Cinquant'anni di stampa e propaganda della destra italiana (1945-1995)

Buonasera
Presidente minuti a questo convegno come è già stato detto dalla senatrice Rauti davvero molto importante
Sulle l'editoria sulla propaganda di destra qui nella biblioteca del Senato
Evidentemente non si è mai fatto prima e quando si inaugura qualche cosa di nuovo qualche cosa di mai fatto evidentemente si è
Pionieri e quando seppi Nieri vuol dire che sia un'idea che sia un sogno che sia una prospettiva e anche la capacità vita di realizzarla e quindi
Posso dire che questo convegno è un convegno e soprattutto la mostra davvero storico non solo perché riguarda dei periodi Historia passati ma anche per l'importanza che ha che le prospettive che costruisce siamo qui alla biblioteca del Senato che ovviamente ringraziamo
E interventi sono tanti quindi saremo rapidi nei passaggi e anche era abili negli interventi mai si Ostini visto che i nomi che interverranno lo sanno i nomi davvero eccezionali a partire da Andrea De Pasquale che il direttore della biblioteca centrale nazionale di Roma
Si sente sì ringrazio innanzitutto gli organizzatori del convegno alla senatrice era altri che qui accanto a me i colleghi della biblioteca del Senato con cui collaboriamo da da tanto tempo diremmo
Adesso anche in che occasione la Biblioteca nazionale centrale oggi qui per due importanti ragioni innanzitutto per la generosità delle sorelle Rauti che ringrazio la videoteca ricevuto recentemente intonazione l'archivio de la biblioteca di Pino Rauti che sono stati catalogati riordinati inventariati e oggi sono a disposizione degli studiosi ma sicuramente credo che a breve ne verrà fatta una presentazione del grande lavoro fatto che ha portato in tempi record a costituire un fondo così importante per la storia italiana e che il ministero dei beni culturali ha dichiarato appunto bene culturale
Nella videoteca di Pino Rauti anche nell'archivio si trova a testimonianza dell'attività editoriale e pubblicistica di Rauti e la sopravvivenza di numerose collezioni di periodici della destra italiana
Questa è la prima ragione la seconda ragione il fatto che la Biblioteca nazionale centrale di Roma è stata fin dal mille novecentootto individuata per legge come sede dell'emeroteca nazionale
Costituita grazie alla legge del deposito legale che ordinava agli editori un agli agli editori ora e un tempo ai tipografi di consegnare alla biblioteca una copia delle proprie pubblicazioni
Quindi un'antica tradizione è un antico legame tra la videoteca nazionale centrale e i periodici le riviste i giornali già infatti nel mille ottocentottantadue il direttore dell'epoca Domenico Gnoli il contegno oli perché celebre poeta aveva costituito primo caso italiano una sala di consultazione dedicata proprio alle riviste
Dove venivano esposti i numeri più recenti di una grande quantità di periodici a libera consultazione e tale sala venne poi successivamente potenziato dal suo successore Giuliano Bonazzi
In questi ultimi anni la Biblioteca nazionale centrale di Roma si è data molto da fare nella valorizzazione di questo straordinario patrimonio di riviste di periodici ed i giornali e ha ideato
E realizzato l'emeroteca digitale italiana
Un progetto in progress di digitalizzazione che è stato condotto in una prima fase grazie alla partecipazione della biblioteca al progetto Google Books Google Libri che tutti conosciamo perché consultiamo sul su internet
Google la
Nei libri digitalizzati e di cui la Biblioteca nazionale centrale è stata capofila
Coordinando la digitalizzazione di tutta Italia
Che questo progetto fare proprio per stimolo e iniziativa della videoteca nazionale centrale ha portato alla scansione digitalizzazione di tutti i periodici italiani più vecchi di settant'anni quindi un patrimonio immenso poi questa campagna di digitalizzazione proseguita
Con grazie a fondi propri con la digitalizzazione di enormi quantità di bobine di microfilm
Un tempo la digitalizzazione non esisteva e i giornali delle biblioteche erano riprodotte attraverso campagne di microfilm matura con strumentazioni particolari stiamo subordinando e digitalizzando idea i microfilm
Questa realizzazioni appunto di questa campagna di di di digitalizzazione si avvale della preziosa collaborazione della Biblioteca del Senato con cui la biblioteca nazionale ha stipulato una importante Convenzione per arricchire insieme l'emeroteca nazionale con il patrimonio congiunto di entrambe le istituzioni
Quindi in questo ambito vi sono così pianificati le attività che hanno riguardato le collezioni comuni anche al fine di integrare eventualmente alcune tra l'altro la di la biblioteca digitale l'emeroteca nazionale
Della videoteca nazionale ormai ammonta la bellezza di diciotto milioni di pagine quindi una quantità incredibile realizzata in poco tempo
Con questa collaborazione nell'ambito di queste attività si è proceduto quindi a un censimento delle riviste della destra italiana
Si tratta come avete visto esposto ma di materiale rarissimo fragilissimo con gravi problemi conservativi
Ci sono molte riviste incartarci da in carta con alta componente di lignina cento restauratori di fronte a certe a certe cose esposte avrebbero potuto dire di tutto e di più dal punto di vista dalle componenti materica
Conservate trent'spesso in maniera lacunosa
Che consentono però di ricostruire non solo un filone da sempre poco affrontato della storia italiana ma anche un interessante spaccato della storia dell'editoria uno dei miei temi la storia del libro la storia della tipografia Della tipografi italiana anche clandestina
Quindi materiale veramente importante che è da sempre stato trascurato spesso scartato nelle nostre biblioteche spesa accantonata non catalogato volutamente per cui tenuto in scatoloni e quindi solo recentemente riemerso
Permettetemi semplicemente di fare un rapido panorama di queste collezioni della Biblioteca Nazionale Centrale citando Pino Rauti
Dopo la sconfitta del quarantacinque la propaganda antifascista non cessava di martellare città
Si è mobilitato il mondo intero contro di noi pensa ma allora vuol dire che siamo stati qualcosa di grande
E noi che nel fascismo in fondo sapevamo poco trovammo così l'orgoglio e la volontà di continuare da queste parole nasce la propaganda la stampa periodica di destra
E l'esempio più antico e Italia e civiltà che la biblioteca possiede siamo nel quarantaquattro stampato tra gennaio e giugno del quarantaquattro fondato da Barna Occhini fu pubblicata a Firenze durante l'occupazione nazista dal dall'otto gennaio al diciassette giugno del quarantaquattro
E poi il tempo la cui la la cui collezione completa nella Biblioteca nazionale
E che come sapete è stato fondato nel maggio del quarantaquattro sospendo dall'autorità alleate ma soprattutto diventa famoso perché lancia la pubblicazione in esclusiva dei diari di Galeazzo Ciano
Ma per quanto riguarda la parte culturale estremamente importante perché il il critico letterario che succo parlo di del del settore cultura era Enrico Falqui la cui biblioteca
è confluita nella Biblioteca nazionale e la Biblioteca Nazionale possiede una sala intestata Enrico Falqui che la sala delle collezioni letterarie del Novecento mi piace ancora citare l'uomo qualunque
Anche questa ampiamente posseduto legato al Fronte dell'Uomo qualunque
Il movimento e poi un partito politico italiano
Sorta appunto intorno al Giornale fondato dal commediografo e giornalista Giannini
Mi interessa perché non noi non pensiamo mai alla tiratura di queste riviste di questi periodici quanti numeri mai saranno usciti qual è stata la diffusione pensate che dell'Uomo qualunque in un primo numero stampo venticinque mila copie si arriverà addirittura nel maggio del quarantacinque a ottocentocinquanta mila copie
Quindi una quantità incredibile lo scopo era quello di dare voce ad opinioni all'uomo della strada
Subito dopo la guerra quindi dopo da dopo dal quarantacinque in poi sorsero dal nulla
Decine di riviste di destra come rivolti ideale rosso e nero varata l'anno fra cassa e moltissimi altri cui direttori partecipavano alle riunioni preparatorie per la costituzione del movimento sociale italiano
Voglio citare semplicemente la rivolta ideale
Settimanale politico artistico-letterario che il primo giornale che la destra romana giornale del fronte degli italiani fondato il ventisei dicembre del del
Del quarantasei il primo concreto punto di ritrovo dei resti di quei resti della Repubblica sociale che attendevano con insofferenza il momento di ritorno alla vita politica attiva
Anche questa rivista in una nota del cinquanta
Dei da attraverso questa nota del comando generale dell'arma dei carabinieri sappiamo che abbiamo una Vanna ampia diffusione bene quattordici mila cinquecento copie al numero quindi parecchio e poi rosso e nero
Che diventa la il portavoce di una generazione nata tra il mille novecentodieci al mille novecentoventi che porta il portatrice di una volontà di evoluzione per l'avvento di un mondo socialmente migliori cito una frase
Del della rivista e tratta planner che giornale degli italiani vuole riprendere sempre cito lo spirito patrio quindi e poi a seguire fra casa Brancaleone il giornale dei della destra vicino alla democrazia cristiana e poi duro delle riviste e giornali
In cui con la cui collabora Pino Rauti a cominciare dalla sfida nata innanzi al mente come bollettino interno del Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori
Come si chiamava a partire dal quarantasette il movimento dei giovani del Movimento Sociale Italiano e questa rivista venne fondata dal ventunenne Enzo erra insieme a Pino Rauti Egidio Sterpa il primo gennaio del quarantotto
Subito dopo
Il congresso di Napoli furono poi ci furono diverse polemiche con la rivista architrave organo ufficiale della sinistra missina bianche questa ecco CUB conservate dalla Biblioteca nazionali quale accusava
La rivista accusava i giovani della sfida di professare l'isolamento politico
Ecco e quindi a seguire asso di bastoni settimanali satirico antica negli esco asso di spade Imperium
Che di cui la l'articolo da Rauti conserva alcuni numeri una rivista rarissima pubblicata solo in quattro numeri perché venne sospesa nel dicembre del cinquanta per l'arresto di Rauti De Perini luci chiarirsi Serpieri Brandi Pozzo erra
Perché accusati di far parte dei nuovi far in realtà poi dalle dalla dall'inchiesta non emerse praticamente nulla comunque la rivista è veramente rare siamo orgogliosi di possederla in quelle poche copie
Mi fa ancora piacere e chiudo citare la il l'ultima iniziativa della biblioteca in relazione al secolo quotidiano per gli italiani a partire dal cinquantadue
E che poi diventa il Secolo d'Italia
Hanno uno numero venti giugno del cinquantadue che appunto nasce come quotidiano vicino alla destra ed al sessantatré
Beh diventa organo ufficiale del movimento sociale perché perché appunto proprio da oggi e l'abbiamo voluto tenere proprio così suo speso per il convegno da oggi grazie anche alla collaborazione del Senato è stato possibile completare la digitalizzazione di tutta la raccolta del secolo integrando e le collezioni della Biblioteca nazionale con le le le le collezioni della Biblioteca del Senato e ricostruendo quindi virtualmente tutta l'edizione del Secolo d'Italia come sapete il secolo data appunto abbiamo detto nel cinquantadue quindi sarebbe sotto diritti
E quindi le la consultazione che è libera eh dolori solo possibile presso la Biblioteca nazionale che ha allestito delle postazioni proprio per la lettura dei periodici pur digitalizzati ma ancora non ha libero accesso
Quindi proprio da oggi la nostra emeroteca nazionale si arricchisce con questa collezione della digitale del del secolo e magari con l'accordo della direzione sarà possibile con una liberatoria renderla accessibile sulla sulla Rete ecco
Tutto ciò per dirvi come la la videoteca sta prosegue queste attività di valorizzazione delle collezioni di periodici giornali e sicuramente un capitolo ancora sconosciuto veramente inedito e e spesso di difficile ricostruzione
Riguarda proprio i periodici e i giornali della destra e chissà mai grazie anche all'articolo Ratti sarà possibile in prospettiva schierare una sotto teca dedicata proprio a questa così particolare importante produzione documentaria vi ringrazio
Grazie al direttore libera che nazionale centrale di Roma lascio la parola al padrone di casa e responsabile che era il senatore Giovanni Spadolini Francesco Pappalardo
Mi ero iscritto ai saluti istituzionali e poi sono finito inopinatamente tra i relatori
Quindi ho pensato di approfittare di questa natura anfibia per fare due interventi uno come direttore una come relatore ma ovviamente saranno brevissime congiunti tra di loro
La relazione qualsiasi ambiente dico quasi perché so che era più lunga e quindi stata abbreviata per questioni di tempo può e leggero compiace la versione integrale di chi mi ha preceduto
Mi esime dall'entrare in particolare tecnici mi sembra sia stata abbastanza convincente su la natura dei giornali del materiale esposto
Come responsabile della biblioteca nei solito di accoglierli abbiamo accolto come amministrazione l'invito il suggerimento della senatrice Rauti che ha collaborato molto pazientemente con noi quindi abbiamo allestito sia la il materiale giù in sala e contemporaneamente abbiamo preparato questo convegno per quanto riguarda il materiale esposto in sala che come sapete fa parte sia dalla Biblioteca del Senato sia della biblioteca sorella anzi cugina non esagera la carne deputati e poi della Biblioteca nazionale
Riguarda soprattutto non tanto la propaganda che non fa parte del materiale istituzionale raccolte che ci è stato fornito dalla corte sia della SINCERT senatrice Rauti ma soprattutto la stampa vittoria in particolare di giornali
Abbiamo anche dato il nostro contributo per quanto riguarda l'allestimento logistico non so se è stato di vostro gradimento giù nella sala avete visto la sistemazione delle bacheche
Sempre su suggerimento della semplice da otite amichevolmente molto con grande attenzione ha collaborato con noi a dati suggerimenti giusti per poter fare un'esposizione degna di tal nome abbiamo anche organizzato per parte nostra per la parte logistica questo convegno il cui successo quantitativa evidentemente non è merito nostro ma da chi metro di chi l'ha organizzato
Detto questo mi tolgo il cappellino di direttore e parlo come come relatore provando a dire di portare a porta il mio contributo a questo a questo piccolo convegno Colletto il titolo
Stampa e Propaganda desse tagliandi Santa parte propaganda è già stato detto qualche cosa mi sono interrogato sono due destra la senatrice Rauti prima inaugurando la mostra ha detto che tantissimi studiosi hanno litigato sul su che cosa sia la destra e ovviamente non hanno trovato un accordo anche perché da tempo la destra divisa in tante destre
E pertanto prova ragiona innanzitutto
Io ritengo che questi momenti e quindi debbono essere senz'altro rievocative quindi il momento del ricordo e della memoria per chi c'era
Colui che quel corpo a corpo dire io c'ero e quindi vedere queste questo materiale esposto nelle bacheche può essere interessante anche emotivamente coinvolgente tutti quanti hanno fatto la storia di quelle riviste qualcuno oggi è presente si sente coinvolto in questo momento di vocativo c'è il momento celebrativo cornice la senatrice Rauti
Già mosse di questo tipo non se ne sono fatte molte ma fatta in una sede istituzionale con la collaborazione di istituzione mi sembra che sia la prima volta che abbia è un significato particolare come tale possa essere consegnata anche una celebrazione la celebrazione di chi passate terminati anni adesso può vedere con soddisfazione il proprio materiale disposto in queste serie
Immagino però o almeno io penso che queste occasioni debbono essere anche propositiva perché si ha memoria può essere utile è tanto bello quando guardiamo le foto chessò delle nostre famiglie nostri cari ricordare il vecchio nonno la vecchia nonna però poi vogliamo anche trarre insegnamento da Prodi ha fatto il nonno per cui queste occasioni sono utili se non si limitano a rievocare ma servono anche a riflettere sugli argomenti
Ora non mi fermo so cos'è la destra che altrimenti il ticket ecco tutte non raggiungere nessun risultato però da piccolo studioso di materie storiche tornando indietro se vogliamo guarda l'avanzo abbiamo guardato indietro perché senza storia non possiamo fare
Niente la storia diceva Joseph de Maistre la politica sperimentale quindi senza l'insegnamento storico che già Historia Magistri vite non possiamo andare avanti adeguatamente se tutti politici studiasse la storia sarebbe già un bel passo avanti per il nostro Paese ma non soltanto per il nostro Paese
Ora secondo me anzi secondo me no il termine desta differenza tra destra e sinistra nasce sicuramente da quel grande evento epocale carrozzone francese ve lo spartiacque la nostra storia moderna è lì come sappiamo un po'tutti che i difensori del re va nell'Assemblea nazionale come egli difensore del diritto di veto del re ma sostanzialmente difensore del re si mettono a destra
E il contrario i nemici depressi mettono a sinistra tradizione che non è soltanto simbolica perché si metto a destra sinistra non lo so probabilmente anche perché in una società totalmente cristiana con l'antico regime lecco biblico del giudizio universale in cui i buoni vanno a destra cattiva Nassi chissà dove qualche significato per cui nell'ideare o popolare
Destra significa qualcosa di positivo e sinistra cosa di negativo e questo è rimasto anche un poco nella nel linguaggio popolare Ufficio sinistri non evoca niente di positivo
Un individuo sinistro non immagina un fa venire in mente immagine edulcorata anti mentre il termine destreggiarsi o attestarsi abilmente belle cose quindi vuol dire che c'è un'anima già popolare un qualcosa che spiega questa divisione qui
Ma al di là di questa rievocazione destra e sinistra si qualificavano anche per i contenuti cioè la destra che era una sola era quella che difendeva il rene e quindi la tradizione con la T maiuscola e quindi i principi fondamentali le leggi fondamentali del Regno di Francia quindi dicevo la tradizione ma anche il trono e l'altare quindi era ancorata realtà oggettiva così come la sinistra era ovviamente il contrario di ciò nel tempo col col trasbordo ideologico che seguito a questi avvenimenti nei secoli desse si sa hanno perso parzialmente loro significato perché abbiamo Tom moltiplicazione delle destre e qualche testa a mio avviso qualche volta assumi anche alla sinistra
Ora lo stesso fascismo senza entrare assolutamente Nenni in un giudizio non è attorno è stato atto che un fascio c'è un aggregasse lealtà disomogeneo in cui si andava dalla destra
Ad alte protesta che erano più vicini alla sinistra queste precedente per diretta oggigiorno purtroppo si è perso l'oggettività del significato della destra
Ciò detto però appunto per guarda indietro per poi andare avanti qualche piccola un piccolo contributo lo vorrei portare su come oggi la destra quella che io immagino come destra dovrebbe comportarsi ho seguito con attenzione all'incontro
Cosmico certo in conto dei nazional conservatori quello Godot onore country capo con devono avere al seguito che seduto nel sette otto nei giorni scorsi al Plaza qui a Roma
La convention ha offerto un moderno cioè sono tanti di modelli abbia omesso di destra offerto modello particolare che emerge già dalla figura dei due celle Brati soprattutto in quel convegno c'era Ronald Reagan e Giovanni Paolo secondo
Quindi un aggancio in qualche modo a libera al conservatorismo per usare parole difficili di stampo anglosassone
Ho seguito in particolare autori dei intellettuali sono intervenuti come assonnato trainer e politici come Orban
Marion Marshall ovviamente Giorgia Meloni io penso che da quel dibattito qualche cosa si può trarre che può essere utile per l'azione della destra in Italia
Ritengo che la cosiddetta ondata sopranista il termine non mi piace però perché si presta ad equivoci e utilizzato anche
Con con malizia da qualcuno per bollare un determinato fenomeno
Per guidare l'ondata sul così detto sopranista che è presente in Europa
Ci si debba comunque fa richiamare a questa specie di conservatorismo
Che ai suoi predecessori in arredi Anna e ne ha tacciato cantina ancora oggi con tutti i limiti del caso con Tramper Boris Johnson ma soprattutto facendo riferimento a figure viale quale alle Friedman e perché non lo stesso Rodgers Plutone è scomparso poche settimane fa di quel di conseguenza io penso il mio piccolo contributo
Che che i governi di destra vincenti o che sfiora vince in Europa a non possono essere statalisti
Ne posso adottare pressioni anticapitalisti anti umanista e proprio non certo ambientalismo che oggi va per la maggiore
Simmetricamente io penso che nessun governo di destra
Dovrebbe sposare un'idea radicale il nichilista dei cosiddetti diritti civili
Cioè una testa che voglia essere oggettiva dovrebbe incaricarsi la difesa intransigente della vita e della famiglia garantire la continuità storico culturale tra le generazioni e soprattutto evitare le derive relativistica
Che altrimenti farebbero sì che le teste diventassero molte anche contrapposta dello e poi soprattutto una sorta di appello e responsabile che non sono addetto ai lavori non basta una strategia di comunicazione digitale che oggi pure necessaria
Bisogna puntare questo se ne parla da decenni a voi viene fatto in mania non continua bisogna puntare sulla formazione culturale delle future élite dirigente e da Giovanni Paolo secondo che nel mille novecentottantaquattro parlando al collegio borromaica di Pavia diceva non bisogna rinunciare a formare sui tempi lunghi classi dirigenti bisogna avere la pazienza non del politico che deve essere letto ogni volta ma dello statista o l'aspirante statista che ha davanti a sé l'idea di preparare
Nei venti e trenta ne quarant'anni delle classi dirigenti che possono essere all'altezza di la situazione se una volta si giunga al governo
Quindi partendo soprattutto dal basso da dimensione locale
La pura tecnica politica io ritengo non ritengo io non è sufficiente
Perché in tutto l'Occidente in atto uno scontro che soprattutto ideologico e culturale quindi non si può ignorare l'elemento culturale
In cui novantadue parte ha il controllo in buona parte di tutta la cultura di massa e quindi impone la propria egemonia anche a livello psicologico di cui spesso anche la destra e succube
Non manca assolutamente in Italia Associazione circoli culturali case editrici siti internet social che producono idee e promuove ricerca in cui ci sono tanti giovani e giovanissimi
Il quale sono informati appassionati e colti e quindi le loro aspirazione non possono essere lasciate abbandonate perché altrimenti si rivolgeranno dall'altra parte
Io penso che i vertici dei partiti di centrodestra hanno il dovere di assumersi la responsabilità di collegare tra di loro questi soggetti per non farsi risucchiare come marginale dalla cultura egemone altrimenti ogni volta che si vinceranno le elezioni si perderà comunque il contro della società
Scusate l'impertinenza e tanti saluti e buon lavoro
Sì
Franciosa
è arrivato il vicepresidente del Senato la Repubblica sì da Rimini azienda russa
Al cui
Chiediamo di
Intervenire
Sul il fenomeno come luoghi dove vuole dire che non è
Va bene allora
Al
Allora primari l'intervento del senatore degli altri senatori che era ci raggiungeranno dall'aula e dai parlamentari gli onorevoli un
Un altro inquadramento storico ovviamente siamo dobbiamo essere contingentati con i denti e quindi invito a prendere la parola e
Professore docente universitario che membro della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice il professor Andrea Ungari
Sì sì
Buonasera a tutti buonasera a tutti benvenuti anzitutto volevo ringraziare gli organizzatori e in particolar modo l'amica Isabella Rauti vero
Non solo per aver non so per avermi invitato a parlare ma soprattutto per aver allestito questa mostra
E concordo con quanto è stato detto prima
Nella nella nella sala in cui sarà quella la mossa manca un quanto è stato detto in questi momenti sull'importanza della mostra sull'importanza di una mostra sulle riviste e sulla propaganda
E parto da una da un un'ampia deriva da una una polemica che in qualche maniera caratterizzò diciamo tanto alla fine degli anni ottanta e i primi anni novanta due grossi intellettuali italiani
Che era una parte Renzo De Felice noto storico del fascismo e Norberto Bobbio il tema della discussione che sotto vari scusa abbastanza
Pesante dal punto di vista del confronto dialettico tra questi due illustri pensatori era dall'accusa di Bobbio che la destra ceroso segnatamente il fascismo
Non aveva prodotto cultura ed era questa una delle cose che quella che definisce la serpe in qualche maniera rigettato manifestando invece tutta il sostegno che invece durante il Ventennio era stato dato alla cultura attraverso tutta una serie di manifestazioni organizzazione ma anche attraverso tutta una serie anche lati riviste son dovesse fare la storia del fascismo potrebbe fare anche una storia delle sue riviste anche perché molti voti quelli che diventeranno
Personaggi eminenti del del regime gerarchico usare questo termine lo proprio di giornalisti quindi in qualche maniera questa questo connotato era se è sempre stato un molto dentro
Dentro alla all'esperienza fascista parto da questo da questa da questa polemica che ovviamente si fermò solamente al fascismo per ritornare a quanto stava dicendo prima Isabella Rauti nella insomma nella nella nell'inaugurazione della mostra questa mossa dimostra la vivacità del dibattito culturale che c'è a destra sì dal mille novecento quarantaquattro
Quarantacinque
Ovviamente i fogli è stato ricordato dal direttore della biblioteca sono spesso con lascerei sono fatti di carta del periodo bellico quindi che si sgretola volto in mano
Ma sono dei un dibattito sono una miriade di fogli quindi non bisogna scusarsi se non scorre così comperava sono tantissimi fogli
Che si producono a destra che rispondono a tutta una serie di motivazioni innanzitutto rispondono alla diceva il direttore del bimbo del Senato
Alle varie anime della destra perché come il fascismo non era stata una una costruzione politica unitaria qua c'è voluto anni decenni di indagine storiografica anche da parte dei felice per in qualche maniera confutare questa questa visione un po'della della storiografia marxista della di un fascismo come un una monolite compongono ideologie quindi come il fascismo era stato un a sostanzialmente un fenomeno Poli etnico con molte anime con molte sfaccettature in realtà anche il dibattito e anche all'interno
Del movimento sociale italiano stante che fosse un partito sommari
Che viaggiava nel nel quarantotto sul due e mezzo tre per cento voci avrà un esclama e cinquantatré quindi un partito comunque sempre margini per tanti motivi della dell'Italia da prima Repubblica a partire dal sessanta in maniera drammatica oserei dire
Però all'interno di il del del movimento si alleano c'erano tantissimi anni che molte di queste anime avevano poi una rispondenza dal punto di vista dei rilievi riviste qui c'erano delle dei giornali
I giornali che hanno tipicamente della segreteria del partito come ultimi sociali lotta politica su tutto lotta politica che era l'organo
In quegli anni del Movimento Sociale Italiano c'erano giornali che invece guardavano con più attenzione al dialogo con il mondo cattolico e in questo caso per esempio c'è l'esperienza di Carlo Peverelli
Peverelli e del del conciliatore c'è la sinistra del partito che in qualche maniera si coagula intorno a Ernesto Massi del Simplicio del nazionalismo sociale c'è tutta una corrente sindacalista pagine libere divido Pannunzio
Ciò ha avuto una serie di anime c'è il gruppo che si va a verbalizzare intorno
Alle figure sono state prima ricordate
Quella ovviamente di di Rauti di Siena
E di altri che in qualche noia riprendevano anche la speculazione filosofica di emulare anche gli anni un certo peso all'interno di questo gruppo che il gruppo di ordine nuovo che è un gruppo che in qualche maniera parteciperà che era insomma guidata da un certo punto un po'in maniera più più più diretta più netta da da Pino Rauti che in questo era avrà un rapporto contraddittorio con la direzione del partito uscirà dal partito nel cinquantasei ritornerà solamente nel sessantanove
Con nel momento in cui si inaugura la alla la la nuova segreteria di Almirante quelli in qualche maniera tutte queste riviste rappresentano le varie sfaccettature del che anemone nel Movimento sociale del piano alcune portando avanti una propria o linea cioè tutte le riviste per esempio
Che videro non lo dico perché presente ma ne parlammo a suo tempo tutte
Le le le le riviste guidati da Pino Rauti realtà avevano una una speculazione una visione del mondo un molto molto marcata molto molto evidente che poi si ripercuote in tutta una serie di qui riviste successive insomma guidate Daloui o nel quale lo ha collaborato compreso Imperium poi sarà anche linea insomma tutta una serie di di riviste sono sono tantissime in cui c'è una visione che è una visione in quella fase molto molto antiamericana molto anti anticapitalista insomma che però se vogliamo e per certi versi anche moderna sono se non vediamo la prima edizione di linea
è una rivista in cui si dibatte molto dei termini dell'ecologia sui temi della tecnologia delle forze armate è un dibattito che nonostante voi quest'immagine serviva delle sarà spesso data
Da certa storiografia ma anche da certa pubblicistica in realtà il dibattito interno al partito è un dibattito molto vivo questo non solo come si può immaginare negli anni settanta quando c'è una forte attivazione politica da parte di tutto la società italiana quindi insomma non è solamente in quella fase in quel partito attivo
Ma anche nella fase immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale c'è un dibattito che è un dibattito molto spesso di carattere politico contingente
Quindi è chiaro che c'è un clima registico è chiaro che si insiste si ricordava prima Raggruppamento giovanile cioè gruppo amento giovanile del ministero guidato fino al mille novecentocinquantuno da un reduce della campagna d'Africa nera fra l'altra persona
Molto combattente che era Roberto mio ville che morì in un incidente
Alla Dina che dirigeva Raggruppamento giovanile missino quindi è chiaro che all'interno di questi di questi giornali c'è una forte carica reduci istigati a una forte se vogliamo sentimento per esempio anche inglese cioè ci sono tutta una serie di tematiche sono tipiche di una comunità chi per certi versi si sente sconfitta
Ma dall'altra parte ci sono invece tutta una serie di di riviste e di giornali che invece cercano di Yahoo dialogare anche perché tenete presente questo lo dico
Insomma per per per per chiarire alcuni aspetti che tutta la fase va sostanzialmente alla quarantotto fino al mille novecentosessanta la linea politica del movimento già da un anno è quella di un costante dialogo con la Democrazia cristiana c'è un tentativo di dialogare e di entrare all'interno
Delle coalizioni governative che si interrompe solamente con il Governo Tambroni e coincidenti di Genova nel mille novecentosessanta quindi voi la vera fase di ghettizzazione del partito e quindi anche voi della cultura di destra
Avviene nella fase che va dal sessanta fino al crollo della Prima Repubblica ecco nel nel corso degli anni Cinquanta invece molte le riviste che sorgono in quella fase appunto che puntano al dialogo col mondo cattolico oppure che cercano di radunare tutte le varie anime della destra perché insomma questo in questo Adriano Romualdi insomma anche lui una delle figure Fortini della storia del movimento dice Adriano morto prematuramente insomma cerca ora di radunare tutte queste anime della destra come diceva direttore e anime sono state sempre molte ivi a volte irriducibilmente in contrasto in lotta non solo per la guida del partito ma proprio punto di vista ideologico no quindi insomma eh e io credo che la che la mossa di quello di cui stiamo parlando di cui si parlerà dimostrerà dimostra proprio questo cioè il tempo come
Si passerà proprio questo
Quindi un'effervescenza del dibattito che negli anni settanta visse insomma riviste molto molto molto importante molto cinica per significative è un winner stata ricordata prima insomma un una una difesa delle macinazione femminile senza essere femminista so la Voce della fogna di cui c'era una copia
Nella nella biblioteca è un elemento veramente innovativo all'interno della destra italiana si richiama alla Nouvelle Vague francese che era poi insomma è frutto di nuovi forse del teorici più significative di quegli anni che Marco Tarchi che poi fu espulso dal partito nel mille novecentottantuno
Ecco insomma questa questa panoramica Cocer Calidario molto brevemente ma che sarà data anche da chi mi ha preceduto e chi è contenuta nella mostra che chi non è andato invito invita a vedere dimostra un po'questa effervescenza chiudo semplicemente su una cosa
Perché quanto ha influito questa queste questo dibattito culturale sulla direzione del partito
Ecco questo è un tema che si apre e si se questa effervescenza è stata veramente efficace nell'orientare la direzione del partito soprattutto nella fase al miranti ad ecco io credo che Almirante possono persona molto intelligente e che lasciasse dibattito lasciasse sfogare soprattutto i giovani a livello di dibattito ideologico nelle riviste perché sapeva bene che questo dibattito per quanto effervescente per quanto intercetti essi avrebbe potuto essere utile al partito
Non poteva in qualche maniera intaccare l'agitazione la direzione che che in quel momento Almirante avrà deciso anche perché c'è questa gestione che insomma appunti Sasso orografico viene indicata come il cesarismo al miranti a qui c'è un controllo del partito fortissimo quindi era difficile che un dibattito giovanile potesse in qualche maniera intaccare la strategia abile anziani quegli anni negli anni Settanta insomma la grande destra idea della del fronte articolare anticomunista della destra nazionale
Chiudo veramente dicendo il confronto con l'oggi e su questo sono d'accordo col direttore della biblioteca è vero siamo di fronte a una comunicazioni di carattere digitale
Però
Con i tweet con la comunicazione digitale si può fare una campagna per dal punto di vista elettoralistico ci può scusate l'espressione conquistare il potere
Poi noto questa del potere bisogna questo vale per tutti e non vale solamente la destra bisogna governare allora vai quando bisogna governare poi forse è il caso che questo dibattito questa questi questi contributi che in qualche maniera possono provenire da riviste che purtroppo ci sono molto scarse nell'aria
Ebbene questo questo dibattito è alta può essere utile per so poi passare dalla fase di di incitare le vie della competizione elettorale ad una fase successiva ecco molto spesso in questi anni non non tanto per per il partito che oggi rappresenta la destra ma insomma se pensiamo agli anni berlusconiani ecco forse c'è stato più una una capacità di vincere elezioni piuttosto che poi di governare e di contrastare una egemonia culturale
Che chiaramente di sinistra aggiungerei che cattocomunista in questo Paese che alla fine come come ben sapete ma è maggioritaria e pronta quale effettivamente si è poco se poco cercato di di opporre una cultura diversa altra qualche maniera uscisse da una sorta di ghetto e anche di auto ghettizzazione quindi affrontando temi più ampi più vasti anche europei confrontandosi
Con tematiche sono molto vaste che non rientrano sogna
In dibattiti politici interni ecco l'auspicio e che in futuro questa vivacità di queste riviste degli anni passati ritorni ad animare il dibattito politico interno
Che la destra italiana
Grazie al professor Ungari salutiamo la senatrice Santanchè il signor nastri il settore ruspa andini senatore Carandini per essere averci raggiunto
E uno dei gli autori collaboratori di questa mostra il contributo induttori di questa mostra è anche un animatore culturale di riviste attuali non soltanto cioè l'editore di eclettica Alessandra Morese
Già
Grazie buona sera tanto grazie Sabella per questo questo splendido evento bella mostra uso inizio con una battuta al direttore Pappalardo dimostra un po'il contrario nel senso che dimostra semmai un mondo che è un unicum cioè la destra politica italiana è un unicum nel nel mondo culturale politico europeo e mondiale
E descrivesse mai un ambiente dove arreca Anna veniva contrapposto a Giovanni Paolo secondo
Dove si descriveva una terza via politica e culturale perché si pensava che sia liberalismo anzi il liberismo che il marxismo avessero fallito da qui la terza via di una in di un interesse nazionale che semmai dopo di una Europa nazione quindi dobbiamo secondo me pensare soprattutto ora si parla della destra italiana a una a un soggetto molto molto ben definito e diverso dal sicuramente presente dalla dalla destra anglosassone e un conto credo sia la discuto non contro siano Friedman e altri ma questo così tanto per vivacizzare un po'il dibattito per qui questa mostra descrive tante cose intanto degli uomini
Perché dietro l'inchiostro dietro le testate ci sono ci sono gli uomini e ammesso Nutrimenti alcuni di questi personaggi perché da alcune di queste riviste ci sono fior fior di giornalisti che hanno iniziato una carriera
Cioè mi viene in mente Piero Buscaroli uno dei più grandi musicologi italiani ed europei che ha iniziato insomma a farsi le ossa sul nazionale Suardi RAI su altre su altre riviste mente Pierfrancesco Pingitore e ha iniziato scrivendo su continuità rissa del FUAN
Caravella e poi sappiamo cosa ha fondato il Bagaglino e e tante altre e tante altre belle cose ma insomma al giudice la rivista che faceva Teodoro Buontempo al la l'alternativa
E quand'era segretario affronta l'avventura umano beh ci vedete sia graficamente che come pezzi
Un cantautore Caputo che poi ha fatto un altro un altro tipo di di strada ma insomma il CDA della RAI abbiamo Giampaolo Rossi che vedo Federico Mollicone insomma insieme facevano con la grande quel grande esperimento politico-culturale ma anche grafico e di grande impatto che fu morbillo
Pensa Stefano misurati tanto per rimanere sulla RAI che scriveva su su dissenso sul dissenso ci scriveva Abodi che è stato per sette anni presidente della lega della Lega Serie B
E il mio centro studi sta per organizzare un convegno perché poi ci sono gli scrittori ma ci sono anche gli editori su Giovanni ruoli cioè non possiamo dimenticare Giovanni Volpe che non era solo editore nonché si fa una cosa da di di secondo livello cioè un personaggio che è l'archeologo personaggio che era agricoltore un personaggio che era ingegnere e che rischiamo insomma di di dimenticarlo e e non va bene
E poi mi disse che era un un congresso permanente cioè io penso a lecco della Versiliana tanto perché sono toscano ma penso a linea penso a tanti altri a tante altre tanti altri contenitori dove certo non i missini non se la mandavano a dire no io ricordo una litigata
Numero dopo numero sulle come la Versilia tra Pisanò e Nikolaj due grandissimi amici che però si confrontavano emani un animosamente su cosa doveva essere messi negli anni negli anni ottanta
Strumenti ricorrenti evidentemente giù o ringrazio Isabella per avermi fatto contribuire a questa mossa giù abbiamo la piazza d'Italia che pochi conoscono ma se uno va a leggere quello che scrivo Almirante in marzo insomma e tutto quell'ambiente negli anni Sessanta prima o poi tutto quello che è successo nell'Italia nel anche del dell'oggi
Quindi un grande dibattito la grande effervescenza culturale una grande una grande palestra ma qua e soprattutto delle riviste che superano quella spada dinamo perché è stata la legge Scelba no perché poi ci sono le riviste c'è il sangue ci sono la galera c'è la galera viene in mente personaggio visto che è stato citato già più volte l'asso di bastoni beh fermezza mezza relazione certo punta in galera e Caprilli per apologia e altre cose sono gli anni cinquanta Tafuri lì riesce a far a passare i pizzini
A una guardia giurata che in qualche modo era un amico e riesce poi a fare arrivare questi pizzini come diciamo indici dei numeri della dell'asso di bastoni correlazione
Quasi tutta in carcere
E poi i beni i grandi dibattiti su situazione ancora attuali insomma io non voglio arrivare a parlare di Gentili Aniello gli anni socializza attori corporativistico
Dei figli del sole visi pallidi eccetera però questa cosa va raccontata perché se no
Vediamo delle delle riviste vediamo dei bellissimi titoli vediamo televisive restate ma di Dini sette sapeva abbiamo ricordare che questa destra italiana quindi ripeto l'unicum
Che riscriva all'inizio è stata una una palestra culturale immenso
Dalla quale uscivano spesso viene linee diverse ma spesso si faceva anche sintesi e arrivo alla alla conclusione c'è una una rivista che ci dice tanto dell'attualità che la rivista di studi corporativi di Gaetano Rasi Massi e tanti altri
Io credo che questa rivista vada letta con gli occhi anche del due mila venti de che ci dice cosa questa destra italiana deve fare
Deve continuare a essere interclassista
Deve parlare all'imprenditore come gli operai deve parlare al libro e cultori come a coloro che pensano che l'ambiente sia una cosa e l'ecologia sia un'altra noi abbiamo salvato tipologia e poi semmai di di ambientalismo quindi è una destra che bensì al all'interesse all'interesse nazionale in primis una destra che credo poterlo dire tranquillamente non vuole chiudere l'Ilva e e pensa che coloro che dicono che gli operai dell'Ilva ex Silva debbano lei di considerarsi come coltivatore di cose sia diciamo così un male da da da estirpare politicamente politicamente parlando e poi Celmo è chiuso se poi c'è il mondo giovanile che mi sta molto a cuore avendo io ho scritto libri e e venendo da quell'esperienza
Il mondo giovanile dimostra tutta un'altra galassia da da raccontare quest'anno sono cinquanta sono settanta la nascita del FUAN sono settanta nella nascita della Giovane Italia
Sono due movimenti che nel loro parallelismo glielo sfaccettature diverse molto diverse tra di loro erano fino agli anni Sessanta in movimenti egemoni
E allora cosa ci dice questa questa mossa cosa ci dice l'intendimento dalla maggior parte dicono facciano queste riviste avevano ben chiaro dove andasse la cultura in Italia quindi a quello che ancora oggi ci dice la cultura in Italia no perché noi vediamo che addirittura norma costretto a una presunta amante delle foibe e alcuni giornalisti riprendono una visione delle Foibe ormai ridicola
Che tutti sanno qual è la storia cos'è successo sul confine orientale ecco allora non si parlava di foglie evidentemente perché l'egemonia culturale era solo ed esclusivamente da una parte queste riviste a questi centri studi questi congressi permanenti nascono anche per questo come una volontà contro egemonica
E oggi questo deve fare la ressa italiano sta iniziando a fare perché c'è un fermento culturale di Torino alle molto molto vasto ecco la ressa italiana deve prendere spunto da questa da questa mostra fare sintesi farete e questa egemonia culturale prima poiché credo che ne saremmo i siamo molto vicini finirà
Grazie ad Alessandra Morese lasciamo la parola al vicepresidente ensamble Repubblica il senatore Ignazio la Russa
L'unione solo un saluto naturalmente
Un saluto e un ringraziamento ringraziamento prima di tutto a Isabella ma anche alla biblioteca per questa mostra che colma
Un vuoto vuoto di informazione o perlomeno ci prova
Perché non è soltanto qualcosa così dicono possiamo chiamare di storico ricordare quello che fu tutta la pubblicistica di destra partiva dall'immediato dopoguerra
Neanche la genesi della destra italiana perché senza le riviste giornali di destra non ci sarebbe stata la possibilità di rimettere insieme
I vinti che non volevano arrendersi
Questo fu il compito nell'immediato dopoguerra delle testate
Io ho a casa una lettera di mio padre
Che appena tornato dalla prigionia in Africa era stato preso prigioniero e la la mente
E non essendo collaboratore ritorno nel quarantasei ma ancora qualcuno
Era in prigionia in nello stesso posto del da parte degli inglesi e lui scrisse una lettera che poi la persona mi ha rimandato quando mio padre è venuto a mancare
Nel al nella fine del quarantasei inizio quarantasette quindi appena qualche settimana dopo la nascita del movimento sociale italiano e in questa lettera scriveva
Siamo tornati Toma la sto a fare lunga descriveva il dramma come lo vive valori da vinto del popolo italiano delle sue idee e diceva però adesso ci stiamo riunendo recitava solo uno di questi giornali attorno al rivolta ideale
Che fu un po'il giornale che tirano le fila per la nascita del movimento sociale italiano perché nasca un nuovo movimento che possa ancora parlare agli italiani chiamano la patria usava naturalmente un linguaggio che allora non sembrava per nulla aulico era linguaggio dei nostri padri normale
E in quella lettera dava merito
Ai giornali all'asso di bastoni a tutti gli altri che e come un fermento non solo culturale ma qualcosa di più di un semplice fermento culturale come una volontà di non scomparire animava tanti uomini che avevano certo perso
In guerra
La loro battaglia ma non si erano arresi e non credevano che fossero tenute le loro idee ecco senza questi giornali probabilmente non ce l'avrebbero fatta
A mettersi in collegamento non c'erano i telefonini non c'erano i sociale c'erano persino pochi telefoni altro che il telefonino erano pochi che avevano il telefono in casa altroché telefonini c'erano questi i giornali
Cui scrivevano in cui leggevano con i quali si mettevano in contatto con il quale fecero nascere la prima formazione politica dopo l'uomo qualunque veramente realmente
Erede di un pensiero nazionale che via via si è sviluppato con il dibattito che questa mostra
Meglio di tante altre
Parole illustra pensate dentro l'elenco che avete fatto ci sono tutti non tutti ne manca ne manca qualcuno penso al centrodestra
Di di Pinuccio Tatarella e Ugo Martinat che segnò proprio la nascita di Alleanza Nazionale dopo destra politica che pure hai citato penso a qualche altro giornale è inutile che sto a guardare ma bastano quelli che sono indicati in questo in questo indice in questo riassunto per farci capire
Quale sia stato il teso la forza l'influenza morale prima ancora che culturale di questa pubblicistica che vale la pena non solo non dimenticare ma onorare come assolutamente necessaria alla nostra esistenza di oggi grazie davvero per questa mostra
Grazie senatore Ignazio la Russa
Lasciamo la parola la vicepresidente della Commissione cultura della Camera dei deputati l'onorevole Paola Frassinetti
Grazie io visto che tante cose sono state dette cercherò di dare un taglio un po'personale a quella che è stata la a quello che a questa mostra che ho potuto visitare qualche minuto fa perché vedendo tutte quelle riviste e mi sono venuti in mente dei passaggi
Politici esistenziale della mia militanza politica e quindi la dividerei forse per quanto mi riguarda in due momenti cioè il quello che era negli anni ai primi anni settanta per noi fiduciari d'istituto per noi ragazzi che nelle scuole rischiavamo
Ha avuto molta importanza al Candido di Pisanò per esempio mi ricordo che andava in classe in quarta ginnasio compravo tanti cambi di poli distributivo ai miei compagni di classe sperando di poterli convincere anche il borghese in un certo periodo erano questi i giornali che circolavano nel nostro ambiente
Esatto dopodiché succede ovviamente sul finire degli anni settanta una una rivoluzione interna che apre apre un mondo completamente completamente diverso ed è la generazione del settantasette quella che vede
Entrare subito in campo giornali come la voce da fogna di Marco Tarchi quindi l'autoironia
Cioè il militante che cerca di dire sì esco dalla fogna guarda richiesto dal tombino ma questo non mi spaventa anzi su questo fondano la mia autonomia ironia la mia eresia
Quindi cominciano a esserci dei giornali con un unitario molto Eretico dalla voce nera fogna ma poi io ricordo anche dimensione ambiente
Che e diede il proprio uno scossone a tutto il nostro mondo diciamo che ogni settore della società civile che prima era catalogato come sinistra grazie a Rauti soprattutto al mondo che gli stava intorno
Sì divampa divampa in un'effervescenza e quindi si parla di ambiente c'è dimensione ambiente si fa un movimento giovanile Haute ironico colorato perché lo dobbiamo essere quelli e diciamo sempre lì che vogliamo buttare giù i picchetti no lo vogliamo discutere parlare parlare di musica entrare nella società
Questo è stato il grande merito dei dibattiti che poi si sono svolti in luoghi come Campo Hobbit dove naturalmente tutte queste istanze si concretizzavano in un laboratorio a cielo aperto di effervescenza continua
Cioè io ricordo questo con momento esaltante
Perché si aspettava la rivista che usciva e allora uno diceva adesso voglio dare un taglio un po'più approfondito c'era elementi e c'era la nuova destra che dava degli spunti
Anche se magari naturalmente poi nella vita di partito sì continuavano a fare cose diverso però c'era l'autocritica il dibattito voglio parlare di ambiente o dimensione ambiente oh dio Rama dette letterario
E e così avanti quindi io penso che ogni momento della nostra vita politica avesse uno sbocco editoriale è un rinvio ha fatto commuovere prima perché mi ricordo con con Stefania paterno
Era la la la responsabile nazionale di Padova inizia iniziò proprio questo parlarsi tra noi ragazze quel loro non più grandi però noi noi ragazze lo studentesse dei licei cosa diciamo cosa rispondiamo alle femministe e allora nasce questa questa rivista è una donna che combatte la donna che combatte vicino all'uomo e non contro l'uomo
Quindi insomma veramente un mondo che sa dare delle risposte concrete ai propri coetanei
E che vuole sostanzialmente non essere reietto brutto staccato da tutto ma inserito in in una società come quella della fine degli anni Settanta primi anni ottanta che cercava di di cambiare da qui ai giornali militanti
Del del fronte del Fronte della gioventù io personalmente ho visto due coppie di fare fronte sotto però il giornale Frodo pronto di Milano che è stato l'esperimento molto molto importante addirittura si aspettava l'uscita di fare fronte
Ne parlarono i giornali come fanno oramai e altri giornali di questo di questo laboratorio di questo evento in questo giornale che un po'parlava di politica un po'anche della città di quello che succedeva del costume
Quindi morbillo che era il giornale di di di Colle Oppio quindi tutto si poteva anche si riusciva a declinare nell'attività militante di territorio
Quindi abbiamo due filoni uno più più culturale di alto livello ma uno anche di buon livello fatto proprio dai militanti dai ed ai ragazzi del Fronte della gioventù ci sono più stati poi giornali che non l'ho visto ma che meritano di essere citati come cui ben che io a Milano presentato curvo papà Isabella fu un giornale che non durò molto ma di grande di grande prospettiva proposta di Mennitti che comunque aveva dei momenti di di di approfondimento
Molto molto importanti e quindi anche il nostro la nostra critica alterna i discorsi congressuali potevano essere vissuti da giornali come linea per esempio che ebbe secondo me all'inizio una davvero una una una forza prorompente perché è fare un quindicinale in quelle condizioni continuando a parlare di attualità non era non era facile da un punto di vista organizzativo neanche da un punto di vista di diffusione erano ancora anni difficili in un certo senso e linea invece e bella la capacità di essere un
Tornare così così importante quindi
Questa ti ringrazio Rizzo è stato uno una mostra che oltre oltre aria principi cuori ha saputo anche dare la consapevolezza
Di quello che quel mondo è riuscito a fare interpretare e a lasciare dei segni dei segni tangibili ora ci sono ci sono Issac cialde
E soprattutto c'è la televisione che lancia dei messaggi
Sicuramente importanti e significativi e dirompenti ma
Abbiamo delle riviste come come grazie ai filetti tagliate da Morese questo rivista aspra storia che è molto importante abbiamo ne parlava Ignazio la Russa ieri
In un convegno proprio fatto sulle foibe abbiamo per esempio
Ferro gallico che
Mette nel mercato sul mercato dei fumetti che sono molto visti uno l'ultimo sul Nilo Benvenuti che parla della sua esperienza di esulo ce n'è uno sul norma costretto uno su Benito Mussolini durante la prima guerra mondiale
Un'usura Merelli insomma quella anche quella un'esperienza molto molto importante molto seguita però secondo me
L'editoria non non dovrebbe mai essere abbandonata perché da lì alla fine si esprime si concretizza pensiero chiudo dicendo che prendendo spunto da un iter dall'intervento del professor un garitte giustamente dice che
Questi giornalini questa attività non non non intacca va non poteva intaccare
Lalla la grande strategia del del partito però secondo me ha intaccato le mentalità a livello esistenziale a livello di costume
E da lì non si mai più potuti tornare indietro grazie
Grazie all'onorevole Frassinetti vorrà
Lasciamo una parola Marcello De Angelis che era stato direttore del Secolo d'Italia e inviare nonché di mille altre iniziative editoriali mille non sembra esagerato mah va forse
Sì a a il mila il primo giornale io l'ho fatto a quindici anni centosettantacinque
Io ho imparato imparato che non bisogna prepararsi gli interventi quando si partecipa degli incontri molto interessanti perché tutto quanto uno che pensavi
Da dire poi va in secondo piano rispetto alla serie di stimoli interessati straordinari dei
Degli interventi gli ascolti prima dite e quindi sono Esopo di appunti o cercherò di non essere lungo e chiedo anzi il favore a Merlino se vedi che io pietanze c'è un'inserzione al sito ha detto vorrei partire
Dal titolo di questo convegno perché titoli questo convegno li accusa racchiude magistralmente e una fotografia storica che non appartenesse solamente a norma che effettivamente appartiene alla storia del Po di partiti politici se vogliamo la politica perché sta per propaganda sta per propaganda è una dizione che si trovava a a associata ufficio dipartimento direzioni tutti quanti i partiti di massa e quali parti di massa non è non è giustamente i partiti che avevano delle masse
Ma che avevano sostanzialmente un particolare tipo di organizzazione che nel caso ma non è nel caso nostro benché la nostra storie strane le messi come il Partito comunista ma anche il Partito socialista anche in partiti più piccoli che in qualche maniera si ispiravano
Ai partiti di massa fa parte diciamo della solo giorno sto solo già del partito politico
L'unico o testo Roserio e sia mai stato scritto
Come la storia di sociologia del partito politico
Un uno studio di Roberto Michels pubblicato nel mille novecentododici in cui già si parla dell'ufficio stampa e propaganda e e si spiega perché ci deve essere l'ufficio stampa e propaganda
I partiti di massa quindi dalla fine dell'Ottocento ma in particolare l'inizio del Novecento aveva una visione del mondo va
Generalmente radicale e rivoluzionaria da trasmetterà trasmettono territori vasti
Senza mezzi di informazione spesso anche mezzi di comunicazione molto poveri per cui la propaganda era la principale attività che si faceva come militanza politica perché era il propagare il propagare l'esistenza del partito
O di questa aggregazione ma anche quali erano le risposte quale non ridevo alle nuove proposte che sostanzialmente si dovevano fare
E la stampa era l'unico strumento di questa propaganda non c'era la radio non c'era la televisione la radio diventata più o meno diffusa negli anni trenta e tra l'altro grazie praticamente a regimi più o meno illuminati che ne hanno compreso
La la la necessità e l'utilizzo sempre degli anni trenta e lo sviluppo dell'audiovisivo attraverso industria cinematografica che anche in quel caso viene utilizzata
Da governi se non regimi
E autoritari se non totalitari ma quanto meno a a loro modo rivoluzionari hanno capito da allora quanto importante fosse lo strumento dell'audiovisivo
Per dare una narrazione che potesse arrivare a tutti si sviluppa contemporaneamente nella Russia bolscevica la Germania nazionalsocialista l'Italia fascista e negli Stati Uniti del new deal
Di uso petto cioè tutti quanti quelli che veramente avevano cambiato approccio nei confronti della comunicazione con il popolo utilizzano il cinema non solo film di propaganda ma anche film ma che in realtà raccontano storie d'amore raccontano storie personali e attraverso queste sostanzialmente danno una visione del mondo ora sembra un modello estremamente lontano e in realtà però cioè il grande cambiamento dei mezzi di comunicazione
Recentissimo la televisione e degli anni Cinquanta
Ed e e negli anni Cinquanta tra l'altro una televisione con un canale solo anche nero
Estremamente istituzionale
La propaganda come si intendeva prima si perde nel momento stesso in cui determinati partiti arrivano in una posizione in cui possono utilizzare gli strumenti di comunicazione di massa che non sono quelli del partito
La prima il primo partito probabilmente a perdere l'ufficio stampa e propaganda è il Partito comunista quando poi diventa pidiessino quando diventa il partito sostanzialmente del sistema del partito
Della appunto dell'egemonia culturale e abbandona in fin dei conti la l'utilizzo dei i famosi manifesti vorrà Partito Comunista che poi riprende un pochino
Rifondazione comunista perché oramai Jaca Tito come utilizzare la televisione come autori di utilizzare il cinema come utilizzare e la musica come utilizzare tutti quanti quegli strumenti che fanno e dottrina se vogliamo che posso indovinare a scusate la scuola ovviamente e l'università senza necessariamente caratterizzarsi con un simbolo che in qualche maniera discriminante
Giustamente è stato è stato rilevato
Da USA Ungari in particolare
Credo o forse anche la Pappalardo la difficoltà di accettare per certi versi o di
Considera insufficiente la di stima la la la
La descrizione di destra il termine di destra per indicare questo mondo estremamente dinamico e plurale più che variegato che avuto moltissimo da dire l'ho detto e lo ha scritto l'ha manifestato
Oramai in quasi un secolo di storia perché sopra sotto al quarantacinque adesso comunque
I tempi sono stati estremamente
Lunghi è vero la destra effettivamente è un termine che male si applica alla destra italiana ma come ci insegnano i nostri padre sa che non sono solamente in alcuni casi quelli biologici ma io penso anche
Lo stesso De Felice anche e Giano Accame e realtà l'utilizzo difficile del termine destri Italia nasce da un'anomalia particolare che è un'anomalia tutta italiana cioè il fatto che nel momento in cui
Però la destra non esiste in Italia liberali nella storia d'Italia sono scomparsi sostanzialmente con Giolitti
E il fascismo insomma grande sintesi appresa lamenti di sinistra e di destra e ha creato qualcosa di nuovo ma soprattutto è un movimento che veniva da sinistra assolutamente questo è una cosa che a livello storico di studi storici è oramai timbrate vidimata e non si può dire
Perché non si può dire differentemente da questo cosa succede nel dopoguerra che nessuno mia c'è necessità sostanziata di allontanarsi o quanto meno diciamo di avvicinarsi a quello che era considerato più lontano da faccio vuole essere di destra quindi
Lo spazio della destra che altrove è occupato dai conservatori in Francia Spagna
In Inghilterra dai conservatori spesso confessionali ma comunque legati comunque un pensiero conservatore alla monarchia e che po'poggia le sue radici praticamente in cento o più anni di storia in Italia non c'è
Perché la destra liberale la destra tradizionalista e stavo signori sparisce con il fascismo ma la destra è l'unico spazio praticamente che viene lasciato da occupare
Perché dalla democrazia c'è la democrazia cristiana e un partito di centro guarda a sinistra e poi a Sinisa democrazia cristiana c'è tutto ci sono i liberali repubblicani socialisti socialdemocratici fino ai comunisti quindi Movimento Sociale Italiano partito che nasce dall'esperienza fascista e quindi di sinistra che già nel suo nome è di sinistra perché un movimento sociale che nel primo articolo del suo Statuto
Propone la realizzazione dello Stato nazione del lavoro qui partito laburista si trova a essere la destra e resta la destra fino almeno agli anni Novanta
Perché il termine destra come diceva giamaicane era un eufemismo per dire fascista quindi sostanzialmente era come non vedenti per cento
E e non udente per per Sollo quando cade il Muro di Berlino effettivamente si apre la prospettiva di essere a destra o di essere quanto meno di centrodestra Beppe e di essere di non sinistra e quindi si comincia a discutere di come deve essere declinata questa destra
Se la destra destri liberale sareste essere conservatrice si tirano fuori tutta una serie di di personaggi di riferimento che non solo italiani quindi c'è la svolta thatcheriana la svolta chiracchiana la svolta Asnaghi Diana e ce ne sono sostanzialmente che sino susseguono paradossalmente questo quando avviene avviene quando lei finalmente abbiamo accesso al
Governo
Se non al potere e ci poniamo noi stessi il problema di rendere praticabile di inventarci una destra che sia accettabile agli altri
Che sia possibile per gli altri quando può invece in fin dei conti ne avevamo discusso tra di noi per cinquant'anni e come dicevamo rese e in maniera estremamente plurale
Che non era necessariamente conflittuale o eludendo sì l'una con l'altra ma la destra era plurale esattamente come non mi ricordo che l'aveva detto come lo era il fascismo aveva detto allora professor urbani
Sbaglio
Ieri Ungari giusto e mi sono dato gli occhiali mi rimetto merito nomine mi dimetto comunista e cioè il fascismo era plurale è stato presentato come sul partito unico un elemento monolitico diversa sia dato per scontato che anche la destra che e aveva preso il posto sostanzialmente Granato per fasce dovesse essere così ma assolutamente così non è stato in termini religiosi
In termini vedi morale pubblica in termini di costume se vogliamo
Giustamente ricordava La Russa questo elemento caratterizzante sei andato della del borghese
Gianna Preda era un'amica di famiglia nostra di consenso ne amo la collezione
Continua ecco ti lamenti aggiornata del borghese io e mio fratello andavamo dodici tredici anni sfogliava ma con grande soddisfazione mio padre mia madre
Il borghese ma realtà non leggeva andavamo alla pagine centrali per delle donnine lo sapete non reggeva ma ci sono comunque rimasti come
Praticamente un elemento che poi noi abbiamo riscoperto dopo cioè quando quel passato sostanzialmente quel periodo abbiamo riletto gli articoli di quelle riviste come di altri che attenzione non erano riviste di inizia c'è un elemento fondamentale che noi dobbiamo avere presente
La destra ha rappresentato una parte importante
Della storia nazionale e anche politica in termini di numeri già alle prime elezioni momento sociale italiano prende cinquecento di lavori e poi si assesta sostanzialmente su ha ha ha un bacino di almeno un milione di voti che poi cresce
Quindi non è una minoranza ma è comunque una parte della nazione che resta sempre ghettizzata
Vittima di un ostracismo paradossalmente questo ostracismo è quello che dà il valore maggiore a quello che per esempio è stato esposto in questa mostra e e a e nel al patrimonio sostanzialmente di letteratura e di cultura che rappresentano le nostre liste
Perché e per raccontare una storia raccontare una vita e danno voce a una parte della nazione che è in tutti noi anche in quelli che non la conoscono ma che in realtà è stata conosciuta solamente da me
Mi sembra questa volta fosse
De Pasquale che citando credo raudi aveva detto a maggior parte quello che noi conosciamo del fascismo rotta l'abbiamo letto sui libri degli antifascisti in realtà noi per un lungo periodo anche quello che conosce della nostra stessa storia negli anni settanta pezzi
Lo leggevamo sui libri dei nostri avversarie sono ritrovando tutto quanto questo grande tesoro di riviste di giornali che noi leggiamo quello che dicevamo noi del mondo e di noi stessi
Esattamente quando accadeva e la sorpresa straordinaria e leggere quanto attuali anche a distanza di cinquant'anni
Possono essere quegli articoli e quelle analisi se le si legge l'orologio per esempio una rivista sostanzialmente degli anni jeep sessanta si trovano delle analisi presenta anche l'analisi geopolitiche sul ruolo dell'Europa sul ruolo dell'Italia che sono attualissime abbia avuto questa esperienza con a Boris giustappunto dando la pubblicazione
Di recente un libro
E su Giano Accame e e andando a ricercare gli articoli da pubblicare quanto i temi trattati dieci venti trenta addirittura quarant'anni fa nelle nostre liste siano attuali e le proposte siano attuali e probabilmente sotto il perché risolti
Il problema devo smettere arrivò una conclusione arrivo alla conclusione io ho fatto rappresentante
Istituzionale fatto senatore affatto
Il deputato quindi condivido la una responsabilità di aver avuto l'opportunità di fare delle cose che poi ma qua a volte hanno prodotto dei risultati avvolte non le hanno prodotte ma non posso non o costringere le stesse tutti quanti ma fra la riparazione che forse ci fa capire la differenza sostanziale a cui si faceva accenno prima tra propaganda informazione e cultura
Sul fatto che sostanzialmente noi ci ritroviamo ieri
Aver fatto passi avanti enormi rispetto alla conoscenza della del della per la più grande tragedia moderna che il nostro popolo avviato patito è quella delle foibe
Ma ritrovarsi sostanziate essere ancora rappresentanti di una storia i
Condivisa comunque c'è comune che ma che non è condivisa che continua a essere considerata una storia nostra una cosa di cui parliamo solamente noi io ho dei figli in età scolare che vanno a scuola pubblica e assolutamente sulle foibe ma che è stato detto nulla
E senza assolutamente voler fare delle promozioni su proporzioni sbagliate il venerdì precedente cioè a lunedì del dieci febbraio a uno dei miei figli è stato fatto fare una un tema sul ventisette gennaio
Nulla da eccepire se non per il fatto che era passato parecchio tempo se ne era parlato era stata fatta elezioni
Visti firma c'era stata una si parla signora un sole Prodi sull'altra che aveva incontrato i bambini ma a me è sembrato esattamente proprio con un tappo per non essere costretti poi a anche affrontare il problema cioè che ci fosse stato un genocidio
Che indipendentemente dai numeri perché sofferenze non si e le i crimini non si valutano sulle decine di migliaia fermo restando l'abbiamo sentita in previsione ieri una storica
Non so se sedicenti o altre viene portata in giro ovunque gli ha parlato di decine di vittime e c'è stato Intelisano ha detto pratica decine migliaia no alcune decine quella della della del del della del del convegno dell'Anpi dobbiamo interrogarci
Proprio adesso perché io ritengo
Pedone è una verifica Costazza scontata che a breve noi ritorneremo nuovamente e al Governo sul perché
Ne siamo stati al governo tre volte l'aiuto del muro di Berlino e sostanzialmente nel momento stesso che ne non siamo stati più al governo la nostra la percezione della nostra esistenza
Del nostro diritto a essere parte di questo popolo della nostra storia che è una storia oramai quasi secolare e che come diceva amori si è stata raccontata da firme eccellenti
Da personaggi di indubbia moralità e di indubbia statura continua a essere l'elemento anche interne verità storica su quindi dobbiamo ricominciare da capo Cossato l'abbiamo fatta
Dove abbiamo sbagliato perché le scuole elementari le scuole medie sono ancora sotto il controllo degli informatori
Perché in Italia al governo al potere ci sono ancora in
Cosa non abbiamo free fatto prima e cosa invece dovremmo fare tra bene un anno due anni perché non resteranno attaccati alla alla poltrona quando avremo in per l'ennesima volta una nostra occasioni una nostra cauzione che attenzione ci viene concessa dobbiamo ciò abbiamo ricordare tutti da chi ha fatto il lavoro invece di consolidamento culturale
La cultura è come una fortunata espressione di Marcello Veneziani un incrocio tra coltivazione culto
Mentre si faceva propaganda giusta perché si deve fare un partito quello deve fare informazione e dibattito tribune elettorali spesso dovendo rinunciare alcune istanze o dovendo moderare alcune posizioni perché è necessario per la politica
Si sono perse delle battaglie si sono perse le occasioni si è dovuto ricominciare da capo e si è potuto ricominciare da capo quasi con gli stessi numeri o quello stesso dieci per cento undici per cento che presso tra il dodici per cento secondo me può essere il quindici per cento perché parallelamente Cestaro un lavoro culturale
Di centinaia di migliaia di persone che attraverso riviste attraverso libri hanno continuato a ricordare esattamente senza moderazione e senza mezze parole ci siamo e ci siamo sempre stati e per quello che noi come la Fenice
Cambiando magari nomi ai partiti e attraverso delle crisi Scatà astrofili che continuiamo a rinascere e continuiamo a ritornare a essere a occupare il nostro posto
E perché c'è veramente un'identità c'è veramente un'anima che ritroviamo in questi giorni in questi giornali in questi libri
Continuiamo a farli coltiviamo a scriverli devo concludere posso dire un'ultima cosa
Ultima ultimissima senesi bastano correggendo il il questo libro morente
Che è uscito grazie a eclettica su Giano Accame mio figlio mi fa le vostre perché vuole il mio computer per giocare ai videogiochi colloqui di undici anni io sono vari colori
E mi veniva sempre gli amici avara che cosa stai facendo sto correggendo un libro uno nuovo no quello del Correggio prima ha sempre lo stesso sì ma sono sei mesi che tu corregge possessori protetto ma di una lira è un anno che lo scrivo quindi è normale che un opera in musica
Ma
Che cosa ma non vale la pena buttare un anno per scrivere un libro in questi sei mesi potevi aver scritto seicento posto
Su Facebook che avevi scritto tutto quanto tutto quanto c'ha ragione tutto quanto che volevi abiti raggiunto molte più persone di quanti
E già hanno questo libro cosa che mi ha messo leggermente in crisi perché volevo una risposta ed ordina la risposta nato ricorda la quale io questo libro io ve lo metto adesso a te non te ne frega niente di quello che sto scrivendo è quello che io ho da dire
Io questo libro documento in libreria tra dieci anni da vent'anni da trent'anni quando io probabilmente non ci sono più quando Dubai a spolverare
Cioè questo libro dello ritrovi ti ricorderai quanto sommesso io di tempo il quanta passione e ti chiederei perché io ho buttato un anno un anno e mezzo che scrivere questo libro e ti ricorderai praticamente
Quello che io quello che io in quel momento ti ho potuto dire notti ho potuto fare capire e li gira in questo libro per come io l'avevo scritto come se l'avesse scritto per tre
Grazie a Marcello De Angelis salutiamo il senatore la pietra e salutiamo Adalberto Baldoni che un'altra delle anime dell'editoria di destra e lasciamo la parola al onorevole Federico Mollicone
Quest'ultima notizia che non sono Ignazio la Russa
Grazie grazie davvero a Isabella Rauti quando ne ha parlato di questo progetto io sono rimasto un attimo sorpreso perché fa parte dell'intuizione della capacità di Isabella lo dico senza piaggeria rischia di sembrare come tutti noi assorbita dall'attualità dalla cronaca dalla appunto dalla dalla giornalista gramma e Facebook sulle attività che facciamo in aula che anche quello è un tipo di formazione
Importante informazione veloce entro l'informazione istantanea riprendendo l'ultima chiusura di Marcello che condivido ritrovo molto lirica molto poetica
Diverso è poi avere il pensiero lungo il pensiero strategico e quando mi ha presentato questa iniziativa qui al Senato in uno delle due ramo del Parlamento
Con un valore istituzionale enorme questa iniziativa importante proprio per il pensiero lungo perché rimane agli atti la famosa frasi idiomatiche rimanere agli atti e quindi non posso in questo ringraziamento sincero non sottolineare anche e il coraggio intellettuale del direttore De Pasquale che ha fatto questo lavoro e non solo sui giornali sulle riviste
E non solo con affiancato al centro sud Pino Rauti ma lo ha fatto su tanti altri Autori sultan sul Novecento andate a visitare la ripa Daga nazionale ci troverete una galleria del Novecento meravigliosa con gli oggetti degli scrittori del Novecento di tutti gli scrittori non cento una sorta di percorso
Della ricucitura della memoria memoria storica letteraria dell'Italia
E troverete appunto i liberi i Pennini
Tutti e anche la panchina dove Saba si sedeva ricostruita a vedere il porto di Trieste c'era un mondo mi pare nazionale e credo che da questa sensibilità da questa capacità del dottor De Pasquale Isabella Rauti sia diciamo sia riuscito siamo usciti a ad a vere una un diorama per citare una rivista che non c'è l'elenco ma che sicuramente fa parte della storia come tante altre ma non è un peccato d'omissione assolutamente io penso che questo come Pintor diceva anche Isabella sia un po'l'inizio di un percorso di ricostruzione della memoria
Perché la parola scritta hanno io oggi sembra superata
Ma io ancora ricordo sempreverdi collegarmi brucia Marcello ancora ricordo la sede del secolo di via Milano ancora ricordo le cassette di legno
Con i caratteri in piombo io avevo dieci anni mio padre mi ci portava perché non sapeva dove lasciarmi probabilmente però talvolta e portava anche i posti di pericolosi dove forse era meglio confortare mobile dieci anni però in questi in questi io ricordo l'odore l'odore dell'inchiostro e e e tanti altri ricordi quando lei riviste venivano composte a mano a ogni pagina quando sbaglia lì non c'era il computer non c'era il Macintosh per cui bastava correggere e spostare di fare riparare nord dove di fare togliere Darida rifare i caratteri metri Piombi ripiombare la cassetta e quello però chi dava proprio il senso del dell'importanza della pagina dell'articolo scritto se poi a scrivere quegli articoli erano persone che li difendevano quello che scrivevano fisicamente nelle strade con la vita
E anche rischiando per quelle idee
Capite bene l'importanza di quelle riviste e di tutte le liste citate nel nel nel catalogo io parlo dell'esperienza personale parlo di quello che ho vissuto
E parlo di queste cataste di di linea che attraverso quali io da ragazzino un po'infelice non leggendo Topolino leggevo le recensioni su Topolino sull'idea perché aveva avuto giornale la capacità di capire e questo ovviamente è unico cimento anche a Pino Rauti
Di capire che la quotidianità la realtà culturale andava diciamo vista attraverso il caleidoscopio non dell'ideologia non soltanto dell'ideologia
Ma attraverso la cultura il costume si parlava di costume su una rivista politica che era a destra voi era molto raro marciano tante altre riviste altrettanto degne importanti
E questo è il segno di cui andare più fieri cioè la capacità di questa comunità politica io non condivido molto intervento del direttore vive del Senato che rispetto
Ma perché troppo ideologico qui non c'è solo l'ideologia qui c'è una visione del mondo che era come diceva De Angelis previsione di un polo escluso come dice Ignazi come ha detto anche Tarchi che ne ha fatto parte e poi se ne distaccato
Ma erano riviste meravigliose trasgressioni diorama linea e tutte le altre come diceva anche a Morese che ringrazio perché poi qui siamo tutti figli di o fratelli di e quindi anche questo ha un significato è una comunità che si è mantenuta nei momenti più difficili grazie ai nostri padri e i nostri fratelli maggiori e che ha avuto il coraggio delle proprie idee quando affermarle quando scriverle quando comporre quelle pagine voleva dire appunto rischiare
Poi ci sono stati gli anni Ottanta e agli ottanta quando la comunità appunto militante frutta la gioventù tutte le organizzazioni giovanili
Capi che bisogna uscire dalla contrapposizione lo fece in questa piccola storia ho avuto l'orgoglio di avere una parte anche io lo fece
Con l'ironia con la con la sabbia noi eravamo cresciuti hanno sfogliato la Voce della fogna che era un giornale geniale geniale perché usava la la l'odio dell'avversario contro agli avversari stessi
E e quindi i topi di fogna diventavano fumetti e con storie incredibili divertenti anche ovviamente con il lessico di quel periodo lessico duro anche nella sabbia comunque di contrapposizione
E poi lui disorientano diciamo la comunità editoriale con morbillo
Io ancora ricordo siamo ancora alle pagine composte non più coi caratteri tipografici Macconi le tra sette questi trasferibili giganti passò passavo le notti
Negli uffici Sant'Alfonso a comporre le pagine a colorare le chiazze di morbillo anziana Rampelli che bisogna riconoscerglielo vi fu l'ideatore e fondatore
Quando lanciammo pubblichiamo le lasciata sul manifesto
Dicendo è uscito il morbillo lasciatevi contagiare
E il manifesto con autoironia disse ci siamo lasciati contagiare ma non compra del morbillo perché è un giornale di destra lo sforzo per mandarlo in edicola lo sforzo per distribuirlo in maniera militante come tutte le riviste io avevo dieci anni quando senza costi consapevolezza all'Adriano distribuivo linea o distribuivo gli altri oppure il sesti bui Ivo linea o distribuivo gli altri lavori pure il sei non lo sa c'era c'era una mobilitazione per far diffonde per legge per far conoscere le proprie e all'interno della comunità del movimento sociale della destra nazionale c'erano più giochi riviste che componenti perché ognuno eravamo talmente liberali
Quella a questo mondo è stato ha insegnato il pluralismo
Alla sinistra e a alla nazione perché all'interno del momento sociale non c'era una visione autoritaria
C'era magari una gestione anche ferma onorevole Almirante che era comunque riconosciuto quelli del discusso c'era Pino Rauti che era il prefigurato ore il il diciamo la la Carla persone il visionario la capacità di intercettare i temi di anticiparli di analizzarli e di farli diventare e restare attuali ancora oggi
E
Queste comunità questa comunità avevano aveva appunto la capacità di insegnare il pluralismo la sinistra
Aveva c'erano riviste ogni corrente sotto corrente che poi diventavano mozioni politiche va diventava congressi e poi magari diventano anche sedie che volavano
Ma c'era la passione dietro a questa visione per cui questa mostra importante per tantissimi i motivi
Tra questi
Il primo principale quello del pensiero lungo quello che diceva Marcello che io è un concetto che condivido e il motivo per cui nella nell'agire politico mi sono sempre dato il l'obbligo di testimoniare quello che facciamo
Al governo di un della capitale d'Italia da cui ho avuto l'onore di partecipare o al governo la nazione dove speriamo di tornare presto bisogna testimoniare bisogna raccontare bisogna bisogna scrivere quello che poi è la coda lunga di un pensiero che deve essere appunto un pensiero lungo non si può vivere soltanto della politica istantanea tutti noi
Veniamo dal sociali ho fatto parte ha rappresentato dipartimenti o stampa e propaganda a tutti i livelli da quelli più giovanili nazionali a quelli di partito Alleanza Nazionale mise l'alleanza nazionale poi Fratelli d'Italia per molti anni
Ma quella è l'esigenza immediata della politica Santana che ci deve essere il digital offre grandi opportunità voi pensare che la pagina di Giorgia Meloni a un milione trecento mila
Follower veri certificati e per cui fa più ascolto magari del TG tre
Quando c'è una diretto a quando c'è una un riverbero social di qualche dichiarazione ma poi bisogna fare i libri bisogna testimoniare e per dare modo a chi verrà dopo da a chi avrà la possibilità
Di vivere
Mi viene in mente un racconto di Borges e concludo Sulphur esso della memoria di quest'uomo che aveva talmente aveva un dono ma era un dono talmente pericoloso
Che doveva vivere in una stanza buia perché quest'uomo
Dentro quella stanza buia se in un avesse non fosse vissuto al buio
Avrebbe ricordato tutto ogni movimento delle foglie ogni movimento delle nuvole ogni movimento di ogni istante e quindi più che un dono diventavano maledizione ecco noi dobbiamo essere come Funes dobbiamo ricordare tutto perché ogni azione ogni idea deve diventare azione ma soprattutto deve diventare pensiero lungo ringrazio
Grazie all'onorevole Federico Mollicone salutiamo un'altra delle anime del dell'ingegneria non soltanto e del pensiero di destra Nazzareno Mollicone e il senatore Franco Zaffini
Prima di lasciare la parola dall'intervento dell'ANAS dice Rauti
Miglia tocca dirvi che senatori Adolfo Urso Antonia Jannone non sono dovuti intervenire perché in questo momento a uno necessita di essere in Aula lì al Senato
E il direttore del Secolo Francesco Storace perché ammalato capita e prima di lasciare la parola alla senatrice raudi
I direttrice di tutto di tutto questo un un solo non appunto una sola puntualizzazione è stato citato più volte il tema dell'egemonia culturale il tema della produzione culturale collegata al alla diffusione di una verità per esempio a quella tema delle delle foibe
Però in tutte le critiche che giustamente si possono fare mi piace sottolineare che la Regione Veneto
Lunedì e la Regione Piemonte oggi hanno annunciato di aver cominciato a distribuire un fumetto dedicato alle foibe semafori Baros via norma Dossetto in tutte le scuole delle loro regioni
Così si fa cultura giocatore di questo sarei io però non
Però non volevo dirlo da solo idonei grazie e
Lascio ora la parola per l'ultimo intervento ma soprattutto per ricevere i meritati applausi alla senatrice Isabella Rauti
Per fortuna ho già parlato all'inaugurazione della mostra nel frattempo le fatto dalla medicina è svanito e io sono devastata dal come vedete dalla dalla raffreddore quindi mi scuso se non farò un intervento conclude conclusivo
Ce l'ha ritenuto naturalmente dopo tutto il lavoro profuso ma l'importante è che ci sia questa questa mostra è quello che ci sia stato questo convegno la mostra tra l'altro voglio dirlo per chi non l'ha vista oggi o per altri rimane aperta fino a lunedì prossimo può essere visitato tutti i giorni ingresso libero orario continuato tranne sabato
Metà giornata e mi piacerebbe che in si passasse voce di questa mostra perché è vero che tutto rimane agli atti è vero che faremo gli atti di questo convegno e quindi non chi non è un granello di sabbia che poi viene il mare si porta via resterà però ci terrei che venisse visitata
Ci tengo perché questa mostra che nasce che l'abbiamo detto dalla dalla mettere insieme quanto è contenuto nell'abito da Ca'del Senato della Camera la nazionale
E con un con un tributo diciamo dal punto di vista quantitativo modesto dove da parte della della Fondazione da casa editrice e Cretti Ca'
E e del nascente Centro Studi Beppe Niccolai e del centro studi Pino Pino Rauti io ringrazio tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di questo di questa mossa ringrazio tutti coloro che sono intervenuti oggi come relatori ma anche l'attenzione di questa platea siamo qui dalle quattro diciamo la trovo la trovo veramente euro grati gratificante questa mostra è importante perché è stata concepita dentro una sede istituzionale con materiali costo indulti così sudditi in biblioteche istituzionali
Io ho avrei potuto magari lo faremo in un'altra circostanza chiedere ai molti che conosco siamo un po'tutti dei collezionisti privati dei dei materiali della nostra storia avrei potuto chiedere danni quello mettiamo insieme quell'altro
Magari lo faremo in un altro contesto no io non l'ho voluto io ho voluto proporre e ringrazio
La commissione di Brega che ha accettato molto proporre un altro progetto
Cioè ovvero quello che scene
Sulla destra all'interno delle biblioteche istituzionali
E è venuto fuori un una storia che anche per chi ha vissuto alcuni decenni anche in modo intenso comunque riservato delle sorprese perché noi ad A abbiamo dato intanto un percorso cronologico poi abbiamo aggiunto quattro teche tematiche sui giovani sulle sulle donne sulla pubblicistica elettorale e sulla satira
Però noi abbiamo inciso individuato cinquant'anni ovvero da quando nasce il movimento sociale in realtà abbiamo cominciato il mio centoquarantacinque fino al mille novecentonovantacinque
Che è un arco di storia molto lungo molto articolato evidentemente molto più denso di cinque decenni però abbiamo dato un un lì un termine temporale di fine mio centonovantacinque perché poi si esaurisce l'esperienza del movimento sociale nasce Alleanza Nazionale
E ci sono tante diaspore del mondo del mondo della destra e poi in realtà si arriva fino ai giorni nostri questa è un'altra storia e la racconteremo evidentemente era sono altri venticinque anni di storia da raccontare ma io voglio tornare ai cinquanta che per ora abbiamo messo in mostra e ricostruito
Lo abbiamo fatto perché in realtà abbiamo scelto due canali paralleli che non è detto che si incontrino uno l'editoria all'altro è la propaganda periferia intendiamo tutta quella produzione di testate
Che le vengono definite diciamo genericamente di pensiero anticomunista quelle che mi abbiamo selezionato personalmente non condivido la definizione usata da molti la categoria
Anche utilizzato l'altro giorno sul giornale di riviste neofasciste su cui ci sarebbe molto da discutere per me rientrano in testate di pensiero di orientamento anticomunista
Con le critiche sicuramente al sistema la partitocrazia anche al sistema democratico ma non sono a mio avviso testate che ne possiamo relegare nell'articolo nella categoria di mio fascismo lo dimostra il fatto che quando l'MSI nasce nel dicembre mio certo quarantasei
Immediatamente si fa riferimento a una testata già presidente che è in mostra peraltro rivolti ideale e si racconta della nascita del movimento sociale si lancia un appello attraverso quella giornata
Poi c'è il filone della propaganda per propaganda si intende quello che viene prodotto dal partito
In termini appunto di divulgazione quindi editoriale
E propaganda le abbiamo messe insieme perché l'intreccio è continuo ma sono come dire il è vero che si intrecciano ma si possono individuare due colori DiVersi
Tra la trama e l'ordito di questa lunga lunga storia un altro motivo per cui abbiamo scelto come termine cronologico novecentonovantacinque non solo perché poi in assonanza nazionale ma perché nel frattempo cambiano molte cose
C'è la crisi dell'euro ed elogia c'è il superamento delle categorie di destra e di sinistra qui dovevamo darci un limite cronologico di esaurimento diciamo di una esperienza che però attenzione non è esaurimento dal punto di vista culturale e intellettuale quello che colpisce e veramente questo non è un giudizio di parte credo che dovrebbe essere un un giudizio oggettivo da chiunque si avvicini all'editoria alla propaganda della destra senza appunto un pre giudizio e si forma l'opinione sulla base della conoscenza quello che stupisce davvero
è la enorme enorme vivacità
Per un'implicita dinamismo di questo mondo cioè un mondo che paradossalmente quando poi
è arrivato magari ad avere anche posizioni di governo posizioni di potere o anche male maggiore aggio soltanto di vivibilità politica magari ha prodotto forse anche qualcosa di meno
Ma nei momenti nei momenti e nei decenni più Buy cioè quelli degli anni di piombo quelli veramente della anche dell'agibilità politica limitata a quelli in cui la destra veniva ghettizzata quelli in cui anche consenso elettorale e non era come dire e di grande soddisfazione di grandi numeri quello in cui i nostri giovani non potevano andare a scuola con i nostri giornali sotto al braccio
Ecco mentre succedeva tutto questo
Si scriveva
Si studiava si approfondiva si raccontava
Si individuavano termini
Di enorme attualità di avanguardia temi che poi diventano di emergenza
Quindi visti prima affrontati anche nello scenario internazionale posizionamenti e poi tante anime della destra
Quella Destra plurale di cui si parlava prima perché c'è una destra conservatrice c'è una destra liberale c'è una destra radicale c'era e c'è una destra sociale c'è una destra nazional popolare e potrei continuare ma tutto questo
Non importa nel senso che ci dimostra soltanto che c'erano tante anime
Che avevano però in comune perché questa era vero discrimine
Nella visione del mondo nel sistema dei valori perché ne possiamo anche accanirci sulle categorie ancora oggi
Di destra e di sinistra se sono ottocentesche superate esaurite vuote o se convenzionalmente le possiamo riproporre per impostare i termini gradire etica politica non voglio aprire adesso qui dibattito possiamo interrogarci su questo
Certo è che tutto questo mondo
Di destra plurale
Ha dibattuto si è confrontato ma soprattutto in una condizione di minoranza ha prodotto come se fosse una maggioranza in una condizione diciamo di marginalizzazione
Ha lanciato la sua sfida all'egemonia della cultura progressista questo rappresenta uno sforzo che è veramente
Urlano contro il gigante
Ma quella distanza è stata annullata da questa potenza intellettuale enorme
Una potenza intellettuale anche in riviste che magari io uno possono condividere non ho condiviso ma che comunque fanno parte di un patrimonio culturale il ricchissimo poco noto e poco indagato
E allora
Vedete quello che emerge però c'è un racconto di questi cinque decenni in tutte le sue fasi anche diverse talune anche contraddittori
Che non passa soltanto attraverso la propaganda di partito attenzione ma passa attraverso l'altro filone c'è quella produzione
Editoriale perché c'è una visione ideologica dicevo c'è una di identità definita attenzione polenta rifinita non come realtà star statica ma come realtà dinamica ma pur sempre e comunque identità c'è anche come dire un raccontino contrappunto tra il partito
E la politica tra le idee con la tessera e il fermento culturale tra le strutture di partito l'apparato che dice delle delle cose le iniziative parallele metà politiche
Che una parte di questo mondo della destra in particolare quello diaria Rauti Anna ma non solo ha messo in campo
Tutto questo quel sistema
Ognuna per le sue appartenenze ma oggi questo non ha importanza io oggi lo guardo e dico che non c'erano stragismo
E dico che non c'era torcicollo e dico che c'era intuizione sintesi politica visione di prospettiva ai temi dell'ambiente
Manca purtroppo in mostra
Volto da questo punto di vista da da da da da fare verde a dimensione ambiente la sensibilità della destra rispetta la tematica ambientale
Ha preceduto tutti gli altri la sensibilità della destra rispetto alle tematiche femminili affrontate senza una visione femminista antagonista e di opposizione tre tra i tra i due sessi
E ancora le questioni diciamo di politica internazionale
Talvolta magari sono stati i giovani che hanno imposto al partito alcuni argomenti magari Fronte della gioventù talvolta era etico è riuscito a imporre al partito taluni temi comunque sempre di attualità e divisioni quindi creatività
Dinamismo vivacità
Capacità anche di scrivere pensando al futuro come se non si fosse in quel momento in un angolo
Della politica e questo che mi continua a colpire benché io l'abbia vissuto come la maggior parte dei presenti in termini anche personali e Federico raccontava dei suoi pomeriggi al avviare a Milano io ricordo quando feci ha sempre via Milano il primo Menabò del primo numero di linea era una ragazzina
E mi dissero vieni qui che ti insegnano come si fa un Menabò cioè entrare poi diciamo Nenni mi sottoscala dei giornali nelle tipografie aveva un effetto esaltante ecco vedete quella ad esempio linea
è uscito dal mille novecentosettantanove almeno centottantuno con continuità sia pure in varie forme a un certo punto è diventato anche quotidiano in edicola
E la stessa testata poi uscita inveendo fu diciamo anche in condizioni diverse fino al due mila e undici quindi se dovessi mettere in fila dovrei dire mi novecentosettantanove due mila undici il Secolo d'Italia
Che in un anno nasce come organo del movimento sociale questo lo diventerà nel mille novecentosessantatré e poi accompagna la storia del partito
Allora vedete tutto questo per dire che dietro ogni testata c'era anche una comunità umana c'era un gruppo che cercava le sue forme espressive nel tentativo nello sforzo non sempre riuscito ma non per colpa nostra
Di spezzare
Lo steccato di andare oltre il muro
Di parlare alla pubblica opinione di farsi riconoscere e capire quello che più ci ha pensato e continua a pesarsi è stato il pregiudizio
Perché purtroppo il pregiudizio ha sempre voluto relegare o liquidare la cultura della destra Comini esistente minoritaria marginale Ruzzante e arretrata
Oppure a chi la resa come dire la considerata come un veleno pericoloso è una citazione quello che faccio tra questi due estremi di negazione dall'altra e di equivoco dall'altra c'è in mezzo la verità
La verità ci dice e la mostra è un tentativo di di ricostruire questo la verità ci disse che c'era una cultura di destra
Che si confrontava con l'attualità
Che sapeva pensare rispondere scrivere
Che attraverso per esempio l'esperienza dei campi Hobbit ha salvato i suoi giovani da derive
Pericolose
Che ha saputo tenere insieme tutte queste anime
E soprattutto la domanda è noi vogliamo solo storicizzare tutto questo che già sarebbe comunque un merito perché ripetiamo il pregiudizio ha ucciso
La capacità di questa cultura di dialogare con l'opinione pubblica noi non vogliamo storicizzare certamente storicizzare nel senso di ricostruire con uno storico Henning ma la domanda è per chi fa politica e non ha mai smesso di farla
è
Portarsi appresso qualcosa di tutto questo altrimenti non avrebbe avuto senso
Essersi così sforzati allora con i padri dei nostri padri
Io penso questo con veramente col concludo tante cosa premuto dirvi ma intanto è tardi molto è stato detto anche meglio di me e il raffreddore mi stupì dice tra l'altro quindi io penso però questo intanto noi stiamo lavorando ad un progetto
Che è un progetto che mette insieme i centri studi e fondazioni di questo mondo ce ne sono tante
E li vogliamo mettere tutti insieme abbiamo anche cominciato a farlo attraverso in manifesto la cultura identitaria vorremmo dire a questi Centro Studi fondazioni le nostre testate le nostre case editrici c'è quella quelle realtà vive oggi e non ammalate di torcicollo metterle insieme
E anche studiare
Eredità culturale che abbiamo appunto avuto perché io penso che se si mira e comunque si studia si lavora per una prospettiva di governo significa governare significa dare delle risposte a delle esigenze
In base alla propria visione della vita e del mondo
E allora serve serbe per arrivare lì dove si decide oltre la consapevolezza la correttezza e un sistema di valori serve anche un approccio intellettuale e culturale
E allora io penso che se si vuole disegnare il futuro ci vuole quel pensiero lungo che abbiamo detto tutti ma ci vuole anche che il pensiero lungo Recuperi
Nel modo migliore le sue radici e le sue identità profonde altrimenti a un pensiero lungo ma non è in grado di replicarsi se il pensiero lungo recupera le radici e le identità sia pure alcune contraddizioni può fare sistema può fare ordine e può veramente dare risposte a reali bisogni grazie
Grazie a tutti