starci dentro i conflitti non diventare un'agenzia di servizi ma affrontare le questioni note nodale le questioni nodali sono i soggetti economici quindi che decidono quelli che decidono il nostro destino quelle che decidono non solamente quello che il destino del lavoro dei campi ma anche quello che lavoro della logistica quello che i trasporti bisogna capire
Dove in questo settore n vari gangli si annida la logica dello sfruttamento soprattutto arrivare a con la stessa delega deve non è semplicemente la constatazione di un fatto ma dare degli strumenti de spezzarlo nell'ora bisogna capire oltre la legge sul caporalato che del due mila e il sedici che è stata una grande con cui stai e che soprattutto ha messo in evidenza la responsabilità del settore della produzione arrivare a un grande dibattito pubblico con il mondo della distribuzione quindi con la responsabilità politica dei soggetti economici prevalenti nel nostro Paese
Ecco abbiamo detto che diciamo MB Longo Lai Lai accennato te Carlo si occupa di sindacato infatti il capo del dipartimento politiche migratorie inclusione e solidarietà della Flai CGIL nazionale e coordinatore dell'Osservatorio Placido Rizzotto la Fly lo ricordiamo la parte della CGIL che si occupa proprio della questione
Agricoltura diciamo RB Longo in questo piccolo volume si occupa di sindacato il titolo è molto interessante il cammino del riscatto e e vorrei che tu un po'ci illustrasse in questo cammino del riscatto come è iniziato eccome sta proseguendo
Il cammino e del del riscatto piuttosto lungo comincia a porsi come acutezza nel dibattito nazionale con la scomparsa nelle campagne
Pugliesi di cittadini europei cento diciotto polacchi ruoli lituano
Venuti in Italia compromessa che tanti di lavoro delle campagne e poi scomparvero non se ne non se ne ebbe più alcuna notizia sembrano eseguiti giovamento dei Maccabei risalenti ritrovamenti di scheletri di ossa
Situazione del genere da lì il sindacato essi mobilità anche sulla scorta del volume pubblicato molto delizie veridico di Alessandro Leogrande che era imponente atto in via accusa all'Arco nei confronti di questo sistema addirittura da lì che parte questa straordinaria mobilitazione nel recente su questo tema specifico del sindacato che poi scoperchia una realtà davvero a dolente dolorosa fatta tanta sofferenza
Tanto sangue tante lacrime tanta violenza dando calpestio della tale attività
E qui ciascuno di noi in fondo è portatore significa che si sia a stranieri io autoctoni ciascuno di noi meritevole di Trinità percussiva intrinseca intrinseca la persona in cambio che poi continua con la mobilitazione di Nardò che fu colpo duro per la coscienza un Tom Ford le concesse di questo Paese e poi a parte meno sorvolando va in tanti episodi che si sono verificati nel corso degli anni dicevo la vicenda di Paola Ghione
La goccia
Che fa traboccare il vaso dal punto di vista della pubblica opinione per è una goccia che dimenticare speriamo la però la vicenda dicono che emette perché se no Paola Chimenti lavoratrici italiane intervenissimo andammo di nome dal nome Nerina Calimani come
Risponde che lavorava ma in Puglia in termini nella provincia della banca Barletta-Andria Trani per ventisette euro al giorno partendo dalla propria casa Ali tre
No quindi ben prima dell'alba ritornando sui verso le diciassette con un numero imponente di altre donne che vivevano nelle stesse condizioni per ventisette euro al giorno
Era aveva diciamo no uno stato di salute il poco laudi Cantet quindi durante lo svolgimento e l'espletamento di la sua attività lavorativa chiese quel giorno di poter soprassedere un attimo al che lei lei si oppose a il rifiuto di poter soprassedere un attimo
Da quel campo Paola Clemente è stata a rimossa dalla polizia mortuaria
Aveva perso la vita il sindacato si impunta sulla vicenda di palla Clemente come sa
C'è anche l'omertà no
Tanta paura perché caporali lì dove la sedimentazione del caporalato diventano sistemica aprono profondamente radicata nella cultura
Di dei territori la gente ha paura il caporalato Moore volti caporalato può essere molto violento
Il che ha parato caporalato e determinare le sorti delle famiglie no il quotidiano delle famiglie quei ventisette euro entrano nel bilancio familiare sono una voce consistente però la Flai CGIL poi si impunta chiede che la luce venga fatta sulla vicenda di Paola Clemente
Anche perché nella stessa estate del due mila sedici vennero a mancare due mila quindici vennero a mancare altri dieci traccianti i lavoratori agricoli solo che erano tutti stranieri
Quindi nonostante l'immobilizzazione che cerchiamo sempre di lanciare davanti a queste evenienze così drammatiche questa macabra con ma cava conta diciamo la pubblica opinione è un po'reticente ecco ma dinanzi alla vicenda di Paola Clemente querce questa mobilitazione delle coscienze
Una mobilitazione è una vicenda che scuote il Parlamento e se arriva
Alla legge che abbiamo attualmente contro lo sfruttamento del lavoro in generale
Non solo del lavoro in agricoltura ma il lavoro in generale e contro il caporalato
Una legge che dovevamo difendere oggi perché ci sono stati tanti tentativi e non escludo che si ripropongano quesiti tentativi di smantellare la come vede il percorso è davvero lungo e irto di ostacoli però non possiamo noi non possiamo rassegnarci segnarsi davanti ha un quadro così drammatiche in cui la gente perde la vita in cui ci sono
Stupri collettivi nei confronti delle donne in cui ci sono tanti troppi morti troppi morti troppo disagio no
Non credo che a l'economia agricola meriti una diseconomia del genere è un dell'iniquità di questo genere noi dobbiamo tutti rimboccarci le maniche ognuno assumendosi le proprie responsabilità Poeta era attesta questo mostro
Ecco Carlo Ceppaloni tuo affronti nel libro l'ultimo capitolo che come dire però è centrale e quello della filiera agricola
Ci vuole un po'descrivere quello che succede in questa filiera perché
Sembra proprio un meccanismo infernale sì e dobbiamo dire anzitutto non bisogna demonizzare non è diciamo sempre che vengo da un mondo dove si sottolinea molto
L'aspetto del cosiddetto mondo col portafoglio nel senso che posso scegliere
Contrariamente molte volte dei come avviene a livello politico quale azienda e quale realtà io posso sostenere quando c'è una trasparenza quando c'è la capacità di poter scegliere tali alta che si impegnò nel rispetto dei diritti umani nel rispetto di quelle che sono le norme a presidio della dignità umana
E in questo senso abbiamo delle esperienze che sono però come si può dire poco significative in termini numerici importanti come esempio come per esempio il marchio sfrutta Zero marchio no capo o altro
Di più la realtà ci porta invece di fronte a quelle che sono grandi società che hanno a che vedere che sono delle che sono legate alla grande distribuzione organizzata legando i grandi centri distribuzione agroalimentare
Dove la contrattazione del prezzo avviene continuamente non ha un punto di riferimento ci sono alcuni settori alcune realtà anche produttive che vorrebbero e si fissasse ripresi in base a quello che il borsino dell'Ismea
Poi dopo c'è tutta quanta l'aspetto dal punto di vista redatta di internazionali dove entra della merce che sta fuori da questi tipi di controllo fuori Connell agevolazioni perché rientra in un piano internazionale
Il più delle volte vede soggetti che sono in conflitto tra di loro
Le centrali voglio dire di acquisto son quelle che quotidianamente decidono allora noi dobbiamo intervenire a quel livello Celli intenzioni il più delle volte di promuovere di incentivare invece bisogna per porsi la questione dire come facciamo non solamente incentivare ma porre delle regole che c'erano condivisibili che vuol dire per esempio come viene proposto in alcune nazioni faccio esempio l'Olanda che ha investito in un progetto
Relativamente poco alla filiera in Italia cioè di un controllo che deve essere fatto passo passo non una certificazione anonima
Non una realtà che poi non una una una documentazione che può arrivare da una procedura formale ma ci vuole una comunità realmente presente sul territorio che è capace di asseverare di certificare un monitoraggio e tutto quello che accade altrimenti
è inconcepibile che ci troviamo di fronte ha dei a dei grandi tagli grandi etto di fronte a dei villaggi che sani con in quelle condizioni perché vuol dire che vengono tollerate che vuol dire che comunque sia il sistema cono Megolo chiede e chiede che ci sia determinate scelte
Nelle deposizioni che davanti al commissioni preposte della del nostro Parlamento c'è
La presa di posizione da parte del dei soggetti che sono soggetti importanti come volumi di affari come capacità di penetrazione sul territorio su quelli che determinano anche la geografia dei nostri luoghi sto parlando dei grandi gruppi commerciali che intervengono sul settore loro dicono
Voi trovate in noi volete trovare i nomi degli colpevoli di comodo invece dobbiamo chiede noi siamo i primi che chiediamo che ci sia l'intervento
Da parte della dell'esempio dell'ispettorato del lavoro ma ispettore del lavoro è sottodimensionato abbiamo adesso ma adesso gli ispettori che stanno in sciopero che sono sottodimensionati
Perché non hanno gli strumenti per operare allora bisogna fa delle scelte di questo genere da una parte e dall'altro non ci si può sottrarre ad un dialogo non ci si può sottrarre
Dietro certificazione anonimo sul minor peggio ma bisogna arrivare delle regole condivise che sono nell'orizzonte democratico della nostra Costituzione quindi non ci può essere su soggetti che siano sottratti a determinate imperativi che ci tengono insieme come Paese quindi a questo punto mi trovo di fronte a a realtà che poi entra ci vuole una grande alleanza del lavoro
Ma non in a mondi separati cioè un'alleanza sul posso cioè sulla odore agricolo della trasformazione industriale ma anche la grande distribuzione
Ora come ora il presepe siamo di fronte a degli esuberi strutturali da fusioni Intra la cessione di Hauschka Na alla ai Consorzio degli dettati anti della Conad e lì si gioca il destino delle persone il più delle volte si diventa come strani l'uno nei confronti dell'altro che ognuno deve tutelare il proprio interesse capire dice io ho margini di guadagni e quindi non è colpa mia problema è l'interiorizzazione del pensiero che non è colpa mia che è un sistema che mi impone il fatto che devo salvare la pelle a devo salvare da solo
Allora cioè un'alleanza tra i lavoratori tre soggetti tra i consumatori ma i lavoratori dei vasti settori non posso ignorare la logistica non fosse ignorare quello che è l'aspetto più importante del mondo capitalistico attuale per che le merci comunque corre si muovono di denaro si muove facilmente si muove senza controllo le persone vengono bloccate le merci si possono bloccare infatti quello che avviene certe volte Kobe vota agito con lavoratori
Del denaro giudice che bloccano quando ci sono
Delle cooperative false le cooperative che di comodo che servono praticamente per cambiare continuamente così sono collegate gonne il sistema della distribuzione perché trasportavano il trasporto delle merci che devono arrivare in tempi brevissimi cotte empi
E luoghi dove non c'è nessun presidio dove avete due tre di notte quando c'è uno sciopero quando cioè una rivendicazione arrivano altri soggetti prelevata arrivano anche realtà delle movimenti sociali che riescono anche essere presenti
E a dare questa guardare questa presenza fisica importante vero lo sguardo collettivo quindi è cambiare lo sguardo
Non pensare interiorizzare la sconfitta di cambiare il mondo i cambia le regole di ci troviamo quindi di spezzare le catene lo possiamo fare insieme milione semplicemente una denunciasse ed egli non è semplicemente una denuncia ma anche una proposta e quindi avere gli strumenti rimettere al centro quel questo in questo con tutte le realtà che si muovono tutti sono tante realtà
In Italia che sono sensibile su questo punto noi lasciamo
Un esempio particolare nel lavoro che porta avanti Marco Omizzolo che è un po'punto essenziale che sta palo a pochi chilometri da Roma ha mostrato quello che è la realtà di quaranta mila trenta mila persone che vivono in condizioni abbiamo avuto anche la riduzione in schiavitù
Il non accettare questa abominio Chiappa cade a accanto alle persone che stanno in vacanza Manin Baganza litorale pontino Edolo vediamo un cerchiamo di non vederlo quindi come risvegliarsi da un sonno riprendere questa signoria sul proprio destino sulla propria comunità e sulla capacità di tessere rapporti che non siano di sfruttamento ma sono da poche rapporti di collaborazione rapporti di solidarietà
Ecco mi pare poi che il problema come spesso succede nella nostra società anche in altri campi sia per esempio rispetto alla filiera agricola sia quello che si lasciano diciamo combattere lei settori più bassino di questa filiera quindi i lavoratori dei campi e i piccoli produttori che questa diciamo guerra come si usa dire tra poveri
Appunto non risolve niente ovviamente ma lascia intatto il sistema così come e
Ed essi quello no probabilmente bisogna agire in modo palese qua se posso dire ci siano si sono sia i piccoli produttori e quindi sono esposti come tali e che quindi entrano
Sono come l'ultimo anello più debole di questa catena che ha un'origine di carattere strutturalmente ingiusto poi ci sono i grandi produttori che non è che sono meno responsabile anzi avrebbero gli strumenti hanno direttamente rapporti internazionali
Non passione anche da si metta di ortofrutticoli ma vanno direttamente a conferire la merce a soggetti internazionali s'hanno grandi capacità di movimentazione delle merci quindi abbiamo ma diversa
A a una una diversa tipologia sicuramente quello che dobbiamo chiamare invece appunto da responsabilità collettiva che noi dobbiamo avere è questa quella che manca questo su come su tanti altri fronti noi additiamo mettiamo in evidenza il problema
Ci convochiamo sul momento infatti l'attenzione si presta sempre quando c'è episodi l'episodio violento ma i certe volte procediamo anche interrogare ed è questo uno dei misteri
Questa ferocia
Quello che che quello che turba è presente anche in nelle parole del magistrato quando si è reso conto di trovarsi di fronte nel foggiano di fronte ad una mafia violentissima che quindi è inserito in questo settore come è possibile non solamente la mafia che un problema
Ma che ci siano rapporti di sfruttamento così violente nei confronti delle persone come questa sopraffazione e come se fosse un universo concentrazionario
E certe volte l'universo concentrazionario si si va a predisporre anche i luoghi di lavoro i luoghi dell'azienda totale e totalizzante nei grandi centri dove praticamente la persona scompare e teoricamente avrebbe gli diritti in maniera porti di fatto completamente inesistente completamente soggiace ai tempi ai le voglie
Alle a alle prospettive che altri danno su di lui allora il il problema è accettare questo stato di fatto oppure capire insieme come uscirne fuori questa è la logica di tutto quanto il messaggio che si vuole portare avanti allora io sarei
Finire già bene Villongo perché vorrei chiederti dal tuo punto di vista dopo tutti questi anni insomma di attività sindacale in questo campo che prospettive dei di si è comunque riusciti a fare un passo avanti sia lei mi ha detto con la legge il caporalato però nella cultura anche del paese ne parlava prima
Carlo
Chicche come lo vedi il prossimo futuro rispetta questa questione ma poi c'è uscirne con una Ponzo Pirazzi Tuturano a lavande Milena dicendo si assuma le sue responsabilità
Sarebbe molto semplice in quel modo no no no ci sono delle cose precise da fare da parte di ciascuno deve degli stakeholders possiamo assumere questa questa espressione
Dunque noi abbiamo una legge che frutto di una lunga battaglia una legge che è anche frutto di compromessi no però quella leggera dobbiamo attuare in tutte le sue parti ora noi abbiamo contezza sono da pazzo dalla dal punto di vista repressivo cioè e a quotidiano il resoconto di arresti di interventi delle forze dell'ordine e della magistratura rispetta vicende di di di sfruttamento della della mano d'opera
Ma la stessa legge comporta una parte preventiva
A che possa arginare che possa che aiuti ad arginare queste diminuire che si verificano nell'altro tessuto
Produttiva critico ma quella parte ed è qui il punto dolente quella parte riscontra delle grosse resistenze dell'attuazione di quelle parti che cosa intende la legge prevede uno strumento come quello della rete lavora agricolo di qualità che doveva vedere diramazioni in tutto il territorio nazionale
Però ad oggi le sezioni che abbiamo delle Province che se ne sono dotate si contano sulle dita di una mano alla legge dell'ottobre due mila sei
No
A
Qualche giorno e saremo nel due mila venti si stenta a far passare l'idea no l'urgenza il viso io debba declinare quella parte della legge il che fa sospettare che davvero lo sfruttamento del lavoro convenga se ha sempre convenuto quindi continua a convenire poi accanto a questo ci sono degli orrori che vengono commessi in questo Paese come Decreto Sicurezza uno di Salvini no che manda no sul lastrico in mezzo alla strada come si suol dire
Decine di migliaia di migranti no senza alcuna prospettiva cioè da percorsi protetti da ombrelli tutelare come quelli che abbiamo conosciuto col col con le reti di accoglienza di richiedenti asilo che sono arrivati in Italia Bhutto gettando così in mezzo alla strada è una consegna diretta nelle mani del visitatore perché tutte quelle persone che in qualche modo dovranno cercare di sopra gita chiare arriveremo probabilmente come già siamo arrivati a gente che dice imprenditore che dicono voi dovete ringraziare di poter lavorare no
Anche se sono cinque euro al giorno dovete solo ringraziare perché altrimenti non ha preso alcuna prospettiva no dobbiamo fare interventi di sistema ognuno si deve dare davvero assumere le sue responsabilità fare qualche devi fare
Qui abbiamo un orizzonte una stella la Costituzione ognuno di noi ha diritto ha una retribuzione per lavoro che fa nessuno può essere diventa un un arnese da lavoro sospetto di nessun altro e può e quindi la battaglia del sindacato da questo punto di vista si può sintetizzare una parola l'applicazione del contratto niente
Bene allora noi ringraziamo sia c'era nebbia lungo e Carlo Cefaloni che insieme a Giuseppe Gatti tra divina hanno scritto questo libro spezzare le catene un lavoro libero tracciati cominciare caporalato reddito da città nuova grazie per essere stati chiosa mirate radicale grazie a voi
Con questa intervista si chiude la puntata odierna di fortezza Italia ricordiamo chiedo e andiamo in onda il sabato alle tredici e trenta il Vertical mercoledì alle sei di mattina che potete provarci sul sito di radio radicale punto it cliccando nella sezione rubriche son fortezza Italia dove trovate anche le puntate precedenti
E poté descriverci
A io ascolto chiocciola radio radicale punto it